078 - Belgio 2010 (original)
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078 - Belgio 2010 (original)
Gran Premio del Belgio 2010 Ordine d’arrivo, risultati Qualifica e GpV, sintesi degli eventi della gara. Classifiche Piloti, Costruttori e Vincitori GP. Dichiarazioni ufficiali dei piloti e del team McLaren dopo il GP. “Salus per aquam”, così i Romani avevano battezzato la cittadina delle Ardenne famosa già allora per le sue acque termali... Dieci e lode per Lewis Hamilton che vince finalmente a Spa dopo che nel 2008 gli era stata tolta questa gioia per un'assurda ed immeritata penalizzazione... Per Lewis lotta al Titolo ancora aperta ~ Ron Dennis giudica Vettel un pilota troppo impetuoso ~ Lewis è dispiaciuto per Jenson. Cover n78 - foto © DR/Nextgen-Auto.com UltraCar: nel centro di Londra la McLaren Automotive allestisce un esclusivo showroom dedicato alla vendita della MP4-12C. Bruce McLaren: la storia di un inventore, di un costruttore, di un pilota… di un uomo che ha vissuto la sua vita al massimo. Una questione spinosa: Jean Todt e FIA vs Ferrari ~ GP del Belgio a rischio, si lavora ad un nuovo contratto ~ Prime gare in Corea del Sud ~ Il circuito del Bahrain torna al layout iniziale. Gran Premio del Belgio 2010 Risultati di Prove Libere, Qualifiche, Gara e motivo dei ritiri. Tutti i Dati e Tempi, di tutti i piloti, in un’esauriente scheda con tutti i risultati del week-end di SPA-Francorchamps. GP d’Italia, circuito Monza. Albo d’Oro, orari sessioni e tutte le info che possono servire. Sintesi del Gran Premio d’Italia ed. 2009 a cura di Luca Tuzzolo. Tutte le Statistiche della stagione 2010, un Campionato più avvincente che mai. In questo numero: il GP del Canada. Tilke pensa al Texas ~ Button al London Triathlon ~ In arrivo F1 2010, il gioco ~ Pirelli se la può cavare senza la Bridgestone ~ Nel futuro del Qatar un GP di Formula 1 sul circuito di Losail. ©&® Questo è un prodotto gratuito, creato per i fan e senza alcuno scopo di lucro. Marchi, loghi, link e immagini appartengono ai loro rispettivi proprietari. In caso di violazione dei diritti di un copyright per immagini, link, loghi, nomi o altro, per informazioni, reclami e segnalazioni : [email protected] Il week-end di SPA PROVE LIBERE E QUALIFICHE La prima sessione di prove libere del venerdì si svolge su pista bagnata ad intermittenza, Hamilton ottiene il 2° tempo e Button il 6°; nella seconda sessione i due della McLaren ottengono il 3° e 7° tempo; nelle libere di sabato, Hamilton è 2° ed il compagno 4°. Le qualifiche sono ancora caratterizzate da pioggia intermittente, Hamilton passa il Q1 e Q2 con un 6° e 1° tempo mentre Button con un 9° e 2° tempo; nell'ultima fase Hamilton si qualifica al 2° posto e Button al 5° della griglia di partenza. GARA Al via Hamilton si porta al comando della corsa, mentre Button si posiziona al terzo posto. Al secondo giro cadono le prime gocce di pioggia e alla curva prima dei box i primi arrivano lungo, Button riesce a ritornare in pista dietro al compagno. Entra in pista la safety car che congela la gara per un giro. Al diciassettesimo passaggio Vettel, nel tentativo di sorpassare Button, sbanda e lo colpisce nella pancia, danneggiando il radiatore. Al venticinquesimo giro Hamilton effettua il cambio gomme e conserva la prima posizione. A dieci giri dalla fine della gara comincia a piovere, Hamilton al giro successivo rientra ai box per montare le gomme da pioggia e esce ancora in testa alla corsa. La safety car, che entra in pista dopo due giri, non impedisce al pilota della McLaren di tagliare per primo il traguardo. foto: © Keith Collantine GP Belgio 2010 - Meteo: Cielo molto nuvoloso con scrosci - Temp.: pista: 16° - ambiente: 14° Circuito di SPA-Francor.: Lunghezza tracciato: 7,004km - Giri tot. 44 - Durata tot. 1h29’04.268 GRAN PREMIO 1 Lewis Hamilton 1h29’04”268 2 Mark Webber + 1”571 3 Robert Kubica + 3”493 4 Felipe Massa + 8”264 5 Adrian Sutil + 9”094 6 Nico Rosberg + 12”359 7 M. Schumacher + 15”548 8 Kamui Kobayashi + 16”678 9 Vitaly Petrov + 23”851 10 Vitantonio Liuzzi + 34”831 QUALIFICHE 1 Mark Webber 1’45”778 2 Lewis Hamilton + 0”085 3 Robert Kubica + 0”322 4 Sebastian Vettel + 0”349 5 Jenson Button + 0”428 6 Felipe Massa + 0”536 7 Rubens Barrichello + 0”824 8 Adrian Sutil + 0”881 9 Nico Hulkenberg + 1”275 10 Fernando Alonso + 1”663 1° giro - Pessima partenza per il Pole-man Webber, scatta invece bene Hamilton che arriva alla prima curva in testa al gruppo. Pioggia nella parte finale della pista, Barrichello arriva lungo e tampona violentemente la Ferrari di Alonso. Nessun danno per lo spagnolo che rientra ai box per montare gomme intermedie. 2° giro - Safety car in pista a causa della pioggia. Hamilton in testa seguito da Button. 3° giro - La Safety-car rientra e la gara ha inizio. Vettel passa Kubica e Button e prova ad attaccare Hamilton. Sutil prova invece l’attacco su Massa. Alonso in coda al gruppo con gomme intermedie e pioggia che lascia il circuito di SPA. 4° giro - In testa Hamilton seguito da Button, poi Vettel, Kubica, Webber e Massa. Alonso rientra nuovamente ai box per rimontare coperture da asciutto. 8° giro - Hamilton ha 5" su Button, seguono Vettel, Kubica, Webber, Massa e Sutil. 1 Lewis Hamilton 1’49”069 2 Mark Webber 1’49”395 3 Robert Kubica 1’49”807 11° giro - Petrov passa Rosberg, Schumacher ne approfitta e passa il compagno di squadra con un piccolo contatto che stacca un pezzo di ala anteriore a Rosberg. 4 Felipe Massa 1’50”111 12° giro - Hamilton ha ora 7"6 5 Adrian Sutil 1’50”477 GIRO PIU’ VELOCE su Button che è attaccato da molto vicino da Vettel. 16° giro - Vettel tenta il sorpasso su Button, ma sbaglia, perde il controllo e centra il radiatore sinistro della McLaren. Ritiro per Jenson mentre il tedesco rientra ai box per sostituire l’ala anteriore e torna in pista. 20° giro - Drive through per Vettel, penalizzato per aver tamponato Button. 27° giro - Ancora problemi per Vettel che si tocca con Liuzzi e danneggia la posteriore sinistra, rientro ai box e uscita in pista in ultima posizione. prevista. Webber ne approfitta e supera il polacco in uscita dai box. Hamilton torna in pista ancora al comando. 38° giro - Situazione dopo l’arrivo della pioggia: Hamilton, Webber, Kubica, Massa, Sutil, Schumacher, Kobayashi, Alonso, Rosberg e Petrov. 39° giro - Testacoda e doppia toccata contro le barriere per Alonso, che abbandona la vettura in pista e conclude così la sua gara. Safety-car in pista. 40° giro - Pioggia battente a SPA, macchine allineate dietro alla vettura di sicurezza. 30° giro - Nel frattempo Alonso cerca di passare la Sauber Ferrari di Kobayashi. 41° giro - La safety-car rientra ai box, mancano solo quattro giri al termine. 32° giro - Situazione a 12 giri dal traguardo: Hamilton sempre in testa, seguono Kubica, Webber, Massa, Sutil, Schumacher, Rosberg, Kobayashi, Alonso e Vitaly Petrov. 42° giro - Hamilton, Webber e Kubica non vogliono prendere ulteriori rischi sotto l’acqua e cercano di portare le loro monoposto al traguardo. 35° giro - Torna la pioggia, Hamilton ancora con gomme da asciutto va nella ghiaia ma riesce a tornare in pista senza perdere posizioni. 36° giro - I primi tre piloti rientrano ai box per montare pneumatici da bagnato. Kubica arriva lungo alla piazzola e costringe i meccanici ad una manovra non 43° giro - Posizioni ormai congelate, nessuna variazione anche se la pioggia cala leggermente d’intensità. 44° giro - Hamilton vince il GP del Belgio e si riporta in testa al Mondiale. Battuti Webber, Kubica, Massa, Sutil, Rosberg, Schumacher, Kobayashi, Petrov e Alguersuari. UNA GRANDE DELUSIONE UNA VITTORIA DA ESTASI PILOTI “Non so esattamente cosa sia accaduto con Sebastian. Tutto quello che ho sentito è stata una violenta botta nella fiancata. Credo che nell’impatto il radiatore si sia rotto, ho visto nello specchietto il fumo provocato dal vapore del liquido di raffreddamento e non ho potuto fare altro che fermare immediatamente la macchina. È stato un incidente davvero molto strano. Non riesco a capire cosa stesse facendo. Sono davvero molto molto deluso, un colpo che ci penalizza in maniera pesante. Fino a quel momento era tutto sotto controllo. Ho fatto una buona partenza e sono stato in grado di far fronte agli attacchi di Vettel. La mia ala anteriore era leggermente danneggiata e per questo ho dovuto caricarla al massimo, rendendo il posteriore un po' instabile. Era abbastanza difficile tenere dietro gli avversari, ma stavo comunque facendo un buon lavoro. Dovevo solo aspettare la sosta per sostituire l’ala”. “Sono molto contento e molto felice per questa vittoria. Una gara del genere può essere una lotteria. Uscirne da vincitori, fronteggiando una situazione difficile è un qualcosa di fantastico, più che felice potrei definirmi quasi in estasi. Quando ha iniziato a piovere verso la fine della corsa, le condizioni si sono fatte davvero molto difficili. La temperatura delle gomme si stava abbassando e non avevo molti riferimenti sullo stato reale della pista. Alla curva 8 ho fre- nato troppo tardi, ho bloccato una ruota e sono uscito sulla ghiaia. Sono riuscito ad evitare il muro, sfiorandolo solo con l’ala anteriore. Sono stato fortunato ad uscirne indenne, la pista in quel punto era molto scivolosa e non c’era nulla che potessi fare, solo continuare a girare. Il team ha fatto un lavoro fantastico, ha spinto costantemente. In alcuni settori non ero veloce come Webber e Kubica, ma è fantastico vincere quando si lotta fino alla fine.” 1 - Lewis Hamilton 182 2 - Mark Webber 179 3 - Sebastian Vettel 151 4 - Jenson Button 147 5 - Fernando Alonso 141 6 - Felipe Massa 109 7 - Robert Kubica 104 8 - Nico Rosberg 102 9 - Adrian Sutil 45 10 - Michael Schumacher 44 11 - Rubens Barrichello 30 12 - Kamui Kobayashi 21 13 - Vitaly Petrov 19 14 - Vitantonio Liuzzi 13 15 - Nico Hulkenberg 10 16 - Sebastian Buemi 7 17 - Pedro de la Rosa 6 18 - Jaime Alguersuari 3 COSTRUTTORI UN GRAZIE A TUTTI I NOSTRI UOMINI “Senza alcun dubbio oggi abbiamo vissuto una gara veramente fantastica, coronata da una brillante vittoria di Lewis. A parte un'escursione mozzafiato, Lewis è rimasto al comando dall'inizio alla fine del Gran Premio, guidando sempre in maniera prodigiosa e adattandosi alle continue e mutevoli condizioni della pista. In effetti ha guidato in maniera splendida nel corso di tutto il weekend, fin dal venerdì, senza dimenticare la sua performance negli ultimi secondi delle qualifiche del sabato. In realtà, fin dalla prima sessione di libere del venerdì mattina, era molto evidente il suo entusiasmo per questa pista, da subito è stato chiaro che puntava alla vittoria, ne era convinto e la voleva a tutti i costi. Penso che in questo momento Lewis sia veramente al top. Grazie a questa vittoria ha guadagnato nuovamente la testa della Classifica Piloti e, se non fosse stato per l'errore di Vettel che ha messo fuori gioco la vettura di Jenson, ora la McLaren si ritroverebbe in testa anche nella Clas- sifica Costruttori. A proposito di Jenson, posso solo dire che aveva tutte le possibilità di guadagnare anche lui un buon bottino di punti, quindi posso immaginare quanto sia frustrante per lui essere stato costretto al ritiro. Ha fatto una grande partenza e ha guidato superbamente nonostante le iniziali condizioni mutevoli del meteo e un piccolo danno all'ala anteriore, ma confido in lui, so che è una persona molto matura e sono convinto che questa battuta d'arresto forzata gli darà ancora più motivazione nell'affrontare il resto della stagione. Voglio infine ringraziare tutti i nostri uomini, dal McLaren Technology Centre alla Mercedes-Benz High Performance Engines di Brixworth, per tutto il loro lavoro, senza la loro instancabile dedizione non saremmo mai riusciti a migliorare la nostra competitività. Per questo faccio salire anche tutti loro sul gradino più alto del podio, con la nostra T-shirt rosso vermiglio della vittoria e con tanto di champagne. Monza? Possiamo farcela!" 1 - RedBull Renault 330 2 - McLaren Mercedes 329 3 - Scuderia Ferrari 250 4 - Mercedes GP 146 5 - Renault 123 6 - Force India Mercedes 58 7 - Williams Cosworth 40 8 - BMW Sauber Ferrari 27 9 - Toro Rosso Ferrari 10 VITTORIE GP Mark Webber 4 Lewis Hamilton 3 Jenson Button 2 Sebastian Vettel 2 Fernando Alonso 2 image: © Keith Collantine Le nuvole sempre minacciose sopra il circuito di Spa non sono riuscite ad impensierire uno strepitoso Lewis Hamilton. image: © Sutton Images “Salus per aquam”, così i Romani avevano battezzato la cittadina sui colli delle Ardenne famosa già allora per le sue acque termali. Con la vittoria del GP del Belgio, Hamilton si è preso la sua rivincita su tutti, dimostrando di essere un pilota molto sicuro e veloce. image: © www.WRI2.net Sebastian Vettel si è autoescluso tamponando la McLaren di Jenson Button, un duro colpo per entrambi i contendenti al Titolo. image: © Getty Images Fernando Alonso ha voluto rischiare troppo, rimanendo così appiedato di vettura e di punti. image: © Getty Images In vista del prossimo appuntamento a Monza, pare che la McLaren abbia sufficientemente colmato il gap con gli avversari. È sempre straordinario questo circuito, forse il meno stravolto dalle metamorfosi che hanno letteralmente massacrato tanti luoghi storici della F1, da Monza a Silverstone, da Hockenheim al Nürburgring con chicane, accorciamenti spesso cervellotici, curve a cavatappi, insomma con tutto un bagaglio di percorsi in netto contrasto con le caratteristiche tecniche delle ruote scoperte ed in genere della capacità e progettualità di tale Formula automobilistica. Ha poco senso, infatti, ricorrere a cordoli “massacra pneumatici” quando gli stessi sono contati e così deteriorabili: basterebbe uno studio di percorribilità del circuito per capire l’errore di certi disegni. I larghi curvoni di Spa sono disegnati invece per una traiettoria velocissima, ma oltremodo impegnativa, non consentendo errori di sorta, ma permettendo sorpassi eccezionali per chi ha coraggio, abilità e vettura all’altezza. Più volte abbiamo infatti scritto, proprio in questa sede, che tutta l’aerodinamica, sofisticata quanto fragilissima, è in gran parte conseguenza di percorsi poco adatti a consentire scarichi di potenze così elevate, così da arrivare all’assurdo di vetture in sé leggere, ma gravate da carichi aerodi- namici di alcuni quintali per non decollare. In questo ambiente belga così affascinante, anche perché molto spesso caratterizzato da un veloce cambiamento meteorologico, Hamilton ha preso la sua rivincita su tutti, dimostrando di essere pilota molto sicuro e veloce su piste umide, ma anche rapido e scattante in condizioni confuse come la partenza. Vettel si è autoescluso tamponando Button, con la differenza che il guaio più grave è per lui stesso, candidato al Mondiale così come la Red Bull, a punti solo con Webber, forse il meno veloce dei due suoi alfieri. In casa Ferrari benino Massa, mentre Alonso, in fase di rimonta, ha voluto rischiare troppo rimanendo così appiedato di vettura e punti. Mi pare che il gap di velocità di McLaren sia stato sufficientemente colmato e ciò costituisce una condizione assai importante in vista di Monza, classico circuito per velocisti. Appuntamento quindi in Brianza nella più tradizionale e mitica cornice italiana della F.1. Dieci e lode per Lewis Hamilton che vince finalmente a Spa dopo che nel 2008 gli era stata tolta questa gioia per un'assurda ed immeritata penalizzazione. D omenica il Campione inglese si è preso la rivincita su tutto e tutti dimostrando che non c'è nessuno oggi in griglia migliore di lui. Può compiere errori perché non è un robot, ma sa estrarre dalla sua macchina il massimo, anche se a Spa la McLaren è apparsa rinvigorita dopo la brutta prestazione all'Hungaroring. La squadra di Woking sa sempre venire fuori alla grande quando le situazioni in pista sono delicate e complesse e ancora domenica l'ha dimostrato, anche se Hamilton è partito primo e così ha tagliato il traguardo senza mai aver perso la posizione di testa. L'unico che ha cercato di insidiarlo è stato il suo compagno di squadra Button, ma Lewis ha subito ristabilito le distanze. Gara sfortunata per il Campione del Mondo in carica che poteva portare un'altra doppietta in casa McLaren, ma così non è stato perché Vettel continua a combinare guai e nell'estremo tentativo di superare Button ha perso il controllo della macchina centrando l'inglese, che non è più riuscito a proseguire per la rottura del radiatore. Ron Dennis, presente a Spa (quando c'è lui porta bene ad Hamilton), ha bacchettato il pilota della Red Bull, troppo frenetico nei sorpassi ed impetuoso nella gestione della corsa. Qualcuno ha dato dell'arrogante al tedesco, personalmente credo che non abbia ancora acquisito quell'intelligenza di gara degna di un Campione vero. Quella che invece possiede Webber ed ora ha lui in mano il ruolo di favorito del team, non per niente l'australiano ha già chiesto aiuto a Vettel. Farà lo stesso Hamilton con Button? A Spa sono cominciate le sette finali che porteranno alla vittoria del Titolo, ebbene ben tre dei cinque piloti in lotta per il Titolo non hanno preso punti, da Button a Vettel per finire con Alonso, che ha vissuto una gara molto difficile. A questo punto i favoriti d'obbligo sono Hamilton e Webber e sarà un testa a testa che si protrarrà fino all'ultima gara, anche se gli altri tre non sono fuori gioco, soprattutto Alonso, che rimane il favorito della Ferrari. Rimane arbitro della situazione quella "scheggia impazzita" di Kubica, in grado di inserirsi tra i primi com'è successo a Spa, quando è arrivato terzo, ma senza un errore al secondo pit stop (è arrivato lungo al cambio gomme) poteva stare senza problemi davanti a Webber. Il sistema F-Duct ha fatto finalmente la differenza a Spa, con il dubbio se sarà o meno utilizzato a Monza. La McLaren non ha ancora deciso se adottarlo o meno per il Gran Premio d'Italia, anche se è girata voce che potrebbe non utilizzarlo, indiscrezione subito smentita. Ora il team inglese dovrà cercare di portare via altri punti agli avversari per affrontare le ultime cinque gare rimanenti con qualche certezza in più. Ma quest'anno la squadra capeggiata dal sornione Martin Whitmarsh ha dimostrato di potersi risollevare da ogni situazione difficile, considerando che può contare su due piloti bravi ed intelligenti, di cui uno è un fuoriclasse assoluto mentre i diretti rivali, la Red Bull, hanno come massima incognita il comportamento dei piloti, anche se Webber ha acquisito maggiore consapevolezza delle sue potenzialità. Hamilton però è su un altro pianeta e l'ha dimostrato nell'unico errore compiuto in Belgio, quando è andato largo finendo nella ghiaia ma riuscendo a non insabbiarsi e lambendo solo le gomme di protezione. Super Lewis è uno che corre e parla molto con il suo box, incredibile, quando sotto la pioggia, ha chiesto che la safety car andasse più forte. Grande sangue freddo in ogni situazione, ora nessuno lo critica più, finalmente tutti hanno capito che Lewis Hamilton è la vera ed unica stella della F1 attuale. foto: © Keith Collantine foto: © Keith Collantine R foto: © Keith Collantine D opo il GP del Belgio, Lewis è convinto che la lotta per il Titolo non sia limitata solo a lui e a Mark Webber. Hamilton è infatti tornato in testa alla Classifica grazie alla superba vittoria sul circuito di SPA-Francorchamps, mentre alle sue spalle si è piazzato Mark Webber che ha dovuto cedere la vetta della Classifica all'inglese della McLaren. Grazie al fatto che gli altri contendenti al Titolo (Button, Vettel e Alonso) non hanno segnato alcun punto, Lewis e Mark hanno preso un discreto vantaggio. Hamilton si trova infatti a 31 punti da Vettel che occupa la terza posizione. Intervistato sull'argomento, Lewis ha spiegato che è conscio del fatto che in Formula 1 le cose possono cambiare in maniera radicale e inaspettata, soprattutto quando alla fine dei giochi mancano ancora sei gare da disputare. Ai microfoni di ITV ha dichiarato: "Tutti avete visto nelle ultime gare quanto velocemente le cose possono cambiare, so benissimo che il cammino è ancora molto lungo e ci sono troppi punti in ballo per pensare già al Titolo, sarebbe un errore. È vero che in termini di punteggio il mio avversario più diretto al momento è Mark, ma resto dell'i- P foto: © DR/Nextgen-Auto.com dea che il Campionato sia ancora molto aperto. Quello che devo fare è rimanere concentrato su ogni singolo appuntamento da qui alla fine, senza pensare troppo oltre e soprattutto senza alcuna illusione". Nel corso dell'intervista gli è stato ricordato che attualmente il suo compagno di squadra Button ha un gap di 35 punti e alcuni giornalisti hanno chiesto a Lewis se si aspetta un supporto da parte di Jenson oltre al fatto che la McLaren concentri gli sforzi solo su di lui: "No, non la penso esattamente così. Credo solo che Jenson sia stato molto, molto sfortunato oggi. Il mio attuale vantaggio nei suoi confronti può andare perso nel giro di una gara nella quale la sfortuna può toccare a me, è già successo, queste sono le corse, questa è la Formula 1. Io ho lo stesso trattamento riservato a Jenson e viceversa e credo che questo ci permette di lavorare con l'obbiettivo comune di ottenere il massimo punteggio per noi e per il team, di conseguenza non mi aspetto alcun trattamento preferenziale. Quello che io e Jenson sappiamo è che tutta la squadra farà sempre del proprio meglio per permetterci di guadagnare più punti possibili." on Dennis ha dichiarato al sito GPUpdate.net che Sebastian Vettel dovrebbe riconsiderare il da farsi, se non riuscisse a conquistare il Mondiale Piloti quest'anno. Il tedesco della RedBull non ha segnato punti nel Gran Premio del Belgio, per lui infatti una gara fortemente compromessa dalla collisione con Jenson Button nel tentativo di sorpassarlo. Dennis, Team Principal della McLaren fino all'inizio del 2009, quando passò il testimone a Martin Whitmarsh, ora si occupa della McLaren Automotive, ma era comunque presente in prima persona per festeggiare la vittoria di Lewis Hamilton a SPA. A GPUpdate.net ha spiegato che è rimasto molto meno colpito dal modo di guidare di Vettel: "Penso che sia facile dire che è stato un incidente di gara, visto che questa è sempre la risposta più semplice da dare. Sembra che Sebastian sia troppo impetuoso, basta ricordare l'incidente con il suo compagno di squadra, oltre a tutte le situazioni che lo hanno messo fuori gara. In Formula 1 bisogna sempre spingere, è bene essere competitivi, ma bisogna anche capire che c'è una regola che vale per tutti: per arrivare primi al traguardo è infatti indispensabile finire la gara. Deve iniziare a capire che, qualunque sia il risultato, se non riesce a vincere in questa stagione, deve per forza valutare quali sono state le sue azioni. Un conto è mettersi fuori gara da soli, ma quando le proprie azioni compromettono la gara del compagno di squadra o di un pilota di una qualsiasi altra squadra, beh allora è necessario riconsiderare il proprio operato in pista. L'incidente di domenica si poteva tranquillamente evitare e credo che abbia comunque avuto sia la fortuna di proseguire sia la fortuna di cavarsela con un semplice drive-through." ur essendo felice per la vittoria conquistata a SPA, Lewis Hamilton ha espresso la sua vicinanza a Button per l'incidente con Vettel. Secondo al via per poi prendere il comando davanti a Webber a La Source, Hamilton ha dominato la gara fino alla bandiera a scacchi. Sul suo sito internet ha scritto: "Considero SPA una delle gare più impegnative del calendario, ne sono entusiasta e ora posso dire pure io di aver vinto qui. All'inizio ho tenuto lo stesso ritmo e sono riuscito ha mantenere una buona distanza, quando dietro aumentavano il ritmo ho sempre cercato di rispondere. Quando le condizioni sono cambiate, ho fatto un largo alla curva 8 finendo nella ghiaia, ma fortunatamente ne sono uscito indenne, ho rimesso a fuoco il tutto e ho ripreso il controllo. Ammetto che superare la linea del traguardo è stata una sensazione travolgente. È stato tutto perfetto, ma mi sento veramente dispiaciuto per Jenson. Al via ha fatto un ottimo lavoro, è entrato bene alla curva 1, quando l'ho visto negli specchietti mi son detto 'Va bene, va bene', è fantastico, un'altra opportunità per fare doppietta'. Purtroppo però la sua gara è terminata senza nessuna colpa da parte sua, il ché è stato davvero una sfortuna per lui e per la squadra, perché stava facendo del suo meglio per ottenere tanti punti preziosi per il Costruttori. Può sembrare una cosa ovvia da dire, ma lo dico comunque: mi piace correre, è nel mio sangue e questa cosa mi è mancata molto durante la pausa estiva. Aver ottenuto finalmente una vittoria a SPA, per di più in condizioni difficili, è stato fantastico. Certo è che non avrei mai potuto raggiungere questo risultato senza l'enorme supporto di tutto il team, grazie al loro lavoro e al loro sacrificio. Sono davvero molto felice.” L^ McL^ren st^ ^llestendo ^ Londr^ un nuovo showroom che r^ppresenterà il fiore ^ll'occhiello dell^ McL^ren @utomotive. Lo sviluppo dell'^rchitettur^ e l^ posizione privilegi^t^ in Knightsbridge intende st^bilire un vero e proprio punto di riferimento per g^r^ntire un riconoscimento immedi^to ed esclusivo, un'esperienz^ d^vvero unic^ per i futuri ^cquirenti delle superc^r sportive McL^ren. foto: © McLaren foto: © jardinemotors.co.uk L ’area espositiva è situata praticamente nel centro di Londra, per l’esattezza nella zona di One Hyde Park, all’inizio di Sloane Street, tra Harvey Nichols e Harrods. All’interno della struttura la McLaren Automotive occuperà lo spazio del padiglione B, la parte più ampia dei tre spazi espositivi disponibili. La McLaren Automotive di Londra ricoprirà quindi il ruolo di rivenditore che sarà leader in Europa dell’intera futura gamma McLaren e, potenzialmente, la più trafficata della rete globale. Christian Marti, Direttore regionale europeo della McLaren Automotive ha dichiarato: “Questa struttura in Hyde Park si è già affermata come punto di riferimento anche per la sua posizione, siamo orgogliosi e felici di essere parte del futuro successo di questa iniziativa. Questo showroom McLaren rappresenterà tutto quello che l’azienda vuole trasmettere: grande attenzione ai dettagli, alla forma e all’impatto visivo unito ad una atmosfera unica, dove tutto è focalizzato sulle esigenze del cliente. Abbiamo lavorato duramente per garantire alla McLaren il miglior supporto possibile al fine di rappresentare nel migliore dei modi la filosofia e il metodo di lavoro del McLaren Group. Siamo impazienti di poter mettere in vetrina non solo la nuova MP4-12C ma anche tutta la futura gamma di vetture sportive prodotte dalla McLaren Automotive”. Sinan Omer, Brand Manager della McLaren di Londra, a nome della Jardine Motors Group, ha aggiunto: “Siamo onorati e felici di essere stati selezionati dalla McLaren Automotive come i principali rappresentanti della loro produzione e ci impegneremo a far diventare questo showroom il rivenditore di maggior successo a livello globale. La posizione dello showroom rappresenta la cosiddetta ciliegina sulla torta, una zona strategica, facile da trovare e con un’ottima visibilità, una vetrina espositiva studiata e progettata per essere all’altezza delle vetture sportive McLaren, esattamente quello che serve per questo tipo di esposizione. Il nostro principale compito sarà quindi quello di portare avanti la grande tradizione della McLaren, cioè quello di presentare i propri prodotti in una cornice stupefacente e al tempo stesso visivamente impressionante”. La Jardine Motors Group oltre allo spazio e alle vetrine dedicate alla vendita al dettaglio potrà avvalersi anche di uno spazio specifico con un allestimento studiato direttamente dalla McLaren Automotive e in grado di dare ulteriore risalto a livello visivo, tutto questo in preparazione del lancio previsto per l’inizio del 2011. Lo showroom sarà inoltre completato con l’esposizione di una monoposto McLaren da Formula 1, questo aggiungerà ancor più valore ai principi di base che hanno ispirato Ron Dennis e la McLaren Automotive nello sviluppo delle nuove supercar di Woking, dove la tecnologia e l’esperienza maturata nella massima Formula costituiranno la base dei modelli del futuro sportivo della McLaren. Nella foto, a destra Anthony Sheriff, Managing Director della McLaren Automotive, al centro Timm Moll, Presidente della Sportwagen Moll GmbH, a sinistra Christian Marti, Direttore regionale europeo, nel corso della presentazione della McLaren MP4-12C. foto: © theautochannel.com Dopo il lancio avvenuto nel mese di Marzo 2010 presso L’MTC di Woking, evento che ha di fatto presentato al mondo la nuova realtà McLaren Automotive come nuovo marchio sportivo britannico produttore di auto, oltre 2.700 potenziali clienti hanno già espresso l’intenzione di acquistare la nuova supercar inglese. Le prime consegne inizieranno nella primavera del 2011 e, mentre i prezzi di listino definitivi verranno comunicati in un secondo momento, è già chiaro che il segmento nel quale s’inserirà sarà quello delle sportive facenti parte della fascia di prezzo compresa tra 125.000 e 175.000 sterline. McLaren Automotive prevede di lanciare il primo modello della sua gamma con 35 unità, disponibili presso i rivenditori sparsi su tutto il globo: Londra, Birmingham, Manchester rappresenteranno il marchio McLaren nel Regno Unito, mentre altri rivenditori saranno situati in USA, Canada, Belgio, Francia, Germania, Italia, Spagna, Svizzera, Sudafrica, Bahrain, Kuwait, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Hong Kong, Giappone, Singapore e Australia. Tutti i rivenditori avranno una struttura dal design simile alla McLaren London, questo per essere immediatamente riconoscibile a livello globale. _____MP4-12C, debutto italiano a settembre I n occasione del Gran Premio d’Italia di Formula 1 a Monza, la McLaren Automotive offrirà una presentazione ‘statica’ della sua nuova supercar MP4-12C. Prime consegne previste per il mese di Aprile 2011. Conferma arrivata direttamente dall’interno dell’organizzazione che curerà la commercializzazione del prestigioso marchio sportivo in Italia e che fa capo al Gruppo Fassina, una delle maggiori società di vendita del settore automotive che conta la commercializzazione di ben 15 marchi, con all’attivo circa 14.000 auto vendute nel corso del 2009 e un fatturato che si aggira attorno ai 400 milioni di euro. Il primo punto vendita McLaren sarà a Milano, mentre una seconda apertura è prevista nella città di Roma entro la primavera del 2012. Per quanto riguarda invece gli obbiettivi di vendita, così come per il prezzo definitivo della MP412C, c’è ancora il massimo riserbo, anche se dal quartier generale di Woking sono trapelate delle stime che parlano di un costo di circa 200 mila euro e un’ambiziosa tiratura di circa 1.000 unità vendute in tutto il mondo. La MP4-12C, supercar a due posti con motore centrale V8 biturbo da 3.8 litri in grado di erogare circa 600 CV, presenta un telaio completamente in fibra di carbonio, dopo circa un anno dall’inizio della commercializzazione verrà offerta anche in versione spider, mentre entro il 2013 la gamma di modelli della McLaren Automotive sarà affiancata da una sportiva super prestazionale, con il chiaro e ormai dichiarato intento di mettersi in competizione con modelli di nicchia come la Bugatti Veyron, auto in grado di sfondare la soglia 400 km/h! Ma i pro- grammi del gruppo McLaren sono ancora più ambiziosi e nel tempo proporranno anche una berlinetta dotata di propulsore 12 cilindri in grado d’inserirsi nella fascia dove attualmente sono presenti vetture come la Ferrari 599 Fiorano e la futura Lamborghini erede dell’attuale Murcielago. Va precisato che tutti questi previsti sviluppi della gamma sono ancora al vaglio dei tecnici inglesi che per ora possono contare su due punti fermi: telaio in fibra di carbonio e propulsore montato centralmente. Contemporaneamente all’espandersi della gamma seguirà anche la copertura commerciale che, in previsione, passerà dagli iniziali 7 punti vendita ai 35 programmati e previsti entro l’anno prossimo. A Woking non nascondono le loro ambizioni e parlano di un potenziale di vendita stimato in circa 4 mila unità all’anno. L’obbiettivo è quello di far diventare Woking una sorta di Maranello inglese, dove le monoposto di Formula 1 vengono progettate e costruite a fianco della nuova struttura (MPC McLaren Production Centre) dove verranno assemblate le supercar stradali con la possibilità di condividerne le tecnologie. Nella sequenza di foto in basso a sinistra alcuni scatti dal Goodwood Festival 2010: Anthony Sheriff, Managing Director della McLaren Automotive, Jenson Button e Lewis Hamilton a bordo della MP4-12C, più sotto un gruppo di appassionati scruta lo chassis del bolide McLaren. Nella foto sopra, Christian Martin, Direttore regionale europeo McLaren Automotive in posa davanti alla MP4-12C. Qui sotto un disegno del McLaren Technology Centre che verrà presto affiancato dalla nuova struttura McLaren Production Centre dove verranno prodotte le super sportive di Woking. A lato immagini della linea d’assemblaggio della MP4-12C. foto: © McLaren foto: © goauto.com.au Questo lo slogan che la McLaren ha riportato su un volantino diffuso in sala stampa nel corso del weekend del GP di Turchia 2010 per ricordare il suo fondatore, che di anni ne aveva solo 33 quando uscì di strada e perse tragicamente la vita sul circuito di Goodwood, il 2 giugno 1970, mentre provava la nuova M8D Can-Am. foto: © Team BLM Ltd. A 40 anni dalla morte di Bruce McLaren abbiamo l’opportunità di riflettere sulla sua eredità e apprezzare come sia ancora presente nel nostro team il suo atteggiamento. Bruce si era fatto un nome non solo come pilota esperto e disciplinato, ma anche come ingegnere pragmatico, dotato di ispirazione e determinazione per battere i più grandi team dell’automobilismo sportivo. È una filosofia che resta valida ancora oggi e che Ron Dennis ha avuto cura di incoraggiare e promuovere quando ha assunto il controllo del team nel 1980. Sotto la guida e l’amministrazione di Ron, la McLaren è rimasta una compagnia con la passione per la tecnologia e per l’ingegneria, una compagnia che si distingue per lo spirito di competizione, per l’attenzione al dettaglio e per la voglia di prevalere. I valori di Bruce ci hanno permesso di conservare un’eredità vincente attraverso sessant’anni di competizioni, ci hanno ricompensato con le vittorie in Formula 1, in Can-Am in Nord America, nella 500 Miglia di Indianapolis e nella 24 Ore di Le Mans. Vincere sarà sempre l’elemento centrale del DNA della McLaren. Siamo orgogliosi di portare questo nome. Per milioni di persone nel mondo, McLaren vuol dire corse. Non poteva esserci testamento migliore per Bruce. foto: © Team BLM Ltd. L 'infanzia di Bruce McLaren la si può definire come quella comune e tipica di un bambino, le sue corse a bordo di improvvisati trabiccoli a quattro ruote giù per le colline locali si svolgevano in maniera assolutamente normale e spensierata, ignaro del fatto che presto le corse sarebbero diventate parte integrante della sua vita, una passione così grande da farlo diventare in breve tempo un pilota, un inventore e un costruttore di auto da corsa di grande successo, un uomo in grado di entrare nel cuore dei fan di tutto il mondo. Bruce muore all'età di 33 anni nel corso di una sessione di test con una vettura del Campionato CanAm, ma nella sua breve vita è diventato uno dei personaggi più amati, rispettati e riveriti nella storia delle corse automobilistiche. ranno nell'olimpo dei grandi costruttori grazie alle sue doti di designer. Il Team McLaren, fondato nel 1964, divenne una delle squadre di maggior successo nel mondo dello sport a motore grazie alle straordinarie vittorie nella serie Tasman, nella Formula Uno, ma anche nell'Indianapolis 500, nella serie Le Mans e nel Campionato Can-Am. do degli sport a motore, non ultimo Henry Ford II. Nel tentativo di vincere la 24 Ore di Le Mans, la Ford si rivolse infatti proprio a Bruce e al suo connazionale Chris Amon, a cui venne affidato il compito di preparare e guidare la difficile Ford GT40. Il ritratto di Bruce McLaren, Henry Ford e Chris Amon sul podio a Le Mans lo si può trovare ancora oggi orgogliosamente esposto presso la sede Nessuno avrebbe potuto prevedere che della Ford a Dearborn, nel Michigan. quel bambino, che a soli 10 anni si trovò a combattere la malattia di Perthes, po- Le vittorie di Bruce e il successo ragtesse diventare ben presto un Campione giunto dalla sua squadra ha fatto il giro di auto da corsa, un uomo dotato di forte del mondo, dagli Stati Uniti al Canada, personalità e sempre allegro, in grado di dove le sue gesta a bordo delle auto più sconfiggere la malattia aggrappandosi veloci dell’epoca sono rimaste nella meanche allo studio dell’ingegneria per poi moria di tutti gli appassionati del motortornare nuovamente a camminare. La sua sport, alla campagna francese, con le grande passione lo portò in Europa e estenuanti gare nella 24 ore di Le Mans, negli Stati Uniti con l'obbiettivo di con- dalla serie Tasman, in grado di attirare i quistare il mondo delle corse. Nessuno migliori piloti del mondo, agli eventi poteva inoltre prevedere che quel ragaz- sociali di stampo tipicamente glamour zo sarebbe diventato, a 22 anni, il più come il Gran Premio di Monaco. La sua giovane vincitore di una gara valida per storia è quella di un uomo che ha vissuto il Campionato del Mondo di Formula 1. la sua breve vita sempre al massimo. Nato e cresciuto ad Auckland, in Nuova Zelanda, Bruce ha iniziato a correre con le auto mentre era ancora un fresco studente al college. Nel 1957, all'età di 20 anni, corse nel Gran Premio di Nuova Zelanda, iniziando la sua ascesa verso il mondo delle grandi gare automobilisti- Queste sue gesta attirarono l'attenzione che, oltre ad aprire le porte che lo porte- di molti personaggi appartenenti al monNella foto in alto Bruce McLaren con il padre Les a bordo dell’Austin 7 Ulster. Les restaurò questa vecchia auto e Bruce partecipò alla sua prima corsa. Era il 1952 e Bruce aveva solo 15 anni. Qui a destra la stradale M6GT derivata dalla sport M6B. Pur iniziando con una team relativamente piccolo, l'azienda McLaren ha prodotto una serie impressionante di auto da corsa, modelli che hanno portato la McLaren al vertice della Formula Uno. La dedizione e l'impegno per l'eccellenza hanno sempre contraddistinto la fama che Bruce aveva nei confronti di tutte le persone coinvolte con la sua azienda. L'amore, unito alla completa dedizione per la meccanica e il carattere di Bruce hanno sempre avuto un notevole riflesso sulla leadership raggiunta con i propri clienti. Bruce passava infatti interi giorni rinchiuso nella sua officina per garantire che una volta consegnata al cliente la vettura, quest'ultima fosse nelle migliori condizioni possibili. foto: © Colour Tech Motorsport Photography - Labatt's Blue Can-Am 1969 Bruce vince con la sua McLaren M8B Nel 1967 le McLaren vinsero cinque gare su sei in programma e nel 1968 quattro su sei. Nel 1969 Bruce e Denny erano imbattibili. Insieme conquistarono 11 successi su 11 gare! In una di queste competizioni le McLaren arrivarono ad occupare l’intero podio, grazie a Bruce, Denny Hulme e Dan Gurney. Sotto la sua guida, il team McLaren ha conquistato podi e registrato vittorie nelle più importanti competizioni del motorsport mondiale: che si radunava per vedere queste gare e la grande competitività delle vetture McLaren hanno aggiunto ancor più emozione per foto: © f1-fact.com quelle che allora erano ritenute le vetture più veloci e competitive dell'intero pianeta. Non esistevano regole che disciplinavano il tipo di motori che potevano essere impiegati e il premio in denaro era più grande di quello previsto in Formula 1, Bruce e il team McLaren erano arrivati in questa serie con un solo obbiettivo: vincere. Dopo un inizio incerto nel 1966, Bruce e il compagno (anch'esso neozelandese) Denny Hulme, dominarono la serie Can Am dal - GP del Belgio 1968 - Circuito di SPA Bruce McLaren vince il suo primo Gran Pre- 1967 al 1971, tanto che il Campionato stesmio con una macchina da lui progettata e so divenne noto come il 'Bruce e Denny condotta in gara. Nella foto la McLaren-Ford Show'. Il colore arancione brillante, distinM7A vincitrice a SPA nel 1968. tivo delle vetture da corsa McLaren, ha La Formula Uno è sempre stata l'arena più entusiasmato il pubblico per le incredibili vicina al cuore di Bruce. Affascinato dalla performances unite ad uno stile di guida storia e dalle corse fin dalla tenera età, nel giudicato superbo. Delle 43 gare disputate 1966 Bruce riuscì a qualificare una delle in questi cinque anni, una vettura McLaren sue vetture nella griglia del Gran Premio di ha tagliato per prima il traguardo in ben 37 Monaco e per lui fu motivo di grande orgo- occasioni, raggiungendo l'invidiabile reglio. La Formula Uno si rivelò un campo di cord di 19 vittorie consecutive. battaglia molto impegnativo. Proprio come La 500 Miglia di Indianapolis si è svolta oggi la tecnologia era in continua evoluzio- ogni anno dal 1911, le uniche pause furono ne e gli ingegneri erano continuamente dovute al periodo dei due conflitti mondiamessi alla prova fino a raggiungere i loro li. La pista di Indianapolis è un circuito limiti riguardo la competenza e oltre. Ma nel 1968, Bruce riuscì a fare quello che solo due persone nella storia del motorsport hanno fatto, vincere una gara di Formula Uno con una vettura che portava il suo nome, mentre l'anno successivo, sempre alla guida di una vettura McLaren, riuscì a classificarsi al terzo posto nel Campionato Mondiale. Nel 1974, quattro anni dopo la sua morte, Emerson Fittipaldi ha completato il sogno di Bruce vincendo il Campionato del Mondo di Formula Uno per il team foto: © Unknown McLaren. - McLaren M15 Indy 500, Denny Hulme La serie Can Am, corsa in Canada e in Nel 1969, in un lasso di tempo incredibilmente America, ha contribuito a rendere il mar- breve, Bruce costruì due modelli di McLaren chio McLaren una vera e propria leggenda. M15 e li mise a punto per partecipare con il I motori di queste auto mostruose, la folla compagno Denny Hulme alla Indy 500. abbastanza semplice nel design, con quattro curve pressoché identiche e due brevi rettilinei, ma nonostante la semplicità del disegno guidare non era per niente facile. Nel 1969 Bruce decise che la McLaren avrebbe potuto costruire una vettura con cui Denny Hulme avrebbe poi vinto questa gara leggendaria. In un lasso di tempo incredibilmente breve furono costruite due nuove auto a bordo delle quali Denny si sentiva completamente a suo agio, ma dopo essere stato ferito durante una sessione di prove, Hulme non riuscì a prendere parte alla gara e per la sua prima Indy 500 il team McLaren affidò i volanti a Peter Revson e Carl Williams. Nonostante i problemi riscontrati, la squadra tagliò il traguardo al nono posto. Bruce non si perse d'animo e cominciò a pianificare il lavoro per l'anno successivo e per un nuovo tentativo di conquistare la Indy 500, purtroppo trovò la morte il giorno dopo il ritorno da Indianapolis. Ma nel 1972 il team McLaren riuscì nell'impresa di vincere la 500 Miglia di Indianapolis. Le Mans è una gara estenuante di 24 ore, una competizione che da sempre mette a dura prova tanto i piloti quanto le vetture. Il solo fatto di riuscire a portare a termine foto: © Unknown - Ford GT40 MkII, Le Mans Series La Shelby American Inc. vince con la Ford GT 40 Mk II guidata da Bruce McLaren e dal connazionale Chris Amon la 24 di Le Mans. la gara rappresenta una sfida enorme a livello tecnico, Bruce in più tentativi cercò di raggiungere il successo in questa serie francese. Nel 1966 il destino finalmente permise a Bruce di giocare nel migliore dei modi le proprie carte. In stretta collaborazione con la Ford, Bruce fu di enorme supporto agli ingegneri nello sviluppo delle due Ford GT40 Mk2. Insieme al collega Chris Amon, Bruce fu autore di una gara memorabile, un successo spettacolare. Le vetture risultarono perfette, sia nella meccanica e ancor di più per quel che riguarda velocità e affidabilità. La fame di vittoria che la McLaren si è sempre portata dietro, portò ad altre illustri vittorie nella serie Le Mans: nel 1995 la McLaren F1 GTR vinse il Titolo Le Mans, facendo entrare la F1 nell'olimpo delle auto più veloci e performanti di tutto il modo. Fin dal suo primo giorno di corsa, Bruce aveva sognato di costruire una vettura da strada che portasse il suo nome. Purtroppo la sua morte ha impedito la realizzazione di quel sogno, ma un prototipo fu comunque costruito: sulla base della M6B, con la quale Bruce vinse la serie Can-Am nel 1967, il prototipo della prima stradale della storia della McLaren fu battezzato con il nome di M6GT, una berlinetta biposto dotata di motore Chevrolet V8 da 5 litri a 5 rapporti in grado di erogare una potenza di 375 cavalli. La produzione venne affidata alla piccola britannica Trojan e nei progetti di Bruce era prevista una piccola produzione di circa 250 esemplari. Purtroppo le condizioni economiche di questa partnership si dimostrarono insufficienti e la produzione della M6GT si fermo a soli 3 esemplari. Un peccato, perché seppur afflitta da alcuni difetti, si trattava di una vettura che con i dovuti aggiustamenti avrebbe potuto riscuotere un buon successo commerciale. Il primo di questi tre esemplari di M6GT (di colore rosso e con targa OBH500H) divenne inoltre l’auto personale di Bruce a partire dalla metà del 1969. Oggi, con la messa in produzione della nuova MP4-12C il sogno di Bruce verrà esaudito. Con Bruce alla guida le vetture McLaren hanno corso con una certa varietà di colori, tra cui il famoso 'arancione McLaren'. Di seguito alcune delle colorazioni adottate da Bruce McLaren sulle sue vetture. foto: © Don Markle foto: © atlasf1.com foto: © automild.com Sopra a sinistra un prototipo della M6 GT con cofano e copertura motore aperti. A destra con la colorazione Orange McLaren. Sotto a sinistra la M6 GT personale di Bruce. A destra una bellissima M6 GT da competizione. foto: © mathewscollection.com che vendeva vernici era un negozio di giardinaggio, in grado di offrire a Bruce il solo barattolo di vernice che solitamente veniva impiegato per la colorazione delle recinzioni. Si trattava di una colorazione verde brillante e da questo episodio nacque la tonalità denominata appunto Jolly Green Giant. foto: © mathewscollection.com le, si pensò infatti che una vettura dal colore brillante avrebbe attirato molta più attenzione, specialmente se il colore adottato era una tonalità che dava sull'arancione, questa colorazione avrebbe infatti permesso di mettere in risalto il nome degli sponsor e contemporaneamente aiutava a risolvere il problema della visibilità in pista. - Bruce McLaren, Zerex Cooper M1A Grazie agli interventi apportati da Bruce il telaio era di gran lunga più rigido rispetto a quello originale e flessuoso che equipaggiava la Zerex. Il progetto di Bruce prevedeva inoltre anche un sofisticato sistema di raffreddamento che permetteva la circolazione di acqua e olio attraverso i tubi del telaio. - Ford GT40 Mk II, 24 Ore di Le Mans 1966 - Bruce McLaren al GP di Monaco nel 1966 La Ford GT40 Mk II preparata da Bruce McLaren e portata al successo nella 24 ore di Le Mans da La colorazione verde argento avrebbe dovuto debuttare nel GP di Monaco 1966, ma fu sostiBruce in coppia con il connazionale Amon. tuita per delle ‘esigenze cinematografiche’. Tecnicamente il Jolly Green Giant non fu il colore di una vettura McLaren in quanto correva sotto il nome di Cooper. Tuttavia, questa vettura era stata riprogettata e modificata da Bruce e la sua squadra così che, a tutti gli effetti, questo può essere considerato il primo colore di una McLaren. Nel 1963 Bruce acquistò un Zerex-Cooper e la squadra iniziò da subito ad apportare modifiche in maniera massiccia, compresa una sostanziale ricostruzione del telaio in grado di ospitare un motore completamente nuovo. La vettura venne completata in sole tre settimane, grazie all'impegno costante da parte di Bruce e la sua squadra. Una volta portato a termine il lavoro, venne il momento di scegliere il colore, tuttavia la squadra si trovò a pensare alla colorazione nella giornata di domenica e i negozi aperti in quel periodo nei giorni festivi erano molto pochi. L'unico posto aperto Uno dei primi schemi di colore adottato dal team McLaren fu il nero e argento. Questa colorazione dava una buona resa e quando Bruce portò al successo la Ford GT40 Mk2 a Le Mans, questa colorazione divenne molto celebre. La Ford aveva volontariamente adottato questo schema di colori proprio per onorare l'arrivo del duo McLaren-Amon nella propria squadra. Sebbene questa combinazione risultasse popolare anche perché capace di dare alla vettura un look decisamente elegante, fu abbandonata per due motivi: in primo luogo ai piloti non piaceva il fatto di sapere che una macchina tendente al nero avrebbe potuto essere difficile da vedere dallo specchietto retrovisore delle altre vetture e questo poteva far sorgere dei problemi non da poco, soprattutto quando ci si avvicinava a delle vetture molto più lente. La seconda ragione era di stampo più commercia- foto: © Wouter Melissen foto: © Unknown Il Gran Premio di Monaco 1966 doveva essere la prima gara di Formula Uno per una vettura McLaren. Bruce si rivolse all'artista Michael Turner per creare uno schema di colori basato sulla Nuova Zelanda, che comprendesse quindi una tonalità di verde e argento divisa da una banda di colore giallo. Ma all'arrivo in pista Turner fu deluso di scoprire che la nuova vettura McLaren aveva invece una colorazione basata sul bianco e con una striscia centrale verde. Il regista John Frankenheimer stava infatti girando il suo film relativo al Gran Premio di quell'anno e il team McLaren fu pagato con un bel po' di denaro per cambiare i colori della vettura. Fu una decisione che Bruce non prese certo alla leggera, ma in quei primi anni di vita il denaro era vitale per il team McLaren e così Bruce cedette alle richieste della produzione cinematografica. foto: © thebrucemclarenmovie.com Di gran lunga il colore più noto tra quelli adottati da Bruce sulle proprie auto, una sorta di marchio di fabbrica, tonalità che la McLaren ha usato nel Campionato Can -Am, in Formula 1 e sulle monoposto di Formula Indy. Un colore brillante e visivamente molto forte, soprattutto ben visibile in pista dagli altri piloti, una colora- zione in grado di attirare anche l'attenzione da parte dei principali sponsor dell'epoca. Per molti anni, anche in epoca recente, il team McLaren ha adottato questa colorazione durante i test invernali in preparazione della stagione, per poi presentarsi al primo appuntamento con la livrea del main sponsor. foto: © Unknown Un esemplare di McLaren M4 con la colorazione McLaren Orange. Dietro una fotografia in bianco e nero di Bruce insieme al padre Les. Questa vettura è stata esposta a Taupo in occasione dell'appuntamento con l'A1GP ed è stata portata in pista da John Watson. foto: © McLaren Ieri come oggi la colorazione McLaren Orange non ha perso il suo fascino. In questi due esempi, a sinistra la monoposto di Formula 1 McLaren MP4-21 portata in pista dalla squadra McLaren nel corso dei test invernali del 2006. A destra la nuova supercar stradale della divisione Automotive, la McLaren MP4-12C nella tonalità McLaren Orange. foto: © Team BLM Ltd. In questa foto il giovane Bruce McLaren ricoverato alla Wilson Home di Takapuna in Nuova Zelanda, circondato dai suoi giovani amici. Bruce rimarrà così per i prossimi due anni della sua vita. Fin dalla tenera età Bruce era un ragazzo abbastanza tipico della Nuova Zelanda, con un sano appetito e una certa propensione allo sport e allo stare all'aria aperta. Tutto cambiò improvvisamente all'età di nove anni, quando iniziò a sentire dolore all'anca sinistra, problema che in breve tempo lo obbligò ad una camminata quasi da zoppo. La diagnosi iniziale fu poliomelite, ma quando si vide che i trattamenti per curarla non davano esiti positivi, la famiglia lo fece sottoporre ad altri controlli più specifici e fu così che a Bruce venne diagnosticata la malattia di Perthes. Questa malattia colpisce la parte superiore del femore, dove l'osso femorale incontra l'anca. Questo snodo sferico si comporta come una specie di cuscinetto, il problema è che se manca un certo apporto di sangue in questa zona, viene compromessa la giusta lubrificazione dell'articolazione stessa. In verità il medico curante non era ancora a conoscenza delle cause che portavano il paziente ad accusare tali problemi, sapeva solo che si trattava di un qualcosa che aveva a che fare con l'apporto di sangue alla parte superiore del femore. Fu presa quindi la decisione di tentare un'operazione per permettere di migliorare l'afflusso di sangue nella zona interessata così che Bruce potesse recuperare la mobilità dell'arto. Questa operazione richiedeva un tempo di riabilitazione che poteva variare dai 18 ai 36 mesi e che alla fine poteva lasciare una certa deformazione che influiva sulla lunghezza totale dell'arto femorale. Tale era il caso di Bruce, che si sarebbe portato dietro questa forma zoppicante per il resto dei suoi giorni, proprio a causa della gamba sinistra leggermente più corta della destra. Per Bruce questa malattia così debilitante, soprattutto per un bambino di 12 anni, avrebbe potuto essere terribile da affrontare, invece ebbe un effetto profondamente positivo sulla sua vita. Bruce affrontò questo problema con una determinazione che non è facile trovare in un ragazzino di quell'età. I segni di questa malattia se li portò dietro anche in età adolescenziale e pur di combattere a fondo questo disagio, dopo il college decise di iscriversi ad un corso d’ingegneria. L’impegno e la dedizione che mise nello studio lo portò ad essere uno dei migliori della sua classe. Inizialmente non pensava che quella sarebbe stata la sua strada, ma i risultati raggiunti lo convinsero del fatto che era giusto proseguire con ancor più determinazione. In un certo senso anche lo studio diede a Bruce un enorme supporto, aiutandolo ad uscire dal tunnel della malattia e preparandolo a diventare un costruttore, un inventore e uno dei piloti più apprezzati del motorsport. Un uomo che ha lasciato in eredità un'azienda che ancora oggi porta con orgoglio il suo nome: McLaren. Ulteriori informazioni sulla malattia di Perthes La malattia di Legg-Perthes-Calvè (dal nome dei tre autori che per primi la identificarono come entità nosologica), colpisce le anche dei bambini, di solito tra i 3-4 anni e gli 8-9 (ma può manifestarsi sia prima che dopo le età indicate) ed è una malattia molto seria che a tutt'oggi rappresenta ancora uno dei misteri della medicina. La causa è dovuta ad una sofferenza vascolare a carico della testa del femore che andrà così incontro ad una progressiva necrosi con conseguente deformazione. Perché tutto ciò avvenga e perché alcuni soggetti ne siano affetti non è ancora, a tutt'oggi, stato scoperto. Molte sono state le teorie proposte ma nessuna ha avuto una conferma scientifica. Il morbo di Perthes ha una durata media di tre anni, periodo nel quale la testa del femore entra in sofferenza, si distrugge e quindi spontaneamente si riforma. Info ulteriori su Bruce: http://www.bruce-mclaren.com Info sulla malattia di Perthes: http://perthesnz.bravehost.com Info sulla produzione del film dedicato a Bruce: http://www.thebrucemclarenmovie.com Fonte: www.thebrucemclarenmovie.com Traduzione: G. Andreoletti Nei nove mesi successivi alla sua elezione come nuovo Presidente della FIA, Jean Todt si è visto relativamente poco e le questioni in cui è stato coinvolto non hanno certo fatto clamore. Tutto ciò è destinato a cambiare perché il francese si troverà molto presto ad affrontare il suo primo vero test. foto: © fotof1.it Alcuni fotogrammi della manovra Massa-Alonso che tanto ha fatto discutere e che porterà la Scuderia Ferrari davanti al Consiglio Mondiale della Federazione l’8 settembre prossimo F Sul podio del Gran Premio di Germania 2010 un sorridente Fernando Alonso fa da contrasto ad un serio e non certo felice Felipe Massa Foto a sx: © Getty Images & Sutton Images - al centro: © photo4/f1grandprix.it - a dx: © bbc.co.uk inora va detto che il successore di Mosley ha fatto un buon lavoro, tanto che molte testate specializzate hanno più volte ammesso pubblicamente che i tanti dubbi che hanno preceduto la sua candidatura si sono rivelati sbagliati. A differenza del suo predecessore infatti, Todt fino a questo momento è sempre stato ben felice di governare il suo regno quasi nell’ombra, mentre la stampa ha sempre temuto che il suo arrivo non sarebbe stato altro che un prolungamento dello stile adottato per anni da Max Mosley; in pratica si credeva che il francese avrebbe portato avanti, con una sorta di delega, la stessa metodologia di lavoro dell’odiato Max, ma ad oggi tutte queste preoccupazioni si sono rivelate prive di fondamento, anzi grazie al suo arrivo è stato possibile ‘spazzare via’ gran parte della guardia pretoriana che circondava Mosley. In pratica Todt ha dimostrato di non essere affatto una sorta di manichino comandato dal ‘ventriloquo’ ex Presidente, ma è stato invece un ‘Comandante’ serio e calmierato, un uomo che preferisce la persuasione alla forza delle minacce. Tuttavia, nonostante lo stile riservato adottato fin dal suo arrivo a Parigi, il prossimo mese (per l’esattezza il giorno 8 settembre) si troverà in una situazione alquanto disagevole, visto che sul banco degli imputati dovrà salire proprio la sua ex squadra: la Ferrari. Tra il 1993 e il 2007 Todt ha guidato la Ferrari attraverso 6 Titoli Piloti e 8 Campionati Costruttori. In queste quindici stagioni la squadra italiana ha vinto 98 Gran Premi, mentre quando arrivò a Maranello i Titoli erano ‘solo’ 6 e quindi grazie al fortissimo gruppo di lavoro messo in piedi e coordinato proprio da lui, la Ferrari ha di fatto scritto delle pagine storiche della Formula 1. Tuttavia, il grande successo della squadra italiana non è stato del Altri fotogrammi, ma questa volta riferiti al Gran Premio d’Austria del 2002, quando la Ferrari costrinse Rubens Barrichello a cedere la prima posizione a Michael Schumacher tutto esente da polemiche nel corso delle varie stagioni, la vittoria ha avuto un prezzo, infatti il team Ferrari troppo spesso si è impantanato nella polemica. Che si sia trattato dei metodi poco ortodossi adottati in pista da Michael Schumacher, o per la legalità di alcuni comportamenti della squadra, spesso si è trovata ad occupare le prime pagine dei giornali per alcuni fatti che hanno creato forti polemiche all'interno del Circus. Il prossimo 8 settembre Todt sarà a capo del Consiglio Mondiale della FIA quando si troverà a discutere della sentenza contro la Ferrari in relazione alla presunta manipolazione del risultato del Gran Premio di Germania a causa dell’ordine di squadra impartito dal muretto a Felipe Massa. I cosiddetti ‘Ordini di squadra’ vennero infatti banditi dalla FIA nel 2002, a seguito dello scandalo relativo alla manipolazione del risultato del Gran Premio d'Austria sempre da parte della Ferrari, nell’ormai storico episodio nel quale a Rubens Barrichello fu ordinato di far passare, e quindi sottomettersi, all’allora compagno di squadra Michael Schumacher all'ultima curva del giro finale. Da quel momento il gioco di squadra è stato severamente vietato: vale però la pena ricordare che il milione di dollari di ammenda comminato alla Ferrari dopo quanto accaduto non fu per la manipolazione del risultato, ma per il fatto che la squadra andò contro il protocollo durante i festeggiamenti sul podio, che vide un imbarazzato Schumacher far salire Barrichello sul gradino più alto del podio. Ebbene, il boss del team Ferrari, l’uomo che andò a Place de la Concorde per difendere le azioni intraprese durante il Gran Premio, l’uomo che apparentemente aveva anche dato l’ordine a Barrichello di rallentare per favorire il compagno di squadra era proprio Jean Todt. Tra pochi giorni lo stesso uomo si troverà se- -duto dall’altra parte della scrivania. Per complicare ulteriormente le cose, vogliamo inoltre ricordare che il figlio di Todt, Nicolas, è attualmente il manager proprio del ‘povero’ Felipe Massa, uno dei due piloti al centro dello scandalo. Chi tra gli appassionati di Formula 1 non vorrebbe essere una mosca quel giorno per vedere e soprattutto ascoltare quanto verrà detto e deciso dal Consiglio Mondiale del Motorsport alzi la mano. Certo è che la prima difficile decisione che Todt è chiamato ad affrontare si presenta con il peggiore scenario possibile, perché da una parte dovrà pronunciare il giudizio contro un team con cui lui stesso ha raggiunto un successo indicibile, ma nello stesso tempo deve tenere presente che la figura di Presidente viene ampiamente percepita come autorità che ha il compito di guidare in maniera inflessibile il più alto organo giudicante del motorsport. Todt si troverà quindi ad affrontare una situazione alquanto complessa: da una parte dovrà dimostrare di non fare alcun favoritismo nei confronti della sua ex squadra, men- quando si è sentito via radio Rob Smedley impartire l’ordine a Massa, molti degli appassionati che stavano seguendo la gara si saranno sentiti un po' straniti e ancor più quando hanno assistito alla triste manovra di sorpasso da parte di Alonso. Ancora più indecifrabili le parole del Presidente della Scuderia Ferrari Luca di Montezemolo che ha preso le difese della squadra sostenendo che gli interessi del gruppo vengono prima di quali dei piloti, e quindi, presumibilmente, prima degli interessi dei tifosi stessi. Ora, con il senno di poi, guardando all’8 settembre prossimo, Todt dovrebbe sicuramente tener conto anche di queste dichiarazioni. In poche parole questo per il Presidente della FIA sarà quindi il primo vero spinoso problema che in un certo senso lo coinvolge direttamente, una controversia che sicuramente avrebbe volentieri evitato, ma quello che è fatto è fatto e non si può tornare indietro, per questo da Todt ci si aspetta una gestione veloce e decisa, proprio perché ci potrebbero essere dei problemi se non si risolve la questione in fretta e nel migliore foto: © grandprix.com dal termine in una lotta a quattro aveva dichiarato: “Durante il corso della stagione lavoriamo strenuamente per trattare entrambi i nostri piloti in modo uniforme e garantire loro le stesse possibilità di vincere il Campionato del Mondo. Detto questo, quando stiamo cercando di chiudere il Campionato fronteggiando la minaccia di un altro team, è logico aiutare il pilota che ha le migliori opportunità matematiche. Non posso essere accusato di gioco di squadra, perché una decisione simile a tre gare dal termine della stagione è una cosa completamente diversa dal decidere il pilota numero 1 fin dall'inizio della stagione stessa…” A tal proposito l’opinione comune della stampa internazionale è che invece Alonso fosse favorito nei confronti di Massa in Ferrari adirittura dalla stagione scorsa, quando lo spagnolo ancora non era nemmeno arrivato a Maranello, una situazione completamente diversa da quella McLaren del 1999. Da questo punto di vista anche il più stolto tra i tifosi riuscirebbe a capire la differenza tra i poco più di 30 punti assegnati in tre gare foto: © Getty Imges foto: © fia.com tre dall'altra dovrà discutere una situazione in tutto e per tutto simile a quella che lui stesso ha innescato e difeso quando ricopriva il ruolo di team Principal alla Ferrari, dimostrando ora che, in qualità di massimo rappresentate della Federazione, il suo approccio nell'affrontare tali questioni dovrà per forza di cose essere diverso. Insomma, a lui è delegato il compito di far rispettare il regolamento sportivo, il quale dice che la manipolazione di un risultato tramite ordini di squadra è considerato illegale e quindi punibile. Todt dovrà inoltre tenere conto anche delle reazioni dei tifosi, dei media e degli addetti ai lavori che hanno unanimemente condannato la manovra della squadra italiana, forse non tanto per quello che ha fatto ma probabilmente per come è stata gestita tutta la manovra. La Ferrari può essere considerata come una grande forza trainante dell’alleanza dei team (FOTA) e giusto un paio di settimane prima dell’accaduto aveva partecipato ad un forum di fan in quel di Londra, con l’obbiettivo di studiare nuove misure in grado di compiacere i tifosi della massima Formula al fine di offrire loro più spettacolo, ma certo è che dei modi. Nel Circus molti protagonisti hanno affermato che l’azione intrapresa dalla Ferrari è stata gestita in maniera alquanto stupida e la violazione delle regole è stata di una visibilità quasi accecante. Molti hanno accusato lo stesso Massa, che avrebbe invece dovuto rispondere al suo ingegnere una cosa del tipo: “Mi dispiace, ma non posso farlo, è contro le regole”, molti sono infatti convinti che uno dei due piloti avrebbe detto proprio così. Per molti altri, anche se Alonso in quel frangente era molto più veloce di Felipe, avrebbe dovuto cercare di prendersi la posizione attaccandolo invece di aprire la comunicazione radio per dire al team “È ridicolo, sono più veloce!”. Alla fine di tutto, nel tempo la Ferrari ha avuto infinite opportunità per proporre l’abolizione della regola degli ordini di squadra, ma farlo proprio adesso, dopo che si è stati chiamati davanti al Consiglio Mondiale pare un po' una presa in giro. D’altra parte la Ferrari stessa potrebbe voler ricordare le parole del vecchio rivale di sempre Ron Dennis che, nel Campionato Mondiale del 1999, quando si ritrovò con Hakkinen e Coulthard separati da dodici punti a tre gare contro i 200 punti ancora da assegnare ad otto gare dal termine, fermo restando però che gli ordini di squadra sono comunque vietati e questo vale anche ad una gara dal termine della stagione. D’altra parte anche gli stessi media hanno sempre detto e scritto di tutto per assegnare lo status di numero 1 ad Alonso a discapito di Massa. Insomma, l’8 settembre Jean Todt è chiamato ad uscire dall’ombra per prendere le giuste decisioni, ricordando che qui è in gioco non solo la sua credibilità ma anche e soprattutto quella dell’organo che rappresenta, la FIA. G foto: © Sutton Images foto: © Gazzetta.it foto: © f1pulse.com I l nuovo complesso che ospiterà la prima gara del Mondiale di F1 in Corea del Sud è pronto ad ospitare le competizioni sul suo circuito dal prossimo mese. Ultimamente si sono susseguite voci relative al fatto che i lavori di completamento dell'impianto fossero in grave ritardo, ma si è appreso che l’Asian Festival of Speed verrà disputato il prossimo mese e con questo prenderanno il via anche alcune gare delle categorie minori, a garanzia che la struttura è perfettamente agibile e quindi disponibile ha poter ospitare il tanto atteso GP. La verità è che i piccoli ritardi nell'avanzamento dei lavori sono stati dovuti alle cattive condizioni meteo, che hanno solo rallentato i cosiddetti ulti- li organizzatori del GP sul circuito di SPA sono preoccupati per il futuro della loro gara. La speranza è quella di poter estendere il contratto con la F1 Management di Ecclestone oltre il termine fissato per il 2012, ma sono consapevoli che la concorrenza con i nuovi paesi disponibili ad investire enormi risorse per ospitare una gara di F1 sarà più che mai agguerrita. La situazione attuale vede infatti in primo piano la Corea del Sud, la Russia, l'India e il ritorno degli States, tutti paesi che hanno investito molto per la costruzione di impianti nuovi di zecca, strutture che sembrano inoltre essere favorite dallo stesso Ecclestone. Per questo gli organizzatori del GP del Belgio si sono detti poco fiduciosi sul fatto di garantire contratti a lungo termine per il loro storico impianto. Il Direttore del circuito di SPA André Maes, intervistato riguardo proprio al futuro che si prospetta per il GP del Belgio ha detto: "Ci sono molti paesi candidati ad ospitare la F1, la Francia stessa ha purtroppo perso il proprio GP, per questo dovremo impegnarci e fare tutto il possibile per ottenere un nuovo accordo nel più breve tempo possibile, ma quello che ci preoccupa sono le garanzie chieste da Ecclestone, ormai abituato a trattare su cifre ed investimenti che al momento il nostro impianto non è in grado di assicurare. Possiamo contare sulla storicità e la lunga tradizione del nostro circuito, ma contro i nuovi e ricchi mercati emergenti non sarà facile tenere testa alle richieste della moderna F1". “Possiamo contare sulla storicità e la lunga tradizione del nostro circuito…” Dichiarazioni rilasciate non a caso dal Direttore del circuito di SPA André Maes. Nella foto in alto, Bruce McLaren a bordo della M7A in staccata nel GP del Belgio edizione 1968 (gara tra l’altro vinta dal giovane Bruce). Subito sotto la McLaren MP4-22 di Lewis Hamilton sempre a SPA, ma questa volta nel GP del Belgio edizione 2007. Dalla storica F1 in bianco e nero agli odierni appuntamenti iridati, SPA è sempre stata parte integrante del calendario della FIA, mancando solo gli appuntamenti del 2003 e del 2006. A detta di tutti, perdere anche questo circuito costituirebbe un vero e proprio colpo al cuore della F1. mi ritocchi al tracciato. Il Presidente di Asia Motorsport David Sonenscher ha dichiarato: “Nonostante questi ritardi dell'ultim'ora abbiano dato il via a molte voci riguardo la fattibilità di disputare l'evento di F1, ho visitato il nuovo impianto diverse volte e posso dire che sono molto dispiaciuto per il fatto che, nonostante l'impegno profuso da tutti coloro che hanno messo in piedi questa struttura, non siano riusciti ha rispettare le date prefissate di alcune settimane. Posso però garantire che questi problemi non sono assolutamente dovuti ad un calo nell'impegno delle società coinvolte, ma bensì alle cattive condizioni meteo che hanno messo a dura prova tutta le regione”. Nel frattempo gli organizzatori del GP hanno dichiarato che il circuito sarà ufficialmente aperto il giorno 5 settembre, mentre per la fine del mese sarà già possibile ospitare alcune gare delle categorie minori, questo a garanzia che per il 24 ottobre, data del GP, l'impianto avrà le carte in regola per ospitare l'evento. foto: © formula1.butjazz.com L a società organizzatrice del GP del Bahrain ha comunicato che il Bahrain International Circuit sarà nuovamente rivisto e la sua configurazione tornerà ad essere quella originale del primo appuntamento svoltosi nel 2004. Tutto questo mentre si lavora alla preparazione del Gran Premio per il 2011. La nuova configurazione presentata quest'anno non ha infatti trovato i favori da parte soprattutto dei piloti che in più occasioni hanno dichiarato che il nuovo layout aveva di fatto aggiunto ben poco alla gara. Da qui la decisione di fare un passo indie- tro e tornare alla configurazione iniziale. In un comunicato, Shaikh Salman bin Isa Al Khalifa, responsabile del Bahrain International Circuit ha commentato: "In rappresentanza della gara inaugurale della stagione 2010 per noi è stato importante celebrare questa occasione modificando il circuito in maniera che potesse diventare qualcosa di veramente unico e diverso. Era nostro desiderio dare ai team partecipanti un Gran Premio del Bahrain in qualche modo sempre nuovo. Considerando anche il poco tempo a disposizione è stato per noi un compito molto impegnativo e nonostante non sia stato molto gradito dai piloti, abbiamo comunque dimostrato come il Bahrain abbia le qualità costruttive e organizzative per poter affrontare nel tempo e in maniera continuativa dei cambiamenti progettuali di un certo spessore. Ora ci apprestiamo ad affrontare altre modifiche e la nostra priorità resta quindi quella di aumentare l'interesse e la qualità di uno sport come la Formula 1". F 1 P PILOTA TEAM TIME P PILOTA TEAM TIME P PILOTA TEAM TIME 1 F. Alonso Scuderia Ferrari 2’00’’797 1 F. Alonso Scuderia Ferrari 1’49’’032 1 M. Webber RedBull Renault 1’46’’106 2 L. Hamilton McLaren Mercedes + 0,770 2 A. Sutil Force India Mercedes + 0,125 2 L. Hamilton McLaren Mercedes + 0,117 3 R. Kubica Renault + 1,284 3 L. Hamilton McLaren Mercedes + 0,216 3 S. Vettel RedBull Renault + 0,290 4 S. Vettel RedBull Renault + 1,653 4 R. Kubica Renault + 0,250 4 J. Button McLaren Mercedes + 0,291 5 A. Sutil Force India Mercedes + 1,849 5 F. Massa Scuderia Ferrari + 0,556 5 R. Kubica Renault + 0,386 6 J. Button McLaren Mercedes + 2,116 6 S. Vettel RedBull Renault + 0,657 6 F. Alonso Scuderia Ferrari + 0,521 7 M. Webber RedBull Renault + 2,129 7 J. Button McLaren Mercedes + 0,723 7 F. Massa Scuderia Ferrari + 0,856 8 K. Kobayashi Sauber Ferrari + 2,604 8 P. de la Rosa Sauber Ferrari + 1,049 8 A. Sutil Force India Mercedes + 0,958 9 R. Barrichello Williams Cosworth + 2,627 9 R. Barrichello Williams Cosworth + 1,096 9 N. Hulkenberg Williams Cosworth + 1,054 10 M. Schumacher Mercedes GP + 2,692 10 K. Kobayashi Sauber Ferrari + 1,168 10 K. Kobayashi Sauber Ferrari + 1,190 11 F. Massa Scuderia Ferrari + 2,800 11 V. Petrov Renault + 1,219 11 P. de la Rosa Sauber Ferrari + 1,282 12 N. Hulkenberg Williams Cosworth + 2,852 12 M. Schumacher Mercedes GP + 1,309 12 V. Petrov Renault + 1,300 13 N. Rosberg Mercedes GP + 2,857 13 N. Rosberg Mercedes GP + 1,350 13 R. Barrichello Williams Cosworth + 1,406 14 P. de la Rosa Sauber Ferrari + 3,054 14 J. Alguersuari Toro Rosso Ferrari + 1,650 14 M. Schumacher Mercedes GP + 1,589 15 V. Liuzzi Foce India Mercedes + 3,348 15 N. Hulkenberg Williams Cosworth + 1,800 15 N. Rosberg Mercedes GP + 1,731 16 J. Alguersuari Toro Rosso Ferrari + 3,453 16 V. Liuzzi Force India Mercedes + 2,488 16 S. Buemi Toro Rosso Ferrari + 1,799 17 V. Petrov Renault + 3,893 17 S. Buemi Toro Rosso Ferrari + 2,491 17 J. Alguersuari Toro Rosso Ferrari + 1,885 18 S. Buemi Toro Rosso Ferrari + 4,883 18 M. Webber RedBull Renault + 2,604 18 V. Liuzzi Force India Mercedes + 2,586 H. Kovalainen Lotus Cosworth + 4,448 19 J. Trulli Lotus Cosworth + 4,494 19 T. Glock Virgin Cosworth + 4,901 19 20 L. Di Grassi Virgin Cosworth + 5,898 20 J. Trulli Lotus Cosworth + 4,610 20 B. Senna Hispania Cosworth + 5,030 21 J. Trulli Lotus Cosworth + 6,392 21 L. Di Grassi Virgin Cosworth + 5,293 21 H. Kovalainen Lotus Cosworth + 5,270 + 5,411 22 B. Senna Hispania Cosworth + 6,940 22 B. Senna Hispania Cosworth + 6,719 22 L. Di Grassi Virgin Cosworth 23 H. Kovalainen Lotus Cosworth + 7,158 23 S. Yamamoto Hispania Cosworth + 7,005 23 T. Glock Virgin Cosworth + 5,563 24 S. Yamamoto Hispania Cosworth + 9,710 24 T. Glock Virgin Cosworth +14,147 24 S. Yamamoto Hispania Cosworth + 5,895 Meteo Cielo coperto, pioggia Meteo Cielo nuvoloso, pista asciutta Meteo Poco nuvoloso, pioggia nel finale Temp. in pista: 19°, ambiente: 18° Temp. in pista: 20°, ambiente: 19° Temp. in pista: 17°, ambiente: 13° P PILOTA 1 M. Webber 2 L. Hamilton Lap 1 - R. Barrichello (Williams Cosworth) - Incidente TIME P PILOTA TEAM TIME RedBull Renault 1’45’’778 1 L. Hamilton McLaren Mercedes 1h29’04’’2 McLaren Mercedes + 0,085 2 M. Webber RedBull Renault + 1,571 Lap 15 - J. Button (McLaren Mercedes) - Incidente Lap 21 - F. Alonso (Scuderia Ferrari) - Testacoda TEAM 3 R. Kubica Renault + 0,322 3 R. Kubica Renault + 3,493 4 S. Vettel RedBull Renault + 0,349 4 F. Massa Scuderia Ferrari + 8,264 5 J. Button McLaren Mercedes + 0,428 5 A. Sutil Force India Mercedes + 9,094 6 F. Massa Scuderia Ferrari + 0,536 6 N. Rosberg Mercedes GP + 12,359 7 R. Barrichello Williams Cosworth + 0,824 7 M. Schumacher Mercedes GP + 15,548 K. Kobayashi Sauber Ferrari + 16,678 V. Petrov Renault + 23,851 + 34,831 8 A. Sutil Force India Mercedes + 0,881 8 9 N. Hulkenberg Williams Cosworth + 1,275 9 10 F. Alonso Scuderia Ferrari + 1,663 10 V. Liuzzi Force India Mercedes 11 M. Schumacher Mercedes GP 1’47’’874 11 P. de la Rosa Sauber Ferrari + 36,019 12 N. Rosberg Mercedes GP + 0,011 12 S. Buemi Toro Rosso Ferrari + 39,895 13 J. Alguersuari Toro Rosso Ferrari + 0,393 13 J. Alguersuari Toro Rosso Ferrari Penalty 14 V. Liuzzi Force India Mercedes + 0,806 14 N. Hulkenberg Williams Cosworth + 1 giro 15 S. Buemi Toro Rosso Ferrari + 1,335 15 S. Vettel RedBull Renault + 1 giro 16 H. Kovalainen Lotus Cosworth + 3,106 16 H. Kovalainen Lotus Cosworth + 1 giro 17 T. Glock Virgin Cosworth + 4,175 17 L. Di Grassi Virgin Cosworth + 1 giro 18 J. Trulli Lotus Cosworth 2’01’’491 18 T. Glock Virgin Cosworth + 1 giro 19 K. Kobayashi Sauber Ferrari + 0,793 19 J. Trulli Lotus Cosworth + 1 giro 20 B. Senna Hispania Cosworth + 2,121 20 S. Yamamoto Hispania Cosworth + 2 giri 21 S. Yamamoto Hispania Cosworth + 2,450 21 F. Alonso Scuderia Ferrari rit. lap 37 22 P. de la Rosa Sauber Ferrari + 3,803 22 J. Button McLaren Mercedes rit. lap 15 23 L. Di Grassi Virgin Cosworth +17,263 23 B. Senna Hispania Cosworth rit. lap 5 24 V. Petrov Renault no time 24 R. Barrichello Williams Cosworth rit. lap 1 Meteo Cielo nuvoloso, pioggia nel finale Meteo Cielo molto nuvoloso con scrosci Temp. in pista: 21°, ambiente: 16° Temp. in pista: 16°, ambiente: 14° I Tuoi articoli sulla McLaren o la F1 nel MAG di TuttoMcLaren? [email protected] Lap 5 - B. Senna (Hispania Cosworth) - Problema tecnico 2 0 1 0 G A R A 1 3 B E L G I O 2 6 2 7 2 8 A G O S T O 2009 R. Barrichello Brawn GP 2008 S. Vettel Toro Rosso 2007 F. Alonso McLaren 2006 M. Schumacher 2005 J.P. Montoya McLaren 2004 R. Barrichello Ferrari 2003 M. Schumacher Ferrari 2002 R. Barrichello Ferrari 2001 J.P. Montoya Williams 2000 M. Schumacher Ferrari 1999 Jordan H.H. Frentzen 1998 M. Schumacher 1997 D. Coulthard Ferrari McLaren 1996 M. Schumacher foto: © photo4/f1grandprix.it Ferrari Ferrari 1995 J. Herbert Benetton 1994 D. Hill Williams 1993 D. Hill Williams 1992 A. Senna McLaren Monza - Lunghezza: 5,793km - Curve: 11 - Direzione: senso orario - Capacità: 115.000 - Primo GP F1: 1950 Pole Position 2009: Lewis Hamilton (McLaren Mercedes) 1’24’’066 Podio 2009: 1° Rubens Barrichello, 2° Jenson Button, 3° Kimi Raikkonen Info: Autodromo Nazionale Monza SIAS SpA, Via Vedano 5 - 20052 Monza - Contatti: (+39) 039 24821 / FAX: (+39) 039 320324 ITALIA PROVE LIBERE E QUALIFICHE - Nelle libere di venerdì, Hamilton fa segnare un primo ed un’undicesimo tempo mentre Kovalainen un secondo ed un quarto; in quelle di sabato i due piloti ottengono un quinto ed un sesto tempo. Nelle qualifiche, Hamilton arriva al Q3 con due secondi tempi, conquistando la Pole; Kovalainen in Q1 e Q2 ottiene un quinto e nono tempo ed in fine si qualifica in quarta posizione. GARA - Al via Hamilton conserva la prima posizione mentre il compagno, più pesante perché deve effettuare un’unica sosta ai box, perde una posizione da Button, poi nel corso del primo giro viene passato da Liuzzi ed al quarto giro da Alonso. Al sedicesimo giro Hamilton effettua la prima sosta e scivola in quinta posizione per poi risalire fino al comando della corsa a cinque giri dall’altro pit stop; al trentaquattresimo giro effettua la seconda sosta e ritorna in pista quinto. Nel corso del ventottesimo passaggio Kovalainen, risalito fino al sesto posto, ritorna ai box per il cambio gomme e rifornimento e ritorna in gara undicesimo; poi, risale la classifica fino alla settima posizione. Dopo gli ultimi cambi gomma Hamilton si ritrova alle spalle dei due della Brawn e tenta l’avvicinamento ma all’ultimo giro va fuori pista, distrugge la macchina e regala la sesta posizione al compagno. MAG n.57 www.tuttomclaren.it ITALIA MAG n.35 www.tuttomclaren.it ITALIA MAG n.13 www.tuttomclaren.it GP CANADA - circuito di Montreal - 13 Giugno 2010 Il GP del Canada è il 40° corso di domenica in Canada e il 160° GP corso di domenica nel continente americano. Il circuito di Montreal ospita un GP iridato per la 31a volta, sorpasso su Zandvoort fermo a 30 dal 1985. La McLaren e il motore Mercedes ottengono la Pole nell'8a gara di calendario, l'ultima volta risaliva al 1999, all'epoca grazie a Mika Hakkinen al GP di Gran Bretagna. Vitantonio Liuzzi e Adrian Sutil si qualificano al 5° e 9° posto in prova per la prima volta in carriera. Per Liuzzi si tratta anche della sua miglior qualifica in assoluto. Anche per la Force India tali piazzamenti sono i primi della sua storia. L'8° posto in prova di Robert Kubica è il 90° per il motore Renault. La squadra Mercedes si qualifica al 13° posto in prova, grazie a Michael Schumacher, per la prima volta nella sua storia. Il 23° posto in prova di Lucas Di Grassi è l'81a ultima fila in prova per il Cosworth, sorpasso sul motore Maserati, 3° assoluto. Schumacher disputa il suo 257° GP iridato, sorpasso su Riccardo Patrese, 2° assoluto e 1° europeo per numero di GP disputati. La McLaren di Lewis Hamilton rappresenta simbolicamente la 1400a vettura schierata partecipante della McLaren. La Renault di Vitaly Petrov rappresenta simbolicamente la 523a vettura schierata partecipante della squadra Renault, sorpasso sulla squadra BRM. Il motore Mercedes di Sutil rappresenta simbolicamente la 692a unità schierata partecipante del motore Mercedes, sorpasso sul motore BMW, 1° tedesco. Hamilton compie dei giri in testa a un GP per la 30a volta, mentre il motore Mercedes va in testa ad un GP per la 160a volta. Nel corso del 14° giro di gara, Sebastian Buemi percorre il suo primo giro in testa in carriera, il 160° pilota nella storia a riuscirci (di questi solo 102 hanno anche vinto almeno un GP in carriera). Al termine del 30° giro di gara (in testa Mark Webber) si è percorso il 270.000° km della storia della F1 (270.001,213). Terminato il 63° giro di gara, Hamilton aveva percorso il suo 4000° km in testa in carriera (4000,6). La vittoria della McLaren è la 64a ottenuta insieme al motore Mercedes, sorpasso sul binomio Williams-Renault, 2° binomio assoluto di tutti i tempi e record assoluto per le squadre con un motore non prodotto in proprio, lo stesso vale per il motore Mercedes, 2° assoluto, record tra i motori abbinati a una squadra non produttrice. Il binomio record assoluto è la squadra e il motore Ferrari con 211 vittorie ottenute insieme. Il 2° posto in gara di Jenson Button è il 500° piazzamento finale in gara per il motore Mercedes. La McLaren realizza la doppietta in gara nell'8a gara di calendario per la prima volta nella sua storia. Kubica è il 120° pilota che ottiene un giro veloce in gara. Il 3° posto in gara di Fernando Alonso è il 200° per il motore Ferrari. Il 4° posto in gara di Sebastian Vettel è il 90° per il motore Renault. Il 5° posto in gara di Webber rappresenta simbolicamente il 23.000° punto distribuito ai piloti nel corso della storia della F1 (23.005,97). Le squadre Mercedes e Renault si classificano all'11° e 17° posto in gara, grazie a Schumacher e Petrov, per la prima volta nella loro storia. Felipe Massa e Heikki Kovalainen si classificano al 15° e 16° posto in gara per la prima volta in carriera. Il 15° posto in gara di Massa è il 10° per la squadra Ferrari e il suo personale 100° piazzamento finale totale in gara. Il 16° posto in gara di Kovalainen è il 10° per la Lotus. Un pilota indiano, Karun Chandhok, si classifica al 18° posto in gara per la prima volta nella storia. La McLaren è in testa ad entrambi i Mondiali contemporaneamente (anche a pari punti) per la 140a volta. Il motore Mercedes è in testa ad entrambi i Mondiali contemporaneamente (a pari con nessuno) per la 50a volta. foto: © photo4/f1grandprix.it P PILOTA TEAM TIME P PILOTA TEAM TIME 1 L. Hamilton McLaren 1h33’53 1 L. Hamilton McLaren 1’15’’10 2 J. Button McLaren + 2 M. Webber RedBull + 0,268 3 F. Alonso Ferrari + 9,214 3 S. Vettel RedBull + 0,315 4 S. Vettel RedBull + 37,817 4 F. Alonso Ferrari + 0,330 J. Button McLaren + 0,415 V. Liuzzi Force India + 0,543 2,254 5 M. Webber RedBull + 39,291 5 6 N. Rosberg Mercedes GP + 56,084 6 F. Massa Ferrari + 0,583 R. Kubica Renault + 0,610 7 R. Kubica Renault + 57,300 7 8 S. Buemi Toro Rosso + 1 giro 8 9 V. Liuzzi Force India + 1 giro 9 A. Sutil Force India + 0,776 10 A. Sutil Force India + 1 giro 10 N. Rosberg Mercedes GP + 0,966 foto: © OmniCorse.it foto: © Codemasters foto: © www.WRI2.net LA PIRELLI SE LA CAVERA’ HERMAN TILKE PENSA AL TEXAS foto: © Jenson Button's Fundraising Page I funzionari di fiducia dell’architetto tedesco Hermann Tilke, sono arrivati ad Austin (Texas) per l’organizzazione dei lavori di costruzione del tracciato per il GP che si terrà a partire dal 2012. Il circuito sarà progettato e creato dalla Tilke GmbH, impresa dell’omonimo architetto di fiducia di Ecclestone. I controlli geologici sono già stati effettuati testando circa 900 acri di terreno e il progetto prevede l’apertura di un ufficio per circa 20 persone a pochi passi dalla pista, questo per controllare il tutto al meglio. Christina Epp, delegato americano per Tilke. Ha dichiarato: “Abbiamo il terreno, i soldi e un contratto firmato con la F1. Siamo pronti per affrontare la parte finale di tutto questo progetto, ossia la costruzione effettiva della pista. Dobbiamo ancora studiare il numero di edifici necessari e quante strade di accesso dovranno essere costruite. Una situazione del tutto simile alla pianificazione e creazione di una nuova città”. Una delegazione di uomini di fiducia di Tilke ha visitato l’area interessata la scorsa settimana per continuare a lavorare sul progetto, l’inizio dei lavori di costruzione è previsto per il mese di Dicembre. BUTTON AL LONDON TRIATHLON Jenson Button ha faticato al London Triathlon a causa di una tonsillite. Il Campione del Mondo in carica è riuscito comunque a chiudere con il terzo posto nella sua categoria, nonostante abbia sofferto un po’ per gli effetti degli antibiotici. Il suo tempo di 2 ore e 14 minuti è stato di circa 25 minuti più lento del vincitore, sette minuti in più rispetto al suo tempo del 2009. Al termine della competizione Jenson ha detto: "Non mi sentivo molto bene ad inizio settimana, questo il motivo che mi ha reso più lento rispetto allo scorso anno". L’evento consiste di una prova di nuoto di 1,5 Km, 40 Km in bici e 10 Km di corsa. Nonostante tutto Jenson ha comunque portato a termine l’impresa. Button ha completato la gara in 2 ore 14 minuti e 15 secondi. Intervistato dai giornalisti ha inoltre dichiarato: "Quest'anno non ero in perfetta forma, tuttavia non volevo mancare a questo appuntamento, così ho deciso di accettare la sfida visto che l'anno scorso ero andato oltre ogni aspettativa". IN ARRIVO F1 2010: IL GIOCO La software house Codemasters ha rilasciato in esclusiva mondiale il primo video anteprima del nuovo gioco ufficiale FIA Formula 1 2010 World Championship. F1 2010 verrà rilasciato ufficialmente il 22 settembre 2010 in Nord America, seguito il 24 settembre dalla distribuzione nel resto del mondo. Previste versioni compatibili con PS3, Xbox 360 e PC Games for Windows. I creatori del gioco promettono un'esperienza realistica in grado di far vivere un intero weekend di gara al giocatore appassionato di Formula 1. Il nuovo titolo presenta infatti nuove funzionalità per vivere non solo la Formula 1 in pista, ma anche essere parte attiva del dietro le quinte dei Gran Premi. Il video fornisce una panoramica che fa intravedere una più ampia esperienza del pilota in occasione delle varie sessioni prima del Gran Premio, mostrando interviste con la stampa nei paddock, la gestione dei piloti da parte dei loro ingegneri e una nuova tecnica di motioncapture in grado di ricreare tutta l'azione presente, oltre che in pista, anche nella pit-lane. F1 2010 include tutti i team ufficiali della stagione in corso, compresi circuiti e piloti. Il titolo dispone di una gamma che comprende varie modalità di gioco, dalla gare veloce, per entrare subito in pista senza perdere tempo con il setup della vettura, alle prove a tempo per migliorare le proprie performances sui circuiti del Mondiale, fino alla modalità carriera, in grado di simulare un intero week-end di gara. I giocatori potranno provare l'emozione di guidare un bolide di Formula 1 nei migliori circuiti, inclusi, per la prima volta in un videogioco, le accurate ricostruzioni in alta definizione della stupefacente notte di Singapore oltre al faraonico tracciato di Abu Dhabi. Per la produzione di F1 2010 Codemasters ha sviluppato il motore del gioco avvalendosi della EGO Game Technology Platform, una evoluzione ancora più avanzata della piattaforma già acclamata dalla critica, con la vendita di oltre un milione di copie di titoli quali Colin McRae DiRT 2 e Race Driver GRID. La tecnologia impiegata è in grado di simulare come non mai l'effetto aerodinamico e il movimento delle vetture, portando il giocatori ancor più vicino alla realtà 3D della massima Formula. foto: © Codemasters La fornitura degli pneumatici Bridgestone alle monoposto di Formula 1 si concluderà con l'ultima gara della stagione 2010 ad Abu Dhabi, subito dopo entrerà inscena l'italiana Pirelli che di recente ha iniziato i propri test con il supporto del pilota di F1 Nick Heidfeld a bordo di una 'vecchia' Toyota TF01 del 2009. Nel frattempo il gommista giapponese ha reso noto che non intende prestare la propria collaborazione alla Pirelli. L'ultima vittoria dell'azienda italiana risale alla stagione 1991 grazie alla Benetton guidata da Nelson Piquet, nonostante tutti questi anni di assenza dalla massima Formula, Pirelli non potrà contare sull'apporto dei dati della concorrente giapponese. A questo proposito un portavoce della casa giapponese ha rilasciato uno stringato commento alla rivista tedesca Motorsport Magazin, spiegando che: "Bridgestone Motorsport è più che sicura del fatto che l'attuale esperienza della Pirelli nella categoria GP3 possa di per se costituire una solida base d'informazioni per il futuro sviluppo degli pneumatici che fornirà alla Formula 1." foto: © automobilsport.com LOSAIL VUOLE LA F1 Il MAG aveva già raccolto la notizia all'inizio del 2010 e in questi giorni si è appreso che il circuito di Losail, in Qatar, che già organizza una gara in notturna della Moto GP ha iniziato a pianificare le modifiche necessarie per poter ospitare una gara del Campionato 2011. Nasser bin Khalifa Al Attiyah, Presidente della Qatar Motor oltre che della Federazione Motociclistica, ha confermato ai media che presto partiranno i lavori di modifica all'impianto e che il passo successivo sarà quello di ospitare la massima Formula: "Ospitare la Formula 1 fa sicuramente parte dei nostri futuri piani strategici. "Abbiamo una grande pista e siamo completamente concentrati sull'aggiornamento delle specifiche. Abbiamo già coperto le prescrizioni standard e l'impianto soddisfa queste specifiche per più di tre quarti. Sono necessari alcuni piccoli cambiamenti e modifiche, ma niente che ci possa impedire di raggiungere l'obbiettivo". L'unico possibile problema a questo punto potrebbe essere il fatto che attualmente il Medio Oriente ospita già le gare in Bahrain e Abu Dhabi. Con questi impianti ultra moderni ed il continuo aumento dei soldi chiesti dalla FIA, purtroppo alcuni dei circuiti storici della F1 sono sempre più sottoposti a grandi pressioni per mantenere il loro posto nel calendario. Un esempio su tutti SPAFrancorchamps (vedi pag. 19).