Progetto MEET
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Progetto MEET
1 INDICE TESI: Introduzione 1 Progetto MEET : the Mediterranean Experience of Eco-Tourism 1.1 Storia del progetto 1.1.1 Ideatore e leader: Federparchi Europarc Italia 1.1.2 L‟ispirazione: Carta Europea del Turismo Sostenibile 1.1.3 L'area d'interesse: il Mediterraneo 1.1.4 Il donor: European Neighbourhood and Partnership Instrument – Cross-Border Cooperation in the Mediterranean 1.2 Organizzazione interna e il Network MEET 1.2.1 Organizzazione interna del progetto 1.2.2 MEET Associate 1.2.3 Partnership 1.2.4 Membri e Aree Protette 1.3 Obiettivi, Strumenti & Metodi, Risultati attesi 1.4 Competenze del Network MEET 1.4.1 Network: compiti dei partner e azioni pilota 1.4.2 Catalogo dei prodotti MEET 1.4.3 Il mercato e gli intermediari (TOs e ADV) 2 Case Study “Jordan Eco-Trial" 2.1 Giordania: informazioni generali 2.1.1 Il ruolo della Royal Society for Conservation of Nature 2.2 La mia esperienza di viaggio MEET: Diario di bordo 2.3 Riflessioni sulla sostenibilità di questo viaggio 2.4 La mia proposta di itinerario 2.4.1 Aspetti di sostenibilità del nuovo itinerario 2.5 Riepilogo delle considerazioni Conclusioni Bibliografia Sitografia 2 Introduzione Il progetto europeo 'Mediterranean Experience of EcoTourism' svela dal nome l'obiettivo principale per cui è stato avviato: offrire eco-viaggi innovativi nel Mediterraneo, una delle regioni turistiche più attraenti del mondo. È il project manager del progetto, Luca SantaRossa, in alcune videointerviste, a spiegare la decisione del nome, in acronimo MEET, che riflette appunto la volontà di proporre con questa iniziativa un 'experience of ecotourism in the Mediterranean', cioè un nuovo modo, una nuova esperienza di viaggio nell'area mediterranea concepita secondo i canoni del turismo sostenibile e dell'eco-turismo. Un'esperienza 'to meet' d'incontro con la natura delle ben distinte aree protette dei vari Paesi, partner MEET, ma anche d'incontro con la popolazione locale che parteciperà alle attività turistiche sia a livello lavorativo sia a livello ricreativo. Con questo progetto, infatti, il fondatore-beneficiario Federparchi e gli altri partner vogliono lanciare una nuova idea di ecoturismo rifacendosi all'antichità sia a parole, infatti l'origine della parola 'eco' deriva dal greco antico 'oicos' e significa casa, sia al concetto di ospitalità tipico del periodo greco secondo cui l'ospite ('xenos'=straniero), considerato essere sacro protetto dagli Déi, veniva ammirato e accolto stringendo con il suo ospitante legami di amicizia, sanciti da un 'simbolon'. Il 'simbolon' nei viaggi MEET sarà proprio l'esperienza di conoscenza e condivisione tra viaggiatori e popolazione, infatti gli ecoturisti non si limiteranno a visitare l'assetto naturale, impegnandosi in attività di conservazione, ma anche sperimentando la vita locale e partecipando ad attività peculiari, cercando di capire come si è evoluto il rapporto tra la comunità e il territorio in cui vive. Personalmente mi sono interessata all'iniziativa MEET proprio per le caratteristiche sostenibili dei viaggi che andranno a comporre il 'Catalogo dei prodotti' e, sopratutto, per l'obiettivo principale del progetto: creare un modello di sviluppo eco-turistico per le aree protette del Mediterraneo tramite l'azione coordinata dei diversi livelli istituzionali, pubblici e privati, integrata 3 dal coinvolgimento delle comunità locali dei Paesi Partner. Appassionata da anni al concetto di turismo sostenibile e ai viaggi a contatto con la natura e la popolazione locale, ho svolto negli ultimi mesi uno stage presso l'agenzia di viaggio Mint 57º 1 specializzata appunto in viaggi sostenibili fuori dalle rotte massificate, per piccoli gruppi. L'agenzia lavora con partner locali e promuove il rispetto alla diversità culturale, la conservazione della flora e della fauna e l‟uso di mezzi di trasporto alternativi, sceglie piccoli hotel a basso impatto ambientale e finanzia vari progetti per cercare di compensare le emissioni di CO2 generate durante ogni viaggio. Grazie ai principi secondo cui svolge il suo lavoro, l'agenzia è stata invitata dall‟Unione internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) a partecipare ai viaggi-test MEET, con il compito di valutarne l'organizzazione e i servizi, prestando speciale attenzione agli aspetti di sostenibilità. Così dopo essermi particolarmente interessata al progetto in quanto perfettamente in linea con ciò che volevo trattare nel mio elaborato, il team Mint ha deciso di premiarmi dandomi, in accordo con la IUCN, l'opportunità di partecipare ai viaggi-test, scegliendo tra le varie opzioni il 'Jordan Eco-trail' con destinazione Giordania, una delle mete scelte per i nuovi viaggi targati Mint57°. Tramite la mia esperienza di stage e quella di viaggio ho potuto quindi accrescere il mio bagaglio culturale sul tema dell'ecoturismo e del turismo sostenibile, oltre ad entrare direttamente in contatto con il progetto e con personalità come il project manager MEET Luca SantaRossa e alcuni incaricati della Royal Society for Conservation of Nature, partner ufficiale del progetto per la Giordania, tra cui Alaa Mujahed, project manager della RSCN, oltre ad alcuni stakeholders tra cui locali impiegati delle diverse attività e agenti del Tour Operator, organizzatore del viaggio. Queste esperienze ed incontri, combinati con uno studio approfondito, mi hanno aiutato a sviluppare il mio elaborato in cui analizzerò nel dettaglio il Progetto Mediterranean Experience of EcoTourism partendo da dove è nato, quindi 1 Sito dell'Agenzia di viaggio Mint 57°: http://mint57.com/it/ 4 dal bando promosso dal programma europeo ENPI CBC-Med a cui Federparchi, ideatore, ha presentato questa iniziativa ispirata ai principi della Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle Aree Protette. Proseguirò approfondendo gli sviluppi del progetto trattandone l'organizzazione interna e del Network MEET, formato dai partners ufficiali e da diversi membri, soffermandomi sugli obiettivi ed i risultati che si intende perseguire con questa iniziativa e la maniera in cui si cercherà di raggiungerli, prestando attenzione al mercato di riferimento per la promozione e vendita dei viaggi del 'Catalogo dei prodotti MEET'. Nella seconda parte dell'elaborato, dopo una breve presentazione del Paese e della RSCN, affronterò come caso-studio la mia esperienza in Giordania, esemplificativa dei viaggi di valutazione dei pacchetti MEET, riflettendo sugli aspetti di sostenibilità dell'itinerario. Concluderò trattando i possibili risvolti futuri del progetto, che punta a creare un unico brand di turismo sostenibile per le Aree Protette mediterranee capace di attrarre, anche in bassa stagione, mercati avanzati e lontani. I Paesi partner saranno poi invitati a firmare il Mediterranean Ecotourism Planning Scheme (MEPS), un accordo per rinnovare l'impegno di collaborazione, garantendo così continuità al progetto MEET, anche dopo la sua scadenza nell'Ottobre 2015. 5 1 Progetto MEET - Mediterranean Experience of Eco-Tourism 1.1 Storia del progetto “Mediterranean Experience of Eco-Tourism – MEET” è un progetto ideato da Federparchi Europarc Italia, la federazione italiana dei parchi e delle riserve naturali. Questa iniziativa è stata ispirata dal successo della diffusione della 'Carta Europea per il Turismo Sostenibile' in Europa, e soprattutto in Italia, e dalla necessità di verificare se il mercato turistico apprezzasse questa nuova impostazione per un turismo più sostenibile2 e meno impattante. Di fatto il progetto MEET è un'iniziativa co-fondata e finanziata principalmente dal programma europeo ENPI-CBC MED (European Neighbourhood and Partnership Instrument for Cross Border Cooperation, Mediterranean sea), un programma di finanziamenti rivolto ai Paesi del Mediterraneo confinanti con l‟Unione europea. Inoltre il progetto vede coinvolte ben nove istituzioni, ciascuna responsabile della politica di conservazione ambientale nel proprio Paese, diventate poi parteners ufficiali. L‟idea del progetto nasce nel 2011 quando l‟Autorità di Gestione Comune dell‟ENPI – CBC MED avvia un bando aperto a nuovi progetti strategici in diversi settori, tra cui quello del turismo sostenibile. Scelto insieme ad altri 18 tra una selezione di ben 300 progetti in lizza, MEET parte ufficialmente il 17 gennaio 2012. La durata è stata di circa 3 anni3 durante i quali Federparchi, insieme agli altri partners, ha coordinato i finanziamenti ottenuti: ben 5 milioni di euro derivanti principalmente da fondi europei (circa il 90%, mentre il restante 10% proviene da finanziamenti individuali). Diversi sono gli obiettivi che le varie istituzioni intendono perseguire con questa iniziativa, tra i quali l‟obiettivo primario è quello di sviluppare un 2 “le attività turistiche sono sostenibili quando si sviluppano in modo da mantenersi vitali in un‟area turistica per un tempo illimitato, non alterano l‟ambiente – naturale, sociale ed artistico – e non ostacolano o inibiscono lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche”- , definizione di turismo sostenibile dell‟Organizzazione Mondiale del Turismo (1988); 3 il termine del progetto è previsto nell‟Ottobre 2015, quando i prodotti (fam-trip) verranno presentati ai Tour Operator stranieri. 6 modello di ecoturismo4 per le Aree Protette nel Mediterraneo (PAs – Mediterranean Protected Areas) attraverso una collaborazione tra i parchi e le riserve naturali, presenti appunto nelle nazioni mediterranee coinvolte nel progetto. Il proposito è quindi di realizzare un network, nel quale vengano valorizzati gli interessi di tutti i Paesi coinvolti, attraverso la pianificazione di una strategia comune nella gestione dei flussi turistici, volta a migliorare la qualità dell‟offerta turistica mediterranea e soprattutto ad una redistribuzione dei flussi tra i vari Paesi anche nei periodi di bassa stagione. Per cercare di raggiungere questo obiettivo sono stati creati dei gruppi di lavoro ciascuno dei quali si occuperà di un diverso settore tra direzione, comunicazione, azioni pilota, marketing, capitalizzazione dei risultati, mirando a realizzare al meglio un 'catalogo di pacchetti eco-turistici nell‟area mediterranea', che verrà poi presentato e commercializzato dall'Osservatorio con sede a Malaga nell‟Ottobre 2015, deadline del progetto. Alla base del progetto vi sono i principi e le linee-guida contenuti nella 'Carta Europea per il Turismo Sostenibile', gli stessi che si ritrovano nella linea strategica di "Promozione del turismo sostenibile per lo sviluppo socioeconomico ed il miglioramento dei territori" della ENPI Med (European Neighborhood Policy Instrument), la strategia rivolta ai 10 Paesi del Mediterraneo coinvolti nel progetto MEET, quali: Italia, Francia, Spagna, Giordania, Libano, Egitto, Malta, Cipro, Grecia e Tunisia. Questi Paesi si sono inoltre impegnati in accordi trasnazionali per la cooperazione nello sviluppo dell‟ecoturismo nel Mediterraneo in modo da permettere il raggiungimento degli obbiettivi del progetto MEET. Il primo fondamentale accordo trasnazionale è stato quello dell‟11 marzo 2012, tenutosi nel centro congressi “Carte geografiche” a Roma, in cui è stata appunto presentata l'iniziativa MEET e le 20 aree protette dei 10 Paesi mediterranei coinvolti. Fra i partecipanti una decina di relatori, rappresentanti delle diverse istituzioni partners del progetto, tra cui è importante ricordare il presidente di Federparchi Sammuri, il project manager Luca SantaRossa che 4 "L'ecoturismo è un modo responsabile di viaggiare in aree naturali, conservando l'ambiente e sostenendo il benessere delle popolazioni locali." - Dichiarazione di Quebec del 2002 International Ecotourism Society 7 ha presentato il progetto MEET e la dottoressa Anna Catte, direttrice dell‟Autorità di Gestione del programma ENPI-CBC Med. In quanto estremamente esplicativi cito di seguito due interventi. Il primo è del presidente di Federparchi Giampiero Sammuri: “Normalmente la celebrazione dell’avvio di un progetto si concretizza in una serie di buoni auspici e si rimanda la sostanza una volta ottenuti i risultati. In questo caso invece un importante e significativo risultato c’è già. E’ la prima volta, infatti, che un’organizzazione che si occupa di aree protette come Federparchi è capofila di un progetto strategico da 5 milioni di euro che interessa 10 diversi Paesi del Mediterraneo. Il tema del progetto è l'ecoturismo. Ovviamente ci auguriamo che questo progetto possa centrare degli obiettivi importanti anche in ambiti di interesse sociale ed economico, oltre che ambientale. […] Da tempo i fragili equilibri ambientali, economici, sociali e politici di quella che è stata la culla della civiltà mondiale, il Mediterraneo, sono a forte rischio di sostenibilità. E verso il Mediterraneo l’Italia ha un’enorme responsabilità, oltre che un oggettivo ruolo di centralità, non solo geografica; attraverso il progetto MEET, insieme agli altri partner, noi vogliamo sviluppare in 20 luoghi protetti e speciali del Mediterraneo una potenzialità inespressa che deriva dalle esperienze realizzate nei nostri parchi, come la Carta Europea del Turismo Sostenibile e altre troppo poco conosciute buone pratiche virtuose”. Il secondo importante intervento è quello della dottoressa Catte, sulla stessa lunghezza d‟onda di Sammuri: “Il Programma ENPI-CBC Med ha grandi aspettative verso i 19 progetti strategici che ha finanziato, e MEET sembra essere tra quelli più ambiziosi: siamo fiduciosi che Federparchi, assieme al partenariato di Istituzioni di alto profilo che hanno creduto in questa idea, sarà capace di raggiungere gli importanti obiettivi che si è posto, soprattutto garantendo continuità all’iniziativa anche dopo la fine del finanziamento ENPI, grazie al network di Aree Protette che il progetto prevede di realizzare. Pertanto è un piacere porgere i miei migliori auguri per un efficace utilizzo dei fondi e per l’ottenimento dei risultati attesi, che potrebbero essere forieri di 8 nuove iniziative che il nuovo Programma ENPI-CBC Med valuterà con attenzione.” 5 1.1.1 Ideatore e leader: Federparchi Europarc Italia Federparchi è la Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali, l‟associazione che riunisce gli Enti gestori delle aree naturali protette italiane, sia terrestri che marine, a livello nazionale e locale coordinandone le attività di conservazione, valorizzazione e promozione. Questa iniziativa è nata nel maggio del 1989 grazie ad un gruppo di parchi regionali e si poi è estesa a tutto il sistema nazionale prendendo il nome di 'Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Regionali' e ponendosi come obiettivo primario quello di rappresentare i Parchi, divenuti in quegli anni nuovi soggetti nel panorama della pubblica amministrazione. Nel 1998 assume l‟attuale denominazione, mentre dal giugno 2008 si è costituita sezione italiana della Europarc Federation, un‟organizzazione che associa ad oggi quasi 600 istituzioni ed Enti incaricati della gestione di oltre 400 aree protette in 38 Paesi Europei. Federparchi coordina l'Osservatorio sulle politiche dell'UE (OPE), ha rapporti istituzionali con il Parlamento e la Commissione Europea e collabora con la CBD, la FAO, l'UNEP, l'UNDP e l'UNESCO. Gestisce il segretariato e partecipa alle iniziative del Comitato Italiano IUCN. Inoltre Federparchi promuove scambi, iniziative e progetti in collaborazione con alcune istituzioni si occupano della gestione delle aree protette in diversi Paesi del mondo come nei Paesi del Bacino del Mediterraneo, in Sudafrica, nei Balcani e in America Latina. I. L‟associazione nel dettaglio A. Organizzazione La struttura organizzativa di Federparchi è composta dalla direzione e da quattro uffici ciascuno dei quali si occupa di un diverso settore (segreteria e amministrazione, progetti ed eventi, rapporti internazionali e comunicazione). Gli organi dell‟associazione sono: l‟assemblea dei soci; il consiglio direttivo 5 MEET - Conferenza stampa lancio progetto consultata il 3/08/2015 http://www.parks.it/federparchi/PDF/MEET-Conferenza.progetto.Roma.12-03-2013.pdf 9 composto da 25 membri, rappresentanti degli associati; la giunta esecutiva, composta da 7 membri, e la presidenza affidata a Giampiero Sammuri. B. Articolazione L‟associazione è articolata in coordinamenti regionali e riunisce attualmente più di 160 organismi di gestione di parchi, riserve naturali, aree marine protette regionali e nazionali, oltre ad alcune Province, Regioni e diverse associazioni ambientaliste, continuando a impegnarsi per il rafforzamento di questo nuovo sistema nazionale di aree protette per cui è nata. Qualsiasi soggetto, pubblico o privato, che gestisce un‟area naturale protetta italiana o che svolge attività connesse alla tutela ambientale, può divenire membro dell‟associazione, acquistando maggior peso nei confronti degli interlocutori istituzionali e verso le categorie professionali. Federparchi riserva poi speciali servizi ai suoi associati tra i quali: - partecipazione a progetti di sistema nazionali ed internazionali; - agevolazioni per servizi internet su parks.it e sulla rivista "Parchi"; - fornitura ed elaborazione di dati statistici, tecnici e scientifici; - consulenza giuridica e amministrativa. B. Obiettivi di Federparchi Il principale obiettivo dell‟associazione è quindi quello di promuovere la creazione del sistema nazionale delle aree protette secondo criteri di partecipazione e democrazia. La Federazione si dedica poi alle politiche di coordinamento e di integrazione tra gli associati, favorendo la collaborazione e la circolazione delle esperienze e delle conoscenze tra i parchi. Rappresenta inoltre tali aree protette nei rapporti con le istituzioni internazionali (come Unione Europea) e nazionali (Stato, Regioni, Enti Locali) e con gli altri soggetti pubblici e privati interessati alle loro attività. Federparchi è impegnata costantemente in azioni di conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio naturalistico e culturale nazionale e internazionale. Di fatti, l'associazione porta avanti attività di6: - elaborazione e realizzazione di progetti nazionali e comunitari di 6 Federparchi: http://www.parks.it/federparchi/pagina.php?id=3 consultata 10/08/2015) 10 conservazione della natura, educazione ambientale, valorizzazione del territorio e di cooperazione internazionale; tra essi appunto il Progetto MEET; - coordinamento di attività di studio e di ricerca scientifica nei campi della tutela ambientale e delle politiche di gestione delle aree naturali protette; - organizzazione di campagne di sensibilizzazione, convegni, stages, seminari, corsi di formazione e di aggiornamento; - sviluppo di attività turistiche sostenibili all'interno di aree naturali protette, secondo i principi della Carta Europea del Turismo Sostenibile; - organizzazione e promozione di iniziative, come eventi o manifestazioni promozionali, per la conservazione e la valorizzazione di prodotti tipici e attività tradizionali; ad esempio le feste tradizionali o gastronomiche all‟interno di alcuni parchi come quello dell‟Aspromonte o Gran Paradiso. La Federazione finanzia le sue attività tramite le quote degli associati e con fondi derivanti dalla partecipazione a progetti nazionali e comunitari; senza contare su finanziamenti ordinari statali o regionali. 1.1.2 Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS)7 La Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette (CETS) è uno strumento metodologico creato per spiegare come mettere in pratica il concetto di „sviluppo sostenibile‟8, a livello economico, sociale e ambientale, in alcuni dei luoghi più preziosi d‟Europa, ovvero i suoi parchi e le riserve naturali. La Carta e la sua metodologia sono frutto del lavoro di un gruppo che rappresenta le aree protette e l'industria del turismo, ossia tutti quei soggetti che per primi sono interessati ad una migliore gestione delle aree. Il testo ufficiale è stato pubblicato per la prima volta dalla Federazione dei Parchi Naturali Regionali della Francia nel 1999, ed è stato rivisto ed aggiornato dalla Federazione EUROPARC prima nel 2007 e poi nel 2010, 7 Logo della CEST dalla pagina http://www.european-charter.org/ “sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri” - “Rapporto Bruntdland – Il nostro futuro comune” (1987) Commissione Mondiale su Ambiente e Sviluppo 8 11 secondo le raccomandazioni elaborate nello studio Loving Them to Death? Sustainable Tourism in Europe’s Nature and National Parks9, e ispirandosi alle priorità globali ed europee definite nelle raccomandazioni dell‟Agenda 21, adottata in occasione del “Vertice della Terra” celebratosi a Rio nel 1992, e nel Sesto Programma di Azione Ambientale e Strategia per lo Sviluppo Sostenibile dell‟Unione Europea. La CETS, in continua evoluzione, è attualmente strutturata in 3 diverse parti strettamente connesse tra loro: - la Sezione I è rivolta alle aree protette di tutti i tipi. Il gestore dell‟area che sceglie di sottoscrivere la Carta, si impegna ad elaborare una strategia per lo sviluppo del turismo sostenibile10 ed a portare avanti un piano d‟azione da seguire per il potenziamento del turismo nell‟area, in collaborazione con i rappresentanti delle imprese turistiche locali e di altri settori economici, delle comunità locali e delle autorità; - la Sezione II punta a garantire il coinvolgimento delle imprese turistiche locali nelle aree protette, viste come partner fondamentali delle autorità di gestione nello sviluppo di una strategia turistica locale. Questa Sezione è stata avviata con ottimi risultati in molte aree della Carta; - la Sezione III è in pieno sviluppo ed è finalizzata ad assicurare la partecipazione di Tour Operators che realizzano i loro prodotti secondo i principi dello sviluppo sostenibile, e che organizzano visite nelle aree protette e nelle zone circostanti. Ad essi spetta anche valutare la compatibilità tra la loro offerta turistica e gli obiettivi dell‟area protetta. La Carta è dunque un accordo volontario ed una certificazione che riconosce i parchi e le riserve naturali che soddisfano i requisiti concordati per la gestione del turismo e lo sviluppo sostenibile. Ad oggi le aree già in possesso di tale certificazione sono 119 sparse in ben 13 Paesi Europei, mentre sono altre 29, divise tra 11 Paesi, sono quelle candidate. 9 Studio elaborato da Europarc e pubblicato nel 1993; : elaborare una strategia per lo sviluppo del turismo sostenibile fare una diagnosi dei bisogni dell‟area (problemi ed opportunità), consultando e coinvolgendo i partner locali, per poi definire gli obiettivi strategici in base ai quali allocare le risorse necessarie; 10 12 I. I PRINCIPI DELLA CETS11 La Carta Europea del Turismo Sostenibile è stata redatta quindi con l‟intenzione di accrescere la consapevolezza che le aree protette sono parte integrante del patrimonio europeo e come tali devono essere conservate così da garantire alle generazioni future di beneficiarne come quelle del presente. La metodologia che la Carta propone, come già detto, punta a migliorare la gestione del turismo di queste aree tramite uno sviluppo sostenibile che tenga conto delle esigenze dell'ambiente, dei residenti, delle imprese locali e dei visitatori, invitandoli ad una valida collaborazione. Qui di seguito i principi presenti nel testo della Carta: Principio 1 : Coinvolgere tutti i soggetti implicati nel turismo sia all‟interno sia intorno all‟area protetta nel suo sviluppo e nella gestione. L‟obiettivo prevede la creazione di un forum permanente tra l'autorità responsabile dell‟area protetta, gli enti locali, le organizzazioni per la conservazione delle natura, le organizzazioni comunitarie ed i rappresentanti del settore turistico; sviluppando legami duraturi anche con gli organismi regionali e nazionali. Principio 2 : Preparare e implementare una strategia di turismo sostenibile 12 e un piano d‟azione per l‟area protetta, che dovrebbero essere compresi e approvati dagli stakeholders locali. Principio 3 : Proteggere e valorizzare il patrimonio naturale e culturale dell'area, per ed attraverso il turismo, e proteggerlo da un eccessivo sviluppo turistico mediante: monitoraggio dell'impatto su flora e fauna; incoraggiamento di attività che contribuiscono alla conservazione del patrimonio storico, della cultura e delle tradizioni; controllo e riduzione delle 11 Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle Aree Protette La Carta pag 22-24 http://www.european-charter.org/become-a-charter-area/the-charter-documents 12 la strategia dovrebbe contenere: la definizione dell'area interessata dalla strategia, che potrebbe estendersi anche al di fuori dell'area protetta; una valutazione del patrimonio naturale, storico e culturale dell'area, delle sue infrastrutture turistiche e delle circostanze economiche e sociali, prendendo in considerazione questioni quali capacità, necessità e potenziali opportunità; una valutazione dei visitatori attuali e dei potenziali mercati futuri; una serie di obiettivi strategici per lo sviluppo e la gestione del turismo, che includano: conservazione e valorizzazione dell'ambiente e del patrimonio, - sviluppo economico e sociale, - conservazione e miglioramento della qualità di vita degli abitanti locali, - gestione dei visitatori e miglioramento della qualità del turismo offerto; un piano di azione per raggiungere questi obiettivi; un'indicazione delle risorse necessarie e dei partner che contribuiranno all'implementazione della strategia; proposte per il monitoraggio dei risultati. 13 attività che influiscono negativamente sulla qualità dei paesaggi, dell'aria e dell'acqua; utilizzano energie non rinnovabili e creano rifiuti e rumori non necessari; incoraggiamento dei visitatori e del settore turistico a contribuire alla conservazione. Principio 4 : Fornire a tutti i visitatori un‟esperienza di alta qualità sotto tutti gli aspetti, tramite specifiche analisi di mercato, sostenendo iniziative che valutino e migliorino la qualità di strutture e servizi. Principio 5 : Trasmettere efficacemente ai visitatori informazioni sulle specifiche qualità dell‟area (uso di immagini autentiche, fornire informazioni dirette e di buona qualità; fornire strutture e servizi educativi che spieghino l'ambiente e il patrimonio dell'area a visitatori e residenti). Principio 6: Incoraggiare la promozione di specifici prodotti turistici che permettano la scoperta e la conoscenza dell'area: offrendo e sostenendo attività, eventi e pacchetti che riguardino l'interpretazione della natura e del patrimonio. Principio 7 : Aumentare le conoscenze riguardo all'area protetta e alle questioni di sostenibilità di tutti i soggetti coinvolti nel settore turistico con programmi di formazione di qualità. Principio 8 : Fare in modo che il turismo mantenga e non peggiori la qualità di vita delle comunità locali: coinvolgendo le comunità locali nella pianificazione turistica dell'area; assicurando una buona comunicazione fra area protetta, comunità e visitatori, cercando di ridurre i conflitti che potrebbero sorgere. Principio 9 : Aumentare i benefici apportati dal turismo all‟economia locale: promuovendo l'acquisto di prodotti locali (alimentari, artigianato, servizi) da parte di visitatori e aziende turistiche locali; incoraggiando l'impiego di abitanti locali nel turismo. Principio 10 : Monitorare e influenzare i flussi di visitatori per ridurre gli impatti negativi: registrando il numero di visitatori e chiedendo un feedback alle imprese turistiche locali; creando e implementando un piano di gestione dei visitatori; promuovendo l'uso dei mezzi di trasporto pubblico, della bicicletta e della passeggiata come alternativa ai mezzi di trasporto privati; controllare la posizione e lo stile di ogni nuovo insediamento turistico. 14 1.1.3 L'area d'interesse: il Mediterraneo L‟area mediterranea è un'area di interesse cruciale sia a livello storicoculturale sia a livello geografico per la sua posizione, punto di incontro tra Europa, Africa e Asia, caratteristiche che la rendono particolarmente attrattiva per i flussi turistici mondiali ed oggetto di numerosi programmi e progetti internazionali, come l'iniziativa MEET. L'area, delimitata da ben 20 nazioni, si estende per 3,800 km dalle coste libanesi a est fino a Gibilterra ad ovest, con una larghezza massima di circa 900km tra Francia ed Algeria. La lunghezza costiera complessiva è intorno ai 46 mila km, per una superficie totale di circa 2,5 milioni di km2 (pari allo 0,8% delle acque del pianeta), con una profondità media di 1.5 km mentre la massima raggiunge circa 5km, nel Mar Egeo. Per molti Paesi dell'area il Mediterraneo rappresenta l‟unico accesso al mare e alle sue risorse, infatti pochi Stati mediterranei hanno accesso ad altri mari: Francia, Spagna e Marocco bagnati dall‟Oceano Atlantico, Israele ed Egitto lungo il Mar Rosso, e la Turchia con il Mar Nero; motivo per cui il Mediterraneo si appresta a diventare la principale piattaforma logistica per il commercio del Medio ed Estremo Oriente. Le criticità del Mediterraneo di cui attualmente si discute sono legate alla contaminazione delle specie, dovuta in parte all'apertura del Canale di Suez; all'inquinamento, con scarichi illegali in aumento, e alla mancanza di norme per la protezione delle coste (attualmente solo l‟1% è protetto). Un altro problema riguarda i cambiamenti climatici e la situazione di costante deficit idrico, a causa della sua condizione di mare semichiuso e fortemente abitato, del ridotto apporto di acque dolci fluviali e della forte evaporazione. Accenni di storia E' importante ricordare che il Mediterraneo ha rappresentato in passato un ambiente unificante e di convergenza per le più grandi civiltà antiche (Egizi, Greci...) sebbene fu con l'ascesa della potenza romana che si ebbe la prima unificazione politica dell'intero bacino, ribattezzato poi 'mare nostrum'. Venne avviata una fitta rete di rapporti commerciali, interrotta nel VII secolo quando la cultura araba e la religione islamica si diffusero nel Nord Africa e nella 15 penisola iberica, sebbene i rapporti vennero ristabiliti in seguito alle Crociate (XI-XIII secolo), affidando alla penisola italiana un ruolo di primo piano. Dopo le grandi scoperte geografiche, che valorizzarono l'Oceano Atlantico e quello Indiano, il Mediterraneo visse un periodo di crisi che ebbe fine solo nel 1869 con l'apertura del Canale di Suez, che apriva lo sbocco col Mar Rosso. Fra il XIX e il XX il Nord Africa venne colonizzato dalle potenze europee (Francia, Regno Unito, Italia) per poi riconquistare l'indipendenza nel secondo dopo guerra, anni in cui il bacino mediterraneo si trovò diviso secondo le due aree di influenza: americana e sovietica. I Paesi del Nord Africa decisero di non schierarsi dando vita al 'Movimento dei Paesi non allineati', mentre Giordania e Israele divennero alleati strategici degli USA. Negli anni Novanta si sentì il bisogno di porre rimedio alle disparità legate ad uno scambio commerciale ineguale a favore dei Paesi mediterranei più ricchi, infatti inseguito alla Conferenza di Barcellona del 1995 venne avviato un progetto di partenariato in cui i Paesi Euro-Mediterranei (25 Stati EU e 10 mediterranei tra cui Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Autorità Palestinese, Siria, Tunisia e Turchia) si impegnavano a garantire la pace e la stabilità nell'area operando su tre livelli: quello politico e di sicurezza che mirava a creare un spazio comune di pace e stabilità, quello economico-finanziario volto a creare un'area di prosperità condivisa e quello socio-culturale finalizzato alla comprensione fra le culture e a scambi tra le società civili. Seguì l'avvio del 'Mesures d'Accompagnament' (MEDA), il maggior strumento finanziario per la realizzazione degli obiettivi del Partenariato euro-mediterraneo, sostituito nel 2007 con lo 'Strumento di Vicinato e Partenariato ENPI'. Nel 2008, a Parigi venne istituita l'Unione per il Mediterraneo - UMP', come tentativo di rilanciare il processo di Barcellona, riproponendosi come obiettivi la stabilizzazione della regione, la regolarizzazione del fenomeno migratorio, la lotta al terrorismo e la tutela del patrimonio ecologico mediterraneo, sebbene negli ultimi anni la situazione internazionale si sia molto aggravata, tra le cause si ricordano l'attacco alle torri gemelle nel 2001, la 'Primavera Araba', la crisi economica, i nuovi attacchi terroristici e la minaccia dell'Isis. 16 1.1.4 European Neighbourhood and Partnership Instrument – Cross-Border Cooperation in the Mediterranean La European Neighbourhood Policy-ENP13, in italiano 'Politica Europea di vicinato', è uno strumento di relazioni estere con cui l‟Unione Europea cerca di stimolare i Paesi confinanti, ad Est e a Sud, a seguire politiche socioeconomiche affini a quelle adottate dai Paesi europei. Questa politica è stata concepita nel 2004, in seguito all‟annessione di ben 10 Paesi dell'Europa dell'Est all‟Unione, in modo da evitare la creazione di nuove frontiere e sfavorire le eccessive differenze politiche, sociali ed economiche tra i nuovi membri e i loro vicini verso una maggiore integrazione. I Paesi non UE inclusi in questo accordo sono alcuni Paesi dell‟Europa Orientale candidati a diventare membri dell‟UE, ovvero Bielorussia, Georgia, Moldova e le nazioni dell‟Africa e dell‟Arabia del Nord, quali: Algeria, Marocco, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Autorità Palestinese, Siria, Tunisia, Armenia, Azerbaigian. Con questa Politica di vicinato l‟Unione Europea si è incaricata di offrire assistenza finanziaria in seguito ad „accordi di associazione‟ con i Paesi sopra citati purché essi si impegnino in riforme economiche e sociali volte a migliorare la qualità di vita nei loro territori. In continuità strategica con la ENP, nel 2007 è stata avviata una nuova fase di rafforzamento della cooperazione tra l‟Unione Europea ed i Paesi 13 Paesi ENP : in http://www.slideshare.net/Zaur_Natsvlishvili/enp-16253913 consultata 10/08/2015 17 confinanti adottando la politica European Neighbourhood and Partnership Instrument - ENPI, con cui intendono perseguire 3 principali obiettivi14: - sostenere la transizione democratica e promuovere i diritti umani; - sostenere il passaggio verso l‟economia di mercato; - promuovere lo sviluppo sostenibile e le politiche di comune interesse (antiterrorismo, contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa, la risoluzione dei conflitti, leggi di diritto internazionale ecc…). Si cerca di raggiungere tali obiettivi tramite 4 principali assi di cooperazione basati sull'implementazione del dialogo sulle riforme con priorità multisettoriali; sul ravvicinamento delle legislazioni; sul sostegno istituzionale e sugli obiettivi del Millennium Development Goals delle Nazioni Unite. Questa nuova politica è nata quindi per finanziare azioni mirate nei vari settori tra cui: commercio e riforme di regolamentazione, liberalizzazione di alcuni settori, giustizia e affari interni, energia, trasporti, società dell‟informazione, ricerca e innovazione, un più equo sviluppo e sostenibilità ambientale. Proprio a riguardo di questi ultimi due settori la ENPI presenta una componente rivolta specificatamente alla cooperazione transfrontaliera chiamata 'Cross-Border Cooperation - CBC' i cui obiettivi sono ben delineati nel programma 2007-2013, quali: promozione dello sviluppo economico e sociale nelle regioni firmatarie della politica, cooperare per affrontare le sfide comuni in settori come quello ambientale, garantire frontiere efficienti e sicure, promozione di azioni locali transfrontaliere people-to-people. II. European Neighbourhood and Partnership Instrument – Cross-Border Cooperation in the Mediterranean I programmi previsti dalla politica ENPI- CBC sono 1315 e corrispondono alle 14 Citazione della pagina http://ec.europa.eu/europeaid/funding/european-neighbourhoodand-partnership-instrument-enpi_en Consultata 11/08/ 2015 15 “ For the ENPI period 2007-2013, the following 13 programmes have been funded: Land-Border programmes : Estonia-Latvia-Russia Programme, Hungary-Slovakia-RomaniaUkraine Programme, Karelia-Russia Programme, Kolarctic-Russia Programme, LatviaLithuania-Belarus Programme, Lithuania-Poland-Russia Programme, Poland-BelarusUkraine Programme, Romania-Ukraine-Republic of Moldova Programme, South East Finland-Russia Programme Sea-crossing programmes: Italy-Tunisia Programme, Sea-basin programmes: Baltic Sea Region Programme, Black Sea Programme, Mediterranean Sea Programme.” dalla pagina http://ec.europa.eu/enlargement/neighbourhood/cross-border-cooperation/index_en.htm 18 diverse aree geografiche relative ai reali confini dell‟Unione Europea, per tanto prendono il nome dei Paesi interessati e dei Mari, confini naturali. In particolare il programma di interesse per questa tesi è il „Mediterranean Sea Basin‟, conosciuto come ENPI – CBC MED Program, progettato per promuovere nell'area mediterranea un processo di cooperazione il più sostenibile e armonioso possibile nell‟affrontare le sfide comuni e nel valorizzare il potenziale endogeno dei 14 Paesi che vi partecipano, quali: Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Israele, Italia, Giordania, Libano, Malta, Autorità Palestinese, Portogallo, Spagna, Siria e Tunisia. Le lingue ufficiali del programma sono l‟inglese, l‟arabo e il francese, mentre come Autorità di Gestione Comune (JMA) venne scelta la Regione Autonoma della Sardegna. Nel 2011 l‟ENPI – CBC ha analizzato i risultati ottenuti dal suo avvio nel 2007 e ha rivisitato la sua politica per i successivi anni 2011-2013 cercando di apportare migliorie e di raggiungere a pieno gli obiettivi per cui è stata ideata, invitando a rivedere i vari programmi che finanzia. Nel caso del MED Program la regione Sardegna, in quanto appunto Autorità di Gestione Comune, ha lanciato nei primi mesi del 2011 il bando per la presentazione di progetti strategici incentrati su 6 settori di intervento16, quali industria agroalimentare, turismo sostenibile, gestione integrata delle coste, gestione della acque, trattamento e riciclo dei rifiuti ed energia solare. I fondi disponibili per il bando ammontavano a 62.400.000 euro. I requisiti dei progetti erano: durata compresa tra 24 e 36 mesi, il coinvolgimento di minimo quattro soggetti di quattro diversi Paesi, di cui almeno uno europeo e uno partner del Mediterraneo; i costi ammissibili per progetto dovevano essere compresi tra i 2 e i 5 milioni di Euro, sebbene il finanziamento per ciascun progetto non poteva superare il 90% dei costi ammissibili. Almeno il 50% dei costi ammissibili per ciascun progetto doveva essere investito nella realizzazione di diverse attività nei Paesi del Mediterraneo partners del programma ENPI-CBC. Inoltre la data termine entro cui dovevano considerarsi concluse le attività dei progetti strategici è stata fissata al 31 Dicembre 2015. 16 http://www.sardegnaricerche.it/index.php?xsl=370&s=166381&v=2&c=3169&vd=2&fa=1 19 I progetti partecipanti al bando per il settore „Turismo Sostenibile‟ furono ben 300, di cui 19 vincitori, compreso il progetto MEET. 1.2 Organizzazione interna e il Network MEET 1.2.1 Organizzazione interna del progetto Il progetto MEET si appoggia ad una solida organizzazione interna costituita da tre diversi organi, quali: - La Segreteria creata per coordinare e facilitare il lavoro della rete MEET nello svolgimento della sua missione; essa si occupa della gestione quotidiana 'day-to-day', stabilendo e mantenendo i contatti con le parti coinvolte nel lavoro del network. L'ufficio si trova a Malaga, in Spagna, ed è ospitato e coordinato dall'IUCN-Med Centre for Mediterranean Cooperation. - L'Assemblea Generale composta dai fondatori del progetto, dai membri e dai partners. L'Assemblea è l'organo con potere decisionale che si riunisce annualmente per controllare gli sviluppi del progetto, tra i suoi compiti vi è anche la nomina del Presidente del Consiglio Direttivo, ogni tre anni. - Il Consiglio Direttivo, composto da 6 membri, dei quali almeno uno deve essere un membro fondatore, uno un coordinatore partner ed uno impiegato della segretaria. In quanto il consiglio di amministrazione della rete MEET si occupa sia della gestione delle aree protette sia degli aspetti decisionali riguardanti le diverse aree coinvolte della regione mediterranea. Il Consiglio è quindi un organo fondamentale che lavora a stretto contatto con l'Assemblea Generale, fissando l'agenda delle riunioni e proponendo tutte le attività tematiche di pianificazione per la rete MEET, ed è incaricato anche del monitoraggio del lavoro Segreteria. Nell'ambito del progetto è stato poi istituito un organo consultivo denominato 'Advisory Panel on Ecotourism (APE)'. Questo 'gruppo consultivo sull'ecoturismo' funge da strumento di collegamento tra gli organi del progetto MEET e le istituzioni esterne competenti a livello regionale, nazionale o internazionale. I membri APE sono chiamati ad esprimere il loro punto di vista sulle attività e sui risultati del progetto, dando consigli o 20 presentando richieste specifiche, per questo sono tenuti continuamente informati dai partners MEET. Lo scopo dell'APE è anche la capitalizzazione dei risultati e delle uscite, sostenuta dai membri attraverso diversi mezzi, tra cui la firma di un 'Documento Strategico'. 1.2.2 MEET Associate Attualmente gli associati al progetto sono 4, elencati di seguito: - Club Alpino Italiano (Italia): un'associazione nazionale indipendente. L'associazione, con i suoi membri dislocati in tutto il territorio nazionale, si occupa dell'organizzazione di iniziative come alpinismo, escursionismo e speleologia, della gestione di corsi di formazione per tali attività, di corsi volti ad aumentare la conoscenza dell'ambiente montano e della cultura della gente che vi vive. Inoltre si occupa della costruzione e manutenzione di sentieri e strutture montante (es. rifugi CAI), e coordina le stazioni atte al pattugliamento e alla prevenzione in montagna. - Ministero del Turismo (Libano) creato nel 1966, anni della crescita su scala globale del turismo. Come corpo ufficiale del turismo i suoi compiti sono legati alla promozione del turismo, anche tramite progetti di investimento nel settore (ad esempio lo sviluppo di musei), oltre a regolamentare, coordinare e monitorare le professioni turistiche, le aziende private e le associazioni che operano nel settore tramite nuove leggi e regolamenti. - Ministero della Agricoltura e dell'Ambiente - Direzione Generale dell'Ambiente e della Qualità della Vita - Tunisia, che coordina la politica ambientale del governo tunisino, prestando attenzione ai temi legati alla conservazione della natura e alla qualità della vita, ponendo le basi per uno sviluppo sostenibile. Inoltre una sezione specifica del Ministero si occupa della gestione delle attività connesse al turismo e, in collaborazione con i vari Ministeri e stakeholders, ha realizzato un programma nazionale incentrato sull'ecoturismo, volto ad individuare i necessari miglioramenti del sistema. - Alto Commissariato delle acque, delle foreste e della lotta contro la desertificazione (HCEFLCD) - Marocco, i cui compiti sono legati 21 all'elaborazione e attuazione della politica governativa relativa alla conservazione e allo sviluppo sostenibile delle risorse forestali e delle aree in relazione con l'ambiente rurale, delle politiche contro la desertificazione, impegnandosi, inoltre, in numerosi progetti di ecoturismo. 1.2.3 Il Network MEET: partnership17 I Partners ufficiali sono le nove istituzioni che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, per primo quindi il leader Federparchi - Europarc Italia, e a seguire la Regione Lazio, la Federazione dei Parchi Nazionali francesi, Medpan, la regione della Catalogna, l‟IUCN (Unione internazionale per la Conservazione della Natura), con il suo ufficio dedicato al Mediterraneo e quello dedicato al Medio Oriente (ROWA), il Ministero dell‟Ambiente egiziano, la Royal Society for Conservation of Nature della Giordania e l‟ente gestore del Parco Nazionale Al- Shouf Cedar in Libano. I. Regione Lazio Regione Lazio è il governo regionale del Lazio, una delle 20 regioni amministrative italiane, responsabile per la pianificazione e il coordinamento delle politiche regionali di sviluppo economico. In particolare si occupa del "Piano Regionale del Turismo, progettando e realizzando attività legate alla valorizzazione del territorio e alla promozione turistica, prestando attenzione alla salvaguardia delle identità culturali delle comunità locali. Negli anni ha partecipato a numerosi progetti finanziati da programmi UE (tra cui l'ENPI CBC Med). Nel Network MEET coordina il Work Package 3 dedicato alla capitalizzazione dei risultati del progetto e si occupa dei settori 1 direzione e coordinamento, 2 comunicazione, 4 metodi & strumenti e 7 marketing. 17 Mappa dei Parteners del progetto MEET 22 II. Federazione dei Parchi Nazionali francesi La National Parks of France - PNF è un'impresa pubblica nazionale, di natura amministrativa, creata in Francia nell'aprile 2006 e che raggruppa ben 10 parchi nazionali, quali: Vanoise, Port-Cros, Pirenei, Cévenne, Ecrins, del Mercantour, Guadalupa, Isola della Reunion, Guiana francese, Calanques. La Federazione è nata con lo scopo di generare una collaborazione tra le imprese pubbliche che si occupano di questi parchi nazionali, cercando di rafforzare la loro cultura comune e di contribuire alla qualità della loro gestione. La Federazione si dedica alla promozione, a livello nazionale e internazionale, di questi parchi considerati territori eccezionali e parte dell'identità culturale della nazione, pari al 9,5% del territorio francese e capaci di attirare ogni anno più di 8,5 milioni di visitatori. L'attività di promozione si basa su una strategia di sviluppo turistico sostenibile tramite l'attuazione della Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette, il monitoraggio della frequenza e del flusso di visitatori, lo sviluppo di infrastrutture (percorsi, parchi case, rifugi di montagna...) e strumenti (brochure, audio-guide, chioschi, film audio...) che agevolino l'accesso del pubblico, permettendogli di vivere valide esperienze di ecoturismo. III. Med PAN – Network of Marine Protected Area Mangers in the Mediterranean MEDPAN è un progetto di cooperazione transnazionale creato nel 2010 per favorire una migliore gestione delle Aree Marine Protette nel Mediterraneo settentrionale attraverso la creazione di una rete in grado di riunirle e coordinarne la direzione. Il progetto MEDPAN Nord, sotto la guida del WWFFrance, riunisce 12 attori-chiave provenienti da 6 Paesi europei affacciati sul Mediterraneo, quali Spagna, Francia, Grecia, Italia, Malta e Slovenia, e punta a realizzare una gestione sostenibile delle attività di pesca e delle attività turistiche nelle aree marine protette di questi Paesi, favorendo così la protezione dell'ambiente marino e, di conseguenza, contribuendo a contrastare la perdita della biodiversità marina e creare nuovi posti di lavoro. 23 IV. Regione Catalogna La Catalogna è una delle comunità autonome della Spagna, a sud-est della penisola, è costituita per il 60% da foreste, gran parte di proprietà privata. In Catalogna ben 165 siti di particolare valore ecologico-ambientale sono stati riuniti nel 'sistema delle aree protette' tutelato dal 'PEIN- Piano per le aree di interesse naturalistico', piano istituito nel 1985 con l'obiettivo di rendere la conservazione di questi siti compatibile con lo sviluppo socioeconomico delle aree interessate. La Regione Catalogna contribuisce al progetto MEET apportando la sua esperienza nella pianificazione e gestione delle aree naturali protette, nell'organizzazione di attività di ecoturismo (bird watching, trekking, pesca...) e nella partecipazione alle politiche di turismo responsabile. Offre inoltre all'iniziativa MEET la possibilità di intraprendere azioni pilota in uno dei luoghi più conosciuti del Mediterraneo: la "Costa Brava". V. IUCN MED - Centre for Mediterranean Cooperation (Spain) L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) è la più vecchia e grande organizzazione ambientale del mondo, con più di 1.200 governi ed ONG soci. L'Unione opera nei diversi continenti tramite progetti ed iniziative internazionali riguardanti diversi temi (es. business, educazione, ecosistemi, aree protette, politiche sociali ecc...), sebbene sempre legati alla conservazione della biodiversità tramite soluzioni fortemente legate alla natura ed alla governance ambientale.18 A) Dal 2001 è stato avviato il progetto IUCN-Med la cui missione è di influenzare e sostenere le società del Mediterraneo per quanto riguarda la conservazione e l'uso sostenibile delle risorse naturali verso, quindi, uno sviluppo sostenibile. Nel progetto MEET, i compiti della IUCN-Med spaziano dalle attività connesse con la promozione alla capitalizzazione dei risultati del progetto; 18 Il lavoro della IUCN, come autorità mondiale, si sviluppa secondo tre aree-chiavi: - valorizzare e preservare l'ambiente naturale; - governance efficace ed equa dell'uso della natura, volta a consolidare le relazioni personenatura, i diritti e responsabilità, e lo sviluppo di un'economia politica della natura; - sviluppare soluzioni alle sfide globali (es cambiamento climatico, sicurezza alimentare) affidando alla natura un ruolo fondamentale per uno sviluppo sostenibile. Dettagli tratti dalla pagina "Whato we do" https://www.iucn.org/what/ consultata il 22/08/2015 24 occupandosi inoltre del coordinamento delle azioni pilota nelle aree protette, compresi nel Work Package 5, in cooperazione con le autorità nazionali. B) IUCN Regional Office for West Asia (ROWA) rappresenta la sede operativa della IUCN dedicata all'Asia occidentale, nello specifico ai seguenti Paesi: Bahrain, Iran, Iraq, Siria, Giordania, Palestina, Kuwait, Libano, Oman, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Yemen. L'ufficio si trova nella capitale giordana, Amman, e si pone come obiettivo quello di avviare uno sviluppo sostenibile in questi Paesi, cercando di contrastare le molte criticità che li affliggono (degrado del suolo, aridità e desertificazione, estrazione dell'acqua, biodiversità e la perdita di habitat, sviluppo costiero...), e, in questi anni, quelle legate ai conflitti interni e alla guerra. VI. Ministero dell’Ambiente egiziano Il Ministero dell'Ambiente, istituito in Egitto nel 1997, è incaricato della definizione di politiche ambientali e dell'attuazione di iniziative per uno sviluppo sostenibile, in collaborazione con i partner nazionali e internazionali. La 'Environmental Affairs Agency egiziano (EEAA)', braccio esecutivo del Ministero, vede tra le sue funzioni: la formulazione e attuazione di politiche ambientali e di piani necessari per la tutela e sviluppo dell'ambiente, oltre ad essere l'autorità nazionale incaricata della cura delle relazioni ambientali del Paese con gli altri stati e con varie organizzazioni internazionali. VII. Royal Society for Conservation of Nature - RSCN La RSCN è un'ONG indipendente, fondata nel 1966 sotto il patrocinio del re giordano Hussein, con lo scopo di proteggere il patrimonio naturale del Regno tramite la creazione di una rete nazionale di aree protette volta a conservare le biodiversità presenti in Giordania ed a sostenere lo sviluppo delle comunità locali, principalmente tramite corsi di formazione e creazione di posti di lavoro legati ad attività di eco-turismo. 25 VII. Al-Shouf Cedar Reserve - Libano La Riserva naturale Al-Shouf Cedar è la più grande riserva naturale del Libano con un'estensione dal Dahr Al-Baidar a nord fino alle montagne Niha del sud. In quanto 'Riserva della Biosfera' la conservazione del patrimonio naturale e culturale assume un ruolo primario, legato ad uno sviluppo sostenibile dove l'ecoturismo funge da punta strategica. In generale comunque il progetto è aperto a nuovi partners. Può diventare un nuovo partner un'organizzazione, dotata di persona giuridica, che lavora negli ambiti della pianificazione strategica per aree protette e nella promozione o gestione di attività di ecoturismo. 1.2.4 Membri e Aree Protette Per quanto riguarda i membri del progetto, invece, essi corrispondono attualmente alle 20 riserve naturali ed aree protette oggetto degli innovativi pacchetti turistici MEET. Di seguito l'elenco dei membri-AP divisi secondo localizzazione geografica. In Francia: Parco nazionale del Mercantour, uno dei nove parchi nazionali della Francia, gemellato con il Parco Naturale delle Alpi Marittime in Italia. Situato a sud-est del Paese, deve la diversità unica dei suoi paesaggi e del suo patrimonio naturale alla sua posizione geografica, crocevia di influenze climatiche (liguri, alpine, mediterranee e provenzale). E' la regione con la biodiversità più ricca di Francia, con 2000 specie di piante, 58 di mammiferi e 153 di uccelli, inoltre l'area racchiude una serie di valli e laghi di origine glaciale, tra cui la Valle delle Meraviglie conosciuta per le 40.000 incisioni rupestri dal valore archeologico. Le attività per le famiglie, biking, hiking, climbing sono praticabili tutto l'anno. Parco nazionale delle Cevennes, comprendente l'omonima regione naturale, nella Francia meridionale, è ricoperto da oltre 1500 km2 di foresta tra cui si alternano zone umide, collinari e di montagna. La forte diversità di composizione del terreno ed la ricca flora è dovuta alla diversità dei climi, del 26 suolo e dell'altitudini che caratterizzano l'area, dove sono presenti ben 2 410 le specie, di cui 45 % endemiche di vertebrati; infatti, nel 1985, il Parco è stato designato 'Riserva della biosfera' dall'UNESCO. Sono circa 76.000 le persone che vivono all'interno del Parco con una ricca cultura dalle forti tradizioni, a cui si legano attività come esperienze comunitarie, degustazione di cibi tradizionali; altre attività possibili:trekking, arrampicata, speleologia, kayak lungo il fiume, bird watching e pesca. Parco nazionale di Port-Cros, nella parte meridionale del Paese, istituito nel 1963 e gestito da un omonimo ente amministrativo, è uno dei più antichi parchi nazionali francesi ed il primo parco marino d'Europa. Il Parco è un particolare mix tra area terrestre, caratterizzata da zone paludose e forestali, zone collinari e pianure costiere, e l'area marina delle 2 isole del comune di Hyères, una diversità di paesaggi che ospita una vasta gamma di flora e fauna. Presenti anche una zona archeologica e un insediamento umano. Nel 2013 il Parco ha festeggiato il suo 50° anniversario, dimostrando che il turismo ben gestito e combinato con attività di protezione può conservare e ripristinare gli ecosistemi, fornendo alle comunità locali notevoli vantaggi economici dovuti ai milioni di turisti che ogni anni esplorano il suo mondo sottomarino, le sue spiagge e baie. Varie sono le attività possibili: kayak, trekking , bird watching, pesca, la degustazione di piatti tradizionali e bevande, possibili anche attività di meditazione e di volontariato. In Grecia: Parco Nazionale delle Gole di Samariá, istituito nel 1999, si trova sul lato meridionale del pianoro Omalos nell'isola di Creta, una regione affascinante caratterizzata dalle gole di Samariá: uno tra i canyon più lunghi d'Europa (16 km). La zona, ricca di configurazioni geomorfologiche, è un combinazione di diversi tipi di paesaggi: montagne, prati alpini, altopiani, zone "deserto", gole, scogliere e coste, pertanto diverse sono le specie endemiche di flora e fauna, in particolare si ricorda la capra selvatica di Creta o Kri Kri, in estinzione. Tra le attività possibili: escursionismo, arrampicata, speleologia, immersioni, bird watching, pesca, attività culturali legate alle tradizioni locali e volontariato. Parco Marino Regionale del Nord Karpathos Saria e Astakidonision, gestito 27 dalla Management Agency di Karpathos e Saria AP, si estende su 346 km2 di terra e di mare nel nord dell'isola greca Karpathos, nel Mar Egeo. Il Parco è caratterizzato da spettacolari pendii pietrosi, scogliere e coste rocciose tipiche della regione egea, con una varietà di habitat che ospitano molte specie rare ed endemiche, tra cui la foca monaca e il mammifero marino in via di estinzione. Inoltre, i villaggi tradizionali di Olympos e Avlona, nell'entroterra del Parco, conferiscono un carattere rurale unico. In Giordania: Riserva della Biosfera Wadi Mujib, fondata nel 1985, si estende su una superficie di 212 km2 e a ben 416 metri sotto il livello del mare, è la più bassa della terra. Questa riserva, che si affaccia sul Mar Morto creando spettacolari canyon, serve inoltre come punto di sosta per uccelli migratori (come le cicogne bianche...) e ospita molte specie di volatili e di mammiferi, tra cui la Nubian Ibex, un grande capra di montagna, simbolo del Dio della Luna durante il regno di Saba. Hiking e trekking, praticabili principalmente in primavera e autunno, sono le principali attività possibili. Riserva Naturale di Ajloun, nel nord del Paese, è stata istituita nel 1987 per conservare l'importante ecosistema della foresta mediterranea:13 km2 di paesaggio collinare dominato da boschi dalla variegata vegetazione, che fa di Ajloun un popolare luogo per picnic e escursioni, soprattutto in primavera. Molti gli animali che vi abitano, tra cui tassi, volpi e cinghiali, oltre a molti uccelli tipici come la cinciallegra, fringuello d'oro, tortora e ghiandaia. Riserva della Biosfera di Dana, fondata nel 1993, è la più grande riserva naturale in Giordania con un'estensione di oltre 300 km2 coprendo tutte le quattro diverse zone bio-geografiche del Regno: aspetti tipici mediterranei, irano-turanici, zone saharo-arabe e sudanesi, differenti ecosistemi quindi che ospitano centinaia di specie viventi. Numerosi anche i grandi siti archeologici e naturali con canyon e sentieri che regalano viste spettacolari. In Italia: Riserva Naturale Monte Rufeno, parte del 'sistema delle aree protette' del Lazio, che si estende per circa 3000 ettari sul confine con la Toscana e l'Umbria. Fu fondata nel 1983 per la salvaguarda di estesi boschi misti 28 (querce, macchia mediterranea, conifere, antichi uliveti) nel dolce paesaggio collinare attraversato dal fiume Paglia e da altri piccoli corsi d'acqua, che favoriscono la presenza di flora e fauna esclusive del luogo; più a sud si trova il Bosco Sasseto, un serbatoio di biodiversità con centinaia di alberi secolari (lecci, tigli, aceri, faggi...). Molte le fattorie tipiche, restaurate con finalità didattiche e turistiche, insieme ai numerosi servizi per lo sviluppo culturale, l'educazione ambientale e il tempo libero, oltre a confortevoli strutture ricettive. Grazie a un piano d'azione quinquennale, che coinvolge diversi attori locali e prevede attività di turismo sostenibile, nel 2012 la Riserva è stata premiata dalla Federazione Europarc con la CETS. Parco Nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese, situato nel sud del Paese, è l'area protetta più giovane d'Italia, creata solo nel 2007. Il Parco, di notevole estensione in lunghezza, racchiude una vasta gamma di aree protette all'interno del territorio della Basilicata: dalle più alte cime del Lucano alla valle del fiume Agri, e rappresenta una zona di continuità ambientale con i parchi nazionali del Cilento e il Pollino. Oltre a boschi, pascoli e prati, numerose sono anche le aree coltivate, testimonianza della forte presenza umana in questa area, che è stata fin dall'antichità un meraviglioso crocevia di tradizioni, arte, cultura e fede. Parco Regionale Dune Costiere si estende nei territori di Ostuni e Fasano lungo la costa pugliese, da Torre Canne a Torre San Leonardo, per poi inoltrarsi verso le aree agricole dell'entroterra, dove si trovano molte aziende agricole e frantoi storici legati alla presenza di uliveti secolari, oltre ad insediamenti rupestri e affascinanti grotte. Presente anche il Park House (in una stazione ferroviaria in disuso), che fornisce informazioni sul parco e sul contesto naturale, storico e culturale in cui si trova. Diverse le attività di ecoturismo come escursioni in bici, a cavallo o con asini lungo i numerosi itinerari; workshop con corsi di formazione per la degustazione di olive o formaggi nelle aziende agricole e molto altro. Area Marina Protetta 'Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre', nel centroovest della Sardegna, occupa una superficie di circa 25 mila ettari ed è suddivisa in tre zone (zona “A”, “B” e “C”) a diverso grado di tutela. 29 Il paesaggio diversificato include spiagge di sabbia bianca racchiuse in piccoli promontori rocciosi, alte scogliere con strati calcarei e di basalto, zone agricole rurali, la macchia mediterranea, e un ricco sistema di lagune costiere e zone umide. L'ambiente marino favorisce la presenza di diversi habitat come prati di posidonia oceanica e formazioni coralline. In Libano: Riserva Naturale Tyre Coast, a sud di Tiro lungo la costa libanese, con una superficie di 380 ettari, è suddivisa in tre zone: la zona dedicata al turismo, comprendente siti archeologici, la città vecchia, il souk (vecchi mercati) e le più belle spiagge del Paese, offre diverse attività tra cui birdwatching (soprattutto durante la primavera e l'autunno, stagioni di migrazione), ciclismo, fotografia naturalistica, nuoto, diving e snorkeling; la zona agricola e archeologica e, terza, la zona di conservazione. Questa Riserva è caratterizzata da un'interfaccia acqua dolce-marina, grazie agli estuari di acqua dolce e salata che l'attraversano, ed è inoltre un importante sito di nidificazione per gli uccelli migratori e le tartarughe marine. Riserva della Biosfera di Jabal Moussa, nella zona Keserwan-Jbeil a nord del Paese, si affaccia sulla costa mediterranea riflettendo un vero mosaico di sistemi ecologici. Ha una superficie di 6500 ettari, con un'altitudine compresa tra i 350 m ed 1700 m, divisa in una zona centrale, riservata ad esperti e ricercatori, una zona cuscinetto per le attività di ecoturismo, quali escursionismo, esperienze comunitarie, degustazione di cibi e bevande tradizionali; e una zona di transizione, pari a circa metà della superficie totale, che coinvolge le attività umane e l'uso del territorio: la gestione forestale, la produzione di carbone, le attività agricole e pascoli. Riserva del Al Shouf Cedar, la più grande riserva naturale del Paese, che si estende dai boschi di querce del Dahr Al-Baidar a nord fino alle foreste di ginepro e querce della montagna Niha nel sud, l'attrazione principale sono le tre magnifiche foreste di cedri: Maasser Al-Shouf, Barouk e Ain ZhaltaBmohary, pari a un quarto della foresta di cedri rimanente del Libano. La riserva ospita molti mammiferi di medie dimensioni, come il lupo e il gatto libanese della giungla, varie specie montane e una vasta vegetazione. 30 La Riserva è impegnata in importanti programmi di ricerca e osservazione, sviluppo rurale, consapevolezza ambientale ed ecoturismo, uno strumento sempre più importante sia per la conservazione sia per le comunità locali. Le attività eco-turistiche possibili sono: trekking e giri in mountain bike lungo una rete di antichi sentieri, tour culturale nei villaggi e la partecipazione ai festival locali per provare i deliziosi piatti tradizionali ed prodotti rurali. Nell'isola di Malta: Majjistral Nature & History Park, a nord-ovest dell'isola Malta, è stato dichiarato parco nazionale nel 2007 e dotato di un'associazione per la gestione, la 'Heritage Parks Federation'. Il parco, lungo 3 km e largo poco più di 2, fa parte della 'zona protetta a speciale conservazione (ZSC)', la Rdumijiet ta 'Malta di importanza internazionale, ed è composto da una gran diversità di habitat: marittimo, macchia mediterranea, steppa, pendii argillosi, falesie costiere, terreni agricoli e una spiaggia con dune di sabbia. Vasto anche il patrimonio rurale, con antichi insediamenti secolari, oltre a una serie di siti storici e archeologici e alcune strutture militari del periodo britannico. Tra le attività: escursioni guidate, snorkeling e passeggiate al tramonto. In Spagna: Parco Naturale Cap de Creus, in Catalogna, costituito dalla 'Sierra de Rodes' e dal 'cabo de Creus', è infatti diviso in due parti: quella terrestre, con una superficie di 10.780 ettari, e l'area marina, di 3.064 ettari, ospitando quindi diversi habitat ed un vasto numero di specie vegetali ed animali. Cap de Creus, dalla particolare struttura geologica dovuta all'erosione causata dal vento del nord, è rinomato per il suo paesaggio mozzafiato di valli e le colline dominate da dolmen, castelli e viti, mentre l'area marina, con isolotti e scogli, cela profondità coralline spettacolari e una ricchezza di specie marine. Parco Naturale Aiguamolls de l'Emporada, situato nella parte settentrionale della Costa Brava, è il secondo parco più importante della Catalogna, formato da una grande zona umida divisa in due dal fiume Muga, la parte a nord e quella a sud con stagni e praterie caratteristici del paesaggio dell'Alt Empordà. Il Padule dell'Empordà, pari a circa 4.730 ettari, è un mosaico di 31 ecosistemi diversi, ma interdipendenti, un habitat privilegiato per la fauna e soprattutto per gli uccelli acquatici. Parco Nature Montgri, Isole Medes e Parco Naturale Baix Ter, situato nella provincia di Girona, in Catalogna, è composto da tre parti differenti: l'Isola Medes, il massiccio del Montgrí e la pianura alluvionale Baix Ter. La zona marina protetta, più di 2mila ettari, comprende il piccolo arcipelago delle Isole Medes, sette isolotti e alcune scogliere, e vanta uno straordinario valore biologico ed ecologico, che ha comportato al Parco una fama mondiale. In Tunisia: Parco Nazionale di Ichkeul, nella zona più settentrionale del Paese, è costituito da zone umide di particolare interesse idrogeologico, con numerose grotte e sorgenti calde naturali, circostanti il lago Ichkeul, l'ultimo lago rimasto di una catena che si estendeva in tutto il Nord Africa. Questo lago, da cui prende il nome il Parco, è l'unico lago al mondo d'acqua dolce in inverno e d'acqua salata in estate, nonché importante punto di sosta invernale per migliaia di uccelli migratori. Il progetto MEET è aperto ad acquisire nuovi membri, sempre se si tratti di un'organizzazione od organismo, pubblico o privato, responsabile della gestione di aree protette; di esperti in turismo sostenibile o ecoturismo e di Tour Operator che condividono la missione e la visione MEET. 1.3 Obiettivi, Strumenti & Metodi, Risultati Attesi I. Obiettivi Gli obiettivi del progetto sono diversi, primo tra tutti la creazione di un 'modello di sviluppo eco-turistico per le aree protette del Mediterraneo (APs)' focalizzato su una migliore distribuzione dei flussi turistici. Questo tramite una strategia integrata che non punta ad incrementare l'affluenza delle visite turistiche, bensì a destagionalizzare i flussi e, allo stesso tempo, a migliorare la qualità dei prodotti turistici offerti, partendo dall‟approccio CETS. MEET aspira a migliorare la cooperazione tra le aree protette del Mediterraneo attraverso la fondazione di un network di stakeholders, primi tra 32 questi i Parchi Naturali, che rappresentano l‟offerta eco-turistica del bacino. Inoltre il Network vuol stimolare la collaborazione tra il settore privato, la società civile e gli esperti in materia di sviluppo e conservazione sostenibile dei vari Paesi, invitando i parteners al trasferimento e scambio di conoscenze, competenze, lezioni apprese, metodologie e strumenti. Il progetto punta quindi ad attuare una collaborazione tra Paesi geograficamente vicini, ma culturalmente diversi da loro, cercando di armonizzare i rapporti ed unire le forze per attirare mercati lontani, agendo come piattaforma promozionale per le attività di ecoturismo dei membri. Il progetto si propone quindi di sviluppare un'innovativa offerta ecoturistica, racchiusa nel 'Catalogo MEET', tramite la creazione di tre/quattro pacchetti ecoturistici per ciascun Paese partner, costruiti su misura per le nicchie dei mercati di riferimento. Fondamentale sarà pertanto la promozione efficace di tale catalogo, con uno stretto monitoraggio delle tendenze di ecoturismo per un eventuale ri-orientamento della strategia di marketing. Altri obietti di conseguenza sono il miglioramento dell'assetto turistico delle varie destinazioni, con un rinnovo occupazionale sia a livello numerico sia a livello qualitativo, nella speranza che ne segua una nuova visione del mondo del turismo da parte delle istituzioni, nazionali e non, e da parte delle comunità che verranno inevitabilmente coinvolte nel progetto. II. Strumenti & Metodi Il progetto MEET tenta di raggiungere gli obiettivi che si è proposto usando l'approccio della "Carta Europea del Turismo Sostenibile - CETS", un metodo già usato in più di 120 parchi europei per programmare le attività turistiche in modo partecipativo. La sfida per il progetto consiste nell'applicare di questo metodo in una regione molto speciale ed estesa come il Mediterraneo, dove sono presenti sistemi di gestione dei parchi molto diversi tra loro, da sistemi fortemente centralizzati come quelli in Egitto, Malta e Tunisia ad altri, come quelli in Libano e in Francia, poco centralizzati. Il primo anno del progetto è stato quindi impiegato per sviluppare una visione condivisa dei principi di ecoturismo tra i partners e membri, cercando di 33 adattare l'approccio CETS ai diversi Paesi, e per definire i criteri comuni da seguire per implementare le Azioni Pilota. III. Risultati Attesi I risultati attesi sono i seguenti: 1. L'elaborazione di linee-guida da seguire per la pianificazione funzionale dell'ecoturismo nella regione mediterranea, ispirate alle lezioni della CETS. Queste direttive rappresenteranno la base della 'Local Ecotourism Charter – LEC', uno strumento creato proprio per guidare i Paesi mediterranei, non appartenenti alla UE, nella pianificazione dell‟eco-turismo. 2. La stipulazione del 'Mediterranean Ecotourism Planning Scheme' (MEPS), un accordo transnazionale tra le principali istituzioni responsabili del settore turismo nei Paesi partecipanti al progetto. Tale accordo siglerà l'impegno reciproco per una migliore la cooperazione internazionale nello sviluppo dell‟eco-turismo in tutta la regione del Mediterraneo; 3. La realizzazione del 'Catalogo MEET', conosciuto anche col nome di 'Offerta eco-turistica MEPS', che fungerà da vetrina per i pacchetti ecoturistici nelle aree protette del Mediterraneo. 4. La creazione di un Network MEPS, una rete interna al MEET, di aree protette coinvolte nella gestione del catalogo e nella capitalizzazione dei risultati del progetto. Questo Network verrà supportato dalla Segreteria, con sede a Malaga, e dovrà garantire la continuità dei risultati del progetto. 5. Almeno 10 distretti di piccole e medie imprese turistiche locali dedicati allo sviluppo dei prodotti di ecoturismo MEET. L'ideale sarebbe la presenza di un Destination Managment Organization per ogni Paese partners così da agevolare il collegamento tra il Paese e il mercato eco-turistico internazionale, tramite il coinvolgimento di Tour Operator specializzati. 34 1.4 Competenza del Network MEET 1.4.1 Network: compiti dei partners e azioni pilota I. 'Work packages' Il Network MEET, creato durante la riunione a Marsiglia il 27 settembre del 2013, ha iniziato il suo lavoro partendo dall'istituzione dei proprio organi interni (Segreteria, Assemblea Generale e Consiglio direttivo), per poi continuare analizzando i profili dei propri parteners, soci e membri organizzandoli in gruppi di lavoro. Nella prima fase del progetto, sono stati infatti delineati dei 'work packages', cioè dei 'pacchetti di lavoro' in cui vengono specificati compiti e funzioni di cui sarà responsabile un determinato gruppo di lavoro. Questi 'WP' sono 7 e di seguito la loro articolazione: Work package 1 (WP1) - Gestione e coordinamento Il coordinatore di questo WP, nonché beneficiario del progetto, è Federparchi. L'associazione è responsabile dell'organizzazione delle riunioni del Comitato Direttivo e di una sana e accurata gestione finanziaria; pertanto ha avviato un sistema di monitoraggio interno, partendo dall'avanzamento delle attività, tentando di evitare ritardi o problemi, e controllandone l'impatto in modo da verificare la coerenza dei risultati raggiunti con quelli attesi. Work package 2 (WP2) - Progetto di comunicazione Al-Shouf Cedar Society, come coordinatore del WP2, è responsabile della promozione e pubblicizzazione del progetto. Alla società spetta il lavoro legato all'aspetto grafico (logo, video, sito web, materiale informativo...), oltre alle attività di sensibilizzazione tramite la condivisione degli obiettivi e dei risultati ottenuti, presentati anche durante varie conferenze ed eventi. Work package 3 (WP3) - capitalizzazione dei risultati Alla Regione Lazio, coordinatore del WP3, spetta stabilire l'Advisory Panel on Ecotourism e coordinare i partners nel Network MEET, oltre alla definizione del Documento Strategico MEPS riguardante la valutazione dei risultati e le azioni da effettuare una volta terminato il progetto. 35 Work package 4 (WP4) - Metodi e strumenti Federparchi, responsabile anche del WP4, in questo caso si dedica all'indagine 'state-of- the-art ', per studiare le migliori esperienze di ecoturismo nel mondo. L'indagine sarà la base per redigere la 'Carta di Ecoturismo Locale- LEC', in cui viene descritto un approccio locale sostenibile per una migliore distribuzione dei flussi turistici nel Mediterraneo. Work package 5 (WP5) - Azioni Pilota Il WP5 è gestito dalla Royal Society for Conservation of Nature (Giordania) che gestisce la parte riguardante le Azioni Pilota nelle 20 aree protette, dalla progettazione di un unico modello, stilando un 'master plan' per specificarne i dettagli, all'attuazione complessiva delle azioni per ogni area selezionata, controllandone a fondo i risultati. La RSCN si dedica anche alla valutazione dei pacchetti di ecoturismo che costituiranno il 'Catalogo MEET'. Work package 6 (WP6) - Segreteria e Network MEET L'IUCN-Med è il responsabile del WP6, garante della capitalizzazione dei risultati ed incaricato del coordinamento di tutte le attività volte a assicurare la sostenibilità del progetto. La IUCN-Med ha già raggiunto parte dei risultati con l'istituzione del Network MEET, piattaforma di collaborazione a lungo termine per le iniziative di turismo sostenibile nelle aree protette del Mediterraneo, e della Segreteria MEET, organismo operativo della rete. Work package 7 (WP7) - Marketing Il partner incaricato del WP7 è la Regione Catalogna, che ha come primo obiettivo sviluppare un piano di marketing per promuovere le APs del Mediterraneo. Per la realizzazione del Mediterranean Ecotourism Planning Scheme (MEPS) - Piano Marketing, la Regione è impegnata in analisi del prodotto, analisi di mercato e pianificazione con l'identificazione dei tour operator internazionali ai quali proporre accordi commerciali. 36 II. Le Azioni Pilota Per quanto riguarda il WP4 'Metodi & Strumenti', coordinato da Federparchi, un gruppo MEET di esperti in ecoturismo ha redatto il 'Criteria for Pilot Actions selection'19, un documento di riferimento per l'attuazione delle azioni pilota, specificando le caratteristiche relative alla loro gestione ed i criteri per la realizzazione dei pacchetti turistici MEET; individuando poi per ciascun Paese il candidato Pilota dell'Azione. Di seguito una sintesi del documento. Le azioni pilota devono essere attuate all'interno dell'area protetta, collocata necessariamente in una regione ammissibile per l'ENPI -MED Programme20; tramite Atto Pubblico verrà stabilito l'organismo incaricato della loro gestione, solitamente l' 'organo di gestione delle AP' o l'ente nazionale competente. Il processo di gestione dovrà essere un chiaro esempio di approccio partecipativo a tutti i livelli, risultando un beneficio diretto per l'economia locale e svolgendosi in coerenza con gli obiettivi di conservazione della zona. È stato anche elaborato un insieme di criteri aggiuntivi su base nazionale per adattare meglio gli standard e i criteri generali ai bisogni e situazioni relativi ad ognuno dei Paesi partners. Sono state individuate tre diverse situazioni da considerare per l'attuazione delle azioni pilota nei vari Paesi: in Italia, Francia e Grecia la gestione dell'Aree Protette spetta al proprio ente di gestione, non al partner MEET né all'istituzione pubblica responsabile; in Spagna, Egitto, Giordania e Libano, il partner MEET è responsabile di una o più Aree Protette; 19 Criteria for Pilot Actions selection: http://www.medecotourism.org/approach.pdf (31/08/15) Lista delle Regioni del programma ENPI-MED Programm: Pagine 10 - 11 http://www.enpicbcmed.eu/documenti/29_153_20090109135603.pdf consultata 28/08/2015 20 37 in Tunisia, Malta e Cipro, le Aree Protette sono gestite a livello centrale, quindi né dal partner MEET né dall'istituzione pubblica.21 Per quanto concerne i pacchetti eco-turistici che andranno a comporre il Catalogo MEET, essi dovranno avere caratteristiche generali comuni, quali: la tipologia di turisti a cui sono rivolti, cioè eco-turisti provenienti da Paesi anglosassoni (Stati Uniti, Canada, Australia), infatti il pacchetto deve essere obbligatoriamente in inglese ed eventualmente tradotto in altre lingue così da poter essere offerto anche ad altri mercati (ad esempio quello giapponese). La lunghezza temporale deve essere pari a una o due settimane nella bassa stagione, inoltre i pacchetti devono essere concepiti per piccoli gruppi, tra le 4 e le 16 persone, e riguardare principalmente attività e strutture ecoturistiche presenti all'interno o nei dintorni dell'area protetta. I packages dovranno essere soprattutto accumunati dagli aspetti di sostenibilità che caratterizzeranno le attività turistiche strettamente legate all'ambiente, all'economia e alla cultura locale, sostenendo la conservazione e la rivitalizzazione delle zone meno sviluppate con il coinvolgimento delle comunità rurali (se coerente con i bisogni e le esigenze di tutela delle tradizioni locali e dell'identità comunitaria). Per sostenibilità si intende sia quella ambientale: con l'uso di energie rinnovabili, riduzione dello sfruttamento delle risorse naturali, dell'inquinamento e dei rifiuti, unito ad una mobilità sostenibile e un'azione di sensibilizzazione; sia quella economica 21 La lista dei 'Piloti' delle Azioni candidati per i diversi Paesi: Paese N° Aree Italia 3 Federparchi Francia 3 ENPI-Med Spagna 3 Regione Catalogna Giordania 3 RSCN Libano 3 Riserva Al-Shouf Cedar e il Ministero dell'Ambiente Grecia 2 Med PAN – Network of Marine Protected Area Mangers in the Mediterranean Malta 1 MEDPAN e la 'Malta Environment and Planning Authority' Cipro 1 MEDPAN ed il Dip. Pesca e Ricerca Marina - DFMR del Ministero dell'Ambiente 1 marina Tunisia 1 terrestre Candidato MEDPAN e APAL (Agenzia responsabile delle aree marine protette) IUCN-Med e la Direzione gen. delle foreste - Ministero Politiche Agricole 38 che prevede l'uso di tecnologie innovative, meccanismi di supporto per i settori collegati al turismo (es artigianale...) e di finanziamento alle attività sostenibili; sia quella sociale con un aumento della sensibilizzazione dell'opinione pubblica verso la sostenibilità, della consapevolezza della comunità locale verso il proprio territorio e la propria identità culturale, rivitalizzando le tradizioni e sostenendo i possibili scambi interculturali, importante sarà anche il miglioramento degli standard di qualità della vita locale favorito da un'equa distribuzione dei redditi prodotti ed unito ad una rinnovata integrazione sociale, soprattutto per donne e disabili. Per rendere questi pacchetti particolarmente originali ed innovativi, è stata effettuata una dettagliata analisi di ben 60 casi provenienti da tutto il mondo, studiandone modelli, approcci e strumenti di gestione di infrastrutture e servizi, dell'attività di conservazione e commercializzazione dei prodotti, oltre a valutare il legame con le comunità locali e col patrimonio culturale. Tale analisi ha permesso la creazione di un database 'Best Practices' in cui vengono identificate le caratteristiche ideali delle azioni pilota per ogni Paese, con suggerimenti e consigli per lo sviluppo di esperienze di ecoturismo efficaci e innovativi nel Mediterraneo. 1.4.2 Il Catalogo dei Prodotti MEET Ciascuno dei 20 parchi-membri MEET è stato invitato a creare un pacchetto di ecoturismo, di minimo 3 giorni/2 notti, in cui il contatto con la natura e l'incontro con la comunità locale abbiano un ruolo chiave. Infatti i turistivisitatori potranno vivere una vera esperienza d'incontro con l'assetto naturale e culturale del luogo, partecipando alla vita più o meno quotidiana della comunità, conoscendo le attività tradizionali come l'artigianato, o impegnandosi in attività di conservazione della natura, ad esempio nell'attività di pulizia di parchi o spiagge. I pacchetti realizzati dall'avvio delle varie Azioni Pilota nei diversi Paesi sono stati innumerevoli e hanno attraversato diverse fasi proprio partendo dai vari seminari, tra i più rilevanti il seminario “MEET Product Development Training Workshop”, tenutosi a Roma e continuato nel Parco del Monte Rufeno, dal 39 28 al 30 maggio 2014, dove sono state tracciate le linee guida per la realizzazione di packages di buona qualità22, mentre durante il seminario di Malaga del 21/10/2014 sono state stabilite due tornate di "cluster testing" nella primavera 2015, ovvero dei viaggi-test rivolti a esperti ecoturismo, TO Med, partners, personale parchi MEET; a cui seguiranno 'viaggi di familiarizzazione' nell'autunno 2015, per presentare i prodotti ai potenziali acquirenti (TO provenienti da USA, Canada, Australia e Regno Unito). Col meeting a Roma, nel Dicembre 2014, è stato meditato come creare i vari pacchetti multi-destinazione, analizzando i possibili collegamenti (aereo, treno...), i criteri degli operatori turistici, i possibili problemi di sicurezza, la durata media del viaggio dei turisti statunitensi in Europa (18 giorni) e la loro spesa media giornaliera (circa 225 € al cambio attuale). Un'analisi specifica è stata effettuata sul potenziale delle attrazioni e attività eco-turistiche da includere nei pacchetti, raggruppate in 5 gruppi: 1 'Soft adventure' (ciclismo, hiking, trekking, sci, kaying) and 'culture-related activities' (legate alla gastronomia, all'artigianato, all'architettura...); 2 'hard adventure' (climbing, rafting/kayaking, esplorazioni...); 3 Immersioni; 4 'Sun and sand' ( attività legate alla spiaggia e al mare); 5 'Nature-oriented activities' (attività legate a flora e fauna, alla geologia ed all'astronomia). Come previsto nella primavera 2015 si è svolto il 'Cluster testing" organizzato in due sessioni, di cui la seconda sessione è servita a testare i pacchetti già modificati in base alle recensioni-critiche emerse dai questionari di valutazione dei primi viaggi-test. Sono stati 14 i packages testati, divisi in 3 categorie: I Categoria: 'Land' - Escursionismo e Gastronomia 1) Gourmet Cevennes nel P. Naz. Cevennes in Francia (Esempio LAND) Per chi: Adulti 22 Durata: 3 giorni/ 2 notti Linee guida per packages di buona qualità: gestione delle aspettative dei clienti (conoscere la provenienza, che condiziona il modo di viaggiare); il giusto pricing; durata di 10-12 giorni, con minimo 2 giorni nello stesso luogo; mete turistiche incluse (Roma, Petra...) punti salienti per persone che provengono da lontano; investire in buona linguaggio visivo (foto, video...) e assicurarsi che sia "sostenibile" in tutta la catena di fornitura. 40 Escursione alla scoperta dell'eccezionale biodiversità del Parco e del particolare equilibrio tra uomo e natura. Ogni sera degustazione di piatti realizzati con prodotti tipici per mano di un famoso chef Michelin, per poi concedervi un po' di riposo nell'accogliente Hotel 'les Gorges du Tarn'. 2) 'Cedar, faces & tasters' nell'Al-Shouf Cedar Biosphere Reserve Per chi: Adulti Durata: 5 giorni/ 4 notti 3) 'Wet'n wild discovery' - Jordan Eco Trail in Giordania Per chi: Adulti, famiglie, coppie e amici Durata: 5 giorni/ 4 notti 4) 'Flower Power' nel Parco Regionale Monte Rufeno Per chi: Adulti, famiglie e amici Durata: 5 giorni/ 4 notti 5) 'European Megafauna' nel Parco Nazionale Mercantour Per chi: Adulti, famiglie, coppie e amici Durata: 5 giorni/ 4 notti 6) 'Taste of the Season' - Appenino Lucano National Park Per chi: Adulti, coppie e amici Durata: 4 giorni/ 3 notti II. Categoria: 'Culture' - Escursionismo, storia e cultura 7) 'Slow it down' Degustazione lungomare nel Parco Nazionale di Port -Cros (Esempio 'Culture') Per chi: Adulti, coppie e amici Durata: 5 giorni/ 4 notti Beneficiare del ' turismo lento ' immergendosi in paesaggi mozzafiato, incontrando la gente locale in eco-mobilità (a piedi, in bicicletta, in kayak) Conoscere la ricca biodiversità dell'area visitando la miniera di Cap Garonne le Pradet e facendo bird-watching nelle saline della penisola di Giens. 8) 'Myths & root trail' nelle Riserve Jabal Moussa, Tannourine and Ehden Nature in Libano Per chi: Adulti, famiglie e amici Durata: 5 giorni/ 4 notti 9) 'Walking history' nella Dana Biosphere Reserve in Giordania Per chi: Adulti, famiglie e amici Durata: 5 giorni/ 4 notti 10) 'Coasts & cucinas in Apulian AP' nel Parco Regionale Dune Costiere Per chi: Adulti, famiglie e amici Durata: 5 giorni/ 4 notti III Categoria: Sea - (Paesaggi, mare, natura e gastronomia) 11) 'A snorkel in the mountains' - Samaria National Park (Creta - Grecia) (Esempio 'Sea') Per chi: Adulti, famiglie e amici 41 Durata: 5 giorni/ 4 notti Incontrare i cretesi in un'avventura tra mare e montagna, influenzata della gastronomia e della cultura locale con escursioni in paesaggi mozzafiato e snorkeling in incredibili gole marine. 12) 'Phonecian fishing & forlics' nella Riserva Tyre Coast Per chi: Adulti, famiglie e amici Durata: 5 giorni/ 4 notti 13) 'Deep SEAnis' nel Parco Regionale Sinis in Sardegna Per chi: Adulti, coppie e amici Durata: 3 giorni/ 2 notti 14) 'Art and artisans' nei P. Naz Cap de Creus, Aiguamolls & Montgri Per chi: Adulti e amici Durata: 5 giorni/ 4 notti In caso di Paesi di dimensioni ridotte, ma con più di un'area protetta (es Giordania), i diversi pacchetti sono stati accorpati per offrire ai 'testers' un viaggio più lungo, completo della visita alle diverse AP. Dopo il viaggio è stato richiesto ai 'testers' di compilare un questionario con domande mirate all'analisi dell'organizzazione generale e della qualità dei servizi offerti, in modo che gli esperti MEET potessero avere i dati necessari per riorganizzare i viaggi verso la realizzazione del pacchetto ideale MEET e quindi al prodotto finale diretto al mercato (TOs e clienti finali). Per collaudare definitivamente i pacchetti, nell'autunno 2015 si svolgeranno "viaggi di familiarizzazione"23 rivolti ai potenziali clienti, ovvero il personale dei Tour Operator selezionati dagli esperti MEET. I viaggi in programma per testare i 12 pacchetti pronti alla vendita sono: tre in Italia con 'Discover the Unspoiled West Coast of Sardinia' nell'AP marina delle Sinis, 'Ancient Olive Groves & Roman Roads' nel Parco delle Dune Costiere e 'Italy‟s Hidden Beauty' nella riserva del Monte Rufeno; due in Francia con 'The Undiscovered French Riviera' nel Parco Naz. Port Cros e 'Hike up a Gourmet Appetite' nel PN Cevennes; due in Libano con 'Cedars to Sea: The Ancient Phoenician Playground' nelle riserve Al Shouf & Tyre Coast e 'Lebanese Myths, Forests & Adventure' nelle riserve Jabal Moussa, Tannourine ed Ehden; due in Giordania quali 'Spirit of the Jordanian 23 Calendario dei viaggi di familiarizzazione che si svolgeranno nei mesi di settembre e ottobre 2015: http://famtrips.meetnetwork.org/wp-content/uploads/2015/04/MEET-calendarof-FAMSTESTS-Autumn2015.pdf consutata 31/08/2015 42 Desert' nella riserva di Dana e 'Wet ‟n‟ Wild Jordan' nelle riserve Mujib e Ajloun; uno in Grecia con 'Crete: From Mountains to the Sea, Trail of the Gods' nel PN delle gole Samaria; e uno in Spagna con 'Salvador Dali Inspiring Landscapes' nei Parchi Aiguamolls, Cap de Creus and Montgri. La durata di questi viaggi oscilla da un massimo di 7 giorni ( es per il Libano) ad un minimo di 4 (es Dune Costiere, in Italia). 1.4.3 Il mercato e gli intermediari – Tour Operator & DMO Negli ultimi anni si sono registrati importanti cambiamenti, a livello globale, nel mercato turistico soprattutto per quanto riguarda i bisogni dei turisti e, di conseguenza, anche la visione e l'offerta di molti Tour Operators; si è infatti passati da un turismo monolitico e chiuso ad un turismo aperto e stratificato, articolato secondo le esigenze dei singoli fruitori24. La figura del turista, in trasformazione, è sempre più dinamica con nuovi bisogni, riconducibili anche all'incredibile mole di informazioni (turistiche) che può reperire grazie ad Internet. In particolare il recente profilo dell'eco-turista nasce dal rinnovato interesse verso il patrimonio naturale e verso luoghi 'nuovi' e culture indigene, favorito dall'aumento della capacità di spesa e da un marketing ecoturistico capace di raggiungere un pubblico stanco delle affollate destinazioni del turismo convenzionale, in cerca di nuovi stimoli. Diversi studi sull'ecoturismo hanno dimostrato che questo fenomeno è maggiormente sviluppato nel Nord America (USA e Canada con i loro parchi nazionali) e in Paesi come l'Australia e il Giappone che danno molta importanza alle risorse naturali e hanno sviluppato politiche sensibili alla tutela ambientale (pag 70 - Galli). Attualmente molti Tour Operators, imprese che occupano una posizione strategica nella filiera godendo di un certo potere economico (Budeanu 2005), stanno ampliando la loro gamma di prodotti proponendo sempre più spesso viaggi ecoturistici, scelta dovuta sia ad una crescente sensibilità verso i temi ambientali sia per cercare di soddisfare i bisogni della nicchia di ecoturisti, trend in crescita. 24 cit. Tonini N., Etica & Turismo, Edizioni "San Paolo", 2010 43 Per quanto riguarda l'iniziativa MEET, un gruppo di esperti ha avviato un processo di analisi riguardante tutto il lavoro del progetto, le tendenze del mercato globale e di riferimento e la rassegna dei Destination Managment Organization - DMO. Probabilmente è anche grazie allo studio delle analisi di mercato degli ultimi anni che il progetto ha individuato come target-market il mercato anglofono, nello specifico USA, Canada, Australia, Gran Bretagna, e potenzialmente il Giappone, per la promozione e vendita dei propri viaggi. Di seguito quanto è emerso dall'analisi effettuata dagli esperti MEET: - tendenze dei consumatori: si prevede che la vendita di viaggi on-line sarà uno dei settori più in crescita dei prossimi 5 anni, con l'Europa occidentale seguita dal Nord America, come mete preferite. Altra tendenza in aumento è la ricerca di eguaglianza tra prezzo e valore dell'esperienza di viaggio, in cui è sempre più ricercato il contatto con la cultura e la gente locale. Sempre più in voga è l'uso dei Social Network (Facebook, Twitter, Instagram...) per condividere le proprie vacanze, un comportamento conveniente per i fornitori dei servizi che beneficiano di pubblicità gratuita, capace di incrementare il numero dei potenziali clienti. - mercato americano: sono circa 83milioni i visitatori americani in Europa diretti principalmente in Italia, Spagna, Francia e Germania. Le fasce di riferimento sono: golfisti di mezza età, professionisti senza figli e poi le famiglie con budget più ridotto. Per quanto riguarda le prenotazioni sono in aumento le richieste di viaggi di gruppo personalizzati, spesso per viaggiatori più anziani, e quelle di viaggi-escursioni più brevi (4-5 notti). - mercato canadese: rivolto soprattutto a Regno Unito e Francia come destinazioni europee, i viaggiatori sono solitamente più adulti con grandi aspettative per il rapporto qualità-servizi-prezzo, per questo tendono a prenotare con mesi di anticipo e separatamente i vari servizi rivolgendosi principalmente ad ADV specializzate. - mercato australiano: anch'esso vede l'Europa come meta preferita. I viaggiatori, spesso molto giovani, sono desiderosi di esplorare soprattutto mete meno conosciute, sebbene sia in crescita anche il turismo del benessere e della salute per un pubblico più adulto. I viaggi durano dalle 2 44 alle 6 settimane, con itinerari che combinano diversi Paesi e tipi di turismo, pertanto le prenotazioni avvengono con largo anticipo e tramite ADV. - mercato inglese: come mete preferite scelgono Francia, Italia, Grecia, Spagna e Portogallo, benché siano in aumento anche i viaggi in Marocco e Tunisia, in cerca di esperienza autentiche di maggior qualità. Più della metà prenota pacchetti turistici in ADV. In generale tutti questi mercati sono sempre più interessati a mete in grado di offrire esperienze di turismo attivo e legato alla natura (trekking, ciclismo, escursioni...) combinato con un consistente patrimonio culturale, per questo l'area mediterranea è così appetibile! I Tour Operatos outgoing di questi mercati preferiscono lavorare direttamente con i fornitori dei servizi (TO, ADV incoming...) per realizzare un valido pacchetto, preferendo fornitori che si rivolgono a nicchie specifiche, facendo affidamento sulle loro competenze e reputazione. Ovviamente i Tour Operators e le Agenzie di Viaggio a cui intende rivolgersi il progetto MEET sono imprese di un certo livello e con una solida storia alle spalle, ma soprattutto imprese che condividono gli stessi principi legati all'idea di eco-turismo MEET e che per questo si rivolgono ad un certo target di mercato offrendo esperienze di viaggio personalizzate in cui il contatto con la natura e la comunità locale gioca un ruolo fondamentale. In nota la lista dei TO selezionati, suddivisi per provenienza25. 25 Lista TOs della selezione MEET: Stati Uniti d'America: Adventure Travel group, Adventure women, Austin Adventures, Backroads, Greenloons, Responsible Vacation; Canada: Active Journeys, Adventure Centre, Arts & Leisure/Travel with Flair, Butterfield & Robinson, Eldertreks, G Adventures, Gateways International, Great Explorations, Manditours, OmegaTours, Randonneetours, The Vacation Station, Uniktour, Vélo Québec, Bike Tours direct, Boundless journeys, Breakaway-adventures, CW Adventures, Field Guides, High Lonesome Bird Tours, Pure Adventures, Putney Student Travel, Rei adventures, Travcoa, VBT, Victor Emanuel, Wilderness Travel, Zegrahm Expeditions. Australia: Adventure World, Boutique Tours & Travel, Geckos Adventures, Hedonistic Hiking, Peregrine Adventures, Pyrenees Tours, Sisterhood Women's Travel, Slow Tours, Utracks, Via Walking, Walkabout, Gourmet Adventures, World Expedition. 45 Come si può leggere nella la lunga lista molti di questi TO-ADV presentano già nel nome parole come 'adventures', 'walking', 'bike', 'hiking', 'exploration', 'bird', 'slow', 'expedition', termini che ben si legano con il concetto di ecoturismo e di eco-mobilità a cui punta MEET. Per quanto concerne i Destination management Organization- DMO, il progetto punta ad averne almeno uno per ogni Paese partners. Questi DMO servirebbero come intermediari tra i TO-ADV incoming, TO outgoing, organi e partners MEET ed i viaggiatori, oltre a occuparsi delle analisi di mercato e delle strategie di marketing. Gli esperti MEET hanno analizzato vari modelli di DMO presenti in diversi Paesi (Messico, Sud Africa, Colombia...) per realizzare un modello ideale di DMO MEET, che dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: organizzazione no-profit supportata dal governo, con regolamenti pubblici e forte partnership degli stakeholders-finanziatori; una governance dalla forte visione e leadership, con ruoli e responsabilità chiare così come chiari dovrebbero essere le strutture operative e i processi decisionali. Importante l'accrescimento delle competenze e la condivisione know-how, lo sviluppo e la commercializzazione del prodotto, secondo i principi della sostenibilità, e il coinvolgimento della comunità locale, destinataria dei benefici monetari e sociali. 46 2 Case Study : “Jordan Eco-Trial” 2.1 Giordania: informazioni generali 26 La Giordania o Regno Hascemita di Giordania è uno Stato del Medio Oriente, ad ovest del continente asiatico. Confina a nord con la Siria, a nordest con l'Iraq, a sud-est e a sud con l'Arabia Saudita, a sud-ovest è bagnata dal Mar Rosso, a ovest con Israele, il territorio palestinese e il mar Morto. Il territorio giordano, in gran parte costituito da deserti e ampi altopiani, si può dividere in tre zone principali da ovest a est: - la valle del Giordano, che prende il nome dal l'unico fiume di rilievo ed unica vera risorsa d'acqua superficiale: il Giordano, confine naturale con Israele, sfocia nel Mar Morto e continua il suo corso verso sud fino al mar Rosso, l'unico mare che bagna il Paese. - l'altopiano della Transgiordania. In quest'area si trovano i principali centri urbani, Amman, Zarqā, Irbid e Karak, e i più importanti siti archeologici della Giordania: Jerash, Karak, Madaba (e il Monte Nebo) e Petra. - la regione desertica, pari a due terzi del Paese, dove si trovano le cime più alte: il Jebel Rum (1 754m) e il Jebel Umm al-Dami (1 830m) sul confine con l'Arabia Saudita. Il clima varia a seconda della zona: nelle regioni ad ovest e nord è di tipo mediterraneo, con inverni medio-freddi e umidi (occasionalmente con neve) 26 Mappa della Giordania: 47 ed estati calde e asciutte, temperature oltre i 35 °C e precipitazioni piovose fino a 600 mm annui; nelle regioni desertiche a sud e sud-est invece il clima è prevalentemente arido con precipitazioni scarse, inferiori ai 50 mm annui, estati bollenti (temperature oltre i 40°C) e venti freddi negli inverni. La storia della Giordania si lega inizialmente a quella palestinese (riferimenti biblici collegano la Valle del Giordano ad Abramo e Gesù); fino a quando venne assorbita dall'Impero Romano, diventando poi meta di pellegrinaggio in quanto 'Terra Santa'. In seguito ad assumere il controllo fu l'Impero Ottomano che vi regnò fino al declino, poi subentrò il Regno Unito creando lo Stato-colonia della Transgiordania, che conquistò l'indipendenza nel 1946, mentre nel 1953 venne rinominata 'Regno Hascemita di Giordania' e dotata di monarchia costituzionale. L'attuale re è Abdullāh II, figlio del popolarissimo re Hussein, morto nel 1999 dopo aver firmato la pace definitiva con Israele. Per quanto riguarda la demografia, in Giordania la popolazione ammonta a circa 5,9 milioni di abitanti, di cui il 95% è composto da arabi, distinti in arabi giordani (55%) e "arabi palestinesi", siriani e libanesi (circa il 40%), arrivati in conseguenza delle guerre arabo-israeliane (1948; 1967) e degli ultimi conflitti. Il restante 5% della popolazione è composto principalmente da circassi, armeni, ceceni, dom e curdi. I musulmani sunniti costituiscono ben il 92% della popolazione, mentre il 6% è dato dai cristiani (in maggioranza greci-ortodossi) e il restante 2% è legato ad una piccola minoranza drusa e ad una Bahá'í. La lingua ufficiale è l'arabo, sebbene sia largamente parlato l'inglese (obbligatorio nelle scuole) e, secondariamente il francese. Per quanto riguarda cultura, la Giordania può essere considerata un tipico Paese arabo sia per la sua gente amichevole ed ospitale sia per la gastronomia, la musica e l'architettura. Le donne sono piuttosto libere, rispetto ad altri Paesi vicini, sebbene le musulmane usino il velo e vestiti che coprono tutto il corpo; sono ancora comuni i matrimoni combinati. In quanto fra i maggior produttori di olive, l'uso dell'olio è particolarmente comune; mentre i piatti più conosciuti sono l'hummus (salsa-antipasto) e il mansaf, piatto nazionale, simbolo della generosità. Tipico della cultura 48 giordana è gustare tè o caffè arabo, perfetto in ogni momento della giornata, e fumare il tradizionale argileh in ristoranti o negli appostiti coffee shops. La moneta locale è il 'Jordanian Dinar' (simbolo: JD), detto 'jaydee'. Tra le principali città, la capitale Amman, storicamente chiamata 'Philadelphia' e costruita sui sette colli nel nord-ovest del Paese, oggi si estende su una superficie di diciannove colline (jabal), da cui prendono il nome molti dei suoi distretti. Nel nord-ovest del Paese le città Irbid, Zarqa (centro industriale) ed Al-Salt, che fu la capitale dal 1922 al 1924. Importante centro storico e culturale, Madaba è conosciuta anche come 'Città dei mosaici', in quanto nel periodo bizantino gli edifici religiosi e amministrativi vennero arricchiti con particolari mosaici, tratti dalla natura. Nei pressi della città il Monte Nebo, dove venne fatta costruire la prima chiesa del Paese per commemorare la morte del profeta Mosè, che secondo la leggenda rivelò la strada per la Terra Promessa proprio dalla vetta del Monte. La città di Jerash, conosciuta come Gerasa nel periodo del suo splendore sotto i Romani, è oggi una delle province romane miglior conservata. A sud, sul Mar Rosso, la città di Aqaba, unico porto nazionale, e vicino Petra, il più importante sito archeologico e attrazione turistica della Giordania. Il sito, a metà strada tra il Golfo di Aqaba e il Mar Morto, fu nell'antichità una città edomita e poi capitale dei Nabatei. Verso l'VIII secolo fu abbandonata in seguito a catastrofi naturali e alla decadenza dei commerci, sebbene le antiche cavità abbiano ospitato famiglie beduine fino ad anni recenti. Dimenticato, solo nel 1812 il complesso fu rivelato di nuovo al mondo occidentale grazie ad un esploratore svizzero; da lì vennero studiate le numerose facciate intagliate nella roccia, che ne fanno un monumento unico. Nel 1985 Petra fu dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO mentre nel 2007 è stata dichiarata una delle sette meraviglie del mondo moderno. Per quanto riguarda l'economia, la Giordania sta attraversando un periodo di buona crescita, ma l'aridità dei suoi territori costringe l'agricoltura a svilupparsi su spazi assai esigui. Il turismo sta giocando un ruolo sempre più fondamentale, i flussi in crescita sono diretti soprattutto verso Petra e siti 49 archeologici pre-islamici (es Madaba, Jerash), alle località termali del mar Morto, verso la località marina di Aqaba vicina a Wadi Rum (Wadi=letto del torrente, Rum=alto), detta anche 'Valle della Luna', una vallata desertica formata da montagne sabbiose ed intervallata da profondi canyon, con colorazioni molto varie; rinomata anche per la presenza di rare specie endemiche e per la bellezza culturale delle tribù beduine che vi vivono. 2.1.1 Il ruolo della Royal Society for Conservation of Nature La Royal Society for Conservation of Nature - RSCN è una organizzazione non governativa fondata nel 1966 sotto il patrocinio del re Hussein, Presidente Onorario. La RSCN è stato istituita con il compito principale di dedicarsi alla gestione e conservazione delle risorse naturali della Giordania, ed è una delle poche organizzazioni di volontariato in Medio Oriente con un tale mandato di servizio pubblico, infatti come risultato del suo lavoro di conservazione ha ottenuto riconoscimenti internazionali. La RSCN vede tra i suoi partners la United States Agency for International Development (USAID) l'agenzia americana che amministra gli aiuti civili esteri ed opera principalmente in Africa, Asia, America Latina ed Europa dell'Est. Dal 2000, l'USAID ha supportato lo sviluppo dell'eco-turismo in Giordania, visto come un modo per promuovere e finanziare la protezione ambientale, investendo dal 2006 circa 1 miliardo di dollari, permettendo alla RSCN di espandere l'offerte di eco-turismo nelle varie riserve e sostenendo la creazione del Wild Jordan Center ad Amman e di un'accademia per la formazione di guide, ranger ed altri ruoli legati alla protezione della natura. La RSCN è stata inoltre finanziata dalla World Bank, la banca mondiale impegnata in progetti di 'Global Environment Facility' e nel 'Development Programme', programma di sviluppo delle Nazioni Unite. La missione della RSCN è quindi quella di realizzare e gestire una rete nazionale di aree protette per la conservazione della biodiversità in Giordania tramite lo sviluppo di progetti di conservazione su grande scala capaci di integrare la tutela dell'ambiente con lo sviluppo socio-economico delle popolazioni locali che vivono dentro e intorno alle riserve naturali. 50 La Società si è quindi dedicata alla creazione e gestione di sette aree protette nelle zone di Dana, Wadi Mujib, Azraq, Shaumari, Dibeen, Ajloun, Fifa, Yarmouk e Wadi Rum, per un totale di oltre 1200 km2 protetti di impressionanti paesaggi naturali del Paese; altri otto siti sono stati proposti per la creazione di nuove riserve nei prossimi anni. In seguito la RSCN ha avviato diversi programmi di eco-turismo e nuove imprese in grado di fornire posti di lavoro legati alla protezione di queste riserve, migliorando la qualità di vita delle comunità rurali. Tutti i prodotti dell'RSCN e le iniziative di ecoturismo sono commercializzati con il marchio 'Wild Jordan' e l'intera gamma di prodotti artigianali sono disponibili presso il Wild Jordan Center di Amman. Altri compiti della RSCN sono: - far rispettare la legge sulla protezione della fauna selvatica attraverso un mandato speciale da parte del Ministero delle Politiche Agricole, e lavorando a stretto contatto con le forze dell'ordine (ad esempio con i Rangers). - condurre ricerche per aiutare gli sforzi di conservazione; - attività di sensibilizzazione sui temi ambientali, soprattutto nelle scuole, con la creazione di club e programmi di istruzione, campagne ed attività gestite da un comitato di difesa composto da volontari, oltre al programma di membership RSCN per una partecipazione più attiva del pubblico; - l'esecuzione di programmi di riproduzione in cattività e di habitat-oriented, oltre al salvataggio di diverse specie in pericolo di estinzione (es orice araba, gazzelle, stambecchi...), anche con il controllo della caccia illegale. - fornire formazione e capacity building per operatori ambientali e altre cariche in Giordania e tutto il Medio Oriente. Inoltre la RSCN, valido membro dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), è stato il primo partner arabo della BirdLife International, collaborando per conservare gli uccelli ed i loro habitat a livello internazionale. Attualmente, tutte le riserve naturali della RSCN sono state classificati come Important Bird Areas (IBA), importanti aree per la conservazione dei volatili nel mondo. Dal 1994 la RSCN si è dedicata in particolare alla gestione della Riserva della Biosfera di Dana, lavorando direttamente con i villaggi locali e le 51 comunità beduine. Tramite i fondi della USAID, nei pressi della riserva sono stati realizzati dei sentieri, strutture turistiche tramite la ristrutturazione delle case dell'antico villaggio, un campeggio, la Dana Village Guest House, laboratori di artigianato, un centro conferenze, un museo ed il Feynan Lodge, eco-hotel di proprietà della RSCN, premiato a livello internazionale. Tali attività, volte alla conservazione della bellezza naturale e della fauna selvatica della riserva, generano molte opportunità di lavoro per i residenti. 2.2 La mia esperienza di viaggio MEET: Diario di bordo A maggio di quest'anno ho avuto l'opportunità di partecipare ad uno dei viaggi-test MEET: il 'Jordan Eco-Trail', viaggio di una settimana in Giordania organizzato da un Tour Operator locale, il Discover Circle Tours, che ha cercato di costruire un itinerario in grado di soddisfare le richieste ed i criteri propri del progetto e del partner in questione, la RSCN. Di seguito il racconto della mia esperienza di viaggio, iniziata domenica 17 maggio e conclusasi la domenica successiva, il 24 maggio 2015. Giorno 1 - Domenica 17/05 : Volo Roma Fiumicino - Amman con la compagnia Royal Jordanian. Dopo le pratiche per il visto, ho raggiunto l'uscita dove ho conosciuto Marco, l'altro italiano partecipante al viaggio, e il nostro accompagnatore, che ci ha condotto al taxi e accompagnato in hotel. Ad accoglierci all‟Heritage Amman hotel abbiamo trovato Allah, il corrispondete MEET della RSCN, Mohammed, del TO organizzatore del viaggio, e gli altri partecipanti al viaggio-test: due uomini libanesi, di cui uno accompagnato dalla moglie (unica altra donna), che lavorano per agenzie di viaggio concorrenti, dedicate all'organizzazione di attività di turismo attivo in Libano, come trekking, escursioni, arrampicate ecc. Abbiamo cenato nella terrazza del 'Bookcaffe' vicino all‟hotel, dal menù internazionale e, dopo una breve passeggiata, siamo rientrati in hotel. 52 Giorno 2 - Lunedì 18/05: Dopo una bella colazione, siamo saliti su quello che è stato il nostro pullman per tutta la durata del viaggio e ci siamo diretti alla Riserva di Ajloun. Dopo un accoglienza un po' confusa ed una esplicativa introduzione alla riserva, alla sua storia e ai progetti per il futuro, il manager della riserva ci ha accompagnato nel trekking mattutino (circa 3 ore) lungo i sentieri della tipica macchia mediterranea, per poi raggiungere la “Biscuit House”: dove alcune donne del villaggio Orjan producono e vendono caratteristici biscotti. Abbiamo potuto aiutarle nella preparazione e giocare con i loro bambini. Per pranzo abbiamo raggiunto l‟adorabile casa della direttrice della 'Soap House', dove ci aspettava un bel buffet con piatti caserecci, molto buoni; per poi dirigerci insieme alla struttura della RSCN. La struttura ospita: l'accademia dei corsi di formazione per ranger, guide e altre figure legate alla protezione e conservazione della natura e corsi professionali di turismo; un enorme ristorante in costruzione, la “soap house”, sia gli spazi per la produzione e lavorazione del sapone, sia il negozio adibito alla vendita, e la 'arabic calligraphy house', una stanzetta dove una donna spiega i 4 diversi tipi di calligrafia araba. Conclusa la visita siamo tornati alla Riserva di Ajloun, dove abbiamo cenato e pernottato negli ecolodges, situati all'inizio della foresta. Giorno 3 - Martedì 19/05: In mattinata abbiamo lasciato Ajloun per raggiungere la città di Jerash, sito archeologico romano. Dopo una specie di mercato di negozi di souvenir, una piccola salita conduce all‟Arco di Adriano porta d'accesso all'antica Gerasa. Abbiamo visitato tutto il sito: l‟ippodromo, la piazza principale con le colonne, le strade principali che conducevano verso Roma, il tempio, la Chiesa di San Cosmo e Damiano per concludere col bel anfiteatro. Dopo esserci rinfrescati abbiamo ripreso il pullman (più di 2 ore) per arrivare al “Dead Sea Museum”, mentre la guida ci ha spiegava i punti di interesse storico-turistico della Giordania. Una volta arrivati abbiamo visitato subito il museo, conoscendo la storia e i dettagli di questo Mare davvero unico e destinato a scomparire nel prossimo secolo; per poi goderci la sua vista dall'alto punto panoramico: strapiombi di 53 maestose pareti rocciose rosse-marroni con l‟azzurro del Mar Morto ai loro piedi. Abbiamo pranzato nel ristorante di lusso presente nel complesso, per poi rimetterci in viaggio verso il Mar Morto, diretti al 'Dead Sea Spa hotel', hotel 4* sulle sponde del Mare. Avendo il resto della giornata libera, sono scesa in spiaggia insieme a Pascal, la donna che viaggiava nel mio gruppo, e, dopo i fanghi naturali, siamo entrate in acqua: l‟acqua del Mar Morto è qualcosa di davvero strano, diventa difficile anche appoggiare i piedi sul fondo e restare in equilibrio! Raggiunte dagli altri abbiamo parlato del destino di questo mare, osservando le linee bianche che ricordano quanto, in pochi anni, si siano già ristrette quelle acque tanto salate, per poi concederci una passeggiato lungo la riva. Dopo una bella cena, siamo andati a riposare. Giorno 4 - Mercoledì 20/05: Prima di partire per l Riserva di Mujib, si è unito al gruppo Luca SantaRossa, Project Manager del progetto MEET. Raggiunta la riserva abbiamo intrapreso il trekking acquatico nell‟acqua turchina del fiume che si muove tra le altissime (150m)pareti rocciose del canyon. Dopo un primo impatto con rocce da scavalcare e corde con cui aiutarsi, abbiamo preso il via e cammina, nuota, arrampicati, siamo arrivati alla fine del percorso e davanti a noi un bellissimo spettacolo naturale: una cascata con due forti getti di acqua sotto cui ci siamo “fatti il bagno”. Ci siamo poi divertiti a tornare indietro, rassegnandoci infine a salutare quel posto unico e partire di nuovo alla volta di Dana (2 ore di pullman). Percorrendo lunghe lingue di terra brulla con tende di beduini qua e là, abbiamo lasciato la strada principale per salire su verso Dana, tra le curve montane dei bellissimi canyon rossi cangianti, sostando per godere dell‟incredibile vista panoramica: la valle racchiusa tra le gole di Wadi Dana! Dopo poco siamo arrivati al Dana Guest House, accolti con un bicchiere dell‟immancabile thè, ci siamo riposati prima di esplorare i dintorni accompagnati da un'esperta guida locale. Abbiamo attraversato l‟antico villaggio di Dana, risalente all‟Impero Ottomano, continuando il nostro trekking (4 ore) sulle grandi pareti rocciose che regalano la vista di tutta la Riserva, fino a raggiungere il “Rummana Campsite, un piccolo accampamento di beduini, dove abbiamo 54 avuto qualche momento per godere dell'incredibile paesaggio prima di tornare alla RSCN‟s Guest House a bordo di una specie di pick-up. Giorno 5 - Giovedì 21/05: Dopo una levataccia mattutina e la colazione in terrazza davanti al vasto paesaggio, siamo partiti per il lungo trekking guidato (7 ore) nella Riserva della Biodiversità di Dana, passando da pareti rocciose, a terre brulle, attenti a tutti gli animali che incontravamo (gechi, capre, farfalle, volatili...), continuando lungo il letto del fiume fino alla zona desertica dove si trova l'eco-lodge di Feynan, la nostra meta. Stanchi abbiamo pranzato e poi riposato. Nel tardo pomeriggio un beduino, impiegato della struttura, ci ha accompagnato alla sua tenda-casa per la tradizionale preparazione del caffè, per poi goderci insieme il bellissimo tramonto; ore in cui abbiamo potuto conoscere meglio la cultura dei beduini. Dopo una cena in un atmosfera magica, vi è stata la presentazione dell'Eco-Lodge, premiato a livello internazionale, e una lezione di astrologia per conoscere le costellazioni visibili da quel luogo incredibile. Giorno 6 - Venerdì 22/05: Una volta svegli in quel paradiso apparentemente lontano da tutto, ad aspettarci la colazione e poi, fuori dall'eco-lodge, i pickup dei beduini pronti ad accompagnarci in 'città'. Raggiunto il nostro pullman ci siamo diretti (quasi 2 ore) verso una delle nuove sette meraviglie del mondo: Petra. Abbiamo dedicato tutta la giornata per la visita di questa antica e imponente città, percorrendo i grandi canyon, ammirando le incisioni sulle pareti, per poi soffermarci a contemplare El Khasneh, il Siq, percorrendo la Strada delle Facciate verso l'anfiteatro. Dopo pranzo abbiamo visitato le tombe reali e il monastero, per poi avviarci verso l'uscita, sempre attenti ai beduini che sfrecciavano con le carrozze cariche di turisti. Saliti sul pullman, abbiamo raggiunto (1 ora) Aqaba, città portuale sul Mar Rosso. Ci siamo rilassati in hotel prima di uscire per la cena e una piacevole passeggiata nel quartiere turistico, vicino al mare. 55 Giorno 7 - Sabato 23/05: Abbiamo iniziato la giornata raggiungendo l' 'Aqaba bird observatory', appena fuori dalla città, ma nonostante una visita completa non abbiamo visto molti volatili. In seguito ci siamo diretti al porto dove un piccolo yacht ci ha portato a largo del Mar Rosso, vicino alle barriere coralline perfetto per lo snorkeling. Dopo il pranzo in barca, siamo tornati con calma verso il nostro pullman per rientrare ad Amman. Raggiunto l'Heritage hotel c'è stato il momento dei saluti, così Allah della RSCN, Mohammed del TO, la nostra guida e Luca, il project manager MEET, ci hanno salutato, mentre con il resto del gruppo abbiamo cenato e passeggiato un ultima volta per le stradine della città illuminata. Giorno 8 - Domenica 24/05: In mattinata abbiamo raggiunto l'aeroporto pronti per tornare a casa, dopo gli ultimi saluti. 2.3 Riflessioni sulla sostenibilità di questo viaggio Considerando che questo viaggio aveva lo scopo di testare l'organizzazione del package, di seguito una considerazione degli aspetti critici e dei dettagli da perfezionare, inseriti anche nel 'Questionario di valutazione finale MEET'. Partendo dai mezzi di trasporto: - tutti i partecipanti hanno raggiunto la Giordania con voli di diverse compagnie, ma fra queste alcune sono impegnate in progetti ambientali volti alla compensazione delle emissioni di anidride carbonica? Si ricorda infatti che l'aereo è uno dei mezzi più inquinanti a causa dell'emissione di CO2; - il mezzo usato per gli spostamenti da un luogo all'altro è stato un pullman a benzina, che poteva ospitare circa 20 persone. Considerando che abbiamo superato i 130km in soli 5 giorni, spesso con l'aria condizionata accesa, sarebbe stato possibile spostarsi nel Paese con un mezzo meno inquinante (ad esempio un pullman più piccolo con batteria elettrica o impianto a metano) o in alcuni casi limitarne l'uso favorendo mezzi più ecologici, come la bicicletta, animali da soma o mezzi pubblici? Per quanto riguarda le strutture in cui abbiamo alloggiato, esse sono classificabili in due tipi: il primo è sono gli hotel di categoria medio-alta 4*, 56 situati in punti strategici e vicini alle zone di interesse turistico, mentre il secondo tipi si rifà al concetto di struttura sostenibile, costruita con materiali locali in armonia con l'ambiente circostante vicini alle riserve ed ai villaggi, con personale del posto. Tra le strutture del primo tipo rientrano: l'Heritage Amman Hotel, vicino al centro della capitale, in stile moderno e camere-monolocale (ingresso, bagno, letto matrimoniale, una piccola area soggiorno e un angolo cucina). Il 'Dead Sea Spa hotel', un enorme complesso alberghiero 4* simile a un villaggio turistico, costruito lungo le sponde giordane del Mar Morto, in gran parte cementificate e divenute 'Area-hotel'. Con accesso diretto alla spiaggia, spa, piscine e ristoranti con cucina internazionale. Il lussuoso 'Hilton Double Tree hotel' a Aqaba, località già di per sé molto turistica per la sua posizione sul Mar Rosso. Nessuna di queste strutture presentava particolari caratteristiche legate alla sostenibilità: imponenti strutture con personale di diverse nazionalità (tra cui molti asiatici), cucina internazionale e nessuna prevenzione per il risparmioriciclo dell'acqua; l'opposto delle strutture del secondo tipo, tra cui: gli ecolodge in legno situati all'inizio della riserva di Ajloun, vicini alla reception e al ristorante dove gli impiegati erano gli abitanti dei villaggi circostanti la Riserva, così come i rangers e le guide, formatisi con i corsi del centro nella sede della RSCN. La 'Dana Guest House' costruita in legno e mattoni, con camere basiche, bagni in comune e terrazze che regalano la vista della Valle-Riserva. Il personale proviene dalle zone limitrofe e la cultura arabo-giordana si ritrova nelle piccole cose come l'accoglienza con tè tipico, nella comunicazione e nei gesti che compensano la mancanza di conoscenza della lingua inglese e nella cucina: dalla colazione alla cena solo piatti e prodotti della zona. La struttura è stata costruita sul promontorio vicino all'antico villaggio di Dana, risalente all‟Impero Ottomano, dove vivono oggi alcune famiglie della vicina città, riutilizzando gli originari edifici trasformati in strutture ricettive, per un totale di circa 100 posti letto, una specie di iniziativa che in Italia potremmo associare ad un albergo diffuso. 57 Sebbene la struttura che mi ha colpita in particolar modo è stato il 'Feynan Eco-Lodge', anch'esso costruito grazie alla RSCN. Questa struttura in mattoni riprende lo stile degli antichi caravanserragli e si innalza su due piani nell'area desertica alla fine della Riserva di Dana, vicino alla città di Feynan e a varie tende-casa dei beduini, sempre più coinvolti nelle attività turistica sia come impiegati dell'eco-lodge sia in attività culturali rivolte agli ospiti della struttura, ad esempio lezioni di cucina tipica, pascolo con capre, preparazione del caffè arabo e molte altre. Questo Eco-lodge ha vinto diversi premi proprio per l'impegno che dimostra verso i temi di sostenibilità: pannelli solari sono installati sopra la struttura, l'uso di corrente elettrica è limitato alla reception, alla cucina e ai bagni, mentre in tutte le altre stanze, sia nelle camere che negli spazi condivisi, al calar del sole a far luce sono solo le candele, lavorate dai beduini in uno spazio apposito all'interno dell'eco-lodge. Grande attenzione è prestata anche al riciclo, infatti dove possibile sono collocati distributori d'acqua per scoraggiare l'uso eccessivo di bottiglie di plastica e contenitori per la raccolta differenziata. Il Feynan Eco-lodge credo sia l'esempio che meglio rappresenta il concetto di sostenibilità a cui si rifà il progetto MEET sia per le pratiche sostenibili a cui tutti sono molto attenti, sia per come riesce ad armonizzare l'attività turistica con la vita dei beduini, coinvolti al 100% e contenti all'arrivo degli ospiti interessati alla cultura e alla natura che contraddistingue le loro terre. Da commentare anche le attività svolte nell'arco del viaggio. Tra le attività sostenibili, oltre ai vari trekking, abbiamo potuto partecipare alla preparazione dei biscotti nella Biscuit House, alla lavorazione del sapone intagliandone la massa nel laboratorio della 'Soap House' e alla lezione di scrittura araba, sebbene non siamo mai riusciti realmente a dialogare con le donne che vi lavoravano, soprattutto per problemi linguistici. Altre occasioni in cui siamo stati a contatto con la gente del luogo sono state con il personale del Feynan Eco-lodge e dell'Aqaba Bird Observatory, che si è dimostrato davvero disponibile e compiaciuto dell'interesse al dialogo e delle mie domande per conoscere meglio il loro modo di vivere, le loro usanze e i loro pensieri riguardo al turismo e ai turisti. 58 Poco piacevoli sono invece stati i beduini che lavorano a Petra, soprattutto per il modo arrogante e intimorante di trattare coi visitatori e per lo sfruttamento dei bambini impiegati nella vendita di souvenir e cianfrusaglie e nel noleggio di animali da soma come asinelli o pony. Nei posti più turistici come Amman, Aqaba e sul Mar Morto è stato impossibile incontrare gente del posto con cui poter parlare o partecipare ad attività culturali. Anche nelle Riserve sfortunatamente non abbiamo avuto molto tempo per le attività nelle comunità, ad esempio sarebbe stato molto interessante partecipare ad alcune delle molte attività coi beduini di Feynan o dormire nelle tende del Rummana Campsite o passeggiare nei paesini degli ex-titolari delle terre diventate oggi parte della Riserva di Ajloun. Sarebbe stato bello anche condividere il momento dei pasti con la gente del luogo, seduti insieme, cercando di capirci e conoscerci. A volte ho infatti avuto la sensazione che i rapporti con la gente del luogo fossero limitati e controllati, mentre a mio avviso dovrebbe essere la parte più bella del viaggio; per questo nel questionario di valutazione ho suggerito di inserire meno attività e spostamenti per lasciare più spazio alla vera conoscenza del luogo, omettendo hotels di alto livello a favore di realtà più piccole come Guest House, magari più lontane dai punti di interesse, ma più reali permettendo di parlare e conoscere le strade e i modi di vivere della popolazione giordana. Forte anche il contrasto tra i trekking e le permanenze in riserve naturali, come Dana e Feynan, alle visite successive a Petra o Aqaba. In particolare a Petra ben visibile è il turismo di massa con centinaia di visitatori al giorno che spesso scelgono di visitare il sito su carrozze o in groppa a cavalli, asini o dromedari, animali maltrattati, frustati e incitati continuamente dai beduini, sporchi e spesso maleducati con i turisti che passeggiano o non interessati ai loro servizi ne ha comprare oggetti sulle loro bancarelle. Orribile è l'impiego dei bambini, di tutte l'età dai 5/6 anni in su, che hanno già sviluppato un certo modo di porsi 'per gli affari', che puntano a far pena ai turisti, i quali spesso tendono a comprare o a regalare monete o cibo, pensando di aiutarli. 59 Mi chiedo se per un sito turistico di tale portata non sia possibile prendere dei provvedimenti a livello nazionale o internazionale per gestire in un modo migliore la presenza dei beduini. Da segnalare anche l'uso eccessivo delle bottigliette di plastica che ogni giorno ci venivano consegnate, mentre sarebbe stato più sostenibile e innovativo regalare a ciascun partecipante una borraccia da riempire ogni volta che ne avevamo l'occasione, sebbene sia comprensibile che in determinate situazioni non fosse possibile. 2.4 La mia proposta di itinerario Tornata dal viaggio ho compilato il 'Questionario di valutazione', esprimendo le mie riflessioni su cosa poteva essere migliorato o rivisto per una maggiore sostenibilità del viaggio. Inoltre svolgendo il mio stage in un'agenzia di viaggi sostenibili interessata a proporre un proprio itinerario in Giordania, ho avuto modo di occuparmene personalmente riflettendo sulla mia esperienza. La mia idea sarebbe di aggiungere due giorni rispetto al 'Jordan Eco-Trail' per un totale quindi di 10 giorni e 9 notti, in modo che i viaggiatori abbiano modo di godersi maggiormente ogni visita e pernottamento, senza dover essere costantemente pronti a spostarsi e a cambiare alloggio. 60 Di seguito quindi la mia proposta di itinerario: Giorno Città Transfer 1 Amman Volo e taxi 2 AmmanJerash Ajloun Bus Privato 3 Ajloun Monte Nebo Bus Privato Madaba Ma'in 4 Ma'in - Mujib Bus Privato - Dana 5 Dana Feynan Feynan Petra Dove dormire Attività Amman : hotel Passeggiata in serata per il centro eco-friendly o città guesthouse Visita al sito archeologico a Jerash in prima mattinata; Raggiunta la R.N di Ajloun pranzo Amman- Jerash= 1h Eco-lodge e trekking guidato nella foresta, Jerash - Ajlou= 50min nella Riserva raggiungendo la 'Biscuit House'+ di Ajloun visita alla sede della RSCN e alla 'Saop house' + lezione di scrittura araba. Rientro alla Riserva per la cena e il pernottamento. Visita al Monte Nebo e alla città di Ajloun - M Nebo Madaba (pranzo) e ai suoi mosaici Evason Ma‟In Madaba = 2 h (Chiesa di San Giorgio). Hot Springs Madaba - Ma'in = Nel primo pomeriggio (15 circa) Hotel 40min partenza per le terme di Ma'in e pomeriggio di relax. In mattinata hiking acquatico nella Riserva di Mujib. Dana guest Ma'in - Riserva di Mujib Pranzo al sacco verso Dana. house o = 30 min Trekking: villaggio di Dana, Wadi Feynan EcoMujib - Dana = 2h Dana e Rummana Campsite, Lodge incontro con i beduini. Rientro e cena Feynan EcoLodge Feynan Piccola Petra 6 (opz 1) Bus Privato (Beida) Petra 7 (opz.1) Petra 6 (opz 2) Durata transfer Bus Privato Petra Bus Privato 7(opz 2) Aqaba - Wadi Rum Feynan- Beida =2h Beida Petra=20min Petra Petra Feynan- Petra =2h Petra - Aqaba = 2h Aqaba - W. Rum=1h Petra Wadi Rum Petra-Wadi Rum=2h Wadi Rum Trekking mattutino (13 km) nella Riserva di Dana. Feynan Ecolodge: pranzo e attività coi beduini Trasferimento con pick up in città, poi visita Beida e Petra. Sistemazione in hotel e visita notturna del sito. Visita Petra Trasferimento con pick up in città, poi visita Petra. Sistemazione in hotel e visita notturna del sito. Mattinata dedicata ad attività nel Mar Rosso. Pranzo e partenza per Wadi Rum. Riposo, cena e pernottamento in tende beduine Raggiunta Wadi Rum in prima mattina + giornata dedicata all'escursioni (con cammello) + cena e pernottamento in tende 8 Wadi Rum Bus Privato 9 Wadi Rum Mar Morto Wadi Rum - Mujib (Mar Bus Privato Chalets Mujib Morto) = 3.30 h Partenza per il Mar Morto, sistemazione negli chalets lungo mare nella Riserva di Mujib. Giornata libera per fanghi e relax. 10 Mar Morto Aeroporto di Amman Italia Riserva Mujib Aeroporto di Amman = Bus Privato 1.20 h A seconda dell'orario del volo partenza dagli chalets verso l'aeroporto. Volo e rientro a casa. 61 2.4.1 Aspetti di sostenibilità del nuovo itinerario Confrontando i due itinerari ritengo che il secondo sia maggiormente in linea con l'idea di sostenibilità. Per quanto riguarda gli spostamenti, essi diventano veramente difficili senza un mezzo privato, in quanto in Giordania non sono presenti servizi ferroviari interni e il servizio di trasporto pubblico è limitato ad autobus di linea che collegano le grandi città e minibus (esigui e con orari irregolari) per collegare le città più piccole. L'opzione migliore per questo viaggio è quindi un pullman privato, che dovrebbe essere almeno dotato di impianto a metano, meno inquinante, dati i numerosi spostamenti in programma. Gli alloggi previsti sono strutture eco-sostenibili a partire dall'eco-hotel di Amman, sostituibile a seconda del tipo di gruppo con una guest house situata in una zona più centrale, seguendo con i bungalow nella Foresta di Ajloun e alle camere dell'Eco-Lodge di Feynan, gli stessi del viaggio-test. Potrebbe essere una valida opzione sostituire l'alloggio nella 'Dana Guesthouse' a favore dell'Eco-Lodge di Feynan, senza cambiare di nuovo il luogo del pernottamento e dedicando più tempo a questa magnifica struttura e alle attività offerte nei suoi pressi. Inoltre il lungo trekking di 13km (6-7 ore) da Dana a Feynan potrebbe essere riservato a viaggiatori più sportivi, mentre per altri tipi di viaggiatore si potrebbe offrire un'escursione nella Riserva con animali da soma o mountan bike, riservando più tempo per le attività culturali. La scelta di sostare ben 2 giorni a Petra (i giorni 6 e 7) è pensata per offrire una visita del sito meno frettolosa e più rilassante, sebbene per il tipo di viaggiatori a cui si rivolge il pacchetto, eco-turisti interessati più alle peculiarità naturali che ai grandi must, il pernottamento potrebbe essere direttamente a Wadi Rum, eliminando il giorno dedicato esclusivamente a Petra (7° giorno) o impiegandolo per raggiungere Aqaba, sul Mar Rosso, dove numerose sono le attività possibili, tra cui lo snorkel, arrivando nel pomeriggio a Wadi Rum, pernottando ben due notti nelle tende dei beduini ed avere tutto il giorno seguente da dedicare alla 'Valle della Luna'. Le ultime strutture ricettive sarebbero quindi un eco-hotel a Petra (a seconda dell'opzione scelta), le tende dei beduini nel deserto di Wadi Rum e per finire 62 gli chalets della Riserva di Mujib, lungo le rive del Mar Morto, regalando così ai viaggiatori un ultimo rilassante giorno di viaggio per conoscere e apprezzare questo Mare unico e i suoi dintorni ancora naturali. I pasti avverranno quando possibile nelle strutture ricettive o nelle tende dei beduini, in alcuni casi sono previsti pranzi al sacco durante il tragitto. 2.5 Riepilogo delle considerazioni Vorrei concludere le mie riflessioni mettendo in evidenza che già di per sé il viaggio "Jordan Eco Trail" presentava molti aspetti di sostenibilità sia per i luoghi visitati sia per le strutture ricettive in cui abbiamo alloggiato. Inoltre è stato davvero interessante venire a contatto con la Royal Society for Conservation of Nature - RSCN conoscendo direttamente alcuni dei suoi impiegati, vedendo con i nostri occhi i risultati già ottenuti dall'organizzazione ed ascoltando la soddisfazione delle molte persone giordane, uomini e donne, che hanno trovato un impiego nelle attività turistiche e in quelle di protezione e conservazione della natura e della biodiversità che contraddistingue le loro terre. Per questo credo che già il secondo viaggio-test si avvicinasse all'idea di pacchetto per la Giordania che il progetto MEET vuol proporre e, pertanto, sono sicura che con le modifiche apportate in seguito ai feedback dei questionari finali sia del primo sia del secondo 'cluster testing', il viaggio di familiarizzazione che si terrà questo Ottobre 2015 potrebbe già essere una valida proposta di farm-trip da inserire nel Catalogo MEET. 63 Conclusione Ricordando che il bando lanciato dall'Autorità di Gestione Comune (Regione Sardegna) fissava la data termine del Progetto MEET, e degli altri progetti strategici, al 31 Dicembre 2015, proprio questo Ottobre l'iniziativa arriva alla sua scadenza. Dovremo però aspettare gli ultimi mesi del 2018 per avere la conferma del successo del progetto: infatti dall'Ottobre 2015 i prodotti verranno presentati sul mercato, ma solo nei mesi successivi si capirà se riusciranno ad essere apprezzati e venduti con un valido ritorno economico, necessario per garantire la continuità del programma MEET anche dopo la fine del finanziamento ENPI. Nel caso in cui i prodotti si rivelassero poco appetibili, e quindi in assenza di vendite, l'iniziativa MEET si limiterà ad essere stata un buon test per valutare il mercato, evidentemente ancora non pronto per simili prodotti sostenibili. 27 Personalmente credo che questo progetto non resterà solo un semplice test per saggiare il mercato, ma che col tempo raggiungerà gli obiettivi preposti, considerazione dovuta al fatto che alcuni degli obiettivi sono già stati in parte raggiunti. Primo tra tutti la realizzazione di un modello di sviluppo ecoturistico per le aree protette del Mediterraneo, parzialmente concretizzato nell'ambito del Work Package 4 'Metodi e Strumenti', quando è stato elaborato il Criteria for Pilot Actions selection, documento di riferimento per l'attuazione delle Azioni Pilota nei diversi Paesi partners e contenente i dettagli-guida per la realizzazione dei packages del Catalogo MEET; oltre ai vari seminari in cui si sono riuniti esperti di eco-turismo, marketing e i rappresentanti dei Parteners, per tracciare le linee-guida necessarie sia per la realizzazione del Catalogo MEET sia per l'elaborazione della Local Ecotourism Charter - LEC, lo strumento che guiderà unitariamente i Paesi mediterranei nella pianificazione dell'ecoturismo. La rete MEET sta tutt'ora lavorando per la creazione di un unico brand per il turismo sostenibile nel Mediterraneo, che si concretizzerà con la stesura finale della Local Ecotourism Charter e che troverà fondamenta nella stipulazione del Mediterranean Ecotourism Planning Scheme - MEPS, 27 informazioni tratte dall'intervista a Luca SantaRossa, project manager MEET. https://www.youtube.com/watch?v=SK-5iQR6cXM consultata 15/09/2015 64 documento strategico che presenterà la capitalizzazione dei risultati ottenuti e la definizione delle azioni da effettuare, una volta terminato il progetto MEET per la promozione delle aree naturali. Sarà il nuovo Network MEPS, nato dalla rete MEET, a continuare il lavoro di gestione e coordinamento delle Aree Protette, garantendo la continuità del progetto e della cooperazione tra i diversi settori istituzionali e non, pubblici e privati, dei Paesi Partners. Tra gli altri obiettivi in parte raggiunti ritroviamo anche il miglioramento dell'assetto turistico, in particolare a livello di sostenibilità, delle varie destinazioni MEET; esempio certo della Giordania, grazie principalmente all'azione della RSCN, partner ufficiale. Inoltre credo che il successo del progetto sarà dovuto alla scelta ottimale del target market, nel quale si ritrovano i tour operators, come intermediari, e gli ecoturisti, clienti finali, dei Paesi anglofoni, Stati Uniti, Canada, Australia e Regno Unito, oltre al potenziale Giappone, nazioni dove il fenomeno ecoturistico e la tutela ambientale sono particolarmente sviluppati. Infatti nei mercati citati sono sempre di più le imprese turistiche environment oriented, con numerosi TO e agenzie di viaggio specializzati in ecoturismo o turismo sostenibile, tra cui ritroviamo probabilmente anche alcuni dei TO della selezione MEET. Molto positivo è anche l'incremento deI numero di ecoturisti, viaggiatori non turisti28, con gli obiettivi di godere dell'ambiente naturale che visitano, di preservare le risorse ambientali e di appoggiare l'economia e la popolazione locale. Posso quindi concretare che tutti questi positivi cambiamenti dimostrano una rinnovata consapevolezza dei limiti esistenti anche per il turismo e che, pertanto, diventa necessario modificare i modelli di turismo non sostenibile tramite una miglior governance, capace di interventi diretti e indiretti, e attraverso un nuovo atteggiamento del turista.29 Il progetto MEET, nello specifico, vuol centrare proprio questo obiettivo cercando di fornire con la Local Ecotourism Charter - LEC un quadro di base 28 Non sparate sul turista - Duccio Canestrini Affermazione tratta dalla Comunicazione della Commissione della Comunità Europea al Parlamento - Orientamenti di base per la sostenibilità di un turismo europeo, Bruxelles 2003 29 65 per lo sviluppo delle aree protette e del turismo sostenibile nei Paesi parteners, ispirandosi ai principi della Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle Aree Protette, a sua volta frutto di riflessioni su documenti come il Rapporto di Brutland (1987), l'Agenda 21 (Rio de Janeiro - 1992) e la Carta del Turismo Sostenibile (Lanzarote - 1995). Concludo riportando la sintesi dell'Articolo 3 e dell'Articolo 5 del Codice Mondiale di Etica del Turismo del 2012, in quanto a mio avviso esplicativi del lavoro e degli obiettivi del progetto MEET. L'Art. 3 'il turismo quale fattore di sviluppo sostenibile' prevede che gli attori del settore turistico si impegnino nella salvaguardia dell'ambiente e delle risorse naturali al fine di promuovere una crescita economica sana, costante e sostenibile, capace di soddisfare in modo equo le necessità e le aspirazioni delle generazioni presenti e future. Sarà incoraggiata la ripartizione, nel tempo e nello spazio, dei flussi turistici così da ridurre la pressione delle attività turistiche sull'ambiente e incrementare l'impatto benefico sull'industria turistica e sull'economia locale. L'Art. 5 ' Il turismo quale attività di sviluppo per i paesi e le comunità ospitanti' tratta l'importanza del coinvolgimento delle popolazioni locali nelle attività turistiche di cui condivideranno in modo equo i benefici economici, sociali e culturali. Le necessarie politiche turistiche punteranno al miglioramento del tenore di vita e presteranno un'attenzione ai problemi specifici delle zone costiere e dei territori insulari ed alle esigenze delle regioni rurali e montane vulnerabili, per le quali il turismo rappresenta una rara opportunità di sviluppo alla luce del declino di attività economiche tradizionali. Proprio ciò che partners, membri e donor si aspettano dal Progetto MEET: un'iniziativa in grado di rinnovare il settore turistico in luce sostenibile coinvolgendo tutti gli stakeholders, dalle istituzioni pubbliche e private alla popolazione locale, per un turismo che guarda al futuro del Mediterraneo. 66 Bibliografia Aime M. - L'incontro mancato, Bollati Boringhieri, 2005 Bruscino A., Il turismo sostenibile, libreriauniversitaria.it, 2011 Canestrini D., Andare a quel paese. Vademecum del turista responsabile, Feltrinelli, 2003 Canestrini D., Non sparate sul turista, Bollati Boringhieri, 2004 Casari M., Turismo e Geografia, Hoepli, 2008 Daclon C., Mediterraneo ambiente e sviluppo, Maggioli Editore, Rimini 1993 Galli P., Notarianni M. La sfida dell'ecoturismo, De Agostini, Novara 2002 Tonini N., Etica & Turismo, Edizioni "San Paolo", 2010 Codice Mondiale di Etica del Turismo, 2012 Sitografia Sito istituzionale progetto MEET: http://www.meetnetwork.org consultata 10/09/2015 MEET Project (tutto il sito) http://www.medecotourism.org consultata 15/09/2015 Federparchi consultata 10/09/2015 http://www.parks.it/federparchi MEET - Conferenza stampa lancio progetto (Roma, 12/03/2013) http://www.parks.it/federparchi/PDF/MEET-Conferenza.progetto.Roma.12-03-2013.pdf consultata 10/08/2015 ENP: https://en.wikipedia.org/wiki/European_Neighbourhood_Policy consultata 30/07/2015 ENPI: Ec.europa.eu/europeaid/funding/european-neighbourhood-and-partnershipinstrument-enpi_en consultata 30/07/2015 ENPI CBC: http://ec.europa.eu/enlargement/neighbourhood/cross-bordercooperation/index_en.htm consultata 10/08/2015 ENPI CBC - Strategy Paper 2007-2013: consultata 10/08/2015 http://ec.europa.eu/enlargement/neighbourhood/pdf/enpi_cbc_sp_ip_2007-2013_final_en.pdf 67 ENPI CBC Med: Progetti strategici per la cooperazione: consultata 9/08/2015 http://www.sardegnaricerche.it/index.php?xsl=370&s=166381&v=2&c=3169&vd=2&fa=1 Carta Europea del Turismo Sostenibile: http://www.european-charter.org/become-acharter-area/the-charter-documents consultata 31/07/2015 MedPAN North Project http://www.medpan.org/en/mnp consultata 22/08/2015 IUCN ROWA: consultata 24/08/2015 https://www.iucn.org/about/union/secretariat/offices/rowa/rowa_about/iucnwame_mandate/ Consultate in data 25/08/2015: Minister for Environmental Affairs - Egyptian Environmental Affairs Agency: http://www.eeaa.gov.eg/English/main/about_detail.asp Parco Naz. Mercantour: http://www.medecotourism.org/f2.asp Parco Naz. Cevenne: http://www.medecotourism.org/f1.asp Parco Naz. di Port-Cros: http://www.medecotourism.org/f3.asp Parco Naz. Gole di Samariá: http://www.medecotourism.org/gr2.asp Regional Marine Park of Northern Karpathos, Saria and Astakidonision http://www.medecotourism.org/gr1.asp Parco Naz. Appennino Lucano: http://www.medecotourism.org/it1.asp Parco Naz. del Monte Rufeno: http://www.medecotourism.org/it4.asp Regional Park of the Coastal Dunes: http://www.medecotourism.org/it3.asp Sinis Peninsula – Mal di Ventre Island: http://www.medecotourism.org/it2.asp Riserva Wadi Mujib: http://www.medecotourism.org/jo3.asp Riserva di Dana http://www.medecotourism.org/jo2.asp e http://it.visitjordan.com/Wheretogo/DanaBiosphereReserve.aspx Ajloun Reserve: http://www.medecotourism.org/jo1.asp Tyre Coast Nature Reserve: http://www.medecotourism.org/l2.asp Shouf Biosphere Reserve: http://www.medecotourism.org/l3.asp Jabal Moussa Biosphere Reserve: http://www.medecotourism.org/l1.asp Parc Natural de Creus: http://www.medecotourism.org/sp1.asp Els Aiguamolls de l‟Empordà Natural Park: http://www.medecotourism.org/sp2.asp 68 Montgrí, Illes Medes i Baix Ter Natural Park:http://www.medecotourism.org/sp3.asp Ichkeul National Park: MEET Associate http://whc.unesco.org/en/list/8 http://www.medecotourism.org/ass.asp consultata 26/08/2015 Il progetto ENPI-MED “Mediterranean Experience of EcoTourism” http://www.parks.it/federparchi/PDF/MEET-presentaz.progetto.ITA.pdf consultata 27/08/15 Criteri di selezione delle Aree Protette: http://www.medecotourism.org/approach.pdf consultata 28/08/2015 Consultate il 31/08/2015: ENPI-MED PROGRAMME PROJECT: MEET Criteria for Pilot Actions selection: http://www.medecotourism.org/approach.pdf Ecotourism Best Practices: http://www.medecotourism.org/bp.asp Calendario dei viaggi di familiarizzazione (settembre e ottobre 2015) : http://famtrips.meetnetwork.org/wp-content/uploads/2015/04/MEET-calendar-ofFAMSTESTS-Autumn2015.pdf Familiarisation Trips: http://famtrips.meetnetwork.org/#iLightbox[spring2015]/2 MEET Product Development Training Workshop: http://www.meetnetwork.org/uploads/1403264373490_MEETproductdevelopmenttrainingMinutes.pdf Advisory Panel on Ecotourism 1° Workshop Montpellier 12-13 June 2014 http://www.meetnetwork.org/uploads/1407495944025_SeminaireAPEMEETActesMAHOCde fALV4_EN.pdf consultata 1/09/2015 MEET PSC: http://www.meetnetwork.org/uploads/1436370391766_IUCNMEET_PSCMEETINGJUNE112 015JERREMT.pdf consultata 2/09/2015 69 Selected MEET TOUR OPERATORS & AGENCIES consultata 2/09/2015 file:///C:/Users/GIULIA/Downloads/1405667676256_MEET_ListofEcotourismAgencies.pdf Consultate il 3 Settembre 2015 Giordania https://it.wikipedia.org/wiki/Giordania Amman https://it.wikipedia.org/wiki/Amman Madaba https://it.wikipedia.org/wiki/Madaba Jerash https://it.wikipedia.org/wiki/Jerash Petra https://it.wikipedia.org/wiki/Petra_(Giordania) Wadi Rum https://it.wikipedia.org/wiki/Uadi_Rum United States Agency for International Development https://en.wikipedia.org/wiki/United_States_Agency_for_International_Development Royal Society for Conservation of Nature - RSCN https://en.wikipedia.org/wiki/Royal_Society_for_the_Conservation_of_Nature http://www.rscn.org.jo/what-we-do 70 e