Strategia d`investimento
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Strategia d’investimento • Indicatori dell’Asset Allocation • Strategia d’investimento (asset classes, valute, duration obbligazionarie) Bollettino mensile no. 1 – Gennaio 2014 A cura dell’Ufficio Ricerca e Analisi Disclaimer: tutte le informazioni e le opinioni contenute in questo documento rivestono unicamente carattere informativo. In nessun caso le informazioni e le opinioni espresse devono essere considerate come inviti, raccomandazioni, offerte d’investimento o sollecitazione al pubblico risparmio. STRATEGIA D’INVESTIMENTO Indicatori dell’asset allocation Indicatore Congiuntura ISM index (USA) Consumer confidence (USA) PMI index (Euroland) Condizioni monetarie Liquidità (M2/M3) Yield curve Corporate spread Valutazione azioni P/E Earnings yield gap Dinamica degli utili EPS momentum Sentimento Indice VIX (volatilità) Bear ratio Situazione attuale Aspettative tra 3 mesi Crescita mondiale moderata consolidamento rimbalzo in ripresa Neutrali crescita minima in EU curva regolare al ribasso Neutrale neutrale sottovalutato Negativa Crescita moderata consolidamento consolidamento in ripresa Neutrali crescita debole In peggioramento Bullish al ribasso ai minimi Strategia d’investimento L’inizio del tapering da parte della FED è indicativo di uno scenario in miglioramento che presenta una minore necessità di sostegno da parte della banca centrale ma continua a richiedere una politica monetaria accomodante. In Europa gli indicatori anticipatori in miglioramento lasciano prevedere la conferma dei dati di crescita visti a partire dal terzo trimestre e pongono le basi per un 2014 all’insegna di una moderata crescita che continua comunque a necessitare del supporto della banca centrale. La variabile inflazione, che potrebbe un domani scatenare la corsa al rialzo dei rendimenti, sembra decisamente sotto controllo e non genera timori eccessivi tra gli investitori. Sul mercato dollaro grossi spazi di discesa dei rendimenti non ne vediamo e quindi andremo a ridurre la già corta duration duration, in fasi di distensione, attraverso la vendita di future sul t-note. La situazione sul mercato euro, dopo il taglio tassi della Bce e le dichiarazioni di Draghi, sono al momento favorevoli per i mercati periferici che stanno sperimentando un’ulteriore fase di restringimento degli spread. Spagna e Italia hanno rotto il livello importante di 200 bp contro Bund. La carta Corporate e High Yield rappresenta ancora un contesto dove ricercare valore. In particolare la carta in dollari di emittenti Emerging. Sui mercati azionari maturi vi sarà una maggior volatilità anche se tendenzialmente Europa e America cresceranno ancora nel corso del prossimo anno. Si predilige l’area euro senza trascurare i paesi più periferici. La prevedibile volatilità ci induce a mantenere posizioni neutrali e ad usare la flessibilità per aumentare l’esposizione sui possibili storni alleggerendo il portafoglio sui rimbalzi. Seguiamo con cautela l’andamento delle borse emergenti e in particolare di quella cinese andando ad incrementare le per ora ridotte posizioni solo in presenza di ulteriori importanti discese oppure in caso di un ritorno della fiducia e dei flussi sui rispettivi mercati. Nonostante qualche segnale di inizio anno permane la forza dell’euro che, nonostante una asfittica economia, è sostenuto dai flussi di capitale che erano usciti nel corso del 2011/12 e da un rinnovato intereresse da parte delle banche centrali alla ricerca di alternative al dollaro statunitense. Il differenziale di tassi di interesse che si sta progressivamente creando, il livello raggiunto che impensierisce non poco i governati dell’area euro e possibili future mosse espansive da parte della Bce potranno creare le condizioni per un ridimensionamento del rapporto eur /usd. Si decide di mantenere tale esposizione, per oltre la metà rappresentata dal USD, e di seguire attentamente i movimenti al fine di intervenire con maggiore tempestività rispetto a quanto fatto nel passato, in caso di movimenti avversi. ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 1 | gennaio 2014 | Pagina 2 / 9 STRATEGIA D’INVESTIMENTO Asset Classes Asset Classes Liquidità *) Obbligazioni Azioni Strumenti alternativi Strategia Cambiamento *) Parte della liquidità può essere investita in operazioni tattiche (di trading) su attivi più rischiosi, prevalentemente azioni Valute Valute Euro Dollaro USA Franco svizzero Altre Strategia Cambiamento Duration segmento reddito fisso Valute Euro Cambiamento Dollaro USA Cambiamento Franco svizzero Cambiamento Duration consigliata Breve (<2 anni) Medio (2-5 anni) Lungo (>5 anni) 1.45 1.55 1.45 Legenda: - fortemente sovraponderare = - sovraponderare = - neutrale = - sottoponderare = - fortemente sottoponderare = Cambiamento rispetto alla situazione precedente : ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 1 | gennaio 2014 | Pagina 3 / 9 Primo indicatore: la congiuntura USA: ISM Index 70 L’indice ISM (inchiesta sulle prospettive economiche effettuata tra i direttori agli acquisti statunitensi) è sceso marginalmente e si mantiene sui livelli massimi dell’anno. Il dato indica che l’industria manifatturiera è in espansione per il settimo mese consecutivo. Per gli intervistati il mese di dicembre è stato improntato alla solidità e ha confermato la tendenza dell’anno verso un migliore andamento del’attività manifatturiera. 60 50 40 30 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 Fonte: Bloomberg USA: ISM Index – Componente nuovi ordini 70.00 La componente nuovi ordini è salita a 64.2. Il dato è il più alto da aprile 2010 e conferma le ottime prospettive del settore per l’anno entrante. 60.00 50.00 40.00 30.00 20.00 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 Fonte: Bloomberg USA: ISM Index - Componente prezzi 90 La componente prezzi è salita, ma si è attesta su livelli che non preoccupano, soprattutto alla luce del rischio di deflazione nel mondo sviluppato. 75 60 45 30 15 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 Fonte: Bloomberg ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 1 | gennaio 2014 | Pagina 4 / 9 USA: Fiducia del consumatore 160.00 La fiducia del consumatore statunitense ha registrato un balzo, dopo la discesa del mese precedente. Crediamo che il consumo possa esprimere una crescita interessante nel 2014, in quanto la situazione finanziaria delle famiglie americane è migliorata. Più occupazione, prezzi degli immobili in salita e mercato azionario in espansione. 140.00 120.00 100.00 80.00 60.00 40.00 20.00 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 Fonte: Bloomberg Eurolandia: PMI Index 65 Il PMI della zona euro ha aggiunto ancora un punto al suo positivo trend del 2013. Confermiamo che l’indice si muove nella giusta direzione, ma questo non vuol dire che la crescita economica nel nuovo anno sarà importante. Comunque siamo felici che la congiuntura si è stabilizzata, anche se la disoccupazione difficilmente scenderà in modo significato e il PIL della zona euro crescerà al di sopra dell’1% nel 2014. 60 55 50 45 40 35 30 06 07 08 09 10 11 12 13 Fonte: Bloomberg Prospettive sulla crescita economica L’inizio del tapering da parte della FED è indicativo di uno scenario in miglioramento che presenta una minore necessità di sostegno da parte della banca centrale ma continua a richiedere una politica monetaria accomodante. In Europa gli indicatori anticipatori in miglioramento lasciano prevedere la conferma dei dati di crescita visti a partire dal terzo trimestre e pongono le basi per un 2014 all’insegna di una moderata crescita che continua comunque a necessitare del supporto della banca centrale. In Giappone il mix di politiche monetaria e fiscale espansive si sta rivelando efficace nel supporto della crescita, nel contrasto della deflazione e nell’indebolimento dello yen. In Cina la progressiva implementazione delle misure economiche presentate a novembre è destinata a generare un consistente miglioramento delle prospettive economiche e di mercato, ma per il momento non ha un effetto positivo sugli indici azionari che sembrano risentire di elementi negativi quali i rischi legati all’eccessiva espansione del debito del settore privato. ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 1 | gennaio 2014 | Pagina 5 / 9 Secondo indicatore: condizioni monetarie A) Massa monetaria USA: M2 (crescita annuale) Eurolandia: ECB M3 (crescita annuale) 14 12 10 11 8 8 6 5 4 2 2 -1 0 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 Fonte: Bloomberg La mancanza di crescita nella massa monetaria è simbolica dei problemi che attanagliano l’economia europea. Senza generazione di credito la congiuntura non può accelerare. B) Scenario economico e Yield curve INFLAZIONE oggi r r CRESCITA sc r Fase II Fase III Fase I Fase IV sc La deflazione preoccupa le autorità monetarie dei paesi sviluppati. Negli Stati Uniti è stato fatto l’impossibile, ma l’inflazione si attesta alla metà del target della Fed. Ancora più bassa in Europa, dove la Bce potrebbe utilizzare nel prossimo futuro misure non convenzionali per scongiurare il pericolo di una spirale deflazionista. r sc sc Utilizziamo quest’indicatore, in quanto esiste una chiara relazione tra lo scenario economico, espresso in crescita congiunturale e inflazione, con l’inclinazione della yield curve e l’andamento del mercato azionario. In questo contesto, la yield curve è definita come la differenza tra i rendimenti delle obbligazioni a 10 anni e i tassi d’interesse a due anni. Possiamo definire quattro fasi del ciclo congiunturale, a cui corrispondono quattro forme della curve dei rendimenti. ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 1 | gennaio 2014 | Pagina 6 / 9 Yield Curve (differenza rendimento obbl. 10 – 2 anni) Stati Uniti Eurolandia 3.50 4.00 3.00 3.00 2.50 2.00 2.00 1.50 1.00 1.00 0.50 0.00 0.00 -0.50 -1.00 02 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 Fonte: Bloomberg La possibilità di vedere rendimenti al rialzo è certo presente ed ha anche una valenza alta; d’altro canto sapendo che i tassi ufficiali rimarranno bassi, l’attività di carry trade sarà comunque ricercata da molto operatori. Inoltre la variabile inflazione, che potrebbe un domani scatenare la corsa al rialzo dei rendimenti, sembra decisamente sotto controllo e non genera timori eccessivi tra gli investitori. In questo nuovo contesto come muoversi? Sul mercato Usd grossi spazi di discesa dei rendimenti non ne vediamo e quindi eviteremmo di avere duration troppo lunghe cercando anzi, in fasi di distensione, di ridurre ulteriormente le stesse attraverso la vendita di future sul t-note. La situazione sul mercato euro, dopo il taglio tassi della Bce e le dichiarazioni di Draghi, sono al momento favorevoli per i mercati periferici che stanno sperimentando un’ulteriore fase di restringimento degli spread. Spagna e Italia hanno rotto il livello importante di 200 bp contro Bund. Sui mercati core gli spazi di discesa dei rendimenti sono comunque ristretti. C) Obbligazioni: corporate spread Credit spread obbligazioni corporate in EUR 250 In questo contesto di abbondantissima liquidità, la carta Corporate e High Yield rappresenta ancora un contesto dove ricercare valore. In particolare riteniamo che vada tenuta sotto osservazione la carta in dollari di emittenti Emerging che, dalla grande presa di beneficio di giugno, ha fatto molta fatica a recuperare il terreno perduto. Questa carta a nostro avviso rappresenta un valore importante. 200 150 100 50 13 20 12 20 11 20 10 20 09 20 08 20 20 07 0 Fonte: Bloomberg ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 1 | gennaio 2014 | Pagina 7 / 9 Terzo indicatore: la valutazione dei mercati azionari USA: P/E prospettico 12 mesi Europa: P/E prospettico 12 mesi 25 22 20 17 15 12 10 7 89 91 93 95 Serie1 97 99 Serie2 01 03 05 07 09 11 13 89 91 93 95 97 99 01 03 05 07 09 11 13 Serie3 Serie1 Serie2 Serie3 Fonte: Nomura/Bloomberg I multipli di valutazione dei mercati azionari sono saliti anche nell’ultimo mese, ma non segnalano ancora un livello di esagerazione. Considerando la forza dei flussi di capitale verso le azioni crediamo che le valutazioni possono ancora crescere. Meglio sarebbe per la salute del mercato azionario che le stime degli utili aziendali tornino a salire. Quarto indicatore: la dinamica degli utili (EPS Momentum) In Europa, l’EPS momentum si sta riprendendo e si avvicina al livello neutro, Malgrado la forza dell’economia statunitense e la debolezza del dollaro, le stime degli utili sono scese negli Stati Uniti. Sarà determinante seguire le prospettive (guidances) che il management delle società daranno durante l’imminente stagione dei risultati annuali. Maggior positivismo potrebbe dare nuovo impulso all’EPS Momentum. Senza questo andamento sarerebbe difficile per i mercati azionari alimentare il trend positivo. Definizione: l’EPS momentum indica il cambiamento della previsione degli utili aziendali nel tempo ed è espresso a lato come numero di revisioni degli utili al rialzo meno quelle al ribasso, il tutto diviso per il numero totale delle stime. Europa: EPS Momentum 15 USA: EPS Momentum 20 10 10 5 0 0 -5 -10 -10 -20 -15 -30 -20 -40 -25 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 Fonte: Nomura ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 1 | gennaio 2014 | Pagina 8 / 9 Quinto indicatore: il sentimento Indice VIX (volatilità) sul CBOE 90 La volatilità è sempre vicini ai minimi di periodo. L’investitore americano è molto fiducioso che economia e mercati finanziari si sviluppino positivamente, senza grossi scossoni. Posizione estremamente compiacente. 80 70 60 50 40 30 20 10 gen-04 gen-06 gen-08 gen-10 gen-12 gen-14 L’indice VIX riflette una stima della volatilità futura dell’S&P 500, basata su media ponderata della volatilità implicita di diverse sue opzioni (differenti strikes e scadenze). La linea tratteggiata corrisponde all’indice S&P 500, da notare che ad alti valori del VIX è seguito un movimento della borsa al rialzo. Fonte: Bloomberg Put/Call Ratio e Investitori Bear sul mercato azionario statunitense 1.25 80 1.00 60 0.75 40 0.50 20 0.25 gen-09 gen-10 gen-11 gen-12 gen-13 gen-14 0 gen-06 gen-07 gen-08 gen-09 gen-10 gen-11 gen-12 gen-13 gen-14 % investitori ribassisti put/call ratio Fonte: Bloomberg Il numero degli investitori ribassisti ha raggiunto il livello storico minimo, segnalando un atteggiamento euforico nei confronti delle borse. Il put/call ratio è ottenuto dividendo il numero del volume delle opzioni put con quello dei call. Un eccesso verso l’alto indica negativismo da parte degli investitori e un possibile rimbalzo del mercato azionario. Un valore basso può preludere a un movimento al ribasso. L’indicatore investitori bear mostra la percentuale di operatori ribassisti nell’ottica di 6 mesi. Un valore alto è associato con un pessimismo elevato sull’andamento borsistico. ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 1 | gennaio 2014 | Pagina 9 / 9