Rapporto dell`indagine relativa alla fase di pre-test – WP4

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Rapporto dell`indagine relativa alla fase di pre-test – WP4
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Rapporto dell’indagine relativa alla fase di pre-test – WP4
VET QUALITY IN ICT SECTOR - VET QI
Project N°. 518269-LLP-1-2011-1-IT-LEONARDO-LMP
Cofinanziato dal Programma Lifelong Learning
Versione: FINALE
Date: 19/05/2013
Autore: WSBINOZ [Worach Anna] &FOR SAS
Co-autori: [tutti I partner hanno contribuito]
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1.
INTRODUZIONE.
L’obiettivo principale del presente documento è mettere in evidenza i risultati ottenuti dai partner a seguito
della fase di pre-test del WP4.
1.1. VET providers.
Si è deciso di privilegiare una definizione allargata di VET providers in modo da tenere in considerazione
ogni contributo del settore. D’altra parte, un così vasto gruppo di riferimento offre anche più ampie
possibilità in sede di dissemination e coinvolgimento di stakeholder.
DEFINIZIONE 1: Organizzazione o singolo individuo che offre formazione o servizi formativi.
N.B.: formatori possono anche essere:
1. organizzazioni specificatamente nate per questo scopo;
2. individui che offrono formazione come parte delle proprie attività lavorative all’interno di un’azienda.
Tra i formatori figurano anche individui indipendenti che offrono servizi.
DEFINIZIONE 2: Sono soggetto formatore istituzioni e aziende pubbliche e private che offrono attività
formative e relativi servizi.
1.2. Piccole e medie imprese nel settore ICT.
I principali fattori discriminanti nella definizione di una azienda come PMI sono: il numero dei dipendenti, il
fatturato e/o il totale di bilancio
Numero di
dipendenti
Categoria
Fatturato
Oppure
Totale di bilancio
Media
< 250
≤ € 50 m
≤ € 43 m
Piccola
< 50
≤ € 10 m
≤ € 10 m
Micro
< 10
≤€2m
≤€2m
Inoltre, il progetto intendeva coinvolgere due tipi di stakeholder:
- appartenenti a contesti imprenditoriali (dipendenti): associazioni di categoria come associazioni di
industriali o imprese raggruppate attorno a ex distretti tecnologici.
- appartenenti a contesti lavorativi (dipendenti): parti sociali, sindacati.
1.3. Gruppi raggiunti.
Così si legge nel progetto: “il pre-test sarà condotto su 30 PMI ICT e 10 formatori per ogni paese partner
mediante un loro coinvolgimento nello sviluppo locale. Il test avrà la funzione di una prima valutazione del
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funzionamento della piattaforma. Gli utenti per la fase di test saranno contattati direttamente (specialmente
per quanto riguarda gli stakeholder) ovvero attraverso attività promozionali (con particolare attenzione per le
attività online) definite nel Piano di Comunicazione esterna.
Queste attività costituiscono la premessa per il lancio e per la fase di pre-test della piattaforma, attività che
verranno svolte nel WP5. Infatti, il lancio della piattaforma avverrà sulla base delle risorse identificate
durante I WP4 grazie a specifiche attività promozionali in accordo con il Piano di dissemination. Per quanto
riguarda la valutazione della fase di pre-test, una serie di questionari sarà inoltrata ad un nuovo campione in
modo da aumentare il volume dei contatti.
1.4. Cosa offer il progetto VET QI?
Il raggiungimento di interessanti risultati in termini di formazione qualificata:
1. il questionario di auto valutazione sulla formazione delle imprese permette di conoscere meglio i
parametri qualitativi delle attività formative e di adottatarli;
2. l’opportunità di essere “premiati” con il marchio VET QI e di poterne usufruire come valore
aggiunto;
3. la possibilità di entrare in un network europeo;
4. l’opportunità di essere costantemente aggiornati in merito a novità e proposte nel campo della
formazione.
1.5 I questionari
il principale obiettivo dei questionari rivolti ai formatori e alle PMI ICT risiede nel testare una serie di criteri
precedentemente individuati durante il WP3 attraverso un’analisi interna. In particolare, tutte le fasi del
circolo di qualità EQAVET sono state tenute in considerazione mentre altre parti specifiche sono state
aggiunte con l’obiettivo di integrare tale strumento con un approccio volto al mercato e con nuovi eventuali
criteri di valutazione della qualità nei settori coinvolti. In questo caso, il consortium ha ritenuto di
considerare criteri di riferimento anche il clima organizzativo, il c.d. green approach e una serie di indicatori
che si sono poi tramutati in domande in merito alla disponibilità futura di coinvolgimento in iniziative
connesse al progetto VETQI.
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2.
LA RICERCA: STATO DELL’ARTE SULLA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELLE
ATTIVITÀ FORMATIVE NELLE PICCOLE E MEDIE AZIENDE
L’indagine è disponibile presso la piattaforma sul sito web del progetto VET QI:
Sono state collezionate 161 risposte, con una percentuale del 30% di questionari non completati di cui non si
terrà conto in fase di analisi dei dati. I risultati validi, su cui si è basata la relazione di restituzione, sono
quindi 113.
2.1. Descrizione
All’interno delle imprese, la formazione è una risorsa fondamentale per lo sviluppo delle attività
imprendiatoriali.
Il progetto VET QI si prefigge l’obiettivo di supportare le imprese e aiutarle a comprendere come sfruttare al
meglio le loro potenzialità e come raggiungere risultati tangibili. Il progetto fa riferimento ai criteri europei
dell’EQAVET (la raccomandazione europea sulla quality assurance) in congiunzione con l’esigenze del
mercato e le migliori prassi a livello europeo.
Attraverso specifici strumenti, è possible evidenziare i punti di forza e di debolezza dell’approccio alle
attività formative utilizzato dalle imprese e identificarne le potenzialità future in merito all’accesso ai
finanziamenti disponibili, al miglior utilizzo delle risorse e al raggiungimento di una maggiore competitività.
2.2. Introduzione: la tua conoscenza e la tua consapevolezza sul percorso formativo
Attraverso specifici canali, è possible accedere a percorsi di finanziamento delle attività formative elaborate
sulla base dei bisogni dell’azienda.
2.2.1. Hai mai avuto accesso ad un finanziamento per attività formative?
Diagramma 2.1. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che hanno fatto ricorso alla formazione finanziata
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2.2.2. Sei a conoscenza del fatto che è possible finanziare specifici corsi per i diversi settori operativi
dell’azienda (management, commerciale e tecnico)?
È possibile ricevere finanziamenti per la formazione in specifici settori dell’organizzazione (ad esempio per
il miglioramento informatico o per l’acquisizione di specifiche certificazioni).
Diagramma 2.2. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che sono a conoscenza delle possibilità di finanziamento per corsi
specifici sui diversi settori operativi delle imprese (management, commerciale e tecnico).
2.2.3. Riassumendo… conoscenza e consapevolezza sulle attività di formazione
Sembra ormai un’informazione acquisita e ben nota alle aziende la possibilità di accedere a finanziamenti per
avviare un percorso formativo interno – più della metà delle aziende ICT intervistate (59% - diagram 2.1) ha
sperimentato tale percorso. Ancora più chiara la consapevolezza in merito alla facoltà di ricevere
finanziamenti mirati per specifici settori dell’organizzazione (66% - diagram 2.2).
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2.3. Ciclo della qualità 1: Pianificazione
La fase della definizione dei bisogni formativi riveste un’importanza fondamentale.
L’analisi dei bisogni permette una migliore e più profonda conoscenza degli strumenti e dei percorsi
formativi da adottare per lo sviluppo dell’impresa. Aiuta a predisporre la lista delle priorità e ad organizzare
al meglio le risorse a disposizione. È anche possible, durante questa fase, creare percorsi ad hoc per singoli
settori aziendali. Ancora, il coinvolgimento dei lavoratori nel processo di pianificazione ed analisi dei
bisogni, permette all’azienda di entrare in contatto con interessanti punti di vista e di migliorare l’ambiente
lavorativo.
2.3.1. Effettui periodicamente un’analisi dei bisogni?
Diagramma 2.3. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che svolgono spesso l’analisi dei fabbisogni formativi
2.3.2. Coinvolgi altri attori in quest’analisi?
Diagramma 2.4. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che coinvolgono altre persone nell’analisi dei fabbisogni formativi
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2.3.3. Saresti interessato a migliorare la fase di analisi dei bisogni?
Diagramma 2.5. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che sono interessate a migliorare la fase di analisi dei fabbisogni
2.3.4. Riassumendo… ciclo della qualità 1: pianificazione
La fase di analisi dei bisogni è di vitale importanza per un’azienda poichè permette di comprendere in
profondità le esigenze formative. Più della metà delle azienze ICT ascoltate (54% - diagram 2.3) effettua
periodicamente una rilevazione dei bisogni formativi. Il 44% delle compagnie dichiara altresì di coinvolgere
soggetti altri nella definizione di tali bisogni (diagram 2.4) e il 52 per cento sarebbe propenso a migliorare la
fase di pianificazione inerente la definizione dei bisogni formativi (diagram 2.5).
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2.4. Ciclo della qualità 2: implementazione
La formazione di un apprendista o di un neo-assunto, la pianificazione degli impegni lavorativi settimanali,
l’aggiornamento dello staff sono tutte attività per cui è possibile ottenere un finanziamento.
Occorre tenere in considerazione non solamente i tradizionali metodi formativi, ma anche nuovi strumenti
che possano risultare più adatti a rispondere alle esigenze formative di ogni singola azienda.
2.4.1. Hai mai portato avanti un percorso formativo nella tua azienda?
Diagramma 2.6. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che non hanno mai fatto formazione al loro interno.
2.4.2. Se sì, chi era il target? Gruppi o individui?
Diagramma 2.7. Numero di PMI ICT che hanno fatto corsi per gruppi di persone, per singoli e o per entrambi i
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2.4.3. Sei a conoscenza del fatto che come formatori possano essere utilizzate risorse interne
all’azienda?
Diagramma 2.8. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che sono conoscenza del fatto che come formatori possano essere
utilizzate risorse interne all’azienda
2.4.4. Pensi che questo percorso formativo possa essere interessante per la tua azienda?
Diagramma 2.9. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che l’utilizzo di personale interno all’azienda nel ruolo di formatori
possa essere interessante
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2.4.5. Quali metodi formativi hai applicato o applichi?
Diagramma 2.10. Numero di approcci formativi utilizzati o conosciuti nelle PMI ICT dei paesi dei partner
2.4.6. Riassumendo… ciclo della qualità 2: implementazione
La formazione è un percorso di fondamentale importanza per i neo-assunti, per la pianificazione dei compiti,
per l’aggiornamento di tutto lo staff, tutte azioni considerate eligibili per l’acquisizione di finanziamenti. Una
buona parte delle aziende ICT che hanno compilato il questionario online (il 73%) (diagram 2.6) pone in
essere percorsi formativi al proprio interno. Queste imprese fanno formazione per gruppi o per singoli,
alcune per entrambe le categorie a seconda delle esigenze (diagram 2.7). il 71% (diagram 2.8) sa che la
formazione può essere organizzata sfruttando le risorse interne a disposizione e quasi un’analoga percentuale
(il 69%) ritiene questo sistema formativo utile per la propria azienda (diagram 2.9). Le aziende sembrano
avere chiara l’idea per cui, oltre ai tradizionali metodi formativi, vadano tenuti in considerazione altri sistemi
che possano risultare più adatti a rispondere alle esigenze della compagnia. Sebbene la maggior parte delle
aziende adotti metodi formativi tradizionale (docenza in classe), molte utilizzano anche sistemi alternativi
(distance learning, self-training (specialmente online), seminari-workshops-webinar o, ancora, percorsi on
the job (team working o on the job/work shadowing) o altri (diagram 2.10).
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2.5. Ciclo della qualità 3: valutazione
La valutazione della formazione è una fase particolarmente importante poichè permette di conoscere i
risultati dell’attività, di porre le basi per futiru interventi correttivi e, ancora, di costruire nuovi percorsi per la
rilevazione dei bisogni formativi.
2.5.1. Sei in grado di valutare i benefici del processo formativo?
Diagramma 2.11. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner in grado id valutare i benefici del processo formativo
2.5.2. La formazione ricevuta è effettivamente utile per raggiungere/migliorare gli standard
dell’impresa?
Diagramma 2.12. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner in grado di implementare la formazione per migliorare gli standard
dell’impresa
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2.5.3. Riassumendo… ciclo di qualità: valutazione
La valutazione delle attività di formazione permette di comprenderne i risultati e di pianificare I nuovi
interventi. Una buona percentuale delle aziende ascoltate, il 69 %, si ritiene in grado di valutare la
formazione effettuata (diagram 2.11). Ben l’81% delle aziende sostiene inoltre di saper tradurre in concrete
applicazioni le attività formative effettuate al fine di migliorare gli standard aziendali (diagramma 2.12).
2.6. Ciclo della qualità 4: review
Il punto di vista degli stakeholder è tendenzialmente molto utile in ogni fase del processo formativo,
dall’analisi dei bisogni alle fasi finali.
Il coinvolgimento dei soggetti in formazione permette di giungere a risultati migliori e di sfruttare a pieno il
percorso formativo effettuato. Influisce inoltre – e non è contesto da trascurare – sulle variabili del clima
organizzativo, strettamente connesse con la performance.
2.6.1. Nella fase di review, tieni in considerazione il punto di vista di differenti stakeholder?
Diagramma 2.13. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che tengono in considerazione il punto di vista di differenti
stakeholder durante la fase di review
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2.6.2. Nella fase di review, il personale in formazione viene coinvolto?
Diagramma 2.14. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che coinvolge il personale in formazione nella fase di
review
2.6.3. Riassumendo... il ciclo della qualità 4: review
Dall’inizio del processo formativo fino alle sue fasi conclusive, il punto di vista degli stakeholder risulta di
fondamentale importanza. Dall’indagine emerge che la maggior parte delle aziende intervistate, il 57%, non
sembra consapevole di questa esigenza (diagram 2.13) mentre il 65 per cento delle aziende coinvolge il
personale in formazione nella fase di review (diagram 2.14).
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2.7. Il clima organizzativo nelle PMI ICT
Il clima organizzativo è senza dubbio una componente chiave nell’influenzare – tanto positivamente quanto
negativamente – il successo di un’azienda. Per tale ragione, è fondamentale per le organizzazioni averne una
chiara consapevolezza e conoscenza. Formazione e clima organizzativo hanno in comune più di quanto si
pensi: accanto alla tradizionale definizione di formazione – intesa come promozione delle competenze –
esiste infatti un altro modo di guardare al momento formativo. Esso è strettamente connesso alla capacità di
un’organizzazione di “ascoltare”, di mettere i propri dipendenti nella condizione di migliore se stessi, di
diffondere i valori fondanti dell’azienda stessa.
2.7.1. Quanto sono importanti per te le dimensioni del clima organizzativo e della cultura
organizzativa?
Diagramma 2.15. Importanza dimensioni del clima organizzativo e della cultura organizzativa nelle PMI ICT dei paesi dei partner
A questa domanda hanno risposto 65 persone, il 22% delle quali ha compilato il questionario. La risposta più
ricorrente è stata “very important”.
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2.7.2. Secondo te, quanto è connesso il concetto di formazione con quello di clima organizzativo?
Diagramma 2.16 Relazione tra il concetto di formazione e quello di clima organizzativo nelle PMI ICT dei paesi dei partner
A questa domanda hanno risposto 61 persone, il 54% delle quali ha compilato il questionario. La risposta più
ricorrente è stata “important”.
2.7.3. Riassumendo... il clima organizzativo nelle PMI ICT
La consapevolezza in merito all’importanza del clima organizzativo è molto elevata in tutti i paesi partner.
Ben il 72% delle aziende intervistate pensa che la dimesione del clima all’interno di un’organizzazione sia
importante o molto importante (diagram 2.15). il 52 % ritiene inoltre che i concetti di formazione e clima
organizzativo abbiano molto in comune (diagram 2.16).
2.8. Il Green Approach nelle PMI ICT.
La formazione finalizzata alla riduzione degli impatti sull’ambiente sta naturalmente acquistando sempre
maggiore importanza per le imprese, in particolar modo per quelle IT. Molte di loro approntano sul green
approach vere e proprie campagne di comunicazione che hanno anche il vantaggio di migliorare l’immagine
dell’azienda e, in generale, la sua qualità.
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2.8.1. Formi il tuo staff al fine di ridurre i costi energentici?
Diagramma 2.17. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che forma il suo staff al fine di ridurre i costi energentici
2.8.2. Perseguite una politica Green nella tua azienda?
Diagramma 2.18. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che ha una politica Green
2.8.3. Esistono procedure per lo smaltimento/riciclo dei rifiuti nella tua azienda?
Diagramma 2.19. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che ha procedure per lo smaltimento/riciclo dei rifiuti
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2.8.4. Fai riferimento ad un consulente esterno in tema di Green Policy?
Diagramma 2.20. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che fa riferimento ad un consulente esterno in tema di Green
Policy
2.8.5. Esiste un referente di Green Policy all’interno della tua azienda?
Diagramma 2.21. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che un referente di Green Policy
2.8.6. Riassumendo… il Green Approach nelle PMI ICT
Il 43% delle aziende ascoltate dichiara di formare il proprio staff in tema di riduzione dei costi di elettricità
(diagram 2.17) e il 49% sostiene di perseguire una polica green (diagram 2.18). La percentuale sale al 68% di
risposte positive in merito all’applicazione di procedure per lo smaltimento e riciclo dei rifiuti (diagram
2.19). Se solo il 4 per cento di queste aziende fa ricorso ad un consulente esterno, un quinto ha comunque
indivuduato al prorpio interno un referente per le questioni “green”.
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2.9. Il label nelle PMI ICT
2.9.1. Conosci la raccomandazione EQAVET?
Diagramma 2.22. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che conosce la raccomandazione EQAVET
2.9.2. Se sì, ritieni che la tua azienda sia in linea con i parametri di qualità individuati?
Diagramma 2.23. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che conosce la raccomandazione EQAVET e pensa di essere in
linea con i parametri di qualità individuati
2.9.3. La tua azienda si sta impegnando nella direzione indicata dalla raccomandazione?
Diagramma 2.24. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner che conosce la raccomandazione EQAVET e si sta impegnando
nella direzione indicata dalla raccomandazione
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2.9.4. Da questo momento sei registrato. Il logo della tua azienda apparirà sul nostro sito e sul
materiale promozionale. Sei interessato ad ottenere il marchio?
Diagramma 2.25. Percentuale delle PMI ICT dei paesi dei partner interessate ad ottenere il marchio VETQI.
2.9.5. Riassumendo… il label nelle PMI ICT
Solo un quinto delle aziende intervistate dichiara di essere a conoscenza della raccomandazione EQAVET
(diagram 2.22), di queste però la quasi totalità (95%) sostiene di essere in linea con i parametri qualitativi
definiti dalla raccomandazione (diagram 2.23) e un buon 90% di impegnarsi attivamente nella direzione da
questa indicata (diagram 2.24). Sebbene l’80 per cento degli intervistati affermi di non conoscere l’EQAVET,
una percentuale prossima alla metà delle aziende (46% - diagram 2.25) si dichiara interessata a ricevere il
marchio.
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3.
LA RICERCA: ANALISI DEGLI STANDARD DI QUALITÀ ESISTENTI PER I
FORMATORI
L’indagine è disponibile presso la piattaforma sul sito web del progetto VET QI:
Sono state collezionate 65 risposte, con una percentuale del 30% di questionari non completati di cui non si
terrà conto in fase di analisi dei dati. I risultati validi, su cui si è basata la relazione di restituzione, sono
quindi 46.
3.1. Descrizione
Il progetto VET QI intende supportare i formatori a sfruttare al meglio le proprie potenzialità ed ottenere
risultati concreti Il progetto fa riferimento ai criteri europei dell’EQAVET (la raccomandazione europea sulla
quality assurance), in congiunzione con l’esigenze del mercato e le migliori prassi a livello europeo.
Attraverso specifici strumenti, è possible evidenziare i punti di forza e di debolezza dell’approccio alle
attività formative e identificarne le potenzialità al fine di migliore I servizi offerti e il proprio posizionamento
nel mercato, anticipando le future applicazioni del sistema EQAVET.
3.2. Introduzione: conoscenza e consapevolezza degli operatori VET in merito alla qualità nella
formazione
Il principale obiettivo dell’indagine risiede nella definizione del livello di conoscenza e consapevolezza
raggiunto dai formatori in merito agli standard qualitativi dell’attività di formazione.
Con il termine accreditamento, si intende un riconoscimento ufficiale di competenze in un’area e/o tema
specifico di expertise (in questo caso nella formazione), attribuito ad un’agenzia, azienda, gruppo o persona
da un’organizzazione accreditante riconosciuta come tale. L’accreditamento è regolato dall’ente legittimante
il percorso educativo di uno Stato (generalmente il Ministero).
Con il termine certificazione, si intende una procedura formale attraverso cui una persona/agenzia accreditata
o autorizzata valuta e verifica (attraverso il rilascio di un certificato) gli attributi, le caratteristiche, la qualità,
la qualificazione o lo status di individui o organizzazioni, beni o servizi, procedure o processi, eventi,
situazioni in conformità con requisiti e standard stabiliti.
3.2.1. Sei in possesso di un accreditamento?
Diagramma 3.1 Percentuale delle PMI ICT accreditate presenti in tutti i paesi dei partner
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Diagramma 3.2. Percentuale di formatori accreditati in ogni paese partner
3.2.2. Se sì, da quale soggetto è stato rilasciato?
Nella tabella che segue sono elencate i soggetti accreditanti menzionati nelle risposte ai questionari e la
distribuzione di frequenza.
Tabella 3.1 Organizzazioni accreditanti per paese.
Izglītības kvalitātes valsts dienests - IKVD
Juanta de Andalucía
Izglītības un zinātnes ministrija
Fundación tripartita
IZM
LIGURIA SIAMO ACCREDITATI PER TUTTE LE MACROTIPOLOGIE
REGIONE LIGURIA - ACCREDITAMENTO FORMAZIONE PER TUTTO L'ARCO DELLA VITA
REGIONE LIGURIA FORMAZIONE DISOCCUPATI ADULTI FORMAZIONE OCCUPATI
Regione Liguria
Regione Toscana formazione continua, formazione post obbligo
Regione Lombardia formazione continua
Regione Basilicata: formazione professionale
Lazio Tutta la filiera formativa
UTE
Microsoft
Varios
5
3
3
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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3.2.3. Sei in possesso di una certificazione?
Diagramma 3.3. Percentuale di formatori nei paesi dei partner in possesso di una certificazione
3.2.4. Se sì, di che tipo?
Tabella 3.2: Tipi di certificazione per paese.
ISO
ISO 9001:2008
Certificaciones de Profesionalidad
ISO:9000
Microsoft, Oracle, Cisco, Prometric, VUE, PMI
Viesnicu darba organizācija un vadiba; Tūrisma pakalpojumu organizācija un vadība; Telpas
vides noformēšana; Ainavu plānošanas pamati; Ziedu kārtošanas pamati; Restorāna darba
organizācija; Administratīvie un sekretara pakalpojumi
varios
3.2.5. Da quanto tempo operi come formatore?
Diagramma 3.4.Percentuale della durata dell’attività dei formatori nei paesi dei partner.
6
2
2
1
1
1
1
23
3.2.6. Che tipo di formazione offri?
Diagramma 3.5. Tipo do formazione offerta nei paesi dei partner
3.2.7. Sei in contatto con stakeholder a livello locale, nazionale o europeo?
L’accesso a reti nazionali ed internazionali di stakeholder facilita lo sviluppo dell’innovazione.
Diagramma 3.6. Percentuale di formatori nei paesi dei partner in contatto con stakeholder a livello locale, nazionale o europeo
3.2.8. Hai esperienza nella progettazione europea?
Diagramma 3.7 Percentuale di formatori nei paesi dei partner che ha esperienza nella progettazione europea.
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3.2.9. Conosci l’EQAVET?
Diagramma 3.8 Percentuale di formatori nei paesi dei partner che conosce l’EQAVET
3.2.10. Riassumendo… conoscenza e consapevolezza degli operatori VET in merito alla qualità nella
formazione
Il 64% degli operatori ascoltati si dichiara in possesso dell’accreditamento (diagram 3.2.). Tra le
organizzazioni accreditanti, le più citate sono:
 Izglītības kvalitātes valsts dienests - IKVD,
 Juanta de Andalucía,
 Izglītības un zinātnes ministrija,
 Fundación tripartita,
 IZM.
Leggermente diversa si presenta la situazione riguardo alla certificazione, poco più di un terzo dei formatori
dichiara infatti di possederne una (36% - diagram 3.3). Tra le certificazioni maggiormente citate, troviamo:
 ISO,
 ISO 9001:2008,
 Certificaciones de Profesionalidad.
I formatori ascoltati hanno un’esperienza lavorativa superiore ai 5 anni (nel 60% dei casi) (diagram 3.4) e un
campo d’azione piuttosto vario. Essi offrono infatti formazione per lavoratori (90%), per soggetti che hanno
perso il lavoro o disoccupati (74%), per apprendisti, alta formazione e altro.
Quasi l’80 per cento degli operatori intervistati sostiene di essere in contatto con stakeholder locali, nazionali
o europei (diagram 3.6) mentre la percentuale di coloro i quali dichiarano di avere o aver avuto esperienze
nel campo della progettazione europea si dimezza (40% - diagram 3.7).
Solo il 29% dei formatori conosce l’EQAVET (diagram 3.8).
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3.3. Ciclo della qualità 1: pianificazione.
La fase della definizione dei bisogni formativi riveste un’importanza fondamentale.
3.3.1. Effettui frequentemente l’analisi dei bisogni presso i tuoi clienti?
L’analisi dei bisogni è una fase fondamentale per le aziende a cui vengono offerti servizi. Dal punto di vista
dei formatori, qualità significa offrire alle aziende un aiuto concreto e tangibile.
Diagramma 3.9 Percentuale di formatori nei paesi dei partner che effettua l’analisi dei bisogni presso i clienti.
3.3.2. Utilizzi strumenti formali o informali?
Diagramma 3.10 Numero di strumenti formali e informali utilizzati dai formatori per l’analisi dei bisogni nei paesi dei partner
3.3.3. Riassumendo… il ciclo della qualità 1: pianificazione
L’88% dei formatori intervistati dichiara di effettuare frequentemente un’analisi dei bisogni presso le aziende
per cui lavorano (diagram 3.9). Nella rilevazione dei bisogni formativi, oltre il 70% dei soggetti intervistati
dichiara di utilizzare metodi formali di acquisizione delle informazioni (diagram 3.10).
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3.4. Ciclo della qualità 2: implementazione.
3.4.1. A quale livello lavori prevalentemente?
Diagramma 3.11 Numero di formatori nei paesi dei partner divisi per il livello a cui operano
3.4.2. A quale settore è connessa la formazione che offri?
Diagramma 3.12 Percentuale di formatori nei paesi dei partner divisi per il settore in cui operano
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3.4.3. I formatori appartenenti al tuo staff frequentano corsi di aggiornamento?
Diagramma 3.13 Percentuale di formatori operanti nei paesi dei partner i cui staff frequentano corsi di aggiornamento
3.4.4. Riassumendo… ciclo della qualità 2: implementazione
I formatori ascoltati in ogni paese coinvolto nell’indagine prestano i loro servizi prevalentemente a livello
locale, ma molti lavorano anche a livello nazionale e internazionale (diagram 3.11). I settori che attestano
una maggiore distribuzione di frequenza sono: design e programmazione, management, formazione per
formatori, e gestione e amministrazione (diagramma 3.12). L’88 per cento dei formatori e del loro staff
frequenta periodicamente corsi di aggiornamento (diagram 3.13).
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3.5. Ciclio della qualità 3 e 4: valutazione e review.
Queste fasi permettono offrono elementi tangibili per discriminare tra quei formatori che offrono servizi base
e quei soggetti che, invece, sviluppano a pieno le proprie potenzialità su mercato, offrendo al cliente un
servizio più ampio.
3.5.1. Effettui una valutazione sui corsi offerti e sui risultati finali?
Diagramma 3.14 Percentuale di formatori operanti nei paesi dei partner che effettuano una valutazione sui corsi offerti e sui risultati
finali
3.5.2. Se sì, effettui la valutazione in collaborazione con stakeholder?
Diagramma 3.15 Percentuale di formatori operanti nei paesi dei partner che effettua la valutazione in collaborazione con stakeholder
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3.5.3. Utilizzi i risultati che emergono dall’indagine sulla soddisfazione del cliente?
Diagramma 3.16 Percentuale di formatori operanti nei paesi dei partner che utilizza i risultati che emergono dall’indagine sulla
soddisfazione del cliente
3.5.4. Utilizzi i feedback della valutazione per migliorare i servizi offerti?
Diagramma 3.17 Percentuale di formatori operanti nei paesi dei partner che utilizza i risultati che emergono dalla valutazione per
migliorare i servizi offerti
3.5.5. Riassumendo... ciclo della qualità 3 e 4: valutazione e review
Valutazione e review sono fasi del ciclo della qualità che permettono di evidenziare i risultati della
formazione e di mettere in pratica eventuali futuri interventi correttivi. Il 95% dei formatori intervistati
dichiara di effettuare la valutazione dei corsi offerti e dei risultati ottenuti (diagram 2.14). Quasi il 60% si
avvale nella fase di valutazione e progettazione dei nuovi corsi di soggetti esterni e stakeholder (diagram
3.15). Ben il 73% infine sostiene di utilizzare i feedback ricevuti in sede di valutazione e di customer
satisfaction per porre le basi dei nuovi corsi (diagram 3.16).
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3.6. Il clima organizzativo per i formatori.
Il clima organizzativo è senza dubbio una componente chiave nell’influenzare – tanto positivamente quanto
negativamente – il successo di un’azienda. Per tale ragione, è fondamentale per le organizzazioni averne una
chiara consapevolezza e conoscenza. Formazione e clima organizzativo hanno in comune più di quanto si
pensi: accanto alla tradizionale definizione di formazione – intesa come promozione delle competenze –
esiste infatti un altro modo di guardare al momento formativo. Esso è strettamente connesso alla capacità di
un’organizzazione di “ascoltare”, di mettere i propri dipendenti nella condizione di migliore se stessi, di
diffondere i valori fondanti dell’azienda stessa.
3.6.1. Quanto sono importanti per te le dimensioni del clima organizzativo e della cultura
organizzativa?
Diagramma 3.18 Importanza dimensioni del clima organizzativo e della cultura organizzativa nei formatori dei paesi paesi dei partner
A questa domanda hanno risposto 61 persone, il 54% delle quali ha compilato interamente il questionario. La
risposta più frequente è stata “very important”.
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3.6.2. Secondo te, quanto è connesso il concetto di formazione con quello di clima organizzativo?
Diagramma 3.19 Relazione esitente tra il concetto di formazione e quello di clima organizzativo per i formatori di tutti i paesi dei
partner
A questa domanda hanno risposto 61 persone, il 54% delle quali ha compilato interamente il questionario. La
risposta più frequente è stata “very important”.
3.6.3. Riassumendo... il clima organizzativo per i formatori
Oltre il 90% dei formatori considera il clima organizzativo come una variabile estremamente importante,
nessuno, d’altro canto, la considera non importante o poco importante (diagram 3.18). Anche la continuità tra
i concetti di clima/cultura e formazione è messa in evidenza in maniera massiccia dai formatori ascoltati
(diagram 3.19).
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3.7. Il Green approach per i formatori
La formazione finalizzata alla riduzione degli impatti sull’ambiente sta naturalmente acquisendo sempre
maggiore importanza per le imprese, in particolar modo per quelle IT. Molte di loro approntano sul green
approach vere e proprie campagne di comunicazione che hanno anche il vantaggio di migliorare l’immagine
dell’azienda e, in generale, la sua qualità.
3.7.1. Formi il tuo staff al fine di ridurre i costi energentici?
Diagramma 3.20 Percentuale di formatori dei paesi dei partner che forma il proprio staff per ridurre i costi energetici
3.7.2. Perseguite una politica Green nella tua azienda?
Diagramma 3.21 Percentuale di formatori dei paesi dei partner che ha una Green policy
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3.7.3. Esistono procedure per lo smaltimento/riciclo dei rifiuti nella tua azienda?
Diagramma 3.22 Percentuale di formatori dei paesi dei partner che ha delle procedure per lo smaltimento/riciclo dei rifiuti
3.7.4. Fai riferimento ad un consulente esterno in tema di Green Policy?
Diagramma 3.23 Percentuale di formatori dei paesi dei partner che ha un consulente esterno in tema di Green Policy
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3.7.5. Esiste un referente di Green Policy all’interno della tua azienda?
Diagramma 3.24 Percentuale di formatori dei paesi dei partner che ha un referente di Green Policy all’interno dell’azienda
3.7.6. Riassumendo… il Green approach per i formatori
Da quanto emerso dall’analisi dei dati dell’indagine, sembra che la politica green sia una questione ritenuta
di grande importanza. Quasi il 60% dei formatori dichiara di formare il proprio staff in un’ottica green
(diagram 3.20); la metà sostiene di applicare una politica green (diagram 3.21) e il 60% di mettere in pratica
procedure per lo smaltimento/riciclo dei rifiuti (diagram 3.22). Solo il 5% però si avvale di un esperto
esterno (diagram 3.23) mentre il 27 per cento dichiara di avere un referente interno.
3.8. Il label per i formatori
3.8.1. Conosci la raccomandazione EQAVET?
Diagramma 3.25 Percentuale di formatori dei paesi dei partner che conosce la raccomamdazione EQAVET
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3.8.2. Se sì, pensi che la tua attività sia in linea con i parametri individuati dalla raccomandazione?
Diagramma 3.26 Percentuale di formatori dei paesi dei partner che conosce la raccomamdazione EQAVET e pensa che la propria
attività sia in linea con i parametri individuati dalla raccomandazione
3.8.3. Ti stai impegnando nella direzione indicata dalla raccomandazione?
Diagramma 3.27 Percentuale di formatori dei paesi dei partner che conosce la raccomamdazione EQAVET e si sta impegnando nella
direzione indicata dalla raccomandazione
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3.8.4. Da questo momento sei registrato. Il logo della tua azienda apparirà sul nostro sito e sul
materiale promozionale. Sei interessato ad ottenere il marchio?
Diagramma 3.27 Percentuale di formatori dei paesi dei partner che è interessata a ottenere il marchio VET QI
3.8.5. Riassumendo… il label per i formatori
Solamente il 13% dei formatori ascoltati dichiara di conoscere la raccomandazione EQAVET, ma la totalità
di coloro i quail la conoscono ritiene di essere in linea con i parametri da questa individuati (diagram 3.26) e
un buon 80% sostiene di compiere sforzi nella direzione della qualità (diagram 3.27). Nonostante la bassa
percentuale di formatori a conoscenza dei suggerimenti EQAVET, il 74% è interessato al riconoscimento del
marchio proposto dal progetto VET QI (diagram 3.28).
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4. CONCLUSIONI
Al termine della fase d’analisi e a conclusione del reviwing sui risultati ottenuti, è possibile delineare una
serie di accorgimenti per il futuro. Sebbene sia piuttosto chiara alle aziende la possibilità di finanziare la
formazione del proprio staff, non tutte sembrano approfittare concretamente di questa potenzialità. Migliore
risulta il rapporto tra conoscenza e ricorso al finanziamento di formazione orientata a diversi settori
dell’organizzazione.
La situazione cambia parzialmente se ci spostiamo nell’ambito dei formatori dove una buona metà
dichiara di possedere l’accreditamento e un terzo una certificazione. D’altra parte i formatori dimostrano di
essere sul mercato da un lungo periodo e pertanto di essere maggiormante consapevoli del valore di
certificazione e accreditamento. Essi offrono formazione a largo spettro, prevalentemente a lavoratori già
impiegati e a disoccupati in cerca di lavoro, ma non manca l’offerta di alta formazione specializzata, training
a apprendisti e ad altre categorie lavorative. Più della metà dei formatori ascoltati dichiara inoltre di essere in
contatto con stakeholder a livello locale, nazionali o europeo anche se I formatori si dimostrano
particolarmente carenti in merito all’esperienza dell’auroprogettazione.
Sebbene l’importanza dell’analisi dei bisogni formativi sia fuori questione, solo il 54% delle piccole e
medie aziende operanti nel settore ICT dichiara di farne uso frequentemente. Le aziende intervistate tendono
inoltre a non coinvolgere frequentemente altri soggetti nell’analisi dei bisogni. D’altra parte, sono molte le
compagnie che dichiarano di voler migliorare questa fase del processo formativo.
Anche in questo caso, la situazione appare diversa per i formatori dove piuù della metà dichiara di
effettuare l’analisi dei bisogni presso i propri clienti, attraverso l’aplicazione di percorsi formali, ma, talvolta
anche informali.
Molte aziende intervistate attuano sistematicamente una politica formativa al loro interno. Queste aziende
si dedicano prevalentemente alla formazione di gruppo o individuale, ma alcune mettono in pratica anche
forme diverse di training. Le aziende sembrano ben consapevoli della possibilità di utilizzare personale
interno per svolgere attività formative e sono ben disposte verso questa eventualità. La consapevolezza è alta
anche riguardo alle modalità formative: non solo formazione tradizionale dunque, ma anche sistemi più
innovativi talvolta più consoni alle esigenze organizzative. Nonostante questo, la maggior parte delle
compagnie continua ad utilizzare metodi formativi tradizionali (in classe). Sono comunque adottati anche il
distance learning/self-training (prevalentemente online), i seminari -workshops-webinar, la formazione on
the job (team working ovvero on the job /work shadowing) e altri
I formatori operano – in tutti I paesi coinvolti dall’indagine – a più di un livello anche se la preferenza va
naturalmente al livello locale. La formazione che questi soggetti offrono copre una varietà di materie, ma le
più frequenti riguardano la programmazione, il management e la gestione aziendale. Più della metà dei
formatori ascoltati sostiene di sottoporsi periodicamente a corsi di formazione e di aggiornamento.
Molte le aziende che dichiarano di essere in grado di valutare i benefici della formazione e la maggior
parted i esse riferisce di utilizzare i feedback ricevuti in sede di valutazione per sviluppare miglioramenti.
Stessa consapevolezza dimostrano a riguardo i formatori: quasi tutti gli intervistati dichiarano di valutare i
corsi e gli esiti finali delle attività formative. Molti sostengono inoltre di procedere nel percorso di
valutazione in collaborazione con gli stakeholder e di affidarsi al monitoraggio e alla customers’ per
correggere il tiro sui servizi offerti.
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Dall’indagine sembra emergere una non completa consapevolezza delle imprese circa l’importanza,
durante la fase di valutazione e review, del punto di vista degli stakeholder e dei formatori, anche se,
specialmente questi ultimi, vengono generalmente coinvolti nel processo di review.
La consapevolezza in merito all’importanza delle dimensioni di clima organizzativo e cultura
organizzativa all’interno delle piccole e medie aziende ICT è piuttosto elevata in tutti i paesi coinvolti
nell’indagine. La frequenza più alta di risposte si registra infatti in concomitanza dellìitem “molto
importante”. Alta anche la consapevolezza riguarda alla continuità concettuale esistente tra la dimensione del
clima/cultura e quella della formazione.
Tale consapevolezza - sia relativa all’importanza delle dimensioni di clima e cultura, sia in merito alla
continuità con il concetto di formazione – è ancora maggiore presso i formatori.
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