fino al 7.VI.2006Saint Clair Cemin<BR

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fino al 7.VI.2006Saint Clair Cemin<BR
06 giugno 2006 delle ore 09:05
fino al 7.VI.2006
Saint Clair Cemin
Milano, Galleria Curti Gambuzzi
Un artista brasiliano che vive tra Parigi e New York. Un linguaggio scultoreo intimo e complesso,
frutto di tutte le suggestioni assimilate tra lunghi viaggi e brevi permanenze. La scultura surreale
di Saint Clair Cemin...
Superfici scabre, biomorfismi, corpi avviluppati
su sé stessi: la scultura di Saint Clair Cemin
(1951, Cruz Alta, Brasile) affonda le sue radici
nelle avanguardie storiche. Prendendo spunto
dalla plastica surrealista e fondendo la materia
grezza di un Alberto Giacometti con le
astrazioni lineari di un Naum Gabo. Senza
dimenticare la lezione del Modernismo
catalano: valgano per tutti le facciate liquide,
cariche di atmosfere moresche, realizzate da
Antoni Gaudì tra la fine dell'800 e l'inizio del
secolo scorso. Ma non solo. Se i contenuti -e il
loro rapporto con la forma- hanno origini
recenti, i colori e la tendenza all'astrazione
smodata sembra rifarsi più che altro al barocco
sudamericano. In cui alla tradizione mutuata
dall'immaginario cristiano, vanno ad aggiungersi
suggestioni provenienti dalle preesistenze
autoctone. E, come in ogni cultura priva di un
supporto teorico che si rispetti, –pensiamo alle
nette distanze tra la plastica classica e quella
magnogreca– la scultura e il vasellame latini
aggiungono all'originario filone occidentale
una forte carica folkloristica. Fatta di
grottesche, anatomie poco proporzionate, tinte
estremamente vivaci, temi paganizzati.
Saint Clair Cemin prende questo materiale
“artigianale”, lo miscela con l'alta plastica, la
sua conoscenza della norma scultorea, la
formazione ricevuta a New York e Parigi, e ne
trae un linguaggio personalissimo, colto ed
elegante, pur ravvivato da un vitalismo tutto
sudamericano. Per la sua personale alla Galleria
Curti Gambuzzi di Milano, l'artista brasiliano
presenta una serie di diciotto ceramiche
realizzate in quel di Vietri Sul Mare nel 2005.
Corpi di materia grezza assemblata in silhouette
che ricercano un contatto, un referente con la
realtà, sia nel soggetto che nell'allusione ad una
possibile, fittizia funzionalità. Gli oggetti in
mostra assomigliano infatti vagamente a
suppellettili di uso comune; in realtà si
attengono con estrema dignità al proprio
destino-ruolo primario di opera d'arte.
dell'oggetto. A cui fa da contrappunto la
tavolozza selvaggia di La recerche de l'absolu,
in cui il raggiungimento delle sfere celesti è dato
dall'impilare tavolini in ceramica che si
restringono progressivamente, man mano che
salgono verso l'alto. Fino alla commovente
Virgo, in cui la maternità di Maria è allusa da
un piccolissimo, quasi non identificabile
riquadro, posto immediatamente sotto al seno,
in cui lo spettatore attento potrà riconoscere le
fattezze, a mala pena abbozzate, del bimbo che
la donna porta in grembo, immagine intima e
raccolta della condizione umana e del suo
rapporto con la divinità.
santa nastro
mostra visitata il 10 maggio 2006
fino al 7.VI.2006 - Saint Clair Cemin – Saluti
Da Vietri
Paolo Curti – Annamaria Gambuzzi, Via
Pontaccio 19 (20121) MM Moscova/ +39
0286998170 / +39 0272094052 - info@paolocurti.
com - www.paolocurti.com - orario: da lunedì
a venerdì 11-19, escluso festivi, sabato su
appuntamento
indice dei nomi: Annamaria Gambuzzi,
Alberto Giacometti, Santa Nastro, Paolo Curti,
Naum Gabo
Tra essi spiccano le bicromie astratte di
Gattolicismo e Titan, brocche antropomorfe, in
cui il movimento della materia è sottolineato
dagli intrecci di campiture bianche e nere e dalle
linee di fuga che percorrono tutto il corpo
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