VEDI ORA - Sorgenia
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DICHIARAZIONE EMAS Codice Nace prevalente 35.11: produzione di energia elettrica CENTRALE DI TERMOLI ANNO 2007 Società soggetta alla Direzione e al Coordinamento di Sorgenia Spa LE INFORMAZIONI UTILI PER IL PUBBLICO 2 LETTERA DEL DIRETTORE GENERALE DI ENERGIA MOLISE SPA Energia Molise Spa fornisce informazioni sugli aspetti ambientali e tecnici della Centrale ai soggetti interessati e alla popolazione. La Dichiarazione Ambientale viene divulgata all’esterno nel corso di incontri con la popolazione e spedita ogni anno alle Funzioni Pubbliche ed associazioni attuando un progetto annuale di comunicazione. Inoltre è sempre disponibile sul sito internet della società www.sorgenia.it. 3 LA DICHIARAZIONE DI APPROVAZIONE DELL’ENTE DI VERIFICA ACCREDITATO I dati operativi degli indicatori ambientali e dei parametri operativi presenti nella Dichiarazione Ambientale sono aggiornati al 31/12/2007. Altre informazioni sono aggiornate al 31/05/2008. Per informazioni rivolgersi a: Michele Caso – Responsabile della Centrale di Termoli Tel: 0875.723.1 Fax: 0875.723.296 Indirizzo e-mail: [email protected] Simone Gardinali - Responsabile del Sistema di Gestione Integrato Ambiente e Sicurezza Tel: 02.67.194.1 Fax: 02.67.194.368 Indirizzo e-mail: [email protected] STRUTTURA E CONTENUTI DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE La presente Dichiarazione Ambientale riguarda gli aspetti ambientali relativi all’anno 2007 della Centrale a ciclo combinato di Termoli della Energia Molise Spa, società soggetta alla direzione e al coordinamento di Sorgenia Spa. Il presente documento, il primo per Energia Molise Spa, ha l’obbiettivo di fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni sull’impatto e sulle prestazioni ambientali della Centrale di Termoli, nonché sul continuo miglioramento della prestazione ambientale. La presente Dichiarazione Ambientale è costituita da due sezioni e contiene le seguenti informazioni: SEZIONE I: LA CAPOGRUPPO SORGENIA SPA Illustra la storia e l’assetto organizzativo di Sorgenia Spa; Evidenzia gli impianti produttivi, in fase di costruzione ed autorizzati di Sorgenia Spa; SEZIONE II: LA CENTRALE DI TERMOLI DI ENERGIA MOLISE SPA Sezione 1 - La Capogruppo Sorgenia Spa 6 Sorgenia Spa – Energia e ambiente 7 Le principali società del Gruppo Sorgenia e la relazione con Energia Molise Spa 8 La storia 9 Gli impianti di generazione in Italia Sezione 2 - La Centrale di Termoli di Energia Molise Spa 12 Il Sistema di Gestione Ambientale 13 La politica per la sicurezza e l’ambiente della Centrale 14 La collocazione geografica della Centrale 15 La Centrale termoelettrica e il suo personale 16 L’iter autorizzativo 17 La Centrale termoelettrica in numeri - anno 2007 18 Lo schema della Centrale 20 La planimetria della Centrale 22 Condizioni climatiche e meteorologiche utilizzate per lo studio di impatto ambientale 23 Identificazione degli aspetti ambientali e valutazione di significatività 24 Il bilancio di massa ed energetico della Centrale per l’anno 2007 25 Gli aspetti ambientali della Centrale 45 Gli aspetti ambientali indiretti 47 Dismissione dell’impianto 48 La significatività degli aspetti ambientali 49 Il piano di miglioramento ambientale aggiornato a maggio 2008 54 Autorizzazioni, norme e leggi di riferimento 56 GLOSSARIO Illustra le caratteristiche del sistema di Gestione Ambientale implementato dalla Centrale; Riporta la politica ambientale e della sicurezza; Descrive la Centrale a ciclo combinato focalizzando l’attenzione all’impatto sull’ambiente; Analizza e valuta gli aspetti ambientali e gli indicatori utilizzati per misurarli; Riporta il programma di miglioramento ambientale in relazione agli aspetti e impatti ambientali significativi. Essendo la Centrale di Termoli entrata in esercizio solo nel mese di settembre 2006, non è al momento possibile un raffronto significativo fra i diversi anni ai fini della valutazione dell’andamento delle prestazioni ambientali. La Dichiarazione di approvazione dell’Ente di Verifica Accreditato Questa Dichiarazione è stata prodotta con il contributo delle seguenti persone e approvata da ALBERTO BIGI, Direttore Generale di Energia Molise Spa: MICHELE CASO Responsabile Centrale di Termoli ENZO DE BENEDICTIS Ambiente e Sicurezza Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione della Centrale di Termoli MASSIMILIANO TORO Responsabile Ambiente e Sicurezza Rappresentante della Direzione per il Sistema di Gestione Integrato SIMONE GARDINALI Il verificatore accreditato Certiquality IT-V-0001, sito in Via Gaetano Giardino 4 - 20123 Milano, ha verificato, attraverso una visita all’Organizzazione, colloqui con il personale e l’analisi della documentazione e delle registrazioni che la Politica, il Sistema di Gestione nonché le procedure di audit sono conformi al Regolamento CE 761/2001 così come modificato nell’allegato I dal Regolamento CE/196/2006, e ha convalidato in data 26/06/2008 le informazioni e i dati presenti in quanto affidabili, credibili ed esatti nonché conformi a quanto previsto dallo stesso Regolamento. Energia Molise si impegna a sottoporre a verifica e a trasmettere all’organismo competente, previa convalida, sia i necessari aggiornamenti annuali sia la revisione della Dichiarazione Ambientale completa entro tre anni dalla data della presente, mettendoli a disposizione del pubblico secondo quanto previsto dal Regolamento CE 761/2001. Ambiente e Sicurezza Responsabile del Sistema di Gestione Integrato Lettera del Direttore Generale di Energia Molise Spa Alberto Bigi Direttore Generale di Energia Molise Spa. Dopo la realizzazione e l’avvio della Centrale, la prima ad essere autorizzata ai sensi della Legge n° 55 del 09/04/2002 nota come “sblocca-centrali”, sono consapevole che la nostra responsabilità oggi è anzitutto quella nei confronti della comunità locale. È stata questa consapevolezza a spingerci ad implementare un Sistema di Gestione Ambientale conforme ai requisiti della Norma UNI EN ISO 14001 propedeutico ad ottenere la Registrazione EMAS, uno strumento che ci consentirà di consolidare nel tempo il rapporto di massima trasparenza verso la popolazione che abita in prossimità della Centrale, le autorità locali, le imprese operanti all’interno della Centrale e tutto il personale. Inoltre, per chi ogni giorno lavora per far funzionare al meglio la Centrale, l’obiettivo di ottenere una registrazione EMAS è diventato un importante strumento per migliorare la gestione degli aspetti ambientali in ogni condizione di funzionamento. A un anno dall’entrata in esercizio dell’impianto, i parametri significativi per l’ambiente (emissioni, scarichi, utilizzo di risorse, etc.) hanno evidenziato valori notevolmente inferiori ai limiti stabiliti dalla autorizzazione e previsti nello studio di impatto ambientale. Ciò nonostante, è nostro obiettivo prioritario definire, sviluppare e attuare un piano per il miglioramento continuo, in sintonia con le istanze della popolazione locale e dando piena visibilità di tutte le misure adottate. Gennaio 2008 Il Direttore Generale Alberto Bigi Fig. 1 - Il certificato di registrazione EMAS. 2 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 3 SEZIONE 1 La Capogruppo Sorgenia Spa Una veduta della Centrale di Termoli. Questa sezione della Dichiarazione Ambientale inquadra l’attività e le iniziative di Energia Molise e della Capogruppo Sorgenia Spa nel contesto energetico italiano. Fin dalla definizione dell’identità e della struttura del Gruppo Sorgenia emerge l’importanza attribuita all’impegno nei confronti delle fonti rinnovabili, della generazione elettrica ad alta efficienza, della diffusione dell’efficienza energetica negli usi finali. Il posizionamento assunto e i valori dichiarati si concretizzano in risultati importanti, che sottolineano la validità di una strategia industriale di cui la sostenibilità ambientale è uno dei fattori portanti. 4 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 5 Sorgenia Spa – Energia e ambiente Sorgenia è il primo operatore privato del mercato italiano dell’energia, che ha posto l’efficienza energetica e l’attenzione all’ambiente al centro della propria strategia d’impresa. Sensibile ai principi dello sviluppo sostenibile e convinta sostenitrice di una cultura dell’efficienza, Sorgenia è impegnata a migliorare il proprio rendimento produttivo nel rispetto dell’ambiente, accrescendo la propria capacità di generazione, privilegiando le soluzioni tecnologiche a maggiore compatibilità ambientale e investendo importanti risorse nello sviluppo delle fonti rinnovabili. Per i propri clienti, ha elaborato prodotti e soluzioni integrate, fornendo elettricità, gas e servizi per il miglioramento dell’efficienza energetica. Fin dal 1999, azionisti di Sorgenia sono il Gruppo CIR, la società austriaca Verbund e il management aziendale. A una delle principali holding nazionali si affianca il maggiore produttore austriaco di elettricità, in prevalenza da fonte idroelettrica. Nel settembre 2007, Banca Monte dei Paschi di Siena ha acquistato una partecipazione in Sorgenia, pari all’1,21%. Il Gruppo Sorgenia è composto da diverse società operanti nei diversi ambiti di attività della filiera energetica. Grf. 1 - Il fatturato del Gruppo Sorgenia. 1.861 Fatturato (EURm) ,7 1.916,1 Le principali società del Gruppo Sorgenia e la relazione con Energia Molise Spa 26,6% Le principali società del Gruppo Sorgenia Spa (Fig. 4) 73,4% Ingegneria 17,0% Energia Holding Management Monte dei Paschi di Siena 78,3% 3,5% 1,2% 80% Energia Progetti Eolico e Idroelettrico Solare 99,89% Société Française d’Eoliennes (Eolico) 100% Anemon (Eolico) 75% Energia Minervino (Eolico) 100% Energia Plassier (Idroelettrico) 100% Soluxia 90% Soluxia Sarda Termoelettrico Fig. 2 - Gli azionisti del Gruppo Sorgenia. Fig. 3 - Uno scorcio della sede di Sorgenia Spa. Aggiornato al 31/12/07 100% Energia Molise 90% Energia Modugno 90% Energia Aprilia 100% Energia Lombarda Terminale LNG 50% Fin Gas (62,61% Lng Med Gas Terminal) Risparmio Energetico 70% Eligent Compravendita di titoli di anidride carbonica 78% Energia Italiana (50% Tirreno Power) 25% GICA (Carbon Asset) 1.225,2 943,2 808,0 Gli organi societari del Gruppo Sorgenia Spa (Fig. 5) 574,0 319,5 75,6 2001 Grf. 2 - I dipendenti del Gruppo Sorgenia. 2002 2003 Dipendenti 276 148 27 45 Presidente Rodolfo De Benedetti Vice Presidente Christian Kern Amministratori Domenico Carra Giuliano Cecchini Francesco Dini Markus Hofer Enrico Neckels Alberto Piaser Ferdinando Pozzani Claudio Stabon 208 89 ConSiglio di AMMiniStrAzionE Amministratore Delegato Massimo Orlandi e Direttore Generale 2004* 2005* 2006* 2007* (fine anno) Venture Capital in tecnologie pulite 72,88% Noventi Ventures II LP Aggiornato al 31/12/07 2000 Attività per la sostenibilità ambientale 98 60 CollEgio SindACAlE Presidente Vittorio Bennani 2000 2001 2002 2003 2004* 2005* 2006* 2007* * Principi IAS/IFRS, Tirreno Power consolidato con il metodo del patrimonio netto 6 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 Aggiornato al 31/12/07 Sindaci effettivi Roberto Bracchetti Riccardo Zingales 7 S O RG E NI A S PA – EN E RG I A E AM B I E NT E La storia 1999 ELETTRICITÀ Marzo Decreto Bersani per la liberalizzazione del mercato elettrico italiano. luglio Nascita di Energia Spa. Agosto Avvio operatività commerciale. 2000 ELETTRICITÀ gennaio Avvio della fornitura elettrica ai clienti. luglio Avvio, per la prima volta in Italia, di un servizio web di energy management. GAS Maggio Decreto Letta, per la liberalizzazione del mercato italiano del gas naturale. dicembre Contratto di importazione dalla Libia, di lungo periodo, per un valore di 2 mld mc annui. 2001 ELETTRICITÀ giugno Partecipazione alla gara per l’acquisto di Elettrogen, la 1° GenCo (Generation Company), ovvero gruppo di centrali poste in vendita da Enel per effetto del Decreto Bersani. GAS Aprile Contratto pluriennale per l’importazione dalla Norvegia. ottobre Avvio attività di importazione e vendita. 2002 ELETTRICITÀ Febbraio Acquisizione della centrale idroelettrica di La Salle (AO), poi seguita da Pont St Martin (AO) e Petiva (VC). 8 Gli impianti di generazione in Italia Marzo Partecipazione alla gara per l’acquisto di Eurogen (2° GenCo). dicembre Autorizzazione da parte del Ministero delle Attività Produttive della centrale CCGT da 770 MW di Termoli (CB), la prima in Italia dopo il Decreto “sblocca-centrali”. GAS Aprile Avvio dell’operatività spot sul mercato internazionale. 2003 ELETTRICITÀ gennaio Acquisizione di Interpower (ora Tirreno Power), la 3° GenCo Enel. Maggio Avvio della fornitura di oltre 500 nuovi clienti del segmento 0,1-1 GWh annui. dicembre Finanziamento no-recourse su base merchant per la costruzione dell’impianto CCGT di Termoli (primo di questo genere in Italia). GAS Settembre Sottoscrizione di un contratto di approvvigionamento per la Centrale di Termoli. 2004 ELETTRICITÀ gennaio Avvio della costruzione della Centrale di Termoli. giugno Autorizzazione da parte del Ministero delle Attività Produttive della centrale CCGT di Modugno (BA). dicembre Acquisizione della quota di maggioranza di Eligent, società per l’efficienza energetica nella pubblica illuminazione. GAS ottobre Inizio della fornitura di gas dalla Libia attraverso il gasdotto Green Stream. DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 2005 ELETTRICITÀ Marzo Costituzione di Soluxia, società per lo sviluppo di soluzioni fotovoltaiche. Agosto Autorizzazione da parte del Ministero delle Attività Produttive della centrale CCGT di Turano-Bertonico Lodigiano (LO). ottobre Acquisizione di Anemon, società per lo sviluppo eolico. 2006 ELETTRICITÀ Aprile Acquisizione di due società specializzate nella progettazione e produzione di pannelli fotovoltaici. Maggio Apertura del cantiere per la costruzione dell’impianto CCGT di Modugno. luglio Energia Spa cambia nome e logo in Sorgenia Spa. Avviamento della Centrale di Termoli. Agosto Costituzione di Noventi II LP, fondo di investimento per la ricerca di tecnologie innovative nei campi delle rinnovabili, dell’efficienza energetica e della salvaguardia ambientale. Settembre Messa a regime della Centrale di Termoli. ottobre Consegna dell’impianto di Termoli da parte del contractor (PAC). dicembre Autorizzazioni alla costruzione di impianti eolici, per 50 MW di potenza installata complessiva. Avvio piano d’investimento per la realizzazione di 15 impianti fotovoltaici da 1 MW l’uno. 2007 IDROELETTRICO ELETTRICITÀ Febbraio Autorizzazioni alla costruzione di impianti eolici per 18 MW di potenza installata. TERMOELETTRICO EOLICO pontey FOTOVOLTAICO la Salle Marzo Sottoscrizione con un pool di banche di un finanziamento a medio-lungo termine di 345 mln di euro. Entrata in esercizio commerciale dell’impianto mini-idro di Pontey (AO), da 2 MW di potenza complessiva. opErAtivi in CoStruzionE/ AutorizzAti pont St Martin progEtti turano-Bertonico lodigiano giugno Rifinanziamento di Tirreno Power per 1.200 mln di euro. Agosto Avviamento dei primi due impianti fotovoltaici. vado ligure Fossato di vico nucleo di genova Settembre termoli Sorgenia sale al 78% in Energia Italiana e Banca MPS acquisisce l’1,21% di Sorgenia. Minervino Murge torrevaldaliga Sud ottobre Costituzione di Green Initiative Carbon Assets S.A. (GICA), società di diritto svizzero per la commercializzazione di titoli Carbon Asset, da parte di Sorgenia insieme a Lucchini Group, Iride Group, Finopi Spa. Aprilia Molfetta Benevento napoli levante Avellino Castelnuovo di Conza Marrubiu novembre Sorgenia, attraverso la sua controllata Soluxia, diventa il primo operatore privato italiano nella produzione di energia elettrica da fotovoltaico con la connessione in rete di ulteriori 4 impianti fotovoltaici. dicembre Acquisizione di Société Française d’Eoliennes (SFE), il secondo operatore francese di energia elettrica da fonte eolica. Raggiunti i 400.000 clienti. San gregorio Magno villacidro1 & villacidro2 Matera pisticci vibo valentia Cagliari gioia tauro Caltanissetta Acate-vittoria GAS Marzo Partnership Iride-Sorgenia per l’acquisizione del 51% della società LNG Med Gas Terminal per la costruzione di rigassificatore con una capacità fino a 12 mld mc annui a Gioia Tauro (RC). Modugno Fig. 6 - Gli impianti di generazione del Gruppo Sorgenia Spa. Enna Siracusa Aggiornato al 31/12/07 9 SEZIONE 2 La Centrale di Termoli di Energia Molise Spa Un particolare della sala macchine della Centrale di Termoli. Questa sezione è il cuore della Dichiarazione EMAS della Centrale di Termoli e ha l’obiettivo di comunicare al lettore gli sforzi messi in atto da Energia Molise per stabilire, attuare e mantenere attivi obiettivi e traguardi ambientali coerenti con la politica aziendale. Per far questo Energia Molise ha: utilizzato le migliori tecnologie al momento disponibili; predisposto una politica aziendale coerente ai principi della Capogruppo; implementato un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla Norma UNI EN ISO 14001. In questa sezione vengono pertanto illustrate: le caratteristiche del Sistema di Gestione Ambientale implementato dalla Centrale; la politica ambientale e della sicurezza di Energia Molise Spa; gli aspetti ambientali coinvolti dalle attività della Centrale e gli indicatori utilizzati per misurarli; il programma di miglioramento ambientale in relazione agli aspetti e impatti ambientali significativi. 10 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 Il Sistema di Gestione Ambientale La politica per la sicurezza e l’ambiente della Centrale Fin dalla sua nascita Energia Molise Spa, consapevole della portata e dell’impatto del proprio settore di attività e coerentemente con i principi del Gruppo Sorgenia, ha posto la tutela dell’ambiente e la sua gestione consapevole come obiettivo fondamentale da perseguire nell’ambito dello svolgimento delle proprie attività. La Centrale di Termoli, in conformità ai principi sopracitati, si è dotata di un Sistema di Gestione Ambientale che è stato certificato conforme alla norma UNI EN ISO 14001 da un ente di verifica terzo accreditato, in data 26/06/2008. Il Sistema di Gestione Ambientale individua le responsabilità, le procedure, gli strumenti necessari per il perseguimento dei programmi e il conseguimento degli obiettivi di miglioramento per l’ottimizzazione delle prestazioni ambientali. In particolare presso la Centrale di Termoli: è attiva una politica ambientale; Energia Molise Spa, coerente ai principi del Gruppo Sorgenia Spa, ha deciso di dotarsi di un Sistema di Gestione Ambientale e della sicurezza conforme alla Norma UNI EN ISO 14001 e alla specifica BSI OHSAS 18001 e di aderire al regolamento EMAS CE 761/01, ritenendo che tale scelta costituisca un elemento necessario per perseguire un modello di sviluppo industriale che interpreta il rapporto con l’ambiente non come vincolo alla crescita, ma come punto di forza nel consolidamento del legame con il territorio. La consapevolezza dell’importanza di attuare una politica volta alla minimizzazione degli impatti ambientali nonché alla riduzione dei rischi per la salute e la sicurezza del personale sociale e terzo, ha inciso sull’identità aziendale a tal punto da divenire una componente essenziale del proprio modello di sviluppo nel quale salute, sicurezza e tutela dell’ambiente rappresentano dei valori. Sulla base di tali principi, Energia Molise Spa per quanto tecnicamente ed economicamente sostenibile, si impegna a: gestire i propri processi, prodotti e servizi secondo criteri di prevenzione e minimizzazione degli impatti ambientali; è definito e attuato un piano di miglioramento delle prestazioni ambientali; A livello operativo la volontà di Energia Molise Spa si traduce in un costante sforzo finalizzato a: è definito e attuato un piano di formazione del personale in materia ambientale; utilizzare tecnologie e prodotti che garantiscano il minore impatto ambientale, formare ed addestrare il proprio personale al rispetto dei principi di tutela dell’ambiente e della salute e sicurezza sul lavoro; tutti i predetti elementi sono stati sottoposti ad audit; assicurare il rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza ed ambiente, valutandone periodicamente la conformità, Le procedure gestionali sono integrate da quelle operative che riguardano in particolare il controllo delle attività che hanno o possono avere un impatto significativo sull’ambiente e le modalità di intervento per fronteggiare possibili incidenti o situazioni di emergenza. Tra le varie istruzioni operative in vigore vi sono: la gestione delle emissioni in atmosfera, la gestione dei rifiuti, la gestione delle acque in uscita dalla Centrale. Le interrelazioni tra i vari elementi del Sistema di Gestione Ambientale sono state descritte nel Manuale di Gestione strutturato secondo l’articolazione della norma UNI EN ISO 14001:2004 e in grado di assicurare nel contempo la conformità ai requisiti del Regolamento EMAS. è costantemente aggiornata l’analisi ambientale; il Direttore Generale, sulla base delle risultanze dell’audit, riesamina la politica, gli obiettivi ed il Sistema di Gestione Ambientale. misurare e controllare gli impatti ambientali diretti ed indiretti derivanti dalla propria attività, valutare e controllare i rischi a cui è soggetto il personale della Società e quello delle ditte esterne. Nel Sistema di Gestione è prevista la ripetizione ciclica delle fasi di Pianificazione, Attuazione e Funzionamento, Audit (per la verifica della conformità alla Politica Ambientale e alle norme di riferimento), Controlli ed Azioni Correttive, Riesame della Direzione. La ripetizione continua del ciclo di azioni sopra descritto permette il continuo miglioramento del sistema e delle prestazioni ambientali della Centrale. Ciascuna fase è disciplinata da specifiche procedure gestionali che determinano le azioni da svolgere, le responsabilità connesse, i documenti e le registrazioni da produrre. Tra le procedure gestionali in vigore vi sono: le modalità di individuazione degli impatti ambientali e della normativa applicabile, operare in un’ottica di continuo miglioramento delle prestazioni ambientali e della sicurezza, attraverso un attento monitoraggio dei relativi indicatori; individuare obiettivi e programmi di miglioramento triennali definendone priorità, tempi di attuazione, responsabilità e risorse; promuovere l’impiego razionale ed efficiente delle risorse energetiche, delle materie prime ed il recupero dei rifiuti; tenere conto delle aspettative delle parti interessate e a promuovere iniziative atte a soddisfarle; comunicare e collaborare con le comunità locali, le autorità e le associazioni in modo chiaro e trasparente; sensibilizzare i fornitori sugli obiettivi aziendali coinvolgendoli nel processo di miglioramento e di adesione alla Politica. Tutti i dipendenti per le aree di propria competenza, hanno il compito di vigilare e di accertare periodicamente il rispetto di questi principi e di partecipare alla crescita del Sistema di Gestione con osservazioni e proposte di miglioramento. Rev. 1 del 20 Maggio 2008 Il Direttore Generale Alberto Bigi la gestione delle attività di formazione del personale, la gestione delle emergenze, la gestione delle non conformità, l’esecuzione di verifiche e riesami del sistema, la gestione delle imprese esterne. 12 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 Fig.7 - Il certificato che attesta la conformità del Sistema di Gestione Ambientale di Energia Molise Spa alla Norma UNI EN ISO 14001. 13 La collocazione geografica della Centrale La Centrale termoelettrica e il suo personale Grf. 3 - ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA ANNO 2007 dati in MWh 200.000 Sorgenia Spa si propone, in via prioritaria, di localizzare i nuovi impianti laddove la generazione di energia elettrica in ambito locale possa risultare elemento trainante per lo sviluppo del territorio. È obiettivo di Sorgenia Spa, ovunque questo risulti possibile, sviluppare nuovi impianti perseguendo l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti dei soggetti industriali operanti nelle aree vicine alla Centrale, attraverso la cessione di energia termica nella forma di vapore o di acqua calda. Per Energia Molise Spa, la scelta del sito è stata dettata da questi orientamenti e ha portato alla localizzazione della Centrale di Termoli nell’ambito del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Valle del Biferno, già sede di impianti industriali e con la vocazione per ulteriori sviluppi. L’accordo con il Consorzio prevede condizioni agevolate per l’approvvigionamento dell’energia elettrica e incrementa la disponibilità di gas naturale (grazie al nuovo metanodotto che è stato realizzato per l’approvvigionamento della Centrale) favorendo l’insediamento di nuove realtà produttive. La collaborazione con il Consorzio è già operativa con l’obiettivo di coniugare efficacemente lo sviluppo del progetto e le necessarie azioni per la salvaguardia dell’ambiente. Tale aspetto assume una valenza ancora maggiore in termini di integrazione con il territorio poiché al Consorzio aderiscono, fra gli altri, il Comune di Termoli, ove è ubicata la Centrale, e i comuni limitrofi, oltre alla Provincia di Campobasso, ed evidenzia l’attenzione che il Gruppo Sorgenia dedica, nella propria attività, allo sviluppo di attive collaborazioni con il territorio. L’area di Centrale è di forma trapezoidale e di estensione pari a circa 8 ettari con superficie pianeggiante e si trova in area sismica zona 3 ai sensi della Ordinanza del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20/03/2003. L’area sulla quale è stata costruita la Centrale era dotata di una propria rete di adduzione, trattamento e distribuzione di acqua grezza, mentre per le connessioni con la rete elettrica e con quella del gas naturale sono state necessarie le costruzioni di un elettrodotto di circa 15 km fino alla sottostazione elettrica di Larino, sita lungo la linea Foggia-Villanova, e di un metanodotto della lunghezza di circa 14,6 km che unisce il metanodotto San Salvo – Biccari alla Centrale. Nel caso dell’elettrodotto, il progetto ed il relativo iter autorizzatorio, compresa la valutazione di impatto ambientale a livello regionale (ai sensi della LR 24 marzo 2000, n 21) sono stati svolti con procedura parallela a quella necessaria alla realizzazione della Centrale. Per il metanodotto non sono state previste procedure di Valutazione di Impatto Ambientale data l’entità limitata dell’opera. La Centrale è stata costruita all’interno di un’area industriale di proprietà del Consorzio di Sviluppo Industriale della Valle del Biferno e dista circa 6 km (in direzione sud) dal centro cittadino di Termoli, circa 3,5 km dal centro abitato di Campomarino (in direzione nord–est) e circa 2,5 km da quello di Portocannone (in direzione sud–est). L’insediamento industriale comprende industrie operanti in vari settori (chimica fine, alimentare, meccanica, gomma e plastica, ecc.) ed ha attualmente un grado di saturazione inferiore a 2/3. La Centrale è raggiungibile dalla Strada Statale n° 87 Sannitica, che costeggia la zona industriale, collegando Campobasso alla Strada Statale n° 16 Adriatica, che scorre ad est dell’area industriale, ad una distanza di ca. 4,5 km dal sito in oggetto. Il collegamento autostradale è assicurato dal casello di Termoli della A14 Bologna - Canosa posto a 4 km dal sito in direzione nord. 14 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 La Centrale, della potenza elettrica complessiva di circa 770 MW, è situata in Contrada Rivolta del Re all’interno della Zona Industriale A del Comune di Termoli (CB) ed è in funzione dal 2006. Del tipo a ciclo combinato, è composta da due unità identiche che producono energia elettrica e vapore utilizzando come combustibile esclusivamente il gas naturale proveniente da un metanodotto dedicato della lunghezza di circa 15 km. Ogni unità è costituita da una turbina a gas della potenza di circa 250 MW e da un generatore di vapore a recupero che produce vapore sfruttando l’energia termica contenuta nei fumi caldi espulsi dalla turbina a gas. Il vapore, prodotto dalle due unità, confluisce in una turbina a vapore di circa 270 MW di potenza, mentre i fumi esausti sono convogliati in atmosfera mediante due camini posti a valle dei generatori di vapore a recupero. Il vapore, in uscita dalla turbina, passa nel condensatore, viene da quest’ultimo trasformato in acqua che, attraverso un sistema di pompaggio, viene reimmessa nel generatore di vapore a recupero per essere nuovamente trasformata in vapore e quindi in energia elettrica. Per la condensazione del vapore e per i servizi di raffreddamento degli impianti ausiliari viene utilizzato come fluido di scambio termico l’acqua, fatta circolare nel circuito delle torri evaporative. L’energia elettrica prima di essere immessa nella rete di trasmissione nazionale viene innalzata in tensione mediante dei trasformatori che sono collegati elettricamente agli alternatori delle turbine a gas e di quella a vapore. Il collegamento elettrico tra la Centrale e la rete di trasmissione nazionale è garantito da un elettrodotto dedicato della lunghezza di circa 15 km. All’interno della Centrale è inoltre presente una caldaia ausiliaria, alimentata a gas naturale, usata esclusivamente durante la Fig. 9 - Struttura organizzativa della Centrale di Termoli. Personale con sede a Milano 100.000 50.000 0 e e e e o o o o o o o le nai brai marz apri aggi iugn lugli gost embr ttobr embr embr g a tt m o nov dic gen feb se Il grafico mostra l’andamento della produzione di energia elettrica delle turbine a gas e a vapore. I mesi di maggio e di agosto sono caratterizzati da una produzione di energia elettrica inferiore alla media in quanto si sono svolte le attività di manutenzione generale della Centrale. Produzione energia elettrica lorda anno 2006: 1.750 GWh. Produzione energia elettrica lorda anno 2007: 4.265 GWh. fase di avviamento della Centrale, un generatore diesel di emergenza, l’impianto per la produzione dell’acqua demineralizzata e l’impianto antincendio. L’acqua utilizzata dalla Centrale proviene dal Consorzio di Sviluppo Industriale della Valle del Biferno mentre l’acqua reflua viene inviata al depuratore del Consorzio stesso. Le acque meteoriche non contaminate provenienti dai piazzali e dai pluviali confluiscono, attraverso una vasca di raccolta, nel canale consortile e da qui al fiume Biferno. La supervisione e la gestione della Centrale è realizzata in una sala controllo, sempre presidiata dal personale che è composto nel suo insieme dal Responsabile di Centrale, dal suo vice, da tre tecnici di manutenzione, da sei capi turno, da sei assistenti ai capiturno, e dagli assistenti a giornata (chimico, conduttore, amministrativo e al magazzino). Il Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi è garantito dalla presenza in Centrale del relativo Responsabile. La figura 9 rappresenta l’organigramma della Centrale, il grafico 3 riporta la produzione di energia elettrica relativa all’anno 2007. DIREZIONE Direttore Generale di Energia Molise Spa RSPP Responsabile di Centrale Assistente amministrativo Fig. 8 - L’ubicazione della Centrale di Termoli. La Centrale si trova a circa 6 km dal centro abitato di Termoli, a 3,5 da quello di Campomarino e a 2,5 da quello di Portocannone. 150.000 Ambiente e Sicurezza Personale con sede a Termoli Turbogas 1 Turbogas 2 Turbina a vapore ESERCIZIO - Capo turno - Assistente al capo turno Vice reponsabile di Centrale ASSISTENTI A GIORNATA - Conduttore - Chimico MANUTENZIONE - Meccanica - Elettrica - Strumentale ASSISTENTE AL MAGAZZINO 15 L’iter autorizzativo La Centrale di Termoli è stata la prima Centrale termoelettrica ad essere autorizzata attraverso la procedura stabilita dalla Legge n° 55 del 09/04/2002 “Conversione in legge, con modificazioni, del DL del 7 febbraio 2002, n. 7, recante misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale”, il così detto Decreto “Sblocca centrali”. Proprio in quest’ottica Energia Spa (ora Energia Molise Spa) ha ottenuto, con Decreto n. 55/01/2002 rilasciato dal Ministero delle Attività Produttive il 6 dicembre 2002, l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio della Centrale, anche per quanto concerne l’autorizzazione integrata ambientale di cui alla direttiva 96/61/CE. Tale autorizzazione è stata rilasciata anche a fronte della favorevole pronuncia di compatibilità ambientale formalizzata con Dec/VIA/7584 del 03/09/2002 dal Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio di concerto con il Ministro per i Beni e le Attività culturali. A seguito della pubblicazione del DLgs 16 gennaio 2008 n.4 "Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del Dlgs 3 aprile 2006 n. 152”, il tempo di rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale è stato ridotto, per le centrali termoelettriche, da 7 a 5 anni. La Centrale in numeri – anno 2007 LA LEGGE N° 55 DEL 09/04/2002 nata per semplificare l’iter autorizzativo per la costruzione di centrali termoelettriche superiori a 300 MW termici. È stata emessa in quanto le previsioni sulla crescita del fabbisogno nazionale di energia elettrica e la disponibilità di potenza di generazione segnalavano allora una situazione di incompatibilità con la salvaguardia della sicurezza di esercizio del sistema elettrico. la legge ha quindi l’obiettivo di rafforzare il parco di generazione al fine di evitare crisi ed interruzioni della fornitura di energia. Per questo motivo è in corso il procedimento di rinnovo per il quale, con comunicazione del 22/02/2008, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha indicato ad Energia Molise di far pervenire la documentazione dell’istanza entro il 30 agosto 2008. 4,2 67 7.313 55,21 0,139 26,95 4,49 371 0 0,879 104.473 0 50.000 71.500 i terawattora (1 terawattora = 1 miliardo di kilowattora) di energia elettrica ceduti alla rete dalla Centrale di termoli. Sono invece quelli consumati dalle famiglie italiane in un anno (fonte terna Spa – anno 2006). le ore di funzionamento della Centrale di termoli nel 2007 su 8.760 ore disponibili in un anno. il rendimento elettrico medio relativo all’anno 2007 della Centrale di termoli, dato come rapporto tra l’energia ceduta alla rete e l’energia termica presente nel gas naturale. i grammi di nox emessi mediamente nell’anno dalla Centrale per ogni chilowattora (kWh) prodotto, pari ad un terzo del valore medio del parco termoelettrico nazionale. i milligrammi di nox presenti mediamente nell’anno in ogni nm3 di fumi emessi dal camino del tg1 (28,77 dal camino del tg2). 50 mg/nm3 è invece il limite stabilito dal decreto autorizzativo. i milligrammi di Co presenti mediamente nell’anno in ogni nm3 di fumi emessi dal camino del tg2 (5,50 dal camino del tg1). 30 mg/nm3 è invece il limite stabilito dal decreto autorizzativo. i grammi di Co2 emessi per ogni kWh ceduto alla rete di trasmissione nazionale, un valore significativamente inferiore a quello del parco termoelettrico nazionale pari a 609 g/kWh (Fonte: elaborazione interna dati statistici terna). i superamenti dei limiti di emissione in atmosfera stabiliti dal decreto autorizzativo. i m3 di acqua utilizzati dalla Centrale per produrre 1 megawattora (MWh) di energia elettrica. i m3 di gas naturale (riferiti a condizioni standard) che mediamente vengono utilizzati ogni ora dalla Centrale. gli infortuni del personale della Società e di quello delle ditte che lavorano per conto di Energia Molise Spa. le ore lavorate dal personale di Energia Molise Spa all’interno della Centrale. le ore lavorate dal personale delle ditte esterne. Fig. 10 - Uno scorcio dei filtri aria della turbina a gas. 16 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 17 Lo schema della Centrale F IG . 1 1 - LO S C H EM A D E L L A C E N TR A LE FUMI REINTEGRO CONDENSATORE ACQUA INDUSTRIALE DAL CONSORZIO SERBATOIO ACQUA GREZZA IMPIANTO DEMI H2O DAL CONDENSATORE SPURGHI AL FINAL BASIN H2O ACQUA DI REINTEGRO DELLE TORRI EVAPORATIVE ACQUA POTABILE DAL CONSORZIO ACQUA DI LAVAGGIO DELLE RESINE ALLA VASCA DI NEUTRALIZZAZIONE FUMI GVR TG ARIA H2O DAL CONDENSATORE UFFICI E SALA CONTROLLO SPURGHI AL FINAL BASIN EVAPORATO STAZIONE RIDUZIONE PRESSIONE IMPIANTO DI OSSIDAZIONE BIOLOGICA TV CALDAIA AUSILIARIA GAS NATURALE TORRI EVAPORATIVE ACQUA DI LAVAGGIO DELLE RESINE DELL’IMPIANTO DEMI HCl NaOH - SPURGHI DAL GVR - ALTRE ACQUE NON CONTAMINATE VASCA DI NEUTRALIZZAZIONE VASCA TORRI CONDENSATORE SPURGO DELLA TORRE EVAPORATIVA FINAL BASIN ACQUE METEORICHE DI SECONDA PIOGGIA, ACQUE METEORICHE PROVENIENTI DAI PLUVIALI E DAI PIAZZALI DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 AI GVR REINTEGRO H2O DA SERBATOIO ACQUA DEMI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI 18 GVR TG ARIA SERBATOIO ACQUA DEMI AL DEPURATORE CONSORTILE AL CANALE CONSORTILE 19 La planimetria della Centrale F IG . 1 2 - L A P L A NIM E TRI A D E L L A C EN T RA LE Piazzola stoccaggio temporaneo rifiuti Elettrodotto Bacino di raccolta acqua piovane Caldaia ausiliaria Impianto produzione aria compressa ACQUE PIOVANE PULITE Impianto demineralizzazione acque e stoccaggio prodotti chimici Locale antincendio AR O RIV S GA E AL R TU NA Stazione arrivo gas naturale ACQUE IN ARRIVO DAL CONSORZIO INDUSTRIALE Serbatoio stoccaggio acqua grezza Stazione elettrica Impianto disoleazione acque Uffici Bacino di raccolta acque reflue Magazzino Turbina a vapore Sala controllo principale Torri evaporative ACQUE REFLUE AL DEPURATORE CONSORTILE Stoccaggio prodotti chimici torre evaporativa Gruppo elettrogeno Bunker idrogeno 25 m 50 m 75 m 100 m Punti di emissione in atmosfera Turbogas e GVR 1 e 2 20 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 21 Condizioni climatiche e meteorologiche utilizzate per lo studio di impatto ambientale Identificazione degli aspetti ambientali e valutazione di significatività Gli indicatori delle prestazioni ambientali TEMPERATURA E PIOVOSITÀ REGIME DEI VENTI L’area ricade in una zona con un clima di tipo temperato, caratterizzato da bassa piovosità media annuale e temperature minime medie invernali al di sopra di 0°C. Si riportano nelle tabelle 1 e 2 i principali dati relativamente a temperatura e piovosità ricavati dalle registrazioni dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare presso la stazione meteorologica di Termoli. I dati utilizzati per lo studio di impatto ambientale per il progetto di realizzazione della Centrale sono quelli registrati dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare relativi alla stazione di Termoli e riguardanti il periodo gennaio 1994 - giugno 1996. La stazione meteorologica dell’Aeronautica Militare è situata nel porto di Termoli all’interno della torretta del Castello Svevo, in una posizione particolarmente esposta ai venti per la conformazione della costa, che in tale luogo si estende verso il mare, con un promontorio che termina in un terrapieno di protezione al porto. In prossimità di questa zona la costa si presenta orientata inizialmente lungo l’asse E-O, proseguendo quindi, dopo il promontorio, con un’orientazione NO-SE. Il quadro generale che emerge è caratterizzato da una prevalenza assoluta di regime di vento proveniente dai quadranti settentrionali secondo un asse generale orientato NO-SE. Tale dato è sicuramente significativo, data la localizzazione della stazione di rilevamento, per quanto riguarda la costa e il primo tratto dell’entroterra La direzione del vento a bassa quota in prossimità dell’area industriale risulta soggetta all’influenza dell’orografia superficiale e presenta in corrispondenza del sito un andamento prevalente maggiormente ruotato in direzione N-S. Nella figura 13 sono riportati i dati relativi alla direzione dei venti registrati presso la stazione meteorologica di Termoli. Tab. 1 - PIOVOSITÀ MEDIA MENSILE REGISTRATA A TERMOLI (PERIODO 1952-1994) MESi pioggiA (mm) Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Totale pioggiA (%) 48,01 25,90 28,70 24,93 20,66 20,39 20,23 29,59 43,00 42,43 47,65 41,24 392,72 12,22 6,60 7,31 6,35 5,26 5,19 5,15 7,53 10,95 10,80 12,13 10,50 100 Fonte: Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare Fig. 13 - DIREZIONE DI PROVENIENZA DEL VENTO Tab. 2 - TEMPERATURE MEDIE MENSILI REGISTRATE A TERMOLI (PERIODO 1952-1994) MESi Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Media annua tEMp. tEMp. tEMp. MiniME (°C) MASSiME (°C) MEdiE (°C) 0,97 1,20 3,19 5,91 9,90 13,74 16,20 16,63 14,42 10,14 5,40 2,70 8,4 17,74 17,67 20,49 23,25 27,96 30,95 34,55 33,98 31,00 26,50 21,38 18,62 25,3 Fonte: Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare 22 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 8,17 8,49 10,52 13,48 17,53 21,35 24,15 24,42 21,68 17,51 12,77 9,70 15,8 Per evidenziare l’andamento delle prestazioni ambientali della Centrale, la Direzione del Sistema di Gestione ha stabilito opportuni indicatori di prestazione che consentono di valutare quantitativamente nel tempo sia l’andamento degli aspetti ambientali individuati sia il loro scostamento rispetto agli obiettivi e target programmati e di gestire tempestivamente, se necessario, le idonee azioni correttive. Per rappresentare i risultati ambientali, Energia Molise ha identificato gli indicatori ambientali e operativi riportati in tabella 3. L’andamento nel tempo degli indicatori di prestazione è assunto come indice del miglioramento avviato all’interno della Centrale. Si è anche scelto, relativamente alle emissioni in atmosfera, di riportare i dati relativi alle concentrazioni degli inquinanti confrontandola con i limiti stabiliti dagli atti autorizzativi. Sono inoltre tenuti sotto controllo alcuni indicatori di prestazione gestionale di sistema (ore di formazione per dipendente, numero di suggerimenti e non conformità, tempo di chiusura delle non conformità, verifiche in campo sulle imprese), i cui andamenti nei prossimi anni forniranno utili indicazioni per il miglioramento del Sistema di Gestione. In questa Dichiarazione Ambientale sono presenti esclusivamente gli indicatori relativi all’anno 2007, mentre quelli del 2006 non sono stati riportati in quanto inficiati da prove di funziona- 45-67,5° 0,08 0,06 292,5-315° indiCAtorE ASpEtti indirEtti indiCAtorE Emissioni in atmosfera NOx – CO – CO2 Valore assoluto [t] Valore riferito alla produzione di energia elettrica [g/kWh] Concentrazione nei fumi [mg/Nm3] --- Qualità dell’aria Scarichi idrici Concentrazioni in aria [mg/Nm3] Valore assoluto [m3] Valore riferito alla produzione di energia elettrica [m3/kWh] Valore riferito all’acqua prelevata [%] Gestione fornitori Influenza sull’ambiente antropico: effetti socio-economici sulla popolazione locale Rifiuti Contaminazione del terreno Impatto acustico Utilizzo di acqua, gas naturale, gasolio, energia elettrica Valore assoluto [t] Valore assoluto [N° di eventi] Valore assoluto [dB(A)] Valore assoluto Valore riferito alla produzione di energia elettrica Utilizzo di prodotti chimici e gas tecnici Valore assoluto Valore riferito all’acqua demi prodotta Valore riferito all’acqua prelevata Impatto visivo Campi elettromagnetici Gestione delle emergenze Sicurezza e salute dei lavoratori -Valore assoluto [micro T] o [kV] Valore assoluto [N° eventi] Valore assoluto [N° infortuni] 67,5-90° 0,04 0,02 270-292,5° 90-112,5° 0 247,5-270° 112,5-135° 135-157,5° 225-247,5° 202,5-225° 157,5-180° 180-202,5° Il quadro generale che emerge è caratterizzato da una prevalenza assoluta di regime di vento proveniente dai quadranti settentrionali secondo un asse generale orientato NO-SE. La direzione del vento a bassa quota in prossimità dell’area industriale risulta soggetta all’influenza dell’orografia superficiale e presenta in corrispondenza del sito un andamento prevalente maggiormente ruotato in direzione N-S. Fonte: Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare La valutazione degli aspetti ambientali è stata condotta come previsto dalle procedure del Sistema di Gestione Ambientale, considerando le attività che ricadono nel processo di esercizio e manutenzione. Sono quindi stati individuati gli Aspetti Ambientali Diretti, cioè quelli sotto il controllo gestionale della Centrale, e gli Aspetti Ambientali Indiretti, quelli non completamente sotto il controllo della Centrale. Nella tabella seguente sono riportati gli aspetti significativi per la Centrale. Per tenere sotto controllo tali aspetti la Direzione svolge attività di coordinamento tecnico – gestionale – amministrativo, mentre in Centrale si effettuano, laddove necessario, misure in campo ed in laboratorio. Alcuni parametri sono rilevati in continuo e riportati in sala controllo. Tutti i dati rilevati in Centrale sono oggetto di riesame da parte della Direzione e sono messi a disposizione delle autorità competenti. Le apparecchiature di controllo dei parametri ambientali sono soggette a regolari tarature, ad intervalli prestabiliti. ASpEtti dirEtti 22,5-45° 315-337,5° L’identificazione degli aspetti ambientali Tab. 3 - RIEPILOGO DEGLI ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI ED INDIRETTI SIGNIFICATIVI PER LA CENTRALE DI TERMOLI E I RELATIVI INDICATORI N 337,5-360° mento e/o avviamenti (data di messa a regime della Centrale: 13 settembre 2006) e quindi non rappresentativi dei parametri di funzionamento della Centrale nella fase di pieno regime. 23 Il bilancio di massa ed enegetico della Centrale per l’anno 2007 Gli aspetti ambientali della Centrale Emissioni in atmosfera ORE DI FUNZIONAMENTO 7.313 SU 8.760 DISPONIBILI Acqua industriale: 3.654.594 m3 Nella Dichiarazione sono presenti esclusivamente gli indicatori specifici relativi all’anno 2007 mentre quelli del 2006 non sono stati riportati in quanto inficiati da prove di funzionamento e/o avviamenti (data di messa a regime della Centrale 13 settembre 2006) e quindi non rappresentativi dei parametri di funzionamento della Centrale nella fase di pieno regime. Energia elettrica prelevata dalla rete: 2.537 MWh Scarichi idrici: 520.306 m3 Energia elettrica ceduta alla Rete di Trasmissione Nazionale: 4.156.061 MWh Emissioni in atmosfera NOx: 577,5 t CO: 102,7 t CO2: 1.543.093 t Gas naturale: 763.958.726 Sm3 Rifiuti pericolosi: 8,62 t Rifiuti non pericolosi: 140 t Prodotti chimici: 993 t Vapore acqueo da torri evaporative: 3.134.988 m3 Emissioni inquinanti prodotte Ossidi di azoto (espressi come NO2) = 150 mg/Nm3 Le emissioni in atmosfera prodotte dalla Centrale (NOx, CO e CO2) sono dovute alla combustione del gas naturale nelle due turbine a gas e, per una parte assai trascurabile (inferiore all’1%) nella caldaia ausiliaria. I punti di emissione principali sono i due camini aventi un’altezza di 55 m e un diametro interno di circa 6 m, posti a valle dei generatori di vapore a recupero. Grazie alla tecnologia DLN (bassa produzione di NOx) adottata sulle turbine a gas, la Centrale di Termoli presenta uno tra i più bassi fattori di emissione di NOx allo stato attuale dell’arte. Analogamente l’emissione di CO2, dato l’elevatissimo rendimento del ciclo combinato, è la minima oggi possibile in centrali termoelettriche di taglia industriale. I grafici 4, 5, 6, 7 e 8 riportano le caratteristiche qualitative e quantitative delle emissioni in atmosfera del 2007 della Centrale di Termoli. Ossido di carbonio (CO) = 100 mg/Nm3 Nel corso del 2007 non si è verificato alcun superamento dei suddetti limiti. Monitoraggio delle emissioni Come previsto dalla normativa vigente, il controllo in continuo delle emissioni di CO e NOx è garantito mediante due sistemi di analisi fumi dotati di soglie di allarme. I metodi utilizzati per il monitoraggio ed il campionamento dei parametri ambientali significativi sono quelli indicati dalla normativa vigente. La verifica del rispetto dei limiti di emissione nonché dell’indice di disponibilità mensile delle medie orarie è responsabilità della gestione operativa della Centrale ed è garantita da specifiche procedure tecniche conformi al DLgs 03/04/2006 n.152. A tal proposito è prevista una procedura che gestisce il flusso delle comunicazioni con le autorità di controllo competenti in Limiti imposti dai decreti autorizzativi caso di indisponibilità prolungata del sistema di analisi. La Centrale di Termoli deve rispettare i seguenti limiti di emisTutti i dati registrati ed elaborati dal sistema di acquisizione sione al camino riferiti alle sezioni turbogas: dati sono trasmessi ad ARPA Molise, al Consorzio InOssidi di azoto (espressi come NO2) = dustriale e ai singoli comuni appartenenti al50 mg/Nm3 l’Unione dei comuni Basso Biferno. I dati di cui sopra sono resi pubblici mediante il sito interOssido di carbonio (CO) = 30 mg/Nm3 Sono i milligrammi di NO net aziendale www.sorgenia.it. x Tali limiti, riferiti ad una concentrazione del presenti mediamente Entro il 31 Marzo di ogni anno, come previsto 15% di ossigeno nei fumi anidri, sono rispettati in un Nm3 di fumi emessi dal DLgs 216/06, viene effettuata da un ente di quando la media oraria delle concentrazioni ridal turbogas 1. verifica accreditato la certificazione delle quote 3 levate durante il normale funzionamento delIl limite è 50 mg/ Nm . di CO emesse dalla Centrale. 2 l’impianto risulta inferiore o uguale al limite. Le attività della Centrale inducono inoltre, emissioni Per la caldaia ausiliaria, nelle eventuali condizioni di in atmosfera legate a modesti flussi di traffico di auto e funzionamento non di emergenza, non devono essere mezzi pesanti all’esterno del sito, dovuti ai mezzi dei superati i seguenti valori (riferiti ad una concentradipendenti, dei visitatori, dei fornitori di beni e serzione del 3% di ossigeno nei fumi anidri): vizi e degli appaltatori. 26,95 4,49 Sono i milligrammi di CO presenti mediamente in un Nm3 di fumi emessi dal turbogas 2. Il limite è 30 mg/ Nm3. 24 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 25 G L I AS P ET T I AM B IE N TAL I D E L L A C E NT R ALE Qualità dell’aria Grf. 4 - CONCENTRAZIONE DI NOx - ANNO 2007 dati in mg/Nm3 60,00 Grf. 5 - EMISSIONI ASSOLUTE E SPECIFICHE DI NOx - ANNO 2007 TG1 TG 2 Limite t 80 t g/kWh g/kWh 0,200 50,00 60 0,150 40 0,100 20 0,050 40,00 30,00 20,00 10,00 0 0 e e e e o o o o o o o le nai brai marz apri aggi iugn lugli gost embr ttobr embr embr g a tt m o nov dic gen feb e s e e e e o o o o o o o le nai brai marz apri aggi iugn lugli gost embr ttobr embr embr g a tt m o nov dic gen feb e s Dal mese di maggio (manutenzione generale della Centrale) le emissioni dei due TG si sono allineate grazie alla regolazione di alcuni parametri della combustione. Nel corso del 2007 non si è verificato alcun superamento del limite fissato dalla normativa vigente. Emissioni totali NOx anno 2007: 576.030 kg. Emissioni totali NOx anno 2006: 149.200 kg. Emissioni previste nel SIA: 1.504.000 kg. Grf. 6 - CONCENTRAZIONE DI CO - ANNO 2007 Grf. 7 - EMISSIONI ASSOLUTE E SPECIFICHE DI CO - ANNO 2007 dati in mg/Nm3 35 TG1 TG 2 Limite t 150 30 t g/kWh 0 0,050 12 0,040 20 9 0,030 15 6 0,020 3 0,010 0 0 10 0 e e e e o o o o o o o le nai brai marz apri aggi iugn lugli gost embr ttobr embr embr g a tt m o nov dic gen feb se e e e e o o o o o o o le nai brai marz apri aggi iugn lugli gost embr ttobr embr embr g a tt m o nov dic gen feb se Emissioni totali CO anno 2007: 102.689 kg. Emissioni previste nel SIA: 350.000 kg . La concentrazione di CO si riduce soprattutto nei mesi estivi e a valle degli interventi di regolazione dei parametri di combustione del mese di maggio. Nel corso del 2007 non si è verificato alcun superamento del limite fissato dalla normativa vigente. DLN L’incremento delle concentrazioni di inquinanti al suolo atteso con l’esercizio della Centrale, come valutato nello studio di impatto ambientale, risulta essere poco significativo. Nonostante ciò, al fine di verificare il reale impatto della Centrale, il Decreto autorizzativo ha imposto, a partire da almeno un anno prima dell’entrata in esercizio della Centrale, di realizzare delle campagne di monitoraggio della qualità dell’aria nei territori del comune di Termoli e in quelli confinanti. Ad Energia Molise Spa, per questo aspetto sono state prescritte le seguenti attività: installazione e gestione di almeno due stazioni di rilevamento degli NOx, di cui una anche meteo, nei punti teorici di massima ricaduta, monitoraggio biologico della qualità dell’aria, g/kWh 25 5 Adempimenti autorizzativi e impegno di Energia Molise Spa nel monitoraggio della qualità dell’aria campagne di monitoraggio per il rilevamento degli inquinanti nelle aree caratterizzate da più incisive ricadute in prossimità di zone abitate, valutazione dell’inquinamento da ozono. Nell’ottemperare al dettato del Decreto autorizzativo Energia Molise si è attivata a realizzare le attività riportate di seguito. Rete di monitoraggio Energia Molise Spa, a partire dal 27 aprile 2005, ha attivato una rete di monitoraggio dell’aria composta essenzialmente da tre stazioni fisse di rilevamento la cui ubicazione e denominazione è riportata in tabella 4. Al fine di garantire una maggiore terzietà del monitoraggio, a partire dal 1° maggio 2006, la gestione della rete è stata affidata all’autorità di controllo (ARPA Molise) ed i risultati sono pubblicati nel sito www.arpamolise.it. Grf. 8 - ANDAMENTO TEMPORALE DELLE EMISSIONI DI CO2 - ANNO 2007 t g/kWh t 200.000 g/kWh 500 400 150.000 300 100.000 200 50.000 100 0 e e e e o o o o o o o le nai brai marz apri aggi iugn lugli gost embr ttobr embr embr g a tt m o nov dic gen feb e s Emissioni totali CO2 anno 2007: 1.543.091 t. Emissioni totali CO2 anno 2006: 667.335 t. 26 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 0 Acronimo di Dry Low NOx. È il sistema di combustione utilizzato nelle turbine a gas della Centrale di termoli per contenere le emissioni di nox . Questo sistema è identificato dalla unione Europea come una delle BAt (Best Available Technologies migliori tecniche disponibili), in termini di rendimenti energetici complessivi e possibilità di contenimento delle emissioni di inquinanti in atmosfera. Si basa sull’ottimizzazione della geometria e della miscelazione dell’aria e del gas all’interno della camera di combustione in modo tale da ottenere una combustione quanto più completa possibile, contenendo al tempo stesso le temperature di fiamma. Tab. 4 - UBICAZIONE DEI SITI DI MISURA DELLE STAZIONI FISSE dEnoMinAzionE AttivA dA uBiCAzionE dEl Sito Termoli 3 01/09/05 Comune di Portocannone Termoli 4 17/06/05 Comune di Campomarino Termoli 5 27/04/05 Comune di Termoli I siti di misura sono stati scelti tenendo conto dell’orografia del territorio, delle condizioni meteoclimatiche, dell’ambiente naturale e della presenza delle sorgenti di emissioni inquinanti in atmosfera attraverso l’analisi condotta nello studio di impatto ambientale; le stazioni sono state posizionate, in accordo con ARPA Molise, nei punti teorici di massima ricaduta degli inquinanti emessi dai camini della Centrale. La mappa con indicazione del posizionamento delle stazioni sul territorio è riportata in figura 14. La rete, gestita in conformità alle disposizioni di legge vigenti, è stata realizzata secondo le prescrizioni del Decreto autorizzativo della Centrale; l’equipaggiamento delle varie stazioni è riportato in tabella 5 e tutti gli analizzatori installati rispondono ai requisiti normativi di riferimento. Tab. 5 - PARAMETRI MISURATI DALLE STAZIONI FISSE no Termoli 3 Termoli 4 Termoli 5 X X X no2 nox o3 X X X X X X X pM10 Co MEtEo X X X X X X X X X Ad integrazione delle stazioni fisse di monitoraggio descritte precedentemente, soprattutto nel corso del primo anno di esercizio della Centrale, sono stati periodicamente utilizzati anche dei laboratori mobili per campagne di monitoraggio, posizionati presso gli agglomerati urbani potenzialmente esposti alle ricadute della Centrale termoelettrica. L’esatta ubicazione dei mezzi mobili, come per le stazioni di tipo fisso, è stata preventivamente concordata con i tecnici di ARPA Molise in considerazione delle condizioni meteorologiche dell’area e della orografia del territorio; sono stati scelti tre diversi siti in prossimità del centro abitato di Termoli, lungo direttrici non coperte dalla rete di monitoraggio fissa installata. L’esatta ubicazione dei mezzi mobili è riportato nella figura 14. I dati rilevati in continuo sia dalle stazioni fisse che da quelle mobili sono stati archiviati e validati dalle società fornitrici del servizio, e inviati giornalmente all’ARPA Molise per consentire a quest’ultima un ulteriore controllo su di essi. PRIMA VALUTAZIONE La prima valutazione dei dati acquisiti dalla rete di monitoraggio durante il periodo maggio 2005 – aprile 2006, ha permesso di delineare lo stato della qualità dell’aria antecedente l’avviamento della Centrale, rappresentando un quadro sintetico, ma completo. In particolare per quanto riguarda il monossido di carbonio (CO) e gli ossidi di azoto (NOx e NO2) i valori registrati sono molto bassi, sempre inferiori ai rispettivi valori limite; per il particolato (PM10) si sono registrate concentrazioni significative di inquinante, anche se quasi sempre i valori misurati sono risultati al di sotto dei limiti normativi, mentre per l’ozono (O3) 27 G L I AS P ET T I AM B IE N TAL I D E L L A C E NT R ALE si è rilevata una concentrazione media nel periodo estivo molto alta e prossima ai limiti di legge pur non facendo registrare alcun superamento della soglia di informazione. In conclusione le misure effettuate non hanno evidenziato significativi scostamenti rispetto a quelle registrate nelle precedenti campagne sul territorio, confermando quindi la correttezza dei livelli di fondo degli inquinanti atmosferici riportati nello studio di impatto ambientale. L’analisi dei dati acquisiti dalla rete di monitoraggio nel periodo maggio 2006 – aprile 2007 non ha riscontrato cambiamenti significativi rispetto a quanto emerso nella precedente analisi effettuata antecedentemente l’avvio della Centrale; in particolare si può affermare che, dopo l’entrata in marcia della Centrale, le concentrazioni di inquinanti in area risultano pressoché identiche, con delle piccole variazioni dovute per lo più alle condizioni meteoclimatiche a contorno che hanno portato a delle variazioni non di rilievo sulle concentrazioni di inquinante in area. In conclusione si più affermare che, dopo l’entrata in marcia della Centrale la tendenza della concentrazione degli inquinanti misurati risulta molto costante senza una particolare tendenza all’aumentare o al diminuire. MONITORAGGIO BIOLOGICO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA Detto questo, il primo studio, effettuato nel corso del 2005, ha consentito l’iniziale conoscenza, dal punto di vista della biodiversità dei licheni epifiti, del territorio interessato dalla presenza dell’area del Consorzio industriale di Termoli e delle aree collinari che circondano la Val Biferno. Lo scopo raggiunto dallo studio è stato quello di disporre di un set dettagliato di dati che è servito da base per il monitoraggio dell’evoluzione delle condizioni ambientali del sito, nel periodo successivo all’installazione della Centrale. Nel corso del 2006, dopo l’entrata in esercizio della Centrale, si è effettuata la seconda campagna di monitoraggio i cui risultati non hanno evidenziato alcun peggioramento della biodiversità lichenica, confermando il giudizio espresso sulle condizioni ambientali dell’area nella prima campagna del 2005. Il monitoraggio biologico verrà ripetuto con cadenza annuale ed i risultati verranno trasmessi, come già effettuato per le prime due campagne, al Ministero dell’Ambiente e del Territorio Servizio VIA, all’APAT (Agenzia Nazionale per l’ambiente e dei Servizi Tecnici), ed all’ARPA Molise. I CAMPIONATORI DIFFUSIVI Energia Molise Spa oltre ad effettuare le campagne di monitoraggio stabilite dai Decreti autorizzativi, ad integrazione e supporto dei dati delle misure di ossidi di azoto, monitorati in continuo dalle stazioni di monitoraggio fisse e mobili, ha effettuato su propria iniziativa anche il monitoraggio della qualità dell’aria attraverso l’utilizzo di campionatori diffusivi. Tale metodo di misura si basa sul campionamento diretto della specie inquinante in atmosfera su di un mezzo opportuno che si realizza grazie alla diffusione gassosa. La peculiarità di questa tecnica di campionamento è la possibilità di campionare in più punti contemporaneamente allo scopo di avere una “mappatura” dell’inquinante in una determinata area. In linea di massima i risultati ottenuti dal monitoraggio con i campionatori diffusivi confermano quelli dalle stazioni di monitoraggio fisse e mobili. Tab. 6 - CONFRONTO DEI VALORI MEDI ANNUI DELLE CONCENTRAZIONI DI NO 2 E PM 10 MISURATI DALLE CABINE DI MONITORAGGIO FISSE StAzionE di MonitorAggio pEriodo di riFEriMEnto Termoli 3 Termoli 4 Termoli 5 Limite 2005-2006 2006-2007 2005-2006 2006-2007 2005-2006 2006-2007 unità di MiSurA µg/m3 µg/m3 µg/m3 µg/m3 µg/m3 µg/m3 µg/m3 pM10 22,09 26,47 23,55 21,50 23,28 20,71 40 no2 8,81 9,44 10,05 8,50 5,38 6,56 46 Fig. 14 - Localizzazione delle centraline di monitoraggio fisse (contrassegnate con il simbolo della casetta) e di quelle mobili Ad integrazione dei dati ottenuti dalla rete di monitoraggio (contrassegnate con il simbolo dell’automobile). Energia Molise Spa, prima dell’entrata in esercizio della Centrale, La Centrale di Termoli è contrassegnata con il simbolo della bandierina. ha dato l’incarico al Dipartimento di Scienze Ambientale G. Sarfatti dell’Università degli Studi di Siena, di efS a n P ie t ro fettuare la caratterizzazione della qualità dell’aria mediante monitoraggio biologico basato sui licheni epifiti, nell’area interessata dalle imM a ri ne l l e D i fe s a G r a n d e missioni prodotte dalla Centrale. L’utilizzo di organismi viventi per valutare l’impatto ambientale di alcuni fattori di stress è ampliamente appliTerm oli 5 cato nel monitoraggio dell’inquinamento e si rivela utile in quanto all’interno di un sistema può risultare difficile e costoso misurare tutte le Cen tral e d i Termoli variabili ambientali. È bene tenere Ter mo li 4 presente che tale studio non sostituisce le misure chimico fisiche, bensì i due strumenti si integrano allo scopo di fornire una risposta più completa ed efficace nell’interpreTer mo li 3 tare gli effetti di inquinamento atmosferico. 28 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 29 G L I A S P ET T I A M B IEN TA L I D E L LA C E NT R AL E Scarichi idrici Gli scarichi idrici della Centrale e la loro gestione delle acque inviate al depuratore consortile sono presenti nel “Regolamento per l’immissione ed il trattamento delle acque meteoriche e reflue, nere e tecnologiche, nelle opere e negli imLa Centrale di Termoli convoglia le proprie acque di scarico pianti di depurazione consortili” sottoscritto il 28 gennaio 2008 presso due corpi recettori e precisamente: dal Consorzio di Sviluppo Industriale della Valle del Biferno e da il depuratore del Consorzio di Sviluppo Industriale della Valle Energia Molise Spa. del Biferno; La presenza di strumenti di misura installati nelle parti più siil Canale Consortile. gnificative dell’impianto, il rispetto dei relativi piani di taratura, la presenza di piani di analisi delle acque di Centrale, di proceNel primo corpo recettore vengono convogliate le seguenti dure per la gestione ottimale del circuito delle acque di Cenacque di scarico: trale, i limiti operativi assai ristretti imposti dalla lo spurgo del circuito di raffreddamento che rapnormativa tecnica del settore alle caratteristiche delpresenta la parte preponderante di tutti gli scal’acqua utilizzata nei generatori di vapore a recurichi idrici di Centrale; pero e l’esperienza del personale di Centrale le acque, opportunamente neutralizzate, garantiscono il continuo rispetto dei limiti delle La percentuale prodotte durante i lavaggi e la rigeneraacque convogliate al Consorzio industriale. di acqua inviata zione delle resine dell’impianto di demineal Depuratore Consortile Per dare un’idea delle caratteristiche quantitaralizzazione dell’acqua; rapportata a quella tive e qualitative delle acque scaricate al depuprelevata. le acque non contaminate in uscita dall’imratore consortile si è scelto di riportare il grafico pianto di disoleazione; 9 e la tabella 7. le acque sanitarie trattate in uscita dall’impianto Nel secondo corpo recettore, il canale consortile, di trattamento biologico; vengono convogliate le acque meteoriche non contaminate provenienti esclusivamente dai piazzali e dai pluviali (quelle i blow down dei generatori di vapore a recupero. potenzialmente contaminate confluiscono direttamente nell’impianto di disoleazione dedicato). Ad eccezione dello spurgo del circuito di raffreddamento, le altre Al fine di garantire la pulizia di queste acque, la Centrale è dotata acque, prima di essere inviate al depuratore consortile, vengono di una vasca in grado di separare le acque di prima pioggia poconvogliate e raccolte in un bacino di raccolta. tenzialmente contaminate da eventuali tracce di olio, convoNella figura 16 viene riportato lo schema esemplificativo del cirgliarle nell’impianto di disoleazione e infine far confluire quelle cuito delle acque inviate al depuratore del Consorzio. pulite di seconda pioggia direttamente al canale consortile. Le norme per la gestione degli scarichi ed i limiti dei parametri 14,2 Grf. 9 - ANDAMENTO TEMPORALE DELLE ACQUE INVIATE AL DEPURATORE CONSORTILE - ANNO 2007 dati in m3 Fig. 16 - SCHEMA SEMPLIFICATO DEL CIRCUITO DELLE ACQUE REFLUE INVIATE AL DEPURATORE CONSORTILE 80.000 60.000 40.000 Eluati da impianto demi Dreni caldaie Acque non contaminate da impianto trattamento biologico TORRE EVAPORATIVA Acque non contaminate da impianto disolezione Spurgo acqua di torre 20.000 0 e e e e o o o o o o o le nai brai marz apri aggi iugn lugli gost embr ttobr embr embr g a tt m o nov dic gen feb se La quantità d’acqua inviata al depuratore si riduce, oltre che nei mesi di fermata impianto (maggio), anche nei mesi invernali quando le condizioni atmosferiche permettono la gestione dell’impianto di raffreddamento con un minor quantitativo di acqua spurgata dalla torre evaporativa. 413.665 m3 (79,5 %) FINAL BASIN 106.640 m3 (20,5 %) 520.306 m3 (100,0 %) IMPIANTO DI DEPURAZIONE CONSORZIO INDUSTRIALE La maggior parte delle acque (quasi l’80%) proviene dal circuito di raffreddamento dell’impianto. Fig. 17 - Vista notturna della Centrale di Termoli. Tab. 7 - ANALISI DELLE ACQUE CHE CONFLUISCONO NEL DEPURATORE DEL CONSORZIO INDUSTRIALE DELLA VALLE DEL BIFERNO Parametro Unità di misura Limite (*) Valore misurato (**) Solidi sospesi BOD5 COD Ph Solfati mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l 400 500 1.000 5.5-9.5 2.000 16,3 22,5 57,0 7,3 1.654 (*) Limiti stabiliti dal Regolamento per l’immissione ed il trattamento delle acque meteoriche e reflue, nere e tecnologiche, nelle reti e negli impianti di depurazione consortili – Termoli 28 gennaio 2008. (**) Media annua dei valori misurati mensilmente dalla società a cui è stato affidato il contratto di global service delle acque di Centrale. 30 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 Fig. 15 - In primo piano la stazione di arrivo del gas naturale, in secondo piano la sala macchine e sullo sfondo i camini. 31 G L I A S P ET T I A M B IEN TA L I D E L LA C E NT R AL E Rifiuti Contaminazione del terreno La maggior parte dei rifiuti prodotti dalla Centrale di Termoli non deriva direttamente dal processo produttivo, ma piuttosto dalle attività legate ad interventi di pulizia e manutenzione che sono di tipo episodico. È obiettivo di Energia Molise Spa orientarsi verso una graduale riduzione della produzione di rifiuti e alla massimizzazione del loro recupero. Per garantire uno stoccaggio dei rifiuti all’interno della Centrale in conformità alla normativa di riferimento, si è realizzata una piazzola dedicata al deposito temporaneo dei rifiuti dotata di cassoni identificati con il codice identificativo CER per garantire la corretta separazione dei rifiuti per categorie omogenee. Il deposito temporaneo dei rifiuti pericolosi (essenzialmente piccoli quantitativi di olio, stracci e materiali assorbenti sporchi d’olio, batterie esauste) è munito di tutti gli opportuni accorgimenti tali da impedire qualsiasi forma di inquinamento ambientale. L’implementazione di procedure gestionali e istruzioni operative, l’adozione di un software dedicato, la continua sensibilizzazione del personale di Centrale e di quello delle ditte esterne garantisce la corretta gestione dei rifiuti dalla fase di stoccaggio e raccolta fino alla fase di smaltimento. I rifiuti prodotti nel corso del 2007 dalla Centrale sono riportati nelle tabelle 8 e 9, mentre un loro raggruppamento per destinazione di smaltimento e per pericolosità è riportata nei grafici 10 e 11. La raccolta, il trasporto e lo smaltimento di tutti i rifiuti prodotti dalla Centrale è effettuato da società regolarmente autorizzate. Per quanto riguarda la destinazione dei rifiuti, viene richiesto, ove possibile, di privilegiare il recupero ed il trattamento. Parte dei rifiuti prodotti nelle attività di manutenzione dai fornitori vengono smaltiti dai fornitori stessi, che sono quindi responsabili di tutte le fasi di gestione del rifiuto. Al fine di sensibilizzare i fornitori sugli obiettivi aziendali e coinvolgerli nel processo di miglioramento e di adesione alla Politica della Centrale, periodicamente vengono svolte verifiche in campo a cura del personale della Centrale. È compito del personale dipendente riferire alla direzione su eventuali anomalie riscontrate nei comportamenti, che contrastino con la Politica Ambientale e della Sicurezza di Energia Molise. Premessa sulle condizioni del suolo e della falda Il terreno sul quale è stata costruita la Centrale di Termoli era destinato ad uso agricolo ed ha un’estensione di circa 65.000 m2. Le indagini di caratterizzazione del terreno e della falda effettuate in occasione dello studio di impatto ambientale hanno escluso qualsiasi forma di contaminazione del suolo e della falda. La costruzione della Centrale non ha richiesto alcun intervento ne di bonifica ambientale né tanto meno di ripristino ambientale. Dalla data di inizio cantiere ad oggi non si sono verificati fenomeni di contaminazione del terreno e della falda. La situazione attuale Attualmente il rischio di contaminazione del terreno e della falda è associato alla presenza all’interno dell’area di Centrale di Tab. 10 - CENSIMENTO SERBATOI dEnoMinAzionE prodotto Acido solforico (soluzione al 98%) Ipoclorito di sodio (soluzione al 18%) Acido cloridrico (soluzione al 35%) Soda caustica (soluzione al 50) Ammoniaca (soluzione al 19%) Inibitore di corrosione Antincrostante Deossigenante Fosfati Serbatoio olio turbogas 1 Serbatoio olio turbogas 2 Serbatoio olio turbina a vapore Serbatoio acque lavaggio turbogas 1 Serbatoio acque lavaggio turbogas 2 Serbatoio interrato impurità (*) gas naturale presso la Centrale Tab. 8 - PRODUZIONE DI RIFIUTI NON PERICOLOSI - ANNO 2007 dEnoMinAzionE CEr t dEStinAzionE Toner per stampanti esauriti Imballaggi in carta e cartone Imballaggi in legno Imballaggi in materiali misti Imballaggi in materiali misti Soluzioni acquose di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 16 10 01 080318 150101 150103 150106 150106 161002 0,01 0,42 7,78 3,98 0,38 123,1 Recupero Recupero Recupero Smaltimento Recupero Smaltimento Plastica Ferro e acciaio Totale 170203 170405 0,96 3,11 139,74 Smaltimento Recupero Grf. 10 - RIFIUTI NON PERICOLOSI (RIPARTIZIONE PER TIPOLOGIA DI DESTINAZIONE) 11 % 89 % Recupero Discarica Tab. 9 - PRODUZIONE DI RIFIUTI PERICOLOSI - ANNO 2007 dEnoMinAzionE CEr Emulsioni non clorurate (da macchinari con oli) 130105 Scarti di olio minerale per motori Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose (fusti olio) 130205 150110 t dEStinAzionE 1,00 3,75 0,56 Grf. 11 - RIFIUTI PERICOLOSI (RIPARTIZIONE PER TIPOLOGIA DI DESTINAZIONE) Recupero Recupero Smaltimento Assorbenti, materiali filtranti, stracci 150202 contaminati da sostanze pericolose 0,94 Smaltimento Altri materiali isolanti (lana di roccia) 170603 Totale 2,37 8,62 Smaltimento 44,9 % 55,1 % Serbatoio impurità (*) gas naturale presso Ponte Fago CApACità ClASSiFiCAzionE SErBAtoio Ed EtiChEttAturA (m3) 28 Corrosivo 33 Corrosivo 16,7 Corrosivo 6,3 Corrosivo 1 Corrosivo 3 10 1,5 1+1 21 Corrosivo Nessuno Irritante Corrosivo -- olio minerale dielettrico, olio di lubrificazione e di prodotti chimici utilizzati per trattare le acque in ingresso. Tuttavia l’analisi delle situazioni che potrebbero determinare una contaminazione del sottosuolo ha dato esito del tutto rassicurante. Infatti, fatta eccezione per le zone a verde, poste ad una ragguardevole distanza dalle fonti di pericolo, le aree scoperte sono integralmente asfaltate e dunque non permeabili da liquidi accidentalmente sversati durante la loro movimentazione. Tutti i serbatoi installati nella Centrale sono dotati di bacini di contenimento. Al fine di tenere sotto controllo lo stato dei serbatoi e delle vasche presenti in Centrale, il Sistema di Gestione ha previsto delle verifiche periodiche a tali sistemi di stoccaggio. Le linee di distribuzione dei prodotti chimici sono per la maggior parte aeree, periodicamente controllate e manutenute. I dispositivi di controllo ed allarme installati a bordo macchina ed i sistemi di contenimento appositamente costruiti al di sotto delle casse olio garantiscono, in occasione di eventuali trafilamenti, tempestivi tempi di intervento escludendo la possibilità che l’olio possa andare a diretto contatto con il terreno. Il Sistema di Gestione Ambientale e della Sicurezza prevede specifiche istruzioni operative, che definiscono le modalità comportamentali da tenere durante le attività di scarico dei prodotti chimici dalle autocisterne ai serbatoi presenti in Centrale. Nella tabelle 10 e 11 è riportato l’elenco dei serbatoi di stoccaggio dei prodotti chimici e delle vasche presenti in Centrale e il quantitativo di olio dielettrico e di lubrificazione utilizzato rispettivamente nei trasformatori e nelle turbine. Tab. 11 - CENSIMENTO VASCHE 21 -- 25 -- 36 -- 36 -- 3 -- 9 -- dEnoMinAzionE vASCA Vasca raccolta acque oleose trasformatori Vasca di raccolta acque di prima pioggia Vasca raccolta acqua piovane non contaminate Vasca impianto di disoleazione Vasca di diversificazione CApACità SoStAnzA SErBAtoio ContEnutA (m3) 274,5 826,4 47,5 118 61 Vasca di neutralizzazione 73 Vasca di raccolta acque sanitarie Bacino acqua di torre 14 5.000 Final basin 1.000 Acqua con eventuali tracce d’olio Acqua piovana Acqua piovana non contaminata Acqua con eventuali tracce d’olio Acqua con eventuali tracce d’olio Acque provenienti dall’impianto demi Acque sanitarie Acqua di raffreddamento Acque reflue (*) 32 Si tratta di sostanze liquide o solide raccolte dai sistemi di filtrazione presenti sia in Centrale sia nella stazione di arrivo del gas naturale a Ponte Fago. DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 33 G L I A S P ET T I A M B IEN TA L I D E L LA C E NT R AL E Impatto acustico Inquadramento dell’area ed individuazione dei ricettori sensibili La Centrale confina a nord-ovest e a nord-est con altri stabilimenti industriali che operano a ciclo continuo, a sud e sud-est con la Strada Comunale Bonifica n.3 di collegamento tra la strada Provinciale 84 Diramazione adriatica e la Strada statale 16 Adriatica e a sud-ovest con una strada pubblica interna alla zona industriale e utilizzata per l’accesso alla Centrale. Dal punto di vista acustico, quindi, lungo i confini nord-est e nord-ovest della Centrale non sono presenti spazi fruibili da persone e comunità, così come indicato dal DPCM del 14/11/1997. Per quanto riguarda l’esposizione al rumore è da segnalare che la popolazione potenzialmente esposta, vista la localizzazione in zona industriale della Centrale, è estremamente limitata e solo poche abitazioni isolate affacciate sul versante collinare in direzione sud-est prospiciente la Centrale possono risultare influenzate dalla Centrale. In fase di studio di impatto ambientale è stato valutato, con l’ausilio di modelli di simulazione, che su tre recettori abitativi, posti tra i 750 e i 900 metri dalla Centrale sul versante collinare in prossimità della Strada provinciale n.40, sono ampiamente rispettati i limiti differenziali di rumore (5 db(A) in condizioni diurne e 3 dB(A) in condizioni notturne). Come descritto di seguito, successivamente alla messa in esercizio della Centrale, le misure effettuate nel 2007 da tecnici competenti in acustica hanno confermato il pieno rispetto dei limiti differenziali. Limiti acustici di riferimento e prescrizioni Al momento della stesura della presente Dichiarazione Ambientale i Comuni di Termoli, Portocannone e Campomarino non hanno ancora provveduto all’adozione della Zonizzazione acustica, come previsto dalla Legge 447 del 26/10/1995; pertanto i limiti di immissione acustica sono quelli previsti dal DPCM 01/03/1991. In base a tale Decreto la zona in corrispondenza dei due recettori sensibili può essere classificata per quanto riguarda i limiti assoluti di ammissibilità come “tutto il territorio nazionale” (limite diurno pari a 70 dB(A), il limite notturno è paria a 60 dB(A)) mentre la zona all’interno dell’area industriale come “aree esclusivamente industriali” (limiti diurni e notturni pari a 70 dB(A)). Il Decreto autorizzativo, accogliendo le stringenti richieste della Regione Molise rese nel corso della procedura di valutazione di impatto ambientale, ha inoltre imposto che nella progettazione esecutiva dell’impianto venissero adottati accorgimenti specifici finalizzati a ridurre le emissioni sonore a livelli dell’ordine di 55 dB(A) per i confini sud-est e sud-ovest della Centrale. Sono comunque da rispettarsi i limiti differenziali presso i recettori abitativi di 5 dB(A) di giorno e 3 dB(A) di notte. La valutazione delle emissioni al confine di stabilimento sono oltremodo difficili a causa della presenza, nelle immediate vicinanze, di due stabilimenti industriali a funzionamento continuo. Nonostante ciò, in via puramente indicativa, si è cercato di estrapolare il valore di emissione al confine (LS) della Centrale (misu- Le misure di rumore LS (Livello di rumore sorgente): è il livello di rumore dovuto alla sorgente sonora in prossimità del confine di stabilimento calcolato, con opportuni criteri, escludendo il rumore residuo (rif. Relazione Isoambiente giugno 2007). rato il 31 maggio e 1 giugno 2007), escludendo il rumore residuo rilevato con la Centrale disattivata (rilievi del 10 e 11 maggio 2007); il valore di emissione estrapolato è pertanto affetto da numerose incertezze, oltre a quelle tipiche legate alle misurazioni, ma consente di fare una valutazione della conformità legislativa. Tab. 13 - SINTESI DELLE MISURE EFFETTUATE IN PROSSIMITÀ DEL CONFINE DELLA CENTRALE livElli di ruMorE CAlColAti (lS) punto di MiSurA poSizionE notturno [dB(A)] 1 2 3 4 5 6 7 8 Nord-ovest Nord-ovest Nord-est Nord-est Sud-est Sud-est Sud-ovest Sud-ovest 63,2 66,1 60,1 53,9 41,4 53,8 52,8 52,3 Nel mese di maggio 2007 Energia Molise ha dato incarico alla società Isoambiente di effettuare le misure di monitoraggio al confine e presso i recettori abitativi secondo le procedure di monitoraggio già concordate nel corso del 2006 con ARPA Molise. Al fine di poter valutare la reale emissione della Centrale e il differenziale apportato ai ricettori sensibili le misure sono state effettuate sia con la Centrale disattivata (10 e 11 maggio 2007) che con la Centrale in piena attività (31 maggio e 1 giugno 2007). La tabella di seguito conferma il pieno rispetto dei limiti differenziali presso i recettori abitativi e delle emissioni al confine di stabilimento. diurno [dB(A)] liMitE [dB(A)] 63,8 66,2 60,9 52,9 43,1 51,8 55,1 55,3 5 70 70 70 70 70 70 70 70 6 4 Tab. 12 - SINTESI DELLE MISURE EFFETTUATE IN PROSSIMITÀ DEI RICETTORI poSizionE diurno (MAggio 2007) lr [dB(A)] ldifferenziale [dB(A)] lA [dB(A)] Ricettore A Ricettore B Ricettore C poSizionE 45,5 51,3 48,6 lA [dB(A)] Ricettore A Ricettore B Ricettore C 45,5 0 48,2 + 3,1 47,3 +1,3 notturno (MAggio 2007) lr [dB(A)] ldifferenziale [dB(A)] 47,7 49,8 46,5 49,0 47,0 48,3 - 1,3 + 2,8 -1,7 7 liMitE [dB(A)] 5 8 3 liMitE [dB(A)] 3 Fig. 18 - La figura mostra l’ubicazione dei punti di campionamento del rumore durante la campagna di monitoraggio del livello sonoro al confine della Centrale. 2 1 LA (Livello di rumore ambientale): è il livello di rumore prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un luogo e durante un determinato tempo. LR (Livello di rumore residuo): è il livello di rumore che si rileva quando si esclude la sorgente disturbante. Ldifferenziale: è la differenza tra il livello di rumore ambientale e quello di rumore residuo. 34 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 35 G L I A S P ET T I A M B IEN TA L I D E L LA C E NT R AL E Utilizzo di acqua, gas naturale, gasolio, energia elettrica Acqua Gas naturale e gasolio tiva Emissions Trading 2003/87/CE. Nei grafici 13 e 14 sono riportati alcuni degli indicatori assoluti e specifici che il personale Il gas naturale è l’unico combustibile utilizzato dalla Centrale di di Energia Molise utilizza per tenere sottocontrollo le prestaTermoli per produrre energia elettrica. zioni dell’impianto. La maggior parte del gas naturale serve per alimentare le due Il gasolio utilizzato in Centrale (inferiore a 2 t/anno) serve esclusiturbine a gas, mentre una minima parte viene utilizzata dalla vamente per alimentare la motopompa antincendio (ducaldaia ausiliaria (per garantire le fasi di avviamento rante le esercitazioni, le prove periodiche e in caso di dell’impianto), dalle due caldaie per il preriscaldo emergenza solo se si verifica un malfunzionamento del gas naturale e dalle due caldaie per il riscalalla pompa elettrica principale) ed il gruppo elettrodamento degli ambienti. 3 Sono gli Sm di gas geno. I quantitativi vengono tenuti sotto controllo L’arrivo del gas naturale è garantito da un menaturale utilizzati dalla per il calcolo delle emissioni di CO2 come stabilito tanodotto interrato della lunghezza di 14,6 km Centrale per immettere dalla direttiva Emissions Trading 2003/87/CE. che serve per collegare la Centrale con il metasulla rete un kWh nodotto della rete Snam. Il tracciato è riportato di energia elettrica. Energia elettrica nella figura 22. La Centrale di Termoli preleva l’energia elettrica Il gas naturale utilizzato dalla Centrale di Termoli è della Rete di Trasmissione Nazionale solo durante le soggetto a due misurazioni: la prima, di tipo fiscale, fermate generali dell’impianto. In tutti gli altri casi la produpresso la stazione di consegna in località Ponte Fago; la seconda zione interna viene parzialmente destinata agli autoconsumi all’interno dell’area di Centrale viene utilizzata per tenere ultedella Centrale. L’energia elettrica, fornita a 380 kV, viene conriormente sotto controllo i parametri produttivi. tabilizzata mediante contatori dedicati. L’energia elettrica preI dati misurati presso la stazione di Ponte Fago sono utilizzati levata dalla rete nel 2007 è pari a 2.537 MWh. per il calcolo delle emissioni di CO come stabilito dalla diret- La Centrale utilizza l’acqua fornita dal Consorzio di Sviluppo Industriale della Valle del Biferno attraverso la rete consortile. I suoi impieghi principali sono riassunti nello schema seguente (i dati riportati si riferiscono all’anno 2007). Per contenere il consumo di acqua prelevata sono state installate le migliori torri evaporative presenti sul mercato al momento della costruzione, in grado di funzionare con acqua di circolazione ad elevata salinità garantendo un risparmio idrico di oltre il 20% rispetto alle torri evaporative di tipo standard. 0,184 LIMITI PREVISTI I limiti che la Centrale di Termoli deve rispettare sono quelli riportati nella Concessione per la derivazione di acqua industriale e sono relativi al quantitativo massimo di acqua prelevata che non deve superare il valore di 5.500.000 m3/anno. Per garantire il rispetto di tale limite è stato installato, sulla tubazione dell’acqua in ingresso in Centrale, un contatore volumetrico la cui lettura è inviata alla sala controllo principale e tenuta sotto controllo dal personale di Centrale. 2 Fig. 20 - SCHEMA SEMPLIFICATO DEGLI UTILIZZI DELLE ACQUE DI CENTRALE Fig. 19 - Stazione di filtraggio dell’acqua prelevata. L’acqua in ingresso prima di essere utilizzata viene filtrata mediante filtri a cartuccia (capacità filtrante 500 micron). ACQUA FORNITA DAL CONSORZIO INDUSTRIALE Acqua prelevata 3.654.594 m3 (100 %) Grf. 12 - ANDAMENTO TEMPORALE DELL’ACQUA PRELEVATA DALLA CENTRALE m3 LIMITE PREVISTO: 5.500.000 m3 m3 m3/MWh 500.000 125.462 m3 (3,4 %) 3.529.132 m3 (96,6 %) Impianto di raffreddamento 1,500 Fig. 21 - La stazione di misura del gas naturale della Centrale. Serve per tenere sotto controllo in continuo le prestazioni dell’impianto. Fig. 22 - Il tracciato del metanodotto costruito da Energia Molise Spa (rosso) che collega il metanodotto esistente della Rete Snam (blu) e la Centrale di Termoli. 400.000 300.000 Impianto produzione acqua demineralizzata m3/MWh 1,000 Grf. 13 - ANDAMENTO TEMPORALE DEL RENDIMENTO Rendimento DI CENTRALE - ANNO 2007 % 200.000 0,500 Consumo specifico 75,00 Grf. 14 - ANDAMENTO TEMPORALE DEL CONSUMO DI GAS NATURALE – ANNO 2007 100.000 e e e e o o o o o o o le nai brai marz apri aggi iugn lugli gost embr ttobr embr embr g a tt m o nov dic gen feb se 75.000 0 50,00 60.000 4.000 45.000 30.000 25,00 La quantità d’acqua prelevata si riduce, oltre che nei mesi di fermata impianto (maggio), anche nei mesi invernali quando le condizioni atmosferiche permettono di gestire l’impianto di raffreddamento utilizzando meno acqua. 2.000 15.000 0 e e e e o o o o o o o le nai brai marz apri aggi iugn lugli gost embr ttobr embr embr g a tt m o nov dic gen feb se DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 90.000 6.000 0 36 dati in 1000*Sm3 kJ/kWh 8.000 0 0 e e e e o o o o o o o le nai brai marz apri aggi iugn lugli gost embr ttobr embr embr g a tt m o nov dic gen feb se 37 G L I A S P ET T I A M B IEN TA L I D E L LA C E NT R AL E Utilizzo di prodotti chimici e gas tecnici I prodotti chimici utilizzati dalla Centrale di Termoli servono per: trattare chimicamente le acque di raffreddamento (inibizione di fenomeni incrostanti e corrosivi e per ossidare la componente biologica dell’acqua). I trattamenti vengono effettuati mediante acido solforico al 98%, ipoclorito di sodio al 14-15%, antincrostante ed inibitore di corrosione; trattare chimicamente le acque di caldaia affinché non si creino problemi di corrosione e incrostazione. I prodotti utilizzati per tali trattamenti sono: la soluzione di ammoniaca al 19%, il deossigenante e i composti a base di fosfati; neutralizzare le acque prodotte durante i lavaggi e la rigenerazione delle resine dell’impianto di demineralizzazione dell’acqua. Il ciclo di rigenerazione delle resine viene eseguito con soluzioni di idrossido di sodio (NaOH) per le resine anioniche e di acido cloridrico (HCl) per quelle Grf. 15 - ANDAMENTO TEMPORALE DEI PRODOTTI CHIMICI UTILIZZATI NEL CIRCUITO DI RAFFREDDAMENTO - ANNO 2007 H SO 2 dati in t 4 cationiche. Il processo di neutralizzazione prevede l’utilizzo di acido cloridrico e soda caustica per portare il pH dell’acqua a valori adeguati per lo scarico. Nei grafici 15, 16, 17 e 18 sono riportati alcuni degli indicatori assoluti e specifici che il personale di Energia Molise utilizza per tenere sotto controllo i consumi dei prodotti chimici e le prestazione degli impianti di raffreddamento e di demineralizzazione dell’acqua . La gestione dei prodotti acquistati è regolamentata da specifiche procedure operative, secondo le indicazioni contenute nelle schede di sicurezza. La gestione degli additivi per l’acqua di caldaia e del circuito acqua demi è a cura del servizio Global Service e dei tecnici della Centrale. Il controllo dei fornitori è assicurato dalle procedure del Sistema di Gestione Integrato. Grf. 17 - ANDAMENTO TEMPORALE DEI PRODOTTI CHIMICI UTILIZZATI NELL’IMPIANTO DI DEMINERALIZZAZIONE - ANNO 2007 HCl dati in t NaOH 15,0 75,0 10,0 50,0 5,0 25,0 0 e e e e o o o o o o o le nai brai marz apri aggi iugn lugli gost embr ttobr embr embr g a tt m o nov dic gen feb se Grf. 16 - CONSUMI DI H2SO4 E NaClO RIFERITI ALL’ACQUA PRELEVATA - ANNO 2007 H2SO4 NaClO 0 e e e e o o o o o o o le nai brai marz apri aggi iugn lugli gost embr ttobr embr embr g a tt m o nov dic gen feb se Grf. 18 - CONSUMI DI HCl E NaOH RIFERITI ALL’ACQUA PRODOTTA - ANNO 2007 dati in g/m3 200 Oltre ai suddetti prodotti chimici la Centrale di Termoli utilizza anche alcuni gas tecnici quali l’azoto (N2), l’anidride carbonica (CO2), l’idrogeno (H2) e l’esafloruro di zolfo (SF6). In particolare: l’azoto viene utilizzato per mettere in sicurezza alcune parti di impianto, l’anidride carbonica come fluido estinguente e per la bonifica dei circuiti di raffreddamento degli alternatori, l’idrogeno come fluido di raffreddamento degli alternatori delle tre turbine, l’esafloruro di zolfo (SF6) utilizzato come fluido isolante nella stazione elettrica blindata. L’utilizzo di questi gas è alquanto limitato e rende l’aspetto poco significativo. NaClO 100,0 Gas tecnici Dal censimento agli impianti di condizionamento installati in Centrale è emerso che alcune macchine contengono fluidi frigorigeni ad effetto serra, per un totale di circa 250 kg, soggetti alle disposizioni previste dal Regolamento europeo 842/2006. Per questi macchinari e comunque per tutti gli impianti di condizionamento installati in Centrale vengono effettuate tutte le attività di manutenzione e controllo previste dalla normativa di cui sopra. La gestione di tali sostanze avviene con modalità tali da minimizzare eventuali dispersioni nell’ambiente ed effettuare il recupero del gas nel caso di manutenzioni agli impianti. Fig. 23 - Il sistema di aspirazione dell’aria della turbina a gas. HCl NaOH dati in kg/m3 1,500 150 1,000 100 0,500 50 0 e e e e o o o o o o o le nai brai marz apri aggi iugn lugli gost embr ttobr embr embr g a tt m o nov dic gen feb se I consumi di acido solforico (H2SO4) e ipoclorito di sodio (NaClO) diminuiscono sia in termini assoluti che in termini specifici nei mesi freddi. L’andamento dei consumi, anche se non si evince dal grafico, viene sensibilmente influenzato dalle caratteristiche chimiche dell’acqua in ingresso alla Centrale fornita dal Consorzio industriale. 38 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 0 e e e e o o o o o o o le nai brai marz apri aggi iugn lugli gost embr ttobr embr embr g a tt m o nov dic gen feb se I consumi di acido cloridrico (HCl) e soda caustica (NaOH) anche se non si evince dal grafico, vengono sensibilmente influenzati dalle caratteristiche chimiche dell’acqua in ingresso alla Centrale fornita dal Consorzio. 39 G L I A S P ET T I A M B IEN TA L I D E L LA C E NT R AL E Impatto visivo Inquadramento generale Questo aspetto è stato oggetto di un’analisi approfondita durante lo Studio di Impatto Ambientale della Centrale e dell’elettrodotto che la collega con la sottostazione Terna di Larino. La definizione del bacino di visibilità dell’impianto è stata effettuata sulla base delle volumetrie di progetto degli edifici e sulla base delle altezze degli elementi costruttivi predominanti, come i camini e le torri di raffreddamento. Il contesto industriale in cui è inserita la Centrale limita notevolmente l’impatto, sia nelle immediate vicinanze dell’impianto dove il contesto industriale risulta visivamente predominante rispetto alle altre componenti paesaggistiche, sia dai punti di vista panoramici situati sul versante collinare a sud-est del sito, dai quali l’impianto risulta nettamente inserito al perimetro del contesto industriale conferendo al tessuto necessariamente frammentato dell’area industriale una connotazione più marcata e ordinata. La Centrale è in parte visibile da entrambi i versanti della Valle del Biferno e da postazioni al margine dell’abitato di Portocannone. Per quanto riguarda la rete stradale, la Centrale è visibile da un tratto dell’autostrada A14 nella zona compresa tra l’area industriale e Campomarino, da un tratto della SS 87 tra l’autostrada e il confine sud dell’area indagata e da un tratto della SS 647 a sud-ovest dell’impianto. Inoltre risulta visibile a tratti anche dalle strade minori che costeggiano l’area industriale e che risalgono sui versanti della valle. realizzare un’opera di architettura industriale che divenisse un segno riconoscibile sia all’interno del contesto locale, che in ambito nazionale, diventando motivo di riconoscimento per l’attività industriale molisana. Fig. 24 - Un particolare della sala macchine della Centrale «…la genesi delle forme dell’insediamento è da ricercarsi nel ruolo della luce naturale, così come nell’architettura barocca del sud Italia, le superfici si curvano come piegate dai raggi solari e le sporgenze o le superfici lavorate trattengono la luce e segnano le superfici con le ombre, i rivestimenti si piegano in lisce superfici curvate o diventano ondulate e unite con la copertura tramite una curva a formare una grande sporto in ombra». (Fonte: Umberto Riva e Alessandro Scandurra Architetti) Studio architettonico Già dalle prime fasi di sviluppo e studio del progetto Energia Molise decise di valutare la possibilità di implementare un progetto architettonico di rilievo sul progetto base oggetto dell’iter autorizzativo. L’idea fu quella di partire dall’architettura base dell’impianto e di applicare un progetto architettonico che, pur non modificando la disposizione e gli ingombri di massima, si proponesse di riorganizzare e riqualificare il contesto esistente. Energia Molise Spa coinvolse diversi studi di architettura e indisse un concorso privato per individuare possibili soluzioni ed idee. Gli studi preliminari e le possibili soluzioni furono anche illustrate in via informale al Ministero dei Beni Culturali Ambientai in sede di procedura VIA. A valle dell’ottenimento dell’autorizzazione unica e prima dell’avvio dell’attività di progettazione esecutiva, Energia Molise decise di implementare uno dei progetti presentati al concorso. Gli obiettivi principali che Energia Molise si è preposta di raggiungere attraverso la realizzazione del progetto architettonico sono stati i seguenti: riqualificare e riorganizzare il contesto industriale esistente, caratterizzato principalmente dalle industrie chimiche, dando un nuovo impulso all’area compromessa da costruzioni che non tenevano assolutamente conto del territorio, migliorare l’impatto ambientale del nuovo impianto creando una relazione di integrazione delle forme tecnologiche con il paesaggio circostante, Fig. 25 - Un disegno del progetto architettonico della Centrale «…le superfici di rivestimento dei camini trasformano la loro statura in oggetti simbolici, campanili di cattedrale che segnano e orientano il territorio». (Fonte: Umberto Riva e Alessandro Scandurra Architetti) 40 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 Il progetto architettonico, infine, è stato sottoposto alla Soprintendenza per i Beni Archeologici e il Paesaggio e per il patrimonio Storico-Artistico ed Etnoantropologico del Molise per la verifica di ottemperanza (come previsto da specifica prescrizione in sede di VIA da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali). Torri evaporative L’impatto visivo è prodotto esclusivamente dalla condensazione del vapore acqueo rilasciato dalle torri di raffreddamento che produce il caratteristico effetto nebbia. Fig. 26 - Le torri evaporative della Centrale di Termoli. Sono utilizzate per raffreddare l’acqua del circuito di raffreddamento. Le condizioni di visibilità del pennacchio uscente dalle torri di raffreddamento sono state analizzate durante lo studio di impatto ambientale ricorrendo alla metodologia proposta in Hanna S.R., Briggs G.A., Hosker R.P., Handbook on atmospheric diffusion, Technical information center, U.S. Department of Energy 1982. Dallo studio è emerso che le peggiori condizioni di visibilità del pennacchio si verificano in presenza di calma di vento (in condizioni di vento più intenso il pennacchio tende a miscelarsi più rapidamente con l’aria circostante e a disperdersi con maggiore facilità), bassa temperatura ed elevata umidità relativa, condizioni tipiche delle ore notturne e delle prime ore del mattino. Quanto predetto dallo studio è stato confermato dal reale funzionamento dell’impianto soprattutto durante il periodo autunnale ed invernale. Al fine di minimizzare e nella gran parte dei casi eliminare l’impatto provocato dalle torri di raffreddamento, Energia Molise ha deciso di analizzare e successivamente mettere in pratica tutte le soluzioni tecniche disponibili sul mercato. A conclusione dell’analisi Energia Molise ha optato per installare un vero e proprio sistema di abbattimento del plume basato su un’opportuna miscelazione dell’aria ambiente con quella uscente dal camino delle torri evaporative. L’intervento, realizzato nel periodo settembre 2007-marzo 2008, non ha comportato una variazione degli impatti ambientali in quanto non ha modificato le prestazioni della Centrale, non ha richiesto l’aggiunta di nessun prodotto chimico, non produce emissioni acustiche e non ha modificato le volumetrie della torre di raffreddamento. Vista la riduzione dei quantitativi di vapore acqueo uscente dalla sezione umida della torre, si sono ridotti, anche se in quantità assai trascurabile, i prelievi di acqua dal Consorzio Industriale. Fig. 27 - La Centrale di Termoli vista dalla riva di destra del fiume Biferno. Elettrodotto La connessione alla Rete elettrica di Trasmissione Nazionale (RTN) è assicurata mediante un collegamento a 380 kV con inserimento in antenna sulla sottostazione elettrica esistente di Larino, realizzato mediante la costruzione di una linea elettrica aerea a singola terna con conduttori trinati, della lunghezza di 14,6 km, con campate di ca. 400 m. Il progetto, ed in particolare lo studio del tracciato, sono stati elaborati tenendo nel debito conto, fin dalle fasi preliminari, tutti gli aspetti ambientali e territoriali anche in relazione agli adempimenti ed alle verifiche necessarie per l’ottenimento dell’autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio della nuova opera. Il tracciato si colloca in una fascia di minimo impatto paesaggistico complessivo, ma che, grazie ad un’attenta scelta progettuale nella disposizione dei vertici ed alle misure di mitigazione poste in atto nella fase realizzativa, soprattutto nella parte Centrale del tracciato, l’aspetto si attesta su valori generalmente medio-bassi con ampi tratti bassi e solo con qualche punta di impatto medio. 41 G L I A S P ET T I A M B IEN TA L I D E L LA C E NT R AL E Campi elettromagnetici Inquadramento generale Per quanto riguarda le radiazioni non ionizzanti, le emissioni significative correlabili con l’esercizio della Centrale sono soltanto quelle derivanti dai campi elettromagnetici a frequenza di rete (50 Hz) connessi con l’elettrodotto a 380 kV di collegamento tra la Centrale e la linea esistente, presso la sottostazione Terna di Larino. Le emissioni specifiche degli impianti e macchinari all’interno della Centrale non hanno alcuna rilevanza per quanto riguarda l’aspetto ambientale e pertanto vengono trattati all’interno del capitolo “Salute e sicurezza”. Elettrodotto Il tracciato, della lunghezza di 14,6 km circa, esce con orientamento sud-ovest dal portale della Stazione Elettrica annessa alla Centrale, attraversa il fiume Biferno, entra nel territorio del Comune di Campomarino e prosegue superando la strada comunale del Buccaro e, dopo aver attraversato le aree agricole del Buccaro, entra nel territorio del Comune di Portocannone e prosegue fino al collegamento con la sottostazione elettrica di Terna Spa. L’elettrodotto, soggetto a procedura di VIA regionale, è stato Fig. 28 - L’alternatore e sullo sfondo la turbina a vapore. Gestione delle emergenze progettato comparando le esigenze di pubblica utilità dell’opera con gli interessi sia pubblici che privati, in modo da recare il minor sacrificio possibile alle proprietà interessate e vagliando le situazioni esistenti sui fondi da asservire rispetto anche alle condizioni dei terreni limitrofi. La scelta del tracciato è stata effettuata in modo tale che l’elettrodotto passasse il più lontano possibile da ambienti abitativi e utilizzando valori di progetto sensibilmente inferiori rispetto ai limiti di qualità stabiliti dal DPCM 08/07/03. Come dimostrato anche dalle campagne di monitoraggio effettuate da una società esterna nel corso del mese di marzo 2007, anche nelle condizioni più sfavorevoli (Centrale a pieno carico), il limite di qualità è raggiunto già ad una distanza di 30 m dall’elettrodotto. Dal momento che dal rilievo del tracciato dell’elettrodotto non risulta la presenza di ricettori sensibili all’interno di una fascia di rispetto di circa 150 m, si evince come l’elettrodotto sia ampiamente conforme ai limiti stabiliti dalla normativa vigente. Da quanto sopra riportato, pertanto, non sono prevedibili effetti sulla salute associati alle radiazioni non ionizzanti indotte dall’elettrodotto. La Centrale non detiene sostanze pericolose in quantità superiore a quelle previste dalla normativa relativa ai rischi di incidente rilevante DLgs 334/99 e s.m.i. Per quanto riguarda invece la normativa antincendio, la Centrale è soggetta a certificato di prevenzione incendi (C.P.I.), per le attività di “Centrale termoelettrica” e per le attività secondarie, riportate nell’elenco del DM 16.2.82 ai punti: 1, 15, 17, 3a, 6, 64 e 91. La Centrale è in possesso di C.P.I., rilasciato in data 13 settembre 2006 avente validità triennale. Si precisa che la Centrale viene classificata ai sensi del DM 10.03.98 allegato IX par. 9.2 come “ATTIVITÀ A RISCHIO DI INCENDIO ELEVATO”. Per indagare gli scenari incidentali più gravosi e valutare così potenziali effetti all’esterno della Centrale termoelettrica è stata realizzata un’accurata ANALISI DI SICUREZZA – Prima edizione maggio 2006, all’interno della quale sono stati indagati gli scenari incidentali più gravosi, anche quelli meno probabili rispetto a quanto indicato nello Studio di Impatto Ambientale ma più cautelativi in termini di estensione delle conseguenze quali quelli associati a rilasci di più rilevante entità dalle tubazioni di gas naturale. L’analisi di sicurezza ha portato alla individuazione di alcuni potenziali rischi di incidente, a bassissimo grado di probabilità, che comunque presentano conseguenze che sono compatibili con le norme sui rischi di incidente rilevante, sono confinati all’interno della Centrale e sono gestibili dal personale dell’impianto. Le conseguenze di tali eventi all’interno dello stabilimento sono inoltre tali da non provocare effetti domino; le precauzioni intraprese nella progettazione consentono di poter affermare che nella fase di esercizio dell’impianto sono state ridotte al minimo possibile le problematiche del nuovo insediamento nei confronti delle industrie a rischio rilevante adiacenti; inoltre le precauzioni intraprese nella progettazione dei sistemi di sicurezza fanno in modo che il sistema di controllo, di gestione e di fermata in sicurezza dell’impianto non è influenzato dai possibili eventi incidentali previsti per le attività a rischio di incidente rilevante adiacenti alla nuova installazione. Le possibili situazioni di emergenza che si possono originare all’interno della Centrale sono riportate nel Piano di Emergenza all’interno del quale vengono prese in considerazione anche le emergenze indotte dai siti limitrofi alla Centrale. Nel documento vengono identificate e trattate le seguenti situazioni di emergenza: Infortunio e Soccorso Incendio / esplosione (presso la Centrale) Fig. 29 - Un operatore durante le attività di controllo del processo produttivo. Incendio /esplosione (presso le stazioni o il percorso del metanodotto) Fughe di gas Fuoriuscita di prodotti / Sostanze chimiche pericolosi (oli, prodotti chimici) Incidenti chimici esterni di rilievo Emergenze ambientali: - Superamento dei limiti di emissioni in atmosfera - Fughe di gas (in Centrale o lungo il metanodotto) - Fuoriuscita di prodotti / Sostanze chimiche pericolose Calamità naturali (Terremoto, inondazioni) Atti vandalici / attentati Tutti gli altri scenari non riportati sopra originati da eventi accidentali non previsti a priori Il Piano di Emergenza, di cui tutto il personale di Centrale è informato, viene aggiornato ad ogni nuova modifica. Annualmente vengono effettuate simulazioni sulle risposte alle emergenze, coinvolgendo il personale della Centrale e tutti i terzi presenti, secondo quanto previsto nel Piano di Emergenza della Centrale. Dalla messa in esercizio della Centrale non si sono verificate situazioni di emergenza. In caso di incidente ambientale, Energia Molise Spa comunicherà al Comitato – sezione EMAS, all’APAT e al verificatore ambientale accreditato la descrizione dell’evento incidentale occorso e la Dichiarazione contenente le modalità, i tempi di risoluzione ed i provvedimenti adottati per la mitigazione degli impatti ambientali. 43 Gli aspetti ambientali indiretti Sicurezza e salute dei lavoratori INQUADRAMENTO GENERALE La sicurezza e la tutela della salute negli ambienti di lavoro rappresentano, insieme alla tutela dell’ambiente, temi prioritari di Sorgenia Spa e quindi di Energia Molise Spa. Proprio per questo motivo è obiettivo di Energia Molise certificare, entro il mese di dicembre 2008, il proprio Sistema di Gestione della sicurezza da un ente di verifica accreditato. Il datore di lavoro della Centrale di Termoli ha provveduto a valutare i rischi per la salute e la sicurezza presenti nell’ambiente di lavoro, come previsto dalla normativa vigente ed informare e formare il proprio personale su tali rischi. Il personale ha in dotazione i dispositivi di protezione antinfortunistica per l’espletamento delle proprie mansioni ed ha ricevuto idonea formazione al loro corretto uso. Dalla entrata in esercizio della Centrale non si sono verificati infortuni al personale sociale e delle imprese terze. Sono previste periodiche azioni formative sulla gestione delle emergenze ed esercitazioni pratiche che simulano il verificarsi di tali situazioni. Per tutto il personale dell’impianto sono periodicamente organizzati corsi teorici ed esercitazioni pratiche con docenti interni o esterni all’organizzazione; nel corso del 2007 e nei primi mesi del 2008 le iniziative formative hanno impegnato per quasi 400 ore il personale sociale; il piano di formazione dell’anno 2008 si prefigge come obiettivo di superare le 600 ore (equivalenti a 30 h/uomo anno). Tutto il personale dell’impianto è sottoposto a sorveglianza sanitaria da parte del medico competente nominato dal datore di lavoro che, in relazione alla mansione ed ai rischi per la salute ad essa associati, stabilisce per ciascun lavoratore idonei protocolli di sorveglianza. RUMORE NEI LUOGHI DI LAVORO Il rumore è costantemente monitorato come previsto dalla normativa; le zone superiori ai 90 dB(A) sono segnalate da apposita cartellonistica. I nuovi cicli combinati sono garantiti dai costruttori con una entità di emissione sonora inferiore a 85 dB(A). Tutte le apparecchiature il cui funzionamento genera valori superiori (ad esempio turbine a gas, pompe di alimentazione delle caldaie) sono confinate in appositi cabinati; l’accesso ai cabinati è regolamentato con procedure per tutelare i lavoratori. Le figure professionali che operano nella Centrale sono quindi esposte a valori variabili in funzione della tipologia del lavoro svolto, ma non esistono comunque situazioni di esposizione giornaliera superiore a 85 dB(A). 44 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 Tab. 14 - SINTESI DEI LIVELLI DI RUMORE RILEVATI DURANTE LA CAMPAGNA DI MISURA DEL MARZO 2007 FigurE n. AddEtti livElli Sonori rilEvAti lEX,8h dB(A) Capo Turno Operatore in Turno Assistente giornaliero chimico 6 6 1 60,3 83,4 79,7 Assistente Manutenzione 4 82,9 Assistente giornaliero conduttore 1 82,9 Responsabile Centrale RSPP Amministrativo 1 1 1 58,7 80,3 58,0 Nel marzo 2007 è stata condotta una campagna di rilievi fonometrici sull’intera area della Centrale. In tabella 14 è indicato il numero, suddiviso per unità, delle persone esposte alle diverse soglie di rumore sulla base dei risultati dei rilievi effettuati. CAMPI ELETTROMAGNETICI NEI LUOGHI DI LAVORO Dalle caratteristiche riportate dall’impianto di produzione e distribuzione di energia elettrica le sorgenti dei campi elettrici e magnetici sono fondamentalmente costituite da cavi AT aerei, cavidotti AT, MT e BT, quadri di alimentazione e di comando di macchine elettriche (sezionatori, interruttori, inverter, convertitori ecc.), generatori elettrici, motori elettrici. Per quanto concerne il rischio da campo elettrico, questo è rilevante solo nelle vicinanze degli elettrodotti AT (380 kV), e quindi prevalentemente negli ambienti esterni, in particolare nell’area da dove ha origine l’elettrodotto a 380 kV di uscita dalla sottostazione elettrica della Centrale. Per i campi magnetici le principali sorgenti sono da individuare fra i cavi relativi a linee di potenza attraversate da grosse portate di corrente che alimentano i servizi della Centrale o i cavi in uscita dai generatori diretti ai trasformatori elevatori di tensione. La frequenza dei campi elettrici e magnetici generati da macchine elettriche e linee di distribuzione di energia elettrica oltre ad essere bassa può ritenersi praticamente costante nell’intorno stretto dei 50 Hz con prevalenza della sola armonica principale. La campagna di misura condotta da una società esterna nel corso dei primi mesi del 2008, ha mostrato che i valori misurati rientrano ampiamente sotto i valori di attenzione previsti dal Dlgs 257/2007 (500 µT per il l’induzione magnetica e 10 kV/m per il campo elettrico). INQUADRAMENTO GENERALE In base ai criteri individuati da regolamento CE 761/2001 sono stati analizzati quegli aspetti ambientali, determinati da attività indirette indotte dall’impianto, per le quali l’organizzazione non ha (o ha solo in parte) il controllo gestionale; per determinare la significatività di tali aspetti si è valutato se l’impatto ambientale collegato: è oggetto di disposizioni di legge vigenti oppure di prevedibili evoluzioni normative; genera o può generare conseguenze ambientali oggettivamente rilevabili; riguarda obiettivi strategici della Politica ambientale dell’organizzazione; genera o può generare conseguenze economiche rilevanti; è oggetto della sensibilità sociale delle parti interessate. Sono pertanto risultati aspetti ambientali indiretti significativi: i comportamenti ambientali di fornitori ed appaltatori che con i loro prodotti e servizi interagiscono con le attività dell’impianto; l’influenza sull’ambiente antropico: effetti socio-economici sulla popolazione locale ed il rapporto con il territorio. Comportamenti ambientali dei fornitori L’utilizzo di fornitori di beni e servizi che sono necessari per lo svolgimento della normale operatività è un aspetto indiretto di particolare importanza. Le procedure del Sistema di Gestione della Centrale di Termoli, prevedono che siano utilizzati solamente fornitori qualificati. Nel processo di qualifica, viene tenuto in considerazione il comportamento ambientale degli appaltatori e dei subappaltatori durante le attività in campo. In occasione dei rinnovi contrattuali ogni fornitore viene valutato anche dal punto di vista della salvaguardia dell’ambiente e della sicurezza nelle proprie attività mediante schede di feed-back. A tutti gli appaltatori viene consegnata la Politica Ambientale e della Sicurezza della Centrale prima dell’inizio dei lavori. Di seguito sono indicate le tipologie di forniture e servizi per i quali si ricorre a società terze: Prestazioni meccaniche, elettrostrumentali ed edili: tutte le attività che non possono essere eseguite da personale aziendale sono affidate a società terze. Gestione rifiuti: è effettuata tramite una società terza e prevede a livello contrattuale clausole per favorire il recupero rispetto allo smaltimento. Nel sevizio è compresa anche l’organizzazione del trasporto. Gestione scarichi idrici: come descritto nel documento gli scarichi idrici della Centrale sono inviati al depuratore del Consorzio industriale della Valle del Biferno. Analisi Acque: una società terza specializzata provvede all’esecuzione del servizio di global service delle acque di Centrale. Approvvigionamento combustibili: Eni Divisione Gas & Power è il fornitore di gas naturale tramite metanodotto. La qualità del gas approvvigionato è monitorata con appositi analizzatori in continuo. Approvvigionamento chemicals: l’approvvigionamento di chemicals avviene in cisternette da 1 m3 o in autocisterne da 20 m3. Controllo analizzatori fumi: le ditte specializzate eseguono il calcolo dell’indice di accuratezza relativa e la verifica della linearità della strumentazione da campo ai sensi della normativa vigente. Prestazioni controlli non distruttivi: i controlli non distruttivi (previsti o meno dalla normativa vigente e dai quali si desume la bontà dello stato delle apparecchiature e di alcune lavorazioni come le saldature) sono eseguiti da ditte specializzate. Controllo dispositivi antincendio: si tratta dei controlli previsti dalla normativa su tutti i presidi fissi di rilevazione e spegnimento incendio. Il risultato di ciascun controllo viene riportato su apposito registro. Approvvigionamento acque di processo e potabile: il Consorzio per lo sviluppo industriale della Valle del Biferno fornisce l’acqua grezza per il raffreddamento. Prestazioni residuali: si tratta di prestazioni di diversa tipologia che non comportano direttamente impatti ambientali rilevanti, pur se l’aspetto di per sé non può essere definito trascurabile. CLIENTI Energia elettrica: l’energia elettrica prodotta dalla Centrale viene venduta, in accordo alle regole del mercato, in Borsa elettrica - IPEX (al Gestore del Mercato Elettrico), all’Acquirente Unico (AU) o direttamente a clienti idonei. 45 Dismissione dell’impianto L’influenza sull’ambiente antropico: effetti socio-economici sulla popolazione locale ed il rapporto con il territorio La realizzazione della Centrale di Termoli ha avuto riflessi positivi sull’occupazione locale, in quanto il personale di Energia Molise e quello delle imprese che lavorano per suo conto, proviene dai paesi limitrofi alla Centrale. La continua formazione e sensibilizzazione del personale sui problemi ambientali contribuisce a fornire un’informazione efficace alle comunità locali, grazie ad un’attiva opera di comunicazione svolta dal personale stesso nell’area di residenza. Nella Centrale di Termoli sono state organizzate visite di scuole e cittadini al fine di diffondere una corretta informazione sulle problematiche ambientali e di sicurezza degli impianti per la produzione di energia elettrica. Energia Molise Spa è attenta alle istanze della popolazione locale. È ad esempio consapevole del fatto che il vapore acqueo in uscita dalle torri abbia suscitato preoccupazione presso gli abitanti della zona, sebbene si tratti semplicemente di vapore derivante dall’acqua utilizzata per il raffreddamento dell’impianto. Ha quindi provveduto ha modificare le torri di raffreddamento in modo da non rendere visibile il vapore acqueo in uscita ed eliminare il conseguente impatto visivo. Nell’interesse di un positivo rapporto con le comunità locali Energia Molise, attraverso accordi volontari, intende contribuire alla realizzazione di investimenti che comportino ricadute posi- tive nell’area del Basso Biferno con particolare attenzione ai miglioramenti ambientali. A tal proposito ha siglato una convenzione con l’Unione dei Comuni del Basso Biferno per contribuire con 2,5 milioni di euro alla raccolta differenziata dei rifiuti e alla realizzazione di una piattaforma per la valorizzazione della frazione secca. Dati i significativi prelievi idrici dell’impianto, nonostante il funzionamento a circuito chiuso e i diversi interventi messi in atto per ridurli, Sorgenia Spa ha firmato una convenzione anche con il Consorzio di Sviluppo Industriale di Termoli, per realizzare un progetto mirato a individuare e ridurre le perdite d’acqua sulla rete idrica del consorzio stesso. L’accordo prevede anche l’installazione di un sistema di monitoraggio per l’individuazione in tempo reale di eventuali perdite. Al fine di contribuire ad un risparmio di energia elettrica complessivo è stato sottoscritto un accordo riguardante la fornitura e l’installazione a titolo gratuito di dispositivi di risparmio energetico per la pubblica illuminazione dei Comuni del Basso Biferno e del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Valle del Biferno. Sono in via di definizione con gli enti preposti vari interventi di riqualificazione paesaggistico ambientale di circa 6 ettari di terreno attorno alla Centrale, comprendenti un tratto fluviale e ripario del fiume Biferno, con ripopolamento vegetazionale e formazione di zone umide mirate a creare nuovi habitat naturali. Le Centrali come quella di Termoli hanno una vita di progetto di 20-30 anni dopo i quali è necessario procedere ad una ristrutturazione radicale dell’impianto. La necessità di dismettere l’impianto può derivare da superamento tecnologico dei componenti o del processo utilizzato e/o dal conseguente insufficiente ritorno economico della produzione o dall’evoluzione del quadro normativo e programmatico di settore. Le aree dedicate ad impianti industriali, dopo la dismissione degli impianti stessi hanno problemi di recupero più facilmente gestibili di quelli relativi alle aree destinate ad insediamenti urbani. In generale gli impianti sono facilmente smontabili e le strutture (spesso in carpenteria metallica) non presentano problemi di smontabilità o demolizione. Problematiche particolari possono essere invece legate alla bonifica del suolo da agenti inquinanti dispersi durante l’attività degli impianti produttivi. Nel caso in esame non sono presenti problemi particolari per lo smontaggio e l’allontanamento dei materiali derivanti da componenti e materiali di origine impiantistica. Tali componenti sono per lo più costituiti da materiale riciclabili se non anche reimpiegabili in impianti analoghi dopo eventuale ricondizionamento. Essendo previsto un cospicuo smontaggio durante la manutenzione programmata, non si prevedono particolari problemi. Inoltre, data la natura dell’impianto e la tipologia del combustibile utilizzato, gas naturale, si può ritenere poco probabile la necessità di bonifiche dei suoli; ciononostante al termine della vita dell’impianto sarà eseguita una caratterizzazione del sottosuolo e della falda acquifera tale da evidenziare la necessità di eventuali interventi di risanamento. Il sito potrà essere restituito alla sua forma iniziale e destinato a nuova attività produttiva o, compatibilmente con le indicazioni di pianificazione territoriale vigenti, anche ad uso agricolo. I materiali di risulta derivanti dalla demolizione di strutture e opere civili possono essere stimati nelle seguenti quantità: Calcestruzzo [m3] 40.000 Acciaio di orditura [t] 4.000 Acciaio per carpenteria [t] 2.000 CALCESTRUZZO Tali materiali sono riciclabili e/o reimpiegabili nella quasi totalità, esclusi naturalmente gli sfridi. L’acciaio di orditura può essere separato dal calcestruzzo per mezzo di recenti impianti di frantumazione e separazione. Il calcestruzzo residuo può essere riutilizzato in opere civili (es. riempimenti, drenaggi) o allontanato a discarica. L’acciaio così recuperato può essere venduto come rottame per la reintroduzione nel ciclo siderurgico. STRUTTURE IN CARPENTERIA METALLICA Le strutture in carpenteria metallica godono della proprietà della smontabilità, che ne consente la ricostruzione in sito idoneo in caso il mercato e l’analisi economica ne indichino la convenienza. In altra ipotesi, il ciclo siderurgico non ha difficoltà ad 46 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 accogliere anche grossi quantitativi di rottame di pregio. L’impatto sull’ambiente dei materiali conseguente alla demolizione di strutture può essere quindi ricondotto ai soli effetti dell’attività di demolizione e riciclo. STRUTTURE DI FONDAZIONE La Centrale prevede fondazioni dirette per le strutture secondarie e fondazioni profonde in corrispondenza delle macchine vibranti e delle strutture principali (sala macchine, caldaia, camino) realizzate con pali di diametro 80-100 cm, di lunghezza 15-20 m e platee/ travi di ripartizione sulla testa dei pali. Relativamente alle fondazioni dirette non si prevedono problematiche particolari per la loro demolizione. Relativamente alle fondazioni profonde, risulta impossibile procedere alla loro completa rimozione. Per la riduzione dell’impatto residuo sul suolo possono essere ipotizzate due soluzioni: l’integrazione delle palificazioni esistenti nel sistema di fondazioni del nuovo insediamento, o la scapitozzatura dei pali fino a quote compatibili con le nuove attività (5 m dal piano di campagna nell’ipotesi più penalizzante di uso agricolo). EFFETTI SULLA FALDA FREATICA Il progetto dell’impianto non prevede opere interrate che possano generare discontinuità della falda freatica. Non essendo previsti emungimenti, si può affermare che la falda non subirà alterazioni a causa dell’impianto. TEMPO NECESSARIO PER LA DISMISSIONE Si può stimare che la dismissione dell’impianto necessiti di circa un anno di attività. AREA DI CANTIERE L’area di cantiere occuperà l’intero lotto destinato all’impianto per una superficie di circa 65.000 m2. PERSONALE L’intero ciclo di dismissione prevede l’impiego massimo di circa 200 persone. Relativamente al periodo di demolizione delle opere civili si stima possano essere presenti fino a 100 persone. PROBLEMI INDOTTI DALLE FASI DI DISMISSIONE SULLE AREE LIMITROFE Non si individuano particolari problematiche relative o rischi indotti dal cantiere di dismissione su attività limitrofe. Il posizionamento dell’impianto ai margini dell’area lato Fiume Biferno e la zona non edificata utilizzabile come deposito e sgombero, eliminano rischi per le aree circostanti anche durante le movimentazioni per la demolizione di strutture o impianti di altezza rilevante. Per l’allontanamento dei componenti e dei materiali di risulta, potranno essere sfruttati anche i due rami ferroviari che perimetrano l’area. Come nella fase di costruzione, potranno essere necessari trasporti eccezionali per permettere il trasferimento delle macchine principali dalla Centrale al vicino porto di Termoli. 47 La significatività degli aspetti ambientali Il piano di miglioramento ambientale aggiornato a maggio 2008 La Valutazione degli Aspetti Ambientali, elaborata secondo un applicativo dedicato che ne definisce modalità e criteri di identificazione, è verificata e approvata dal Direttore Generale di Energia Molise Spa. Essa riguarda gli Aspetti Ambientale Diretti ed Indiretti. La Valutazione degli Aspetti Ambientali permette di determinare la significatività degli impatti ambientali ad essi connessi. La valutazione viene effettuata applicando un algoritmo numerico che tiene conto dei seguenti criteri di valutazione: La politica di Energia Molise considera la necessità di individuare obiettivi che consentano di raggiungere risultati operativi e gestionali migliorativi rispetto a quanto richiesto dalla normativa: è il principio del miglioramento continuo che esprime la volontà di operare perseguendo traguardi sempre più sfidanti. Ogni anno la Direzione di Energia Molise Spa aggiorna ed eventualmente integra il presente Piano di Miglioramento triennale a partire dall’esame dell’impatto delle proprie attività nel campo della sicurezza, salute ed ambiente. Il piano di miglioramento rappresenta uno strumento chiave del Sistema di Gestione Ambientale e contiene la program- conformità normativa caratteristiche intrinseche interventi alla fonte vulnerabilità indicatori di prestazione adeguatezza dei controlli procedure e prassi operative in essere formazione, informazione, addestramento, coinvolgimento situazioni di anomalia ed emergenza segnalazione delle parti interessate Sono stati considerati significativi gli Aspetti Ambientali aventi un livello di significatività inferiore o uguale a L3, distinguendoli in 3 categorie: Livello di significatività pari a L5 e L4: aspetti ambientali irrilevanti o poco significativi; Livello di significatività uguale a L3: aspetto ambientale significativo. Sono sufficienti i controlli esistenti. Eventuali obiettivi e traguardi; Livello di significatività pari a L2 e L1: aspetto ambientale molto significativo. Occorre programmare interventi di miglioramento impiantistici o procedurali da inserire nel piano di miglioramento. Nelle tabelle seguenti è riportata la significatività degli aspetti ambientali diretti ed indiretti. CONSIDERAZIONI A SUPPORTO DELLA VALUTAZIONE La presenza di sistemi automatici di protezione, di dispositivi di segnalazione ed allarme, di personale formato, le procedure di emergenza periodicamente testate, gli impatti che ragionevolmente possono essere limitati al sito industriale in esame rendono il livello di significatività sempre all’interno di valori accettabili. Tab. 15 - SIGNIFICATIVITÀ DEGLI ASPETTI AMBIENTALI IN CONDIZIONI DI FUNZIONAMENTO NORMALE ASpEtti AMBiEntAli mazione degli interventi previsti e l’individuazione delle responsabilità, delle risorse e dei tempi necessari al completamento, costituendo anche lo strumento di gestione di interventi previsti dai protocolli sottoscritti negli anni passati con gli enti locali. Il piano di miglioramento ambientale 2008-2010 è stato elaborato in maniera tale da rispondere adeguatamente agli aspetti ambientali risultati significativi nella valutazione degli aspetti ambientali. Nella tabella seguente viene riportata la sintesi degli interventi da attuare o in parte già attuati nel corso del 2007. Molto SigniFiCAtivo l1 l2 SigniFiCAtivo l3 trASCurABilE l4 l5 Emissioni in atmosfera Scarichi idrici Rifiuti Utilizzo di risorse idriche Uso di combustibili Uso di prodotti chimici e gas tecnici Impatto acustico Campi elettromagnetici Impatto visivo Gestione fornitori (aspetto indiretto) Influenza sull’ambiente antropico (aspetto indiretto) ASpEtti AMBiEntAli dirEtti E indirEtti: oBiEttivi tArgEt intErvEnto tEMpi rESponSABilità riSorSE k€ Studio di fattibilità, progettazione, ordini di acquisto del materiale e scelta della ditta a cui affidare i lavori: attuato nel corso del 2007. Direttore Generale Energia Molise Spa. 700 uSo di CoMBuStiBili – EMiSSioni in AtMoSFErA Ottimizzazione dei consumi di energia primaria utilizzata complessivamente dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Valle del Biferno. (Tale obiettivo permette di ridurre le emissioni in atmosfera complessivamente immesse dal Consorzio). Cessione di energia termica sottoforma di vapore non più utilizzabile dalla Centrale a Flexsys Spa (azienda facente parte del Consorzio Industriale della Valle del Biferno). La cessione di vapore da parte di Energia Molise permetterà di non far più funzionare le caldaie di vecchia concezione ubicate presso lo stabilimento chimico. Realizzazione di una linea per il trasporto del vapore (valore medio della portata di vapore 8 t/h). Messa in opera della linea vapore: terminata nel mese di dicembre 2007. Inzio fornitura vapore: gennaio 2008. Sarà valutata la possibilità di recuperare come acqua demi le condense di ritorno dallo stabilimento previa installazione di opportuno impianto di trattamento. Attualmente tali acque sono utilizzate dalla Centrale come acqua grezza. Tab. 16 - SIGNIFICATIVITÀ DEGLI ASPETTI AMBIENTALI IN CONDIZIONI ANORMALI O DI EMERGENZA ASpEtti AMBiEntAli Molto SigniFiCAtivo l1 l2 SigniFiCAtivo l3 trASCurABilE l4 l5 Emissioni in atmosfera Scarichi idrici Rifiuti Contaminazione suolo e sottosuolo Impatto acustico Incendio 48 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 49 IL PIANO DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE AGGIORNATO A MAGGIO 2008 ASpEtti AMBiEntAli dirEtti E indirEtti: oBiEttivi tArgEt intErvEnto tEMpi rESponSABilità riSorSE k€ riFiuti Riduzione del quantitativo di rifiuti. Ridurre del 10% il quantitativo delle acque di lavaggio turbogas (che rappresentano circa il 90% del rifiuti totali prodotti). Studio di fattibilità per ridurre il numero di lavaggi del compressore della turbina a gas. La conclusione dello studio di fattibilità è prevista per il mese di dicembre 2008. Responsabile di Centrale. Risorse interne. Eventuali azioni che emergeranno dallo studio verranno realizzate indicativamente entro dicembre 2009. Garantire un livello di emissione sonora dell’ordine dei 55 dB (A) sul lato ingresso Centrale. Costruzione di una barriera silente lato ingresso Centrale. La barriera avrà un’estensione di 85 m e un’altezza di 2 m. Studio di fattibilità, progettazione, ordini, acquisto del materiale e scelta della ditta a cui affidare i lavori: attuato. Responsabile di Centrale. 100 Riduzione del plume prodotto dalle torri evaporative. Riduzione del pennacchio prodotto dal vapore in uscita dal flash tank. Messa in funzione di un sistema di scambiatori di calore acqua/aria atti a garantire determinate caratteristiche all’aria in uscita dalle torri evaporative. Studio di fattibilità, progettazione, ordini di acquisto del materiale e scelta della ditta a cui affidare i lavori: attuato. rESponSABilità riSorSE k€ Direttore Generale Energia Molise Spa. 400 Direttore Generale Energia Molise Spa. Risorse interne per lo studio di fattibilità 1.200 stima dell’investimento. Progettazione e messa in opera di uno scambiatore di calore per il raffreddamento delle condense. Studio di fattibilità: attuato. DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 Riduzione dello spurgo dell’acqua di torre di raffreddamento. Riduzione dei quantitativi di acqua utilizzata nelle fasi di controlavaggio delle resine cationiche dell’impianto demi. Rimuovere con il migliore livello di efficienza possibile i solidi sospesi presenti nelle acqua in ingresso alla Centrale. Realizzazione di un sistema di filtrazione dell’acqua utilizzata dalla Centrale mediante l’installazione di filtri a sabbia. Studio di fattibilità, progettazione, ordini di acquisto del materiale e scelta della ditta a cui affidare i lavori: attuato. Riduzione dei quantitativi di acqua prelevati e di quelli scaricati presso il depuratore consortile. Trattamento e successivo recupero delle acque in uscita dalla Centrale. Studio di fattibilità per l’installazione di un sistema di trattamento delle acque scaricate dalla Centrale. Emissione della specifica tecnica propedeutica alla richiesta di offerta ai fornitori: maggio 2008. Progettazione, ordini di acquisto del materiale e scelta della ditta a cui affidare i lavori: giugno 2008. Realizzazione e messa a punto della modifica: attuato nel mese di febbraio 2008. Richiesta di offerta ai fornitori: giugno 2008. Eventuali azioni che emergeranno dallo studio di fattibilità saranno realizzate entro dicembre 2010. SiStEMAzionE pAESAggiStiCA E vEgEtAzionAlE dEllE ArEE AdiACEnti AllA CEntrAlE Direttore Generale Energia Molise Spa. 2500 Realizzazione della modifica: attuato nel corso del mese di febbraio 2008. Messa in opera dello scambiatore di calore: dicembre 2008. 50 tEMpi Conclusione dello studio di fattibilità: luglio 2008. iMpAtto viSivo Riduzione dell’impatto visivo prodotto dal flash tank. Il raggiungimento di tale obiettivo comporterà anche un recupero di energia termica e una riduzione dei quantitativi di acqua demi utilizzata. intErvEnto Realizzazione della barriera: attuato nel corso del mese di dicembre 2007. Realizzazione della campagna di misure volte alla verifica del raggiungimento del target prefissato: giugno 2008. Riduzione dell’impatto visivo prodotto dalle torri evaporative. tArgEt utilizzo dEllE riSorSE idriChE ruMorE Riduzione dell’impatto acustico prodotto dalla Centrale. ASpEtti AMBiEntAli dirEtti E indirEtti: oBiEttivi Responsabile di Centrale. 100 Migliorare l’inserimento ambientale della Centrale. Favorire lo sviluppo di habitat per la fauna e corridoi ecologici (adeguamento alla prescrizione formulata dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio). Miglioramento delle caratteristiche naturali mediante aumento delle superfici boscate, costituzione di micro-habitat per specie particolari. Miglioramento degli aspetti paesaggistici mediante formazione di siepi e filari e interventi di ripristino delle aree di attraversamento delle condotte del gas naturale. 1. Definizione dell’ubicazione dei siti di intervento 2. Verifica di ottemperanza progetto esecutivo opere da parte della Regione Molise 3. Realizzazione interventi: • realizzazione di siepi lungo la strada di bonifica • rimboschimenti con specie autoctone • riqualificazione della fascia vegetazionale arboreo arbustiva riparia • passaggi sotto le strade per animali • formazione di zone umide prefluviali. Definita ubicazione siti di intervento come da Delibera di Giunta Comune di Termoli n.376 del 26/10/07. Direttore Generale Energia Molise Spa. 200 Verifica di ottemperanza progetto esecutivo opere da parte della Regione Molise: prevista per luglio 2008. Inizio lavori: ottobre 2008. Fine dei lavori di rinaturalizzazione: marzo 2009. Mantenimento e manutenzione delle aree: triennale a far data dalla fine dei lavori. 51 ASpEtti AMBiEntAli dirEtti E indirEtti: oBiEttivi tArgEt intErvEnto tEMpi rESponSABilità riSorSE k€ Definizione delle caratteristiche dell’applicativo: attuato. Tecnologie. 30 orgAnizzAzionE gEnErAlE dEl lAvoro Migliorare la gestione del processo della manutenzione ordinaria, straordinaria e preventiva. Miglioramento della fase di programmazione, controllo ed ottimizzazione di tutte le attività di manutenzione della Centrale. Definizione e successiva implementazione di un applicativo informatico in grado di gestire le seguenti attività del processo di manutenzione: • gestione delle scadenze • anagrafica macchina / impianto • storico e analisi statistiche e report • stampa ed archiviazione • segnalazione anomalie • permesso di lavoro. Definizione e scelta dell’impresa esterna che realizzerà l’applicativo: luglio 2008. Realizzazione dell’applicativo: fine prevista dicembre 2008. Utilizzo e successiva messa a punto dell’applicativo: marzo 2009. rApporto Con il tErritorio Realizzazione di interventi che comportino ricadute positive nell’area del Basso Biferno con particolare attenzione ai miglioramenti ambientali. Riduzione del consumo di energia elettrica destinata alla illuminazione pubblica dei Comuni facenti parte dell’Unione dei Comuni del Basso Biferno. Fornitura ed installazione a titolo gratuito di dispositivi di illuminazione a basso consumo energetico a 8 Comuni del Basso Biferno e al Consorzio per lo Sviluppo Industriale. Installazione dei dispositivi di illuminazione: attuata nel corso del 2007 per i Comuni limitrofi alla Centrale. Direttore Generale Energia Molise Spa. 250 Miglioramento ed innalzamento dell’efficienza della filiera di raccolta differenziata della frazione secca dei rifiuti solidi urbani. Erogazione di un contributo convezionale per un importo massimo di 2,5 milioni di euro al fine di sostenere i costi per la realizzazione di un sistema per la raccolta differenziata nell’ambito territoriale degli otto comuni dell’Unione dei Comuni del Basso Biferno. Realizzazione della piattaforma per la valorizzazione della frazione secca presente nel rifiuto recuperato. Stipula della convenzione con l’Unione dei Comuni del Basso Biferno per la realizzazione del sistema di raccolta differenziata: attuata nel mese di marzo 2008. Responsabilità relativa all’erogazione del Contributo Convenzionale: Direttore Generale Energia Molise Spa. 2500 Responsabilità relativa all’erogazione del Contributo Convenzionale: Direttore Generale Energia Molise Spa. 500 Riduzione delle perdite d’acqua sulla rete consortile. 52 Studio mirato ad individuare e ridurre le perdite d’acqua sulla rete idrica del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Valle del Biferno. Installazione di un sistema di monitoraggio per l’individuazione in tempo reale di eventuali perdite. DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 Fig. 30 - Il personale della Centrale di Termoli. La realizzazione è in capo all’Unione dei Comuni del Basso Biferno. Studio di fattibilità e pianificazione degli interventi da attuare: fine prevista giugno 2008. L’installazione del sistema di monitoraggio è in capo all’Unione dei Comuni del Basso Biferno. Fig. 31 - Una vista d'insieme della Centrale di Termoli. 53 Autorizzazioni, norme e leggi di riferimento Aspetti di carattere generale Autorizzazione Unica del Ministero Attività Produttive, Decreto n. 55/01/2002 del 06/12/02; Decreto di Compatibilità di Impatto Ambientale rilasciato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Dec/VIA/7584 del 03/09/2002; Voltura Autorizzazione Unica del Ministero delle Attività Produttive, Decreto n.55/02/03 VL (voltura da Energia Spa a Energia Molise Spa); DLgs 03/04/2006 n.152 Norme in materia ambientale; DLgs. N.59 del 18/02/2005 Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. Scarichi idrici Concessione per lo scarico delle acque reflue e meteoriche: contratto di utenza tra il Consorzio di Sviluppo Industriale della Valle del Biferno e la società Energia Molise; Regolamento per l’immissione ed il trattamento delle acque meteoriche e reflue, nere e tecnologiche, nelle reti e negli impianti di depurazione – 28 gennaio 2008. Rifiuti DLgs 27/01/92 n. 95 Attuazione delle Direttive 74/439/CEE e 87/101/CEE relativamente alla eliminazione degli oli usati; DM 3/08/2005 Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica. Utilizzo di risorse Emissioni in atmosfera Protocollo di intesa Regione Molise – Provincia di Campobasso – Ditta Energia Molise Spa per la modalità di segnalazione ai competenti organi di vigilanza delle eventuali situazioni di superamento dei limiti di emissione e gli interventi da attuarsi sull’impianto in tali circostanze (Deliberazione di Giunta Regionale n.542 del 3 maggio 2006); Direttiva 2003/87/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 ottobre 2003 che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità; Decreto Autorizzativo DEC/RAS/013/2005: Autorizzazione n. 1256 ad emettere gas ad effetto serra rilasciata dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e dal Ministero delle Attività Produttive; Regolamento (CE) n. 842/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 maggio 2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra. Qualità dell’aria DLgs 4 Agosto 1999, n.351 - Attuazione della Direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell’aria; DLgs 21 Maggio 2004, n. 183 – Attuazione della Direttiva 2002/3/CE relativa all’ozono dell’aria; DM n° 60 del 02/04/2002 - Recepimento della Direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell’aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio. 54 DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 Concessione per derivazione di acqua industriale: contratto di fornitura tra il Consorzio di sviluppo industriale della Valle del Biferno e la società Energia Molise; Contratto di somministrazione gas naturale stipulato tra Energia Molise Spa e società fornitrice. A U TO RI Z ZA ZI O NI, NO RM E E L EG G I D I R I FE R IM E NTO Salute e sicurezza dei lavoratori e gestione delle emergenze Certificato Prevenzione Incendi rilasciato in data 13/09/06 dai VVF di Campobasso; DM 16.2.82 Modificazioni del DM 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi; DM 10/03/98 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro; DM 25/10/99 n. 471 Regolamento recante criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati; DM 15/07/03 n. 388 Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale, in attuazione dell’articolo 15, comma 3, del DLgs 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni; DLgs 21 settembre 2005, n. 238 Attuazione della Direttiva 2003/105/CE, che modifica la Direttiva 96/82/CE, sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose; DLgs 03/04/2006 n.152 Norme in materia ambientale; DLgs 10/04/06 n. 195 Attuazione Direttiva 2003/10/CE su esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da agenti fisici (rumore); DLgs 19/11/2007 n.257 Attuazione della Direttiva 2004/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori derivanti dagli agenti chimici (campi elettromagnetici); DLgs 9/4/2008 n. 81 Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Impatto acustico DPCM 1/03/91 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno; Legge 26/10/95 n.447 Legge quadro sull’inquinamento acustico; DPCM 14/11/97 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore; DLGS 19/08/05 n.194 Attuazione della Direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale. Campi elettromagnetici DPCM 08/07/03 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti; Raccomandazione del Consiglio relativa alla limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz; Raccomandazione n. 199 del 12/07/99; DM 16 gennaio 1991 Aggiornamento delle norme tecniche per la disciplina della costruzione e dell’esercizio di linee elettriche aeree esterne; Norma CEI 211-6 fascicolo 5908 : Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell’intervallo di frequenza 0 Hz- 10 kHz, con riferimento all’esposizione umana. 55 Glossario ANALISI AMBIENTALE Esauriente analisi dei problemi ambientali, degli effetti e dell’efficienza ambientali, relativi alle attività previste di un sito (Regolamento CE n. 761/2001 “EMAS II”). ANIDRIDE CARBONICA (CO 2 ) Gas incolore, inodore, insapore, più pesante dell’aria, che si forma in tutti i processi di combustione, respirazione, decomposizione di materiale organico, per ossidazione totale del carbonio: è presente in atmosfera per lo 0,03% in volume ed è il reagente fondamentale per la fotosintesi clorofilliana, indispensabile alla vita vegetale. È uno dei principali gas a effetto serra. APAT, GIÀ ANPA L’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici è stata istituita dal DLgs. n. 300 del 30 luglio 1999, ed è nata ai sensi del D.P.R. 207 del 8/8/2002 dalla fusione tra l’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (ANPA, che ai sensi della Legge 21 gennaio 1994, n. 61 aveva acquisito dalle USL le competenze in materia di controlli ambientali) e il Dipartimento per i Servizi tecnici nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. APAT svolge attività tecnico-scientifiche di interesse nazionale per la protezione dell’ambiente e per la tutela delle risorse idriche e della difesa del suolo (monitoraggio, informazione, definizione di standard di qualità ambientale, impulso alla ricerca di tecnologie ecocompatibili), e svolge attività di collaborazione, consulenza, servizio e supporto alle altre Pubbliche Amministrazioni, definite con apposite convenzioni. In particolare, APAT svolge le funzioni di segreteria tecnica del Comitato Ecolabel-Ecoaudit per lo svolgimento delle istruttorie tecniche relative alla concessione del marchio Ecolabel e all’adesione al sistema comunitario EMAS. L’APAT ha autonomia tecnico-scientifica e finanziaria, e opera sulla base di un programma triennale, aggiornato annualmente, che determina obiettivi, priorità e risorse, in attuazione delle direttive del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. APAT è integrata in un sistema a rete, il Sistema delle Agenzie Ambientali, che conta oggi la presenza sul territorio nazionale di 21 tra le Agenzie Regionali (ARPA) e Provinciali (APPA) costituite con apposita Legge Regionale. 56 G LO S S A R IO ASPETTO AMBIENTALE Elemento di un’attività, prodotto o servizio di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente. AUDIT Verifica ispettiva condotta da personale indipendente secondo apposite procedure, volto alla valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva dell’efficienza dei metodi di gestione di un’organizzazione rispetto a norme di buona prassi di riferimento (a livello nazionale, continentale o internazionale), grazie alla verifica della corretta attuazione di politiche e procedure operative aziendali, del raggiungimento degli obiettivi fissati e dell’individuazione di eventuali azioni correttive. Gli audit sul Sistema di Gestione Ambientale e/o della sicurezza possono valutare la conformità rispetto alla Norma UNI EN ISO 14001/EMAS, coprendo le attività dell’azienda e dei suoi fornitori di beni e servizi. CAMERA DI COMBUSTIONE Parte di un impianto termico nella quale viene innescata la combustione tra combustibile e aria comburente compressa ad alta pressione, in modo da trasformare l’energia chimica contenuta nel combustibile in energia termica. I prodotti della combustione, chiamati “fumi”, sono immessi nell’atmosfera attraverso un camino dopo la loro espansione in turbina. CAMINO Tubazione verticale utilizzata per immettere in atmosfera ad altezza opportuna i “fumi” in uscita dall’impianto di combustione. CERTIFICAZIONE DEI SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE La certificazione è una processo di verifica operato da organismi terzi, che fornisce assicurazione scritta che il Sistema di Gestione Ambientale è conforme, oltre che ai requisiti di legge, a particolari standard di riferimento volontari. Tra le norme riconosciute a livello internazionale, l’ISO (International Organization for Standardization, organismo mondiale che sovrintende alla normazione tecnica) ha emanato nel settembre 1996 la serie di norme 14000 sulla Gestione Ambientale, rieditate nel dicembre 2004 (Norma UNI EN ISO 14001:2004), cui possono aderire i siti industriali. A livello europeo, la Registrazione EMAS (Regolamento CE n.761/2001, “EMAS II”), effet- DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 tuata da un organismo istituzionale (Comitato per l’Ecolabel e per l’Ecoaudit – Sezione EMAS Italia, con sede presso l’APAT a Roma), certifica la prestazione ambientale di qualunque organizzazione, e ne valorizza soprattutto la comunicazione esterna attraverso la Dichiarazione Ambientale. CICLO COMBINATO Tecnologia impiantistica considerata una “Migliore Tecnologia disponibile” (BAT) nel settore dei grandi impianti di combustione per la produzione di energia elettrica da combustibili in forma gassosa, è basata sull’applicazione combinata di due cicli termodinamici che lavorano in due fasi successive: nel ciclo Brayton, l’energia chimica del combustibile è trasformata in energia termica (calore) in una turbina a gas, in cui avviene anche una prima conversione in energia meccanica; nel successivo ciclo Rankine, si ha un’ulteriore trasformazione dell’energia termica residua dei gas prodotti dalla combustione in energia meccanica nella turbina a vapore. In entrambe le turbine, l’energia meccanica è infine convertita in energia elettrica nel generatore. Le centrali a ciclo combinato permettono un uso particolarmente efficiente del combustibile, la cui energia è sfruttata a cascata in due diverse parti dell’impianto entrambe destinate alla generazione di energia elettrica, e consentono un limitato impatto ambientale in termini di inquinamento termico e di emissioni inquinanti, ridotte dal minor consumo specifico di combustibili e dalle condizioni ottimali di combustione in termini di temperatura. CIRCUITO DI RAFFREDDAMENTO Circuito a ciclo aperto o chiuso, completo di torri di raffreddamento a tiraggio forzato o naturale, in cui scorre il fluido refrigerante (aria, acqua dolce o acqua di mare), che nel caso dell’acqua è poi pompato da un vasca di raccolta verso i condensatori e gli scambiatori di servizio della Centrale. CO (MONOSSIDO DI CARBONIO) Gas fortemente tossico, tossico che attacca le funzioni cerebrali e la respirazione, prodotto dalla combustione incompleta del carbonio contenuto nei combustibili fossili e nei carburanti, provocata da temperature di combustione troppo basse, tempo di residenza nella zona di combustione troppo breve, e da mescolamento inefficace di combustibile e aria comburente causa di deficit locali di ossigeno. COGENERAZIONE Produzione congiunta di energia elettrica e di calore, sotto forma di vapore o acqua calda, ulteriormente impiegato in insediamenti industriali o in reti di teleriscaldamento, realizzata in uno stesso impianto. COMBUSTIONE Reazione di sostanze organiche con l’ossigeno. Essa produce principalmente ossidi di carbonio, vapore d’acqua ed energia termica. DECRETO BERSANI Il DLgs 16 marzo 1999 n. 79 (“Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica”) è la prima legge in materia di liberalizzazione del settore dell’energia elettrica in Italia, stabilendo da un lato la separazione delle attività di trasmissione dell’energia ed esercizio della Rete di Trasmissione Nazionale, fino ad allora in capo al monopolista ENEL, dall’altro l’apertura progressiva del mercato elettrico ai cosiddetti clienti idonei. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo nei confronti di uno o più pericoli (riducendo i rischi) che potrebbero comprometterne la salute e la sicurezza durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. EFFETTO SERRA Fenomeno naturale di riscaldamento degli strati inferiori dell’atmosfera e della superficie terrestre (analogo al funzionamento di una serra), provocato dall’azione di schermo esercitata da alcuni gas, “trasparenti” allo spettro delle radiazioni solari dirette verso la Terra ma “opachi” allo spettro delle radiazioni infrarosse emesse dalla superficie terrestre: è così impedita la dispersione del calore terrestre, garantendo una temperatura adatta allo sviluppo delle specie animali e vegetali (si stima sia maggiore di circa 30° rispetto all’assenza del fenomeno). Le sostanze gassose che contribuiscono in maniera più significativa all’effetto serra sono il vapor d’acqua, l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), il protossido di azoto (N20), gli idrofluorocarburi (HFC), i perfluorocarburi (PFC) e l’esafluoro di zolfo (SF6). ELETTRODOTTO Insieme dei conduttori (cavi) e dei sostegni (tralicci o pali) per il trasporto dell’energia elettrica: un elettrodotto può portare più di una linea elettrica. EMISSIONE Scarico di qualsiasi sostanza solida, liquida o gassosa oppure onda sonora o elettromagnetica, introdotta nell’ecosistema, proveniente da un impianto o da qualsiasi altra fonte che può produrre direttamente o indirettamente un impatto sull’ambiente. FLASH TANK Il flash tank è un serbatoio atmosferico che raccoglie gli spurghi e drenaggi provenienti dalle tubazioni di vapore principale. In fase di avviamento dell’impianto la condensa in arrivo al flash tank è consistente, nel normale esercizio è trascurabile. Le condense raccolte vengono inviate al bacini di raccolta delle acque. GAS NATURALE Gas inodore e incolore prodotto dalla decomposizione di materiale organico in assenza di ossigeno, in giacimenti separati o come fase gassosa del petrolio, che si genera anche in paludi (“gas di palude”), in discariche, e durante la digestione negli animali. È costituito in massima parte da metano ACRONIMI UTILIZZATI NEL TESTO MAP Ministero delle Attività produttive (oggi MSE: Ministero dello Sviluppo Economico) DLgs decreto legislativo DM decreto Ministeriale DPI dispositivi di protezione individuale EMAS Environmental Management and Audit Scheme GHG greenhouse gases (gas a effetto serra) ISO international organization for Standardization T.E.P. tonnellate equivalenti petrolio (dall’88% al 98%) e per il resto da quantità variabile, a seconda dei giacimenti, di idrocarburi paraffinici superiori quali etano, propano, butano, pentano, etc.; non è tossico, anche se alcuni pozzi generano “gas acido” contenente solfuro di idrogeno, che deve essere trattato. Il gas naturale trova larghissime applicazioni come combustibile fossile nell’uso domestico e nell’industria e come carburante per autotrazione. Il suo trasporto dalle aree di produzione verso quelle di consumo avviene tramite gasdotti o sotto forma liquefatta con navi metaniere. GENERATORE DI VAPORE A RECUPERO Scambiatore di calore inserito negli impianti a ciclo combinato a valle del turbogas: le tubazioni componenti sono percorse da acqua di processo che vaporizza assorbendo il calore dei gas di scarico della turbina che lambiscono le pareti esterne dei tubi. IMPATTO AMBIENTALE Qualunque modificazione dell’ambiente, negativa o benefica, causata totalmente o parzialmente da attività, prodotti e/o servizi di un’organizzazione che possano interagire con le matrici ambientali (aria, acqua, terreno, risorse naturali, flora, fauna ed esseri umani), come l’alterazione della qualità e/o della disponibilità di una risorsa ambientale causata da un intervento umano di consumo o di inserimento di un’opera civile o industriale in un territorio. Per realizzare opere di grande portata, è vincolante un giudizio preventivo sulla compatibilità ambientale detto “Valutazione di Impatto Ambientale”. IMPIANTO TERMOELETTRICO “TRADIZIONALE” Gli impianti di produzione di energia elettrica tradizionali applicano il cosiddetto “ciclo Rankine” (o ciclo a vapore convenzionale), ciclo termodinamico in cui l’energia chimica del combustibile è trasformata dapprima in energia termica (calore) nella caldaia, poi in energia meccanica nella turbina a vapore e infine in energia elettrica nel generatore elettrico. La caldaia è l’unità centrale costituita da bruciatore e scambiatore termico, in cui viene innescata la combustione tra combustibile e aria comburente compressa ad alta pressione: l’energia chimica contenuta nel combustibile è così trasformata nell’energia termica posseduta dai gas prodotti dalla combustione: questo calore viene a sua volta ceduto all’acqua “di processo” e la trasforma in vapore. 57 G LO S S A R IO La turbina a vapore è una macchina destinata alla generazione di energia elettrica mediante conversione in energia meccanica dell’energia termica posseduta dal vapore generato in caldaia, grazie all’impatto del vapore ad alta pressione su pale montate su un asse: un generatore collegato all’asse della turbina trasforma il suo moto rotatorio in energia elettrica. I gas prodotti dalla combustione, chiamati “fumi”, sono immessi nell’atmosfera ad altezza opportuna attraverso una tubazione verticale chiamata camino, mentre il vapore “esausto” in uscita dalla turbina viene inviato in un condensatore destinato a ritrasformare il vapore in acqua, che viene reimmessa nel ciclo senza sprechi. INDICATORE Un indice (indicatore) è un qualsiasi parametro qualitativo o quantitativo destinato alla rappresentazione sintetica di un fenomeno complesso: in genere deriva dalla combinazione (anche in termini matematici) di più informazioni, in modo da prestarsi a valutazioni di efficienza: ad esempio, gli indici di performance ambientale e di efficienza energetica descrivono l’efficienza di uso delle risorse ambientali combinando osservazioni o misurazioni di emissioni o scarichi con dati gestionali o economici. Sono poi utilizzati indici di sicurezza, di spesa, economici e finanziari. MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI Le “Best Available Techniques” (BAT), definite dalla Direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e la riduzione integrata dell’inquinamento (Integrated Pollution Prevention and Control – IPPC) come la più efficiente ed avanzata fase di sviluppo di una tecnologia - nonché delle relative modalità di progettazione, costruzione, manutenzione, esercizio e dismissione di un impianto - industrialmente disponibile in quel momento sul mercato e sviluppata su scala tale da renderla applicabile in condizioni economicamente e tecnicamente valide nell’ambito del pertinente comparto industriale (prendendo in considerazione i costi e i vantaggi), in grado di ottenere un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso. Le BAT sono individuate e aggiornate attraverso un processo di valutazione condotto a livello comunitario, e rappresentano in linea di massima il riferimento per la definizione dei valori limite di emissione di inquinanti e rifiuti degli impianti cui si applica la Direttiva IPPC, tenendo presente le caratteristiche tecniche 58 dei singoli impianti, la posizione geografica e le condizioni ambientali locali. NO X (OSSIDI DI AZOTO) Gas prodotti dalla combustione di combustibili fossili in cui l’azoto libero, che costituisce circa l’80% dell’atmosfera, si combina con l’ossigeno: il monossido di azoto NO si forma per reazione secondaria nelle combustioni ad alta temperatura, e si trasforma successivamente nel biossido di azoto NO2 (l’ossido più aggressivo) per ossidazione fotochimica e in N2O5 che, assorbito dall’umidità atmosferica, diventa acido nitrico. Le principali fonti di inquinamento da ossidi di azoto sono i trasporti stradali, la combustione di combustibili fossili e l’attività industriale: queste sostanze sono tra i più aggressivi inquinanti atmosferici, possono agire sulle vie aeree sinergicamente con altri gas, danno luogo alle cosiddette "piogge acide" insieme agli ossidi di zolfo, e partecipano come "precursori" alla formazione degli ossidanti fotochimica nella bassa atmosfera (ozono, perossidi organici). Per le turbine a gas, è considerato come BAT l’impiego di bruciatori DLN (Dry Low NOx), che limitano le emissioni degli ossidi di azoto all’origine del processo di combustione, perché evitano la produzione di emissioni secondarie proprie dei processi di trattamento dei fumi. PRODUZIONE LORDA DI ENERGIA ELETTRICA Somma delle quantità di energia elettrica prodotte, misurate ai morsetti dei generatori elettrici. PRODUZIONE NETTA DI ENERGIA ELETTRICA Somma delle quantità di energia elettrica prodotte, misurate in uscita dalle centrali di generazione elettrica, pari alla produzione lorda diminuita dell’energia elettrica destinata ai servizi ausiliari di centrale e delle perdite nei trasformatori di centrale. QUALITÀ DELL’ARIA Per livelli di qualità dell’aria, si intende la concentrazione di uno o più inquinanti rilevata nell’aria ambientale, di solito come valore medio in un determinato periodo di tempo. Tali valori, confrontati con opportuni standard fissati dalla normativa, permettono di stabilire il grado di inquinamento atmosferico presente. RETE DI TRASMISSIONE NAZIONALE Il complesso delle stazioni di trasformazione e delle linee elettriche di trasmissione ad alta tensione sul territorio nazionale. OZONO (O 3 ) Gas la cui presenza nei bassi strati dell’atmosfera costituisce un notevole inquinante atmosferico essendo il principale degli ossidanti fotochimici. Grazie alla sua proprietà di assorbire gran parte delle radiazioni solari ultraviolette nell’alta atmosfera, esso costituisce però uno schermo per queste radiazioni e permette così la vita sulla terra. RETI E STAZIONI DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA Le reti di monitoraggio sono strutture costituite da stazioni automatiche di monitoraggio dotate di strumentazione per la rilevazione e la misura delle concentrazioni degli inquinanti in atmosfera, da sistemi manuali o automatizzati di rilevamento dati e da una centrale operativa. L’organizzazione di più punti di misura permette di fornire informazioni sui livelli di qualità dell’aria di un’intera area, grazie all’integrazione delle misure. PIANO DI EMERGENZA Strumento della politica ambientale e di sicurezza, consistente in un programma preorganizzato, avente lo scopo di ridurre le conseguenze dannose per i lavoratori, la popolazione e l’ambiente, di un evento accidentale originato da installazioni o da attività in corso. Esso coordina e ottimizza le capacità e le risorse disponibili, nelle sedi principali e in quelle periferiche. Un piano di emergenza deve includere le responsabilità e le autorità, le azioni da intraprendere nelle diverse situazioni e i piani di comunicazione interna ed esterna. SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE La parte del Sistema di Gestione Ambientale che comprende la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi, le risorse per elaborare, mettere in atto, conseguire, riesaminare e mantenere attiva la politica ambientale. La documentazione che descrive complessivamente il Sistema di Gestione Ambientale e i mezzi per raggiungere gli obiettivi stabiliti è costituita dalla politica ambientale, dal manuale di Gestione Ambientale e dal piano di Gestione Ambientale. I moderni sistemi di gestione integrano quasi DICHIARAZIONE EMAS CENTRALE DI TERMOLI 2007 sempre la tutela della salute, la sicurezza sul lavoro e la protezione ambientale e spesso associano a queste tre variabili anche la gestione della qualità. SOTTOSTAZIONE ELETTRICA Impianto di trasformazione o smistamento della rete elettrica di trasmissione. TERNA A decorrere dal 1° ottobre 1999, ai sensi del Decreto Bersani, società responsabile delle attività di esercizio e manutenzione della rete ad alta e altissima tensione, nonché dello sviluppo della rete di trasmissione nazionale in base alle direttive impartite dal GRTN, e, dal 1° marzo 2000 diventa operativa anche nella vendita di servizi a clienti industriali e altre società elettriche operanti sull’alta tensione. La sua attività così definita si modifica il 1° novembre 2005 per effetto del DPCM 11 maggio 2004 sull’unificazione della proprietà e della gestione della Rete Elettrica Nazionale di Trasmissione (complesso delle stazioni di trasformazione e delle linee elettriche): a seguito dell’acquisizione del ramo d’azienda relativo a dispacciamento, tra- smissione e sviluppo della rete dal GRTN, Terna diventa soggetto responsabile della trasmissione e del dispacciamento dell’energia elettrica sulla rete ad alta e altissima tensione su tutto il territorio nazionale. In particolare, Terna garantisce la gestione in sicurezza del sistema elettrico nazionale attraverso l’equilibrio tra l’energia richiesta e quella prodotta, cura la massima efficienza delle infrastrutture e l’eccellenza della manutenzione, e delibera ed esegue interventi di sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale approvati dal Ministero dello Sviluppo Economico, in armonia con le esigenze dell’ambiente e del territorio. Terna è una società per azioni quotata in Borsa, il cui azionista di maggioranza relativa è la Cassa Depositi e Prestiti, che detiene il 29,99% del pacchetto azionario. TRASFORMATORE Macchina collegata all’alternatore, che eleva la tensione dell’energia elettrica prodotta dalla centrale ai valori richiesti dal più vicino elettrodotto, per convogliare l’energia elettrica sulla rete di trasporto ad alta tensione. TURBINA A GAS Macchina destinata alla generazione di energia elettrica mediante conversione dell’energia chimica contenuta nei gas combusti direttamente all’interno della macchina stessa: essa è composta da un compressore che aspira l’aria ambiente e la porta ad alta pressione, da una camera di combustione in cui questa aria comburente si mescola con il combustibile iniettato, e da una numerosa serie di palette montate su file successive attorno a un asse rotante, messo in rotazione dall’espansione contro le palette dei prodotti di combustione allo stato gassoso ad alta temperatura e pressione. Il moto viene poi trasmesso all’alternatore, che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica. TURBINA A VAPORE Macchina destinata alla generazione di energia elettrica mediante conversione dell’energia termica posseduta dal vapore generato in una caldaia in energia meccanica, a seguito dell’impatto del vapore ad alta pressione sulle pale montate su n asse: un generatore collegato all’asse della turbina trasforma il moto rotatorio in energia elettrica. 59 Pubblicazione a cura di Energia Molise Spa Design Simona De Marco Stampa Grafiche Mambretti - Inverigo Stampato su carta ecologica nel mese di dicembre 2008 Energia Molise SpA Contrada Rivolta del Re Zona Industriale A 86039 Termoli (CB)