Studio di fattibilità per l`istituzione di una Borsa Merci Solidale
Transcript
Studio di fattibilità per l`istituzione di una Borsa Merci Solidale
STUDIO DI FATTIBILITÀ per l’istituzione di una Borsa Merci Solidale – BMS a cura di Enrico Carità e Samantha Paiella Sommario Premessa, p. 1 – Introduzione, p. 4 - 1. Opportunità e criticità, p. 6 - 2. La strumentazione informatica, p. 10 - 3. Proposte, p. 12 - 4. Budget, p. 16 5. Posizione degli interlocutori, p. 23 – 6. Conclusioni della Federazione dei Banchi Solidali, p. 28 – Allegati, p. 30 Questo paper è rilasciato con la licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5. La licenza è reperibile in testo integrale sul sito internet all’indirizzo http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it Coordinamento editoriale: Osservatorio sull’economia civile, Camera di commercio di Torino Coordinamento grafico: Settore comunicazione esterna, Camera di commercio di Torino Confezionamento e Stampa: interno Finito di stampare: aprile 2010 Collana Strumenti Osservatorio sull’economia civile Camera di commercio di Torino via Carlo Alberto, 16 10123 Torino Tel. 011 571 6683 Fax. 011 571 6681 www.to.camcom.it/osservatorioeconomiacivile [email protected] Premessa Secondo dati ISTAT in Italia 2.427.000 individui (975 mila famiglie) si trovano in condizioni di povertà assoluta, pari al 4,1% dell’intera popolazione. Il fenomeno è maggiormente diffuso nel Sud e nelle Isole, dove l’incidenza di povertà assoluta (5,8%) è circa due volte superiore a quella osservata nel resto del Paese. Nel 2007, fra le famiglie residenti nel Nord la percentuale di famiglie povere si attesta infatti al 3,5% e al 2,9% tra le famiglie del Centro 1 . La stima dell’incidenza della povertà assoluta è stata calcolata sulla base di una soglia di povertà che corrisponde alla spesa mensile minima necessaria per acquisire un determinato paniere di beni e servizi. Tra le molte analisi, lo studio ISTAT mette in evidenza come la povertà sia spesso associata a livelli bassi di istruzione e l’esclusione dal mercato del lavoro risulti essere determinante per entrare nella condizione di povertà. Negli ultimi due anni in Italia il fenomeno sempre più crescente dell’impoverimento della popolazione, causato dalla perdita di lavoro e dall’aumento della precarietà (per es. cassa integrazione, lavori saltuari, aumento del costo della vita), ha generato la figura dei nuovi poveri, persone che hanno ridotto drasticamente il proprio potere d’acquisto e hanno difficoltà nell’arrivare a fine mese. Nell’ultimo biennio 2008-2009, con l’insorgere della crisi economica e finanziaria su scala globale e il conseguente rincaro di beni di prima necessità (in Italia soprattutto su alimentari quali pasta, latte, pane, cereali, ecc.), il fenomeno povertà si è aggravato, dando luogo ad un aumento di fasce marginali di popolazione che vedono i propri bisogni insoddisfatti da risposte e risorse pubbliche sempre più limitate. Studi più recenti sulla povertà in Italia relativi all’anno 2008 sono stati presentati dalla Caritas e dalla fondazione Zancan in «Ripartire dai poveri. Rapporto 2008 su povertà ed esclusione sociale in Italia» 2 . Da decenni il fenomeno “povertà” è in stallo: povero è, ancora oggi, il 13% della popolazione italiana, costretto a sopravvivere con meno di metà del reddito medio italiano, ossia con meno di 500,00 - 600,00 euro al mese. Accanto ai poveri, poi, ci sono i "quasi poveri", ossia persone che sono al di sopra della soglia di povertà per una 1 ISTAT, Rapporto sulla povertà assoluta in Italia riferito al 2007 (studio presentato il 22 aprile 2009). 2 Caritas,, Ripartire dai poveri. Rapporto 2008 su povertà ed esclusione sociale in Italia, Bologna, Il Mulino, 2008. 1 Studio di fattibilità per l’istituzione di una Borsa Merci Solidale - BMS somma esigua (…) Con riferimento all'Europa dei 15, l'Italia presenta una delle più alte percentuali di popolazione a rischio povertà 3 . Di fronte a questa situazione, l’Osservatorio sull’economia civile della Camera di commercio di Torino, nell’ambito del suo impegno a promuovere nuove sinergie tra pubblico e privato, profit e nonprofit per meglio affrontare i problemi socio-economici del nostro tempo, ha colto con interesse la proposta avanzata dalla Federazione dei Banchi Solidali di studiare la possibilità di dar vita a una Borsa Merci Solidale come strumento telematico capace di far incontrare la domanda e l’offerta di beni di prima necessità (prodotti alimentari, sanitari, indumenti) a beneficio di persone in difficoltà che non hanno disponibilità economica sufficiente per procurarsi gli stessi beni accedendo al mercato tradizionale. Il nome e l’idea della BMS (Borsa Merci Solidale) si ispirano al modello della già esistente Borsa Merci Telematica Italiana (BMTI), piattaforma telematica delle Camere di commercio italiane per la contrattazione di prodotti agricoli, agroalimentari ed ittici. La BMTI, infatti, è un utile strumento per far incontrare la domanda e l’offerta di prodotti tramite un meccanismo ad asta continua che consente la determinazione dei prezzi in tempo reale con costi di transazione contenuti. Lo scopo della BMS è quello di consentire alle organizzazioni senza fine di lucro e ai servizi assistenziali pubblici di migliorare i propri servizi a beneficio di persone in condizioni di bisogno, consentendo allo stesso tempo alle imprese di rientrare, almeno parzialmente, dei costi sostenuti per produrre beni che rischiano altrimenti di andare sprecati o di rappresentare fondi di magazzino onerosi e difficilmente collocabili sul mercato. In accordo con la Federazione dei Banchi Solidali, l’Osservatorio ha affidato alla dott.ssa Samantha Paiella l’incarico di condurre una ricerca per verificare l’interesse a dar vita alla BMS da parte dei soggetti che ne potrebbero essere i potenziali utilizzatori e stakeholder sia dal lato dell’offerta sia da quello della domanda. L’Osservatorio si è impegnato a promuovere e a sostenere questa ricerca sulla base di due ordini di considerazioni: 3 ibidem 2 Premessa - la grande rilevanza dei bisogni a cui la proposta della BMS si propone di dare risposta - la consapevolezza degli elementi di criticità e delle non poche difficoltà che la realizzazione del progetto richiede di superare e la conseguente necessità di definire un primo quadro di insieme riguardante le condizioni di sostenibilità economica e l’interesse manifestato da alcuni testimoni privilegiati appartenenti ai principali potenziali stakeholder del progetto. La ricerca ha avuto inizio nel maggio 2009 e si è conclusa nel febbraio 2010. Ha permesso di raccogliere utili informazioni, di tipo sia qualitativo sia quantitativo, in particolare grazie a 37 interviste 4 rivolte a responsabili di organizzazioni nonprofit (15), profit (18), istituzioni e enti pubblici (4). Sulla base dei dati raccolti è stato possibile formulare una prima valutazione economica, riportata nel capitolo 4, riguardante le transazioni che la BMS potrebbe gestire nei primi tre anni ed i relativi costi e ricavi. Su questa base si può ipotizzare che, con un investimento iniziale di € 500.000,00 dal quarto anno di attività si potrebbe raggiungere il pareggio tra costi e ricavi e conseguire forse anche un piccolo margine di utile da reinvestire nell’attività. Con la presente pubblicazione intendiamo mettere a disposizione di quanti sono interessati alla materia il lavoro di ricerca svolto, sollecitare ulteriori contributi e proporlo all’attenzione di quelle organizzazioni che vorranno utilizzarlo per valutare la possibilità di impegnarsi a dar vita alla BMS. Aldo Romagnolli presidente Osservatorio sull’economia civile 4 Di cui 31 con trascrizione, 2 contatti telefonici e 4 colloqui informali. 3 Introduzione Questo documento presenta un quadro di insieme delle informazioni, considerazioni e proposte raccolte per verificare l’interesse e la sostenibilità del progetto di dar vita a una Borsa Merci Solidale (BMS). Con l’espressione Borsa Merci Solidale si intende uno strumento telematico capace di far incontrare la domanda e l’offerta di beni di prima necessità (prodotti alimentari, sanitari e indumenti) a beneficio di persone in condizioni marginali e normalmente assistite dai servizi sociali di enti pubblici e/o da organizzazioni nonprofit (ONP). La BMS come strumento di negoziazione telematica vuole, quindi, consentire l’incontro fra l’offerta e la domanda di beni da destinare in modo esclusivo a persone in difficoltà che non possono in alcun modo accedere al mercato tradizionale per procurarsi gli stessi beni. Lo strumento BMS si rivolge da una parte ai servizi assistenziali pubblici e alle organizzazioni nonprofit visti come possibili acquirenti di beni di prima necessità, dall’altra a tutte quelle imprese (fornitori) in grado di offrire i prodotti compresi nella gamma prevista. Due sono le tipologie di prodotti offerti dalla BMS: 1. prodotti residuali o di eccedenze che rappresentino beni di prima necessità rispondenti a caratteristiche definite e a prezzi minimi, tali da soddisfare la richiesta delle organizzazioni nonprofit (ONP) 2. prodotti ad hoc, offerti a condizioni economiche vantaggiose, destinati esclusivamente alla BMS, quindi “fuori commercio”. In entrambi i casi è importante mettere in risalto che la BMS si propone con caratteristiche tali da non interferire in alcun modo con le contrattazioni e gli scambi che avvengono nei mercati tradizionali. La BMS, proponendosi come uno strumento per il contenimento dei prezzi di beni di prima necessità - alimentari, sanitari, indumenti - rivolti ad un mercato specifico, differente, non sovrapposto e tale da non interferire con le dinamiche del mercato tradizionale, dovrebbe consentire: a) alle organizzazioni senza fine di lucro di migliorare le proprie iniziative a beneficio di persone in condizioni di bisogno b) alle imprese di rientrare, almeno parzialmente, dei costi sostenuti per produrre beni che rischiano di andare sprecati o di rappresentare fondi di magazzino onerosi e difficilmente collocabili sul mercato 4 Introduzione c) alle imprese di valorizzare le iniziative di marketing sociale anche attraverso linee di prodotti creati ad hoc per la BMS. In totale sono state realizzate 37 interviste condotte attraverso l’uso di un questionario 5 con prevalenza di domande aperte. Il questionario è stato differenziato per le ONP (organizzazioni nonprofit), le OP (organizzazioni profit), gli enti pubblici e le AdC (associazioni di categoria). Gli interlocutori intervistati sono stati: - organizzazioni nonprofit (15) - enti pubblici e sistema camerale (4) - associazioni di commercianti, industriali e produttori agricoli (18). 5 Si vedano gli allegati. 5 1. Opportunità e criticità 1.1 Opportunità Il rapporto con gli intervistati è stato dedicato a prospettare loro le opportunità sia di tipo diretto sia indiretto che la realizzazione della BMS potrebbe aprire e a raccogliere le loro considerazioni e valutazioni. La principale opportunità diretta prospettata agli intervistati è l’apertura di nuovi canali di approvvigionamento a prezzi solidali per i beni di prima necessità (alimentari, sanitari, indumenti, in seguito: A/S/I) senza l’insorgere di interferenze con il libero mercato o con gli spazi della gratuità. In numerose interviste con gli operatori dei diversi settori di OP e ONP è stata messa in evidenza l’esistenza di possibili ampi spazi di miglioramento e di razionalizzazione dei processi con cui le ONP svolgono oggi i loro acquisti attraverso nuove forme di condivisione, di microcredito e di programmazione. Anche la BMS potrebbe, quindi, essere utilizzata per razionalizzare gli acquisti, anche se occorre meglio approfondire se e a quali condizioni questo potrebbe avvenire. Non sono, invece, state rilevate obiezioni al fatto che la realizzazione della BMS potrebbe consentire di dare una risposta più completa ai bisogni primari di persone in difficoltà, sia in termini di completezza alimentare sia di prevenzione sanitaria. In via cautelativa la Federazione dei Banchi Solidali del Piemonte stima che, a partire dalle disponibilità accertate del 2009, la BMS potrebbe consentire incrementi di disponibilità per le ONP: del 30-40% per gli alimentari (frutta, verdure e ortaggi, olio di oliva/semi, passata di pomodoro) del 50% per i sanitari (farmaci da banco OTC, articoli per la prima infanzia, per l’igiene personale, disinfettanti e prodotti di medicazione, detersivi) del 20% per gli indumenti (articoli invernali, coperte, biancheria essenziale). Gli intervistati, pur con diverse sottolineature ed evidenziando alcune criticità, hanno concordato nel riconoscere che la BMS potrebbe positivamente operare per: 6 Opportunità e criticità promuovere la creazione di prodotti ad hoc che aprono nuovi spazi di produzione e marketing solidale alle imprese che ne siano interessate consentire una maggior trasparenza e visibilità sui prodotti (A/S/I) disponibili, sia a livello locale sia nazionale (e, in prospettiva, internazionale) essere uno strumento utilizzato dalle amministrazioni locali per esercitare politiche di indirizzo e stimolo del mercato solidale su OP e ONP, incluse le iniziative a favore del consumo responsabile essere di aiuto anche per i bilanci delle OP, sia della produzione sia del commercio, in quanto consente ricavi marginali, al momento stimabili nell’ordine di qualche punto percentuale consentire l’utilizzo del know-how della BMTI e lo sfruttamento delle risorse tecnologiche di Infocamere per finalità etiche. Quanto precede può essere riassunto nel seguente schema: Prodotti BMS, ad hoc, con maggior aderenza alle necessità ONP Trasparenza Migliore assistenza a persone bisognose Minori costi Più elevato rapporto qualità/prezzo 7 Studio di fattibilità per l’istituzione di una Borsa Merci Solidale - BMS Le principali opportunità prospettate agli intervistati che la BMS potrebbe aprire in modo indiretto sono state: - contribuire indirettamente sulla salute pubblica, mediante l’offerta di una vasta e articolata gamma di prodotti alimentari (compresi prodotti ortofrutticoli, caseari e zootecnici), quindi proponendo una dieta nutrizionalmente completa, una maggiore disponibilità di prodotti igienico-sanitari e di indumenti idonei - rendere possibile, con una maggiore offerta di prodotti (ad hoc e residuali) destinati esclusivamente alla BMS, una continuità di approvvigionamento a favore delle ONP così da ovviare alla casualità e discontinuità proprie di altri canali di rifornimento - contribuire per le sue intrinseche caratteristiche allo sviluppo della cultura della solidarietà fra le OP, fra le ONP e fra OP e ONP. In considerazione dei suoi contenuti innovativi, delle finalità sociali e della sua replicabilità in altri contesti (regionali o nazionali), la proposta della BMS si potrebbe inserire nell’ambito dei progetti europei di riqualificazione/sviluppo sociale/imprenditoriale che vedono la presenza della Regione Piemonte o del Comune di Torino. È da considerare anche la possibilità di inserire il progetto della BMS nelle iniziative di Expo 2015 e di partecipare alle previste piattaforme internazionali agroalimentari. Infine, la BMS potrebbe diventare un veicolo per rapportarsi, in maniera positiva e propositiva, con il mondo dell’economia civile, delle pubbliche amministrazioni, delle associazioni imprenditoriali, sindacali e finanziarie. 1.2 Criticità Un primo elemento di criticità rilevato riguarda lo scarso interesse manifestato dai responsabili di un certo numero di organizzazioni pubbliche e private alla proposta della BMS. Questa criticità è risultata evidente nelle difficoltà riscontrate nel fissare gli incontri per le interviste, che in alcuni casi non è stato possibile superare, come ad esempio con la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), con qualche esponente di Enti Pubblici (Assessorato alla Sanità e alle Politiche sociali della Regione Piemonte) e anche con alcune ONP. A fronte delle difficoltà incontrate nel fissare gli incontri occorre rilevare che nella grande maggioranza delle interviste che è stato possibile effettuare le 8 Opportunità e criticità diffidenze iniziali sono state presto superate lasciando ampio spazio a confronti utili e costruttivi. I rappresentanti delle associazioni di categoria intervistati hanno in maggioranza risposto positivamente e in alcuni casi anche con entusiasmo alla proposta della BMS, dando la loro disponibilità a collaborare, anche se è stato più difficile poter approfondire la valutazione con i loro associati (produttori, grossisti, imprenditori). La categoria dei coltivatori diretti e in genere quella dei produttori del settore agroalimentare sta vivendo un momento di particolare crisi e sofferenza: la concorrenza dei mercati globalizzati, le regole del mercato sempre più serrate, la difficile relazione con la rete della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e la paura di non riuscire a coprire i costi di produzione aumenta la sensazione di incertezza e sfiducia verso il futuro 6 7 . Questi timori si sono riflessi sicuramente nella timida risposta dei produttori alla proposta di mercato solidale, da interpretare come una necessità da parte della categoria di assicurarsi innanzitutto uno spazio di mercato tradizionale prima di inserirsi in quello solidale. Lo stesso discorso è valido per la categoria dei produttori e grossisti del settore tessile e dell’abbigliamento,, che vive un momento di crisi causato anche dalla crescente presenza di concorrenze non sempre leali provenienti dall’estero e dal lavoro nero. Il rappresentante Ascom per la categoria tessile/abbigliamento ha dato la sua disponibilità nell’intermediare con gli imprenditori del settore ma gli incontri sono stati posticipati e il presente studio non ne può, quindi, dare conto. Infine, negli incontri con i rappresentanti delle diverse OP o delle loro organizzazioni di rappresentanza, non è stato sempre possibile definire stime e dati quantitativi sulla disponibilità dei prodotti invenduti da poter veicolare sulla BMS.. Per approfondire questo aspetto sono necessarie ricerche e sperimentazioni mirate. Per quanto riguarda le ONP solamente in 3 casi si è riscontrata una certa titubanza nell’accogliere la proposta BMS,, perplessità forse legate ad una diversa strutturazione dei canali di approvvigionamenti (spesso gratuiti) di queste organizzazioni che, pertanto, non sentono l’esigenza di vie alternative. 6 7 Strategie di innovazione e trend dei consumi in Italia il caso dell’agroalimentare (2008) Dai campi alla tavola prezzi quintuplicati - Coldiretti accusa il monopolio della grande distribuzione. Articolo su La Stampa, 24 settembre 2009. 9 2. La strumentazione informatica Lo studio di fattibilità ha analizzato opportunità e criticità riferite agli aspetti informatici-tecnologici riguardanti la strumentazione necessaria per il funzionamento della BMS. Il primo passo è stato quello di considerare la possibilità di utilizzare la strumentazione informatica di cui dispone la BMTI (Borsa Merci Telematica Italiana), piattaforma di negoziazioni telematiche gestita da una società promossa dalle Camere di commercio italiane, la BMTI s.c.p.a. (www.bmti.com). L’incontro svolto con i funzionari della BMTI ha confermato l’esistenza di buone premesse a favore di una intesa per la sperimentazione della BMS tramite un adattamento della piattaforma software di cui la BMTI dispone. La BMTI ha, infatti, espresso interesse e disponibilità a collaborare al progetto della BMS. Prime ipotesi di collaborazione sono anche state formalizzate in uno scambio di documenti e valutazioni. Viste le limitate informazioni sulle reali esigenze della BMS disponibili in questa fase preliminare dello studio non è stato possibile giungere a un preventivo dei costi per l’adattamento della piattaforma BMTI e il suo utilizzo. Un primo confronto ha consentito di stimare in modo molto approssimativo costi informatici in un ordine di grandezza di 60.000,00 - 120.000,00 euro. La proposta BMTI dovrà essere valutata comparativamente ad altre indicazioni e offerte in relazione soprattutto alle effettive funzionalità che saranno riscontrate necessarie per la BMS. Dopo aver appurato le esigenze dei potenziali fornitori e acquirenti e l’esistenza delle condizioni di mercato necessarie per avviare la fase sperimentale, si potranno meglio definire le caratteristiche della piattaforma software da utilizzare e mettere a confronto più proposte in materia. Nel progettare la BMS occorre, però, tenere in considerazione le difficoltà che la BMTI sta incontrando nell’ampliare il numero di transazioni telematiche. Si tratta di difficoltà probabilmente dovute al fatto che molti operatori preferiscono canali diretti di negoziazione,, ossia un contatto immediato e non mediato con la controparte. Attraverso la BMTI l’intermediazione operata dal SAI (Soggetto Abilitato all’Intermediazione) è obbligatoria perché garantisce trasparenza, velocità ed efficienza delle transazioni, così i contatti tra offerente e venditore sono 10 La strumentazione informatica realizzati esclusivamente tramite il SAI e la controparte si conosce solo ad accordo concluso. Per favorire le contrattazioni telematiche, la società BMTI ha anche introdotto una black list che consente di selezionare gli operatori con i quali non si desidera effettuare le negoziazioni ed eliminarli dall’elenco degli operatori autorizzati. I rappresentanti ed operatori del settore agricolo, agroalimentare e della Grande Distribuzione Organizzata da noi contattati non sempre erano a conoscenza dello strumento BMTI. Hanno dato l’impressione di considerarlo un sistema sofisticato verso il quale hanno dimostrato un ridotto interesse: ne è la prova il basso numero degli operatori registrati al sistema della BMTI in provincia di Torino. Di questa diffidenza nei confronti della BMTI occorrerà tenere conto nella fase di progettazione del sistema informatico dedicato alle transazioni di interesse della BMS. Infine, per quanto riguarda la sperimentazione BMS nel settore agroalimentare se ne dovranno considerare le caratteristiche nel contesto locale, così come le sue capacità innovative, che secondo lo studio condotto dall’Unità di Valutazione degli Investimenti Pubblici (Dipartimento per le Politiche di Sviluppo del Ministero dell’Economia e Finanze) in Italia presenta contraddizioni e disparità regionali. 8 Questi elementi sono da considerare anche per le altre due categorie proposte per la BMS (settore abbigliamento e sanitario), così da riuscire a creare e proporre uno strumento BMS che sia facilmente fruibile, di semplice applicazione e coerente con i principi di mercato solidale. 8 R. Esposti, S. Lucatelli, E.A. Peta. Strategie di innovazione e trend dei consumi in Italia il caso dell’agroalimentare, Materiali UVAL, Numero 15- Anno 2008. 11 3. Proposte Un contributo alla riduzione della complessità di gestione della BMS può venire dalla segmentazione della fase sperimentale fra i diversi settori merceologici. La segmentazione proposta è di tipo temporale: inizialmente si pensa di avviare la sperimentazione con la contrattazione relativa ai prodotti sanitari e parafarmaceutici. Questi sono, infatti, i prodotti di più facile gestione e con premesse di sostegno organizzativo e logistico da parte del Banco di Solidarietà Sanitaria (BSS) e della Federfarma. Una volta avviata la categoria dei sanitari, si potrà passare gradualmente alla categoria degli alimentari e infine a quella degli indumenti. Per le tre categorie i passi da seguire potrebbero essere: x selezionare una rosa di produttori, grossisti e ONP da coinvolgere alla BMS x stipulare un protocollo d’intesa con i produttori, grossisti e commercianti con il quale questi s’impegnano a garantire la qualità dei prodotti e un prezzo solidale, pena la rottura dell’accordo e l’esclusione dalla piattaforma BMS x stabilire un numero di incontri mirati alla formazione degli acquirenti e dei fornitori, affinché diventino utenti della piattaforma BMS x dare apertura alle transazioni intermediate da un soggetto accreditato BMS. Nell’arco di uno/due anni la fase sperimentale potrebbe portare, così, all’implementazione e utilizzo di uno strumento che permetta negoziazioni telematiche di beni di prima necessità a beneficio di ONP.. Per agevolare l’accesso alla BMS da parte delle ONP e di altri soggetti con limitate disponibilità e bassa propensione all’innovazione, è importante, e forse necessario, poter contare su incentivi messi a disposizione dagli enti pubblici locali per i soggetti che decideranno di fare i propri acquisti tramite la BMS. Per farlo gli enti pubblici potrebbero utilizzare formule diverse con eventuali tetti massimi per beneficiario e/o per tipologia di prodotti. A favore delle organizzazioni che potrebbero essere interessate a offrire i loro prodotti utilizzando la BMS è da considerare la possibilità di accesso agevolato ad operazioni di factoring. Un’altra significativa forma di agevolazione potrebbe essere data, a beneficio sia delle ONP sia delle OP, dalla costituzione di uno o più Fondi rotativi, gestiti con il concorso di diverse Istituzioni finanziarie, che consentano l’acquisto dei 12 Proposte prodotti con il pagamento immediato del fornitore ed il rimborso differito a tasso agevolato per l’acquirente. È di fondamentale importanza, inoltre, definire la natura e le caratteristiche del soggetto gestore della BMS, che farà da garante e intermediario fra la domanda non soddisfatta di beni di prima necessità delle ONP e le offerte a prezzi solidali delle OP. Questo problema potrebbe essere risolto dando vita a una «Fondazione con finalità sociali», oppure a una Onlus, creando una forma societaria che reinvesta gli utili in finalità sociali, con ottimizzazione del profitto sociale. È auspicabile, inoltre, che la BMS sia non solo uno strumento utile ad innescare meccanismi solidali o cicli virtuosi di recupero di beni di prima necessità a favore di soggetti svantaggiati ma che si proponga anche come modello economicamente sostenibile a favore di sistemi pro-ambiente, attraverso la riduzione degli sprechi (quindi dei rifiuti), favorendo la produzione locale e riducendo la distanza tra i produttori e gli acquirenti. Per dare una maggiore consistenza alla BMS è necessario allargare la platea delle ONP a una pluralità di soggetti privati (ad es. cooperative sociali) e pubblici (ad es. consorzi socio-assistenziali, Enti locali, Enti sanitari, ecc.), così come a nuovi soggetti quali, per esempio, i Gruppi di Acquisto Solidale (GAS). Sul fenomeno in espansione dei GAS, GAC (Gruppi di Acquisto Collettivo) e GAP (Gruppi di Acquisto Popolare) di particolare interesse è la ricerca svolta dall’IRES (Istituto Ricerche Economico Sociali del Piemonte) «Consumo critico e politiche regionali: le esperienze di aggregazione dei consumatori in Piemonte». Dallo studio emerge la necessità da parte di queste forme di aggregazione di consumatori di cercare soluzioni di gestione e organizzazione strutturate anche mediante la creazione di cooperative sociali e/o consorzi di agricoltori. Tale aspetto potrebbe rappresentare uno spazio di incontro tra i gruppi di acquisto solidale/collettivo e la BMS. La considerazione alla base di un possibile incontro tra le diverse realtà di acquisto solidale e la BMS è quella di creare sinergie e ottimizzare i meccanismi di acquisto collettivo così da conciliare le diverse esigenze di acquisto e al contempo favorire la produzione locale destinando una parte di essa a soggetti in condizioni di bisogno. 13 Studio di fattibilità per l’istituzione di una Borsa Merci Solidale - BMS Per quanto riguarda la tipologia dello strumento informatico che meglio possa rispondere alle caratteristiche della BMS, si ritiene che occorra prendere in considerazione strumenti meno sofisticati di quelli sperimentati dalla BMTI, e quindi di utilizzo più facile e “immediato”, in modo da lasciare spazio anche al contatto diretto fra gli interlocutori (ad es. tel. e fax, oltre alle e-mail). Questo ovviamente ridurrebbe le garanzie sia per chi offre prodotti sia per chi li acquista, ma potrebbe agevolare l’utilizzo della BMS rendendo il modello di negoziazione meno rigido e meno competitivo di quello tipico dell’asta al ribasso. In un periodo come quello attuale di forte cambiamento sociale, contraddistinto anche da fenomeni immigratori, nella caratterizzazione dei prodotti A/S/I andrebbe considerata anche la presenza crescente di fasce marginali di popolazione straniera. L’appartenenza alle più varie culture si traduce in costumi ed abitudini espressi in diversi modi di vestire e di alimentarsi. Inoltre, per ciascuna categoria di prodotti proposti per la BMS andranno: rispettati i criteri di controllo e sicurezza, consolidati i rapporti di collaborazione con le associazioni di categoria coinvolte, e infine ricercate le sinergie con iniziative solidali già in essere (es. BSS, Last minute market, AgriSocialCoop, GAS, ecc.). In particolare bisognerà tenere in considerazione alcune specificità riferite alle diverse categorie: categoria agroalimentare: vista la difficoltà di gestione dei prodotti alimentari ad alta deperibilità si dovrà essere molto attenti nell’assicurare condizioni di sicurezza alimentare (in termini igienico-sanitari) e il coinvolgimento di fornitori (sia a livello della produzione, che dell’ingrosso/commercio) affidabili, con esperienza nel settore alimentare e sensibilità verso tematiche solidali. In riferimento al Centro Agro Alimentare di Torino (CAAT) c’è da ricordare la richiesta dei grossisti incontrati di avere un operatore BMS all’interno del Centro che concordi le transazioni BMS in tempo reale. Se la gamma di prodotti agro-alimentari offerti dalla BMS si estenderà al CAAT si dovrà, dunque, disporre di risorse umane capaci di operare in loco le transazioni BMS categoria dei sanitari e parafarmaceutici: per i prodotti sanitari (allargati ai parafarmaceutici e farmaci da banco), sarà possibile avvalersi dell’esperienza del Banco di Solidarietà Sanitaria di Torino e della consolidata collaborazione 14 Proposte con la Federfarma Piemonte. È importante tener presente che l’esperienza del BSS si sta allargando nel Lazio e nel Mezzogiorno categoria degli indumenti: nella fase di studio è stato possibile esplorare solo in parte il settore dell’abbigliamento e del tessile. Sarà necessario approfondire con grossisti e produttori le modalità necessarie da perseguire per rendere disponibili anche articoli del tessile e dell’abbigliamento sulla BMS. 15 4. Budget Una struttura come la BMS, operando in un mercato per lo più telematico, non necessita di grossi investimenti per svolgere la sua attività. Le potenzialità della moderna tecnologia informatica permettono, con attività di hosting e housing, di contenere molto la necessità di infrastrutture interne di hardware e di software, concentrando la finalizzazione dei costi su attività ad alto valore aggiunto. I ricavi dell’attività, che dovranno sostenere i costi di funzionamento, sono rappresentati da una percentuale sul fatturato sviluppato da ciascun operatore sia esso acquirente sia esso venditore. Certamente, perché sia interessante per gli operatori ai quali si indirizza l’attività della BMS operare in questo mercato, la quota di spettanza della BMS dovrà essere sufficientemente contenuta. Risulta, quindi, evidente che una iniziativa come quella in questione negli anni di start up non potrà richiedere agli operatori che si avvicineranno alla BMS di coprire tutti i costi che questa andrà a sostenere in quanto, in questa eventualità, non sarebbe più conveniente per questi operatori sviluppare fatturato in acquisto o in vendita attraverso la BMS. Pertanto, il capitale di dotazione della BMS, qualsiasi sarà la forma societaria individuata per questa organizzazione, dovrà essere definito nell’ottica di coprire tutti i costi relativi alla fase di costituzione e le perdite che per tutta la durata della fase di avviamento la BMS andrà a generare. Al termine di tale fase iniziale la BMS dovrà essere in grado di generare in autonomia sia i mezzi economici sia quelli finanziari necessari per il suo sostentamento. La dotazione iniziale è stimata dell’ordine di € 500.000,00. Il fatturato prossimo alla copertura dei costi si prevede venga raggiunto nel 3q anno di operatività (si veda la tabella1), mentre a partire dal 4q anno l’autofinanziamento potrà essere reinvestito per migliorare i servizi resi. L’ipotesi operativa è quella di limitare il più possibile gli investimenti iniziali operando soprattutto contratti di noleggio o affitto, riconducendo gli oneri pluriennali esclusivamente alle spese di costituzione della società che, a seconda della forma scelta, potranno essere più o meno contenute. La BMS per tutto il periodo di start up avrà praticamente solo costi correnti composti principalmente 16 Budget da costo del personale, noleggi, utenze e acquisti di materiale di consumo, consulenze. I ricavi saranno formati da una percentuale di commissione da applicarsi sul totale della transazione avvenuta attraverso BMS; per favorire l’adesione degli acquirenti e dei fornitori ad operare attraverso BMS, si considera che negli anni 1, 2 e 3 la percentuale di commissione massima di servizio da applicare agli utenti sia entro il tetto del 6% , 3% a carico dell’acquirente e 3% sostenuti dal fornitore. Una prima indicazione di budget è quella riportata nella tabella seguente, mentre nelle pagine successive sono descritti i dati di base suddivisi per costi, ricavi e totale transazioni. Tabella 1 Totale transazioni previste (€) 1° anno Alimentari (A) Alimentari (B) Sanitari Indumenti TOTALE (€) (A) Alimentari Residuali (B) Alimentari prodotti ad hoc 200.000 450.000 500.000 50.000 1.200.000 600.000 1.350.000 750.000 100.000 2.800.000 900.000 2.350.000 1.100.000 150.000 4.500.000 72.000 € 168.000 € 270.000 € 1° anno 2° anno 3q anno 97.500 (3 persone) 146.900 (5 persone) 151.425 (5 persone) 45.000 30.000 40.000 55.000 40.000 40.000 59.525 44.525 44.525 212.500 281.900 300.000 -140.500 -113.900 -30.000 3.541.667 4.698.333 5.000.000 Fatturato BMS (6% del tot transazioni) Costi (€) Personale Consulenti Gestione Acquisti e noleggi TOTALE (€) Risultato d'esercizio Tot. Transazioni di pareggio 2° anno 3q anno 17 Studio di fattibilità per l’istituzione di una Borsa Merci Solidale - BMS 4.1 Costi Di seguito si farà riferimento solamente ai costi di gestione propri della BMS.. Sono, quindi, esclusi i costi di logistica (trasporti, gestione degli stocks ed eventuale consegna) che vanno considerati in altra sede. PERSONALE (anno 1) 1) Responsabile (accreditamento OP e ONP) (2+1 x 13) 2) Acquisti/transazioni (OP/S) (1,5 + 0,75 x13) 3) Promozione/transazioni (ONP/S) 39.000 29.250 29.250 ______ € 97.500 (anno 2) 1) Responsabile 2) Acquisti/transazioni (OP/S) 29,25 3) Promozione/transazioni (ONP/S) 4) Acquisti/transazioni (OP/ A+I) (1,3+ 0,6 x13) 5) Promozione/transazioni (ONP/ A+I) 39.000 29.250 24.700 24.700 _______ € 146.900 CONSULENTI (1° anno) (2° anno) € 45.000 € 55.000 GESTIONE (1° anno) (2° anno) € 30.000 € 40.000 ACQUISTI E NOLEGGI (1° anno) (2° anno) 18 € 40.000 € 40.000 Budget 4.1.1 Attività del personale BMS Di seguito riportiamo in dettaglio le attività e le funzioni che il personale svolgerà per garantire il funzionamento e la dinamicità della BMS. 1) Preselezione degli utenti (OP e ONP) ŷ identificare un primo gruppo di aziende (A/S/I) e di organizzazioni nonprofit quali possibili utenti iniziali della BMS ŷ definire i requisiti minimi di accreditamento per gli utenti BMS ŷ definire i protocolli d’intesa fra la BMS e gli utenti per la partecipazione alle transazioni. 2) Promozione e acquisizione utenti ŷ promuovere la partecipazione alla BMS e stabilire rapporti contrattuali con OP e ONP ŷ promuovere l’utilizzo della BMS con segnalazioni di offerte particolari, rinvio ad altri siti, assistenza cerca/trova, ecc. 3) Accreditamento aziende OP ŷ verificare l’esistenza per le OP dei requisiti minimi per l’accreditamento quali utenti della BMS ŷ attività di accompagnamento al corretto utilizzo della BMS per i nuovi utenti. 4) Accreditamento Organizzazioni senza fini di lucro (ONP) ŷ verificare l’esistenza per le ONP dei requisiti minimi per l’accreditamento quali utenti della BMS ŷ attività di accompagnamento al corretto utilizzo della BMS per i nuovi utenti. 5) Aggiornamento Data Base della BMS ŷ Inserire dati e/o aggiornamenti sulla base delle attività di accreditamento ŷ Formare le black lists. 6) Identificazione dei prodotti quotati ŷ identificare i prodotti prioritari da selezionare, sia fra i residuali che quelli ad hoc ŷ formare un catalogo aggiornato rispondente a specifiche definite. 19 Studio di fattibilità per l’istituzione di una Borsa Merci Solidale - BMS 7) Formalizzazione delle transazioni ŷ Stabilito il contatto fra la domanda e l’offerta, assistere nella definizione contrattuale in tutti i suoi aspetti (modalità di pagamento, consegna, assicurazioni, date, ecc.). 4.1.2 Funzioni del personale BMS Nell’anno 2 con un organico completo, costituito da 5 persone, le attività saranno così ripartite: la persona che assumerà l’incarico di responsabile dovrà occuparsi, in sinergia con il team, della preselezione e acquisizione degli utenti BMS, della promozione e della approvazione degli accreditamenti di aziende OP e organizzazioni ONP. Il responsabile dovrà, inoltre, svolgere le attività gestionali di routine: amministrazione delle risorse umane (4 persone) e finanziarie, coordinamento e guida del team, supervisione. Il team sarà composto da due persone responsabili primariamente delle transazioni e della selezione dei prodotti BMS (di seguito brokers), e da altre due persone dedicate alle attività di promozione, accreditamento e contrattazione delle transazioni (di seguito dealers ) . In particolare i brokers svolgeranno funzioni di: promozione alla partecipazione BMS, acquisizione utenti, accreditamento delle OP e ONP, aggiornamento dati e selezione dei prodotti BMS. I dealers oltre al lavoro di promozione, accreditamento e aggiornamento, giocano un ruolo fondamentale nella formalizzazione delle transazioni, assistendo gli utenti BMS in tutte le fasi, dal contatto al contratto con la controparte. Nell’anno 1 il team BMS sarà invece costituito da 3 persone: una con la funzione di responsabile, 1 di broker e 1 di dealer. 4.1.3 Attività di consulenza Le attività di consulenza previste per i primi due anni interesseranno le seguenti aree: - informatica - controlli di qualità/analisi, ecc. - formazione degli utenti 20 Budget - apporti professionali esterni (contabilità, istanze a bandi di concorso, consulenza di un commercialista e di un consulente del lavoro, consulenza legale) Tali attività avranno un costo stimato dell’ordine di € 45.000,00 e € 55.000,00 rispettivamente per il primo e secondo anno di attività. 4.1.4 Costi di gestione Questa voce comprende i costi di: - locazione immobile - utenze (energia, telefono, connessione internet, ecc.) - spese varie (tasse rifiuti, acqua, ecc.) - trasferte del personale Per i costi di gestione si è calcolata una spesa pari a € 30.000,00 e € 40.000,00 rispettivamente per il primo e secondo anno. 4.1.5 Acquisti e noleggi Questi valori si riferiscono ai costi di: - software per la gestione della BMS (licenza, personalizzazione, ecc.) - attrezzature ufficio (PC, stampanti/fax, ecc.) - mobili e arredi Con un totale di spesa per i primi 2 anni di € 80.000,00. Per il terzo anno si prevedono costi di personale, consulenti, gestione e noleggi di poco superiori al secondo anno e pari a un totale di € 300.000,00. 4.2 Transazioni (TURN OVER) a) per quanto riguarda i generi alimentari di tipo (A) (cioè quelli residuali messi a disposizione dalle OP a prezzi solidali) i ricavi sono calcolati sulla base della dimensione del “mercato” dei prodotti alimentari gratuiti (AGEA) in Piemonte: 4.000 ton/anno, che contabilizzati a 0,5 €/kg dà € 2.000.000,00. Un incremento del 30% su questa base dà € 600.000,00 in anno 2 21 Studio di fattibilità per l’istituzione di una Borsa Merci Solidale - BMS b) per quanto riguarda i generi alimentari di tipo (B) (cioè quelli prodotti “ad hoc” per la BMS) ci si è concentrati su due tipologie di prodotti non reperibili altrimenti: olio (di oliva e di semi) e passata di pomodoro. Accertato che l’acquisto diretto dall’industria di questi due tipi di prodotti consente di ottenere prezzi inferiori - dal 50% al 100% - rispetto ai prezzi al dettaglio, si è ipotizzato un volume di acquisti (solo con riferimento al Piemonte) corrispondente ai bisogni minimi di 30.000 persone nell’anno 1, di 90.000 persone nell’anno 2 9 e di 150.000 persone nell’anno 3. Ciò porta a un volume di acquisti di € 450.000,00 nel primo anno, di € 1.350.000,00 nel secondo anno e di € 2.350.000,00 nel terzo anno c) per quanto riguarda i prodotti sanitari: con riferimento al turn over di € 500.000,00 nel 2009 del Banco di Solidarietà Sanitaria (che ritiene siano soddisfatti 1/3 dei bisogni in Piemonte): un aumento del 50% del turn over nell’anno 2 è ritenuto ragionevole, e ciò comporta rispettivamente € 500.000,00, 750.000,00 e 1.100.000,00 negli anni 1, 2 e 3. d) per gli indumenti, non avendo riferimenti attendibili, nell’anno 2 si considera un battente minimo di € 100.000,00.. Queste stime sono da considerare come primi dati cautelativi, riferiti a una dimensione solo piemontese e che sono destinati a sviluppi importanti a seguito di ulteriori approfondimenti. Consumo medio di 10 kg/anno/persona dà: nell’anno 1 Æ 300.000 kg, pari a € 450.000,00; nell’anno 2 Æ 900.000 kg, pari a € 1.350.000,00. 9 22 5. La posizione degli interlocutori Nella prima fase dello studio si sono attivati gli incontri sia con i soggetti del mondo profit sia con gli Enti Pubblici così da definire l’offerta residuale delle imprese e la domanda nonprofit a livello locale (Torino e provincia). Con i soggetti nonprofit i contatti sono iniziati in un secondo momento, dopo aver delineato la disponibilità dell’offerta. Nell’insieme la risposta da parte dei fornitori (associazioni di categoria, produttori, grossisti) è stata unanime e favorevole, mentre tra le organizzazioni nonprofit i pareri sono stati più disomogenei e in alcuni casi le organizzazioni non profit interpellate si sono dimostrate poco interessate alla nostra proposta. In sintesi cercheremo di dare uno sguardo d’insieme agli esiti delle indagini effettuate. 5.1 Organizzazioni profit (OP) Sul fronte dell’offerta si è registrata una grande disponibilità di tutti i soggetti economici interpellati a diventare utenti attivi della BMS per i tre settori merceologici considerati (agroalimentare, igienico-sanitario e indumenti) e per tutte le categorie e le aziende interpellate (produzione e commercio ai vari livelli). Le uniche riserve sono comprensibilmente venute dalle realtà coinvolte con i prodotti a rapida deperibilità, in particolare per quanto riguarda i prodotti ortofrutticoli che richiedono un’attenta gestione della catena del freddo al fine di garantirne la qualità in termini di proprietà organolettiche e nutrizionali. Questo spiega la posizione del CAAT di Torino, che se da una parte ha mostrato interesse e dato la sua disponibilità alla proposta della BMS, dall’altra vede con difficoltà un diretto coinvolgimento dei grossisti del settore all’interno di un mercato telematico, proponendo quindi la presenza di un operatore BMS che assicuri negoziazioni dirette e immediate in situ. Particolare rilievo è stato dato agli aspetti logistici da vari interlocutori che hanno suggerito per la BMS la creazione di poche piattaforme logistiche che garantiscano qualità e controllo, coinvolgendo anche cooperative con esperienza logistica e capacità di gestire risorse e personale. Dal primo contatto con il referente della Farmagruppo (società cooperativa di oltre 400 farmacie piemontesi, liguri e valdostane che opera come centrale 23 Studio di fattibilità per l’istituzione di una Borsa Merci Solidale - BMS d’acquisto, rifornendo le farmacie di farmaci da banco e senza obbligo di ricetta a prezzi vantaggiosi) è stata data senza indugio disponibilità, ai fini della BMS, della piattaforma logistica UNICO di Rivoli, per quanto riguarda la categoria dei sanitari e parafarmaceutici. Si è prospettata, inoltre, la possibilità di coinvolgere l’industria alimentare della trasformazione, in particolare quella dei prodotti per la prima infanzia (latte in polvere, purè di frutta, omogeneizzati, succhi di frutta, ecc.). A livello locale è già partita una iniziativa per favorire la trasformazione di latte in latte in polvere per l’infanzia. C’è interesse affinché parte del progetto sia destinato al mercato solidale della BMS, questo aspetto si dovrà valutare attentamente in fase sperimentale e promuoverne la sua realizzazione. Dalle indagini effettuate sulla GDO (Lega Coop e Novacoop) si è percepita una certa sensibilità verso le tematiche di mercato solidale, anche se non si è riscontrato un interesse specifico verso la BMS. Se, dopo questo studio di fattibilità preliminare, il progetto della BMS avrà seguito sarà opportuno coinvolgere anche la FederDistribuzione, associazione che rappresenta grandi catene di supermercati quali il Carrefour, l’Esselunga, i GS, ecc. e/o altre catene di GDO. Le principali richieste espresse da parte dei soggetti interpellati possono essere così riassunte: - visibilità e trasparenza del soggetto gestore BMS - garanzie sugli acquirenti - BMS come strumento efficace e sostenibile - standard alimentari alti - garanzia di controlli igienico-sanitari rigorosi sugli alimentari - allargamento della platea degli interlocutori, includendo anche associazioni di consumatori. Inoltre, è stato suggerito di coinvolgere innanzitutto le piccole e medie imprese, chiamando in gioco anche la categoria degli artigiani. Non si sono rilevate criticità sotto il profilo delle temute interferenze, sia con il mercato affari, sia con gli spazi della donazione. Importante sarà riuscire a interessare soggetti profit con sensibilità verso tematiche sociali e solidali come premessa all’adesione BMS. 24 La posizione degli interlocutori 5.2 Organizzazioni nonprofit (ONP) Dal lato della domanda la maggior parte delle realtà finora interpellate hanno dimostrato interesse e disponibilità, peraltro attenuati dallo stress della gestione quotidiana e dalla pressione di crescenti difficoltà economiche e finanziarie (anche per via degli aumentati bisogni). Viene sentita la necessità di razionalizzare e rendere più efficienti gli acquisti, che sono consistenti (anche se non sono state fornite informazioni dettagliate) e che in genere si svolgono - sotto la spinta dell’emergenza quotidiana – ai costi del dettaglio o sulla base di capitolati che garantiscono la compatibilità e coerenza con i vincoli contrattuali che legano le ONP alla gestione di servizi ottenuta vincendo bandi pubblici che condizionano la gestione. La maggior parte delle ONP intervistate ha ammesso l’esistenza di una domanda non soddisfatta di beni di prima necessità (in particolare per i prodotti per l’infanzia, gli agro-alimentari deperibili, la biancheria essenziale e i sanitari) quindi l’esigenza di complementare i rifornimenti e i canali della donazione con un sistema organizzato che permetta acquisti vantaggiosi e razionalizzati. Di seguito riportiamo le principali condizioni e garanzie considerate fondamentali dalle ONP nell’ipotesi di entrare a far parte della BMS: - soddisfare le esigenze delle nonprofit, quindi assicurare condizioni di convenienza per prodotti e servizi - garantire sempre una buona qualità dei prodotti e un sistema di controllo igienico-sanitario sicuro - allargare le categorie di prodotti anche a beni quali: materassi, lenzuola, asciugamani, mobili essenziali - servizio di consegna e logistica a costi contenuti. Il timore espresso da qualche ONP è stato quello di inserirsi in un nuovo sistema di acquisti, del quale non hanno ancora evidenza, dovendo per questo rinunciare o riformulare accordi commerciali più o meno stabili. In minor misura sono state manifestate alcune incertezze verso la proposta BMS dovute alla percezione che i costi di gestione della BMS potrebbero ricadere sul prezzo dei prodotti, riducendone quindi la convenienza. Notevole è la disponibilità al coinvolgimento dimostrata dal BSS (Banco di Solidarietà Sanitaria) verso la BMS, aperto a supportare il progetto in fase 25 Studio di fattibilità per l’istituzione di una Borsa Merci Solidale - BMS sperimentale per quanto riguarda l’aspetto logistico e di risorse umane, mettendo a disposizione una esperienza maturata in dieci anni di assistenza sanitaria verso 200 enti nonprofit del Piemonte per un totale di 45.000 assistiti. È stata, inoltre, condotta un’indagine preliminare rivolta alle organizzazioni di volontariato assistite (OdV) dal BSS (200 gruppi di enti nonprofit) inserendo, in allegato alla scheda di rilevamento periodico dei bisogni prioritari, un breve questionario BMS, con lo scopo di poter avere, attraverso le indicazioni fornite dalle OdV, un miglior incontro fra domanda e offerta di prodotti sanitari, quindi un miglior intervento a favore delle ONP. Dall’indagine, alla quale ha partecipato il 40% delle OdV (al 17 febbraio 2010), risulta che il 70% di queste acquista prodotti sanitari per un valore annuale compreso tra i 2.000,00 e 10.000,00 euro. L’acquisto avviene prevalentemente presso le farmacie e i grandi magazzini. Il 65% delle OdV interpellate ha risposto positivamente alla possibilità di poter acquistare prodotti sanitari online e a prezzi solidali attraverso la BMS, considerando un suo utilizzo una opportunità per offrire una maggiore assistenza alle persone seguite nei loro servizi. Tra le controindicazioni principali alla BMS, il 45% delle OdV segnala la difficoltà di reperire risorse economiche per l’acquisto dei prodotti. Nel complesso i dati preliminari emersi dall’indagine del BSS indicano chiaramente una domanda di prodotti sanitari da parte delle ONP non soddisfatta dai tradizionali canali della donazione, confermando così l’esigenza di avere altre fonti di approvvigionamento. 5.3 Altri attori: istituzioni pubbliche e private L’operatività della BMS non può prescindere dal contesto di una pluralità di Enti, pubblici e privati che, attraverso normative, bandi e decisioni, sono determinanti per il successo del progetto. Nell’ambito dello studio di fattibilità si è cercato di raggiungere le realtà più significative della provincia di Torino. Gli enti contattati sono stati: Comune di Torino, Provincia di Torino e Regione Piemonte (Assessorati all’Agricoltura, al Welfare e alla Sanità). Non è stato possibile contattare i Consorzi socio-assistenziali, mentre è stato possibile incontrare i rappresentanti di due istituti bancari. 26 La posizione degli interlocutori Nel periodo dello studio di fattibilità, la Federazione dei Banchi Solidali ha presentato l’idea progettuale della BMS partecipando a un bando del Ministero del Welfare riservato alle OdV. Il progetto presentato è in attesa dell’esito dell’iter di accettazione. L’Osservatorio sull’economia civile (dopo un incontro con l’Assessore) ha presentato domanda di contributo all’Assessorato all’Agricoltura per l’approfondimento dello studio di fattibilità con riferimento specifico al settore agroalimentare e per una prima ridotta sperimentazione. La richiesta non ha avuto seguito positivo a causa della conclusione della legislatura regionale. La Federazione dei Banchi Solidali ha presentato richieste per sviluppare il presente studio e avviare prime sperimentazioni in risposta ad un bando per le OdV dell’Assessorato regionale al Welfare. Anche in questo caso non ci sono state risposte positive entro la fine della legislatura. I funzionari intervistati della Provincia di Torino hanno espresso un elevato interesse per il progetto, e hanno prospettato la possibilità di presentare all’Ente una richiesta di finanziamento per avviare la sperimentazione della BMS. La proposta potrà essere presentata sulla base delle valutazioni che i soggetti interessati faranno a seguito del presente studio. Per quanto riguarda il Comune di Torino si è registrato l’interesse del Vice Sindaco che ha dato l’adesione al progetto presentato dalla Federazione dei Banchi Solidali al Ministero del Welfare, mentre sono stati sollevati alcuni problemi dall’Assessorato alle Politiche Sociali riguardanti i vincoli normativi riferiti agli approvvigionamenti e in particolare al sistema di gare di appalto attraverso il quale vengono gestiti i servizi di mensa e altri tipi di rifornimenti che sembrano poco compatibili con i meccanismi proposti dal progetto di BMS. Primi contatti sono stati avviati con una Banca di Credito Cooperativo e con la Banca Popolare Etica che ha proposto un bando cui ha risposto la Federazione dei Banchi solidali del Piemonte proponendo l’idea della BMS. Rimane da approfondire l’interesse dei maggiori istituti bancari e di altri soggetti pubblici dell’ambito sanitario, socio-assistenziale e del commercio. 27 6. Conclusioni della Federazione dei Banchi Solidali La Federazione dei Banchi Solidali, soggetto che ha proposto l’idea della BMS e che ha attivamente seguito lo sviluppo della ricerca qui presentata, trae da quanto precede la conclusione che la realizzazione della BMS è una iniziativa da perseguire, fermo restando la consapevolezza che la sua realizzazione è complessa. La Federazione dei Banchi solidali motiva questa sua conclusione con le seguenti considerazioni: a) attraverso la BMS sarà possibile l’apertura di nuovi canali di approvvigionamento a prezzi solidali per i beni di prima necessità (A/S/I), senza produrre interferenze con il libero mercato o con gli spazi della gratuità b) l’uso della BMS permetterà di razionalizzare i processi di acquisto di beni di prima necessità da parte delle ONP e di migliorarne l’organizzazione. Essa, inoltre, consentirà di dare una risposta più completa ai bisogni primari, sia in termini di completezza alimentare sia di prevenzione sanitaria, con un totale transazioni attraverso BMS nell’anno 2 stimato cautelativamente in € 2.800.000,00 e nell’anno 3 in € 4.500.000,00 c) lo strumento BMS potrà altresì essere utilizzato dalle amministrazioni locali per esercitare politiche di indirizzo e stimolo del mercato solidale su OP e ONP, incluse le iniziative a favore del consumo responsabile. A tale proposito va ricordato che la recente indagine sui GAS realizzata dall’IRES per la Regione Piemonte e la Provincia di Torino ha fatto emergere l’idea di creare una “centrale di acquisto e distribuzione” al servizio del territorio, dunque una sorta di BMS. La BMS potrà essere di aiuto anche per i bilanci delle OP, sia della produzione sia del commercio, in quanto consente ricavi marginali e la riduzione del volume di prodotti invenduti o di rimanenze d) la realizzazione della BMS si potrebbe inserire nell’ambito dei progetti europei di riqualificazione/sviluppo sociale/imprenditoriale che vede la presenza della Regione Piemonte o del Comune di Torino. Potrà essere inclusa anche nelle iniziative di Expo 2015 e nelle previste piattaforme internazionali agroalimentari e) la BMS contribuisce, inoltre, allo sviluppo della cultura della solidarietà fra le OP, fra le ONP e fra OP e ONP. La sua utilizzazione può essere considerata un veicolo per rapportarsi, in maniera positiva e propositiva, con il mondo 28 Conclusioni della Federazione dei Banchi solidali dell’economia civile, delle pubbliche amministrazioni, delle associazioni imprenditoriali, sindacali e finanziarie f) Infine, ma non ultimo il valore aggiunto della BMS è quello di promuovere l’occupazione considerando che, alla fine del secondo anno di implementazione, 5 persone saranno assunte a regime. Nel presente documento sono riportate le valutazioni dei costi e delle transazioni previste per la BMS nei primi tre anni (capitolo 4). In sintesi, con un investimento iniziale di € 500.000,00 la quasi totale copertura dei costi si ottiene nel terzo anno di operatività, con generazione di un margine positivo al quarto anno. Sulla base di quanto precede, la Federazione dei Banchi Solidali propone alla Camera di commercio di Torino di farsi promotrice della costituzione di un soggetto giuridico (Fondazione, Consorzio o altro) che sia in grado nel 2010 di passare alla fase di progettazione operativa e di realizzazione della Borsa Merci Solidale, così da avere una struttura pienamente operativa a partire dall’inizio del 2011. Il territorio di partenza potrà essere la provincia di Torino, per poi allargarsi gradualmente a livello regionale e nazionale. 29 Allegato 1: Lista degli incontri con ONP, OP e Enti Pubblici ORGANIZZAZIONI NON PROFIT (14) 16/10/2009 Conferenze di San Vincenzo 30/10/2009 Mensa del Sacro Cuore, 02/10/2009 Gruppo Arco 06/11/2009 Gruppi di Volontariato Vincenziano (G.V.V., via Saccarelli,2) 10/11/2009 SERMIG 10/11/2009 Banco di Solidarietà Sanitaria 10/11/2009 Cooperativa Elle1 16/11/2009 Gruppi di Volontariato Vincenziano (G.V.V. via Nizza, 24) 23/11/2009 Cooperativa Progest 24/11/2009 Ufficio Migranti dell’Arcidiocesi di Torino 25/11/2009 Ordine dei Padri Camilliani 21/12/2009 Caritas diocesana Torino 22/01/2010 Gruppo Abele 27/01/2010 Gruppo Kairòs ORGANIZZAZIONI PROFIT (18) 07/09/2009 CAAT e Confesercenti Torino 10/09/2009 Confindustria Canavese 15/09/2009 Coldiretti Torino 16/09/2009 ASCOM 16/09/2009 Federfarma e Farmagruppo 21/09/2009 APGO e CAAT 23/09/2009 Unione Industriale e Rugger s.p.a. 01/10/2009 ASCOM (settore abbigliamento) 05/10/2009 Confagricoltura Torino 15/10/2009 Legacoop Piemonte. 19/10/2009 FEDAGRI 29/10/2009 APID (Associazione Piccole e Medie Imprese Imprenditorialità Donne) 13/11/2009 Confcooperative Torino 25/11/2009 Consorzio Nord-Ovest (Nova Coop) – contatto telefonico 26/11/2009 CAAT (Centro Agro-alimentare Torino) 30 Allegati 13/11/2009 GAFTA (Grain and Feed Trade Association) e G. Rocco & figli s.p.a., 02/02/2010 BUNGE Italia S.p.a. - contatto telefonico e via email 22/02/2010 BUNGE Italia S.p.a - contatto telefonico ISTITUZIONI PUBBLICHE E BANCARIE (5) 10/07/2009 BMTI s.c.p.a. 13/10/2009 Comune di Torino, Ufficio del vicesindaco e Assessorato al Welfare 20/10/2009 Regione Piemonte, Assessorato all’Agricoltura 18/11/2009 Provincia di Torino, Assessorato alle Politiche sociali 11/11/2009 Fondazione Banca d’Alba 31 Allegati Allegato 2: Traccia domande proposte alle ONP acquirenti 1 Ritiene che un’iniziativa quale la Borsa Merci Solidale (BMS) possa essere di interesse per la sua Organizzazione? 2 Intravede delle possibilità di acquistare a prezzi solidali i prodotti invenduti dalle imprese su una piattaforma on-line di scambio, quale la BMS? 3 Quali condizioni e garanzie considera irrinunciabili nell’ipotesi di entrare a far parte di un mercato solidale? 4 Quali servizi socio-assistenziali gestisce la sua ONP? A quali utenti si rivolge? Quanti sono all’incirca gli utenti per tipologia di servizio? 5 La proposta di BMS potrebbe consentire: a) una diminuzione dei costi per gli attuali servizi offerti dalla sua ONP? b) un ampliamento del numero dei beneficiari? c) l’introduzione di nuove tipologie di servizi? 6 Che tipo di problemi o controindicazioni vede nell’adesione alla BMS? 7 Quali tipologie di prodotto sarebbe interessato ad acquistare nel circuito della BMS? È in grado di fornirci una stima sulle quantità? 8 Ritiene che potrebbe essere utile l’esistenza di strutture di stoccaggio/conservazione a prezzi agevolati per i prodotti destinati a un mercato solidale? 9 Riceve regolarmente donazioni? Oppure cessioni di beni a prezzi di favore? 10 Nella sua Organizzazione sono normalmente usati strumenti informatici (PC, database, software, internet)? 32 Allegati Allegato 2: Traccia domande proposte alle OP venditrici 1 Ritiene che un’iniziativa quale la Borsa Merci Solidale (BMS) possa essere di interesse per la sua impresa? 2 Intravede delle possibilità di destinare parte dei suoi prodotti invenduti sul mercato tradizionale ad una piattaforma on-line di scambio, quale la BMS? 3 Quali condizioni e garanzie considera irrinunciabili nell’ipotesi di entrare a far parte di un mercato solidale? 4 La proposta di BMS risponde alle sue aspettative di migliorare i margini operativi sui prodotti invenduti? 5 Che tipo di problemi o controindicazioni vede nell’adesione alla BMS? 6 Per quali tipologie di prodotto sarebbe interessato ad entrare nel circuito della BMS? Si tratta di prodotti di imminente deteriorabilità o fondi di magazzino onerosi e difficilmente collocabili sul mercato? 7 Nel caso della sua impresa, le eccedenze di produzione si verificano in momenti occasionali o periodici? 8 Quali sono le quantità di eccedenze annue coinvolte per tipo di prodotto (indicare unità di misura)? Come ad oggi le smaltisce? 9 Nel vostro caso, in che fase del ciclo di produzione/distribuzione si creano le eccedenze? 10 Ai fini della BMS, ritiene che potrebbe essere utile l’esistenza di idonee strutture consortili per lo stoccaggio/conservazione a prezzi agevolati dei suoi prodotti invenduti? 11 La sua impresa è già stata coinvolta in iniziative di social marketing o donazioni? Quali? 33 Allegati Allegato 3: Traccia domande poste alle Associazioni di categoria 1 Ritiene che un’iniziativa quale la Borsa Merci Solidale (BMS) possa essere di interesse per la sua associazione di categoria? 2 Intravede delle possibilità di destinare parte dei prodotti invenduti dai suoi associati ad una piattaforma on-line di scambio, quale la BMS? 3 Quali condizioni e garanzie considera irrinunciabili nell’ipotesi di un mercato solidale? 4 Secondo lei, la proposta di BMS risponde alle aspettative dei suoi associati di migliorare i margini operativi sui prodotti invenduti? 5. Che tipo di problemi o controindicazioni vede nella BMS? 6. Quali tipologie di prodotti trattati dai suoi associati considera più adatti ad entrare nel circuito della BMS? 7. Ci può indicare alcuni dei vostri associati potenzialmente più interessati alla proposta di BMS? 8. Ritiene che strutture consortili di stoccaggio/conservazione a prezzi agevolati potrebbero essere utili per i prodotti destinati a un mercato solidale? 5 La sua associazione è già stata coinvolta in iniziative di social marketing o donazioni? Quali? 34 Allegati Allegato 4: Traccia domande poste agli enti pubblici acquirenti 1 Ritiene che un’iniziativa quale la Borsa Merci Solidale (BMS) possa essere di interesse per il suo ente? 2 Che vincoli di tipo normativo/amministrativo ci sono per l’ente che rappresenta ad acquistare prodotti invenduti dalle imprese su un’ipotetica piattaforma online di scambio, quale la BMS? 3 Quali condizioni e garanzie considera irrinunciabili nell’ipotesi di entrare a far parte di un mercato solidale? 4 Per quali tipologie di prodotto sarebbe interessato ad entrare nel circuito della BMS? 5 La proposta di BMS potrebbe consentire: a) una diminuzione dei costi degli attuali servizi offerti dal suo ente? b) un ampliamento del numero dei beneficiari? c) l’introduzione di nuove tipologie di servizi? 6 Che tipo di problemi o controindicazioni vede nell’adesione alla BMS? 7 Ritiene che potrebbe essere utile l’esistenza di strutture di stoccaggio/conservazione a prezzi agevolati per i prodotti destinati a un mercato solidale? 8 Quale contributo alla promozione e al funzionamento della BMS potrebbe fornire il suo ente? 35 Allegati Allegato 5: Presentazione della Borsa Merci Telematica La Borsa Merci Telematica Italiana, istituita ai sensi del Decreto del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali n. 174 del 6 aprile 2006, è il mercato telematico regolamentato dei prodotti agricoli, agroalimentari ed ittici, realizzato attraverso una piattaforma telematica, accessibile da postazioni remote. Lo scopo generale della Borsa Merci Telematica Italiana è quello di fornire agli operatori di mercato una piattaforma telematica che consenta la negoziazione quotidiana delle merci da postazioni remote. Attraverso questo sistema di contrattazione si vuole assicurare efficienza e razionalità ai mercati e determinare in tempi rapidi ed in modo trasparente i quantitativi scambiati ed i prezzi realizzati. La Borsa Merci Telematica Italiana è costituita da tre organi: Ͳ la Deputazione Nazionale, con funzioni di vigilanza e di indirizzo generale Ͳ la società di gestione Borsa Merci Telematica Italiana S.C.p.A. (società consortile del sistema camerale con un capitale sociale di 2.387.372,16 €), che predispone, organizza e gestisce la piattaforma telematica di negoziazione Ͳ le Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura che svolgono una funzione di supporto al funzionamento della piattaforma telematica e di promozione sul territorio. Le condizioni e le modalità di organizzazione e di funzionamento della Borsa Merci Telematica Italiana sono stabilite nel Regolamento Generale. Inoltre ogni mercato telematico viene disciplinato da un apposito Regolamento Speciale predisposto con il supporto del relativo Comitato di Filiera composto da operatori del settore. I Regolamenti Speciali disciplinano le condizioni di negoziazione telematica, le caratteristiche merceologiche del prodotto, le modalità di adempimento, così come qualsiasi altro evento o fatto successivo alla conclusione del contratto che possa incidere sull’esecuzione del medesimo. Nella Borsa Merci Telematica Italiana possono operare, per il tramite di Soggetti Abilitati all’Intermediazione i produttori e previo accreditamento, i commercianti compresa la GDO e i trasformatori, del settore agricolo, agroalimentare ed ittico, così come gli organismi associativi detentori delle merci agricole, agroalimentari ed ittiche. 36 Allegati I Soggetti Abilitati all’Intermediazione, che sono stati istituiti dal Decreto Ministeriale 174/06 e che hanno la funzione di raccogliere e gestire gli ordini all’interno della Borsa Merci telematica Italiana. L’elenco dei Soggetti Abilitati all’Intermediazione è un elenco pubblico tenuto dalla Deputazione Nazionale. L’operatore accreditato alla Borsa Merci Telematica Italiana può usufruire di una serie di vantaggi, primi fra tutti la possibilità di avere nuove opportunità commerciali, promuovendo la propria azienda e i propri prodotti e di avere informazioni sui prezzi e sull’andamento dei mercati. L’operatore accreditato può inoltre usufruire del servizio di assicurazione del credito, nonché richiedere servizi personalizzati per potenziare la propria attività di mercato. Il sistema di contrattazione è ad “asta continua uno a molti bi-direzionale” (un venditore a molti acquirenti e viceversa), con regole concordate tra tutte le categorie della filiera. I mercati telematici attivi al 28 febbraio 2010 sono 40 appartenenti ai settori dei cereali e semi oleosi, delle farine, dei suini, dei bovini, degli avicunicoli, del latte e dei formaggi, del vino, dell’olio di oliva, dell’ortofrutta e dei salumi, ed altri sono in corso di attivazione. I prezzi generati dalle contrattazioni telematiche, associati alle quantità transate sono diffusi tramite una comunicazione prezzi settimanale. Nota relativa ai costi della piattaforma Nell’ambito dello studio di fattibilità per la realizzazione di una borsa merci solidale, è stata sentita anche Borsa Merci Telematica Italiana S.C.p.A., che gestisce il mercato telematico regolamentato dei prodotti agricoli, agroalimentari ed ittici e che si è data disponibile a collaborare all’eventuale realizzazione del Progetto (è in corso di predisposizione un protocollo d’intesa in tal senso tra la stessa Borsa e la Camera di Commercio di Torino). Da una prima analisi, considerando gli obbiettivi da raggiungere e prendendo a riferimento l’operatività della Borsa Merci Telematica Italiana, è stato ipotizzato che i costi per la realizzazione della piattaforma di contrattazione delle merci potrebbero oscillare indicativamente tra i 60.000 e i 120.000 euro (in funzione della diversa strutturazione del sistema), a cui andrebbero ad aggiungersi i costi annuali per la manutenzione del sistema e naturalmente quelli del personale di supporto all’operatività dello strumento. 37