Una impresa su due risulta irregolare. Aumenta il lavoro nero.

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Una impresa su due risulta irregolare. Aumenta il lavoro nero.
CGIL
MANTOVA
Una impresa su due risulta irregolare.
Aumenta il lavoro nero.
Una impresa su due risulta irregolare: è quanto emerge dal bilancio complessivo delle
ispezioni effettuate nei luoghi di lavoro da Direzione Territoriale del Lavoro e INPS.
Oltre 8,3 milioni tra contributi e sanzioni introitati e 668 lavoratori in nero: questo è il
risultato dell’attività dei servizi ispettivi nel periodo 1 gennaio 2014 fino al 30 giugno 2016
(30 mesi).
Nello stesso periodo risulta stabile il numero degli ispettori che vengono impiegati
nell’attività di contrasto al lavoro nero e irregolare, ma di fronte a una dimensione così
elevata delle irregolarità, sarebbe indispensabile un forte investimento per potenziare i
servizi ispettivi.
Scomponendo il dato complessivo dell’attività ispettiva nei 30 mesi presi a riferimento,
emergono notevoli differenze tra quanto prodotto dalla DTL e dall’INPS, in particolare:
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il maggior numero delle ispezioni viene effettuato dal servizio ispettivo della DTL,
circa il 90%;
mentre nelle ispezioni fatte dall’INPS le imprese che risultano irregolari sono
stabilmente oltre il 90%, nell’attività della DTL il risultato si attesta leggermente al di
sotto del 50%;
l’INPS ha recuperato 7.055.200 euro tra sanzioni e contributi, mentre gli ispettori
della DTL hanno introitato 1.292.904 euro;
nello stesso periodo di riferimento l’INPS è passata da 3 ispettori in organico a 2 e
la DTL da 13 a 15.
“I dati confermano che i settori più coinvolti – commenta Massimo Marchini Segretario
generale CGIL Mantova - dalle irregolarità sono i pubblici esercizi, seguono l’edilizia e
l’agricoltura. Inoltre i dati dimostrano, come noi sosteniamo, che è ancora cresciuta l’area
del nero (183 lavoratori negli ultimi 6 mesi) e del sommerso, e che la crisi permanente e
strutturale incentiva, purtroppo, questa deriva”.
“In questi anni le leggi, e recentemente anche con il jobs act – continua Marchini - hanno
prodotto un abbassamento di tutele e diritti, si sono concessi sgravi contributivi a pioggia
Camera del Lavoro Territoriale
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per corrispondere a una maggiore occupazione e a una emersione del lavoro grigio e dei
contratti irregolari”.
In realtà i risultati su questi propositi sono mancati.
Il quadro di riferimento è composto da un aumento delle richieste di lavoro per i tirocini; in
alcuni settori per lavorare viene richiesta l’apertura di una “falsa” partita Iva; appalti
irregolari sono affidati senza il rispetto dei contratti nazionali e registriamo l’esplosione
dell’utilizzo dei voucher.
Non si annota un calo del lavoro precario e i dati dell’attività ispettiva non fanno emergere
la riduzione del lavoro irregolare.
Con la crisi si sono ridimensionati i servizi ispettivi:
Abbiamo da tempo e a lungo denunciato il grave errore compiuto in questi anni che ha
visto ridimensionare gli ispettori impegnati nel contrasto al lavoro nero: prima della crisi
nell’anno 2007 l’organico impiegato all’attività ispettiva era composto da 26 ispettori di cui
9 dell’INPS e 17 della DTL, mentre oggi complessivamente sono 17.
In questi mesi, nella Provincia di Mantova, si sono manifestati diversi casi di lavoro nero:
citiamo in particolare, ma non sono i soli, i laboratori tessili gestiti da stranieri,
prevalentemente di nazionalità cinese. Un fenomeno in crescita che ha messo in evidenza
laboratori irregolari con lavoratori in nero e clandestini, sfruttati e spesso trattati come
schiavi. Il lavoro nero e irregolare è anche fonte delle violazioni delle norme di sicurezza e
a rischio infortuni.
Il potenziamento del numero degli ispettori avrebbe incrementato molto l’attività ispettiva e
di conseguenza il risultato del recupero dell’evasione contributiva e fiscale, con l’obbiettivo
di affermare sempre di più la legalità, i diritti dei lavoratori e la concorrenza leale e sana tra
le imprese.
È importante il potenziamento dei servizi ispettivi, ma è altrettanto importante che
Istituzioni, Associazioni datoriali e Organizzazioni sindacali convergano sull’impegno a
contrastare le illegalità, perché su questo tema non ci si può dividere.
“La CGIL – conclude Marchini - ha un progetto per ricostruire in Italia il diritto del lavoro e
per questo ha proposto una legge di iniziativa popolare con “la Carta dei diritti universali
del lavoro”. Una legge per garantire diritti fondamentali in capo alla persona,
indipendentemente dal lavoro che svolge, sia esso dipendente, parasubordinato, atipico,
non standard, precario o autonomo: questa è l’idea nuova e vincente, se si vuole davvero
lanciare e vincere la sfida della crescita, della modernità e dell’innovazione, garantendo ai
giovani un futuro di lavoro e la realizzazione delle proprie aspirazioni, anziché la realtà
odierna fatta di precarietà, disoccupazione e assenza di futuro. Questa è la sola strada per
uscire dalla crisi e mettere al centro il diritto dei diritti: il lavoro”.
Mantova, 29 settembre 2016
Camera del Lavoro Territoriale
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