AA.VV."Temi di esplorazione diagnostica dell`immaginario"

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AA.VV."Temi di esplorazione diagnostica dell`immaginario"
Associazione per lo studio dell'immaginario
AA.VV."Temi di esplorazione diagnostica dell'immaginario"
ed. Libreria Cortina Editrice, Verona, 2004
€ 25
c/o libreria S. Croce
via Gramsci 2B
43100 Parma
fax. 0521.290213
Il volume, cui seguiranno altri, propone temi di esplorazione diagnostica dell'immaginario che si sviluppano nelle sezioni
fondamentali della personalità e della visione del mondo, provocando una attivazione immaginativa mediante racconti di
fiaba e richiesta di disegni, secondo la metodologia del "laboratorio dell'immaginario" e i principi della terapia analiticoimmaginativa.Nella premessa viene esposto il modello della mente di riferimento in cui sono integrate, la teoria analitica,
le teorie deirimmaginario, le basi dei sistemi di rappresentazione simbolica.I terni sono stati definiti per l'applicazione in età
evolutiva, ma non ci sono controindicazioni per l'uso in età successiva.
Francesco Simeti, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, ha avviato la pratica del laboratorio deirimmaginario e lo
studio aella psicoterapia analitico-immaginativa; è autore di numerose pubblicazioni e di monografie nel campo della
psicoterapia e dell'immaginario culturale; è stato fondatore dell'Associazione per lo Studio dell'immaginario.
Franco Pajno Ferrara neuropsichiatra infantile, psicoterapeuta, professore associato di neuropsichiatria infantile
dell'Università di Verona condi-vide i principi della psicoterapia analitico-immaginativa e psicologia deU'immaginario per
l'età evolutiva dell'Associazione. Valentino Gastini, psicologo e psicoterapeuta, co-fondatore dell'Associazione per lo
Studio dell'immaginario, si interessa specificatamente della psicodiagnostica e dell'applicazione dell'immaginario in
psicoterapia. Brani estratti dal libro:
- Iconografia dei mostri di mare
- Il disegno di un portone
- Il disegno di due case ICONOGRAFIA DEI MOSTRI DI MARE
Il mare è una superficie mobile e sconfinata in cui si diffonde la visione; in fine si confondono le acque e il cielo in colori
cangianti fra il blu e la luce dorata del sole che generano il verde ed il purpureo. Il mare separa il mondo della luce
dall'abisso oscuro; presenta l'aspetto di uno specchio o di un flusso infinito di onde. Tutto ciò che è portato dalle onde,
quello che naviga, anche quello che appare nel mare, appare emergere dall'abisso nascosto; sotto la superficie del mare
resta la metà delle cose. Così il mondo che sta sotto la superficie del mare costituisce un ignoto affascinante; in effetti il
mondo all'interno delle acque che si può vedere con un tuffo nell'acqua, quello che affiora dalle onde nelle tempeste,
quello che si riesce a pescare, presenta caratteri diversi da quelli delle forme terrestri, straordinari e meravigliosi, come le
creazioni dell'immaginazione onirica; mostri che non sono ancora emersi alla vita; latino 'monstrua' letteralmente
manifestazioni che sfuggono dal cavo del tornio vitale, secondo l'immagine cosmogonica dal vuoto che gira come un
mulino. Nel mare che attornia la terra e le isole si sente ancora il fondo e si può andare a vedere le cose meravigliose che
sono sotto la superficie; ma nel mare più lontano, in alto mare, è l'abisso, letteralmente senza fondo, un ignoto
inaccessibile; è il luogo dei mostri che talora vengono in superficie e anche di tutto ciò che si può pensare ma non vedere.
Invero il fondo e l'abisso del mare sono il mondo dei mostri che si generano nell'immaginario, che si riconoscono nelle
forme di vita del mare, che si proiettano nell'immaginario del mare, che si raccontano nei miti del mare. Pertanto le
figure dei mostri del mare personificano le immaginazioni del sogno, materializzano i fantasmi inconsci e costituiscono
una iconografia simbolica delle parti più profonde della mente.
IL DISEGNO DI UN PORTONE Valentino Gastini
Premessa Il test del 'disegno di un portone' è una proposta di tipo grafico - tematica per soggetti in età evolutiva in un
contesto di consulenza psicodiagnostica. Esso si colloca nell'ambito dei test proiettivi. "La porta" scrive Tilde Giani
Gallino, "non rappresenta soltanto un'apertura nel muro, che consente di passare al di là, ma contiene profondi significati
simbolici". Nel 'Dizionario dei simboli' di J. Chevalier e A. Gheerbrant alla voce "Porta" troviamo citato quanto segue: "la
porta rappresenta il luogo di passaggio fra due stati, fra due mondi, fra il conosciuto e l'ignoto, la luce e le tenebre (...).
La porta è un'apertura sul mistero (...) essa ha valore dinamico e psicologico, infatti, non solo indica un passaggio, ma
invita a superarlo. La porta è un'apertura che permette di entrare e uscire, dunque il passaggio possibile (...) da un
campo all'altro". In 'Psicoanalisi dei sogni' di A. Garma la porta è interpretata come un organo genitale femminile,
mentre per Jung la porta rappresenta le aperture possibili del corpo (bocca, occhi, organi genitali, ecc.) - ma oltre a
questo può rappresentare la possibilità di portare (o no) a buon fine i progetti del sognatore (per ex.: porte strette, piccole,
chiuse, segrete, ecc. sono 'viste' come ostacoli verso i progetti di chi sogna). Anche S. Freud, in più parti dei suoi scritti,
riporta l'analogia simbolica che esiste tra il corpo umano e la sua rappresentazione mediante il simbolo della casa, 'porte
e portoni sono accessi alle cavità corporee', e sottolinea anche come nella lingua tedesca, in anatomia, gli orifizi si
chiamano esplicitamente 'Leibespforten' (porte del corpo). Tali similitudini erano già presenti in antichità, anch'essi
vedevano nella porta una raffigurazione dei genitali femminili, e la porta chiusa era un "esplicito rappresentante della
verginità; mentre, nella tradizione popolare, la porta, corrisponde al passaggio da una situazione all'altra: aperta annuncia
un cambiamento facile e favorevole, bloccata un insuccesso". Nei miti e nelle favole l'accesso alla porta è spesso
difficile e fonte alternativamente di premi (vedi la favola di Ali Babà e i quaranta ladroni) o di castighi (come nella favola di
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Barbablù). Nella tradizione giudaico-cristiana l'importanza della porta è enorme perché dà accesso alla Rivelazione, si
pensi alla Porta Santa di S. Pietro; oppure alle porte dell'apocalisse, o a quelle dell'inferno e del paradiso e così via.IL
DISEGNO DI DUE CASE Francesco Simeti
"Il disegno di due case" su uno stesso foglio è un tema di sviluppo immaginativo che si è rivelato efficace fino dalle prime
esperienze del laboratorio dell'immaginario10 per rendere manifesto l'immaginario della casa e la dinamica relazionale
familiare.
In effetti la casa è l'ambiente della famiglia e quindi la sua rappre-sentazione riflette i caratteri familiari, che vengono
direttamente richiamati dai temi del disegno di una famiglia e di una famiglia in aspetto di animali e indirettamente
mediante i temi della scelta degli animali e del mare. Il tema del disegno delle due case ha come antecedente il test del
disegno della casa che si presta ad una indagine cognitiva e neuropsicologica ma costituisce anche di per sé una
rappresentazione simbolica che permette una indagine dell'immaginario. Però il tema del disegno di due case deriva da
altri principi. - La duplicazione delle immagini costituisce una tappa comune dell'evoluzione del riconoscimento
d'oggetto, buono e cattivo secondo la prospettiva kleiniana, e di riflesso dell'individuazione di sé stesso, pure buono o
cattivo. L'immaginario del "doppio" caratterizza un momento evolutivo che sostiene l'immagine del compagno
immaginario, che si identifica nella propria camera in un peluche, in una immagine di rèverie: esso consente giochi di
identificazioni parziali che preludono alla scelta di identità, come risulta dalle terapie immaginative. - La richiesta del
disegno di due case costituisce un richiamo dell'immaginario del doppio, peraltro in modo indiretto; è un tema di
motivazione delle immaginazioni e dei pensieri del doppio in forma di metafora che pone in chiaro aspetti primitivi dello
sviluppo dell'immaginario personale e oggettuale. In effetti la semplice richiesta passa attraverso la struttura
dell'immaginario, che in età evolutiva è ancora instabile, e provoca risonanze fantasmatiche inconsce e l'evidenza di
immagini primitive, rese legittime dalla condivisione dell'osservatore; in altre parole il bambino può pensare ancora per
doppi, pensieri paralleli, che ripetono la dinamica profonda della mente; è un tema che apre uno "spazio potenziale di
gioco", una scena per il teatro dell'immaginario. Ogni esperienza è sempre vissuta e rielaborata in rapporto con quelle
precedenti.
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