Microsoft PowerPoint - dottrina e giuris caccia 29
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Ordinanza di abbattimento dei piccioni terraioli Le esigenze di protezione delle produzioni agricole (in specie addotte a giustificazione dell’ordinanza di abbattimento dei piccioni terraioli) non sono assimilabili all’ambito della sanità e dell’igiene, ovvero a quelli dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana,che giustificano l’adozione di un provvedimento contingibile e urgente ex artt. 50 e 54 T.U.E.L - TAR TOSCANA, Sez II - 30 dicembre 2010, n. 6883 Declaratoria di estinzione del reato e art. 2 L. n. 157/1992157/1992- Confisca dell'arma In caso di condanna per il reato d’abbattimento, cattura o detenzione di specie nei cui confronti la caccia non è consentita, non incluse nell’elenco di cui all’articolo 2 della legge n. 157/1992, la confisca dell’arma non può essere disposta essendo essa prevista per altre e diverse ipotesi di reato. A fortiori essa quindi non può essere disposta in caso di declaratoria di estinzione del reato. CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 14/07/2010, (Ud. 8/06/2010) Sentenza n. 27265 Introduzione di armi in area protetta La sanzione della sospensione dall’esercizio dell’attività venatoria sul territorio regionale è legittimamente irrogata nei confronti del soggetto che abbia introdotto un’arma da caccia all’interno del perimetro di un parco naturale, a nulla rilevando l’assenza di cartelli di delimitazione dell’area protetta. La conoscenza del perimetro di un’area protetta deve infatti presumersi avendo avuto i confini del Parco la necessaria, e sufficiente, pubblicità legale TAR FRIULI VENEZIA GIULIA, Sez. I - 28 giugno 2010, n. 500 Abbattimento di frosoni Configura il reato di cui all'articolo 30 comma 1 lettera b) in relazione all'articolo 2 della legge n 157 del 1992, l’abbattimento di quattro frosoni. Il reato, legittima il sequestro del fucile utilizzato per la cattura, al fine di evitare che possa essere ulteriormente utilizzato e comunque per assicurare la confisca, trattandosi di arma oggetto di confisca obbligatoria in caso di condanna. CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 22/06/2010 (Cc. 27/05/2010), Sentenza n. 23931 Abbattimento dei maiali domestici inselvatichiti L’ordinanza con cui è autorizzato l’abbattimento dei maiali domestici inselvatichiti allo stato brado sul presupposto di asseriti pericoli per l’incolumità pubblica si appalesa affetta da illogicità, laddove autorizza i cittadini in possesso del porto d’armi all’abbattimento generalizzato dei suidi, in evidente contrasto con il superiore interesse alla difesa dell’incolumità pubblica posto alla base del provvedimento. TAR SICILIA, Palermo, Sez.I - 18 maggio 2010, n. 6896 Confisca dell'arma utilizzata per la caccia Il D.Lgs. n. 157 del 1992 all'articolo 28 comma secondo dispone la confisca dell'arma utilizzata per la caccia solo in caso di condanna. l'estensione della disposizione di cui all'art. 324 c.p.p., comma 7, a tutti i casi di confisca obbligatoria, diversi da quelli ricadenti nella previsione dell'art. 240 c.p., comma 2, costituisce un'applicazione analogica della norma, la quale non è corretta sul piano ermeneutico, pur trattandosi di disposizione processuale CORTE DI CASSAZIONE Penale, Sez. III, 17/05/2007 (Cc. 07/04/2010), Sentenza n. 18545 Piano faunisticofaunistico-venatorio Atti di pianificazione Le osservazioni proposte dagli interessati nei confronti degli atti di pianificazione (nella specie: piano faunistico venatorio) rappresentano non un rimedio giuridico in senso proprio, al quale andrebbe data una risposta puntuale e specifica, ma un semplice apporto collaborativo; possono pertanto essere rigettate o accolte senza una motivazione analitica, essendo sufficiente che esse siano state esaminate e confrontate con gli interessi generali dello strumento pianificatorio TAR LOMBARDIA, Brescia, Sez. II - 9 aprile 2010, n. 1532 Uccellagione e attività venatoria - Differenza Costituisce uccellagione qualsiasi sistema di cattura degli uccelli con mezzi fissi, di impiego non momentaneo, e comunque diversi da armi da sparo (reti, panie, ecc.), diretto alla cattura di un numero indiscriminato di volatili, mentre, costituisce esercizio venatorio ogni atto diretto alla cattura di singoli esemplari di fauna selvatica. L'elemento che distingue l'uccellagione, sempre vietata, dall'esercizio venatorio con strumenti non consentiti, è costituito dall'uso e dalla particolare offensività degli strumenti usati CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 16/03/2010 (Ud. 03/02/2010), Sentenza n. 10381 Autorizzazioni all’appostamento della caccia - Rispetto delle distanze legali da luoghi adibiti a posti di lavoro Non può considerarsi immobile adibito a posti di lavoro un deposito di materiale organico costituente una discarica. E’ evidente infatti che una discarica di materiali di varia natura non è un “luogo adibito a posti di lavoro”, secondo la dizione utilizzata dalla legge regionale , ma semplicemente un luogo dove può solo occasionalmente verificarsi che vi sia una presenza umana CONSIGLIO DI STATO, Sez.V - 2 febbraio 2010, n. 460 Pianificazione faunisticofaunistico-venatoria Associazione ambientalista - Interesse a ricorrere La pianificazione faunistico venatoria appare presupposto imprescindibile per l'esercizio della caccia stessa - art.10 L. 157/92 - e quindi appare evidente interesse di un'associazione ambientalista ad ottenere corrette modalità delle attività venatorie e della tutela della fauna, attesa l’inscindibile connessione esistente tra tale aspetto e la protezione dell’ambiente nel suo complesso TAR TOSCANA, Sez. II - 9 gennaio 2010, n. 12 Controllo delle specie di fauna selvatica le Province ai fini del controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia, possono disporre che “…tale controllo, esercitato selettivamente” e “praticato di norma mediante l' utilizzo di metodi ecologici” debbano acquisire a tale fine il parere favorevole dell' Istituto nazionale per la fauna selvatica. Solo “qualora l' Istituto verifichi l' inefficacia dei predetti metodi, le Province possono autorizzare piani di abbattimento TAR TOSCANA, Sez. II - 9 gennaio 2010, n. 12 Caccia all’interno di ZPS Condotta penalmente sanzionata Le ZPS sono classificabili tra le aree naturali protette, in quanto l’efficacia del decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio del 25 marzo 2005, è stata sospesa con ordinanza del TAR Lazio Roma, sez. II bis, 24 novembre 2005, n. 6856, confermata con ordinanza del Consiglio di Stato, sez. VI, n. 783 del 14 febbraio 2006. Ne deriva che la caccia all’interno delle ZPS è una condotta penalmente sanzionata TAR SICILIA, Palermo, Sez. I - 19 ottobre 2009, n. 1633 Cacciatori - Legittimazione al ricorso La legittimazione al ricorso dei cacciatori, come portatori di un interesse al corretto svolgimento dell'attività venatoria sussiste, non solo, quando la richiesta in esso contenuta miri ad un ampliamento delle modalità di esercizio della caccia, ma, anche quando il petitum del ricorso sia nel senso di restringere e limitare le modalità di esercizio della caccia, dal momento che la corretta gestione del patrimonio faunistico risponde anche alle esigenze degli stessi cacciatori T.A.R. LOMBARDIA, Milano, Sez.IV - 21/07/2009, n. 4404 Cacciatori - Impugnazione della delibera di approvazione del calendario venatorio Ad una sezione provinciale della Federazione Italiana della caccia, in quanto rappresentativa degli interessi differenziati dei cacciatori residenti nella provincia e, quindi, nella relativa regione, non può essere negata né la legittimazione sostanziale, né quella processuale per impugnare la deliberazione regionale di approvazione del calendario venatorio T.A.R. LOMBARDIA, Milano, Sez.IV 21/07/2009, n. 4404 Caccia in aree protette Mancata presenza di recinzioni, segnali o tabelle 1) In materia di divieto di caccia nelle aree protette, non rileva la mancata presenza di recinzioni, segnali o tabelle ed ha altresì escluso che l'eventuale errore in cui sarebbe caduto l'imputato potesse considerarsi inevitabile, e quindi incolpevole, in quanto l'indicazione dell'area protetta con l'allegata planimetria dei luoghi era stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale,……………………. Caccia in aree protette Mancata presenza di recinzioni, segnali o tabelle 2) sicché l'imputato, intendendo esercitare l'attività venatoria, era tenuto a prenderne previamente conoscenza, con la conseguenza che sarebbe in ogni caso ravvisabile un suo comportamento colposo, sufficiente per integrare l'elemento psicologico del reato, CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 26/06/2009 (Ud. 20/05/2009), Sentenza n. 26577 Caccia - Differenza tra uccellagione e caccia con mezzi vietati La distinzione fra caccia con mezzi vietati ed uccellagione è costituita dall’uso e dalla particolare offensività degli strumenti utilizzati, atteso che l’uccellagione è diretta alla cattura di un numero indiscriminato di esemplari, ivi compresi quelli dei quali la cattura è vietata in modo assoluto, mentre la caccia con mezzi vietati è diretta alla cattura di singoli e specifici esemplari. CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 17/06/2009 (Ud. 23/04/2009), Sentenza n. 25149 Aziende agriagri-turistico turistico-venatorio le Regioni possono «autorizzare, regolamentandola, l'istituzione di aziende agri-turistico-venatorie, ai fini di impresa agricola, soggette a tassa di concessione regionale, nelle quali sono consentiti l'immissione e l'abbattimento per tutta la stagione venatoria di fauna selvatica di allevamento». - CORTE COSTITUZIONALE - 29/05/2009, n. 165 Aziende agriagri-turistico turistico-venatorio La Regione Friuli-Venezia Giulia, nell'escludere, con l’art. 23, c. 8 della L.r. n. 6/2008, che l'attività venatoria svolta all'interno delle aziende agri-turistico-venatorie sia considerata caccia, nonché nell'estendere il permesso di caccia nelle suddette aziende a «tutto il periodo dell'anno», introduce una irragionevole deroga alla rigida disciplina sulle modalità di esercizio della caccia che contrasta con gli standard minimi ed uniformi di tutela della fauna, quali previsti dalla legislazione dello Stato. CORTE COSTITUZIONALE - 29/05/2009, n. 165 Confisca dell'arma L'art. 30 della legge 11 febbraio 1992 n. 157, nello stabilire che "salvo quanto espressamente previsto dalla presente legge, continuano ad applicarsi le disposizioni di legge e di regolamento in materia di armi", comporta che la sola norma applicabile, in materia di confisca di armi, le quali, legittimamente detenute a portate, siano state tuttavia utilizzate per commettere reati venatori, è quella costituita dall'art. 28, comma 2, della stessa legge 157/1992 CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 13/02/2009 (Ud. 14/01/2009), Sentenza n. 6228 Riduzione numerica degli ungulati la riduzione numerica degli ungulati è autorizzata dalle Regioni e dalle Province autonome qualora l'Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS) ritenga inefficace il ricorso a metodi ecologici, mai si incide sulla consistenza della fauna in un dato territorio in base ad una decisione unilaterale dell'autorità provinciale CORTE COSTITUZIONALE - 25 novembre 2008, n. 387 Illeciti relativi ad attività venatorie competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di ordinamento penale prevista dall'art. 117, secondo comma, lettera l), e illegittimità di una specifica ed autonoma regionale o provincia autonome determinazione delle fattispecie cui sono collegate le pene previste dall'art. 30 della legge n. 157 del 1992, CORTE COSTITUZIONALE - 25 novembre 2008, n. 387 Introduzione non autorizzata di armi il reato si consuma attraverso la semplice introduzione non autorizzata dell'arma, avendo la legge disposto una difesa per così dire a monte della fauna protetta, con la esclusione della necessità di qualsivoglia accertamento circa l'effettivo esercizio venatorio. Né può in alcun modo rilevare che l'arma fosse smontata posto che anche in tal modo essa, una volta ricomposta con una operazione tutt'altro che disagevole o complicata, era pur sempre in grado di costituire una minaccia al bene che la norma intende tutelare CORTE DI CASSAZIONE Penale Sez. III, 20/06/2008 (Ud. 6/02/2008), Sentenza n. 25215 Opposizione alla sospensione della licenza di porto di fucile per uso caccia Sussiste la giurisdizione del giudice ordinario, in merito all'opposizione proposta avverso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della licenza di porto di fucile per uso di caccia, irrogata dal questore, ai sensi dell'art. 32 della legge n. 157 del 1992, per avere esercitato la caccia in forma diversa da quella prescelta ai sensi dell'art. 12 comma 5, trattandosi di atto vincolato potenzialmente lesivo di posizioni di diritto soggettivo. 3/7/2007), n. 16411 CORTE DI CASSAZIONE Civile, Sezioni Unite, 25 luglio 2007, (Ud. Ricerca della fauna con fucile aperto o scarico In tema di sanzioni amministrative in materia di esercizio della caccia, costituisce esercizio venatorio anche il vagare o il soffermarsi con i mezzi destinati a tale scopo o in attitudine di ricerca della fauna selvatica o di attesa della medesima per abbatterla, senza che tale attitudine possa considerarsi esclusa dal fatto che il cacciatore abbia il fucile scarico ed aperto, potendo essere, proprio perché aperto, rapidamente caricato ed utilizzato per abbattere la selvaggina CORTE DI CASSAZIONE CIVILE, sez. II, 14 giugno 2007, n. 13973 Airone cenerino o ardea cinerea Nel caso in cui il volatile venga abbattuto da un soggetto e da altro soggetto rinvenuto morto, l'impossessamento da parte di costui non integra il reato di cui all'art. 30 157/92, essendo venuta meno la ragione della tutela legislativa che si limita, in mancanza di espressa specifica norma, alla salvaguardia della selvaggina intesa come essere vivente CORTE DI CASSAZIONE Penale Sez. III, del 8/5/2007 Pregiudizio per l'equilibrio ecologico o per l'agricoltura il pregiudizio che legittima la deroga al divieto di caccia non deve essere ipotetico, ma concreto e attuale. Non solo: una volta accertata, attraverso un’adeguata istruttoria, l’esistenza di un effettivo pregiudizio, l’Amministrazione è tenuta a verificare la sussistenza di un grado di dannosità che possa considerarsi, come la legge richiede, “notevole”. E’ evidente che il legislatore si preoccupa di raggiungere un contemperamento fra la necessità di conservare una specie protetta della nostra fauna selvatica e la necessità di tutelare l’agricoltura e l’equilibrio tra le specie. T.R.G.A. Bolzano - 22 maggio 2007, n. 188 Diniego di rinnovo del porto d'arma Ai fini della legittimità del diniego di rinnovo del porto d’arma, è sufficiente, da parte dell' Amministrazione, anche una valutazione della capacità di abuso fondata su considerazioni probabilistiche e su circostanze di fatto assistite da sufficiente fumus, in quanto, nella materia delle armi e delle relative autorizzazioni, l’espansione della sfera di libertà del soggetto recede a fronte del bene della sicurezza collettiva TAR PUGLIA, Bari, Sez. II - 11 maggio 2007 (C.c. 10/05/2007), Sentenza n. 1325 Guardie volontarie - Funzioni Compiti di P.G. - Esclusione Gli organi di vigilanza che non esercitano funzioni di polizia giudiziaria, i quali accertino, anche a seguito di denuncia, violazioni delle disposizioni sull'attività venatoria, redigono i relativi verbali e li trasmettono all'Ente da cui dipendono; nonché all'Autorità competente secondo le disposizioni vigenti (art. 28, 5° comma, citata legge). Pertanto, va affermato che le guardie volontarie del WWF non sono agenti /o ufficiali di P.G. CORTE DI CASSAZIONE Penale, Sez. III, del 13 Aprile 2007 Sentenza n. 15074 Armi - Successione ereditaria Qualsiasi soggetto che viene in possesso di armi o munizioni anche per successione ereditaria è obbligato alla denuncia ai sensi delle norme in materia, tale obbligo sussiste anche quando sia stato assolto dal suo dante causa. 4 CORTE DI CASSAZIONE Penale, Sez. I, 02/04/2007, Sentenza n. 1346 Provvedimenti limitativi della pratica venatoria la Provincia può intervenire con provvedimenti limitativi della pratica venatoria per motivi di tutela della fauna. Sicchè è legittima la delibera che individui, sul territorio provinciale, dei limiti parziali - quanto a modalità - nell’esercizio della caccia e segnatamente nell’utilizzo di richiami vivi T.A.R. MOLISE - 9 febbraio 2007, n. 92 Guardie zoofile volontarie dell’ENPA – a La stessa legge n. 157/92 ha espressamente riconosciuto la qualifica di agenti di polizia giudiziaria agli agenti dipendenti dagli Enti locali delegati dalle Regioni (art. 27, comma 1, lett. a), senza estendere tale riconoscimento alle guardie volontarie delle associazioni venatorie, agricole e di protezione ambientale, menzionate alla lettera b) dello stesso comma Guardie zoofile volontarie dell’ENPA – ab L’assenza dell’espresso riconoscimento della qualifica costituisce chiaro indice della volontà del legislatore, trattandosi di una disposizione speciale avente ad oggetto proprio i compiti e le qualifiche in materia di vigilanza venatoria. CONSIGLIO DI STATO Sez. VI, 26/01/2007 (C.C. 28/11/2006), Sentenza n. 298 Prove cinofile e abbattimento di fauna allevata in batteria La disciplina relativa alle prove cinofile e alle gare tenute con l’abbattimento di fauna allevata in batteria, non riguardando la fauna selvatica in stato di naturale libertà e non contrastando in sé con l'esigenza di conservazione della fauna selvatica, ricade nell’ambito della competenza legislativa esclusiva della regione di cui al comma V della parte seconda della Costituzione T.A.R. PUGLIA, Bari, Sez. II - 14 dicembre 2006, n. 4350 Piani di prelievo selettivo degli ungulati L'approvazione dei piani di prelievo selettivo degli ungulati, con variazione del carniere stagionale e variazione del periodo di prelievo deve tenere conto dei censimenti annuali e non dei censimenti relativi alla serie storica T.A.R. PIEMONTE, Sez. II - 15 novembre 2006, ordinanza n. 584 Controllo numerico delle popolazioni di volpe La predisposizione del piano di abbattimento per il controllo numerico delle popolazioni di volpe è legittima ove sia preceduta dal parere favorevole dell’INFS, T.A.R. VENETO, Sez. II - 19 ottobre 2006, n. 3511 Controllo numerico delle popolazioni animali il ricorso anche ad operatori in possesso di licenza per l’esercizio dell’attività venatoria, non contrasta con la legge quadro (L. n. 157/92) non presenta profili di incostituzionalità per violazione dell’art. 117 Cost., poichè, in applicazione della norma regionale, non si è inteso estendere in termini indiscriminati ai cacciatori la possibilità di intervenire nell’ambito del piano di abbattimento T.A.R. VENETO, Sez. II - 19 ottobre 2006, n. 3511 Annotazione dei capi abbattuti al termine della giornata di caccia il legislatore statale si è limitato ad indicare all’art. 12, comma 12, della legge n. 157 del 1992, che «Ai fini dell’esercizio dell’attività venatoria è altresì necessario il possesso di un apposito tesserino rilasciato dalla regione di residenza, ove sono indicate le specifiche norme inerenti al calendario regionale, nonché le forme di cui al comma 5 e gli ambiti territoriali di caccia ove è consentita l'attività venatoria», CORTE COSTITUZIONALE - 19 ottobre 2006, sentenza n. 332 Condanna per esercizio dell’attività venatoria in zona di ripopolamento e cattura per il reato p. e p. dall’ dall’art. 30, 1° comma, lett. d) della L. n. 157/1992 (esercizio dell’attività venatoria in zona di ripopolamento e di cattura), giusta il carattere vincolante della sospensione in questione T.A.R. EMILIA ROMAGNA, Parma - 5 ottobre 2006, n. 433 Sequestro fucile con relative cartucce parte delle guardie volontarie a E’ legittimo da parte delle guardie volontarie il sequestro, ai sensi del reato di cui all’art. 30.1 lett. h) L. n. 157/92, del fucile con relative cartucce per avere esercitato attività venatoria illegale abbattendo un esemplare protetto. TRIBUNALE DI BARI - Sez. Riesame 27 gennaio 2006 Ordinanza n. 12 la confisca delle armi b cfr. art. 28.2 L. n. 157/92) unicamente per le ipotesi di cui all’art. 30.1 lett. da a) ad e) e contemplando l’art. 30.1 lett. h) la sola confisca dei richiami). TRIBUNALE DI BARI - Sez. Riesame 27 gennaio 2006 Ordinanza n. 12 Sequestro - Guardie delle associazioni protezionistiche Le guardie giurate appartenenti alle associazioni protezionistiche in qualifica di verbalizzanti nel procedere al sequestro devono specificare al verbalizzato la facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia (cfr. art. 114 disp. att. cpp), tale omissione, deve essere eccepita dalla parte immediatamente dopo il compimento dell’atto TRIBUNALE DI BARI - Sez. Riesame 27 gennaio 2006 Ordinanza n. 12