INFORTUNISTICA STRADALE. RILIEVI NELLE

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INFORTUNISTICA STRADALE. RILIEVI NELLE
INFORTUNISTICA STRADALE. RILIEVI NELLE ROTATORIE (*)
di Paolo Girotti
Date le caratteristiche particolari delle intersezioni a rotatoria (sia geometriche che di paesaggio) si partirà con la
realizzazione quanto più precisa dell’eidotipo quale elemento essenziale per la successiva individuazione dei punti di
riferimento; infatti la scelta dei punti principali (capisaldi), rimane una scelta dello specialista che opera
scientemente una selezione delle opportunità che un punto offre di essere in posizione più ottimale rispetto ad un
altro, tenuto conto della “visuale libera” che i capisaldi possono garantire rispetto l’obiettivo di rilievo.
Vediamo ora come è possibile operare in una situazione di estremo disagio quale quella presente nelle rotatorie,
dovuta in particolare al traffico intenso nelle zone urbane, ovvero alla mancanza di punti di riferimento in aree
extraurbane, per la successiva restituzione grafica dell’area del sinistro.
Trattando la rilevazione delle rotatorie abbiamo specificato che si tratta di una infrastruttura caratterizzata da un
diametro, pertanto i riferimenti saranno quelli tipici della figura geometrica del cerchio (circonferenza, arco, raggio,
diametro, corda e saetta) ai quali possiamo aggiungere i sistemi tradizionali di rilevazione della “trilaterazione”; si
consideri inoltre che non sempre la zona centrale della aiuola è accessibile.
Il sistema che andiamo ad illustrare e che definiremo “RI.SA.P.”(1) consiste nel fare completo riferimento al solo
centro dell’anello quale figura autoreferenziale dell’intera area di intersezione, considerata sulla base della
identificazione di cerchi concentrici ove insistono i punti di interesse, come satelliti del “caposaldo unico del centro”;
ciò ha il notevole vantaggio che è quello di rendere possibile una restituzione grafica dell’area del sinistro anche in
assenza di capisaldi classici esterni alle rotatorie, quali spigoli di case, recinzioni , civici ecc.., In pratica è come
esistesse soltanto la rotatoria ed il nulla intorno.
Come fare
Nella figura 1 è evidenziata la prima operazione da eseguire, consistente nella identificazione di due punti sull’anello
esterno dell’aiuola centrale, del quale è misurata la distanza tra loro; successivamente si avrà cura di misurarela
distanza massima della corda dall’arco (vedi figura 2) in modo da potere determinare il raggio del cerchio (anello),
mediante la formula
R= h/2 + L²/8h.
sostituendo ai simboli le seguenti misurazioni:
h = lunghezza distanza massima corda-arco (definita anche saetta)
l = lunghezza corda (AB)
In sede di restituzione grafica il raggio ci darà la possibilità di realizzare l’anello sul quale riporteremoun punto A
corrispondente al primo caposaldo, per poi realizzare il secondo punto B semplicemente intersecando la retta
passante per il primo punto sulla circonferenza, alla misura corrispondente alla distanza tra i due riferimenti
(ovviamente in scala).
Aggiungere elementi al disegno
La larghezza delle corsie o della carreggiata, aggiunta al raggio dell’anello, renderà possibile la immediata
restituzione di detti elementi in quanto insistenti su cerchi concentrici al primo; anche parti delle isole spartitraffico,
quali i tratti curvilinei rivolti all’interno della rotatoria, possono essere tracciati allungando il raggio della distanza
intercorrente tra l’anello e il manufatto; questo ultimo sarà definito nella sua lunghezza intersecando la circonferenza
ottenuta con raggio iniziale allungato della larghezza carreggiata, debitamente intersecato dalla distanza dei suoi
estremi con i capisaldi (figura 3).
Il risparmio è immediato considerando che i punti C e D non devono essere “trilaterali” (misurazione da A ed una da B)
ma è sufficiente una sola misurazione (da A o da B) che interseca il tratto circolare già delineato. Ugualmente potrà
essere eseguito per identificare X e Y, tenendo conto che più ampio è l’angolo formato da XAB o YBA e maggiore sarà
la possibilità che i punti intersecanti la circonferenza esterna siano 2.
Veicoli e tracce
Per veicoli e tracce in genere meglio rivolgersi al sistema della trilaterazione con il vantaggio di utilizzare A e B come
capisaldi . Considerando la riduzione dei punti di conflitto rispetto una intersezione tradizionale, i punti A e B
costituenti la corda saranno identificati tenendo conto delle posizioni dei veicoli in modo da poterli agevolmente
rilevare senza ostacoli di sorta.
Vantaggi
I rilievi eseguiti con il sistema “RI.SA.P.” hanno il vantaggio di limitare l’esposizione del personale al traffico
veicolare che rimane limitatamente alla misurazione dei soli punti riferiti ai veicoli od alle tracce. Di più, le difficoltà
talora ricorrenti utilizzando capisaldi ricavati dalle isole spartitraffico in ingresso alle rotatorie, riguardavano la
restituzione grafica dell’anello centrale con le evidenti difficoltà di disegno in assenza della identificazione del
centro, a volte superate rilevando tratti della circonferenza alla stregua di una curva, con le relative difficoltà tipiche
del rilievo eseguito con la cordella che attraversa la carreggiata (sia tecniche che del personale esposto al traffico).
Suggerimenti:
Trattandosi di punti che sono scelti dall’operatore occorre:
•
determinare i due capisaldi in modo che entrambi “vedano” il luogo del sinistro, (per non avere ostacoli nella
rilevazione dei successivi punti);
•
scegliere il secondo caposaldo ad una distanza facilmente divisibile in 2 (esempio 10 metri), in modo da avere
agilmente fissato il punto mediano dal quale prende origine la saetta (perpendicolare alla corda sino ad incrociare
l’arco);
•
dal punto mediano tenere lo zero della cordella andando ad intersecare l’anello della circonferenza nella parte più
distante: quella rilevazione costituirà la perpendicolare esatta tra la corda e l’arco di circonferenza (saetta).
---------(*) Tratto dal CD ROM "Infortunistica stradale" di Paolo Girotti.
(1) Acronimo che raccoglie la sintesi delle operazioni di rilievo e corrispondente a “Rilievo satellitare punti”, ad
indicare una sorta di criterio autoreferenziale geometrico dell’anello centrale.