mA ChE COS`è L`IpTV?

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mA ChE COS`è L`IpTV?
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Nokia, Sony-Ericsson, Samsung, LG stanno seguendo le proprie strategie e valutando gli standard in base alle necessità
dei loro clienti, cioè noi operatori e il mercato. In questo senso i
terminali avranno diversi tipi di possibilità. Probabilmente metteranno insieme l’UMTS con il DVB-H, l’HSDPA con il DVB-H
e anche altre funzionalità d’accesso, per esempio il Wi-Fi. Se
questo complica un po’ lo scenario, il punto è che in futuro il
cliente sarà neutrale rispetto all’accesso.
ma che cos’è l’IPTV?
di T o mm a s o T ess a r o l o
Il contenuto potrà essere immagazzinato nelle memoria
del cellulare?
Dipende da due cose: innanzitutto dalla possibilità di avere i
diritti per questo tipo di opzione, e poi dalla capacità di storage
del terminale stesso. Adesso molti terminali stanno comin-
Oggi, sempre più spesso, viene usato il termine IPTV per descri-
Internet invece non ha uno standard di riferimento. Esistono
ciando a uscire con i loro memory stick. La capacità di storage,
vere servizi televisivi distribuiti attraverso un collegamento
tante manifestazioni di IPTV basate su differenti soluzioni pro-
quindi, è di fatto già disponibile: se si sbloccherà anche l’ac-
Internet a banda larga. Il termine è però generico e applicato
prietarie: Microsoft TV, RealNetworks, QuickTime eccetera.
cesso ai diritti, sicuramente sarà possibile.
a contesti e soluzioni talmente eterogenei, da rendere molto
Ogni standard è incompatibile con gli altri. L’incompatibilità
Attualmente la copertura e la robustezza del segnale
complessa un’unica definizione. Di fatto qualsiasi contenuto
in molti casi riguarda il trasporto dei dati, più diffusamente la
permettono di vedere il video in movimento?
video distribuito su Internet potrebbe essere considerato una
codifica del flusso audio/video. Non esiste in questo ambito
Tecnicamente le reti di telecomunicazione mobile sono com-
forma di IPTV. D’altra parte tutti i protocolli, tutte le tecnologie
un concetto di IP Tuner, di sintonizzatore IP universale. Gene-
plesse da realizzare e gestire e questa complessità aumenta
“internet” sono basate sull’IP. Trattandosi di televisione, l’ap-
ralmente queste trasmissioni sono pensate per essere fruite
con il video. Per quanto riguarda la qualità dell’immagine è già
proccio più corretto è partire dalla definizione di IPTV che viene
via PC (o su set top box equipaggiati con appositi software).
ora molto buona e andrà comunque migliorando. Viceversa la
data dal DVB (consorzio che a oggi ha definito gli standard della
Per accedere all’elenco dei programmi trasmessi viene usata
copertura delle reti UMTS non è ancora completa. Oggi l’UMTS
televisione digitale europea) al DVB-IP. Questo standard pre-
una pagina web che elenca le disponibilità. In poche parole al
ha una copertura che oscilla, a seconda dell’operatore, tra il
vede un meccanismo di sintonizzazione (IP tuner) attraverso il
di fuori del DVB-IP è possibile definire IPTV qualsiasi sistema
50 e il 65%, contro l’80-90% del GSM. Nonostante tutti i pro-
quale un set top box collegato a una rete IP può ricercare e
di trasmissione audio/video via IP su rete a banda larga. Ogni
blemi appena citati, stiamo assistendo a una rapida evoluzione
“sintonizzare” tutte le trasmissioni DVB-IP disponibili (Service
sistema è incompatibile con gli altri e necessita quindi di appo-
delle comunicazioni mobili verso un protocollo comune. Tecno-
Discovery & Selection o SD&S). La ricezione dei canali è previ-
siti software per funzionare correttamente: un contesto molto
logie di accesso diverse come il GSM, il GPRS, l’UMTS e le loro
sta tramite un set top box DVB-IP in grado di garantire una qua-
distante da quello televisivo classico, dove da sempre siamo
evoluzioni diventano un layer sottostante, ma il flusso avviene
lità del servizio stabile con video in qualità broadcast codificato
abituati a non avere problemi di compatibilità all’interno di
tutto attraverso un protocollo di rete unico, quello IP, che rende
in MPEG-2 (la stessa codifica del DVB-T,S,C) o nel più recente
uno stesso sistema. All’interno dell’universo IPTV esiste poi
la trasmissione più efficiente – perché i dati e i contenuti ven-
e performante MPEG-4. I set top box DVB-IP peraltro possono
un’altra importante divisione che riguarda la modalità con cui
gono veicolati con unico protocollo – e a migliore resa qualita-
essere concepiti in forma “ibrida” ovvero, per esempio, pos-
i flussi audio/video vengono trasportati su rete IP. La più sem-
tiva. Un video realizzato in MPEG lo posso vedere su qualsiasi
sono essere equipaggiati sia di un sintonizzatore DVB-IP che
plice, chiamata unicast, si basa sul modello Internet client/
terminale, indipendentemente dallo standard con il quale viene
di un sintonizzatore DVB-T per consentire all’utente la visione
server: il client chiede, il server gestisce quella singola richie-
trasmesso. E questo è un grande passo avanti.
sia dei canali del digitale terrestre che IPTV. La tv generica via
sta. In questa modalità, quindi, ogni utente in più che si vuole
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gestire equivale a una maggiore capacità trasmissiva di cui ci
un trasmettitore (server) per altri client. I software p2p fanno
oggetto fisico da possedere e conservare gelosamente, quanto
si deve dotare (lato server). Questa equazione prevede quindi
esattamente questo: permettono di scaricare da altri client
aver garantito il diritto di visione. Visione che può avvenire in
che per ogni nuovo cliente aumentino i costi di gestione dell’in-
e, mentre si scarica, di condividere per altri ancora. In questo
molti momenti differenti su tutte le tipologie di client predispo-
tera infrastruttura. Esattamente l’opposto del modello broad-
sistema più si è meglio è. Se più persone hanno, o stanno sca-
sti e autorizzati (PC, iPod eccetera). In questo scenario la copia
cast, dove si ha un costo fisso per l’infrastruttura trasmissiva,
ricando, lo stesso contenuto vuol dire che ci sono più sorgenti
che si possiede di un contenuto può essere considerata alla
indipendente dal numero di utenti che ricevono il segnale. Gli
per chi si appresta a scaricare. Il paradosso dell’unicast viene
stregua di una cache locale con il solo scopo di garantire una
esperti di Internet, presa coscienza di questo limite, hanno
rovesciato senza ricorrere al protocollo multicast. Oggi si è arri-
fruizione immediata e, in un contesto p2p, di consentire la re-
ideato il multicast, ovvero un protocollo per fare broadcast via
vati con un ottimo livello di maturità a poter fare p2p anche
distribuzione a minor costo del contenuto stesso. Questo nuovo
Internet. Con questa modalità una sola sorgente di trasmis-
di stream audio/video live ed esistono molti casi di broadca-
approccio, che può sembrare preoccupante perché lega a dop-
sione può servire un numero virtualmente infinito di client,
ster importanti (BSkyB, BBC, NBC) che stanno utilizzando il p2p
pio filo l’acquirente/utente con il fornitore del contenuto, offre
che si “sintonizzano” per ricevere il flusso senza gravare sulla
per distribuire il loro contenuti. D’altra parte il p2p è molto più
probabilmente più vantaggi che altro. Avere garantito il diritto
sorgente trasmissiva. Questa, che sembra essere la soluzione
economico, aperto, affidabile, ugualmente sicuro e con una
di visione del contenuto che si è acquistato sempre e ovunque
a tutti i mali, ha in realtà una sostanziale controindicazione:
qualità del servizio paragonabile a quella di una trasmissione
non è solo comodo, ma è anche la chiave per poter superare
funziona solo all’interno di network IP privati. In parole povere
IPTV fatta con protocolli “classici”. Tutte ottime ragioni perché
il problema più grave che il mercato della multimedialità digi-
solo chi possiede un network Internet può dotarlo di capacità
il p2p possa diventare il protocollo universalmente preferito
tale dovrà affrontare da qui a breve: l’interoperabilità dei DRM.
trasmissiva multicast, così che i soli utenti di quella rete pos-
per la distribuzione di contenuti in un prossimo futuro. Com-
Centralizzare l’informazione sul possesso del diritto, svincolan-
sano sintonizzarsi per la visione dei contenuti. Un principio
plessivamente la digitalizzazione del contenuto e del trasporto
dola dal client da cui il contenuto viene a essere di volta in volta
molto poco Internet. Questo ciò che ci viene della tecnologia
stanno aprendo le porte a una nuova modalità di fruizione della
fruito è probabilmente l’unica soluzione al problema.
ufficiale. Ma, come è accaduto di frequente, la rete ha trovato,
multimedialità o meglio, allargando il concetto, a una nuova
dal basso, la via più efficiente: il protocollo p2p. L’idea del p2p è
forma di possesso del contenuto. È sempre meno importante
estremamente semplice: nel momento in cui si scarica un con-
dove il contenuto risiede quando, in un mondo always on, è
tenuto lo si possiede localmente e lo si può quindi ridistribuire.
sempre possibile scaricarlo nuovamente. Comprare una pun-
TOMMASO TESSAROLO
Di fatto ogni client di Internet è contemporaneamente anche
tata di Lost su Apple iTunes non significa più aver acquistato un
Consulente progetto DTT Mediaset.
http://tommaso.tessarolo.it