baini m., giannetti m., maltese s., caliani i., carletti
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Biol. Mar. Mediterr. (2012), 19 (1): 245-248 M. Baini, M. Giannetti, S. Maltese, I. Caliani, L. Carletti, T. Campani, D. Coppola, M.C. Fossi, T. Renieri1,2, L. Marsili Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Siena, Via Mattioli, 4 - 53100 Siena, Italia. [email protected] 1 Dipartimento di Scienze Biomediche, Sezione di Biologia Applicata, Università di Siena, Policlinico Santa Maria alle Scotte, Viale Bracci - 53100 Siena, Italia. 2 Centro Interdipartimentale per la ricerca e la terapia dell’infertilità maschile, Università di Siena, Policlinico Santa Maria alle Scotte, Viale Bracci - 53100 Siena, Italia. NANOTOSSICOLOGIA: EFFETTI DI NANOPARTICELLE DI ORO (AuNP) SU FIBROBLASTI DI CETACEI NANOTOXICOLOGY: EFFECTS OF GOLD NANOPARTICLES (AuNPS) IN CETACEAN FIBROBLASTS Abstract - Nanoparticles (NPs) are produced intentionally with the aim of developing new materials that exhibit certain specific properties. Their use has been proposed in many fields of science and industry. Although the various toxicological aspects and the diversity of the NPs assessed are just beginning, many deleterious effects have been documented, particularly in animals. No data are available for marine top predators of conservational interest, such as toothed whales (Odontoceti). Gold (Au) NPs are the most stable metal nanoparticles and they present fascinating aspects such as their assembly of multiple types. The aim of this study was to evaluate the toxicological effects of the ingegnerized AuNPs in fibroblast cell cultures of two free-ranging specimens of toothed cetaceans: striped dolphin (Stenella coeruleoalba) and bottlenose dolphin (Tursiops truncatus), sampled in Mediterranean Sea by non destructive method represented by subcutaneous biopsy. Immunofluorescence technique was used for qualitative and quantitative evaluation of CYP450 1A1, CYP450 2B and MICA expression. Genotoxicity of AuNPs in cetacean fibroblasts was detected by the alkaline Comet assay. This experiment confirms the AuNPs capacity to pass through the cellular barrier and to accumulate in cetacean fibroblasts. Moreover, their toxicity seems to be related especially to the genotoxic effects, while no induction of metabolic (CYP1A1 and CYP2B) and immune system related proteins (MICA) has been detected. Key-words: cetology, nondestructive testing, cell culture, pollution, biological stress. Introduzione - Con il termine nanoparticelle (NP) si identificano normalmente delle particelle formate da aggregati atomici o molecolari con un diametro inferiore a 100 nanometri (nm). Le nanoparticelle possono essere costruite con materiali molto diversi, ma particolarmente importanti per le applicazioni biologiche risultano essere quelle composte da metalli inerti come il platino e l’oro. Le nanoparticelle sono di grande interesse sia per il mondo industriale che per quello scientifico; i campi di applicazione, in particolare delle nanoparticelle di oro (AuNP), chiamate anche oro colloidale, sono sempre più numerosi: elettronica, nanotecnologia e sintesi di nuovi materiali con proprietà uniche. Alcune tecniche di imaging usano le AuNP come marcatori, grazie alla loro particolare interazione con la luce a diverse lunghezze d’onda. Recentemente la proprietà di conversione fototermica delle AuNP ha destato l’interesse dell’intero mondo scientifico; infatti, se vengono irradiate da un raggio laser, possono convertire efficientemente l’energia luminosa in energia termica, e ciò può portare alla distruzione delle cellule tumorali e dei batteri (West e Halas, 2003; Zharov et al., 2006). Spesso sono utilizzate anche come mezzo di contrasto per la visualizzazione di tessuti o organi in vivo, ma la loro applicazione più interessante è legata al trasporto mirato di molecole all’interno delle cellule, ad esempio di farmaci antitumorali. Tutto ciò ci presenta le AuNP e le nanoparticelle in generale come sistemi dalle potenzialità infinite. In realtà le loro interazioni con i sistemi biologici sono alquanto sconosciute e già sono stati documentati degli effetti negativi negli animali (Nowack e Bucheli, 2007). Tuttavia non vi sono dati riguardanti i top 246 M. Baini et al. predators marini di interesse conservazionistico, come i cetacei odontoceti. Una delle principali caratteristiche delle nanoparticelle è la loro capacità di passare attraverso le varie barriere protettive degli organismi viventi, compresa la barriera dell’epidermide (Oberdörster et al., 2005). Nei cetacei, la pelle è un importante tessuto non soltanto come barriera fisica di protezione, ma anche come sede di componenti del sistema immunitario che provvedono ad una difesa iniziale contro agenti patogeni, stimoli nocivi e cellule neoplastiche residenti. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare i potenziali effetti tossicologici delle nanoparticelle di oro ingegnerizzate in colture cellulari di fibroblasti di due specie di cetacei odontoceti, la stenella striata (Stenella coeruleoalba) ed il tursiope (Tursiops truncatus), campionati nel Mar Mediterraneo tramite il metodo non distruttivo della biopsia cutanea (Fossi e Marsili, 2011). Materiali e metodi - Per il campionamento non invasivo degli esemplari freeranging di cetacei è stata utilizzata la tecnica della biopsia cutanea, effettuata dalla prua dell’imbarcazione quando gli esemplari facevano bow-riding, utilizzando un palo lungo 2,5 m con punta modificata in modo da fungere da raccoglitore di tessuto. Gli operatori erano autorizzati al campionamento con permesso CITES Cod. Ident. Nazionale IT 025IS ed Internazionale IT 007. La metodica utilizzata per ottenere le colture cellulari di fibroblasti è quella descritta da Marsili e collaboratori (Marsili et al., 2000). I fibroblasti, raggiunta la confluenza in una fiasca T182 Celestar, sono stati trattati con 2 ml di Tripsina EDTA 1X (Gibco) e sono stati fatti crescere per 24 ore su vetrini coprioggetto inseriti in piastre a pozzetti (PBI). Le cellule sono state in seguito incubate a 37 °C per 4 e 24 ore con una concentrazione di AuNP pari a 250 µM. Le AuNP sono state prodotte, caratterizzate e fornite dalle Industrie Colorobbia, Sovigliana (Vinci, Firenze, Italia). La tecnica dell’immunofluorescenza indiretta è stata usata per un’analisi qualitativa e quantitativa del CYP450 1A1 e del CYP450 2B e dell’espressione del MICA. Le prime due proteine sono da sempre utilizzate come biomarker di esposizione rispettivamente a composti planari (es. idrocarburi policiclici aromatici, diossine, PCB e PBDE non-orto e i mono-orto sostituiti) e globulari (es. DDT, PCB e PBDE orto-sostituiti), mentre il MICA è utilizzato come biomarker di stress tossicologico del sistema immunitario. É stata inoltre verificata la genotossicità delle AuNP nei fibroblasti di cetacei mediante la tecnica del comet assay (Speit e Hartmann, 2006; Burlinson et al., 2007). Risultati - I principali risultati ottenuti da questo studio preliminare sono: tutte le proteine prese in esame: CYP450 1A1, CYP450 2B e MICA, rilevate con la tecnica dell’immunofluorescenza indiretta nei fibroblasti dei cetacei indagati, non hanno mostrato un’induzione in seguito al trattamento con le AuNP . Questo indicherebbe un’inerzia tossicologica di tali nanoparticelle nei confronti di questi biomarker nei fibroblasti di cetaceo (Fig. 1); invece il test di mutagenesi della cometa, ha mostrato che le AuNP causano un incremento delle percentuali di code di DNA rispetto al controllo ed in funzione del tempo di esposizione (4 e 24 ore), mettendo in allarme sulle potenzialità genotossiche di questi composti (Fig. 2). Conclusioni - Le conclusioni tratte da questo studio sui fibroblasti di cetacei odontoceti sono le seguenti: - abbiamo validato l’utilizzo di metodologie di campionamento non-distruttive sia su esemplari di Stenella coeruleoalba che di Tursiops truncatus; - le colture cellulari si confermano un materiale importantissimo in quanto rappresentano quello che può essere chiamato il “cetaceo in provetta”, cioè un sistema “in vitro” che può essere utilizzato per moltissime indagini ecotossicologiche; - le AuNP mostrano effetti genotossici non trascurabili sui fibroblasti di cetaceo e ciò deve far riflettere sul loro vasto utilizzo sull’uomo, in particolare nel campo medico. mostrato un’induzione in seguito al trattamento con le AuNP . Questo indicherebbe un’inerzia tossicologica di tali nanoparticelle nei confronti di questi biomarker nei fibroblasti di cetaceo (Fig. 1); invece il test di mutagenesi della cometa, ha mostrato che le AuNP causano un incremento delle percentuali di code di DNA rispetto al Nanotossicologia: effetti di nanoparticelle di oro su fibroblasti di cetacei controllo ed in funzione del tempo di esposizione (4 e 24 ore), mettendo in allarme sulle potenzialità genotossiche di questi composti (Fig. 2). Bianco 247 AuNP 250 µM CYP1A1 AUF/nuclei = 32543 AUF/nuclei= 18531 AUF/nuclei = 36498 AUF/nuclei = 27458 AUF/nuclei = 31928 AUF/nuclei = 29000 CYP2B MICA Fig. 1 - Immunofluorescenza (AUF/nuclei) del del CY1A1, neifibroblasti fibroblasti di stenella Fig. 1 - Immunofluorescenza (AUF/nuclei) CY1A1,CYP2B CYP2B ee MICA MICA nei di stenella trattati con AuNP. trattati con AuNP. Immunofluorescence (AUF/nucleus) of CY1A1, CYP2B and and MICA in cultured fibroblasts Immunofluorescence (AUF/nucleus) of CY1A1, CYP2B MICA in cultured fibroblastsofofstriped dolphin treated AuNPs. stripedwith dolphin treated with Au NPs. % di DNA nella coda Trattamenti a 4h e 24h 35 30 25 20 15 10 5 0 8,3 % Controllo 4 24 Fig. 2 (%) - Percentuale (%) di DNA nella coda in fibroblasti di tursiope trattati con AuNP. Fig. 2 - Percentuale di DNA nella coda in fibroblasti di tursiope trattati con AuNP.SIBM 46_Congr form testi v. 11_feb_2010 DNA tail (%)dolphin in bottlenose dolphin fibroblasts treated with AuNPs. DNA tail percentage (%) percentage in bottlenose fibroblasts treated with AuNPs. Bibliografia BURLINSON B., TICE R.R., SPEIT G., AGURELL E., BRENDLER-SCHWAAB S.Y., COLLINS A.R., ESCOBAR P., HONMA M., KUMARAVEL T.S., NAKAJIMA M., SASAKI Y.F., THYBAUD V., UNO Y., VASQUEZ M., HARTMANN A. 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