captain fantastic - Cinema San Marco
Transcript
captain fantastic - Cinema San Marco
Sguardo malinconico, barba 5 o'clock shadow e maglioncino da scampagnata domenicale, Viggo Mortensen è seduto su un divanetto nel giardino dell'Hotel de Russie. Sembra infreddolito, eppure risponde generosamente alle domande dei giornalisti. Il suono della pioggia autunnale accompagna le sue parole cadenzate, in cui l'inglese talvolta cede il passo a un buon italiano. Lo statunitense è nella Capitale per presentare Captain Fantastici road movie diretto dall'attore Matt Ross, dove interpreta il ruolo di un padre fuori dagli schemi, un personaggio con cui condivide la fama di irregolare. Nato da madre americana e padre danese, Mortensen ha trascorso l'infanzia in una zona rurale dell'Argentina, dove ha imparato a pescare e cavalcare, dopo il divorzio dei genitori ha lavorato in Danimarca come camionista, fioraio e cameriere, per poi tornare negli Stati Uniti con il desiderio di studiare recitazione. Musici- sta, editore, pittore, poeta e fotografo, è un uomo che ama sorprendere innanzitutLo se stesso, perché "non ci sono scuse per sentirsi annoiati, Tristi, ok. Arrabbiati, va bene. Depressi, sì. Folli, anche. Ma non ci sono mai scuse per la noia." Ultimamente ha s p e s s o interpretato il ruolo del genitore, p e n s o a A History OfViolence, The Road, Jauja e ora Captain Fantastìc. Penso sia frutto del caso ma forse, come si dice, non esistono le casualità. Non sto cercando questi ruoli, semplicemente ho la mia età. Quando si va verso ì sessanta, è normale interpretare il ruolo del padre. E Viggo Mortensen che padre è? Cerco di fare del mio meglio. Nel film ci sono momenti divertenti e momenti brutali legati al comportamento di Ben, che protegge la sua famiglia adottando un comportamento CAPTAIN FANTASTIC moralmente intransigente. Io mi sento distante da lui, eppure m'identifico nel suo desiderio di non mentire ai figli. Apprezzo la sua voglia di piena sincerità. Ma quello che unisce questo modello di famiglia è la comunicazione. Anche se a un certo punto il padre si rende conto di aver preso la strada sbagliata, perché ha isolato i suoi figli dagli altri ragazzi del mondo, c'è ancora rispetto reciproco tra loro e con un po' di elasticità possono continuare a essere una famiglia. Il rischio di non capirsi nasce dalla mancanza di comunicazione, basta pensare a quello che succede negli Stati Uniti. So che lei è figlio di genitori divorziati. I miei genitori sono stati più tradizionalisti rispetto a quelli del film: mia madre stava in casa la maggior parte della settimana, mentre mio padre a causa del lavoro era presente solo nei weekend. Quando i genitori divorziano, non necessariamente si è destinati a perderli ma è un'assenza che colpisce sempre. Non è quello di cui parla questa storia, però la perdita della madre motiva ciò che accade nella pellicola. La sua assenza intensifica gli sforzi educativi del padre e lo costringe a viaggiare, rendendo il tutto più intenso. Nel film i p e r s o n a g g i celebrano il "Noam Chomsky Day". Forse n o n esis t o n o davvero le casualità, dato che u n o dei suoi a l b u m è dedicato al noto linguista americano. Beh, ho letto parecchi libri di Chomsky. Non sono d'accordo con tutto ciò che ha scritto, però condivido molte delle sue idee; parecchi dei libri che si vedono nel film, infatti, provengono dalla libreria di casa mia. Sono semplicemente una persona che pensa, ascolta, che magari disprezza anche, ma cerca sempre di spiegare la sua posizione. A breve uscirà il s u o n u o v o a l b u m . Che rapporto ha c o n la musica? Non ho mai preteso di essere un bravo musicista, ma ho sempre apprezzato la musica come mezzo di comunicazione non verbale. Ho un legame molto stretto col piano e con il suo suono. Ultimamente ho fatto persino qualche miglioramento (sorride, ndr). Continuo a progredire lentamente, tuttavia imparo sempre qualcosa. Anche quando suono solo per cinque minuti. Lo so che magari poi dimenticherò le melodie, ma quello per me rimane un momento unico. È il viaggio in una foresta in cui non sono mai stato e che non vedrò mai più. Amo la purezza di tutto ciò. Le c a n z o n i h a n n o s p e s s o u n ruolo catartico nelle nostre vite. È così anche nel film, p e n s o alla scena in cui la famiglia canta "Sweet Child O'Mine". Una delle scelte migliori che abbiamo fatto, per quel che riguarda la preparazione al film, è stata quella d'improvvisare musica tutti insieme, ogni giorno per un paio di settimane. Ciascuno di noi suonava uno strumento diverso, così eravamo costretti ad ascoltarci e questo è stato utile per cancellare la paura di fare errori sul set. È stato un bel modo per entrare in confidenza l'uno con l'altro. Creare una dinamica simile a quella di una band ci ha aiutato a diventare una vera famiglia. Nei s u o i dischi h a collaborato p i ù volte con u n p e r s o n a g g i o m i s t e r i o s o c o m e il chitarrista Buckethead, che p e r u n p e r i o d o h a militato proprio n e i Guns 'N R o s e s . Buckethead è una persona molto schiva, che parla davvero pochissimo. Ultimamente è diventato ancora più solitario e riservato. Non dice quasi nulla quando ci vediamo, solo qualche commento su uno di quei film strani che ama guardare. Di solito gli chiedo "comincio io o cominci tu?" e poi semplicemente iniziamo a suonare, senza aver pianificato nulla. Negli album che abbiamo realizzato insieme, la musica è sempre nata sul momento. È un dialogo sempre sorprendente, in cui nessuno dei due dice all'altro che cosa deve fare. Credo sia per questa ragione che si sente a suo agio con me. È una conversazione senza parole. apprezzato a un amico e ho pensato che sarebbe stato bello farlo su larga scala. È un modo per condividere ciò che mi piace con tante altre persone. Magari opere che altrimenti non sarebbero pubblicate. Come Hijos de la selva, un volume che sono orgoglioso di aver pubblicato. È un libro sull'etnografo tedesco Max Schmidt: un pioniere, prototipo di antieroe, che agli inizi del 900 ha documentato fotograficamente la vita degli abitanti della regione brasiliana del Mato Grosso e del Gran Chaco del Paraguay mantenendo sempre una posizione di uguaglianza nei confronti degli indigeni. Questo libro è una splendida fusione di arte e scienza, ma vorrei lo vedesse con i suoi occhi (mi porge una penna, ndr). Può darmi il suo indirizzo? x È stato s p o s a t o con Exene Cervenka, la cantante degli X, famosa p u n k b a n d californiana. Le piaceva quella s c e n a musicale? Allora non ne sapevo molto, ma vivendo accanto a lei ho imparato ad amare il punk. Mio figlio è cresciuto in quel mondo e ha imparato un sacco di cose che gli sono servite in seguito. Ora, per dire, sta lavorando a un documentario sulle Skating Polly. Exene ha prodotto il loro secondo album. Ma se si vuole conoscere meglio quella scena consiglio di leggere due ottimi libri che catturano bene l'essenza di quei giorni: Under the Big Black Sun. A personal History of LA Punk di John Doe e My Damage: The Story ofa Punk Rock Survivor scritto da Keith Morris, il cantante dei Circle Jerks. Sul set di Lupo Solitario ha conosciuto D e n n i s Hopper, di cui p o i è diventato grande a m i c o . Non l'avevo mai incontrato prima di quella volta, ma sul set ho sentito immediatamente un forte legame con lui. Abbiamo girato anche un altro film insieme, Limite estremo, dove Dennis aveva un ruolo molto divertente. Era molto diverso da me, ma quello che ci legava era il senso dell'umorismo, l'amore per l'arte moderna e la sua filosofia di vita: "Si può fare qualunque cosa. Perché no? Basta provarci." È stata una delle poche vere amicizie che ho avuto con qualcuno del mondo del cinema. CAPTAIN FANTASTIC A stare un p ardare e dal bilancino c o r - ementi per non scontentare : l a di una famig 1 vive nella :<er un n società è un t n o u d i o : di un ite (capita guando cuci scenette anziché i t o n e ) e dì dinamiche :ore del p r e m i o Certam Recare! e del Dalla sua p a s s i o n e per l'arte è nato anche il d e s i d e r i o di c i m e n t a r s i con l'editoria. Nel 2 0 0 2 h a fondato u n a casa editrice, la Perceval P r e s s . È nata quasi per gioco. Una volta ho consigliato un libro d'arte che avevo molto CAPTAIN FANTASTIC o del p u b b l i c o a Roma ar lio e b o t t e ce v-setta 'iacà .•nclo sempre in SUDE • Emanuele Rauco x SE NE PARLA è di moda essere y-ì &-** C'è chi diventa vegano, j " chi rifiuta i vaccini, chi non '^T. Ma quand'è che la libertà y diventa un problema per sé e per gli altri? £C 4 2 silhouette • dicembre 2016 CAPTAIN FANTASTIC il mio Capitano? è fantastico perché si mette in discussione» H amburger, uova, gamberetti? No grazie, procurano sofferenza agli animali. Medicine, antibiotici, vaccini? Assolutamente no, sono sostanze chimiche che intossicano l'organismo e gli impediscono di guarire da solo. Sono sempre di più le persone che rispondono a una o a tutte queste domande dichiarando il loro dissenso rispetto alle abitudini della società. Un dissenso che a volte nasce per scelte politiche o ideologiche, ma anche per pseudoinformazioni acquisite via internet o per volontà di sottrarsi a un "sistema" che impone a tutti gli stessi comportamenti. È questa la motivazione che spinge il protagonista del film Captain Fantastic (nei cinema dal 7 dicembre) a vivere isolato con i propri 6 figli in mezzo a una montagna, mangiando solo ciò che offre la natura, praticando yoga e allenamenti fra le rocce, e promuovendo un'istruzione "familiare" a base di letteratura, filosofia, politica fin dalla tenera età. Ma la domanda è: fare i "diversi" porta effettivamente a un miglioramento della vita? Esistono prove scientifiche della loro validità? E c'è un limite oltre il quale si può parlare di estremismo, sul piano della salute e della vita sociale? perché tutti vogliono essere "contro" «la nostra società è cambiata» ci spiega Walter Quattrociocchi, coordinatore del Computational Social Science all'IMT di Lucca e autore de! nuovo libro Misinformation, Guida alla società dell'informazione e della credulità (FrancoAngeli). «La scienza e la medicina hanno dato spiegazioni praticamente a tutto e non c'è più nulla di magico, niente che favorisca credenze popolari. Allora si cercano nuove conoscenze e teorie più semplici, mitiche, sostenute da spiegazioni raccolte su internet, ad esempio». Già perché è lo Rete, con i social network, a fornire le informazioni "alternative" su politica, scienza, medicina, economia, istruzione, spesso prive di riscontri scientifici ma su cui tanti basano le loro scelte definitive. «Molti, non riuscendo a comprendere a pieno i processi di globalizzazione pensano che ci sia un "potere forte" che dall'alto stia complottando contro di loro, e allora si sottraggono per dimostrare indipendenza» continua Quattrociocchi. «Da una parte questo vuol dire che ciascuno è libero di decidere a cosa credere e che la Rete offre una grande pluralità di informazioni. Dall'altra però è pericoloso perché credere in qualcosa di non scientifico può avere dei seri effetti collaterali. M a non basta dire a chi crede in certe teorie "ehi, guarda che quello che dici non è vero", perché si ottiene l'effetto di radicalizzare ancora di più il suo spirito oppositivo». ortensen (famoso per Aragorn nel Signore apà anticonformista tic. Lo abbiamo Festa del Cinema ha presentato in anteprima il film (decretato vincitore del Premio del Pubblico). W È la terza volta che interpreta la figura di un padre (dopo A History of Violence e The RoadJ. Che ne pensa di questo genitore no-global? «Ho molto amato questo personaggio. Quando per la prima volta ho letto il titolo mi sono chiesto: chi sarà questo Captain Fantastic, un personaggio dei fumetti? Un supereroe? Poi ho iniziato a leggere e ho capito che non c'erano tracce di supereroi, a meno che a un certo punlo non ne arrivava uno dal cielo a salvare questa famiglia dalla foresta (ride, ndr). Allora ho pensato si trattasse di un padre alternativo, un po' estremo, che tra l'altro mi faceva sentire pigro considerato i libri che faceva leggere ai figli, le lingue che gli insegna e l'attività fisica che fa praticare. Ma alla fine ho capito che era un tipo un po' fanatico e al contempo "fantastico" perché capace di non irrigidirsi e disponibile a mettersi in discussione...» W Questo vuol dire che bisogna scendere in parte a compromessi con le richieste della società... «Non credo che il personaggio scenda a compromessi. Capisce che il modo estremo di vivere ha un impatto sui figli e così, pur continuando a fare scelte coerenti al proprio modo di pensare, decide di essere più moderato». 9 Non crede che su certe cose sia davvero troppo estremista? «Io credo che in questo film non ci siano dei veri cattivi o dei veri buoni. Il mio personaggio è contro l'intolleranza, la rigidità, e parla di essere flessibili, formare le opinioni sulla base del dialogo eppure dicembre 2016 • silhouette 4 3 CAPTAIN FANTASTIC SE NE PARLA tutti notano come in realtà a un certo punto cominci a comportarsi come un "benevolo dittatore" e a non fare più quello che insegna. Anche nella relazione con il figlio maggiore fa di tutto perché cresca e diventi in gamba, autonomo e forte sia intellettualmente che fisicamente, eppure quando arriva il momento, anche a me è successo - in cui il gli comunica "me ne vado" lui risponde "no, dove vuoi andare, chi ti ha detto di andare?". Insomma, è un personaggio pieno di contraddizioni. Mu il bello delle persone non sono proprio le loro contraddizioni? Purché nel corso della vita siano disponibili a cambiare punto di vista...». 9 Com'è stato girare questo film in mezzo ai boschi, con i 6 ragazzi? «Si è creata una bellissima atmosfera. Matt (il regista, ndr) ha iniziato a farci lavorare prima dell'inizio delle riprese, facendoci prendere lezioni di ju jitsu, allenamenti in mezzo alla natura e prove di canzoni suonate insieme. Questo ha creato un grande affiatamento tra di noi e anche con i genitori dei ragazzi, che partecipavano con grande impegno e ci assistevano nella preparazione. Tutti erano liberi di fare domande su qualunque cosa, di parlare liberamente e così a poco a poco... siamo diventati una specie di famiglia, una bellissima famiglia (questo lo dice in italiano, ndr). Ancora oggi abbiamo un gruppo in cui ci scambiamo messaggi anche ridicoli tra di noi, ma c'è una vera felicità, ecco». 9 Ha ritrovato qualcosa di sé o di suo padre nel personaggio di Ben? «Io non ho mai avuto una filosofia o ideologia (forse dovrei averla). Se c'è qualche analogia del personaggio con me, forse con il fatto che cerco di essere onesto con tutti. Non è sempre facile, e a volte mento per non far male agli altri, dico magari piccole bugie, per esempio con mio figlio. Ma sono d'accordo su un modello familiare basato sull'onestà, sulla curiosità e su un dialogo aperto. Quanto alla mia esperienza familiare... mio padre lavorava, lo vedevamo solo poco prima di andare a dormire e nel fine settimana. A volte ci portava a pesca, ci insegnava a cacciare, a conoscere la natura, e immj gino che questo mi abbJB ^kri va gio nella preparaziorjj ^p | naggio». LA CARNE? E "IL MALE" La forma più diffusa di "opposizione" al sistema globalizzato di consumo ha riguardato in questi ultimi anni soprattutto l'alimentazione, con oltre 4 milioni e mezzo di persone che solo in Italia hanno eliminato per scelta alcuni cibi dalla tavola. Parliamo dei vegetariani (contrari al consumo di carne e pesce), pescetariani (no alla carne sì al pesce], vegani (no a qualunque cibo di origine animale], fruttariani (sì solo frutta) e crudisti (vegani che rifiutano la cottura dei cibi). M a ci sono anche quelli che hanno bandito i prodotti che contengono grano/frumento, o vogliono solo integrale, o solo bio. Le ragioni sono varie: salutistiche, ideologiche, animaliste, ma anche basate su teorie diffuse su Internet. Se da una parte questo ha sensibilizzato la società su un modo di mangiare più consapevole, dall'altro ha creato nei casi più estremi delle forme di "ortoressia", un'ossessione per il cibo "sano" che nei casi più seri porta a forti dimagrimenti e squilibri nutrizionali. Come è capitato a Jordan Younger, 25enne californiana famosa per il suo blog di nutrizione vegana dal titolo "The blonde vegan" che ha recentemente raccontato: «Ho detto basta: le mie labbra erano blu, perdevo i capelli, la pelle era piena di macchie e non ho avuto le mestruazioni per 6 mesi per carenza di vitamine». O g g i mangia carne, pesce e ha ribattezzato il suo blog "The balanced blonde" ("La bionda equilibrata"). contro la medicina tradizionale, i farmaci, le cure ospedaliere La Rete è un bacino ricchissimo di articoli e siti che promuovono il ricorso a metodi di cura non convenzionali, dai più famosi come l'agopuntura e la fitoterapia ai più particolari come l'antroposofia. Se questi sono un valido aiuto per prevenire o trattare in modo naturale (rispetto ai farmaci di sintesi) dolori cronici o patologie non gravi, non sono mai stati approvati dalla scienza medica come sostitutivi alle cure salvavita. M a l g r a d o ciò, con il tam tam della Rete si sono radicate molte teorie contro la medicina ufficiale. Come quella contro i vaccini (ritenuti responsabili di causare l'autismo) che ha portato a un drastico calo delle profilassi e alla ricomparsa di malattie ormai scomparse. O come quella contro i farmaci chemioterapici diffusa dall'ex medico R. G. Hamer, che ha spinto decine di malati in Europa a rifiutare le cure ospedaliere, con esiti drammatici. «I siti di controinformazione fanno intendere che la medicina sia solo un canale dei "poteri forti"» spiega l'esperto. «E le persone ci credono per molte ragioni: per placare la propria sofferenza, per sentirsi più intelligenti della massa, o perché sono semplicemente disperati, come è capitato nel recente caso Stamina». I silhouette • dicembre 2016 CAPTAIN FANTASTIC i puristi: senza detersivi né saponi chimici \ zÈm «wsrf Altro obiettivo degli "antagonisti" sono gli ingredienti chimici di gran parte dei prodotti per la casa, per il lavaggio e per l'igiene personale, ritenuti "tossici, velenosi, cancerogeni" perché formulati con sostanze chimiche. Se è vero che oltre le quantità consigliate alcuni componenti di questi prodotti possono creare irritazioni e sensibilizzazioni, è anche vero che esistono organismi medico-scientifici formati da dermatologi, biologi, tossicologi e medici che controllano, sperimentano e alla fine decretano la sicurezza di certe sostanze sulla salute, come il Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori (CSSC) e l'ECHA (Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche) e un regolamento (il Reach) che stabilisce la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione delle sostanze chimiche impiegate nei detersivi e detergenti. Malgrado ciò sempre più consumatori scettici abbandonano progressivamente l'acquisto dei prodotti tradizionali a favore di quelli "ecologici", formulati senza alcune delle sostanze ritenute più "pericolose" (come petrolati, siliconi, ftalati, formaldeide). Il problema nasce quando questa "alternativa eco" non basta più e il timore di essere "contagiati" diventa sempre più estremo: si passa all'uso del solo sapone di Marsiglia, poi di saponi "fatti in casa" (esistono centinaia di siti che spiegano come farli) fino alla sola "acqua calda", ritenuta l'unica sicura per lavarsi. 7/7 il farti tam della rete GÌ sono radicate molte teorie contro la medicina ufficiale come creila $Lfi vaccini ritenuti responsabili dell'autismo QUELLI CHE "LA SCUOLA NO' E infine c'è la fronda dei "la scuola non insegna adeguatamente, costringe a convivere con bambini violenti e ignoranti, non sviluppo alcune capacità tipiche dell'infanzia". Risultato? Si tengono i figli a casa facendo "homeschooling", ovvero la scuola a casa, una possibilità concessa anche dalla legge italiana col nome di "istruzione parentale" dai 6 anni in poi. L'articolo 3 4 della Costituzione recita infatti "L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita" sottolineando che non è tanto la scuola quanto l'istruzione ad essere obbligatoria. Per ottenere l'autorizzazione a insegnare in casa, tra l'altro, basta pochissimo: si invia una richiesta scritta ogni anno al dirigente scolastico di riferimento che attesti le competenze dei genitori e poi, ricevuto l'assenso, si può cominciare (il sito Controscuola.it fornisce tutte le informazioni del caso). Se poi questa scelta sia utile per la socializzazione dei figli, è tutto da dimostrare... Elma Coretti dicembre 2016 • silhouette 4 5 CAPTAIN FANTASTIC