le istituzioni comunali: i positivi riflessi sul patto di stabilita` e sul

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le istituzioni comunali: i positivi riflessi sul patto di stabilita` e sul
LE ISTITUZIONI COMUNALI:
I POSITIVI RIFLESSI SUL PATTO DI STABILITA’
E SUL CONTENIMENTO DELLE SPESE DI PERSONALE
(a cura Dott. Matteo Esposito)
1. Elementi di analisi
Dopo aver analizzato nell’articolo pubblicato nel corso del mese di giugno in questa
sezione (vedi: (Le "Istituzioni Comunali e provinciali": profili normativi, costitutivi,
organizzativi
ed
economico-gestionali) i
diversi profili normativi, costitutivi,
organizzativi ed economico-gestionali, si vuole approfondire, in questa sede, un
aspetto di strategica importanza per le amministrazioni locali, alle prese con il
rispetto dei vincoli legati al patto di stabilità interno e con l’obbligo di ridurre le
spese di personale.
Una soluzione operativa, facilmente impostabile quanto ai profili procedurali e
regolamentari, può essere rappresentata proprio dalla creazione dell’istituzione,
che, secondo il modello configurato dall’art. 114 TUEL, si presta alla gestione dei
diversi servizi alla persona:

servizi socio-assistenziali;

servizi educativi;

servizi culturali;

servizi ricreativi e per il tempo libero;

servizi per il turismo;

in generale servizi pubblici locali qualificabili come privi di rilevanza
economica in virtù della sussistenza di parametri non di mercato.
Un primo elemento di fondamentale importanza deriva dal fatto che l’istituzione, in
quanto organismo strumentale dell’ente locale, è annoverata tra i soggetti
qualificabili come “amministrazioni pubbliche”. Di conseguenza, i trasferimenti
correnti ed in conto capitale ad essa destinati vengono ad essere escluse dal
computo nel complesso delle spese (correnti ed in conto capitale) riferibili ai bilanci
degli enti locali. In tale ambito, la circolare della Ragioneria Generale dello Stato n.
8 del 17 febbraio 2006 riconduce le istituzioni comunali e provinciali nell’ampio
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1
novero di amministrazioni pubbliche, nei confronti delle quali le risorse trasferite
dagli enti locali non incidono sull’aggregato di risorse sottoposto ai limiti del patto
di stabilità.
La circolare RGS, richiamando le disposizioni previste dal Regolamento UE n.
2223/96
sulla
definizione
di
amministrazione
pubblica,
stabilisce
che,
indipendentemente dal regime giuridico (pubblico o privato) che la regola, un’unità
istituzionale è classificata economicamente nel settore delle amministrazioni
pubbliche se:
a) è di proprietà o amministrata o controllata da amministrazioni pubbliche;
b) non vende sul mercato o, in caso contrario, deve vendere a prezzi non
economicamente rilevanti, cioè i ricavi non devono eccedere il 50% dei costi di
produzione dei servizi). Nel caso in cui i ricavi fossero superiori al 50% dei costi di
produzione, si sarebbe in presenza di enti “market” (di mercato) e non di
amministrazioni pubbliche.
Un secondo profilo da approfondire attiene alla possibilità di riduzione delle spese di
personale dell’ente locale, così come imposto dall’articolo 1, comma 198, della legge
266/20051, in relazione al personale che viene distaccato, comandato o assegnato
all’istituzione.
Da un punto di vista finanziario e dei conseguenti riflessi sul bilancio dell’ente
locale, la costituzione dell’istituzione comporta la riqualificazione della spesa del
personale interessato, con una riduzione dei relativi capitoli di intervento 1 “spese di
personale” e l’inclusione di dette spese all’interno dell’intervento 5 “Trasferimenti”
delle spese correnti. In tal modo, il nuovo aggregato di risorse quantificato tra detti
trasferimenti, comprendente il capitale di dotazione e il sostegno alle spese di
funzionamento (comprensive del costo del personale), viene ad essere escluso dal
patto di stabilità, determinando benefici finanziari anche rispetto al taglio dell’1% del
costo di personale.
__________________
1
Il comma 198 della finanziaria 2006 dispone che gli enti locali, per ciascuno degli anni 2006,
2007 e 2008, non potranno sostenere una spesa di personale, comprensiva degli oneri riflessi a
carico delle amministrazioni e della quota IRAP, in misura non superiore a quanto sostenuto
nell’anno 2004, ridotto dell’1%.
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2. Schema esemplificativo della costituzione di un’Istituzione
Nello schema che segue sono elencate le possibili fasi propedeutiche alla
realizzazione di un’Istituzione. Occorre rilevare che la tempistica può variare in
ragione delle esigenze specifiche dell’ente e dei servizi che si intendono trasferire al
costituendo organismo strumentale.
N.
1
2
3
4
5
FASI
Decisione politica di costituzione
dell’Istituzione
Individuazione gruppo di lavoro
(con professionalità interne
all’ente, eventualmente
supportate da consulenti)
Mappatura dei servizi/processi
gestiti in economia e relative
analisi organizzativa ed
economica
Elaborazione del piano di
fattibilità
Momento di verifica
TEMPISTICA
(in giorni)
SOGGETTI
COINVOLTI
DOCUMENTI ELABORATI
-
Giunta
Delibera di indirizzo
amministrativo-gestionale
1
Direttore Generale
Determinazione
7
Gruppo di
lavoro/Consulenti
Schede di lavoro divise per
servizio/processo mappato
Gruppo di
lavoro/Consulenti
Documento di sintesi, con le
previsioni della consistenza
dei servizi, dei costi, dei ricavi
e delle risorse umane e
strumentali necessarie
4
2
6
Predisposizione bozza di
regolamento
4
7
Confronto Giunta e altri attori
3
8
Predisposizione regolamento
definitivo dell’Istituzione
2
9
Costituzione formale
dell’Istituzione
-
Gruppo di lavoro
vs. Giunta
Gruppo di
lavoro/Consulenti
Giunta vs.
organizzazioni
sindacali,
commissioni
consiliari, funzionari
Gruppo di
lavoro/Consulenti
Decisione di Giunta
Bozza di regolamento
Eventuali rettifiche a piano di
fattibilità e al regolamento
Regolamento e piano di
fattibilità definitivi
1) Delibera di approvazione
del regolamento, del relativo
piano di fattibilità e nomina
delle cariche sociali (Cda e
Presidente)
e Direttore
Consiglio
2) Delibera di approvazione
del piano programma, del
contratto di servizio e del
bilancio di previsione
pluriennale ed annuale
dell’Istituzione
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3
10
Avviamento funzionamento
dell’Istituzione
-
Delibera di assegnazione dei
rapporti giuridici in essere
riguardanti le attività
trasferite, l’elenco del
personale assegnato, l’elenco
delle attrezzature e degli
arredi assegnati, l’elenco
degli immobili assegnati
all’Istituzione
Giunta
3. Dimostrazione dei riflessi positivi sul bilancio dell’ente locale ai fini del
rispetto del patto di stabilità
C ALC O LO LIM ITI 2 0 0 6 PA TTO D I STA B ILITA '
C O N S U N TIV O 2 0 0 4
voci rilevan ti
C O M P ETEN Z A
S PES E C O R R EN TI
2 .5 00
2 .4 00
29 0
31 0
3 00
3 20
20
15
30
30
25 0
30 0
4 00
4 20
(-) spese settore sociale (D PR 1 9 4/9 6 )
(-) spese interessi passivi
30
30
40
40
1 .6 1 0
1 .6 9 5
1 .7 7 0
1 .6 3 0
10 5
11 0
1 .5 0 5
1 .5 8 5
1 .5 0 5
1 .5 8 5
riduzione 6 ,5 % anno 2 00 6
B ILA N CIO D I P R EV IS IO N E 2 006 - S P E S E
C O R R EN T I
IN TER VE NTO 1 “PERS O N ALE”
IN TER VE NTO 2 “A C Q . B EN I”
IN TER VE NTO 3 “PRES T. S ERV IZI”
IN TER VE NTO 4 “U TILIZZ O BEN I D I TER Z I”
IN TER VE NTO 5 “TRA S FER IM EN TI”
IN TER VE NTO 6 “IN TER ESS I PA SS IVI”
IN TER VE NTO 7 “IM PO S TE E TA S SE”
IN TER VE NTO 8 “O NER I S TR AO RD . G ES TIO N E”
T O T A LE
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C A SS A
2.35 0
(-) trasferim ti correnti AA.PP.
Lim ite spesa corrente 2 0 0 6
C O M P ETEN ZA
2.20 0
(-) spesa personale
spe sa rilevante
B ILA N CIO 2 0 0 6
CA S S A
S E N ZA
IS TIT U ZIO N E
(P A TT O N O N
R A G G IU N TO )
250,00
200,00
1.400,00
40,00
30,00
40,00
500,00
40,00
2.500,00
CO N
IS TITU Z IO N E
(P A T T O
R A G G IU N TO )
220,00
150,00
1.100,00
35,00
515,00
40,00
400,00
40,00
2.500,00
4
L’ipotesi
qui
contemplata,
particolarmente
semplificata,
riguarda
la
costituzione
di
un’istituzione per la gestione di servizi alla persona, con l’eccezione dei servizi di carattere
sociale ex funzione 10 DPR 194/1996. Infatti, tali spese risultano già escluse dalle regole sul
patto di stabilità.
CALCOLO LIMITI 2006 PATTO DI STABILITA' DOPO LA COSTITUZIONE DELL'ISTITUZIONE
CONSUNTIVO 2004
BILANCIO 2006
COMPETENZA
voci rilevanti
SPESE CORRENTI
(-) spesa personale
(-) trasferimti correnti AA.PP.
(-) spese settore sociale (DPR 194/96)
(-) spese interessi passivi
spesa rilevante
riduzione 6,5% anno 2006
Limite spesa corrente 2006
2.200
2.500
290
260
20
515
250
400
30
40
1.610
1.325
105
1.505
1.505
luglio 2006
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