YOGA DELLA RISATA
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YOGA DELLA RISATA
esperienze Yoga della risata di Federica Seneghini Lo yoga della risata è una tecnica di meditazione che fonde pratiche della tradizione yoga ad esercizi specifici, mirati a stimolare la cosiddetta «risata senza motivo». Per imparare a ridere sul serio… G ià duemila anni prima di Cristo il greco Galeno affermava che le «donne allegre guariscono prima di quelle tristi». Da Rilke ad Aristotele, da Freud a Palazzeschi, nel corso dei secoli letterati, filosofi e scienziati da sempre hanno indagato i poteri della risata, la stessa che avrebbe seppellito i potenti secondo un noto slogan anarchico del secolo scorso. Recentemente qualcuno ha iniziato a parlare nuovamente dei poteri benefici del ridere. Tredici anni fa il 36 Terra Nuova · gennaio 2009 medico indiano Madan Kataria è partito da una sorta di esperimento, riunendo alcuni volontari e familiari in un giardino pubblico di Mumbai, in India, per verificare se fosse possibile riportare in vita un tipo di yoga basato sulla risata, le cui prime testimonianze risalgono a cinquemila anni fa. Le reazioni furono così piene di entusiasmo che Kataria decise allora di dare vita ad una vera e propria disciplina. Una nuova pratica che riprendeva una tradizione antichissima. «Con lo yoga della risata uso il ridere come energia terapeutica rigenerante per il corpo e per lo spirito», dice Kataria. «Esistono due tipi di risate: una esterna che ha il bisogno di stimoli esterni per venire fuori, e una interna, che ognuno di noi porta sempre dentro di sé e che solo noi possiamo gestire e risvegliare. La mia tecnica vuole essere un aiuto per sprigionare la risata interna che è dentro di noi». È così che è nato, anzi è rinato, lo Hasya Yoga, in altre parole lo yoga Commenta questo articolo! In Italia di Mahalaxmi, a Mumbai, per dire al mondo intero che la risata andava presa più sul serio. Il movimento ha iniziato a diffondersi in ogni angolo del pianeta con una velocità impressionante, e oggi sono circa seimila i centri della risata sparsi in sessanta paesi del mondo. In Italia ci sono numerosi Club della Risata, tutti aderenti al circuito internazionale presieduto da Madan Kataria, il Laughter Yoga International. Uno fra i primi è stato quello di Roma, inaugurato nel 2003. Un altro centro attivo è quello di Firenze. Ma ce ne sono altri (vedi lista a pag. 38). Il World Laughter Day, che si celebra la 1° domenica di maggio, è stato proclamato dal dr. Kataria come la giornata mondiale della risata, per la promozione della pace e della fratellanza tra i popoli. Ridere sul serio della risata. Già dieci anni fa i membri e gli appassionati di questa disciplina hanno iniziato ad organizzarsi e ad incontrarsi: l’11 gennaio del 1998 circa 12.700 membri dei Club della risata dell’India si sono dati appuntamento all’ippodromo Per avvicinarsi a questa disciplina non basta cominciare a ridere. Lo yoga della risata è infatti una tecnica di meditazione serissima, che fonde pratiche della tradizione yoga ad esercizi specifici, mirati a stimolare la cosiddetta «risata senza motivo». Insomma bisogna ridere, ma con la giusta concentrazione. Gli incontri possono svolgersi sia al chiuso che all’aperto, e si strutturano in lezioni di gruppo di circa trenta minuti. Proprio per questo, per avvicinarsi a questa disciplina è fondamentale fare riferimento ad Scrivi all’indirizzo postale della redazione oppure all’email [email protected] uno dei numerosi centri specializzati, chiamati «club della risata». «Il gruppo è un elemento importantissimo, dato che alla base di tutto c’è il contatto oculare, necessario per iniziare a ridere», spiega Laura Toffolo, responsabile del Club della Risata di Roma. «Proprio per questo i partecipanti devono essere disposti non troppo lontani gli uni dagli altri, per tenersi d’occhio e per iniziare a ridere nello stesso momento, quando il conduttore dà il via. È importante non applicare troppa forza quando si ride: le risate devono provocare infatti una sensazione piacevole». Un ruolo fondamentale, durante una sessione di yoga della risata, è quello svolto dal cosiddetto «leader della risata», una figura che, oltre ad aver seguito un percorso di forma- Proposte per giochi di gruppo Di seguito pubblichiamo qualche esempio di giochi che si possono proporre nel Club della Risata, ma che possono essere usati per rallegrare l’umore di qualsiasi gruppo sociale dai bambini agli anziani. Gli esempi sono tratti dal libro «Yoga della Risata», di Kataria-Marchionni-TerziToffolo, edizioni La Meridiana. Madan Kataria - Simonetta Marchionni Alberto Terzi - Laura Toffolo YOGA DELLA RISATA Ridere per vivere meglio continuando a ridere sulla situazione creata. A questo punto, senza mai lasciare la presa, i giocatori inizieranno una serie di passaggi, sperimentando scavalcamenti e contorsioni con l’obiettivo di districare il groviglio di corpi. Alla fine si ritroveranno in un cerchio allargato e ancora per mano rideranno insieme al risultato collettivo raggiunto, con le braccia sollevate in alto. Specchio ridente edizioni la meridiana p a r t e n z e D DV o il ors e oc r en ide de ta nti v lea sa Co n il er a ri co p ell d Groviglio ridente Obiettivi: • favorire la conoscenza reciproca e creare affiatamento; • incoraggiare il contatto corporeo; • accrescere la capacità di uscire dagli schemi, dalle etichette, dalle abitudini. Partecipanti: da un minimo di 8 a un massimo di 20. Materiali: nessuno. Tempo: 15 minuti. Svolgimento. I partecipanti formano un cerchio ristretto. Ad un segnale del conduttore chiudono gli occhi e tendono le mani in avanti. Ogni mano cerca a tentoni un’altra mano, una soltanto. Quando l’ha trovata, la stringe saldamente e ridendo (o facendo Ho-Ho, Ha-Ha-Ha) mantiene la presa. Lo stesso accade per l’altra mano. Quando un giocatore ha impegnato entrambe le mani nella stretta con altre due, apre gli occhi. In breve tempo tutti hanno gli occhi aperti e possono vedere il groviglio di mani e braccia Obiettivi: • favorire la conoscenza reciproca e riscaldare l’ambiente; • favorire il contagio umoristico; • stimolare l’improvvisazione. Partecipanti: da un minimo di 8 ad un massimo di 30. Materiali: nessuno. Tempo: 10 minuti. Svolgimento. I partecipanti si dispongono su due file parallele, uno di fronte all’altro ad una distanza di mezzo metro. La fila A funge da specchio, mentre le persone della fila B sono coloro che si specchiano. I partecipanti si guardano fissi negli occhi e i componenti della fila B mimano ridendo gesti, movimenti del viso, della testa, delle braccia, della mani, di tutto li corpo. La fila A, che interpreta lo specchio, deve riprodurre esattamente e in sincronia i movimenti, i gesti, il ritmo del proprio partner della fila B. Si continua così, alimentando le risate contagiose che aumenteranno e alternando i ruoli fra specchio e specchiato. Il libro si può ordinare presso la redazione di Terra Nuova: tel 055 3215729 – [email protected] oppure online su terranuovaedizioni.it Terra Nuova · gennaio 2009 37 esperienze La sessione della risata in 15 passi Durata: 20-30 minuti (massimo). Ogni risata deve durare non più di 30-40 secondi seguita dal battito della mani e dall’esercizio Ho-Ho, Ha-Ha-Ha. Fare due respiri profondi dopo ogni risata. Passo 1: battere le mani in modo ritmico 1-2, 1-2-3… cantando Ho-Ho, Ha-Ha-Ha. Passo 2: respirare profondamente inspirando dal naso ed espirando, in modo prolungato dalla bocca, abbinando parole come «perdono», «dimenticare», «vivi e lascia vivere» (ripetere per cinque volte). Passo 3: esercizi di allungamento per il collo e le spalle (ripetere per 5 volte). Passo 4: la risata di cuore. Ridere sollevando le braccia distese verso il cielo con la testa leggermente inclinata all’indietro… come se la risata arrivasse dal cuore. Passo 5: la risata di benvenuto. Unire le mani e salutare secondo la tradizione indiana (Namaste) oppure dare la zione di base, presenta caratteristiche quali «l’altruismo, l’entusiasmo e la predisposizione al gioco» e ha, preferibilmente, una buona conoscenza di discipline sullo sviluppo dell’uomo e dello yoga. Le lezioni Come funziona una lezione di yoga della risata? «Tutte iniziano sempre con una fase di riscaldamento che si sviluppa in tre momenti», spiega Toffolo. «Innanzitutto si battono le mani in modo ritmico, con le mani perfettamente aperte. Poi si inizia a cantare tutti insieme, all’unisono, versi come “Ho-Ho, Ha-Ha-Ha” (il cosiddetto vocalizzo), in accordo con il ritmo dato dal battito delle mani e dal movi- mano (come si usa in Occidente) con almeno 4-5 persone del gruppo. Passo 6: la risata d’apprezzamento. Unire la punta del dito indice con la punta del pollice formando un piccolo cerchio e facendo dei movimenti simultaneamente con una risata, per dimostrare di apprezzare quella persona. Passo 7: la risata lunga un metro. Muovere una mano sull’altro braccio disteso, come quando si tira una freccia con l’arco. La mano si sposta con tre movimenti, cantando Ae…, Ae…, Aeeee… scoppiando in una risata che viene dalla pancia, distendendo le braccia verso l’alto, con una leggera inclinazione all’indietro della testa. Ripetere per 4 volte. La risata frullata (variazione): immaginare di tenere in mano due bicchieri di latte o caffè che, in seguito alle istruzioni del conduttore, verserete da un bicchiere all’altro cantando Aeee…, e riversandolo nuovamente canterete mento delle braccia, una pratica che si basa su uno dei principi dello yoga. Infine, prima di iniziare le “varie risate stimolate”, si praticano due respiri profondi, eseguiti attraverso le narici e la bocca, oltre ad alcuni esercizi di allungamento del collo e delle braccia». Ed ecco che si entra finalmente nel vivo della pratica, attraverso la stimolazione di tredici tipi di risate differenti (vedi box), che devono avere la durata tra i 30 e i 45 secondi. «Per dare un senso di pausa tra una risata e l’altra», riprende Toffolo, «vengono sempre richieste due respirazioni profonde, oppure alcuni esercizi di allungamento. Tutto si conclude con un grido collettivo, una sorta di inno alla felicità che mette fine alla sessione, seguito da un minuto di silenzio e rilassamento in cui i partecipanti con gli occhi chiusi e le braccia estese verso l’alto sprigionano la pace nel mondo». I benefici «Un minuto di risate equivale a dieci minuti di vogatore», afferma il dottor William Fry dell’Università di Stanford. Il medico indiano Madan Kataria lo ha spiegato più volte: «Un’ampia letteratura medica dimostra come una bella risata stimoli la produzione di endorfine (ormoni del benessere), aumenti l’ossigeno nel sangue e rilassi i muscoli». I benefici, dicono gli esperti, riguardano sia la sfera psicologica che la sfera fisica. La risata è infatti un ottimo aiu- per saperne di più Link e approfondimenti • Laughter Yoga International – www.laugheteryoga.org: sito ufficiale del dottor Madan Kataria Sul, dove è reperibile in lingua inglese tutto il materiale prodotto dalla Fondazione (libri, dvd, articoli). • www.yogadellarisata.it: sito ufficiale italiano, gestito dall’Associazione nazionale Yoga della risata con sede a Roma. • A Roma: Centro Yoga «Vento d’Oriente», via Alessandria 40 (Porta Pia Metro B Castro Pretorio), (Laura Toffolo, tel 320 2779005) • A Firenze: per informazioni presso il Quartiere 2, villa Arrivabene, piazza Alberti 1/a segreteria lunedì – sabato ore 9-13, mercoledì – giovedi ore 15-17 (Simonetta Marchionni, tel 338 8661689) 38 Terra Nuova · gennaio 2009 Altri riferimenti in Italia • A Como: Alberto Terzi, tel 348 4765852 • A Bergamo: Sara Cortesi, tel 347 2340615 • A Mestre: Isabella Coniglio, tel 392 227 5340 • A Urbino: Alessandro Bedini, tel 349 7660950 • A Bologna: Beatrice Ramsauer, tel 335 624 1206 • A Orbetello: Ann Marie Kjellander, tel 329 6152244 • A Poggibonsi: Toni Cook, tel 338 9125625 • A Chieti: Alessia Scannella, tel 338 904 2824 • A Bari: Debora Piteo, tel 335 710 2102 In libreria/da leggere • Yoga della Risata, di Kataria-Marchionni-Terzi-Toffolo, edizioni La Meridiana, Firenze 2008. • Ridere di cuore, di Gianni Ferrario, Tecniche Nuove. Aeee…, ridendo mentre si fa finta di berne il contenuto. Ripetere per 4 volte. Passo 8: la risata silenziosa senza suono. Spalancare la bocca e ridere senza produrre alcun suono, guardandosi negli occhi e facendo delle facce buffe. Passo 9: la risata attiva con la bocca chiusa. Ridere tenendo la bocca chiusa. Mentre si ride continuare a muoversi nel gruppo dando la mano a persone differenti. Passo 10: la risata altalenante. Posizionarsi in circolo e muoversi verso il centro cantando Aeee… Ooo… Eeee… Uuuuu… Passo 13 A: la risata della discussione. Ridere puntando il dito verso diversi membri del gruppo come se in quel momento ci fosse una discussione animata. Passo 13 B: la risata del perdono. Immediatamente dopo la discussione, ridere andando su e giù con la testa (in stile indiano) tenendosi i lobi delle orecchie, oppure ridere e fare vedere entrambi i palmi delle mani come per chiedere scusa. Passo 11: la risata del leone. Estendendo pienamente la lingua con gli occhi spalancati e le mani posizionate come fossero degli artigli, ridere dallo stomaco. Passo 14: la risata graduale. La risata graduale inizia con un leggero sorriso sul volto, che si trasforma lentamente in una risatina fino ad aumentare d’intensità e trasformarsi in una risata. I partecipanti alla sessione devono irrompere insieme in una grande risata finale, per poi tornare gradualmente al sorriso di partenza. Passo 12: la risata del cellulare. Bisogna immaginare di avere una conversazione con il cellulare, muovendosi ne gruppo e facendo gesti divertenti. Passo 15: la risata cuore a cuore (la risata intima). Avvicinarsi l’uno all’altro e, tenendosi per mano, iniziare a ridere. Si può semplicemente stringere la mano e abbracciarsi. to contro lo stress, la depressione, l’ansia e i disturbi psicosomatici. Ridere rafforza inoltre il proprio sistema immunitario e aiuta a prevenire malattie cardiache e del sistema respiratorio come bronchiti e attacchi d’asma. Insomma c’è più di un motivo per ridere e per cominciare a farlo insieme, soprattutto in un mondo e in una vita quotidiana in cui spesso siamo fin troppo seri. «Ridere (e far ridere) senza motivo fa bene alla salute», dice Madan Kataria. «Proprio perché di motivi ce ne sono così pochi, si deve imparare a ridere di santa ragione. L’umorismo è un dono di pochi, ma la capacità di ridere appartiene a tutti». Per vedere se è vero oppure no, basta provare. Una risata costa proprio poco. Un gioco salverà il mondo! ogioco Piero Santoni Il grande libro dell’ ec buon sollazzo Terra Nuova Edizioni Il grande libro dell ecog del ovvero il manuale ludici, 200 giochi e progetti e all’aperto da realizzare in casa E D I Z I O N I Uno straordinario viaggio attraverso tutti gli aspetti della vita contemporanea nei quali riscoprire il valore positivo del gioco. Un manuale riccamente illustrato che offre oltre 200 giochi e progetti ludici da realizzare in famiglia o negli spazi liberi; giochi da autocostruire con materiali di riciclo; animazioni per tutte le occasioni, dalle feste, alle gite, alle vacanze. IL GRANDE LIBRO DELL’ECOGIOCO di Piero Santoni pagg. 200 • € 15,00 • per gli abbonati € 13,50 Acquistalo dal tuo fornitore abituale di Terra Nuova oppure ordinalo su terranuovaedizioni.it