La gestione dei flussi informativi orientati alla
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La gestione dei flussi informativi orientati alla
La gestione dei flussi informativi orientati alla comunicazione esterna/1 Gestione dei flussi informativi A.A. 2009/2010 Schema degli interessi convergenti in un’impresa I dipendenti I conferenti capitale di rischio I fornitori L’impresa I conferenti capitale di prestito Lo Stato Le assicurazioni I clienti I concorrenti Gli alleati istituzionali La collettività locale Azienda come sistema aperto L’azienda è oggi un complesso sistema di relazioni per il quale risultano aumentate/i: il numero di soggetti interessati ai flussi di informazione provenienti dall’azienda il fabbisogno comunicativo e le necessità di conoscenza reciproca tra azienda e ambiente Tassonomia classica per la comunicazione d’impresa Comunicazione commerciale Comunicazione economico-finanziaria Comunicazione istituzionale Comunicazione interna (o organizzativa o gestionale) Così ad esempio in Corvi (2008); Zavani (2000) Lo scopo della comunicazione esterna delle aziende Il governo ed il controllo dei flussi di informazione/comunicazione verso l’esterno serve a: Creare consenso ed indurre i soggetti interni ed esterni ad assumere atteggiamenti convergenti con gli scopi dell’azienda (“l’atmosfera ideale”) Attrarre risorse esterne: capitali di credito, nuovi investitori, risorse umane con competenze distintive, fornitori di qualità, alleanze strategiche Rendere conto dell’attività dell’azienda come attore nel mercato e nella società In una parola perdurare nel tempo, creando utilità per il più ampio sistema ambientale nel quale è inserita ovvero integrandosi in esso. Principali criticità nella comunicazione esterna Difficoltà di precisa delimitazione tra interno ed esterno dell’azienda Integrazione e coerenza dei flussi informativi diretti all’esterno Interno/esterno Dove si collocano i dipendenti, i fornitori con partnership, i piccoli azionisti (conferenti capitale di rischio, ma non coinvolti nella gestione), gli obbligazionisti, i consorziati, i franchisees, le aziende partecipate? Come si classificano le attività di comunicazione: sulla base dei contenuti o sulla base dei target? Esempi di comunicazione “di confine” tra interno ed esterno Il bilancio come strumento “universale” di comunicazione economico-finanziaria. La comunicazione su fatti aziendali come l’aver vinto importanti commesse. Il foglio paga dei dipendenti, collegato al contratto di lavoro, ai CCNL sindacali. Problema dell’integrazione dei flussi di comunicazione verso l’esterno Articolazione del problema: Messa a sistema dei flussi: assunzione di una prospettiva olistica per evitare la volatilità, l’estemporaneità e l’improvvisazione Ricerca della coerenza interna ed esterna Elaborazione di politiche di comunicazione frutto di scelte e strategie predefinite … non è solo un problema di immagine, ma di identità Identità e immagine secondo Coda Identità: la ragion d’essere dell’impresa, i suoi obiettivi di fondo (Coda, 1989) Immagine: identità percepita dai pubblici sulla base della rappresentazione che l’impresa comunica di se stessa (Coda, 1990) L’immagine secondo Coda è una variabile STOCK alimentata dai flussi di comunicazione Discipline che studiano identità dell’impresa Comunicazione visiva (design) Marketing Strategia/management Organizzazione Il modello di Stuart di “gestione dell’identità aziendale” Mission Prodotti e servizi Comporta mento Struttur a org.va Management e personale Vision Valori chiave Marchio Comunicazione Forze ambientali Cultura dell’organizzazione Feedback Immagine aziendale Identità STAKEHOLDER Strategia Interfaccia identità-immagine Personalità Reputazione Performance org.va Sopravvi -venza Note al modello di Stuart Il confine tra interno ed esterno è più sfumato (linee tratteggiate). La comunicazione crea un interfaccia tra identità ed immagine. Nel modello vi sono 3 tipi di comunicazione: interpersonale, di marketing e del management. L’immagine dell’impresa è l’output di un processo di elaborazione degli input trasmessi dalla comunicazione aziendale. Feedback La gestione dell’identità nei gruppi: il legame strategico Gruppo FIAT Business Units con identità del gruppo Identità diversificate Partecipazione finanziarie in business diversi Partecipazioni core business Appartenenza al gruppo non identificabile dal mercato: Appartenenza al gruppo identificabile dal mercato: La Stampa Ferrari IVECO Toro Assicurazioni Maserati Fiat Avio Società con identità propria: FIAT Auto e marchi: Fiat Lancia Alfa Romeo La gestione dell’identità nei gruppi: il legame visivo Identità monolitica Endorsed identity 1 solo stile visivo: Mercedes, BMW Madre e figlia. Gli stakeholder percepiscono la differenza: General Electric, L’Oreal Branded identity Ogni brand a sé stante. Non c’è endorsement della casa madre: Procter & Gamble, Unilever Relazione tra gestione dell’immagine del prodotto e gestione dell’immagine dell’ impresa Entità singola: gestione unitaria (es. Fedex, DHL) Prevalenza gestione immagine di prodotto (ad es. Procter&Gamble, Unilever) Eguaglianza strategica: non viene privilegiata nessuna delle due gestioni (Fiat ed Alfa Romeo) Dominanza alterna: prevale l’uno o l’altro a seconda delle necessità (es. Mitsubishi o marchi giapponesi) Dominanza corporate: prevale la gestione dell’immagine aziendale (es. banche, assicurazioni e servizi)