Diapositiva 1 - AdViniAmoCi
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L’alleanza internazionale della Toscana e dell’Alsazia Vini e Vignaioli Alsaziani La cucina Alsaziana Introduzione e cenni storici Terra di contrasti, l’Alsazia vanta una grande diversità di terroir e di paesaggi. Predisposta per la coltivazione della vite, gode di un clima asciutto e soleggiato, ha una geologia complessa, terreni favorevoli e un’esposizione ideale del vigneto. La sua posizione geografica al crocevia di influenze germaniche e romane rivela una lunga storia : quella di una coltivazione introdotta agli inizi della nostra era dai Romani e perpetuatasi grazie a vignaioli appassionati. Territorio meraviglioso. L’arrivare e introdursi lungo la route du vin che si estende per oltre 170 km equivale ad immergersi in un ideale mare vitato. Il susseguirsi delle colline con i vari nomi dei Grand Cru classificati e ad oggi quantificabili con il numero di cinquantuno, rapisce lo sguardo e trasporta il viaggiatore in atmosfere d’altri tempi, grazie ai castelli e ai villaggi conservatisi pressoché intatti nelle costruzioni e nell’architettura d’impronta rinascimentale, visibile traccia ed emblema della prosperità dei viticoltori del XV e XVI secolo. Mappa della Route du Vin La via del vino segue i pendii dei Vosgi e va da Thann a sud fino a Marlenheim a nord, un enclave situata nella parte più settentrionale dell’Alsazia. I vigneti alsaziani ricoprono le colline ad altitudini variabili fra i 200 e i 400 metri. Riparata inoltre dalle influenze oceaniche grazie al massiccio Vosgiano, la regione gode di un clima semicontinentale soleggiato, caldo e secco (soltanto 500mm di precipitazioni annuali su Colmar) estremamente favorevole per la maturazione ottimale delle uve. L’attività vitivinicola, già fiorente con la produzione di vini leggendari nell’alto medioevo, è sicuramente tra le fonti economiche di fondamentale importanza per la regione. I vini Alsaziani godevano infatti di pari fama rispetto ai Bordolesi ed è dovuta a questo, e ad alcuni terreni particolarmente vocati, la derivazione del nome di villaggi come Riquewihr (villaggio ricco). Il susseguirsi delle guerre nelle quali i cittadini Alsazani e le loro terre sono stati sempre considerati “bottino di guerra” ha fatto si che venisse a crearsi una mescolanza di culture riflettendosi difatto sull’enogastronomia. Dopo la definitiva annessione alla Francia la viticoltura si è finalmente riassestata ed ha ripreso slancio e vigore. Nel 1945 l’ordinanza preparata dall’Associazione dei Viticultori d’Alsazia definì le denominazioni della regione (AOC). Il decreto Da quel documento del 1945 che servì come base per l’INAO (Insitute National de l’origine et de la qualité) dopo 17 anni venne emesso un decreto ufficiale nel 1962, riguardo alla classificazione dei vini Alsaziani, che entrarono definitivamente così a far parte della grande famiglia dei vini Francesi ad AOC. La Produzione La produzione vitivinicola Alsaziana consta di oltre 15000 ettari vitati con 1,15 mln di ettolitri annuali di vino prodotto (circa 150 milioni di bottiglie) di cui il 90% dedicato esclusivamente ai vini bianchi. Ciò significa che più del 40% della produzione agricola totale della regione è dedicata al vino. Comprende più di 100 comuni viticoli. Grafico dello sviluppo della superficie vitata dal 2004 al 2009 I Vitigni Quasi tutti i vini Alsaziani sono dunque prodotti da un singolo vitigno. Sono sette quelli tradizionali in questa regione: Riesling, Gewurtztraminer, Muscat, Pinot Gris, Sylvaner, Pinot Blanc e Pinot Noir Riesling Secco, vivo, delicatamente fruttato, offre un bouquet di grande finezza con sfumature minerali o floreali. Vino dedito alla gastronomia è incomparabile in abbinamento a pesci, crostacei, frutti di mare, carni bianche e certamente su una chocrute. Gewurtztraminer Corposo e avvolgente, sviluppa ricchi aromi di frutti, di fiori e di spezie. Potente e seducente, a volte leggermente dolce, è perfetto come aperitivo, in accompagnamento alla cucina esotica, a formaggi corposi e dolci. Muscat Fruttato, si distingue dai suoi pari del sud per il carattere secco. Dona una sensazione deliziosa che richiama la croccantezza delle uve da cui viene prodotto. Eccellente come aperitivo e con degli asparagi. Pinot Gris Sviluppa un’opulenza ed un sapore caratteristici. Di corpo, rotondo e lungo in bocca, presenta degli aromi complessi e leggermente affumicati. Eccellente con il foie gras, cacciagione, carni bianche, arrosti… Sylvaner Decisamente fresco e leggero con note fruttate discrete. Piacevole e dotato di ottima bevibilità, accompagna idealmente i frutti di mare, il pesce e la charcuterie. Pinot Blanc Tenero e delicato, unisce freschezza e morbidezza per rappresentare il giusto ago della bilancia nella gamma dei vini d’Alsazia. Si abbina alla maggior parte delle preparazioni. Da ricordare la presenza del Pinot Blanc Auxerroise, meno elegante ma con maggior semplicità di produzione, resistenza alle gelate e adattabilità in terreni poco generosi. Maturazione inoltre più precoce del Blanc. Pinot Noir Si sta sviluppando, nonostante la consolidata tendenza e vocazione all’allevamento di vitigni a bacca bianca, la produzione di un unico vitigno a bacca rossa, il Pinot Noir, che è passato da una superficie di produzione del 2% circa nel 1969 al 10% nel 2008. Una volta costituito da una sorta di ibrido a metà strada fra il rosso ed il rosé oggi alcuni viticultori stanno cercando di produrre dei veri rossi, effettuando esperimenti, allungando i tempi di macerazione e di permanenza del vino nelle botti. Recentemente si è affermata la moda della maturazione in barrique che dà al vino una maggiore “fragranza” più o meno accentuata dal legno di quercia e dalla tostatura. Viene utilizzato anche all’interno della denominazione Cremat d’Alsace dando origine a Rosè oppure a Blanc de Noir Le Denominazioni I vini dell’Appellazione d’Origine Controllata Alsaziana hanno abitualmente menzionato il vitigno in etichetta e provengono unicamente da quello. In alcuni casi, ove non troviamo appunto questa menzione, si tratta di assemblaggi di più vitigni di conseguenza denominati “Edelzwicker” (miscela nobile) o alcune volte “Gentil”. Dal 1972 inoltre, la legge prevede che il 100% dei vini vengano imbottigliati all’interno della regione. Adottano inoltre la caratteristica bottiglia tipo “vino del reno”, dalla forma allungata, denominata “Flûte d’Alsace”, protetta dalla legge e riservata esclusivamente alle AOC d’Alsace ed alle menzioni, fatta eccezione per il Cremant d’Alsace. Alcune menzioni geografiche complementari che possono inoltre apparire in etichetta sono il comune, il territorio, il clos… A proposito di Denominazioni, troviamo per tutta la regione Alsaziana solamente TRE appellazioni e sono le seguenti: • ALSACE • ALSACE GRAND CRU • CREMANT D’ALSACE Più due “menzioni”: • VENDANGE TARDIVES • SÉLECTION DE GRAINS NOBLES Produzione AOC negli ultimi 5 anni AOC Alsace L’appellazione ALSACE ricopre il 74% della produzione totale. Caratterizzati da freschezza, aromi fruttati e bouquet sottili i vini della AOC Alsace portano generalmente il nome del vitigno da cui provengono. Il rendimento annuale ad ettaro consentito è di 80hl più un PLC (Plafond Limite de Classement, fissato annualmente dall’INAO) per i Bianchi mentre è del 75% per il Pinot Noir AOC Alsace Gran Cru Per quanto riguarda invece la menzione Grand Cru sono soltanto quattro le uve consentite: Riesling, Gewurtztraminer, Muscat e Pinot Gris. Unica eccezione a partire dal 2005 è la possibilità di utilizzare il Sylvaner solo all’interno del Gran Cru “Zotzenberg” oltre alla possibilità di ottenere vini d’assemblaggio nell’ “Altenberg de Berghiem”. Cinquantuno territori delimitati secondo stretti criteri di natura geologica e climatica costituiscono il mosaico dei Gran Cru d’Alsazia. La superficie di questi vigneti varia fra i 3 e gli 80 ettari su suoli denotanti una forte tipicità. La geologia appunto, l’esposizione e la pendenza contribuiscono a donare loro quella inimitabile personalità. La produzione annuale media dei vini che possono fregiarsi del titolo di Gran Cru si aggira intorno ai 45000 ettolitri, solo il 4% della produzione totale della regione. Per avere diritto a rientrare nella classificazione, che è stata aggiornata nel 2001 con l’aggiunta del 51mo Cru, i vini dovranno essere prodotti con uve vendemmiate manualmente. Il tipo di allevamento e la potatura sono altresì sottoposti a controlli e regolamentazioni molto severe. I viticultori sono tenuti prima del 1mo Marzo di ogni anno a sottoscrivere una dichiarazione precisando i vitigni e la superfice delle parcelle destinate alla produzione dei Gran Cru. La gradazione alcolica minima prevista è di 11° per Riesling, Muscat e Sylvaner e di 12,5° per Gewurtztraminer e Pinot Gris, salvo alcune eccezioni. La resa di base è di 55 ettolitri/ettaro massimo. Può essere aumentata annualmente di un PLC (plafond limite de classement) variabile tra 0 e 20% per ogni Gran Cru previo proposta del sindacato viticolo locale, il quale ha anche la possibilità di stabilire la gradazione alcolica minima (anche più elevata rispetto al disciplinare) e la data d’inizio delle operazioni vendemmiali adatta all’interno di ogni vigneto. Cremant d’Alsace La Denominazione di Origine Controllata Crémant d’Alsace include vini elaborati con una seconda fermentazione, a partire principalmente da Pinot Blanc, ma anche Pinot Gris, Pinot Noir, Riesling o Chardonnay. Sin dalla fine del secolo scorso diverse aziende vitivinicole elaboravano spumanti secondo il metodo tradizionale. Questo processo meno vitale nella prima metà del XX secolo, si è mantenuto fino al riconoscimento della AOC Crémant d’Alsace con il decreto del 24 agosto 1976 che ha permesso di usufruire di un nuovo quadro necessario per l’elaborazione di uno spumante di qualità secondo prerequisiti paragonabili a quelli applicati dagli operatori champenois. Oggi il Syndicat des Producteurs de Crémant d’Alsace riunisce più di 500 elaboratori. L’AOC Crémant d’Alsace rappresenta attualmente il 22% della produzione totale. I vignaioli sono tenuti a dichiarare al sindacato prima della raccolta quali parcelle verranno dedicate al Cremant Il rendimento massimo annuale è fissato per 80hl/ha senza PLC Anche la resa alla pressatura delle uve ha dei valori di riferimento, si dovranno ottenere infatti 100 litri di mosto da 150 kg di uve. La raccolta delle uve dovrà essere manuale e il trasporto effettuato in recipienti da meno di 100 kg travasato interamente dentro la pressa. Il tiraggio non potrà essere effettuato prima del 1 gennaio successivo alla raccolta e la permanenza sui lieviti dovrà essere di minimo nove mesi. Da meno di 1mln di bottiglie prodotte nel 1979 si è passati alla produzione attuale di 33mln di bottiglie, di cui circa 70mila vendute nel nostro paese. Le Menzioni Il clima subcontinentale dei vigneti alsaziani, le scarse precipitazioni e la alta quantità di ore soleggiate nel periodo autunnale, legate anche alla protezione dai venti dovuta alla presenza dei Vosgi creano delle particolari condizioni climatiche che favoriscono lo sviluppo della botrytis cinerea e permettono di poter mantenere le uve in surmaturazione a lungo. Da queste speciali opportunità nascono i vini con menzione Vendange Tardive e Selection de Grain Nobles. Le Vendange Tardives e le Selection de Grains Nobles che devono presentare un alto contenuto zuccherino alla raccolta sono dei vini eccezionali. Le prime provengono da uve di Gewurtztraminer, Pinot Girs, Riesling o Muscat raccolte in condizioni di sovrammaturazione generalmente diverse settimane dopo la vendemmia “ufficiale”. All’identità del vitigno ed alle sue caratteristiche organolettiche si aggiunge una carica ed un intensità decisamente maggiore in luogo della concentrazione maggiore delle sostanze dovuta alla minore presenza di acqua. Nel caso della Selection de Grains Nobles, avremo la presenza della cosiddetta “muffa nobile” in stato avanzato oltre a tutti i fattori legati alla prolungata attesa prima della vendemmia. Panoramiche Legandomi all’esperienza vissuta due mesi di stage ritengo di dover fornire ulteriori dettagli ed informazioni che ritengo fondamentali per una comprensione più approfondita della realtà in questione La Confrérie SaintEtienne Nessuno può essere membro della confrérie St-Etienne se non ama la buona cucina e i vini d'Alsazia “ (articolo 1 del regolamento 1561) Ereditiera dell’associazione di Ammerschwihr che ha riunito dal XIV secolo vignaioli ed appassionati di vini, la Confraternita di St-Etienne si è estesa a tutto il territorio vitato Alsaziano. Riorganizzata nel 1947, conta oggi oltre 2.000 membri attivi in tutto il mondo, lavorando per promuovere i vini d'Alsazia e il loro abbinamento alla cucina contemporanea. Nel bel mezzo della strada del vino, all’interno del suo castello rinascimentale di Kientzheim, che ospita anche il Museo dei vigneti, la Confraternita di St-Etienne offre molte opportunità per godere dei grandi vini d'Alsazia. Dalle degustazioni d'introduzione, ai suoi magnifici “capitoli”, passando per il rigido concorso di assegnazione del Sigillo e le degustazioni di vecchie annate introvabili. Il Sigillo Ogni anno dal 1957 la confraternita organizza delle sessioni ufficiali di degustazione per assegnare un marchio di qualità chiamato “Sigillo dei Vini d’Alsazia” Solo i membri della stessa sono autorizzati a presentare i loro vini per il concorso. Per ottenere il sigillo bisognerà passare la prova della degustazione, effettuata da una importante giuria composta da soci, enologi ed esperti, rigorosamente alla cieca. Per ottenere il sigillo dovranno essere rispettate rigorose caratteristiche di qualità e tipicità superando la valutazione di 7/10. Ogni anno una lista dei vini premiati viene pubblicata dando dettagli sulle origini della produzione. E’ una guida dotata di un’ottima reputazione. Inoltre il sigillo è inoltre, un’ottima via per entrare nella storia, poiché dodici bottiglie di ogni vino premiato, diverranno parte della famosa collezione, conservata all’interno del castello e già quantificabile in circa 60000 bottiglie. Aziende Vitivinicole – Vignerons Participant Jean Baptiste Adam - Ammerschwihr www.jb-adam.com *** Paul Blanck & fils - Kientzheim www.blanck.com *** Gruss - Eguisheim [email protected] *** Schaller - Mittelwihr www.edgard-schaller.com *** Doppf au Moulin - Riquewihr www.dopff-au-moulin.fr *** Wunsch et Mann - Wettolsheim www.wunsch-mann.fr *** Dirler Cadé - Bergholtz www.dirler-cade.com *** Zind-Humbrecht - Turckheim [email protected] *** Horcer - Mittelwihr www.vin-horcher.com *** Edmond Rentz - Zellenberg www.edmondrentz.com *** Gresser - Andlau www.gresser.fr *** Josmeyer - Wintzenheim www.josmeyer.com *** Fleith - Ingersheim www.vinsfleith.free.fr *** Zusslin - Orschwihr www.zusslin.com *** Engel - Rorschwihr www.fernand-engel.fr *** Cave de Beblenheim - Beblenheim www.cave-beblenheim.com *** Leon Beyer - Eguisheim www.leonbeyer.fr *** René Muré - Rouffach www.mure.com *** Eblin-Fuchs - Zellenberg www.eblin-fuchs.com *** Jean Pierre Frick - Pfaffenheim www.pierrefrick.com *** Domaine Weinbach Faller - Kientzheim www.domaineweinbach.com *** Distillerie WINDHOLTZ – Ribeauvillé - www.distillerie-windholtz.com Distillerie G. MICLO’ – Lapoutroie – www.distillerie-miclo.com Musée des Eaux de Vie – De Miscault – Lapoutroie www.musee-eau-de-vie.com Relazione preparata da: Relation préparée de: Davide Mingiardi AdViniAmoCi http://avviniamoci.wordpress.com [email protected] Fonti: Sources: • CIVA, Conseil Interprofessionnel des Vins d’Alsace, www.vinsalsace.com • VINO, Konemann Editore; • ENCICLOPEDIA DEL VINO, Bonoli Editore; Per la fornitura dei vini e la partecipazione si ringrazia inoltre: Pour la fourniture des vins et la participation on remercie en outre Hotel Restaurant du Faudé, Lapoutroie M.Me Chantal Baldinger Si ringrazia l’albergo ristorante Casalta e CastelBigozzi e tutto lo staff per l’ospitalità e l’accoglienza, in particolare Lazzaro e Barbara Cimadoro. Nous remercions l'hôtel restaurant Casalta e CastelBigozzi et toute l’ équipe pour l'hospitalité et l'accueil, en particulier Lazzaro et Barbara Cimadoro.