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COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ APPENDICE I Cenni Storici APPENDICE II Le grandi opere APPENDICE III Motivazione città mutilata di guerra Dalle annotazioni sul giornale della parrocchia -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici I COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ APPENDICE I CENNI STORICI1 La ricostruzione della storia di Latisana potrebbe partire da ritrovamenti di reperti funerari e di altri manufatti e monete di età romana i quali sembrano provare l’esistenza in età romana e verosimilmente nella zona a nord del Tempio Gaspari di un insediamento abitativo di una certa consistenza (villa rustica). L’Itinerarium Burdigalense – “diario di viaggio” di un anonimo pellegrino d’Aquitania diretto nell’anno 333 d.C. in Terrasanta – parla di una “mutatio Apicilia” ossia di una stazione di posta a 9 miglia romane da Concordia, intitolata “Ad Paciliam” secondo la lezione critica del Mommsen e posta lungo la via Annia (importante arteria consolare costruita nella prima metà del II sec. a.C. Dal console Tito Annio Rufo e che collegava Aquileia a Ravenna attraversando la Bassa Friulana secondo un tracciato ancora non del tutto chiaro) verosimilmente nei pressi di un guado sul Tagliamento e identificata da alcuni come la matrice di Latisana. Il nome di Latisana compare più tardi in un antico codice conservato nell’abbazia benedettina di Michaelbeuren (località a 30 km da Salisburgo) che tramanda la consacrazione dell’abbazia stessa avvenuta il 17 luglio 1072 dal patriarca di Aquileia Sigeardo e elenca tra i testimoni il cavaliere Marquardo di Latisana. Questa e altre attestazioni in codici d’oltralpe fanno ipotizzare che nel primo secolo dopo il Mille Latisana dovesse essere un borgo che godeva una certa notorietà e di una certa floridezza legata soprattutto ai traffici di persone e merci che cominciavano ad interessare il suo porto fluviale. Attorno al 1100, forse per donazioni dei patriarchi di Aquileia e per trasmissioni ereditarie, Latisana passa sotto dominazione feudale dei conti di Gorizia, che caratterizzerà per i tre secoli successivi la storia latisanese. 1 Vinicio Galasso: LATISANA dalle origini al duemila – la bassa; 1999 -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici II COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Origine antica ha pure la pieve di Latisana, come suggerisce la sua intitolazione paleocristiana a san Giovanni Battista, e apparteneva alla giurisdizione feudale di Aquileia, mentre quella di San Giorgio al Tagliamento, legata nel titolo ad un santo particolarmente venerato in età longobarda, è da sempre legata a Concordia, costituendo il Tagliamento confine tra i due ambiti ecclesiastici. Verso la fine del XII secolo la pieve passerà sotto la giurisdizione ecclesiastica del patriarca di Grado e tale resterà fino al 1451 anno della soppressione di tale patriarcato, per poi passare sotto il Patriarca di Venezia e quindi nel 1818 all’Arcidiocesi di Udine a cui tuttora appartiene. IL PORTO A partire dal XII secolo il porto di Latisana conosce una crescente floridezza sia per la ripresa economica che per il richiamo delle crociate tanto da farne il terminale privilegiato per viaggiatori e merci provenienti dalle regioni tedesche e destinati al Levante. La prima attestazione ufficiale del porto di Latisana è del 27 ottobre 1226. Particolarmente importante il porto di Latisana diventa per il commercio del sale proveniente da Cervia e dal ravennate per l’entroterra e per l’Istria, così come di crescente importanza il commercio di vino e il trasporto fluviale di legname dalla Carnia verso Venezia. Più volte in documenti del XIII secolo Latisana è menzionata con l’appellativo di civitas a testimonianza dell’importanza che il centro andava assumendo. Altrettanto interessanti sono la citazione dello “staio a misura di Latisana” alla fine del XIII sec. e soprattutto la coniazione tra il XII e il XIII secolo del “denaro scodellato di Latisana”, moneta d’argento di cui restano otto esemplari con varianti di conio, recanti i simboli comitali goriziani e la dicitura “Porto Tisana”. -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici III COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ IL COMUNE MEDIEVALE Del 1245 è lo Statuto della Terra e del Porto di Latisana convenuto tra la comunità latisanese (universitas) e il conte di Gorizia contenente disposizioni civili, criminali e finanziarie. In documenti del 1360 compare il sigillo medievale del Comune rappresentante una torre con merlatura guelfa affiancata da due scudi con leone rampante sormontati da una croce e contornato dall’iscrizione SIGILUM COMUNIS PORTUS LATISANAE, elementi analoghi a quelli presenti nel denaro. Latisana non fece mai parte del Parlamento della Patria del Friuli, ma venne assumendo un’importanza sempre maggiore all’interno della contea goriziana, prova ne è la presenza stabile a partire dal XIV sec di un capitano in rappresentanza dei conti in luogo del gastaldo. Il Quattrocento è caratterizzato dal progressivo declino delle fortune della signoria goriziana e dalle concomitanti mire espansionistiche della Serenissima su Latisana e sul Friuli in generale. Nel 1430 per Latisana ha fine definitivamente il dominio Goriziano e inizio quello veneziano che si protrarrà fino al 1797. LATISANA DAL 1430 al 1806 Si susseguirono vari passaggi di proprietà del feudo di Latisana tra nobiluomini veneti (Morosini, Malombra e Vendramin. A partire dalla prima metà del XVI sec. il feudo subisce una serie di suddivisioni fino ad arrivare al Consorzio di famiglie nobili veneziane tra cui quella dei Mocenigo deteneva la quota maggiore dei 24 “carati” o parti del feudo stesso. All’epoca della dominazione veneziana la cosiddetta Terra della Tisana si estendeva lungo le due rive del Tagliamento sopra un’area che corrisponde a quella degli attuali Comuni di Latisana, Lignano, San Michele al Tagliamento e Ronchis (ad eccezione della villa di Fraforeano). -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici IV COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ A Latisana vi erano il Castello (o borgo murato), i cui abitanti costituivano l’Università, e il quartiere di Sottopovolo con propria “amministrazione” e comprendeva le ville di Ronchis, Latisanotta, Gorgo e Pineda a sx del Tgl. e le ville di Villanova, San Mauro, San Giorgio, San Michele, Cesarolo e Pineda dx del Tgl. i cui abitanti erano organizzati in vicinie. Anche nel periodo di dominazione veneta del Friuli, Latisana costituì con pochi altri una “Terra separata” non soggetta al Luogotenente di stanza a Udine. All’interno del borgo murato a partire dal ‘500 le famiglie veneziane cominciarono a costruire i loro palazzi alcuni dei quali ancora oggi adornano la piazza, nonostante le distruzioni causate dalle ripetute alluvioni del Tagliamento e soprattutto dai bombardamenti che si abbatterono sulla cittadina in occasione dei due conflitti mondiali. Nel borgo fortificato vi era l’antica Rocca, eretta al fondo dell’odierna omonima via, con le Mura, circondata da una fossa che usciva dal fiume a monte della Rocca, fiancheggiava le moderne vie Egregis Gaspari e vendramin e riconfluiva nel Tagliamento. Al castello si accedeva attraverso due ponti di legno, dei quali sicuramente uno levatoio, denominati uno “ponte di San zanne o della becharia” ubicato in prossimità dell’attuale piazza Garibaldi, e l’altro “pknte di sant’Antonio” situato all’altezza dell’attuale piazzale Osoppo. A partire dal Seicento l’importanza del porto andò declinando per cessare quasi del tutto nel Settecento, di pari passo con le fortune della Serenissima e con il progressivo insabbiamento della foce del Tagliamento, nonché della creazione del porto franco di Trieste, mentre si andò sempre più consolidando la vocazione agricola dell’area. Alla fine del XVI secolo nasce pure l’ospedale. LATISANA DOPO IL 1797 Con l’occupazione dell’esercito francese ha fine la Giurisdizione feudale e a partire dal 1805 con tutto il Friuli Latisana viene annessa nel Regno d’Italia creato da Napoleone. -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici V COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Nel 1815 venne inclusa, con il Friuli Occidentale nel Regno Lombardo Veneto come Provincia del Friuli. Latisana era a capo di un distretto comprendente i Comuni di Pocenia, Precenicco, Rivignano , Teor e Ronchis. Nel 1866 venne annessa al Regno d’Italia. Ci piace ricordare che anche i latisanesi risposero alla chiamata di Garibaldi: GioBatta Monis, Coriolano Gnesutta e Paolo Scarpa e un drappello di animosi volontari indossarono la camicia rossa. Giovanni Battista Monis combattè nella II guerra di indipendenza fra i volontari dei “cacciatori delle Alpi”, Coriolano Gnesutta e Paolo Scarpa furono tra i Mille che nella notte tra il 5 e il 6 maggio 1860 s’imbarcarono a Quarto per intraprendere la spedizione garibaldina. Gnesutta si guadagnò un encomio per il lodevole comportamento militare nella battaglia di Calatafimi e nella conquista di Palermo; fece poi parte delle forze volontarie garibaldine nella III guerra di indipendenza. Scarpa combattè rimanendo ferito al Volturno e svolse mansioni tecniche per le necessità logistiche della spedizione. Nella III guerra anche lui, col grado di sottotenente nel 6° reggimento volontari, fu al seguito di Garibaldi in Trentino. In seguito esercitò la professione di ingegnere a Latisana, per qualche tempo resse anche l’incarico di direttore della neo-istituita Banca Mutua Popolare Cooperativa, e infine si trasferì a Bologna. -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici VI COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ APPENDICE II LE GRANDI OPERE FERROVIA Con il Regio Decreto del 10 maggio 1883 (pubblicato nella G.U. del 4 luglio 1883) viene approvata e sottoscritto la convenzione per la concessione della costruzione e dell’esercizio di una ferrovia da Udine per Palma, Latisana e Portogruaro tra il Ministero dei Lavori Pubblici e del Tesoro e la Provincia di Udine, con il medesimo atto lo Stato erogava un consistente finanziamento per la costruzione della ferrovia stessa. Tra le stazioni previste fin dal progetto iniziale vi era anche quella di Latisana. La costruzione della ferrovia incontrò numerosi problemi, in particolare per Latisana il problema principale fu rappresentato dalla costruzione del “grandioso ponte in ferro” sul fiume Tagliamento e dal punto di vista urbanistico per l’apertura di una nuova strada d’accesso alla stazione in contrada Masutto. L’inaugurazione della ferrovia Udine-Portogruaro e quindi di tutti gli edifici connessi, tra cui della stazione di Latisana, avvenne nel giugno del 1889. Seguì quindi la consegna della ferrovia alla Società Veneta perché esercitasse il traffico ferroviario. -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici VII COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ PONTI SUL TAGLIAMENTO 1873 – 11 novembre – il Passo, che per secoli aveva consentito a uomini e carriaggi aveva consentito il collegamento seppure precario e a pagamento, fra le due sponde del Tagliamento, fu sostituito con un ponte carrozzabile in legno sulla via nazionale. 1888 – il 31 dicembre, venne inaugurato il ponte di ferro per la ferrovia (ponte a travatura metallica 6,30 m. di altezza e lunghezza complessiva di m. 167,53 poggiante su due spalle costruite entro gli argini e su 2 pile intermedie cosicché la campata mediana era di m. 64). La linea, su binario unico lungo km 60,5 collegava Portogruaro, Latisana, San Giorgio di Nogaro ed Udine, si svolgevano tre corse giornaliere con un tempo medio di percorrenza di due ore. 1909 - il 5 dicembre, una domenica, viene inaugurato il ponte carrozzabile in ferro, che sostituisce il mastodontico ed insicuro ponte carrozzabile di legno: “Il nuovo ponte che sorge a metri 40 sotto corrente dell’attuale, consta di una travata metallica continua divisa in sette luci, delle quali le due estreme di m. 20.16 e le cinque intermedie di m. 25.20, per modo che la sua lunghezza totale è di m. 166.32. La travata è sostenuta da spalle in muratura e da 6 stilate metalliche intermedie”. 1917 distruzione dei due ponti (ferroviario e carrozzabile) a seguito della ritirata di Caporetto. 1919 viene costruita dal Genio Militare una passerella in legno. -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici VIII COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 1922 costruzione del ponte girevole di Bevazzana sul canale navigabile della Litoranea veneta. 1923 ricostruzione di entrambi i ponti, uguali a quelli precedenti il 1917. 1944 -11 novembre - il ponte ferroviario viene bombardato. 1945 –28 febbraio - viene distrutto da un bombardamento anche il ponte stradale. 1947 - viene completata la ricostruzione del ponte ferroviario (altezza attuale m. 9,83). 1952 –27dicembre - inaugurazione del nuovo (e attuale) ponte stradale alto 12, 83 m. BANCHE Gennaio 1885 : viene costituita a Latisana la prima banca, si tratta della Banca Mutua Popolare Cooperativa di Latisana i cui sportelli, situati nella prima sede in Borgo Gazzola (poi via della banca e oggi via gen Radaelli) furono aperti il 1° maggio dello stesso anno. Presidente fu Vincenzo Biaggini e direttore Pietro Gaspari. Essa si configurò fin da subito come istituto di deposito e di sconto. Per statuto potevano detenere delle azioni anche le donne e i minori, che però dovevano essere rappresentati in assemblea da marito, padre o tutore. Essa restò l’unico istituto di credito della città fino al 1905. 1905 venne aperto il Banco di Deposito e Prestito situato in P.zza XX Settembre – angolo via Vittorio Veneto) che fu posto in liquidazione a seguito della crisi del 1929 e quindi inglobato nella succursale latisanese della Cassa di Risparmio di Udine. -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici IX COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 1917 a seguito della rotta di Caporetto, Latisana come tutto il Friuli venne occupata dagli austro-ungarici. L’allora direttore avv. Virgilio Tafani riuscì a mettere in salvo quasi completamente l’intero patrimonio della banca e ne trasportò la sede a Modena, dove la Banca continuò ad operare trovando ospitalità presso il Banco di San Geminiano fino alla fine del conflitto per poi ritornare nella sede di Latisana. Fu uno dei pochi istituiti creditizi friulani che potè quindi presentare regolarmente il bilancio societario per l’anno 1917. Andò invece perduto l’archivio della banca. 1921 Aprono propri sportelli a Latisana anche la Banca del Friuli e la Banca Cattolica. 1928 La sede della Banca di Latisana viene trasferita in P.zza XX Settembre (oggi P.zza Indipendenza) in un fabbricato successivamente demolito per far erigere quello attuale (1962) ad opera dell’arch. Bernardis. 1949 La Banca Mutua Popolare Cooperativa ha un nuovo statuto e muta anche denominazione in Banca Popolare di Latisana – Soc. Coop. a srl.: seguì un periodo di grande espansione contrassegnata dall’apertura di nuove filiali (Palazzolo, Ronchis, Muzzana) 1985 apre propri sportelli a Pertegada la Cassa Rurale e artigianale Sud Friuli (recentemente incorporata nella Banca di Credito Cooperativo San Biagio di Fossalta di Portogruaro). 1995 Fusione della Banca Popolare di Latisana con la Banca Popolare di Pordenone e la creazione della Banca Popolare Friuladria (entrata a far parte nel 1998 di Banca Intesa). -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici X COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Un cenno particolare merita la sede della Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone situata in P.zza Matteotti in un edificio progettato dall’archietetto Gino Valle con all’interno un caveau ad opera dello scultore Dino Basaldella. Va ricordata infine l’esistenza nel Cinquecento a Latisana di un Banco dei Pegni gestito da ebrei, che vivevano nel “ghetto” situato di fronte all’attuale chiesa parrocchiale. L’attività feneratizia fu regolata e regolamentata più volte dai giurisdicenti di Latisana, non si hanno però più notizie di condotte a Latisana con il Seicento, di pari passo con il declino dell’attivtà portuale. OSPEDALITA’ Già nel 1572 doveva esistere a Latisana un “Pio hospitale di S. Zanne” presso la Chiesa di Santa Croce – posta al centro dell’attuale P.zza Indipendenza – come attesta il lascito testamentario della nobil donna Elena Vendramin del 1574 ed era gestito dai Governatori della Chiesa di San Giovanni (fino all’entrata in vigore dei decreti napoleonici che trasferirono tale competenza alle municipalità). Verso il 1590 il “pio hospitale” è ubicato in borgo Sottopovolo, presso la Chiesa di San Giovanni Battista e includeva un piccolo oratorio che venne soppresso nel ’18. 1838 : grazie a lascito testamentario di Gaspare Luigi Gaspari, l’ospedale – denominato Civico Ospitale - ebbe una nuova sede in zona Vendramin nei pressi di Calle Annunziata e poteva contare di una ventina di letti. -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici XI COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Tra il 1912 e il 1913 venne inaugurata la nuova sede dell’Ospedale – allora denominato “Ospedale Civile Regina Elena” – in località Sabbionera dove si trova ancora oggi. Nel 1944 la denominazione venne mutata in “Ospedale Civile di Latisana”. -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici XII COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ALTRE ISTITUZIONI LATISANESI Alla fine dell’Ottocento risale l’introduzione dell’illuminazione elettrica del centro cittadino. 1921 Apertura Politeama LEGA (oggi denominato Odeon) Degli anni Venti è pure la grande opera di bonifica del territorio perilagunare ad opera del Consorzio di Trasformazione Fondiaria Bassa Friulana. 1929 viene fondata la Cantina Sociale Cooperativa 1935 prima latteria ternaria del Comune a Latisanotta. 1937 Acquedotto urbano. -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici XIII COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ APPENDICE III MOTIVAZIONE CITTA’ MUTILATA DI GUERRA LATISANA, antico e laborioso centro della pianura friulana, punto nevralgico di incontri di grande interesse strategico, subiva nei due ultimi conflitti immani danni per gli eventi bellici che si svolgevano nel suo territorio; LATISANA, che nella guerra 1915-18, vedeva distrutte oltre un centinaio di abitazioni, i due ponti di accesso sul Tagliamento, le sue Chiese, mentre gravemente danneggiati erano il suo Duomo ed il suo Cimitero, perdendo nello stesso periodo oltre 160 cittadini su una popolazione inferiore ai 10.000 abitanti; che nel successivo conflitto 1940-45, dilaniata da circa 8.000 bombe, ebbe a lamentare, con la distruzione di 70% delle sue case, 88 vittime e gran numero di mutilati; LATISANA, la cui popolazione si oppose con tenace consapevole coraggio allo strazio delle devastazioni e delle rappresaglie degli eserciti invasori, esulando poi dal suolo natio fra inenarrabili sofferenze spirituali e materiali; che, passato il turbine devastatore, iniziava con alto spirito di civismo, la lunga e difficile opera di ricostruzione, per affacciarsi, con rinnovata fede, a nuova vita di lavoro e di progresso; LATISANA, per il martirio sofferto e virilmente sopportato, nel culto dei più alti ideali patriottici e umani, viene acclamata dal Comitato centrale della Associazione Nazionale fra i Mutilati ed Invalidi di Guerra, Socia d’onore della grande famiglia del sacrificio. Roma, li 15 aprile 1962 -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici XIV COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Dalle annotazioni sul giornale della parrocchia: Mons. Riccardo Barbina 19 maggio 1944. Bombardamento micidiale. Continua, ciononostante, la preparazione dei bimbi alla prima comunione che è fissata per domenica prossima 21 maggio 1944. Ma purtroppo non si potrà fare. Il 19 maggio, venerdì dell’Ascensione, sto preparando i ricordi per i bambini. Quando suona l’allarme. Passano pochi istanti e si sente il rombo cupo dei bombardieri pesanti. I due cappellani scappano in bicicletta e fanno appena in tempo a gettarsi su di un fosso poco fuori dell’abitato, salvi per miracolo dalle bombe che cadono vicine. Le due domestiche si rifugiano di corsa nel campanile. Io resto solo, bloccato in casa. Sono in ginocchio nel sottoscala. Alle 10.55 cominciano gli schianti infernali. Sussulta il terreno, si infrangono i vetri, suona da sé il campanello, cadono calcinacci, si scardinano finestre. Tre minuti solo, ma spaventosi ed apocalittici. Pii esco, sconvolto, a vedere le rovine. Quale immane catastrofe! Diversi gli epicentri del disastro. Piazza Indipendenza, Via Palmanova, Piazza Osof ed adiacenze, via Deotto, Via Sottopovolo e Sabbionera; perfino Drosere. Ovunque macerie e muri pericolanti. E morti, nelle strade, massacrati; specie nelle vie De Egregis Gaspari, Palmanova,, Campo Sportivo, Borchia, Sabbionera e le adiacenze del cimitero. Colti nell’improvvisa fuga; dilaniati. Moltissimi sono ancora sotto le macerie. Parecchi i feriti, alcuni gravi. Fra questi il parrocco di Ronchis, Don Trombetta Di questi i più gravi sono trasportati all’ospedale di Udine, dove, il più muoiono poco dopo. Gli altri trasportati all’ospedale di Latisana;ospedale trasferito subito nelle scuole di Gorgo, e poi, in quelle di Ronchis. I morti sono 60, di cui alcuni forestieri, poi si aggiungono quelli morti a Udine. Sicchè le vittime sono 80 solo a Latisana, oltre i forestieri. (…) L’Asilo infantile popolare di Via Sabbionera è colpito ed è un cumulo di rovine. Le suore ed i bambini fuggiti all’allarme sono miracolosamente incolumi. -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici XV COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ I morti si trasportano alla meglio al cimitero. Dove vengono allineati, in terra, nei viali. Talvolta sono i familiari che provvedono. I servizi pubblici non funzionano. Anche i cappellani caricano sui carretti le salme e le trasportano nel camposanto. Accorrono in aiuto uomini dai paesi vicini. Ma fra gli accorsi ci sono anche sciacalli. Ad un morto si porta via la bicicletta. Ad una signora caduta nei pressi del cimitero si porta via la borsetta contente tutto il suo denaro. E comincia un saccheggio sistematico di ogni casa e di ogni cosa. E’ uno spettacolo rivoltante che durerà parecchi giorni. (…)2 2 M.G.B. Altan “Latisana città martire” 1994 -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici XVI COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ BIBLIOGRAFIA Le notizie sopra riportate sono tratte dai seguenti volumi: 1. Latisana dalle origini al duemila / Vinicio Galasso. – Latisana . La Bassa, 1999. 2. Storia dell’ospedale di Latisana : 1572-1988 / M.G.B. Altan … [et alii]. – Latisana : La Bassa, 1988. 3. Una ferrovia da Udine per Palma e San Giorgio a Portogruaro / Associazione Dopolavoro Ferroviario. – Portogruaro, 2001. 4. Cento anni della Banca Popolare di Latisana / Gianfranco Ellero. – Latisana : Banca Popolare, 1985 -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici XVII COMUNE DI LATISANA Settore Attività Produttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ -----------------------------------------------Titolo di Città – Appendici XVIII