Comuni uniti contro i rischi del gioco d`azzardo

Transcript

Comuni uniti contro i rischi del gioco d`azzardo
12345367318
LA STAMPA
MARTEDÌ 26 LUGLIO 2016
.
49
ETROPOLI
M
Grugliasco, orario uffici comunali
Dal oggi fino al 30 agosto prossimo il Comune sospende l’orario prolungato degli
uffici che avviene i martedì. Gli uffici saranno aperti al pubblico dalle 8,30 alle 13.
Mentre l’ufficio protocollo rimarrà aperto
anche al pomeriggio dalle 13,30 alle 16.
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Gesto
offensivo
Cintura Ovest
La foto pubblicata
sul social
network da
Denise Barcellona, dirigente nichelinese
del partito
di Giorgia
Meloni
Comuni uniti contro i rischi
del gioco d’azzardo
Quattordici sindaci firmeranno un’ordinanza per limitarlo
Nichelino
PATRIZIO ROMANO
«Gioco d’azzardo e ludopatia: i Comuni entrano “in gioco”». Questo il titolo del focus
realizzato dalla Lega autonomie del Piemonte: 50 pagine
dedicate al gioco d’azzardo
analizzato in tutte le sue sfaccettature e risvolti. «Il primo
di una serie di lavori - spiega
la direttrice Marita Peroglio che saranno realizzati in concomitanza con il centenario
della nostra nascita».
Paolo Jarre
Direttore del
Dipartimento
dipendenze
dell’Asl To3
«Solo il
Piemonte
brucia più
di 1 miliardo
di euro
l’anno in
videopoker,
slot machine
e lotterie
varie
Un’azione comune
Per contrastare la ludopatia,
cioè la malattia del gioco
d’azzardo, 14 Comuni della
zona Ovest di Torino fanno
squadra. «Attraverso la condivisione di esperienze e una
azione comune - dichiara
Francesco Casciano, sindaco
di Collegno e presidente di
Lega Autonomie Piemonte è possibile combattere una
drammatica dipendenza
sempre più dilagante soprattutto tra i giovani». Per questo hanno deciso di unirsi.
«Daremo attuazione a
questo progetto - conferma
Roberto Montà sindaco di
Grugliasco - varando tutti
un’ordinanza e un regolamento simili. Con orari di
apertura e di chiusura e vincoli omogenei. In modo che i
giocatori non possano andare a giocare nel Comune vicino in alcuni casi attraversando solo la strada. Un’opera
che prevede un periodo di
sensibilizzazione da parte di
utenti e commercianti.».
L’area coinvolta che vede i
Comuni di Rivoli, Collegno,
Grugliasco, Venaria, Alpignano, Pianezza, Rosta,
Villarbasse, Druento, San
Gillio, Sangano, Trana, Reano e Buttigliera Alta: per
un totale di 240 mila abitanti.
FOTO LEGATO
Diecimila in cura
È il numero dei pazienti affetti da «ludopatia» che a livello nazionale
si rivolgono alle Asl per farsi aiutare a smettere di giocare d’azzardo
200
mila
È il numero dei giocatori
d’azzardo italiani che
hanno problemi
patologici
Ludopatia
«In verità non si dovrebbe
chiamare ludopatia, ma azzardopatia, perché la parola “ludo” rimanda al gioco, anche
quello dei bambini. Un’ipocri-
Caprie
sia» dice Paolo Jarre, direttore
del Dipartimento delle dipendenze dell’Asl To3. E la Peroglio aggiunge: «Bisogna pensare che solo il Piemonte brucia
più di 1 miliardo di euro l’anno.
Un miliardo totalmente perso.
Quante cose si potrebbero fare
ad esempio per i servizi sociali
e per i bisogni delle persone».
Nell’ordinanza da poco firmata da Casciano, l’orario di
accensione delle slot, presso
bar, tabaccai e altri locali, sarà
dalle 14 alle 18 e dalle 20 alle 24.
«In Italia alle Asl si rivolgono
meno 10 mila persone con problemi di gioco - dice Jarre -, ma
le stime parlano di circa 200
mila con quelle problemi pato-
logici e di 800 mila con modalità di gioco problematico». E le
slot hanno un ruolo importante nella ludopatia. «Il 55 per
cento degli 88 miliardi euro
spesi al gioco nel 2015 - prosegue Jarre - sono stati giocati
nelle slot e nelle videolottery».
L’esperienza di Rivalta
«Abbiamo adottato un regolamento nel novembre 2015 dichiara il sindaco di Rivalta,
Mauro Marinari -. E dopo incontri con commercianti,
studenti e anziani abbiamo
anche attivato un nucleo dei
vigili che controlli il rispetto
degli orari».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
“Anna Frank non esiste”
Polemiche su Facebook
contro l’esponente di Fd’I
GIUSEPPE LEGATO
Denise Barcellona, 242 voti
alle ultime elezioni amministrative, la più votata della
sua lista, è – dal giugno scorso – la coordinatrice di Fratelli d’Italia in quel di Nichelino. Giovane, affabile, circondata da amici, ha una frenetica attività social. In parte anche politica. Sul suo
profilo - tra le tante cose - si
possono leggere scritti contro i partigiani, o che inneggiano al Ventennio. Insomma: questo è il quadro.
Fin qui nessun rilievo pubblico. Fino a quando una signora torinese, spulciando
tra i post meno recenti ne ha
notato uno, datato 27 gennaio 2016, che ritrae la signora
Barcellona ad Amsterdam,
di fronte alla casa museo che
ospitò Anna Frank prima
che la piccola venisse deportata nel campo di sterminio
di Bergen-Belsen dove troverà una morte atroce. Si trova
al 263 di Prinsengracht nel
quartiere di Jordaan.
Denise Barcellona si fa ritrarre – e pubblica poi su Fb –
mentre fa il gesto dell’ombrello alla statua della giovane simbolo delle vittime dell’Olocausto. Commenta accanto: «Direttamente da casa tua. Bugiarda». C’è anche
una seconda foto dove questo
aggettivo viene scritto dalla
leader di Fd’I sul libro che re-
gistra i passaggi di coloro che
visitano il museo.
La lettrice de La Stampa scrive: «Ormai è una triste abitudine vedere in rete negata o oltraggiata la memoria delle milioni di
vittime della Shoa. Ma mai mi
era capitato di vedere un’esponente di un partito politico rivendicare sui social network
un’offesa alla figura di Anna
Frank. Possibile che nessuno si
indigni per questo scempio?».
La lettera è firmata. Denise
Barcellona al telefono abbozza
un tentativo di difesa di questo
tenore: «Anna Frank è un personaggio inventato. Non è mai
esistita». Domanda: su quali
fonti storiche dice questo? Replica: «Basta guardare la casa
di Amsterdam. Solo un cretino
può non accorgersi che è tutto
inventato. È un mio convincimento che rivendico».
Seconda domanda: non le
sembra di offendere la sensibilità di tutte le vittime della Shoah? Seconda replica: «Su questo le fonti storiche non sono
concordanti». Sta dicendo che
non sono esistiti i campi di sterminio? «Sì, ma bisogna vedere
che utilizzo ne è stato fatto. La
storia la scrive chi la vince. E
spesso strumentalizza». Si sente di chiedere scusa? «No. Per
me era una cosa simpatica, in
un momento privato lontano
dalla politica». Il 27 gennaio era
il giorno della memoria delle
vittime dell’Olocausto.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Beinasco
Frontale con un’auto
Soffocato in casa di riposo
Grave centauro di Rivoli da un nocciolo di prugna
È ricoverato in gravissime
condizioni all’ospedale Cto di
Torino, dove è stato trasportato con l’elisoccorso del 118, il
motociclista rivolese G.S., 23
anni, che nel pomeriggio di ieri si è schiantato frontalmente con un’auto ferma a metà
carreggiata, in attesa di svoltare a sinistra all’altezza del
bivio della cava di Caprie, sulla Statale 24 del Monginevro.
La dinamica dello schianto tra la moto di grossa cilindrata e l’Alfa 156 è ancora in
fase di accertamento da parte dei carabinieri, ma pare
probabile che il centauro, diretto verso Susa, abbia perso il controllo del mezzo do-
MASSIMO MASSENZIO
Lo scontro sulla Statale 24
po la curva che precede il bivio
della cava, andando così a
schiantarsi sul parabrezza
della vettura. L’urto ha scaraventato il giovane a una decina
di metri di distanza, e ha riportato diversi traumi. [F. FAL.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
«È sopravvissuto ai campi di
prigionia in Sudafrica durante la guerra, è davvero assurdo che a stroncarlo sia stato
un pezzo di frutta». Silvana
Scarani è ancora molto scossa
per la morte del padre Alfio,
96 anni, causata con ogni probabilità da una prugna che gli
avrebbe ostruito le vie respiratorie durante la cena di sabato nella Residenza sanitaria
per anziani di Borgaretto.
L’anziano pensionato, ricoverato da tre anni nella struttura alle porte di Beinasco, è stato soccorso dal personale presente nella Rsa e poi da
un’équipe medica del 118, ma
tutti i tentativi di rianimarlo sono risultati inutili. Il decesso è
avvenuto per un arresto cardiocircolatorio, ma il medico legale
non l’ha classificato come morte naturale e, d’ufficio, come avviene in questi casi, è stata inviata una segnalazione alla Procura della Repubblica di Torino,
che non ha ancora concesso il
nulla osta per i funerali.
I famigliari di Scarani si augurano però che arrivi il prima possibile - magari già nella mattinata di oggi - e che non venga disposta l’autopsia: «Nessuno di noi
ha sporto denuncia e nostro padre in quella struttura è sempre
stato trattato molto bene – pro-
Alfio
Scarani
Aveva 96 anni
A sinistra,
la casa
di riposo
di Borgaretto
FOTO MASSENZIO
segue Silvana - Abbiamo letto i
referti del medico e del 118 e ci
sembrano abbastanza chiari.
Ero andata a trovarlo sabato pomeriggio e, nonostante i suoi
problemi respiratori, l’avevo trovato abbastanza bene. Mangiava
da solo ma, non portando più la
dentiera, bisognava fare la massima attenzione durante i pasti».
Alfio Scarani, origini ferraresi, era arrivato a Beina-
sco nel 1985 e per molti anni
ha lavorato negli uffici del
Magistrato del Po a Moncalieri. I suoi tre figli sperano
che la vicenda si possa chiudere in fretta: «Le decisioni,
a quanto abbiamo capito,
spettano alla magistratura,
ma non vorremmo aggiungere altro dolore allo shock che
abbiamo subito».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI