Diapositiva 1 - Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale

Transcript

Diapositiva 1 - Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale
Transmedia studies
Prof. Silvia Leonzi
L’immaginario
Immaginario
Immagine
Immaginazione
Narrazione
Immaginario
collettivo
Generi
Inconscio collettivo
Personaggi
Archetipi
Stereotipi
Transmedia
Storytelling
Lo statuto del termine immagine è ambiguo: fa riferimento alla
“rappresentazione di qualcosa sia in assenza che in presenza”.
Da un lato, fa riferimento alla creazione, dall’altro alla riproduzione.
Visibile vs Invisibile
Il sogno
Immagine
L’arte,
la scienza, la filosofia,
l’ industria culturale
Il mito
La religione
L’immaginario
L’immaginario rappresenta un oggetto trasversale, che va
oltre i confini delle singole discipline, dei campi di studio, degli
oggetti, dei metodi.
Idee, credenze, visioni, utopie, paure
La rappresentazione del mondo sotto forma di immagini
I due volti dell’immaginario
Sul piano individuale, l’immaginario testimonia la
soggettività e la singolarità della storia di ciascun individuo.
La psicoanalisi costituisce una delle vie di investigazione
privilegiate dell’immaginario personale.
I due volti dell’immaginario
Su un piano collettivo, la produzione di miti risponde
ugualmente a una necessità cruciale dei gruppi, che è quella di
trovare una sintesi dei propri valori in un racconto delle origini
e dei fini che consenta di tenere insieme il mondo, in una
narrazione coerente.
L’immaginario: i quattro topoi
L’immagine come falsa
apparenza
Le conseguenze
dell’immaginazione
Il mondo è come io
lo sogno
Costruisci la realtà,
sogna l’immaginario
L’immaginario: i quattro topoi
L’immagine come falsa apparenza
L’immaginario: i quattro topoi
L’immagine come falsa apparenza
L’immaginario: i quattro topoi
L’immagine come falsa apparenza
L’immaginario: i quattro topoi
L’immagine come falsa apparenza
L’immaginario: i quattro topoi
L’immagine come falsa apparenza
Titolo: Amore a prima svista
Anno: 2001
Regia: Bobby Farrelly, Peter Farrelly
Trama:
Hal, per non deludere il defunto
padre, è in cerca di una ragazza
bellissima. Ma sotto l'effetto di
un'ipnosi si innamora di Rosemary,
una donna obesa e riservata, che lui
vede bellissima. Quando l'amico
superficiale Mauricio lo fa uscire
dall'ipnosi, Hal si trova alla vera realtà
di Rosemary. Che fare? Per Hal è
arrivato il momento di decidere, da
solo, il suo futuro...
L’immaginario: i quattro topoi
L’immagine come falsa apparenza
Darren Aronofsky, 2010
David Fincher, 2014
L’immaginario: i quattro topoi
Le conseguenze dell’immaginazione
L’immaginario: i quattro topoi
Le conseguenze dell’immaginazione
L’immaginario: i quattro topoi
Le conseguenze dell’immaginazione
L’immaginario: i quattro topoi
Le conseguenze dell’immaginazione
L’immaginario: i quattro topoi
Le conseguenze dell’immaginazione
L’immaginario: i quattro topoi
Le conseguenze dell’immaginazione
L’immaginario: i quattro topoi
Il mondo è come io lo sogno
L’immaginario: i quattro topoi
Il mondo è come io lo sogno
L’immaginario: i quattro topoi
Il mondo è come io lo sogno
L’immaginario: i quattro topoi
Il mondo è come io lo sogno
L’immaginario: i quattro topoi
Il mondo è come io lo sogno
L’immaginario: i quattro topoi
Il mondo è come io lo sogno
L’immaginario: i quattro topoi
Il mondo è come io lo sogno
L’immaginario: i quattro topoi
Il mondo è come io lo sogno
L’immaginario: i quattro topoi
L’immagine come falsa
apparenza
Le conseguenze
dell’immaginazione
Il mondo è come io
lo sogno
Reale e immaginario:
una convivenza
possibile?
L’immaginario: i quattro topoi
Reale e immaginario: una convivenza possibile?
CINEMA E IMMAGINARIO
CINEMA E IMMAGINARIO
“Con il cinema ha inizio un
modo di produzione e consumo
dell’esperienza territoriale
essenziale per lo sviluppo
dell’immaginario collettivo: una
macchina industriale complessa
che si fa carico di creare forme
in cui riconoscerci passando non
più attraverso la relazione
interpersonale, ma attraverso la
centralità dei simulacri collettivi.
L’immaginario individuale si
traduce in immaginario collettivo.”
Alberto Abruzzese, L’immaginario
CINEMA E IMMAGINARIO
La letteratura, la televisione, il
cinema hanno sostituito alcune
forme di risposta mitica
all’esistenza, come la religione
o il racconto popolare.
Le narrazioni cinematografiche
e televisive tendono a
riattualizzare, e dunque
ricreare i miti universali.
CINEMA E IMMAGINARIO
Gli schemi narrativi tendono a “pescare” in una matrice,
universale, presente nella memoria inconscia collettiva dello
spettatore, favorendo l’attivazione della
“sospensione dell’incredulità”.
CINEMA E IMMAGINARIO
Il cinema è anche la rappresentazione
che una società costruisce di se
stessa nonostante le strutture
ricorrenti e anche se inserito in
schemi narrativi universali.
Il film offre un’immagine del periodo
della società in cui nasce e viene
prodotto.
Le pellicole cinematografiche sono
lo “specchio della società che le
produce”, espressione di una
mentalità collettiva in quanto opere di
un gruppo, mai frutto di un solo
individuo e destinati ad un consumo di
massa.
Kracauer, From Caligari to Hitler, 1947
L’IMMAGINARIO:
LA PROSPETTIVA PSICOLOGICA
Carl Gustav Jung
(1875 –1961)
Psichiatra, psicanalista e
antropologo, fondatore
della “psicologia analitica”.
Inizialmente vicino alla
psicanalisi freudiana, se ne
distacca definitivamente
con la pubblicazione del
suo testo fondamentale,
Trasformazioni e simboli
della libido (1912).
Carl Gustav Jung
Con il suo approccio Jung
amplia la ricerca psicoanalitica
dalla storia personale del
singolo alla storia collettiva
dell'umanità, che nel singolo si
concretizza e prosegue.
L'inconscio non è più solo
l'inconscio personale prodotto
dalla rimozione, ma l’individuo
sperimenta anche la presenza
di un inconscio collettivo.
Inconscio collettivo
Per Jung, l’inconscio collettivo
non è un puro serbatoio di
materiale rimosso, ma
comprende in sé tutti i contenuti
dell’esperienza psichica umana,
negativi e positivi, e costituisce
una struttura connettiva
universale.
L’inconscio collettivo non è un
semplice bacino di raccolta di
ricordi, emozioni, memorie
personali ma è costituito da
associazioni mentali ed emotive
ed immagini
Complessi ed archetipi
I contenuti dell’inconscio personale sono costituiti dai cosiddetti “complessi
a tonalità affettiva”, la componente intima e personale della vita psichica.
Un esempio è il complesso materno.
I contenuti dell’inconscio collettivo sono invece i cosiddetti archetipi.
C.G. Jung, Gli archetipi dell’inconscio collettivo, 1976
GLI ARCHETIPI
Per la prima volta Jung, in Trasformazioni e simboli della libido
(1912) parla di “immagini primordiali”, che sono in grado di
generarsi autonomamente, percepibili dalla coscienza, ma che
derivano da una matrice inconscia comune a tutti i popoli, senza
distinzioni di tempo, né di luogo
Gli archetipi : etimologia
Il primo elemento “arché” significa “inizio, origine, causa,
fondamento e principio, ma significa anche “posizione di
capo, supremazia e governo “ (quindi una specie di
“dominante”); il secondo elemento, “typos”, significa
“colpo”, e ciò che con esso si produce, “il conio di una
moneta, forma, immagine, copia, prototipo, modello,
ordine e normalità in senso figurato, più moderno:
“campione, forma fondamentale, forma primordiale” (che
sta “alla base” di una serie di individui umani, animali e
vegetali “simili”).
GLI ARCHETIPI
L’archetipo non è solo immagine come tale, ma anche
dinamismo, che si manifesta nella numinosità, nella forza
affascinante dell’immagine archetipica.
“Nell’inconscio i singoli archetipi non sono isolati tra loro,
ma sono in uno stato di contaminazione, di totale
interpenetrazione e fusione”
Nei prodotti di fantasia, queste «immagini primordiali»
diventano visibili e il concetto di archetipo trova la sua
specifica applicazione.
C.G.Jung, Gli archetipi dell’inconscio collettivo,
Bollati Boringhieri Edizioni, 1077
GLI ARCHETIPI IN JUNG
“Gli archetipi non possono in alcun modo diffondersi
universalmente solo attraverso la tradizione, la lingua e
la migrazione, ma risorgono spontaneamente in ogni
tempo e ovunque, e precisamente in un modo che non
è influenzato da alcuna trasmissione esterna (…) tale
constatazione significa nientemeno che in ogni psiche
sono presenti forme, disposizioni, idee, in senso
platonico, che sono inconsce ma non per questo meno
attive, cioè vive, le quali performano e influenzano, alla
maniera di un istinto, pensiero, sentimento e azione
della psiche”.
C.G.Jung, Gli archetipi dell’inconscio collettivo,
Bollati Boringhieri Edizioni, 1977
Archetipi e immagini
archetipiche
Nel suo “disegno
fondamentale” l’archetipo è
immutabile, nei suoi modi
di manifestarsi è
eternamente
mutevole: è uno schema
capace di organizzare i
contenuti delle
rappresentazioni che
nascono dall’esperienza del
soggetto.
Archetipi e immagini archetipiche
Il mondo immaginale si fonda su tre elementi:
Ripresa, Accettazione, Distorsione
Ripresa di elementi arcaici (archetipi, miti immemorabili),
accettazione di ciò che è (apparenza, fenomeno, relativismo),
distorsione di questi elementi arcaici che rientrano in un
movimento a spirale che li dinamizza, dà loro un senso attuale.
Michel Maffesoli, La contemplazione del mondo,
Genova, Costa & Nolan, 1993, p. 90
Archetipi e immagini archetipiche
ARCHETIPI E IMMAGINI ARCHETIPICHE
Archetipi
Sè
Anima
Ombra
Animus
ARCHETIPI E IMMAGINI ARCHETIPICHE
Una storia crime…
Il Sè
ARCHETIPI E IMMAGINI ARCHETIPICHE
Una storia crime…
L’ombra
ARCHETIPI E IMMAGINI ARCHETIPICHE
Una storia crime…
Animus e anima
ARCHETIPI E IMMAGINI ARCHETIPICHE
Animus e anima
“…All’interno di quest’ultima categoria del crime è possibile
rintracciare una rielaborazione costante dei due archetipi
junghiani, rappresentati dall’Animus e dall’Anima (Jung 1934;
Jung 1985). Sul versante del maschile, un Animus perlopiù
ribelle e anticonformista, in cui il coraggio (tipico dell’eroe) si
confonde con la sventatezza e l’irresponsabilità (tipici del
puer). Sul versante femminile un’Anima razionale, saggia ed
equilibrata, esattamente quella di un’eroina o di una grande
madre che si preoccupa non solo di risolvere crimini e
misfatti, ma anche, se necessario, di addomesticare l’aspetto
più selvatico dell’uomo al suo fianco.”
Animus e Anima
Ciascun uomo porta dentro di sé un’immagine femminile
definita. Lo stesso vale per la donna: anch’essa possiede la
sua immagine innata dell’uomo.
C.G. Jung, CW, XVII, par.338
[Opere XVII, p.190]
“L’Anima può essere definita come l’immagine o
l’archetipo o la sedimentazione di tutte le esperienze
dell’uomo con la donna”
C.G. Jung, CW, XIII, par.58
[Opere XIII, p.49]
Animus e Anima
“L’Anima di genere femminile è una
figura che compensa la coscienza
maschile. Nella donna invece la
figura compensatrice ha carattere
maschile, ed è quindi opportuno
designarla col termine
Animus ”
“L’anima è bipolare, può quindi
apparire ora positiva ora negativa,
ora giovane ora vecchia, ora madre
ora fanciulla, ora fata ora strega, ora
santa ora prostituta“
C.G. Jung, CW, XIII, par.56 [Opere IX, p.193]
Anima e Animus
L’Anima può essere volubile, lunatica, incontrollata,
emotiva, talvolta demonicamente intuitiva, spietata, malvagia,
bugiarda, ipocrita e mistica; l’Animus, al contrario, può risultare
rigido, attaccato ai propri principi, pronto a imporre la
legge,didascalico, riformatore del mondo, teorico, venditore di
parole, litigioso e avido di potere.
Casinò, 1995, Martin Scorsese
Animus e Anima
Lezioni di piano
Regia: Jane Campion
Cast: Holly Hunter, Harvey Keitel,
Anna Paquin, Sam Neill
Anno: 1993
Trama: nel 1825 Ada, venuta dalla
Scozia, sbarca in Nuova Zelanda,
muta fin da bambina, sposa per
procura a un coltivatore inglese, con
una figlia di nove anni, i bagagli e
un pianoforte. Un vicino di casa,
maori convertito, l'aiuta a
recuperare il piano che il marito
rifiuta, e diventa il suo amante tra lo
scandalo della piccola comunità
locale.
Animus e Anima
Lezioni di piano, 1993
Ada McGrath:
insicura, fragile, introversa
George Baines:
rozzo, selvaggio, forte
indipendente,
libera, impulsiva,
forte
empatico,
sensibile, attento
Animus e Anima
Tootsie
Regia: Sydney Pollack
Cast: Dustin Hoffman, Jessica Lange,
Bill Murray, Sydney Pollack,
Anno: 1982
Trama: Michael Dorsey è un attore
che non riesce a lavorare. Un giorno si
trova a fare un provino travestito da
donna e ottiene una parte importante
in un "serial" televisivo. Arriva il
successo, ma le cose si complicano
quando si innamora di Julie, sua
partner nei telefilm, la quale però lo
crede, come tutti del resto, una donna.
Animus e Anima
Maledetto il giorno che t’ho incontrato
Regia: Carlo Verdone
Cast: Carlo Verdone, Margherita Buy
Anno: 1992
Trama:
Bernardo e Adriana si conoscono dal
loro analista, lui depresso ipocondriaco
e lei grande consumatrice di ansiolitici.
Diventati amici, i due si ritrovano a
Londra, lei per recitare in una commedia
diretta dal suo attuale compagno, lui,
biografo di rockstar defunte, per cercare
le vere cause della morte di Jimi
Hendrix. Dopo una serie di baruffe e
incidenti, i due scopriranno finalmente di
amarsi.
Animus e Anima
Sweet November
Regia: Pat O'Connor
Cast: Keanu Reeves, Charlize
Theron Anno: 2001
Trama:
Nelson Moss, (Keanu Reeves), è un
pubblicitario in carriera; unico valore
nella vita il lavoro, totale assenza di
rispetto per gli altri ed un obiettivo
prefissato imprescindibile: essere il
migliore. Riuscirà, con il suo amore,
Sara (Charlize Theron) a cambiarne
il carattere?
Animus e Anima
…e alla fine arriva Polly
Regia: John Hamburg
Cast: Ben Stiller, Jennifer Aniston,
Philip Seymour Hoffman, Debra
Messing
Anno: 2004
Trama:
Un uomo che ha paura di rischiare
ma analizza i rischi per professione,
dopo essere stato tradito dalla
moglie durante la luna di miele, si
innamora di una donna rischiosa,
mandando completamente all’aria la
sua esistenza tranquilla.
Gli Archetipi del Maschile
Eroe
Senex
Puer
Ombra
Gli archetipi
del maschile
L’Eroe:
è il simbolo primario del Sé
La Persona: è la maschera che
mostriamo al mondo
(L’attore typecast)
L’Ombra è l’elemento opposto
alla Persona: coincidentia
oppositorum
ANTAGONISTA
L’Eroe
L’eroe:
Jerry McGuire, Philadelphia,
Ufficiale e gentiluomo, Balla
coi lupi, Witness, Genio ribelle,
The Truman show,
Sostiene Pereira, La vita è
meravigliosa,
Il gladiatore
L’eroina:
Thelma e Louise, Pretty
woman, la scelta di Sophie,
Alien, Un angelo alla mia
tavola, Erin Brocovich, Il
rapporto Pelican, Giulietta
degli spiriti,
Kill Bill
Gli Archetipi del
maschile
L’Ombra può essere l’alter ego
dell’eroe, il suo doppio (Dottor
Jekill e mr. Hyde, Spiderman,
Psycho)
La Persona-Ombra rappresenta
il conflitto psicologico interiore tra
Bene e Male (Batman, Il giustiziere
della notte, Robin Hood)
Gli Archetipi del
maschile - Eroe vs
Ombra
Nel climax, sfida finale, L’eroe
e l’antagonista si scontrano e
anche l’eroe mite diventa
violento per necessità
L’individuo-Persona-Eroe
deve necessariamente
incontrare l’Ombra-Antagonista
per arrivare alla fine del viaggio
e alla risoluzione del conflitto
iniziale
Gli archetipi del
maschile
L’Ombra-Passato
Flash-back
Sensi di colpa
Rinascita
Morte
Cape fear – Il promontorio della paura, 1991
Sam Bowden è un avvocato di grande
fama in una piccola città della Florida.
Egli vive con sua moglie Leigh e la
figlia quindicenne Danielle. Il
prigioniero Max Cady - mite, violento,
colto, istigatore - viene rilasciato e si
trasferisce nella cittadina, con
l'obiettivo di tormentare la vita del
tranquillo avvocato. Infatti, questi era
stato il suo difensore in un processo
per stupro nel 1977: l'accusa di Cady
è che Bowden non abbia fatto tutto
quello che poteva fare per difenderlo.
Nei giorni a seguire, Cady inizia a
tormentare e perseguitare la famiglia,
tutte azioni che fanno innervosire
Bowden ma che non possono essere
punite. Qualche giorno dopo, il cane
dei Bowden muore e viene accusato
Cady: a questo punto, Sam cerca di
farlo incastrare.
Cane di paglia
Regia: Sam Peckinpah
Cast: Dustin Hoffman, Susan
George
Anno: 1971
Un matematico americano abita
in un villaggio inglese della
Cornovaglia con la moglie,
quando questa viene violentata
da alcuni giovani bulli del luogo,
David si vendica, uccidendoli
nei modi più feroci.
La donna che
visse due volte
Regia: Alfred Hitchcock
Anno: 1958
Trama:
Un investigatore privato é
incaricato da un amico di seguire
la moglie affetta da manie
suicide. A poco a poco però
finisce per innamorarsene e
nonostante tutte le precauzioni la
donna si getta in mare e
scompare, salvo riapparire dopo
qualche tempo.
A history of
violence
Regia: David Cronenberg
Anno: 2005
Tom Stall è il proprietario di un piccolo
ristorante in una cittadina di provincia.
Conduce una vita normale con la moglie
e i figli fin quando un giorno si difende
dall'aggressione di due feroci criminali,
uccidendo entrambi. La sua immagine
finisce su tutti i media e spinge Carl
Fogarty, un boss della mafia irlandese di
Philadelpia ad andarlo a cercare. L'uomo
è sicuro di aver riconosciuto in lui un
delinquente che lo ha privato di un
occhio e che era molto temuto
nell'ambiente per la sua crudeltà. Tom
deve difendere la sua famiglia.
Archetipi del maschile
PUER:
il puer aeternus è vivace, curioso,
brillante; abita un mondo ideale; è
egocentrico, è incapace di fare i conti
con la realtà; è ottimista, impulsivo,
incostante
SENEX:
il padre, il Dio, il Profeta, il Mago, il
Guaritore rappresenta il MENTORE che
dispensa saggezza.
Nel cinema è anche fratello maggiore,
insegnante, predicatore, medico, re,
mago, allenatore
]
Archetipi del
maschile: il Puer
"soltanto chi è gaio, innocente
e senza cuore può volare"
(J.M. Barrie).
Il Puer: vuole "arrivare il più in
alto possibile, lontano dalla
madre, dalla terra, e dalla vita
normale" (Marie -Louise von
Franz);
è innocente, è "al di là del bene
e del male"; senza sentimenti
che lo tengano legato a
qualcosa o qualcuno.
Archetipi del
maschile: il Senex
Crono-Saturno immagine archetipica
del Senex
Saturno è allo stesso tempo
l’immagine del Senex positivo e del
Senex negativo
Il viaggiatore solitario, isolato, reietto;
il profeta (Tiresia),
Saturno
Saturno è nero, è l’inverno, è la notte
Archetipi del maschile
OMBRA: aggressivo,cinico, sfruttatore,
mostro, serial killer, psicopatico,
gangster
SENEX-OMBRA:
il falso mentore,
il padre cattivo (Darth Vader)
È un archetipo maschile, perciò, quando
la protagonista è un’eroina donna,
spesso esprime le qualità maschili
dell’animus
Archetipo del Senex
Stabilità, maturità,
saggezza, senso di
responsabilità
Senex positivo
Senex negativo
Eccessivo
tradizionalismo,
dispotismo, cinismo e
mancanza di fantasia
J. Hillman, Puer aeternus, Adelphi, Milano, p. 95
Altre figure
archetipiche
TRICKSTER
MUTAFORME
]
IL TRICKSTER O BRICCONE DIVINO
Nella mitologia è un dio ingannatore che si
prende gioco degli umani, pone indovinelli e
sfida l’eroe.
Spesso è a guardia di porte e recinti,
custode dei focolari domestici,
protettore delle strade e dei sentieri,
non appartenendo di fatto né al mondo
degli uomini né a quello degli dei,
e dunque estraneo alle norme che
regolano ciascuno di questi due mondi
ma proprio per questo capace di
operare ai margini dell’uno e dell’altro,
capace di mettere in contatto tra loro
ambiti altrimenti destinati a rimanere
eternamente divisi (il cielo e la terra; il
mondo dei morti e quello dei vivi, ecc.).
IL TRICKSTER O BRICCONE DIVINO
Anomalo nell'aspetto e nel
comportamento, emarginato e
vagabondo, appare come
frequentatore di delitti e
oscenità allo stesso tempo
eroe fondatore, donatore di
beni e generoso demiurgo.
Contraddittorio su tutti i piani,
astuto-stolto, irridente e irriso.
Il trickster incarna la creatività
infantile, i cui effetti non sono
sempre "buoni”.
IL TRICKSTER
Appare come un furfante
capriccioso, senza inibizioni,
indifferente alle regole,
capace di sfidare le divinità e
di denunciare perfino le
ingiustizie del Creatore, è
dunque generatore
di caos.
Al cinema è spesso in ruoli
comici, per sconfiggere
l’antagonista usa la furbizia,
l’inganno, l’ingegnosità.
Piccolo diavolo,
R. Benigni, 1988
Padre Maurizio viene chiamato a
compiere un esorcismo. Riesce a
liberare così una donna
dall'essere che la stava
possedendo, ma questo prende
vita con un corpo autonomo.
Questo diavolo, che afferma di
chiamarsi Giuditta, pare essere
scappato dall'aldilà per scoprire il
mondo. Egli ricorda un po' un
bambino: è curioso e non ha idea
di come funzioni la società dei
viventi. Non è cattivo, ma semmai
un po' narcisista.
IL TRICKSTER
Bart Simpson
Bugs Bunny
IL TRICKSTER
Joker
IL TRICKSTER
The Mask
Jack Sparrow
IL MUTAFORME
Un famoso esempio di questo
personaggio è il dio marino Proteo,
“il vecchio del mare”, che incontriamo
nelle varie versioni del
mito di Elena e nell’Odissea. Qui
Menelao intrappola Proteo per
ottenere da lui informazioni. Proteo si
trasforma in leone, in serpente, in
pantera, in cinghiale, in acqua
corrente e in albero per cercare di
fuggire, ma Menelao e i suoi compagni
persistono finché egli non ritorna alle
sue vere sembianze e risponde alle
loro domande.
IL MUTAFORME: Atena
Nella mitologia greca, Atena, “dea dagli
occhi scintillanti”, figlia di Zeus e della
sua prima moglie Metide, era la dea
della sapienza, della saggezza, della
tessitura, delle arti e, presumibilmente,
degli aspetti più nobili della guerra.
Atena è una dea guerriera e armata:
nella mitologia greca appare come
protettrice di eroi. Assume
sembianze umane per fare
in modo che Ulisse torni salvo a casa.
IL MUTAFORME
L’Eroe in sé è un
mutaforme, che
cambia
carattere nel corso
del viaggio,
esprimendo il
processo di
individuazione
del Sé.
IL MUTAFORME