HO SETE HO FAME

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HO SETE HO FAME
PER CHI DICE
HO SETE
HO FAME
GUIDA ON LINE
PER UN ITINERARIO
ALLA SCOPERTA DEI
LUOGHI PII DI COMO
DAL MEDIOEVO
ALL’ETÀ MODERNA
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Mangiare e bere: è possibile guardare a questi gesti indispensabili alla nostra
sopravvivenza anche dal punto di vista della loro mancanza, dovuta a crisi generali
– carestie, epidemie – o a condizioni di povertà personale.
Nell’anno di Expo 2015 Nutrire il pianeta. Energia per la vita e nell’ambito del
progetto «Pane e vin non ci mancava», il Centro studi “Nicolò Rusca” propone
un percorso on line sulle forme che il soccorso delle povertà, innanzitutto quella
alimentare, ha assunto a Como nel corso dei secoli.
Cenni storici, immagini, passi di documenti disegnano una
mappa della carità e dell’assistenza tra passato e presente.
Luoghi sopravvissuti al tempo, luoghi che le trasformazioni del
tessuto urbano hanno modificato o cancellato, fino ai più moderni
luoghi dell’assistenza scandiscono un percorso che potrà essere anche fisicamente
sperimentato da chiunque sia interessato a considerare il tema dell’alimentazione
dalla prospettiva del bisogno e della solidarietà.
OSPEDALI DI IERI…
1 S. ANNA (via Cadorna, 4): istituito per concentrare
gli ospizi di origine medievale, dagli anni Ottanta
del Quattrocento prestò assistenza per circa tre secoli
soprattutto a bambini abbandonati, miserabili, malati
e pellegrini. La sua sede più antica ospita ora il
Conservatorio di musica “Giuseppe Verdi”.
2 S. BARTOLOMEO (via Milano, 161): sorto nel
XII secolo, fu via via gestito da una comunità di fratres
et sorores, dall’ordine dei Crociferi e, nella prima metà
del XV secolo, da una confraternita di poveri.
3 S. BIAGIO (piazza Vittoria): documentato dalla
fine del Duecento, dipendeva dai canonici della
cattedrale. Cessate le attività assistenziali, l’edificio
fu demolito nei primi anni del Cinquecento.
4 S. CLEMENTE (viale Geno, 12): fondato verso
la fine del XII secolo dove oggi sorge Villa Geno, era
gestito da una comunità di Umiliati. Fu utilizzato come
lazzaretto durante la pestilenza del 1630.
5 S. GEROLAMO (viale Varese, via Borsieri 2):
fondato nel 1349 dal vescovo Bonifacio da Modena per
dare ricovero a poveri e a pellegrini, fu poi affidato ai
Servi di Maria, che lo gestirono fino al Seicento. Chiesa
e convento furono demoliti nel 1963.
6 S. GIORGIO E SCHOLA DI S. EUTICHIO
(via Borgovico): la sua esistenza presso l’antica chiesa
di S. Giorgio è documentata dagli ultimi anni del XIII
secolo; alla fine del Cinquecento le attività assistenziali
erano assicurate dalla confraternita di S. Eutichio.
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8 S. LAZZARO (via Rimoldi, 5): ebbe origine
verso la fine del XII secolo da una comunità di laici
che si dedicavano all’assistenza dei lebbrosi.
Dopo l’aggregazione al S. Anna continuò ad ospitare
infermi affetti da lebbra e da malattie della pelle e,
nel Cinquecento, appestati. La facciata del complesso
ospedaliero è ancora visibile dalla strada.
9 S. LEONARDO (via Volta, 83): documentato dai
primi anni del XV secolo, la sua attività specifica era
l’assistenza di poveri e di carcerati; dal 1535 l’edificio
ospitò per qualche tempo l’orfanotrofio di Gerolamo
Miani. Fu soppresso nel 1787.
10 S. MARIA MADDALENA O COLOMBETTA
(via Diaz, 40): sorse nei primi anni del XIV secolo
e la sua attività principale fu l’assistenza di infermi e
di carcerati. Nel Cinquecento ospitò per quasi vent’anni
anche un orfanotrofio femminile e nel 1764 fu unito
al S. Anna. Sono ancora visibili il campanile e la facciata
della chiesa, rimaneggiata nel corso dei secoli.
11 S. MARIA NUOVA (via Borgovico, 6): sorse nel
XIV secolo per assistere i poveri e i pellegrini diretti a
Roma. Dopo la soppressione della chiesa nel Settecento,
nel secolo successivo i suoi edifici furono affittati alle
suore Giuseppine, dedite all’educazione di giovani
cieche e sordomute.
12 S. MARTINO (via Pannilani, 6-8): documentato
dai primi anni del XIII secolo, dipendeva dai canonici
della cattedrale. Dopo l’aggregazione al S. Anna
fu utilizzato come lazzaretto fino al 1516, quando
fu ceduto agli Umiliati. E’ visibile ancora in parte
la chiesa dell’ospedale, rimaneggiata nel corso dei secoli
e alla fine del Settecento adibita a usi profani.
13 CASA DELLA MISERICORDIA
(via Rovelli, 32-34): ebbe origine dall’impegno di frate
Francesco da Calabria e di alcuni nobili di Como che,
in occasione della carestia e della pestilenza del
1539-1540, organizzarono distribuzioni di generi
alimentari ai poveri e a quanti erano stati messi in
quarantena nelle proprie case. Dalla seconda metà del
Cinquecento gestì anche una scuola per i fanciulli poveri.
14 S. PANTALEONE (piazzale S. Rocchetto):
fondato nel 1323 dal canonico della cattedrale Corrado
Lambertenghi, continuò l’attività assistenziale ad anziani
poveri fino alla seconda metà dell’Ottocento.
Fu demolito nel 1876.
15 SS. SILVESTRO, TOMMASO E ANTONIO
(via Rezzonico, 25): fondato probabilmente nel 1217
dal vescovo Guglielmo Della Torre, fu poi affidato
ai frati di S. Antonio di Vienne. Cessata l’attività
assistenziale dopo l’aggregazione al S. Anna,
i suoi edifici furono demoliti nella prima metà
del Cinquecento. È tutt’ora visibile la chiesa, ricostruita
nel secolo successivo e nel Novecento utilizzata
come teatro e quindi come sala cinematografica.
16 S. VITALE (viale Battisti): è documentato dal
1221, ma dovette cessare le attività assistenziali dopo
l’aggregazione al S. Anna. La sua chiesa fu demolita
verso la fine del XIX secolo per lasciar posto alla sede
ferroviaria, mentre sull’area dell’ospizio sorse
l’attuale Centro pastorale “Cardinal Ferrari”.
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7 S. GOTTARDO (via Monti, 27): documentato
dai primi decenni del XIV secolo, dipendeva dall’abate
del vicino monastero di S. Giuliano. Nella prima metà
del Cinquecento ospitò gli orfani raccolti da Gerolamo
Miani e successivamente fu destinato a usi profani;
la chiesa fu sconsacrata all’inizio del secolo successivo.
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… MENSE DI OGGI
17 MENSA DI CASA FEDERICO OZANAM
(via Cosenz, 14): attiva dal 2003, integra i servizi di
ospitalità notturna e di assistenza alla persona offerti
dall’“Associazione Piccola Casa Federico Ozanam
onlus”.
18 MENSA DEL POVERO (via Tatti, 7): attiva
dal 1927, è gestita dalle Figlie della carità di San
Vincenzo de Paoli e dai volontari facenti capo alla “Casa
Vincenziana onlus”.
Federico Ozanam
(1813-1853), fondatore
della Società di San Vincenzo.
19 MENSA SERALE DEI POVERI (via Grossi,
18): attiva dal 1999, è gestita dalle Figlie di Santa Maria
della Provvidenza e dall’associazione di volontariato
“Incroci”.