Strategia d`investimento
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Strategia d’investimento • Indicatori dell’Asset Allocation • Strategia d’investimento (asset classes, valute, duration obbligazionarie) Bollettino mensile no. 4 – Aprile 2014 A cura dell’Ufficio Ricerca e Analisi Disclaimer: tutte le informazioni e le opinioni contenute in questo documento rivestono unicamente carattere informativo. In nessun caso le informazioni e le opinioni espresse devono essere considerate come inviti, raccomandazioni, offerte d’investimento o sollecitazione al pubblico risparmio. STRATEGIA D’INVESTIMENTO Indicatori dell’asset allocation Indicatore Congiuntura ISM index (USA) Consumer confidence (USA) PMI index (Euroland) Condizioni monetarie Liquidità (M2/M3) Yield curve Corporate spread Valutazione azioni P/E Earnings yield gap Dinamica degli utili EPS momentum Sentimento Indice VIX (volatilità) Bear ratio Situazione attuale Aspettative tra 3 mesi Crescita mondiale moderata al rialzo al rialzo legg. minore Neutrali crescita minima in EU curva regolare in ribasso Neutrale neutrale sottovalutato Negativa in miglioramento Neutrale al rialzo al rialzo Crescita moderata consolidamento consolidamento in ripresa Neutrali crescita debole In miglioramento Strategia d’investimento A livello macroeconomico siamo convinti che la congiuntura mondiale sia in uno stato migliore rispetto a un anno fa, con gli Stati Uniti, al di là delle scusanti delle avverse condizioni meteorologiche, appare avviata a un circolo virtuoso che, da più occupazione porta a più consumo e nuovi investimenti. E via di questo passo. Interessante sarà verificare se nella incombente stagione dei risultati trimestrali delle aziende americane, le stesse confermeranno quando dichiarato nelle recenti inchieste sulla loro maggiore propensione a investire. L’investimento è la variabile mancante del circolo virtuoso. Se le aziende inizieranno a investire con più convinzione, la crescita statunitense andrà in accelerazione. Mese piuttosto movimentato per i mercati obbligazionari quello di marzo, caratterizzato da crisi geopolitiche (RussiaUcraina), da dichiarazioni inaspettate da parte della Yellen (passeranno solo 6 mesi dalla fine del tapering all’inizio del tightening) e da aperture sempre più chiare da parte della Bce circa l’utilizzo di strumenti di politica monetaria non convenzionali. Il risultato di tutto questo? In ultima istanza una continuazione dei movimenti che caratterizzano i mercati da inizio anno. In particolare in Europa stiamo assistendo a un continuo flusso di denaro che va a premiare i paesi fortemente indebitati e caratterizzati da crescite modestissime e da livelli di disoccupazione insostenibili, con spread sempre più stretti rispetto ai mercati core. I multipli di valutazione dei mercati azionari non sono distanti dai massimi fatti registrare nel 2007. Probabilmente possono ancora salire, in quanto le azioni sono l’attivo più interessante in questo momento. È altresì vero che le stime degli utili devono aumentare per evitare che un ulteriore movimento al rialzo delle borse sia da considerare speculativo e pericoloso. Ci appare opportuno aspettare storni sul mercato per incrementare la quota azionaria. Sui portafogli denominati in euro abbiamo incrementato al 14% l’esposizione nei confronti del dollaro americano. Riteniamo che la divergenza tra la politica monetaria tra le due banche centrali sia il principale fattore a supporto di un recupero del USD. Inoltre i dati macro-economici americani dopo una fase di rallentamento, dovuta principalmente alle condizioni climatiche particolarmente avverse degli USA, sembrano pronti a riprendere il trend positivo. Sul fronte delle divise emergenti manteniamo un’esposizione nei confronti del rand sud-africano, pari al 4% delle masse in portafoglio per i profili euro. Abbiamo consolidato l’esposizione in Yuan cinese per i tre profili d’investimento. Rimaniamo comunque positivi sulla valuta cinese ma riteniamo che la correzione in atto possa continuare nel breve termine e quindi permetta un rientro a livelli più convenienti. ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 4 | aprile 2014 | Pagina 2 / 9 STRATEGIA D’INVESTIMENTO Asset Classes Asset Classes Liquidità *) Obbligazioni Azioni Strumenti alternativi Strategia Cambiamento *) Parte della liquidità può essere investita in operazioni tattiche (di trading) su attivi più rischiosi, prevalentemente azioni Valute Valute Euro Dollaro USA Franco svizzero Altre Strategia Cambiamento Duration segmento reddito fisso Valute Euro Cambiamento Dollaro USA Cambiamento Franco svizzero Cambiamento Duration consigliata Breve (<2 anni) Medio (2-5 anni) Lungo (>5 anni) 1.45 1.55 1.45 Legenda: - fortemente sovraponderare = - sovraponderare = - neutrale = - sottoponderare = - fortemente sottoponderare = Cambiamento rispetto alla situazione precedente : ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 4 | aprile 2014 | Pagina 3 / 9 Primo indicatore: la congiuntura USA: ISM Index 70.00 L’indice ISM (inchiesta sulle prospettive economiche effettuata tra i direttori agli acquisti statunitensi) è salito di 0.5 punti percentuali e si attesta su livelli di crescita interessante per l’economia statunitense. Anche altri dati pubblicati hanno evidenziato un’accelerazione nell’attività economica. Il dato è stato sospinto dalla componente produzione in salita di oltre 7 punti. 60.00 50.00 40.00 30.00 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 Fonte: Bloomberg USA: ISM Index – Componente nuovi ordini 70.00 Anche la componente nuovi ordini è aumentata leggermente superando il valore di 55. Un dato costruttivo per l’accelerazione della congiuntura. 60.00 50.00 40.00 30.00 20.00 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 Fonte: Bloomberg USA: ISM Index - Componente prezzi 90 La componente prezzi è scesa leggermente. La dinamica dei prezzi non preoccupa, in quanto le quotazioni delle materie prime restano sotto pressione, in ragione del minor consumo atteso dalla Cina. 75 60 45 30 15 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 Fonte: Bloomberg ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 4 | aprile 2014 | Pagina 4 / 9 USA: Fiducia del consumatore 160.00 La fiducia del consumatore statunitense è salita ai massimi degli ultimi 6 anni, indicando quanto le famiglie siano ottimiste sull’andamento economico. Il trend del consumo ci appare solido, grazie al buon andamento dell’occupazione e dei mercati finanziari e la ripresa dei prezzi immobiliari. 140.00 120.00 100.00 80.00 60.00 40.00 20.00 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 Fonte: Bloomberg Eurolandia: PMI Index 65.00 60.00 55.00 Il PMI della zona euro continua a muoversi su valori costruttivi per l’andamento economico. Le previsioni degli economisti sul PIL della zona euro stanno crescendo e le stime precedenti attorno all’1% per l’anno in corso, si stanno rivelando troppo conservative. 50.00 45.00 40.00 35.00 30.00 11 12 13 14 Fonte: Bloomberg Prospettive sulla crescita economica A livello macroeconomico siamo convinti che la congiuntura mondiale sia in uno stato migliore rispetto a un anno fa, con gli Stati Uniti, al di là delle scusanti delle avverse condizioni meteorologiche, appare avviata a un circolo virtuoso che, da più occupazione porta a più consumo e nuovi investimenti. E via di questo passo. Interessante sarà verificare se nella incombente stagione dei risultati trimestrali delle aziende americane, le stesse confermeranno quando dichiarato nelle recenti inchieste sulla loro maggiore propensione a investire. L’investimento è la variabile mancante del circolo virtuoso. Se le aziende inizieranno a investire con più convinzione, la crescita statunitense andrà in accelerazione. Il governo cinese si è fatto concretamente sentire per la prima volta quest’anno, realizzando un mini stimolo fiscale. Nello specifico si è deciso di ammorbidire i criteri per ottenimento di sgravi fiscali da parte delle piccole aziende ed è stata accelerata l’approvazione di progetti ferroviari nelle regioni meno sviluppate del centro e dell’ovest del paese. Questi provvedimenti non hanno una grossa portata, si pensa ad alcuni decimi di PIL, ma è altamente simbolica, in quanto dimostra quanto il governo sia cosciente del momento di relativa debolezza congiunturale e sempre pronto a nuove misure quando necessarie al raggiungimento dei target di crescita. ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 4 | aprile 2014 | Pagina 5 / 9 Secondo indicatore: condizioni monetarie A) Massa monetaria USA: M2 (crescita annuale) Eurolandia: ECB M3 (crescita annuale) 14.00 12 10 11.00 8 8.00 6 5.00 4 2.00 2 -1.00 0 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 Fonte: Bloomberg La crescita della massa monetaria M3 europea rimane anemica. I prestiti al settore privato non decollano, malgrado delle prospettive congiunturali in miglioramento. B) Scenario economico e Yield curve INFLAZIONE oggi r r CRESCITA sc r Fase II Fase III Fase I Fase IV sc Il pericolo della deflazione è sempre presente soprattutto in Europa. Si attende con trepidazione un intervento della Bce per combatterla, con misure non convenzionali. r sc sc Quo. Utilizziamo quest’indicatore, in quanto esiste una chiara relazione tra lo scenario economico, espresso in crescita congiunturale e inflazione, con l’inclinazione della yield curve e l’andamento del mercato azionario. In questo contesto, la yield curve è definita come la differenza tra i rendimenti delle obbligazioni a 10 anni e i tassi d’interesse a due anni. Possiamo definire quattro fasi del ciclo congiunturale, a cui corrispondono quattro forme della curve dei rendimenti. ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 4 | aprile 2014 | Pagina 6 / 9 Yield Curve (differenza rendimento obbl. 10 – 2 anni) Stati Uniti Eurolandia 3.50 4.00 3.00 3.00 2.50 2.00 2.00 1.50 1.00 1.00 0.50 0.00 0.00 -0.50 02 -1.00 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 12 13 14 Fonte: Bloomberg Mese piuttosto movimentato per i mercati obbligazionari quello di marzo, caratterizzato da crisi geopolitiche (Russia-Ucraina), da dichiarazioni inaspettate da parte della Yellen (passeranno solo 6 mesi dalla fine del tapering all’inizio del tightening) e da aperture sempre più chiare da parte della Bce circa l’utilizzo di strumenti di politica monetaria non convenzionali. Il risultato di tutto questo? In ultima istanza una continuazione dei movimenti che caratterizzano i mercati da inizio anno. In particolare in Europa stiamo assistendo ad un continuo flusso di denaro che va a premiare i paesi fortemente indebitati e caratterizzati da crescite modestissime e da livelli di disoccupazione insostenibili, con spread sempre più stretti rispetto ai mercati core. Questa convergenza non va comunque a discapito del debito tedesco che anzi, grazie a dati inflazionistici deludenti e ad attese di interventi da parte della Bce, sembra intenzionato a testare nuovamente livelli minimi di rendimento sul decennale. L’aumento del differenziale tra tassi americani ed europei non si traduce per il momento in una pressione rialzista del dollaro nei confronti dell’euro che, pare godere di una importante forza tutta sua. Ci risulta non facile in questa fase esprimere forti convinzioni sul futuro dei mercati. Il restringimento degli spreads tra mercati core e mercati periferici ha subito recentemente una tale accelerazione che ci porta ad avere un atteggiamento prudenziale. Non esagereremmo adesso con la sovra ponderazione dei mercati periferici anche se il trend è assolutamente intatto. C) Obbligazioni: corporate spread Credit spread obbligazioni corporate Continuiamo a pensare che vada tenuta sotto stretta osservazione la carta, in particolare in dollari, di emittenti Emerging. Segnaliamo infatti una recente inversione di tendenza con un ritorno di interesse tra gli investitori dopo l’importante sell-off del 2013. Storia a parte meritano le emissioni in dollari di emittenti russi. La grave crisi geopolitica in atto ha messo sotto pressione molte obbligazioni. La via diplomatica ci appare come la più probabile e se così sarà molte obbligazioni rappresentano un’interessante occasione di investimento. ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 4 | aprile 2014 | Pagina 7 / 9 Terzo indicatore: la valutazione dei mercati azionari USA: P/E prospettico 12 mesi Europa: P/E prospettico 12 mesi 25 22 20 17 15 12 7 10 89 91 93 95 Serie1 97 99 Serie2 01 03 05 07 09 11 13 89 91 93 95 97 99 01 03 05 07 09 11 13 Serie3 Serie1 Serie2 Serie3 Fonte: Nomura/Bloomberg I multipli di valutazione dei mercati azionari non sono distanti dai massimi fatti registrare nel 2007. Probabilmente possono ancora salire, in quanto le azioni sono l’attivo più interessante in questo momento. È altresì vero che le stime degli utili devono aumentare per evitare che un ulteriore movimento al rialzo delle borse sia da considerare speculativo e pericoloso. Quarto indicatore: la dinamica degli utili (EPS Momentum) L’EPS momentum è migliorato sia in Europa che più negli Stati Uniti. Il dato è ancora in territorio negativo, ma negli Stati Uniti si sta avvicinando allo zero. Il momento in cui le stime saranno riviste al rialzo da parte degli analisti. Definizione: l’EPS momentum indica il cambiamento della previsione degli utili aziendali nel tempo ed è espresso a lato come numero di revisioni degli utili al rialzo meno quelle al ribasso, il tutto diviso per il numero totale delle stime. Europa: EPS Momentum 15 USA: EPS Momentum 20 10 10 5 0 0 -5 -10 -10 -20 -15 -30 -20 -40 -25 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 Fonte: Nomura ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 4 | aprile 2014 | Pagina 8 / 9 Quinto indicatore: il sentimento Indice VIX (volatilità) sul CBOE 90 La volatilità sta lentamente salendo, viste le sessioni di grandi movimenti sui titoli che hanno tirato la borsa da diversi mesi. Il dato non è ancora su livelli tali da evidenziare eccessivo pessimismo. 80 70 60 50 40 30 20 10 gen.04 gen.06 gen.08 gen.10 gen.12 gen.14 L’indice VIX riflette una stima della volatilità futura dell’S&P 500, basata su media ponderata della volatilità implicita di diverse sue opzioni (differenti strikes e scadenze). La linea tratteggiata corrisponde all’indice S&P 500, da notare che ad alti valori del VIX è seguito un movimento della borsa al rialzo. Fonte: Bloomberg Put/Call Ratio (a sinistra) e Investitori Bear sul mercato azionario statunitense 1.25 80 1.00 60 0.75 40 0.50 20 0.25 gen.09 gen.10 gen.11 gen.12 gen.13 gen.14 0 gen.06 gen.07 gen.08 gen.09 gen.10 gen.11 gen.12 gen.13 gen.14 Serie1 Fonte: Bloomberg L’aumento degli investitori ribassisti sulla borsa americana è salito con l’inizio del movimento di consolidamento, come pure la percentuale di individui ribassisti. I valori non sono ancora su livelli significativi. Il put/call ratio è ottenuto dividendo il numero del volume delle opzioni put con quello dei call. Un eccesso verso l’alto indica negativismo da parte degli investitori e un possibile rimbalzo del mercato azionario. Un valore basso può preludere a un movimento al ribasso. L’indicatore investitori bear mostra la percentuale di operatori ribassisti nell’ottica di 6 mesi. Un valore alto è associato con un pessimismo elevato sull’andamento borsistico. ufficio Ricerca e Analisi | Bollettino mensile no. 4 | aprile 2014 | Pagina 9 / 9