COME TRE ARINGHE di Marco Falaguasta e Mauro Graiani E

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COME TRE ARINGHE di Marco Falaguasta e Mauro Graiani E
COME TRE ARINGHE di Marco Falaguasta e Mauro Graiani
E' mezzanotte da qualche minuto.
L'enorme insegna luminosa DELFINARIUM sovrasta l'ingresso del
parco dov'è custodito il rarissimo quanto prezioso delfino bianco.
(sgombrite fulgensis). Ne nasce uno ogni 100 anni. Il suo valore
scientifico ed economico è inestimabile. Arrivano visitatori e
studiosi dal tutto il mondo.
L'enorme piscina del Delfino è monitorata 24 ore su 24. Nulla è
lasciato al caso. E' tutto studiato. Durante le ore diurne un pool di
biologi e veterinari si prendono cura del prezioso esemplare.
Mentre di notte il presidio del mammifero è affidato a guardie
giurate super selezionate. E' tutto perfetto.
Tutto tranne il … gabbiotto dei metronotte addetti alla vigilanza
notturna. Posto vicino alla piscina, in posizione strategica.
Dentro il gabbiotto, sulla destra rispetto alla platea, c'è una porta
trasparente che immette in una cella frigorifera dove è custodito
il pesce surgelato. Tutto è disadorno. Arredato con pezzi portati li
un po' per volta chissà da chi e chissà perché. Quei classici
elementi che solitamente si poggiano annoiati ai margini dei
cassonetti, oppure nelle cantine, prima di buttarli per sempre.
Vecchi tavoli di formica color senape che non sono mai stati belli
neanche nuovi. Che anzi forse sono nati già vecchi e destinati ad
arredare contesti tristi, umili, sconsolati. Quelle sedie con il sedile
di plastica intrecciata, e la struttura di ferro nero che si scrosta
subito. Quelle tovaglie di plastica spessa con disegni improbabili
di aeroplani, palloncini, caramelle su sfondo giallo crema. Un
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porta televisore con il pianale in vetro poggiato con quattro
ventose ad una struttura di ferro con lunghe zampe. Un mobile
porta oggetti di legno messo a dura prova dall'umidità che ha
fatto emergere tutta la sua inconsistenza tanto da imbarcarsi sia
sulle pareti laterali che, leggermente, anche sulla parte superiore.
Un piccolo televisore nero, non propriamente nuovo, con le
antenne posticce, che ansima per trovare il segnale. Uno di quelli
che devi accontentarti di quello che riesci a rubare all'etere, uno
di quelli che non puoi scegliere che programma seguire, uno di
quelli che ha 30 canali ma 26 sono di nebbia e rumore di segnale
distorto. Uno di quelli che t'illudi che dandogli le botte si redima.
Ma non è mai così.
Sopra il mobile umiliato dall'umidità, un apparecchio di moderna
generazione ricarica le radiotrasmittenti. Poi un frigorifero di
quelli con la pancia bombata. Poi basta.
Solo qualche vecchio settimanale con la carta ingiallita e
consumata.
Per quel posto nessuno ha mai avuto cura.
Anzi sembra che gli occupanti facciano di tutto per sottolinearne
la tristezza. Alla parete un videocitofono e il monitor della
telecamera a circuito chiuso. Poi un foglio a quadretti, ingiallito e
annoiato dal tempo passato su quel muro, si carica il peso di
alcuni numeri utili. Dissonante questo ventre di trascuratezza in
un contesto così lussuoso e curato. Una luce squarcia il buio
andando ad illuminare il vecchio orologio attaccato alla parete.
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Dopo qualche istante una luce asettica e bianca illumina lo scarno
interno.
MUSICA DI TESTA
GIORGIO, metronotte, 40 anni dall'aspetto normale, ha già
posato la sua radio in carica. Adesso sta tirando fuori dallo zaino
alcuni contenitori che poggia sul tavolo dove ci sono tre piatti e
tre bicchieri di plastica ognuno diverso dall'altro. Guarda
l'orologio della parete, confronta l'ora con quella del suo e poi,
salito sopra una sedia, dopo averne soffiato via una nuvola di
polvere, prova a correggere l'orario impuntato sulle 3. Niente da
fare, nonostante i tentativi. Evidentemente è rotto l'ingranaggio.
Giorgio lo riattacca al muro e scende dalla sedia. Poi lo riguarda
sconfitto.
FINE MUSICA DI TESTA
Accende la televisione ricevendone in cambio un rumore di
segnale. E allora via ai vecchi rimedi: sonore pacche sul fianco
della televisione. Una, due e qualcosa sembra accadere.
Un improbabile venditore con l'acquisto di un kit di pentole
regala anche una vasca per pediluvio e un orologio da polso con
la faccia di Lady Diana sul quadrante. Giorgio non è interessato.
Un opinionista sportivo s'infervora per l'ultima partita casalinga
della Roma. Un cartomante prevede guai e traversie per una
giovane donna almeno per altri due mesi, poi tornerà il sereno.
Una porno diva con voce provocante e suadente accontenta un
telespettatore eccitato che vuole vedere il suo lato B, invitandolo
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a chiamarla in privato. Basta pacche sul televisore. Quest'ultimo
programma non è poi così male. D'altronde a quest'ora della
notte, cosa vuoi che facciano vedere.
Dall'espressione del viso che sfugge al controllo di Giorgio si
deduce che il culo della sventurata non deve essere poi così male.
Giorgio smette di dedicarsi contemporaneamente anche alle altre
azioni che stava svolgendo e segue con crescente interesse le
evoluzioni disinibite e provocanti.
Gli ormoni del metronotte si fanno sempre più esigenti.
Evidentemente il monitor rimanda immagini che provocano
scariche di corrente. E' un crescendo, un terremoto di immagini e
immaginazione, di pulsioni e di mutande troppo piccole per
contenere tutto quell'entusiasmo erotico. La radio di Giorgio
cracchia. Una, due, tre volte … poi Giorgio non senza affanno e
difficoltà riesce a trovare il tasto che consente di ascoltare …
Dalla radio la voce di Nico …
VOCE RADIO NICO: Gamma 3 per Delta 2
GIORGIO: Pronto
VOCE RADIO NICO: Pronto Trattoria dar burino? Devi rispondere
"avanti" . Tutto bene Gamma 3?
Giorgio: Avanti. Si, si grazie, tu?
VRN: Tutto bene grazie, a casa tutti bene?
Giorgio: Si, si, grazie …
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VRN: Cretino è una comunicazione di servizio, si risponde
affermativo no "tutto bene grazie" e poi parla al microfono …
Giorgio si guarda intorno
Giorgio: Dove lo trovo?
VRN: E' quel filo nero che pende dalla radio.
Giorgio: Ah, grazie, gentilissimo …
VRN: Ma quale gentilissimo, si risponde "affermativo"
Giorgio: Affermativo. Grazie gentilissimo…
VRN: (sconsolato) Niente è più forte di te!
BUIO/MUSICA. RIMANE SOLO LA LUCE BLU DEL TELEVISORE AD
ILLUMINARE LA SCENA.
Entra NICO, 55 anni, tarchiato, uno di quei tipi ai quali vuoi bene
a prima vista. La televisione trasmette lo stesso programma hard.
Giorgio le assesta delle sonore pacche per costringere l'insolente
elettrodomestico a cambiare canale. Niente. Giorgio la spegne
Giorgio: … da una certa ora in poi, non c'è niente … solo venditori,
trasmissioni sportive e queste poverette costrette a spogliarsi per
i perversi che le chiamano …
Nico: Non mi sembrava tanto poveretta, quella …
Giorgio: (sempre armeggiando con la radio) Come dici?
Nico: Dico che, con tutto che io senza occhiali la televisione non
la vedo, mi sembrava una bella porcona … non una poveretta …
non le obbliga mica nessuno a fare quel lavoro …
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Giorgio: Non c'ho fatto neanche caso se era bella o brutta. Stavo
cercando di capire una volta per tutte come funziona questa
radio … E comunque penso sempre che se potessero scegliere
liberamente non lo farebbero …
Nico: Chi le obbliga?
Giorgio: Che ne sai? Tanti fattori, tanti motivi potrebbero averla
obbligata. Come fai a dirlo? Anche chi chiama, non ti fa pena?
Nico: (ci pensa un attimo) No. Chi lo obbliga?
Giorgio: Ma come chi lo obbliga? Secondo te se quello c'avesse
una donna vera da spogliare, chiamerebbe una in televisione?
Nico: Che ne sai, tante volte si. Perché magari alla tua fidanzata, a
tua moglie certe cose non le chiedi ma a questa si … quindi la
chiama
Giorgio: E quindi è già una cosa molto triste. Perché con tua
moglie non vivi un'intimità serena? Qual'è il problema? Inibizioni,
blocchi, pudori?
Nico sta tirando fuori i suoi panierini per la cena.
Nico: Ma tante volte uno chiama anche così, senza pensare a
tutte queste paranoie! Prendi chiami e pensi: "adesso mi vedo un
bel culo senza che nessuno mi rompe le palle." Poi arrivano quelli
come te e allora anche un bel culo diventa una paranoia …
Giorgio: Che facciamo mangiamo o aspettiamo il capo? Senti ma
… com'è?
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Nico: Pazzesco. Un uomo così … non lo so neanche io. Uno che
non ha bisogno neanche di parlare ma ti fa capire tutto.
Giorgio: Spiegati meglio, uno tipo … che ne so … Gandhi?
Nico: Ma quale dei due Gandhi?
Giorgio: Ma perché ce ne sono due? Gandhi è uno. Il Mahatma!
Nico: Ma che è uno straniero? Te lo dico subito, io gli stranieri
rumeni, albanesi, zingari, marocchini, proprio non li sopporto.
Non sono razzista, però che se ne stessero a casa loro.
Giorgio: Ma dai … comunque Gandhi è indiano.
Nico: Ho sempre tifato per i caw boy! Comunque no, non è come
sto Gandhi …
Giorgio: Allora spiegati …
Nico: Mariano … è più Ayrton Senna, gran Premio Interlagos
1991. Tre giri alla fine mani con crampi e sangue, ma lui arriva in
fondo e vince e urla …
Giorgio: Dici che gli stranieri non li sopporti, poi il tuo idolo è
proprio uno straniero?
Nico: No! Ayrton non è straniero!
Giorgio: Come no? E' brasiliano.
Nico: (ci pensa una frazione di secondo) In quel caso siamo noi
che siamo italiani!
Giorgio lo guarda
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Nico: Pasta e fagioli! Buona. A me ci sono delle paste che fredde
mi piacciono di più … pasta e fagioli è una di queste …
Giorgio: C'ho un cugino che mangiando pasta fredda gli è venuto
una congestione. E comunque mi mette tristezza …
Nico: Tuo cugino?
Giorgio: Ma no. La pasta fredda. Mi sa di persona sola
Nico: Con il tempo t'abitui a tutto. Vino
Giorgio: Grazie sono astemio …
Nico: Ma che astemio, versa il vino …
Giorgio ne versa una modica quantità
Nico: Oh, ma che stai a fa la comunione!? Versa!
Giorgio: Assaggia un po' di sushi
Nico: Che sarebbe il kebab?
Giorgio ride di gusto, divertito dalla semplicità di Nico
Giorgio: Ma no, il kebab è turco, il sushi è giapponese …
Nico: Lascia stare io mangio la pasta e fagioli. Non sto tranquillo,
non so come la preparano sta roba … quella è gente strana, fanno
i massaggi in spiaggia e poi con le mani ancora sporche preparano
sto sciusci …
Giorgio: Quelli al limite sono i cinesi …
Nico: Embè?
Giorgio: Il sushi è giapponese
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Nico: E' uguale, sempre loro sono ...
Giorgio: Ma va, l'ha preparato mia moglie. Mia moglie sa fare
tutto. Dopo tanti anni ancora mi meraviglia … sa che devo
mangiare fuori e mi prepara una cosa che comunque è gustosa e
buona anche fredda … ma non è da manuale? Tu sei sposato?
Nico: Quant'è che sei operativo?
Giorgio: Tre mesi … ma presto dovrei tornare in ufficio, anzi
sicuro, forse già dal prossimo mese.
Nico: La nostra procedura te l'hanno data?
Giorgio estrae un libro di indicazioni
Giorgio: Affermativo …
Nico: Quindi sai tutto?
Giorgio: Si, no, solo una cosa. (va vicino alla pulsantiera) All'una
rispondere alla telefonata del biologo e dettare i valori della
frequenza cardiaca e pressione. Ecco prima domanda: C'è una
contraddizione …
Nico: Oddio che pesantezza, sono anni che se fa così, su …
Giorgio: Forse non se n'è accorto nessuno ma, a pag 3 c'è scritto
che noi dobbiamo solo presidiare la vasca nelle ore notturne e
che la procedura è appannaggio del biologo di turno … ora a pag
4 mi si dice, scritto a penna da mano ignota, rispondere alla
telefonata del biologo … a chi credere al prestampato o all'ignoto
postillatore?
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Nico: Ignoto a chi? L'ho scritto io, perché poi qui, di notte ci
stiamo noi.
Giorgio: Che vuoi dire?
Nico: Il biologo per mantenere la famiglia deve fare il doppio
lavoro, la mattina alle sei va a prelevare il sangue ad un
laboratorio d'analisi, mi dice come fa a fare la notte qui? Quello
pure è un uomo …
Giorgio: Quindi, noi stiamo coprendo un assenteista … questa è la
verità … che mentre dorme, viene retribuito …
Nico: Dai Ghandi non essere pesante, che poi il biologo a Natale
un pensierino ce lo fa sempre … Poi se devi fare le analisi, me lo
dici, ci parlo magari due le paghi e la terza … (fa un fischio a far
intendere che la terza analisi passa sotto banco)
Giorgio: Ecco i mezzucci all'italiana. Tutti furbi … Comunque,
questo è il tasto della ionizzazione, questo è il tasto del cibo,
questo è quello della temperatura dell'acqua che è il più
importante perché deve essere la stessa dell'Oceano quindi deve
seguire la notte e il giorno. Da manuale
Nico: Perfetto
Giorgio: Tutto ciò va fatto entro le 2.30
Nico: No! Non entro, alle 2.30. C'è una bella differenza.
Giorgio: Mi sono espresso male, ma il concetto mi è chiaro.
Nico: Altrimenti muore
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Giorgio: Ecco, questo non ho proprio capito! Ma dentro la vasca
chi c'è? Per capire!
Nico lo prende per mano e lo porta verso l'uscita, poi indica
un'insegna con DELFINARIUM
Nico: Ghandi, che c'è scritto li: booling? Rettilarium? Disney land?
Stadio Olimpico, Uscita Casalotti Boccea?
Giorgio: Delfinarium … Ma che c'entra? Entrando non c'ho fatto
caso … mille pensieri …
Nico: Questo è il Vaticano dei delfinari. Solo qui c'è lui. Noi siamo
le Guardie Svizzere dell'Unico esemplare vivente di Delfino
bianco. Bianco come il papa. Ne nasce uno ogni 100 anni. Ma è
più importante del papa, perché questo non si può dimettere e se
muore non ne fanno un altro. Ti è tutto chiaro?
Giorgio: Certo, tutto chiaro … qui c'è il papa. Dei delfini s'intende!
Giorgio: Senti scusa, questa cos'è? (indicando la porta a vetri
della cella frigorifera)
Nico: Quella è la cella frigorifera. Temperatura - 30. Dentro c’è il
pesce surgelato che mangia lui. E solo lui.
Giorgio: Noi con questa cella frigorifera abbiamo interazione? (e
apre la porta)
Nico: No. Solo il suo nutrizionista e il biologo …
Giorgio: Ma il biologo abbiamo detto che fa il doppio lavoro,
quindi solo il nutrizionista …
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Nico: No, perché fa pure il pasticcere in un laboratorio sulla
casilina, d'altronde, pure quello c'ha famiglia ...
Giorgio: Beh, ma non è possibile …
Nico: Invece, si, non rompere che questo tutte le mattine ce
porta i cornetti e se c'hai na festa, me lo dici, ci parlo io. Magari
due vassoi li paghi e il terzo … (solito fischio accompagnato dal
movimento della mano, a far intendere che il terzo, è gratis)
Giorgio: Mah … Ahi Serva Italia … (poi vicino alla pulsantiera) Che
faccio, aziono? Mi porto avanti e non ci pensiamo più
Nico: Niente è più forte di te. Ti ho detto alle 2.30.
Giorgio: Hai ragione c'è tempo … è che io affronto la vita con
l'ansia del ritardo … devo imparare ad aspettare … pensa io, come
mio cugino, soffro di iper tensione. Quindi, anzi, dovrei stare
calmo!
Nico: Un consiglio, adesso arriva il capo, fagli trovare il televideo
che lui è fissato. Secondo: non far capire che sei ansioso. Quelli
ansiosi proprio non li sopporta. E lo capisce subito se c’hai
l’ansia. Non lo so come fa, ma non ti guarda, ti fa una radiografia.
Ti senti messo a nudo. E' incredibile …
Giorgio: Quindi? Dovrei fingere di essere un altro?. No, scusa, ma
non l'ho mai fatto. Poi se al signorino non gli sto bene, dopo
avermi squadrato, visto che lui fa le radiografie, che poi lo voglio
vedere … me lo dicesse. Io voglio essere me stesso, adesso vai a
vedere che devo cambiare perché arriva un altro uomo in carne e
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ossa come me … ma pensa te … lo voglio proprio vedere il bel
tenebroso … Il capo, il capo … il capo de sto cazzo!
Nico: Notte capo
Entra MARIANO, 45 anni, un tipo asciutto e scontroso. Posa la
radio in carica.
Giorgio intona l'Inno nazionale sull'attenti
Nico: Ma che fai canti?
Giorgio: Guardia giurata matricola 23100, Giorgio Anelli, come
posso essere utile … capo … (gli porge la mano)
Nico: Ma che fai gli dai la mano?
Giorgio: No?
Fa cenno di no con la testa.
Mariano guarda Nico
Nico: E lo so capo, è ansioso. (poi a Giorgio) Te l’avevo pure detto
…
I due continuano a guardarsi
Nico: Tutto accesso, tutto funzionante.
Mariano guarda Giorgio
Giorgio: Affermativo. Televideo connesso. Qui c'è il papa … un
delfino che hanno fatto papa … (seguendo il movimento di
Mariano che ha appena posato la sua radio sul tavolo) Capo, ne
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nasce uno ogni cento anni ma a differenza del papa … non … non
… non dice l'Angelus … ma lei questo … già lo sa … certo.
Mariano si volta e guarda Nico
Nico: Si capo c'hanno mandato un coglione!
Mariano poggia la radio
Giorgio: Sul regolamento c'è scritto che non va mai spenta ..
Nico: Lui è il capo e non lo rispetta il regolamento.
Mariano esce per prendere il suo zaino. Prima guarda Nico
Nico: Prendo gli occhiali e ti leggo il televideo!
Giorgio: Ma non te l'aveva chiesto!
Nico: Ti sembra a te! (da un cassetto tira fuori gli occhiali e legge
la notizia sul televideo) Io senza questi purtroppo la televisione
non la vedo più .. che tristezza il tempo passa …
Giorgio: Pensavo esagerassi, invece è veramente un uomo
magnetico … questo non parla ma se parla ti tira fuori quella frase
che poi magari trovi scritto sui muri di tutte le città.
Mariano entrando e guardandoli grave, tiene le mani in tasca e
afferma …
Mariano: A me la pizza fa schifo ...
Nico: Siediti e mangia con lui …
Giorgio: Ma ho già mangiato
Nico: Rimangi!
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Mariano: Il pane e la pizza fanno male, anzi fanno schifo. Pure la
pasta fatta in casa fa schifo
Nico: Appunto me lo ricordavo, lo dici sempre.
Giorgio: Al di la del pane e la pizza, che se vuoi non me ne frega
niente … è proprio l'idea così drastica che non mi piace. Puoi dire
che a te non piacciono ma non che gli altri non devono mangiarli.
Con questi comportamenti si rimane soli
Mariano: Io sono intollerante. E voglio rimanere solo!
Giorgio: Sei intollerante alle farine raffinate? Molto diffusa …
Nico: Ma no …
Giorgio: Tante volte basta fare la prova, le elimini per un po', poi
piano, piano …
Nico: No, ma lui proprio, non li può neanche vedere il pane, la
pasta fatta in casa e la pizza … è un altro discorso … ascolta, non
gli parlare sopra ...
Giorgio: Sei celiaco! Non ti devi preoccupare, non sentirti diverso.
Una volta era un problema, oggi non più … ci sono pizzerie
all'avanguardia, dove il rischio contaminazione è inesistente. Te
lo assicuro ho un cugino celiaco.
Nico: Ah Gandhi, ma c'hai tutti cugini malati?
Giorgio: No, è sempre lo stesso c'ha l'ipertensione, la colite ed è
celiaco! Ma non lo frequento più da quando gli è venuta l'asma
ho detto basta, porti sfiga! Quindi capisco benissimo come ti
senti. Ti senti un coglione.
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Mariano: A me il pane, la pizza e la pasta fatta in casa mi fanno
schifo. Capito? Non li voglio mangiare, posso?
Giorgio: Un po' di sushi?
Nico: Lo sapevo che si sarebbe incazzato, cercavo di fermarti, ma
tu niente … non mi guardavi …
Giorgio: Da manuale, è tutto chiaro, basta saperle le cose. E' stato
carino, dai, avrebbe potuto darmi una pizza, invece m'ha solo
stropicciato la maglietta. La cambio e ho risolto. Datemi anche il
tempo di capirvi … per esempio so che a te piace la pasta e fagioli
e il culo di quella …
Mariano guarda Nico
Nico: No, niente una in televisione … con un culo da favola,
proprio un bel culo, capo … lui dice che questa gli faceva pena, a
me neanche un po'. Mi faccio pena io, se penso che nella mia vita
un culo così, dal vivo, non lo vedrò mai …
Mariano: (divertito) Non lo puoi sapere. Magari non solo ti
capiterà di vederlo, ma anzi una così te la scopi proprio.
Nico: Si? Una con un culo così, viene da me …
Giorgio: La vita va affrontata con fiducia. No? Certo non è la
scopata a darti la felicità. Mi dirai che è difficile capire qual'è
veramente la nostra felicità?
Mariano: Tu la sai, professo'?
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Giorgio: Ma io, tutto sommato credo di si. E anche di averla
raggiunta.
Mariano: Beato te … Mo statti zitto. (guardando la sua poltrona)
Chi si è seduto qui?
Giorgio di sottecchi indica Nico
Nico: (accortosene) Guarda che glielo dico io! Mi ci sono
appoggiato un attimo. Vedi, cazzo, io ti ammiro. Tu c'hai una
forza di volontà che se ce l'avessi avuta io, forse avrei continuato
a studiare, oppure avrei fatto un sacco di cose …
Mariano lo guarda
Nico: Da quando mi hai spiegato perché la notte bisogna cenare
leggeri, ci faccio caso, cazzo. Tu mangi il tonno, tutte le sere.
Infatti guarda come sei asciutto. Capo tu sei sprecato per fare il
metronotte, tu potresti fare davvero uno della Dia, dei Ros, cazzo
nei Ros ti vedrei benissimo.
Mariano: Io mangio il tonno in scatola perché sono solo.
Giorgio: No. I soli mangiano la pasta fredda ...
Mariano: I soli mangiano il tonno. Tu cucineresti per uno che ti
sta antipatico? No e io mi sto sul cazzo da solo e non mi cucino.
Apro la scatoletta e la mangio, così, senza neanche prendere il
piatto. Se mi metto a tavola, da solo, mi viene voglia di spaccare
tutto. Meglio evitare, visto che sono anche armato.
Giorgio: Mariano, scusa, io mi rifiuto di chiamarti capo, mi piace
di più pensare che sto parlando alla persona e non al ruolo. Sei
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d'accordo? Ti dispiace se, per una volta, non rispettiamo il
manuale?
Mariano lo guarda.
Giorgio: Ti chiamo capo. Però lasciami dire che quello che hai
detto per certi versi, è bellissimo. Se hai rabbia, vuol dire che sei
vivo. E se sei vivo significa che puoi ancora trovare la strada della
felicità …
Nico: Capo, ti presento Ganhdi, l'indiano. C'ha sempre un
consiglio per tutti ...
Giorgio: I consigli sono come delle chiavi, io te le do. Poi sta a te
usarle.
Mariano: A che ora va fatta la procedura?
Giorgio: Entro le 2.30.
Nico: No entro, alle 2.30. E' diverso.
Giorgio: Poi dicono che essere operativi è emozionante. Cento
mila volte meglio l'ufficio. Io in amministrazione mi sentivo
realizzato. Sentivo di non sprecare le mie ore in un posto
decadente …
Nico: Io quelli che stanno in amministrazione non li sopporto. E’
proprio un controsenso …
Mariano: Ma non siamo tutti uguali. Il nostro amico, per esempio,
la pensa diversamente. Vieni qui siediti e raccontaci un po' di te …
Giorgio: Ma questa è la poltrona del capo … il regolamento dice …
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Mariano: Ma che ti frega del regolamento … secondo te io lo
rispetto?
Giorgio: Tu sei il capo, puoi fare come ti pare …
Mariano: Sei fissato con il regolamento, come mai?
Giorgio: Forse perché l'ho appena studiato …
Mariano: Cosa dice riguardo l'uso delle armi?
Giorgio: Che le dobbiamo tenere nella fondina attaccata al
cinturone …
Mariano: Caricatore?
Giorgio: Inserito
Mariano: Colpo?
Giorgio: Non in canna.
Mariano: Secondo te io lo rispetto il regolamento? (prima che
Giorgio risponda) Lo scopriamo insieme …
Estrae la sua pistola e la porge a Giorgio
Giorgio: Che devo fare?
Mariano: Mettitela in bocca e spara, così scopriamo se anche il
capo rispetta il regolamento. Può anche essere che tu non lo
sappia mai!
Giorgio spara e il rumore di un colpo rimbomba nell'aria. Giorgio
si accascia. Poi apre gli occhi e vede che il botto è stato causato
da Nico che ha appena scoppiato un palloncino.
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Mariano: Ti sei fatto uccidere da un palloncino! Che dice il
regolamento, che i palloncini uccidono?
Nico, ridendo, fa bella mostra dell’ago e del palloncino scoppiato.
Nico: (porgendogli un bicchiere di vino) Tiè, bevi …
Giorgio: Sono astemio …
Nico: Ma che astemio che ti sei cacato sotto …
Giorgio: Ma che dite, v'ho fatto il controscherzo! Ti pare che il
capo non rispetta il regolamento! Ho iniziato da operativo anche
io. Poi mio suocero, tramite un monsignore, mi ha fatto spostare
agli uffici e mi sono sempre occupato di contabilità.
Si sente il rombo di un motore in lontananza
Nico: Zitti un attimo! Porsche 911, motore boxer raffreddato ad
aria.
Mariano: Però, che orecchio.
Nico: I motori li adoro, sono la mia vera passione. Due cose avrei
voluto fare nella vita: il carabiniere e guidare la Porche in un rally
Tutti lo guardano
Nico: Faccio il metronotte e guido il pandino della SicuraCittà. Ai
carabinieri mi dissero che avevo una gamba più lunga di un'altra.
Mariano: (dopo un sorrisetto divertito) E te l'hanno dovuto dire
loro? Non lo sapevi?
Nico: Fino a quel momento no.
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Giorgio: Quindi niente Carabinieri?
Nico: Niente. E oggi eccomi qua: metronotte, sposato con una
figlia.
Mariano: Lavora tua moglie?
Nico: C'ha una portineria, non paghiamo affitto e con i sacrifici ci
siamo comprati la casetta al mare e l'estate andiamo li. Anzi
andavamo ...
Mariano: Vi siete stufati?
Nico: No, Suellen è rimasta incinta, e per adesso lei con il
fidanzato s'appoggiano li. Che fai la lasci per strada?
Giorgio: Complimenti Nonno, sono felicissimo per te, la nascita è
novità, gioia …
Nico: Ma nonno a chi?
Giorgio: A te. Un nonno giovane.
Nico: Non voglio sentire quel termine. Nella vita prima ti
chiamano: figlio, poi marito, poi papà, poi nonno … poi non ti
chiamano più. Quello che mi secca è che io ho già fatto tutto …
Giorgio: Quanti anni ha tua figlia che ti sta facendo questo
splendido dono?
Nico: 17, sta stronza. S'è fidanzata con sto ragazzetto da manco
un anno e s'è fatta mette incinta. Mo non so, se è lei che c'è
rimasta o lui che ce l'ha messa …
Mariano: Ma perché cambia qualcosa?
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Nico: Come no, capo? Se è stato lui è veramente un cretino, un
coglione … se è stata lei, in qualche maniera ho sbagliato io. Ma
come fai a saperlo? Mica te parla. Se chiude al bagno, se chiude
in stanza. "Uffa ma che voi? Stai sciallo!" Ma che vuol dire …
Giorgio: Non conosco la semantica, ma intuisco possa significare:
stai calmo …
Mariano: Si, qualcosa del genere …. comunque disistima ...
Nico: "A pa' nun t'accolla. La vita è mia e decido io". Forse pure io
non ho mai trovato il tempo de staje appresso … però pure lei …
un insieme de cose, via … Tutto sta che c'ho un attimo e ci parlo
per bene … anche per capire … con tutto quello che ho fatto per
lei …
Giorgio: Devi superare quest'astio e capire che i nostri figli hanno
esigenze diverse da noi, entra nel loro mondo se li vuoi capire … e
mantieni la calma, vedrai che le cose succedono!
Nico: Sapessi quanto mi rode il culo de ste cose che succedono!
Adesso che potevo stare tranquillo, s'eravamo sistemati. Avrei
smesso di fare questo lavoro di merda e come tutte le persone
normali, di notte dormivo, dentro al letto mio. No su sto divano
sporco di tutto. La mattina mi sarei svegliato e avrei fatto il
meccanico. Invece passa uno stronzo, ti mette incinta una
ragazzina e pure no stronzo decide la tua vita … ma come
funziona?
Mariano: Passa sempre uno che decide per te.
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Giorgio: E' la vita, amici miei, è la vita. Anche se hai una figlia che
poco più che minorenne già è incinta, anche se devi rinunciare ad
una casa la mare , anche se tra qualche mese dovrai pensare a
fare il nonno, è la vita. Bella e avvincente e sempre misteriosa. (e
intona) E' nata na creatura è nata nira … a mamma o chiamma
Ciro, sissignore o chiamma Ciro …
Nico: (tirando fuori la pistola) Capo se mi dai il permesso di
sprecare un proiettile, lo ammazzo. Che dici?
Giorgio: Se non riesci a cogliere neanche quanto di bello e
miracoloso c'è in una nascita, beh allora significa che c'è qualcosa
che non va. Fatti delle domande.
Nico: Sapessi quante me ne faccio … come ti chiami?
Giorgio: Giorgio
Nico: Ah Gio', ma è giusto che na ragazzina di diciotto anni
rimane incita di Arcangelo Felicetto, di anni 21, che quando gli ho
chiesto: "Che lavoro fai?" m'ha risposto "l' agente immobiliare" .
"Ce campi Felice'?" "Ho cominciato adesso". Hai cominciato
adesso?! Allora vieni a lavora' con me in officina, almeno la
mantieni? "Io sono geometra. Ho studiato per lavorare
nell'immobiliare. Non per avere tutta la vita le mani sporche di
grasso. E' quello il mio sogno e lo raggiungerò" Mortacci tua.
Prima te scopi mi fja e poi voi raggiunge pure il sogno. E intanto
che tu sogni, chi se sveja pe mantenevve? Sto stronzo. Che s'è
sempre svegliato, anzi, non ha mai dormito. Non ha mai sognato
…
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Dopo che Nico l’ha preso per il collo, stropicciandogli la maglietta,
Giorgio estrae dallo zaino un piccolo ferro da stiro e con assoluta
naturalezza la stira.
Giorgio: Ma dai Nico, non vedere tutto nero. Pensiamo alle cose
belle della vita, questo delfino papale. Ma voi l'avete visto?
Mariano: Bianco, come la neve con due occhi azzurri che
t'ipnotizzano. Quando stai dentro quella piscina ti rendi conto di
quanto sia … straordinario.
Nico: Ma chi, capo? Il delfino è straordinario? Di straordinario c'è
n'è solo uno: Ayrton Senna da Silva - San Paolo 21 marzo 1964 Bologna 1 maggio 1994.
E quasi chiede un minuto di silenzio per il suo Campione.
Giorgio: Va beh, dai non puoi mettere sullo stesso piano un
delfino e un campione di formula uno. Ci sono varie
straordinarietà …
Nico: Capo fammi sparare ti prego!
Mariano: Delle volte mi piacerebbe spogliarmi e buttarmi nella
vasca con lui, servirebbe a sentirmi straordinario. Ma non lo
posso fare, perché porto questa divisa.
Giorgio: Non è quello capo, basterebbe mettersi il costume, e che
altereresti il bio sistema, il ph dell'acqua … e li poi sono problemi
…
Mariano: (a Nico) Spara. (a Giorgio) Fatti un giro, va … vatti a
vedere il delfino. Guarda che è bello.
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Giorgio: Ma io, da solo?
Mariano: Perché c’hai paura?
Giorgio: No, però, magari …
Nico: L’accompagno, capo …
Mariano: No, va da solo …
Mariano si avvicina al televideo e con crescente interesse legge
l'ultima notizia, mentre Nico ne approfitta per mettere qualcosa
sotto i denti
Nico: Capo io non te la offro perché so che mangi solo il tonno …
Mariano: (leggendo dal televideo) Sgominata banda di mercanti
di sesso. Sul litorale romano, scoperta organizzazione criminale
dedita al commercio clandestino di slave e nigeriane …
Nico: Non mi parlare di straniere che lo sai come la penso …
Mariano: L'organizzazione gestita da pericolosi esponenti della
malavita romana, si affidava a persone insospettabili per il
traffico delle ragazze e per tutte le operazioni connesse alla loro
prigionia presso Villette anonime nei pressi di Anzio, Nettuno …
Nico: Certo li d'inverno non c'è nessuno …
Mariano: E Ardea …
Nico: Dai, ma pensa te … ma infatti c'è una zona che è piena di
zoccole … sai quante volte l'ho detto al maresciallo dei carabinieri
che deve fare pulizia ..
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Mariano: Arrestati tutti gli esponenti facenti capo
all'organizzazione. Tra loro due donne calabresi e un giovane
romano incensurato di anni 21 di nome Arcangelo Felicetto.
Nico: Ma che cazzo dici?
Mariano: Leggi!
Nico: Ma dove?
Mariano: Aspetta che adesso è cambiata pagina, un attimo e
torna …
Nico: Ma sicuro che hai letto Felicetto Arcangelo?
Mariano: Ma perché chi è?
Nico: E' quello stronzo che ha messo incinta mia figlia … ecco
perché non voleva lavorare con me … te credo faceva il pappone
sto infame!
Mariano: Ma aspetta a giudicare, magari non è lui
Nico: Felicetto Arcangelo, ad Ardea, co la faccia da pappone,
quanti ce ne possono stare ?
Mariano: Stai calmo …
Nico: Ma sto calmo un cazzo! C'ho in casa mia un pappone che
ha trasformato la villetta in un bordello e poi se la fa con gli slavi,
almeno fallo con gli italiani. C'abbiamo tutto: la camorra, la mafia,
la ndrangheta, la sacra corona unita, siamo i numeri uno del
crimine e tu, te metti con gli zingari!? Ma no! Ecco perché l'altro
giorno c'aveva tutti quei contanti, mi dice: "e' una provvigione!";
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ecco perché non vuole venire a lavorare in officina …; ecco
perché l'ha messa incinta …
Mariano: Perché?
Nico: Perché una donna incinta non l'arrestano e allora la usi
come corriere della droga
Mariano: Ma questo c'ha le mignotte che c'entra la droga …
Nico: Lascia fare … questi so zingari … adesso sai quello che uscirà
fuori …
Mariano: Eh si … il quadro è pessimo!
Nico: Cioè?
Mariano: Intanto la villetta sarà sotto sequestro?
Nico: Ma è mia? Che c'entro io?
Mariano: E' tua ma era piena de mignotte. Vaglielo a spiegare …
anzi è tua rischi pure il favoreggiamento …
Nico: Ma guarda sto stronzo, se lo prendo gli sparo …
Mariano: Adesso calmati e non lo dire neanche per scherzo … e
mi raccomando non crollare durante l'interrogatorio
Nico: De chi?
Mariano: Tuo. Adesso ti chiameranno e ti proporranno o il
carcere o gli devi fare i nomi …
Nico: Ma che cazzo ne so io dei nomi de sti zingari e de ste
zoccole …
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Mariano: Le chiacchiere stanno a zero, c'hai terreno di fronte alla
villa?
Nico: 300 mq
Mariano: Venditelo ti servono i soldi per l'avvocato …
Nico: E certo! C'avevo appena seminato i pomodori capito!
Perché come un coglione pensavo quest'estate, dopo una vita
che lavoro di farmi una bruschetta in santa pace verso sera, con i
pomodori miei che dentro c'è il sole, capito? E invece, neanche a
una bruschetta c'ho diritto per colpa di un infame!
Mariano: Senti tua moglie …
Nico: E che le dico? (tempo) Sono 20 anni che non parliamo …
Curzia …
Mariano: Ma che davvero si chiama Curzia …
Nico: Si, ma che le dico? Non saprei proprio …
Mariano: Qualsiasi cosa ma dovete essere complici.
Nico: L'ultima volta che ci siamo parlati m'ha cambiato 10 mila
lire con due da cinque. Poi più niente, ma mica per qualche cosa,
perché non c'incontriamo mai … adesso questo crimine non ci
voleva … ci devo parlare, non so se darle del tu, diretto oppure
chiamarla per nome … certo dire Curzia a una che non ci parli da
dieci anni …
Mariano: Ma se si chiama così …
Nico: Ho capito ma starglielo pure a ricordare come prima cosa,
dopo dieci anni! Me lo ricordo che il suo nome non le piace! Cosa
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le dico? (pausa durante la quale cerca la soluzione) Ce l'ho. Le
dico: Ciao …
Mariano: Oh, ma è tua moglie … vai tranquillo …
Nico: Ma si, infatti … la chiamo … no aspetta, che mi fai fare …
Curzia è cardiopatica, mi sembra che l'hanno ricoverata per un
infarto … no, come sente la mia voce le viene la botta … no, no,
no … me la devo vedere da solo … ma tu guarda sto stronzo … e
ma io lo denuncio Felicetto non s'aspettasse che lo copro … tu sei
sicuro: Arcangelo Felicetto fa il pappone ad Ardea?
Mariano: Così c'era scritto … controlla …
Nico prende gli occhiali dal cassetto, li estrae e gli cadono per
terra. Giorgio, di rientro, li calpesta.
Nico: Ma sei scemo …
Giorgio: Scusa.
Mariano: T’è piaciuto il delfino?
Giorgio: Non l'ho visto. Ma siete sicuri che c'è il delfino? M’ero
portato pure le briciole per farlo salire a galla, ma niente …
Mariano: Le briciole? Mica è un piccione
Giorgio: Ho fischiato, niente …
Nico: E certo perché è una quaglia!
Mariano: S'intana. Mica si fa vedere così …
Giorgio: Boh …
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Nico chiede il silenzio perché deve concentrarsi sulle notizie …
Nico: Per favore è un momento delicato per la mia famiglia ...
Giorgio: Che succede?
Mariano: Hanno arrestato Felicetto
Giorgio: Ma dai, il genero? Per stupro?
Mariano: Una triste storia di mignotte.
Giorgio: Ma perché la figlia …
Mariano: Peggio, un grosso giro di traffico internazionale … con
sede nella villetta di Ardea … Un mignottificio. Premiato
Mignottificio!
Giorgio: O Gesù …
Nico: Capo, ma qui non c'è scritto niente …
Mariano: Per forza era una cazzata! Sono battute di notte, Nico,
si fanno per stare insieme!
Nico: Guarda giusto perché sei il capo senno ti prendevi un bel
vaffanculo! M'hai fatto prendere un colpo … aspetta che richiamo
mia moglie e le dico tutto a posto … ah ma poi mica l'ho chiamata
… giusto …
Giorgio: Ma poi che la chiami a quest'ora della notte?
Mariano: Non c'è pericolo sono 10 anni che non parlano …
Giorgio: Tristissimo e assurdo.
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Nico: Gandhi non sto in vena di prediche … a momenti mi prende
un infarto … mamma mia che paura! Però, vedi, queste battute di
notte mi hanno fatto capire che questa situazione di mia moglie,
la devo risolvere … ma che mi rappresenta? Io ci devo parlare,
una volta per tutte.
Mariano: Ma certo … anche per sapere come sta vivendo lei
quest'attesa della nipotina …
Nico: Ma certo! Ma ti pare che questa ragazzina cresce e vede i
nonni che non parlano, mi sembra che le sto levando qualcosa …
fatte abbraccia' capo. Hai ragione: esse nonno non è una cazzata!
Non basta la patente per essere un pilota.
Giorgio: Comunque, capisco il tuo spavento, ma questo eventuale
terremoto non ti avrebbe sconvolto più di tanto …
Nico: In che senso?
Giorgio: Se fosse stato realmente tuo genero che cosa sarebbe
cambiato? La tua vita è già compromessa, Nico. Non è colpa mia
se non parli con tua moglie nè con tua figlia, se non ti piace il
lavoro che fai e non hai realizzato i tuoi desideri … quand'è la
fine, anzi, forse sarebbe stata una ventata di novità …
Nico: Ma che cazzo dici? Ma pensa per te …
Giorgio: La grande differenza tra me e te è che io sono felice. Non
cambierei nulla della mia vita.
Mariano: Se lo dici tu …
Giorgio: Non sei convinto capo?
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Mariano: No, per niente. Per esempio, stare qui non ti piace
proprio
Giorgio: Beh, non mi piace, diciamo che ero stato assunto per
fare una cosa e mi ritrovo qui, di notte, con una pistola sul fianco.
A me le armi, non piacciono, questo si!
Mariano: Cosa ti piace?
Giorgio: Tutto il resto. Ho sposato la donna che amo, ci siamo
comprati una bella casa … so cosa pensate, vi anticipo: "Che palle,
che vita monotona, normale …" Questo è il male dei nostri tempi.
Scambiare la normalità per noia. Perché magari non ve frega
niente se vi racconto che la mattina non vedo l'ora di tornare a
casa prima che mia moglie esca per riuscire a darle un bacio e
augurarle una buona giornata. Che palle, no?
Mariano: Che lavoro fa tua moglie?
Giorgio: L'infermiera in una clinica di lunga degenza per anziani
Mariano: Lei lavora di notte o di giorno?
Giorgio: Tre settimane al mese di giorno e una di notte …
Mariano: Tu sempre di notte, non v'incontrate mai?
Giorgio: (di getto, fuori controllo e preoccupato) Mai. (poi) Poco,
ma non rinunciamo a dimostrarci mille cose, tante attenzioni …
Mariano: Non scopate mai però?
Giorgio in evidente imbarazzo, diventa rosso e sbatte a
ripetizione gli occhi.
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Nico: Però gli fa il sciusci!
Giorgio: Che è una grande dimostrazione d’amore. Pur vedendoci
poco, il tempo che passiamo insieme è di assoluta qualità. No,
non la cambierei con nessun’altra.
Nico: Sicuro che non ti scoperesti un'altra?
Giorgio: Credi che non abbia mai avuto l'occasione? La
tentazione?
Nico: La tentazione si, l’occasione no. Non ce la vedo proprio una
che gli potresti piacere tu!
Mariano: Non ti offendere. La notte è tutto diverso si entra subito
in confidenza e queste sono battute da notte … abituati …
Giorgio: (ammorbidito da quella complicità) E mi piacciono molto
…
Mariano: Dove abitate?
Giorgio: (esce dall'apnea dell'imbarazzo e con rinnovato slancio
...) Alla Rocchella …
Mariano: Che è?
Giorgio: Scherzi!? Un quartiere moderno e funzionale che hanno
appena costruito a 20 minuti dalla città, e a un quarto d'ora dal
mare. Io al mare c'arrivo fischiando, senza imbestialirmi
sull'Aurelia, con la pressione che ti schizza 180 di minima!
Nico: Si impasticcato co tuo cugino scemo!
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Giorgio: Siamo stati fortunati, l'abbiamo comprata su carta,
pagata una sciocchezza e tra qualche anno già c'hanno detto che
saliranno … in maniera esagerata
Mariano: Chi ve l'ha detto?
Giorgio: Quello che ce l'ha venduta …
Mariano: E che ti doveva dire che tra qualche anno non valgono
un cazzo?
Nico: Il capo c'ha ragione …
Giorgio: (siccome il rapporto di forze e impari, Giorgio cerca la via
diplomatica per uscire dal fuoco trasversale al quale è
sottoposto) No, ma la dovete vedere casa mia. Un gioiellino.
Appena ci fanno l'allaccio in fogna, previsto entro l'anno, vi invito
a cena.
Mariano: Scusa ma da quanto ci abiti?
Giorgio: Dunque, siamo entrati nel 2010, quindi e so quasi
quattro anni …
Nico: In questi quattro anni come avete fatto? Co la busta … o lei
se ruba i pannolini in ospedale?
Giorgio: Cretino, abbiamo i bagni chimici. Sul pianerottolo. Però,
c'ho un bel terrazzo, mia moglie cucina benissimo, le facciamo
fare il sushi o un'altra cosa buona, stappiamo un bel bianco fresco
passiamo una bella serata davanti al panorama … ci tengo,
veramente.
Mariano: Ti piace il bianco?
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Giorgio: Si, perché?
Mariano: Lo bevi spesso?
Giorgio: Lo bevo quando c'è la situazione giusta. Quando sono
con gli amici …
Un secondo di silenzio, Giorgio ha risposto ma non ha capito il
motivo della domanda, poi vedendo gli altri tranquilli prende
fiato e sdrammatizza
Giorgio: Per un attimo ho pensato di aver sbagliato risposta e che
pure il vino bianco ti facesse schifo come il pane, la pizza ...
Mariano: (serio) E la pasta fatta in casa
Giorgio: (parte baldanzoso) Infatti, no poi ho pensato vuoi vedere
che al capo gli piace solo il wurstellone!? Sono battute di notte, la
notte è tutto diverso … neanche di notte?
Mariano: Neanche di notte
Nico lo guarda e scuote la testa …
Giorgio: Va beh, dai … quando vogliamo fare questa cena sul
terrazzo?
Nico: Ma che ne so, per venire a casa tua bisogna rinnovare il
passaporto! Che si vede dal terrazzo?
Giorgio: Per adesso poco. Solo il cantiere che c'è davanti e alberi
…
Nico: Poi che t'hanno detto che spostano San Pietro e te piazzano
la Cupola alla Rocchella? T'immagini, quello sulla gru con la
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cupola appesa e tu in terrazzo. "Più qua, un pochino più in la, più
sotto … li, grazie" "Sicuro dotto'? Domani poi, portano il Vesuvio,
e non c'è posto, ce pensi bene!"
Giorgio partecipa con prontezza di spirito allo scherzo, anzi …
Giorgio: Posso dirvi una cosa? Tutto questo in ufficio non
succede, mi sembra meno brutto essere operativo … (poi
parodiando l'azione) Mi sentirei pronto anche ad arrestare uno!
Tutti ridono
Mariano: Figli niente?
Giorgio: No, mia moglie non è mai stata del tutto convinta, è
molto impegnata dal lavoro. Tra l'altro vicino casa, l'asilo ancora
non c'è. Lo metteranno. Insieme all'ufficio postale, la farmacia,
l'edicola, il supermercato, un ambulatorio medico, l'ufficio del
Municipio, la fermata della metro, due pizzerie, un bar, un
alimentari e un fruttivendolo. Dicono addirittura un'agenzia di
scommesse ma a me non interessa perché il gioco non mi piace.
Nico: Quindi per capire … adesso non c'è niente?
Giorgio: (io che lo ascolto, lo apprezzo. Perché ho la netta
impressione che lo stia facendo per Nico, per fargli acquisire
un'altra visuale dalla quale osservare la vita) Ma la vita non è solo
adesso, le cose vanno anche viste in prospettiva. 20 anni fa
quando io andavo al mare in Croazia mi prendevano tutti in giro
… costava due lire e non la conosceva nessuno. Oggi? Vanno tutti
in Croazia. Mi sarei potuto comprare casa 20 anni fa in Croazia,
ma non avuto il coraggio …
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Nico: E te saresti comprato casa in Croazia, dai nomadi? Ma per
carità …
Giorgio: Ma che nomadi … sono bravissimi, io il dentista ce l'ho a
Zagabria …
Nico: E se ti fanno male i denti di notte? A me sembrano lontane
4 fermate di metro … ma poi quello chissà che ti mette in bocca,
l'amianto … ti farà le capsule con l'eternit!
Mariano: Ma come fai a vivere in un posto dove non c'è niente?
Giorgio: Una volta a settimana andiamo al Centro Commerciale
"Le cime" (e di questo si bea) che è il più grande d'Europa e
facciamo spesa di tutto. Che ci vuole, prendiamo il raccordo, 15
uscite e siamo arrivati.
Mariano: 15 uscite?! Quando sei tornato a casa la roba è scaduta!
Nico: Pure a Tokyo, se interessa, ci sono dei centri commerciali
modernissimi! Magari appena esci dal dentista, vai a fare la
spesa, passi alla posta di Budapest, che non c’è mai fila, paghi le
bollette e torni …
Giorgio: Per voi tutto è un problema. Per me, tutto è risolvibile.
Facendo la spesa al centro commerciale, risparmio un sacco di
soldi e non spreco niente. Becco delle promozioni che
all'alimentari ve le scordate. Raccolgo un sacco di punti spesa, ho
già ritirato diversi elettrodomestici, in casa non ci manca mai
niente e neanche spendo di benzina perché ho l'impianto a gas.
Nico lo prende e gli mette le manette legandolo ad un elemento
del gabbiotto. Poi minaccioso gli punta la pistola.
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Nico: (e' disperato) Questa è na spadata!! L'impianto a gas, no! E'
proprio una violenza al motore. E' come se … non lo so, è come
se a un fiore je dessi l'acqua sporca dello straccio che c'hai lavato
il bagno. Infatti il motore non romba, non ti risponde … Che vita
sarebbe senza sentire il rombo di un motore? Dico sul serio.
Giorgio: Scioglimi cretino …
Nico: Capo?
Mariano: Scioglilo ...
Giorgio: Ma guarda sto scemo che ho anche i capillari fragili …
come mio cugino … Fosse per me guarda, le imprese
automobilistiche farebbero pochi affari … per me la macchina è
solo un mezzo di trasporto.
Nico: Tu secondo me c'hai avuto queste macchine, ascolta: Duna
station wagon, Alfa Romeo Arna, la Tipo e adesso c'hai la Bravo.
Vero?
Giorgio: No. L'ultima non è la Bravo. Ho una Fiat Ulisse. L'ho presa
tramite mio suocero dalla dismissione di una flotta aziendale,
prima che con mia moglie decidessimo definitivamente di non
avere figli.
Mariano: Ma non ti dispiace neanche un po' non essere papà?
Nico: I figli comunque sono impegnativi, ti tolgono libertà … poi
magari ti danno altro, non lo so ...
Giorgio: No. Vedi Mariano, sai da cosa mi accorgo che sono felice
di quello che ho? Da quanto mi dispiacerebbe morire perché
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magari un disperato che ha più paura di me mi spara per fermare
il portavalori. Beh, sapendo quello che lascio mi seccherebbe
molto.
Nico: Ma quale portavalori? A te il massimo che può capitare è
che un ragazzino butta il gelato nella vasca del delfino.
Giorgio: E' successo?
Nico: Eh, la vasca sta davanti al ristorante, sai quante volte gli
hanno tirato l'amatriciana! Mi sa che non la fanno buonissima …
Giorgio: (mentre prende la busta dell’immondizia ed esce per
buttarla) Incivili … possibile che non puoi fidarti di nessuno ...
Mariano: Non ci pensare ...
Suona un allarme, c’è un problema nella vasca del delfino, la
calma che fino adesso aveva contraddistinto la nottata, lascia il
posto a concitazione frenesia.
Mariano: Questo è l'allarme della vasca, deve essere successo
qualcosa.
C'è frenesia nel gabbiotto dei metronotte.
FINE I ATTO
Nico è al telefono e spiega in maniera concitata. Mariano guarda
in direzione della finestra come ad aspettare qualcuno o
qualcosa.
Nico: Certo dottore, abbiamo immediatamente allertato l'unità di
crisi, il pronto intervento subacqueo … stanno per mandare un
esperto.
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Entra Giorgio in costume, maschera, pinne e giubbotto
salvagente camminando con il passo del gambero per non
cadere.
Giorgio: Ma voi siete sicuri che debba andare io? Io so fare solo il
cagnolino … come posso essere l'esperto su!
Nico: Gandhi abbiamo bisogno di te! Non è colpa nostra se il
subacqueo fa il doppio lavoro, e a quest'ora sta in discoteca a
fare il butta fuori …
Giorgio: Ma qui ce ne fosse uno che sta al posto suo! Nel resto
dell'Italia so tutti disoccupati te credo qui fanno tutti due lavori …
Nico: Se ti servono i biglietti, che magari il sabato vuoi andare a
ballare, me lo dici. Quanti siete? Due li paghi e il terzo … (solita
procedura: fischio e mano che racconta)
Mariano: Dai, dai … senza perdere altro tempo, non devi fare
altro che immergerti e liberare il filtro …
Giorgio: Ma capo, ma quant'è grande il delfino?
Mariano alza una mano da terra. Nico non visto da Giorgio fa
altrettanto.
Giorgio: Da terra?
Mariano: No, da me a Nico.
Giorgio: Porca troia … ma è aggressivo?
Nico: Dipende come lo trovi …
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Mariano: Se ha mangiato no … Allora dai Giorgio, non perdiamo
tempo. Poche indicazioni, primo non toccare il delfino per
nessuna ragione al mondo, non gli montare a cavalluccio ..
Nico: Ecco, non è un gonfiabile … occhio che sta in calore …
Giorgio: (terrorizzato) E allora?
Nico: Ehhh!
Mariano: Vai, ti seguiamo dal monitor …
Giorgio: Ma io stavo tanto bene in amministrazione
Mariano: Ma dai che il delfino è l'animale più bonario del mondo
…
Nico: Ma lo squalo no!
Giorgio: Ma perché c'è anche uno squalo?
Nico: E' la sua guardia del corpo!
Giorgio: Noo, io non ci vado, aspettiamo il subacqueo …
Mariano: Ma vai tranquillo che lo squalo è vecchio, c’ha la
piorrea, per quanto è rincoglionito non si ricorda neanche di
essere uno squalo … e l’altro è vegetariano …
Giorgio: Mo guarda se non mi si ingroppa un delfino, davanti a
uno squalo con l’Alzhaimer … ma porca puttana …
Nico: Daje Ghandi …
Giorgio rientra nel gabbiotto buio. Accende la luce e la scena che
si palesa ai suoi occhi è: Mariano sbracato esanime sulla sedie
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con il volto pieno di sangue. Nico ai piedi di Mariano con le mani
imbrattate di sangue e con il telefonino in mano. Giorgio non
riesce a trattenere un urlo.
Giorgio: O mio Dio! Aiuto, aiuto! Delfino, biologo … aiuto …
Il ragazzo è preso dal panico …
Giorgio: Devo mantenere il sangue freddo, dov'è il manuale, non
devo improvvisare … dove l'ho messo …
Poi si avvicina goffamente per sentire il polso dei due colleghi ma
si accorge di non esserne in grado. Non capisce se sono morti o
vivi. Prende il manuale, va al capitolo emergenze e ne enuncia
qualcuna …
Giorgio: Assalto agenzia bancaria: no; Assalto esercizio
commerciale: no; assalto edificio di culto: no; autolavaggi
convenzionati, assicurazioni previdenziali … ma assalto al
gabbiotto non c'è cazzo! Assalto parco giochi tematici … no …
Borseggio in pubblica via, Banda Armata, Benzina, dove conviene
e dove no … no cazzo …
Poi riva verso i due colleghi esanimi …
Giorgio: Morte … morte … accidentale: non mi sembra … conflitto
a fuoco: no … morte fuoco amico … numeri d’emergenza. Ecco,
comporre 9 per tutte le esigenze del metronotte … (lo compone)
Musichetta: Siete in attesa di essere collegati con il nostro
servizio “Al fianco del metronotte” Comporre uno per consigli e
valutazioni.
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(Lo digita)
L’oroscopo del metronotte: Un servizio pratico e sicuro per
aiutarvi a prendere la decisione migliore. Per andare avanti nei
segni spingere cancelletto, per tornare indietro asterisco. Ariete:
siete nervosi, agitati, che succede? Amici del Toro, siete biricchini
e furbetti in quest’ultimo periodo … (interrompe l’inutile
chiamata) ma vaffanculo … sti manuali non servono a un cazzo …
Lo tira e prende la testa di Nico
Nico: Ma che sei deficiente!
Giorgio: Oddio! Nico, sei vivo … aiutiamo Mariano … cosa è
successo?
Nico: Ma niente, ti abbiamo fatto uno scherzo …
Mariano: Lo facciamo a tutti i novizi. Questo è stato il tuo
battesimo, ora sei dei nostri …
Nico: Anche se abbiamo visto che nelle emergenze fai un gran
casino!
Squilla il telefono, Nico risponde … seguiamo solo l'attacco della
telefonata … Mentre Giorgio a vista si asciuga e si cambia vicino
alla zona degli armadietti.
Nico: Dottore buonasera … si tutto bene … tutto è tornato alla
normalità, le dico i valori …
Mariano va verso Giorgio che dice la battuta girandosi di schiena
rendendo visibile il costume lacerato da un grosso morso sulla
chiappa destra.
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Giorgio: Comunque lo squalo, secondo me, è guarito dalla
piorrea!
Mariano: Bravo, sei stato coraggioso, apprezzo lo sforzo di esserti
prestato per una cosa che non avresti mai pensato di fare …
Giorgio: Eppure io non sono mai stato un coraggioso, stupisce
anche me essere finito in quella vasca …
Mariano: Io, forse, lo sono stato.
Giorgio: Perchè il coraggio si può perdere?
Mariano: No, ma l’entusiasmo si. Tra gli ispettori superiori ero
uno dei più apprezzati. Mi ero laureato ed ero pronto per
affrontare il concorso interno, sarei diventato commissario ...
Nico: Te l'ho detto io che ti ci vedo proprio … e dai … quello è il
posto tuo … scusi dottore … eccomi ...
Mariano: Facciamo una mega operazione anti droga dentro una
villa, ne troviamo tanta, tantissima … non hai idea quanta. Erano
anni che stavamo dietro allo spacciatore un colombiano tosto.
Giorgio: E li capisco che ci sia adrenalina … nel momento
dell'irruzione … quando li arresti … io magari non sarei capace,
ma capisco come puoi sentirti .. (si esalta, vive un'eccitazione
incontrollata) è tutto molto virile … questo forse è l'aggettivo
giusto!
Mariano: Utile. Ti senti utile, dalla parte dei giusti, dalla parte dei
buoni … senti che stai facendo qualcosa per far si che si formi un
sentimento di appartenenza che nasca dall'orgoglio, dalla fiducia
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di vedere che il tuo Stato i delinquenti li combatte e li arresta. Per
il bene di tutti.
Nico: Cazzo, capo! Ti pare poco. Io per questo volevo fare il
Carabiniere …
Mariano: Li arrestiamo tutti, non ce ne scappa neanche uno. Ci
provano in tutte le maniere si buttano dalle finestre dai balconi,
sembravano topi che scappavano all'impazzata … ma noi gli
eravamo addosso, determinati, pronti a tutto.
Giorgio: Immagine bellissima, virile, hai reso l'idea …
Mariano: Repertiamo la droga e facciamo il verbale. Mi sentivo
un eroe. Quando andiamo per consegnarla al magazzino
giudiziario ci accorgiamo che rispetto al verbale c'è un sacchetto
da 7 chili di cocaina purissima che avanza.
Nico: Come avanza?
STOP MUSICA
Mariano: Nessuno lo aveva repertato. Milioni di euro di valore,
non so neanche quanto. In macchina siamo due. Io e il mio
collega di sempre, Rosario. Un anno prima durante una
sparatoria, ci siamo parati il culo a vicenda. Schiena contro
schiena, rischiando di morire. Lui vuole fare finta di niente e
tenerselo. Io non sono d'accordo, lo voglio inserire nel verbale e
consegnarlo al magazzino.
Nico: Perché non ti sei fatto gli affari tuoi capo?
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Mariano: Perché noi siamo lo Stato Nico. Per lo stesso motivo per
il quale avevo deciso di mettermi quella divisa e rischiare di farmi
sparare dal primo stronzo ubriaco. Perché io, con quella divisa
portavo lo Stato dove c'era bisogno.
Giorgio: Certo!
Mariano: Quando prendevo i delinquenti, lo confesso, li menavo
pure. Ma era un mio modo per fargli capire che cazzo, con il loro
comportamento contribuivano a rovinare il mondo, che ci
rimettevano tutti perché sarebbe diventato un mondo peggiore
per tutti. Cazzo, io ci credevo ve lo giuro! Li menavo con le
lacrime agli occhi. Ma mi sono sempre detto che per menare un
delinquente dovevo continuare ad avere le mani pulite. Non avrei
mai potuto menare con le mani sporche di merda!
Giorgio: Questo non è giusto Capo, anche se lo capisco, ma non
avevi nessun diritto di fare questa giustizia a modo tuo…
Nico: E non lo so … magari li cerchi per mesi, per anni … intanto
quelli uccidono, feriscono, magari ammazzano anche qualche
collega … magari sono pure rumeni, albanesi … quando li prendi
poi è umano …
Mariano: E' umano, ma non è giusto … anche se sono stato il
primo a farlo … poi ho incontrato un commissario che mi ha fatto
capire che serve giustizia non giustizieri …
Giorgio: E' stato il senso dello Stato a non farti commettere un
grande errore.
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Mariano: O forse il più grande della mia vita. Lui si tiene il
sacchetto e incassa i soldi, tanti. Io mi dissocio e per paura che
possa ricattarlo, lui gioca sporco. Nasconde un sacchetto di
cocaina dentro il mio armadietto in questura. Il giorno prima di
un'ispezione. Lo trovano e prima che la cosa esca e scoppi lo
scandalo il questore mi chiede di dare le dimissioni altrimenti
sarebbe stato costretto a denunciarmi. Mi sarei rovinato la vita
per sempre.
Giorgio: Ma tu eri innocente!
Nico: Gliel'hai detto?
Mariano: Non mi hanno creduto. D'altronde la droga c'era.
Volevo denunciarlo ma non avevo prove e anche il mio avvocato
mi diceva che mi sarei messo in un guaio peggiore. Mi hanno
fatto fuori così … dall'oggi al domani. Il giorno prima ero in attesa
dei risultati per diventare commissario, il giorno dopo mi sono
licenziato e ho riconsegnato tesserino e pistola …
Nico: Porca troia che storia capo!
Mariano: Oggi se mi guardo allo specchio non vedo più il
ragazzino che voleva pulire il mondo e eliminare i cattivi. Sai
perché? Perché poi m'hanno fregato i buoni.
Giorgio: E tua moglie?
Mariano: All'inizio mi ha creduto. Poi mi ha lasciato anche lei.
Dopo un anno, se n'è andata con il proprietario del forno sotto
casa nostra. Una sera ero in terrazzo che fumavo e lei mi ha detto
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che era stufa dei miei musi lunghi, del mio egoismo, della mia
attenzione solo verso i miei sogni, dei miei silenzi … di me.
Nico: Adesso capisci perché odia il pane, la pizza e la pasta
fresca?
Giorgio: No, non ci sarei mai arrivato, quindi non sei celiaco … sei
cornu ….
Nico: Sta stronza, lasciarti così per un fornaio …
Giorgio: Di certo non gli facciamo del bene dicendogli che lui ha
ragione e lei è stronza solo perché è andata via. Siccome tu stavi
passando un momento difficile lei avrebbe dovuto continuare a
soffrire in silenzio ed accudirti? Ti sembra giusto che per non fare
soffrire te, avrebbe dovuto continuare a soffrire lei?
Mariano: Ma tu per chi tifi?
Nico: Quello non c'aveva tutti i problemi tuoi, capo. Quello una
volta che aveva sfornato e venduto, aveva risolto … s'era scelto
una vita più facile. Normale che aveva più tempo per ridere … è
andata così …
Giorgio: Tutte le sere quando torni a casa, vedi le vetrine della
panetteria, ti verrebbe voglia di … non so neanche io di fare cosa
… forse di metterti a urlare?
Mariano: A urlare? Io spaccherei tutto! Poi, che c'entra lui?
Nico: La verità capo è che al di la di tutte queste chiacchiere, poi
trovano uno che le fa stare meglio e se ne vanno …
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Nico: Innamorarsi è un guaio, perché non puoi mai sapere
all'altro che gli passa per la testa. Chissà se Senna era uno che si
innamorava?
Giorgio: Guarda che Senna mica è il verbo! Esistevano anche
Prost, Pelè, Barandani!
Nico: Chi è Barandani?
Giorgio: Campione assoluto della 400 siepi!
Nico lo spruzza con la bomboletta d'aria con la quale sta pulendo
una chitarra.
Nico: Certe cazzate hanno bisogno di aria! (poi prende il telefono)
Schiaccia Gino Vino …
Giorgio: Io?
Nico: Dai che c'ho le mani sporche di grasso …
Giorgio: Questo si chiama Gino Vino?
Nico: E' quello che lavora alla sbarra. Per mantenere la famiglia fa
il doppio lavoro e vende il vino … Se ti dovesse servire, me lo dici,
due damigiane le paghi e la terza …
Giorgio: (mettendogli il telefono all'orecchio) Tieni …
Nico: Parlaci tu …
Giorgio: Che gli dico?
Nico: Senti che vuole, sto suonando, dai, l’ho appena accordata
…
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Giorgio: Pronto, no, non sono Nico, non sono Nico …
Nico: E' uguale, dai …
Giorgio: Che uguale?! Me dice "a mignottaro"! Guardi Nico sta
suonando ma quello che fa lei è una vergogna, avere un doppio
lavoro è estremamente scorretto … Poi mi piacerebbe sapere
fiscalmente come si comporta se il vino lo fattura … pronto …
Nico: Che t’ha detto?
Giorgio: M’ha mandato a vaffanculo …
Mariano: Quasi, quasi per dare una svolta alla mia vita mi compro
casa alla Rocchella, m'affaccio e non vedo un cazzo, per andare a
fare la spesa devo arrivare a Tokyo, però in compenso non ci sono
panetterie e panettieri nel raggio di 100 km!
Giorgio: Ancora per qualche anno …
Nico: Davvero, l'unica cosa certa è che tua moglie non si può
innamorare di nessuno nel quartiere …
Giorgio: C'è solo una pasticceria …
Nico: Allora solo del pasticcere …
Giorgio: C'ha 70 anni …
Nico: Ma per tua moglie già che si cambia le mutande da solo è
un giovanotto!
Giorgio: Ma ti sei fissato … mia moglie è un'infermiera
specializzata, fa solo prelievi …
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Nico: Proprio vero, come vuoi ti chiami … Ah Gandhi guardati allo
specchio ogni tanto …
Giorgio: Io mi ci guardo tutte le mattine
Nico: E che vedi?
Giorgio: Un uomo felice
Nico: Ma che specchi c'hai? Rotti!
Mariano: Ma secondo voi il delfino se si guarda allo specchio, lo
sa che è bianco?
Giorgio: Io sto apposto cosi … con i delfini ho chiuso … m’avete
fatto fare cose assurde …
Mariano: L’ho fatto per te. Quando ti ricapiterà di nuotare con un
delfino bianco? Mai.
Mariano esce, dopo aver preso la radio, per una ricognizione.
Giorgio: Spero mai più. Ho avuto una paura infernale … Lui fa
tutto facile, sono battute di notte, quando ti ricapiterà di nuotare
con un delfino … hai dimostrato coraggio …
Nico: Lo fa per te … per aiutarti a capire le cose …
Giorgio: E lui quando le capisce le sue?
Nico: Che deve capire?
Giorgio: Per esempio deve superare questa sfiducia nei confronti
di tutto e di tutti …
Nico: Ma tu hai capito cosa gli è successo in Polizia?
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Giorgio: L'ho capito, ma la vita va avanti caro Nico. E se vuoi
vivere con gli altri non puoi essere sfiduciato …
Nico: Ma lascialo perdere …
Giorgio: Neanche per sogno … qual'è secondo te, una cosa che gli
darebbe proprio fastidio?
Nico: Perché?
Giorgio: Perché dobbiamo dargli una lezione … a fin di bene. Non
una vendetta ma proprio una lezione di vita, per lui.
Nico: Mmh? Me sembra tanto na cazzata!
Giorgio: Lasciami fare. Cos'è che proprio non sopporterebbe?
Nico: Mah, penso se uno fa come gli pare e non rispetta le regole
…
Giorgio: Interessante … allora se io adesso, facessi finta di
andarmene …
Nico: Ma n'do vai?
Giorgio: Da nessuna parte, faccio finta … mi nascondo … lui
smadonna contro di me dicendo che sono l'ennesimo che non
rispetta le regole e il suo ruolo, io esco e gli dico che non è vero e
che gli voglio bene e come i suoi siano tutti degli assurdi
pregiudizi. Ci abbracciamo e così veramente portiamo un po' di
umanità in queste notti del cazzo!
Nico: Fai come ti pare … mi sembra una cretinata … non mi fa nè
ridere, nè piangere …
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Giorgio: Infatti, non deve farti nessuna delle due cose … questa è
terapia … è terapia …
Nico: Non fa cazzate Gandhi …
Nico esce per fumare una sigaretta. Giorgio rimane solo in scena
e si guarda intorno …
Giorgio: Io lo faccio, s'ammazzano de risate!
Giorgio si nasconde dentro la cella frigorifera, avendo
l'accortezza, per non far chiudere la porta, di posizionare uno
spessore tra la stessa e la battuta. Poi, a seguito di un movimento
maldestro, si chiude inesorabilmente dentro.
Entra Mariano
Mariano: Ma dove stanno questi?
Rientra Nico con una pentola in mano
Nico: Eccomi capo, sono andato a prendere l’acqua …
Mariano: Che devi fare?
Nico: Capo, se faccio due spaghetti aglio e olio, con il pomodoro
del mio orto, te li mangi?
Mariano: Non lo so. Quell’altro dove l’hai mandato?
Nico: Ti voleva fare uno scherzo. Si è nascosto per far finta di
essersene andato. Così tu ti saresti incazzato e lui sarebbe uscito
… pensa che cazzata!
Mariano: Va be, dai tornerà … speriamo si sbrighi altrimenti
m'incazzo sul serio …
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Nico: Oh capo, la sai una cosa … il segreto degli spaghetti, è
l’aglio, che non va tagliato, va schiattato … cosi .. (lo prende e
schiaccia sul tavolo)
Mentre dal vetro si vede la mano di Giorgio scivolare vinta
dall'ipotermia …. la radio di Nico cracchia …
Radio Nico: La … ce … ll … a …. fri .. go … ri … fe … ra …
Nico: Ma chi? Dove?
Mariano: Tu dimmi se uno può essere così cretino da surgelarsi
da solo … io ce lo lascerei …
Lo tirano fuori surgelato …
Mariano: Io dico se sei scemo?!
Giorgio: (allo strenuo delle sue forze) E' terapia capo … era
terapia …
Nico: Mettiamolo a bollire, capo!
BUIO.
Giorgio: (ripresosi) Mi avete fatto fare un sacco di cose assurde!
Mariano: Sono più assurde quelle che hai fatto da solo!
Giorgio: Mi sono sentito ad un passo dalla morte. Meno male
avevo la muta … E mentre mi sentivo morire, mi è passata davanti
tutta la mia vita …
Mariano: E cosa hai visto?
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Giorgio: Niente. Pensavo che sarebbe stato meglio addirittura
essere ingroppato dal delfino in calore … Ho avuto più paura nella
cella che in vasca …
Mariano: Ma il delfino è innocuo ...
Giorgio: I delfini se vogliono possono essere spietati …
Nico: Eh, i delfini so bonaccioni …
Giorgio: Sono spietati e sottili. Mentre lo squalo ti attacca senza
strategia, il delfino è insospettabile …
Mariano: Addirittura?
Giorgio: I delfini hanno un sistema di caccia infallibile. A turno, c'è
uno nel branco che batte la coda sul fondo del mare, alza il fango
e le aringhe spaventate e accecate perdono il controllo. Non
sapendo cosa fare saltano verso la luce, gli altri delfini, zacchete,
le aspettano a bocca aperte e se le mangiano. Senza sangue,
senza violenza ma con grande astuzia.
Nico: Embè bello! Un po' come noi, facciamo gioco di squadra,
uno copre le spalle e l'altro fa l'irruzione … anche noi siamo
delfini …
Giorgio: Mah, io se vedo uno che frega un altro con l'astuzia mi
viene subito da mettermi nei panni di chi è fregato!
Mariano: Quindi ti senti un'aringa?
Giorgio: Ma che c'entra siamo tutti delfini, questo è oggettivo …
però perché abbiamo tutti paura di essere aringhe?
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Nico: Senna mica aveva paura di quelli che vedeva nel
retrovisore, lui guardava avanti, se aveva qualcuno da superare
oppure quanto mancava al traguardo, l'importante è correre.
Cazzata, capo?
Mariano: Pure l'aringa però, proprio per guardare in sù finisce in
bocca al delfino. Non sempre per uscire dalla merda, ti basta
guardare in sù. Alle volte devi avere il coraggio di passarci in
mezzo e aspettare.
Nico: Questa della merda non m'era venuta in mente … non lo so
Senna che avrebbe fatto … in questo caso …
Giorgio: Quindi capo, secondo te, potremmo essere tre aringhe?
No, non ci sto, con rispetto parlando ma io mi sento un delfino.
Ma certo … per tanti motivi …
Mariano: Va bene ragazzi, allora da bravi delfini, andiamo a
lavorare …
Giorgio: Solo una cosa, ragazzi, ma siete sicuri che nella vasca c'è
il delfino? Io sono stato dentro un sacco di tempo e non si è fatto
vedere …
Nico: Certo s'intana!
Giorgio: Tu l'hai mai visto?
Nico: Solo sul depliant del delfinarium che però stanno in
ristampa … però il capo l'ha visto …
Giorgio: Adesso?
Mariano: No, era tanto tempo fa …
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Nico: Chiamo il biologo e gli dico anche sui valori … a proposito
che ore sono … c'è tempo …
Nico chiama il dottore mentre Giorgio e Mariano parlano
Giorgio: Mi rendo conto di essere un po' ansioso, ma che succede
se intanto ci portiamo avanti con la procedura?
Mariano: No, l'acqua deve seguire il suo ciclo. Deve replicare la
temperatura dell'oceano allo stesso orario. E' come se a te ti
levassero le coperte alle cinque del mattino. Ti farebbe piacere?
Giorgio: Io mi alzo a quell'ora perché è l'unico modo che ho per
stare qualche minuto con Claudia. Poi non la vedo più …
Mariano: E che fate?
Giorgio: Apparecchiamo in terrazza e facciamo colazione insieme,
poi sparecchiamo …
Mariano: Sempre le stesse cose, tutto fermo ...
Giorgio: Ma capo, dopo tanti anni cosa vuoi che ci sia di
straordinario … stiamo bene, tutto qui!
Mariano: Adesso che hai coraggio falle un sorpresa: le dici Ti amo
e attacchi!
Giorgio: No, piano con le sorprese … fammi riflettere capo … c'è
tempo …
Nico: Non pensare, è proprio quando sei sicuro ti avere tanto
tempo, che poi ti finisce all'improvviso e tu manco te ne rendi
conto. Io, proprio per questo ho perso il rapporto con mia figlia …
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Giorgio: Ma vedrai che parlando si risolve tutto
Nico: Ah Gandhi, non sempre con le parole se rimedia agli errori.
Qui ce vorrebbe un'idea, ma forte … pe farle capi' quanto me
sarebbe piaciuto portarla in giro io e lei, su una Porche … ma pure
su na Punto, ma pure a piedi … io e lei … mano nella mano e
raccontaje e fame racconta'. Sai quante cose me sarebbe piaciuto
dije. Quando hanno portata Curzia in sala parto, io fumavo come
un turco e l'ostetrica me fa: " Che je mettiamo?" A chi? "Alla
bambina, da qua uscite in tre" Cazzo … allora dalla sacca ho tirato
fori sto vestitino rosa e in quel momento me so sentito dietro le
gambe una vampata che poi m'ha preso lo stomaco … perché ho
realizzato che dopo qualche minuto quer vestito se sarebbe
riempito de vita, la mia vita. E dopo un po' me so trovato davanti
quel corpicino pulito, profumato, che me guardava senza
guardamme, e io co na grazia che nun sapevo d'avecce, l'ho
vestita … è la prima cosa che ho fatto per lei … pure l'ultima. Ma
non je l'ho mai detto, nun c'ho mai avuto tempo … che stronzo!
Mariano: Dai Nico, adesso quel vestito lo metterai a tua nipote, la
vita riparte e tu non sbaglierai più!
Nico: Non posso capo … (tira fuori dalla zaino un vestitino rosa)
Mio nipote è maschio …
Mariano: Potrai sempre dire a tua figlia quello che hai detto noi …
Nico: Forse potrò fare il nonno, ma il padre non me lo fa fare più.
Giorgio: Storie di notte … in ufficio non sarei mai venuto a
contatto con questa umanità. Mi fa molto riflettere …
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Mariano: E' il momento di fare. Tornando a casa fermati ad una
pasticceria, poi ad un fioraio …
Giorgio: Aspetta capo che mi appunto tutto, altrimenti poi faccio
confusione …
Mariano: Compri un bel vassoio di dolci, un bel mazzo di rose
rosse. E svegli tua moglie con questo pensiero … svegliala un po'
prima, così avete il tempo per fare l'amore … metti pure un po' di
musica …
Giorgio: Si a lei piace tantissimo Nikka Costa … o almeno l'ultima
volta che ne parlammo si fece regalare una cassetta di Nikka
Costa …
Mariano: Gio', bastano i fiori e il dolce, la musica lascia perdere!
Giorgio: Sembrerebbe immediato ma non lo è.
Mariano: Perché?
Giorgio: (cede) Non posso … Se n'è andata. Da tre mesi … Le cose
non andavano, diceva che noi più che vivere insieme dividevamo
un bed and breakfast. Non so quando s'è iniziato a rompere
l'incantesimo, mi sembrava tutto perfetto. Non capisco cosa le sia
successo …
Nico: Ma allora il sushi?
Giorgio: L'ho preso al take away qui davanti e poi l'ho messo nel
food box che m'ha regalato lei …
Nico: (perplesso) Bed and breakfast, take away, food box, sciusci
… a Gandhi, ma come cazzo parli?
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Mariano: Ma c'hai pure invitato a cena?! Come avresti fatto?
Giorgio: Magari quando tornerà … ma tornerà … perché dovrebbe
stare lontana da me?
Mariano: Beh, motivi ce ne sarebbero …
Giorgio: Ci siamo sempre sostenuti. Ho fatto le nottate con lei per
studiare il concorso da infermiera, le ho fatto da cavia per le
prime fasciature, le prime iniezioni … non mi sono potuto sedere
per mesi. La prima volta mi ha preso una vena, ho rischiato la
trombosi, stavo per morire eppure le ho sorriso. Per mesi mi sono
fatto nutrire con le flebo per farle fare pratiche dell'endovena.
Sempre sorridendo. Come ha fatto a scordare tutto questo? Ma,
infatti, non l'ha scordato, tornerà.
Nico porta gli spaghetti in tavola e fa le parti
Nico: Aspetta, che torna … quando dovrà fare il concorso da
chirurgo. Torna, ti toglie l'appendicite e se ne va. Gandhi, dai …
svegliati se n'è andata, t'ha lasciato … e fai una vita di merda …
prima te ne rendi conto e prima ne esci, non saltandola, ma
passandoci in mezzo.
Mariano: T'ha più chiamato?
Giorgio: Mai, neanche un messaggio.
Nico: E tu sono tre mesi che stai nella casa nella prateria da solo?
Giorgio: Se dovesse tornare, dove mi trova?
Mariano: Ma dai, Giorgio … ma che dici … vendi quella casa, porta
pure sfiga …
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Giorgio: Ma non c'entra la sfiga. L'amore è un'altra cosa. L'amore
è come questo piatto di spaghetti al sugo. Lo devi vivere quand’è
caldo, fumante, rosso, vivo … quando ha ancora tutto il profumo
dell’amore … Devi fare tutto quello che ti va di fare: sporcati la
bocca di sugo come fanno i bambini e poi prendere il casereccio e
farci la scarpetta piena, ricca, saporita, sporcarti anche i pantaloni
ma chissene frega!
Nico: Ahh, ancora con il sushi … voglio vedere dove cazzo la facevi
la scarpetta con il sushi!
Giorgio: Abbiamo aspettato. Che si freddasse un po'. Abbiamo
avuto paura di fare quello che ci sarebbe piaciuto. Abbiamo
pensato che sarebbe stato meglio essere felici un po’ per volta.
Così l'abbiamo surgelato. Trattandola come un merluzzo. Ed
eravamo tranquilli di averlo li, nel freezer. In qualsiasi momento,
avremmo potuto tirarlo fuori e nutrircene. Con golosità, con
avidità … Poi una sera, ho guardato il freezer, l'avrei voluto, non
c'era più. Qualcuno l'aveva buttato nella spazzatura, dopo aver
provato ad assaggiarlo. Ma l’amatriciana scongelata fa schifo …
ha ragione Claudia.
Mariano: E’ vero: la passione non si surgela.
Nico: Va bene ragazzi, lo vogliamo fare questo brindisi o no?
I tre alzano i bicchieri, brindano, stanno per mettere in bocca la
forchettata di spaghetti, quando …
Buio e Suono di allarme e lampeggianti.
Nico: Che cazzo hai fatto?
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Giorgio: Niente …
Mariano: Appunto, questo è il problema. Che ore sono?
Giorgio: Le tre!
Il suono di un delfino morente.
Mariano: Cazzo …
Giorgio: Lo stiamo perdendo …
Nico: L'abbiamo già perso …
Mariano: Adesso siamo nella merda …
Giorgio: Come tre aringhe!
FINE
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COME TRE ARINGHE
commedia in due atti di Falaguasta e Graiani
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Ultima stesura 18 maggio 2014
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