078 - Belgio 2010 (original)

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078 - Belgio 2010 (original)
Gran Premio del Belgio 2010
Ordine d’arrivo, risultati Qualifica e GpV, sintesi degli eventi della gara. Classifiche Piloti, Costruttori e Vincitori GP. Dichiarazioni ufficiali
dei piloti e del team McLaren dopo il GP.
“Salus per aquam”, così i Romani avevano battezzato la cittadina delle Ardenne famosa già allora per le sue acque termali...
Dieci e lode per Lewis Hamilton che vince finalmente a Spa dopo
che nel 2008 gli era stata tolta questa gioia per un'assurda ed
immeritata penalizzazione...
Per Lewis lotta al Titolo ancora aperta ~ Ron Dennis giudica Vettel un pilota troppo impetuoso ~ Lewis è dispiaciuto per Jenson.
Cover n78 - foto © DR/Nextgen-Auto.com
UltraCar: nel centro di Londra la McLaren Automotive allestisce
un esclusivo showroom dedicato alla vendita della MP4-12C.
Bruce McLaren: la storia di un inventore, di un costruttore, di un
pilota… di un uomo che ha vissuto la sua vita al massimo.
Una questione spinosa: Jean Todt e FIA vs Ferrari ~ GP del Belgio a rischio, si lavora ad un nuovo contratto ~ Prime gare in
Corea del Sud ~ Il circuito del Bahrain torna al layout iniziale.
Gran Premio del Belgio 2010
Risultati di Prove Libere, Qualifiche, Gara e
motivo dei ritiri. Tutti i Dati e Tempi, di tutti i
piloti, in un’esauriente scheda con tutti i risultati del week-end di SPA-Francorchamps.
GP d’Italia, circuito Monza. Albo d’Oro, orari sessioni e tutte le
info che possono servire. Sintesi del Gran Premio d’Italia ed.
2009 a cura di Luca Tuzzolo.
Tutte le Statistiche della stagione 2010, un Campionato più avvincente che mai. In questo numero: il GP del Canada.
Tilke pensa al Texas ~ Button al London Triathlon ~ In arrivo F1
2010, il gioco ~ Pirelli se la può cavare senza la Bridgestone ~
Nel futuro del Qatar un GP di Formula 1 sul circuito di Losail.
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Il week-end di SPA
PROVE LIBERE E QUALIFICHE
La prima sessione di prove libere del venerdì si svolge su pista bagnata ad intermittenza, Hamilton ottiene il 2° tempo e
Button il 6°; nella seconda sessione i due
della McLaren ottengono il 3° e 7° tempo;
nelle libere di sabato, Hamilton è 2° ed il
compagno 4°. Le qualifiche sono ancora
caratterizzate da pioggia intermittente,
Hamilton passa il Q1 e Q2 con un 6° e 1°
tempo mentre Button con un 9° e 2° tempo; nell'ultima fase Hamilton si qualifica al
2° posto e Button al 5° della griglia di partenza.
GARA
Al via Hamilton si porta al comando della
corsa, mentre Button si posiziona al terzo
posto. Al secondo giro cadono le prime
gocce di pioggia e alla curva prima dei box
i primi arrivano lungo, Button riesce a ritornare in pista dietro al compagno. Entra
in pista la safety car che congela la gara
per un giro. Al diciassettesimo passaggio
Vettel, nel tentativo di sorpassare Button,
sbanda e lo colpisce nella pancia, danneggiando il radiatore. Al venticinquesimo giro
Hamilton effettua il cambio gomme e conserva la prima posizione. A dieci giri dalla
fine della gara comincia a piovere, Hamilton al giro successivo rientra ai box per
montare le gomme da pioggia e esce ancora in testa alla corsa. La safety car, che
entra in pista dopo due giri, non impedisce
al pilota della McLaren di tagliare per primo il traguardo.
foto: © Keith Collantine
GP Belgio 2010 - Meteo: Cielo molto nuvoloso con scrosci - Temp.: pista: 16° - ambiente: 14°
Circuito di SPA-Francor.: Lunghezza tracciato: 7,004km - Giri tot. 44 - Durata tot. 1h29’04.268
GRAN PREMIO
1 Lewis Hamilton
1h29’04”268
2 Mark Webber
+ 1”571
3 Robert Kubica
+ 3”493
4 Felipe Massa
+ 8”264
5 Adrian Sutil
+ 9”094
6 Nico Rosberg
+ 12”359
7 M. Schumacher
+ 15”548
8 Kamui Kobayashi
+ 16”678
9 Vitaly Petrov
+ 23”851
10 Vitantonio Liuzzi
+ 34”831
QUALIFICHE
1 Mark Webber
1’45”778
2 Lewis Hamilton
+ 0”085
3 Robert Kubica
+ 0”322
4 Sebastian Vettel
+ 0”349
5 Jenson Button
+ 0”428
6 Felipe Massa
+ 0”536
7 Rubens Barrichello
+ 0”824
8 Adrian Sutil
+ 0”881
9 Nico Hulkenberg
+ 1”275
10 Fernando Alonso
+ 1”663
1° giro - Pessima partenza per
il Pole-man Webber, scatta invece bene Hamilton che arriva
alla prima curva in testa al gruppo. Pioggia nella parte finale
della pista, Barrichello arriva
lungo e tampona violentemente
la Ferrari di Alonso. Nessun
danno per lo spagnolo che rientra ai box per montare gomme
intermedie.
2° giro - Safety car in pista a
causa della pioggia. Hamilton in
testa seguito da Button.
3° giro - La Safety-car rientra e
la gara ha inizio. Vettel passa
Kubica e Button e prova ad
attaccare Hamilton. Sutil prova
invece l’attacco su Massa. Alonso in coda al gruppo con gomme intermedie e pioggia che
lascia il circuito di SPA.
4° giro - In testa Hamilton seguito da Button, poi Vettel, Kubica, Webber e Massa. Alonso
rientra nuovamente ai box per
rimontare coperture da asciutto.
8° giro - Hamilton ha 5" su Button, seguono Vettel, Kubica,
Webber, Massa e Sutil.
1 Lewis Hamilton
1’49”069
2 Mark Webber
1’49”395
3 Robert Kubica
1’49”807
11° giro - Petrov passa Rosberg, Schumacher ne approfitta e passa il compagno di squadra con un piccolo contatto che
stacca un pezzo di ala anteriore
a Rosberg.
4 Felipe Massa
1’50”111
12° giro - Hamilton ha ora 7"6
5 Adrian Sutil
1’50”477
GIRO PIU’ VELOCE
su Button che è attaccato da
molto vicino da Vettel.
16° giro - Vettel tenta il sorpasso su Button, ma sbaglia, perde
il controllo e centra il radiatore
sinistro della McLaren. Ritiro
per Jenson mentre il tedesco
rientra ai box per sostituire l’ala
anteriore e torna in pista.
20° giro - Drive through per
Vettel, penalizzato per aver
tamponato Button.
27° giro - Ancora problemi per
Vettel che si tocca con Liuzzi e
danneggia la posteriore sinistra,
rientro ai box e uscita in pista in
ultima posizione.
prevista. Webber ne approfitta e
supera il polacco in uscita dai
box. Hamilton torna in pista
ancora al comando.
38° giro - Situazione dopo
l’arrivo della pioggia: Hamilton,
Webber, Kubica, Massa, Sutil,
Schumacher, Kobayashi, Alonso, Rosberg e Petrov.
39° giro - Testacoda e doppia
toccata contro le barriere per
Alonso, che abbandona la vettura in pista e conclude così la
sua gara. Safety-car in pista.
40° giro - Pioggia battente a
SPA, macchine allineate dietro
alla vettura di sicurezza.
30° giro - Nel frattempo Alonso
cerca di passare la Sauber Ferrari di Kobayashi.
41° giro - La safety-car rientra
ai box, mancano solo quattro
giri al termine.
32° giro - Situazione a 12 giri
dal traguardo: Hamilton sempre
in testa, seguono Kubica, Webber, Massa, Sutil, Schumacher,
Rosberg, Kobayashi, Alonso e
Vitaly Petrov.
42° giro - Hamilton, Webber e
Kubica non vogliono prendere
ulteriori rischi sotto l’acqua e
cercano di portare le loro monoposto al traguardo.
35° giro - Torna la pioggia, Hamilton ancora con gomme da
asciutto va nella ghiaia ma riesce a tornare in pista senza
perdere posizioni.
36° giro - I primi tre piloti rientrano ai box per montare pneumatici da bagnato. Kubica arriva
lungo alla piazzola e costringe i
meccanici ad una manovra non
43° giro - Posizioni ormai congelate, nessuna variazione anche se la pioggia cala leggermente d’intensità.
44° giro - Hamilton vince il GP
del Belgio e si riporta in testa al
Mondiale. Battuti Webber, Kubica, Massa, Sutil, Rosberg,
Schumacher, Kobayashi, Petrov
e Alguersuari.
UNA GRANDE
DELUSIONE
UNA VITTORIA
DA ESTASI
PILOTI
“Non so esattamente cosa sia accaduto con Sebastian.
Tutto quello che ho
sentito è stata una
violenta botta nella
fiancata. Credo che
nell’impatto il radiatore si sia rotto, ho
visto nello specchietto il fumo provocato dal vapore
del liquido di raffreddamento e non ho
potuto fare altro che
fermare immediatamente la macchina.
È stato un incidente
davvero molto strano. Non riesco a
capire cosa stesse
facendo. Sono davvero molto molto
deluso, un colpo
che ci penalizza in
maniera
pesante.
Fino a quel momento era tutto sotto
controllo. Ho fatto
una buona partenza
e sono stato in grado di far fronte agli
attacchi di Vettel. La
mia ala anteriore
era
leggermente
danneggiata e per
questo ho dovuto
caricarla al massimo, rendendo il posteriore un po' instabile. Era abbastanza difficile tenere
dietro gli avversari,
ma stavo comunque
facendo un buon
lavoro. Dovevo solo
aspettare la sosta
per sostituire l’ala”.
“Sono molto contento e molto felice per
questa vittoria. Una
gara del genere può
essere una lotteria.
Uscirne da vincitori,
fronteggiando una
situazione difficile è
un qualcosa di fantastico, più che felice potrei definirmi
quasi
in
estasi.
Quando ha iniziato a
piovere verso la fine
della corsa, le condizioni si sono fatte
davvero molto difficili. La temperatura
delle gomme si stava abbassando e
non avevo molti riferimenti sullo stato
reale della pista.
Alla curva 8 ho fre-
nato troppo tardi, ho
bloccato una ruota e
sono uscito sulla
ghiaia. Sono riuscito
ad evitare il muro,
sfiorandolo solo con
l’ala anteriore. Sono
stato fortunato ad
uscirne indenne, la
pista in quel punto
era molto scivolosa
e non c’era nulla
che potessi fare,
solo continuare a
girare. Il team ha
fatto un lavoro fantastico, ha spinto costantemente. In alcuni settori non ero
veloce come Webber e Kubica, ma è
fantastico
vincere
quando si lotta fino
alla fine.”
1 - Lewis Hamilton
182
2 - Mark Webber
179
3 - Sebastian Vettel
151
4 - Jenson Button
147
5 - Fernando Alonso
141
6 - Felipe Massa
109
7 - Robert Kubica
104
8 - Nico Rosberg
102
9 - Adrian Sutil
45
10 - Michael Schumacher
44
11 - Rubens Barrichello
30
12 - Kamui Kobayashi
21
13 - Vitaly Petrov
19
14 - Vitantonio Liuzzi
13
15 - Nico Hulkenberg
10
16 - Sebastian Buemi
7
17 - Pedro de la Rosa
6
18 - Jaime Alguersuari
3
COSTRUTTORI
UN GRAZIE A TUTTI
I NOSTRI UOMINI
“Senza alcun dubbio oggi abbiamo vissuto una gara veramente fantastica,
coronata da una brillante vittoria di Lewis. A parte un'escursione mozzafiato,
Lewis è rimasto al comando dall'inizio
alla fine del Gran Premio, guidando
sempre in maniera prodigiosa e adattandosi alle continue e mutevoli condizioni della pista. In effetti ha guidato in
maniera splendida nel corso di tutto il
weekend, fin dal venerdì, senza dimenticare la sua performance negli ultimi
secondi delle qualifiche del sabato. In
realtà, fin dalla prima sessione di libere
del venerdì mattina, era molto evidente
il suo entusiasmo per questa pista, da
subito è stato chiaro che puntava alla
vittoria, ne era convinto e la voleva a
tutti i costi. Penso che in questo momento Lewis sia veramente al top. Grazie a questa vittoria ha guadagnato
nuovamente la testa della Classifica
Piloti e, se non fosse stato per l'errore
di Vettel che ha messo fuori gioco la
vettura di Jenson, ora la McLaren si
ritroverebbe in testa anche nella Clas-
sifica Costruttori. A proposito di Jenson, posso solo dire che aveva tutte le
possibilità di guadagnare anche lui un
buon bottino di punti, quindi posso immaginare quanto sia frustrante per lui
essere stato costretto al ritiro. Ha fatto
una grande partenza e ha guidato superbamente nonostante le iniziali condizioni mutevoli del meteo e un piccolo
danno all'ala anteriore, ma confido in
lui, so che è una persona molto matura
e sono convinto che questa battuta
d'arresto forzata gli darà ancora più
motivazione nell'affrontare il resto della
stagione. Voglio infine ringraziare tutti i
nostri uomini, dal McLaren Technology
Centre alla Mercedes-Benz High Performance Engines di Brixworth, per
tutto il loro lavoro, senza la loro instancabile dedizione non saremmo mai riusciti a migliorare la nostra competitività.
Per questo faccio salire anche tutti loro
sul gradino più alto del podio, con la
nostra T-shirt rosso vermiglio della vittoria e con tanto di champagne.
Monza? Possiamo farcela!"
1 - RedBull Renault
330
2 - McLaren Mercedes
329
3 - Scuderia Ferrari
250
4 - Mercedes GP
146
5 - Renault
123
6 - Force India Mercedes
58
7 - Williams Cosworth
40
8 - BMW Sauber Ferrari
27
9 - Toro Rosso Ferrari
10
VITTORIE GP
Mark Webber
4
Lewis Hamilton
3
Jenson Button
2
Sebastian Vettel
2
Fernando Alonso
2
image: © Keith Collantine
Le nuvole sempre minacciose
sopra il circuito di Spa non
sono riuscite ad impensierire
uno strepitoso Lewis Hamilton.
image: © Sutton Images
“Salus per aquam”, così i Romani avevano
battezzato la cittadina sui colli delle Ardenne
famosa già allora per le sue acque termali.
Con la vittoria del GP del Belgio,
Hamilton si è preso la sua rivincita su tutti, dimostrando di essere
un pilota molto sicuro e veloce.
image: © www.WRI2.net
Sebastian Vettel si è autoescluso
tamponando la McLaren di Jenson Button, un duro colpo per
entrambi i contendenti al Titolo.
image: © Getty Images
Fernando Alonso ha voluto rischiare troppo, rimanendo così
appiedato di vettura e di punti.
image: © Getty Images
In vista del prossimo appuntamento a Monza, pare che la
McLaren abbia sufficientemente
colmato il gap con gli avversari.
È sempre straordinario questo circuito, forse il meno stravolto dalle metamorfosi che hanno letteralmente massacrato tanti luoghi storici della F1, da
Monza a Silverstone, da Hockenheim
al Nürburgring con chicane, accorciamenti spesso cervellotici, curve a cavatappi, insomma con tutto un bagaglio di percorsi in netto contrasto con
le caratteristiche tecniche delle ruote
scoperte ed in genere della capacità e
progettualità di tale Formula automobilistica. Ha poco senso, infatti, ricorrere a cordoli “massacra pneumatici”
quando gli stessi sono contati e così
deteriorabili: basterebbe uno studio di
percorribilità del circuito per capire
l’errore di certi disegni.
I larghi curvoni di Spa sono disegnati
invece per una traiettoria velocissima,
ma oltremodo impegnativa, non consentendo errori di sorta, ma permettendo sorpassi eccezionali per chi ha
coraggio, abilità e vettura all’altezza.
Più volte abbiamo infatti scritto, proprio in questa sede, che tutta
l’aerodinamica, sofisticata quanto fragilissima, è in gran parte conseguenza
di percorsi poco adatti a consentire
scarichi di potenze così elevate, così
da arrivare all’assurdo di vetture in sé
leggere, ma gravate da carichi aerodi-
namici di alcuni quintali per non decollare.
In questo ambiente belga così affascinante, anche perché molto spesso caratterizzato da un veloce cambiamento
meteorologico, Hamilton ha preso la
sua rivincita su tutti, dimostrando di
essere pilota molto sicuro e veloce su
piste umide, ma anche rapido e scattante in condizioni confuse come la
partenza.
Vettel si è autoescluso tamponando
Button, con la differenza che il guaio
più grave è per lui stesso, candidato al
Mondiale così come la Red Bull, a
punti solo con Webber, forse il meno
veloce dei due suoi alfieri.
In casa Ferrari benino Massa, mentre
Alonso, in fase di rimonta, ha voluto
rischiare troppo rimanendo così appiedato di vettura e punti.
Mi pare che il gap di velocità di
McLaren sia stato sufficientemente
colmato e ciò costituisce una condizione assai importante in vista di
Monza, classico circuito per velocisti.
Appuntamento quindi in Brianza
nella più tradizionale e mitica cornice italiana della F.1.
Dieci e lode per Lewis Hamilton che vince finalmente
a Spa dopo che nel 2008 gli era stata tolta questa
gioia per un'assurda ed immeritata penalizzazione.
D
omenica il Campione inglese si è
preso la rivincita su tutto e tutti
dimostrando che non c'è nessuno oggi in
griglia migliore di lui. Può compiere
errori perché non è un robot, ma sa estrarre dalla sua macchina il massimo,
anche se a Spa la McLaren è apparsa
rinvigorita dopo la brutta prestazione
all'Hungaroring. La squadra di Woking
sa sempre venire fuori alla grande quando le situazioni in pista sono delicate e
complesse e ancora domenica l'ha dimostrato, anche se Hamilton è partito primo e così ha tagliato il traguardo senza
mai aver perso la posizione di testa.
L'unico che ha cercato di insidiarlo è
stato il suo compagno di squadra Button, ma Lewis ha subito ristabilito le
distanze. Gara sfortunata per il Campione del Mondo in carica che poteva portare un'altra doppietta in casa McLaren,
ma così non è stato perché Vettel continua a combinare guai e nell'estremo
tentativo di superare Button ha perso il
controllo della macchina centrando l'inglese, che non è più riuscito a proseguire
per la rottura del radiatore. Ron Dennis,
presente a Spa (quando c'è lui porta bene ad Hamilton), ha bacchettato il pilota
della Red Bull, troppo frenetico nei sorpassi ed impetuoso nella gestione della
corsa. Qualcuno ha dato dell'arrogante
al tedesco, personalmente credo che non
abbia ancora acquisito quell'intelligenza
di gara degna di un Campione vero.
Quella che invece possiede Webber ed
ora ha lui in mano il ruolo di favorito
del team, non per niente l'australiano ha
già chiesto aiuto a Vettel. Farà lo stesso
Hamilton con Button? A Spa sono cominciate le sette finali che porteranno
alla vittoria del Titolo, ebbene ben tre
dei cinque piloti in lotta per il Titolo non
hanno preso punti, da Button a Vettel
per finire con Alonso, che ha vissuto
una gara molto difficile. A questo punto
i favoriti d'obbligo sono Hamilton e
Webber e sarà un testa a testa che si
protrarrà fino all'ultima gara, anche se
gli altri tre non sono fuori gioco, soprattutto Alonso, che rimane il favorito della
Ferrari. Rimane arbitro della situazione
quella "scheggia impazzita" di Kubica,
in grado di inserirsi tra i primi com'è
successo a Spa, quando è arrivato terzo,
ma senza un errore al secondo pit stop (è
arrivato lungo al cambio gomme) poteva
stare senza problemi davanti a Webber.
Il sistema F-Duct ha fatto finalmente la
differenza a Spa, con il dubbio se sarà o
meno utilizzato a Monza. La McLaren
non ha ancora deciso se adottarlo o meno per il Gran Premio d'Italia, anche se è
girata voce che potrebbe non utilizzarlo,
indiscrezione subito smentita. Ora il
team inglese dovrà cercare di portare via
altri punti agli avversari per affrontare le
ultime cinque gare rimanenti con qualche certezza in più. Ma quest'anno la
squadra capeggiata dal sornione Martin
Whitmarsh ha dimostrato di potersi risollevare da ogni situazione difficile,
considerando che può contare su due
piloti bravi ed intelligenti, di cui uno è
un fuoriclasse assoluto mentre i diretti
rivali, la Red Bull, hanno come massima
incognita il comportamento dei piloti,
anche se Webber ha acquisito maggiore
consapevolezza delle sue potenzialità.
Hamilton però è su un altro pianeta e
l'ha dimostrato nell'unico errore compiuto in Belgio, quando è andato largo finendo nella ghiaia ma riuscendo a non
insabbiarsi e lambendo solo le gomme
di protezione. Super Lewis è uno che
corre e parla molto con il suo box, incredibile, quando sotto la pioggia, ha chiesto che la safety car andasse più forte.
Grande sangue freddo in ogni situazione, ora nessuno lo critica più, finalmente
tutti hanno capito che Lewis Hamilton è
la vera ed unica stella della F1 attuale.
foto: © Keith Collantine
foto: © Keith Collantine
R
foto: © Keith Collantine
D
opo il GP del Belgio, Lewis è convinto che la lotta per il Titolo non sia
limitata solo a lui e a Mark Webber. Hamilton è infatti tornato in testa alla Classifica grazie alla superba vittoria sul circuito
di SPA-Francorchamps, mentre alle sue
spalle si è piazzato Mark Webber che ha
dovuto cedere la vetta della Classifica
all'inglese della McLaren. Grazie al fatto
che gli altri contendenti al Titolo (Button,
Vettel e Alonso) non hanno segnato alcun
punto, Lewis e Mark hanno preso un discreto vantaggio. Hamilton si trova infatti
a 31 punti da Vettel che occupa la terza
posizione. Intervistato sull'argomento,
Lewis ha spiegato che è conscio del fatto
che in Formula 1 le cose possono cambiare
in maniera radicale e inaspettata, soprattutto quando alla fine dei giochi mancano
ancora sei gare da disputare. Ai microfoni
di ITV ha dichiarato: "Tutti avete visto
nelle ultime gare quanto velocemente le
cose possono cambiare, so benissimo che
il cammino è ancora molto lungo e ci sono
troppi punti in ballo per pensare già al
Titolo, sarebbe un errore. È vero che in
termini di punteggio il mio avversario più
diretto al momento è Mark, ma resto dell'i-
P
foto: © DR/Nextgen-Auto.com
dea che il Campionato sia ancora molto
aperto. Quello che devo fare è rimanere
concentrato su ogni singolo appuntamento
da qui alla fine, senza pensare troppo oltre
e soprattutto senza alcuna illusione". Nel
corso dell'intervista gli è stato ricordato
che attualmente il suo compagno di squadra Button ha un gap di 35 punti e alcuni
giornalisti hanno chiesto a Lewis se si
aspetta un supporto da parte di Jenson
oltre al fatto che la McLaren concentri gli
sforzi solo su di lui: "No, non la penso
esattamente così. Credo solo che Jenson
sia stato molto, molto sfortunato oggi. Il
mio attuale vantaggio nei suoi confronti
può andare perso nel giro di una gara nella
quale la sfortuna può toccare a me, è già
successo, queste sono le corse, questa è la
Formula 1. Io ho lo stesso trattamento riservato a Jenson e viceversa e credo che
questo ci permette di lavorare con l'obbiettivo comune di ottenere il massimo punteggio per noi e per il team, di conseguenza non mi aspetto alcun trattamento preferenziale. Quello che io e Jenson sappiamo
è che tutta la squadra farà sempre del proprio meglio per permetterci di guadagnare più punti possibili."
on Dennis ha dichiarato al sito GPUpdate.net che Sebastian Vettel dovrebbe riconsiderare il da farsi, se non riuscisse a conquistare
il Mondiale Piloti quest'anno. Il tedesco della
RedBull non ha segnato punti nel Gran Premio
del Belgio, per lui infatti una gara fortemente
compromessa dalla collisione con Jenson Button
nel tentativo di sorpassarlo. Dennis, Team Principal della McLaren fino all'inizio del 2009, quando passò il testimone a Martin Whitmarsh, ora si
occupa della McLaren Automotive, ma era comunque presente in prima persona per festeggiare la vittoria di Lewis Hamilton a SPA. A GPUpdate.net ha spiegato che è rimasto molto meno
colpito dal modo di guidare di Vettel: "Penso che
sia facile dire che è stato un incidente di gara,
visto che questa è sempre la risposta più semplice da dare. Sembra che Sebastian sia troppo impetuoso, basta ricordare l'incidente con il suo
compagno di squadra, oltre a tutte le situazioni
che lo hanno messo fuori gara. In Formula 1 bisogna sempre spingere, è bene essere competitivi, ma bisogna anche capire che c'è una regola
che vale per tutti: per arrivare primi al traguardo
è infatti indispensabile finire la gara. Deve iniziare a capire che, qualunque sia il risultato, se non
riesce a vincere in questa stagione, deve per forza valutare quali sono state le sue azioni. Un
conto è mettersi fuori gara da soli, ma quando le
proprie azioni compromettono la gara del compagno di squadra o di un pilota di una qualsiasi
altra squadra, beh allora è necessario riconsiderare il proprio operato in pista. L'incidente di domenica si poteva tranquillamente evitare e credo
che abbia comunque avuto sia la fortuna di proseguire sia la fortuna di cavarsela con un
semplice drive-through."
ur essendo felice per la vittoria conquistata a SPA, Lewis Hamilton ha espresso la sua vicinanza a Button per l'incidente
con Vettel. Secondo al via per poi prendere il comando davanti a Webber a La Source, Hamilton ha dominato la gara fino
alla bandiera a scacchi. Sul suo sito internet ha scritto: "Considero SPA una delle gare più impegnative del calendario, ne sono
entusiasta e ora posso dire pure io di aver vinto qui. All'inizio ho tenuto lo stesso ritmo e sono riuscito ha mantenere una buona
distanza, quando dietro aumentavano il ritmo ho sempre cercato di rispondere. Quando le condizioni sono cambiate, ho fatto
un largo alla curva 8 finendo nella ghiaia, ma fortunatamente ne sono uscito indenne, ho rimesso a fuoco il tutto e ho ripreso il
controllo. Ammetto che superare la linea del traguardo è stata una sensazione travolgente. È stato tutto perfetto, ma mi sento
veramente dispiaciuto per Jenson. Al via ha fatto un ottimo lavoro, è entrato bene alla curva 1, quando l'ho visto negli specchietti mi son detto 'Va bene, va bene', è fantastico, un'altra opportunità per fare doppietta'. Purtroppo però la sua gara è terminata senza nessuna colpa da parte sua, il ché è stato davvero una sfortuna per lui e per la squadra, perché stava facendo del suo
meglio per ottenere tanti punti preziosi per il Costruttori. Può sembrare una cosa ovvia da dire, ma lo dico comunque: mi piace
correre, è nel mio sangue e questa cosa mi è mancata molto durante la pausa estiva. Aver ottenuto finalmente una vittoria a
SPA, per di più in condizioni difficili, è stato fantastico. Certo è che non avrei mai potuto raggiungere questo risultato
senza l'enorme supporto di tutto il team, grazie al loro lavoro e al loro sacrificio. Sono davvero molto felice.”
L^ McL^ren st^ ^llestendo ^ Londr^ un nuovo showroom che r^ppresenterà il
fiore ^ll'occhiello dell^ McL^ren @utomotive. Lo sviluppo dell'^rchitettur^ e l^
posizione privilegi^t^ in Knightsbridge intende st^bilire un vero e proprio punto di riferimento per g^r^ntire un riconoscimento immedi^to ed esclusivo, un'esperienz^ d^vvero unic^ per i futuri ^cquirenti delle superc^r sportive McL^ren.
foto: © McLaren
foto: © jardinemotors.co.uk
L
’area espositiva è situata praticamente nel centro di Londra, per
l’esattezza nella zona di One Hyde
Park, all’inizio di Sloane Street, tra
Harvey Nichols e Harrods. All’interno
della struttura la McLaren Automotive
occuperà lo spazio del padiglione B, la
parte più ampia dei tre spazi espositivi
disponibili. La McLaren Automotive
di Londra ricoprirà quindi il ruolo di
rivenditore che sarà leader in Europa
dell’intera futura gamma McLaren e,
potenzialmente, la più trafficata della
rete globale.
Christian Marti, Direttore regionale
europeo della McLaren Automotive ha
dichiarato: “Questa struttura in Hyde
Park si è già affermata come punto di
riferimento anche per la sua posizione,
siamo orgogliosi e felici di essere parte
del futuro successo di questa iniziativa.
Questo showroom McLaren rappresenterà tutto quello che l’azienda vuole
trasmettere: grande attenzione ai dettagli, alla forma e all’impatto visivo unito ad una atmosfera unica, dove tutto è
focalizzato sulle esigenze del cliente.
Abbiamo lavorato duramente per garantire alla McLaren il miglior supporto possibile al fine di rappresentare nel
migliore dei modi la filosofia e il metodo di lavoro del McLaren Group.
Siamo impazienti di poter mettere in
vetrina non solo la nuova MP4-12C
ma anche tutta la futura gamma di vetture sportive prodotte dalla McLaren
Automotive”.
Sinan Omer, Brand Manager della
McLaren di Londra, a nome della Jardine Motors Group, ha aggiunto:
“Siamo onorati e felici di essere stati
selezionati dalla McLaren Automotive
come i principali rappresentanti della
loro produzione e ci impegneremo a
far diventare questo showroom il rivenditore di maggior successo a livello
globale. La posizione dello showroom
rappresenta la cosiddetta ciliegina sulla
torta, una zona strategica, facile da
trovare e con un’ottima visibilità, una
vetrina espositiva studiata e progettata
per essere all’altezza delle vetture
sportive McLaren, esattamente quello
che serve per questo tipo di esposizione. Il nostro principale compito sarà
quindi quello di portare avanti la grande tradizione della McLaren, cioè
quello di presentare i propri prodotti in
una cornice stupefacente e al tempo
stesso visivamente impressionante”.
La Jardine Motors Group oltre allo
spazio e alle vetrine dedicate alla vendita al dettaglio potrà avvalersi anche
di uno spazio specifico con un allestimento studiato direttamente dalla
McLaren Automotive e in grado di
dare ulteriore risalto a livello visivo,
tutto questo in preparazione del lancio
previsto per l’inizio del 2011.
Lo showroom sarà inoltre completato
con l’esposizione di una monoposto
McLaren da Formula 1, questo aggiungerà ancor più valore ai principi di base che hanno ispirato Ron Dennis e la
McLaren Automotive nello sviluppo
delle nuove supercar di Woking, dove
la tecnologia e l’esperienza maturata
nella massima Formula costituiranno
la base dei modelli del futuro sportivo
della McLaren.
Nella foto, a destra Anthony Sheriff, Managing Director della McLaren Automotive, al
centro Timm Moll, Presidente della Sportwagen Moll GmbH, a sinistra Christian Marti,
Direttore regionale europeo, nel corso della presentazione della McLaren MP4-12C.
foto: © theautochannel.com
Dopo il lancio avvenuto nel mese di
Marzo 2010 presso L’MTC di Woking, evento che ha di fatto presentato al mondo la nuova realtà McLaren Automotive come nuovo marchio sportivo britannico produttore
di auto, oltre 2.700 potenziali clienti
hanno già espresso l’intenzione di
acquistare la nuova supercar inglese. Le prime consegne inizieranno
nella primavera del 2011 e, mentre i
prezzi di listino definitivi verranno
comunicati in un secondo momento,
è già chiaro che il segmento nel
quale s’inserirà sarà quello delle
sportive facenti parte della fascia di
prezzo compresa tra 125.000 e
175.000 sterline.
McLaren Automotive prevede di
lanciare il primo modello della sua
gamma con 35 unità, disponibili
presso i rivenditori sparsi su tutto il
globo: Londra, Birmingham, Manchester rappresenteranno il marchio
McLaren nel Regno Unito, mentre
altri rivenditori saranno situati in
USA, Canada, Belgio, Francia, Germania, Italia, Spagna, Svizzera, Sudafrica, Bahrain, Kuwait, Qatar,
Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti,
Hong Kong, Giappone, Singapore e
Australia. Tutti i rivenditori avranno
una struttura dal design simile alla
McLaren London, questo per essere
immediatamente riconoscibile
a livello globale.
_____MP4-12C, debutto italiano a settembre
I
n occasione del Gran Premio d’Italia di Formula 1 a Monza, la McLaren Automotive
offrirà una presentazione ‘statica’ della sua
nuova supercar MP4-12C. Prime consegne
previste per il mese di Aprile 2011.
Conferma arrivata direttamente dall’interno
dell’organizzazione che curerà la commercializzazione del prestigioso marchio sportivo in
Italia e che fa capo al Gruppo Fassina, una
delle maggiori società di vendita del settore
automotive che conta la commercializzazione
di ben 15 marchi, con all’attivo circa 14.000
auto vendute nel corso del 2009 e un fatturato
che si aggira attorno ai 400 milioni di euro.
Il primo punto vendita McLaren sarà a Milano,
mentre una seconda apertura è prevista nella
città di Roma entro la primavera del 2012. Per
quanto riguarda invece gli obbiettivi di vendita,
così come per il prezzo definitivo della MP412C, c’è ancora il massimo riserbo, anche se
dal quartier generale di Woking sono trapelate
delle stime che parlano di un costo di circa 200
mila euro e un’ambiziosa tiratura di circa 1.000
unità vendute in tutto il mondo.
La MP4-12C, supercar a due posti con motore
centrale V8 biturbo da 3.8 litri in grado di erogare circa 600 CV, presenta un telaio completamente in fibra di carbonio, dopo circa un anno dall’inizio della commercializzazione verrà
offerta anche in versione spider, mentre entro il
2013 la gamma di modelli della McLaren Automotive sarà affiancata da una sportiva super
prestazionale, con il chiaro e ormai dichiarato
intento di mettersi in competizione con modelli
di nicchia come la Bugatti Veyron, auto in grado di sfondare la soglia 400 km/h! Ma i pro-
grammi del gruppo McLaren sono ancora più
ambiziosi e nel tempo proporranno anche una
berlinetta dotata di propulsore 12 cilindri in
grado d’inserirsi nella fascia dove attualmente
sono presenti vetture come la Ferrari 599 Fiorano e la futura Lamborghini erede dell’attuale
Murcielago. Va precisato che tutti questi previsti sviluppi della gamma sono ancora al vaglio
dei tecnici inglesi che per ora possono contare
su due punti fermi: telaio in fibra di carbonio e
propulsore montato centralmente.
Contemporaneamente all’espandersi della
gamma seguirà anche la copertura commerciale che, in previsione, passerà dagli iniziali 7
punti vendita ai 35 programmati e previsti entro
l’anno prossimo. A Woking non nascondono le
loro ambizioni e parlano di un potenziale di
vendita stimato in circa 4 mila unità all’anno.
L’obbiettivo è quello di far diventare Woking
una sorta di Maranello inglese, dove le monoposto di Formula 1 vengono progettate e costruite a fianco della nuova struttura (MPC
McLaren Production Centre) dove verranno
assemblate le supercar stradali con la possibilità di condividerne le tecnologie.
Nella sequenza di foto in basso a sinistra alcuni scatti dal Goodwood Festival 2010: Anthony Sheriff, Managing Director della McLaren Automotive, Jenson Button e Lewis Hamilton a bordo della MP4-12C, più sotto
un gruppo di appassionati scruta lo chassis del bolide McLaren. Nella foto sopra, Christian Martin, Direttore
regionale europeo McLaren Automotive in posa davanti alla MP4-12C. Qui sotto un disegno del McLaren
Technology Centre che verrà presto affiancato dalla nuova struttura McLaren Production Centre dove verranno prodotte le super sportive di Woking. A lato immagini della linea d’assemblaggio della MP4-12C.
foto: © McLaren
foto: © goauto.com.au
Questo lo slogan che la McLaren ha riportato su un volantino diffuso in sala stampa nel corso del weekend del GP di Turchia 2010
per ricordare il suo fondatore, che di anni ne aveva solo 33 quando
uscì di strada e perse tragicamente la vita sul circuito di Goodwood, il 2 giugno 1970, mentre provava la nuova M8D Can-Am.
foto: © Team BLM Ltd.
A
40 anni dalla morte di Bruce McLaren abbiamo l’opportunità di riflettere sulla sua eredità e apprezzare come
sia ancora presente nel nostro team il
suo atteggiamento. Bruce si era fatto un
nome non solo come pilota esperto e
disciplinato, ma anche come ingegnere
pragmatico, dotato di ispirazione e determinazione per battere i più grandi
team dell’automobilismo sportivo.
È una filosofia che resta valida ancora
oggi e che Ron Dennis ha avuto cura di
incoraggiare e promuovere quando ha
assunto il controllo del team nel 1980.
Sotto la guida e l’amministrazione di
Ron, la McLaren è rimasta una compagnia con la passione per la tecnologia e
per l’ingegneria, una compagnia che si
distingue per lo spirito di competizione,
per l’attenzione al dettaglio e per la
voglia di prevalere.
I valori di Bruce ci hanno permesso di
conservare un’eredità vincente attraverso sessant’anni di competizioni, ci hanno ricompensato con le vittorie in Formula 1, in Can-Am in Nord America,
nella 500 Miglia di Indianapolis e nella
24 Ore di Le Mans. Vincere sarà sempre l’elemento centrale del DNA della
McLaren.
Siamo orgogliosi di portare questo nome. Per milioni di persone nel mondo,
McLaren vuol dire corse. Non poteva
esserci testamento migliore per Bruce.
foto: © Team BLM Ltd.
L
'infanzia di Bruce McLaren la si può
definire come quella comune e tipica di un bambino, le sue corse a bordo di
improvvisati trabiccoli a quattro ruote
giù per le colline locali si svolgevano in
maniera assolutamente normale e spensierata, ignaro del fatto che presto le corse sarebbero diventate parte integrante
della sua vita, una passione così grande
da farlo diventare in breve tempo un
pilota, un inventore e un costruttore di
auto da corsa di grande successo, un uomo in grado di entrare nel cuore dei fan
di tutto il mondo. Bruce muore all'età di
33 anni nel corso di una sessione di test
con una vettura del Campionato CanAm, ma nella sua breve vita è diventato
uno dei personaggi più amati, rispettati e
riveriti nella storia delle corse automobilistiche.
ranno nell'olimpo dei grandi costruttori
grazie alle sue doti di designer. Il Team
McLaren, fondato nel 1964, divenne una
delle squadre di maggior successo nel
mondo dello sport a motore grazie alle
straordinarie vittorie nella serie Tasman,
nella Formula Uno, ma anche nell'Indianapolis 500, nella serie Le Mans e nel
Campionato Can-Am.
do degli sport a motore, non ultimo
Henry Ford II. Nel tentativo di vincere la
24 Ore di Le Mans, la Ford si rivolse
infatti proprio a Bruce e al suo connazionale Chris Amon, a cui venne affidato il
compito di preparare e guidare la difficile Ford GT40. Il ritratto di Bruce McLaren, Henry Ford e Chris Amon sul podio
a Le Mans lo si può trovare ancora oggi
orgogliosamente esposto presso la sede
Nessuno avrebbe potuto prevedere che della Ford a Dearborn, nel Michigan.
quel bambino, che a soli 10 anni si trovò
a combattere la malattia di Perthes, po- Le vittorie di Bruce e il successo ragtesse diventare ben presto un Campione giunto dalla sua squadra ha fatto il giro
di auto da corsa, un uomo dotato di forte del mondo, dagli Stati Uniti al Canada,
personalità e sempre allegro, in grado di dove le sue gesta a bordo delle auto più
sconfiggere la malattia aggrappandosi veloci dell’epoca sono rimaste nella meanche allo studio dell’ingegneria per poi moria di tutti gli appassionati del motortornare nuovamente a camminare. La sua sport, alla campagna francese, con le
grande passione lo portò in Europa e estenuanti gare nella 24 ore di Le Mans,
negli Stati Uniti con l'obbiettivo di con- dalla serie Tasman, in grado di attirare i
quistare il mondo delle corse. Nessuno migliori piloti del mondo, agli eventi
poteva inoltre prevedere che quel ragaz- sociali di stampo tipicamente glamour
zo sarebbe diventato, a 22 anni, il più come il Gran Premio di Monaco. La sua
giovane vincitore di una gara valida per storia è quella di un uomo che ha vissuto
il Campionato del Mondo di Formula 1.
la sua breve vita sempre al massimo.
Nato e cresciuto ad Auckland, in Nuova
Zelanda, Bruce ha iniziato a correre con
le auto mentre era ancora un fresco studente al college. Nel 1957, all'età di 20
anni, corse nel Gran Premio di Nuova
Zelanda, iniziando la sua ascesa verso il
mondo delle grandi gare automobilisti- Queste sue gesta attirarono l'attenzione
che, oltre ad aprire le porte che lo porte- di molti personaggi appartenenti al monNella foto in alto Bruce McLaren con il padre Les a bordo dell’Austin 7 Ulster. Les
restaurò questa vecchia auto e Bruce partecipò alla sua prima corsa. Era il 1952 e
Bruce aveva solo 15 anni. Qui a destra la stradale M6GT derivata dalla sport M6B.
Pur iniziando con una team relativamente
piccolo, l'azienda McLaren ha prodotto una
serie impressionante di auto da corsa, modelli che hanno portato la McLaren al vertice della Formula Uno. La dedizione e l'impegno per l'eccellenza hanno sempre contraddistinto la fama che Bruce aveva nei
confronti di tutte le persone coinvolte con
la sua azienda. L'amore, unito alla completa dedizione per la meccanica e il carattere
di Bruce hanno sempre avuto un notevole
riflesso sulla leadership raggiunta con i
propri clienti. Bruce passava infatti interi
giorni rinchiuso nella sua officina per garantire che una volta consegnata al cliente
la vettura, quest'ultima fosse nelle migliori
condizioni possibili.
foto: © Colour Tech Motorsport Photography
- Labatt's Blue Can-Am 1969 Bruce vince con la sua McLaren M8B
Nel 1967 le McLaren vinsero cinque gare su
sei in programma e nel 1968 quattro su sei.
Nel 1969 Bruce e Denny erano imbattibili.
Insieme conquistarono 11 successi su 11
gare! In una di queste competizioni le McLaren arrivarono ad occupare l’intero podio,
grazie a Bruce, Denny Hulme e Dan Gurney.
Sotto la sua guida, il team McLaren ha
conquistato podi e registrato vittorie nelle
più importanti competizioni del motorsport
mondiale:
che si radunava per vedere queste gare e la
grande competitività delle vetture McLaren
hanno aggiunto ancor più emozione per
foto: © f1-fact.com
quelle che allora erano ritenute le vetture
più veloci e competitive dell'intero pianeta.
Non esistevano regole che disciplinavano il
tipo di motori che potevano essere impiegati e il premio in denaro era più grande di
quello previsto in Formula 1, Bruce e il
team McLaren erano arrivati in questa serie
con un solo obbiettivo: vincere.
Dopo un inizio incerto nel 1966, Bruce e il
compagno (anch'esso neozelandese) Denny
Hulme, dominarono la serie Can Am dal
- GP del Belgio 1968 - Circuito di SPA Bruce McLaren vince il suo primo Gran Pre- 1967 al 1971, tanto che il Campionato stesmio con una macchina da lui progettata e so divenne noto come il 'Bruce e Denny
condotta in gara. Nella foto la McLaren-Ford
Show'. Il colore arancione brillante, distinM7A vincitrice a SPA nel 1968.
tivo delle vetture da corsa McLaren, ha
La Formula Uno è sempre stata l'arena più entusiasmato il pubblico per le incredibili
vicina al cuore di Bruce. Affascinato dalla performances unite ad uno stile di guida
storia e dalle corse fin dalla tenera età, nel giudicato superbo. Delle 43 gare disputate
1966 Bruce riuscì a qualificare una delle in questi cinque anni, una vettura McLaren
sue vetture nella griglia del Gran Premio di ha tagliato per prima il traguardo in ben 37
Monaco e per lui fu motivo di grande orgo- occasioni, raggiungendo l'invidiabile reglio. La Formula Uno si rivelò un campo di cord di 19 vittorie consecutive.
battaglia molto impegnativo. Proprio come La 500 Miglia di Indianapolis si è svolta
oggi la tecnologia era in continua evoluzio- ogni anno dal 1911, le uniche pause furono
ne e gli ingegneri erano continuamente dovute al periodo dei due conflitti mondiamessi alla prova fino a raggiungere i loro li. La pista di Indianapolis è un circuito
limiti riguardo la competenza e oltre. Ma
nel 1968, Bruce riuscì a fare quello che
solo due persone nella storia del motorsport
hanno fatto, vincere una gara di Formula
Uno con una vettura che portava il suo nome, mentre l'anno successivo, sempre alla
guida di una vettura McLaren, riuscì a classificarsi al terzo posto nel Campionato
Mondiale. Nel 1974, quattro anni dopo la
sua morte, Emerson Fittipaldi ha completato il sogno di Bruce vincendo il Campionato del Mondo di Formula Uno per il team
foto: © Unknown
McLaren.
- McLaren M15 Indy 500, Denny Hulme La serie Can Am, corsa in Canada e in Nel 1969, in un lasso di tempo incredibilmente
America, ha contribuito a rendere il mar- breve, Bruce costruì due modelli di McLaren
chio McLaren una vera e propria leggenda. M15 e li mise a punto per partecipare con il
I motori di queste auto mostruose, la folla compagno Denny Hulme alla Indy 500.
abbastanza semplice nel design, con quattro curve pressoché identiche e due brevi
rettilinei, ma nonostante la semplicità del
disegno guidare non era per niente facile.
Nel 1969 Bruce decise che la McLaren
avrebbe potuto costruire una vettura con
cui Denny Hulme avrebbe poi vinto questa
gara leggendaria. In un lasso di tempo incredibilmente breve furono costruite due
nuove auto a bordo delle quali Denny si
sentiva completamente a suo agio, ma dopo
essere stato ferito durante una sessione di
prove, Hulme non riuscì a prendere parte
alla gara e per la sua prima Indy 500 il
team McLaren affidò i volanti a Peter Revson e Carl Williams. Nonostante i problemi riscontrati, la squadra tagliò il traguardo
al nono posto. Bruce non si perse d'animo e
cominciò a pianificare il lavoro per l'anno
successivo e per un nuovo tentativo di conquistare la Indy 500, purtroppo trovò la
morte il giorno dopo il ritorno da Indianapolis. Ma nel 1972 il team McLaren riuscì
nell'impresa di vincere la 500 Miglia di
Indianapolis.
Le Mans è una gara estenuante di 24 ore,
una competizione che da sempre mette a
dura prova tanto i piloti quanto le vetture.
Il solo fatto di riuscire a portare a termine
foto: © Unknown
- Ford GT40 MkII, Le Mans Series La Shelby American Inc. vince con la Ford GT
40 Mk II guidata da Bruce McLaren e dal connazionale Chris Amon la 24 di Le Mans.
la gara rappresenta una sfida enorme a livello tecnico, Bruce in più tentativi cercò
di raggiungere il successo in questa serie
francese. Nel 1966 il destino finalmente
permise a Bruce di giocare nel migliore dei
modi le proprie carte. In stretta collaborazione con la Ford, Bruce fu di enorme supporto agli ingegneri nello sviluppo delle
due Ford GT40 Mk2. Insieme al collega
Chris Amon, Bruce fu autore di una gara
memorabile, un successo spettacolare. Le
vetture risultarono perfette, sia nella meccanica e ancor di più per quel che riguarda
velocità e affidabilità. La fame di vittoria
che la McLaren si è sempre portata dietro,
portò ad altre illustri vittorie nella serie Le
Mans: nel 1995 la McLaren F1 GTR vinse
il Titolo Le Mans, facendo entrare la F1
nell'olimpo delle auto più veloci e performanti di tutto il modo.
Fin dal suo primo giorno di
corsa, Bruce aveva sognato di
costruire una vettura da strada
che portasse il suo nome. Purtroppo la sua morte ha impedito
la realizzazione di quel sogno,
ma un prototipo fu comunque
costruito: sulla base della M6B,
con la quale Bruce vinse la serie Can-Am nel 1967, il prototipo della prima stradale della
storia della McLaren fu battezzato con il nome di M6GT, una
berlinetta biposto dotata di motore Chevrolet V8 da 5 litri a 5
rapporti in grado di erogare una
potenza di 375 cavalli. La produzione venne affidata alla piccola britannica Trojan e nei
progetti di Bruce era prevista
una piccola produzione di circa
250 esemplari. Purtroppo le
condizioni economiche di questa partnership si dimostrarono
insufficienti e la produzione
della M6GT si fermo a soli 3
esemplari. Un peccato, perché
seppur afflitta da alcuni difetti,
si trattava di una vettura che
con i dovuti aggiustamenti avrebbe potuto riscuotere un
buon successo commerciale. Il
primo di questi tre esemplari di
M6GT (di colore rosso e con
targa OBH500H) divenne inoltre l’auto personale di Bruce a
partire dalla metà del 1969.
Oggi, con la messa in produzione della nuova MP4-12C il sogno di Bruce verrà esaudito.
Con Bruce alla guida le vetture McLaren
hanno corso con una certa varietà di colori,
tra cui il famoso 'arancione McLaren'. Di
seguito alcune delle colorazioni adottate da
Bruce McLaren sulle sue vetture.
foto: © Don Markle
foto: © atlasf1.com
foto: © automild.com
Sopra a sinistra un prototipo della M6 GT con cofano e copertura motore
aperti. A destra con la colorazione Orange McLaren. Sotto a sinistra la M6
GT personale di Bruce. A destra una bellissima M6 GT da competizione.
foto: © mathewscollection.com
che vendeva vernici era un negozio di giardinaggio, in grado di offrire a Bruce il solo
barattolo di vernice che solitamente veniva
impiegato per la colorazione delle recinzioni.
Si trattava di una colorazione verde brillante
e da questo episodio nacque la tonalità denominata appunto Jolly Green Giant.
foto: © mathewscollection.com
le, si pensò infatti che una vettura dal colore
brillante avrebbe attirato molta più attenzione, specialmente se il colore adottato era una
tonalità che dava sull'arancione, questa colorazione avrebbe infatti permesso di mettere
in risalto il nome degli sponsor e contemporaneamente aiutava a risolvere il problema
della visibilità in pista.
- Bruce McLaren, Zerex Cooper M1A Grazie agli interventi apportati da Bruce il telaio
era di gran lunga più rigido rispetto a quello
originale e flessuoso che equipaggiava la Zerex. Il progetto di Bruce prevedeva inoltre anche un sofisticato sistema di raffreddamento
che permetteva la circolazione di acqua e olio
attraverso i tubi del telaio.
- Ford GT40 Mk II, 24 Ore di Le Mans 1966 - Bruce McLaren al GP di Monaco nel 1966 La Ford GT40 Mk II preparata da Bruce McLaren
e portata al successo nella 24 ore di Le Mans da La colorazione verde argento avrebbe dovuto
debuttare nel GP di Monaco 1966, ma fu sostiBruce in coppia con il connazionale Amon.
tuita per delle ‘esigenze cinematografiche’.
Tecnicamente il Jolly Green Giant non fu il
colore di una vettura McLaren in quanto
correva sotto il nome di Cooper. Tuttavia,
questa vettura era stata riprogettata e modificata da Bruce e la sua squadra così che, a
tutti gli effetti, questo può essere considerato
il primo colore di una McLaren. Nel 1963
Bruce acquistò un Zerex-Cooper e la squadra
iniziò da subito ad apportare modifiche in
maniera massiccia, compresa una sostanziale
ricostruzione del telaio in grado di ospitare
un motore completamente nuovo. La vettura
venne completata in sole tre settimane, grazie all'impegno costante da parte di Bruce e
la sua squadra. Una volta portato a termine il
lavoro, venne il momento di scegliere il colore, tuttavia la squadra si trovò a pensare
alla colorazione nella giornata di domenica e
i negozi aperti in quel periodo nei giorni festivi erano molto pochi. L'unico posto aperto
Uno dei primi schemi di colore adottato dal
team McLaren fu il nero e argento. Questa
colorazione dava una buona resa e quando
Bruce portò al successo la Ford GT40 Mk2 a
Le Mans, questa colorazione divenne molto
celebre. La Ford aveva volontariamente adottato questo schema di colori proprio per
onorare l'arrivo del duo McLaren-Amon nella propria squadra. Sebbene questa combinazione risultasse popolare anche perché capace di dare alla vettura un look decisamente
elegante, fu abbandonata per due motivi: in
primo luogo ai piloti non piaceva il fatto di
sapere che una macchina tendente al nero
avrebbe potuto essere difficile da vedere
dallo specchietto retrovisore delle altre vetture e questo poteva far sorgere dei problemi
non da poco, soprattutto quando ci si avvicinava a delle vetture molto più lente. La seconda ragione era di stampo più commercia-
foto: © Wouter Melissen
foto: © Unknown
Il Gran Premio di Monaco 1966 doveva essere la prima gara di Formula Uno per una
vettura McLaren. Bruce si rivolse all'artista
Michael Turner per creare uno schema di
colori basato sulla Nuova Zelanda, che comprendesse quindi una tonalità di verde e argento divisa da una banda di colore giallo.
Ma all'arrivo in pista Turner fu deluso di
scoprire che la nuova vettura McLaren aveva
invece una colorazione basata sul bianco e
con una striscia centrale verde. Il regista
John Frankenheimer stava infatti girando il
suo film relativo al Gran Premio di quell'anno e il team McLaren fu pagato con un bel
po' di denaro per cambiare i colori della vettura. Fu una decisione che Bruce non prese
certo alla leggera, ma in quei primi anni di
vita il denaro era vitale per il team McLaren
e così Bruce cedette alle richieste della produzione cinematografica.
foto: © thebrucemclarenmovie.com
Di gran lunga il colore più noto tra quelli
adottati da Bruce sulle proprie auto, una
sorta di marchio di fabbrica, tonalità che
la McLaren ha usato nel Campionato Can
-Am, in Formula 1 e sulle monoposto di
Formula Indy. Un colore brillante e visivamente molto forte, soprattutto ben visibile in pista dagli altri piloti, una colora-
zione in grado di attirare anche l'attenzione da parte dei principali sponsor dell'epoca. Per molti anni, anche in epoca recente, il team McLaren ha adottato questa colorazione durante i test invernali in
preparazione della stagione, per poi presentarsi al primo appuntamento con la
livrea del main sponsor.
foto: © Unknown
Un esemplare di McLaren M4 con la colorazione McLaren Orange. Dietro una fotografia in
bianco e nero di Bruce insieme al padre Les.
Questa vettura è stata esposta a Taupo in occasione dell'appuntamento con l'A1GP ed è stata
portata in pista da John Watson.
foto: © McLaren
Ieri come oggi la colorazione McLaren Orange non ha perso il suo fascino. In questi due
esempi, a sinistra la monoposto di Formula 1 McLaren MP4-21 portata in pista dalla squadra McLaren nel corso dei test invernali del 2006. A destra la nuova supercar stradale
della divisione Automotive, la McLaren MP4-12C nella tonalità McLaren Orange.
foto: © Team BLM Ltd.
In questa foto il giovane Bruce McLaren ricoverato alla Wilson Home di
Takapuna in Nuova Zelanda, circondato dai suoi giovani amici. Bruce
rimarrà così per i prossimi due anni della sua vita.
Fin dalla tenera età Bruce era un ragazzo abbastanza tipico della
Nuova Zelanda, con un sano appetito e una certa propensione allo
sport e allo stare all'aria aperta. Tutto cambiò improvvisamente
all'età di nove anni, quando iniziò a sentire dolore all'anca sinistra,
problema che in breve tempo lo obbligò ad una camminata quasi
da zoppo. La diagnosi iniziale fu poliomelite, ma quando si vide
che i trattamenti per curarla non davano esiti positivi, la famiglia lo
fece sottoporre ad altri controlli più specifici e fu così che a Bruce
venne diagnosticata la malattia di Perthes.
Questa malattia colpisce la parte superiore del femore, dove l'osso
femorale incontra l'anca. Questo snodo sferico si comporta come
una specie di cuscinetto, il problema è che se manca un certo apporto di sangue in questa zona, viene compromessa la giusta lubrificazione dell'articolazione stessa. In verità il medico curante non
era ancora a conoscenza delle cause che portavano il paziente ad
accusare tali problemi, sapeva solo che si trattava di un qualcosa
che aveva a che fare con l'apporto di sangue alla parte superiore del
femore. Fu presa quindi la decisione di tentare un'operazione per
permettere di migliorare l'afflusso di sangue nella zona interessata
così che Bruce potesse recuperare la mobilità dell'arto. Questa operazione richiedeva un tempo di riabilitazione che poteva variare dai
18 ai 36 mesi e che alla fine poteva lasciare una certa deformazione che influiva sulla lunghezza totale dell'arto femorale. Tale era il
caso di Bruce, che si sarebbe portato dietro questa forma zoppicante per il resto dei suoi giorni, proprio a causa della gamba sinistra
leggermente più corta della destra.
Per Bruce questa malattia così debilitante, soprattutto per un bambino di 12 anni, avrebbe potuto essere terribile da affrontare, invece ebbe un effetto profondamente positivo sulla sua vita. Bruce
affrontò questo problema con una determinazione che non è facile
trovare in un ragazzino di quell'età. I segni di questa malattia se li
portò dietro anche in età adolescenziale e pur di combattere a fondo questo disagio, dopo il college decise di iscriversi ad un corso
d’ingegneria. L’impegno e la dedizione che mise nello studio lo
portò ad essere uno dei migliori della sua classe. Inizialmente non
pensava che quella sarebbe stata la sua strada, ma i risultati raggiunti lo convinsero del fatto che era giusto proseguire con ancor
più determinazione. In un certo senso anche lo studio diede a Bruce un enorme supporto, aiutandolo ad uscire dal tunnel della malattia e preparandolo a diventare un costruttore, un inventore e uno
dei piloti più apprezzati del motorsport. Un uomo che ha lasciato in
eredità un'azienda che ancora oggi porta con orgoglio il suo nome:
McLaren.
Ulteriori informazioni sulla malattia di Perthes
La malattia di Legg-Perthes-Calvè (dal nome dei tre autori che per
primi la identificarono come entità nosologica), colpisce le anche
dei bambini, di solito tra i 3-4 anni e gli 8-9 (ma può manifestarsi
sia prima che dopo le età indicate) ed è una malattia molto seria
che a tutt'oggi rappresenta ancora uno dei misteri della medicina.
La causa è dovuta ad una sofferenza vascolare a carico della testa
del femore che andrà così incontro ad una progressiva necrosi con
conseguente deformazione. Perché tutto ciò avvenga e perché alcuni soggetti ne siano affetti non è ancora, a tutt'oggi, stato scoperto.
Molte sono state le teorie proposte ma nessuna ha avuto una conferma scientifica. Il morbo di Perthes ha una durata media di tre
anni, periodo nel quale la testa del femore entra in sofferenza, si distrugge e quindi spontaneamente si riforma.
Info ulteriori su Bruce: http://www.bruce-mclaren.com
Info sulla malattia di Perthes: http://perthesnz.bravehost.com
Info sulla produzione del film dedicato a Bruce: http://www.thebrucemclarenmovie.com
Fonte: www.thebrucemclarenmovie.com
Traduzione: G. Andreoletti
Nei nove mesi successivi alla sua elezione come
nuovo Presidente della FIA, Jean Todt si è visto relativamente poco e le questioni in cui è stato coinvolto non hanno certo fatto clamore. Tutto ciò è destinato a cambiare perché il francese si troverà molto
presto ad affrontare il suo primo vero test.
foto: © fotof1.it
Alcuni fotogrammi della manovra Massa-Alonso che tanto ha
fatto discutere e che porterà la
Scuderia Ferrari davanti al Consiglio Mondiale della Federazione l’8 settembre prossimo
F
Sul podio del Gran Premio di Germania 2010 un sorridente Fernando
Alonso fa da contrasto ad un serio e non certo felice Felipe Massa
Foto a sx: © Getty Images & Sutton Images - al centro: © photo4/f1grandprix.it - a dx: © bbc.co.uk
inora va detto che il successore di Mosley ha fatto un buon
lavoro, tanto che molte testate specializzate hanno più volte
ammesso pubblicamente che i tanti dubbi che hanno preceduto la
sua candidatura si sono rivelati sbagliati. A differenza del suo
predecessore infatti, Todt fino a questo momento è sempre stato
ben felice di governare il suo regno quasi nell’ombra, mentre la
stampa ha sempre temuto che il suo arrivo non sarebbe stato altro che un prolungamento dello stile adottato per anni da Max
Mosley; in pratica si credeva che il francese avrebbe portato avanti, con una sorta di delega, la stessa metodologia di lavoro
dell’odiato Max, ma ad oggi tutte queste preoccupazioni si sono
rivelate prive di fondamento, anzi grazie al suo arrivo è stato
possibile ‘spazzare via’ gran parte della guardia pretoriana che
circondava Mosley. In pratica Todt ha dimostrato di non essere
affatto una sorta di manichino comandato dal ‘ventriloquo’ ex
Presidente, ma è stato invece un ‘Comandante’ serio e calmierato, un uomo che preferisce la persuasione alla forza delle minacce. Tuttavia, nonostante lo stile riservato adottato fin dal suo
arrivo a Parigi, il prossimo mese (per l’esattezza il giorno 8 settembre) si troverà in una situazione alquanto disagevole, visto
che sul banco degli imputati dovrà salire proprio la sua ex squadra: la Ferrari.
Tra il 1993 e il 2007 Todt ha guidato la Ferrari attraverso 6 Titoli
Piloti e 8 Campionati Costruttori. In queste quindici stagioni la
squadra italiana ha vinto 98 Gran Premi, mentre quando arrivò a
Maranello i Titoli erano ‘solo’ 6 e quindi grazie al fortissimo
gruppo di lavoro messo in piedi e coordinato proprio da lui, la
Ferrari ha di fatto scritto delle pagine storiche della Formula 1.
Tuttavia, il grande successo della squadra italiana non è stato del
Altri fotogrammi, ma questa
volta riferiti al Gran Premio
d’Austria del 2002, quando la
Ferrari costrinse Rubens Barrichello a cedere la prima posizione a Michael Schumacher
tutto esente da polemiche nel corso delle varie stagioni, la vittoria ha avuto un prezzo, infatti il team Ferrari troppo spesso si è
impantanato nella polemica. Che si sia trattato dei metodi poco
ortodossi adottati in pista da Michael Schumacher, o per la legalità di alcuni comportamenti della squadra, spesso si è trovata ad
occupare le prime pagine dei giornali per alcuni fatti che hanno
creato forti polemiche all'interno del Circus.
Il prossimo 8 settembre Todt sarà a capo del Consiglio Mondiale
della FIA quando si troverà a discutere della sentenza contro la
Ferrari in relazione alla presunta manipolazione del risultato del
Gran Premio di Germania a causa dell’ordine di squadra impartito dal muretto a Felipe Massa. I cosiddetti ‘Ordini di squadra’
vennero infatti banditi dalla FIA nel 2002, a seguito dello scandalo relativo alla manipolazione del risultato del Gran Premio
d'Austria sempre da parte della Ferrari, nell’ormai storico episodio nel quale a Rubens Barrichello fu ordinato di far passare, e
quindi sottomettersi, all’allora compagno di squadra Michael
Schumacher all'ultima curva del giro finale. Da quel momento il
gioco di squadra è stato severamente vietato: vale però la pena
ricordare che il milione di dollari di ammenda comminato alla
Ferrari dopo quanto accaduto non fu per la manipolazione del
risultato, ma per il fatto che la squadra andò contro il protocollo
durante i festeggiamenti sul podio, che vide un imbarazzato
Schumacher far salire Barrichello sul gradino più alto del podio.
Ebbene, il boss del team Ferrari, l’uomo che andò a Place de la
Concorde per difendere le azioni intraprese durante il Gran Premio, l’uomo che apparentemente aveva anche dato l’ordine a
Barrichello di rallentare per favorire il compagno di squadra era
proprio Jean Todt. Tra pochi giorni lo stesso uomo si troverà se-
-duto dall’altra parte della scrivania. Per
complicare ulteriormente le cose, vogliamo
inoltre ricordare che il figlio di Todt, Nicolas, è attualmente il manager proprio del
‘povero’ Felipe Massa, uno dei due piloti al
centro dello scandalo. Chi tra gli appassionati di Formula 1 non vorrebbe essere una mosca quel giorno per vedere e soprattutto ascoltare quanto verrà detto e deciso dal Consiglio Mondiale del Motorsport alzi la mano.
Certo è che la prima difficile decisione che
Todt è chiamato ad affrontare si presenta
con il peggiore scenario possibile, perché da
una parte dovrà pronunciare il giudizio contro un team con cui lui stesso ha raggiunto
un successo indicibile, ma nello stesso tempo deve tenere presente che la figura di Presidente viene ampiamente percepita come
autorità che ha il compito di guidare in maniera inflessibile il più alto organo giudicante del motorsport.
Todt si troverà quindi ad affrontare una situazione alquanto complessa: da una parte
dovrà dimostrare di non fare alcun favoritismo nei confronti della sua ex squadra, men-
quando si è sentito via radio Rob Smedley
impartire l’ordine a Massa, molti degli appassionati che stavano seguendo la gara si
saranno sentiti un po' straniti e ancor più
quando hanno assistito alla triste manovra di
sorpasso da parte di Alonso. Ancora più
indecifrabili le parole del Presidente della
Scuderia Ferrari Luca di Montezemolo che
ha preso le difese della squadra sostenendo
che gli interessi del gruppo vengono prima
di quali dei piloti, e quindi, presumibilmente, prima degli interessi dei tifosi stessi.
Ora, con il senno di poi, guardando all’8
settembre prossimo, Todt dovrebbe sicuramente tener conto anche di queste dichiarazioni. In poche parole questo per il Presidente della FIA sarà quindi il primo vero spinoso problema che in un certo senso lo coinvolge direttamente, una controversia che
sicuramente avrebbe volentieri evitato, ma
quello che è fatto è fatto e non si può tornare
indietro, per questo da Todt ci si aspetta una
gestione veloce e decisa, proprio perché ci
potrebbero essere dei problemi se non si
risolve la questione in fretta e nel migliore
foto: © grandprix.com
dal termine in una lotta a quattro aveva dichiarato: “Durante il corso della stagione
lavoriamo strenuamente per trattare entrambi i nostri piloti in modo uniforme e garantire loro le stesse possibilità di vincere il
Campionato del Mondo. Detto questo, quando stiamo cercando di chiudere il Campionato fronteggiando la minaccia di un altro
team, è logico aiutare il pilota che ha le migliori opportunità matematiche. Non posso
essere accusato di gioco di squadra, perché
una decisione simile a tre gare dal termine
della stagione è una cosa completamente
diversa dal decidere il pilota numero 1 fin
dall'inizio della stagione stessa…” A tal
proposito l’opinione comune della stampa
internazionale è che invece Alonso fosse
favorito nei confronti di Massa in Ferrari
adirittura dalla stagione scorsa, quando lo
spagnolo ancora non era nemmeno arrivato a
Maranello, una situazione completamente
diversa da quella McLaren del 1999. Da
questo punto di vista anche il più stolto tra i
tifosi riuscirebbe a capire la differenza tra i
poco più di 30 punti assegnati in tre gare
foto: © Getty Imges
foto: © fia.com
tre dall'altra dovrà discutere una situazione
in tutto e per tutto simile a quella che lui
stesso ha innescato e difeso quando ricopriva il ruolo di team Principal alla Ferrari,
dimostrando ora che, in qualità di massimo
rappresentate della Federazione, il suo approccio nell'affrontare tali questioni dovrà
per forza di cose essere diverso. Insomma, a
lui è delegato il compito di far rispettare il
regolamento sportivo, il quale dice che la
manipolazione di un risultato tramite ordini
di squadra è considerato illegale e quindi
punibile.
Todt dovrà inoltre tenere conto anche delle
reazioni dei tifosi, dei media e degli addetti
ai lavori che hanno unanimemente condannato la manovra della squadra italiana, forse
non tanto per quello che ha fatto ma probabilmente per come è stata gestita tutta la
manovra.
La Ferrari può essere considerata come una
grande forza trainante dell’alleanza dei team
(FOTA) e giusto un paio di settimane prima
dell’accaduto aveva partecipato ad un forum
di fan in quel di Londra, con l’obbiettivo di
studiare nuove misure in grado di compiacere i tifosi della massima Formula al fine di
offrire loro più spettacolo, ma certo è che
dei modi.
Nel Circus molti protagonisti hanno affermato che l’azione intrapresa dalla Ferrari è
stata gestita in maniera alquanto stupida e la
violazione delle regole è stata di una visibilità quasi accecante. Molti hanno accusato lo
stesso Massa, che avrebbe invece dovuto
rispondere al suo ingegnere una cosa del
tipo: “Mi dispiace, ma non posso farlo, è
contro le regole”, molti sono infatti convinti
che uno dei due piloti avrebbe detto proprio
così. Per molti altri, anche se Alonso in quel
frangente era molto più veloce di Felipe,
avrebbe dovuto cercare di prendersi la posizione attaccandolo invece di aprire la comunicazione radio per dire al team “È ridicolo,
sono più veloce!”.
Alla fine di tutto, nel tempo la Ferrari ha
avuto infinite opportunità per proporre
l’abolizione della regola degli ordini di
squadra, ma farlo proprio adesso, dopo che
si è stati chiamati davanti al Consiglio Mondiale pare un po' una presa in giro. D’altra
parte la Ferrari stessa potrebbe voler ricordare le parole del vecchio rivale di sempre Ron
Dennis che, nel Campionato Mondiale del
1999, quando si ritrovò con Hakkinen e
Coulthard separati da dodici punti a tre gare
contro i 200 punti ancora da assegnare ad
otto gare dal termine, fermo restando però
che gli ordini di squadra sono comunque
vietati e questo vale anche ad una gara dal
termine della stagione. D’altra parte anche
gli stessi media hanno sempre detto e scritto
di tutto per assegnare lo status di numero 1
ad Alonso a discapito di Massa.
Insomma, l’8 settembre Jean Todt è chiamato ad uscire dall’ombra per prendere le giuste decisioni, ricordando che qui è in gioco
non solo la sua credibilità ma anche e soprattutto quella dell’organo che rappresenta, la FIA.
G
foto: © Sutton Images
foto: © Gazzetta.it
foto: © f1pulse.com
I
l nuovo complesso che ospiterà la prima gara del Mondiale di F1 in Corea del Sud è
pronto ad ospitare le competizioni sul suo circuito dal prossimo mese. Ultimamente si sono
susseguite voci relative al fatto
che i lavori di completamento
dell'impianto fossero in grave
ritardo, ma si è appreso che
l’Asian Festival of Speed verrà
disputato il prossimo mese e
con questo prenderanno il via
anche alcune gare delle categorie minori, a garanzia che la
struttura è perfettamente agibile
e quindi disponibile ha poter
ospitare il tanto atteso GP. La
verità è che i piccoli ritardi
nell'avanzamento dei lavori
sono stati dovuti alle cattive
condizioni meteo, che hanno
solo rallentato i cosiddetti ulti-
li organizzatori del GP sul circuito di SPA sono preoccupati
per il futuro della loro gara. La speranza è quella di poter estendere il
contratto con la F1 Management di
Ecclestone oltre il termine fissato per
il 2012, ma sono consapevoli che la
concorrenza con i nuovi paesi disponibili ad investire enormi risorse per
ospitare una gara di F1 sarà più che
mai agguerrita. La situazione attuale
vede infatti in primo piano la Corea
del Sud, la Russia, l'India e il ritorno
degli States, tutti paesi che hanno
investito molto per la costruzione di
impianti nuovi di zecca, strutture che
sembrano inoltre essere favorite dallo
stesso Ecclestone. Per questo gli organizzatori del GP del Belgio si sono
detti poco fiduciosi sul fatto di garantire contratti a lungo termine per il
loro storico impianto. Il Direttore del
circuito di SPA André Maes, intervistato riguardo proprio al futuro che si
prospetta per il GP del Belgio ha detto: "Ci sono molti paesi candidati ad
ospitare la F1, la Francia stessa ha
purtroppo perso il proprio GP, per
questo dovremo impegnarci e fare
tutto il possibile per ottenere un nuovo accordo nel più breve tempo possibile, ma quello che ci preoccupa
sono le garanzie chieste da Ecclestone, ormai abituato a trattare su cifre
ed investimenti che al momento il
nostro impianto non è in grado di
assicurare. Possiamo contare sulla
storicità e la lunga tradizione del nostro circuito, ma contro i nuovi e ricchi mercati emergenti non sarà facile
tenere testa alle richieste
della moderna F1".
“Possiamo contare sulla storicità e la lunga tradizione del nostro circuito…” Dichiarazioni
rilasciate non a caso dal Direttore del circuito di SPA André Maes. Nella foto in alto,
Bruce McLaren a bordo della M7A in staccata nel GP del Belgio edizione 1968 (gara tra
l’altro vinta dal giovane Bruce). Subito sotto la McLaren MP4-22 di Lewis Hamilton sempre a SPA, ma questa volta nel GP del Belgio edizione 2007. Dalla storica F1 in bianco e
nero agli odierni appuntamenti iridati, SPA è sempre stata parte integrante del calendario della FIA, mancando solo gli appuntamenti del 2003 e del 2006. A detta di tutti, perdere anche questo circuito costituirebbe un vero e proprio colpo al cuore della F1.
mi ritocchi al tracciato. Il Presidente di Asia Motorsport David
Sonenscher ha dichiarato:
“Nonostante questi ritardi
dell'ultim'ora abbiano dato il via
a molte voci riguardo la fattibilità di disputare l'evento di F1,
ho visitato il nuovo impianto
diverse volte e posso dire che
sono molto dispiaciuto per il
fatto che, nonostante l'impegno
profuso da tutti coloro che hanno messo in piedi questa struttura, non siano riusciti ha rispettare le date prefissate di alcune
settimane. Posso però garantire
che questi problemi non sono
assolutamente dovuti ad un calo
nell'impegno delle società coinvolte, ma bensì alle cattive condizioni meteo che hanno messo
a dura prova tutta le regione”.
Nel frattempo gli organizzatori
del GP hanno dichiarato che il
circuito sarà ufficialmente aperto il giorno 5 settembre, mentre
per la fine del mese sarà già
possibile ospitare alcune gare
delle categorie minori, questo a
garanzia che per il 24 ottobre,
data del GP, l'impianto avrà le
carte in regola per ospitare l'evento.
foto: © formula1.butjazz.com
L
a società organizzatrice del
GP del Bahrain ha comunicato che il Bahrain International
Circuit sarà nuovamente rivisto
e la sua configurazione tornerà
ad essere quella originale del
primo appuntamento svoltosi
nel 2004. Tutto questo mentre si
lavora alla preparazione del
Gran Premio per il 2011. La
nuova configurazione presentata
quest'anno non ha infatti trovato
i favori da parte soprattutto dei
piloti che in più occasioni hanno dichiarato che il nuovo
layout aveva di fatto aggiunto
ben poco alla gara. Da qui la
decisione di fare un passo indie-
tro e tornare alla configurazione
iniziale. In un comunicato,
Shaikh Salman bin Isa Al Khalifa, responsabile del Bahrain
International Circuit ha commentato: "In rappresentanza
della gara inaugurale della stagione 2010 per noi è stato importante celebrare questa occasione modificando il circuito in
maniera che potesse diventare
qualcosa di veramente unico e
diverso. Era nostro desiderio
dare ai team partecipanti un
Gran Premio del Bahrain in
qualche modo sempre nuovo.
Considerando anche il poco
tempo a disposizione è stato per
noi un compito molto impegnativo e nonostante non sia stato
molto gradito dai piloti, abbiamo comunque dimostrato come
il Bahrain abbia le qualità costruttive e organizzative per
poter affrontare nel tempo e in
maniera continuativa dei cambiamenti progettuali di un certo
spessore. Ora ci apprestiamo ad
affrontare altre modifiche e la
nostra priorità resta quindi quella di aumentare l'interesse e la
qualità di uno sport come la Formula 1".
F
1
P
PILOTA
TEAM
TIME
P
PILOTA
TEAM
TIME
P
PILOTA
TEAM
TIME
1
F. Alonso
Scuderia Ferrari
2’00’’797
1
F. Alonso
Scuderia Ferrari
1’49’’032
1
M. Webber
RedBull Renault
1’46’’106
2
L. Hamilton
McLaren Mercedes
+ 0,770
2
A. Sutil
Force India Mercedes
+ 0,125
2
L. Hamilton
McLaren Mercedes
+ 0,117
3
R. Kubica
Renault
+ 1,284
3
L. Hamilton
McLaren Mercedes
+ 0,216
3
S. Vettel
RedBull Renault
+ 0,290
4
S. Vettel
RedBull Renault
+ 1,653
4
R. Kubica
Renault
+ 0,250
4
J. Button
McLaren Mercedes
+ 0,291
5
A. Sutil
Force India Mercedes
+ 1,849
5
F. Massa
Scuderia Ferrari
+ 0,556
5
R. Kubica
Renault
+ 0,386
6
J. Button
McLaren Mercedes
+ 2,116
6
S. Vettel
RedBull Renault
+ 0,657
6
F. Alonso
Scuderia Ferrari
+ 0,521
7
M. Webber
RedBull Renault
+ 2,129
7
J. Button
McLaren Mercedes
+ 0,723
7
F. Massa
Scuderia Ferrari
+ 0,856
8
K. Kobayashi
Sauber Ferrari
+ 2,604
8
P. de la Rosa
Sauber Ferrari
+ 1,049
8
A. Sutil
Force India Mercedes
+ 0,958
9
R. Barrichello
Williams Cosworth
+ 2,627
9
R. Barrichello
Williams Cosworth
+ 1,096
9
N. Hulkenberg
Williams Cosworth
+ 1,054
10
M. Schumacher
Mercedes GP
+ 2,692
10
K. Kobayashi
Sauber Ferrari
+ 1,168
10
K. Kobayashi
Sauber Ferrari
+ 1,190
11
F. Massa
Scuderia Ferrari
+ 2,800
11
V. Petrov
Renault
+ 1,219
11
P. de la Rosa
Sauber Ferrari
+ 1,282
12
N. Hulkenberg
Williams Cosworth
+ 2,852
12
M. Schumacher
Mercedes GP
+ 1,309
12
V. Petrov
Renault
+ 1,300
13
N. Rosberg
Mercedes GP
+ 2,857
13
N. Rosberg
Mercedes GP
+ 1,350
13
R. Barrichello
Williams Cosworth
+ 1,406
14
P. de la Rosa
Sauber Ferrari
+ 3,054
14
J. Alguersuari
Toro Rosso Ferrari
+ 1,650
14
M. Schumacher
Mercedes GP
+ 1,589
15
V. Liuzzi
Foce India Mercedes
+ 3,348
15
N. Hulkenberg
Williams Cosworth
+ 1,800
15
N. Rosberg
Mercedes GP
+ 1,731
16
J. Alguersuari
Toro Rosso Ferrari
+ 3,453
16
V. Liuzzi
Force India Mercedes
+ 2,488
16
S. Buemi
Toro Rosso Ferrari
+ 1,799
17
V. Petrov
Renault
+ 3,893
17
S. Buemi
Toro Rosso Ferrari
+ 2,491
17
J. Alguersuari
Toro Rosso Ferrari
+ 1,885
18
S. Buemi
Toro Rosso Ferrari
+ 4,883
18
M. Webber
RedBull Renault
+ 2,604
18
V. Liuzzi
Force India Mercedes
+ 2,586
H. Kovalainen
Lotus Cosworth
+ 4,448
19
J. Trulli
Lotus Cosworth
+ 4,494
19
T. Glock
Virgin Cosworth
+ 4,901
19
20
L. Di Grassi
Virgin Cosworth
+ 5,898
20
J. Trulli
Lotus Cosworth
+ 4,610
20
B. Senna
Hispania Cosworth
+ 5,030
21
J. Trulli
Lotus Cosworth
+ 6,392
21
L. Di Grassi
Virgin Cosworth
+ 5,293
21
H. Kovalainen
Lotus Cosworth
+ 5,270
+ 5,411
22
B. Senna
Hispania Cosworth
+ 6,940
22
B. Senna
Hispania Cosworth
+ 6,719
22
L. Di Grassi
Virgin Cosworth
23
H. Kovalainen
Lotus Cosworth
+ 7,158
23
S. Yamamoto
Hispania Cosworth
+ 7,005
23
T. Glock
Virgin Cosworth
+ 5,563
24
S. Yamamoto
Hispania Cosworth
+ 9,710
24
T. Glock
Virgin Cosworth
+14,147
24
S. Yamamoto
Hispania Cosworth
+ 5,895
Meteo
Cielo coperto, pioggia
Meteo
Cielo nuvoloso, pista asciutta
Meteo
Poco nuvoloso, pioggia nel finale
Temp.
in pista: 19°, ambiente: 18°
Temp.
in pista: 20°, ambiente: 19°
Temp.
in pista: 17°, ambiente: 13°
P
PILOTA
1
M. Webber
2
L. Hamilton
Lap 1 - R. Barrichello (Williams Cosworth) - Incidente
TIME
P
PILOTA
TEAM
TIME
RedBull Renault
1’45’’778
1
L. Hamilton
McLaren Mercedes
1h29’04’’2
McLaren Mercedes
+ 0,085
2
M. Webber
RedBull Renault
+ 1,571
Lap 15 - J. Button (McLaren Mercedes) - Incidente
Lap 21 - F. Alonso (Scuderia Ferrari) - Testacoda
TEAM
3
R. Kubica
Renault
+ 0,322
3
R. Kubica
Renault
+ 3,493
4
S. Vettel
RedBull Renault
+ 0,349
4
F. Massa
Scuderia Ferrari
+ 8,264
5
J. Button
McLaren Mercedes
+ 0,428
5
A. Sutil
Force India Mercedes
+ 9,094
6
F. Massa
Scuderia Ferrari
+ 0,536
6
N. Rosberg
Mercedes GP
+ 12,359
7
R. Barrichello
Williams Cosworth
+ 0,824
7
M. Schumacher
Mercedes GP
+ 15,548
K. Kobayashi
Sauber Ferrari
+ 16,678
V. Petrov
Renault
+ 23,851
+ 34,831
8
A. Sutil
Force India Mercedes
+ 0,881
8
9
N. Hulkenberg
Williams Cosworth
+ 1,275
9
10
F. Alonso
Scuderia Ferrari
+ 1,663
10
V. Liuzzi
Force India Mercedes
11
M. Schumacher
Mercedes GP
1’47’’874
11
P. de la Rosa
Sauber Ferrari
+ 36,019
12
N. Rosberg
Mercedes GP
+ 0,011
12
S. Buemi
Toro Rosso Ferrari
+ 39,895
13
J. Alguersuari
Toro Rosso Ferrari
+ 0,393
13
J. Alguersuari
Toro Rosso Ferrari
Penalty
14
V. Liuzzi
Force India Mercedes
+ 0,806
14
N. Hulkenberg
Williams Cosworth
+ 1 giro
15
S. Buemi
Toro Rosso Ferrari
+ 1,335
15
S. Vettel
RedBull Renault
+ 1 giro
16
H. Kovalainen
Lotus Cosworth
+ 3,106
16
H. Kovalainen
Lotus Cosworth
+ 1 giro
17
T. Glock
Virgin Cosworth
+ 4,175
17
L. Di Grassi
Virgin Cosworth
+ 1 giro
18
J. Trulli
Lotus Cosworth
2’01’’491
18
T. Glock
Virgin Cosworth
+ 1 giro
19
K. Kobayashi
Sauber Ferrari
+ 0,793
19
J. Trulli
Lotus Cosworth
+ 1 giro
20
B. Senna
Hispania Cosworth
+ 2,121
20
S. Yamamoto
Hispania Cosworth
+ 2 giri
21
S. Yamamoto
Hispania Cosworth
+ 2,450
21
F. Alonso
Scuderia Ferrari
rit. lap 37
22
P. de la Rosa
Sauber Ferrari
+ 3,803
22
J. Button
McLaren Mercedes
rit. lap 15
23
L. Di Grassi
Virgin Cosworth
+17,263
23
B. Senna
Hispania Cosworth
rit. lap 5
24
V. Petrov
Renault
no time
24
R. Barrichello
Williams Cosworth
rit. lap 1
Meteo
Cielo nuvoloso, pioggia nel finale
Meteo
Cielo molto nuvoloso con scrosci
Temp.
in pista: 21°, ambiente: 16°
Temp.
in pista: 16°, ambiente: 14°
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Lap 5 - B. Senna (Hispania Cosworth) - Problema tecnico
2
0
1
0
G
A
R
A
1
3
B
E
L
G
I
O
2
6
2
7
2
8
A
G
O
S
T
O
2009
R. Barrichello
Brawn GP
2008
S. Vettel
Toro Rosso
2007
F. Alonso
McLaren
2006 M. Schumacher
2005
J.P. Montoya
McLaren
2004
R. Barrichello
Ferrari
2003 M. Schumacher
Ferrari
2002
R. Barrichello
Ferrari
2001
J.P. Montoya
Williams
2000 M. Schumacher
Ferrari
1999
Jordan
H.H. Frentzen
1998 M. Schumacher
1997
D. Coulthard
Ferrari
McLaren
1996 M. Schumacher
foto: © photo4/f1grandprix.it
Ferrari
Ferrari
1995
J. Herbert
Benetton
1994
D. Hill
Williams
1993
D. Hill
Williams
1992
A. Senna
McLaren
Monza - Lunghezza: 5,793km - Curve: 11 - Direzione: senso orario - Capacità: 115.000 - Primo GP F1: 1950
Pole Position 2009: Lewis Hamilton (McLaren Mercedes) 1’24’’066
Podio 2009: 1° Rubens Barrichello, 2° Jenson Button, 3° Kimi Raikkonen
Info: Autodromo Nazionale Monza SIAS SpA, Via Vedano 5 - 20052 Monza - Contatti: (+39) 039 24821 / FAX: (+39) 039 320324
ITALIA
PROVE LIBERE E QUALIFICHE - Nelle libere di venerdì, Hamilton fa segnare
un primo ed un’undicesimo tempo mentre Kovalainen un secondo ed un quarto;
in quelle di sabato i due piloti ottengono un quinto ed un sesto tempo. Nelle qualifiche, Hamilton arriva al Q3 con due secondi tempi, conquistando la Pole; Kovalainen in Q1 e Q2 ottiene un quinto e nono tempo ed in fine si qualifica in quarta
posizione.
GARA - Al via Hamilton conserva la prima posizione mentre il compagno,
più pesante perché deve effettuare un’unica sosta ai box, perde una posizione da Button, poi nel corso del primo giro viene passato da Liuzzi ed
al quarto giro da Alonso. Al sedicesimo giro Hamilton effettua la prima
sosta e scivola in quinta posizione per poi risalire fino al comando della
corsa a cinque giri dall’altro pit stop; al trentaquattresimo giro effettua la
seconda sosta e ritorna in pista quinto. Nel corso del ventottesimo passaggio Kovalainen, risalito fino al sesto posto, ritorna ai box per il cambio
gomme e rifornimento e ritorna in gara undicesimo; poi, risale la classifica fino alla settima posizione. Dopo gli ultimi cambi gomma Hamilton si
ritrova alle spalle dei due della Brawn e tenta l’avvicinamento ma
all’ultimo giro va fuori pista, distrugge la macchina e regala la sesta posizione al compagno.
MAG n.57
www.tuttomclaren.it
ITALIA
MAG n.35
www.tuttomclaren.it
ITALIA
MAG n.13
www.tuttomclaren.it
GP CANADA - circuito di Montreal - 13 Giugno 2010
Il GP del Canada è il 40° corso di domenica in Canada e il 160°
GP corso di domenica nel continente americano. Il circuito di
Montreal ospita un GP iridato per la 31a volta, sorpasso su Zandvoort fermo a 30 dal 1985.
La McLaren e il motore Mercedes ottengono la Pole nell'8a gara di calendario,
l'ultima volta risaliva al 1999, all'epoca grazie a Mika Hakkinen al GP di Gran
Bretagna.
Vitantonio Liuzzi e Adrian Sutil si qualificano al 5° e 9° posto in prova per la
prima volta in carriera. Per Liuzzi si tratta anche della sua miglior qualifica in
assoluto. Anche per la Force India tali piazzamenti sono i primi della sua storia. L'8° posto in prova di Robert Kubica è il 90° per il motore Renault. La
squadra Mercedes si qualifica al 13° posto in prova, grazie a Michael Schumacher, per la prima volta nella sua storia. Il 23° posto in prova di Lucas Di
Grassi è l'81a ultima fila in prova per il Cosworth, sorpasso sul motore Maserati, 3° assoluto. Schumacher disputa il suo
257° GP iridato, sorpasso su Riccardo Patrese, 2° assoluto e 1° europeo per numero di GP disputati.
La McLaren di Lewis Hamilton rappresenta simbolicamente la 1400a vettura schierata partecipante della McLaren. La
Renault di Vitaly Petrov rappresenta simbolicamente la 523a vettura schierata partecipante della squadra Renault, sorpasso sulla squadra BRM. Il motore Mercedes di Sutil rappresenta simbolicamente la 692a unità schierata partecipante del
motore Mercedes, sorpasso sul motore BMW, 1° tedesco.
Hamilton compie dei giri in testa a un GP per la 30a volta, mentre il motore Mercedes va in testa ad un GP per la 160a
volta. Nel corso del 14° giro di gara, Sebastian Buemi percorre il suo primo giro in testa in carriera, il 160° pilota nella
storia a riuscirci (di questi solo 102 hanno anche vinto almeno un GP in carriera). Al termine del 30° giro di gara (in testa
Mark Webber) si è percorso il 270.000° km della storia della F1 (270.001,213). Terminato il 63° giro di gara, Hamilton
aveva percorso il suo 4000° km in testa in carriera (4000,6).
La vittoria della McLaren è la 64a ottenuta insieme al motore Mercedes, sorpasso sul binomio Williams-Renault, 2° binomio assoluto di tutti i tempi e record assoluto per le squadre con un motore non prodotto in proprio, lo stesso vale per il
motore Mercedes, 2° assoluto, record tra i motori abbinati a una squadra non produttrice. Il binomio record assoluto è la
squadra e il motore Ferrari con 211 vittorie ottenute insieme. Il 2° posto in gara di Jenson Button è il 500° piazzamento
finale in gara per il motore Mercedes. La McLaren realizza la doppietta in gara nell'8a gara di calendario per la prima volta
nella sua storia.
Kubica è il 120° pilota che ottiene un giro veloce in gara. Il 3° posto in gara di Fernando Alonso è il 200° per il motore
Ferrari. Il 4° posto in gara di Sebastian Vettel è il 90° per il motore Renault. Il 5° posto in gara di Webber rappresenta
simbolicamente il 23.000° punto distribuito ai piloti nel corso della storia della F1 (23.005,97).
Le squadre Mercedes e Renault si classificano all'11° e 17° posto in gara, grazie a Schumacher e Petrov, per la prima
volta nella loro storia. Felipe Massa e Heikki Kovalainen si classificano al 15° e 16° posto in gara per la prima volta in
carriera. Il 15° posto in gara di Massa è il 10° per la squadra Ferrari e il suo personale 100° piazzamento finale totale in
gara. Il 16° posto in gara di Kovalainen è il 10° per la Lotus. Un pilota indiano, Karun Chandhok, si classifica al 18° posto in gara per la prima volta nella storia.
La McLaren è in testa ad entrambi i Mondiali contemporaneamente (anche a pari punti) per la 140a volta. Il motore Mercedes è in testa ad entrambi i Mondiali contemporaneamente (a pari con nessuno) per la 50a volta.
foto: © photo4/f1grandprix.it
P
PILOTA
TEAM
TIME
P
PILOTA
TEAM
TIME
1
L. Hamilton
McLaren
1h33’53
1
L. Hamilton
McLaren
1’15’’10
2
J. Button
McLaren
+
2
M. Webber
RedBull
+ 0,268
3
F. Alonso
Ferrari
+ 9,214
3
S. Vettel
RedBull
+ 0,315
4
S. Vettel
RedBull
+ 37,817
4
F. Alonso
Ferrari
+ 0,330
J. Button
McLaren
+ 0,415
V. Liuzzi
Force India
+ 0,543
2,254
5
M. Webber
RedBull
+ 39,291
5
6
N. Rosberg
Mercedes GP
+ 56,084
6
F. Massa
Ferrari
+ 0,583
R. Kubica
Renault
+ 0,610
7
R. Kubica
Renault
+ 57,300
7
8
S. Buemi
Toro Rosso
+
1 giro
8
9
V. Liuzzi
Force India
+
1 giro
9
A. Sutil
Force India
+ 0,776
10
A. Sutil
Force India
+
1 giro
10
N. Rosberg
Mercedes GP
+ 0,966
foto: © OmniCorse.it
foto: © Codemasters
foto: © www.WRI2.net
LA PIRELLI SE LA CAVERA’
HERMAN TILKE PENSA AL TEXAS
foto: © Jenson Button's Fundraising Page
I funzionari di fiducia dell’architetto tedesco
Hermann Tilke, sono arrivati ad Austin (Texas)
per l’organizzazione dei lavori di costruzione
del tracciato per il GP che si terrà a partire dal
2012. Il circuito sarà progettato e creato dalla
Tilke GmbH, impresa dell’omonimo architetto
di fiducia di Ecclestone. I controlli geologici
sono già stati effettuati testando circa 900 acri
di terreno e il progetto prevede l’apertura di un
ufficio per circa 20 persone a pochi passi dalla
pista, questo per controllare il tutto al meglio.
Christina Epp, delegato americano per Tilke.
Ha dichiarato: “Abbiamo il terreno, i soldi e un
contratto firmato con la F1. Siamo pronti per
affrontare la parte finale di tutto questo progetto, ossia la costruzione effettiva della pista.
Dobbiamo ancora studiare il numero di edifici
necessari e quante strade di accesso dovranno essere costruite. Una situazione del tutto
simile alla pianificazione e creazione di una
nuova città”. Una delegazione di uomini di
fiducia di Tilke ha visitato l’area interessata la
scorsa settimana per continuare a lavorare sul
progetto, l’inizio dei lavori di costruzione è
previsto per il mese di Dicembre.
BUTTON AL LONDON TRIATHLON
Jenson Button ha faticato al London Triathlon
a causa di una tonsillite. Il Campione del Mondo in carica è riuscito comunque a chiudere
con il terzo posto nella sua categoria, nonostante abbia sofferto un po’ per gli effetti degli
antibiotici. Il suo tempo di 2 ore e 14 minuti è
stato di circa 25 minuti più lento del vincitore,
sette minuti in più rispetto al suo tempo del
2009. Al termine della competizione Jenson ha
detto: "Non mi sentivo molto bene ad inizio
settimana, questo il motivo che mi ha reso più
lento rispetto allo scorso anno". L’evento consiste di una prova di nuoto di 1,5 Km, 40 Km in
bici e 10 Km di corsa. Nonostante tutto Jenson
ha comunque portato a termine l’impresa.
Button ha completato la gara in 2 ore 14 minuti
e 15 secondi. Intervistato dai giornalisti ha
inoltre dichiarato: "Quest'anno non ero in perfetta forma, tuttavia non volevo mancare a
questo appuntamento, così ho deciso di accettare la sfida visto che l'anno scorso ero andato
oltre ogni aspettativa".
IN ARRIVO F1 2010: IL GIOCO
La software house Codemasters ha rilasciato
in esclusiva mondiale il primo video anteprima
del nuovo gioco ufficiale FIA Formula 1 2010
World Championship. F1 2010 verrà rilasciato
ufficialmente il 22 settembre 2010 in Nord
America, seguito il 24 settembre dalla distribuzione nel resto del mondo. Previste versioni
compatibili con PS3, Xbox 360 e PC Games
for Windows. I creatori del gioco promettono
un'esperienza realistica in grado di far vivere
un intero weekend di gara al giocatore appassionato di Formula 1. Il nuovo titolo presenta
infatti nuove funzionalità per vivere non solo la
Formula 1 in pista, ma anche essere parte
attiva del dietro le quinte dei Gran Premi. Il
video fornisce una panoramica che fa intravedere una più ampia esperienza del pilota in
occasione delle varie sessioni prima del Gran
Premio, mostrando interviste con la stampa
nei paddock, la gestione dei piloti da parte dei
loro ingegneri e una nuova tecnica di motioncapture in grado di ricreare tutta l'azione presente, oltre che in pista, anche nella pit-lane.
F1 2010 include tutti i team ufficiali della stagione in corso, compresi circuiti e piloti. Il titolo
dispone di una gamma che comprende varie
modalità di gioco, dalla gare veloce, per entrare subito in pista senza perdere tempo con il
setup della vettura, alle prove a tempo per
migliorare le proprie performances sui circuiti
del Mondiale, fino alla modalità carriera, in
grado di simulare un intero week-end di gara. I
giocatori potranno provare l'emozione di guidare un bolide di Formula 1 nei migliori circuiti,
inclusi, per la prima volta in un videogioco, le
accurate ricostruzioni in alta definizione della
stupefacente notte di Singapore oltre al faraonico tracciato di Abu Dhabi. Per la produzione
di F1 2010 Codemasters ha sviluppato il motore del gioco avvalendosi della EGO Game
Technology Platform, una evoluzione ancora
più avanzata della piattaforma già acclamata
dalla critica, con la vendita di oltre un milione
di copie di titoli quali Colin McRae DiRT 2 e
Race Driver GRID. La tecnologia impiegata è
in grado di simulare come non mai l'effetto
aerodinamico e il movimento delle vetture,
portando il giocatori ancor più vicino
alla realtà 3D della massima Formula.
foto: © Codemasters
La fornitura degli pneumatici Bridgestone alle
monoposto di Formula 1 si concluderà con
l'ultima gara della stagione 2010 ad Abu Dhabi, subito dopo entrerà inscena l'italiana Pirelli
che di recente ha iniziato i propri test con il
supporto del pilota di F1 Nick Heidfeld a bordo
di una 'vecchia' Toyota TF01 del 2009. Nel
frattempo il gommista giapponese ha reso
noto che non intende prestare la propria collaborazione alla Pirelli. L'ultima vittoria dell'azienda italiana risale alla stagione 1991 grazie
alla Benetton guidata da Nelson Piquet, nonostante tutti questi anni di assenza dalla massima Formula, Pirelli non potrà contare sull'apporto dei dati della concorrente giapponese. A
questo proposito un portavoce della casa
giapponese ha rilasciato uno stringato commento alla rivista tedesca Motorsport Magazin,
spiegando che: "Bridgestone Motorsport è più
che sicura del fatto che l'attuale esperienza
della Pirelli nella categoria GP3 possa di per
se costituire una solida base d'informazioni per
il futuro sviluppo degli pneumatici che
fornirà alla Formula 1."
foto: © automobilsport.com
LOSAIL VUOLE LA F1
Il MAG aveva già raccolto la notizia all'inizio
del 2010 e in questi giorni si è appreso che il
circuito di Losail, in Qatar, che già organizza
una gara in notturna della Moto GP ha iniziato
a pianificare le modifiche necessarie per poter
ospitare una gara del Campionato 2011. Nasser bin Khalifa Al Attiyah, Presidente della
Qatar Motor oltre che della Federazione Motociclistica, ha confermato ai media che presto
partiranno i lavori di modifica all'impianto e che
il passo successivo sarà quello di ospitare la
massima Formula: "Ospitare la Formula 1 fa
sicuramente parte dei nostri futuri piani strategici. "Abbiamo una grande pista e siamo completamente concentrati sull'aggiornamento
delle specifiche. Abbiamo già coperto le prescrizioni standard e l'impianto soddisfa queste
specifiche per più di tre quarti. Sono necessari
alcuni piccoli cambiamenti e modifiche, ma
niente che ci possa impedire di raggiungere
l'obbiettivo". L'unico possibile problema a questo punto potrebbe essere il fatto che attualmente il Medio Oriente ospita già le gare in
Bahrain e Abu Dhabi. Con questi impianti ultra
moderni ed il continuo aumento dei soldi chiesti dalla FIA, purtroppo alcuni dei circuiti storici
della F1 sono sempre più sottoposti a grandi
pressioni per mantenere il loro posto nel calendario. Un esempio su tutti SPAFrancorchamps (vedi pag. 19).