Ileana Colzani, Giovanna Esposito e Costanza Marzotto
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Ileana Colzani, Giovanna Esposito e Costanza Marzotto
Convegno internazionale PRENDIAMOCI CURA DI ME Pratiche e innovazioni in tutela dei minori GRUPPI DI PAROLA PER FIGLI «AFFIDATI» E «AFFIDATARI» Rimini, 13 e 14 maggio 2016 Dr.ssa Ileana Colzani, psicologa, coordinatrice équipe affidi Dr.ssa Giovanna Esposito, assistente sociale équipe affidi Sineresi Società Cooperativa Sociale Prof.ssa Costanza Marzotto, psicologa e mediatrice familiare Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla famiglia Università Cattolica Sacro Cuore, Milano © Colzani I., Esposito G. e Marzotto C. – Convegno internazionale “Prendiamoci cura di me. Pratiche e innovazioni in tutela dei minori” – 13 e 14 maggio 2016 Servizio affidi Provinciale Ente gestore Sineresi Società Cooperativa Sociale Il Servizio affidi provinciale nasce nel 2008 grazie alla convergenza di interessi e di risorse in materia di affidamento familiare provenienti dall’ente pubblico (Ambiti distrettuali di Bellano, Lecco e Merate, Provincia di Lecco) e dalla cooperazione sociale (Consorzio Consolida e Il Talento cooperativa sociale onlus), con il contributo di Fondazione Cariplo. Oggi il servizio è interamente sostenuto dagli Ambiti distrettuali e, a seguito del processo di fusione delle cooperative «Il Talento cooperativa sociale onlus» e «La linea dell’arco», lo stesso è gestito da «Sineresi Società Cooperativa Sociale». • Il Servizio definisce e caratterizza le attività di promozione, formazione e accompagnamento dell’esperienza affidataria secondo una modalità prevalentemente gruppale. Nello specifico l’équipe affidi ha proposto e sviluppato prima i Gruppi di parola per i minori in affido e a seguito per i figli delle famiglie accoglienti grazie ad una sperimentazione innovativa, nata dalla collaborazione con il supervisore del Servizio Affidi, prof.ssa Costanza Marzotto, psicologa e mediatrice familiare presso il Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla famiglia dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano. Il Gruppo di Parola nasce dalla ricerca (sviluppata in Canada da L. Fillion e in Francia da M. Simon) di «buone prassi» di ascolto e di supporto dei figli che stanno vivendo la separazione dei propri genitori. Tale modalità è stata introdotta in Italia dai professionisti del Centro di Ateneo e gode di un marchio registrato nel 2013. • © Colzani I., Esposito G. e Marzotto C. Convegno internazionale Prendiamoci cura di me. Pratiche e innovazioni in tutela dei minori 13 e 14 maggio 2016 Essere accolto e accogliere L’esperienza di sostare per un periodo più o meno lungo presso un altro nucleo famigliare è per alcuni bambini e ragazzi un evento assai critico e denso di sentimenti contrastanti. Il legame con il nucleo d’origine in difficoltà e le relazioni con padre e madri affidatari ed eventuali altri figli di questo gruppo che li accoglie temporaneamente aprono una serie di quesiti, dubbi, preoccupazioni a cui cercare di dare non tanto una risposta certa ma almeno cercare insieme un senso. Il confronto con altri bambini che stanno vivendo lo stesso itinerario esistenziale facilita la nominazione di episodi di vita quotidiana a casa e a scuola e aiuta ciascuno di essi ad individuare modalità sufficientemente buone per vivere al meglio l’esperienza di affido (Colzani I., Marzotto C., Appartenere a due famiglie: il gruppo di parola con figli in affido, Gruppi di parola per la cura dei legami familiari a cura di Costanza Marzotto, Franco Angeli, Milano, 2015). I bambini che vivono l’esperienza di accoglienza di un bambino nella propria famiglia talvolta non sanno bene come esprimere i sentimenti legati a questa trasformazione famigliare, che modifica le relazioni tra mamma e papà, tra genitori e figli, tra fratelli. A volte provano gelosia per il nuovo arrivato, desiderano incontrare e conoscere il bambino, essere d’aiuto a mamma e papà ma possono sentirsi disorientanti da alcuni comportamenti del bambino in affido, dai suoi silenzi e non comprendere le preoccupazioni dei genitori. La partecipazione al gruppo e la comune esperienza di appartenere a una famiglia solidale permette ai partecipanti di dare parola alle emozioni e ai sentimenti e di individuare le strategie di fronteggiamento alla situazione di eventuale conflitto e di trasformazione delle relazioni che l’accoglienza comporta. © Colzani I., Esposito G. e Marzotto C. – Convegno internazionale “Prendiamoci cura di me. Pratiche e innovazioni in tutela dei minori” – 13 e 14 maggio 2016 Struttura dei Gruppi di Parola Un incontro di presentazione della proposta agli adulti. Quattro incontri di due ore ciascuno a cadenza settimanale. Il quarto incontro è diviso in due momenti: la prima ora con i bambini e la seconda con gli adulti di riferimento (genitori naturali/affidatari nel GdP per i figli «affidati» e genitori affidatari nel GdP per i figli «affidatari») per uno scambio tra genitori e figli. Il conduttore incontra gli adulti di riferimento in un momento successivo per parlare dell’esperienza di partecipazione dei bambini e ragazzi al Gruppo di Parola. Setting specifico: numero partecipanti (ridotto), età, numero di incontri. Individuazione di una sede adeguata. Cornice: confidenzialità, rispetto e consenso. Ritualità: scansione del tempo e organizzazione dello spazio (accoglienza, attivazioni, merenda, proposte di esperienze, congedo) Brevità Strumenti: parola, disegno, emoticon, lettura libri, giochi di ruolo. Temi: il processo di ciascun attore all’interno del percorso di accoglienza, l’affidarsi a un’altra famiglia, l’appartenenza a due luoghi di vita, il conflitto e le strategie di fronteggiamento. © Colzani I., Esposito G. e Marzotto C. – Convegno internazionale “Prendiamoci cura di me. Pratiche e innovazioni in tutela dei minori” – 13 e 14 maggio 2016 Gli obiettivi dei Gruppi di Parola Contrastare l’isolamento favorendo un contatto con altri bambini «affidati» e «affidatari» che vivono l’esperienza di affidamento familiare. Reperire informazioni per capire meglio quanto accade. Sostenere il riconoscimento delle proprie emozioni e facilitare l’espressione delle proprie sentimenti per poterle affrontare in modo più adeguato. Favorire la costruzione di una successione di eventi e aprire ad uno spazio di prefigurazione di ciò che potrà accadere. Rendere dicibile e sostenibile il conflitto (nello specifico dei minori affidati il «conflitto di lealtà»). Facilitare la ricerca di strategie per sostenere l’esperienza di affido e l’attivazione di un dialogo maggiore con gli adulti di riferimento. © Colzani I., Esposito G. e Marzotto C. – Convegno internazionale “Prendiamoci cura di me. Pratiche e innovazioni in tutela dei minori” – 13 e 14 maggio 2016 Il Gruppo di Parola per i figli «affidati» - - Soggetti coinvolti: conduttori (professionisti del Servizio Affidi Provinciale specificamente formati alla conduzione dei GdP), figli «affidati», genitori affidanti, genitori affidatari, Servizio sociale territoriale, Servizio Tutela minori, Servizi specialistici. Struttura del processo di attivazione del GdP: contatto con i servizi di riferimento per il minore; raccolta del consenso informato dei genitori affidanti; incontro di presentazione della proposta ai genitori affidanti e affidatari; quattro incontri a cadenza settimanale di due ore ciascuno con i figli «affidati». Al quarto incontro sono invitati gli adulti di riferimento del minore; incontro conclusivo con i genitori affidanti e affidatari. Strumenti: Emoticon - Calligramma Cartellone delle case - Lettera Doppia Luna - Merenda Collage - ecc. Narrazione Libri Drammatizzazione © Colzani I., Esposito G. e Marzotto C. – Convegno internazionale “Prendiamoci cura di me. Pratiche e innovazioni in tutela dei minori” – 13 e 14 maggio 2016 © Colzani I., Esposito G. e Marzotto C. – Convegno internazionale “Prendiamoci cura di me. Pratiche e innovazioni in tutela dei minori” – 13 e 14 maggio 2016 La lettera ai genitori Cari Genitori, vorremmo spiegarvi cosa abbiamo fatto al Gruppo di Parola. Abbiamo parlato dell’affido e abbiamo scoperto che è faticoso. Per uno di noi è stato noioso venire al Gruppo di Parola. È stato difficile allontanarsi dai genitori e quando ci hanno detto dell’affido, ci siamo sentiti: tristi, soli, abbandonati, con i sensi di colpa perché pensavamo che la causa dell’allontanamento fossimo noi. Nell’affido ci sono anche momenti positivi: nuovi luoghi a cui adattarsi, nuove persone, affezionarsi ai genitori affidatari. Cara mamma e caro papà, come vi sentite senza di noi? Avremmo anche un’altra domanda: siccome ci siamo affezionati ai genitori affidatari ,quando finisce l’affido, è difficile accettare di separarsi dalla famiglia affidataria. Cosa si può fare? Grazie di averci ospitati nelle vostre famiglie e grazie della vostra attenzione. Il Gruppo di Parola V. M. F. A. E. S. Le parole dei genitori «affidanti» Mi manchi tanto, io sono sempre con te, tutto questo un giorno finirà, ti voglio bene anche se è faticoso per tutte e due, ti auguro di stare serena E’ dura stare lontano dai propri cari, ma nello stesso tempo sono contento che in affido stia con persone che gli vogliono bene e che non cercano di sostituirsi ai genitori veri ma che aiutano nel migliore dei modi a crescere non facendo mancare nulla e mantenendo saldi i legami © Colzani I., Esposito G. e Marzotto C. – Convegno internazionale “Prendiamoci cura di me. Pratiche e innovazioni in tutela dei minori” – 13 e 14 maggio 2016 © Colzani I., Esposito G. e Marzotto C. – Convegno internazionale “Prendiamoci cura di me. Pratiche e innovazioni in tutela dei minori” – 13 e 14 maggio 2016 Le parole dei genitori «affidatari» Mi sono sempre chiesta cosa hai provato la prima sera a casa mia: tutto nuovo senza la tua mamma … Mi sono immedesimata e ho cercato di immaginare come sarei stata io al tuo posto e ho promesso a me stessa di darti il meglio, di farti vivere il tempo con me il più serenamente possibile, chissà se ci riuscirò? E’ difficile fare la mamma affidataria. Mi sono creata un ruolo che non conoscevo. Ora so ch ti voglio bene e comunque vada spero che tu stia bene E’ stato emozionante ascoltare la vostra lettera e i vostri pensieri. E’ stato facile aprire la porta di casa per accoglierti, più difficile è stato aprire il cuore. Ti voglio bene Questa esperienza ha fatto crescere molto me e dato un valore alla vita in più. Grazie Il Gruppo di Parola per i figli «affidatari» Soggetti coinvolti: conduttori (professionisti del Servizio Affidi Provinciale specificamente formati alla conduzione dei GdP), figli «affidatari», équipe affidi provinciale. Struttura del processo di attivazione del GdP: - condivisione in èquipe dei figli «affidatari» da coinvolgere; - raccolta del consenso informato dei genitori affidatari; - incontro di presentazione della proposta ai genitori affidatari; - quattro incontri a cadenza settimanale di due ore ciascuno con i figli «affidatari». Al quarto incontro sono invitati gli adulti di riferimento del minore; - incontro conclusivo con i genitori affidatari. Strumenti: - Emoticon - Calligramma - Cartellone delle case - Lettera - Doppia Luna - La merenda - Collage - ecc. - Narrazione - Libri - Drammatizzazione © Colzani I., Esposito G. e Marzotto C. – Convegno internazionale “Prendiamoci cura di me. Pratiche e innovazioni in tutela dei minori” – 13 e 14 maggio 2016 La lettera ai genitori Cari genitori, in questi quattro incontri siamo riusciti a esprimere delle emozioni che non riuscivamo a trasmettere: la rabbia, la solitudine, la gioia, la tristezza. Abbiamo capito e condiviso che l’affido è una sequenza di emozioni che si contrastano. A volte ci sentiamo pensierosi e a volte gioiosi. In certi momenti preferiremmo mandarlo/a via e stare soli con la nostra famiglia (con voi) perché l’affido è difficile. A volte bisogna litigare per un programma televisivo, altre, invece si va d’accordo. Gli spazi si sono ristretti perché c’è un bambino/a in più: il divano, dove prima si poteva stare sdraiati, ora ci dobbiamo adattare. Ad alcuni di noi è stato dedicato poco tempo, mentre prima i genitori stavano più con noi a parlare, a coccolarci, a giocare adesso devono pensare anche al bambino/a che abbiamo accolto. Al Gruppo di parola ci siamo riuniti per darci dei consigli e delle soluzioni. Qualcuno ha imparato a cedere, altri hanno avuto un bambino/a in più a cui voler bene e da gestire. E’ stato bello conoscere la famiglia allargata del bambino/a perché anche se hanno dei problemi, hanno qualcosa di bello. Vi ringraziamo per l’affido di questi bambini/e e per averci mandato al Gruppo di parola. N. G. F. T. © Colzani I., Esposito G. e Marzotto C. – Convegno internazionale “Prendiamoci cura di me. Pratiche e innovazioni in tutela dei minori” – 13 e 14 maggio 2016 © Colzani I., Esposito G. e Marzotto C. – Convegno internazionale “Prendiamoci cura di me. Pratiche e innovazioni in tutela dei minori” – 13 e 14 maggio 2016 Le parole dei genitori affidatari Grazie, siamo orgogliosi di voi e siamo felici di avere due bambine così! Capiamo la vostra fatica e, se vi dobbiamo dire la verità, a volte la sentiamo anche noi…ma noi sentiamo anche la vostra forza e quella della nostra famiglia. Io e il papà crediamo che questa esperienza possa aiutare la bambina che c’è stata affidata e che sia anche importante per noi quattro perché ci insegna a voler bene anche quando è un po’ difficile.Vi vogliamo bene anzi benissimo! E’ bello ascoltare la vostra voce, perché è vero che siete voi i primi attori in questo viaggio speciale dell’affido e la nostra paura è che voi possiate pensare che noi vogliamo più bene al bimbo in affido che a voi. Ma non è vero perché il nostro cuore è così grande che c’è posto per tutti. Grazie! Colpisce la gelosia di alcuni bambini, giusta, legittima. A volte effettivamente si corre il rischio di dare qualche attenzione in più al bimbo in affido. E’ però bello sentire da loro la gioia di avere e accogliere un bimbo in difficoltà. Ascoltare i pensieri dei bambini mi muove commozione, sofferenza e dispiacere per l’esperienza avuta con l’affido, ma è una sofferenza che con il tempo diventa quasi dolce, perché assume un significato… © Colzani I., Esposito G. e Marzotto C. – Convegno internazionale “Prendiamoci cura di me. Pratiche e innovazioni in tutela dei minori” – 13 e 14 maggio 2016 “…finché esisteranno relazioni di parola, non saremo mai soli” “…condurre gruppi di bambini in crisi familiare in modo che possano, sotto la guida di professionisti sensibili e competenti, darsi facoltà di parola: esprimersi, dialogare, confrontarsi, compiere delle mosse che, per quanto semplici, cambiano la posizione sulla scacchiera del mondo nella misura in cui da “parlati” divengono “parlanti”. Saranno poi i genitori a essere convocati per ascoltarli, secondo un dove, un quando e un come che saranno i bambini stessi a governare. …il procedimento può sembrare facile ma non basta mettere insieme alcuni bambini, guidati da un adulto, per costituire un “Gruppo di parola”, occorre che il conduttore sia motivato, formato e competente, che sia capace di riflettere su se stesso controllando le implicazioni personali, che sappia mantenersi a giusta distanza riconoscendo la priorità dei genitori. Spesso basta sollecitare la sicurezza, la fiducia, l’autostima dei genitori per farli sentire capaci di comprendere il figlio e di aiutarlo. Offrire facoltà di parola a padre e madre, convocati dal figlio, fa sì che trovino in se stessi la capacità di risolvere le loro difficoltà” Silvia Vegetti Finzi, Gruppi di parola per la cura dei legami familiari © Colzani I., Esposito G. e Marzotto C. – Convegno internazionale “Prendiamoci cura di me. Pratiche e innovazioni in tutela dei minori” – 13 e 14 maggio 2016 Bibliografia Testi disponibili per il Gruppo di Parola - Bonaldo F., Un bambino in… “affitto”, Primi Passi, Padova, 2010 - Ferraroli C., Alina e un bambino da accogliere, Fabbrica dei Segni, Milano, 2012 - Les Belles Histoires, La petite fille qui n’avat pas de nom, 1983 - Malfanti S., La storia di Titti, Books & Company, Livorno 2005 - Malfanti S, Barsottini S., Titti è tutti noi, Books & Company, Livorno, 2005 - Malfanti S, Basottini S., Titti,Talita e Tutti, Books & Company, Livorno 2005 - Masini B., Montanari D., Una vice mamma per la principessa Martina, Carthusia, Milano, 2008 - Rete “Bambini e Ragazzi al Sud”, Il diario di Fandino, La Meridiana, Molfetta, 2001 - Colombo A., Esposito G., Ferraroli C., Panzeri P., Dove è finito Karim?, Fabbrica dei Segni, Novate Milanese, 2014 - Colombo A., Esposito G., Ferraroli C., Il giardino di Aita e Baba, Fabbrica dei Segni, Novate Milanese, 2014 - Colombo A., Colzani I., Esposito G., Ferraroli C., Panzeri P., Anitchè, Fabbrica dei Segni, Novate Milanese, 2014 Testi di riferimento - Greco O. (2006), Il lavoro clinico con le famiglie complesse. Il test La doppia luna nella ricerca e nella terapia, FrancoAngeli, Milano - Greco O., Iafrate R. (2001), “Figli al confine. Una ricerca multimetodologica sull’affidamento familiare”, FrancoAngeli, Milano - Marzotto C., a cura di (2010), I Gruppi di parola per i figli di genitori separati,Vita e Pensiero, Milano - Marzotto C., a cura di (2015), I Gruppi di parola per la cura dei legami familiari, FrancoAngeli, Milano - Saviane L., Comelli I. (2013), Affido familiare. Sguardi e orizzonti dell’accoglienza,Vita e Pensiero, Milano © Colzani I., Esposito G. e Marzotto C. – Convegno internazionale “Prendiamoci cura di me. Pratiche e innovazioni in tutela dei minori” – 13 e 14 maggio 2016