Elle Aprile 2015

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Elle Aprile 2015
C
asa staggiata, casa fortunata" potrebbe trasformarsi a breve i n una cantilena propiziatoria. I l neologismo deriva dall'inglese e sintetizza una tecnica d i
marketing immobiliare che prevede l'allestimento "teatrale" delle case per agevolarne la vendita o l'affitto.
I registi d i questa trasformazione si chiamano home
stager. Nel mondo anglosassone si tratta d i una realtà
professionale consolidata; da noi, al contrario, d i una
nuova professione che si va affermando ora per contrastare la stagnazione del mercato immobiliare.
Tra i pochi professionisti nostrani d i lungo corso c'è
Emanuela Ricciardi, home stager quasi per caso dagli
anni '80. «Ai tempi dell'università ero ospite d i mio
fratello i n Ohio e, capirete, non c'era molto da fare! Così
m i sono iscritta a u n corso d i home staging. I n Italia non
ne avevo mai sentito parlare. I l nostro mercato immobiliare, d'altra parte, era molto meno fluido. Dal 2008,
però, basta un'occhiata
ai siti d i compravendita
per capire che i tempi
sono cambiati, circolano meno soldi e meno
mutui, e per far fruttare
u n i m m o b i l e bisogna
chesiacompetitivo.il
lavoro dell'home stager è
UNA CASA
proprio questo: rendere appetibile u n immobile, qualunque esso sia, esaltandone la vivibilità».
OBIETTIVO AMBIENTI NEUTRI
Se architetti e interior designer pensano la casa i n torno alla personalità d i chi ci abita, l'obiettivo dell'home stager è invece "neutralizzare" g l i ambienti, senza
però togliere loro atmosfera e calore. Avete presente i
cataloghi IKEA o le foto d'interni delle riviste d'arredamento? Quello è l'effetto che u n home stager ricerca lavorando per lo pivi sui colori, sull'illuminazione,
sulla pulizia e i l decluttering - ovvero l'organizzazione
e la valorizzazione degli spazi - senza far ricorso a i n terventi strutturali o acquisti importanti. I l budget a
disposizione è sempre contenuto e varia dallo 0,6 a l l ' I
per cento del valore dell'immobile. Per descrivere i l
suo lavoro, i n termini a noi piti familiari, Emanuela lo
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da set
Sì chiamano "home stager"
e sono i maghi dell'allestimento.
Con pochi soldi e qualche piccolo
ritocco, sanno rendere qualsiasi
abitazione unica e appetibile per
la vendita o per l'affitto.
Miracolo? No, prodigi del
marketing
di
STEFANIA
BONACINA
elle n u ove p rof e s s i o n
L'home stager sa come
valorizzare una c a s a .
progetto d i allestimento giocato sui toni del bianco e
del blu. I n una sola giornata hanno ordinato le stanze,
eliminato molte sedie e cambiato la loro disposizione
per rendere g l i ambienti piìi accoglienti, valorizzato
l'affaccio sul terrazzino, prima nascosto dai tendaggi,
e creato punti focali strategici nelle stanze usando le
luci. L'acquirente m i ha confidato che lo avevano colpito
subito la finitezza, l'ariosità e l'atmosfera morbida e io
sono rimasto piacevolmente sorpreso dall'esperienza,
non solo per la soddisfazione d i aver venduto la casa i n
meno d i due settimane, ma per aver imparato a rivalutare i l mio approccio agli spazi. Per ora, la mia amata
Mona Lisa è i n u n armadio della mia nuova casa i n
attesa che trovi per lei l'ubicazione migliore».
declina i n scala minore: «Quando decidiamo d i vendere la nostra auto ci premuriamo di portarla a lavare,
svuotiamo i l bagagliaio, togliamo d i mezzo i l mazzo
d i corni che ci ha regalato la zia e, spesso, investiamo
qualche soldo per cambiare i tappetini e riparare piccoli guasti». L'home stager fa lo stesso i n uno spazio
più grande, con l'intento d i colpire al cuore i l futuro
acquirente nel piii breve tempo possibile. «La casa è
un acquisto importante ed emozionale: noi vogliamo
ottenere l'effetto " W o w ! " appena si varca la soglia d i
un appartamento», sancisce Emanuela.
E "Wow, voglio vivere q u i ! " deve aver pensato l'acquirente d i uno dei piià recenti i m m o b i l i staggiati a
Trastevere da Emanuela e dalla sua socia Eleonora,
a giudicare dal racconto dell'ex proprietario, Alvaro
Casata: «La casa rispecchiava la mia personalità: l'arredamento era i n stile "pop-vittoriano" con tendaggi
audaci, u n sovraffollamento d i mobili, vetrine d i bicchieri dai colori sgargianti e quadri conturbanti, come
una Mona Lisa d i Basquiat che troneggiava sul letto.
Le home stager m i hanno spiegato che avrebbe potuto
intimidire g l i acquirenti e m i hanno coinvolto i n u n
«Capita spesso che a rimanere sorpresi dall'allestimento siano i proprietari stessi», sostiene Emanuel
De Marco, immobiliarista d i Vicenza con la passione
dell'home staging. «Un professionista vede e immagina
gli spazi come u n proprietario - anche per abitudine non sa fare. Non sono solo gli acquirenti a essere spesso
a corto d i tempo e risorse o p i g r i e p r i v i d'immaginazione... M i è addirittura capitato che una ragazza
abbia deciso d i tenere per sé l'immobile "staggiato",
dicendomi che non aveva mai immaginato le potenzialità della sua casa».
IL COINVOLGIMENTO DEI PROPRIETARI
«Per fare questo lavoro ci vuole molto tatto, però.
Maneggiare g l i oggetti d i una famiglia o chiedere d i
mettere i n cantina u n mobile che opprime una stanza
è u n intervento, per certi versi, invasivo. L!home stager
deve saper comunicare efficacemente e coinvolgere
i proprietari, proprio come fossero attori dell'allestimento "teatrale", soprattutto quando la casa è abitata
e saranno presenti durante le visite. I l problema, per
mia esperienza, non è mai la soddisfazione del cliente,
semmai far comprendere i vantaggi dell'home staging e
m i riferisco, ahimè, anche e soprattutto ai professionisti
del mercato immobiliare. I n America i l 90 per cento
delle case viene "staggiato", da noi dubito si arrivi a l l ' I
per cento! È anche una questione d i mentalità: per noi
la casa è sempre u n "focolare", per g l i americani u n
"prodotto"».
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"Bastano pochi accorgimenti per far spiccare
una casa rispetto alle abitazioni concorrenti'
A m y Lentini, americana doc e presidente d i Stageà
Homes, l'associazione italiana home stager (vedi riquadro), è convinta che le percentuali abbiano esponenziali prospettive anche grazie "alla crescente richiesta
d i micro ricettività, per esempio a Milano i n occasione
dell'Expo". L'home staging, infatti, è una professione
dall'animo versatile, come dimostra l'esperienza d i
Andrea Gilardoni e Aronne Comai.
«L'arredamento è una nostra grande passione e i l
primo allestimento lo abbiamo tentato per far fruttare d i piìi una nostra piccola proprietà i n Francia. I l
successo è stato evidente al punto che alcuni amici,
proprietari d'immobili i n località turistiche, ci hanno
chiesto d i intervenire sui loro appartamenti. Abbiamo
incominciato così questa nuova attività che ci occupa
ormai sempre più tempo». Andrea prosegue: «Per gli
allestimenti, fatta salva la necessaria attenzione alla
luce e alle tinte, lavoriamo molto sui dettagli. Dal pezzo
recuperato i n un mercatino d'antiquariato che nobilita
u n salotto alle dotazioni d i bagno e cucina, che sono
spesso una nota dolente nelle case d i vacanza. L'atmosfera che cerchiamo d i ricreare è quella d i u n hotel d i
charme e bastano pochi accorgimenti per far spiccare
una casa rispetto alle "concorrenti". Una glacette ben
posizionata, per esempio, solletica la fantasia dei possibili affittuari, facendo loro immaginare u n soggiorno a cinque stelle! Tuttavia, u n buon intervento mal
fotografato rischia d i essere inutile perché i l mercato
immobiliare si muove, soprattutto per g l i affitti, sulla
vetrina d'internet e a catturare l'attenzione sono le i m magini. Per questo, dopo aver realizzato l'allestimento,
gran parte del nostro lavoro si gioca sulle fotografie
d'interni d i cui si occupa Aronne, che è u n illustratore
professionista».
L'IMPORTANZA DELLE FOTO DI QUALITÀ
La fotografia d'interni, insomma, sta all'home staging come la ciliegina sulla torta, al punto da essere,
insieme ai trucchi pratici del mestiere, principale materia d'insegnamento nei corsi per diventare dei professionisti. Sergio Poma, direttore d i una delle prime
scuole d i home staging i n Italia (vedi riquadro i n questa
pagina), racconta: «A oggi abbiamo formato circa 450
home stager. I n prevalenza si sono iscritti agenti i m mobiliari, geometri e architetti, ma non ritengo che
i l futuro della professione sia limitato ai soli esperti
del settore. La maggior difficoltà con quest'ultimi, piìx
avvantaggiati nelle competenze specifiche, è convincerli della validità d i u n lavoro non duraturo, effimero. Ed è la stessa sfida che pongono i clienti ai quali
bisogna spiegare come u n piccolo investimento, cui
sono poco inclini al momento della vendita, possa i n vece favorirli. N o n si tratta d i far miracoli o ingannare
l'acquirente; u n allestimento non raddoppia i l valore
d i un'immobile, ma rende una casa unica e, quindi,
competitiva sul mercato. Grazie all'allestimento si
evitano, inoltre, lunghe attese o continui rilanci d i
offerta che sono, a conti fatti, molto più dispendiosi
dell'intervento stesso». Gli home stager non hanno la
bacchetta magica, insomma, ma sanno come dare u n
tocco magico alla casa!
Stefania Bonacina ®
: PER IMPARARE L'ARTE
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L'Associazione italiana Home Stager,
Staged Homes, promuove la visibilità
della professione di home stager e forma
professionisti del settore.
A tal fine, l'associazione o r g a n i z z a corsi di
formazione professionale e master con
certificazione a R o m a , Milano, Firenze e
Bologna. Inoltre, una sezione del sito
w w w . s t a g e d h o m e s . i t - dove si trovano
tutte le info utili sui corsi e sulla
professione - è dedicata al " p r i m a - d o p o "
di molti interventi. Home Staging School è
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insegnanti P a o l a M a r e l l a (protagonista
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S.8.