ai giovani

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ai giovani
Atleta
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AQUARA · CASTEL SAN LORENZO · ROCCADASPIDE · CAPACCIO · EBOLI · OLIVETO CITRA · SALERNO
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Conto SPORT
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Anno IV numero 3
www.salernitanasporting.it
il quotidiano online
di Salerno
e Provincia
Mensile di cultura e informazione sportiva
Un salto
verso il futuro
Le ragazze fanno grandi sogni. E si sa, i sogni possono far volare in alto.
Proprio come Francesca Giocondo, giovane e promettente talento dell'atletica leggera salernitana. Classe 1994, la nuova stella sta già facendo registrare record su record, collezionando successi su successi cercando di
emulare il suo grande modello, la campionessa Antonietta Di Martino. La
specialità è la stessa, il salto in alto, i risultati, relazionati alla categoria di
appartenenza, sono anche migliori. Di strada però la campionessa della Vis
Nova Salerno ne ha ancora molta da fare nei prossimi anni. Ma la stoffa c'è
e allenandosi, come fa, con grande passione ed entusiasmo può davvero
arrivare a realizzare il suo sogno. Il sogno di tutti gli atleti: partecipare un
giorno ai Giochi Olimpici.
«Partecipare alle Olimpiadi è il mio
sogno. Così come laurearmi in medicina». Già perché Francesca coniuga con
grande impegno e con ottimi risultati lo
sport con lo studio: «Frequento il liceo
scientifico a Roccapiemonte e ho una
media voto di 9.3. Io spero che l'atletica
leggera possa diventare il mio lavoro, in
modo da mantenermi e da pagarmi gli
studi. In futuro mi vedo come un'atleta
dottoressa». Francesca vive a Nocera
Superiore ma si allena al Vestuti di
Salerno: «Mi alleno quattro o cinque
volte a settimana per tre ore. Nel tempo
libero mi piace leggere. Sicuramente tra
scuola e pista non ne ho molto, cerco di
rifarmi d'estate». E il duro lavoro in
pista sta già regalando grandi soddisfazioni. Il 2012 si è aperto nel migliore dei
modi, dopo un 2011 difficile a causa di
un infortunio: «Purtroppo l'anno scorso
sono stata ferma e devo dire che in molti
credevano che non sarei neppure tornata a saltare. Devo dire che in questi
primi mesi del 2012 con la stagione
indoor mi sono tolta i classici sassolini
dalla scarpa». E il primo risultato è stato
strepitoso: record regionale con la misura di 1,61, togliendo il primato proprio
ad Antonietta Di Martino: «Per me è
stata una gioia immensa, anche perché
Antonietta per me è un modello. L'ho
conosciuta, mi è stata molto d'aiuto e mi
ha dato anche qualche consiglio. Anche
lei non è altissima, come me che sono
alta 1,61». Inoltre questo è il secondo
record tolto alla campionessa europea
indoor: «Le avevo già tolto il record
nella categoria ragazze: lei aveva saltato
1,46 mentre io ho saltato 1,50». E dopo
il record regionale è arrivato anche il
titolo regionale: «Una grande gioia. Ora
mi sto allenando per l'inizio della stagione outdoor. Il prossimo appuntamento
importante sono in campionati nazionali. Quest'anno gareggio nella categoria
Juniores. Ho già ottenuto il minimo per
partecipare». Ma Francesca spicca
sport
economy.it
anche in altre discipline, quali gli ostacoli e il lancio del giavellotto: «Con la Vis
Nova ho vinto il titolo italiano a squadre nelle prove multiple nella categoria
Allieve. Sinceramente la disciplina che
preferisco è il salto in alto: quella sensazione di volare è fantastica». Ad allenare Francesca c'è il tecnico Giuseppe
Oscar Falciano, ex allenatore anche
della Di Martino: «Sono in buone
mani». Ma un ruolo fondamentale lo
riveste anche la famiglia: «I miei genitori hanno un ruolo fondamentale. Mi
sostengono sempre e non posso che ringraziarli». E anche grazie alla famiglia
che Fran-cesca si è avvicinata all'atletica
leggera: «A quattro anni ho iniziato con
la ginnastica ritmica. Dopo dieci anni ho
smesso e mia cugina, atleta delle Fiamme Azzurre, mi ha portato in pista. E ho
iniziato così con il salto in alto». E così
ha continuato vincendo gara dopo gara
mantenendo vivo il grande sogno di arrivare sempre più in alto.
(red.atl.)
Marzo 2012
Diamo
spazio
ai giovani
• FABIO SETTA
I giovani rappresentano il nostro
futuro. Nella vita, ma inevitabilmente anche nello sport. E’ una
legge di natura. E proprio per
confermare questo messaggio
abbiamo scelto di dedicare questo
mese la prima pagina del nostro
mensile ad un’atleta giovanissima, ma che sta già riscuotendo
tanti successi, mettendosi in luce
e candidandosi ad un ruolo di
primo piano negli anni a venire.
Francesca Giocondo può essere il
simbolo per le nuove generazioni.
Una ragazza compita, seria che
coniuga sport e studio. Anche
perché il ruolo che ricopre la
scuola nella crescita, anche sportiva, è davvero di primaria importanza e non va tralasciato. Lei
può essere un simbolo, ma al
tempo stesso un messaggio per le
vecchie generazioni. Nel nostro
Paese, purtroppo, c’è la tendenza
ad affidare ruoli e compiti importanti soltanto a chi ha una certa
età. Esperienza, si usa dire. Ma
invece perché non dare spazio ai
giovani che con la loro freschezza, le loro idee possono davvero
dare una svolta importante?
Nello sport ma non solo. Nel
tempo stesso ciò che bisogna fare
è dare un’opportunità ai giovani e
mettere loro nelle condizioni
ideale per crescere. Come Francesca, ma come tante atlete e atleti, che vorrebbero avere l’opportunità di praticare il loro sport
nelle migliori condizioni possibili.
Non sempre al sud ci riusciamo.
Proviamoci, diamo loro un futuro, perché loro, non va dimenticato, sono il nostro futuro.
all’interno
•Ritmica
2
La giovane atleta della Poseidon,
Arianna Solfino, ha conquistato,
vincendo le gare regionali disputatesi a Battipaglia, la qualificazione alle finali nazionali in programma ad Arezzo: «Una gioia
incredibile e il coronamento di
tanti anni di duro allenamento e
sacrificio».
• Ciclismo
4
Da Polla alla conquista delle strade di tutto il mondo. Il team
Meridiana nato da un idea dell'ex
ciclista Antonio Giallorenzo è l'unica squadra professionistica del
centrosud e punto di riferimento.
Prossimi appuntamenti saranno
la mitica Parigi-Roubaix e il Giro
di Grecia.
•Sportemedicina
7
Il personal trainer Andrea
Malzone svela i segreti della
corretta preparazione atletica
e lancia un programma di allenamento che coniuga potenza,
velocità e resistenza allo sforzo: «Per migliorare il fisico
bisogna aggiungere una dieta
corretta che aiuti gradualmente l'organismo».
Atleta
Standingovationperlanuova“Reginetta”
2
l
numero
di Salerno
e Provincia
3 marzo 2012
Arianna Solfino della Poseidon Salerno si è qualificata per le finali nazionali:
«Un sogno realizzato, nel mio cuore ho provato un’emozione indescrivibile»
ri”. Il 3 marzo 2012 è una data
molto speciale per Arianna
Solfino. Un giorno che difficilmente potrà dimenticare. “Alla
gara regionale di Battipaglia sono
riuscita a coronare un sogno. La
qualificazione alle finali nazionali è un regalo che questo sport mi
ha fatto dopo tanti anni di duro
lavoro e sacrificio. – Cosa è cambiato in te dopo quella vittoria? –
Io sono rimasta me stessa, come
mi dicono sempre le mie maestre,
ma nel cuore l’emozione era
indescrivibile e il successo lo
dedico alla mia famiglia. I miei
genitori hanno creduto in me e
mi hanno sostenuto e a loro va il
mio ringraziamento”. Con la
• ANGELO DE NICOLA
Nata nel XIX secolo dagli stili
ginnici tedesco e svedese la ginnastica ritmica oggi affascina un
numero sempre maggiore di
sportivi. Entrata a far parte dei
Giochi Olimpici nel 1984 questa
disciplina è cresciuta sviluppandosi anche in Italia. In pochi
minuti di esecuzione l’atleta deve
mettere in mostra il meglio di sé
costantemente valutato dalla giuria, mentre esegue alla perfezione
i movimenti utilizzando i cinque
attrezzi: fune, cerchio, palla, clavette e nastro. L’amore per la
ginnastica ritmica gonfia il cuore
di tante atlete salernitane che,
dopo anni di sacrifici e tante
rinunce, sono riuscite a ritagliarsi
uno spazio importante in questo
settore giungendo alla finale
nazionale. “La passione per la
ginnastica ritmica è nata per
caso. Mentre facevo una passeggiata con mia madre vidi una
palestra dove si tenevano i corsi
di questa disciplina e decisi di
provare. – racconta Arianna
Solfino, atleta dell’Associazione
Poseidon Salerno – Mi ritengo
fortunata perché sono costantemente seguita da tre maestre
molto brave. Daniela Rinaldi,
Elisabetta Boni e Michela Rinaldi
sono il mio faro guida in questo
difficile settore sportivo, dove è
necessario fare grandi sacrifici
non solo sotto il profilo atletico”.
Ogni gara viene preparata con un
rigoroso percorso di allenamento
che ha il preciso scopo di far
emergere le potenzialità latenti in
ogni atleta. “Mi alleno costantemente dalle 4 alle 5 ore al giorno
e lo faccio fin da quando ero
molto piccola. Ho iniziato all’età
di otto anni cominciando gradualmente a capire cosa fosse la
ginnastica ritmica, imparando ad
amarla giorno dopo giorno”.
L’esordio in gara con la prima
vittoria. Una pietra miliare di un
percorso fatto di successi per la
giovane salernitana. “Disputai la
mia prima gara ad Avellino. –
prosegue Solfino – Non la dimen-
ticherò mai perché fu il mio
primo successo ed è un ricordo
che custodisco gelosamente nel
cuore. Mi ero allenata tantissimo
per far bene in gara e così è stato.
Ho continuato con grande impegno i miei allenamenti proseguendo il mio percorso in quest’affascinante disciplina sportiva”. Una prima esperienza lontano dalla Campania, ma sempre
sostenuta dalle maestre. “Giunse
poi il momento di partecipare
alla gara in Sicilia e andare così
lontano fu un ulteriore sacrifico.
Decisi comunque di non fermarmi andando avanti sostenuta dai
saggi consigli delle mie maestre,
che hanno grandi meriti nel corso
dei miei primi anni di attività.
Prima di ogni gara mi ripetevano
di credere in me stessa, di non
avere paura e di ricordarmi il
duro periodo di allenamento.
Quando si gareggia dopo una
lunga preparazione non si ha la
certezza di vincere, ma te la puoi
giocare al pari di tutti gli avversa-
passione per la ginnastica nel
cuore e l’orgoglio dell’atleta
salernitano Arianna Solfino si
prepara per la finale di Arezzo.
“Gareggerò insieme alle mie colleghe Federica Ragone, Berenice
Attardi, Sara Iannicella, Teresa
Gargiulo, Giorgia Sammartino e
Valentina Zingarelli. Sono determinata a far bene e spero di vincere ancora per i miei genitori e le
mie maestre”. Quale consiglio
daresti a una ragazza che vuole
intraprendere la tua stessa strada? “Di provare la ginnastica ritmica e amarla con tutte le forze.
I giovani dovrebbero fare tanto
sport – conclude Solfino - stando
di meno davanti alla televisione”.
«L’amore
per la ritmica
è nato per caso
passeggiando
con mia madre.
Non dimenticherò
mai la mia prima
vittoria»
Antonietta non tradisce mai: «E adesso Londra»
«E’ la medaglia più strana che abbia mai vinto ma sono felicissima, perché proprio non me l’aspettavo. Ora le Olimpiadi»
Ai mondiali indoor la Di Martino si conferma la stella dell’atletica leggera italiana
conquistando una magnifica medaglia di argento alle spalle dell’americana Lowe
• VALENTINA LIGUORI
Ormai è una vera e propria garanzia. Anche quando viene fuori una gara strana come quella di
Istanbul. Non ci sono dubbi né perplessità: su di lei
puoi sempre contare. Antonietta Di Martino ai
mondiali indoor disputatisi in Turchia ha conquistato la medaglia d’argento. Ancora una volta è lei
a salvare la spedizione azzurra, conquistando l’unico podio della spedizione italiana a Istanbul. Per
la campionessa originaria di Cava de’ Tirreni campionessa europea indoor in carica, è la terza medaglia mondiale conquistata nella sua storia di atleta. La scorsa estate, all'aperto, a Deagu era stata di
bronzo, mentre nel 2007 ad Osaka aveva vinto un
altro argento, in comproprietà con la russa
Cicherova. E a Istanbul sono state addirittura in
tre a dividersi il secondo posto dopo aver saltato la
misura di 1,95: la Di Martino, la russa Anna
Chicherova, campionessa del mondo all'aperto e
favorita della vigilia, e la svedese Ebba Jungmark.
L’oro è finito al collo dell’americana Chaunte
Lowe che ha saltato la misura di1,98, una misura
diventata a sorpresa fatale per tutte tranne che per
la statunitense che al primo tentativo ha saltato
questa misura vincendo il primo oro della sua carriera. Una gara particolare, quindi, chiusa a quote
basse, condizionata dalla estenuante gara di qualificazione del giorno prima, ma la soddisfazione
della Di Martino per la medaglia è incontenibile:
“E’ la medaglia più strana che abbia mai vinto –
ha racconta la campionessa italiana, al termine
della gara - ma sono felicissima, perché proprio
non me l’aspettavo, considerate tutte le difficoltà
che ho patito nel corso dell’inverno. A un certo
punto, in pedana, eravamo tutte come morte dalla
stanchezza, e non siamo più riuscite a saltare.
Credo che abbia pesato molto la lunghissima qualificazione del giorno prima e anche io alla fine
non avevo più molte energie da spendere. Ma più
che altro, la differenza, per quanto riguarda la mia
prestazione, l’ha fatta la mancanza di gare in stagione. Alla misura di 1,98 è stato davvero molto
evidente. Ora devo trovare continuità in allenamento, per stabilizzarmi tecnicamente”. La Di
Martino si allenerà a Formia, località in cui ha preparato proprio questi mondiali, in vista dei prossimi appuntamenti. Uno su tutti: Londra 2012: “ I
Giochi Olimpici sono il mio primo obiettivo, e
devo ammettere che esco dal Mondiale indoor con
più fiducia. Ma ora si ricomincia. Andrò due settimane a Tenerife, in aprile, per avere condizioni climatiche più favorevoli, poi penso che esordirò in
giugno, vediamo in quale meeting internazionale”.
Prima di far rotta sugli Europei di Helsinki, e sui
Giochi di Londra, in cerca di altre medaglie e per
regalare grandi soddisfazioni a tutti gli italiani.
La campionessa metelliana
Antonietta Di Martino
mostra l’argento
conquistato a Istanbul.
Per lei si tratta
della terza
medaglia iridata
l
Atleta
Un sogno involo su ali di carta
numero
di Salerno
e Provincia
3 marzo 2012
3
I partecipanti si sono sfidati in tre specialità: lunghezza del volo, permanenza in aria e volata più acrobatica
Che successo per la tappa all’Università di Salerno del “Red bull paper wings”,
vero e proprio campionato del mondo di aeroplanini, giunto alla terza edizione
• GIORGIA MENNUNI
Chissà se i nostri genitori, e i genitori dei nostri
genitori e i genitori dei genitori dei nostri genitori, quando erano tra i banchi di scuola si immaginavano che le loro “tecniche di copiatura”
(perché di vere e proprie “tecniche” si tratta,
oggi ancor più di ieri) avrebbero ispirato la nascita di un vero e proprio sport. Alt. Non i pizzini.
Che, tra l’altro, hanno avuto una sorte ben diversa e molto molto più fortunata. E neanche i suggeritori, figure “must” nelle classi scolastiche di
ogni era. Individui che per tutto l’anno sono
scherniti e derisi ma che, nel momento opportuno, possono diventare i paladini della giustizia;
ovviamente dietro modi persuasivi e poco inclini
allo sfogo del libero arbitrio del suggeritore. Ad
aver aperto le porte a una nuova pratica sportiva
è stata la buon vecchia abitudine degli studenti di
altro aerolanciare da un banco a un
planini di carta, spesso
contenenti preziosi suggerimenti.
Una formula matematica, il nominativo di un indecifrabile dativo greco o
una data importante della storia moderna. Basta un fogliettino di carta, un pizzico di
talento e voilà…il gioco
è fatto.
“Red bull paper wings”,
primo e unico campionato mondiale di aeroplanini di carta, è giunto alla
sua terza edizione.
Partito il 15 febbraio
dall’Università di Roma La Sapienza,
sta facendo
tappa in
diciotto
atenei italiani per poi
arrivare alla
finale nazionale che
si terrà il 30 marzo ad
Alzano Lombardo (Bergamo) nella
sede di “Cartiere Paolo Pigna Spa”. Il campionato si svolge ogni tre anni e possono
parteciparvi tutti gli studenti universitari
provenienti da ogni parte del mondo.
Il 5 marzo è stata la volta del Campus di
Fisciano: l’atrio della facoltà di ingegneria si è trasformato in una pista di decollo piuttosto singolare e ad averci messo
lo zampino (ben contente di farlo)
sono state le associazioni studentesche “StudentIngegneria” e “Asp”,
con il supporto della redazione
sportiva di Unis@und che ha
anche trasmesso in diretta la
divertente competizione. Gli
sfidanti si sono cimentati in tre
diverse gare: lunghezza del
volo, maggiore permanenza in
aria e volata più acrobatica. Nelle prime due
sfide ha trionfato Josè Manuel Barea, uno studente spagnolo: il suo piccolo aeroplanino di
carta è rimasto in volo 9,2 secondi e ha percorso
27,3 metri. Ad aver volato
una distanza di
nel modo più
acrobatico è stata invece
la creatura di
Raffaele Longobardi,
con 27 punti.
Saranno questi due
studenti a portare alto il nome delSalerno quando si
l’Università di
presenteranno
alla competizione a
Bergamo e poi,
nel caso in cui dovessero superare
questo step, quando
parteciperanno alla finalissima
che si terrà a Salisburgo
mondiale
( n e l
celebre Hangar7) nei giorni 4 e
5 maggio.
Costruire un aeroplanino
con la carta sembra facile ma
non lo è affatto. E farlo volare è
ancora meno agevole. Bisogna
essere piloti provetti, maestri d’origami e magari anche talentuosi
ingegneri. La cosa non guasterebbe. Il web “pupula” di video tutorial che spiegano come si fa a metter
su con la carta una creaturina che
spicchi il volo nei tempi e nei modi
possibili.
Si parte da un semplice e comune
fogli di carta, si piega dalla parte
del lato minore e di divide il
foglio in due porzioni uguali
(nei video gli esperti lo fanno
con il righello, ogni dettaglio è importante).
A questo punto, una
della due parti si butta
mentre l’altra si conserva: ora il momento più delicato è
creare le due “orecchiette” (a forma di vele) e
arrivare all’impugnatura
finale.
I gesti con cui
si fanno le
piegature
della
carta
vanno compiuti
più
volte perché così il
materiale si
forgia più docilmente alla
dinamicità dell’aeroplanino.
L’opera è pronta, un pizzico di
manualità
nel
lancio e…via al
decollo!
La finalissima a maggio all’Hangar7 di Salisburgo, vedrà sfidarsi i vincitori di ogni Nazione
Un solo foglio per realizzare il modello
Quando il Red Bull paper wings
si presenta in una città la invade
totalmente. È come se fosse un
esercito di comandanti addestrati
che costruisce meticolosamente le
proprie armi e poi le testa nella
gara contro gli avversari. Nel
video teaser del tour italiano
2012 alcuni piloti (sullo stile Top
Gun) vengono chiamati dai propri ufficiali per partecipare a un
progetto “top secret che rappresenta la punta di diamante della
tecnologia aeronautica”. Si tratta,
dice il sergente, di “aerei semplici” ma sono “i più leggeri e i più
veloci”, “le unità di aviazione più
agili che l’uomo conosca”. A questo punto ai piloti vengono spiegate le regole: un solo foglio di
carta a ciascun partecipante e il
divieto di utilizzare materiale
aggiuntivo. “Ti ho visto in allenamento, ti piegherò” grida minaccioso uno degli sfidanti all’altro
che, come da miglior copione di
colossal americani, dice: “Sono
nato per piegare”. Comincia la
gara e il sergente non manca di
ricordare allo spettatore che ora
vuole vedere “cosa sai fare tu!”.
il Red Bull paper wings è arrivato
alla sua terza edizione e ogni
anno riesce a reclutare sempre più
partecipanti: nel 2006 erano
10mila (48 paesi), nel 2009
37mila (83 Stati) e quest’anno le
nazioni che hanno aderito sono
85. Un pool crescente di ammiratori che sembrano rimanere sempre più affascinanti dalla divertente e stimolante competizione.
La finalissima, che si terrà il 4 e 5
maggio all’Hangar7 di Salisburgo, vedrà sfidarsi i vincitori di
ogni Paese. Nel 2009 non è riuscito a salire sul podio nessun italiano, chissà che quest’anno le mani
e le menti nostrane non riescano a
farsi valere a colpi di carta e olio
di gomito.
«Giusta dose di forza e tecnica di costruzione»
« I segreti del lancio»
Lo scafatese Raffaele Longobardi
ha vinto la gara di volo acrobatico
Raffaele Longobardi ha vinto la
gara di volo acrobatico nella sfida
del 5 marzo che si è tenuta nel
Campus di Fisciano. Ha 21 anni,
è di Scafati e studia ingegneria
meccanica.
Raffaele, come è strutturata la
competizione a cui a partecipato? E la tua gara in particolare?
Ci sono tre categorie: lunghezza
del volo, permanenza in aria e
volata più acrobatica. Io ho partecipato a due categorie e ho
vinto nella terza. Nella gara di
volo acrobatico le regole sono
diverse dalle altre due competizioni perché la carta può essere
modellata e strappata a proprio
planino o farlo volare?
Costruirlo. Semplicemente perché
se non è costruito bene non volerà mai. È anche molto importante il momento del lancio: non
deve essere né troppo forte né
troppo lento. Per far gravitare
l’aeroplanino ci vuole la giusta
dose di forza e l’adeguata tecnica
di costruzione.
Costruisci modellini solo per
passione e nel tempo libero?
Sì per ora lo faccio solo per passione. È un mio pallino. A Scafati, la città dove abito, sono
riuscito a portare avanti un progetto. Da una mia idea e dalla
collaborazione con l’associazione
piacimento e l’aeroplanino può
essere portato da casa.
Quindi la tua “creatura” è nata
a casa?
Sì. Io sono un appassionato di
modellismo. È un mondo che mi
ha fatto scoprire mio padre, è una
passione che ci lega e unisce. Facciamo tutto: modellismo navale,
ferroviario, automobilistico e ovviamente aeronautico. Per creare
il mio aeroplanino con cui ho
gareggiato mi sono ispirato a un
modellino che posseggo (un F14)
e ho in scala più grande (1 metro
e mezzo di apertura alare). L’ho
preso, l’ho copiato e ho creato
quello in scala più piccola ma l’ho
tinto color militare per renderlo
più particolare. In questa gara i
punti sono assegnati in base a tre
indicatori: volo, creatività e originalità del modello. Ho vinto grazie alla mia passione.
È più difficile costruire un aero-
“Amici di Cappelle” è nata a
Scafati una “piazzetta” molto
particolare. Ogni sabato pomeriggio bambini, appassionati e
curiosi si recano nella piazzola
dove è stata costruita una pista di
macchinette e tutti gratuitamente
possono fare prove con i propri
modellini dinamici. La domenica
invece organizziamo vere e proprie gare.
Sei pronto per la gara a
Bergamo?
Sì, prontissimo. Porterò lo stesso
aeroplanino che mi ha condotto
alla vittoria perché porta fortuna.
Poi ne creerò un secondo, prendendo spunto da un altro mio
modellino. La finalissima si terrà
a Salisburgo. Voglio partecipare
alla stessa competizione, quella
sul volo acrobatico, perché il mio
punto forte è creare modellini e
nelle altre gare non si può fare.
Speriamo bene!
4
l
Atleta
di Salerno
e Provincia
Passionea due ruote
numero
3 marzo 2012
Il progetto da Polla a riferimento per il centrosud
Il team Meridiana fondato da Antonio Giallorenzo
tra i protagonisti del circuito mondiale di ciclismo
• CARLA POLVERINO
Il ciclismo con passione e per
passione. La sfida del Team
Meridiana nasce così, dalla passione del team manager Antonio
Giallorenzo, ciclista anche lui
fino all'età di 22 anni, che ci racconta, con un pizzico di emozione la nascita del team made in
Salerno: "Il team Meridiana è il
primo del Sud Italia - esordisce
Giallorenzo - l'unica società
professionistica centro meridionale che gareggia a certi livelli.
Oggi, dopo qualche anno di ini-
ziale difficoltà oggettiva, possiamo contare su un gruppo di
grosso livello composto da 14
atleti, tra cui spicca, tra gli altri,
il nome di Riccardo Riccò, ciclista importante vincitore di una
Tappa al “Tour” e classificatosi
secondo al “Giro d'Italia” del
2008. Altro nome di spicco nella
società pollese è Totò Commesso, ciclista di fama mondiale
e detentore di tre titoli italiani.
soprattutto sul fatto che la
Meridiana è diventata la società
di riferimento di tutto il Centro-
«Ci attende
la mitica
Parigi-Roubaix
e poi
il Giro di Grecia:
vogliamo
migliorarci »
Sud". La storia del Team Meridiana ruota tutta intorno ad
Antonio Giallorenzo, deus ex
machina del progetto ciclistico
che nasce a Polla, e che si pone
come obiettivo primario, quello
di un sogno che si è realizzato, e
che ha trasmesso la passione per
il ciclismo al figlio Mariano, che
in passato ha vinto il giro del
Senegal.
"Una competizione impegnativa - dice Antonio Giallorenzo sulla traccia del nostro Giro
D'Italia, che si snoda in nove
tappe ed attraversa tutto il territorio africano".
Non è questo l'unico appuntamento che ha visto in pista le
furie rosse della Meridiana. La
società pollese è infatti reduce
da un altra gara, il “Giro della
Croazia”, dove Mariano Giallorenzo si è piazzato all'ottavo
posto. E poi gli appuntamenti
Cresh,obiettivopromozione
La rinnovata formazione di coach Gallotta punta alla serie A2:
«Sarebbe un motivo di orgoglio per l’intera provincia di Salerno»
Con tre vittorie un pareggio e
due sconfitte, la Cresh Eboli ha
ottenuto la qualificazione alla
seconda fase del campionato di
seri B di hockey su pista. Ad
aprile davanti al pubblico amico
è in programma il concentramento con Viareggio, Follonica e
Matera. Le prime due classificate si qualificheranno alla final
eight che mette in palio tre pro-
L'Hippobasket protagonista in I Divisione
via Diaz - trav. Guglielmi 14/18
84122 -Salerno
www.centrostudishen.it
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Ettore
Parrucchiere
m
ediazione
psicosom
atica
m
usicoterapia
danzadel ventre
“Quest'anno siamo un bel gruppo, abbiamo
grandi potenzialità che dobbiamo ancora
esprimere. Siamo tutti amici, in campo ma
anche fuori. Il nucleo portante è formato da
me altre quattro o cinque amici: condividiamo tanto, anche fuori dal campo di basket”.
Ironia della sorte quest'anno la Enzo Raso
e l'Hippobasket si ritrovano nello stesso
raggruppamento.
Un girone in cui la
squadra granata, che
ha come stemma il
tanto discusso, calcisticamente parlando
cavalluccio, vuole essere protagonista.
Fin qui dopo il girone
di andata la squadra
ha conquistato sei vito 0%
lid l 2
va de
on to
up on
co o s c
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pe
yoga
pilates
shiatsu
chikung
tai ji quan
rebirthing
smesso in mondovisione sulla
piattaforma Sky. Ci arriviamo
preparati e contiamo di fare un
buon risultato nonostante l'impegno non sia agevolissimo,
come tutti d'altronde... In questo mese ci aspetta un vero e
proprio tour de force, a metà
aprile siamo sull'Appennino a
Genova, poi il Giro della Grecia.
Calendarizziamo i nostri appuntamenti volta per volta, questo è
chiaro, e nonostante le difficoltà
andiamo avanti cercando sempre di migliorarci".
Hockey su pista: brillano anche le formazioni giovanili del sodalizio ebolitano
Amici a canestro
Un gruppo di amici, unito dalla passione per
la palla a spicchi. Così l'anno scorso è nato il
progetto Hippobasket Salerno che partecipa
quest´anno per il secondo anno consecutivo
al campionato di Prima Divisione maschile.
Fondatore e ideatore della squadra è Aurelio
De Sio: “L'idea è nata insieme ad alcuni
amici. Giocavamo ai salesiani, nella Enzo
Raso e siccome eravamo in tanti, abbiamo
deciso di separarci e di creare una nuova
squadra”. Alla pattuglia dei riconfermati
(composta da Aurelio De Sio, Sergio Martin,
Antonio Mogavero, Stefano Somma, Michele
Masturzo, Giosafat Frascino, Domenico Indinnimeo, Fabrizio Genghi, Andrea De Marco) si sono aggiunti giovani estremamente
interessanti, come Alessandro Somma, Pietro
Mastrandrea, Roberto Cataldo ed elementi
affidabili come Dario Pecora, Fabio Martin e
Francesco Sica. La squadra disputa le proprie
gare interne al Palasilvestri di matierno.
sono fittissimi, per quello che
riguarda le competizioni agonistiche. Ad inizio aprile il Team
Meridiana si trasferirà a Parigi,
dove si corre la Parigi-Roubaix
una corsa in linea su strada, una
delle cinque cosiddette classiche
monumento, che si svolge nel
nord della Francia, in prossimità
della frontiera belga ogni anno.
Questa competizione dal 1989 è
stata inserita nel calendario
della Coppa del Mondo.
"La gara di Parigi è un appuntamento prestigioso che sarà tra-
uomo - donna
Via Posidonia, 22
84100 Salerno
Prenotazioni al 089. 750614
mozioni in serie A2. Perché l’obiettivo del club di coach
Gallotta è proprio centrare la
promozione: “Soprattutto dopo
l’amara retrocessione della
Roller in serie B, conquistare
l’A2 sarebbe un motivo di vanto
e di orgoglio per ‘intera provincia. L’anno scorso ci siamo fermati in semifinale, quest’anno
vogliamo migliorarci”. Molto
torie in nove partite: “Siamo partiti abbastanza bene, anche se potevamo fare di più.
Qualche limite caratteriale fin qui ci ha penalizzato. Siamo partiti con l'obiettivo e l'ambizione di essere protagonisti. Adesso il nostro
obiettivo è di classificarci ai primi due posti
che valgono la qualificazione ai play off, ma
in questo momento bisogna pensare gara
dopo gara”. Il calendario sembra comunque
poter dare una mano a Masturzo e soci:
“Dobbiamo recuperare quattro punti e
abbiamo tutti gli scontri diretti in casa, mancano otto gare”- conferma De Sio.
(red.atl.)
positivo fin qui il cammino della
squadra ebolitana. E pensare che
sulla carta, senza avere più a disposizione due bomber Martino e
Casaburi, la squadra sembrava
indebolita. Ma il ritorno in
campo dopo due anni di stop del
forte difensore De Bonis e gli
acquisti di Melillo e Franzoni
hanno fornito importanti garanzie: “E soprattutto” – continua
coach Gallotta – “quest’anno
abbiamo anche cambiato modo
di giocare, puntando molto sulla
difesa”: E i risultati stanno
dando pienamente ragione al
club ebolitano. Risultati che
stanno ottenendo anche le formazioni giovanili della Cresh:
“Siamo tra le poche società in
Italia ad essere al via di tutti i
campionati giovanili, under
13,15, 1 e 20 e ad avere un
importante attività promozionale con i più piccoli. Siamo in
corsa sia con l’under 15 che con
l’under 17 per la qualificazione
alla fasi nazionali”. E sono tanti
i giovai interessanti cresciuti nel
vivaio della Cresh che potrebbero entrare nel giro delle
Nazionali giovanili: “Ciro
Martino, quest’anno in prestito
al Giovinazzo, è già nel giro
azzurro. E ci sono altri nostri
giovani atleti che sono seguiti e
che prossimamente potrebbero
essere convocati”. In attesa di
riprendere l’attività anche la
squadra femminile, fiore all’occhiello della Cresh: “Quest’anno
a causa della crisi economica si è
fermata l’attività nazionale.
Adesso sembra che stia ripartendo: ci faremo trovare senz’altro
prontissimi”.
(red.atl.)
Bentisdelle meraviglie
Il prossimo appuntamento è il mondiale in Egitto
La società ha conquistato il titolo italiano juniores
grazie agli ottimi risultati di Sollai, Botta e Pecoraro
• JOSÈ ASTARITA
Un percorso in costante ascesa
quello intrapreso dalla ASD
Bentis che dieci anni fa gettava
le basi per diventare una palestra conosciuta in tutto l’am-
biente italiano del taekwondo.
Disciplina olimpica da Sidney
2000, il taekwondo nasce come
arte marziale in Corea del Sud
dove è sport nazionale a livello
del calcio in Italia.
Tutto succede e si sviluppa dal
Giovane e forte
In Spagna ha gareggiato nella categoria 90 kg
L'atleta picentino Emanuele Magazzeno
vince il bronzo alla European Cadet Cup
Medaglia di bronzo per Emanuele Magazzeno alla tappa di
Fuengirola (Spagna) della European Cadet Cup di Judo. Un
ottimo risultato per il campione
picentino, davvero dal futuro
assicurato. L´atleta, ha rappresentato all´importante competizione europea, uno degli eventi
più importanti della stagione
agonistica, la Città di Pontecagnano Faiano indossando lo
stemma del Comune picentino
durante gli incontri nella categoria +90, kg. Magazzeno ha
disputato un ottimo torneo e ha
raggiunto in questo modo un
nuovo ed importate risultato
sfiorando l´accesso alla gara
finale. Questo ottenuto in Spagna è soltanto l'ultimo di tanti
successi già collezionati in questi primi anni di carriera agonistica. La carriera di Emanuele
vanta già risultati importanti. Il
giovane è, infatti, entrato a far
parte della Nazionale Cadetti
under 15 nel 2011 e solo un
infortunio ha fermato le convocazioni agli Europei 2011 ed i
Mondiali. E’ stato qualificato di
diritto alle finali 2012 Campionati italiani Cadetti under 15, in
data 11 e 12 febbraio, poi rinviati a giugno per le nevicate
che colpirono la regione Lazio
nei giorni scorsi determinando
problematiche a raggiungere la
sede centro Olimpico Ostia. Il
18 febbraio, invece, nella manifestazione a Ponticelli, Emanuele Magazzeno si è classificato al
primo posto nella categoria
+100 juniores, conquistando la
finale ai Campionati italiani
Juniores under 20 a Genova in
cui l'atleta picentino, il più giovane della categoria con i suoi
appena 15 anni ed 8 mesi, ha
raggiunto il podio con determinazione ed umiltà perdendo in
finale soltanto per pochi punti.
Per lui, dunque, una prestigiosa
medaglia d’argento nei +100
Juniores 2012. Ha ottenuto così
la convocazione nella squadra
nazionale di Judo under 20.
Grandi risultati per un grande
sportivo grazie a duri e costanti
allenamenti, con i tecnici Antonio Marino e Luigi Marino,
l’intera squadra e gli altri atleti,
e la forte passione che lo spinge
verso nuovi successi.
(red.atl.)
2002 quando nasce l’associazione che si affilia alla FITA
(Federazione
Italiana
Taekwondo) e con cura certosina aumenta gradualmente il
numero degli iscritti e la qualità
del lavoro di istruttori e allievi.
Iniziano a giungere le prime
affermazioni a livello Regionale
e Interregionale sino a ottenere
riconoscimenti prestigiosi in
Italia e varcare le porte della
Nazionale.
Lo scorso 4 marzo a Verona la
conferma che la Bentis ha raggiunto un livello importante. La
società salernitana grazie alle
affermazioni di Sollai e Botta,
nelle categorie 73 kg e 78 kg e al
terzo posto di Pecoraro si laurea
Campione d’Italia Juniores.
«Un piccolo grande risultato –
commenta l’istruttore Michele
Senatore -. Il gruppo di ragazzi
continua a crescere bene. Ora
non resta che confrontarci e
vincere anche a livello Elite con
i gruppi sportivi delle forze dell’ordine. Cosa di per se non
semplice».
Dal 2010 al 2012 tra Cadetti e
Juniores il sodalizio di Mercato
San Severino ha fatto salire agli
onori delle cronache ragazzi che
a livello italiano vengono tenuti
in considerazione anche dai tecnici della nazionale. Infatti, lo
scorso anno Sollai e Botta hanno
fatto parte della rappresentativa
azzurra che è stata protagonista
agli europei di Cipro dopo aver
sfiorato il titolo nazionale
Juniores.
Senatore lo dice sottovoce, ma
con l’orgoglio di chi sa che le
porte della nazionale per i suoi
allievi sono ormai un dato di
fatto.
l
numero
Atleta
di Salerno
e Provincia
3 marzo 2012
5
«Un grande
risultato:
è la conferma
che questo gruppo
sta crescendo
bene
e può regalarci
grandi
soddisfazioni»
«Sollai e Botta hanno sostenuto
un collegiale con l’Italia e il
primo prenderà parte ai mondiali Juniores che si terranno a
Sharm el Sheik. Il piazzamento?
Ci saranno circa 70 atleti nella
sua categoria e molto dipenderà
dai sorteggi, ma avvicinarsi al
podio potrebbe essere fattibile».
Il futuro è sempre più roseo e
per puntare a raggiungere i vertici nazionali anche nella elite
alle porte dopo il mondiale
Juniores il team sanseverinese ha
in programma dei tornei internazionali a Innsbruck e Parigi.
«Il percorso di ottimo livello di
Elia De Chiara nella categoria
Elite sicuramente potrà essere
migliorato – conclude Senatore -
. Confrontarsi con i gruppi sportivi delle forze dell’ordine è sempre di stimolo e nei tornei
Europei cercheremo di migliorarci sempre».
Gli appuntamenti a lungo termine dicono dei viaggi oltralpe
prima agli Austrian Open torneo di categoria A e successivamente al Parigi Open nella capitale transalpina con gli atleti De
Chiara, Sollai e Sessa che pur
essendo ancora Juniores potranno prendere parte alle rassegne
europee.
L’obiettivo è la crescita costante
sempre che Sollai non sorprenda
tutti e si possa festeggiare un
piazzamento importante dopo i
mondiali in Egitto.
« E’ una tecnica difficile da apprendere ma per un allievo paziente niente è impossibile»
Antonucci,ilsignoredell’Aikido
Lo Shihan salernitano da oltre quaranta anni
insegna e diffonde l’arte di Kobayashi
Una vita spesa per l’insegnamento delle arti
marziali e un profondo amore per l’Oriente
nel cuore, che batte sotto il kimono
dell’Aikido. Lo Shihan (maestro) Ezio Antonucci ha iniziato a praticare l’antica tecnica
marziale giapponese nella palestra del Donato
Vestuti nel 1969 sotto la guida del maestro
Ikeda. A soli vent’anni conseguì la cintura
nera, il 24 agosto 1974, e l’Aikikai lo riconobbe come il più giovane Sho-dan italiano fino a
quel momento. La vita del maestro salernitano cambiò nel corso di uno stage. “Nel 1978,
durante lo stage a Segrate presso la palestra
del maestro Filippini, ho avuto l’onore di
incontrare il maestro Kobayashi che iniziò a
diffondere il suo stile di Aikido in Italia. – Dice
il maestro Antonucci – Kobayashi ci insegnò
una tecnica completamente diversa che introduceva variazioni trasformando la disciplina
stessa. L’introduzione di posizioni più efficaci
la migliorava e per noi era una novità assoluta”. L’amore per l’Aikido spinse Antonucci
verso un traguardo ambizioso: diffondere la
nuova tecnica nella città di Salerno. “Dai
primi anni Ottanta a oggi continuo a seguire
gli allievi che vogliono imparare l’antica disciplina marziale giapponese. Rammento ancora
con gioia Italo Taddeo, Giovanni Desiderio e
Gerardo Procida che furono tra i miei primi
allievi e amici in allenamento e nella vita. Al
Vestuti, per tre giorni la settimana, insegno
con la stessa passione di un tempo le tecniche
del-l’Aikido. – Come possono iscriversi i
ragazzi? – Io insegno a tutti quelli che desiderano imparare. Al mio indirizzo email, ezioantonucci @tiscali.it, i ragazzi potranno inviarmi
adesioni e iniziare a capire cosa sia l’Aikido. E’
una tecnica difficile da apprendere, ma per un
allievo paziente e disposto a sacrificarsi nulla
risulta impossibile”. Una grande famiglia
nell’Accademia dell’Aikido del maestro
Kobayashi. “Io considero tutti i miei allievi dei
figli. Molti ragazzi che ho seguito adesso si
trovano in America e uno anche in Messico a
un passo dal diventare 3°Dan di cintura nera.
Ho due figlie meravigliose, Asja e Ambra, alle
quali ho trasmesso l’amore per l’Oriente e le
arti marziali. Passando oltre quarant’anni ad
insegnare l’Aikido la mia vita è cambiata, poiché è la disciplina stessa a mutare lo stile di
vita. L’esperto di arti marziali, infatti, è alla
continua ricerca del miglioramento di sé stesso. Tutto quello che mi ha insegnato il maestro Kobayashi – conclude Antonucci – continuerò a trasmetterlo ai futuri atleti”.
Seguendo le orme degli antichi maestri i nuovi
allievi si preparano per l’iscrizione all’Accademia Aikido Buikukai Hirokazu
Kobayashi.
(red.atl.)
Il Maestro salernitano
Ezio Antonucci.
Ha iniziato a praticare
arti marziali
nella palestra
del Vestuti nel 1969
sotto la guida
del Maestro Ikeda,
conseguendo a 20 anni
la cintura nera
6
l
Atleta
numero
di Salerno
e Provincia
3 marzo 2012
I TEEN-nistididomani
Pollice in su per il lavoro del nuovo Consiglio Direttivo
Centoquaranta soci in tre categorie: D1 D2 e D3,
più 70 giovani iscritti alla School salernitana
• IVAN COSTA
Questi i numeri del noto Circolo
Tennis Salerno. “Noto” in quanto per noi salernitani amanti o
meno dello sport tra luci, casu-
pole pastello dei lidi balneari e
la splendida piscina, risulta
impossibile percorrere, magari
in auto o in pullman, il lungomare che attraversa quasi per
intero la nostra cittadina,
Da sx: tecnico federale Massimo Cierro, Giancarlo Palumbo responsabile del centro Rita Grande (campionessa napoletana, oggi responsabile del settore femminile) e ultimo a destra, il Maestro Sergio Alfinito
Con la Nedo Nadi partecipa alle gare Master
Amore mai spento
Anna Renna: «Dopo aver smesso sognavo
di tornare e adesso rieccomi in pedana»
• CARLA POLVERINO
La prima volta che Anna Renna
ha calcato la pedana per partecipare ad una gara di scherma,
risale ad oltre trent'anni fa e lei,
ricorda quel momento senza
nascondere un velo di emozione:
"Avevo dodici anni - mi racconta
Anna - la mia prima gara risale al
periodo della scuola media quando per un anno mi sono cimentata nella specialità del fioretto...Ero poco più che una bambina ma la passione per la scherma
era già forte. Poi però ho smesso
anche se dentro di me ho sempre
aspettato il momento in cui poter
ricominciare e questa opportunità mi si è presentata cinque anni
fa, quando ho scoperto che alla
Nedo Nadi (l'attuale società di
cui Anna Renna fa parte n.d.a.) si
poteva partecipare ad un circuito
dedicato agli adulti, un master, e
non mi sono lasciata sfuggire
l'occasione...mi sono iscritta
immediatamente..."
Il passo dall'iscrizione alla pedana di gara è stato brevissimo. Il
talento di Anna Renna è innato,
l'atleta della Nedo Nadi, è diventata ben presto un punto di riferimento importante:"Mi alleno tre
volte alla settimana, dopo il lavoro ovviamente e non senza qualche oggettiva difficoltà...Se dovessi ringraziare qualcuno in questo momento? Senza alcun dubbio... Mio marito che non è un
atleta ma rispetta la mia passione
per lo sport e mi aiuta in tutto,
dandomi anche una mano in casa
e sopportando anche le mie
assenze giacchè parecchie gare si
disputano lontano dalla Campania e siamo costretti a restare
fuori per diversi giorni..."
Le soddisfazioni, però, nonostante i continui sacrifici non mancano. Anna Renna infatti nell'ultimo week end del mese di marzo è
stata impegnata al Palacus di
Fisciano nella prova di Sciabola
del Circuito Master piazzandosi
al secondo posto.
"E' stata una gara impegnativadichiara la Renna - ma sono
riuscita ad ottenere un buon
piazzamento nella specialità
della sciabola”. Il prossimo
appuntamento agonistico è previsto per aprile a Piombino, una
sorta di volano in vista del campionato italiano in programma a
giugno.
senza soffermarsi ad ammirare
come fosse la prima volta la bellezza del circolo col suo verde, ed
i suoi quattro campi da tennis.
Comodità che consente agli
amanti della disciplina di poter
“dare quattro colpi di racchetta”
senza dover obbligatoriamente
espatriare, e che, da due anni a
questa parte, presenta un nuovo
consiglio direttivo.
Per l’occasione, abbiamo intervistato Alfonso Liguori, Direttore
Sportivo che ha subito tenuto a
chiarire la sua ideologia, raccontandoci di come fu sua premura
aumentare sin da subito il numero di ore fruibili per i ragazzi
iscritti alla “Scuola di tennis”,
che solo due anni fa era di 2 ore
settimanali, a fronte delle attuali
dieci, nominando per giunta un
Preparatore Atletico, Remo
Chiappa, al fine di seguire tutti i
ragazzi. Accorgimenti che hanno
reso possibile la certificazione da
parte della F.I.T. quale Standard
School (Centro Federale di
Perfezionamento).
Insomma, un chiaro segnale di
quanto la nuova gestione creda e
voglia investire sull’allenamento,
la qual cosa ebbe un pronto
riscontro già l’anno scorso, in
occasione dei risultati ottenuti
nei tornei giovanili, arrivando in
semi-finale nel torneo “Master
Kinder U12” disputatosi a Castel
di Sangro, ma soprattutto arrivando a giocarsi l’accesso per le
fasi nazionali contro la fortissima squadra di Napoli nella
“Coppa delle Province”.
Discorso a parte merita invece la
“Sixteen Cup città di Salerno”,
manifestazione sportiva U16
maschile e femminile che ha
avuto nel mese di marzo un note-
«Il più grande
insegnamento
è di fare sport,
quale che sia,
e il nostro compito
è di creare stimoli
gettando legna
fra i fuochi
della passione,
alimentandoli»
vole risalto mediatico e giornalistico, portando nella nostra città
i 16 migliori atleti della graduatoria F.I.T, i quali hanno alloggiato qui con i propri maestri,
dando luogo ad una competizione a dir poco spettacolare.
Prendendo poi spunto da una
riunione del CONI nella quale i
delegati F.I.T. provinciali e
regionali chiesero ai vari circoli
di organizzare incontri tra le
‘scuole’ per consentire ai giovani
di relazionarsi con realtà differenti e di migliorarsi vicendevolmente, «noi ci ha dichiarato il
DS Liguori abbiamo accolto l’idea, svolgendo delle amichevoli
con altre realtà della Provincia
di Salerno e oltre. Le squadre
che abbiamo incontrato ci sono
quelli di Potenza, il CUS
Università di Fisciano e il
Villaggio del Sole. Proseguendo
anche con l’anno nuovo queste
iniziative, così da rinsaldare le
relazioni tra Circoli e promuovere sempre più uno spirito di
gruppo che abbia come fattore
comune quello della crescita dei
ragazzi sotto diversi aspetti, sia
agonistici che di vita sociale.»
Bracciatefortie vincenti
Il tecnico Notabella: «E’ un ragazzo serio, disciplinato, può raggiungere ottimi risultati»
Pierpaolo Vicinanza, promettente baby della Polisportiva Balnaea
vola alla conquista del circuito regionale” Campioni Campani”
• BARBARA TROTTA
Nuotare. Sentire solo il rumore delle bracciate, un suono che copre ogni altro, mentre
nella mente permane il pensiero della meta,
la gioia e la libertà di muoversi nell’elemento primordiale. Questo è forse quello che ha
provato il giovane atleta della Polisportiva
Balnaea, il quindicenne Pierpaolo Vicinanza,
che sta trionfando nel circuito regionale
“Campioni campani” della Fin (Federazione
italiana nuoto). L’ultimo successo l’ha ottenuto il 18 marzo a Scampia, quartiere di
Napoli, con l’oro nei 50 m farfalla. Il risultato ricalca quello raggiunto nella seconda
tappa, il 22 gennaio, che si è tenuta a
Battipaglia ed è stata organizzata con la collaborazione della stessa Polisportiva
Balnaea. Vicinanza, in quest’occasione, ha
realizzato anche un altro primo posto, nei
50 stile libero. «Sono proprio queste le specialità in cui riesce meglio» ha affermato il
responsabile tecnico del settore nuoto della
Balnaea, Gabriele Notabella. «Pierpaolo –
ha continuato - ha cominciato a dedicarsi al
nuoto da quando aveva nove anni. Ha compiuto tutto il percorso didattico con noi,
dalla vasca dei principianti all’avvio dell’attività agonistica. I genitori sono degli appassionati, e la sua famiglia lo segue e lo accompagna alle gare». Da quest’anno anche il fra-
tellino del 2002 si è iscritto e ha intrapreso
la strada avviata dal maggiore. «In questo
sport – ha spiegato Notabella – sono importanti la passione e lo spirito di sacrificio.
Bisogna crearsi le giuste motivazioni.
Pierpaolo è un ragazzo serio, disciplinato,
che ascolta i consigli e si impegna moltissimo. Con questo suo carattere riesce anche a
conciliare diligentemente lo studio e il
nuoto, pur allenandosi quattro giorni a settimana, per due ore». Vicinanza è solo uno
dei campioni della Polisportiva Balnaea, che
è nata nel 2004, partendo da zero e ora ha
tra i propri tesserati circa 95 atleti nelle varie
categorie, con un’età compresa tra i sette e i
vent’anni. «Abbiamo una scuola nuoto fede-
rale – ha precisato il responsabile tecnico –
ma il nostro fiore all’occhiello è il settore
agonistico. Parte-cipiamo a competizioni
provinciali, regionali e nazionali. La passione per il nuoto a Battipaglia sta aumentano,
ed è migliorata anche la mentalità dei ragazzi. Sono maturati. Lo sport del resto aiuta a
crescere come persone, gli esami a cui sottopone chi lo pratica aiutano a preparasi per
quelli della vita». Le prossime gare che terranno impegnati la Polisportiva Balnaea e
Pierpaolo Vicinanza saranno la fase finale
del circuito, la competizione “Nuoto per
tutti” e il Trofeo delle Regioni. «Speriamo
ancora in buoni risultati» ha concluso
Notabella.
l
numero
Atleta
di Salerno
e Provincia
3 marzo 2012
L'allenamento è la base Una nuova sfida
7
F.P.V.R. un protocollo innovativo per l’atleta
Il personal trainer Andrea Malzone svela
i segreti di una corretta preparazione atletica
• ANGELO DE NICOLA
Ha imparato ad amare lo sport in
anni di duro allenamento che forgiano mente e corpo. Senza una
disciplina preferita, poiché un po’
tutte lo affascinavano per le loro
potenzialità, si è impegnato costantemente per migliorare il proprio fisico e alla fine ha deciso di
indossare per sempre la tuta di
allenatore e di trasmettere tutto
ciò che aveva imparato agli atleti
del futuro. Andrea Malzone, personal trainer e arbitro di rugby,
ha speso una vita per la preparazione di chiunque volesse raggiungere importanti risultati in
campo agonistico o soltanto
migliorare il proprio corpo risolvendo problemi di sovrappeso.
“Il mio sogno era quello di creare
uno studio e palestra personalizzata per accogliere gli appassionati dello sport e aiutarli nel loro
percorso agonistico. – dice coach
Malzone – Ho iniziato giovanissimo a cimentarmi nel Triathlon,
uno sport multidisciplinare e individuale che mette a dura prova
l’atleta. Poi ho deciso di dedicarmi esclusivamente alla preparazione. Allenarsi all’interno di un
vero e proprio studio specializzato, in un ambiente rilassante con
tutti i mezzi ideali per lavorare nel
migliore dei modi, significa ottenere risultati soddisfacenti a prescindere da quali siano gli obiettivi”. Nel 2011 Malzone crea la
sua casa per gli atleti. “Nello
Studio Elite, in via dei Principati
57, seguo con costanza un gran
numero di atleti che hanno fatto
richiesta di un programma personalizzato. Sul sito internet
www.studioelite.eu è possibile
iscriversi compilando una scheda
con i propri dati. Questi permetteranno una prima analisi del
soggetto che ha deciso di intra-
prendere il percorso sportivo”.
Quali sono gli atleti con cui ha
ottenuto i migliori risultati?
“Ricordo ancora con grande piacere il lavoro svolto al servizio
della Salerno Rugby, del presidente Fabrizio Senatore, che grazie alla forza di volontà e al
costante allenamento riuscì nell’impresa della promozione nel
girone Elite di serie C”. E’ più difficile allenare un uomo o una
donna? “Sono due soggetti completamente diversi e richiedono
entrambi particolare attenzione.
Il miglioramento fisico avviene
grazie al costante allenamento,
ma non è sufficiente. Bisogna
anche ag-giungere una dieta
corretta che aiuti l’organismo
gradualmente. Ieri come oggi
sono pronto a discutere con
tutti gli atleti – conclude Malzone - che mi chiederanno consigli”. Prosegue il lungo lavoro
del coach Malzone che assiste
gli atleti del futuro. Un domani
un nuovo campione salernitano
riuscirà a raggiungere nuovi
traguardi grazie alla costanza
nell’allenamento.
« Per migliorare
il fisico
bisogna
aggiungere
una dieta corretta
che aiuti
l’organismo
gradualmente»
io sostengo l
Atleta
«Un metodo di lavoro che abbina forza
potenza, velocità e resistenza allo sforzo»
A un atleta che ha sperimentato
ogni genere di allenamento, seguito ogni consiglio e osservato scrupolosamente una dieta bilanciata
potrebbe essere di stimolo una
nuova sfida in palestra. L’idea
viene suggerita dal F.p.v.r, un
innovativo protocollo di allenamento creato dal personal trainer
Andrea Malzone. “Essere atletici
non significa solo avere una grande massa muscolare, ma saper
anche esprimere forza, potenza e
velocità unite alla non trascurabile capacità - commenta il coach
Andrea Malzone - di resistenza
allo sforzo”.
Per chi è studiato il protocollo
F.p.v.r?
E’ ideale per gli atleti che vogliono migliorare la loro prestazione,
per tutti gli amanti della pesistica
che desiderano modificare il loro
allenamento e anche per gli sportivi. Pur non avendo ambizioni
agonistiche anche le persone che
intendono solo mettersi alla
prova potranno usufruire del
nuovo metodo di allenamento.
Restare chiuso in palestra continuando a lavorare sulle fasce
muscolari non sempre è la soluzione ideale. Molto spesso uscire
all’aria aperta potrebbe essere un
interessante esperimento per creare alternative. “Gli allenamenti
che svolgeranno coloro i quali ne
faranno richiesta, potranno essere
effettuati sia in un luogo chiuso
come la palestra sia all’aperto
senza utilizzare macchine o
attrezzatura sofisticate. – prosegue coach Malzone - Anche cambiare luogo d’allenamento ha la
sua importanza e questo è uno dei
piccoli segreti del nuovo protocollo sperimentato dopo anni di
esperienza sul campo. Ho perfe-
Mensile di cultura
e informazione sportiva
l
Atleta
di Salerno e Provincia
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zionato tre livelli differenti difficoltà suddividendoli in principiante, intermedio e avanzato. Le
ore di allenamento e le sedute
variano a seconda delle esigenze,
ma in tutti i casi è possibile osservare i primi risultati positivi in
tempi ragionevoli. I principianti,
ad esempio, potranno in breve
tempo eliminare il classico affaticamento da scale che indica
appunto una mancanza di costante allenamento. La frequenza ottimale di allenamento che consente
di raggiungere soddisfacenti risultati è di 3 volte a settimana.
Tuttavia è possibile ottenere un
miglioramento anche con 2 sessioni di allenamento, ma non di
meno”. Un allenamento personalizzato insieme al tecnico. “Nella
maggior parte dei casi alleno una
sola persona alla volta. Nella routine dello studio Elite non capiterà mai di allenarsi con uno sconosciuto o di trovare un collega
ancora in sala al termine della
seduta. Questo aiuta lo sportivo
eliminando le fastidiose file e le
attese che dilatano i tempi di
recupero vanificando il programma stesso d’allenamento”. Dietro
la conquista di ogni medaglia c’è
un lento e duro lavoro di preparazione dell’atleta. Non resta altro
che trovare il giusto metodo di
allenamento.
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