numero 08 - GAL Tradizione delle Terre Occitane
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numero 08 - GAL Tradizione delle Terre Occitane
Terre Occitane Periodico del GAL Gruppo di Azione Locale dalle Settembre 2015 ANNO 03 NUMERO 08 Autorizzazione del tribunale di Cuneo reg n. 573 del 21/11/2003 Direttore Responsabile Andrea Caponnetto, Direttore Editoriale Demaria Laura Poste It Spedizione in abb. Post. Art. 2 comma 20/d Legge 662/96 aut. 1155/DCB/CN del 30/01/2003 Stampato da Graph Edit Boves (CN) Intervista a tutto campo all'Assessore regionale Valmaggia L'EDITORIALE Riordino Parchi e Psr europeo Sfide per la montagna di domani Esperienza Certificata È stata un'estate di grandi soddisfazioni per il nostro Gal. Portiamo a casa una serie di importanti interventi, sia pubblici sia privati, facilitati dalla partecipazione di aziende e comuni ai nostri bandi, con le ultime misure del Programma 2007/2013. Alcuni li raccontiamo nelle prossime pagine. E giungono buone notizie anche dalla presenza dei nostri stand nei principali saloni europei, diventati ideale vetrina attrattiva di un turismo di qualità. In queste settimane è poi arrivato l’ok della Regione Piemonte alla Legge di riordino del sistema dei Parchi e l’avvio del Testo Unico: un intervento che, nel superare il sistema delle Comunità Montane, a vario titolo riguarda il futuro dei Gal piemontesi. È lo stesso assessore alla Montagna, Alberto Valmaggia (intervistato in questo numero), a confermare che all'interno del Piano di sviluppo della programmazione europea è stato implementato il budget complessivo destinato alla gestione dei Gal. Proprio la nuova Giunta Chiamparino sta approfittando dell’esperienza maturata dai Gruppi di azione in questi anni. Obiettivo dichiarato: sburocratizzare e semplificare l'iter di partecipazione ai bandi, strumento di crescita imprescindibile del territorio montano. Sommario Bandi per 170 mila euro Castellar si fa più rustica DISTRIBUZIONE GRATUITA a pagina 2 Villa Aliberti, nuova sala riunioni Brossasco: il Comune si amplia a pagina 2 Locanda del silenzio di Camoglieres Silenzio ancora più confortevole a pagina 3 Contributo per le attività forestali Grosso per il rilancio dell’edilizia in legno a pagina 3 Il campo della Quercia S. Damiano Macra Il sogno di Melissa è realtà a pagina 4 L'Assessore regionale alla Montagna A. Valmaggia Un anno intenso, impegnativo ma soddisfacente. È un bilancio positivo quello che l’assessore regionale alla montagna Alberto Valmaggia traccia dell’operato dell’amministrazione Chiamparino e, segnatamente, del lavoro svolto a favore della montagna piemontese. L’ex sindaco di Cuneo incassa in piena estate l’ok della Regione alla Legge di riordino del sistema dei Parchi e l’avvio del Testo Unico, datato 2009. Ma si trova a fare i conti col pensiero assillante di un po’ tutta la Giunta, ovvero il colpo di grazia ai conti del Piemonte inferto dalla Corte costituzionale: i giudici hanno contestato l’uso delle risorse arrivate dalla cassa depositi e prestiti e poi inserite nel 2013 (governo Cota) nel documento finanziario per ritoccare il risultato finale e far quadrare i conti. In pratica, si innalza di 2,5 miliardi il deficit regionale: uno stato di quasi default, a cui il governatore Chiamparino cercherà di rispondere con l’incarico di commissario straordinario per il rientro del debito già assegnato dal governo Renzi. Ma torniamo agli argomenti più lieti. Assessore Valmaggia, ci spiegi un po’ questi nuovi Parchi… «Si è ritenuto necessario un piccolo riordino della legge esistente. Per la Provincia di Cuneo questo sta a significare la nascita del Parco del Monviso, che contorna la nostra più grande ricchezza, il nostro splendore. L’unificazione del parco delle Alpi Marittime con il Marguerais favorirà certamente delle sinergie con l’oltralpe, a cui ci uniscono numerosi aspetti paesaggistici e storici». Ma è la nuova governance la vostra vera vittoria… «Sì, la volontà era chiara. La gestione degli enti parco viene riportata in capo agli enti locali, con una responsabilizzazione diffusa sul territorio, ma anche con una scommessa, che crediamo vincente, a favore dei Comuni montani. Una scelta finalizzata ad una migliore tutela della biodiversità, una fruizione più adeguata delle aree naturali ma destinata a produrre nuovi e più efficaci strumenti valorizzazione e promozione del territorio. Con l'autunno entreremo nella fase attuativa, che supera il periodo di commissariamento dei Parchi dell'ultimo anno». Come è stata in questa prima fase del suo mandato la collaborazione con i Gal piemontesi? «Ci stiamo muovendo sul settennato del Piano di sviluppo con la programmazione europea. Abbiamo implementato il budget complessivo destinato alla gestione dei Gal e stiamo approfittando dell’esperienza maturata dai Gruppi di azione in questi anni. In particolare il nostro, quello delle Terre Occitane con sede a Caraglio, si è rivelato uno strumento dinamico, la cui natura in parte pubblica e in privata ha favorito le capacità di programmazione». Obiettivi realistici? «Il Psr verrà validato in autunno. Attendiamo la conclusione di Bruxelles poi far partire i bandi. Come Regione abbiamo voluto introdurre le indennità compensative, che si sono rivelate un sostegno importante per le aziende montane in questa fase di transizione tra la fine del vecchio Psr e quello nuovo. Ecco, se mi voglio porre un obiettivo, è certamente quello di “spalmare” il lavoro del Piano di sviluppo per tutto il settennato, evitando tour de force finali… e quindi una migliore distribuzione delle risorse». Intanto qualcosa già si muove… «Sì, abbiamo avviato bandi per la filiera di Alcotra, in modo sperimentale. I Gal saranno chiamati a coordinarli. Il programma sarà gestito dalla Regione Rhone Alpes (Autorità di gestione). Il Segretariato (strumento tecnico) sarà invece in capo a Torino». Qualche critica in merito a questi bandi è giunta sull’eccessiva burocratizzazione… «Vogliamo fare tesoro delle esperienze passate, rimodulare le misure che risultano più partecipate e maggiormente sentite dai territori. Lo sforzo della semplificazione c’è, posso assicurarvelo. Ma in questo caso recepiamo le modalità dall’Unione europea, dalla domanda alla rendicontazione, alla verifica. A questo livello possiamo agire solo con l’alta professionalità dei nostri tecnici e impiegati. E il Gal di Caraglio in questo senso è una garanzia». Bandi per 170 mila euro nel paese degli Spaventapasseri Castellar si fa più rustica: viaggio nel tempo Villa Aliberti nel cuore del bosco Castellarese Castellar, piccolo comune della Valle Bronda, a 5 km da Saluzzo, si sta trasformando in una bomboniera. Grazie all’ottima programmazione delle ultime amministrazioni e alla capacità di attrarre investimenti, andati a sommarsi negli anni con una certa continuità, il paese ha recuperato la sua immagine rurale, valorizzando al meglio il castello e la tradizione degli spaventapasseri (l’omonima Sagra è diventata uno degli appuntamenti primaverili più conosciuti del Saluzzese). A contribuire a questo percorso negli ultimi mesi è stato anche il Gruppo di Azione Locale Tradizione delle Terre Occitane, presso il quale il Comune di Castellar ha vinto due bandi relativi alla conservazione di beni dal valore storico e architettonico. Nel primo si tratta di un vero e proprio recupero ambientale: il rivestimento di tutti gli edifici del centro è stato sostituito da pietre di fiume. Eliminato dal borgo ogni blocco di cemento a vista, nelle abitazioni e negli esercizi rivive la dimensione rustica della Castellar che fu. Con i 50 mila euro del progetto si è anche riusciti a realizzare una fontana in pietra nella nuova piazza del paese in attesa di intitolazione. L’altro importante intervento riguarda Villa Aliberti. La residenza estiva dei conti situata diversi chilometri a monte del castello, nel cuore della collina (al confine con Pagno) è tutelata dalle Belle Arti in virtù del suo valore storico. Proprio la Soprintendenza di Torino ha validato i progetti, sincerandosi della cura del recupero, che ha permesso di portare alla luce anche magnifici affreschi. Per un costo che si aggira intorno ai 120 mila euro, sono state rimesse in funzione e a norma 6 camere e 4 bagni da collegare al ristorante sottostante e già ristrutturato in passato. Il fabbricato, un gioiello incastonato nel verde, è pronto a diventare un lussuoso relais, di proprietà comune ma gestito da privati. Verrà proposto un bando nei prossimi mesi. Contributo del Gal per l'attività amministrativa Brossasco: il Comune si amplia Il palazzo municipale di Brossasco aveva bisogno di un ampliamento. Per questo la precedente amministrazione aveva partecipato al bando del Gruppo di Azione Locale per sistemare i locali della sede comunale e realizzare una sala riunioni. La vittoria dello stesso ha permesso di disporre di un contributo di 1 20 mila euro. Rispetto al progetto iniziale sono state apportate alcune modifiche dalla nuova Giunta, anzitutto in accordo con la Soprintendenza, che ha disposto alcune correzioni in virtù del valore storico dell’immobile, e poi per la presenza di un ribasso d’asta, che ha permesso di stornare qualche migliaia di euro a favore del restauro del tetto della parte più vecchia del 2 municipio, anzitempo tralasciato dal piano di recupero. All’intervento ha compartecipato anche il Comune con l’aggiunta di circa 6 mila euro. L’impresa che ha effettuato i lavori è la Cornaglia Costruzioni di Caraglio. Progettista l’architetto Ivano Ballario di Verzuolo, responsabile, l’architetto Elisa Giusiano. Il pavimento è stato posato dagli amministratori comunali. Commenta il sindaco Marcello Nova: «Un sentito ringraziamento a Giusiano Domenico e Armando per i lavori “in economia” e al Gal di Caraglio per aver seguito egregiamente l’iter di questo progetto. Come si può verificare abbiamo ottenuto un risultato eccellente, che risolve molti problemi di spazio e migliora la qualità del servizio reso. La sala riunioni viene anche usata all'occorrenza per le sedute del Consiglio comunale». La nuova sala riunioni dalle Terre Occitane Adeguamento locali alla locanda di Camoglieres Silenzio ancora più confortevole La Locanda del Silenzio, situata nella borgata di Camoglieres del comune di Macra, a 1005 metri, è il posto ideale per una vacanza di sport o di relax in Val Maira ed è il punto di partenza per numerose escursioni. La struttura è stata restaurata mantenendo il tradizionale stile rurale tipico di queste valli per offrire agli ospiti tutti i servizi e le comodità in un’atmosfera calda ed accogliente. Al piano terra si trovano il bar, la sala da colazione e la sala lettura. In estate c’è la possibilità di usufruire del giardino e del solarium. Il ristorante propone piatti tradizionali della cucina occitana e piemontese, seguendo antiche ricette e ingredienti genuini. La nostra cucina segue la stagionalità dei prodotti e, per quanto possibile, cerca di usare prodotti a km zero. Ha recentemente partecipato al bando delle Locande occitane, la misura 313.2b, re‐ lativa all'adeguamento delle strutture ricetti‐ ve. Il titolare Francesco Garro ci racconta come si è sviluppato l'iter. Come siete venuti a conoscenza del bando? Sul sito del Gal Terre Occitane. Aveva già partecipato ad altri bandi? Mio padre, precedente proprietario, aveva partecipato nel 2001 ad un altro bando e già all'epoca si era trovato molto bene. Cosa l’ha spinta a partecipare al bando? Visto l'incremento di turismo e la grande richiesta conseguente, volevamo ingrandire la nostra struttura e ampliare i servizi. Il contributo è stato infatti utilizzato per aumentare la capacità ricettiva per altre camere e un locale per le biciclette. Come ha trovato la compilazione? Molto chiara, anche se abbiamo avuto bisogno di consulenti che ci aiutassero a preparare tutto il materiale. E i tempi di liquidazione del contributo? Tempi giusti. C'è stata inoltre una bella collaborazione con i dipendenti dell'ufficio del Gal che sono stati molto disponibili e ci sono sempre venuti incontro. Sogni per il futuro? Ci piacerebbe realizzare un'area benessere, così da avere una più ampia offerta a favore della clientela. Chissà, magari nel nuovo Programma europeo potrebbero esserci delle misure interessanti... Contributo per le attività forestali Grosso di Moiola per il rilancio dell’edilizia in legno L'azienda Grosso Legnami a Moiola L'azienda Grosso Legnami di Moiola vanta oltre 65 anni di esperienza nel settore. Nata negli anni '50 come azienda di utilizzazioni forestali e di commercio di legname, successivamente ha cominciato a produrre e vendere legna da ardere.Circa 1 5 anni fa, per ampliare il proprio mercato, ha poi avviato anche l'attività di segheria. Inzialmente realizzava esclusivamente tavolame di castagno, ma circa cinque anni fa l'azienda ha iniziato a produrre e a lavorare travatura ad uso strutturale e perline di qualità certificata. Il legno che l’azienda lavora si prensenta in diverse essenze quali: castagno, rovere, noce, abete e larice, con legnami selezionati provenienti anche dall'estero per soddisfare in modo ottimale e continuo tutte le richieste del mercato nazionale. Nel settore riscaldamento produce, oltre alla legna da ardere, anche cippato per le caldaie a biomassa e pellet di puro castagno. Ad oggi la Grosso Legnami srl lavora il legno dall'ambito forestale al prodotto finito, occupandosi anche del trasporto. Insomma, si dedicata a tutta la filiera del legno. Una garanzia non secondaria per una clientela di qualità, fatta da privati ma anche di imprese edili e falegnamerie, piemontesi e toscane. Risponde alle nostre domande Simonetta Grosso, figlia di Dario, uno dei titolari. A quale bando avete partecipato? terzo, e un rinnovato centro di lavoro. Il bando del Gal ha permesso di rientrare per circa 70 mila euro dell'investimento complessivo. Quindi c'è lavoro? Sì, non possiamo lamentarci. Abbiamo diversificato l'attività e in questa fase di lenta ripresa del settore edilizio noi cerchiamo con il nostro legname di soddisfare la crescente richiesta di case in legno. Come è stata la compilazione del bando? Abbastanza complessa, data la quantità di carte da dover presentare. Ma la liquidità è giunta relativamente in fretta (una anno dopo la presentazione della domanda) e il personale del Gal è stato ampiamente disponibile nei nostri riguardi. Chi lavora in azienda? Siamo un'impresa di famiglia: tre fratelli, A quello per le attività forestali, inerente il tra cui mio padre, sono i capostipiti; io e nostro settore. mio fratello Luca rappresentiamo la Quale intervento avevate in mente e seconda generazione. per quale importo? Da qualche tempo abbiamo anche due Abbiamo ampliato il nostro sito di dipendenti. stoccaggio, con un nuovo magazzino, il 3 Locanda Il Campo della Quercia a San Damiano Macra Il sogno di Melissa è realtà Attraverso la scuola. Stavo facendo una ricerca sull'azione dei Gal nel territorio e sulle strutture e imprese finanziate. Mentre cercavo ho pensato di dare un'occhiata ai bandi attivi. Il bando l'ho scoperto per puro caso e ho colto subito l'occasione, provando a parteciparvi visto che il mio desiderio era quello di aprire una locanda; grazie al finanziamento ho avuto un aiuto nelle spese dal momento che un giovane oggi spesso non ha le forze per farlo da solo. Sono davvero soddisfatta per il percorso compiuto. Come ha trovato la compilazione? Difficile, però fattibile. Ho dovuto comunque chiedere aiuto a un esperto per la compilazione del business plan. Ma per me era la prima volta. E i tempi di liquidazione del contributo? Locanda Il campo della Quercia Ad accogliere gli ospiti alla locanda “Il Campo della quercia” troviamo Melissa Olivero, di soli 24 anni. In località Alberti a San Damiano Macra, a fine dicembre 2014, si è conclusa la trasformazione di una vecchia casa padronale del secolo scorso in struttura ricettiva. Rispettando le sue caratteristiche, tipiche delle antiche case di montagna, è stata arricchita con le comodità dei nostri giorni, in grado di assicurare agli ospiti comfort e relax. E poi l’accostamento di legno e di pietra naturale crea un’atmosfera calda e familiare, capace di suscitare suggestive emozioni. Il nome ha una storia da raccontare: GAL Tradizione delle Terre Occitane Via Cappuccini 29 12023 Caraglio (CN) Tel. 017161.03.25 Fax 017181.79.81 [email protected] www.tradizioneterreoccitane.com 4 nonostante oggi non ci siano querce imponenti nei pressi della locanda, il prato in cui si trova è da sempre conosciuto come “champ dal rure”, che tradotto dall’occitano locale significa “campo della quercia”. In omaggio alla tradizione, i titolari hanno deciso di dare all’intera struttura questo nome, che evoca in modo immediato la natura in cui si è immersi. La struttura offre servizio bar, una sala ristorante con 30 coperti ed alloggio in tre camere per un totale di undici posti letto. Sono stati un po' lenti. Ho ricevuto i soldi dopo sei mesi di attività avviata e i miei genitori hanno dovuto aiutarmi per riuscire a pagare i fornitori. Questo è stato l'unico neo che mi sento di sottoporre all'attenzione degli uffici del Gal, che nulla possono di questa trafila bucrocratica. Sogni per il futuro? Continuare quest'attività che comunque è stata aperta da poco e che intendo muovere un passo alla volta. In futuro mi piacerebbe ampliarla, offrendo maggiori spazi e servizi ai nostri clienti. Melissa, com'è venuta a conoscenza del bando per la creazione d'impresa in ambito turistico? E cosa l'ha spinta a parteciparvi? P e r i o d i c o In fo r m a ti v o DALLE TERRE OCCITANE La r edaz i one Mario Bertoldi, Andrea Caponnetto, Laura Demaria Grafica: IDEA Informatica