L`IDILLIO TENERO E CASTO DEL RE SOLE E MARIA MANCINI
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L`IDILLIO TENERO E CASTO DEL RE SOLE E MARIA MANCINI
Rita Stefanelli Sciarpetti L’IDILLIO TENERO E CASTO DEL RE SOLE E MARIA MANCINI Rita Stefanelli Sciarpetti, L’Idillio tenero e casto del Re Sole e Maria Mancini Copyright© 2014 Edizioni del Faro Gruppo Editoriale Tangram Srl Via Verdi, 9/A – 38122 Trento www.edizionidelfaro.it – [email protected] Prima edizione: luglio 2014 – Printed in Italy ISBN 978-88-6537-252-4 In copertina: particolare del Castello di Gödöllő (HU) “Sire voi mi amate, voi piangete e io devo partire!” L’IDILLIO TENERO E CASTO DEL RE SOLE E MARIA MANCINI Premessa “P oiché mia madre non vedeva in me quella tale bellezza che riscontrava in mia sorella Ortensia, mi spinse ad entrare nel convento di “Campo Marzio” a Roma nella speranza che io decidessi di dedicare la mia vita a Dio”1. Con queste dolenti parole Maria Mancini inizia il racconto della sua vita. Per quale ragione dunque Geronima Mancini è così decisa a voler fare della sua terzogenita Maria, una suora? Molto probabilmente perché il marito Lorenzo Mancini, famoso astrologo del tempo, facendo l’oroscopo alla piccola al momento della nascita, aveva constatato che questa figlia sarebbe stata la causa di molte calamità per l’intera famiglia. 1 Apologie, ou les Véritables Mémoires de Marie Mancini. 9 Una simile notizia sconvolge la povera donna a tal punto che da quel momento pensa solo a neutralizzare quella terribile previsione e trova come unica soluzione, l’eventualità di chiudere Maria in Convento, dove non potrà nuocere a nessuno. 10 Maria Mancini L a piccola Maria nasce a Roma nel 1639, è la nipote del Cardinale Mazzarino, la figlia di Geronima Mazzarino e del barone Michele Lorenzo Mancini. A sette anni la madre insiste perché vada in convento nella speranza di farle prendere i voti. “Maria per il prestigio della nostra famiglia, sarebbe opportuno che tu completassi la tua educazione in Convento per poi consacrare la tua vita a Dio. È il luogo ideale per una giovane fanciulla che vuole stare lontana dai pericoli della vita”. A Maria queste parole suonano strane, non ha mai manifestato interesse per un simile futuro e poi che tristezza quel Convento di Campo Marzio, così grigio e freddo! Maria non ama la solitudine, cerca calore e affetto, ma nessuno in famiglia le dedica attenzione. 11 Si rende conto di essere trattata in modo diverso dalle sue sorelle, sa di essere sola, di doversi difendere anche se non sempre è in grado di farlo. Ma all’improvviso un fatto grave e doloroso si verifica: il padre muore prematuramente lasciando la famiglia in difficoltà economiche ed è per questo motivo che le due sorelle del Cardinale, accettano l’invito di trasferirsi a Parigi con le loro due figlie maggiori. “Un ordine così preciso sembrava escludere mia sorella Ortensia, così scrive Maria, perché più piccola di me, ma la sua bellezza in confronto al mio brutto aspetto, fanno di lei la preferita. Mia madre non prende affatto in considerazione me, anzi spera in cuor suo che io scelga di rimanere a Roma per andare in Convento e mi rivolge spesso la domanda se io non avessi già preso in tal senso quella decisione”2. Al che Maria per non scontrarsi con la volontà della madre risponde con prontezza che, se volesse farsi suora, potrebbe farlo sia a Roma che a Parigi dal momento che di Conventi se ne trovano in ogni luogo. Così sia Maria che Ortensia partono con la propria madre alla volta di Parigi. Si imbarcano a Genova e giungono a Marsiglia per poi passare ad Aix, in Provenza dove sono accolti con tutti gli 2 Apologie, ou les Véritables Mémoires de Marie Mancini. 12 onori dal governatore di quella provincia, il duca di Mercoeur che ha sposato Laura, sorella maggiore di Maria. Ad Aix si fermano per circa otto mesi perché il Mazzarino vuole che imparino la lingua francese, i costumi e le usanze del loro nuovo paese. Poi finalmente, una volta giunti a Parigi, racconta Maria: “La prima cosa che abbiamo fatto dopo esserci riposati dal viaggio, è stata andare a salutare le loro Maestà che ci hanno accolto con affetto e cortesia, dimostrando una grande generosità”3. Maria è felice, è consapevole che conoscerà una realtà diversa e spumeggiante, non più grigia e melanconica come quella che l’ha accompagnata quando era nel Convento a Roma. Purtroppo la speranza si spegne ben presto perché il rapporto con la madre, che insiste sempre nel suo progetto, va peggiorando di giorno in giorno, ma ciò che aggrava la sua situazione è il fatto che il suo carattere fiero e deciso non piace nemmeno al Cardinale, molto probabilmente perché influenzato dalle parole di Geronima che tende a mettere in evidenza, esasperandoli, i lati meno piacevoli del carattere di Maria, fino a definirla una ragazza non obbediente e poco rispettosa. Quindi, vista la difficoltà che la fanciulla mostra nell’esprimersi nella lingua francese ed il suo non ancora definito 3 Apologie, ou les Véritables Mémoires de Marie Mancini. 13 ruolo a Corte, decide di rimandarla in Convento e precisamente in quello della Visitation nei pressi di Saint-Jacques per circa due anni al fine di completare la sua educazione. Maria sa di non poter competere per fascino e bellezza con le sue sorelle, è consapevole della diversità della sua posizione in famiglia e per superare quel dislivello che gli altri le riconoscono, decide di riscattarsi, ma in che modo? Raggiungendo notevoli obiettivi in altri campi che non hanno niente a che fare con la bellezza e perciò dedica ogni ora delle giornate della sua permanenza in Convento, ad acquisire cultura, proprietà espressiva ed eleganza. Studia bene il francese, legge tutte le opere letterarie italiane e francesi, parla correttamente il francese, impara a dipingere, a suonare, si interessa di politica e perfino di tattica militare. Al termine dei due anni, non c’è niente su cui Maria non abbia raggiunto una più che buona conoscenza. Intanto il Cardinale sta tessendo la sua rete per il futuro di Maria ed a sua insaputa pone le basi per il suo matrimonio con il figlio del maresciallo de La Meilleraye, ma come dice Maria nelle sue Memorie: “Dal momento che i diritti dell’amore sono diversi da quelli della ragione”4, il giovane si rifiuta di sposarla perché si è invaghito della giovanissima Ortensia e desidera sposare solo lei. 4 Apologie, ou les Véritables Mémoires de Marie Mancini. 14 Dispiacere? Delusione? Rabbia? Cosa prova Maria in quel frangente? Certamente se ne fa ben presto una ragione perché finalmente ha le carte in regola per entrare a Corte dove non mancano i divertimenti, le occasioni e le sorprese. Ma Geronima non allenta mai il suo controllo, non le dà la libertà che concede alle altre figlie, la mortifica confinandola in un piccolo appartamento in compagnia di un’anziana dama, Rose, che le paventa continuamente l’eventualità di un suo ritorno in Convento. Anche i suoi abiti e i suoi gioielli sono miseri rispetto a quelli di Ortensia, Olimpia e Marianna. Inoltre la madre non si stanca mai di ripetere: “Maria preferisce stare nel suo appartamento, non ama la compagnia, non è allegra e poi il suo aspetto non è curato e non è così graziosa come le sue sorelle. Sicuramente la Corte non è l’ambiente adatto a lei”. La durezza e la freddezza che Geronima mostra nei suoi confronti, paragonate alla dolcezza e all’indulgenza riservate alle altre figlie, esasperano talmente Maria che, in un momento di rabbia, si ribella alla madre dicendole che se Ortensia per la sua bellezza è la preferita, non deve dimenticare che anche lei merita la sua attenzione. Povera Maria che non si rende conto che quella reazione non giova affatto alla sua situazione! 15 La madre infatti, invece di prendere atto della dura verità e cercare di arginare quell’ostilità palese che prova verso Maria credendola un pericolo per tutta la famiglia, vede in quel comportamento, la prova della sua negatività ed esplode lamentandosi con il Cardinale del comportamento della giovane, insistendo sulla necessità di chiuderla in Convento dal momento che non è possibile vivere con lei. “Maria è un peso, una calamità, un pericolo per tutti!” Ripete senza tregua la madre. Le continue lamentele di Geronima trovano un terreno fertile nel Cardinale Mazzarino che prende una posizione ben precisa nei confronti di Maria e per far valere il suo potere nei confronti della propria famiglia, la rimprovera rivolgendole parole dure e severe che la feriscono e rimarranno nel suo cuore e nella sua mente, per molto tempo. Del resto l’alone negativo che la madre diffonde intorno alla sua terzogenita e l’isolamento cui la confina, influenzano tutta la Corte e fanno di Maria un facile bersaglio. Ma Maria ha un carattere forte che non scende mai a compromessi ed è ben determinata a non farsi schiacciare dalle avversità, anzi è sempre pronta a combattere fino all’ultimo, per dimostrare di avere gli stessi diritti delle sue sorelle. 16 Geronima Mancini È l’anno 1656, l’anno in cui dovrebbe avvenire la morte di Madame Geronima, secondo la predizione del marito. Infatti il barone Mancini, astrologo di fama, non si è limitato a fare l’oroscopo di Maria, ma si è preso anche la briga di predire il giorno della morte della moglie Geronima. Guarda caso, la povera donna proprio in questo anno inizia a provare strane sensazioni, il suo umore peggiora, poi avverte strani disturbi che la costringono a rimanere a letto: vuoi il caso, vuoi la veridicità di quanto detto dal barone Mancini, Geronima si ammala. Precisa Maria: “Prima ancora che la malattia si manifestasse, mia madre era stata colpita da una profonda melanconia, sentiva dentro di sé che qualche cosa di brutto stava per accaderle. Aveva un terribile umore tanto che era impossibile sopportarla e poiché io ero la figlia meno amata, ero 17 anche l’unica esposta ai suoi sbalzi d’umore tanto più che Olimpia viveva in un appartamento tutto suo ed Ortensia era ospite di Madame de Mercoeur. Si può capire quindi in quale stato di prostrazione ero costretta a vivere”5. La malattia in un primo momento sembra essere di lieve entità poi, di giorno in giorno, si manifestano sintomi che fanno pensare al peggio. Tutti a Corte si preoccupano per lei dal momento che nessun medico riesce a portare rimedio al suo male. In quei drammatici giorni la donna confessa al fratello Cardinale quanto è scritto sull’oroscopo di Maria e lo supplica di aiutarla, affinché la fanciulla trascorra la sua vita in Convento dove potrà stare al sicuro e non essere causa di calamità per tutti gli altri membri della sua famiglia. Maria nelle sue Memorie scrive: “L’educazione oltre al dono della nascita è il maggior regalo che i genitori possano fare ai loro figli, ma è molto importante che sia accompagnata dalla dolcezza perché tanta severità li priva di quel sentimento naturale che è l’amore. L’amore e il timore non possono stare insieme. Io ho provato quanto dico su me stessa ed affermo che il timore con cui mia madre mi ha tenuto, mi ha con- 5 Apologie; ou les Véritables Mémoires de Marie Mancini. 18 dizionata a tal punto che a distanza di anni dalla sua morte, mi appare in sogno sempre con il suo atteggiamento di rimprovero nei miei confronti e tutto questo mi fa ancora soffrire”6. 6 Apologie, ou les Véritables Mémoires de Marie Mancini. 19