OST Open Space Technology “Nel 2015 quale Laboratorio Urbano

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OST Open Space Technology “Nel 2015 quale Laboratorio Urbano
Centro di documentazione, ricerca e proposta sulle città www.laboratoriourbano.info
5 Novembre 2010
OST Open Space Technology
“Nel 2015 quale Laboratorio Urbano vi
piacerebbe avere costruito per le e gli abitanti
di Bologna e delle città più in generale?”.
Il Programma
Venerdì 5 Novembre 2010
15.00
Registrazione partecipanti
15.10
Apertura Lavori
16.00/16.45
Sessione di gruppo I
17.20/18.00
Sessione di gruppo II
18.00
Conclusione
19.00
Fine Lavori
Si sono registrate/i
Alberto Alberani
Maura Bergonzini
Annapia Bertocchi
Annaflavia Bianchi
Sergio Bonora
Cristina Brasili
Micaela Deriu
Mauro Felicori
Rita Fortunato
Lalla Golfarelli
Grazia Gotti
Leda Guidi
Raffaella Lamberti
Lorenza Maluccelli
Cesare Minghini
Carlotta Pancino
Enrico Petazzoni
Facilitatrice-guida
Stefano Ramazza
Paolo Rebaudengo
Piergiorgio Rocchi
Enrica Serrani
Stefano Ramazza
Pierre Maurice
Reverberi
Marzia Vaccari
Sono transitate/i
Alberto Gotti
Cathy La Torre
Marianella Sclavi
Aiuto-facilitazione
Giovanna Casciola
(logista),
Silvia Radicioni
(webmistress)
Accoglienza
Silvana Sebastiani
Guardiania
Maria Castanò
(Auser)
Vanna Re
(Auser)
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LE PROPOSTE RACCOLTE A INIZIO LAVORI
Ore 16.00 – 16.45 Prima Sessione
Titoli proposte raccolte
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Badanti felici / Solidarietà intergenerazionale / Cittadinanza attiva e sussidiarietà /
Innovazione sociale
L'Urbanistica per una Bologna più felice
Memoria archeologia – perdita della memoria e analfabetismo di ritorno – la memoria come
collante di mondi e di provenienze diverse.
Partecipazione
Ore 17.20 – 18.00 Seconda sessione
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Badanti felici / Solidarietà intergenerazionale / Cittadinanza attiva e sussidiarietà /
Innovazione sociale
Laboratorio Urbano: dal concorso di idee alla partecipazione
LE PROPOSTE DISCUSSE
Ore 16.00 – 16.45 Prima sessione
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•
Badanti felici / Solidarietà intergenerazionale / Cittadinanza attiva e sussidiarietà /
Innovazione sociale
L'Urbanistica per una Bologna più felice
Memoria archeologia – perdita della memoria e analfabetismo di ritorno – la memoria come
collante di mondi e di provenienze diverse.
Partecipazione
Ore 17.20 – 18.00 Seconda sessione
•
•
Badanti felici / Solidarietà intergenerazionale / Cittadinanza attiva e sussidiarietà /
Innovazione sociale
Laboratorio Urbano: dal concorso di idee alla partecipazione
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Nel 2015 quale Laboratorio Urbano vi piacerebbe avere costruito per le/gli abitanti di
Bologna e delle città più in generale?
Gruppo: Badanti felici / Solidarietà intergenerazionale / Cittadinanza attiva e sussidiarietà /
Innovazione sociale
Di cosa abbiamo discusso:
Di welfare, di come innovare i servizi anche partendo dalla lettura del fenomeno assistenti familiari
e da esperienze realizzate.
Cosa ci siamo detti/cosa proponiamo:
Alberto . Il fenomeno delle assistenti familiari-badanti è esploso in questi ultimi anni e il nostro
sistema di welfare non è stato capace o non ha voluto affrontarlo generando i numeri attuali.
(120.000 assistenti in regione a fronte di 10.000 operatori delle cooperative)
Lorenza. Condividendo l’ introduzione vi/mi domando come rendere operativo nella logica del
laboratorio idee e proposte operative
Lalla. Può essere utile partire dalla loro narrazione. Il welfare non può essere solo sostenuto dal
pubblico, ma anche dalle famiglie cercando di capire come promuovere uno scambio sociale dove
ognuno mette a disposizione delle risorse. Costruiamo un gigantesco opens space dove gli attori
ragionano su cosa possono mettere e cosa gli serve
Raffaella. Cittadinanza attiva è la parola chiave che può far saltare il vecchio paradigma del
cittadino bisogno dove il cittadino diventa portatore di qualcosa da portare. La semplificazione
della pubblica amministrazione come cerniera sarebbe molto utile. Se il laboratorio parlasse di
comune e di in comune sarebbe interessante (Toni Negri, Gregorio Arena)
Enrico. Per il laboratorio proviamo a cercare una forma dove mettere le idee. Nei prossimi giorni
metteremo in un sito alcuni progetti www.visionville.it uno di questi è “questo welfare è tutto da
rifare”. Undici anni fa il progetto della Fondazione del Monte ha cercato di sperimentare forme
innovative di welfare; l’ attore del lavoro di cura era la famiglia che era la protagonista. Il progetto
aveva alcuni nodi come il finanziamento, la rete, la gestione, ecc.(Illustrazione del progetto)
Patrizia. Mi piace la parola scambio ma le badanti sono solo un pezzo del problema. Nel 2015 i
precari e le precarie attuali saranno in una condizione drammatica. Va bene pensare alla badante
infelice, ma i futuri precari?. Mi piacerebbe ch e il laboratorio urbano si preoccupasse del
precariato. I precari in futuro non riusciranno più a garantire la solidarietà familiare. Il sistema di
protezione sociale deve pensare al welfare, e anche al precariato scoprendo le pratiche e le
sperimentazioni di solidarietà intergenerazionale.
Un ost che dia voce alle assistenti familiari. Sportelli badanti nei quartieri. Valorizzazione di
pratiche intergenerazionali. Centri sociali aperti che propongono scambi e incontri. Progetti di
Housing sociale.
Gruppo proposto da:
Alberto Lorenza Patrizia Lalla
Hanno partecipato:
Raffaella Lamberti
Patrizia Rampini
Lorenza Maluccelli
Lalla Golfarelli
Carlotta Pancino
Enrico Petazzoni
Alberto Alberani
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Nel 2015 quale Laboratorio Urbano vi piacerebbe avere costruito per le/gli abitanti di
Bologna e delle città più in generale?
Gruppo: L'Urbanistica per una Bologna più felice
Di cosa abbiamo discusso:
Qualità degli insediamenti ed espansione urbanistica
La tragica previsione di 65.000 nuovi alloggi nel territorio bolognese
Trasporti
La scarsa cultura urbanistica degli amministratori pubblici
Cosa ci siamo detti/cosa proponiamo:
− “stop al consumo di territorio”
− trasporto pubblico integrato fondato sul SFM
− il laboratorio urbano per la formazione dei pubblici amministratori e almeno per l'informazione
dei cittadini in campo urbanistico e per una rifondazione della categoria del bene pubblico
− una buona qualità sonora della città
− basta con i global service e ricostruzione delle competenze della pubblica amministrazione
− per una città meno faticosa e per tutti
Gruppo proposto da:
Paolo Rebaudengo
Hanno partecipato:
Micaela Deriu
Paolo Rebaudengo
Piergiorgio Rocchi
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Nel 2015 quale Laboratorio Urbano vi piacerebbe avere costruito per le/gli abitanti di
Bologna e delle città più in generale?
Gruppo: Memoria
Di cosa abbiamo discusso:
La memoria nelle sue diverse traduzioni.
Memoria archeologia – perdita della memoria e analfabetismo di ritorno – la memoria come
collante di mondi e di provenienze diverse.
Cosa ci siamo detti/cosa proponiamo:
Ci proponiamo di rendere la memoria il nostro bene culturale e civico più importante anche
attraverso il racconto di testimoni di civismo e il racconto di esempi di civitas passati.
Ovvero la città si fa libro di racconti da sfogliare e leggere.
Gruppo proposto da:
Mauria Bergonzini;
Annapia Bertocchi,
Enrica Serrani,
Grazia Gotti
Hanno partecipato:
Mauria Bergonzini
Annapia Bertocchi
Enrica Serrani
Grazia Gotti
Mauro Felicori
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Nel 2015 quale Laboratorio Urbano vi piacerebbe avere costruito per le/gli abitanti di
Bologna e delle città più in generale?
Gruppo: Partecipazione
Di cosa abbiamo discusso:
Orizzonte temporale del L.U.; apertura verso l'esterno; modalità organizzative; temi da trattare;
coinvolgimento
Cosa ci siamo detti/cosa proponiamo:
Luogo permanente e aperto per la riflessione,la discussione e l'elaborazione di proposte e progetti,
in grado di coinvolgere nuovi partecipanti;
laboratorio di ampio respiro, con un'ottica non limitata alla dimensione bolognese;
laboratorio visibile alle persone, in grado di intercettarne i bisogni;
carattere permanente, slegato da logiche elettorali;
importanza dell'ascolto, della contaminazione in tutte le attività del l.u.;
carattere non tecnocratico
Gruppo proposto da:
Walter Vitali e altri
Hanno partecipato:
Cesare Minghini
Rita Fortunato
Pierre Maurice Reverberi
Cristina Brasili
Walter Vitali
Sergio Bonora
Leda Guidi
Marzia Vaccari
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Nel 2015 quale Laboratorio Urbano vi piacerebbe avere costruito per le/gli abitanti di
Bologna e delle città più in generale?
Gruppo:
Badanti felici / Solidarietà intergenerazionale / Cittadinanza attiva e sussidiarietà / Innovazione
sociale
Di cosa abbiamo discusso:
Cosa ci siamo detti/cosa proponiamo:
Di welfare, di come innovare i servizi anche partendo dalla lettura del fenomeno assistenti familiari
e da esperienze realizzate.
Lorenza. Le discussioni che stiamo facendo hanno molte trasversalità e complessità e dobbiamo
trovare la maniera per intrecciarle e forse i laboratorio urbano può sperimentarlo.
Mauria.Il welfare cambia e cosa possono fare le persone. Mi interessa e chiedo a Raffaella di
specificare
Raffaella. Sta emergendo una spinta verso la cittadinanza attiva e forse anche la politica può
occuparsi di questo. Non si può contrapporre cultura e sociale. Il cittadino non bisognoso, ma che
può donare.
Enrico. Questo spazio può offrirci la possibilità di discutere su come cambiare il paradigma. Visto
che il ruolo delle Pubbliche amministrazioni cambierà avendo loro anche meno risorse è
necessario trovare altri strumenti. Dovremo dimenticarci un pubblico protagonista e il principio di
sussidiarietà diventerà cogente. Cambiare il paradigma significa anche rompere i consociativismi e
le rendite di posizione trovando anche nuove forme organizzative e il laboratorio è candida.
Alberto. Già esiste una forte partecipazione economica delle famiglie per rispondere ai bisogni di
welfare ma bisognerebbe sperimentare innovazioni integrando pubblico e privato come sta
realizzando una mutua francese www.macif.fr che ha promosso un progetto che verrà presentato il
23 novembre a Parigi http://www.aidants-aides.fr
Lalla. L’ esperienza francese è molto importante. E’ molto tempo che in questa Regione e Città
abbiamo uno statalismo immobile. Integrare la mutualità con la sanità pubblica potrebbe essere
virtuoso. Riscoprire la forma mutualistica sia per la previdenza sia per la sanità e il sociale. Come
mettere insieme energie del pubblico e del privato?
Lorenza. Abbiamo sperimentato un vaucher per la conciliazione dove nella scena della cura si
alternano saperi e ruoli. E l’ che si innova la sussidiarietà che possono superare la sottomissione
reciproca. Abbiamo ricreato lavori para servili dove non c’ è un terzo in gioco.
Mauro. L’ idea dei servizi pubblici che risolvono i problemi sociali non sta più in piedi. I tentativi di
risolvere questi problemi con la privatizzazione non hanno prodotto esiti soddisfacenti. Dobbiamo
partire dal livello più basso dove ci sono i bisogni delle persone, delle famiglie. E’ un ritorno al
mutuo soccorso, alle prime cooperative, un pensiero fra l’ anarchia e il socialismo e quindi
anticomunista. Sul metodo quello che ammazza è la partecipazione che a volte produce la
sensazione di perdere del tempo
Enrico. La sussidiarietà verticale non ci porta lontano Ci sono però esempi virtuosi ch potrebbero
essere proposte come la creazione di una Fondazione che costruisca dei trust (un trust ha un
disponente che mette i soldi, poi c’è il trusttee che gestisce queste risorse e non può essere il trust
poi c’ è il protectors o guardiani che sono nominati dal disponente e hanno molti poteri di controllo
nei confronti del gestore).
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Gruppo proposto da:
Alberto, Lorenza, Patrizia, Lalla
Hanno partecipato:
Raffaella Lamberti
Patrizia Rampioni
Lorenza Maluccelli
Lalla Golfarelli
Carlotta Pancino
Enrico Petazzoni
Alberto Alberani
Antonio Gotti
Paolo Rebaudengo
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Nel 2015 quale Laboratorio Urbano vi piacerebbe avere costruito per le/gli abitanti di
Bologna e delle città più in generale?
Gruppo: Laboratorio Urbano: dal concorso di idee alla partecipazione
Di cosa abbiamo discusso:
Utilità dei concorsi di idee , delle istruttorie pubbliche , di bandi ecc per far emergere il
protagonismo e la progettualità diffusa nel tessuto urbano.
Portanza di idee che richiedono pochi finanziamenti per la loro realizzazione
Vuoto di pensiero e frammentazione sociale : contributo a porvi rimedio
Cucina delle idee e fucina delle idee
Cosa ci siamo detti/cosa proponiamo:
Collegamento città regione e con iniziative di urbanistica partecipata
Nuova agenda politica delle donne come esempio positivo per creare contesti di mutuo
apprendimento.
Gruppo proposto da:
Grazia
Cesare
Silvia
Stefano
Marianella
Marzia
Annaflavia
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