Grotte Horror (2011) - Viaggiare in Puglia

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Grotte Horror (2011) - Viaggiare in Puglia
- Grotte Horror terza edizione
i film
1) venerdì 11 novembre 2011
“Suspiria” (1977)
Regia: Dario Argento
Regia: Dario argento
Genere: Horror
Sceneggiatura: Dario Argento, Daria Nicolodi
Interpreti: Flavio Bucci, Alida Valli, Stefania Casini, Jessica Harper, Miguel Bosè
Fotografia: Luciano Tovoli
Musiche: Goblin, Dario Argento
Montaggio: Franco Fraticelli
Durata: 98 min.
La giovane americana Suzy Bannion (Jessica Harper) intende perfezionare i suoi studi di danza all’Accademia di Friburgo. All’arrivo, però, in una serata buia e piovosa,
vede una ragazza fuggire dalla scuola. Quando la perplessa Suzy suona, non le aprono, ed è costretta ad andare in albergo. Intanto, la ragazza fuggita, Pat, trova rifugio
presso un’amica; è spaventata e non senza motivo: mentre è in bagno, una mano l’afferra rompendo il vetro della finestra e la uccide. Il mattino dopo, in una bella giornata di sole, Suzy arriva all’accademia, accolta cordialmente da una delle insegnanti,
miss Tanner (Alida Valli). Anche la vicedirettrice Madame Blanc (Joan Bennett) la
saluta con piacere, ma il clima è teso per l’arrivo della polizia che indaga sulla morte
di Pat. Suzy fa intanto la conoscenza delle altre allieve: in particolare di Olga e Sara.
Ma una bizzarra invasione di larve dà inizio a una serie di episodi inquietanti.
È il primo film completamente horror di Dario Argento e segna un cambiamento epocale per il regista, che, libero dalle esigenze di realismo dei thriller, può dare sfogo al
proprio talento visivo e a una sapienza registica visionaria e ricca di virtuosismi sempre funzionali alla narrazione. L’uso del colore è innovativo e originale, pur inserendosi nella scia delle sperimentazioni baviane, e dà luogo a immagini di grande suggestione ed efficacia che assecondano e rafforzano il tono orrorifico-fiabesco della vicenda. Il clima onirico e irreale alimenta il mistero e la suspense, preparando la strada
a un finale di grande efficacia spettacolare dove l’anima del film si rivela in tutto il
suo cupo splendore.
Buono il cast, guidato dalla giovane Jessica Harper, occhioni sgranati, precisa incarnazione dell’eroina innocente delle fiabe. Alida Valli è semplicemente perfetta nel
ruolo di vigorosa insegnante. L’attrice hollywoodiana Joan Bennett, mirabile in
“Strada scarlatta” di Fritz Lang, è un’ottima scelta per dare corpo e classe alla parte
della vicedirettrice.
2) venerdì 18 novembre 2011
“Martyrs” (2008)
Regia: Pascal Laugier
Regia: Pascal Laugier
Genere: Horror
Sceneggiatura: Pascal Laugier
Interpreti: Morjana Alaoui, Mylène Jampanoï, Catherine Bégin, Robert Toupin
Fotografia: Stéphane Martin, Nathalie Moliavko-Visotzky
Musiche: Seppuku Paradigm
Montaggio: Sébastien Prangère
Durata: 97 min.
Una bambina, scomparsa da un anno, viene ritrovata mentre corre seminuda, ferita e
sconvolta lungo una strada. Portata in ospedale, la bambina, che si chiama Lucie, non
ricorda nulla di quello che le è successo. Un'altra bambina, Anna, viene interrogata
dai medici, mentre Lucie è tormentata dalle visioni di una mostruosa creatura.
Quindici anni dopo, Lucie irrompe in una casa e uccide a colpi di fucile una famiglia
che sta facendo colazione, quindi chiama Anna e le dice che finalmente ha ritrovato i
suoi aguzzini. Anna si reca nell'appartamento e tenta di occultare i cadaveri, ma scopre che una donna è ancora viva e tenta di farla fuggire. Lucie se ne accorge e uccide
la donna a martellate, quindi le appare la mostruosa creatura e Lucie inizia a procurarsi delle ferite con un coltello. Esasperata, alla fine Lucie si uccide, tagliandosi la
gola, sotto gli occhi di Anna.
Mentre parla al telefono con sua madre, Anna scopre un passaggio segreto che conduce ai sotterranei della casa e trova una ragazza nuda e incatenata, con una sorta di
maschera di ferro sulla faccia. Anna tenta di aiutare la ragazza e le toglie la maschera
dal volto. Una volta lasciata sola, la ragazza tenta di uccidersi, quindi viene abbattuta
a colpi di fucile da una donna, che ha fatto irruzione nella casa insieme a un gruppo
di uomini. Anna viene ammanettata a una sedia e si trova davanti un’anziana signora,
che le mostra alcune fotografie raffiguranti uomini e donne torturate e agonizzanti,
ma ancora vive. La donna spiega ad Anna che il suo fine è torturare giovani ragazze
per scoprire cosa c’è oltre la morte.
Prima del divieto ai minori in Francia, rivisto e ritirato tra mille dibattiti, anche
Grandpierre aveva considerato “Martyrs” ai limiti della sopportabilità, per poi decidersi a investire comunque su una pellicola dallo scandalo assicurato.
Il film inizia in medias res, senza alcun preavviso né attimo di tregua. Ci presenta subito mostri inventati e ruoli scambiati, giunge poi nell’escatologico, quasi mistico,
Ci porta all’interno di un imbarazzante trattato sul tema del martirio.
3) venerdì 25 novembre 2011
“Nanny la governante” (1965)
Regia: Seth Holt
Regia: Seth Holt
Genere: Horror
Sceneggiatura: Marryam Modell
Interpreti: Bette Davis, William Dix, James Villiers, Wendy Craig, Jill Bennett
Fotografia: Harry Waxman
Musiche: Richard Rodney Bennet
Montaggio: Tom Simpson
Durata: 90 min.
Joey è un bambino di dieci anni piuttosto difficile e dopo un fallito tentativo di recupero in un severo istituto viene riportato a casa dal padre Bill, sempre indaffarato. A
casa trova la mamma Virginia, ansiosa e depressa, non ancora ripresasi dalla morte
della figlioletta, avvenuta anni prima in seguito a un gioco (con Joey) finito male. La
governante di casa si mostra premurosa e gentile, ma Joey la odia e non fa nulla per
nasconderlo. Una giovane vicina di casa, Bobbie, cerca di confortare Joey, sempre
più turbato, ma l’orrore è solo agli inizi.
Il migliore psycho thriler della Hammer. La regia di Seth Holt (1923-1971), ottimo
autore morto prematuramente d’infarto, è raffinatissima e ricercata, capace di cogliere le sfumature psicologiche, visivamente rese con grande efficacia con un bianco e
nero ricco di atmosfera (la fotografia è di Harry Waxman). Interpretazioni perfette di
un cast ottimo, con Bette Davis misurata e incisiva in primo piano, e una grande Jill
Bennett.
4) venerdì 9 dicembre 2011
“Hellraiser” (1987)
Regia: Clive Burker
Regia: Clive Burker
Genere: Horror
Sceneggiatura: Clive Burker
Interpreti: Andrew Robinson, Clare Higgins, Ashley Laurence
Fotografia: Robin Vidgeon
Musiche: Christopher Young
Montaggio: Richard Marden
Durata: 94 min.
Larry e la seconda moglie Julia decidono di trasferirsi in una villetta, abbandonata da
anni, alla periferia di Londra. La casa è stata teatro di una torbida relazione tra Julia e
il cognato Frank, i cui resti si trovano ancora nel luogo.
Durante il trasloco Larry si ferisce ad una mano ed il sangue caduto a terra fa si che
Frank, in realtà imprigionato in una mostruosa condizione di disfacimento fisico causato dall’apertura di una misteriosa scatola, torni in vita.
Julia sentendo degli strani rumori provenienti da una camera va a controllare e scopre
che il suo ex-amante è ancora vivo seppur in condizioni fisiche disastrose.
Per tornare alla sua condizione normale ha bisogno di sangue e Julia decide di aiutarlo fornendogli delle vittime.
Larry si accorge che c'è qualcosa di strano nel comportamento della moglie e ne parla
con la figlia alla quale chiede di fare compagnia a sua moglie mentre lui è al lavoro.
La ragazza il giorno seguente si reca nella villetta e vede Julia entrare nell’abitazione
con uno sconosciuto. Insospettita entra in casa e scopre il terribile segreto.
Frank non può permettere che si venga a sapere della sua condizione e tenta invano di
uccidere la ragazza che scappando entra in possesso della misteriosa scatola.
5) venerdì 2 dicembre 2011
“L’ultima casa a sinistra” (1972)
Regia: Wes Craven
Regia: Wes Craven
Genere: Horror
Sceneggiatura: Wes Craven
Interpreti: Sandra Cassel, Lucy Grantham, David Hess, Fred J. Lincoln
Fotografia: Victor Hurwitz
Musiche: Roy Webb
Montaggio: Wes Craven
Durata: 90 min.
Due ragazze, Mari e Phyllis, vanno in città per divertirsi, ma cascano sventatamente
nelle grinfie di una banda di sadici capitanata da Krug, che dopo averle torturate con
entusiasmo, gusto e immaginazione le uccide senza pietà, facendola franca grazie anche all’inettitudine della polizia. Per una curiosa coincidenza, i delinquenti fuggiaschi
cercano rifugio proprio a casa dei preoccupati genitori di Mari, i quali non tardano a
capire con chi hanno a che fare e decidono di vendicarsi.
Prodotto da Sean S. Cunningham e diretto da Wes Craven, è un film che ha fatto
scuola. La trama è ripresa dal classico (e stupendo) “La fontana della vergine” di
Ingmar Bergman: l’attualizzazione toglie il senso di sacralità alla vicenda e alla vendetta, amplificando il crudo sarcasmo di un contrappasso decisamente forzato, ma
ironicamente bizzarro nella sua catarsi, con i buoni genitori borghesi a sprigionare
una violenza certamente non seconda a quella degli originari sadici sanguinari.
Realizzato con la chiara intenzione di provocare, il cinismo impera generando un senso di crudele imparzialità che non risparmia la descrizione della famiglia per bene, vista come perfettamente ipocrita. Le uniche persone per le quali il film sembra parteggiare sono le due ragazze, ma solo perché la loro innocente umanità le rende ancora
più perfette come vittime sacrificali.
Curiosa e perfettamente anti-istituzionale la rappresentazione della totale incapacità
della polizia. Grande prova di David Hess che su questo ruolo avrebbe costruito il resto della sua carriera d’attore. Memorabile la frase di lancio, più volte copiata: “Per
non svenire continuate a ripetervi che è solo un film”.