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OGGI IN FAMIGLIA SALUTE E BENESSERE LA GINNASTICA DELLA FELICITÀ di Alice Corti - foto Alberto Bernasconi Milano, maggio P rovate a immaginare qualche tipo di ginnastica: c’è chi fa esercizi per dimagrire, chi per aumentare la resistenza agli sforzi e chi per... diventare felice. Avete capito bene: quest’ultimo proposito è qualcosa che non si misura in centimetri o in chili. Bensì è, a livello meno tangibile ma altrettanto importante, il raggiungimento di uno stato interiore di radiosità. Un esperto che da tempo studia il percorso per essere felici è Christian Boiron, direttore generale degli omonimi Laboratoires di medicinali omeopatici. Due anni fa, nel suo libro Siamo tutti fatti per essere felici (edito da Sperling & Kupfer), monsieur Boiron aveva proposto le sue rifessioni e un allenamento da seguire per almeno sei mesi. Alcuni degli esercizi proposti prevedono la meditazione quotidiana per qualche minuto o il perdonare se stessi per non essere perfetti. Obiettivo: diventare felici, consapevolmente. MOLTI CAMBIAMENTI POSITIVI Adesso è arrivata la conferma: il suo metodo è effcace. Una ricerca scientifca condotta dal sociologo Enrico Cheli dell’Università di Siena, con il supporto della Fondazione Onlus Holiversity, ha verifcato la validità della “ginnastica della felicità”. Per sei mesi sono stati posti sotto osservazione due gruppi di circa 40 volontari ciascuno, composti da maschi e femmine tra i 26 e i 70 anni. Il primo gruppo è stato invitato a leggere e studiare il libro di Boiron, a eseguire gli esercizi e a partecipare a tre incontri per apprendere meglio le tecniche spiegate nel volume. L’altro gruppo, defnito di controllo, non ha svolto invece alcun lavoro. Quali 102 FUNZIONA! ALLENATEVI MEZZ’ORA AL GIORNO L’HA INVENTATA IL DOTTOR CHRISTIAN BOIRON. E UNA RECENTE RICERCA SCIENTIFICA NE HA TESTATO L’EFFICACIA. IL SEGRETO? ESSERE SE STESSI. COME “MISTER OMEOPATIA” SPIEGA IN UN DECALOGO Christian Boiron, 66, è direttore generale dell’omonimo gruppo di famiglia specializzato in medicinali omeopatici. «Da quasi 50 anni m’impegno per capire come essere felici», racconta a Oggi. «Io lo sono? Sì, più di ieri e sicuramente meno di domani». sono i risultati? «Nel primo gruppo sono stati verifcati cambiamenti positivi a livello cognitivo, comportamentale ed emozionale», illustra il professor Cheli. Nel questionario presentato al primo gruppo dopo sei mesi dall’inizio dello studio, alla domanda «Rispetto all’inizio del corso, sei mesi fa, sente che è cambiato qualcosa nel suo stato di felicità?», il 64,7 per cento ha risposto «Mi sento “abbastanza” più felice» e il 29,4 «Mi sento “molto” più felice». Solo il 5,9 per cento non ha notato alcun cambiamento. Alla domanda «Qual è il suo parere complessivo su questo strumento per essere più felice?», il 35,3 per cento ha risposto «Abbastanza utile», il 47,1 «Molto utile» e il 17,6 «Utilissimo». «L’entità dei cambiamenti positivi è stata superiore a quella determinata “dal caso” (cioè dagli eventi indipendenti dallo studio del libro e dall’applicazione degli esercizi, ndr). E tutto ciò rafforza l’ipotesi che, seguendo opportune teorie e metodologie, è possibile imparare a essere più felici», conclude il docente universitario. Insomma, per la prima volta viene data una risposta scientifca a quella che poteva presentarsi solo come una questione flosofca. Ma, come tutte le ginnastiche, anche quella della felicità non è semplice. In particolar modo nei primi momenti è necessaria molta forza di volontà. Abbiamo chiesto spiegazioni a Christian Boiron. ATTENZIONE: IL PIACERE È UN’ALTRA COSA «Molte persone continuano a pensare che la felicità sia una questione di chance, di fortuna», spiega il dottor Boiron. «E più tengo corsi su questo argomento, più mi rendo conto che molte persone hanno diffcoltà a ● Da leggere: 9 mesi di ricette, di Anna Maria Marconi, Stefania Ronzoni e Lucilla Titta (Ponte alle Grazie) UNA RISATA SALVACUORE AD ALI SPIEGATE VERSO IL SORRISO Un’immagine che incarna il pensiero di Christian Boiron. «Abituatevi», dice, «a sdrammatizzare e sorridere. Diventerete anche più simpatici». Ridere stimola la parete delle arterie, favorendo il fusso del sangue, proprio come succede con l’esercizio fsico. GLI ALTI E BASSI DI UN ORMONE Si chiama orexina: è l’ormone che orchestra il risveglio alla mattina, ma governa pure la nostra felicità. Sale se sperimentiamo sensazioni positive, scende nelle situazioni stressanti. Si è anche scoperto che la sua assenza potrebbe essere legata alla comparsa di uno stato depressivo. PROVATE A METTERE IN PRATICA QUESTI DIECI ESERCIZI 1 Fate un patto con voi stessi. Al mattino, prima di bere il caffè, ripromettetevi di dedicare nell’arco della giornata 30 minuti a meditazione, rifessioni e improvvisazione creativa (come illustrano i punti 2, 3, 4 e 7). Meditazione-lampo. Se siete stressati o percepite una forte emozione (a casa o al lavoro), fermatevi anche solo per tre minuti. Fate stretching. Poi, seduti, in piedi o sdraiati, chiudete gli occhi, rilassate i muscoli e respirate profondamente, cercando di lasciare andare i pensieri. Ascoltatevi in profondità e chiedetevi «Che cosa voglio dalla mia vita?». 2 3 Scrivetelo su un taccuino da aggiornare giorno dopo giorno. All’inizio sarà diffcile. Magari partirete da cose come «Voglio una bella macchina». Poi vi renderete conto che la felicità è ben altro. Innanzitutto è star bene con se stessi. Rifettete su tematiche specifche che vi evocano emozioni. Scegliete parole come «fedeltà», «senso di colpa», «egoismo» e scrivete quello che vi viene in mente. Rileggete e integrate i vostri pensieri: arriverete a scrivere qualcosa di “equilibrato” che non vi farà provare emozioni forti. Circondatevi di persone che condividono il vostro progetto di vita. 4 5 Frequentate chi vi consente di manifestare il vostro essere autentico, senza giudicarvi. Non reprimete le emozioni, confessatele a chi vi sta vicino. Se state litigando con qualcuno fermatevi e ditegli: «In questo momento sono arrabbiato. Tu non c’entri, la rabbia è solo un mio confitto interno». Esprimere le emozioni aiuterà anche a litigare meno. Esprimete la personalità artistica. Ogni giorno, per 10 minuti, disegnate su un foglio o provate a suonare uno strumento: l’importante è improvvisare, “creare” qualcosa di assolutamente personale, senza seguire schemi o copiare cose già fatte da altri. 6 7 ● «Tiroide: meglio prevenire che curare» è il tema della Giornata mondiale della tiroide 2013, in programma il 25 maggio Sorridete. Chiudete gli occhi, rilassatevi e sorridete. Prestate attenzione alle modifcazioni che il sorriso innesca nella mente e nel corpo. Ripetetevi: «Stai tranquillo, va tutto bene». Permettetevi di non fare niente. Regalatevi tempo, a partire da pochi minuti. Vi troverete a scegliere con più oculatezza attività e amicizie, e anche a organizzarvi meglio. Sappiate perdonarvi. Alla sera, mentre rientrate a casa o prima di coricarvi, ripensate alla giornata. La perfezione non esiste: perdonatevi per le cose che non sono andate come avreste voluto. 8 9 10 103 OGGI IN FAMIGLIA SALUTE E BENESSERE parlarne. Invece io ripeto che tutti siamo fatti per essere felici. Esistono però dei condizionamenti che c’impediscono di diventarlo. Ma per iniziare bisogna fare attenzione a non confondere la felicità con il piacere. Siamo felici quando svolgiamo appieno il nostro ruolo nella società e quando ci vogliamo bene per come siamo fatti, nelle nostre incertezze e nelle nostre debolezze. Il piacere, invece, è sia fsico (e corrisponde alla soddisfazione di bisogni del corpo, come mangiare), sia psichico, per esempio se avvertiamo il bisogno di essere riconosciuti belli o intelligenti. Felicità e piaceri hanno origine in tre parti diverse del cervello: la prima però è legata alla parte neocorticale, propria dell’uomo, dove risiede l’intelligenza razionale». UN PERCORSO CONTINUO Secondo Boiron siamo quindi destinati a essere felici. «Soprattutto con il passare degli anni capiamo di aver sempre più bisogno di esserlo. Conoscendo il meccanismo giusto, lo diventeremo più facilmente», sottolinea lui. Che cosa bisogna fare? «Vi suggerisco di prendere coscienza di voler diventare felici: dedicate ogni giorno almeno 15-30 minuti a questo obiettivo», ricorda Boiron. «Poi chiedetevi cosa volete dalla vostra vita, che progetti avete: scrivete questi appunti su un quadernetto personale, che andrà arricchito giorno per giorno. All’inizio vi sembrerà diffcile, o banale. Però più andrete avanti, più il pensiero diventerà chiaro e attuabile». IL CAMPIONE? È UN MONACO Matthieu Ricard, 67, è un monaco buddhista parigino. Per l’Università del Wisconsin, che l’ha sottoposto a un’analisi delle reazioni cerebrali, Ricard può essere considerato «l’uomo più felice del mondo». 104 M Milano. Il dottor Christian Boiron nella sede milanese della sua azienda. A sinistra, il professor Enrico Cheli, che insegna Sociologia delle rrelazioni interpersonali all’Università di Siena: con una ricerca scientifca ha verifcato l’effcacia della «ginnastica della felicità» ideata da Boiron. h Ma esis esiste un punto di arrivo verso la felicità? «Assolutamente no: al contrario, è un percorso continuo, da coltivare. Dedicate del tempo alla meditazione: sedetevi nella posizione a voi più comoda, oppure camminate lentamente e, stando in silenzio, ascoltate il vostro respiro. In questo modo farete lavorare il cervello neocorticale, quello, cioè, che agisce sui meccanismi della felicità». Un altro suggerimento importante è prendere consapevolezza della propria personalità profonda. «Dobbiamo accettarci per come siamo e non cercare di diventare a tutti i costi quello che vorremmo essere». Qualche consiglio controcorrente? «Permettetevi di non fare niente per alcuni minuti. Trovate un posto tranquillo nel quale isolarvi: riuscirete a pensare alle cose veramente importanti e a selezionare con cura le attività da svolgere e le amicizie da coltivare. Infne, imparate a prendervi meno sul serio, a sdrammatizzare le vostre azioni e a sorri- dere». A sorridere? «Sì, chiudete gli occhi e sorridete. In poco tempo, riuscirete ad avvertire come il vostro corpo si rilassa e allenta le tensioni». OLTRE RICCHEZZA E SALUTE Certo, si potrebbe obiettare che è facile parlare di felicità quando una persona non ha problemi economici, diversamente da come sta succedendo in questo periodo di crisi. «Verissimo», risponde Boiron, «ma l’aspetto davvero importante è capire che la felicità non deriva né dalla ricchezza, né dalla salute. Possiamo avere una gamba rotta e provare un dolore fsico, ma essere allo stesso tempo felici». Dottore, ma lei lo è? «Da quasi 50 anni studio questo tema. E posso dire che... sì, sono felice. Lo sono più di ieri e sicuramente meno di domani: diventare felici è un esercizio quotidiano, che non si conclude mai». 700 MEDICI A DISPOSIZIONE DEI LETTORI ● La squadra dei nostri esperti di psicologia è contattabile per una consulenza gratuita nel canale Salute (curato dal mensile wellness OK ) sul sito www.oggi.it Alice Corti CONSULTATE I NOSTRI SPECIALISTI SUL SITO OGGI.IT ● La Giornata internazionale del sorriso viene celebrata ogni primo venerdì del mese di ottobre