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A € 1,00 K I S ATTUALITA’ KULTURA INFORMAZIONE SPORT & TURISMO Il Dubbio "The Naked Edge", (Il Dubbio), il film del 1976 con Gary Cooper e Deborah Kerr niente ha a che vedere con il dubbio (atroce) che ha preso parte notevole del consiglio comunale (l'opposizione-maggioranza) la quale si è trovata servita sul piatto (chef il sindaco Garozzo) la nuova commissione edilizia. Dubbi sulla stessa che hanno spinto i consiglieri comunali del MpA, Margherita, Ds, Udeur, Gruppo Misto a sollecitare un intervento da parte degli ass.ri reg.li al Territorio, Ambiente e Enti Locali volto a "garantire la legittimità degli atti emanati". Le contestazioni sulle quali dovranno "legittimare" coloro che sono preposti ai "controlli" vanno dalle scelte discrezionali del sindaco (non ha sentito il "dovere" di coinvolgere le forze di opposizione-maggioranza), posizioni di conflitto d'interesse e rapporti di parentela…Il sindaco parla di "polverone"…La verità? Un'altra prova di forza dell'opposizione-maggioranza, che forte dei numeri è salita sul ring del "Panciroli" per mettere alle corde sindaco e amministrazione al di là delle dichiarazioni di facciata pronunciate dalle due parti in conflitto. Da segnalare che anche l'Associazione Geometri ha "contestato" la nomina del geom.Rosario Cucuccio per "la scelta politica" della sua nomina. T.C. Settimanale del Sabato 16 Settembre 2006 ACIREALE Assicurarvi soluzioni...è il nostro mestiere IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI Marino Giuseppe - C.so Italia, 96 - ACIREALE ...E IL SOGNO CONTINUA!!! Un gruppo (simpatico) di musicisti ha dato il via alla benedizione e taglio del nastro dell'edizione 2006 della Fiera dello Jonio. L'ultima "fatica" estiva dell'ammnistrazione, stavolta targata Luciano Privitera (assessore allo Sviluppo Economico), che ha chiuso, in pratica le manifestazioni estive. Notevoli le presenze delle autorità politiche intervenute, elenco che potrebbe diventare penalizzante se dovessi dimenticarne qualcuna…mentre pochi erano i consiglieri ed assessori comunali. Le foto che la nostra Nuccia Leotta, assieme a Fabio, dello Studio Consoli, sono, credo esaustive, della serata di festa e di alcuni aspetti della kermesse fieristica ospitata, speriamo, per l'ultima volta, nello "scheletro" di corso Italia (a giorni dovrebbe partire la pratica risolutiva da anni promessa dall'ass.allo sport Gianluca Cannavò). Da citare, per l'organizzazione generale, l'apporto di Nuccio Leotta, Michele Russo, di Giulio Vasta e di tanti altri dell'ass.to allo Sviluppo Economico che non si sono affatto risparmiati per la buona riuscita della Fiera. T.C. Gresi Cipriani di Acireale ha superato il turno eliminatorio di Jesolo ed approda alla finale di Salsomaggiore per la conquista del titolo di Miss Italia LA RUBRICA SCIENTIFICA Biologia Molecolare della vita umana Giovanni Tringali Pag. 2 FONDAZIONE CREDITO SICILIANO Sicilia! Galleria - Piazza Duomo Aperta fino al 29 Settembre Un quadro di Francesco Taglieri esposto alla “Fiera dello Jonio” per “Fuochi a mare” di Antonio Pagano Pag. 3 2 sabato 16 Settembre 2006 Ufficio Marketing e Pubblicità Akis - Franco Pulvirenti - tel. 328 8115194 - Grafica: MP - 347 1433135 - Foto: Nuccia Leotta ‘U TUPPETTURU AKIS LA RUBRICA SCIENTIFICA a cura del dott. Giovanni Tringali*, dir. dell’Istituto Ricerca Medica e Ambientale di Acireale. Biologia molecolare della vita umana: dev'essere la scienza a regolamentare l'etica e l'etica a indirizzare la scienza? di Michele Lisi Il cittadino a spasso SENZA E!!! PAROL Così?... o Così?... Lettera aperta alla signora coalizione di centro-sinistra Pur rischiando di scadere nell'uso personalistico del mezzo stampa, ho deciso di seguire un sofferto impulso e dedicare parole e pensieri ad una misteriosa figura, un po' mitica un po' ideale, che solo di rado ho intravisto ad Acireale. E spero che Ella, leggendo tale missiva, possa un giorno, intenerita, rivelarsi in tutto il suo nitore. Ho già risposto, così, a coloro i quali potrebbero domandare il perché io rivolga tali e tante attenzioni alla Signora Sinistra dimenticando la degnissima Signora Destra. La signora destra difatti esiste e viene quotidianamente da noi notata nel rigoglio delle proprie forme. Occupa agilmente i banchi consiliari, calca le eleganti scene dei teatri Bellini e Maugeri, abita l'eco-tenuta estiva della Timpa, illumina con la luce della sagacia lo stadio cittadino, organizza la sua Jonica festa presso gli sfarzosi saloni rococò del palazzetto in corso Italia. A latitare, dunque, ad Acireale, è solo lei, la fascinosa sinistra, ed è per questo che proprio nei suoi confronti rivolgo le mie premurose attenzioni. Quasi animato da stilnovistico pathos, attendo la sua risolutiva comparsa, spero che termini di occultarsi concedendosi, finalmente, ad Acireale e ai suoi cittadini. Il travaglio che la tedia e che le impedisce di palesarsi sana e vitale è noto: crisi di identità, difficoltà nel conciliare determinati aspetti di se stessa con altri, irrazionale impulso ad imitare lo stile della concorrente destra, stile che ammalia nella prontezza di riscontrare consenso ma che, nel contempo, spaura data la limitata trasparenza. Intanto la città soffre e, disordinata, attende le cure di una coalizione che la riassetti, le garantisca una politica ragionata e lungimirante, le faccia respirare giustizia sociale e bellezza, allontani gli spettri di prepotenti illegalità, di favoritismi, di ambiguità e la introduca piuttosto ad una valida alternativa di sviluppo e meritocrazia. La bisbetica signora coalizione di centro-sinistra deve abbandonare complessi e alterigie e ascoltare "benignamente d'umiltà vestita" la corte di diversi cittadini, non milioni di milioni ma di certo pensanti più di altri, che le chiedono uno sforzo di concordia, di ragione, di coerenza, semplicemente per il bene di Acireale. Sospendendo la metafora è necessario sottolineare alcuni dati. Lo stallo perpetuo del governo cittadino e le comunque prossime tornate elettorali impongono un momento di intenso dialogo che parta fin da subito, al fine di riuscire ad offrire agli elettori acesi un'alternativa di governo valida, compatta, concreta. Quello che è sempre mancato ad Acireale, una piattaforma organica e argomentata per il futuro della città, deve diventare progetto comune ed impegno reale di tutte le forze, sociali, politiche, civili, che credono in una nuova idea di sviluppo e cultura. Tavole rotonde, "stati generali", dibattiti, incontri con la cittadinanza, potrebbero risultare pratiche comuni in grado di tessere un filo rosso che leghi, senza insulsi pregiudizi, tutte le risorse desiderose di mutare il frustrante immobilismo acese. Gli anni mediocri d'amministrazione Garozzo, sommati alle crepe di una Cdl non coesa, potrebbero fornire, ad una decisa ed unita coalizione di centro-sinistra, un humus elettorale decisamente favorevole. Le sirene di possibili intese trasversali, troppo trasversali, e gli autolesionistici e schizofrenici screzi intestini dovranno essere necessariamente smorzati dalla buona volontà e dalla voglia di costruire una vera e diffusa cultura progressista ad Acireale (incredibilmente assente dopo numerose, sciagurate, scelte politiche della sinistra cittadina). Ed in questo senso le vittorie elettorali non potranno considerarsi come condicio sine qua non. Prima di vincere è necessario generare una forte identità fondata sull'attivismo, sul dialogo con i cittadini, su progetti chiari e persone coraggiose. Solo una forza politica che, consapevole delle esigenze di Acireale, sarà in grado di unire tutte le risorse alternative rispetto all'attuale modo di gestire la cosa pubblica, potrà effettivamente definirsi una Signora coalizione. D'altro canto gli infantili capricci caratterizzano il fascino di ogni donna e di ogni rapporto. Agli acesi dunque non resta che attendere, speranzosi, che gli insulsi ghiribizzi sinistrorsi si plachino e che Lei, finalmente matura e responsabile, degni del suo utile sguardo la sofferente città. Gregorio Romeo [email protected] L’opinione di mAd L'estate dei fallimenti "non vogliamo assistere silenziosi a questa pantomima e vogliamo ricordare che l'estate ad Acireale ha portato con sè ulteriori fallimenti dell'amministrazione Garozzo." Così con il finire dell'estate si pensa che sia arrivato il momento di archiviare quanto di assurdo abbiamo dovuto assistere durante la calda stagione acese. Ma noi non vogliamo assistere silenziosi a questa pantomima e vogliamo ricordare che l'estate ad Acireale ha portato con sè ulteriori fallimenti dell'amministrazione Garozzo. Andiamo con ordine. Bisognava "ripulire" il Mulino a Santa Maria la Scala dall'impianto SOGIP che inquina e per impatto visivo e per impatto acustico. Inoltre, lo stesso impianto si trova in una zona a pericolo di frana e quindi continuamente soggetto a riparazioni costose per la collettività. Nulla è stato fatto se non redigere un progetto che è stato, poi, respinto. L'estate ha anche portato qualche mascherone in cartapesta per le strade del centro... iniziativa che certo non ha reso più malleabile e accondiscendente il presidente dell'Associazione Albergatori Pietro Foti che continua, giustamente, a lamentarsi per il continuo decremento delle presenze turistiche nella città. E' scoppiata la questione igienica e specialmente si è potuto documentare che nelle frazioni a mare si annega nel lerciume. A Capomulini il mare è risultato inquinato... e tutto va a scaricare nella riserva marina. Le finanze del Comune di Acireale sono al limite del dissesto e l'opposizione (maggioranza in consiglio comunale) ha bocciato i BOC. Un'operazione che avrebbe dato nell'immediato un tantino di respiro ma che avrebbe seppellito di debiti la città per il prossimo futuro e negli anni a venire. Il traffico è una piaga terribile che quotidianamente uccide ogni forma di vivibilità. La questione di via Galatea è una questione aperta di cui non si discute mai... neanche l'opposizione ne fa una questione importante per la città. In tutto questo bailamme e caos, di cosa sente il bisogno il sindaco di Acireale? Avverte l'esigenza di precisare che l'otto allungato in viale Colombo darà maggiore sicurezza in quell'area. Ne siamo convinti e condividiamo il fatto che ci si dia un piano per migliore il viale Colombo.... ma non vogliamo dimentichiamo che Acireale è tornata ad essere una città dove i giovani emigrano! Dove ogni forma di sviluppo è morta o si trova in un'agonia senza possibilità di ritorno. FanCity.it Le notti dei lunghi coltelli Il vergognoso ritardo con il quale l'amministrazione comunale ed il consiglio hanno affrontato l'iter per l'approvazione del bilancio preventivo (sic, preventivoquasi consuntivo) la dice lunga sulla "serenità" che si vive all'interno del Palazzo di Città. Dovevano essere e potevano essere cinque anni di gran lavoro per fare uscire dalle secche la Città, si stanno dimostrando anni, invece, di "lotte", alle volte fratricide, sempre per "amore di Acireale…" Al momento in cui questo numero sarà in edicola, forse, l'approvazione del bilancio sarà avvenuta, non senza avere lasciato sul campo veleni e dispiaceri, parole grosse e lacrime al peperoncino… L'opposizione, pardon maggioranza, sa di avere in pugno sindaco e amministrazione…il sindaco, che scemo proprio non è, media, un colpo al cerchio, uno alla botte, ma i suoi alleati sono per la guerra al oltranza. Come finirà? O tutti a casa, se l'opposizione (pardon, maggioranza) si stufa di giocare "al gatto ed il topo", ma nessuno vuole una soluzione del genere (la poltrona, la poltrona, questa benedetta poltrona!), o si vara una giunta istituzionale con tutti i partiti dentro! Non è un idea peregrina né da buttare via, sempre "per amore di Acireale…". Meditate, gente, meditate. T.C. L'occasione di questo articolo mi viene data da una relazione che ho tenuto nella sala conferenze dell'I.R.M.A. l'otto settembre scorso per il Movimento per la Vita il cui corso di formazione è stato finanziato dal Centro Servizi Volontariato Etneo (CSVE). La biologia è la disciplina scientifica che studia la vita, tuttavia il notevole allargamento delle conoscenze nel campo molecolare ha portato alla nascita di una nuova disciplina scientifica: la biologia molecolare. Tale disciplina considera la vita come una manifestazione delle trasformazioni chimiche ed energetiche, che si verificano tra i vari componenti chimici che costituiscono un organismo senza porsi problemi di carattere etico ma solo scientifico. Nasce quindi la bioetica perché l'intervento sul genoma umano ovviamente comporta problemi di carattere morale in quanto va a interessare l'intima essenza della vita; infatti viene ad essere manipolato il programma che organizza e dirige la vita biologica cioè il DNA che costituisce il patrimonio genetico di ogni essere vivente. Così come il 19º secolo può essere considerato l'era della biologia cellulare, il 20º secolo è stato caratterizzato dai progressi della biologia molecolare. Successivamente nasce la genetica molecolare che è un ulteriore avanzamento e all'inizio del terzo millennio si verificano epocali eventi scientifici come il sequenziamento dei tre miliardi e duecento milioni di basi che compongono un intero genoma umano. Negli ultimi due decenni abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione come la riproduzione assistita (FIVET, ICSI, ecc…) che hanno risolto brillantemente molti casi di sterilità, ma anche eventi straordinari ed insoliti come la clonazione, la produzione di organismi geneticamente modificati e tante altre importanti scoperte particolarmente importanti. La genetica molecolare comprende lo studio molecolare del gene e il meccanismo con cui i geni controllano l'attività cellulare. Queste scoperte accendono la speranza della terapia genica già in fase di sperimentazione avanzata per la cura delle malattie genetiche oggi di fatto ancora incurabili. Il sequenziamento dell'intero genoma di un soggetto offre un potente strumento alle altre aree delle scienze biologiche per progredire sempre più verso la conoscenza del complesso funzionamento dei geni umani. In realtà, il campo degli studi sul genoma sta attualmente aprendo vie di notevole interesse, verso gli studi proteomici e ci si aspetta che il proteoma umano venga decifrato abbastanza presto. L'attuale conoscenza del genoma umano apre la possibilità di predire l'andamento di certe malattie (soprattutto di quelle che hanno una origine genetica). Il cancro è una delle malattie con una chiara origine genetica e non vi è alcun dubbio che la conoscenza di tale patologia stia migliorando grazie alle straordinarie tecniche di sequenziamento, che permettono di studiare specifici frammenti di DNA. Per esempio, siamo in grado di classificare nuovi tipi di tumore, secondo il loro modello genico di espressione e tale classificazione permette di stabilire una migliore diagnosi e di elaborare, in molti casi, una terapia personalizzata per un determinato soggetto (farmacogenomica). Tuttavia l'identificazione dei geni implicati in alcune malattie ha anche il suo rovescio della medaglia perché consente di classificare la popolazione sulla base del proprio genoma e di stabilire categorie di pazienti a rischio di sviluppare determinate malattie per cui se da un lato si possono prevenire le malattie genetiche dall'altro si potrebbe essere discriminati. Infatti la conoscenza che una determinata persona possiede alcuni geni mutati e, quindi, ha un alto rischio di sviluppare per esempio un cancro, può avere influenza sulla polizza assicurativa o sulla sua situazione professionale e occupazionale. Una discriminazione basata su un possibile determinismo genetico, rappresenta un importante problema etico che non può essere minimizzato. Insieme con il progetto del genoma umano, altri genomi di specie diverse sono stati sequenziati e la possibilità di transgenesi è stato oggetto di accesi dibattiti tra chi li esalta e chi li stigmatizza. Gli organismi, che hanno inseriti nel loro genoma geni provenienti da altre specie vengono chiamati transgenici. Usando queste tecniche, sono state generate parecchie piante, animali e alimenti. Per esempio, la produzione di piante transgeniche resistenti all'agente patogeno, sono state ottenute attraverso tecniche di ingegneria molecolare, come pure proteine umane che hanno un utilizzo terapeutico, sono state prodotte da microrganismi. Addirittura geni animali, come la chitina degli insetti, inseriti nel genoma della pianta del pomodoro ha consentito la produzione di pomodori con buccia molto resistente adatti al trasporto senza essere danneggiati. La preoccupazione, riguardo i possibili pericoli della transgenesi, è spesso polarizzata a causa dei diversi interessi economici o politici. Con una appropriata regolazione, tale tecnica mantiene la grande promessa, di raggiungere sostanziali progressi, in particolare nel campo della agro-biotecnologia. Ritengo che la possibilità di generare embrioni umani, usando le tecniche già utilizzate negli animali, abbia una conseguenza diretta sulla vita umana con pesante impatto etico. La clonazione (il termine "clone" significa "innesto"), consente di generare organismi geneticamente identici. La tecnica del trasferimento nucleare, è stata utilizzata sin dal 1938 in embriologia, ma fu nel 1997 che queste tecniche si perfezionarono al punto tale da riuscire a ottenere un organismo clonato. W. I. Wilmuth si può considerare il "padre" della prima pecora clonata, a cui venne dato il nome Dolly. La tecnica di trasferimento nucleare, consiste nella generazione di uno zigote, attraverso una riproduzione di tipo non sessuale. Si usa un oocita, nel quale è stato rimosso il nucleo ed in tale cellula priva di nucleo si trasferisce il nucleo di un'altra cellula di un organismo adulto o embrionale, che contiene il genoma completo del soggetto che sarà clonato come copia esatta del soggetto che ha donato il nucleo. Il genoma viene ri-programmato all'interno dell'oocita ed è in grado di indirizzare l'intero sviluppo embrionale, quando tale zigote (cioè la cellula pseudo-fecondata) viene trasferito all'interno dell'utero. E' importante ricordare che il genoma è uguale in tutte le cellule somatiche, che collegano i vari tessuti ed organi ed è anche lo stesso genoma dello zigote che ha generato tali organi e tessuti, tuttavia non tutti i geni che integrano il genoma vengono ugualmente espressi in tutte le cellule, ogni cellula esprime soltanto i geni di cui la cellula stessa ha bisogno per la sua funzione. La percentuale di successo di questa via di riproduzione non risulta elevata e varia da specie a specie. Ad esempio, per generare la pecora Dolly è stato necessario usare 277 oociti. Questa possibilità di ri-programmare il genoma non è esclusivo dello zigote. E' stato dimostrato che l'ambiente è essenziale per l'attivazione dell'espressione dei geni e ci sono alcuni lavori importanti,che rivelano come le cellule staminali adulte possono essere ri-programmate, per generare cellule che appartengono ad altre linee cellulari. Ad esempio, è stata scoperta la reversina che è in grado di de-differenziare le cellule facendole ritornare indietro nel percorso evolutivo cellulare. Generalmente, si pensava che le cellule staminali adulte erano in grado soltanto di generare cellule della propria linea cellulare e quindi che erano multipotenti, tuttavia molti esperimenti dimostrano che la loro potenza è più elevata di quanto si pensa e che si comportano, in molti casi, come cellule staminali totipotenti, che cioè possono produrre qualsiasi tessuto dell'organismo. Questo è stato dimostrato -in vitro- aggiungendo alla loro diversa differenziazione e/o i fattori di crescita; o in vivo trapiantandoli in diversi tessuti o organi. Tutto ciò, ha aperto nuove possibilità per le terapie di alcune patologie degenerative, nelle quali la rigenerazione dei tessuti può essere fondamentale… forse un domani potrebbe essere possibile la cura dell'Alzheimer. Tuttavia, le cellule staminali dell'adulto non sono il solo tipo di cellule nelle quali la differenziazione può essere indotta, ma tutto questo può essere fatto anche con le cellule staminali della placenta e del cordone ombelicale che dovrebbero essere custoditi gelosamente in apposite "banche" perché contengono una sorta di pezzi di ricambio dell'organismo cui appartenevano. Tutte le questioni menzionate, hanno stabilito le basi per rendere possibile la cosiddetta clonazione terapeutica che consiste nella generazione di un embrione umano in vitro attraverso il trasferimento nucleare, allo scopo di mantenerlo in vita per 7 giorni (fino al momento in cui l'embrione acquisisce lo stato di blastocisti) e di distruggerlo dopo questo periodo, al fine di ottenere le cellule staminali embrionali dalla blastocisti. Successivamente attraverso le varie fasi della differenziazione si potranno ottenere differenti tipi di tessuto immunologicamente compatibili con il donatore del genoma, che ha fecondato l'oocita, attraverso il trasferimento nucleare. Ovviamente questa procedura ritengo che sia eticamente scorretta perché si genera un essere vivente per essere poi utilizzato e soppresso per salvare un altro essere vivente. Il biologo molecolare ha una grande responsabilità morale, nello sviluppo di nuove linee di ricerca. Uno scienziato, non può più ignorare le conseguenze delle sue scoperte. La scienza deve agire per il bene dell'essere umano, altrimenti porterà al degrado dell'umanità, invece di aiutarla a progredire. La clonazione riproduttiva, per esempio, qualora usata su larga scala, elimina la biodiversità che è alla base del meccanismo evolutivo delle specie e costituisce un grave pericolo per l'umanità. Deve essere la scienza a regolamentare l'etica o l'etica a indirizzare la scienza? Ringrazio l'Avv. Alessandro Finocchiaro ed il rag. Giuseppe Sorrentino per avermi dato l'opportunità di parlare di questi argomenti. *Giovanni Tringali, docente a contratto di Genetica molecolare presso l'Università di Messina Il Sindaco è furioso... l’opposizione (maggioranza) risponde seraficamente... Ci si riferisce all'articolo apparso su La Sicilia dal titolo "Niente lavori - Sindaco Furioso", nel quale si rileva che l'opposizione boccia un mutuo per manutenzione strade. Ora, premesso che l'opposizione ha autorizzato quasi tutto il Piano Triennale proposto dall'A.ne, di fatto - essendo maggioranza in consiglio - ha semplicemente non condiviso alcune scelte minori. Se si volevano creare difficoltà si poteva bocciare l'intera programmazione, mentre sull'idea di "bene comune" abbiamo opinioni fortunatamente molto diverse. Tanto che abbiamo voluto confermare la ristrutturazione dei capannoni per i carri di carnevale, i finanziamenti per il Teatro Maugeri, per il Tupparello, per diverse strade da realizzare, per un nuovo svincolo in via Cristoforo Colombo, per la ristrutturazione di tanti edifici scolastici, per la ripavimentazione del centro storico, senza tralasciare finanza autorizzati. Se avessimo voluto far prevalere la logica dei numeri, avremmo potuto stravolgere tutto:per esempio non fare nulla, oppure, fare altro. Invece, grazie al senso di responsabilità dell'opposizione si faranno opere per diversi milioni di euro e tutte proposte dall'A.ne. L'ira del sindaco è comprensibile, ma fuori luogo, perché l'opposizione non sta in Consiglio per accontentare l'esecutivo, ma (per definizione) per opporvisi, specie quando alcune scelte appaiono improponibili. "Le ragioni del diniego del mutuo per manutenzioni strade, così come per altri interventi, non ritenuti impellenti, sono assai semplici: 1° Il ragioniere generale ed il Collegio dei revisori ci chiedono una doverosa verifica di tutti i mutui perché la situazione finanziaria è, in prospettiva, molto preoccupante; 2° Un mutuo per euro 320.000,00 non serve ad eseguire la manutenzione di oltre 250 Km. di rete stradale; 3° Interventi del genere non rappresentano programmazione di un territorio complesso e che deve fare i conti con altri Enti, bensì si corre il rischio di sprecare risorse pubbliche; 4° Inoltre i criteri di scelta d'intervento su una strada anziché su un'altra, avrebbero aperto un mercato delle vacche, perché ad Acireale la rete stradale è da rifare in massima parte e dunque è davvero improbabile invocare le priorità a fronte di cifre così esigue". "D'altra parte non abbiamo chiuso l'argomento in consiglio, lo abbiamo semplicemente rinviato, ma il dettaglio non è stato rilevato da chi ne aveva il dovere. Allora ribadiamo il concetto. Poiché il denaro pubblico va impiegato con accortezza, seriamente e praticamente, nulla vieta che in fase di assestamento di bilancio o di futura programmazione, per tempo e con lealtà, si possa decidere di destinare somme importanti al rifacimento di tutta la rete stradale, accontentando, così, non "pochi" ma tutti i cittadini. Se c'è voglia di dialogare lo si faccia senza sprecare le occasioni offerte, ma si tenga conto dei tempi e dei modi"."Infine il sindaco ha stracciato platealmente e retoricamente l'elenco strade redatto dall'ufficio", ma gli acesi sanno benissimo che egli aveva già stracciato, all'indomani del suo insediamento, il suo programma elettorale consegnando la città nient'altro che al caos. I gruppi consiliari dell’MpA, Uniti nell’ulivo, UDC, UDEUR e MISTO AKIS sabato 16 Settembre 2006 FUOCHI A MARE Festa della Madonna della Scala l'ultima domenica di agosto. I fuochi d'artificio, che illuminavano le placide acque del mare, aprivano in ciclo ampi squarci di un rosso sangue vivo, cui seguiva ora una fitta cascata di candide stille di fuoco, ora un continuo schiudersi di bellissime corolle con petali sfolgoranti. I pescatori, molto devoti alla Vergine, portavano in processione la statua della Madre di Dio, dalla Chiesa, dalla facciata color mattone cotto, fino al Mulino, rinomato per la fredda acqua scaturente dalla roccia viva della selvaggia Timpa di Aci. Sul fercolo il vecchio Parroco, che a Santa Maria la Scala trascorse una vita intera in cura di anime, era visibilmente commosso. Buono come il pane di casa, candido come un bimbo e saggio come un patriarca, quel prete conosceva le ansie, le trepidazioni e le speranze di ogni pescatore dal corpo corroso dalla salsedine amara, prigioniero, da una parte, della gran mole della Timpa, dall'altra, del mare, amato come una persona di famiglia, anche se, non poche volte, si dimostrava cattivo al punto da infierire terribilmente, con l'impeto della sua forza immane, sugli uomini e sulle loro povere cose. La gioia per la festa dell'ultima domenica di agosto era, però, offuscata da un lieve velo di malinconia. Con settembre alle porte, i fuochi a mare avevano tutto il sapore di un addio all'estate. Qualche intenso acquazzone agostano aveva fatto sentenziare ai vecchi con gnomico cipiglio; «Austu capu d'invernu», così come in gennaio, dopo la festa dell'Epifania, ai primi tepori, che inducevano a pensare alla primavera, invero ancora un po' troppo lontana, avevano dichiarato con altrettanta autorevolezza: « Jnnaru capu di stati... ». Agosto «capo» dell'inverno e gennaio dell'estate. Strìdente il contrasto in questi due binomi agosto-inverno e gennaio-estate: per gli «antichi» agosto era preludio alle malinconie della prossima stagione autunnale, mentre gennaio, pur rappresentando il cuore dell'inverno, faceva balenare la speranza in una gioia ancora tutta da godere. Agosto era come la domenica del leopardiano « Sabato del villaggio » e gennaio come lo stesso giorno del sabato, in cui l'animo dell'uomo si nutre della speranza della felicità del domani... Malinconico per natura, il siciliano cantava che gli ultimi frutti dell'estate inducono al pianto per lo svanire delle gioie, luminose come il sole; « Quannu viditi nespuli chianciti, ca sunu l'ultimi frutti di la stati... ». Con i primi aliti del vento di settembre, Santa Maria La Scala sarebbe tornata alla sua quiete, anche se i bagni continuavano, ancora per un po', per chi non intendesse rinunciare alle delizie del mare settembrino profumato di alghe mature- Dall'alto delle Chiazzette odorose di vegetazione si godeva della vista del verde e dell'azzurro dello specchio d'acqua del mare del Mulino, limpida fino a scorgersene il fondo, fantastico caleidoscopio naturale. Dappertutto si spandeva l'afrore del fico misto all'odore pungente del finocchio selvatico. Un particolare < Un tratto della strada delle Chiazzette, a metà percorso, era dirupato, sicché, giunti ad un certo punto, era impossibile pervenire agevolmente alla rampa successiva attraverso le rovine provocate da quella piccola frana. Un volenteroso, un tal Giangreco, inteso « "U Malittotu » appunto perché malettese di origine, pensò di collegare la rampa più bassa con quella superiore con un < ascensore » costituito da un paio di solidissime scale di legno tenute ben legate tra di loro da corde abbastanza resistenti, una vera sicurezza. Pochi spiccioli bastavano per passare. Quanti brividi in quell'avventura ascensionale... Una scena da purgatorio dantesco all'imbrunire con Giangreco nella parte di Virgilio, autorevole guida, e con gli avventori in quella di tante anime vaganti da una balza all’altra. Piccole cose di un tempo lontano! Assieme al ricordo delle ardue imprese con le immancabili emozioni procurateci dal congegno messo a punto da Giangreco, ritorna spesso quello delle voci che in certe serate dominate da un silenzio estatico arrivavano, di tanto in tanto, da lassù, ai < barcuneddi »: Jabbicu, Larenzu. Erano i pescatori, che si chiamavano, dandosi la voce, dalle barche « a lampara ». Talora il silenzio era interrotto dal latrato dei cani dei casolari della Timpa dove, tra il ficodindia, l'invadente pianta del cappero con quei bei fiori con petali di un colore ph Mario Musmeci delicatissimo, e il ricino dal frutto aculeato, maturava la dolce uva moscatella, bionda come i raggi del sole, I due grossi fanali del treno, sferragliante all’uscita del « Traforu di Cipulletta », facevano pensare agli occhi di un lungo rettile scuro, vero mostro infernale, che si snodasse minaccioso per venire a sconvolgere, con il suo gran fragore, la pace delle tranquille sere d’estate, lasciando nell'aria una scia di fumo. I bambini erano impazienti di vederlo sbucare con prepotenza dal buio della galleria. Al suo passaggio, i balconcini di ferro, « i barcimeddi », della piazzuola sopra la linea ferroviaria, erano presi da un fremito, quasi avessero paura del mostro velocissimo… Antonio Pagano Il disegno in alto è di Giuseppina Micalizzi (Pinacoteca Zelantea) la KUOLA S MA ALL’INCONTRO COL MINISTRO FIORONI… DOV’ERANO GLI INSEGNANTI SICILIANI? Una delle critiche più diffuse da parte degli operatori della scuola, ogni qual volta si parla di riforme dell’istruzione, è stata ed è la seguente: i cambiamenti non devono essere imposti rigidamente dall’alto, bensì venire democraticamente dal basso, da quella che possiamo chiamare la base della categoria. Insomma a decidere che cosa va e che cosa non nella scuola devono essere coloro che quotidianamente vi operano, spendono la loro fatica e ne sostanziano la buona riuscita. Orbene, sarà stato proprio questo il ragionamento del ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, quando, in un tentativo, speriamo non vano, di rivedere la tanto contestata riforma Moratti, ha deciso di avviare una serie di Silvana La Porta di sedute di ascolto e di confronto con gruppi di insegnanti. Un confronto non mediato da appartenenze a sigle o associazioni, ma casuale. I nominativi, infatti, sono stati scelti attraverso un sorteggio informatico, in base al grado di scuola, all'anzianità di servizio e alla regione. Al centro degli incontri, lo status docente, ma anche la salute della scuola e gli interventi necessari. Solo che…solo che mondo a parte davvero è quello siciliano. Auspicata, come primo passo, la partecipazione dei docenti di scuola dell’infanzia ed elementare di tutta Italia, mentre dalle impegnate regioni del Nord immediata e massiccia è stata l’adesione, via via che si scendeva nella penisola è cominciata qualche piccola defezione, fino a quando si è arrivati nella nostra bella isola. Insegnanti siciliani, dove siete? Silenzio. Insegnanti siciliani, ci siete? Nessuna risposta. Assenti. Nessuno dalla Sicilia, come ad onor del vero dalla Campania e dalla Calabria, si è presentato. Tanto a che sarebbe servito? Per noi hanno parlato come sempre gli altri. E hanno magari deciso. Poco importa. Non resta che augurarvi, e forse purtroppo augurarci, buona, ma davvero buona notte. Sogni d’oro. Questi bambini del 3° millennio Com’era bello quando eravamo piccini noi! La sera,dopo che le nostre nonne o mamme,ci raccontavano le fiabe ci addormentavamo sognando Biancaneve o Cappuccetto rosso e non ci stancavamo mai d’ascoltarle anche perché le brave donne, inventavano sempre qualcosa di nuovo che stuzzicava e stimolava la nostra ingenua curiosità, suscitando in noi stupore e meraviglia, e ascoltavamo a bocca aperta… abboccando come pesciolini all’amo! E poi, diciamolo pure, vi era la “morale della favola” che insegnava molte cose, soprattutto che il bene trionfa sempre sul male. Oggi, per la maggior parte dei bambini, queste fiabe sono superate, Cappuccetto rosso e il lupo cattivo, Pinocchio, con le sue bugie e il naso lungo, li fanno solo sorridere, togliendoci il disturbo di farli sognare. A otto anni, qualche volta anche meno, possiedono già il cellulare, il computer, le macchine fotografiche tra le più sofisticate ed avanzate. Alle bambine si regalano bambole che piangono perché hanno fatto pipì o vogliono il latte, bambole che camminano, parlano, cagnolini di peluche, perfettamente uguali ai loro colleghi in carne ed ossa, che abbaiano e girano per casa e chi più ne ha più ne metta. La mia nipotina Carla oggi ha nove anni e spesso dorme con me. Nei primmi anni della sua giovane vita, (sono tradizionalista.) cominciai con le solite fiabe, poi non le bastarono più, voleva qualcosa di più interessante così mi venne in mente l'Odissea. A mò di fiaba e con parole semplici le raccontavo le avventure di Ulisse. L’altra sera ebbi a dirle "Carletta, stasera è l’ultima puntata (ormai si parla col linguaggio televisivo) dell’0dissea poiché ieri ti sei addormentata sul più bello" " Risparmiati il fiato, nonna, perché immagino già come va a finire." " E come, secondo tè?" “ Uffa, nonnina, ma è chiaro*, Ulisse fa fuori i pretendenti di sua moglie, riconquista il trono e con Telemaco, Penelope e il popolo di Itaca vissero felici e contenti. "Giusto,hai indovinato!" Vergine Santa, questi bambini moderni lasciano noi adulti a bocca aperta! "Vuoi che ti racconti i particolari?" Mi aveva messo in crisi, non avevo niente di pronto, "Nonna, svegliati, siamo nel terzo millennio e queste avventure hanno secoli e secoli di vita." Dimmi, allora, cosa ti piacerebbe ascoltare, hai qualche idea?" " Sai, nonna, in questi ultimi tempi penso spesso agli Ufo", gli Ufo? ma tu lo sai cosa sono gli Ufo?" "Certo che lo so. Oggetti non bene identificati a bordo dei quali viaggiano gli extra terrestri o marziani, chiamati così perché si pensa giungano dal pianeta Marte e, bla,,.bla … bla, continuò su questo tono per qualche minuto ancora». Caspita, pensai allibita, questa ne sa più di me! " Allora, hai detto gli Ufo?...hem… si, certo… devi sapere che, Carletta, ti dispiace se ne parliamo domani?, stasera sono un pò stanca! Ovviamente era una scusa. “Ok, nonna, però mi raccomando... documentati bene." Quella piccola peste mi aveva letto nel pensiero! Maria Dorata Alessia e Claudia VALUTAZIONE DI SANTE PATRONE Sin dall'epoca in cui cominciai a capire, memorizzare e ripetere, mi fu insegnato che fra catanesi ed acesi vi è sempre stato un forte disaccordo circa la capacità di essere "mangiatori di pane e volpe", nel senso più lato della parola e cioè che la sagacia nel comprendere situazioni semplici e/o nel sapersi districare fra situazioni difficili o che potrebbero sembrare tali, la palma della vittoria, quasi sempre, ha arriso ai cittadini del Capoluogo etneo. Ricordo che i nonni, paterni o materni che fossero, mi raccontavano di episodi accaduti fra catanesi ed acesi in cui con un minimo di semplice ragionamento si riusciva a venirne a capo, senza perdere il lume della ragione. Ricordo, e ancor vividamente, che Essi, a turno, per addormentarmi, nei pomeriggi delle calure estive catanesi, mi raccontavano tanti piccoli aneddoti, al cui termine mi sbellicavo dalle risa e fra un sorriso e l'altro, chiudevo gli occhi e mi abbandonavo fra le braccia della bella Euridice, con gran sospiro e pace di chi aveva avuto la costanza di rimanere con me fino al sopraggiungere del sonno. Ovviamente questi fatti, divenuto più adulto, li considerai come un corollario che veniva aggiunto alle fole che dopo un po' conoscevo a memoria e non mi accontentavano più. Quando, quasi vicino al completamento del ciclo degli studi medi superiori, mi capitò di leggere, in un capitolo di storia moderna, relativo agli usi e costumi degli antichi Sicani, nostri progenitori, che anche in quel breve trattato che cercherò di ripescare fra le obsolete, neglette e stra sudati testi scolastici, ci fosse un accenno ad una certa rivalità fra gli abitanti delle due cittadine ioniche e che l’Autor di quella "carta" aveva traman- mandato, per memoria dei posteri. L'accenno mi colpì profondamente e mi fece ripensare che forse, come in tutti i miti e le leggende, un fondo di verità ci doveva essere. Ma tutto il mio processo rivalutativo del sapere delle rivalità finì lì, fino a quando non volli andare a vedere la festa della Patrona di Acireale: Santa Venera. Fu in quella circostanza che mio padre, Iddio l'abbia in gloria, mi disse: "Vuoi verificare di persona, quello che si dice circa la fermezza ("chiamiamola così, per carità di campanilismo) degli Acesi? Egli non attese la mia risposta dandola per scontata a priori e si avvicinò ad un venditore di immaginette sacre che aveva esposte sul banco: quelle di Santa Venera, la festeggiata e quelle di Sant'Agata, illustre Patrona di Catania, ma non festeggiata e chiese: "Quanto volete per un'immagine di Santa Venera?". "Trenta lire", la pronta risposta. "E per l’immaginetta di Sant'Agata?". "Venti lire", risposta biascicata e quasi in sordina. "Bene" disse mi padre "Vi do cinquanta lire: trenta per Sant'Agata e venti per Santa Venera". "No!" fu la pronta e decisa risposta del venditore che replicò con ardore: "O mi date trenta lire per Santa Venera e venti per Sant'Agata, o io non ve lo vendo!". La scena si ripetè un paio di volte nelle quali si cercò di far capire ch'era la stessa cosa e che non cambiava nulla circa l'incasso; dopo di che mio padre dette le cinquanta lire richieste come costo totale, dovendo dare, però, le giuste valutazioni alle Sante, come fermamente richiesto dal venditore di immaginette. Salvatore Guglielmino [email protected] Continua tra ricordi sentimentali ed “olfattivi” il viaggio di Antonio Pagano tra le “strade” acesi Via Cavour da Piazza Duomo a Piazza San Domenico ha quattro traverse: vico Topazio, via Alessi, via Cosentini e via Santo Stefano. Vico Topazio non ha sbocco. via Alessi comunica con Piazza Alfio Grassi, via Cosentini con via Atanasia, via Santo Stefano con via Atanasia – ‘o Carmineddu – imbocco corso Savoia. Via Atanasia, dal greco “athanatos”, immortale? Questa parte del centro storico ha un taglio perfettamente aderente al tessuto urbano. Malgrado lo scempio del boom edilizio, dall’alto dei campanili di San Domenico e della Cattedrale si ammira una perfetta struttura della pianta di Acireale che Pinella Musmeci definisce “città medioevale”. Per quanto attiene a vico Topazio si va a tentoni. Donde scaturisce l’intestazione della brevissima arteria? Dal tardo latino “topazium” che, come si sa, è un fluorosilicato di alluminio in cristalli cromatici di vari bei colori? Chissà perché gli addetti alla toponomastica scelsero il termine “topazio” per lo stretto vico senza sbocco del centro storico della città? Lasciamo alla immaginazione. Al n° 7 abitava la famiglia dell’attore, figura molto nota, Felice Vasta, mio carissimo compagno di classe al “Gulli e Pennisi”. La casa era di proprietà dell’unico erede maschio della mitica Donna Niriana, Adriana, della rinomatissima e storica dolceria che fu poi del Cavaliere Venerando Grasso. Quando attraversavo quel breve tratto di strada per andare dal mio compagno, mi fermavo un istante per potermi godere l’odore del caffè che proveniva dalle finestre del laboratorio della Dolceria di Venerando Grasso. Un amarcord struggente! Nella ricerca del tempo perduto, di proustiana memoria, c’anche il ricordo olfattivo. Indimenticabili i lunghi conversari nel “Caffè Grasso”con Salvatore, figlio del cavaliere, sulla pittura, sua grandissima passione. Un “Cenacolo” di tanti amici d’altri tempi. IL MIO RICORDO DI ERCOLE PATTI Quello che segue è uno scritto del 1986. Apparve su "Lunarionuovo" anno Il, numero 9. Vito Finocchiaro ricorda i suoi incontri con lo scrittore siciliano Ercole Patti. 2 - continua... Fingeva di resistere agli inviti, poi ralmente anche lui che, accondiscendeva, rivolgendosi a Ciccina, la cameriera pur essendo così schivo, randazzese, che trentanni di insostituibile servizio e la contese il primato dell’atcapacità di essere padre e madre dei miei nipoti quantenzione a Lea Padovani, do ce n’era stato il bisogno ave-vano fatto governante, un altro dei pochi grandispersona di famiglia e reggitrice della casa, insomma un simi personaggi che ho personaggio pattiano. «Ciccinedda - le diceva quasi avuto la ventura di avviciimplorante - mi devi fare il piacere di non perdere nare. Il mio compito per tempo per me. Tu sai che mangio semplice. Fammi quell’occasione era dei due spaghettini con il pomo-doro crudo e con il basilipiù piacevoli: stare in co o all’aglio e all’olio. Per secondo la soli-ta mozzarelmezzo allo scrittore ed a la insalata. Due chicchi d’uva per frutta». Nell’attesa Nino Milazzo, l’at-tuale d’essere servito, spiegava sulle ginocchia il grande redattore capo de «Il cortovagliolo di lino bianco e restava, anche se parlava, riere della sera» che alloimmobile, incassando la testa tra le spalle rialzate e ra lavorava a «La Sicilia» leggermente ingobbite, come un santo-ne indiano, di di Catania, per favorirne cui del resto aveva la faccia, la corporatura ed il colorila conoscenza reciproca. to, e socchiudendo gli occhi, che stringeva fino a farne Il successo fu completo due fessure impenetraperché i miei opportuni silenzi, agevolati da alcune bili e spietate perché ti coppe d’ottimo champagne, fecero familiarizzare i due, rendevano nudo di soprattutto per merito di Nino, il quale è uomo che non den-tro e di fuori. si parla addosso ma che di qualunque argomento sa Nell’occasione di quel parlare, e, tutto som-mato, direi anche merito dell’altro, primo incontro rimasi che seppe sempre toccare, pur senza sbilanciarsi, le ininterrottamente in corde giuste d’una discussione d’un certo impegno, silenzio, forse imbarazmalgrado l’occasione e l’ambiente di festa non fossero zato dalla presenza quelli ideali. Vidi, infine, per la terza volta Ercole Patti invisibile di quella bella poco più d’un anno prima della sua morte, in pieno signora, che in tempo agosto. L’incarico affidatomi da mia sorella era stato ed in modo tanto diverstavolta più complicato, una missione addirit-tura. Con si o era stata o era denmia moglie dovevo andare a Pozzillo a rilevare l’illustre tro di entrambi, e certaamico (così avevo risolto mente soggezionato il mio dubbio ai vocativi, dalla maniera con cui ricevendone tacita approera stato disatteso il vazione) per una cena mio «Maestro» al familiare nella villa di momento delle pre-sentazioni. «No, caro amico - mi Barriera del Bosco. Non aveva detto Patti - non mi chiami maestro. Mi chiami ho mai tenuto alla sonper cognome, mi chiami Ercole, mi dia del signore e tuosità delle automobili, magari del dottore, ma non dica maestro a chi non ha né sofferto di complessi niente da insegnare. I maestri del giornalismo e della d’inferiorità in materia, letteratura sono ben altri». Per tutta la serata, che si ma, francamente, protrasse a lungo, rimugi-nai su quelle parole. Era una pre-sentarmi con una semplice manifestazione di modestia, come m’era «850 Fiat», sia pure parsa, o una sfumata polemica nei confronti della Super, mi era sembrato in criti-ca ufficiale, buttata così, tanto per saggiarmi, come sulle prime del tutto inaavevo pure motivo di ritenere? Risolsi il dilemma, accodeguato per la circostanmiatandomi. Dai miei seppi, giorno dopo, d’aver destaza. Rassicurato, ero riuto buona impressione. «E’ un uomo - aveva detto Patti scito a vincere le remore, di me - che ha il raro pregio di sapere ascoltare. Di quecosì come mia moglie era sti tempi sono pochi coloro che stanno ad ascolta-re». riuscita a vincere le previLa definizione, tutto sommato, era sbagliata perché, in ste resistenze del pasverità, parlo spesso ed alle volte a sproposito, dicendo seggero ad occupare il posto vicino alla guida, facencose che potrei anche fare a meno di dire; ma questo dosi trovare addirittura seduta sui sedili posteriori. Patti non poteva saperlo e l’impressione, basata sull’e«Bellissime macchine - mi aveva tranquillizzato subito sperienza d’un solo incontro, era certa-mente esatta. Patti, dimostrando di saperla lunga sul mio disagio Lo rividi, poi, quando mia sorella inaugurò, alla presenqueste “850”.continua... za di tanta «bella gente» di Catania e di Acireale, il fanNella foto a sx l’autore Vito Finocchiaro, tastico «show-room» di via del Bosco 64. C’era natua dx Ercole Patti e la copertina di un suo libro 4 AKIS sabato 16 Settembre 2006 La rubrica del micio Natale Longo La striscia di Arsenico e Vecchi Merletti Pillole Acesi Aci S.Antonio - Anche quest'anno il Comune di Aci S.Antonio ha partecipato con un elegante stand alla Fiera dello Jonio. Nella foto molti amministratori santantonesi con qualche "infiltrato” straniero. Turi Consoli [email protected] Circolo Universitario - Giovedì prossimo, 21 settembre, l'ing. Giuseppe Tomarchio, nella sala del Circolo Universitario (via Paolo Vasta 28) parlerà ai soci dell'ArcheoClub e a quelli del Circolo ospitante su : "Alle origini della Comunità Acese". Dal 21 settembre, inoltre, inizia la collaborazione culturale con il "mitico" Circolo Universitario acese che prevede una serie di incontri dei quali daremo sempre notizia e ampio resoconto. ph Nuccia Leotta Lions Club - Il Lions Club Riviera dello Jonio New Century organizza per il 23 settembre prossimo il "1° Torneo Open di Tennsi Riviera dello Jonio" presso il Tennis Club Umberto di Commissione Edilizia - Il sindaco Garozzo ha presentato i componenti della nuova Commissione Consiliare Edilizia "Si tratta" - ha detto Garozzo - "di professionisti che formano una commissione di tecnici dalla indiscussa professionalità che sarà garante per la città e i suoi abitanti. Una commissione snella, non obsoleta che sarà di valido supporto alle scelte per la ns. situazione urbanistica". I componenti: Catania, "perchè tutti possano vedere i colori del mondo". Il Torneo, con finalità sociale, ha l'obiettivo di raccogliere fondi per la cura e la ricerca delle malattie degli occhi da destinare alla realizzazione di strutture ospedaliere o necessarie al finanziamento di progetti di ricerca per le malattie rare alla vista. architetto Alessandro Taglieri, ingegnre edile Mario Roberto Pavone, Rosario Cucuccio, geologo Danilo Calabretta, ingegnere esperto in impiantistica Paolo Battiato, avvocato esperto in Diritto Amministrativo Piera Paolo Licciardello. In altra parte del giornale potrete leggere sulla “contestazione” in merito da parte della “opposizione-maggioranza” Un po' di baillamme certamente le pagelle lo hanno portato tra gli addetti ai lavori. C'è chi se l'è presa a male, chi, invece, intelligentemente, ci ha sorriso su considerando il tutto un…gioco e niente più. Se facciamo caso, invece, e seriamente, su quanto ha scritto l'estensore delle pagelle (la cui responsabilità, alla fine ricade sul nostro direttore) c'è da meditare su quanto viene "riportato" per sentito dire ad alcuni consiglieri comunali: qualcuno di questi, parlo e scrivo con cognizione di causa, o non sa leggere (c'è forse qualche caso!) o, essendo con la coscienza sporca, fa di questo argomento…argomento di visita il nostro sito www.akis-aci.com il sito del Territorio delle Aci lana caprina. Tra i buoni, nella pagella, c'erano alcuni nomi, non escludendo che ce ne potessero altri; tra i "cattivi"…bè, il bon ton del "professore" ha preferito sorvolare non segnalando nominativi…., alla fine del primo trimestre ( o quadrimestre, per come si valuta oggi nella scuola) probabilmente molte cose cambieranno….tanti si faranno interrogare su qualche argomento specifico…altri copieranno il compito del vicino di scranno. Signori, non basta una giacca ed una cravatta (d'obbligo, secondo me, nelle sedute del consiglio!) a creare un consigliere o un assessore, ci vuole ben altro, ed il "ben altro" è il cittadino che lo valuta, alla prossima occasione elettorale. Miao. Caro Direttore... Riceviamo una "nota" del signor Alfredo Rizza che pubblichiamo omettendo gli argomenti non inerenti quanto trattato nel testo e che vertono solo ed esclusivamente su fatti personali. Raccomandiamo ai nostri lettori che le "Lettere al Direttore" saranno pubblicate solo ed esclusivamente se le stesse non portano espressioni o commenti "pesanti" verso amministratori o semplici cittadini. La prepotenza e la ragione Gli inventori delle rotatorie affermano che nei pressi degli ospedali è consigliabile non costruire tali strutture, perché è impossibile costruire al loro interno la corsia riservata ai mezzi di soccorso, Una ambulanza che arriva all'incrocio rischia l'imbottigliamento Ma allora non si doveva costruire la rotatoria tra la via Sclafani ed il viale Cristoforo Colombo? Certamente si doveva realizzare , come nei fatti è avvenuto, avendo però l'accortezza di costruire una corsia aggiuntiva per i mezzi di soccorso proprio per la presenza dell'ospedale. Oggi si può rimediare di ripiego predisponendo facilmente una rampa per le ambulanze che provengono dal versante dell'autostrada ma per i mezzi di soccorso che giungono da Acireale e dalle zone collinari attraverso Piano d'Api oltre alla corsia aggiuntiva si dovrebbe costruire un sottopasso proprio in corrispondenza della rotonda e la qualcosa è molto complicata. Non so valutare quanta e quale responsabilità hanno gli amministratori ed i dirigenti che hanno partecipato alla costruzione e quelli che coscienti delle manchevolezze nulla hanno fatto e nulla faranno in avvenire. Nell'immediato occorre smantellare l'inutile banchina attorno la rotonda perché sottrae spazio agli automobilisti. Lo stesso cordolo che delimita la rotonda deve essere inclinato in continuità col rialzo dell'aiuola interna che non è stato realizzato perché l'attenzione di chi guida non sia distratta dall'altra metà dell'anello per concentrarsi solo a sinistra da dove provengono i veicoli ai quali dare precedenza. Queste regole sono l'abc degli ingegneri e degli addetti degli uffici della circolazione in tutto il mondo ma non ad Acireale. Il miglior funzionamento della rotonda mi suggerisce la questione irrisolta di come snellire il traffico sul viale Colombo nel tratto compreso tra il casello e la via Sclafani. Giorno e notte senza soluzione di continuità dal casello viene rovesciata una infinità di veicoli la maggior parte dei quali deve raggiungere i cento comuni pedemontani. Oggi siamo obbligati a percorrere il tratto del viale e ritornare indietro fulcrando l'anello per poi rifluire sulla strada che perimetra l'impianto dei calcestruzzi "gigabit". Questo tormento che si protrae da molti anni potrebbe all'istante cessare se si inverte il senso di marcia alla via Cefalù e si consente la svolta a destra immediatamente all'uscita dell'autostrada. E' anche chiaro che la via Cefalu debba essere opportunamente adeguata con il minimo indispensabile e che Ìe stradelline laterali del viale -per i residenti e gli esercenti- debbano essere realizzate immediatamente senza rimando alcuno : la spesa peraltro è insignificante; Da lungo tempo i consiglieri d'opposizione , alcuni professionisti e molti cittadini hanno suggerito a questa A/ne l'inversione del senso di marcia del ramo di via Cefalù che collega il territorio con Acicatena perché a loro parere il flusso dei veicoli all'istante si dimezza. Questa A/ne anziché procedere alla sperimentazione anche per una sola giornata e trarre le ovvie risultanze è stata sorda e ha agito come ha sempre fatto in passato commettendo un grande errore e cioè si è dimenticata di non disporre in consiglio della maggioranza che prima aveva. Alfredo Rizza ACI S. ANTONIO LA LIBRERIA di AKIS Arrivederci cara, dolce Estate! Si raccolgono le ultime cose che ci appartengono, si chiudono le valigie, si serrano porte e finestre, e si ritorna, con un po' di amaro in bocca e un po' di malinconica tristezza nel cuore, alla vecchia e cara casa. Sempre là, immobile, in silenzio, pronta sempre (come ogni anno!!!) a darci il suo consolante (ri)BENVENUTO! Anche [email protected] st'estate (l'ennesima estate!!!) va tramontando come il sole caldo d'agosto, e ci lasciamo dietro le nostre spalle (chi bianche… chi, più fortunato, magari un po' più scure!!!) le giocate a palla in spiaggia, i cornetti caldi delle cinque del mattino dopo una lunga serata in discoteca, le partitelle a calcetto con gli amici (amatoriali si!!! ma con calci e pugni da buona gara agonistica!!!), le risate al bar dopo cena, i tornei di carte pomeridiani, e le storie passeggere, talvolta inaspettate, come a marcare e a fissare bene gli infiniti ricordi che negli ultimi giorni prima del ritorno sbocciano improvvisamente. Gli ultimi saluti, le ultime frasi di rito, quattro strette di mano, e su via in macchina, in treno, in aereo, chi anche in nave, tutti via verso il ritorno. (inizia il grande esodo!) Le spiagge si spogliano della gente che le ha riempite per quelle poche settimane addietro e un silenzio quasi irreale popola, oramai incontrastato, il paesaggio. A ritmi lenti, quasi come un rodaggio, si riprende la vita che ci appartiene, la vita dell'altra parte dell'anno, quell'anno particolare di 9 mesi che ci fa tornare ancora una volta sbiaditi e con qualche "chiletto" in più. C'è chi riprende il consuetudinario lavoro, c'è chi riprende gli studi…, c'è chi, invece, continua (beato lui!!!) il rigenerante ozio, ma, sia l'uno che l'altro (…e l'altro ancora!!!) negli occhi soltanto l'attesa della prossima cara, dolce estate che verrà! Cercc o . ..Vendd o ... - Cedesi Attività casalinghi, Idee Regalo, Oggettistica, Aci S. Antonio, prezzo affare. - Affittasi mansarda arredata (zona S. Nicolò - Acicatena) Tel. 338 7043404 - Vendesi Casa Rustica (Milo centro), vani 3 1/2, terrazza, ampio garage, ottime cond. - Cercasi casa singola/villetta 3/4 vani (Valverde - Viagrande - Aci Bonaccorsi - Trecastagni) Vendesi appartamento 5 1/2 vani + terrazza 300mq. - 1° piano - 2 ingressi - 2 servizi scantinato (Acireale - Via S. Vigo) - Vendesi Smart Passion grigia - anno 2001 - full optional - motore nuovo - € 6.500,00 tratt. - Vendesi BMW 318 tds touring - anno 1997 - full optional - ottime condizioni - € 3.500,00 tratt. An nu i nc gra tu itt i Per informazioni Tel. 347 1433135 - 349 5509188 Esclusivista ACI S. ANTONIO ph Giuseppe Sergi SE MAI DOVESSI Lo so che un giorno dovrò navigare in un mondo diverso, fra spazi virtuosi dove regna il silenzio. Vagola tale coscienza ma non opprime il mio senno, non tradisce alcun sentimento. Ho sempre cercato di essere onesto, di perdonare l'offesa subita, di umiliare me stesso là dove ho sbagliato. Questa è la vita, senza falsi disegni o mete irreali. Eppure nell'uomo preval la superbia, il potere, l'amore di sé. Se mai dovessi cambiare, meglio aver navigato. Giovanni Vecchio SEMIFINALE MISS MONDO L’Assessore Giancarlo Bonfiglio di Acicatena premia Lorena Marchese 5 Sabato 16 settembre 2006 ACIREALE 2006 L'Acireale 2006 come la Juventus 2006…poco ci manca e scusatemi l'irriverente paragone. Primo "patapunfete" granata (casalingo) che davanti ai baldi giovanotti viagrandesi ha fatto cilecca senza potere lanciare alcun acuto che potesse raddrizzare e, possibilmente, vincere la partita. L'avevo detto che di questo passo, con tutto il rispetto per i ragazzi granata, non si andrà di certo in Paradiso, ma si rischierà, anche, di fare la marcia del gambero. A Troina domenica aspetteranno l'Acireale come a Rimini la Juve e saranno dolori per Petralia (Titti) e Massimino (Santo). Il pubblico ha seguito la squadra (lo testimoniano gli 850 paganti), lo ha seguito anche con cori e incitamenti…ma da quel "buco" è quasi impossibile cavare un ragno…Siamo all'inizio e per non essere uccelli di malaugurio mi limito a dire e sostenere, ancora una volta, FORZA ACIREALE. T.C. E’ morto GIACINTO FACCHETTI E’ morta “una persona per bene” Associazione Teatrale Odè In occasione della Fiera dello Jonio. l’associazione teatrale odè ha messo in scena la fiaba per bambini “Il Gigante Egoista”. Inoltre l’Associazione Teatrale “odè” e la Compagnia teatrale “ quelli del 7°” hanno presentato alla stampa la “prima rassegna teatrale per bambini” rivolta a tutte le classi della scuola elementare. ESTATE MILESE Si è conclusa la 26° edizione della Vinimilo che ha registrato quest'anno un boom di visitatori e una grande attenzione per le degustazioni guidate, organizzate da Onav, Fisar, Ais, Cee e Slow Food. In calendario escursioni guidate, laboratori all'aperto, mostre mercato e tunnel dei sapori e grande attenzione degli addetti ai lavori per il convegno dedicato al "Turismo del vino". Grande successo hanno ottenuto alla 26° edizione della Vinimilo i momenti destinati alle degustazioni che hanno visto protagonisti, in un confronto diretto, i vini dell'Etna e quelli francesi. A guidare il viaggio alla ricerca delle caratteristiche comuni tra due culture vitivinicole così diverse, il delegato regionale dell'Onav Lombardia Vito Intini che ha illustrato peculiarità e prerogative di 16 vini, otto del territorio etneo e otto prodotti dalla Francia. Ottimo è stato poi il gradimento dei laboratori del gusto e del tunnel dei sapori., Nell'ultima giornata della manifestazione è stato possibile inoltre partecipare ai laboratori all'aperto presso le aziende locali, all'escursione guidata in montagna e alle mostre mercato di vini e prodotti locali. . Al convegno intitolato "Turismo del vino, opportunità, criticità e condizioni di successo" hanno partecipato fra gli altri Floriano Zambon, presidente dell'Associazione nazionale Città del Vino, Maurizio Ninfa, direttore delle strade del vino dell'Etna, Antonio Terrasi, vicepresidente nazionale Turismo verde. Spettacoli. Grande successo degli spettacoli: la "Casa di Bernarda Alba" di Garcia Lorca, a cura della Compagnia DanzAbile, e lo spettacolo jazz di Samir Guarrera. US/EC CINEMA “PANCIROLI” Palazzo di Città ph Grazia Vinci La striscia di Natale Longo NEL RICORDO DI LORENZO VECCHIO Scrivere di Lorenzo non dovrebbe essere difficile se si pensa alla sua vasta produzione, sia narrativa che filmica, una fonte quasi infinita di spunti e di cose di cui è bello parlare. Eppure chi lo ha conosciuto, è stato suo amico oppure ha letto i suoi libri e visto i suoi cortometraggi, ha trovato una grande complessità, che mette in difficoltà quando si prova a ricordarlo in una manciata di righe. Mi sembra ottima in tal senso l’idea della rivista “Segno” (n. 275-276, maggio-giugno 2006) di dedicare a Lorenzo un dossier articolato negli interventi di esperti e critici che si sono interrogati sulla sua opera e la sua vita, partendo dalla prima. Grazie a una serie di articoli su aspetti precisi della sua persona e di quello che ci ha lasciato, il dossier fornisce una visione approfondita e pertinente, tutt’altro che schematica o facilmente retorica. La scelta di dedicare il premio di Magma – Mostra di cinema breve a Lorenzo, fondatore dell’evento e creatore della sua identità, è stata pienamente spontanea, un atto in qualche modo scontato ma dettato da un sincero desiderio di ricordare Lorenzo sia come amico, sia per quello che è riuscito a realizzare. Lorenzo, dopo aver frequentato il liceo classico Gulli e Pennisi, aveva scelto di trasferirsi a Roma per studiare cinema all’università. Qui aveva preso casa con altri ragazzi acesi, anch’essi studenti (fra cui il sottoscritto). Dopo avere vissuto poi per alcuni mesi a Barcellona per il progetto Erasmus, era tornato ad Acireale, scoprendo di essere malato di cancro. Dopo averlo combattuto e temporaneamente sconfitto, si ritrasferì a Roma. Infine, tornò definitivamente ad Acireale. Se ne è andato nel maggio 2005. Ripensando alla sua vita, alla qualità, quantità e varietà di ciò che ha fatto e prodotto, non sembra possibile che si parli di una persona di soli ventitrè anni. In circa sei anni Lorenzo ha girato più di una dozzina di cortometraggi e un mediometraggio dal titolo “Ballata di un uomo sottile”. Ha sempre scritto racconti, quelli degli ultimi anni sono stati pubblicati postumi nella raccolta “Cinque racconti più uno”. Nel 2004 ha pubblicato il romanzo “Mia madre non chiude mai”, vincitore del premio Vittorini per l’opera prima. Il suo diario della malattia, “Un metro lungo cinque” è stato pubblicato postumo nel 2005 (da Bonanno editore, come le altre opere citate). La pubblicazione più recente è “Vent’anni a Barcellona” (uscita come supplemento al numero 275-276 di “Segno”), una raccolta di scritti di vario tipo, tra cui parti di e-mail e molti “micro-racconti”. Nel 2001 Lorenzo ha fondato l’associazione culturale Scarti insieme ad alcuni amici, e nel 2002 il festival di cortometraggi Magma. Due iniziative volte al coinvolgimento della gente nelle sue passioni, alla divulgazione della bellezza del cinema e dell’arte con mezzi forti e duraturi. Oltre a essere un narratore (scrittore e regista) Lorenzo amava l’idea che altri scrivessero e girassero. Se un suo amico scriveva un racconto, lo leggeva con attenzione e affetto, con la pazienza e l’interesse di chi non solo ama esprimersi, ma è interessato alla creazione in quanto tale. Quando qualcuno girava un cortometraggio, anziché ammonirlo per gli errori tecnici, godeva sinceramente dell’originalità che appartiene comunque ad ogni opera e ogni autore. Un progetto che non arrivò a concludere riguardava la pubblicazione di una raccolta di racconti di acesi. Aveva già contattato le persone e raccolto i primi manoscritti. Non gli piaceva solo narrare, ma vedere nascere la narrazione in tutte le sue forme e adorava il pensiero che chiunque potesse raccontare storie. La forza che Lorenzo ha messo nelle sue attività si vede ancora oggi nella crescita di Magma e della Scarti. Lorenzo ci ha insegnato molte cose. E’ difficile credere che un ragazzo di 23 anni abbia lasciato ai suoi amici un’eredità così ricca. Daniele Greco e Alfredo Pulvirenti E’ indetta la 7^ Edizione del premio di poesia “Acitrezza, terra dei Ciclopi”. Ogni concorrente può partecipare con un numero massimo di 2 poesie, inedite, di cui una attinente Acitrezza (cultura, folklore, tradizione, ambiente) e una a tema libero. Le poesie dovranno essere consegnate manualmente o inviate ad AS NEW PHOTO, via feudo 4 – 95026 Acitrezza (CT). Le copie dovranno pervenire entro e non oltre il 20 Settembre 2006 all’indirizzo indicato. I minori di anni 18 (diciotto), potranno partecipare allegando una lettera firmata dai genitori (o chi ne fa le veci), che ne autorizzano la partecipazione. La premiazione si svolgerà sabato 30 settembre nei locali di Villa Fortuna (Lungomare dei Ciclopi) alle ore 20,00. Una selezione di poesie verranno pubblicate sul sito internet dell'associazione www.centrostudiacitrezza.it. Il bando di concorso e la dichiarazione di partecipazione si possono trovare sul sito web www.acitrezzaonline.net o nello studio fotografico AS NEW PHOTO in via Feudo 4 - Acitrezza. Mario Grasso AKIS “Angeli&Angeli” a Castel Sant’Angelo Una mostra di forme pittoriche, sculture, scritti e sartoriali si è inaugurata a Castel Sant’Angelo in Roma. Marella Ferrera, la stilista siciliana che recentemente è stata anche l’ospite d’onore del Premio Aci e Galatea 2006, ha presentato “L’Abito del Ricordo” dedicato al grande amico, il deltaplanista Angelo D’Arrigo, recentemente scomparso. Un abito trasparente con immagini di uccelli notturni in volo e spiagge deserte; vele al tramonto per ricordare appunto “un grande angelo caduto in volo”. Quest’abito era stato presentato, non ufficialmente, durante la serata del Premio (Nella foto di Studio Consoli, l’intervento di Marella Ferrera e di Laura Mancuso) 30 ANNI RADIO ETNA ESPRESSO 1976-2006 info line 095 891030 SMS – 349 8508509 e.mail : [email protected] [email protected] Storia della Musica I Bee Gees Tutto per la vendemmia e l'enologia Torchi, pigiatrici, vasche, contenitori in acciaio ed in vetroresina, mostimetri e prodotti per la vinificazione. MIC Manufatti in Cemento di Basile Rosario ACI S. ANTONIO te. Il nostro motto: rapidità, efficienza e convenienza ben esemplifica le nostre caratteristiche sempre centrate sulla serietà e competenza dei nostri associati e che ha portato anche aziende e società conosciute a livello nazionale a utilizzare i nostri servizi. Ora Mail Express poste private ha aperto un’agenzia anche ad Acireale, in via Piemonte 25/E, che copre tutto il territorio del comprensorio delle Aci e che vuole diventare punto di riferimento per chi, enti, aziende, società, liberi professionisti e quant’altro senta l’esigenza di un servizio serio, efficiente e conveniente in termini sia di tempo sia di costi. Mettetevi in contatto con noi per qualunque informazione o chiarimento sulla natura dei nostri servizi e scoprite se rispondiamo alle vostre esigenze. Un film di Luchino Visconti con Nives Leonardi Premio di poesia "Acitrezza, Terra dei Ciclopi": al via le iscrizioni La Mail Espress ad Acireale La Mail Express poste private è un’azienda che si è inserita nel mercato postale dal 2000, diventando in pochi anni, grazie al serio lavoro dei suoi associati, un marchio conosciuto e stimato. Avendo un’autorizzazione ministeriale che permette agli associati di svolgere il proprio lavoro ed essendo stata equiparata anche legalmente (tramite D.L. 261/99 del 22/7/99 pubblicato sulla Gazz. Uff. 182 del 5/8/99) a Poste Italiane, la Mail Express poste private può essere una valida alternativa alle stesse Poste Italiane per quanto riguarda il trattamento e l’invio della corrispondenza, soprattutto delle raccomanda- “IL GATTOPARDO” “ESPRESSO FORTE” AKIS Fitofarmacia dr.agr. Silvestro Cavallaro Via Roma 58 - tel/fax 095.7891295 95025 ACI S.ANTONIO - CT e.mail: [email protected] I Bee Gees, trio anglo-australiano di strepitoso successo, sono i gemelli Maurice e Robin Gibb (nati il 22 dicembre 1949, Isola di Man, Gran Bretagna) e il loro fratello maggiore Barry Gibb (1 settembre 1946, Isola di Man). Originari di una famiglia dello showbusiness risiedente a con Marcello Muscuso Manchester, essi cominciarono a suonare già da bambini in rappresentazioni scolaresche nei cinema della città. Nel 1958 si trasferirono con la famiglia in Australia, dove cominciarono a esibirsi come trio a Brisbane, Queensland. Battezzandosi Bee Gees, abbreviazione di Brothers Gibb, rilasciarono una serie di singoli scritti dal fratello maggiore sotto l'etichetta Australian Festival Records. Mentre il loro titolo "Spicks and Specks" scalava le classifiche australiane, tornarono a Londra dove fecero un provino con Robert Stigwood, direttore della NEMS Enterprise, la compagnia posseduta dai Beatles. Questo fruttò loro un contratto con la Polydor con la quale pubblicarono "New York Mining Disaster, 1941". I testi intriganti ed evocativi nonché la forza armonica del brano diedero vita ai primi paragoni della band con i Beatles e li fecero salire nelle classifiche britanniche. 1 - Segue AKIS: Anno II, numero 30 del 16 Settembre 2006, in vendita a € 1.00 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania IL GIORNALE Sede e Redazione Akis: via M. di Casalotto 68 -95025 Aci S.Antonio - Tel.- Fax 095 7921786 –347 5382517 - 393 0516617 - e.mail: [email protected] - Site: www.akis-aci.com DEL TERRITORIO Tipografia-Litografia: “ITALGRAFICA” - via F. Guglielmino, 40/A - ACICATENA (CT) - Tel. 095 802962 - Distribuzione e arretrati: 340 7152814 DELLE ACI Elaborazione grafica, fotomontaggi e impaginazione: MP Graphic di Maurizio Pagano - Tel. 347 1433135 - Pubblicità e Redazionali: 328 8115194 6 sabato 16 Settembre 2006 Ufficio Marketing e Pubblicità Akis - Franco Pulvirenti - tel. 328 8115194 - Grafica: MP - 347 1433135 AKIS Via Gramsci, 211 - RIPOSTO Via A. Moro, 42 - ACICATENA Via P. Vasta, 14 ACIREALE Concessionario: Gianluca Palazzolo 349 8545920 Foto servizio di Nuccia Leotta e Studio Consoli Gibo (cantante e chitarrista del gruppo Evergreen) e' stato ospite di “DANZA FESTIVAL” (Panamusic Direzione artistica M° G.Patti). Il cantautore ha presentato in anteprima alcuni brani inediti che faranno parte del nuovo cd : NINA (scritto in collaborazione con una giovane e brillante compositrice ed autrice dell'hinterland catanese (EMY MARINO), BABY ed INCONTRO. Gibo ha concluso l'esibizione con una splendida cover "quanti amori" che e' stata largamente applaudita, tanto che alla fine il cantautore e' stato soprannominato "GIBO….D'ALESSIO”. Ha brillantemente condotto la serata il famoso anchorman Salvo Fichera (Telecolor) coadiuvato dalla splendida SNEJANA. email [email protected] sito ufficiale :www.evergreenmusic.it SPONSOR UFFICIALI EVERGREEN Anfuso Antonio-Ottica- Valverde CT 095-7211171 Scillato Giuseppe-Web Master -348-1017817 Alecci Antonio - La Mimosa- Valverde CT 095-7212865 GI.CA Foods Supermercati-affiliato Eurospar- S.Nicolo' CT - tel 095-897438 Fax 7675080