I giganti del sottosuolo

Transcript

I giganti del sottosuolo
> Collezionismo
di Roberto Ambra
I giganti
del sottosuolo
Tra i più recenti
modelli in scala
prodotti dalla
Conrad GmbH
di Karlsruhe
(Germania) per
il settore delle
perforazioni e
delle opere in
sotterraneo (scavo
e avanzamento
in galleria, in
particolare) ci
sono due modelli
Sandvik: il dumper
TH550 e il minatore
continuo MT720,
entrambi realizzati
in scala 1:50
Il minatore continuo MT720
In particolare, l’MT 720 è il primo modello
“di serie” a rappresentare in scala ridotta una
macchina per lo scavo con fresa puntuale e,
per questo, ancora più “accattivante” e atteso dai fan delle macchine pesanti. L’MT720 è
il più grande minatore continuo nella gamma Sandvik: supera le 135 t di peso. Il movimento del braccio permette a questa gigantesca macchina di lavorare su un fronte di
P
er i collezionisti e appassionati del genere, queste due novità vanno ad arricchire la serie
dedicata alle macchine per lo
scavo delle gallerie (pale e dumper LHD,
escavatori con fresa, jumbo per fori da mina, eccetera) che negli ultimi anni sempre
più aziende hanno introdotto sul mercato
delle “miniature”.
Si tratta di due ottime aggiunte alla sempre più numerosa gamma di miniature
Sandvik, realizzata dalla Conrad con la abituale qualità “tedesca” delle fusioni e dei
dettagli, unita a una notevole robustezza.
Due modelli che renderanno sicuramente
felici e orgogliosi migliaia di collezionisti.
Ma vediamoli nel dettaglio.
92
PF | settembre-ottobre 2012
6,6 m di altezza e 9,1 m di larghezza con un
convogliatore a catena in grado di trasferire
400 m3 di materiale/ora. La testa fresante da
300 kW con doppio tamburo a picchi, che
permette di attaccare con facilità anche le
rocce più dure, qui è stata riprodotta nei minimi dettagli dalla Conrad.
Il modello dell’MT720 dispone di un elevato numero di parti in movimento e funzio-
nanti, a partire dal dettagliatissimo carro cingolato con le maglie dei cingoli (in plastica) collegate
singolarmente con, addirittura la riproduzione
del tensionatore dei cingoli, che permette uno
scorrimento perfetto e
senza scatti. La parte anteriore del modellino riproduce fedelmente il sistema del trasportatore a catena, che
serve a convogliare il materiale abbattuto
dalla fresa verso il nastro trasportatore posteriore. Il telaio presenta due stabilizzatori montati posteriormente, per stabilizzare
la macchina durante il lavoro: questi sono
abbastanza rigidi da consentire al carro di
essere sollevato da terra. Il corpo poste-
riore ospita anche il sistema antincendio,
anch’esso molto dettagliato. Sullo chassis,
su ambedue i lati, trovano posto i sistemi
di propulsione e gli impianti elettrici con
la riproduzione dei pannelli di plastica trasparente che servono a proteggere i componenti dall’eccessivo accumulo di polvere e detriti. Il motore diesel è protetto da
una griglia di metallo realizzata dai maestri
modellisti tedeschi con precisione maniacale. La cabina è montata in posizione superiore e centrale per fornire una buona
visione della zona di lavoro, con un interno perfettamente replicato, costituito dalla console principale dotata di due schermi e di due joystick integrati nei braccioli del sedile. Anche sulla cabina sono presenti tutti i dettagli della macchina reale,
come i fari, il sistema di condizionamento
e il montaggio su supporti antivibrazione.
Il modellino è dotato di un completo set
di ringhiere di sicurezza, disponibili anche
per il braccio della fresa, e predellini laterali per le operazioni di manutenzione, che
possono essere richiusi durante il lavoro.
Il trasportatore a catena passa attraverso
il centro del telaio e si estende posteriormente, dove si connette al grande nastro
trasportatore completamente orientabile
in altezza e angolo orizzontale e anch’esso
fornito nella confezione.
Il braccio principale della fresa è montato
su telaio a torretta in modo da consentire
sia il movimento di rotazione orizzontale
che il brandeggio (caratteristiche replicate
in modo eccellente). Perfino le piattaforme di sicurezza presentano delle cerniere che seguono i movimenti del braccio.
La testa fresante, a doppio tamburo, con la
riproduzione dettagliata dei singoli utensili
montati in maniera “sfalsata” è montata su
un braccio telescopico estensibile con cilindri idraulici: anche in questo caso realisticamente replicati. Con oltre 270 parti, si
tratta del modello Sandvik più complesso
e dettagliato mai realizzato, lungo 40 cm
e con una larghezza di 9 cm. Il modello è
fornito in una scatola di cartone rigido con
dettagli tecnici dell’MT720 e le immagini
della macchina reale al lavoro, mentre l’interno della confezione è costituito da fogli
di schiuma per mantenere il modello stabile e protetto durante il trasporto.
Il dumper articolato TH550
Ideale compagno di lavoro dell’MT720
- nonché della pala per gallerie Sandvik
LH621, anch’essa prodotta da Conrad in
scala 1:50 - è il dumper articolato Sandvik
TH550: è qui presentato nella versione più
aggiornata con i nuovi accessori per la sicurezza in giallo (maniglie, scalette e ringhiere) e un cassone posteriore completamente ridisegnato.
Il telaio articolato è stato accuratamente riprodotto e i componenti risultano
molto dettagliati, grazie alla tecnologia
di fusione particolarmente raffinata della Conrad. L’interno della cabina risulta
anch’esso molto curato, ma difficile da
osservare a causa dei piccoli finestrini e
della griglia posta sul retro. I comparti
apribili sul cofano anteriore e laterale mostrano bene i sistemi di raffreddamento,
con dettagli stampati della doppia ventola. Danno un’apparenza molto realistica la cromatura del tubo di scappamento e la griglia di protezione del filtro aria.
Ulteriore dettaglio: l’albero di trasmissione per l’asse posteriore, che passa sopra
il telaio per essere protetto da eventuali
sassi e detriti.
Il cassone ha una forma
più arrotondata ed è stata accuratamente modellata con tutte le relative
nervature di rinforzo aggiunte alla parte inferiore, compresa la barra di
sicurezza incernierata alla parte inferiore del cassone che si piega durante
la manutenzione.
Per questa versione, il cassone del dumper è stretto con un design più curvo, per
consentire un migliore scarico del materiale evitando l’adesione dello stesso al
fondo e l’altezza di scarico risulta notevole, mentre il sistema di articolazione consente un ottimo raggio di sterzata anche

in condizioni difficili.
PF | settembre-ottobre 2012
93