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Data: 14 settembre 2016
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Data: 16 settembre 2016
Pagina: 49
Data: 4 settembre 2016
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Data: 13 settembre 2016
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Data: 11 settembre 2016
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SPECIALE
11 settembre 2016
5
dell’entusiasmo per i libri
17 SETTEMBRE Ore 15.30, Spazio Bcc Fvg
Dai mosaici di San Marco
All’arte dell’equilibrista
Sono due i momenti che vedono la diocesi di Concordia Pordenone collaborare attivamnete con Pordenonelgge.
Due le proposte editoriali, entrambe in programma sabato
17 settembre, entrambe con
moderatore mons. Renato De
Zan. Ma gli ambiti e gli argomenti sono alquanto differenti.
Alle ore 15.30
I mosaici
di San Marco
Sabato 17 settembre, alle ore
15,30, presso lo Spazio BCC
Fvg (viale Cossetti, 28) verrà
presentata un’opera monumentale per bibliofili, in due
consistenti volumi, sui mosaici della chiesa metropolita e basilica patriarcale di
San Marco di Venezia.
L’incontro porta lo stesso titolo dell’opera: "La Bibbia di
San Marco a Venezia". Interverranno Giorgio Armaroli,
amministratore delegato dell’editrice Scripta Maneant
che si è assunta l’arduo compito della pubblicazione, Fe-
16 SETTEMBRE Ore 21, Ridotto del Verdi
Don Milani per Affinati
è "L’uomo del futuro"
Eraldo Affinati, L’uomo del futuro, 177 pag. 18 euro
E’
don Lorenzo Milani l’uomo del futuro, di cui il
mai deludente Eraldo Affinati scrive e propone quest’anno a Pordenonelegge un alternativo ritratto. Sacerdote e insegnante che resta esempio di un
metodo di insegnamento che,
prima di inserire nozioni, si impegna a far crescere la coscienza
degli studenti. E in qualità di insegnante egli stesso, per di più in
una realtà cattolica e molto particolare come la Città dei Ragazzi
di Roma (Affinati insegna letteratura), non poteva non essere
attratto dalla figura di don Lorenzo.
Il titolo, L’uomo del futuro, riprende il concetto espresso dallo stesso don Milani che al cardinale Florit rispose: "Io sono
avanti cinquant’anni". Per questo nel dar vita al volume Affinati viaggia nel tempo e nei luoghi sulle tracce di don Lorenzo, immaginando nelle parti in corsivo del libro che lo stesso
sacerdote gli risponda. Lo cerca in coloro che lo conobbero
(Adele Corradi, professoressa a Barbiana, oggi novantaduenne), nelle stanze agiate della sua infanzia e in quelle isolate dal
mondo dove si inventà la scuola di Barbiana. Immagina che
don Lorenzo stesso lo metta in guardia: "Guarda che io non
sono più dove mi cerchi… Vuoi un consiglio? Guarda avanti".
E dopo ricerche e incontri l’autore giunge a questa conclusione: "Oggi i ragazzi di Barbiana vengono dall’Afghanistan, dalla Nigeria, dal mondo slavo. Hanno alle spalle detriti, macerie
e relitti, eppure quando ridono sembrano aver dimenticato
tutto. L’esempio di Barbiana sembra imporsi in chiave multiculturale per favorire una vera integrazione, che dovrebbe
combattere anche la fragilità degli adolescenti italiani spesso inebriati dai miti del successo… La presenza dei giovani migranti rende ancora più incandescente la grande questione sollevata dal
priore… l’uguaglianza delle posizioni di
partenza"
Eraldo Affinati
Simonetta Venturin
strini.
Mons. Renato De Zan
derico Ferrari, direttore editoriale della stessa editrice, e
mons. Renato De Zan, docente di esegesi biblica all’università Gregoriana e all’Ateneo S. Anselmo di Roma
L’incontro verrà presentato
dalla dott.ssa Antonella Silve-
Alle ore 19
Lo sport
è un equilibrismo
Pordenonelegge offre la possibilità di affrontare temi di tipo teologico-etico. Oltre al
precedente, verrà anche presentato un libro, frutto di un
lavoro collettivo, a cura di Luca Grion, docente di filosofia
morale all’università di Udine, dal titolo: L’arte dell’equilibrista (Edizioni Meudon Istituto Jacques Maritain,
Trieste 2015).
Il libro esplora i principali
ingredienti della pratica
sportiva: fatica, impegno, coraggio, agonismo, amicizia,
lealtà, sfida personale. Il libro,
però, esamina anche la parte
meno nobile della pratica
sportiva: imbroglio, doping,
egoismo,
narcisismo
e
quant’altro di negativo, purtroppo, può annidarsi in chi
pratica lo sport.
Il dialogo avverrà tra il prof.
Grion e il prof. d. Renato De
Zan presso il Palazzo Monte-
Uno dei mosaici di San Marco
reale Mantica, sabato 17 settembre alle ore 19.
17 SETTEMBRE Ore 17, Palazzo Gregoris
P.David Maria Turoldo,il poeta
che bussa al silenzio di Dio
Presentata a Coderno di Sedegliano (Ud), il paese natio, la biografia
di P. Turoldo, amico di La Pira, don Milani, Balducci, P. Gemelli e il
card. Martini. S.E. Loris Capovilla ha voluto essergli sepolto accanto.
Un nuovo libro per celebrare il centenario dalla nascita
Mariangela Maraviglia, David Maria Turoldo. La vita, la
testimonianza (1916-1992)”,
Morcelliana ed., pag. 464, euro 30
"Poeta, profeta, disturbatore
delle coscienze. Uomo di fede, uomo di Dio, amico di tutti gli uomini": così nel corso
del funerale (8 febbraio 1992)
l’amico arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, definì p. David Maria Turoldo.
Nel centenario della nascita,
Mariangela Maraviglia – storica, con alle spalle numerosi
volumi sulla Chiesa italiana e
alcuni suoi protagonisti del
Novecento – firma la prima
biografia scientifica del religioso, poeta dalla penna tagliente, con una vita carica di
slanci, testimonianze evangeliche rigorose ed incomprensioni…
Si riparla di Turoldo grazie
a S.E. Capovilla, che ha voluto essere sepolto accanto
al suo amico p. David.
Turoldo incontrò Capovilla
il 5 ottobre 1962, il giorno successivo al pellegrinaggio di
preghiera voluto da Giovanni
XXIII a Loreto e Assisi, in occa-
sione dell’imminente Concilio. Quando nel 1963, alla
morte di papa Giovanni, padre David decise di insediarsi
a Fontanella di Sotto il Monte,
fiducioso di poter fare della
terra di papa Giovanni una
nuova “piccola Assisi”, Capovilla fu prodigo di aiuti. Iniziò
così la loro amicizia, che si
consolidò dal 1988, quando lo
stesso Capovilla si trasferì poco distante, a Ca’ Maitino.
Le tappe principali della
biografia di Turoldo.
É forse la più avventurosa
del Novecento italiano. É scandita per luoghi: la Milano degli anni ’40, in cui Turoldo
condivise attivamente la Resistenza al fascismo e gli slanci
del dopoguerra; la Firenze degli anni ’50, vitalizzata da
Giorgio La Pira ed Ernesto
Balducci; Udine nei primi anni ’60, in cui provò il linguaggio cinematografico realizzando il film "Gli ultimi"; l’approdo a Sotto il Monte nel
1964.
Per ogni tappa p. David si
dispiegò in esperienze nuove.
Ebbe due dolorosi “esili”, in
Austria nel 1953 e in Inghilterra nel 1958, con i quali si cercò
mettere a tacere la sua voce
critica, evangelicamente dirompente.
Difficile raccontare Turoldo senza le tante amicizie
che strinse.
Aveva uno speciale carisma
dell’amicizia, figlio della sua
umanità ricchissima e vibrante; questo dono lo avvicinò a
protagonisti del Novecento,
anche diversissimi, che avvertiva però consonanti per qualche aspetto e con cui condivise iniziative e speranze ecclesiali, culturali, sociali. Solo alcuni nomi, oltre ai ricordati:
don Primo Mazzolari, don Zeno Saltini fondatore di Nomadelfia, Giuseppe Dossetti, Enzo
Bianchi, Raniero La Valle, Arturo Paoli, Gianfranco Ravasi. In ambito letterario Carlo
Bo, Alda Merini, Andrea Zanzotto. In quello accademico: il
cardinale Ildefonso Schuster,
che lo invitò a predicare in
duomo a Milano dal 1943 al
1953; p. Gemelli, fondatore
della Cattolica; don Milani,
come lui appassionato difensore dei poveri. E Carlo Maria
Martini.
Oratore, poeta, scrittore... il
suo tratto più riuscito?
Amo il Turoldo poeta religioso, che assume i dubbi dell’uo-
mo qualunque come della
cultura secolarizzata, e che,
pur non potendosi pensare al
di fuori dello sguardo di Dio,
non cessa di porgli l’eterna domanda sul suo “impenetrabile silenzio”, sulla morte, sul
male, sul senso del tutto (SIR).