Lucidi della prima esercitazione
Transcript
Lucidi della prima esercitazione
CAP. 2 BLANCHARD INTRODUZIONE ALLE PRINCIPALI GRANDEZZE ECONOMICHE Argomenti trattati: • Definizione Prodotto interno lordo (Pil) • Pil reale e nominale • Inflazione • Occupazione e disoccupazione • Contabilità nazionale 1 Prodotto interno lordo – PIL (o GDP) Valore dei beni e servizi finali prodotti in un’economia in un determinato periodo di tempo Elementi della definizione: a) Il Pil è una misura del VALORE della produzione NON della QUANTITA’ prodotta Due ragioni: • I beni sono eterogenei (hanno diverse unità di misura) • I beni hanno valore diverso 2 Utilizzando il valore dei beni: • si sommano grandezze omogenee (con la lira come unica unità di misura) • si ponderano le unità prodotte per il loro prezzo (Problema: Quali prezzi?) b) Il Pil è una misura della produzione di un determinato PERIODO DI TEMPO • Si riferisce ai beni prodotti in un intervallo non ai beni esistenti in un certo istante • Il periodo di tempo considerato è di norma un anno 3 c) Nel calcolo del Pil si considerano solamente beni e servizi FINALI • Vengono esclusi i beni intermedi rappresentati dai beni che sono utilizzati come input nella produzione di altri beni. • Scopo: evitare la duplicazione nel conteggio Esempio Economia → 3 settori agricoltore mugnaio panettiere 1) Agricoltore • Non usa materie prime o input • Produce grano → 100 4 2) Mugnaio • Acquista il grano→100 • Utilizza il grano per produrre farina→150 3) Panettiere • Acquista la farina→150 • Utilizza la farina per produrre pane→250 Quanto è il PIL dell’economia ? • NON è pari alla somma 100+150+250 perché alcuni beni sono intermedi • Il calcolo corretto esclude i beni intermedi (grano e farina) Pil = Valore del pane = 250 5 “DEFINIZIONI “ ALTERNATIVE DEL PIL I. Il Pil è pari al valore dei beni e servizi finali prodotti nell’economia II. Il Pil è pari alla somma del valore aggiunto dei diversi settori dell’economia III. Il Pil è pari alla somma dei redditi percepiti nell’economia 6 Esempio Economia → 2 settori Produz. legno Produz. tavoli 1) Produzione di legno • Non usa materie prime o input • Produce legno → 100 Consideriamo due altri aspetti del settore: • Valore aggiunto del settore (V.A.) V.A.= Valore della produzione del settore – Valore degli input utilizzati In questo caso V.A.= 100 – 0 = 100 7 • Distribuzione dei ricavi ottenuti Per produrre legno si utilizza lavoro Salari 50 Ricavo 100 Profitti 50 2) Produzione di tavoli in legno • Acquista il legno→100 • Utilizza il legno per produrre tavoli→500 Inoltre: • Valore aggiunto = valore tavoli – valore input = 500 – 100 = 400 8 • Distribuzione dei ricavi ottenuti Ricavo 500 Costi acquisto 100 Salari 300 Profitti 100 Quanto è il PIL dell’economia ? I) Pil = valore dei beni finali → tavoli = 500 II) Il Pil è pari alla somma del valore aggiunto dei diversi settori dell’economia 9 Infatti V.A. settore legno V.A. settore tavoli ∑V.A. 100 400 500 = Pil III) Il Pil è pari alla somma dei redditi percepiti nell’economia Settore legno Settore tavoli ∑ Redditi Salari 50 Profitti 50 Salari 300 Profitti 100 500 = Pil NB In questo schema rientrano anche le IMPOSTE 10 Intuizione: • ∑V.A. ⇒ PIL = ∑ Contributi dei diversi settori al prodotto finale • ∑Redditi ⇒ PIL = ∑ Remunerazioni di chi ha contribuito a produrre 11 DIFFERENZA FRA PIL E PNL PIL – Prodotto Interno Lordo ⇒ Criterio GEOGRAFICO Considera la produzione effettuata in Italia indipendentemente dalla nazionalità di chi produce PNL – Prodotto Nazionale Lordo ⇒ Criterio di CITTADINANZA Considera la produzione effettuata dai cittadini italiani indipendentemente da dove si produce ⇓ Rispetto al PIL ⇒ esclude i beni prodotti in Italia da stranieri (es. Coca Cola prodotta in Italia) e include i beni prodotti all’estero da italiani (es. pasta Barilla prodotta in USA) 12 PIL – VARIABILI RILEVANTI I dati sul Pil sono raccolti dagli Istituti di Statistica (Istat, Eurostat,…) Variabili più economica: rilevanti per l’analisi livello assoluto ⇒ dimensione di un’economia Pil ⇒ reddito individ. Pil pro capite = n °abit. Pil t − Pil t -1 Crescita del Pil = ⇒ dinamica Pil t -1 Il Pil è la variabile centrale della CONTABILITA’ NAZIONALE 13 Contabilità nazionale ⇒ Sistema di conti che descrive l’evoluzione del livello, della composizione e della distribuzione della produzione. PIL REALE E NOMINALE Valore dei beni ⇒ Quantità x Prezzi di mercato Quali prezzi? Pil NOMINALE – Valore di beni e servizi finali calcolato utilizzando quantità correnti e prezzi correnti Pil REALE – Valore di beni e servizi finali calcolato utilizzando quantità correnti e prezzi di un anno di riferimento (detto “anno base”) 14 Esempio Un solo bene anno 2000 2001 quantità 100 103 prezzo 100 102 Pil nominale2000 = prezzo2000 x q.tà2000 = 100x100 =10000 Pil nominale2001 = prezzo2001 x q.tà2001 = 102x103=10506 Crescita del Pil nominale Pil nom 2001 − Pil nom 2000 = = Pil nom 2000 10506 − 10000 = 0,0506 ⇒ 5,06% = 10000 15 Problema: La crescita del Pil è calcolata per sapere di quanto aumenta la produzione. Ma 5,06% considera sia la variazione del prodotto che quella dei prezzi. Per sapere quanto produco di più ⇒ Pil reale Anno base → 2000 Pil reale2000 = prezzo2000 x q.tà2000 = 100x100 =10000 N.B. E’ uguale al Pil nominale2000 16 Pil reale2001= prezzo2000 x q.tà2001 = 100x103 = 10300 N.B. E’ diverso dal Pil nominale2001 ⇒ 10506 Crescita del Pil reale = Pil reale2001 − Pil reale2000 = Pil reale2000 10300 − 10000 = 0,03 ⇒ 3% 10000 N.B. E’ diversa dalla crescita del Pil nominale ⇒ 5,06% 17 Cosa differenzia la crescita del Pil nominale e la crescita del Pil reale? La variazione dei prezzi ⇒ inflazione INFLAZIONE Tasso di inflazione (π) – Tasso di crescita nel tempo del livello generale dei prezzi Due modi per misurarlo: • Deflattore del Pil • Indice dei prezzi al consumo (IPC) Pil nominale Deflattore del Pil = Pil reale π = Deflattore – 1 18 Nell’esempio precedente Pil nominale2001 = 10506 Pil reale2001 = 10300 10506 – 1 = 1,02 – 1 = 0,02 ⇒ 2% π= 10300 Il deflattore del Pil considera i prezzi di tutti i beni finali prodotti nell’economia In realtà interessa maggiormente l’aumento dei prezzi dei beni acquistati dai consumatori ⇒ Indice dei prezzi al consumo (IPC) Considera solo i beni acquistati dai consumatori 19 Esempio Due beni ⇒ pane e vestiti Consumatore medio acquista ogni anno: 1 vestito 10 kg di pane prezzo 2000 prezzo 2001 pane 1000 1100 vestiti 100.000 101.000 prezzo pane 1000→1100⇒↑10% prezzo vestiti 100.000→101.000⇒↑1% Inflazione ⇒ media fra le due variazioni • non media semplice • media ponderata per quantità consumate e valore dei beni 20 Calcolo: Spesa 2000 = q.tà pane x prezzo pane2000 + q.tà vestiti x prezzo vestiti2000 = =10x1000+1x100.000 = 110.000 Spesa 2001 = q.tà pane x prezzo pane2001 + q.tà vestiti x prezzo vestiti2001 = =10x1100+1x101.000 = 112.000 Spesa 2001 - Spesa 2000 = π= Spesa 2000 112.000 - 110.000 =0,0181⇒1,81% = 110.000 21 N.B. • 1,8% → Valore intermedio fra 10% (↑prezzo pane) e 1% (↑prezzo vestiti) • IPC considera un paniere di beni fisso che viene modificato periodicamente RELAZIONE FRA CRESCITA DI PIL NOMINALE E REALE ED INFLAZIONE Definiamo: g = tasso di crescita del Pil reale n = tasso di crescita del Pil nominale π = tasso di inflazione 22 E’ possibile dimostrare che: (1 + n) = (1 + g)(1 + π ) da cui n = (1 + g)(1 + π ) − 1 (1 + n) −1 g= (1 + π ) (1 + n) π= −1 (1 + g ) Infine dalle formula precedenti: n≅g+π g≅n−π π≅n−g 23 Nell’esempio precedente anno 2000 2001 quantità 100 103 prezzo 100 102 crescita del Pil reale = g = 3% 1 solo bene ⇒ l’inflazione è pari alla variazione percentuale del prezzo prezzo 2001 − prezzo 2000 102 − 100 = π= prezzo 2000 100 = 2% Utilizzando la formula approssimata ⇒ n ≅ g + π = 3% + 2% = 5% Dai calcoli precedenti ⇒ n = 5,06% ≅ 5% 24 OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE Occupati– Coloro che hanno correntemente un posto di lavoro Disoccupati – Coloro che cercano lavoro o devono iniziare un nuovo lavoro (+ cassa integrazione e mobilità) N.B. Coloro che non cercano lavoro non sono considerati disoccupati Forze di lavoro = Occupati + Disoccupati Tasso di disoccupazione (u) = Disoccupati = Forze di lavoro Fonte: Indagine campionaria dell’Istat 25 N.B. Coloro che non cercano lavoro ⇒ Lavoratori scoraggiati Una misura per considerare questo fenomeno è il tasso di partecipazione Tasso di partecipazione = Forze di lavoro (15 - 64 anni) Popolazione (15 - 64 anni) Di solito: elevata disoccupazione ⇒ molti lavoratori scoraggiati ossia u alto ⇒ tasso di partecipazione basso 26 CONTABILITA’ NAZIONALE Pil – Misura del valore della produzione di beni e servizi Beni e servizi → ceduti sul mercato → Offerta ⇔ Domanda Dal punto di vista dell’OFFERTA il Pil è pari alla somma dei V.A. settoriali (II definizione esaminata in precedenza) Dal punto di vista della DOMANDA abbiamo diverse categorie di spesa CONSUMO (C) – Acquisto di beni e servizi da parte delle famiglie Beni durevoli (vita media >3 anni) Beni non durevoli (vita media <3 anni) Servizi 27 INVESTIMENTO (I) – Acquisto da parte delle imprese di beni capitale che verranno utilizzati per svolgere attività produttiva futura (es. macchinari, fabbricati, ecc.) N.B. • Una particolare categoria di investimento è l’investimento in scorte (beni prodotti e non venduti) • Non è l’investimento finanziario SPESA PUBBLICA (G) – Acquisto di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione (Governo, enti pubblici, ecc.) N.B. Comprende consumi collettivi e investimenti pubblici 28 Infine, poiché i residenti comprano e vendono all’estero abbiamo: ESPORTAZIONI (X) – Acquisto di beni e servizi nazionali da parte del resto del mondo (es. vino italiano venduto in Germania) IMPORTAZIONI (Q) - Acquisto di beni e servizi prodotti all’estero da parte dei residenti (es. Cioccolato svizzero venduto in Italia) ALTRE GRANDEZZE RILEVANTI DISAVANZO COMMERCIALE = Differenza fra importazioni ed esportazioni DISAVANZO PUBBLICO = Differenza fra spesa pubblica ed entrate dello Stato 29