RASSEGNA STAMPA

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RASSEGNA STAMPA
13-02-2013 ore 16:45 - mgz
TIZIANA SABA PRESENTA "GAME OVER"
La dottoressa Tiziana Saba, psicoterapeuta del Centro d'ascolto "Game Over", è intervenuta nel corso
della tavola rotonda sulla ludopatia in corso oggi a Roma per elencare i punti forza del nuovo centro
d’ascolto per la ludopatia. "Il centro d'ascolto Game Over accoglie tutte le chiamate delle persone
affette dalla patologia del gioco e le aiuta ad incanalarsi nei corridoi giusti per uscire dal tunnel percorso
che porta alla ludopatia". La dottoressa Tiziana Saba, psicoterapeuta del centro d'ascolto 'Game Over',
è intervenuta nel corso della tavola rotonda sulla ludopatia in corso oggi a Roma per elencare quelli che
sono i punti forza di un centro d'ascolto che si pone in prima fila nella lotta ai problemi di gioco.
"Abbiamo fatto una mappatura di tutte le strutture pubbliche in cui viene curata la ludopatia e da tempo
osserviamo il fenomeno facendo luce su tutte le sue sfaccettature. "Collaboriamo con diversi enti - ha
affermato la dottoressa Saba - e abbiamo lavorato anche per informare e sensibilizzare i gestori delle
sale gioco, spesso ci capita, di ricevere telefonate da ludopati che hanno ottenuto il nostro recapito
telefonico proprio da coloro che 'offrono' alla clientela il gioco d'azzardo. Per quel che riguarda gli
adolescenti, invece - ha concluso la dottoressa - spesso si lasciano coinvolgere sottovalutando il rischio
della ludopatia: per questo motivo, abbiamo deciso di intervenire in luoghi come le scuole dove è
possibile interagire con loro attraverso sistemi di prevenzione".
http://www.agicoscommessenews.it/dett-news.php?id_news=124452
JAMMA.IT
Primo Consumo: Lotta alle ludopatie, ieri, oggi e domani
In: Politica, Primopiano2
13 febbraio 2013 - 16:26
Nel confronto di oggi alla Galleria Tempi Moderni di Roma su sollecitazione di Primo Consumo e del
suo Presidente Avv. Marco Polizzi il centrosinistra con l’ On.Touadì e l’ On. Bucci hanno mostrato il loro
impegno politico sul tema del Gioco.
Come conferma l’On. Claudio Bucci n.2 al Senato nel Lazio e referente nazionale del Partito sul Gioco
D’Azzardo, ecco i punti che vedranno il Partito Socialista Italiano impegnato nel prossimo governo in
campo legislativo.
1. Disporre che parte del prelievo fiscale derivante dalle strutture fisiche di gioco (no internet) sia
destinato a finanziare gli enti locali che oggi subiscono l’impatto fisico e sociale del gioco senza
ricevere altro che aggravio per la comunità locale e per le strutture sanitarie che incidono localmente
(favorisce il federalismo fiscale);
2. Disporre il divieto di vendite promiscue di Gioco in strutture non appositamente dedicate; oggi la
vendita di gratta e vinci è promossa alle Poste, nelle aree di sosta in autostrada e nei supermercati;
3. Adozione di un registro unico nazionale delle persone che chiedono l’autoesclusione dai siti di gioco
uniformando la disciplina per tutti i concessionari:
4. Introdurre la sanzione per chi consente giochi d’azzardo attraverso internet (favorendo in tal modo i
collegamenti esteri) in locali pubblici attraverso l’installazione di pc o apparecchi idonei allo scopo
(Totem). Il decreto Balduzzi pone il divieto ma non la sanzione ;
5. Vietare la pubblicità (come avviene per il tabacco) e destinare parte del prelievo fiscale
all’introduzione ed al finanziamento di campagne di sensibilizzazione sui rischi derivanti dal gioco
d’azzardo attraverso la costituzione di un tavolo di confronto con le associazioni ed i servizi impegnati
nel settore che ne stabiliscano i criteri ed i modi.
6. Considerato che la condotta di agevolazione del Gioco d’azzardo è già disciplinata nel codice penale
si può prevedere quale aggravante che La pena è altresì raddoppiata se per agevolare il gioco di
azzardo il colpevole abbia prestato il denaro affinchè venisse utilizzato come puntata nel gioco; il
colpevole abbia prestato o promesso di prestare il denaro necessario per assolvere ai debiti di gioco
contratti.
Inoltre può prevedersi una ulteriore circostanza aggravante al reato di usura integrandolo in tal modo:
se il denaro è prestato in un luogo pubblico o aperto al pubblico o in circoli privati di qualunque specie
in cui si tiene un gioco di azzardo affinchè la somma corrisposta ovvero procurata venga utilizzata
come puntata nel gioco o per far si che vengano assolti i debiti di gioco contratti.
Lotta alle ludopatie, ieri, oggi, domani
Direttore | 11 febbraio 2013 | 0 Comments
Si terrà mercoledì 13 febbraio alle ore 15 una tavola rotonda sul tema della ludopatia promosso
dall’associazione Primo Consumo.
L’ appuntamento é in via Giulia 80 a Roma, presso la Galleria Tempi Moderni.
http://www.consolidiamo.org/wordpress/2013/02/11/lotta-alle-ludopatie-ieri-oggi-domani/
GIOCHI: TAVOLA ROTONDA SU LUDOPATIA
Mercoledi, 13 Febbraio 2013 - 13:00
"La dipendenza dal gioco non è un gioco". Si terrà questo pomeriggio a Roma una tavola rotonda sul tema
della ludopatia dal titolo "Lotta alle ludopatie, ieri, oggi e domani". L'iniziativa, promossa da Primo Consumo
(Associazione Interattiva Cittadini&Consumatori), mira ad affrontare il problema del gioco patologico
incentrando l'argomento sulle risposte della politica al dilagare delle dipendenze da gioco, sulla legislazione
regionale e del parlamento per la tutela dei ludopati ed infine sul passaggio di consegne nel centrosinistra.
Ad introdurre la conferenza saranno l'avvocato Marco Polizzi, presidente di Primo Consumo e la dottoressa
Tiziana Saba, psicoterapeuta del Centro d'ascolto "Game Over". Intereverranno alla discussione l'On.
Claudio Bucci (candidato Psi) e l'On. Jean-Léonard Touadi (candidato Pd)./Agicos
in collaborazione con
L'ASSOCIAZIONE A CONFRONTO CON IL CENTROSINISTRA SUL TEMA DEL
GIOCO
22/02/2013 13.40.39
NEL CONFRONTO DEL 13.02.2013 ALLA GALLERIA TEMPI MODERNI DI ROMA SU
SOLLECITAZIONE DI PRIMO CONSUMO E DEL SUO PRESIDENTE AVV. MARCO
POLIZZI IL CENTROSINISTRA CON L’ ON.TOUADÌ E L’ ON. BUCCI HA MOSTRATO
IL SUO IMPEGNO POLITICO SUL TEMA DEL GIOCO.
Come conferma l’On. Claudio Bucci n.2 al Senato nel Lazio e referente nazionale del
Partito sul Gioco D’Azzardo, ecco i punti che vedranno il Partito Socialista Italiano
impegnato nel prossimo governo in campo legislativo.
1. Disporre che parte del prelievo fiscale derivante dalle strutture fisiche di gioco (no internet) sia destinato a
finanziare gli enti locali che oggi subiscono l’impatto fisico e sociale del gioco senza ricevere altro che
aggravio per la comunità locale e per le strutture sanitarie che incidono localmente (favorisce il federalismo
fiscale);
2. Disporre il divieto di vendite promiscue di Gioco in strutture non appositamente dedicate; oggi la vendita di
gratta e vinci è promossa alle Poste, nelle aree di sosta in autostrada e nei supermercati;
3. Adozione di un registro unico nazionale delle persone che chiedono l’autoesclusione dai siti di gioco
uniformando la disciplina per tutti i concessionari:
4. Introdurre la sanzione per chi consente giochi d’azzardo attraverso internet (favorendo in tal modo i
collegamenti esteri) in locali pubblici attraverso l’installazione di pc o apparecchi idonei allo scopo (Totem). Il
decreto Balduzzi pone il divieto ma non la sanzione ;
5. Vietare la pubblicità (come avviene per il tabacco) e destinare parte del prelievo fiscale all’introduzione ed
al finanziamento di campagne di sensibilizzazione sui rischi derivanti dal gioco d’azzardo attraverso la
costituzione di un tavolo di confronto con le associazioni ed i servizi impegnati nel settore che ne
stabiliscano i criteri ed i modi.
6. Considerato che la condotta di agevolazione del Gioco d’azzardo è già disciplinata nel codice penale si
può prevedere quale aggravante che
La pena è altresì raddoppiata se per agevolare il gioco di azzardo il colpevole abbia prestato il
denaro affinchè venisse utilizzato come puntata nel gioco; il colpevole abbia prestato o promesso di
prestare il denaro necessario per assolvere ai debiti di gioco contratti.
Inoltre può prevedersi una ulteriore circostanza aggravante al reato di usura integrandolo in tal modo: se il
denaro è prestato in un luogo pubblico o aperto al pubblico o in circoli privati di qualunque specie in cui si
tiene un gioco di azzardo affinchè la somma corrisposta ovvero procurata venga utilizzata come puntata nel
gioco o per far si che vengano assolti i debiti di gioco contratti.
Roma, 13.02.2013
LUDOPATIA - I DEBITI CONTRATTI DAI GIOCATORI RICONOSCIUTI DIPENDENTI DAL
GIOCO NON SI PAGANO
29/01/2013 20.15.44
In merito ai debiti contratti dal giocatore d’azzardo a cui è stata diagnosticata una dipendenza dal gioco
ricordiamo ai cittadini ed ai consumatori che chi è affetto da ludopatia non può essere considerato capace di
intendere e di volere perché non comprende il significato delle proprie azioni e non è in grado di controllarle
con la conseguenza che non può essere considerato responsabile dei debiti che ne derivano.
Il Tribunale di La Spezia conferma questa impostazione e ha annullato un debito perché ha ritenuto l'uomo
incapace di intendere e di volere , rendendo giustizia a realtà sociali diventate insostenibili.
L’Associazione Primoconsumo con la responsabile del Dipartimento Salute Avv. Ersilia Urbano promuove le
azioni in difesa dei giocatori affetti da ludopatia ed offre sostegno legale e psicologico ai giocatori ed alle
famiglie per affrontare insieme questo difficile percorso.
Informazioni disponibili sul sito www.primoconsumo.it compilando il modulo “richiedi assistenza” o chiamando
lo sportello del consumatore al numero 0639738239, dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19.
Intervista alla nostra collaboratrice Clotilde Marinacci su Radio24
24/01/2013 9.47.14
La psicologa e psicoterapeuta Clotilde Marinacci presenta il servizio telefonico di consulto per le
ludopatie sostenuto da Primoconsumo. Di seguito ecco l'estratto dalla trasmissione "Si Può Fare" in
onda su Radio24:
Questo è il link del podcast dell'intera trasmissione dello scorso 20 gennaio:
http://audio.radio24.it/radio24_audio/2013/130120-paese-migliore.mp3
Si è tenuta ieri a Torino la quarta tappa dell’workshop itinerante “Nel nome della legalità”,
organizzato da Codere. Una sinergia di importanti contributi per contrastare il gioco illegale e la
ludopatia:
Colonnello Marco Grazioli- Comando provinciale Guardia di Finanza Torino
Il mondo del gioco movimenta cifre rilevanti che coinvolgono tanti attori, dalle istituzioni ai
soggetti della filiera, passando per molti consumatori. Voglio elencarli per capire quanto complesso
sia il settore: Aams, forze di polizia, consumatori, operatori del settore, SIAE, quest’ultimo soggetto
da pochissimo interviene sul settore con un accordo con i Monopoli stessi.
La normativa è continua e davvero cospicua e impatta a tutti i livelli. Sarebbe opportuno una
raccolta più organica delle leggi, un testo unico sarebbe auspicabile per raggiungere un maggior
coordinamento sotto il cappello dei Monopoli, questo avviene a Roma con il coordinamento
interforze, e si riverbera sulle province ed è la risposta più giusta. Certo sarebbe opportuno ci fosse
anche l’apporto di concessionari, gestori e del resto della filiera produttiva per un’azione più
efficace.
La Guardia di Finanza ha una competenza generale in campo economico e finanziaria a norma del
decreto n.68 del 2001. La nostra azione si concentra nella tutela del Monopolio statale sui giochi e
si pone il fine di garantire il bilancio nazionale attraverso l’imposizione fiscale diretta e inderetta e
il Preu; in seconda battuta contribuiamo all’odine pubblico contrastando fenomeni di criminalità,
movimentazioni anomale di denaro fino al riciclaggio. Un mercato che rispetta le regole garantisce
la libera concorrenza e in ultima battuta anche i consumatori. L’approccio della Guardia di Finanza
è volutamente trasversale, investendo diverse aree tematiche: attività di intelligence, analisi di
rischio su diverse situazioni, segnalazioni attraverso il numero 117 (150 mila telefonate l’anno di
cui una parte riguarda il gioco). Passando ai numeri nell’ultimo anno la GDF ha compiuto 450
controlli , 140 nella sola provincia di Torino, di cui il 70% regolari, nel 30 % di irregolarità
rientrano anche molte irregolarità amministrative anche lievi.
Capitano Filippo Vanni – Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Torino
Il ruolo dell’arma come forza capillare di controllo sul territorio si esercita in primis con attività di
controllo sul mondo del gioco. La nostra attività informativa ci pone in forte contatto con la gente.
La cosa che mi ha colpito di più emerge dall’analisi del materiale sequestrato illegale: cambiali,
anelli da signora, fedi nuziali. Le azioni di tutela del codice penale sulla nicchia di illegalità è
minima. È invece il contatto indiretto, con quelli che definiamo i delitti satellite che possono
coinvolgere il giocatore a rischio: il reperimento del denaro reso disponibile dalle attività di
microcriminalità. Usura, riciclaggio nicchie di denaro incontrollate che cercano di ripulirsi
attraverso il gioco, possono essere favorite dalla rete online meno controllata e dalla disomogeneità
delle leggi di stati vicini al nostro.
L’offerta di gioco legale è assai più ampia e attrattiva e la rende di sicuro molto più competitiva di
quella illegale. L’approccio nuovo al recupero del denaro offerto illegalmente si è rivelato
fondamentale ad intaccare l’ultima sacca di quel denaro reso disponibile dai proventi illeciti. Lo
strumento dell’azione penale fa poca paura, mentre la nostra arma più efficace è cattura del
patrimonio, possibile con il decreto legislativo n. 135 del 2011, che da poco può agire anche
retroattivamente e che non può essere aggirata con l’ intestazione fittizia di beni che è essa stessa un
reato. La persona indagata è investita dell’onere della prova e il patrimonio viene confiscato
immediatamente. Il concetto della legalità che oggiAggiungi un appuntamento per oggi stiamo
esplorando ci vede protagonisti di una faccia della medaglia, dall’altra parte ci deve essere un patto
etico delle forze economiche che sono coinvolte nel settore.
Dott. Marco Martino – Vice questore aggiunto Torino
Vorrei cominciare con una panoramica sull’emersione del gioco illecito qui a Torino: all’inizio
degli anni 2000 ambienti legati alla ndrangheta riuscivano a guadagnare 65.000 euro di cagnotta al
mese con il solo poker texano che incorreva solo con una contravvenzione. Molti esercizi pubblici
negli anni avevano evidenti difficoltà economiche con fornitori da un lato, mentre dall’altro erano
invece capaci di pagare ingenti multe, che evidentemente non venivano pagate dall’esercente. Nel
2007 abbiamo assistito al salto di qualità del gioco illegale con il Poker Texas Holdem. Voglio
portare un esempio: nel 2008 l’operazione GIOCO DURO ha svelato la pesante infiltrazione della
Ndrangheta nel settore delle bische clandestine e abbiamo osservato come spesso le scommesse
illegali trovavano un paracadute nel settore legale, che solo se rintracciato poteva essere perseguito,
ma che consentiva il riciclo di denaro.
La riflessione conclusiva che voglio portare al dibattito è l’andamento della raccolta del gioco in
Italia: nel 2003 fonte Aams 15 miliardi giocato, che nel 2012 è salita a 88 miliardi. La spesa dei
giocatori è al netto delle vincite, ma il giocatore psicologicamente non considera la vincita se non
supera di 3, 4 volte la giocata e quindi rigioca. Il volume di gioco è cresciuto a due cifre in un
periodo di crisi. Poteva crescere a tre cifre fuori dalla crisi? Fa più fatturato della FIAT che l’anno
scorso si è fermata a 60 miliardi, la Tav costa 20 miliardi. Senza entrare poi nell’universo
difficilmente controllabile del Gioco online, che negli USA è vietato, ma che può costituire una
nuova opportunità per la criminalità organizzata.
Assessore alle politiche sociali e alla salute comune di Torino - ELIDE TISI
Innanzitutto ho deciso di intervenire perché ritengo che l’azione più forte che il settore può attuare è
costituire una rete che marginalizzi i fenomeni illegali e faccia emergere gli aspetti del gioco
problematico. Per questo ringrazio Codere di questa opportunità di rafforzare questa attività di rete,
ma il mio ruolo qui non può prescindere sulla la tutela della salute dei cittadini, soprattutto delle
categorie più fragili e a rischio, come i minori. La riflessione principale che voglio portare alla
vostra attenzione è la necessità di far passare un messaggio diverso sugli stili di vita che il gioco
utilizza per pubblicizzarsi, non si può veicolare l’idea che il progetto di vita sia affidato
esclusivamente alla fortuna. Stanno aumentando le richieste ai Sert per il gioco problematico.
Dobbiamo interrogarci su quali saranno i costi sociali ed economici e dobbiamo attrezzarci al
meglio per la tutela dei minori soprattutto per il gioco in rete e recuperare insieme quella
dimensione ludica, forse anche scaramantica che ci apparteneva nel passato per potenziare quei
momenti di socializzazione che sono un apporto importante del gioco alla socialità delle persone.
Ing.Francesco De Donato – direttore Ufficio Regionale Aams della Lombardia
Oggi sono qui per sostituire il collega responsabile in Piemonte e lo faccio con piacere perché sono
stato per molti anni alla manifattura Tabacchi di Torino. Poi l’attività di produzione come sapete è
stata privatizzata e nel 2002 siamo diventati l’ente unico di legislazione e controllo del settore del
gioco. Allora eravamo 1400 unità per contrastare un settore in mano alla criminalità organizzata e
completamente privo di regolamentazione. Per anni il settore più critico è stato quello degli
apparecchi, ora quello che ci preoccupa di più è la rete internet che non è completamente
controllabile, ma possiamo sforzarci il più possibile di contrastare anche questa nuova sfida che può
costituire un cono d’ombra alla legalità nel gioco.
Sen. Andrea Fluttero – segr. 13° comm permanente e membro della 14° commissione
Considero iniziative come questa di Codere una possibilità cardine per una corretta cultura del
gioco in Italia, al fine di prevenire e contrastare fenomeni “distorti” e negativi insiti in esso, in
particolare per ciò che concerne l'aspetto del gioco gestito illegalmente e per individuare e
supportare l'eventuale giocatore compulsivo nella sua patologia. Fondamentale è anche l'attenzione
che viene rivolta per la tutela dei minori. In un momento di difficoltà economica come quello che
stiamo attraversando in questi giorni, sono da plaudire iniziative come la vostra che mirano
soprattutto alla qualità del servizio con una attenta azione di formazione del personale e di
informazione per l'utenza.
Mauro Barisone - Presidente ANCI Piemonte
Buongiorno io sono qui per porgere il saluto di 1200 comuni federati nell’ANCI Piemonte e
insieme voglio ringraziare Codere che ci ha coinvolti e portare forte il plauso alle forze dell’ordine
che tutelano il gioco pubblico legale in Italia. Il gioco appartiene alla natura umana, noi possiamo e
dobbiamo solo costringerlo con le leggi, leggi che ci permettono di educare chi si avvicina al gioco
per la prima volta, o aiutare chi ha comportamenti patologici di gioco.
Così potremo educare al gioco responsabile davvero, per chi si avvicina al gioco per la prima volta.
I comuni e le attività socio assistenziali consorziate vista la crisi possono e devono sforzarsi nelle
attività preventive, nell’educazione nelle scuole e magari reperire una quota che ora va in vincita ai
giocatori per utilizzarlo per studiare e curare le ludopatie.
Avv. Massimiliano Pucci - Presidente ASTROTRATTENIMENTO
Buongiorno, io rappresento un’associazione di gestori che appartiene a Sistema Gioco Italia,
l’associazione di Confindustria che raccoglie gli attori principali della filiera. Sono contento di
essere qui in Piemonte, in cui il Consiglio regionale ha proposto l’abolizione totale del gioco.
Questa non è una risposta, perché torneremmo davvero ai videopoker e la martingala. La verità è
che l’illegalità nuoce prima di tutto a noi attori del gioco, perché ci fa perdere quote di mercato
importanti che abbiamo rosicchiato con l’aiuto di Aams e con la forza imprenditoriale ed economica
del settore.
Noi ci stiamo sforzando di decidere, di proporre un modello di sviluppo per il settore dei gestori, un
settore che ha sostenuto investimenti continui (l’ultimo della serie è la messa in sicurezza degli
apparecchi) e che molti istituti bancari stanno mettendo in difficoltà chiudendo le possibilità di
finanziarsi. L’associazione vuole sapere se il settore ha un futuro e questo ce lo può dire solo il
governo, la classe politica che spesso ha usato il gioco per battere cassa e poco per proteggere la
forza economica di un indotto che conta 120 mila posti di lavoro.
Avv. MARCO POLIZZI – Presidente Primo Consumo
Oggi, con la legalizzazione avvenuta in questo ultimo decennio, il giocatore può scegliere dove
giocare, esce dal buio delle bische, questo per i giocatori è sostanziale. Le associazioni dei
consumatori, con la legalizzazione, possono controllare il giocatore nei luoghi di gioco e quindi
indirettamente il concessionario e teoricamente fornire ai giocatori le giuste indicazioni e
correggere le distorsioni a differenza e meglio rispetto a quando il mercato del gioco era solo
illegale . Primo Consumo lo fa da anni e in tutto ciò si interessa della tutela della parte più debole
insegnando ai giocatori ed ai concessionari il modo di veicolare comportamenti di gioco
consapevoli e responsabili; cosa che AAMS sino ad oggi non è riuscita a fare basandosi sul
semplice slogan Gioca Responsabile, che non ha mai riempito di contenuti.
Adesso confidiamo nel nuovo Direttore Generale di AAMS Luigi Magistro, dal predecessore non
siamo riusciti ad avere riscontro ai nostri svariati inviti rivolti a dare contenuto al Gioco
Responsabile e ad essere sentiti o a partecipare ai tavoli, vista la nostra esperienza unica, tra le
associazioni dei consumatori, a livello nazionale.
Con il decreto Balduzzi che prevede l’inserimento delle Ludopatie nei L.E.A. (livelli essenziali di
assistenza da parte del servizio sanitario) si farà un passo importante per aiutare il giocatore. La
filiera deve farsi carico della sua parte, il concessionario in particolare deve superare il capitalismo
speculativo (tipico della finanza come ci insegna la cronaca ogni giorno) e autodisciplinarsi con un
codice etico, di cui Primo Consumo può essere co-estensore, e fare sistema con chi agisce sul
territorio a tutela dei deboli. È necessaria una forte INTEGRAZIONE degli attori coinvolti.
Con il sostegno di Codere stiamo realizzato il nostro progetto di educazione e abbiamo avviato da
oltre un anno un centro di Ascolto Psicologico assolutamente gratuito - N.verde 800.185453 dal lun.
al ven h. 9/13 - per aiutare i giocatori a rischio e i familiari. Il centro attivo da oltre un anno è
diventato un collegamento con i SERT, come quello del Piemonte che è stato pionieristico
nell’attività locale di contrasto al gioco patologico. Siamo come una cerniera tra il giocatore e/o la
famiglia e le sue situazioni e i SERT o i gruppi di sostegno locale. Cerchiamo di supplire alla
mancanza di una struttura sistemica che tuteli le posizioni deboli. In questo Codere per prima ha
risposto tra i Concessionari alla sfida di veicolare un’idea di gioco diversa che ha sposato anche
nelle sue campagne pubblicitarie con lo slogan “non giocare dove capita”.
ING. MASSIMO RUTA – Country Manager Codere
Oggi abbiamo avuto il piacere di ascoltare una serie di autorevoli interventi che pezzo dopo pezzo
come in un puzzle si sono perfettamente disposti a delineare il quadro del gioco pubblico legale qui
a Torino. E quello che posso dire è che la situazione qui non è molto diversa da altri luoghi in cui la
mia azienda, Codere ha deciso di offrire gioco, pubblico, legale, come inequivocabilmente racconta
il titolo di questo viaggio nella legalità che stiamo compiendo.
Tutti gli interventi che avete ascoltato fino ad ora rappresentano esattamente lo spirito che ha
animato e continuerà ad animare questi tavoli di confronto aperti sul territorio che hanno visto un
forte lavoro preparatorio per incontrare, conoscere e spesso sensibilizzare sui temi del gioco legale.
La presenza delle istituzioni, della stampa, la risposta delle diverse realtà sul territorio dimostrano
come coesione ed unità di intenti tra tutti i soggetti che a vario titolo devono ‘gestire’ il gioco
pubblico può fornire le risposte più giuste ai fenomeni che ci troviamo ad affrontare.
Il mio compito qui è spiegare quante azioni noi concessionari compiamo per offrire gioco,
intrattenimento secondo i dettami prescritti dalla legge. Codere è diventata un’azienda
concessionaria di gioco pubblico nel 2006, un’azienda quotata in borsa che ha scelto la sfida del
mercato italiano nel pieno rispetto delle regole, spesso stringenti, imposte dal legislatore. Nella sua
prima uscita pubblica poche settimane fa, il nuovo n.1 del gioco italiano, Luigi Magistro, ha parlato
del ruolo dei concessionari e, mi permetto di citarlo, il concessionario è “parte integrante del
Sistema” e ha proseguito auspicando un miglioramento dei rapporti tra concessionari e l’ente
regolatore che lui rappresenta. Ha anche indicato la via di questa necessaria evoluzione del rapporto
tra Aams e noi che raccogliamo per conto dello Stato l’offerta che lo Stato stesso ha deciso sia
concesso ai cittadini italiani maggiorenni. Magistro, Fanelli con la loro apertura, con la richiesta di
una condivisione di fondo, che abbiamo richiesto in moltissime sedi, ripetutamente, siamo contenti,
perché ne condividiamo la necessaria ispirazione: evitare al massimo le conflittualità e gli
innumerevoli contenziosi che hanno contraddistinto gli ultimi anni. Questo spirito può portarci al
necessario e sospirato testo unico sul e del settore. Siamo consci che questo coinvolge molti
ministeri, ma noi siamo pronti a sederci al tavolo per fare la necessaria sintesi e fotografia del
settore: diretto e indotto.
Il dott. Magistro ha sottolineato con forza e io condivido appieno la necessità che concessionari e
monopoli affrontino il futuro valutando di concerto la situazione. Proprio come in questi workshop
Codere ha cercato di fare in giro per l’Italia in nome del gioco legale. Un’arma che tutela tutti, la
nostra argomentazione migliore. Noi assolviamo con il giocatore una parte importante della
funzione di Garanti della regolamentazione e dicanali distributivi ‘sicuri e protetti’ riconosciuti ai
soli prodotti garantiti dall’Aams: sicuri, leciti.
Noi ci sentiamo, noi siamo una parte dello Stato e proprio per questo che possiamo con tranquillità
essere seduti al fianco degli organi di controllo che svolgono le loro attività sul territorio, perché la
loro funzione, le loro iniziative vanno a rafforzare il gioco concessorio, e sono per noi
un’opportunità cruciale, che ci rafforza nel raccontare quello che ormai siamo diventati, la terza
industria del Paese dopo Eni e Fiat, forse la sola che garantisce ancora la crescita occupazionale con
100.000, 5.000 imprese, 9 miliardi di gettito erariale.
Siamo venuti qui a Torino, siamo stati a Caserta, Salerno e Vicenza e continueremo il nostro
workshop per diffondere comportamenti di gioco responsabili e sostenere trasparenza, sicurezza e
legalità con il massimo slancio possibile sul territorio. Vogliamo essere sempre più efficaci
nell’arginare se presenti fenomeni di “distorsione” che possono sfociare nella ludopatia o in altre
forme di “dipendenza”. Siamo pronti ad accettare restrizioni nella possibilità di pubblicizzare i
prodotti, abbiamo promosso il codice di autodisciplina pubblicitaria del mondo del gaming
divulgato da Sistema Gioco Italia di cui facciamo parte.
Voglio concludere ricordando uno degli aspetti che ci ha toccati di più in questo confronto con il
territorio: conoscere quanti senza scopo di lucro fanno tanto per la propria comunità tutti i giorni e
che stiamo aiutando con il progetto Codere per il sociale. Vogliamo che la nostra presenza sia
sempre più fattiva e proattiva nelle attività locali per favorire la conoscenza della parte sana del
gioco, per arginare i fenomeni malavitosi, illegali e compulsivi legati al gioco stesso.
Angela Oliva
Account Media Relations e Eventi
Giornalista Professionista
http://www.articolotre.com/2012/09/nel-nome-della-legalita-workshop-sul-gioco-dazzardo-a-torino/109891
“Nel nome della legalità”, workshop sul gioco d’azzardo a
Torino
-Davide Pelanda- 21 settembre 2012- Il sito internet di gioco d’azzardo www.codere.it organizza,
nell’ambito di quello che viene chiamato “Il gioco responsabile”, per lunedì 24 settembre a Torino
il workshop itinerante “Nel nome della legalità” .
I lavori si terranno al Lingotto ed inizieranno alle 10.30 dove si confronteranno i massimi
rappresentati degli organi di controllo preposti per il gioco d’azzardo quali la Guardia di Finanza, i
Carabinieri, la Questura, gli esponenti delle Amministrazioni locali, dei Monopoli di Stato e del
presidente di Assotrattenimento Massimiliano Pucci.
A moderare l’incontro è stato chiamato il giornalista de LA STAMPA, Guido Tiberga.
«Il progetto “Il gioco responsabile” è stato voluto fortemente da Codere – spiegano dal sito – per
potenziare e meglio indirizzare l’azione in materia di lotta e prevenzione dei fenomeni di
distorsione e per la promozione della sicurezza e della legalità nel gioco per meglio tradursi in
interventi concreti e a 360° su clienti, dipendenti e territorio stesso».
Il presidente dell’associazione “Primo Consumo”, l’avvocato Polizzi, presenterà anche il progetto
“Game Over”, reso operativo e realizzato attraverso il numero verde 800.185.453 per i giocatori a
rischio con la formazione del personale e l’assistenza ai giocatori in tutti gli ambiti del gioco.
Durante l’incontro saranno presentate anche tutte le attività di Codere nell’ambito della promozione
del Gioco Responsabile, mentre una parte dell’evento sarà dedicata alla presentazione delle
iniziativa di solidarietà che Codere ha scelto di condurre a Torino, attività che si inserisce nel più
ampio progetto “Codere per il sociale” realizzato con l’ “Unione dei genitori italiani contro il
tumore dei bambini” associazione del territorio rappresentata per l’occasione dalla dott.ssa Marcella
Mondini destinataria del progetto.
20/09/2012
“NEL NOME DELLA LEGALITA’ ”: a Torino la prossima tappa
del workshop Codere
CODERE organizza la quarta tappa del suo workshop itinerante "NEL NOME DELLA
LEGALITA'" lunedì 24 settembre, nella sala verde del Lingotto a Torino. Inizio dei lavori alle
ore
10.30.
Il tavolo di confronto verterà sulle relazioni dei massimi rappresentati degli organi di controllo
preposti, Guardia di Finanza, Carabinieri, Questura, esponenti delle Amministrazioni locali, dei
Monopoli di Stato e del presidente di Assotrattenimento Massimiliano Pucci. Moderatore
dell'incontro il giornalista de LA STAMPA, Guido Tiberga.
Una parte importante questa del progetto "IL GIOCO RESPONSABILE", voluto fortemente da
Codere, per potenziare e meglio indirizzare l'azione in materia di lotta e prevenzione dei fenomeni
di distorsione e per la promozione della sicurezza e della legalità nel gioco per meglio tradursi in
interventi
concreti
e
a
360°
su
clienti,
dipendenti
e
territorio
stesso.
Durante l'incontro saranno presentate le attività di Codere nell'ambito della promozione del Gioco
Responsabile e il supporto portato dall'associazione Primo Consumo, con la presenza del suo
presidente, avv. Polizzi, che illustrerà il progetto "Game Over", colto e reso operativo col supporto
di Codere e realizzato attraverso il Numero Verde 800.185.453 per i giocatori a rischio, con la
formazione mirata del personale e con l'assistenza ai giocatori in tutti gli ambienti di gioco, online
compreso,
di
Codere.
Una parte dell'evento sarà dedicata alla presentazione delle iniziativa di solidarietà che Codere ha
scelto di condurre a Torino, come in tutte le altre città in cui opera, attività che si inserisce nel più
ampio progetto "Codere per il sociale" e che prevede l'adozione di un progetto da sostenere
mediante attività condotte con i clienti e con gli stessi impiegati delle sale.
http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?code=670&dt=2012-07-20&src=TLB
Codere: la finanza nel nome della legalità
20/07/2012 19.34.56
(Teleborsa) - Roma, 20 lug - Martedì 24 luglio, presso il Castello di Arechi, nei pressi di Salerno, Codere organizza il
terzo incontro sui temi della legalità nel mondo del gioco.
Codere è una multinazionale leader nel settore del gioco in Europa e America Latina, quotata alla Borsa di Madrid e
coordinerà la tavola rotonda allo scopo di supportare i temi della sicurezza e della legalità nel mondo del gioco.
Una parte importante di questo incontro sarà dedicata a "Il Gioco responsabile", per potenziare e meglio indirizzare
l'azione in materia di lotta e prevenzione dei fenomeni di distorsione e per la promozione della sicurezza e della legalità
nel gioco.
Durante l'incontro saranno presentate le attività di Codere nell'ambito della promozione del Gioco Responsabile e il
supporto portato dall'associazione Primo Consumo con l'attivazione di un numero verde 800.185.453 per i giocatori a
rischio.
Una parte dell'evento sarà dedicata alla presentazione delle iniziativa di solidarietà che Codere ha scelto di condurre a
Salerno: "Il villaggio di Esteban" territorio grazie alla testimonianza del suo responsabile Carlo Noviello.
http://www.gioconews.it/generale/nel-nome-della-legalita-ruta-codere-diffondere-comportamenti-di-giocoresponsabili-27253.html
Nel nome della Legalità: Ruta (Codere) "Diffondere comportamenti di gioco responsabili"
Scritto da Sm Martedì 24 Luglio 2012 15:12
Salerno - Al via il convegno “Nel nome della Legalità”, il Workshop itinerante di Codere che
questa mattina ha fatto tappa a Salerno nella splendida cornice del Castello di Arechi. Con la moderazione del
giornalista economico Andrea Bassi.
Antonio Iannone vice-Presidente Consiglio Provinciale ha sottolineato: “Il mio vuole essere solo un breve saluto mio e
del presidente Cirielli, che come ex Carabiniere è più che mai sensibile ai temi della Legalità e insieme un
ringraziamento a Codere per aver scelto Salerno. Una realtà che anche dal punto di vista occupazionale e per le
prospettive non può arretrare rispetto alla difesa del gioco lecito. Quello che le amministrazioni chiedono e di cui
hanno bisogno è una seria e puntuale regolamentazione del settore per fare in modo che il gioco rimanga diletto sano
consapevole, perché crediamo che questo atteggiamento sia il vero antidoto al gioco d’azzardo patologico”.
Ha preso poi la parola il country manager di Codere, Massimo Ruta, che ha detto: “Il mio intervento questa mattina ha
una funzione molto semplice, quella di ringraziare i presenti, può apparire semplice, le azioni che ognuno dei relatori
hanno descritto rappresenta esattamente lo spirito che ha animato e continuerà ad animare questi tavoli di confronto
aperti sul territorio che hanno visto un forte lavoro preparatorio per incontrare, conoscere e spesso sensibilizzare sui
temi del gioco legale come sottolinea il titolo del workshop stesso e responsabile come vuole essere l’offerta di gioco
targata Codere. La presenza di istituzioni, della stampa, la risposta delle molte associazioni contattate rafforzano
ancora di più la mia convinzione che solo coesione ed unità di intenti tra tutti i soggetti che a vario titolo devono
‘gestire’ il gioco pubblico può fornire le risposte più giuste ai fenomeni che ci troviamo ad affrontare.
La funzione principale di concessionario dello Stato come Codere è quella di essere garante della regolamentazione,
con cui i Monopoli, che oggi non sono presenti perché stanno vivendo un’importante fase di transizione, ma questo
non ci può far dimenticare la loro funzione, in quanto istituzione massima del settore, di disciplina, spesso stringente,
che però ha permesso al nostro mondo di istituzionalizzare canali distributivi ‘sicuri e protetti’ e riconoscendo ai soli
prodotti garanti appunto dall’Aams quelle connotazioni di responsabilità, liceità e sicurezza, che hanno permesso e
continuano a permettere la necessaria e fondamentale emersione dell’illegale. Noi ci sentiamo, noi siamo una parte
dello Stato e proprio per questo che possiamo con tranquillità essere seduti al fianco degli organi di controllo che
svolgono le loro attività sul territorio, perché la loro funzione, le loro iniziative vanno a rafforzare il gioco concessorio,
e sono per noi un’opportunità cruciale, che ci rafforza nel raccontare quello che ormai siamo diventati, la terza
industria del Paese dopo Eni e Fiat, forse la sola che garantisce ancora la crescita occupazionale con 100.000, 5.000
imprese, 9 miliardi di gettito erariale, ma i numeri che sempre più spesso vengono divulgati da taluni in modo spesso
distorsivo sono quelli della raccolta come se questi equivalessero al fatturato nero. Quest’attenzione non sempre
benevola ci ha spinto ad una serie di iniziative, ma necessita anche di contromisure informative che tutelino insieme il
settore e i giocatori.
In questo spirito nasce il progetto che Codere sta mettendo in campo per diffondere comportamenti di gioco
responsabili e sostenere trasparenza, sicurezza e legalità in tutta la sua attività e con il massimo slancio possibile sul
territorio. Siamo stati nella vicina Caserta, a Vicenza e poi qui a Salerno dove abbiamo due Gaming Hall perché
vogliamo essere sempre più efficaci nell’arginare se presenti fenomeni di “distorsione” che possono sfociare nella
ludopatia o in altre forme di “dipendenza”. Di qui è nata la volontà e la necessità di portare nelle tante città italiane in
cui siamo presenti questo workshop itinerante dal naming inequivocabile Nel nome della legalità, punta di diamante
di un progetto che coinvolge a 360° l’azienda, i prodotti e i clienti e che si declina sia in termini di informazione e
comunicazione con la produzione di materiali informativi per il cliente, attraverso la formazione e l’aggiornamento
costante dei dipendenti; sia con azioni concrete verso il giocatore come vi ha mirabilmente illustrato la dott.ssa Lupelli
di Primo Consumo che ci ha supportati con l’attività del Numero Verde GAME OVER (800.185.453) .
Il progetto è naturalmente approdato anche sul nostro portale di gioco online www.codere.it, modalità di gioco vista
spesso come la sintesi di tutti i mali, ma che conserva la filosofia di valori ed eticità powered by Codere che ha
coinvolto in maniera stringente tutte le Società di gestione e i luoghi in cui sono installati apparecchi di proprietà di
società partecipate o collegati alla rete di Codere Network. E lo ha fatto con un forte impatto su tutti gli ambienti di
gioco, con un format di comunicazione studiato appositamente e aumentando i controlli all’ingresso ai nostri luoghi di
gioco, tassativamente vietati ai minori.
Anche per questo abbiamo promosso il codice di autodisciplina pubblicitaria del mondo del gaming divulgato da
Sistema Gioco Italia di cui facciamo parte. Un codice volutamente responsabile nelle sue linee guida, che porterebbe
con sé inevitabilmente anche la scelta di testimonials al di sopra delle parti e scientificamente competenti. Proprio
convinti della necessità di ciò abbiamo orientato la nostra campagna pubblicitaria a tutti i livelli verso il gioco
responsabile (cit. Non giocare dove capita) e verso la valorizzazione del concetto di gioco legale da svolgersi in posti
sicuri e riconoscibili.
http://agicos.it/dett-news.php?id_news=118194
AGICOS
VENERDI’ 27 LUGLIO 2012
02-07-2012
ore
14:55
-
im
PRIMO CONSUMO, CONVEGNO SU LUDOPATIE
"La dipendenza dal gioco non è un gioco"
"La dipendenza dal gioco non è un gioco", è un convegno
d'informazione e approfondimento sul gioco patologico. Un progetto
dell'associazione Primo Consumo che si terrà a Roma il 6 luglio presso
l'Aula Magna dell'Ospedale Cristo Re, in collaborazione con la Scuola
di Specializzazione del Cristo Re e il patrocinio del Consiglio
Regionale del Lazio e della Provincia di Roma. Il convegno - fa sapere
Primo Consumo - "vuole essere l'occasione per riflettere sulla
situazione del gioco in Italia e sui rischi a esso connessi da un punto di
vista sia politico-istituzionale che scientifico. Attraverso l'intervento di
politici, rappresentanti delle istituzioni e professori emeriti sarà
possibile avere un quadro dettagliato del fenomeno, ormai dilagante, e
discutere sull'attuazione di interventi finalizzati alla prevenzione e
riduzione dei danni provocati dalla dipendenza da gioco".
http://www.jamma.it/associazioni/la-dipendenza-dal-gioco-non-e-un-gioco-primo-consumo-mette-aconfronto-tecnici-politici-ed-istituzioni-sul-dilagante-fenomeno-del-gioco-dazzardo-patologico/
JAMMA.IT
Convegno: La dipendenza dal gioco non è un gioco
L'Aula Magna dell’ospedale Cristo Re di Roma ha ospitato il convegno “La dipendenza dal gioco non è
un gioco”,progetto dell’associazione Primo Consumo e della Scuola di Specializzazione Cristo Re
con il patrocinio della Regione Lazio e della Provincia di Roma. Il gioco da sempre sinonimo di
divertimento svolge una funzione ad alto impatto sociale. Giocare può però trasformarsi da piacevole
passatempo a vero e proprio disturbo psicopatologico. Il convegno ha inteso mettere a fuoco la
situazione del gioco d’azzardo in Italia ed i rischi ad esso connessi da un punto di vista sia politicoistituzionale sia scientifico, ascoltando i pareri di politici, rappresentanti delle istituzioni e professori
emeriti per avere un quadro dettagliato del fenomeno, ormai dilagante, e discutere sull’attuazione di
interventi finalizzati alla prevenzione e alla riduzione dei danni provocati dalla dipendenza da gioco
d’azzardo.
"La ludopatia ha con molta verosimiglianza delle basi organiche nel sistema nervoso centrale, come
risulta dalla sperimentazione. E quindi auspicabile che ricerche future, soprattutto nell'ambito clinico,
possano portare ulteriori lumi per curare e possibilmente guarire chi ne soffre" così si è espresso il Prof.
Ermanno Manni, professore emerito di fisiologia umana all'Università Cattolica.
Il presidente di Primo Consumo, avv. Marco Polizzi ha esposto senza mezzi termini il proprio pensiero:
“E’ falso e ingannevole far credere che è facile diventar ricchi attraverso il gioco. I consumatori vanno
protetti da questo gravoso male Considerando quanto siano potenti i messaggi pubblicitari, e visto il
rischio che alcune tipologie di prodotti comportano in merito alle dipendenze, si rende necessario dare
al consumatore la possibilità di conoscere ciò che compra in modo più obiettivo possibile: Vinci? No!
Tenti solamente la fortuna. La prima regola che proponiamo è la scomparsa dalle pubblicità della
parola vincita che dovrà essere considerata un tabù insieme a tutti i suoi sinonimi.
“Per assurdo anche l'elemento "affidabilità" della fonte: Monopoli di Stato e concessionari dello Stato,
offre garanzie tali che il consumatore è meno stimolato ad alzare delle barriere protettive. Sono ormai
tante le proposte volte alla gestione del problema, ma manca l’efficacia.
Quale è stato il successo del Gioco Responsabile?
Quale il senso di responsabilità mostrato da AAMS e dalla maggioranza dei Concessionari?
AAMS ha dovuto ritirare la propria campagna di comunicazione per le voci di protesta che si sono
levate da più parti perché la campagna era smaccatamente irresponsabile verso i giovani.
Primo Consumo ha offerto un modo di approcciare al sistema con senso di responsabilità a tutti i
concessionari e ad AAMS. Non ci ha ascoltato nessuno. Solo un concessionario ha risposto al nostro
appello. AAMS non ha risposto alle nostre sollecitazioni di partecipare ad un tavolo quale unica
associazione dei consumatori in Italia che ha attivato un centro di ascolto con psicologi e la partnership
scientifica con una scuola di prestigio quale il Cristo Re. Ne prendiamo atto, ha sottolineato, ancora,
Polizzi, osservando che da oltre un anno non riusciamo ad interloquire con AAMS malgrado i tentativi.
Abbiamo avuto riscontri dai rappresentanti del Governo ma non da AAMS. Aspettiamo!”
In rappresentanza della presidenza del Consiglio regionale è intervenuto l’on. Claudio Bucci: “Si è creato
un allarme negli ultimi tempi per quanto riguarda il fenomeno del gioco e le risposte da parte delle
istituzioni sono arrivate con grave ritardo. Mentre il fenomeno è cresciuto, specie nel Lazio,
evidenziando la mancanza di un approccio generale, lasciando qualche rara iniziativa solo a Comune,
Provincia o singole circoscrizioni.
Il gioco è regolato a livello nazionale e generale, ma esistono situazioni a livello locale che devono
essere affrontate, anche in stretto accordo con i concessionari del gioco pubblico che stanno attivando
campagne di prevenzione, in particolare per contrastare operatori illegali. La regione Lazio ha definito
una proposta di legge mirata soprattutto alla prevenzione oltre che alla cura, attraverso una fitta rete di
collaborazioni. Un percorso concreto per dare una risposta a un'esigenza rispetto alla quale la politica
non poteva rimanere a guardare”.
La parlamentare Paola Binetti, Udc, ha sottolineato il clima di grande confusione politica che regna
intorno al fenomeno del gioco: “nel governo esistono visioni contrastanti sulla materia, come anche ad
altri livelli. Stiamo cercando di fare in modo che la dipendenza da gioco venga inserita nei livelli
essenziali di assistenza, ma dubito che si possa arrivare a breve a questo risultato. In parlamento, col
sostegno del ministro Riccardi, abbiamo deciso di intervenire seriamente nei confronti delle dipendenze
legate al gioco, supportati anche dall'azione del ministro della Salute, competente in materia, Renato
Balduzzi, chiamato a intervenire per la cura delle dipendenze. In contrapposizione, però il ministero
dell'economia è interessato a far cassa sul gioco come anche il ministero dello sviluppo economico che
spingere questo settore, perché crea posti di lavoro ed è legato anche alle telecomunicazioni”.
Il presidente di Assotrattenimento e vicepresidente della Federazione Sistema Gioco Italia, Massimiliano
Pucci, ha spiegato: “Forse pochi sanno fuori dal settore che in seguito al precedente sisma dell'Abruzzo
il governo impose un nuovo prodotto di gioco obbligando i concessionari lineari a un esborso diretto
immediato e a nuovi investimenti per trovare fondi. Oggi il rischio è quindi quello di ritrovarsi nuovi
giochi istituiti dal governo per finanziare questa nuova emergenza con effetto contrario rispetto a quello
voluto da chi lancia l'allarme contro il gioco. Deve esserci un approccio razionale e un dialogo tra
politica e filiera se si vuole affrontare in modo opportuno il tema del gioco responsabile. “-La ludopatia è
un problema grave del settore e anche un solo malato di gioco è un problema per le aziende perché chi
vende gioco ha bisogno di giocatori sani non malati. Abbiamo bisogno di un modello di sviluppo per
guardare al presente, pensando al futuro. Dobbiamo superare i pregiudizi ed eliminare speculazioni e
allarmismi inutili rimboccandosi le maniche ed intervenire in maniera concreta. Abbiamo perso troppo
tempo e il rischio, soprattutto per chi vende gioco lecito, è che si lasci spazio al gioco illegale e al suo
ritorno. Assotrattenimento sta collaborando con Primo Consumo e con il Conagga per attuare un
percorso di prevenzione. Le nostre aziende stanno promuovendo programmi di gioco responsabile,
distribuendo nelle sale un decalogo per il giocatore responsabile e una pubblicazione cartacea di
informazione sulle norme che regolano il gioco”.
Imma Romano del concessionario Codere ha precisato: “E' indispensabile fare delle distinzioni e,
quando si parla di gioco, di ludopatia e di prevenzione. E' vero che ci sono ancora oggi degli operatori
illegali e questa è una piaga per lo stesso settore oltre che per la comunità. I concessionari che
gestiscono il gioco per conto dello Stato operano in modo tutt'altro che improvvisato per una buona
fruizione del gioco, anche dal punto di vista della prevenzione. E' vero che tra i concessionari esistono
delle differenze e che alcuni mostrano maggiore attenzione di altri. Ma non si può e non si deve
demonizzare un intero settore denunciando il problema ludopatia e denunciando che nulla viene fatto. Il
concessionario Codere sta investendo molto nello studio e nella prevenzione con programmi di gioco
responsabili che stiamo attuando su tutto il territorio e che il gruppo Codere attua da tempo in tutto il
mondo, ottenendo peraltro anche un importante riconoscimento da parte dell'Onu in Sudamerica. E'
importante la vicinanza delle associazioni dei consumatori e del mondo scientifico rispetto al tema del
gioco responsabile, ma non per demonizzare il gioco ma per studiare, approfondire, conoscere questa
realtà e insieme intervenire in modo concreto per garantire gli strumenti utili ai consumatori per un
gioco responsabile”.
ABSTRACT:
LA FAMIGLIA DEL GIOCATORE D`AZZARDO PATOLOGICO
Dott.ssa Claudia De Giuli
Per ogni persona, la famiglia è uno dei luoghi privilegiati di costruzione del se` e della realtà sociale,
uno spazio fisico, relazionale e simbolico in cui dar significato e risignificare giorno dopo giorno le
proprie esperienze. Il gioco d`azzardo patologico deve, così, essere affrontato come un problema che
coinvolge tutta la famiglia, nucleo sociale nel quale si è sviluppato e si mantiene il sintomo
abuso/dipendenza in uno dei suoi membri.
Per una terapia del GAP efficace è necessario operare contemporaneamente e in modo combinato su
tre fronti quali:
• un programma individualizzato integrato psico-medico-sociale-educativo che tiene conto tanto
dell`esclusività dell’essere umano che dell’indispensabile lavoro congiunto tra le diverse professionalità
e i Servizi pubblici e privati
• un lavoro sulla sobrietà (intesa come astinenza dal gioco e cambiamento dello stile di vita)
• un coinvolgimento della famiglia nel programma terapeutico-riabilitativo.
L`intervento con la famiglia mira all’elaborazione, rimodulazione e potenziamento delle funzioni a cui
normalmente assolve ma che a causa del GAP subiscono un alterazione: la funzione normativa,
protettiva-affettiva, regolativa, predittiva, rappresentativa, significante, proiettiva, differenziale,
fantasmatica, transgenerazionale.
Nel contesto GAP i figli dei giocatori sono facilmente esposti allo sviluppo di una serie di disturbi
evolutivi sul piano somatico, cognitivo e motivazionale, sia in termini di maggiore fragilità che di
maggiore rischio evolutivo in diverse aree della propria salute psicosomatica. La famiglia assiste e si
scopre impreparata ad affrontare le diverse fasi dello sviluppo del Gap da parte del congiunto
giocatore: fase vincente, perdente, della disperazione, cruciale, critica, di ricostruzione.
Mentre un intervento di educazione e sensibilizzazione ai rischi collegati al gioco d`azzardo
permetterebbe l`individuazione tempestiva del fenomeno, il riconoscimento dei fattori spia fisici, emotivi
e comportamentali e un intervento d`informazione e psico-educativo-motivazionale sul GAP fornirebbe
oltre che un supporto la possibilità di lavorare su dinamiche individuali e familiari come la dinamica
della co-dipendenza. La co-dipendenza può essere definita come uno stato di sofferenza relazionale, in
cui una persona e` influenzata in modo eccessivo dal comportamento dell’altro ed al contempo cerca di
controllare in modo eccessivo quello stesso comportamento (Monguzzi F. 2006).
Il partner/familiare che mette in atto, più o meno consapevolmente, i comportamenti e/o atteggiamenti
collegati alla sua co-dipendenza (centratura sul giocatore, sulla relazione, controllo ossessivo, messa
da parte di sé) ottiene l’effetto diretto o indiretto di “sostenere” e mantenere la dipendenza del
congiunto, invece di combatterla. Risulta così necessaria un’analisi del ruolo che il sintomo GAP ha
all'interno del sistema famiglia (valenza omeostatica del sintomo).
E’ quindi importante una valutazione diagnostica relazionale: della situazione familiare, delle
motivazioni al cambiamento, delle potenzialità espresse dai membri, della possibilità di coinvolgerli
attivamente nel programma di trattamento.
LE TERAPIE PER IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO (GAP): ACCESSIBILITA’ E FOCUS DEL
TRATTAMENTO
Dott. Mauro Bruni
Nel 1980 l’Associazione degli Psichiatri Americani (APA) ha riconosciuto il gioco d’azzardo patologico
(GAP) come una malattia mentale; è stato altresì classificato tra i disturbi del controllo degli impulsi dal
DSM IV. Nonostante sia una delle forme d’intrattenimento più antiche, il gioco d’azzardo è diventato
recentemente un problema di proporzioni rilevanti, del quale solo pochi hanno intuito la reale
espansione: nel 2011 l’incremento del gioco del poker on-line è stato del 104%. Il “gamblig”, nelle sue
numerose varianti continua ad essere percepito dalla popolazione generale come un normale “vizio”. In
ogni caso al pari di giocatori “adeguati”, che usano il gioco per divertirsi e socializzare senza che ciò
interferisca con la propria vita, sono in aumento quelli che manifestano compulsività ed estrema
dipendenza. Il nucleo centrale della patologia sembra rintracciabile nell’obbligatorietà dell’impulso e
quindi nell’incapacità di smettere di giocare. Famiglia, amici e lavoro ne sono estremamente influenzati.
Nel nostro Paese, il fenomeno si è imposto all’attenzione delle istituzioni e degli addetti alla salute. Ciò
che si sospetta viene confermato da diversi studi che hanno evidenziato la correlazione tra la
proliferazione dei giochi e l’incremento del gioco patologico. Sono necessarie forme di intervento che
siano in grado di rispondere ad una domanda di salute che non solo è in rapida crescita ma appare in
certi casi allarmante (nel gioco on-line si riscontrano tassi di dipendenza maggiori rispetto al gioco
tradizionale e un decorso della malattia più rapido).
Nonostante l’esistenza di terapie specificatamente studiate per queste patologie, solo il 10% dei
giocatori patologici richiede un trattamento: la mancanza di terapisti qualificati, i costi e la paura dello
stigma sono fattori che influiscono pesantemente. In questo senso, una delle sfide principali è quella di
migliorare l’accessibilità dei trattamenti psicologici per i giocatori. Molto spesso poi, il giocatore
d’azzardo giunge alla richiesta d’aiuto per tentare di risolvere i problemi che scaturiscono
secondariamente dalle perdite economiche, e non perché consapevole di aver sviluppato una
dipendenza.
Un primo livello di intervento, anche se indiretto, dovrebbe essere di tipo educazionale, attraverso la
diffusione di informazioni che possibilmente raggiungano il giocatore nell’ambiente in cui si trova.
Terapia cognitiva: individua nei processi cognitivi i fattori determinanti nello sviluppo e nel
mantenimento dei problemi di gioco. Il giocatore sviluppa una sorta di “pensiero magico”, attraverso il
quale interpreta gli eventi e si illude di poter controllare il caso, nella convinzione di essere capace di
predire i risultati del gioco. Il ruolo delle distorsioni cognitive nel gioco patologico (pathological gambling
PG) risulta fondamentale nella comprensione del disturbo e nondimeno per il suo trattamento. Ricerche
recenti (Fortune, E. E., & Goodie, A. S. 2011) hanno dimostrato che nelle persone che sviluppano una
dipendenza da gioco d’azzardo sussistono distorsioni cognitive che necessariamente vanno individuate
se si vogliono avere buoni risultati nel trattamento. Il pensiero razionale dei giocatori patologici sembra
caratterizzato da tutta una serie di distorsioni ed errori del pensiero che portano a valutazioni errate
della realtà e influiscono pesantemente sulla condotta, favorendo la prosecuzione del comportamento
dannoso. Trattamenti che ottengono un alto tasso di successo sembrano essere quelli che fanno uso
della ristrutturazione cognitiva o, in ogni caso, quei metodi che tendono ad indagare direttamente il
contenuto del pensiero (per es. thinking-aloud method). Nella terapia di derivazione cognitivocomportamentale il terapeuta cerca di aiutare il paziente portando alla luce le distorsioni attive nel
pensiero; può avvalersi di tecniche derivate dal problem solving oltre ad implementare un programma di
gestione del rischio di ricadute.
Si tratta in genere di approcci terapeutici che tendono a procedere per tappe prefissate; sono diverse le
procedure e i protocolli testati che consentono un’impostazione particolarmente rigorosa del
trattamento.
Tecniche che includano l’insegnamento di nozioni di matematica o calcolo delle probabilità non hanno
sortito alcun effetto.
Terapia sistemico-relazionale il programma terapeutico prende in carico i soggetti sotto tutti gli aspetti,
partendo dal presupposto che la dipendenza da gioco è interpretata come un disagio derivante da una
disfunzione del sistema familiare, in cui tutti i rapporti devono essere analizzati. Per questo anche la
famiglia del giocatore viene coinvolta nel processo di cambiamento. Lo scopo non è solo quello di
raggiungere l’astinenza, ma di risolvere ciò che ha portato all’esordio della dipendenza come sintomo
funzionale, ad una situazione familiare patologica sottostante.
Gruppi di auto-aiuto nel 1957 nasce l’associazione dei Gamblers Anonymous, i Giocatori Anonimi (GA),
sull’esempio degli Anonimi Alcolisti. Essi ritengono che il gioco d’azzardo sia una malattia di natura
progressiva la quale non può essere curata, ma solo arrestata, attraverso il raggiungimento della totale
astinenza.
Il recupero si fonda sulla lettura a turno dei “dodici passi dell’unità”, che rappresentano una specie di
regolamento dell’associazione, e dei “dodici passi del recupero”, attraverso i quali il giocatore riconosce
la propria impotenza di fronte al gioco, si affida ad un Potere più grande di lui, fa un esame della propria
vita, riconosce i propri errori e con la meditazione mira a cambiare la propria vita. Sembra che il
maggior contributo terapeutico nei gruppi di auto-aiuto sia dato dal forte sentimento di accettazione
circolante tra i membri e dal recupero di quel senso di dignità personale che è favorito in un contesto
formato da persone con storie simili e problemi comuni.
Nelle persone che presentano questa diagnosi sono stati riscontrati alti tassi di depressione, ansia, forti
sentimenti di impotenza; qualunque approccio terapeutico si scelga di seguire, questi aspetti non
devono passare in secondo piano. Ogni terapia poi, può essere accompagnata da un trattamento
farmacologico, soprattutto laddove il gioco d’azzardo presenti comorbidità rilevanti.
Bibliografia Albano T., Gulimanoska L. (a cura di) (2006), In-dipendenza: un percorso verso
l’autonomia, Angeli, Milano.
Fortune, E. E., & Goodie, A. S. (2011) November 28). Cognitive Distortions as a Component
and Treatment Focus of Pathological Gambling: A Review. Psychology of Addictive Behaviors.
Calbring P., Smith F. (2008) Randomized Trial of Internet-Delivered Self-Help With Telephone Support
for Pathological GamblersJournal of Consulting and Clinical Psychology Copyright 2008 by the
American Psychological Association. 2008, Vol. 76, No. 6, 1090–1094
Guerreschi, C. (1999) Il gioco d’azzardo patologico:quando il gioco diventa una dipendenza. Città di
Bolzano. Assessorato dei Servizi Sociali e Sanità. www.siipac.it
In: Associazioni, Primopiano2
5 luglio 2012 - 18:59
Primo Consumo mette a confronto tecnici, politici ed istituzioni sul dilagante fenomeno del gioco d’azzardo
patologico
“La dipendenza dal gioco non è un gioco”, convegno d’informazione ed approfondimento sul gioco
d’azzardo patologico, progetto dell’associazione Primo Consumo a Roma, 6 luglio 2012, Aula Magna,
Ospedale Cristo Re, Via delle Calasanziane,25 (zona Pineta Sacchetti), in collaborazione con la Scuola
di Specializzazione del Cristo Re ed il patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio e della Provincia di
Roma.
Il convegno vuole essere l’occasione per riflettere sulla situazione del gioco d’azzardo in Italia e sui
rischi ad esso connessi da un punto di vista sia politico-istituzionale che scientifico. Attraverso
l’intervento di politici, rappresentanti delle istituzioni e professori emeriti sarà possibile avere un quadro
dettagliato del fenomeno, ormai dilagante, e discutere sull’attuazione di interventi finalizzati alla
prevenzione e riduzione dei danni provocati dalla dipendenza da gioco d’azzardo
Il gioco, da sempre sinonimo di divertimento svolge una funzione ad alto impatto sociale. Giocare può
trasformarsi da piacevole passatempo a vero e proprio disturbo psicopatologico. Già dal 1980 gli
studiosi del fenomeno hanno riconosciuto la dipendenza da gioco d’azzardo come patologia al pari
della
dipendenza
da
sostanze
d’abuso.
Nel 1992 l’OMS riconosce nel gioco d’azzardo compulsivo una “forma morbosa chiaramente identificata
e sostiene che in assenza di misure idonee di informazione e prevenzione può rappresentare , a causa
della diffusione,
un’autentica malattia
sociale”.
Il giocatore definito patologico ricerca un coinvolgimento sempre crescente nel gioco d’azzardo,
manifesta un “bisogno di giocare somme di denaro sempre maggiori” e sviluppa una progressiva
perdita di capacità nel mettere limiti al suo coinvolgimento nel gioco sulla base di un particolare schema
comportamentale di “rincorsa” delle proprie perdite. L’inseguimento del denaro perso e il desiderio di
“rifarsi” può condurre nel corso del tempo il giocatore verso un vero e proprio disastro economico che
prevede spesso il ricorso a richieste di prestiti, ad usura e menzogne in famiglia e in alcuni casi a
comportamenti estremi come azioni illegali o tentativi di suicidio. L’Italia si piazza al terzo al posto tra i
paesi che giocano di più al mondo: 800 mila sono i dipendenti da gioco d’azzardo all’interno di un
bacino di quasi due milioni di giocatori a rischio che non risparmia pensionati e adolescenti.
Crediti ECM
All’iniziativa sono stati attribuiti n.5 crediti ECM. (Accreditamento regionale n°36474) Per i suddett i
crediti e richiesto un contributo di euro 10 che comprende anche l’iscrizione facoltativa all’Associazione
Primo Consumo.
http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/spettacolo/2012/04/10/visualizza_new.html_163420464.
html
ANSA.IT
10-04-2012
Arriva film su poker sportivo, ma e'gia' polemica
10 aprile, 18:08 Francesca Fioretti
Arriva film su poker sportivo, ma e'gia' polemica10 aprile, 18:08 Francesca Fioretti
ROMA - Arriverà il 13 aprile in 80-100 sale, distribuito da Iris film, 'Poker generation', diretto da
Gianluca Mingotto, prima pellicola italiana sul fenomeno del Texas hold'em, il cosiddetto poker
sportivo, diventato un fenomeno che coinvolge nel nostro Paese quattro milioni di persone tra
programmi tv, tornei on-line ed internazionali, cui si può partecipare con puntate minime.
Il film, però, già causa polemiche: il presidente dell'associazione di consumatori Primo consumo,
Marco Polizzi, a fine proiezione oggi a Roma ha annunciato: "Pensiamo di scrivere al ministero dei
Beni culturali per chiedere il divieto ai minori di 18 anni, come è vietato il gioco d'azzardo. Non
entro sul valore cinematografico, ma il film mostra solo vincenti e può essere un messaggio
fuorviante, soprattutto per i minori, i più a rischio con il gioco on-line".
Ma la pellicola ha già passato il vaglio della commissione censura ed é per tutti. Per Fabrizio Crimi,
coproduttore del film e imprenditore con il marchio Betpro.it, specializzato proprio nel gaming online, il film non glorifica assolutamente il gioco d'azzardo: "Noi parliamo specificamente del Texas
hold'em, quindi il poker sportivo, che ha molto poco a che fare con il gioco d'azzardo classico,
perché richiede grandi capacità e disciplina. E non raccontiamo che la vita dei protagonisti
(interpretati da Andrea Montovoli e Piero Cardano) dipende dal poker, ma che è la loro esperienza
di vita a farli vincitori".
IL GIORNALE.IT
http://www.ilgiornale.it/spettacoli/ma_e_gia_polemica_alcune_associazioni_chiedono_divieto_min
ori/11-04-2012/articolo-id=582350-page=0-comments=1
11-04-2012
Ma è già polemica: alcune associazioni chiedono il divieto ai minori
di Cinzia Romani - 11 aprile 2012, 08:00
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Operazione santino per il poker, gioco d'azzardo che ora, in tempi di magra, coinvolge in Italia
sempre più persone. Soprattutto da quando il tavolo verde è on line e può giocare, vincere e perdersi
chiunque, senza muoversi da casa.
Ingrandisci immagine
Arriva così sui nostri schermi Poker generation (da venerdì), opera prima di Gianluca Mingotto. E
già piovono polemiche: il film - secondo l'associazione consumatori Primo Consumo - andrebbe
vietato ai minori, perch´ incentiverebbe la passione per l'azzardo. Nel cast, la partecipazione
«straordinaria» di Francesco Pannofino, ormai noto tra tv e cinema, e di Lina Sastri: i due
impersonano i genitori d'una bambina siciliana molto malata, la cui operazione costa talmente tanto
che i suoi fratelli (Piero Cardano e Andrea Montovoli) ricorrono al poker per drenare la cifra
necessaria. E se Tony veste e pensa da para-mafioso sbruffone (coppola in testa e rosario al collo),
Filo è quasi autistico: parla poco e perde spesso. Uniti nell'intento di pagare le cure alla piccola
Maria, i due si trasferiscono a Milano in cerca della Dea Bendata: la trovano, la perdono in una villa
miliardaria, poi vincono a Malta il più importante torneo di stagione: soldi a palate e felicità. E se
Lady Gaga canta Poker face, qui le facce da poker - impenetrabili come muri - si vedono davvero e
corrispondono ai veri campioni del settore: ecco la panza e gli occhiali del calabrese Salvatore
Bonavena, voilà il giovane MustaphaKanit, grande pokerista ventunenne e magari qui sta il
momento felice d'un film troppo trascurato nei dettagli tecnici. La storia s'ispira a quella vera di
«Drive On», alias Filippo Candio, player cagliaritano primo qualificato per il tavolo finale del
MainEvent delle World Series of Poker e al secondo posto nella money list dei giocatori nazionali.
E, certo, le carte volano, gli assi resistono e i manager-boss girano con migliaia di euro legati strette
da un elastico, esattamente come nella realtà. L'atmosfera cercata è da Romanzo criminale, versione
poker, ovvero tutta rischio e autodistruzione. Ma qui il fine giustifica i mezzi e la prima missione
del primo film italiano sul Texas Hold'em è costruire un'immagine positiva del poker. «Parliamo di
un fenomeno di massa, per giunta legale, grazie all'intervento d'una regolamentazione statale»,
spiega il produttore Rocco Crimi, presidente della Gaming VC Corporation e imprenditore del
gioco. «Abbiamo raccolto l'appello degli appassionati, che non tolleravano d'essere additati come
giocatori d'azzardo», continua il messinese Crimi, fan della «diavolita» Melita Toniolo cui ha
regalato un cofanetto da 10 milioni di euro, con i codici di accesso a una poker room.
LA STAMPA.IT
http://multimedia.lastampa.it/multimedia/spettacoli/lstp/134154/
10-04-2012
Poker generation nelle sale il film delle polemiche
Arriverà il 13 aprile in circa 100 sale, distribuito da Iris film, Poker
generation, diretto da Gianluca Mingotto, prima pellicola italiana sul fenomeno del Texas hold’em.
Il cosiddetto poker sportivo, diventato un fenomeno che coinvolge nel nostro Paese quattro milioni
di persone tra programmi tv, tornei on-line ed internazionali, cui si può partecipare con puntate
minime.Il film, però, già causa polemiche: il presidente dell’associazione di consumatori Primo
consumo, Marco Polizzi, a fine proiezione oggi a Roma ha annunciato: «Pensiamo di scrivere al
ministero dei Beni culturali per chiedere il divieto ai minori di 18 anni, come è vietato il gioco
d’azzardo. Non entro sul valore cinematografico, ma il film mostra solo vincenti e può essere un
messaggio fuorviante, soprattutto per i minori, i più a rischio con il gioco on-line». Ma la pellicola
ha
già passato il vaglio della commissione censura. Per Fabrizio Crimi, coproduttore del film e
imprenditore con il marchio Betpro.it, specializzato proprio nel gaming on-line, il film non glorifica
assolutamente il gioco d’azzardo: «Noi parliamo specificamente del Texas hold’em, quindi il poker
sportivo, che ha molto poco a che fare con il gioco d’azzardo classico, perchè richiede
grandi capacità e disciplina. E non raccontiamo che la vita dei protagonisti (interpretati da Andrea
Montovoli e Piero Cardano) dipende dal poker, ma che è la loro esperienza di vita a farli vincitori».
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=509092&IDCategoria=2693
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
11-04-2012
Arriva film su poker, e' polemica
'Primo consumo', pensiamo di chiedere divieto 18 anni
(ANSA) - ROMA, 10 APR - Arrivera' il 13 aprile in 80-100 sale, distribuito da Iris film, Poker
generation, diretto da Gianluca Mingotto, prima pellicola italiana sul Texas hold'em un fenomeno
che coinvolge in Italia 4 milioni di persone tra programmi tv, tornei online ed internazionali.
Il film, pero', gia' causa polemiche: l'associazione di consumatori Primo consumo pensa di chiedere il
divieto
ai
minori
di
18
anni.
Ma la pellicola ha gia' passato il vaglio della commissione censura ed e' per tutti.
MYMOVIES
10-04-2102
http://www.mymovies.it/cinemanews/2012/87031/
Arriva film su poker, è polemica
'Primo consumo', pensiamo di chiedere divieto 18 anni
Home » cinemanews »2012 »
martedì 10 aprile 2012 di a cura della redazione
ROMA, 10 APR - Arriverà il 13 aprile in 80-100 sale, distribuito da Iris film, Poker generation,
diretto da Gianluca Mingotto, prima pellicola italiana sul Texas hold'em un fenomeno che
coinvolge in Italia 4 milioni di persone tra programmi tv, tornei online ed internazionali. Il film,
pero', già causa polemiche: l'associazione di consumatori Primo consumo pensa di chiedere il
divieto ai minori di 18 anni. Ma la pellicola ha già passato il vaglio della commissione censura ed e'
per tutti.
REPUBBLICA.IT
http://trovacinema.repubblica.it/multimedia/copertina/polemica-per-il-primo-film-italiano-sulpoker-texano/31703777/1/1
Polemica per il primo film italiano sul poker texano(10 - 04 - 2012)
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E' subito polemica in occasione della presentazione del film di Gianluca Mingotto, il primo titolo
dedicato interamente al Texas Hold'em (il cosiddetto ‘poker texano’ o ‘poker sportivo’) diventato
un cult negli ultimi anni. Il presidente dell'associazione di consumatori Primo consumo, Marco
Polizzi, a fine proiezione oggi a Roma ha annunciato: "Pensiamo di scrivere al ministero dei Beni
culturali per chiedere il divieto ai minori di 18 anni, come è vietato il gioco d'azzardo". Ma la
pellicola ha già passato il vaglio della commissione censura ed è per tutti. Per Fabrizio Crimi,
coproduttore del film e imprenditore con il marchio Betpro.it, specializzato proprio nel gaming online, il film non glorifica assolutamente il gioco d'azzardo: "Noi parliamo specificamente del Texas
hold'em, quindi il poker sportivo, che ha molto poco a che fare con il gioco d'azzardo classico,
perchè
richiede
grandi
capacità
e
disciplina".
Di film sul tavolo verde in Italia ce ne sono stati da 'Regalo di Natale' di Pupi Avati a 'Tris di donne
e abiti nuziali' con Sergio Castellitto e ora arriva la storia di due fratelli: il più grande, Tony, è un
fanatico dei film sulla mala americana, l'altro, Filo, è un genio introverso e scontroso. Insieme
dovranno trovare il modo di vincere tanti soldi per pagare le cure alla sorella malata
CORRIERE DELLE SERA.IT
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Spettacolo/Arriva-film-poker-polemica/10-04-2012/1A_001396047.shtml
Arriva film su poker, e' polemica
10 Aprile 2012 15:31 CULTURA E SPETTACOLO
(ANSA) - ROMA - Arrivera' il 13 aprile in 80-100 sale, distribuito da Iris film, Poker generation,
diretto da Gianluca Mingotto, prima pellicola italiana sul Texas hold'em un fenomeno che
coinvolge in Italia 4 milioni di persone tra programmi tv, tornei online ed internazionali. Il film,
pero', gia' causa polemiche: l'associazione di consumatori Primo consumo pensa di chiedere il
divieto ai minori di 18 anni. Ma la pellicola ha gia' passato il vaglio della commissione censura ed e'
per tutti.
LA STAMPA DEL MEZZOGIORNO
http://www.lastampadelmezzogiorno.it/index.php?option=com_content&view=article&id=5584:arri
va-film-su-poker-sportivo-ma-e-gia-polemica&catid=44:cinema&Itemid=102La
stampa
del
mezzogiorno
Arriva film su poker sportivo, ma e'gia' polemica
MARTEDÌ 10 APRILE 2012 16:51
A CURA DI REDAZIONE
Arriverà il 13 aprile in 80-100 sale, distribuito da
Iris film, 'Poker generation', diretto da Gianluca Mingotto, prima pellicola italiana sul fenomeno del
Texas hold'em, il cosiddetto poker sportivo, diventato un fenomeno che coinvolge nel nostro Paese
quattro milioni di persone tra programmi tv, tornei on-line ed internazionali, cui si può partecipare
con puntate minime.
Il film, però, già causa polemiche: il presidente dell'associazione di consumatori Primo consumo,
Marco Polizzi, a fine proiezione oggi a Roma ha annunciato: "Pensiamo di scrivere al ministero dei
Beni culturali per chiedere il divieto ai minori di 18 anni, come è vietato il gioco d'azzardo. Non
entro sul valore cinematografico, ma il film mostra solo vincenti e può essere un messaggio
fuorviante, soprattutto per i minori, i più a rischio con il gioco on-line".
Ma la pellicola ha già passato il vaglio della commissione censura ed é per tutti. Per Fabrizio Crimi,
coproduttore del film e imprenditore con il marchio Betpro.it, specializzato proprio nel gaming online, il film non glorifica assolutamente il gioco d'azzardo: "Noi parliamo specificamente del Texas
hold'em, quindi il poker sportivo, che ha molto poco a che fare con il gioco d'azzardo classico,
perché richiede grandi capacità e disciplina. E non raccontiamo che la vita dei protagonisti
(interpretati da Andrea Montovoli e Piero Cardano) dipende dal poker, ma che è la loro esperienza
di vita a farli vincitori".(ansa)
FAMIGLIA CRISTIANA.IT
http://www.famigliacristiana.it/informazione/ansa/articolo/arriva-film-su-poker-e--polemica.aspx
Arriva film su poker, e' polemica
'Primo consumo', pensiamo di chiedere divieto 18 anni
10/04/2012
(ANSA) - ROMA, 10 APR - Arrivera' il 13 aprile in 80-100 sale, distribuito da Iris film, Poker
generation, diretto da Gianluca Mingotto, prima pellicola italiana sul Texas hold'em un fenomeno
che coinvolge in Italia 4 milioni di persone tra programmi tv, tornei online ed internazionali. Il film,
pero', gia' causa polemiche: l'associazione di consumatori Primo consumo pensa di chiedere il
divieto ai minori di 18 anni. Ma la pellicola ha gia' passato il vaglio della commissione censura ed e'
per tutti
http://www.gioconews.it/news/polizzi-chideremo-divieto-minori-18-anni-per-poker-generation23977.html
GIOCO NEWS
Polizzi (Primo Consumo): "Chiederemo divieto minori 18 anni per Poker generation"
Scritto da Mc Martedì 10 Aprile 2012 15:48
Non si sono fatte attendere troppo le polemiche per il nuovo film sul mondo
del texashold’em, ‘Poker generation’. Il presidente dell’associazione di consumatori, Primo
consumo, Marco Polizzi, alla fine della proiezione a Roma ha espresso l’intenzione da parte
dell’associazione di chiedere “al ministero dei Beni culturali il divieto ai minori di 18 anni, come è
vietato il gioco d’azzardo. Non entro sul valore cinematografico, ma il film mostra solo vincenti e
può essere un messaggio fuorviante, soprattutto per i minori, i più a rischio con il gioco online”.
30 marzo 2012
http://www.controcampus.it/2012/03/ti-piace-vincere-facile/
Ti piace “vincere” facile ?!?
Questo è solo uno dei numerosi spot pubblicitari con
cui i cittadini convivono quotidianamente spesso senza rendersi conto di quanto è facile iniziare a
giocare d’azzardo senza più riuscire a smettere.
Il paradosso dell’Italia stà nel fatto che anche situandosi al primo posto nel mondo come Paese dove le
persone giocano il maggior numero di soldi, precisamente oltre 500 euro pro-capite, non riconosce la
ludopatia come una malattia; di contrarie vedute è l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, che a
partire dal 1980 riconosce la ludopatia come una patologia.
Chi ne è affetto perde la concezione della realtà, arriva a puntare grosse somme di denaro per finire a
perderle in pochi minuti iniziando ad indebitarsi o a rubare e continuando a scommettere soldi con la
vana speranza che la fortuna giri dalla sua parte; la ludopatia può generare effetti simili riscontrati in chi
è affetto da tossicodipendenza come mal di testa, vomito e tremori.
Per questo motivol’Associazione Primo Consumo in collaborazione con Codere ha attivato il progetto
“Game Over” con l’obiettivo di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto di aiutare sia
chi soffre della patologia sia le persone che si trovano a stretto contatto con chi ne è affetto.
Il progetto consiste nell’attivazione di un numero verde 800185453 per mettere in contatto chi ne ha
bisogno con psicoterapeuti laureati e iscritti all’albo che possono fornire un valido strumento di aiuto: è
possibile chiamare dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle 13,00 gratuitamente e mantendendo la
privacy.
Il gioco d’azzardo, ossia un gioco basato sul caso e che prevede poste in palio, esiste da tempi
antichissimi che risalgono al 4000-3000 a.C. consistenti in scommesse sui cavalli e giochi con i dadi;
questo ha sempre costituito un’occasione di svago e di ritrovo per amici mentre recentemente si stà
evolvendo in un gioco solitario attraverso l’uso delle numerose slot machine, lotterie, gratta e vinci e
tramite internet si può continuare a giocare 24 su 24.
Martina Moscatelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
JAMMA.IT
LudereHumanum Est. Tra giochi, politica e tutela del giocatore
MERCOLEDÌ 01 FEBBRAIO 2012 - 16:44:40
Alberto
Fluvi
(PD):
La
semplificazione
passa
per
l'unificazione
del
prelievo
erariale
(Jamma) Si sono aperti oggi a Roma, presso la sala Carroccio del Campidoglio, i lavori della Tavola Rotonda
'LudereHumanum Est' organizzata dalla fondazione Unigioco. Giorgio Ciardi, responsabile Ufficio Sicurezza di Roma
Capitale, ha aperto il suo intervento ricordando come l'amministrazione Alemanno sia attenta al problema del gioco
eccessivo e di comela stessa abbia deciso già diversi mesi fa di attivare ed individuare interventi specifici.
“Il nostro obiettivo - ha dichiarato il responsabile dell'Ufficio Sicurezza - è quello di dare risposte concrete ad esigenze
che al momento sono solo percepite. Purtroppo, come del resto tutti gli enti di carattere amministrativo chiamati ad
affrontare il problema, possiamo solo percepire le problematiche, senza averne una precisa conoscenza. Per questo la
collaborazione con organismi come Unigioco risultano fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi. Noi
possiamo avviare iniziative di carattere amministrativo che si traducono in atti come i regolamenti, da qui le regole su
distanze delle attività di gioco da strutture con carattere speciale, ma altra cosa è rispondere alle richieste di quanto
sviluppano un vero problema rispetto al suo approccio con il gioco” ha detto Ciardi. “Quella che si profila è una sfida in
termini educativi, e Roma Capitale ha deciso di affrontarla, anche grazie al fatto di poter contare su un valido supporto
come quello di Unigioco. Da qui puntiamo ad individuare un modello di intervento al contrasto del gioco patologico”.
Francesco Tolotti, presidente di Unigioco, ha evidenziato come il passaggio dalla percezione, per altro evidenziata da
Ciardi, alla vera e propria conoscenza del problema del gioco eccessivo, sia necessario per arrivare ad una tipologia di
intervento capace di dare soluzioni efficaci. Non ci può essere medicina senza l'esatta conoscenza della malattia, in
caso contrario si oscilla tra minimizzazione del problema e il rischio di ingigantirlo.
"La nostra società - ha dichiarato la professoressa Clementina Gily, dell'Università degli Studi di Napoli 'Federico II' nel gioco ha un punto fermo: il luogo dove si intrecciano realtà e virtuale. Personalmente credo che il mal di gioco si
possa curare solo con il gioco, con la capacità di giocare non per ricreare se stessi ma per conoscere, ricercare e
trovare una dimensione diversa. Il gioco è la capacità di tenersi in forma, è la capacità di far girare qualcosa nel fulcro
della leve, trovando il giusto rapporto, mettendo insieme cose che apparentemente non quadrano. Lo sforzo di creare
regole e rispettarle”
Donato Verrastro, docente all'Università degli studi di Salerno durante il suo intervento ha illustrato la ricerca
condotta come Osservatorio del Gioco. “Le attività di ricerca - ha affermato Verrastro - vengono fuori da riflessioni
multidisciplinari. Abbiamo voluto capire come ci si approccia al gioco e le implicazioni etiche legate al gioco - evidenzia
Verrastro - hanno contribuito non poco al dibattito e agli attacchi sul gioco. Altro contributo è arrivato dall'attenzione
che lo Stato ha dimostrato da un certo periodo di tempo a questa parte sul mercato del gioco.
Come
ipotizzare
percorsi
di
gestione
corretta
del
fenomeno
gioco?
"Innanzitutto - ha commentato il docente - attraverso la conoscenza. Allontaniamoci dalla tendenza al dossieraggio. E'
comunque un approccio conoscitivo, ma non dobbiamo avere posizioni preconcette. La conoscenza ci avvicina alla
verità, il pregiudizio ci allontana. Il mercato del gioco è in continua evoluzione e i cambiamenti vanno inseguiti, il ritmo
della gestione del mercato in alcuni fasi è stato anche più lento del processo del cambiamento. Su questo fondamento
l'Osservatorio nel 2011, in collaborazione con il Sert di Caserta, lavora su una ricerca che riuscisse a percepire il
background
culturale
che
influisce
sulla
scelta
di
giocare.
"Siamo partiti dal campo storico - esplica il docente -, abbiamo fatto riferimento a sociologi e a economisti. Abbiamo
selezionato 3100 soggetti, abbiamo somministrato un questionario per capire gli indici di vulnerabilità. La novita della
ricerca sta nella sua estrema versatilità. Abbiamo chiesto quante volte si gioca, le emozioni provate, la percezione
dell'autocontrollo e l'importo medio delle giocate. Si e chiesto anche quali sono i tre giochi preferiti. Questa indagine é
indicativa del grado di informazione dei giocatori e possiamo dire che la maggior parte di loro sono molto informati.
Abbiamo chiesto se il gioco è una questione di abilità o di fortuna o di entrambi, etcetc"
"Dai dati raccolti - dichiara il dott.Verrastro - ne è emerso un contesto che pur legato ai luoghi comuni conserva anche
molti
profili
di
razionalità".
"Il gioco patologico riguarda una minoranza anche se bisogna evitare e prevenire le patologie, ma il confine del gioco
sostanzialemnte, per quanto abbiamo potuto appurare, sostanzialemnte tiene. Il piacere del gioco - prosegue - è
percepito come modo per migliorare la proria condizione di vita. Esiste una buona tollerabilità al gioco, anche se il
rischio c'è, anche in considerazione del fatto che stanno aumentando le occasioni di gioco.
"La ricerca dimostra che va tutelato il gioco sano; il giocatore deve essere sano. Il gioco è davvero cosa troppo seria
per essere strillato come unico allarme sociale. La matrice di contesto da cui hanno origine atteggiamenti
problematici, é da qui che bisogna partire. Lo Stato e il mondo della cultura possono avere un ruolo importante.
Crediamo
che
sia
questa
l'unica
via
percorribile
della
tutela
della
fragilità.
Proseguono i lavori con la testimonianza di Anna Cipriani, della scuola psicosomatica Cristo Re, collaboratrice progetto
Game Over che durante il suo intervento ha dichiarato: "La nostra scuola accoglie psicologi e medici che si
approcciano a questa attività. Sappiamo che senza gioco non possiamo vivere. Lo spazio del gioco è dove si collocano
tutte le attività del pensiero umano. E' lo spazio della creatività, delle nostre attività culturali. Il gioco è l'attività
dedicata
alla
ricerca
del
vero
sè.
Solo
nel
giocare
è
possibile
comunicare".
"L'aspirazione della nostra scuola - conclude Cipriani - è quella di cominciare a pensare a costruire un biglietto di
ritorno dall'accesso al gioco come fuga dalla realtà, che di per sè non è negativo. E' lo strumento da mettere a
disposizione
degli
operatori
e
dei
pazienti".
"Il settore dei giochi - ha commentato Giuseppe Italia, responsabile politiche sicurezza Comune di Roma –è
caratterizzato da una incessante attività regolativa e questo ci spinge a confrontarci con tantissime disposizioni,
spesso in contraddizione. Ci si muove in questo mondo con difficoltà e sarebbe auspicabile un ordinamento diverso e
una legislazione unitaria. Pensiamo ad esempio al decreto sulla stabilizzazione finanziaria del 2011 che ha introdotto
l'articolo 24 con 42 commi. Per non parlare delle inziative e le norme di contrasto al gioco illegale o quello minorile.
Ma questa normativa ha modificato anche la competenza a irrorare le sanzioni, che dal Prefetto è passata all'ufficio
regionale dell'Aams. Il divieto rigiarda i giochi pubblici in denaro, la sanzione chi consente l'accesso al gioco. Una
sbavatura
che
abbiamo
già
provveduto
a
segnalare".
"Altro elemento critico - ha proseguito il responsabile - è la richiesta di un documento di identità per accedere al
gioco. Stiamo aspettando anche il decreto interministeriale annunciato sul gioco eccessivo. Sono passati i 60 giorni
canonici. La conferenza unificati avrebbe dovuto esrprimere il suo parere e non l'ha fatto, così come l'ANCI".
"Purtroppo, non ci sono ancora linee di diritto per il trattamento del gioco patologico. Da qui è facile capire che fino a
quando non ci sarà un sistema, non sarà facile adottare linee di intervento efficaci. Noi stiamo cercando di mettere in
atto un monitoraggio per capire il fenomeno. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di sottoporre un testo
come quello dell'Osservatorio di Salerno magari a tutte le scuole. Interventi mirati non per impedire il gioco, ma che
aiutino a giocare in maniera corretta. Spesso si sottovaluta il ruolo degli enti locali.
L'AAMS - tiene ad evidenziare il dott.Italia. è il custode delle regole, ma sta prevaricando il ruolo degli enti locali".
"L'articolo 86 - prosegue - viene rilasciato dal sindaco, così il sindaco può sospendere la licenza, ma come abbiamo
visto lo può fare anche l'AAMS. Due autorità che possono fare le stesse cose. Altro caso è poi quello della pubblicità e
ancora
del
rilascio
delle
licenze
per
le
sale
Vlt".
"Noi - dichiara in conclusione il dott.Italia - abbiamo delineato una serie di interventi, quali:
il
monitoraggio
del
fenomeno,
un
osservatorio
permanente;
l'istituzione
di
un
numero
verde;
la
prevenzione
del
fenomeno
attraverso
l'informazione".
"I gestori delle sale giochi - sottolinea Italia - sono i primi sul territorio ed è con loro che bisogna avere il maggior
dialogo possibile. Potremmo migliorarne la formazione rispetto ai rischi del gioco". "Nel tavolo tecnico che
auspichiamo, - conclude Italia- pensiamo che ci debba essere anche un rappresentante dell'AAMS".
"Il nostro approccio - dichiara l'avvocato Marco Polizzi, presidente dell'associazonePrimoconsumo - parte dal
problema gioco patologico. Gli operatori del numero verde fanno da cerniera in un sistema che non esiste. Noi ci
occupiamo del problema. Noi mettiamo in contatto il giocatore che manifesta il problema con chi lo può aiutare.
Siamo quindi ben felici di entrare nel tavolo tecnico offertoci dal Comune di Roma". Polizzi ha delineato il profilo del
progetto Game Over a cui per il momento ha aderito in qualità di operatore di gioco solo la concessionaria Codere.
La professoressa Ornella de Rosa, dell'università Studi Salerno, durante il suo intervento ha dichiarato: "Non ha
molto senso scandalizzarsi della presenza e delle dimensioni del mercato del gioco. L'offerta di gioco del periodo
successivo all'Unita di Italia é di gran lunga superiore a quello attuale. Per affrontare la questione oggi dobbiamo
conoscere il problema. Lo scopo della ricerca è dimensionare il problema. Possiamo spaventare con tanti dossier, in
fondo,
stiamo
vivendo
la
politica
del
dossier,
ma
questa
non
è
la
realtà".
"Quello che noi abbiamo analizzato - esplica la professoressa - é la popolazione. Abbiamo certo incontrato giocatori
problematici, per capire quando c'è il passaggio alla dipendenza, ma i ragazzi non sono dipendenti dal gioco. Il ragazzo
é come una bottiglia vuota. Il suo desiderio é quello di colmare un vuoto. Per colmare quel vuoto sogno di creare una
biblioteca studiata in maniera diversa dove vengono coinvolti gli attori, si regalano libri e si impara a diventare
protagonisti.
Il
gioco
è
un
indicatore,
se
gioca
éperche
non
ha
nulla
da
fare".
"Noi
conclude
la
de
Rosa
non
possiamo
solo
pensare
di
proibire.
“Quella del gioco in Italia è un'industria importante nel nostro paese e i dati di raccolta lo dimostrano. Settanta
miliardi di raccolta, a tanto ammontano le giocate nel 2011, giustificano il fatto di continuare a parlare di
intrattenimento? Io non demonizzo il fenomeno ma mi pongo una questione. L'orientamento di tutta la politica negli
ultimi 10 anni è stato quello di evitare ogni forma di demonizzazione puntando a far emergere l'illegale. A questo
punto quanto di quei 70 miliardi sono frutto dell'emersione dell'illegale e quanto la conseguenza di una offerta
aggiuntiva? Con molta probabilità sono entrambe le cose”. Lo ha spiegato Alberto Fluvi, capogruppo Pd nella
Commissione Finanze alla Camera, nel corso della tavola rotonda "LudereHumanum Est" - Analisi e proposte per una
cultura responsabile del gioco, organizzata da Unigioco. “Ormai si gioca praticamente su tutto. Io non condanno ma
dico però che quando il gioco è visto solo come forma di entrata erariale diventa un problema. Non è passato un solo
provvedimento normativo di carattere fiscale senza includere una qualche disposizione sul gioco . L'ultimo in ordine di
tempo è la manovra della scorsa estate che prevede entrate dai giochi per circa 1,5 miliardi di euro e che attribuisce ,
proprio allo scopo di conseguire questo obiettivo, poteri eccessivi al direttore di Aams, ad esempio chiedendo di
modificare la tassazione sui giochi. Un dirigente no può sostituirsi al Parlamento . Dubito tra l'altro che si possa
arrivare a garantire quei 1,5 miliardi, anche alla luce della recente pronuncia del Tar che ha sospeso l'imposta sulle
vincite alle Vlt. C'è il rischio che la noma venga invalidata anche per gli altri giochi. Sono tutti dubbi che avevamo
manifestato in Commissione Finanze quando esaminammo il provvedimento. Difficile tuttavia che il governo possa
intervenire a breve per dare copertura normativa alla tassa sui giochi. Al momento ci sono problemi più urgenti da
affrontare. L'altra soluzione sarebbe quella di annullare il decreto dei Monopoli, ma sarebbe necessario trovare una
copertura
economica."
"Credo che negli ultimi anni ci sia stata molta confusione tra norme e competenze e sarebbe auspicabile un Testo
Unico per portare trasparenza e uniformità al settore che oggi si muove in una giungla legislativa”. “Dobbiamo poi
salvaguardare il sistema della concessione, un modello che ha funzionato e che ha dato buoni risultati ma che
potrebbe essere messo in discussione in vista di una direttiva europea che potrebbe dare seguito alla consultazione
del Libro verde sul mercato del gambling” . “Si dovrebbe creare un gioco di squadra per difendere la nostra specificità”
ha detto Fluvi. Il parlamentare del PD ha poi parlato del processo di trasformazione di Aams in Agenzia Fiscale al
momento arenatosi al Senato dove il decreto d trasformazione è in fase di esame. “La Commissione Finanze della
Camera ha già dato il suo parere- ha detto- la trasformazione dell'ente è indispensabile per garantire carattere di
snellezza e versatilità ad un organismo chiamato a regolare un settore che si trasforma ed evolve velocemente. Lo
Stato ha il dovere di tutelare il giocatore, e il ruolo in questo senso è fondamentale, ma lo può fare in modo efficace
solo
con
una
struttura
adeguata.”
Fluvi ha quindi toccato la questione dei poteri delle amministrazioni. “Sono di Empoli, una città che ha dimostrato
come il Comune possa svolgere una funzione importante in termini di regolamentazione dell'offerta di gioco. Il
comune è l'istituzione più vicina ai cittadini e quella che meglio può promuovere la cultura del gioco responsabile”.
L'onorevole ha quindi toccato la questione della tassazione auspicando una semplificazione. “Mi rendo conto che non
sarà facile , vista la sovrapposizione normativa e le molte gare di concessione, ma credo che per andare verso una
semplificazione dovremmo puntare , nel medio termine, ad una unificazione della tassazione sui giochi”. “Domani- ha
concluso- presenterò una interrogazione parlamentare al ministro delle Finanze nella quale chiedo delucidazioni in
merito all'emanazione del decreto interdirigenziale annunciato con il decreto di stabilità e relativo agli interventi di
contrasto al gioco compulsivo. Spero di aver una risposta entro i prossimi dieci giorni”.
http://www.jamma.it/news.php?extend.30811.
GIOCO NEWS.IT
Marco Polizzi, 'Primo Consumo': 'Il progetto Game Over realizzato con Codere per puntare sul
puro intrattenimento'
Scritto da Redazione GiocoNewsMercoledì 01 Febbraio 2012 19:09
"Il presidente di Primo Consumo, Marco Polizzi, ha partecipato questo pomeriggio ad una
tavola rotonda organizzata dalla Fondazione Unigioco sul tema "LudereHumanum Est - Analisi e proposte per una
cultura responsabile del gioco", svoltasi a Roma, nella Sala del Carroccio, del Campidoglio, presenti rappresentanti del
settore e delle istituzioni che si sono confrontat sul tema del gioco, dai suoi aspetti pedagogici fino a quelli
problematici, con l'obiettivo di favorire la convergenza tra ricerca sul territorio, riflessione scientifica e rappresentanza
istituzionale,
e
costruire
una
concreta
proposta
di
intervento.
Nel corso del suo intervento Polizzi ha spiegato tra l'altro il progetto "Game Over", il centro di ascolto psicologico
sviluppato da Primo Consumo in partnership con la scuola di specializzazione di psicosomatica del Cristo Re e con
Codere società che gestisce sale da gioco in Italia e all'estero e che ha scelto di "puntare sul gioco quale forma di un
sano intrattenimento".
http://www.gioconews.it/generale/marco-polizzi-primo-consumo-il-progetto-game-over-realizzato-con-codere-perpuntare-sul-puro-intrattenimento-22008.html
JAMMA.IT
“Game Over” il primo Centro di ascolto psicologico per i giocatori e i loro familiari
In
Cronache
mercoledì 11 gennaio 2012 - 10:10:11
“800 mila dipendenti da gioco d'azzardo all'interno di un'area di quasi due milioni di giocatori a rischio”. Un dato
allarmante rivelato dai dati contenuti nel dossier “Azzardopoli” dell’associazione Libera. Un fenomeno che
l'associazione Primo Consumo ha da tempo denunciato in tutta la sua reale gravità attivando già nel corso del 2011 il
primo Centro di ascolto psicologico Nazionale "Game Over" per giocatori che manifestano problematiche psicologiche
di natura ludopatica e per i loro familiari. Il NUMERO VERDE 800.185.453 garantisce un servizio anonimo e totalmente
gratuito (sia da telefono fisso, sia da cellulare), agevolando l'accesso anche alle persone con disagio economico che
possono contattare il Centro per ricevere sostegno psicologico e informazioni. Il progetto prevede l'impegno di un
pool di psicologi e psicoterapeuti esperti di problematiche legate al gioco d'azzardo disponibili a rispondere in modo
efficace, mirato e personalizzato ai singoli problemi di coloro che telefonano. Il Servizio Game Over è attivo dal lunedì
al
venerdì
dalle
ore
9.00
alle
ore
13.00.
Tutte
le
info
su
www.primoconsumo.it
Il
percorso
di
aiuto
Il Centro di ascolto eroga tre principali servizi: “Sostegno psicologico”,“informazione” e “orientamento”. Il primo e
fondamentale passo compiuto dagli psicologi è accogliere la persona, qualsiasi sia la sua richiesta, bisogno, modalità di
presentazione di sé o del problema legato al tema del gioco d’azzardo. Si traccia insieme a chi contatta il Centro una
sorta di mini piano operativo personalizzato. Tra l’accoglienza e la personalizzazione della richiesta si colloca un
importante intervento comunicativo da parte dello psicologo che consente di aiutare la persona a ritrovare il giusto
approccio
al
gioco.
Primoconsumo
E’ un’associazione di consumatori che opera in Italia. A riconoscimento della propria attività nel 2008 con decreto del
Presidente della Regione Lazio è stata nominata componente del comitato regionale utenti e consumatori. Il gioco, in
particolare quello pubblico, ha suscitato l’attenzione e le energie dell’associazione che tra le prime, si è dimostrata
attiva
rispetto
alla
tutela
dei
consumatori
dai
fenomeni
distorsivi
del
gioco.
Il progetto “Game Over” ha già ottenuto il patrocinio della Regione Lazio e della Provincia di Roma ed allo stesso
hanno manifestato grande interesse Ministeri e prestigiose Università. Il progetto presentato ufficialmente a Roma il
26 Ottobre 2011, ha visto la partecipazione dei massimi rappresentanti di AAMS (Monopoli di Stato), della Guardia di
Finanza, della Questura di Roma, della Regione Lazio e di Roma Capitale. Intervenuti un’esponente della Scuola
Psicosomatica Cristo Re e un docente della facoltà di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma, entrambi nostri
partner nel progetto con particolare riferimento alle attività di formazione, studio e ricerca.
PRIMOCONSUMO
–
Associazione
Organizzazione
senza
scopo
Via
Caracciolo,2
–
Tel.
06.39738239
Sito
web:
E-mail: info©primoconsumo.it
http://jamma.it/news.php?extend.30533.4
di
interattiva
cittadini
lucro
iscritta
00192
Fax.
e
consumatori
C.R.U.C.
–
ROMA
06.97271844
www.primoconsumo.it
al
COLORCITY
Ludopatia ...la dipendenza dal gioco non è un gioco!
Scritto da Michele Minnicino
In Italia, sono circa 400 mila le persone vittime del “craving” desiderio morboso che spinge a giocare sempre di più e
che può rovinare famiglie intere, mentre sono circa un milione gli italiani che hanno problemi per debiti con il gioco.
'Gioca Sicuro Ti Diverti Di Più' è il consiglio più utile per tentare di prevenire i rischi legati ad una sfrenata voglia di
scommettere in cerca di illusori guadagni.Codere, società che gestisce sale da gioco in Italia e all’estero, ha scelto di
far sì che il gioco sia un’occasione di intrattenimento e che non generi forme di gioco problematico o di ludopatia nei
giocatori. Aiutare i giocatori a rischio fa parte dei doveri insiti nel lavoro delle società concessionarie di giochi e
scommesse oltre a rappresentare un adempimento di legge in quanto concessionarie autorizzate dall’AAMS.
Numero
verde
“Game
Over”
800185453
La
dipendenza
dal
gioco
non
è
un
gioco
Un progetto, fortemente voluto dai vertici dell’azienda in Italia, in materia di lotta e prevenzione dei fenomeni
ludopatici e di sicurezza nel gioco. Inserito tra le attività di Codere nell’ambito della prevenzione dei comportamenti di
gioco patologici e sviluppato con il supporto scientifico garantito dall’associazione Primo Consumo con l’attivazione
del Numero Verde 800/185453 per i giocatori patologici, con la formazione mirata del personale e con l’assistenza ai
giocatori in tutti gli ambienti di gioco, online compreso, da Codere.
Fenomeno
spesso
sottovalutato
Il gioco può rappresentare un piacevole passatempo o un’abitudine sociale come navigare in Internet o guardare la
televisione. Per alcune persone, tuttavia, il giocare può trasformarsi da semplice evasione a sintomo di un disturbo
patologico. Elementi distintivi di tale passaggio sono la frequenza, la durata e l’intensità con cui questi comportamenti
vengono messi in atto e le conseguenze negative che si ripercuotono sul soggetto in ambito organico, psicologico,
finanziario
e
familiare.
Nella maggior parte dei casi né i giocatori stessi né i familiari si rendono conto del passaggio da una condizione ludica
ad una più chiaramente patologica. Spesso infatti il problema tende ad essere sottostimato e minimizzato.
Primo Consumo, come sottolineato dal presidente Marco Polizzi “ha precorso i tempi ed ha dato vita al progetto “la
dipendenza dal gioco non è un gioco” Game – Over” grazie alla partnership con la scuola di psicoterapia, riconosciuta
dal MIUR, del Cristo RE in collaborazione con la dott.ssa Cipriani, nonché alla scuola di formazione diretta dal Prof.
Lizzani
della
Sapienza.
Codere e Primoconsumo hanno attivato il primo Centro di ascolto psicologico Nazionale "Game Over" per giocatori
che manifestano problematiche psicologiche di natura ludopatica e per i loro familiari. Il numero verde 800 185453
garantisce un servizio anonimo e totalmente gratuito (sia da telefono fisso, sia da cellulare), agevolando l'accesso
anche alle persone con disagio economico che possono contattare il Centro per ricevere sostegno psicologico e
informazioni.
Il Centro di ascolto eroga tre principali servizi: “Sostegno psicologico”,“informazione” e “orientamento”. Il primo e
fondamentale passo compiuto dagli psicologi è accogliere la persona, qualsiasi sia la sua richiesta, bisogno, modalità di
presentazione di sé o del problema legato al tema del gioco d’azzardo. Si traccia insieme a chi contatta il Centro una
sorta di mini piano operativo personalizzato. Tra l’accoglienza e la personalizzazione della richiesta si colloca un
importante intervento comunicativo da parte dello psicologo che consente di aiutare la persona a ritrovare il giusto
approccio al gioco”.
http://www.colorcity.info/index.php?option=com_content&view=article&id=360%3Aludopatie-gioca-sicuro-ti-divertidi-piu-dalla-prevenzione-la-migliore-cura&catid=9%3Aattualita&Itemid=6
ADNKRONOS
26-OTT-11 15:13
SOSTENIBILITA': AL VIA IL PROGETTO PER 'IL GIOCO RESPONSABILE' UN NUMERO VERDE IN AIUTO AI LUDOPATICI
(Adnkronos) - A questo proposito, con l'aiuto di Primo Consumo, verra' prodotto materiale illustrativo da affiggere
nelle sale e da distribuire ai giocatori. Coderepromuovera' anche la diffusione del numero verde 800.185.453, attivo
5 giorni su 7 dal lunedi' al venerdi' dalle 9 alle 13 per fornire sostegno psicologico, le informazioni e l'orientamento
necessario.
"Codere
ha
appoggiato
il
nostro
progetto,
aggiunge
Marco
Polizzi
di Primo Consumo, presentato il 24 maggio di quest'anno in una tavola rotonda al ministero dell'Economia e delle
Finanze. Ed e' grazie a
Codere che abbiamo potuto dar vita a questa iniziativa che mette in
pratica le norme che il nostro legislatore ha emanato. Vorremmo che diventasse un progetto di tutti i concessionari".
Destinatari del progetto sono il portale di gioco on line www.Codere.it e tutte le societa' di gestione di cui Coderee'
direttamente partecipe, le sale gioco, i bar e tutti gli esercizi commerciali in cui siano istallati apparecchi di proprieta'
di societa' partecipate o collegati alla rete Codere Network.
(Paf/Col/Adnkronos)
http://www.adnkronos.com/IGN/Sostenibilita/Tendenze/Al-via-Il-Gioco-responsabile-per-monitorare-i-fenomenidistorti_312580315755.html
GIOCONEWS.IT
Mercoledì 26 ottobre 2011 12:04
I dettagli del progetto realizzato con Primo Consumo
Scritto da Ac
Roma - Il progetto 'Il gioco responsabile' di Codere - presentato oggi a Roma, in un
dibattito che vede la presenza dei Monopoli di Stato, nella persona del direttore strategie e giochi Antonio Tagliaferri "vuole essere la sintesi delle azioni che l'azienda ha pensato in materia e nello stesso tempo la pianificazione di quelle
future con l'obiettivo di trasferire in tutte le attivita' del gruppo quella sicurezza e quella trasparenza che lo
identificano in tutti i paesi in cui opera".
Il progetto sul gioco responsabile e' stato messo in atto da Codere in partnership con Primo Consumo in seguito
all'accordo siglato lo scorso 14 luglio, per affrontare nel modo piu' utile possibile le problematiche che nascono da un
non corrente approccio al gioco. Obiettivi della partnership sono il monitoraggio dei fenomeni 'distorti' tanto nel gioco
online quanto in quello nelle sale e il supporto garantito al cliente in difficolta'.
Su consulenza di Primo Consumo verra' prodotto materiale illustrativo da affliggere in sala e distribuire ai clienti e
verra' promosso un numero verde (800.185.453) attivo 5 giorni su 7 per fornire adeguato supporto psicologico e le
informazioni
e
orientamento
necessari.
Oltre che verso i clienti pero' il progetto Coderecoinvolgera' anche le aziende e i soggetti che operano nel gioco,
attraverso
la
formazione
del
personale
che
opera
nelle
sale
da
gioco.
Inoltre, "in nome della legalita'", verra' allestito un workshop itinerante che tocchera' molte delle citta' dove opera
Codere, e una serie di tavole rotonde che vedranno protagonisti dirigenti di Aams e rappresentanti istituzionali in
generale oltre alle forze dell'ordine.
http://www.gioconews.it/generale/i-dettagli-del-progetto-realizzato-con-primo-consumo-19434.html
GIOCONEWS.IT
Mercoledì 26 ottobre 2011
Primoconsumo: la relazione integrale sul gioco responsabile
Scritto da Redazione GiocoNews
Primoconsumo è un'associazione dei consumatori che da anni segue con attenzione il fenomeno dilagante del gioco
ed è per questo che nel 2008 gli è stato proposto di entrare a far parte del comitato scientifico della Fondazione
Unigioco presieduta da Giorgio Benvenuto. Questa attenzione e partecipazione attiva da parte di un'associazione dei
consumatori ha fatto si che il fenomeno del gioco ed in particolare quello pubblico, venisse osservato
professionalmente dal lato del consumatore e non solo dal lato del business, come naturalmente fanno gli operatori.
Da questa postazione privilegiata abbiamo iniziato ad esaminare le iniziative concrete che a difesa dei consumatori
erano state messe in campo dai concessionari e dai Monopoli di stato. Ci siamo accorti che, a parte petizioni di
principio e qualche iniziativa non profondamente influente sul fenomeno e con finalità più di studio che di azione,
mancavano, insomma, azioni concrete di contatto con i consumatori e con i problemi che questi possono avere
approcciando al gioco senza equilibrio ed educazione, Primoconsumo ha pensato ad un approccio sistematico del
fenomeno partendo dai disturbi patologici, ma è suo interesse divenire una guida nel sistema nazionale approcciando
anche la formazione degli operatori e all'educazione dei giocatori; educazione che parte dall'età minorile. Vorremmo
un paese con "Giocatori Sociali Adeguati" (Guareschi) per cui il gioco è un divertente passatempo e i ludopatici ridotti
al minimo; oggi i dati degli studi internazionali sono preoccupanti.
IL PROGETTO del centro di ASCOLTO GAME OVER - Primo Consumo ha precorso i tempi ed ha dato vita al progetto "la
dipendenza dal gioco non è un gioco" Game - Over" e alla partnership con la scuola di psicoterapia, riconosciuta dal
MIUR, del Cristo RE di cui ha parlato la dott.ssa Cipriani, nonché a quella sulla formazione di cui ha parlato il Prof.
Lizzani della Sapienza. Codere e Primoconsumo hanno attivato il primo Centro di ascolto psicologico Nazionale "Game
Over" per giocatori che manifestano problematiche psicologiche di natura ludopatica e per i loro familiari. Il numero
verde garantisce un servizio anonimo e totalmente gratuito (sia da telefono fisso, sia da cellulare), agevolando
l'accesso anche alle persone con disagio economico che possono contattare il Centro per ricevere sostegno psicologico
e informazioni. Il Centro di ascolto eroga tre principali servizi: "Sostegno psicologico","informazione" e
"orientamento". Il primo e fondamentale passo compiuto dagli psicologi è accogliere la persona, qualsiasi sia la sua
richiesta, bisogno, modalità di presentazione di sé o del problema legato al tema del gioco d'azzardo. Si traccia
insieme a chi contatta il Centro una sorta di mini piano operativo personalizzato. Tra l'accoglienza e la
personalizzazione della richiesta si colloca un importante intervento comunicativo da parte dello psicologo che
consente di aiutare la persona a ritrovare il giusto approccio al gioco.
Questo è il primo passo concreto:
- per riaffermare il principio che il gioco è un divertimento e non una dipendenza;
- per mettere in condizioni i giocatori ed i loro cari di conoscere e riconoscere un disagio;
- per fornire ai giocatori ed ai loro cari uno strumento di difesa dalla ludopatia;
- per introdurre una misura di prevenzione efficace ed immediata.
Impegniamoci insieme per riaffermare il diritto al gioco responsabile e consapevole, informando i giocatori sul
fenomeno della ludopatia.
Questo impegno costituirà un contributo di solidarietà all'abuso del diritto al gioco ed avrà ancora più valore se in
prima linea saremo insieme consumatori, Aams e concessionari per perseguire questa finalità comune.
Offriamo un mezzo ed un punto di riferimento ai giocatori in difficoltà per difendersi dalla ludopatia, offriamo un
mezzo perché il gioco resti un divertimento piuttosto che una dipendenza.
Il contributo di solidarietà che Vi chiediamo è:
- mettere a conoscenza i vostri utenti del rischio ludopatia;
- informare che è a disposizione dei vostri giocatori e dei loro cari un centro di ascolto a cui potersi rivolgere per
individuare e risolvere l'eventuale patologia.
La diffusione ed il successo del centro dipende da Codere e da AAMS. Noi probabilmente non abbiamo la forza
economica sufficiente per diffondere l'esistenza del Centro, ci proveremo con tutti i concessionari e con AAMS, ma
con la popolazione dei giocatori lo dovranno certamente fare Codere nell'ambito del suo mondo del gioco e potrà
farlo ancora di più AAMS che può peraltro dare vincolo di indirizzo agli operatori. Noi potremo mettere a disposizione
la nostra organizzazione e spingere perché il numero verde che oggi è di Codere possa diventare un numero unico
nazionale di AAMS e di tutti gli operatori.
IL SISTEMA NORMATIVO E L'EFFICACIA DEL PROGETTO
La ludopatia è una dipendenza e il danno ad essa connesso è un danno patrimoniale legato al dissipamento del denaro
ma è anche e soprattutto un danno patrimoniale e non patrimoniale legato alla salute.
Il diritto al gioco deve essere un diritto al gioco responsabile e consapevole delle conseguenze che potrebbero
scaturire da un utilizzo distorto dello stesso.
Il diritto alla libertà di autodeterminazione del giocatore non può prescindere dal diritto all'informazione corretta ed
espressa.
Il diritto all'informazione sulla possibile degenerazione dell'accesso al gioco trova:
- il suo fondamento giuridico nei generali principi del nostro ordinamento di solidarietà, correttezza e buona fede e nei
principi costituzionali espressi nell'art. 2 , 3, 13, 32 Cost., a prescindere da un dato normativo esplicito in tal senso;
- il suo riscontro giuridico nelle responsabilità extracontrattuali o contrattuali che deriverebbero dalla sua violazione a
carico dello Stato e dei concessionari.
Informare il giocatore sul possibile rischio ludopatia e mettere a disposizione del giocatore e dei suoi cari un centro di
ascolto a cui potersi rivolgere significa per lo Stato ed i concessionari:
- aver rispettato il diritto alla libertà di autodeterminazione del giocatore;
- aver adempiuto al dovere di solidarietà, correttezza e buona fede nei suoi confronti;
- aver messo il giocatore ed i suoi cari nelle condizioni di fare una scelta consapevole;
- aver fatto il possibile per non concorrere al determinarsi della ludopatia e degli eventi dannosi ad essa connessi;
- aver dato una risposta concreta all'emersione del fenomeno nell'interesse collettivo;
- rendere compatibili sotto il profilo etico-sociale sia le finalità erariali con le finalità sociali del gioco, sia la tutela del
consumatore che la protezione dell'ordine sociale.
La lealtà nel gioco è una regola imperativa di interesse generale ed un gioco leale è un gioco di cui si conoscono
benefici e rischi, non solo economici.
Il conseguimento degli obiettivi di tutela del giocatore e di contrasto ai fenomeni di ludopatia connessi all'attività di
gioco è imposto dalle seguenti disposizioni normative:
- Legge 13 dicembre 2010, n. 220 art. 1 co. 70 con il quale si è disposto che con decreto interdirigenziale del Ministero
dell'economia e delle finanze-Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato e del Ministero della salute sono
adottate, d'intesa con la Conferenza unificata, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, linee
d'azione per la prevenzione, il contrasto e il recupero di fenomeni di ludopatia conseguente a gioco compulsivo.
- Legge 15 luglio 2011 n. 111, art. 24, comma 23, con il quale si è disposto che il ministero dell'economia e delle
finanze - Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, nell'ambito degli ordinari stanziamenti del proprio
bilancio, avvii, in via sperimentale, procedure di analisi e verifica dei comportamenti di gioco volti ad introdurre misure
di prevenzione dei fenomeni ludopatici.
CONCLUSIONI
Ecco perché Primoconsumo ha precorso i tempi con un progetto che è nato da oltre un anno.
Il progetto il 24 maggio 2011 è stato infatti pubblicamente presentato ad una tavola rotonda in cui era partecipe
l'intero arco costituzionale del Ministero dell'economia e finanze, concessionari e AAMS con il suo Direttore Generale
Dott. Raffaele Ferrara.
Da allora abbiamo avuto importanti manifestazioni di interesse al progetto da più concessionari e pure da AAMS oltre
che dalle istituzioni che hanno dato il loro patrocinio.
Oggi però siamo qui grazie alla fattiva sensibilità dimostrata da parte di un concessionario di origine Spagnola Codere
(siamo Europei e va bene pure così, peraltro in Codere Italia ci sono sensibilità di uomini Italiani!).
Senza Codere il progetto non sarebbe potuto entrare nella fase concreta ed essere proposto con tanta maggiore forza
a tutti gli operatori del gioco:
E' fondamentale che chi mette a bando le concessioni e chi le vince sia tenuto alle azioni concrete e Game Over lo è.
Non attendiamo di avere conferma dalle scienze epidemiologiche che un problema ludopatia esiste e con sufficiente
grado di attendibilità è collegato anche all'offerta crescente di gioco.
Il gioco da divertimento può diventare un vizio, può deprimere la dignità della persona ed essere causa di molte
tragedie individuali e familiari.
Il centro di ascolto e la conoscenza della sua esistenza, resa possibile dalla pubblicizzazione del servizio all'interno dei
locali da gioco, costituisce a beneficio ed a tutela del giocatore, dello Stato e del concessionario:
- un'azione ed una misura per la prevenzione, il contrasto e il recupero del fenomeno ludopatico conseguente a gioco
compulsivo;
- una procedura di analisi e verifica dei comportamenti di gioco volta ad introdurre ed individuare altre misure di
prevenzione dei fenomeni ludopatici;
- il contributo di solidarietà che Vi chiediamo di adottare e sostenere;
- l'informazione che AAMS e concessionari forniscono al giocatore sulla possibilità che un utilizzo sbagliato del gioco
provochi una malattia, la ludopatia;
- lo strumento virtuoso che AAMS e concessionari mettono a disposizione del giocatore in difficoltà per comprendere
la sua patologia e superarla.
Non attendiamo i tempi di applicazione delle disposizioni normative descritte che forniscono la cornice, attiviamoci
insieme a tutela degli interessi di tutti per completare l'opera. Ci piacerebbe offrire gratuitamente il centro h 24 con
l'aiuto di tutti gli operatori, Aams in testa!.
24ORE - GIOCHI&SCOMMESSE
CODERE PRESENTA "IL GIOCO RESPONSABILE", 10:42
Mercoledì 26 ott. 2011
"Non giocare dove capita, scegli il divertimento sicuro". Interventi su clienti, dipendenti e territorio a supporto della
sicurezza e della legalità
Mercoledì 26 ottobre alle 10,00 Codere presenterà il progetto "Il Gioco Responsabile" presso la sala del Palazzo
dell’informazione di Piazza Mastai a Roma. Un progetto, fortemente voluto dai vertici dell’azienda in Italia, in materia
di lotta e prevenzione dei fenomeni ludopatici e di sicurezza nel gioco, che si sostanzierà in interventi a 360 gradi su
clienti, dipendenti e territorio anche attraverso una serie di workshop cui parteciperanno vertici dei Monopoli di Stato,
gli organi di controllo coinvolti dalle attività del mondo del gioco e referenti scientifici di associazioni e istituti di
ricerca. Il workshop itinerante continuerà per tutto il 2012 il suo viaggio in Italia, toccando tutti i temi legati al gioco
sicuro e responsabile anche in relazione alle specificità del singolo territorio che, di volta in volta, ospiterà gli
appuntamenti di Codere. Moderatore dell’incontro il vicedirettore dei Tg1 Gennaro Sangiuliano. Durante l’incontro
saranno presentate le attività di Codere nell’ambito della prevenzione dei comportamenti di gioco patologici e il
supporto scientifico portato dall’associazione Primo Consumo con l’attivazione del Numero Verde per i giocatori
patologici, con la formazione mirata del personale e con l’assistenza ai giocatori in tutti gli ambienti di gioco, online
compreso, di Codere.
http://www.repubblica.it/news/giochi_e_scommesse/rep_giochi_scommesse_n_108642.html
TGCOM
24/10/2011
CODERE PRESENTA "IL GIOCO RESPONSABILE"
Mercoledì 26 ottobre alle 10,00 Codere presenterà il progetto "Il Gioco Responsabile" presso la sala del Palazzo
dell’informazione di Piazza Mastai a Roma. Un progetto, fortemente voluto dai vertici dell’azienda in Italia, in materia
di lotta e prevenzione dei fenomeni i ludopatici e di sicurezza nel gioco, che si sostanzierà in interventi a 360 gradi su
clienti, dipendenti e territorio anche attraverso una serie di workshop cui parteciperanno vertici dei Monopoli di Stato,
gli organi di controllo coinvolti dalle attività del mondo del gioco e referenti scientifici di associazioni e istituti di
ricerca. Il workshop itinerante continuerà per tutto il 2012 il suo viaggio in Italia, toccando tutti i temi legati al gioco
sicuro e responsabile anche in relazione alle specificità del singolo territorio che, di volta in volta, ospiterà gli
appuntamenti di Codere. Moderatore dell’incontro il vicedirettore dei Tg1 Gennaro Sangiuliano. Durante l’incontro
saranno presentate le attività di Codere nell’ambito della prevenzione dei comportamenti di gioco patologici e il
supporto scientifico portato dall’associazione Primo Consumo con l’attivazione del Numero Verde per i giocatori
patologici, con la formazione mirata del personale e con l’assistenza ai giocatori in tutti gli ambienti di gioco, online
compreso, di Codere.
a cura di
http://www.tgcom.mediaset.it/giochiescommesse/articoli/articolo1108642.shtml
AGICOS(Agenzia giornalistica poker e scommesse)
03-10-2011
NASCE "GAME OVER", CENTRO DI ASCOLTO
ore
11:04
Codere e Primo Consumo inaugurano il primo Centro di ascolto psicologico Nazionale "Game Over" per giocatori che manifestano
problematiche psicologiche legate al gioco d'azzardo
Codere e l'associazione Primo Consumo hanno dato il via al primo Centro di ascolto psicologico Nazionale "Game
Over" per giocatori che manifestano problematiche psicologiche da gioco d'azzardo e per i loro familiari. Il servizio,
attivo già da metà settembre, si articola attraverso un Numero Verde 800.185.453 che consente di offrire un servizio
anonimo e totalmente gratuito (sia da telefono fisso, sia da cellulare), agevolando l'accesso anche alle persone con
disagio economico che possono contattare il Centro per ricevere i servizi di sostegno psicologico e informazioni, ed
attraverso una serie di attività collaterali realizzate nelle sale e sul territorio. Il progetto prevede l'impegno di un pool
di psicologi e psicoterapeuti esperti di problematiche legate al gioco d'azzardo condotto con l'obiettivo di rispondere
in modo efficace, mirato e personalizzato ai singoli bisogni emersi durante le telefonate. Il Servizio Game Over è attivo
5 giorni su 7, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00.
Il percorso di aiuto
Il Centro di ascolto eroga tre principali servizi: "Sostegno psicologico", "informazione" e "orientamento". Il primo e
fondamentale passo compiuto dagli psicologi è accogliere la persona, qualsiasi sia la sua richiesta, bisogno, modalità di
presentazione di sé o del problema legato al tema del gioco d'azzardo. Si traccia insieme a chi contatta il Centro una
sorta di mini piano operativo personalizzato. Tra l'accoglienza e la personalizzazione della richiesta si colloca un
importante intervento comunicativo da parte dello psicologo che consente di aiutare la persona a ritrovare il giusto
approccio al gioco.
http://www.agicos.it/dett-news.php?id_news=107905
AGICOPS (Agenzia giornalistica poker sportivo)
4 ottobre 2011
"Game Over" : Il primo centro di ascolto contro le ludopatie
Scritto da Carolina La MarcaPoker Texano
ROMA(Agicops)-L'Associazione Primo Consumo in collaborazione con Codere ha elaborato e reso operativo in queste
settimane il progetto "Game Over", un'importante iniziativa nata nell'ambito della lotta alle Ludopatie, ma che
presenta anche importanti finalità informative sul mondo del gioco e rivolta direttamente a tutti gli utenti. Il progetto,
nelle parole di Marco Polizzi Presidente dell'associazione, : "vede l'istituzione di un numero verde 800 185453 grazie
al quale degli psicoterapeuti saranno a disposizione dei giocatori e dei loro familiari per informarli, assisterli, guidarli.
Primo Consumo convinta del forte interesse di tutti i concessionari del settore e dei Monopoli di Stato, vuole mettere a
loro disposizione questo strumento concreto di rilevante importanza sociale e di monitoraggio e prevenzione del
fenomeno ludopatico".
Il settore dei giochi in Italia occupa indubbiamente un posto di tutto rilievo nel mercato e sta entrando a far parte
delle abitudini degli italiani; unitamente a questo fenomeno ne è sorto un altro, quello delle ludopatie, sul quale più
volte è stata richiamata l'attenzione dell'opinione pubblica e che è spesso stato invece trascurato da più parti. Il
Centro di ascolto, che è attivo già dal mese di Settembre, ha la finalità di accogliere le segnalazioni e richieste di
aiuto di coloro, giocatori e famigliari, che si trovano in una situazione di dipendenza psicologica dal gioco d'azzardo
attraverso interventi terapeutici ed informativi.
Il servizio è completamente gratuito e la privacy viene garantita dall'accesso anonimo alla struttura ed è attivo 5
giorni su 7, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Il percorso di aiuto si snoda attraverso alcuni obiettivi
fondamentali: "Sostegno Psicologico, Informazione ed Orientamento" adattati alle esigenze di ciascun utente,
mediante i quali non solo si aiuta il giocatore ad uscire concretamente dal problema ma si fornisce anche un supporto
effettivo per un diverso e più sano approccio al gioco d'azzardo. L'attività del Centro si rivolge anche alle famiglie,
spesso duramente colpite sia a livello psicologico che finanziario, dalle problematiche che possono coinvolgere singoli
membri.
Le ludopatie rappresentano un fenomeno in costante crescita e che spesso coinvolge persone socialmente deboli e
che grazie a questa iniziativa possono trovare sostegno ed accoglienza e soprattutto professionalità nell'affrontare un
problema dagli elevatissimi costi sociali ed umani.
http://www.agicops.com/%e2%80%9cgame-over%e2%80%9d-primo-consumo-lancia-il-primo-centro-dascoltocontro-le-ludopatie-63571/
CORRIERE INFORMAZIONE . IT
Mercoledì 20 luglio 2011 14:30
Web Casinò: allarme Primo Consumo “Stato e gestori poco attenti al rischio ludopatia”
"Le invocazioni dei giocatori “professionisti” che chiedevano i casinò on line
“made in Italy” sono state soddisfatte dalla “fame” di denaro per rimpinguare le
asfittiche casse dello Stato senza alcuna considerazione per i gravi rischi collegati
all’uso ed abuso di puntate e scommesse" ancora una volta l'associazione Primo
Consumo intende denunciare una realtà poco documentata.
La
ragion
di
Stato
non
giustifica
i
rischi
prodotti
dal
gioco
"Alla stregua di “vampiri” assetati di sangue, nessuna remora ha lambito i modesti ingegni dei governanti, spingendoli
ad “emulare” legalmente le organizzazioni che traggono enormi profitti dai proventi derivanti dal gioco d’azzardo
illegale"
dichiara
l'avv.
Marco
Polizzi,
presidente
di
Primo
Consumo.
"Nessuno ha ritenuto di doversi leggere i rapporti, davvero allarmanti, sulla crescita delle ludopatie tra i giocatori
abituali o, ancor peggio, il drammatico ricorso a prestiti illegali per tentare di recuperare le perdite finendo nella rete
degli
usurai".
Davanti al miraggio di oltre un miliardo e mezzo di euro anche gli appelli di associazioni di consumatori come Primo
Consumo, da tempo in prima fila nel denunciare la pericolosa realtà, sono passati del tutto inascoltati.
Concessionarie
poco
attente
al
fenomeno
ludopatico
"La distrazione dei concessionari verso il fenomeno ludopatico rimane incomprensibile pur comprendendo la logica
economica che prevede guadagni a fronte di investimenti. Le società gestrici dovrebbero fornire una corretta
informazione ai giocatori anche sulle “controindicazioni” prodotte da eccessi e cattive abitudini".
Primo Consumo continuerà nel suo lavoro di prevenzione informando i cittadini ed offrendo, se necessario, aiuto
psicologico. Giocare può essere anche divertente, farlo con moderazione lo è di più.
Michele Minnicino
http://www.corriereinformazione.it/2011072012035/intrattenimento/giochi/web-casino-allarme-primo-consumostato-e-gestori-poco-attenti-al-rischio-ludopatia.html
lunedì 03 ottobre 2011 - 12:31:01
Nasce Game Over, il centro di ascolto per ludopatici promosso da Codere e Primo Consumo
(Jamma) Codere e l’associazione Primo Consumo hanno dato il via al primo Centro di ascolto psicologico Nazionale
“Game Over” per giocatori che manifestano problematiche psicologiche da gioco d’azzardo e i loro familiari.
Il servizio, attivo già da metà settembre, si articola attraverso un NUMERO VERDE 800.185.453 che consente di offrire
un servizio anonimo e totalmente gratuito (sia da telefono fisso, sia da cellulare), agevolando l’accesso anche alle
persone con disagio economico che possono contattare il Centro per ricevere i servizi di sostegno psicologico e
informazioni, ed attraverso una serie di attività collaterali realizzate nelle sale e sul territorio
Il progetto prevede l’impegno di un pool di psicologi e psicoterapeuti esperti di problematiche legate al gioco
d’azzardo condotto con l’obiettivo di rispondere in modo efficace, mirato e personalizzato ai singoli bisogni emersi
durante le telefonate. Il Servizio Game Over è attivo 5 giorni su 7, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00.
Il
percorso
di
aiuto
Il Centro di ascolto eroga tre principali servizi: “Sostegno psicologico”, “informazione” e “orientamento”. Il primo e
fondamentale passo compiuto dagli psicologi è accogliere la persona, qualsiasi sia la sua richiesta, bisogno, modalità di
presentazione di sé o del problema legato al tema del gioco d’azzardo. Si traccia insieme a chi contatta il Centro una
sorta
di
mini
piano
operativo
personalizzato.
Tra l’accoglienza e la personalizzazione della richiesta si colloca un importante intervento comunicativo da parte dello
psicologo che consente di aiutare la persona a ritrovare il giusto approccio al gioco (……).
http://jamma.it/news.php?extend.29471
JAMMA.IT
Lunedì 20 giugno 2011
Ludopatia. Primo Consumo chiama in causa le concessionarie di gioco
“Il vizio del gioco offusca la mente e crea dipendenza al punto tale da far ripetere nel giro di pochi giorni gesti
inconsulti come quello di lasciare ancora in auto i propri figli per “affogare” nella fobia da videopoker”. Ad affermarlo
l’associazione di consumatori “Primo Consumo”che torna a ribadire la drammatica escalation del fenomeno,
chiedendo una continua e capillare informazione per far conoscere, prevenire, affrontare e curare la dipendenza
patologica da gioco. Proprio la mancanza di prevenzione del fenomeno ha spinto Primoconsumo a ideare il progetto:
“Game Over – La dipendenza dal gioco non è un gioco”. Il progetto Game Over vede l’istituzione di un numero verde
800 974230 grazie al quale degli psicoterapeuti (laureati ed iscritti agli appositi albi professionali) saranno a
disposizione dei giocatori e dei loro familiari per informarli, assisterli, guidarli. “Guardare alla prevenzione, - sottolinea
il presidente di Primo Consumo, avv. Marco Polizzi - con grande attenzione, a differenza di quanto non fanno molti
operatori del settore dei giochi, tenuti a farlo anche per la legge di stabilità, che si rendono colpevoli di omissioni di
azioni preventive. Primo Consumo convinta del forte interesse di tutti i concessionari del settore e dei Monopoli di
Stato, intende mettere a loro disposizione questo strumento concreto di rilevante importanza sociale, di monitoraggio
e prevenzione del fenomeno ludopatico”.
http://www.jamma.it/news.php?extend.28356