Turismo, Egitto e Italia un asse contro la crisi
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Turismo, Egitto e Italia un asse contro la crisi
26 E C O N O M I A & L A V O R O Il consuntivo Risultato da primato per la finanziaria che cura l’internazionalizzazione delle imprese. L’ad D’Aiuto: «Anche le Pmi in prima fila» Venerdì 20 Giugno 2014 Simest, 2013-boom: con 13 milioni l’utile più alto di sempre Aitec. Ancora in calo N La dinamica fortemente negativa dell’industria cementiera, pur in frenata rispetto al 2012, è proseguita anche l’anno scorso, in linea con la crisi del mercato edilizio. La produzione di cemento in Italia è stata di circa 23,1 milioni di tonnellate, in calo del 12% sul 2012. Anche i consumi hanno segnato un forte decremento (-15,1%), attestandosi a 21,7 milioni di tonnellate, dato più che dimezzato rispetto al picco del 2006. All’assemblea di Aitec, presente il ministro dell’Ambiente Galletti, è stata presentata anche la mappa del rischio idrogeosismico. on conosce crisi Simest, la finanziaria pubblicoprivata per il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese. Nel 2013, nel pieno della recessione, la società oggi controllata al 76% da Cdp (il 24% è in mano a un pooldi banche) ha prodotto utili per 13,3 milioni di euro, per metà destinati a dividendo. È il miglior risultato di sempre nella storia di Simest. «Non deve sorprendere – ha spiegato l’ad e direttore generale Massimo D’Aiuto presentando il bilancio dopo l’assemblea (presente anche Franco Bassanini, di Cdp) –: con la domanda interna che langue, le aziende sono indotte a guardare di più all’estero. Basti dire che, in media, anche le Pmi hanno raddop- piato, da 3 a 6, le loro aree geografiche di attività». E ci sono soprattutto piccole e medie imprese - circa il 64% - fra le oltre 7mila aziende sostenute da Simest, con strumenti di finanza agevolata e di equity. Per le sole partecipazioni, nell’ultimo anno sono stati approvati 68 progetti di imprese italiane all’estero e (7) in Italia, con un impegno di 139 milioni di euro (+34% sul 2012): ciò consentirà di realizzare investimenti per 2,3 miliardi. «Continua una notevole crescita del portafoglio e degli investimenti della società, nonostante il contesto non favorevole», ha continuato D’Aiuto spiegando che il valore delle partecipazioni di Simest e del Fondo di venture ca- pital da questa gestito supera ormai i 620 milioni di euro nel 2013 (+10% sul 2012). «I mercati di Paesi come Cina, Brasile e Messico continuano a rappresentare il vero motore della crescita. Simest è interessata ad allargare la sua partecipazione anche ad altri mercati, in particolare quelli più dinamici e promettenti dell’Africa sub-sahariana, senza peraltro trascurare le economie "mature"», ha concluso Ferdinando Nelli Feroci, presidente da pochi mesi dopo essere stato a lungo il rappresentante italiano a Bruxelles presso la Ue. Eugenio Fatigante © RIPRODUZIONE RISERVATA l’industria cementiera Turismo, Egitto e Italia un asse contro la crisi Missione dei tour operator: via lo sconsiglio è un dato che fotografa la crisi di un settore che dovrebbe rappresentare il driver dell’uscita dalla crisi economica: nel 2009 il turismo organizzato contava 5,640 milioni di viaggiatori per un valore di 5,6 miliardi di euro; nel 2013 si è ridotto a 3,761 milioni per un fatturato di 3,8 miliardi (dati Gfk per Astoi e Ainet). In 4 anni si sono persi circa 2 milioni di viaggiatori e 2 miliardi di valore. La crisi, che in Italia ha drasticamente colpito il potere d’acquisto delle famiglie, ha azzoppato questo settore che proprio sulle famiglie conta. Il turismo organizzato in Italia interessa circa 10.300 imprese e un numero di occupati diretti stimato in 36mila addetti. Numeri di tutto rispetto. Anche se il numero di agenzie di viaggio presenti sul mercato si assottiglia anno dopo anno: erano 11.550 nel 2011, 10393 nel 2012 e 9091 nel 2013. Il crollo probabilmente è meno forte a livello generale, se si considerano i cambiamenti C’ Resort. Le novità di Club Med per un lusso «esperienziale» Due nuovi resort, in Francia e in Cina. Uno stopover a Las Vegas. E il Veliero Club Med 2 diretto su Cuba. Tante le novità di Club Med, nel segno dell’innovazione e del lusso «esperienziale». Non è un caso che il nuovo Club Med che aprirà i battenti il 14 dicembre nel paradiso della ne- ve delle 3 Vallées, nella Savoia francese, si chiami Val Thorens Sensations. Un mix di energia, modernità ed esclusività per gli amanti della montagna. Il progetto ha previsto un investimento totale di circa 80 milioni di euro e costituisce un ulteriore tassello nel riposizionamento di Club Med, partito nel 2004. «In dieci anni abbiamo investito 1,2 miliardi. Una scelta che ci sta premiando. Dopo la crisi, il 2014 è un anno di tenuta anche per l’Italia», dice l’Ad di Club Med Italia, Gino Andreatta. (G.Mat.) IL BILANCIO Ubi Banca, 900 mutui per giovani precari A un anno dal lancio del "Mutuo Giovani Coppie", Ubi Banca ha erogato oltre 900 mutui per i giovani under 39 in possesso di un contratto di lavoro atipico o a tempo determinato, per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro. Si tratta del primo mutuo in Italia di questa categoria. VINO Federvini, è Boscaini il nuovo presidente Cambio al vertice della Federvini, la Federazione italiana industriali produttori importatori esportatori di vini, acquaviti, liquori, sciroppi, aceti e affini. Dopo due mandati consecutivi, il piemontese Lamberto Vallarino Gancia passa il timone al veneto Sandro Boscaini, patron di Masi Agricola e vicepresidente Istituto Grandi Marchi. Nel 2013 l’Italia, con 20,8 milioni di ettolitri, si è confermato primo Paese produttore al mondo di vino in export, seguito da Spagna e Francia. Ma resta aperto il fronte fiscale delle accise. TELEFONIA 3 Italia presenta l’offerta estiva 3 Italia pensa sempre più "unlimited" e lancia nuovi piani tariffari illimitati con Internet Lte incluso per offrire ai propri clienti tutto quello di cui hanno bisogno in Italia e all’estero. delle tipologie di viaggio, le nuove mode e nuovi stili, ma i tour operator si leccano comunque le ferite. Lamentano l’assenza di una strategia e di una politica industriale del settore. A generare una crisi nella crisi è stata anche la congiuntura internazionale con l’esclation di instabilità al di là del Mediterraneo. Le primavere arabe prima, la persistente tensione e gli attentati terroristici poi, hanno minato una certezza del turismo organizzato italiano, l’Egitto. Lo sconsiglio della Farnesina per la penisola del Sinai – con la gettonatissima località di Sharm El Sheikh – ha assestato un colpo micidiale a una destinazione che da sola in alcuni periodi dell’anno vale il 40% delle partenze mensili. Da qui l’operazione di sistema dei tour operator italiani di portare in Egitto 700 agenti per promuovere la destinazione, «United of Egypt». E creare un asse che unisca i due Paesi e contribuisca a un rilancio della destinazione e del settore. (G.Mat.) del tour operating italiano) e Ainet (l’Associazione dei network turistici, che raggruppa 5.100 agenzie di viaggio italiane) un evento straordinario in Egitto, all’Hotel Intercontinental di Port Ghalib. Una operazione di sistema che ha coinvolto Alpitour World, Eden Viaggi, Going, Settemari, Swan Tour, Turisanda e Veratour, in collaborazione con Blue Panorama, Neos, Meridiana ed Egyptair, e la partecipazione di ben 700 agenti di viaggio, per sostenere e rilanciare i flussi turistici italiani verso l’Egitto, prima meta extra-europea del nostro mercato. Mentre vige ancora lo sconsiglio della Farnesina per la penisola del Sinai dopo l’attentato a Taba dello scorso febbraio. Uno sconsiglio localizzato, che ha portato però a una débâcle generale del turismo: gli italiani nel 2010 hanno toccato il record di 1 milione e 144 mila, nel 2013 sono scesi a 504mila. «Ci mancate», è il grido del ministro Zaazou, accolto come una star dalla platea. A dimostrazione di un feeling di lunga data. «Basta con lo sconsiglio che pesa sulle località turistiche del Sinai. Quando ci furono le bombe a Londra nel 2007, nessuno smise di andare in Inghilterra. Mentre GIUSEPPE MATARAZZO il warningdella Farnesina su Sharm El Sheik, NOSTRO INVIATO A MARSA ALAM da febbraio, si sta ripercuotendo, come una valanga su tutto il Paese. L’Egitto è sicuro, ha un presidente eletto e crede nel suo futuro», scendo dall’aeroporto di Marsa Aribadisce il ministro. Gli agenti applaudono. lam, in riva al Mar Rosso, l’attenzioIn effetti a Marsa Alam, in quel tratto di mane del visitatore viene rapita dai conre a ridosso della barriera corallina, in un paetrasti: l’accoglienza e il fermento di pullman, saggio paradisiaco con fondali strepitosi, non operatori turistici e facchini da una parte, i c’è alcun warning. cartelloni pubblicitari ingialliti dal tempo dalÈ una crisi double face, perché si riflette dil’altra. La voglia di continuare e di credere nel rettamente sul mercato del turismo organizsettore più importante del Paese e la storia sozato italiano (tour operator e agenzie di viagspesa di un Popolo che ha altro a cui pensagio), per il quale la destinazione rappresenre che non alla pubblicità. Il Paese in cui «itava nel 2010 circa il 20% del fatturato totale niziano tutte le storie» da tre anni vive una stoper attestarsi all’8% nel 2013. «Bisogna far caria tormentata. Di rivolte e di tentativi di depire che l’Egitto non è solo Sharm El Sheikh mocrazia. Che hanno liberato energie, pae che anzi offre per gando però un prezzo tutto il resto dell’anno fortissimo sul fronte destinazioni sicure, turistico. Il settore assorbe il 12% della forL’allarme della Farnesina su confortevoli, piene di risorse naturali e artiza lavoro e contribuiSharm El Sheikh ha dato il stiche e con un rapsce al 22% delle entraporto qualità prezzo te in valuta estera: ma colpo di grazia alla imbattibile», preme il se nel 2010 a visitare destinazione. In 3 anni persi neo presidente di Al’Egitto erano stati più di 14,7 milioni di turi- 500mila viaggiatori. Il ministro stoi, Luca Battifora. A dare un sostegno ististi, nel 2013 sono sceZaazou: ci mancate tuzionale e aprire si a 9,5 milioni. Con guadagni passati da E le agenzie pagano il conto qualche spiraglio, è l’ambasciatore italia12,5 a 5,8 miliardi di dollari. Nel Mar Ros- Astoi e Ainet: vale oltre il 20% no a Il Cairo, Maurizio Massari: «Il nostro oso continentale di di tutto il comparto biettivo è di riportare il Marsa Alam, ben lonnumero di turisti itatano dalle rivolte, arliani in Egitto allo stesrivano soltanto gli eso livello del 2010, e siamo pronti a lavorare chi del divenire. Il conto, però, si paga lo stesinsieme ai nostri amici egiziani per raggiunso, ed è salato. Qui la "storia" sembra essersi gere questo risultato». Il forcing comunicatifermata di qualche anno. Una compagnia tevo è forte. D’altra parte è dura abbattere il lefonica comunica la "rivoluzione" con una muro della diffidenza e della disinformaziofrase del premier italiano, Silvio Berlusconi ne. «Il 20% dei clienti che decidono di non (si è dimesso nel novembre 2011, ndr): «Gli andare in Egitto, in particolare Mar Rosso e egiziani non stanno facendo nulla di nuovo. Costa Mediterranea – evidenzia Franco GatStanno facendo la storia. Come sempre». Il tinoni, presidente Ainet – rinunciano del tuttempo sospeso e la storia che si compie. Con to alla vacanza generando un danno econoun filo da riprendere, fra Egitto e Italia. In temmico non solo ai tour operator ma alle agenpi nuovi. Uniti da un unico destino. «United zie di viaggio stesse». O l’Egitto o niente. Per for Egypt». Uniti per l’Egitto. E con l’Egitto. il turismo italiano una tappa obbligata: l’uPerché il ritorno alla normalità nel Paese delnica destinazione a quattro ore di volo, per le Piramidi, culla di oltre tremila anni di citutte le stagioni e per tutte le tasche. Il rilanviltà, e la ripresa della macchina del turismo cio del settore passa da qui, dalla barriera cosono inesorabilmente legati alla ripresa del rallina del Mar Rosso, fra Marsa Alam e Hurturismo italiano e delle migliaia di aziende ghada; dalle dune dei deserti alle località del settore che vivono dei viaggi nel Medimediterranee di Marsa Matrouh e Alessanterraneo e nel Mar Rosso. «L’Egitto ha bisodria, o per Luxor sul Nilo. Egitto chiama Igno dell’Italia e l’Italia ha bisogno dell’Egittalia. Italia chiama Egitto. «Ci vediamo preto», è la sintesi efficace del ministro del Turisto», chiude il ministro Zaazou. «Arrivedersmo egiziano, Hisham Zaazou, confermato ci», è la risposta dei 700 agenti di viaggio, dalla nuova presidenza del generale Al Sisi. E pronti a tornare in provincia a vendere l’Espiega perché lo stesso ministero e l’Ente del gitto, le sue meraviglie, la sua storia. Come turismo egiziano in Italia abbiano promosso sempre. Senza timori. congiuntamente con Astoi Confindustria Viaggi (che rappresenta l’80% del mercato © RIPRODUZIONE RISERVATA U