L`ultima spiaggia
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L`ultima spiaggia
236 Anno 7 - n° 19 - Distribuzione Gratuita ATTUALITA’ KI S K ULTURA A INFORMAZIONE 12 Novembre 2011 SPORT & TURISMO Marino Giuseppe C.so Italia, 96 - ACIREALE IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI Verso il nuovo “centro destra”, Mi sento come Don Chisciotte, il tema della conferenza che è stata organizzata per una affollatissima assemblea di amici e simpatizzanti, soprattutto, dell’ex sindaco dott. Nino Nicotra. Una manifestazione d’affetto che non t’aspetti di certo, visto il tempo trascorso dalle ultime uscite (politiche) del Nicotra, ma che ha testimoniato quale ricordo (positivo) e quale ricordo (al cuor non si comanda) alberga ancora nell’animo e nella testa degli acesi. Sono venuti in tanti e tanti, mi consta personalmente, anche se di partiti o movimenti diversi, hanno voluto testimoniare la simpatia e la solidarietà (che nel tempo avevano “trascurato” di manifestare!) per la vicenda, difficile da dimenticare e conclusasi felicemente! , che ha vissuto l’ex sindaco. Iniziata con oltre un’ora di ritardo (l’educazione di chi dovrebbe partecipare non è di questo mondo, (vero on.le Falcone e/o ex sen.Stancanelli) con l’efficace presentazione del collega Raffaele Musumeci, la sequenza degli interventi ha registrato un interessante interrogativo: perché nuovo centro destra? E quello che c’è adesso è da buttare via? Ce ne vuole uno nuovo? E con le stesse facce! E cosa cambia, quindi? Prova ne è, forse, l’oltre migliaio di manifesti che hanno si, proprio quel Don Chisciotte che una certa storia ce lo ricorda come quello che si mise a combattere contro i “mulini a vento” ! Arriva in redazione una lettera (anonima, scritta con il computer e firmata con solo due iniziali che dicono tutto e dicono niente); lettera della quale, nel caso evidente di anonimo, è utile non prendersene cura. Ma quello che contiene lo scritto è certamente “robba” da valutare se non da approfondire, specie in questi ultimi tempi in cui la cosiddetta “casta” è nell’occhio del ciclone. Si tratta, sempre a proposito della lettera, di una denuncia (ci sono, nel caso in specie, due nomi ad esempio!, due nomi di importanti consiglieri provinciali dell’acese che fanno la spola, si fa per dire, tra le loro aziende e gli scranni della provincia) sui rimborsi per migliaia e migliaia di euro per assenze dal lavoro dalle ditte delle quali e nelle quali risultano gli interessati come impiegati. La denuncia, certamente anche interessata per qualcuno che sollecita il nostro intervento, fa speranza affinchè si possano mettere a freno le citate situazioni che risultano veramente pesanti per il cittadino. Sapevamo di certe situazioni delle quali la “casta” usufruisce, ma non pensavamo che, approfondendo l’argomento, si potesse arrivare a “rovistare” in un pozzo senza fondo nel quale pozzo sono coinvolti, ad esclusione di un 2/3 % (e sono ottimista), centinaia, migliaia di onorevoli deputati, senatori, assessori e consiglieri regionali, provinciali e comunali. Tutti insomma, tutti coloro che “bazzicano” attorno ad un ente pubblico non sono immuni dal non potere e/o volere utilizzare, legalmente, la legge regionale n°30 del 23 dicembre 2000 con successive modificazioni ed integrazioni- comma V dell’art. 20. Fatta la legge? Scoperto l’inghippo (inganno). Risulti impiegato presso qualche ditta privata con un alto stipendio (se non è alto te lo fai aumentare!)…partecipi alle sedute del consiglio…nessun problema per la tua assenza nella ditta…tutto sarà rimborsato in brevissimo tempo e a fior di euro…in questo gli uffici amministrativi sono particolarmente celeri…La particolarità, se di particolarità vogliamo scrivere e parlare? Tutto nella massima legalità. La denuncia, quindi, non può e non deve prendere corpo se non con una sollevazione generale di coloro che sono immuni del virus della eleggibilità (nazionale-regionale-provinciale e comunale). Sono alcune migliaia e pensate proprio che loro si voteranno contro? Qui finisce, deluso?, la mia battaglia contro i mulini a vento de “la casta”. T.C. invaso la città ed i paesi del circondario con la proposizione di “Tre anni di attività – Risultati e Progetti” a cura di Gianluca Cannavò e l’avallo, autorevole avallo, di Giuseppe Castiglione e Basilio Catanoso.(il servizio a parte). La gente si interroga, si chiede perché…dove si deve cambiare….forse tutto e tutti. Una nuova primavera? (seguita, però, da una nuova estate….autunno…inverno….per una continua nuova primavera, estate, autunno….). Che Iddio ci protegga. T.C. Un bel balzo in avanti e tutto viene dimenticato. La crisi, strisciante, che aveva preso corpo nell’Acireale Calcio 1946 stava mandando a rotoli tutto il ben fatto che i “salvatori” della squadra avevano messo in atto da qualche anno a questa parte. L’ingaggio di Mario Marino, innanzitutto, uno che di calcio, quello vero, ne mastica tanto, e, subito dopo, il tentativo di risolvere i problemi di formazione e gioco con l’acquisto ed il tesseramento di Gardano, un allenatore d’oltre Po che, per la capacità conosciuta in giro poteva fare comodo all’Acireale. Ma come tutte le ciambelle non riescono col buco….dopo alcune settimane di passione, così si dice, l’Acireale si ritrova nei bassifondi della classifica. I mormorii, le contestazioni, i fischi (accompagnati dai fiaschi!) si alzano fin sotto il cielo e fino a quando, caso, fortuna, abilità, non si riesce a vincere una partita fuori casa ed una in casa. Tutto dimenticato, così è il calcio. Qualche applauso alla fine della partita, si guadagna qualche posizione in classifica, qualche pareggio beneaugurante , si spera che il peggio sia alle spalle, mentre l’Adrano (toh, l’Adrano) ed il Palazzolo (toh, il Palazzolo!) , due carneadi del calcio, sgomitando si portano anche in testa e nelle zone alte della classifica. L’Acireale, dal nobile (un tempo) blasone arranca e continua a fare sperare quei cinquemila che sono stati presi al laccio e portati nell’area Com per applaudire il …nulla. Ma la speranza, si dice così? è sempre l’ultima a morire. Considerato che per quest’anno si deve sperare solo di non retrocedere e che a Marino sono state respinte dimissioni dandogli credito (fino alla fine del campionato, secondo noi) e che c’è un pour parler (più di un pour parler….si tratta di …trattative) di un importante personaggio politico acese con un importante personaggio (imprenditoriale) del calcio siciliano ed oggi anche nazionale per fare diventare l’Acireale squadra satellite…ce n’è ed avanza per fare sperare di un futuro pieno di rose profumate.. L’unico ostacolo è dato dalla stupida ignoranza di una piccola (oggi) frangia di tifosi che dopo avere sporcato indegnamente i muri della città alcuni anni orsono e offeso pesantemente persone e cose, ancor oggi continuano a sostenere che…ma di questo è meglio non ne parlare in questo momento.. Basta solo mettere da parte lo stupido orgoglio “solo Aci!” che ancora alcuni dicono di avere. Nel frattempo le cronache (nere) ci riportano un Acireale questa volta non colpevole, difeso da Garozzo (sindaco), presidente di società (Pennisi) e politici di turno più o meno interessati (D’Agostino e Cannavò) che torna da Battipaglia (si è giocato – si fa per dire – a Campagna, in provincia di Salerno) con le botte ai suoi tifosi – incolpevoli – stando alle cronache – ma probabilmente con i tre punti che fanno classifica (sempre se ci la danno!). Un motivo come un altro per dichiarare che il calcio, quello vero, quello dell’Acireale di una volta, quello che il nostro Corazzato ci ricorda con i suoi “Amarcord”, non esiste più. Così come, permetteteci di dirlo e di scriverlo, certe difese d’ufficio, fatte solo per ingraziarsi i tifosi e nient’altro, sono assolutamente fuor di luogo. In fondo, in fondo, è successo solo quello che si poteva supporre accadesse…la storia dell’Acireale Calcio ne è testimone. T.C. L’ultima spiaggia Due genitori hanno portato il loro figlio, poco più che ventenne e mi hanno raccontato tutte le sue vicissitudini e peripezie della vita. Era un ragazzo determinato, un po’ orgoglioso ma tanto avvilito, scoraggiato e abbattuto. Non ho trovato in lui – per quello che mi hanno detto e ho visto – nulla di non spiegabile. Ho cercato di incoraggiarlo e di infondergli fiducia. Appena sono usciti e stavo salutando i genitori, ho visto una macchina che sgommava velocemente. Subito dopo i genitori hanno bussato alla porta e mi hanno detto: ‘ci ha lasciato qui’.Non credevo ai miei occhi, la macchina non c’era più. Ho preso atto che era stato il loro figlio a darsi alla fuga precipitosamente. Il padre voleva chiamare un taxi. La madre gli diceva: ‘quanto ci costa, come lo paghiamo!’ Io mi ero offerto di accompagnarli. E’ arrivata una famiglia a prendere l’acqua del Sacro Fonte e l’ho pregata di accompagnarli. Ho avuto modo di ammirarli perché non hanno perso la calma e mi hanno confidato che hanno paura di lui per quello che potrebbe fare. Aveva già detto loro che non si toglie la vita solo per non dare loro questo dispiacere. Aveva già alzato le mani sulla sorella. Sono i momenti in cui si sperimenta tutta l’impotenza e si cerca di esprimere la solidarietà u m a n a . Sono famiglie che vivono sugli spilli. Hanno anche difficoltà economiche che naturalmente sono agli inizi del malessere familiare e ne condizionano poi ogni singolo passo. Lasciare a piedi i genitori sul pizzo della montagna, al freddo, soli, di notte è un brutto segnale di ribellione. è anche un segno di rottura, di insofferenza. è peggio che alzare loro le mani. Dover condividere con un tale disagio non è cosa allegra. Vivere l’insicurezza all’interno delle mura domestiche, sulla propria pelle, giorno per giorno, ventiquattro ore al giorno, deve essere un calvario impossibile. Le mura domestiche dovrebbero proteggerci dalle negatività, dalle aggressioni, dovrebbero essere il luogo del rifugio, della sicurezza, ove si chiude la porta all’esterno, a tutti i pericoli e i disturbi. Ma quando l’aggressione parte dall’interno, l’insicurezza è assoluta. Ci resta l’ultima barriera, quella del cuore ove sentirsi sicuri e aggrapparsi all’invincibile sicurezza. Sono tantissime le persone che non si sentono sicure all’interno della propria casa, che hanno paura e difficoltà di recarsi in casa propria. Vivono lo stato della spoliazione assoluta a tutto campo. In un certo senso sono una profezia, un segno per tutti noi che giorno per giorno sperimentiamo che possiamo trovare riparo, rifugio, sicurezza, pace, solo in Dio. Che tutto e tutti sono relativi e insufficienti, che Dio è il bene ultimo, assoluto, insostituibile, irrinunciabile, l’ultima spiaggia, l’ultimo baluardo sicuro, l’ultimo approdo. Quando abbiamo perso tutto e non abbiamo più niente da raggiungere e da cercare, ci resta ancora il bene assoluto, il bene più grande, il grande tesoro. Ci resta ancora Dio. 2 Sabato 12 Novembre 2011 LE ULTIME DALLE TERME Nel prendere positivamente atto della decisione assun- ta dai commissari liquidatori della Terme di Acireale S.p.A. di posticipare al 12 dicembre p.v. la procedura di sfratto avente ad oggetto la gestione dell'albergo acese Excelsior Palace Terme al fine di trovare opportuni accordi per tutelare il tessuto produttivo e occupazionale locale, non possiamo esimerci dal puntualizzare alcuni fondamentali profili della controversia al cospetto delle recenti dichiarazioni rilasciate pubblicamente dalla Prof.ssa Margherita Ferro (foto), coliquidatrice della società proprietaria della struttura ricettiva. La Prof.ssa Ferro ha, infatti, vantato nei confronti della società di gestione Palace Terme S.r.l. un credito di 1.200.000,00 euro. Tali dichiarazioni concernente i rapporti dare / avere tra società locatrice e conduttore non trovano riscontro dalla documentazione prodotta in atti nei giudizi che vedono contrapposti proprio la nostra società e il locatore. In dettaglio, con sentenza n. 3691 del 2008 il Tribunale di Catania, accogliendo le richieste della Palace Terme S.r.l., ha riconosciuto un credito che ammonta ad oltre 500.000,00 a favore di quest'ultima società che, in presenza di evidenti inadempimenti degli obblighi contrattuali da parte dell'allora Azienda delle Terme, ha dovuto eseguire una serie di interventi sulla struttura al fine di garantire i minimi standard di servizio e di sicurezza alla clientela. La Palace Terme S.r.l., nonostante il gravoso onere economico sostenuto sin dal 1998 per corrispondere il canone di locazione, ha effettuato tali interventi a fronte del silenzio tenuto dai molteplici commissari che si sono succeduti nel tempo alla guida delle Terme acesi. Purtroppo controparte non riconosce tale importo, già negli scorsi anni portato in compensazione dalla Palace Terme S.r.l. in occasione del pagamento delle rate del canone di locazione. La vicenda è attualmente al vaglio della Corte di Appello di Catania, a seguito dell'impugnativa proposta da controparte, pertanto sino a quando non verrà depositata la sentenza di appello quella di primo grado è pienamente e legittimamente esecutiva. Peraltro, soltanto per dovere di verità, anche in seno al giudizio di secondo grado appaiono avvalorate le ragioni della Palace Terme S.r.l. . L'ingente importo di tale giudizio si innesta nell'altro procedimento pendente presso il Tribunale di Catania - Sezione Distaccata di Acireale e avente ad oggetto proprio il procedimento per sfratto avviato dalle Terme di Acireale S.p.A. in liquidazione. Anche nell'ambito di tale causa, seppur il giudice abbia già emesso ordinanza di riconsegna del complesso ricettivo, la Palace Terme S.r.l. ha fatto valere le proprie ragioni, contestando gli importi prospettati da controparte e proponendo domanda riconvenzionale per il pagamento di un importo superiore a 700.000,00 euro a titolo di indennità per l'avviamento, pari a 21 mensilità del canone di locazione. Numeri alla mano, sulla scorta dei conteggi elaborati e depositati in giudizio, scaturisce un credito della Palace Terme S.r.l. nei confronti della Terme di Acireale S.p.A. per oltre 150.000,00 euro! Ecco uno dei motivi per cui la Palace Terme S.r.l. ha avanzato proposte per proseguire l'attività, in attesa che il giudice competente possa decidere sul merito della vicenda, al fine di evitare un gravissimo danno non solo alla medesima società di gestione ma soprattutto alle decine di lavoratori dell'hotel. In tal senso, sarebbe auspicabile dunque un maggiore riserbo rispettoso nei confronti della nostra società, dei lavoratori, dell'ente che rappresenta, delle autorità giudiziarie coinvolte nella vicenda. Acireale, 7 novembre 2011 Giuseppina Scuderi Amm. Unico Palace Terme S.r.l. AKIS Di tutto…di più ad Aci Catena L’incompatibilità tra le cariche ha costretto, suo malgrado, Raffaele Nicotra ad abdicare alla carica di primo cittadino di Aci Catena restando in quella più “prestigiosa” e “danarosa” (lo pensiamo noi, come tutti!) di deputato al parlamentino siciliano. L’onorevole scelta di “amare la città”, così come ha fatto l’ex senatore Stancanelli che ha abbandonato il seggio senatoriale (privilegi, euro e pensione!) non ha toccato minimamente le corde del cuore di Nicotra che ha scelto Palermo…e chi gli può dare torto? Si apre la successione al “re dei supermercati”: il delfino Francesco Petralia, spalla e braccio destro ( e sinistro) del Nicotra è quello che certamente ha le migliori changes di successione: per le qualità dell’uomo, per la sua vivacità intellettuale e per la preparazione che si è fatta sul campo. A suo vantaggio? A parte le qualità personali e l’appoggio del “re” l’eventuale (certo!) appoggio dell’MpA di Nicola D’Agostino che certamente non si farà scappare tale occasione soprattutto nella sua Aci Catena. Con i dissidenti dell’MpA (Russo, Fiamingo e Lucchesi)? Mah! Giocheranno tante e tante possibilità che il lettore può certamente immaginare! Nello Cutuli, giovane (rampante) consigliere provinciale, figlio d’arte (suo padre Turi è un macigno che difficilmente si potrà smuovere!) e persona sempre e per tutti disponibile…Un osso duro per gli avversari…sta a vedere come giocheranno gli equilibri di partito e di alleanze. Altra voce che corre, e come!, quella dell’ex sindaco Nello Oliveri, oggi in quota del Gruppo di Nello Musumeci (una garanzia, di certo anche per l’esperienza fatta anni addietro sul campo).Per finire? Ultimo, ma non ultimo, anche se il più “pericoloso” per tutti: Ascenzio Maesano. Attualmente assessore provinciale al bilancio…ha tessuto una fila di alleanze e amicizie che certamente lo faranno balzare al primo posto ( o ad un eventuale ballottaggio) nelle prossime elezioni di primavera. Ha l’appoggio incondizionato del PdL e di tanti che, per amore e/o interesse lo dovranno appoggiare. Perché? Al cuore e al portafoglio non si comanda. Sulla sinistra ad Aci Catena….c’è la sinistra ad Aci Catena? Nel frattempo l’ultimo (inatteso?) stop anche al consiglio comunale. I giochi si riaprono…che vinca il migliore (!). T.C. Aci S. Antonio - via Spirito Santo, 82 Tel. 095 6784585 - 373 7105353 ACIREALE 3 VANI NUOVI CON GARAGE € 145.000!!! www.akis-aci.com ACESI E IACITANI Vi racconto quello che mi è successo oggi. Un episodio marginale, direte. Sì è vero, ma così ricorrente che sarà, come credo, capitato a molti di voi, con la conseguenza che il marginale diventa essenziale. Dunque: è mezzogiorno. E, come spesso mi accade a quest’ora, mi avvio ad attraversare la piazza Indirizzo lungo le strisce pedonali. Il Sindaco le ha fatte ridipingere da poco, ed esse sembrano rilucere ai raggi meridiani del sole. C’è un bel tepore, a quest’ora, quasi estivo, ed una festosa euforia per le strade accompagnata da un via via di auto. Il problema sta proprio qui. Si fermeranno gli automobilisti, così euforici, dinanzi ad un inerme pedone? Tento. Metto la punta del piede sul bianco, ancora candido, della prima striscia, e mi fermo. Osservo. Nessuno recepisce il segnale. Accetto la sfida. Avanzo cautamente. Un’automobilista, una donna, procede imperterrita, mi sfiora, per fortuna resto indenne. Ma già ho guadagnato qualche metro su quel percorso che sembra un sentiero di guerra. Chi si ferma è perduto. Un tizio accetta la mia sfida, ma poi ci ripensa e ferma l’auto a dieci centimetri dai miei piedi. Mi rivedo a Basilea, l’estate scorsa. Cito una città civile, come tante ce ne sono in Italia e in Europa. Appena posto il piede sulla striscia, lì, le auto, tutte, si fermavano a buona distanza. Un segnale di Il Comune dà uno schiaffo in faccia alla WIND ma riceve un “cazzotto” sul naso dal Tribunale Un fiume in piena. Ambrogio Bonaventura (foto), il battagliero consigliere comunale di Acireale, ha MAL D’ACI “sfornato” ultimamente due problematiche sulle quali, specie una, il comune avrà il suo bel da fare per risolverla. Scontato il fatto che nella seconda (in ordine di tempo) la Wind certamente sarà soccombente – la presunzione, accompagnata da arroganza, nel caso della compagnia telefonica, certamente non paga! nel caso, invece, dell’atto di precetto per l’edificio di via Bonaccorsi (caso in cui il comune dovrà pagare circa un milione di euro!!!), al momento di andare in stampa, non sappiamo ancora come andrà a finire. I tempi della giustizia, anche se lunghi e, alle volte, esasperanti, stavolta sono stati celeri ed incontrollati (o disattesi?) dai funzionari del Palazzo. Che il Comune dovrà pagare è certo...non si sa con quali soldi, ma dovrà pure pagare… Dappertutto LA RUBRICA DEL MICIO Giuseppe Tamo- Nuove ricerche sul pittore. 'E questo il tema della conferenza dibattito che è stata realizzata dalla Sede Acese di SiciliAntica, in collaborazione con l'Assessorato alle Attività Culturali di Acireale, nell'accogliente Sala stampa del Palazzetto dello Sport . Un pubblico attento, molto qualificato, ha accolto con simpatia ed interesse la conversazione del giovane e brillante ricercatore Antonio Mursia, sulle nuove ipotesi e ricerche effettuate con efficace sinergia logistica, da un gruppo di studiosi di diverse nazioni europee, di cui fa parte lo stesso Mursia e con cui ha collaborato anche la dott.ssa Chiara Allegra di Valverde. Le sorprendenti risultanze di tali ricerche sono confluite in un volumetto, distribuito al pubblico alla fine del dibattito che ha concluso l'incontro. La curiosità del pubblico è stata molto sollecitata dalle numerose testimonianze pittoriche di Tamo in Sicilia che fanno parte dell'area artistica lombardo-veneta del Settecento; ricordiamo tra quelle finora accertate : Adrano,feudo dei Ciancio dal 1700, 16 tele; a Naro, affreschi in varie chiese; a Biancavilla, affreschi in quasi tutte le chiese e nel Convento dei Francescani. Il mistero del luogo di nascita di Tamo non è ancora risolto, ma è chiaro che la sua pittura ha lasciato un forte segno e che egli è stato un importante testimone artistico di un nuovo stile nella Sicilia del Settecento. Al tavolo dei relatori si sono avvicendati il moderatore e coordinatore Luigi Benintende, pres. di SiciliAntica di Acireale, il ricercatore Antonio Mursia ed il dott. Vincenzo Petralia ,emerito e storico Bibliotecario presso la città di Biancavilla e attento osservatore del patrimonio artistico della sua terra. Calorosi applausi e consensi di stima e di approvazione per l'iniziativa hanno concluso la serata. Pinella Musumeci “cu si vardau si sarvau”. Cari a…mici miei, Tutti insieme appassionatamente ! e “cu si vardau si sarvau”. E se ci fosse scappato il morto? È la domanda ricorrente che tutti, sindaco in testa, si sono posti dopo avere visionato, con ritardo, colpevole ritardo, quello che poteva succedere e che Iddio non ha certamente voluto. Capomulini, una parte di esso, insomma, ha vissuto qualche ora che ha fatto temere ai residenti di trovarsi in una situazione di estremo pericolo. La colpa, le colpe? Viene facile prendersela con il sindaco o con chi è preposto a fare osservare le leggi… Le colpe, poiché di colpe si tratta, sono da ascrivere a quei delinquenti-incoscienti che scaricano sui torrenti, normalmente secchi ed asciutti, materiale da risulta o i risultati (scusate il bisticcio di parole) dei disboscamenti dei loro poderi. E’ conseguenza che, non appena cade giù qualche goccia di pioggia (è quella cadu- ta non è stata proprio una goccia!) il tappo di ostruzione provoca la logica esondazione dei torrenti che cercano “disperatamente” l’uscita per arrivare all’agognato mare. Si ritrovano sulla strada, è proprio il caso di dirlo, case e cose, uomini, auto ed animali, e tutto travolgono. Si richiede la “calamità naturale”…”calamità naturale” che ogni piccolo temporale che si abbatte sulla nostra zona, viene richiesta e…dichiarata (normalmente se chi la deve concedere è della stessa corrente politica…e non ci si dica che non è così). Alla prossima volta? Acireale non è nuova a fatti gravi come quelli accaduti l’altro giorno ed alcuni anni addietro (con qualche morto)…E se il depuratore di via Volano (in itinere) fosse stato costruito di già e funzionante? Non è il caso di (ri)cominciare a pensare una nuova dislocazione dello stesso? Lo sceicco Hamed Bin Ahmed Al Hamed Abdul ….o chi per lui, sa a cosa sta andando incontro investendo ne la Perla Jonica? Noi lo immaginiamo, non ne siamo certi, ma il famoso detto “cu si vardau, si sarvau”, crediamo sia molto pertinente ai fatti accaduti o che potrebbero, malauguratamente, accadere. Che buona creanza. Facevo cenno agli automobilisti come per ringraziarli della cortesia e leggevo nei loro occhi la risposta di un’eguale gentilezza, come a ricambiare la mia, quasi per dirmi che era loro dovere fermarsi, perché si deve fare così. Ad un diritto corrisponde un dovere. Ed io, seppure straniero, mi sentivo, per queste piccole cose, ben accolto in una città, dove era vissuto Erasmo da Rotterdam, Jacob Buckhardt, Franz Holbein, ed altri ancora. Il Reno placido ed immenso scorreva in lontananza. Lascio il ricordo di Basilea, e torno alle mie strisce. Devo tornare. Mi sta dinanzi un brutto ceffo, un giovinastro, come ce ne sono tantissimi, che imperversano sulle nostre strade. Mi disgusta il solo vederlo in faccia. Mi viene l’istinto di rimproverarlo: non si può ingaggiare una sfida di tal fatta con pedone! Non lo sai che noi abbiamo il diritto di passare e tu il dovere di fermarti? La sua faccia per una naturale metamorfosi acquista una fisionomia ancora più ripugnante; la tracotanza fisiognomica cala sulle forme di quest’uomo; risponde accelerando, il rumore del motore diventa fragoroso per me che lo sento girare vorticosamente alla distanza di qualche centimetro, e dinanzi al mio naturale timore di lasciarci la pelle, assieme alla mia cagnetta al guinzaglio, sospinge la macchina ancora più avanti di qualche centimetro per prendersi gioco di me e poi, con la mano, la destra, mentre l’altra continua a tenere bel saldo il volante, mi impone di sbrigarmi perché si sta infastidendo. Gli do del villano, gli dico che non è degno di vivere ad Acireale, e mi avvio disgustato per la mia strada, contento, almeno per ora, di aver salvato la vita. Ma poi rifletto. Sono io, siamo noi, ad essere indegni di vivere qui. La città non è più nostra. È loro. Di questi giovinastri irriverenti e sprezzanti, che credono di essere semidei perché guidano auto che sembrano, e sono, enormi macchine da guerre, improprie per una città, e posteggiandole dovunque, dove credono e vogliono. Siamo ridotti ad una minoranza gli abitanti che rispettano le regole del buon vivere cittadino. La maggioranza è tracotante, egoista, sfacciata: maleducata. Non sono soltanto giovani, ma donne, uomini, perfino vecchi. La sfida è dunque tra i cittadini corretti ed educati e quelli maleducati. Tra acesi, gli educati, e iacitani, i maleducati. Che sono la maggioranza. La città ci sta diventando sempre più estranea. Non è più la nostra casa. Percorriamo le vie cittadine con terrore e tremore per l’assenza di controlli da parte delle forze dell’ordine (ma dove stanno?) e perché ad ogni passo che facciamo constatiamo un degrado invadente ed inarrestabile. I barbari sono cresciuti dentro le mura cittadine. Non c’è stata un’invasione, ma un’implosione barbarica. E i barbari generano barbari, eleggono barbari, in una catena continua di malcostume cittadino. Che fare? Una cosa è certa: arrendersi mai. Alfonso Sciacca Iddio ci protegga. Così chiude l’editoriale del nostro Direttore nella prima pagina di questo giornale. E che Iddio ci dovrà proteggere, è quasi un’intimazione irriverente, quella che sottoscriviamo pienamente. La “convention”, è proprio il caso di chiamarla così, organizzata da Gianluca Cannavò con l’avallo dichiarato di Castiglione, Pogliese e Catanoso, il quadrunvirato del PdL, ha registrato, ma non c’era da dubitarne, una grande partecipazione di amici e simpatizzanti nell’angusta saletta dell’Orizzonte, complice anche il lancio di un periodico (del partito – “L’impegno continua”) e del tesseramento per fare una specie di conta delle forze a disposizione. Le solite “chiacchiere”, con Gianluca Cannavò e la sua attività (passata e futura) in primo piano con i prestigiosi “cortigiani” a fare, nell’occasione, da semplice comparse. Tra musiche ad alto volume (!) e slogan che una voce ripeteva fino all’inverosimile, Gianluca Cannavò, evidentemente emozionato, ha parlato con la solita verve, spesso applaudito. Cosa dire? Si è trattato di una investitura per le prossime (quasi certe) elezioni regionali…ma Ascenzio Maesano (presente in sala) cosa ne pensa? E il sindaco Garozzo, grande assente, perché non era della partita?( si è saputo che era andato in “gita” con il vescovo ad Alcamo. Le malelingue cominciavano a parlare di screzi o, peggio, di guerra? L’unica certezza: la candidatura di Basilio Catanoso a sindaco della Città, candidatura più volte dichiarata in varie interviste e che ha avuto il suo placet sul foglio (nuovo) distribuito in sala (nel caso di dimissioni di Garozzo che opterebbe per le regionali o per le ormai certe nazionali, così come si vocifera nell’enturage del senatore Firrarello. ). Crediamo di trovarci già in campagna elettorale anche se, ufficialmente, mancano pochi o tanti mesi …La “Nuova destra” (ma ce n’era bisogno) scende in campo con Nino Nicotra e certamente l’ex sindaco dirà la sua visto il consenso che ha avuto e che è stato riscontrato nell’ ultima “uscita”, mentre Forza del Sud (di Gianfranco Miccichè) porterà nell’agorà delle elezioni l’ottimo lavoro svolto dall’ex ass.alla Cultura provinciale ed ex vice presidente Nello Catalano ( e Giuseppe Torrisi che ne pensa?). Cosa resta? L’MpA di D’Agostino che, non volendo abbandonare personalmente Sala d’Ercole, porgerà sul piatto del Palazzo il suo Salvo Nicotra e la “band” di giovani che stanno facendo un ottimo lavoro ai fianchi. Certo che altre soluzioni e/o personaggi verranno fuori….ma queste chiacchiere da bar, per ora, sono quello che ho da miagolarvi. Chi vivrà vedrà. Miao. AKIS Sabato 12 Novembre 2011 Il vice console sardo di Marsala Sebastiano Lipari e lo sbarco dei Mille Nelle pubblicazioni del 150° dell’Unità d’Italia non si è dato lo spazio informativo dovuto alla figura del vice console sardo a Marsala comm. Sebastiano Lipari. Vogliamo rimediare soffermandoci su un fatto rivelatosi cruciale per il successo dello sbarco dei Mille dell’ 11 maggio 1860. Soltanto Nino Russo Ravalli nel 1932, Salvatore Ierardi nel 2002 e Natale Musarra (trascrizione dei documenti d’archivio nel 2010) si sono occupati nei loro scritti delle circostanze che determinarono la presenza nel porto di Marsala, all’arrivo di Garibaldi e dei suoi Mille, delle navi da guerra inglesi “Argus” con sei cannoni comandata dal capitano Ingham, e “Intrepid”, pure con sei cannoni, comandata dal capitano Marryat. Ambedue i “legni” avevano il compito di proteggere S. Maestà Britannica. Dopo i moti di Palermo dell’aprile 1860 soffocati nel sangue, il generale Marchese Letizia, comandante delle forze borboniche, soddisfatto per l’esito della repressione, recatosi a Marsala nella residenza del sindaco del tempo Giulio Anca Omodei, riunì alla sua presenza, con apposito invito, l’intero corpo consolare di stanza a Marsala e chiese cortesemente a tutti i vice consoli di deporre le armi. Il vice console sardo Sebastiano Lipari, temendo un’imboscata essendosi compromesso per i moti insurrezionali della Settimana Santa a Palermo, si presentò al generale Letizia in tenuta di servizio con l’uniforme del consolato sardo. Quando il generale dichiarò che “tutti i consoli avevano ottemperato ai suoi ordini” , il Lipari fece notare che c’erano state delle eccezioni in quanto il Console Britannico non era presente, mentre era stato obbligato “con massimo rigore” uno stato minore, quale quello sardo, a consegnare le armi. E aggiunse: “Mio malgrado, io sarò obbligato a darne conoscenza, con la mia qualità di Console di S.M. il Re di Sardegna, al R. Governo che ho l’onore di rappresentare”. Il generale Letizia accusò il colpo e ingiunse al suo aiutante in campo di recarsi dal console inglese e di farlo venire immediatamente mentre chiese ai presenti di restare in attesa perché il governo borbonico non voleva fare alcuna eccezione. Ritornato l’aiutante in campo, riferì che il console non poteva venire subito in quanto “doveva farsi la barba, ma che pure sarebbe venuto nel corso della giornata”. Letizia reagì malamente, abituato com’era a vedere rispettati i suoi ordini, e mandò a dire che se non si fosse presentato immediatamente l’avrebbe fatto prelevare dai suoi soldati. A quel punto il console inglese Riccardo Cossins si presentò e di fronte all’ingiunzione di deporre le armi, si rifiutò. Letizia lo minacciò di fucilazione e Cossins dichiarò: “Badate a quello che dite. Fucilatemi pure, ma sappiate che nel fucilare me, voi e il vostro governo fucilerete la Regina d’Inghilterra! Per intanto io non posso e non voglio consegnarvi le armi, a meno che non porrete un cordone militare attorno agli stabilimenti dei vini, e ciò a garanzia e tutela dei non pochi milioni di lire sterline che formano la proprietà dei sudditi inglesi” e aggiunse che avrebbe ritenuto lo stesso generale e il governo borbonico responsabili di tutti i danni che i sudditi inglesi avrebbero riportato. Letizia replicò che se non fossero state consegnate le armi, egli avrebbe spedito un battaglione di soldati per prendersele. Il “colloquio” finì lì. Sciolta l’adunanza, Letizia effettuò delle perquisizioni negli stabilimenti inglesi e fece portar via tutte le armi che furono rintracciate. Ma il console Cossins inviò subito un preciso rapporto su quanto accaduto al Governatore di Malta chiedendo l’invio di una nave da guerra inglese per ottenere soddisfazione dal generale Letizia e proteggere i soldati britannici di stanza a Marsala. Dopo tre giorni arrivarono da Malta l’”Argus” e l’”Intrepid”. Il generale Letizia ne era all’oscuro e, una volta effettuato il disarmo, si era allontanato alla volta dell’interno dell’isola con una colonna mobile di ben settecento uomini. Proprio in quei giorni giunsero nel porto di Marsala i due piroscafi “Piemonte” e Lombardo”, una fortunatissima coincidenza che favorì lo sbarco dei garibaldini. Tutto questo si può far risalire alla “mossa” del vice console sardo Lipari, che, come si legge in un suo manoscritto, “con il proponimento di creare gravi difficoltà al governo borbonico, ponendolo in aperta rottura col rappresentante di una grande potenza che sa farsi rispettare, il mio scopo venne pienamente raggiunto, e l’esito felicissimo che ne seguì, coronò completamente i miei disegni”. Giovanni Vecchio Intervista all’assessore Salvo Licciardello Alla provincia regionale di Catania arriva un nuovo assessore, il dott. Salvo Licciardello, acese e, soprattutto, conosciuto dagli acesi come assessore per quasi due legislature. - Dott. Licciardello, nonostante la sua giovane età ha molti anni di esperienza nella politica locale, le è servita arrivato in Provincia? Si, l’esperienza è servita eccome! A fare l’assessore in un comune ci si sente addosso il peso e la responsabilità dell’ente locale che ti è vicino, ti occupi dei servizi per i cittadini che incontri tutti i giorni, della cosa pubblica. Fare politica in comune è una sensazione più forte perché più a portata di mano del cittadino. Una città, Acireale, di notevoli dimensioni, composta da numerose frazioni, che è stata per me una grande palestra politica e per l’attività amministrativa. L’esperienza è servita in provincia, in un contesto più grande che comprende 58 comuni. - Come nasce la sua passione per la politica? Diciamo che crescendo la passione me la sono ritrovata nell’essenza del mio essere, nel DNA, capii la passione perché provavo gioia a contribuire al miglioramento della città in cui vivevo. Tutto cominciò quando alunno della scuola media, frequentavo la succursale dell’allora M. La Spina, ed erano molte le cose che noi chiedevamo di avere, la palestra, una sala riunioni… Mi ricordo che io sentivo più forte il bisogno di impegnarmi, tanto che gli altri cominciarono a chiedermi di rappresentarli. Alle scuole superiori venni eletto prima rappresentante di classe e poi d’istituto. Mi è piaciuto rappresentare gli altri, la collettività, le loro esigenze e i loro diritti. Lo stesso è accaduto nella città con il mondo dell’associazionismo e dei partiti politici. Poi la prima candidatura e l’elezione. - Qual è il suo lavoro? Sono laureato in scienze dell’amministrazione, sono un consulente d’azienda, ho lavorato con privati e ho in mente di avere una mia azienda, anche quarant’anni! - Come riesce a conciliare i suoi impegni? Mi impegno sempre a formulare una buona gestione del tempo, programmo i miei impegni per riuscire a fare un po’ di tutto, oltre il lavoro, infatti, ci sono anche le passioni, ho una propensione per le sfide, per lo sport. Amo la corsa, scoperta in età avanzata, partecipo anche alle gare: il 3 aprile 2011 ho partecipato alla mezza maratona di Messina. Pratico anche l’escursionismo, sport che esercito da solo o con altri. Queste attività accrescono in me la passione per le sfide, per ottenere il massimo per l’impegno. - La famiglia? La famiglia occupa per me un posto particolarmente importante. Mi impegno sempre a riservare ad essa, in modo serio, il fine settimana. Sento, comunque, forte il valore e l’importanza che la famiglia ha nell’uomo. Una persona determinata l’assessore Licciardello, alla quale auguriamo di continuare il suo lavoro in provincia con lo stesso entusiasmo e impegno che noi acesi gli riconosciamo. Mariella Di Mauro “Per il gusto di apprendere” Nella sala Cristoforo Cosentini dell’Accademia Zelantea, di fronte ad un folto pubblico qualificato e attento, è stato presentato il volume “Per il gusto di apprendere. La didattica come risorsa contro il disagio”, edito da Franco Angeli, che è il frutto di un corso triennale di formazione per i docenti, promosso dall’ EAS (Ente Attività Sociali) di Acireale tramite il proprio Centro di Cultura per lo Sviluppo che fa parte dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. La presentazione è stata affidata al prof. Santo Di Nuovo, ordinario di Psicologia nell’Università di Catania e presidente della Struttura didattica di Psicologia. Il presidente dell’Accademia dr. Giuseppe Contarino nella sua introduzione ha richiamato la tematica del disagio giovanile nell’attuale momento storico e si è soffermato sull’EAS, che oltre 60 anni svolge una qualificata opera formativa per docenti, operatori socio-educativi e socio-culturali e per assistenti sociali ed ha presentato il relatore. La direttrice del Centro dott.ssa Grazia Brex ha richiamato il corso di formazione sul disagio, che negli anni scorsi ha visto la partecipazione di docenti del Licei classico, scientifico e socio-psico-pedagogico di Acireale nonché del Liceo scientifico di Giarre. L’attività formativa era stata svolta con l’apporto scientifico dell’Università Cattolica, in particolare della prof.ssa Renata Viganò, professore ordinario di Pedagogia sperimentale, e altri docenti, ricercatori e dirigenti scolastici, ed ha consentito di sviluppare un ricco percorso teorico-pratico tramite relazioni, laboratori di gruppo e tesine. Il volume raccoglie il meglio di questa esperienza ed è integrato con apporti teorici molto pregevoli. La seconda parte dell’incontro è stata presieduta e coordinata dal dott. Franco Brambilla, responsabile della Formazione Permanente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, delegato dalla prof.ssa Viganò, della quale ha letto un messaggio rivolto all’ente organizzatore e al pubblico intervenuto. Il prof. Di Nuovo nella sua relazione generale ha puntato l’attenzione sul disagio giovanile, sulla difficoltà ad operare un vero orientamento di vita e sul contesto sociale entro cui oggi la scuola fatica non poco a svolgere la sua funzione istituzionale. L’intervento successivo dello psicopedagogista prof. Giovanni Vecchio, già dirigente scolastico del Liceo Scientifico “Archimede” di Acireale, che aveva aderito al percorso formativo dell’EAS, è entrato più nello specifico delle tematiche affrontate nel volume e ha concentrato l’attenzione particolarmente sulla riflessività nella professionalità educativa, nella quale ogni docente può “ritrovare” la propria identità orientandola sempre più verso la progettualità. Di fronte alle situazioni complesse l’insegnante - ha continuato il prof. Vecchio - è chiamato ad essere un ricercatore attento al caso unico, senza trascurare un’analisi approfondita del contesto. Si è poi soffermato sullo stravolgimento dei paradigmi della valutazione intervenuto negli ultimi anni nella scuola, che mettono ormai al primo posto gli standard di apprendimento e i dati quantitativi, che hanno portato al passaggio da una scuola “dello star bene insieme” ad una più pragmatica nella quale si afferma che “a scuola si sta per imparare”. La difficile sintesi del qualitativo con il quantitativo è stata oggetto dell’ultima parte dell’esposizione dei contenuti del volume. Tra gli altri interventi, da segnalare quello della dott.ssa Maria Pia Fontana, una dei tutor del corso di formazione, che ha messo in rilievo la metodologia messa in atto e il suo valore formativo, e del prof. Alfio Mazzaglia, già dirigente scolastico dell’Istituto “Regina Elena, il quale ha messo in rilievo le difficoltà sempre più gravi che la scuola deve affrontare di fronte all’avanzata di altre forme di comunicazione e la scarsa collaborazione delle famiglie per affrontare insieme lo sforzo educativo comune. Nhora Caggegi Ciminiere, militari Eurofor in visita al Museo dello sbarco I militari Eurofor sono giunti in Sicilia e, oltre a visitare Troina, hanno fatto tappa al Museo dello sbarco, alle Ciminiere. Ad accoglierli, l’assessore provinciale Salvo Licciardello, in rappresentanza del presidente Castiglione, assente per motivi istituzionali. L’assessore ha dato il benvenuto al maggiore generale Josè Alberto Martins Ferreira, massimo grado di Eurofor, il cui Stato maggiore è di stanza a Firenze. Il colonnello Francesco Polizzi ed altri militari dell’esercito italiano hanno accompagnato la delegazione Eurofor. LA LIBRERIA DI AKIS Presentazione dell’ultimo libro di Armando Spataro “ Ne valeva la pena”. Storie di terrorismo e mafie, di segreti di stato e di giustizia offesa“ che vede in sala la presenza dell’autore, di due relatori di livello: l’avv. Enzo Mellia e il dott. A. Costanzo della procura generale di Catania e di molti spettatori richiamati dalla fama del magistrato scrittore e dall’enorme eco sollevato da questa pubblicazione che ha suscitato discussioni e polemiche senza fine. Armando Spataro è uno dei magistrati, oggi, più conosciuti nel nostro paese, procuratore aggiunto a Milano ha fatto parte, nominato da Saverio Borrelli, del pool di ”Mani Pulite”. In magistratura dal 1975 ha svolto tutta la sua carriera a Milano, coordinatore del gruppo specializzato nella lotta al terrorismo, ex segretario del Movimento della Giustizia, membro dal 1998 del CSM, si è occupato a lungo del terrorismo delle brigate rosse e di quello internazionale del fondamentalismo islamico, si è interessato anche di mafia di ‘ndrangheta dando vita ad inchieste, su questi vari fronti, di grande delicatezza e importanza. Personaggio schietto, dalle battute taglienti e dall’assoluta linearità ha fatto della coerenza la bandiera del suo lavoro e della sua vita dimostrando, nonostante le situazioni controverse in cui si è imbattuto, un’indipendenza di giudizio, virtù rara nel nostro paese,veramente straordinaria. E’ stato spesso nell’occhio del ciclone per la rilevanza dell’indagine affidatagli nel corso di trent’anni e più di inchieste, esercitando il difficile mestiere del giudice da personaggio scomodo e senza timori riverenziali. In questa sua autobiografia condotta sul filo del ricordo di buona parte della propria vita, ripercorre momenti cruciali della storia del nostro paese, un’Italia dalle troppe parole e dai troppi segreti, dove parla di noi spesso spacconi e intransigenti o smemorati e indulgenti. Nel suo racconto, non si limita al suo lavoro di magistrato fatto solo di sentenze, catture e pandette, ma volge il suo sguardo pietoso al nostro paese, cercando di coglierne le inquietudini e le speranze, le utopie e le disillusioni, il tutto vissuto con una disperata normalità sorretta da chi è guidato solo dal senso del dovere e di responsabilità. Negli anni di piombo, quando tanti pensavano che dietro il lavoro dei giudici ci fosse un giudizio precostituito o l’autoritarismo di uno stato conservatore e reazionario A. Spataro ha considerato la Costituzione come la linfa vitale della vita democratica del nostro paese, la guida sicura a cui bisogna ispirarsi sempre tutti: cittadini, burocrati, giudici e politici. Per questo, né il trascorrere degli anni, né il mutamento delle situazioni lo fanno desistere nel giudicare la nostra costituzione come la stella polare della vita nostra civile, senza la quale ci sarebbe la fine della democrazia, per questo cerca di difenderla oggi dalle leggi “ad personam” e dalle ultime controriforme, che tra silenzi imprevedibili, potrebbero devastare il nostro sistema giudiziario. La perdita di un amico carissimo, come quella di Guido Galli, assassinato mentre andava alla facoltà di legge per fare la sua lezione e l’assassino di Walter Tobagi non sono in questa autobiografia delle pagine di cronaca nera, ma una memoria viva e palpitante raccontata con pathos, specialmente quando descrive la sua corsa per percorrere la strada che lo separava dal punto in cui giaceva Guido in una pozza di sangue con il codice ancora vicino alla sua mano. Queste morti le possiamo attribuire a quella temperie tipica degli anni di piombo, anni strani, confusi paradossali, che vedono Spataro accusato dalla stampa della sinistra radicale o rivoluzionaria di essere “ il deus ex machina” di tutte le inchieste sul terrorismo rosso, il nemico da combattere. Uno dei fili conduttori del libro sono le varie inchieste che conduce da quelle sul terrorismo e sulla criminalità organizzata a quelle sul rapimento da parte dei servizi americani e italiani di Abu Omar, sequestrato e poi torturato che lo vedono sempre un giudice intransigente che vuole solo applicare la legge e i suoi principi e che cerca di difendere a tutti i costi quel equilibrio tra i poteri che è alla base della democrazia. Il libro di A. Spataro ”Ne valeva la pena” si presta a diverse chiavi di lettura da quella letteraria a quella storica,civile, pedagogica e anche politica, qualità che lo arricchiscono e che lo rendono affascinante. Il suo titolo è una scelta precisa, non è una domanda ma una perentoria affermazione., cosa che pochi in questo nostro paese, che da qualche tempo sembra solo apprezzare la fatuità,il pressappochismo la furberia, possono dire. Questo e altro è stato ripreso, anche per merito degli altri due relatori, il giudice A. Costanzo e Enzo Mellia, durante la conferenza che il pubblico ha seguito con attenzione e interesse. Costanzo ha cercato, il più possibile di legare il suo intervento a temi di attualità insistendo che le leggi dello stato non devono consentire disparità di trattamento e che il principio di uguaglianza è il fondamento di uno stato di diritto. Particolarmente vivace, poi, per la sua impostazione problematica e provocatoria, è stata la relazione del Mellia che fra letteratura, diritto e filosofia è andato al cuore di diversi questioni, analizzando non solo alcune fattispecie specifiche del processo penale ma anche la crisi della giustizia nel nostro paese e la necessità di una riforma dell’ordine giudiziario evidenziando le sue riserve e il suo disincanto per il presente e il futuro della giustizia nel nostro paese. Il “clou” della serata è stato l’intervento di chiusura dell’autore che ha confermato anche su questo terreno di essere una persona sui generis per il modo diretto ed esplicito di porgersi, per la vivacità e la brillantezza con cui ha esposto le sue idee e per la brillantezza che ha dimostrato durante il dibattito che hanno affascinato i presenti dando vita ad una serata che, per tanti, è stata una vera emozione. Filippo Laganà La cittadina di Viagrande ha intitolato il proprio parco comunale allo scrittore, poeta, commediografo e giornalista Antonio Aniante, nato a Viagrande il 2 gennaio 1900 e morto a Latte (Francia) nel 1983, dove tutt'ora riposa. La giunta comunale e la cittadinanza tutta hanno voluto tributare al loro illustre concittadino questo evento per onorarlo e rendere il dovuto omaggio ad un uomo che tanto ha lasciato di bello alla letteratura italiana. Sono intervenuti alla cerimonia Nino Cucinotta, Presidente della Pro Loco, Giuseppe Di Mauro, Coordinatore del Cenacolo culturale Antonio Aniante, l'assessore alla Cultura Santo Rapisarda e il Sindaco Vera Cavallaro che ha scoperto una lapide dedicata appunto ad Antonio Aniante. La manifestazione ha registrato una folta partecipazione di cittadini. 347 1433135 [email protected] 4 AKIS Sabato 12 Novembre 2011 VI° CONVEGNO REGIONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE “CITTA’ DI ACIREALE” L’approfondimento delle conoscenze tecniche legate all’esperienza quotidiana unita alla necessità di migliorare la professionalità di un ruolo fondamentale all’interno della comunità al centro del 6° Convegno Regionale del Corpo della Polizia Municipale che ha chiuso i battenti alcuni giorni fa e che, nonostante le oggettive difficoltà organizzative legate al radicale ridimensionamento delle risorse economiche disponibili, ha suscitato ampi consensi tra i partecipanti, provenienti da ben 110 diversi corpi di Polizia municipali. La notevole esperienza dei relatori presenti all’assise nonché l’indiscusso interesse degli argomenti trattati hanno, poi, conferito alla manifestazione un livello di assoluto prestigio, confermatosi tale anche nell’obiettivo pregnante verso cui l’evento si è indirizzato: l’approfondimento dell’aspetto tecnico-formativo. Al centro delle relazioni della tre giorni interessanti argomenti tra i quali gli effetti del federalismo e dell’autonomismo sui sistemi economici nella gestione degli enti locali (tra cui i Corpi di Polizia Municipali) e l’incidenza dei fenomeni riconducibili all’inciviltà diffusa ed al disagio sociale sulla qualità della vita urbana. Un focus è stato rivolto anche alle tematiche connesse all’attività di Polizia Amministrativa della P.M. con riferimento alla sicurezza urbana e alle nuove metodologie per la sicurezza stradale in ambito urbano. Da rilevare, la presenza, durante i lavori del convegno, di dirigenti della polizia municipale di diversi comuni d’Italia che hanno intrattenuto i presenti con apprezzate relazioni sulle molteplici mansioni ricoperte dal Corpo, ovvero polizia annonaria, polizia giudiziaria, sezione infortunistica stradale e repressione dei fenomeni riguardanti l’abusivismo edilizio. Soddisfatto per l’esito ampiamente positivo dei lavori il Comandante della Polizia Municipale di Acireale, dott. Alfio Licciardello che, in qualità di coordinatore della manifestazione, nonché di consigliere nazionale dell’ANCUPM, ha espresso un doveroso ringraziamento nei confronti di tutti gli intervenuti, confrontatisi, attraverso la massiccia partecipazione, con il profondo desiderio e la sentita necessità di una formazione continua necessaria ad affrontare le sempre crescenti problematiche sottoposte quotidianamente dai cittadini e dalle istituzioni al Corpo della Polizia Municipale. Riccardo Anastasi Foto Fabio Consoli FESTA D’AUTUNNO 2011 Arrivano i colori dell’autunno ed il suo carico di odori, sapori ed emozioni. A dare il benvenuto alla nuova stagione i bambini della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Paolo Vasta” di Acireale che, nell’ambito del Progetto “Vivi la Scuola”, hanno dato vita, lo scorso 25 Ottobre, alla tradizionale festa “Sapori d’Autunno: gustando le sue tradizioni ed i suoi sapori”. La manifestazione, svoltasi nel cortile dell’edificio che ospita il “Plesso Carmine” ha registrato, nonostante le incerte condizioni meteo, l’entusiastica partecipazione di alunni, insegnanti e genitori, cimentatisi, ogni anno, nella realizzazione degli stand con i prodotti tipici d’autunno, frutta fresca e secca, castagne, salsiccia arrosto e tanti buonissimi dolci preparati con cura da tutte le mamme. Un occasione utile, come affermato dalla neo-dirigente scolastica, prof.ssa Maria Novelli, per la socializzazione dei bambini attraverso giochi, canti e balli della tradizione siciliana. Riccardo Anastasi BUON LAVORO AL NEO ASSESSORE E VICESINDACO, MARIO PAVONE Rianimare le attività commerciali cittadine con accorgimenti misurati all’eccezionale momento di crisi che la comunità vive, proporre idee equilibrate per investire sui settori produttivi locali, valorizzandone, al contempo, punti chiave come artigianato e turismo, riportare il commercio di qualità nel cuore pulsante della Città, qual è il centro storico. Non si tira di certo indietro il nuovo reggente dell’Assessorato allo Sviluppo Economico, subentrato da qualche giorno al suo predecessore e riferimento politico, l’on. Pippo Basile, Mario Pavone che ha ricevuto “in dono” anche delicatissime deleghe come “Politiche Finanziarie e di Bilancio, Patrimonio, Trasporti e Risorse Comunitarie”. Lo abbiamo incontrato, il neo amministratore, di professione ricercatore universitario nel settore informatico, che nonostante la giovane età può vantare già ben undici anni di esperienza politica avendo ricoperto il ruolo di consigliere comunale negli scranni del Palazzo di Città. Dalle sue parole, pacate e ponderate, traspare il suo senso di grande gratificazione per la prestigiosa nomina ricevuta (ricoprirà anche il ruolo di vicesindaco), mista all’entusiasmo di chi è chiamato a ricoprire un ruolo assai importante nella vita amministrativa di una realtà decisamente complessa come quella acese. Una nomina, se vogliamo, foriera di nuovi stimoli positivi e figlia della lealtà e correttezza politica dimostrate alacremente negli anni trascorsi tra i banchi consiliari; nelle sue prime dichiarazioni la volontà ferma “…di spendersi per il bene della Città, cercando fin da subito un connubio ideale per riportare sulla retta via il mondo della produttività locale, per tanti anni gravata dal peso di continue restrizioni, nel rispetto delle seppur esigue somme a disposizione delle casse comunali”. Il suo motto è “…cercare di offrire , nel rispetto dei ruoli, un aiuto concreto a tutte le categorie produttive che possa rappresentare un ideale gancio per artigiani, commercianti ed operatori del settore turistico, chiamati ad alleviare la “sofferenza” di un settore in crisi”. A questo si aggiunge la speranza, mai sopita, di trovare “…un punto di incontro, non solo tra domanda ed offerta di professionisti del commercio ed amministrazione, ma anche tra la realtà di una comunità “assonnecchiata” ed offuscata dal ricordo di una passata floridezza economica ( derivante, a suo tempo, dai successi nel campo del commercio degli agrumi, o nel campo delle cure termali, per citare qualche esempio) e le attuali esigenze (sfide) economiche e patrimoniali della Città.” Traducendo, nessuno si aspetti la “manna” dal Cielo, ma lavoriamo sodo in sinergia, proponendo idee, fornendo ognuno il proprio contributo e giocando, soprattutto, ognuno la sua parte senza tirarsi indietro per scommettersi sul rilancio economico di Acireale. Buon Lavoro, Professor Pavone! Riccardo Anastasi In occasione del 50° anniversario della morte del M.llo Salvatore Basile, deceduto in servizio e per causa di servizio il 28 ottobre 1961, una S. Messa è stata celebrata dal Cappellano del Corpo di P.M. Don Gugliemo Giombanco presso la Basilica dei SS. Pietro e Paolo in Acireale. Erano presenti la vedova e i figli nonché la autorità cittadine e gli amministratori di oggi (Sindaco avv. Nino Garozzo, Presidente del Consiglio avv. Pietro Filetti, il vice sindaco prof. Mario Pavone, l’ assessore alla P.M. rag. Antonino Sorace) e di ieri (sen. Nicola Grassi Bertazzi, all’epoca assessore, dott. Pietro Nicolosi, vicesindaco, on. Paolo Tringali, consigliere comunale) nonché una rappresentanza del Corpo di Polizia Municipale di Acireale. Il M.llo Basile interveniva per domare un violentissimo incendio che il 28 ottobre 1961 si era sviluppato in una fabbrica di rigenerazione pneumatici e lo stesso, subito dopo l’abbattimento della porta d’ingresso della fabbrica e l’attività di soccorso, veniva colto da improvviso malore perché provato dallo sforzo di limitare i danni dell’incendio. Nonostante i premurosi soccorsi, decedeva nella nottata senza riprendere conoscenza. ph Fabio Consoli PROGETTO “ORIENTALFUTURO” 2011/2012 Un progetto rivolto ad insegnanti, genitori ed alunni delle quinte classi delle scuole secondarie di II° grado teso al superamento dell’approccio frammentario ed occasionale dell’orientamento formativo, inteso questo come elemento essenziale del processo educativo. “Orientalfuturo” è il tema del nuovo percorso sviluppato da “Enti in Rete”, la rete interistituzionale che vuole implementare la cultura dell’orientamento nel territorio, promossa dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Città di Acireale, con la sinergica collaborazione del Servizio di Psicologia Scolastica. Nel calendario degli incontri concertati con il Centro Orientamento e Formazione dell’Università di Catania e con tutti gli enti aderenti al partenariato, da segnalare il seminario di aggiornamento svoltosi lo scorso 25 Ottobre con l’intervento del prof. Giuseppe Cozzo, delegato del Magnifico Rettore dell’Ateneo catanese alla Didattica, che ha relazionato su interessanti tematiche connesse al filone principale del progetto, quali il Decreto Ministeriale n.207/04 e gli ordinamenti didattici del sistema universitario italiano, l’articolazione del manifesto degli studi ed i criteri di accesso, con la regolamentazione del concorso di ammissione, ai corsi di laurea triennale e magistrale a ciclo unico. Riccardo Anastasi Stiamo ricevendo decine di segnalazioni dai nostri lettori, e grazie a loro, abbiamo deciso di incontrare e “gustare” le migliori attività in tutto il Territorio delle Aci. Se anche tu vuoi consigliare alla nostra redazione un buon ristorante, un hotel accogliente, una gastronomia o un produttore di cui hai ben “appetito” le specialità del Made in Sicily invia una e.mail a: [email protected] o telefonaci 347 5382517 : Noi, anonimamente , ci attiveremo per valutarne le caratteristiche! Manuel, il bellissimo bambino di Sara e Maurizio ha vissuto la sua prima festa con l’imposizione del Battesimo che si è tenuto nella chiesa di Lavinaio. Il piccolo, poi, ha ricevuto i suoi tanti ospiti, in un ristorante di Viagrande dove, tra una squisita portata e tanta musica ha regalato ai suoi genitori, ai nonni, agli zii e ai tanti intervenuti parecchi sorrisi con qualche interferenza di …pianto. Per questa prima “selezione” ci siamo recati all’Area Ristoro “le3voglie” di via Sclafani 40, ad Acireale. Il locale, molto elegante, si compone di un’area Caffè, di una Pizzeria “pummarola’n coppa” aperta pranzo e cena, di un angolo Gelateria e di un raffinato Ristorante “salamarigghiu”. Optato per il ristorante siamo accolti (io e mia moglie) da un signore (che abbiamo poi appurato si trattava del gestore – l’abbigliamento non lo faceva apparire tale!) il quale ci mette a disposizione un buon tavolo, e dopo avere preso le ordinazioni ci fa pervenire dai camerieri della sala (ottime ed eleganti le divise) i beveraggi e le pietanze. Tutto ottimo, servito ben caldo ed abbondante (non si riesce a mangiare tutto, anche perché i classici antipasti di pesce sono tanti e i due “assaggini” di pasta, previsti nel menù fisso, sono due autentici piatti!). Notiamo la mancanza del classico Vino locale (sei costretto ad ordinare il calice, più volte!). Per il resto tutto ottimo. Il conto, del quale potevi fartene un’idea in quanto tutto era segnato nell’elegante menù che ti invita a scegliere, non comporta alcuna sorpresa. Mangi bene, paghi quello che è giusto e non subisci alcuna sorpresa… e di questi tempi basta e avanza. Ci ritorneremo anche per gustare la pizza che ci hanno fatto assaggiare non appena seduti, prima dell’ordinazione. Buona, certamente buona. Voto complessivo: 7 AKIS Sabato 12 Novembre 2011 Serra Club : cambio al vertice dirigenziale Passaggio delle consegne al Serra Club con una cerimonia che ha registrato la presenza dei due Vescovi Mons.Pio Vigo e Mons Antonino Raspanti . L'avv.Rosario Leonardi, nel corso del suo commiato, ha evidenziato il percorso della sua presidenza e tutte le attività sociali curate dal Club. Leonardi ha inoltre, salutato i due Vescovi presenti alla serata confe- rendo a Mons. Pio Vittorio Vigo la carica di socio onorario. Il nuovo presidente dott. Mario Di Bella nel ringraziare i presenti per la carica ricevuta, ha salutato i due vescovi, le autorità e l'avv.Rosario Leonardi per l'impegno profuso nel corso del suo mandato. Alla fine, chiusura con un concerto che ha visto l'esibizione di Vera Pulvirenti , Simona Postiglione, Alessandra Platania, Valentina Spoto, Caterina Longhitano, Rosanna Lionti, Maria Motta. Il 19 Ottobre scorso si è laureata in Ingegneria E d i l e Architettura, p r e s s o l’Università degli Studi di Catania, la Dott.ssa Eleonora Russo, Vice-presidente dell’Associazione Terre di Aci, discutendo brillantemente la tesi:” Il Museo della Fabbrica Sardella ad Acireale. La sicurezza nelle attività di posa e manutenzione di pannelli solari cilindrici in CIGS”, relatore il Prof. Ing. Aurelio Auteri. Come è noto, la Fabbrica dei Fratelli Sardella di Acireale, nata nel lontano 1878, fu la prima in Italia nella produzione di mobili in legno curvato. Alla neo Dottoressa giungano, da parte dell’Associazione e dei familiari, i più fervidi auguri di una brillante carriera. Che famiglia, la famiglia Crispella! Singolare, fuori del comune, non è una famiglia qualsiasi, ma una vera e propria impresa (a conduzione familiare, s’intende) che per sbarcare il lunario fa di tutto: stampa e spaccia banconote false, comunica in codice segreto, fa la spia e organizza intrighi internazionali, intrattiene rapporti con i cinesi e, addirittura, si fa in quattro per scongiurare lo scoppio di un conflitto atomico. Ce n’è per tutti i gusti! Peccato (o meno male) che quasi niente di tutto ciò le riesce alla perfezione! A questa girandola di avventure, in un precario equilibrio, fanno da contorno una vicina dai sogni paranoici, una signora fissata con la tintarella, un marito geloso e neurolabile, un brigadiere in un orologio a cucù...Però, che famiglia, la famiglia Crispella! Domenico Platania Teatro “Turi Ferro” – Acireale - 12 novembre 2011 – ore 17,30 – 21,00 ‘U Tuppetturu Per intanto i mezzi sono due: uno mobile (quello con le ruote!) ed uno fisso (quello senza ruote sistemato in pianta stabile nel nuovo sito – tanto, ormai, resterà per sempre in quel posto!). Il sindaco ed il comandante ne sono a conoscenza? E l’assessore? Ed i consiglieri ? Noi la nostra parte l’abbiamo fatta…adesso tocca ad altri. Il cittadino a spasso 5 Gli “AMARCORD” di Pino Corazzato L’Acireale nel cuore: viaggio tra i personaggi che hanno fatto la storia del calcio granata. RAFFAELE BELLA ACESE DOC Raffaele Bella , è stato sicuramente il fiore all’occhiello del calcio giovanile acese degli anni sessanta; il compianto Vito Finocchiaro lo definì “il giocatore acese purosangue più prestigioso di tutti i tempi”. Sarà forse stato per l’esordio fulmineo in maglia granata ancora giovanissimo nel torneo 64/65 ( diciassette anni), fatto sta che il nome di Raffaele Bella era sempre nella bocca di tutti quando si discuteva di calcio granata. E la conferma si è avuta l’anno successivo all’esordio con la convocazione nella rappresentativa di serie D a fianco di futuri talenti (uno di questi fu un certo Pietro Anastasi) che gli permise di mettersi all’attenzione di diverse società: e fu Valsecchi , allora allenatore del Catania in serie B, che lo volle in rossazzurro. E il buon Raffaele si prese lo sfizio di esordire in Serie B dove , pur non riuscendo a farsi molta strada, mise il sigillo di un gol in campionato (al Livorno) ed un altro in Coppa Italia (al Palermo). Ricordiamo un simpatico aneddoto tirato fuori dallo stesso giocatore: al momento della partenza del ritiro con la squadra catanese, alla stazione di Bologna, uno dei “giganti” del Catania, Biccherai, intimò al “piccolo” e giovane acese di portagli la valigia, così come si usava per le nuove reclute al servizio militare; Raffele non ci pensò due volte ma, al momento di afferrare l’oggetto, fu subito bloccato dallo stesso rossazurro dicendogli che era solo uno scherzo. Ma i destini di Acireale e Raffaele Bella si incroceranno nel torneo 68/69, quando l’Acireale innescò un duello all’ultimo sangue col Paternò dove militava lo scugnizzo acese; e la delusione per aver perso il campionato proprio all’ultima giornata fu forse in parte mitigata dal fatto che a trionfare fu proprio il “suo” Acireale. La carriera dell’acese continuò all’Akragas (una stagione) e col Siracusa per ben quattro anni; quindi il ritorno in granata nel 74/75 dove chiuse la carriera alla fine del torneo 76/77 l’anno, purtroppo, del mesto ritorno in serie D per l’Acireale. Mezzala di punta, Raffaele era un centrocampista dalle spiccate caratteristiche offensive; pur non essendo tanto alto di statura sapeva ben destreggiarsi tra gli avversari e ben servire i propri compagni del reparto avanzato o puntare direttamente a rete. La carriera di Raffaele Bella a certi livelli finì forse un po’ presto ma queste sono state solo scelte di vita: fatto sta che egli non si è mai allontanato dal mondo del calcio seppur a livelli dilettantistici avendo prima giocato in squadre dell’hinterland acese e poi allenato per oltre dieci anni nel settore giovanile dell’Acireale. Uomo benvoluto da tutti , Raffaele a tutt’ora è particolarmente legato a parecchi compagni di allora (Gallo, Stoppa, Paola, per citarne alcuni) ma soprattutto a quella frangia di sportivi di mezza età che con orgoglio lo hanno da sempre sostenuto. Pino Corazzato CONVEGNO REGIONALE FEDEREX AD ACIREALE Si è svolto ad Acireale, presso la prestigiosa Sala teatro in stile Liberty dello storico Istituto San Michele, Liceo Scientifico Paritario, il Convegno Regionale della Confederex (Confederazione Nazionale degli Ex alunni delle Scuole Cattoliche) per trattare lo scottante argomento della Legge N° 62/2000 con le successive modifiche, concernente la Parità della Scuola Cattolica Italiana con quella Statale. A venti anni dalla promulgazione della Legge suddetta è stato fatto il punto della sua incidenza e soprattutto della sua effettiva concretizzazione sul sociale. Al tavolo dei Relatori, per primo, il dott. Claudio Andreoli, Presidente Nazionale della Confederex, Dirigente emerito della Clinica Universitaria di Otorinolaringoiatria di Padova, Docente emerito di Audiologia e Foniatria, presso l'Università di Padova, Fondatore della Organizzazione Mondiale Ex-alunni di Scuola Cattolica, Fondatore della Fraternità Mondiale Signum Fidei, Cavaliere dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Cavaliere dell'Ordine di San Gregorio Magno. Ci risparmiamo di elencare tutte le altre attività espletate dal dottor Andreoli, luminoso esempio di persona semplice nella grandezza, chiara, attiva, efficace e dotata di una sostanziosa cultura e di grande umanità. Egli ha illustrato il ruolo della Scuola Cattolica nella Società civile e nella Chiesa evidenziandone le caratteristiche, i costi e gli aspetti pedagogico-morali, culturali e sociali. Si sono quindi avvicendati: il P. Beneduce S.J., Segretario Nazionale della F.I.D.A.E., con un esauriente, chiarissimo, intervento sull'Apporto della Scuola Paritaria Cattolica nel tessuto sociale italiano. Quindi è intervenuto il prof. Rosario Musmeci, Presidente dell'Associazione Ex-allievi dell'Istituto San Michele di Acireale. I testi delle relazioni sono stati consegnati ai partecipanti. A conclusione l'avv. Giulia Camilleri, in qualità di genitore, ha letto una dotta e ricca terstimonianza, sul piano didattico-pedagogico portato avanti dalle scuole cattoliche. Ha presenziato i lavori del Convegno il Vescovo emerito della Diocesi acese, l'Arcivescovo Pio Vittorio Vigo. Moderatore del Convegno l'avv. Francesco Grassi Leanza che ha coordinato con naturale bravura, tutte le corpose relazioni dei relatori. I saluti di benvenuto sono stati porti dal Presidente Regionale della Confederex, ing. Mario Di Stefano e dalla Segretaria Diocesana, signora Sara Patanè. Il nutrito dibattito che è seguito dalle 18,45 alle 19,30, ha registrato gli interventi della signora Ina Majorana, dei professori Casimiro Nicolosi e Luigi Benintende, di Suor Maria Concetta Ventura, Vicepresidente regionale F.I.D.A.E. e dei Padri Filippini Giuseppe Di Maio e Cantarella Alfio, rispettivamente Dirigente Scolastico del Liceo Scientifico Paritario San Michele e Direttore nonché Legale rappresentante del Collegio San Michele di Acireale. Tutte le relazioni hanno esaminato le incongruenze, i ritardi, le anomalie che hanno segnato l'attuazione della legge n° 62/2000 e che hanno impedito di fatto o interpretato male la Parità fra Scuole Statali e Cattoliche. Sono state esaminate le prospettive future dell'insegnamento cattolico in Italia e sottolineati gli apporti positivi di carattere sociale, morale ed economico dello stesso nell'ambito della economia della Nazione. Un Convegno efficace, equilibrato, chiarificatore in modo esemplare sia dal punto di vista didattico-pedagogico che da quello amministrativo-economico del pluralismo scolastico italiano e sulla effettiva libertà di scelta concessa a tutte le famiglie, benestanti o meno, per l'indirizzo educativo dei propri figli. Pinella Musmeci Una nota del sindaco Cutuli che volentieri pubblichiamo “Mi giungono da vari gruppi politici rappresentati in Consiglio Comunale precisi segnali e specifiche richieste in merito alla necessità di giungere ad una verifica utile a pianificare un programma politico-amministrativo che possa condurre nel migliore dei modi alla fine della legislatura, completando quel programma elettorale presentato dalla coalizione vincente che ha sostenuto la mia candidatura a sindaco. L'obiettivo, semplice e chiaro, è quello di dare nuovo impulso e nuovo slancio alla quotidiana attività amministrativa. Mi sento di condividere appieno tali istanze, giunte in via ufficiale e non, ed oltre ad auspicare una pronta soluzione dei “malesseri politici” rappresentati, mi ritengo per primo convinto della necessità di creare una rinnovata sinergia con tutte quelle forze politiche (vecchie e nuove) che abbiano a cuore, come il sottoscritto, le sorti della Città di Aci S. Antonio. Ciò appunto al fine di individuare e condividere quei progetti unitari che possono contribuire al felice esito dell'esperienza amministrativa avviata con entusiasmo nel 2008”. Pippo Cutuli Sindaco di Aci S. Antonio, 19 ottobre 2011 Ammissione di colpa o semplice atto (nobile) di modestia e di non presunzione? Crediamo tutti e due. Conosciamo ((crediamo, almeno, di conoscere) da ben troppi anni la personalità del sindaco (amico) Cutuli e siamo certi, senza alcuna ombra di dubbio, che le sue capacità, umane, organizzative e politiche sono scevre certamente da calcolate ambizioni. Non siamo personalmente convinti che il suo percorso politico sia di quelli giusti (almeno per noi che non siamo affatto lombardiani) ma dobbiamo dargli atto di essersi sempre comportato con coerenza e rispetto per la linea ed il leader che ha scelto. Pensiamo, quindi, alla buona possibilità che ha la sua amministrazione a percorrere l’ultimo “tratto” della consiliatura nel pieno rispetto di quanto programmato e, soprattutto, nella buona armonia con l’elettorato di parte che lo ha promosso e, ripeto soprattutto, con la cittadinanza che non ha condiviso in partenza il suo percorsoprogramma.T.C. Una mattinata di festa per i frequentatori della Scuola d’Infanzia Paritaria “I piccoli amici” e per i clienti di “Euro Baby” il negozio d’abbigliamento, giocattoli e dietetica per bambini, ambedue situati ad Aci S.Antonio. La manifestazione, in effetti una sfilata con i piccoli della scuola che hanno indossato gli abiti della collezione autunno-inverno della ditta Euro Baby, si è svolta nel salone di rappresentanza di palazzo Cantarella alla presenza del sindaco Pippo Cutuli, di assessori e consiglieri del comune e di un folto pubblico che ha applaudito le performance dei piccoli modelli che hanno sfilato. Foto: Nuccia Leotta 6 AKIS Sabato 12 Novembre 2011 First Annual Meeting Si è svolto ad Acireale nei giorni scorsi, presso il CRA-Centro di Ricerche per l’Agrumicoltura e le Colture Mediterranee, il primo “Meeting” annuale del progetto di ricerca europeo ATHENA coordinato dalla Prof.ssa Cathie Martin del John Innes Centre di Norwich, Gran Bretagna: Hanno partecipato, oltre al gruppo inglese, ricercatori provenienti dalla Germania, Olanda, Francia e Turchia. Per l’Italia erano presenti gruppi di ricerca dell’Istituto Europeo di Oncologia (diretto dal Prof. Umberto Veronesi), dell’Università di Milano, dell’Università Cattolica di Campobasso e del CRA. L’incontro è stato aperto dal Dott. Paolo Rapisarda, responsabile dell’Unità Operativa CRA di Acireale, il quale ha rivolto il saluto di benvenuto ai partecipanti e introdotto i lavori ponendo l’attenzione sul binomio alimentazione e salute. Esiste, infatti, una relazione inversa tra consumo di frutta e verdura e incidenza di malattie croniche. La frutta e la verdura sono una parte importante di una dieta equilibrata quotidiana. Sono ricchi di fibra, sostanze antiossidanti e altri composti bioattivi i quali proteggono l’organismo dalle malattie a rischio come il cancro, malattie cardiache, ictus e diabete. L'obiettivo generale del progetto ATHENA è di fornire una solida base scientifica per migliorare l’alimentazione umana con il fine di proteggere la popolazione dalle malattie croniche. Si vogliono avviare, in particolare, studi sull’effetto di alcuni fitonutrienti quali le antocianine, i pigmenti presenti nelle arance rosse ma anche in altri frutti, nella promozione della salute e nella prevenzione di alcune malattie. Inoltre, saranno studiati i meccanismi d'azione di questi pigmenti nella limitazione dell'aumento di peso e/o lo sviluppo grasso nell’organismo o nel rallentamento della progressione dei tumori. Tel. 095 7021441 ASSEMBLEA NAZIONALE DEL MEIC Si è chiusa l’XI assemblea nazionale del Meic a Roma che ha visto la partecipazione di 258 delegati provenienti da tutti i 95 gruppi Meic sul territorio nazionale. Del gruppo di Acireale hanno partecipato Marinella V. Sciuto, in qualità di presidente, Santo Toscano e Annamaria Cutuli, in qualità di delegati. Il tema scelto per l’assemblea è stato: “Le parole della verità. Meic, culture e fede”. Sono intervenuti, oltre al presidente nazionale, prof. Carlo Cirotto, il prof. Antonio Pieretti, filosofo del linguaggio dell’università di Perugia, Luigi Accattoli, giornalista vaticanista, Piero Tani, economista, e Simona Borello, esperta di comunicazione. Attraverso l’esame dei diversi linguaggi, è emersa l’esigenza di accrescere, in coloro che sono impegnati da credenti nel servizio culturale, la consapevolezza di conoscerne e comprenderne le strutture, per saper comunicare la Verità evangelica in un contesto plurale e diversificato. “Il compito affidato all’uomo, non solo nel campo religioso, ma anche in quello più genericamente socio culturale - ha detto Cirotto nella sua relazione introduttiva - è di cercare e trovare un’unione imperniata sulla diversità. Ciò significa che nostro compito è di far nascere l’unione, non malgrado la differenza, ma grazie al confronto anche radicale di opinioni che, solo così, hanno modo di misurare se stesse”. Nel corso dell’assemblea sono stati eletti i 18 Consiglieri nazionali per il triennio 2011- 2014. E’ risultata eletta, all’ottavo posto delle preferenze, la presidente del gruppo di Acireale, Marinella V. Sciuto, docente ordinario di filosofia e storia nei licei. Al Consiglio Nazionale spetta, secondo lo Statuto, il compito di interpretare le deliberazioni e gli orientamenti espressi dall’assemblea, traducendoli in un programma organico di lavoro. La prima riunione del nuovo Consiglio nazionale, prevista per il 5 novembre p.v., porterà all’elezione del prossimo Presidente nazionale. I direttori Don Marco Catalano Avv. Mario Di Prima Il nuovo Direttivo FIDAPA 2011/2013 Gesù Bambino di Praga La FIDAPA di Acireale ha tenuto la prima assemblea delle socie, in cui è stato presentato il nuovo Direttivo per il Biennio 2011/2013. Il nuovo organigramma risulta così costituito: presidente, Pina Consoli; vicepresidente, Rosa Barbagallo; segretaria, Rosa Pandolfini; tesoriera, Mirella Zappalà. Collegio Revisori dei conti: Franca Aricò; Lucia Licciardello; Vera Petralia. Consigliere: Lina Paradiso; Tullia Cortegiani; Elena Strano; Liliana Vitullo; Maria Rita Pennisi; Daniela Simon. Cerimoniere, Grazia Consoli e Maria In occasione dell’inizio dell’anno pastorale, la parrocchia “SS.mo Cuore di Gesù” di Acireale ha solennemente celebrato la festa in onore di Gesù Bambino di Praga. Nel corso della Santa Messa pomeridiana, presieduta dal vicario generale della diocesi, mons. Rosario Di Bella, è stata anche consegnata una copia del Vangelo ai nuovi iscritti al catechismo. Al termine della celebrazione eucaristica, animata dai ragazzi della catechesi e dal coro parrocchiale, la statua di Gesù Bambino di Praga, accompagnata dai bambini, dai loro genitori e dalla comunità dei fedeli, è stata condotta in processione per quelle vie del quartiere che di solito non sono percorse da altre processioni, parrocchiali o cittadine (via P.Vasta, via G.Verga, via T.Tasso, via C.Goldoni). Al rientro, grandi e piccini si sono ritrovati sul sagrato della chiesa, dove si è rinnovato l’atto di affidamento dei bambini, che hanno, poi, lasciato volare in cielo dei palloncini colorati con dei biglietti su cui avevano scritto i loro pensieri dedicati al Bambino Gesù. Dopo la benedizione finale, la serata si è conclusa con i ringraziamenti del parroco a tutti coloro che hanno prestato generosamente la loro collaborazione per la buona riuscita della festa e con una “dolce sorpresa” per i più piccoli, preparato dalle suore della Visitazione. SCHEDA La dolcissima statua, realizzata in gesso negli anni ’50 del secolo scorso, originariamente apparteneva all’arredo della chiesa della Maddalena di Acireale. Scoperta casualmente dall’acese Rosario Bottino, per suo interessamento è stata magistralmente restaurata nel 2000 da Licia Testa. Quindi, la Congregazione dell’Oratorio l’ha affidata alle suore del monastero della Visitazione, che hanno promosso la diffusione del culto, in seguito incoraggiate dal parroco, don Orazio Greco. Dallo scorso 6 gennaio la statua è stata sistemata in chiesa, all’interno di un’apposita teca, ed è divenuta subito centro di grande devozione tra i fedeli acesi. Ogni 25 del mese, infatti, viene celebrata una Santa Messa in onore del Bambino Gesù di Praga. Questa devozione, che costituisce una forma particolare di devozione a Gesù Bambino, si diffuse nel XVII sec. ad opera di un padre carmelitano di nome Cirillo. L’immagine comparve per la prima volta a Praga nel 1628 (da cui trae, quindi, origine la denominazione geografica) e rappresenta il Piccolo Re che vuole dominare il mondo con l’amore, con le irresistibili grazie della Sua infanzia, con i favori che desidera dispensare a tutti, specialmente ai piccoli e a coloro che credono e si abbandonano alla tenerezza e alla ricchezza del Suo amore. «Più voi mi onorerete, più io vi favorirò», questa è la Sua consolante promessa. La devozione alla Santa Infanzia di Gesù, vivificata dalla meditazione amorosa dei Suoi misteri e dall’impegno nell’imitare le Sue virtù, è uno stimolo potente per il progresso della fede. Pertanto, la comunità parrocchiale “SS.mo Cuore di Gesù” intende coltivare questo culto e diffonderlo fra le famiglie e specialmente tra i bambini, ai quali sono riservate speciali grazie e favori dall’amore di Gesù Bambino. Guido Leonardi Grazia Pistorio. Segretaria esecutiva, Elena Strano. La Presidente Pina Consoli Calì, quindi, ha presentato e discusso il tema nazionale per il 2011/2013: “Partecipazione e responsabilità per lo sviluppo della cittadinanza attiva e solidale” e presentato le linee programmatiche del nuovo anno sociale. Oggi, a cura dell’Associazione Culturale “Archimede”, nell’Aula Magna “Giuseppe Bianca” del Liceo Scientifico “Archimede”, avrà luogo l’incontro di apertura del nuovo anno sociale con il saluto del Dirigente Scolastico del Liceo prof. Riccardo Biasco, il rendiconto delle attività svolte nell’anno sociale 2010-11, la presentazione delle varie iniziative culturali e ricreative del nuovo anno con l’intervento dei relatori degli incontri in programma. Per finire un felice intrattenimento musicale con l’Orchestra G.I.O.I.A diretta dal M.ro Ines Papandrea e con il pianista Antonino Cannavò, ex alunno (Premio Aci e Galatea giovani del 2011). Artisti a convivio Nella sala convegni dell’Hotel Assinos a Giardini Naxos si è svolta la cerimonia di premiazione dei premi internazionali “Poesia, Prosa ed Arti figurative” e del premio teatrale “Angelo Musco” Il Convivio 2011. Alla cerimonia era presente come coreografa e maestra di ballo Paola Gravagna, nonché tecnico e giudice di gara FIDA e ospite alla terza edizione del programma Ballando con Stelle, che assieme a Maria Grazia Falsone si è esibita in una perfomance del progetto Poesia e Danza. Il Cinema Spadaro e il Centro Mistero Buffo – centro di socialità creativa presentano ENGLISH MOVIE SOCIETY, ciclo di incontri con videoproiezione in lingua originale (sottotitoli in inglese) presso il Cinema Spadaro di Acireale. Gli incontri mirano a unire lo scopo didattico al piacere di immergersi realmente nella cultura straniera attraverso la lingua originale, cogliendo tutte le sfumature che normalmente vengono filtrate dalla pratica del doppiaggio. Oltre a un'opportunità per migliorare le competenze linguistiche, agli incontri di ENGLISH MOVIE SOCIETY è possibile vivere un momento di aggregazione sociale. Per informazioni rivolgersi al Cinema Spadaro (via Galatea 118-124 Acireale) e/o Mistero Buffo (via Pennisi 25 Acireale, lun-sab ore 16-20, www.misterobuffo.org; email: [email protected] ) L’Associazione Nazionale Carabinieri sez. Guardia–Mangano insieme all’Associazione Culturale e Sportiva “Notti Magiche”, hanno organizzato a Guardia, frazione di Acireale, la Commemorazione dei propri Caduti della prima e della seconda Guerra Mondiale, un impegno assunto per onorare la memoria dei nostri Concittadini Caduti per l’Indipendenza, l’Unità e la libertà d e l l ’ I t a l i a . “Onoreremo la memoria di questi uomini che tanto coraggiosamente hanno lottato per donarci la libertà, hanno sofferto per non far soffrire i propri figli, hanno dato la loro vita regalandola a noi tutti”. Il Programma ha previsto una S. Messa di Commemorazione, un corteo dalla Chiesa Parrocchiale alle Lapidi dei Caduti presso la Villa Comunale di Guardia e la deposizione di una Corona di Alloro e il suono del Silenzio. LA FESTA DI SAN MARTINO AD ACIREALE Si è celebrata anche quest’anno ad Acireale, nell’omonima chiesetta sita nei pressi del seminario diocesano, la festa liturgica in onore di San Martino. La solennità è stata preceduta da un triduo di preparazione nei giorni 8, 9 e 10 novembre. Venerdì 11 novembre, data in cui il calendario liturgico fa memoria del Santo, sono state celebrate tre Sante Messe. La prima, alle ore 8, con la benedizione del pane di San Martino. Quella delle ore 10 ha visto la partecipazione dei bambini dell’asilo comunale, a cui sono state distribuite delle forme più piccole di pane benedetto. Nel pomeriggio, alle ore 18, la Messa solenne è stata celebrata dal canonico prof. Salvatore Pappalardo. I due momenti più significativi, la benedizione del pane (del tipo “cucciddateddu” o “pani a caddozzu”) e la partecipazione gioiosa dei bambini, fanno parte ormai di una tradizione che ha avuto inizio nel 1985, quando, dopo decenni di abbandono, la chiesa di San Martino venne riaperta al culto, sotto l’episcopato di mons. Giuseppe Malandrino, “per volontà munifica degli abitanti del quartiere” (come ricorda un’epigrafe posta sul prospetto esterno). Ancora oggi, grazie alla generosa disponibilità del canonico prof. Salvatore Arcifa ed all’amorevole attenzione della comunità dei fedeli, nella piccola chiesa ad unica navata vi si celebra quotidianamente (alle ore 8) l’Eucaristia. BREVE STORIA DEL SANTO Nato in Pannonia (odierna Ungheria) nell’anno 315, Martino si trasferì in Italia, dove iniziò gli studi classici per essere, poi, avviato alla carriera militare. Mentre si trovava in Gallia, nei pressi di Amiens, però, avvenne l’episodio che cambiò la sua vita. In una fredda sera d’inverno, incontrato un povero che gli chiedeva l’elemosina, volle dividere con lui il proprio mantello. Quel povero altri non era che Gesù. All’età di diciotto anni, quindi, Martino abbandonò la milizia, ricevette il battesimo e decise di ritirarsi a vita eremitica. Nell’anno 371, già noto per santità di vita, venne acclamato dai fedeli vescovo di Tours. L’8 novembre del 397, all’età di 82 anni, Martino spirò mentre si trovava in visita alla diocesi di Candes. I funerali vennero officiati, con immensa partecipazione di popolo, nella cattedrale di Tours il successivo 11 novembre, giorno in cui la Chiesa cattolica ricorda, primo santo non martire ad essere elevato agli onori dell’altare. Guido Leonardi Il vescovo Antonino Raspanti è tornato ieri ad Alcamo e, più precisamente, nella Chiesa di Sant’Oliva, parrocchia di origine del neo vescovo di Acireale. Tra i presenti anche Nino Garozzo, sindaco di Acireale città in cui ha sede la Diocesi guidata da mons. Raspanti, AKIS 7 Sabato 12 Novembre 2011 L’Aula Magna del “Regina Elena” ha ospitato lo spettacolo teatrale, previsto nell’ambito del Progetto Legalità in Rete – Diocesi di Acireale - Ufficio Pastorale Sociale e del LavoroGiustizia, Pace e Salvaguardia del Creato, “ROSE ROSSE” , portato in scena dall’attore Enzo De Liguoro. SCHEDA Rose Rosse è un monologo, una storia vera, sulla difficile formazione di un giovane cresciuto nella Napoli tra gli anni 70 e gli anni 90. Sinossi Abbandonato a 2 anni in un prato dalla madre, Massimo cresce con i nonni paterni. Del giorno dell’abbandono ha solo un ricordo: la canzone Rose Rosse di Massimo Ranieri che suonava nell’automobile dell’amante di sua madre in fuga. Il padre di Massimo, ex campione di palla a nuoto, alcolista e implicato nel terrorismo nero degli anni settanta, va a trovare suo figlio sporadicamente e lo porta con sé, ma spesso per utilizzarlo come copertura nelle sue illegali azioni politiche. Seguito da nonni molto anziani e poco presenti, Massimo subisce un abuso sessuale in famiglia e per un periodo, durante la prima adolescenza, viene ricattato da un tossicomane. Poco più tardi, comincia a far uso di stupefacenti e a spacciarli barcamenandosi in una doppia vita, tra gruppi di estrema sinistra e di estrema destra, tra la facciata diurna da bravo ragazzo e quella notturna nella malavita napoletana. Ancora giovanissimo, precipita nel baratro della droga pesante. Grazie alla partecipazione alla famosa Carovana 11 di Exodus, un programma di recupero sociale ardito e geniale, basato su uno straordinario viaggio in bicicletta fino in Olanda affrontato da un gruppo di tossici senza speranza, Massimo riesce a salvarsi e trasformare la propria esistenza. In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ieri, presso l’Aula Magna dell’Istituto, si è tenuto l’incontro su “Patria e Costituzione sorte comune – L’Italia sarà quel che voi sarete – Percorsi condivisi di legalità””. Con l’intervento dei rappresentanti dell’Associazione “Libera Cittadinanza”, dott. Enzo Dato e dott. Citto Leotta. L’incontro ha registrato la presenza del Sig. Antonino Corvaia, reduce della battaglia di Cefalonia. LiberAci dalle mafie Oggi il presidio delle Aci di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, dedicato a Pierantonio Sandri, svolge un’importante iniziativa sul territorio acese: una festa alla quale saranno presenti diverse associazioni (tra le quali Liberacittadinanaza, Emergency, Arci, Agesci, Acli, Ribalta, ed altre ancora). LiberAci dalle mafie è il titolo che i ragazzi del Presidio hanno dato all’evento, che nasce con l’intento di sollecitare e coinvolgere tutti coloro in specie i giovani – che intendono impegnarsi nella lotta a tutte le mafie e nel promuovere legalità e giustizia nella propria città. La festa, con musica e varie attività di intrattenimento, verrà preceduta da un dibattito (inizio ore 18) dedicato alle ecomafie al quale parteciperanno Piero Cannistraci (referente regionale dell’associazione Rifiuti Zero) e Sebastiano Ambra (giornalista, dell’associazione Liberacittadinanza). Dopo il dibattito, a partire dalle 20.30, musica e cibo, con la degustazione dei prodotti di Libera Terra che vengono coltivati nei terreni confiscati ai mafiosi. L’iniziativa avrà luogo al Chiostro dell’ex Liceo Classico “Gulli e Pennisi” in via Marchese di Sangiuliano 15. Il Presidio delle Aci è dedicato a Pierantonio Sandri, un ragazzo ucciso da altri ragazzi su indicazione della mafia di Niscemi. I giovani promotori dell’iniziativa, dopo aver conosciuto Ninetta Burgio, la madre di Pierantonio ( Premio Aci e Galatea 2010 ) , ed aver permesso a diverse scolaresche di Acireale di incontrarla ed innamorarsi della sua figura piccola, esile ma coraggiosa e determinata, hanno sentito il desiderio di fare propria la memoria di un ragazzo come loro che ha perso la vita ingiustamente. Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie nasce il 25 marzo del 1995. Attualmente è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, che si impegnano concretamente nella lotta alla mafie attraverso l’educazione alla legalità, l’impegno contro la corruzione, la legge sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, la lotta all’usura e molte altre attività che hanno il fine di costruire una società LIBERA dalle mafie. Il coordinamento provinciale a Catania si è costituito nel 2005 ed opera attualmente in sette gruppi di lavoro (chiamati “Officine”, un’immagine che riporta al lavoro operativo e al cambiamento concreto): Beni confiscati, Formazione, Giustizia, Informazione, Internazionale, Memoria e la neonata Officina Ambiente. Il Presidio delle Aci, naturalmente in sinergia con il coordinamento, è nato il 21 marzo di quest’anno ed ha finora operato nel territorio con il lavoro di educazione alla legalità nelle scuole (di diversi gradi: elementari, medie inferiori e superiori) e, soprattutto, con un entusiasmante progetto in collaborazione con l’Istituto Penale Minorile. La festa è un’occasione per farsi conoscere da una fetta più ampia della società acese, nel tentativo di coinvolgere quanti più giovani è possibile nella costruzione di una società migliore. Gli organi direttivi de “La Basilica Collegiata San Sebastiano Martire” ed il “Museo Diocesano” hanno presentato alla stampa il programma delle attività culturali e formative per il restante periodo dell’anno e fino a Maggio 2012. Dalla conferenza di A,.Longhitano “Dalla vecchia alla nuova diocesi” già effettuata, si passa alla conferenza di G.Mannino “Agli inizi della vita diocesana” che avrà luogo il prossimo 18 novembre per passare, poi, ad un concerto che si terrà il 25 di questo stesso mese. Venerdì 9 dicembre, poi, il prof. Matteo Donato parlerà su “Le chiese sacramentali di Aci nel Cinque-Seicento”. Per eventuali informazioni telefonare allo 095 601313. Nella foto di Fabio Consoli la presentazione del programma Scacchi: Sposito vince il Rapid “Frecce Tricolori” Con il torneo Rapid Play denominato “52° Club Frecce Tricolori”, giunto alla seconda edizione, è ripresa dopo la pausa estiva l’attività della S.D. Galatea Scacchi presieduta da Rosario Puglisi. Un’altra stagione è quindi iniziata per il sodalizio acese, la cui rappresentativa giocherà in Serie B per il quarto anno consecutivo. Il Rapid “52° Club Frecce Tricolori” è stato giocato dai quattordici partecipanti in otto turni con 15 minuti a disposizione per giocatore. Ha vinto Giovanni Sposito con 7 punti. Secondo si è piazzato Pietro Nicolosi con 6 punti e bukolz 33, terzo Simone Spina con 6 punti e bukolz 30, quarto Alessandro D’Anna col punteggio di 5 e bukolz 33, quinto Francesco Tirenna sempre a 5 ma con bukolz 30. A Seguire si sono classificati Salvatore Fresta, Francesco Ferrarello, Rodolfo Puglisi, Salvatore Mangiagli, Mario Grasso, Antonella Romeo, Lino Scandura, Francesco D’Anna ed il giovane Giuseppe Magazzù. Giovanni Sposito succede nell’Albo d’Oro del torneo al giovane acese Gaetano Grasso, Candidato Maestro. Nella foto, da sn Giovanni Sposito riceve il premio dalla socia Antonella Romeo. Angelo Silvio Musmeci Un evento straordinario: comincia il tour di conferenze del Dr. Noè nei teatri partendo da Catania La nuova stagione delle conferenze, alcuni organizzati dal “Cenacolo del Galatea”, parte con una novità: Gli appuntamenti in teatro. Il Dr. Noè svolgerà una serie di incontri tematici in vari teatri d’Italia. Si parte da Aci Castello presso il teatro “Grotta Smeralda”, Venerdì 18 novembre ore 20.30. Il palcoscenico della vita, per questo secondo appuntamento (il primo si è tenuto a S.Tecla, sul finire dell’estate) ha registrato la presenza di due illustri personaggi che hanno risposto alle domande del dott. Noè e che hanno mostrato gli aspetti più interiori del loro IO. Il mondo come immenso palcoscenico su cui gli uomini si trovano ad agire per il tempo della loro esistenza. Un’ importante opportunità per scoprire come stiamo utilizzando il nostro palcoscenico della vita. Il teatro è senza dubbio il campo in cui le passioni, soprattutto le più intense e le pulsioni più profonde vengono portate alla luce, con lo scopo di aprire uno squarcio di visione dell’uomo su se stesso. Ma cosa accade quando la vita quotidiana inizia a richiedere più che mai un’assunzione da parte di ognuno di un ruolo, e a volte più di uno, che maschera la naturalezza dell’individuo in favore ...di un comportamento collettivamente apprezzabile? Cosa interviene nei rapporti tra le persone se a manifestarsi non è più l’uomo ma il personaggio che la società chiede di impersonare? Sarà stimolante scoprire la risposta che ci verrà data dal dr. Noè che attraverso un dialogo aperto sul tema “Il palcoscenico della vita” ci farà capire se è conveniente “mascherare la vita” con giochi pericolosi tra identità e finzione o cercare di viverla in modo spontaneo e autentico. Per informazioni si può chiamare il numero: 3491550297. CompuTecnica Riparazione computer a domicilio 338 2071014 MAGMA MOSTRA CINEMA BREVE X EDIZIONE 8-10 Dicembre 2011, Acireale (CT) AK IS AKIS: Anno VII, numero 19 del 12 Novembre 2011 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania IL GIORNALE Sede: via M. di Casalotto 68 - 95025 Aci S.Antonio Redazione: via Alliotta, 14 - 95024 Acireale - Tel.- Fax 095 7921059 – 347 5382517 - [email protected] - Site: www.akis-aci.com DEL TERRITORIO Tipografia-Litografia: “TM” di Mangano Venera - via N. Martoglio, 93 - S. VENERINA (CT) - Tel. 095 953455 - Distribuzione e arretrati: 340 7152814 DELLE ACI Elaborazione grafica, fotomontaggi e impaginazione: MP Graphic di Maurizio Pagano - Tel. 347 1433135 236 8 AKIS Sabato 12 Novembre 2011 Non si scappa! Anche le statistiche confermano che l’italiano medio (ma anche quello piccolo e grande) vede nello Stato non un padre che gli vuol bene e pensa al suo domani, bensì un patrigno con tendenze vessatorie. E’ naturale, allora, che gli salti la mosca al naso quando qualcuno –il PALAZZO- si interessa improvvisamente di lui: ”Ma se lo Stato non si vede mai, non telefona mai, se è sempre latitante, da dove viene d’un tratto questa sperticata attenzione per il mio benessere?”. Come sempre, appena il POTERE sforna una legge qualsiasi (specialmente se comporta esborsi), ecco che l’opinione pubblica puntualmente protesta, mettendone in dubbio la buona fede e conclude che qualcuno di sicuro ci guadagnerà a scapito di qualcun altro che logicamente ci “smenerà”. Allora, se i posti nel gruppo degli avvantaggiati sono tutti occupati, si fa a sportellate per essere esclusi da quello degli angariati o comunque si fa ogni tentativo per potere eludere l’incomodo. Menzione a parte meritano i cosiddetti duri e puri, cittadini appartenenti all’ordine degli intransigenti, nati all’inizio di questo secolo dall’incrocio fra una black bloc e un commercialista stanziale. Questa categoria, piuttosto che adeguarsi a certi compromessi, passa alla “LATITANZA” o preferisce (anche) il SUICIDIO: niente casco o cintura, evasione fiscale a tutto spiano, velocità a 180 Km/h in città, niente assicurazione auto, niente obblighi o doveri di vario tipo. La cattura può avvenire soltanto attraverso un’imboscata, ma la vera gloria per questi si conquista cadendo sul campo nella lotta contro il Potere!!! Alla resa preferiscono la decimazione!!! Il legislatore, conoscendo quali variegati pensieri percorrano il Paese e specialmente tenendo d’occhio le elezioni prossime o futuribili, a sua volta fa di tutto per dotare la norma di accezioni, interpretazioni a 360 gradi, commi reconditi, note oscure, in modo tale da fornire al cittadino una via d’uscita, un pertugio liberatorio dalle ganasce impositive. Insomma, un ”OK RICEVUTO” che mantiene in vita l’unica cosa che veramente funzioni: il patto tacito tra chi fa FINTA di governare e chi fa FINTA di rispettare le leggi! Insomma, l’eterno gioco delle parti! E allora, si simula l’equità fiscale, il riordino della Sanità, l’entrata in scena di un certo palloncino capace di controllare la sobrietà delle nostre libagioni, si finge la battaglia contro la delinquenza organizzata e via di queste finte. Ditemi voi, miei cari tredici lettori, dati i tempi, come si può uscire da questa logica perversa? Visto, poi, che siamo costretti a lavare i panni nella tinozza europea assieme ad altri popoli, come la mettiamo? Con quale faccia possiamo stare gomito a gomito con i tedeschi (gli altri non fanno testo!), commoventi nella loro precisione, che la cintura di sicurezza se la serrano anche a letto, che, se avvitano un bullone, lo fanno fino in fondo, e sconoscono il precario, l’approssimativo, il vago ed il negligente? Quale espediente potremmo trovare con loro così scrupolosi sia che bevano birra sia che facciano la guerra? Come potremmo uscirne, nel concreto, con questi “mostri”, noi, che siamo maestri nel tergiversare, nel dribblare, nel filosofeggiare e nell’impaludarci in convenevoli con convinzione e senso del dovere? Come potremo invertire la marcia? Ebbene, preoccupato dell’inverosimile situazione esistente tra Stato e Cittadino, una proposta (o meglio, un umile contributo) da avanzare, modestamente, ce l’avrei e qui l’azzardo! Si tratta di adottare la strategia del “PRENDI POCO E PAGHI TANTO”, sperimentata con successo dal SUPERMERCATO sotto casa mia. In pratica, per ogni tot di euro che spendi ti “regalano”dei bollini che, una volta accumulati, danno diritto al ritiro “gratuito” di oggetti utili alla casa. Mia Suocera (il maiuscolo è d’obbligo) ne è entusiasta! La settimana scorsa, dopo essere giunta a tremila euro di spesa e dopo avere raccolto una buona manciata di bollini, è finalmente riuscita a “conquistare” n.6 tazzine da caffè. Adesso il suo obiettivo è quello, con soli altri duemila euro, di accaparrarsi anche n. 6 piattini dove poggiare le tazzine di cui sopra. E poi pensate che si fermerà lì? Macché!!! Tornando al problema delle tasse, basta sostituire il Supermercato con lo Stato, mia suocera con il popolo italiano ed i bollini con punti fedeltà variopinti. Praticamente, ad ogni tot di IRPEF, ICI, INPS, INAIL, TICKET, ecc. pagati, lo Stato dovrebbe dare, ad esempio, una “margheritina” o due o più “cuoricini”, a seconda della somma sborsata. Oppure, se un vigile ti trova avvinghiato alla cintura, ti spetta una “farfallina”, due invece se porti anche il casco, quattro addirittura. con l’aggiunta di un “cuoricino”, se, gonfiando il palloncino, risulta che negli ultimi due anni hai bevuto soltanto camomilla. E così di questo passo. Per i doni-premio consiglierei degli oggetti utili alla salute del contribuente: macchinette per misurare la pressione arteriosa, evaporatori per aerosol, cyclette da camera, tute ginniche, scarponi e zaini da montagna o maschere per la pesca subacquea. Adottando tale metodo, sono certo, lo Stato raggiungerebbe due obiettivi: rendere le tasse meno indigeste e dimostrare che a pagarle tutte ci guadagna la salute! Parola di Sherpa. Sulla riqualificazione del porto di Stazzo e in base alle dichiarazioni del sindaco Nino Garozzo: Ci dispiace, caro sindaco, ma stavolta abbiamo fatto cilecca! Forse, il silenzio… Siamo nel vero allorquando il sindaco afferma che “nessuna competenza o partecipazione alla redazione del progetto….” ma noi siamo anche nel vero quando affermiamo che quei cassoni di cemento bianco che hanno devastato (per sempre) il caratteristico porticciolo ce li ritroveremo (per sempre, ripetiamo) davanti agli occhi come uno scempio autorizzato. Da noi certamente no. Così come siamo anche sicuri che la filippica dell’on.le D’Agostino, tardiva come quella di tutti coloro che sono intervenuti ( o che non sono intervenuti!!!) , lascerà, nel tempo, le cose così come si trovano oggi. Nella foto, scattata questa estate, allorquando tutti “correvano” a Stazzo per i bagni o per allietare la “sagra” della piazza e dei pali dell’illuminazione, si notano i lavori dei cassoni ultimati. Il nostro giornale aveva già pubblicato la foto con il commento ( sabato 30 luglio – pagina 8 : “Le bianche scogliere di Stazzo- Vergogna”) . Nessun intervento allora. Ed ora? Resta il commento e la Vergogna. T.C. Turismo e tempo libero nelle montagne trapanesi Le montagne trapanesi: tra natura e turismo Grande successo di pubblico per gli happy hour della montagna trapanese, cinque appuntamenti, da martedì 18 ottobre a mercoledì 26 ottobre, nei quali si sono degustate gratuitamente le produzioni locali della provincia. Gli happy hour della montagna trapanese fanno parte del più ampio progetto denominato “Le sorprese della montagna trapanese” che si pone l’obiettivo di promuovere un turismo eco-sostenibile, a misura di famiglia, legato al territorio e a ciò che lo contraddistingue. Questi appuntamenti hanno dato la possibilità a tutti i presenti di assaggiare produzioni artigianali come la salsiccia pasqualora e il caciocavallo semistagionato, la marmellata di cipolla e i dolci alle mandorle, ed ancora salumi, vini e tanto altro, frutto della passione di tanti piccoli imprenditori. Ad Acireale, l’evento, ospitato presso l’Agriturismo “Il Sole e il Sale”, ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di persone che, sfidando una serata di pioggia battente, hanno avuto modo di verificare la bontà dei prodotti presentati e la qualità dell’iniziativa proposta. Il territorio trapanese con le sue bellezze paesaggistiche, monumentali e culinarie potrà essere visitato grazie a mirate proposte di viaggio pensate per gli amanti della buona tavola, per gli sportivi e per le famiglie con bambini. A partire dal 15 ottobre sono, infatti, disponibili nei comuni di Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, San Vito Lo Capo e Valderice: - 5 proposte di menu per la ristorazione tradizionale e veloce (di cui 2 espressamente ideati a misura di “bambino”), offerte a prezzi promozionali grazie a speciali accordi tra ristoratori e produttori, volti a garantire la presenza dei prodotti locali a prezzi contenuti.; - Proposte di soggiorno a tema low cost, (“eventi”, “sport” e “famiglie con bambini”), con un’ampia possibilità di scelta, dal B&B all’hotelbenessere 4 stelle; - Un unico calendario manifestazioni ed eventi ad hoc (oltre 70), tra metà ottobre e fine gennaio; - Una card sconti per prodotti tipici e servizi da utilizzare presso gli oltre 35 operatori aderenti e presso tutti gli associati di UPIA Casartigiani (parrucchieri, barbieri, estetica); - 5 presidi di progetto a tutela del consumatore-turista. L'iniziativa, promossa dalla Provincia Regionale di Trapani con il co-finanziamento del Fondo Regionale della Montagna e l’assistenza tecnica della T&T S.r.l. Territorio e Turismo, società incaricata dell’attuazione progettuale, ha messo insieme produttori, associazioni, operatori dell’ospitalità e della ristorazione dei comuni montani trapanesi che hanno lavorato tutti uniti con un unico obiettivo: la promozione del proprio territorio. Per maggiori informazioni è possibile chiamare il numero 320.8434100, scrivere una mail all'indirizzo [email protected] o consultare il sito internet www.montagneinsicilia.it/trapani. Mario Trovato Prove tecniche di elezioni e di scarpe in faccia agli antagonisti politici! In veste di curioso sono stato l’altra sera ad ascoltare la conferenza nella quale ha partecipato anche l’ex sindaco Nino Nicotra. Manifestazione organizzata da esponenti del PDL e tra i relatori un Deputato Regionale (Marco Fagone) ed un Senatore della Repubblica (Stancanelli - Sindaco di Catania, ora a tempo pieno!) sempre del PDL. Non mi è sembrato normale non vedere nessuno del PDL “ufficiale” di Acireale! Non è da considerare un gesto di ostilità o per lo meno di mancanza di savoir faire da parte del segretario provinciale del PDL (Catanoso) non accogliere, nella città dove risiede e fa politica, il Sindaco di Catania, che tra l’altro ha le sue stesse origini politiche (MSI)? Non è da considerare un gesto poco cortese che il Sindaco di Acireale (Garozzo) non abbia dato un saluto di benvenuto al Sindaco di Catania? Ho visto quasi tutti gli assessori della giunta Nicotra di alcuni anni addietro, spiccava l’assenza di quelli legati al segretario provinciale del PDL (Matalone e Busà) . Un caso? Il giorno prima di detta manifestazione ho visto la città e l’interland tappezzati di manifesti relativi ad un’altra manifestazione del PDL, questa volta organizzata dal consigliere provinciale espressione del PDL acese (Gianluca Cannavò) , da tenere la settimana successiva (se ne parla in altra parte del giornale – ndr.). Trattandosi di manifestazioni organizzate dello stesso partito, non sarebbe stato più elegante far uscire i manifesti della seconda manifestazione il giorno dopo la prima, in modo da non creare confusione e disorientamento nei cittadini? O forse era proprio questo che si voleva? Si comincia ad avere il respiro corto e questo non è affatto un buon segnale! Si richiede un nuovo “centro destra”…sempre con le stesse facce? Carosio Dalla foto si può ben capire perché l’Acireale Calcio resta nei bassifondi della classifica! HA DA PASSA’ A NUTTATA…FORSE… Già in tempi non sospetti dissi che lo scenario politico ad Acireale sembrava rassomigliare ad un grande calderone in continua ebollizione, dato che i signori amministratori locali non perdevano occasione, ad ogni rintocco di campane, di uscirsene con trovate personalistiche dai toni quantomeno discutibili (se non proprio da oscar dell’idiozia…per la serie: siamo alla frutta!!!). Oggi, a dire la verità a distanza di non molto tempo, non sembra che le cose siano cambiate, anzi un nuovo fermento (???) si registra negli ambienti del “palazzo” perché, si vede, contravvenendo ai canoni delle stagioni climatiche, qualcuno sembra essersi risvegliato dal lungo letargo-torpore politico e ha deciso di farsi avanti con tanto di cerimoniale e squilli di tromba. Chi per un verso, chi per l’altro, molti non ci stanno a restare fuori dalla scena o da quel treno che se perso è difficile che ripassi, ed escogitano puntualmente, con einsteiniana metodicità, vezzi e bravate per dire: CI SONO ANCHE IO!...Da un lato alcuni, rinfrancati dalla mai sopite testimonianze di affetto, amicizia e vicinanza, dopo anni di silenzio (ampiamente giustificato) decidono di mettere la testa nuovamente fuori dal buco per vedere “che aria tira”, dall’altro lato altri, sbirciando la propria agenda alla voce SCADENZE DI VANITOSITA’ e constatando che è passato ormai un po’ di tempo da quando, per l’ultima volta, si è avuti la possibilità di mettersi in mostra e far parlare di se, decide di fare il punto della situazione dei tre anni passati a capo di una non meglio identificata combriccola della politica provinciale. Visto? Tutto torna, tutto sembra avere un senso. Pensavate che queste persone avessero capito finalmente che far politica significa servire la comunità e non il proprio ego (vanitoso, narcisista, pedissequo,becero, idiota….e così via)??? GIAMMAI!!! Nel frattempo, a Palazzo di Città va in scena l’ennesimo atto della commedia chiamata AMMINISTRAZIONE COMUNALE con, mi dicono, un neo-piagnucolone ex assessore e vicesindaco che lascia l’incarico al suo pupillo e si ritira dalla scena cittadina (forse…anzi no!): ma questa pantomima deve durare ancora a lungo? Non erano due i mesi scaduti i quali doveva avvenire il famoso avvicendamento? Ne sono passati molti più di due se vogliamo dirla tutta…e la commedia dell’arte continua. A fare da degno quadro a questo guazzabuglio una dispettosa direzione provinciale di partito che commenta con soddisfazione questo passaggio di consegne , ma che, guarda un po’, dice che sarebbe stato più opportuno discuterne prima con i vertici….MA I PANNI SPORCHI NON SI LAVANO IN CASA?...l’inverno è ancora lungo, anzi…non è nemmeno cominciato… Il Grillo Parlante HELP…… i pidocchi! Ogni anno nelle scuole i piccoli insetti tornano a far parlare di sé e a preoccupare i genitori. L'infestazione da pidocchi (pediculosi del capo) è un evento piuttosto frequente, che trova diffusione soprattutto fra coloro che frequentano luoghi affollati e comunità dove il contatto tra testa e testa è più facile. La presenza di pidocchi nei capelli non è indice di cattiva igiene, come spesso si è soliti pensare. La trasmissione avviene per contatto diretto ma anche tramite altri portatori: pettini, spazzole, cappelli, asciugamani, “IN QUESTA FARMACIA QUALSIASI CONSIGLIO NON E’ UN CONSIGLIO QUALSIASI” cuscini. A scuola, i bambini sono particolarmente esposti ma anche le piscine, le palestre ed i centri estivi sono potenziali luoghi per la diffusione dell’infestazione. Questi parassiti sono piccoli di colore grigio-biancastro, vivono sui capelli e si cibano di sangue pungendo il cuoio capelluto dove depositano le uova (lendini) attaccandole al fusto. La femmina del parassita vive 3 settimane e depone circa 300 uova, soprattutto all'altezza della nuca, sopra e dietro le orecchie, che si schiuderanno dopo 6-9 giorni. L’attacco si manifesta con irritazione ed intenso prurito nella zona interessata dall’infezione, un’accurata ispezione del cuoio capelluto è sufficiente a scoprire l’infestazione. Scegliere la giusta cura antipediculosi non è semplice, i trattamenti si basano principalmente sull’utilizzo topico di shampoo, lozioni, polveri e creme, il farmacista ha esperienza e può aiutarvi a individuare il trattamento più adatto a voi o ai vostri figli. I prodotti antiparassitari devono inoltre essere applicati in quantità opportuna, cospargendo l'intera capigliatura e aiutandosi con un pettine per uniformare il prodotto, insistendo sulle zone più a rischio. Finché,quindi, si possa “sgominare il nemico” è bene rispettare alcune norme comportamentali: 1. Se vostro figlio presenta dei pidocchi: non mandatelo a scuola ed informate l’istituto affinché possano prendere le misure preventive adeguate. 2. Procedete con un trattamento specifico per lavare la testa del bambino ed eliminare tutti i parassiti presenti. 3. Tutti i tessuti (abiti, lenzuola, federe, peluche) a contatto con il bambino dovrebbero essere lavati a più di 60°C. 4. Eliminare tutte le lendini mediante un pettine fine. 5. Evitare il più possibile i contatti con berretti, asciugamani e tessuti. 6. Ripetere il trattamento con antiparassitari dopo 7 - 10 giorni per eliminare in modo definitivo le lendini. Dott. A. Cipriani Dott.ssa M. Valastro Farmacia Cipriani Acireale C.so Umberto 130