L`ultima spiaggia

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L`ultima spiaggia
236
Anno 7 - n° 19 - Distribuzione Gratuita
ATTUALITA’
KI S
K ULTURA
A
INFORMAZIONE
12 Novembre 2011
SPORT & TURISMO
Marino Giuseppe
C.so Italia, 96 - ACIREALE
IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI
Verso il nuovo “centro destra”,
Mi sento come Don Chisciotte,
il tema della conferenza che è
stata organizzata per una affollatissima assemblea di amici e simpatizzanti, soprattutto, dell’ex sindaco dott. Nino Nicotra. Una
manifestazione d’affetto che non
t’aspetti di certo, visto il tempo trascorso dalle ultime uscite (politiche) del Nicotra, ma che ha testimoniato quale ricordo (positivo) e
quale ricordo (al cuor non si
comanda) alberga ancora nell’animo e nella testa degli acesi.
Sono venuti in tanti e tanti, mi
consta personalmente, anche se
di partiti o movimenti diversi,
hanno voluto testimoniare la simpatia e la solidarietà (che nel
tempo avevano “trascurato” di
manifestare!) per la vicenda, difficile da dimenticare e conclusasi felicemente! , che ha vissuto l’ex sindaco. Iniziata con oltre un’ora di ritardo (l’educazione di chi dovrebbe partecipare non è di questo mondo, (vero on.le
Falcone e/o ex sen.Stancanelli) con l’efficace presentazione del collega
Raffaele Musumeci, la sequenza degli interventi ha registrato un interessante interrogativo: perché nuovo centro destra? E quello che c’è adesso
è da buttare via? Ce ne vuole uno nuovo? E con le stesse facce! E cosa
cambia, quindi? Prova ne è, forse, l’oltre migliaio di manifesti che hanno
si, proprio quel Don Chisciotte che una certa storia ce lo ricorda come quello che si mise a combattere contro i “mulini a vento” ! Arriva in redazione
una lettera (anonima, scritta con il computer e firmata con solo due iniziali
che dicono tutto e dicono niente); lettera della quale, nel caso evidente di
anonimo, è utile non prendersene cura. Ma quello che contiene lo scritto è
certamente “robba” da valutare se non da approfondire, specie in questi
ultimi tempi in cui la cosiddetta “casta” è nell’occhio del ciclone. Si tratta,
sempre a proposito della lettera, di una denuncia (ci sono, nel caso in specie, due nomi ad esempio!, due nomi di importanti consiglieri provinciali
dell’acese che fanno la spola, si
fa per dire, tra le loro aziende e
gli scranni della provincia) sui
rimborsi per migliaia e migliaia
di euro per assenze dal lavoro
dalle ditte delle quali e nelle
quali risultano gli interessati
come impiegati. La denuncia,
certamente anche interessata
per qualcuno che sollecita il
nostro intervento, fa speranza
affinchè si possano mettere a
freno le citate situazioni che
risultano veramente pesanti per il cittadino. Sapevamo di certe situazioni
delle quali la “casta” usufruisce, ma non pensavamo che, approfondendo
l’argomento, si potesse arrivare a “rovistare” in un pozzo senza fondo nel
quale pozzo sono coinvolti, ad esclusione di un 2/3 % (e sono ottimista),
centinaia, migliaia di onorevoli deputati, senatori, assessori e consiglieri
regionali, provinciali e comunali. Tutti insomma, tutti coloro che “bazzicano”
attorno ad un ente pubblico non sono immuni dal non potere e/o volere utilizzare, legalmente, la legge regionale n°30 del 23 dicembre 2000 con successive modificazioni ed integrazioni- comma V dell’art. 20. Fatta la legge?
Scoperto l’inghippo (inganno). Risulti impiegato presso qualche ditta privata con un alto stipendio (se non è alto te lo fai aumentare!)…partecipi alle
sedute del consiglio…nessun problema per la tua assenza nella
ditta…tutto sarà rimborsato in brevissimo tempo e a fior di euro…in questo
gli uffici amministrativi sono particolarmente celeri…La particolarità, se di
particolarità vogliamo scrivere e parlare? Tutto nella massima legalità. La
denuncia, quindi, non può e non deve prendere corpo se non con una sollevazione generale di coloro che sono immuni del virus della eleggibilità
(nazionale-regionale-provinciale e comunale). Sono alcune migliaia e pensate proprio che loro si voteranno contro? Qui finisce, deluso?, la mia battaglia contro i mulini a vento de “la casta”.
T.C.
invaso la città ed i paesi del circondario con la proposizione di “Tre anni di
attività – Risultati e Progetti” a cura di Gianluca Cannavò e l’avallo, autorevole avallo, di Giuseppe Castiglione e Basilio Catanoso.(il servizio a
parte). La gente si interroga, si chiede perché…dove si deve cambiare….forse tutto e tutti. Una nuova primavera? (seguita, però, da una nuova
estate….autunno…inverno….per una continua nuova primavera, estate,
autunno….). Che Iddio ci protegga.
T.C.
Un bel balzo in avanti e tutto viene
dimenticato. La crisi, strisciante, che
aveva preso corpo nell’Acireale
Calcio 1946 stava mandando a rotoli tutto il ben fatto che i “salvatori”
della squadra avevano messo in
atto da qualche anno a questa
parte. L’ingaggio di Mario Marino,
innanzitutto, uno che di calcio, quello vero, ne mastica tanto, e, subito
dopo, il tentativo di risolvere i problemi di formazione e gioco con l’acquisto
ed il tesseramento di Gardano, un allenatore d’oltre Po che, per la capacità
conosciuta in giro poteva fare comodo all’Acireale. Ma come tutte le ciambelle non riescono col buco….dopo alcune settimane di passione, così si
dice, l’Acireale si ritrova nei bassifondi della classifica. I mormorii, le contestazioni, i fischi (accompagnati dai fiaschi!) si alzano fin sotto il cielo e fino
a quando, caso, fortuna, abilità, non si riesce a vincere una partita fuori casa
ed una in casa. Tutto dimenticato, così è il calcio. Qualche applauso alla fine
della partita, si guadagna qualche posizione in classifica, qualche pareggio
beneaugurante , si spera che il peggio sia alle spalle, mentre l’Adrano (toh,
l’Adrano) ed il Palazzolo (toh, il Palazzolo!) , due carneadi del calcio, sgomitando si portano anche in testa e nelle zone alte della classifica.
L’Acireale, dal nobile (un tempo) blasone arranca e continua a fare sperare
quei cinquemila che sono stati presi al laccio e portati nell’area Com per
applaudire il …nulla. Ma la speranza, si dice così? è sempre l’ultima a morire. Considerato che per quest’anno si deve sperare solo di non retrocedere
e che a Marino sono state respinte dimissioni dandogli credito (fino alla fine
del campionato, secondo noi) e che c’è un pour parler (più di un pour parler….si tratta di …trattative) di un importante personaggio politico acese con
un importante personaggio (imprenditoriale) del calcio siciliano ed oggi
anche nazionale per fare diventare l’Acireale squadra satellite…ce n’è ed
avanza per fare sperare di un futuro pieno di rose profumate.. L’unico ostacolo è dato dalla stupida ignoranza di una piccola (oggi) frangia di tifosi che
dopo avere sporcato indegnamente i muri della città alcuni anni orsono e
offeso pesantemente persone e cose, ancor oggi continuano a sostenere
che…ma di questo è meglio non ne parlare in questo momento.. Basta solo
mettere da parte lo stupido orgoglio “solo Aci!” che ancora alcuni dicono di
avere. Nel frattempo le cronache (nere) ci riportano un Acireale questa volta
non colpevole, difeso da Garozzo (sindaco), presidente di società (Pennisi)
e politici di turno più o meno interessati (D’Agostino e Cannavò) che torna
da Battipaglia (si è giocato – si fa per dire – a Campagna, in provincia di
Salerno) con le botte ai suoi tifosi – incolpevoli – stando alle cronache – ma
probabilmente con i tre punti che fanno classifica (sempre se ci la danno!).
Un motivo come un altro per dichiarare che il calcio, quello vero, quello
dell’Acireale di una volta, quello che il nostro Corazzato ci ricorda con i suoi
“Amarcord”, non esiste più. Così come, permetteteci di dirlo e di scriverlo,
certe difese d’ufficio, fatte solo per ingraziarsi i tifosi e nient’altro, sono assolutamente fuor di luogo. In fondo, in fondo, è successo solo quello che si
poteva supporre accadesse…la storia dell’Acireale Calcio ne è testimone.
T.C.
L’ultima spiaggia
Due genitori hanno portato il loro figlio, poco più che ventenne e mi hanno
raccontato tutte le sue vicissitudini e peripezie della vita. Era un ragazzo
determinato, un po’ orgoglioso ma tanto avvilito, scoraggiato e abbattuto.
Non ho trovato in lui – per quello che mi hanno detto e ho visto – nulla di
non spiegabile. Ho cercato di incoraggiarlo e di infondergli fiducia. Appena
sono usciti e stavo salutando i genitori, ho visto una macchina che sgommava velocemente. Subito dopo i genitori hanno bussato alla porta e mi
hanno detto: ‘ci ha lasciato qui’.Non credevo ai miei occhi, la macchina non
c’era più. Ho preso atto che era stato il loro figlio a darsi alla fuga precipitosamente. Il padre voleva chiamare un taxi. La madre gli diceva: ‘quanto
ci costa, come lo paghiamo!’ Io mi ero offerto di accompagnarli. E’ arrivata
una famiglia a prendere l’acqua del Sacro Fonte e l’ho pregata di accompagnarli. Ho avuto modo di ammirarli perché non hanno perso la calma e
mi hanno confidato che hanno paura di lui per quello che potrebbe fare.
Aveva già detto loro che non si toglie la vita solo per
non dare loro questo dispiacere. Aveva già alzato le
mani sulla sorella. Sono i momenti in
cui si sperimenta tutta
l’impotenza e si
cerca di esprimere
la solidarietà
u m a n a .
Sono famiglie che vivono sugli spilli.
Hanno anche difficoltà economiche
che naturalmente sono agli inizi del malessere familiare e ne condizionano
poi ogni singolo passo. Lasciare a piedi i genitori sul pizzo della montagna,
al freddo, soli, di notte è un brutto segnale di ribellione. è anche un segno
di rottura, di insofferenza. è peggio che alzare loro le mani. Dover condividere con un tale disagio non è cosa allegra. Vivere l’insicurezza all’interno
delle mura domestiche, sulla propria pelle, giorno per giorno, ventiquattro
ore al giorno, deve essere un calvario impossibile. Le mura domestiche
dovrebbero proteggerci dalle negatività, dalle aggressioni, dovrebbero
essere il luogo del rifugio, della sicurezza, ove si chiude la porta all’esterno, a tutti i pericoli e i disturbi. Ma quando l’aggressione parte dall’interno,
l’insicurezza è assoluta. Ci resta l’ultima barriera, quella del cuore ove sentirsi sicuri e aggrapparsi all’invincibile sicurezza. Sono tantissime le persone che non si sentono sicure all’interno della propria casa, che hanno
paura e difficoltà di recarsi in casa propria. Vivono lo stato della spoliazione assoluta a tutto campo. In un certo senso sono una profezia, un segno
per tutti noi che giorno per giorno sperimentiamo che possiamo trovare
riparo, rifugio, sicurezza, pace, solo in Dio. Che tutto e tutti sono relativi e
insufficienti, che Dio è il bene ultimo, assoluto, insostituibile, irrinunciabile,
l’ultima spiaggia, l’ultimo baluardo sicuro, l’ultimo approdo. Quando abbiamo perso tutto e non abbiamo più niente da raggiungere e da cercare, ci
resta ancora il bene assoluto, il bene più grande, il grande tesoro. Ci resta
ancora Dio.
2 Sabato 12 Novembre 2011
LE ULTIME DALLE TERME
Nel prendere positivamente atto della decisione assun-
ta dai commissari liquidatori della Terme di Acireale
S.p.A. di posticipare al 12 dicembre p.v. la procedura di
sfratto avente ad oggetto la gestione dell'albergo acese
Excelsior Palace Terme al fine di trovare opportuni
accordi per tutelare il tessuto produttivo e occupazionale locale, non possiamo esimerci dal puntualizzare alcuni fondamentali profili della controversia al cospetto
delle recenti dichiarazioni rilasciate pubblicamente dalla
Prof.ssa Margherita Ferro (foto), coliquidatrice della
società proprietaria della struttura ricettiva. La Prof.ssa
Ferro ha, infatti, vantato nei confronti della società di
gestione Palace Terme S.r.l. un credito di 1.200.000,00
euro. Tali dichiarazioni concernente i rapporti dare /
avere tra società locatrice e conduttore non trovano
riscontro dalla documentazione prodotta in atti nei giudizi che vedono contrapposti proprio la nostra società e
il locatore. In dettaglio, con sentenza n. 3691 del 2008
il Tribunale di Catania, accogliendo le richieste della
Palace Terme S.r.l., ha riconosciuto un credito che
ammonta ad oltre 500.000,00 a favore di quest'ultima
società che, in presenza di evidenti inadempimenti degli
obblighi contrattuali da parte dell'allora Azienda delle
Terme, ha dovuto eseguire una serie di interventi sulla
struttura al fine di garantire i minimi standard di servizio
e di sicurezza alla clientela. La Palace Terme S.r.l.,
nonostante il gravoso onere economico sostenuto sin
dal 1998 per corrispondere il canone di locazione, ha
effettuato tali interventi a fronte del silenzio tenuto dai
molteplici commissari che si sono succeduti nel tempo
alla guida delle Terme acesi. Purtroppo controparte non
riconosce tale importo, già negli scorsi anni portato in
compensazione dalla Palace Terme S.r.l. in occasione
del pagamento delle rate del canone di locazione. La
vicenda è attualmente al vaglio della Corte di Appello di
Catania, a seguito dell'impugnativa proposta da controparte, pertanto sino a quando non verrà depositata la
sentenza di appello
quella di primo grado è
pienamente e legittimamente esecutiva.
Peraltro, soltanto per
dovere di verità, anche
in seno al giudizio di
secondo
grado
appaiono avvalorate le
ragioni della Palace
Terme S.r.l. . L'ingente
importo di tale giudizio
si innesta nell'altro
procedimento pendente presso il Tribunale
di Catania - Sezione
Distaccata di Acireale
e avente ad oggetto
proprio il procedimento per sfratto avviato dalle Terme
di Acireale S.p.A. in liquidazione. Anche nell'ambito di
tale causa, seppur il giudice abbia già emesso ordinanza di riconsegna del complesso ricettivo, la Palace
Terme S.r.l. ha fatto valere le proprie ragioni, contestando gli importi prospettati da controparte e proponendo
domanda riconvenzionale per il pagamento di un importo superiore a 700.000,00 euro a titolo di indennità per
l'avviamento, pari a 21 mensilità del canone di locazione. Numeri alla mano, sulla scorta dei conteggi elaborati e depositati in giudizio, scaturisce un credito della
Palace Terme S.r.l. nei confronti della Terme di Acireale
S.p.A. per oltre 150.000,00 euro! Ecco uno dei motivi
per cui la Palace Terme S.r.l. ha avanzato proposte per
proseguire l'attività, in attesa che il giudice competente
possa decidere sul merito della vicenda, al fine di evitare un gravissimo danno non solo alla medesima società
di gestione ma soprattutto alle decine di lavoratori dell'hotel. In tal senso, sarebbe auspicabile dunque un
maggiore riserbo rispettoso nei confronti della nostra
società, dei lavoratori, dell'ente che rappresenta, delle
autorità giudiziarie coinvolte nella vicenda.
Acireale, 7 novembre 2011
Giuseppina Scuderi
Amm. Unico Palace Terme S.r.l.
AKIS
Di tutto…di più ad Aci Catena
L’incompatibilità tra le cariche ha costretto, suo malgrado, Raffaele Nicotra ad abdicare alla carica di primo
cittadino di Aci Catena restando in quella più “prestigiosa” e “danarosa” (lo pensiamo noi, come tutti!) di
deputato al parlamentino siciliano. L’onorevole scelta di
“amare la città”, così come ha fatto l’ex senatore
Stancanelli che ha abbandonato il seggio senatoriale
(privilegi, euro e pensione!) non ha toccato minimamente le corde del cuore di Nicotra che ha scelto
Palermo…e chi gli può dare torto? Si apre la successione al “re dei supermercati”: il delfino Francesco
Petralia, spalla e braccio destro ( e sinistro) del Nicotra
è quello che certamente ha le migliori changes di successione: per le qualità dell’uomo, per la sua vivacità
intellettuale e per la preparazione che si è fatta sul
campo. A suo vantaggio? A parte le qualità personali e
l’appoggio del “re” l’eventuale (certo!) appoggio
dell’MpA di Nicola D’Agostino che certamente non si
farà scappare tale occasione soprattutto nella sua Aci
Catena. Con i dissidenti dell’MpA (Russo, Fiamingo e
Lucchesi)? Mah! Giocheranno tante e tante possibilità
che il lettore può certamente immaginare! Nello Cutuli,
giovane (rampante) consigliere provinciale, figlio d’arte
(suo padre Turi è un macigno che difficilmente si potrà
smuovere!) e persona sempre e per tutti disponibile…Un osso duro per gli avversari…sta a vedere come
giocheranno gli equilibri di partito e di alleanze. Altra
voce che corre, e come!, quella dell’ex sindaco Nello
Oliveri, oggi in quota del Gruppo di Nello Musumeci
(una garanzia, di certo anche per l’esperienza fatta
anni addietro sul campo).Per finire? Ultimo, ma non
ultimo, anche se il più “pericoloso” per tutti: Ascenzio
Maesano. Attualmente assessore provinciale al bilancio…ha tessuto una fila di alleanze e amicizie che certamente lo faranno balzare al primo posto ( o ad un
eventuale ballottaggio) nelle prossime elezioni di primavera. Ha l’appoggio incondizionato del PdL e di tanti
che, per amore e/o interesse lo dovranno appoggiare.
Perché? Al cuore e al portafoglio non si comanda. Sulla
sinistra ad Aci Catena….c’è la sinistra ad Aci Catena?
Nel frattempo l’ultimo (inatteso?) stop anche al consiglio comunale. I giochi si riaprono…che vinca il migliore (!). T.C.
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ACESI E IACITANI
Vi racconto quello che mi è successo oggi. Un episodio
marginale, direte. Sì è vero, ma così ricorrente che sarà,
come credo, capitato a molti di voi, con la conseguenza
che il marginale diventa essenziale. Dunque: è mezzogiorno. E, come spesso mi accade a quest’ora, mi avvio
ad attraversare la piazza Indirizzo lungo le strisce pedonali. Il Sindaco le ha fatte ridipingere da poco, ed esse
sembrano rilucere ai raggi meridiani del sole. C’è un bel
tepore, a quest’ora, quasi estivo, ed una festosa euforia
per le strade accompagnata da un via via di auto. Il problema sta proprio qui. Si fermeranno gli automobilisti,
così euforici, dinanzi ad un inerme pedone? Tento.
Metto la punta del piede sul bianco, ancora candido,
della prima striscia, e mi fermo. Osservo. Nessuno recepisce il segnale. Accetto la sfida. Avanzo cautamente.
Un’automobilista, una donna, procede imperterrita, mi
sfiora, per fortuna resto indenne. Ma già ho guadagnato
qualche metro su quel percorso che sembra un sentiero
di guerra. Chi si ferma è perduto. Un tizio accetta la mia
sfida, ma poi ci ripensa e ferma l’auto a dieci centimetri
dai miei piedi. Mi rivedo a Basilea, l’estate scorsa. Cito
una città civile, come tante ce ne sono in Italia e in
Europa. Appena posto il piede sulla striscia, lì, le auto,
tutte, si fermavano a buona distanza. Un segnale di
Il Comune dà uno schiaffo in
faccia alla WIND ma riceve un
“cazzotto” sul naso dal
Tribunale
Un fiume in piena. Ambrogio
Bonaventura (foto), il battagliero consigliere comunale di Acireale, ha
MAL D’ACI “sfornato” ultimamente due problematiche sulle quali, specie una, il comune avrà il suo
bel da fare per risolverla. Scontato il fatto che nella
seconda (in ordine di tempo) la Wind certamente sarà
soccombente – la presunzione, accompagnata da
arroganza, nel caso della compagnia telefonica, certamente non paga! nel caso, invece, dell’atto di precetto per l’edificio di via Bonaccorsi (caso in cui il
comune dovrà pagare circa un milione di euro!!!), al
momento di andare in stampa, non sappiamo ancora
come andrà a finire. I tempi della giustizia, anche se
lunghi e, alle volte, esasperanti, stavolta sono stati
celeri ed incontrollati (o disattesi?) dai funzionari del
Palazzo. Che il Comune dovrà pagare è certo...non si
sa con quali soldi, ma dovrà pure pagare…
Dappertutto
LA RUBRICA DEL MICIO
Giuseppe Tamo- Nuove ricerche sul pittore.
'E questo il tema della conferenza dibattito che è stata
realizzata dalla Sede Acese di SiciliAntica, in collaborazione con l'Assessorato alle Attività Culturali di
Acireale, nell'accogliente Sala stampa del Palazzetto
dello Sport . Un pubblico attento, molto qualificato, ha
accolto con simpatia ed interesse la conversazione
del giovane e brillante ricercatore Antonio Mursia,
sulle nuove ipotesi e ricerche effettuate con efficace
sinergia logistica, da un gruppo di studiosi di diverse
nazioni europee, di cui fa parte lo stesso Mursia e con
cui ha collaborato anche la dott.ssa Chiara Allegra di
Valverde. Le sorprendenti risultanze di tali ricerche
sono confluite in un volumetto, distribuito al pubblico
alla fine del dibattito che ha concluso l'incontro. La
curiosità del pubblico è stata molto sollecitata dalle
numerose testimonianze pittoriche di Tamo in Sicilia
che fanno parte dell'area artistica lombardo-veneta del
Settecento; ricordiamo tra quelle finora accertate :
Adrano,feudo dei Ciancio dal 1700, 16 tele; a Naro,
affreschi in varie chiese; a Biancavilla, affreschi in
quasi tutte le chiese e nel Convento dei Francescani.
Il mistero del luogo di nascita di Tamo non è ancora
risolto, ma è chiaro che la sua pittura ha lasciato un
forte segno e che egli è stato un importante testimone
artistico di un nuovo stile nella Sicilia del Settecento.
Al tavolo dei relatori si sono avvicendati il moderatore
e coordinatore Luigi Benintende, pres. di SiciliAntica
di Acireale, il ricercatore Antonio Mursia ed il dott.
Vincenzo Petralia ,emerito e storico Bibliotecario presso la città di Biancavilla e attento osservatore del patrimonio artistico della sua terra. Calorosi applausi e
consensi di stima e di approvazione per l'iniziativa
hanno concluso la serata.
Pinella Musumeci
“cu si vardau si sarvau”.
Cari a…mici miei,
Tutti insieme appassionatamente
! e “cu si vardau si sarvau”.
E se ci fosse scappato il morto? È
la domanda ricorrente che tutti,
sindaco in testa, si sono posti dopo avere visionato,
con ritardo, colpevole ritardo, quello che poteva succedere e che Iddio non ha certamente voluto.
Capomulini, una parte di esso, insomma, ha vissuto
qualche ora che ha fatto temere ai residenti di trovarsi in una situazione di estremo pericolo. La colpa, le
colpe? Viene facile prendersela con il sindaco o con
chi è preposto a fare osservare le leggi… Le colpe,
poiché di colpe si tratta, sono da ascrivere a quei
delinquenti-incoscienti che scaricano sui torrenti, normalmente secchi ed asciutti, materiale da risulta o i
risultati (scusate il bisticcio di parole) dei disboscamenti dei loro poderi. E’ conseguenza che, non appena cade giù qualche goccia di pioggia (è quella cadu-
ta non è stata proprio una goccia!) il tappo di ostruzione provoca la logica esondazione dei torrenti che cercano “disperatamente” l’uscita per arrivare all’agognato mare. Si ritrovano sulla strada, è proprio il caso di
dirlo, case e cose, uomini, auto ed animali, e tutto travolgono. Si richiede la “calamità naturale”…”calamità
naturale” che ogni piccolo temporale che si abbatte
sulla nostra zona, viene richiesta e…dichiarata (normalmente se chi la deve concedere è della stessa corrente politica…e non ci si dica che non è così).
Alla prossima volta? Acireale non è nuova a fatti gravi
come quelli accaduti l’altro giorno ed alcuni anni
addietro (con qualche morto)…E se il depuratore di
via Volano (in itinere) fosse stato costruito di già e funzionante? Non è il caso di (ri)cominciare a pensare
una nuova dislocazione dello stesso? Lo sceicco
Hamed Bin Ahmed Al Hamed Abdul
….o chi per lui, sa a cosa sta andando incontro investendo ne la Perla Jonica? Noi lo immaginiamo, non
ne siamo certi, ma il famoso detto “cu si vardau, si sarvau”, crediamo sia molto pertinente ai fatti accaduti o
che potrebbero, malauguratamente, accadere.
Che
buona creanza. Facevo cenno agli automobilisti come
per ringraziarli della cortesia e leggevo nei loro occhi la
risposta di un’eguale gentilezza, come a ricambiare la
mia, quasi per dirmi che era loro dovere fermarsi, perché si deve fare così. Ad un diritto corrisponde un dovere. Ed io, seppure straniero, mi sentivo, per queste piccole cose, ben accolto in una città, dove era vissuto
Erasmo da Rotterdam, Jacob Buckhardt, Franz Holbein,
ed altri ancora. Il Reno placido ed immenso scorreva in
lontananza. Lascio il ricordo di Basilea, e torno alle mie
strisce. Devo tornare. Mi sta dinanzi un brutto ceffo, un
giovinastro, come ce ne sono tantissimi, che imperversano sulle nostre strade. Mi disgusta il solo vederlo in
faccia. Mi viene l’istinto di rimproverarlo: non si può
ingaggiare una sfida di tal fatta con pedone! Non lo sai
che noi abbiamo il diritto di passare e tu il dovere di fermarti? La sua faccia per una naturale metamorfosi
acquista una fisionomia ancora più ripugnante; la tracotanza fisiognomica cala sulle forme di quest’uomo;
risponde accelerando, il rumore del motore diventa fragoroso per me che lo sento girare vorticosamente alla
distanza di qualche centimetro, e dinanzi al mio naturale timore di lasciarci la pelle, assieme alla mia cagnetta
al guinzaglio, sospinge la macchina ancora più avanti di
qualche centimetro per prendersi gioco di me e poi, con
la mano, la destra, mentre l’altra continua a tenere bel
saldo il volante, mi impone di sbrigarmi perché si sta
infastidendo. Gli do del villano, gli dico che non è degno
di vivere ad Acireale, e mi avvio disgustato per la mia
strada, contento, almeno per ora, di aver salvato la vita.
Ma poi rifletto. Sono io, siamo noi, ad essere indegni di
vivere qui. La città non è più nostra. È loro. Di questi giovinastri irriverenti e sprezzanti, che credono di essere
semidei perché guidano auto che sembrano, e sono,
enormi macchine da guerre, improprie per una città, e
posteggiandole dovunque, dove credono e vogliono.
Siamo ridotti ad una minoranza gli abitanti che rispettano le regole del buon vivere cittadino. La maggioranza è
tracotante, egoista, sfacciata: maleducata. Non sono
soltanto giovani, ma donne, uomini, perfino vecchi. La
sfida è dunque tra i cittadini corretti ed educati e quelli
maleducati. Tra acesi, gli educati, e iacitani, i maleducati. Che sono la maggioranza. La città ci sta diventando
sempre più estranea. Non è più la nostra casa.
Percorriamo le vie cittadine con terrore e tremore per
l’assenza di controlli da parte delle forze dell’ordine (ma
dove stanno?) e perché ad ogni passo che facciamo
constatiamo un degrado invadente ed inarrestabile. I
barbari sono cresciuti dentro le mura cittadine. Non c’è
stata un’invasione, ma un’implosione barbarica. E i barbari generano barbari, eleggono barbari, in una catena
continua di malcostume cittadino. Che fare? Una cosa è
certa: arrendersi mai.
Alfonso Sciacca
Iddio ci protegga. Così chiude l’editoriale del
nostro Direttore nella prima pagina di questo giornale. E
che Iddio ci dovrà proteggere, è quasi un’intimazione
irriverente, quella che sottoscriviamo pienamente. La
“convention”, è proprio il caso di chiamarla così, organizzata da Gianluca Cannavò con l’avallo dichiarato di
Castiglione, Pogliese e Catanoso, il quadrunvirato del
PdL, ha registrato, ma non c’era da dubitarne, una
grande partecipazione di amici e simpatizzanti nell’angusta saletta dell’Orizzonte, complice anche il lancio di
un periodico (del partito – “L’impegno continua”) e del
tesseramento per fare una specie di conta delle forze a
disposizione. Le solite “chiacchiere”, con Gianluca
Cannavò e la sua attività (passata e futura) in primo
piano con i prestigiosi “cortigiani” a fare, nell’occasione,
da semplice comparse. Tra musiche ad alto volume (!)
e slogan che una voce ripeteva fino all’inverosimile,
Gianluca Cannavò, evidentemente emozionato, ha parlato con la solita verve, spesso applaudito. Cosa dire?
Si è trattato di una investitura per le prossime (quasi
certe) elezioni regionali…ma Ascenzio Maesano (presente in sala) cosa ne pensa? E il sindaco Garozzo,
grande assente, perché non era della partita?( si è
saputo che era andato in “gita” con il vescovo ad
Alcamo. Le malelingue cominciavano a parlare di screzi o, peggio, di guerra? L’unica certezza: la candidatura
di Basilio Catanoso a sindaco della Città, candidatura
più volte dichiarata in varie interviste e che ha avuto il
suo placet sul foglio (nuovo) distribuito in sala (nel caso
di dimissioni di Garozzo che opterebbe per le regionali
o per le ormai certe nazionali, così come si vocifera nell’enturage del senatore Firrarello. ). Crediamo di trovarci già in campagna elettorale anche se, ufficialmente, mancano pochi o tanti mesi …La “Nuova destra”
(ma ce n’era bisogno) scende in campo con Nino
Nicotra e certamente l’ex sindaco dirà la sua visto il
consenso che ha avuto e che è stato riscontrato nell’
ultima “uscita”, mentre Forza del Sud (di Gianfranco
Miccichè) porterà nell’agorà delle elezioni l’ottimo lavoro svolto dall’ex ass.alla Cultura provinciale ed ex vice
presidente Nello Catalano ( e Giuseppe Torrisi che ne
pensa?). Cosa resta? L’MpA di D’Agostino che, non
volendo abbandonare personalmente Sala d’Ercole,
porgerà sul piatto del Palazzo il suo Salvo Nicotra e la
“band” di giovani che stanno facendo un ottimo lavoro ai
fianchi. Certo che altre soluzioni e/o personaggi verranno fuori….ma queste chiacchiere da bar, per ora, sono
quello che ho da miagolarvi. Chi vivrà vedrà.
Miao.
AKIS
Sabato 12 Novembre 2011
Il vice console sardo di Marsala Sebastiano Lipari
e lo sbarco dei Mille
Nelle pubblicazioni del 150°
dell’Unità d’Italia non si è
dato lo spazio informativo
dovuto alla figura del vice
console sardo a Marsala
comm. Sebastiano Lipari.
Vogliamo rimediare soffermandoci su un fatto rivelatosi
cruciale per il successo dello
sbarco dei Mille dell’ 11 maggio 1860. Soltanto Nino
Russo Ravalli nel 1932,
Salvatore Ierardi nel 2002 e Natale Musarra (trascrizione dei documenti
d’archivio nel 2010) si sono occupati nei loro scritti delle circostanze che
determinarono la presenza nel porto di Marsala, all’arrivo di Garibaldi e dei
suoi Mille, delle navi da guerra inglesi “Argus” con sei cannoni comandata dal capitano Ingham, e “Intrepid”, pure con sei cannoni, comandata dal
capitano Marryat. Ambedue i “legni” avevano il compito di proteggere S.
Maestà Britannica. Dopo i moti di Palermo dell’aprile 1860 soffocati nel
sangue, il generale Marchese Letizia, comandante delle forze borboniche,
soddisfatto per l’esito della repressione, recatosi a Marsala nella residenza del sindaco del tempo Giulio Anca Omodei, riunì alla sua presenza, con
apposito invito, l’intero corpo consolare di stanza a Marsala e chiese cortesemente a tutti i vice consoli di deporre le armi. Il vice console sardo
Sebastiano Lipari, temendo un’imboscata essendosi compromesso per i
moti insurrezionali della Settimana Santa a Palermo, si presentò al generale Letizia in tenuta di servizio con l’uniforme del consolato sardo.
Quando il generale dichiarò che “tutti i consoli avevano ottemperato ai suoi
ordini” , il Lipari fece notare che c’erano state delle eccezioni in quanto il
Console Britannico non era presente, mentre era stato obbligato “con
massimo rigore” uno stato minore, quale quello sardo, a consegnare le
armi. E aggiunse: “Mio malgrado, io sarò obbligato a darne conoscenza,
con la mia qualità di Console di S.M. il Re di Sardegna, al R. Governo che
ho l’onore di rappresentare”. Il generale Letizia accusò il colpo e ingiunse
al suo aiutante in campo di recarsi dal console inglese e di farlo venire
immediatamente mentre chiese ai presenti di restare in attesa perché il
governo borbonico non voleva fare alcuna eccezione. Ritornato l’aiutante
in campo, riferì che il console non poteva venire subito in quanto “doveva
farsi la barba, ma che pure sarebbe venuto nel corso della giornata”.
Letizia reagì malamente, abituato com’era a vedere rispettati i suoi ordini,
e mandò a dire che se non si fosse presentato immediatamente l’avrebbe
fatto prelevare dai suoi soldati. A quel punto il console inglese Riccardo
Cossins si presentò e di fronte all’ingiunzione di deporre le armi, si rifiutò.
Letizia lo minacciò di fucilazione e Cossins dichiarò: “Badate a quello che
dite. Fucilatemi pure, ma sappiate che nel fucilare me, voi e il vostro governo fucilerete la Regina d’Inghilterra! Per intanto io non posso e non voglio
consegnarvi le armi, a meno che non porrete un cordone militare attorno
agli stabilimenti dei vini, e ciò a garanzia e tutela dei non pochi milioni di
lire sterline che formano la proprietà dei sudditi inglesi” e aggiunse che
avrebbe ritenuto lo stesso generale e il governo borbonico responsabili di
tutti i danni che i sudditi inglesi avrebbero riportato. Letizia replicò che se
non fossero state consegnate le armi, egli avrebbe spedito un battaglione
di soldati per prendersele. Il “colloquio” finì lì. Sciolta l’adunanza, Letizia
effettuò delle perquisizioni negli stabilimenti inglesi e fece portar via tutte
le armi che furono rintracciate. Ma il console Cossins inviò subito un preciso rapporto su quanto accaduto al Governatore di Malta chiedendo l’invio di una nave da guerra inglese per ottenere soddisfazione dal generale
Letizia e proteggere i soldati britannici di stanza a Marsala. Dopo tre giorni arrivarono da Malta l’”Argus” e l’”Intrepid”. Il generale Letizia ne era all’oscuro e, una volta effettuato il disarmo, si era allontanato alla volta dell’interno dell’isola con una colonna mobile di ben settecento uomini. Proprio
in quei giorni giunsero nel porto di Marsala i due piroscafi “Piemonte” e
Lombardo”, una fortunatissima coincidenza che favorì lo sbarco dei garibaldini. Tutto questo si può far risalire alla “mossa” del vice console sardo
Lipari, che, come si legge in un suo manoscritto, “con il proponimento di
creare gravi difficoltà al governo borbonico, ponendolo in aperta rottura col
rappresentante di una grande potenza che sa farsi rispettare, il mio scopo
venne pienamente raggiunto, e l’esito felicissimo che ne seguì, coronò
completamente i miei disegni”.
Giovanni Vecchio
Intervista all’assessore Salvo Licciardello
Alla provincia regionale di Catania arriva un nuovo assessore, il dott. Salvo
Licciardello, acese e, soprattutto, conosciuto dagli acesi come assessore
per quasi due legislature.
- Dott. Licciardello, nonostante la sua giovane età ha molti anni di
esperienza nella politica locale, le è servita arrivato in Provincia?
Si, l’esperienza è servita eccome! A fare l’assessore in un comune ci si
sente addosso il peso e la responsabilità dell’ente locale che ti è vicino, ti
occupi dei servizi per i cittadini che incontri tutti i giorni, della cosa pubblica.
Fare politica in comune è una sensazione più forte perché più a portata di
mano del cittadino. Una città, Acireale, di notevoli dimensioni, composta da
numerose frazioni, che è stata per me una grande palestra politica e per l’attività amministrativa. L’esperienza è servita in provincia, in un contesto più
grande che comprende 58 comuni.
- Come nasce la sua passione per la politica?
Diciamo che crescendo la passione me la sono ritrovata nell’essenza del
mio essere, nel DNA, capii la passione perché provavo gioia a contribuire al
miglioramento della città in cui vivevo. Tutto cominciò quando alunno della
scuola media, frequentavo la succursale dell’allora M. La Spina, ed erano
molte le cose che noi chiedevamo di avere, la palestra, una sala riunioni…
Mi ricordo che io sentivo più forte il bisogno di impegnarmi, tanto che gli altri
cominciarono a chiedermi di rappresentarli. Alle scuole superiori venni eletto prima rappresentante di classe e poi d’istituto. Mi è piaciuto rappresentare gli altri, la collettività, le loro esigenze e i loro diritti. Lo stesso è accaduto nella città con il mondo dell’associazionismo e dei partiti politici. Poi la
prima candidatura e l’elezione.
- Qual è il suo lavoro?
Sono laureato in scienze dell’amministrazione, sono un consulente d’azienda, ho lavorato con privati e ho in mente di avere una mia azienda, anche
quarant’anni!
- Come riesce a conciliare i suoi impegni?
Mi impegno sempre a formulare una buona gestione del tempo, programmo
i miei impegni per riuscire a fare un po’ di tutto, oltre il lavoro, infatti, ci sono
anche le passioni, ho una propensione per le sfide, per lo sport. Amo la
corsa, scoperta in età avanzata, partecipo anche alle gare: il 3 aprile 2011
ho partecipato alla mezza maratona di Messina. Pratico anche l’escursionismo, sport che esercito da solo o con altri. Queste attività accrescono in me
la passione per le sfide, per ottenere il massimo per l’impegno.
- La famiglia?
La famiglia occupa per me un posto particolarmente importante. Mi impegno
sempre a riservare ad essa, in modo serio, il fine settimana. Sento, comunque, forte il valore e l’importanza che la famiglia ha nell’uomo.
Una persona determinata l’assessore Licciardello, alla quale auguriamo di
continuare il suo lavoro in provincia con lo stesso entusiasmo e impegno
che noi acesi gli riconosciamo.
Mariella Di Mauro
“Per il gusto di apprendere”
Nella sala Cristoforo Cosentini dell’Accademia
Zelantea, di fronte ad un folto pubblico qualificato
e attento, è stato presentato il volume “Per il gusto
di apprendere. La didattica come risorsa contro il
disagio”, edito da Franco Angeli, che è il frutto di
un corso triennale di formazione per i docenti,
promosso dall’ EAS (Ente Attività Sociali) di
Acireale tramite il proprio Centro di Cultura per lo
Sviluppo che fa parte dell’Università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano. La presentazione è stata
affidata al prof. Santo Di Nuovo, ordinario di
Psicologia nell’Università di Catania e presidente
della Struttura didattica di Psicologia. Il presidente dell’Accademia dr. Giuseppe Contarino nella
sua introduzione ha richiamato la tematica del disagio giovanile nell’attuale
momento storico e si è soffermato sull’EAS, che oltre 60 anni svolge una
qualificata opera formativa per docenti, operatori socio-educativi e socio-culturali e per assistenti sociali ed ha presentato il relatore. La direttrice del
Centro dott.ssa Grazia Brex ha richiamato il corso di formazione sul disagio,
che negli anni scorsi ha visto la partecipazione di docenti del Licei classico,
scientifico e socio-psico-pedagogico di Acireale nonché del Liceo scientifico
di Giarre. L’attività formativa era stata svolta con l’apporto scientifico
dell’Università Cattolica, in particolare della prof.ssa Renata Viganò, professore ordinario di Pedagogia sperimentale, e altri docenti, ricercatori e dirigenti scolastici, ed ha consentito di sviluppare un ricco percorso teorico-pratico tramite relazioni, laboratori di gruppo e tesine. Il volume raccoglie il
meglio di questa esperienza ed è integrato con apporti teorici molto pregevoli. La seconda parte dell’incontro è stata presieduta e coordinata dal dott.
Franco Brambilla, responsabile della Formazione Permanente
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, delegato dalla prof.ssa Viganò,
della quale ha letto un messaggio rivolto all’ente organizzatore e al pubblico intervenuto. Il prof. Di Nuovo nella sua relazione generale ha puntato l’attenzione sul disagio giovanile, sulla difficoltà ad operare un vero orientamento di vita e sul contesto sociale entro cui oggi la scuola fatica non poco
a svolgere la sua funzione istituzionale. L’intervento successivo dello psicopedagogista prof. Giovanni Vecchio, già dirigente scolastico del Liceo
Scientifico “Archimede” di Acireale, che aveva aderito al percorso formativo dell’EAS, è entrato più nello specifico delle tematiche affrontate nel volume e ha concentrato l’attenzione particolarmente sulla riflessività nella professionalità educativa, nella quale ogni docente può “ritrovare” la propria
identità orientandola sempre più verso la progettualità. Di fronte alle situazioni complesse l’insegnante - ha continuato il prof. Vecchio - è chiamato ad
essere un ricercatore attento al caso unico, senza trascurare un’analisi
approfondita del contesto. Si è poi soffermato sullo stravolgimento dei paradigmi della valutazione intervenuto negli ultimi anni nella scuola, che mettono ormai al primo posto gli standard di apprendimento e i dati quantitativi,
che hanno portato al passaggio da una scuola “dello star bene insieme” ad
una più pragmatica nella quale si afferma che “a scuola si sta per imparare”. La difficile sintesi del qualitativo con il quantitativo è stata oggetto dell’ultima parte dell’esposizione dei contenuti del volume. Tra gli altri interventi, da segnalare quello della dott.ssa Maria Pia Fontana, una dei tutor del
corso di formazione, che ha messo in rilievo la metodologia messa in atto e
il suo valore formativo, e del prof. Alfio Mazzaglia, già dirigente scolastico
dell’Istituto “Regina Elena, il quale ha messo in rilievo le difficoltà sempre più
gravi che la scuola deve affrontare di fronte all’avanzata di altre forme di
comunicazione e la scarsa collaborazione delle famiglie per affrontare insieme lo sforzo educativo comune.
Nhora Caggegi
Ciminiere, militari Eurofor in visita al Museo dello sbarco
I militari Eurofor sono giunti in Sicilia e, oltre a visitare Troina, hanno fatto
tappa al Museo dello sbarco, alle Ciminiere. Ad accoglierli, l’assessore provinciale Salvo Licciardello, in rappresentanza del presidente Castiglione,
assente per motivi istituzionali. L’assessore ha dato il benvenuto al maggiore generale Josè Alberto Martins Ferreira, massimo grado di Eurofor, il
cui Stato maggiore è di stanza a Firenze. Il colonnello Francesco Polizzi ed
altri militari dell’esercito italiano hanno accompagnato la delegazione
Eurofor.
LA LIBRERIA DI AKIS
Presentazione
dell’ultimo libro di
Armando Spataro “ Ne valeva la pena”.
Storie di terrorismo e mafie, di segreti di
stato e di giustizia offesa“ che vede in
sala la presenza dell’autore, di due relatori di livello: l’avv. Enzo Mellia e il dott.
A. Costanzo della procura generale di
Catania e di molti spettatori richiamati
dalla fama del magistrato scrittore e dall’enorme eco sollevato da questa
pubblicazione che ha suscitato discussioni e polemiche senza fine.
Armando Spataro è uno dei magistrati, oggi, più conosciuti nel nostro
paese, procuratore aggiunto a Milano ha fatto parte, nominato da Saverio
Borrelli, del pool di ”Mani Pulite”. In magistratura dal 1975 ha svolto tutta la
sua carriera a Milano, coordinatore del gruppo specializzato nella lotta al
terrorismo, ex segretario del Movimento della Giustizia, membro dal 1998
del CSM, si è occupato a lungo del terrorismo delle brigate rosse e di quello internazionale del fondamentalismo islamico, si è interessato anche di
mafia di ‘ndrangheta dando vita ad inchieste, su questi vari fronti, di grande delicatezza e importanza. Personaggio schietto, dalle battute taglienti e
dall’assoluta linearità ha fatto della coerenza la bandiera del suo lavoro e
della sua vita dimostrando, nonostante le situazioni controverse in cui si è
imbattuto, un’indipendenza di giudizio, virtù rara nel nostro paese,veramente straordinaria. E’ stato spesso nell’occhio del ciclone per la rilevanza dell’indagine affidatagli nel corso di trent’anni e più di inchieste, esercitando il
difficile mestiere del giudice da personaggio scomodo e senza timori riverenziali. In questa sua autobiografia condotta sul filo del ricordo di buona
parte della propria vita, ripercorre momenti cruciali della storia del nostro
paese, un’Italia dalle troppe parole e dai troppi segreti, dove parla di noi
spesso spacconi e intransigenti o smemorati e indulgenti. Nel suo racconto, non si limita al suo lavoro di magistrato fatto solo di sentenze, catture e
pandette, ma volge il suo sguardo pietoso al nostro paese, cercando di
coglierne le inquietudini e le speranze, le utopie e le disillusioni, il tutto vissuto con una disperata normalità sorretta da chi è guidato solo dal senso
del dovere e di responsabilità. Negli anni di piombo, quando tanti pensavano che dietro il lavoro dei giudici ci fosse un giudizio precostituito o l’autoritarismo di uno stato conservatore e reazionario A. Spataro ha considerato
la Costituzione come la linfa vitale della vita democratica del nostro paese,
la guida sicura a cui bisogna ispirarsi sempre tutti: cittadini, burocrati, giudici e politici. Per questo, né il trascorrere degli anni, né il mutamento delle
situazioni lo fanno desistere nel giudicare la nostra costituzione come la
stella polare della vita nostra civile, senza la quale ci sarebbe la fine della
democrazia, per questo cerca di difenderla oggi dalle leggi “ad personam”
e dalle ultime controriforme, che tra silenzi imprevedibili, potrebbero devastare il nostro sistema giudiziario. La perdita di un amico carissimo, come
quella di Guido Galli, assassinato mentre andava alla facoltà di legge per
fare la sua lezione e l’assassino di Walter Tobagi non sono in questa autobiografia delle pagine di cronaca nera, ma una memoria viva e palpitante
raccontata con pathos, specialmente quando descrive la sua corsa per percorrere la strada che lo separava dal punto in cui giaceva Guido in una
pozza di sangue con il codice ancora vicino alla sua mano. Queste morti le
possiamo attribuire a quella temperie tipica degli anni di piombo, anni strani, confusi paradossali, che vedono Spataro accusato dalla stampa della
sinistra radicale o rivoluzionaria di essere “ il deus ex machina” di tutte le
inchieste sul terrorismo rosso, il nemico da combattere. Uno dei fili conduttori del libro sono le varie inchieste che conduce da quelle sul terrorismo e
sulla criminalità organizzata a quelle sul rapimento da parte dei servizi americani e italiani di Abu Omar, sequestrato e poi torturato che lo vedono sempre un giudice intransigente che vuole solo applicare la legge e i suoi principi e che cerca di difendere a tutti i costi quel equilibrio tra i poteri che è
alla base della democrazia. Il libro di A. Spataro ”Ne valeva la pena” si presta a diverse chiavi di lettura da quella letteraria a quella storica,civile, pedagogica e anche politica, qualità che lo arricchiscono e che lo rendono affascinante. Il suo titolo è una scelta precisa, non è una domanda ma una
perentoria affermazione., cosa che pochi in questo nostro paese, che da
qualche tempo sembra solo apprezzare la fatuità,il pressappochismo la furberia, possono dire. Questo e altro è stato ripreso, anche per merito degli
altri due relatori, il giudice A. Costanzo e Enzo Mellia, durante la conferenza che il pubblico ha seguito con attenzione e interesse. Costanzo ha cercato, il più possibile di legare il suo intervento a temi di attualità insistendo
che le leggi dello stato non devono consentire disparità di trattamento e che
il principio di uguaglianza è il fondamento di uno stato di diritto.
Particolarmente vivace, poi, per la sua impostazione problematica e provocatoria, è stata la relazione del Mellia che fra letteratura, diritto e filosofia è
andato al cuore di diversi questioni, analizzando non solo alcune fattispecie
specifiche del processo penale ma anche la crisi della giustizia nel nostro
paese e la necessità di una riforma dell’ordine giudiziario evidenziando le
sue riserve e il suo disincanto per il presente e il futuro della giustizia nel
nostro paese. Il “clou” della serata è stato l’intervento di chiusura dell’autore che ha confermato anche su questo terreno di essere una persona sui
generis per il modo diretto ed esplicito di porgersi, per la vivacità e la brillantezza con cui ha esposto le sue idee e per la brillantezza che ha dimostrato durante il dibattito che hanno affascinato i presenti dando vita ad una
serata che, per tanti, è stata una vera emozione.
Filippo Laganà
La cittadina di Viagrande ha intitolato il proprio parco comunale allo scrittore, poeta, commediografo e giornalista Antonio Aniante, nato a Viagrande
il 2 gennaio 1900 e morto a Latte (Francia) nel 1983, dove tutt'ora riposa. La
giunta comunale e la cittadinanza
tutta hanno voluto tributare al loro
illustre concittadino questo evento
per onorarlo e rendere il dovuto
omaggio ad un uomo che tanto ha
lasciato di bello alla letteratura italiana. Sono intervenuti alla cerimonia Nino Cucinotta, Presidente della
Pro Loco, Giuseppe Di Mauro,
Coordinatore del Cenacolo culturale Antonio Aniante, l'assessore alla
Cultura Santo Rapisarda e il
Sindaco Vera Cavallaro che ha scoperto una lapide dedicata appunto ad Antonio Aniante. La manifestazione ha
registrato una folta partecipazione di cittadini.
347 1433135
[email protected]
4
AKIS
Sabato 12 Novembre 2011
VI° CONVEGNO REGIONALE
DELLA POLIZIA MUNICIPALE “CITTA’ DI ACIREALE”
L’approfondimento delle conoscenze
tecniche legate all’esperienza quotidiana unita alla necessità di migliorare la
professionalità di un ruolo fondamentale
all’interno della comunità al centro del 6°
Convegno Regionale del Corpo della
Polizia Municipale che ha chiuso i battenti alcuni giorni fa e che, nonostante le
oggettive difficoltà organizzative legate
al radicale ridimensionamento delle
risorse economiche disponibili, ha
suscitato ampi consensi tra i partecipanti, provenienti da
ben 110 diversi corpi di Polizia municipali.
La notevole esperienza dei relatori presenti all’assise nonché l’indiscusso interesse degli argomenti trattati hanno,
poi, conferito alla manifestazione un livello di assoluto prestigio, confermatosi tale anche nell’obiettivo pregnante
verso cui l’evento si è indirizzato: l’approfondimento dell’aspetto tecnico-formativo. Al centro delle relazioni della tre
giorni interessanti argomenti tra i quali gli effetti del federalismo e dell’autonomismo sui sistemi economici nella
gestione degli enti locali (tra cui i Corpi di Polizia Municipali)
e l’incidenza dei fenomeni riconducibili all’inciviltà diffusa ed
al disagio sociale sulla qualità della vita urbana. Un focus è
stato rivolto anche alle tematiche connesse all’attività di
Polizia Amministrativa della P.M. con riferimento alla sicurezza urbana e alle nuove metodologie per la sicurezza
stradale in ambito urbano. Da rilevare, la presenza, durante
i lavori del convegno, di dirigenti della polizia municipale di
diversi comuni d’Italia che hanno intrattenuto i presenti con
apprezzate relazioni sulle molteplici mansioni ricoperte dal
Corpo, ovvero polizia annonaria, polizia giudiziaria, sezione
infortunistica stradale e repressione dei fenomeni riguardanti l’abusivismo edilizio.
Soddisfatto per l’esito ampiamente positivo dei lavori il
Comandante della Polizia Municipale di Acireale, dott. Alfio
Licciardello che, in qualità di coordinatore della manifestazione, nonché di consigliere nazionale dell’ANCUPM, ha
espresso un doveroso ringraziamento nei confronti di tutti
gli intervenuti, confrontatisi, attraverso la massiccia partecipazione, con il profondo desiderio e la sentita necessità di
una formazione continua necessaria ad affrontare le sempre crescenti problematiche sottoposte quotidianamente dai
cittadini e dalle istituzioni al Corpo della Polizia Municipale.
Riccardo Anastasi
Foto Fabio Consoli
FESTA D’AUTUNNO 2011
Arrivano i colori dell’autunno ed il suo carico di odori, sapori ed emozioni. A
dare il benvenuto alla nuova stagione i bambini della scuola primaria
dell’Istituto Comprensivo “Paolo Vasta” di Acireale che, nell’ambito del
Progetto “Vivi la
Scuola”,
hanno
dato vita, lo scorso
25 Ottobre, alla
tradizionale festa
“Sapori d’Autunno:
gustando le sue
tradizioni ed i suoi
sapori”. La manifestazione, svoltasi
nel cortile dell’edificio che ospita il
“Plesso Carmine”
ha
registrato,
nonostante
le
incerte condizioni
meteo, l’entusiastica partecipazione
di alunni, insegnanti e genitori, cimentatisi, ogni anno, nella realizzazione degli stand con
i prodotti tipici d’autunno, frutta fresca e secca, castagne, salsiccia arrosto e
tanti buonissimi dolci preparati con cura da tutte le mamme. Un occasione
utile, come affermato dalla neo-dirigente scolastica, prof.ssa Maria Novelli,
per la socializzazione dei bambini attraverso giochi, canti e balli della tradizione siciliana.
Riccardo Anastasi
BUON LAVORO AL NEO ASSESSORE E VICESINDACO,
MARIO PAVONE
Rianimare le attività commerciali cittadine con accorgimenti misurati all’eccezionale momento di crisi che la comunità vive, proporre idee equilibrate
per investire sui settori produttivi locali, valorizzandone, al contempo, punti
chiave come artigianato e turismo, riportare il commercio di qualità nel
cuore pulsante della Città, qual è il centro storico. Non si tira di certo indietro il nuovo reggente dell’Assessorato allo Sviluppo Economico, subentrato
da qualche giorno al suo predecessore e riferimento politico, l’on. Pippo
Basile, Mario Pavone che ha ricevuto “in dono” anche delicatissime deleghe
come “Politiche Finanziarie e di Bilancio, Patrimonio, Trasporti e Risorse
Comunitarie”. Lo abbiamo incontrato, il neo amministratore, di professione
ricercatore universitario nel settore informatico, che nonostante la giovane
età può vantare già ben undici anni di esperienza politica avendo ricoperto
il ruolo di consigliere comunale negli scranni del Palazzo di Città. Dalle sue
parole, pacate e ponderate, traspare il suo senso di grande gratificazione
per la prestigiosa nomina ricevuta (ricoprirà anche il ruolo di vicesindaco),
mista all’entusiasmo di chi è chiamato a ricoprire un ruolo assai importante
nella vita amministrativa di una realtà decisamente complessa come quella
acese. Una nomina, se vogliamo, foriera di nuovi stimoli positivi e figlia della
lealtà e correttezza politica dimostrate alacremente negli anni trascorsi tra i banchi
consiliari; nelle sue prime dichiarazioni la
volontà ferma “…di spendersi per il bene
della Città, cercando fin da subito un connubio ideale per riportare sulla retta via il
mondo della produttività locale, per tanti
anni gravata dal peso di continue restrizioni, nel rispetto delle seppur esigue
somme a disposizione delle casse comunali”. Il suo motto è “…cercare di offrire ,
nel rispetto dei ruoli, un aiuto concreto a
tutte le categorie produttive che possa
rappresentare un ideale gancio per artigiani, commercianti ed operatori del settore turistico, chiamati ad alleviare la “sofferenza” di un settore in crisi”. A questo si
aggiunge la speranza, mai sopita, di trovare “…un punto di incontro, non
solo tra domanda ed offerta di professionisti del commercio ed amministrazione, ma anche tra la realtà di una comunità “assonnecchiata” ed offuscata dal ricordo di una passata floridezza economica ( derivante, a suo tempo,
dai successi nel campo del commercio degli agrumi, o nel campo delle cure
termali, per citare qualche esempio) e le attuali esigenze (sfide) economiche e patrimoniali della Città.” Traducendo, nessuno si aspetti la “manna”
dal Cielo, ma lavoriamo sodo in sinergia, proponendo idee, fornendo ognuno il proprio contributo e giocando, soprattutto, ognuno la sua parte senza
tirarsi indietro per scommettersi sul rilancio economico di Acireale. Buon
Lavoro, Professor Pavone!
Riccardo Anastasi
In occasione del 50° anniversario della morte del
M.llo Salvatore Basile, deceduto in servizio e per
causa di servizio il 28 ottobre 1961, una S. Messa
è stata celebrata dal Cappellano del Corpo di P.M.
Don Gugliemo Giombanco presso la Basilica dei
SS. Pietro e Paolo in Acireale. Erano presenti la
vedova e i figli nonché la autorità cittadine e gli
amministratori di oggi (Sindaco avv. Nino
Garozzo, Presidente del Consiglio avv. Pietro
Filetti, il vice sindaco prof. Mario Pavone, l’ assessore alla P.M. rag. Antonino Sorace) e di ieri (sen.
Nicola Grassi Bertazzi, all’epoca assessore, dott. Pietro Nicolosi, vicesindaco, on. Paolo Tringali, consigliere comunale) nonché una rappresentanza del Corpo di Polizia Municipale di Acireale.
Il M.llo Basile interveniva per domare un violentissimo incendio che il
28 ottobre 1961 si era sviluppato in una fabbrica di rigenerazione
pneumatici e lo stesso, subito dopo l’abbattimento della porta d’ingresso della fabbrica e l’attività di soccorso, veniva colto da improvviso malore perché provato dallo sforzo di limitare i danni dell’incendio. Nonostante i premurosi soccorsi, decedeva nella nottata senza
riprendere conoscenza. ph Fabio Consoli
PROGETTO “ORIENTALFUTURO” 2011/2012
Un progetto rivolto ad insegnanti, genitori ed alunni delle quinte classi delle
scuole secondarie di II° grado teso al superamento dell’approccio frammentario ed occasionale dell’orientamento formativo, inteso questo come elemento essenziale del processo educativo. “Orientalfuturo” è il tema del
nuovo percorso sviluppato
da “Enti in Rete”, la rete
interistituzionale che vuole
implementare la cultura
dell’orientamento nel territorio,
promossa
dall’Assessorato
alla
Pubblica Istruzione della
Città di Acireale, con la
sinergica collaborazione
del Servizio di Psicologia
Scolastica. Nel calendario
degli incontri concertati
con il Centro Orientamento e Formazione dell’Università di Catania e con
tutti gli enti aderenti al partenariato, da segnalare il seminario di aggiornamento svoltosi lo scorso 25 Ottobre con l’intervento del prof. Giuseppe
Cozzo, delegato del Magnifico Rettore dell’Ateneo catanese alla Didattica,
che ha relazionato su interessanti tematiche connesse al filone principale del
progetto, quali il Decreto Ministeriale n.207/04 e gli ordinamenti didattici del
sistema universitario italiano, l’articolazione del manifesto degli studi ed i criteri di accesso, con la regolamentazione del concorso di ammissione, ai
corsi di laurea triennale e magistrale a ciclo unico.
Riccardo Anastasi
Stiamo ricevendo decine di segnalazioni dai nostri lettori, e grazie a loro,
abbiamo deciso di incontrare e “gustare” le migliori attività in tutto il
Territorio delle Aci. Se anche tu vuoi consigliare alla nostra redazione un
buon ristorante, un hotel accogliente, una gastronomia o un produttore di
cui hai ben “appetito” le specialità del Made in Sicily invia una e.mail a: [email protected] o telefonaci 347 5382517 : Noi, anonimamente , ci attiveremo per valutarne le caratteristiche!
Manuel, il bellissimo bambino
di Sara e Maurizio ha vissuto la
sua prima festa con l’imposizione del Battesimo che si è tenuto nella chiesa di Lavinaio. Il
piccolo, poi, ha ricevuto i suoi
tanti ospiti, in un ristorante di
Viagrande dove, tra una squisita portata e tanta musica ha
regalato ai suoi genitori, ai
nonni, agli zii e ai tanti intervenuti parecchi sorrisi con qualche interferenza di …pianto.
Per questa prima “selezione” ci siamo recati all’Area Ristoro “le3voglie” di via
Sclafani 40, ad Acireale. Il locale, molto elegante, si compone di un’area Caffè,
di una Pizzeria “pummarola’n coppa” aperta pranzo e cena, di un angolo
Gelateria e di un raffinato Ristorante “salamarigghiu”. Optato per il ristorante
siamo accolti (io e mia moglie) da un signore (che abbiamo poi appurato si trattava del gestore – l’abbigliamento non lo faceva apparire tale!) il quale ci mette
a disposizione un buon tavolo, e dopo avere preso le ordinazioni ci fa pervenire
dai camerieri della sala (ottime ed eleganti le divise) i beveraggi e le pietanze.
Tutto ottimo, servito ben caldo ed abbondante (non si riesce a mangiare tutto,
anche perché i classici antipasti di pesce sono tanti e i due “assaggini” di pasta,
previsti nel menù fisso, sono due autentici piatti!). Notiamo la mancanza del
classico Vino locale (sei costretto ad ordinare il calice, più volte!). Per il resto tutto
ottimo. Il conto, del quale potevi fartene un’idea in quanto tutto era segnato nell’elegante menù che ti invita a scegliere, non comporta alcuna sorpresa. Mangi
bene, paghi quello che è giusto e non subisci alcuna sorpresa… e di questi tempi
basta e avanza. Ci ritorneremo anche per gustare la pizza che ci hanno fatto
assaggiare non appena seduti, prima dell’ordinazione. Buona, certamente
buona. Voto complessivo: 7
AKIS
Sabato 12 Novembre 2011
Serra Club : cambio al vertice dirigenziale
Passaggio delle consegne al Serra Club con una cerimonia che ha registrato la presenza dei due Vescovi Mons.Pio Vigo e Mons Antonino
Raspanti . L'avv.Rosario Leonardi, nel corso del suo commiato, ha evidenziato il percorso della sua presidenza e tutte le attività sociali curate dal
Club. Leonardi ha inoltre, salutato i due Vescovi presenti alla serata confe-
rendo a Mons. Pio Vittorio Vigo la carica di socio onorario. Il nuovo presidente dott. Mario Di Bella nel ringraziare i presenti per la carica ricevuta, ha
salutato i due vescovi, le autorità e l'avv.Rosario Leonardi per l'impegno
profuso nel corso del suo mandato. Alla fine, chiusura con un concerto che
ha visto l'esibizione di Vera Pulvirenti , Simona Postiglione, Alessandra
Platania, Valentina Spoto, Caterina Longhitano, Rosanna Lionti, Maria
Motta.
Il 19 Ottobre
scorso si è
laureata in
Ingegneria
E d i l e Architettura,
p r e s s o
l’Università
degli Studi
di Catania,
la Dott.ssa
Eleonora
Russo,
Vice-presidente
dell’Associazione Terre di Aci, discutendo
brillantemente la tesi:” Il Museo della
Fabbrica Sardella ad Acireale. La sicurezza
nelle attività di posa e manutenzione di pannelli solari cilindrici in CIGS”, relatore il Prof.
Ing. Aurelio Auteri. Come è noto, la Fabbrica
dei Fratelli Sardella di Acireale, nata nel lontano 1878, fu la prima in Italia nella produzione di mobili in legno curvato. Alla neo
Dottoressa
giungano,
da
parte
dell’Associazione e dei familiari, i più fervidi
auguri di una brillante carriera.
Che famiglia, la famiglia Crispella!
Singolare, fuori del comune, non è una famiglia qualsiasi, ma una vera e
propria impresa (a conduzione familiare, s’intende) che per sbarcare il lunario fa di tutto: stampa e spaccia banconote false, comunica in codice segreto, fa la spia e organizza intrighi internazionali, intrattiene rapporti con i cinesi e, addirittura, si fa in quattro per scongiurare lo scoppio di un conflitto atomico. Ce n’è per tutti i gusti! Peccato (o meno male) che quasi niente di tutto
ciò le riesce alla perfezione! A questa girandola di avventure, in un precario
equilibrio, fanno da contorno una vicina dai sogni paranoici, una signora fissata con la tintarella, un marito geloso e neurolabile, un brigadiere in un orologio a cucù...Però, che famiglia, la famiglia Crispella!
Domenico Platania
Teatro “Turi Ferro” – Acireale - 12 novembre 2011 – ore 17,30 – 21,00
‘U Tuppetturu
Per intanto i mezzi sono due: uno mobile (quello con
le ruote!) ed uno fisso (quello senza ruote sistemato in
pianta stabile nel nuovo sito – tanto, ormai, resterà per
sempre in quel posto!). Il sindaco ed il comandante ne
sono a conoscenza? E l’assessore? Ed i consiglieri ?
Noi la nostra parte l’abbiamo fatta…adesso tocca ad altri.
Il cittadino a spasso
5
Gli “AMARCORD” di Pino Corazzato
L’Acireale nel cuore: viaggio tra i personaggi
che hanno fatto la storia del calcio granata.
RAFFAELE BELLA ACESE DOC
Raffaele Bella , è stato sicuramente il fiore
all’occhiello del calcio giovanile acese
degli anni sessanta; il compianto Vito
Finocchiaro lo definì “il giocatore acese
purosangue più prestigioso di tutti i tempi”.
Sarà forse stato per l’esordio fulmineo in
maglia granata ancora giovanissimo nel
torneo 64/65 ( diciassette anni), fatto sta
che il nome di Raffaele Bella era sempre
nella bocca di tutti quando si discuteva di
calcio granata. E la conferma si è avuta
l’anno successivo all’esordio con la convocazione nella rappresentativa di serie D a
fianco di futuri talenti (uno di questi fu un
certo Pietro Anastasi) che gli permise di
mettersi all’attenzione di diverse società: e
fu Valsecchi , allora allenatore del Catania in serie B, che lo volle in rossazzurro. E il buon Raffaele si prese lo sfizio di esordire in Serie B dove , pur
non riuscendo a farsi molta strada, mise il sigillo di un gol in campionato (al
Livorno) ed un altro in Coppa Italia (al Palermo). Ricordiamo un simpatico
aneddoto tirato fuori dallo stesso giocatore: al momento della partenza del
ritiro con la squadra catanese, alla stazione di Bologna, uno dei “giganti” del
Catania, Biccherai, intimò al “piccolo” e giovane acese di portagli la valigia,
così come si usava per le nuove reclute al
servizio militare; Raffele non ci pensò due
volte ma, al momento di afferrare l’oggetto, fu subito bloccato dallo stesso rossazurro dicendogli che era solo uno scherzo.
Ma i destini di Acireale e Raffaele Bella si
incroceranno nel torneo 68/69, quando
l’Acireale innescò un duello all’ultimo sangue col Paternò dove militava lo scugnizzo acese; e la delusione per aver perso il
campionato proprio all’ultima giornata fu
forse in parte mitigata dal fatto che a trionfare fu proprio il “suo” Acireale. La carriera dell’acese continuò all’Akragas (una stagione) e col Siracusa per ben
quattro anni; quindi il ritorno in granata nel 74/75 dove chiuse la carriera alla
fine del torneo 76/77 l’anno, purtroppo, del mesto ritorno in serie D per
l’Acireale. Mezzala di punta, Raffaele era un centrocampista dalle spiccate
caratteristiche offensive; pur non essendo tanto alto di statura sapeva ben
destreggiarsi tra gli avversari e ben servire i propri compagni del reparto
avanzato o puntare direttamente a rete. La carriera di Raffaele Bella a certi
livelli finì forse un po’ presto ma queste sono state solo scelte di vita: fatto
sta che egli non si è mai allontanato dal mondo del calcio seppur a livelli
dilettantistici avendo prima giocato in squadre dell’hinterland acese e poi
allenato per oltre dieci anni nel settore giovanile dell’Acireale. Uomo benvoluto da tutti , Raffaele a tutt’ora è particolarmente legato a parecchi compagni di allora (Gallo, Stoppa, Paola, per citarne alcuni) ma soprattutto a quella frangia di sportivi di mezza età che con orgoglio lo hanno da sempre
sostenuto.
Pino Corazzato
CONVEGNO REGIONALE FEDEREX AD ACIREALE
Si è svolto ad Acireale, presso la prestigiosa Sala teatro in stile Liberty dello storico Istituto San Michele, Liceo Scientifico Paritario, il Convegno Regionale della
Confederex (Confederazione Nazionale degli Ex alunni delle Scuole Cattoliche)
per trattare lo scottante argomento della Legge N° 62/2000 con le successive
modifiche, concernente la Parità della Scuola Cattolica Italiana con quella
Statale. A venti anni dalla promulgazione della Legge suddetta è stato fatto il
punto della sua incidenza e soprattutto della sua effettiva concretizzazione sul
sociale. Al tavolo dei Relatori, per primo, il dott. Claudio Andreoli, Presidente
Nazionale della Confederex, Dirigente emerito della Clinica Universitaria di
Otorinolaringoiatria di Padova, Docente emerito di Audiologia e Foniatria, presso l'Università di Padova, Fondatore della Organizzazione Mondiale Ex-alunni di
Scuola Cattolica, Fondatore della Fraternità Mondiale Signum Fidei, Cavaliere
dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Cavaliere dell'Ordine
di San Gregorio Magno. Ci risparmiamo di elencare tutte le altre attività espletate dal dottor Andreoli, luminoso esempio di persona semplice nella grandezza,
chiara, attiva, efficace e dotata di una sostanziosa cultura e di grande umanità.
Egli ha illustrato il ruolo della Scuola Cattolica nella Società civile e nella Chiesa
evidenziandone le caratteristiche, i costi e gli aspetti pedagogico-morali, culturali
e sociali. Si sono quindi avvicendati: il P. Beneduce S.J., Segretario Nazionale
della F.I.D.A.E., con un esauriente, chiarissimo, intervento sull'Apporto della
Scuola Paritaria Cattolica nel tessuto sociale italiano. Quindi è intervenuto il prof.
Rosario Musmeci, Presidente dell'Associazione Ex-allievi dell'Istituto San
Michele di Acireale. I testi delle relazioni sono stati consegnati ai partecipanti. A
conclusione l'avv. Giulia Camilleri, in qualità di genitore, ha letto una dotta e ricca
terstimonianza, sul piano didattico-pedagogico portato avanti dalle scuole cattoliche. Ha presenziato i lavori del Convegno il Vescovo emerito della Diocesi
acese, l'Arcivescovo Pio Vittorio Vigo. Moderatore del Convegno l'avv.
Francesco Grassi Leanza che ha coordinato con naturale bravura, tutte le corpose relazioni dei relatori. I saluti di benvenuto sono stati porti dal Presidente
Regionale della Confederex, ing. Mario Di Stefano e dalla Segretaria Diocesana,
signora Sara Patanè. Il nutrito dibattito che è seguito dalle 18,45 alle 19,30, ha
registrato gli interventi della signora Ina Majorana, dei professori Casimiro
Nicolosi e Luigi Benintende, di Suor Maria Concetta Ventura, Vicepresidente
regionale F.I.D.A.E. e dei Padri Filippini Giuseppe Di Maio e Cantarella Alfio,
rispettivamente Dirigente Scolastico del Liceo Scientifico Paritario San Michele
e Direttore nonché Legale rappresentante del Collegio San Michele di Acireale.
Tutte le relazioni hanno esaminato le incongruenze, i ritardi, le anomalie che
hanno segnato l'attuazione della legge n° 62/2000 e che hanno impedito di fatto
o interpretato male la Parità fra Scuole Statali e Cattoliche. Sono state esaminate le prospettive future dell'insegnamento cattolico in Italia e sottolineati gli
apporti positivi di carattere sociale, morale ed economico dello stesso nell'ambito della economia della Nazione. Un Convegno efficace, equilibrato, chiarificatore in modo esemplare sia dal punto di vista didattico-pedagogico che da quello amministrativo-economico del pluralismo scolastico italiano e sulla effettiva
libertà di scelta concessa a tutte le famiglie, benestanti o meno, per l'indirizzo
educativo dei propri figli.
Pinella Musmeci
Una nota del sindaco Cutuli che volentieri pubblichiamo
“Mi giungono da vari gruppi politici rappresentati in Consiglio Comunale precisi segnali e specifiche richieste in merito alla necessità di giungere ad una
verifica utile a pianificare un programma politico-amministrativo che possa
condurre nel migliore dei modi alla fine della legislatura, completando quel
programma elettorale presentato dalla coalizione vincente che ha sostenuto la mia candidatura a sindaco. L'obiettivo, semplice e chiaro, è quello di
dare nuovo impulso e nuovo slancio alla quotidiana attività amministrativa.
Mi sento di condividere appieno tali istanze, giunte in via ufficiale e non, ed
oltre ad auspicare una pronta soluzione dei “malesseri politici” rappresentati, mi ritengo per primo convinto della necessità di creare una rinnovata
sinergia con tutte quelle forze politiche (vecchie e nuove) che abbiano a
cuore, come il sottoscritto, le sorti della Città di Aci S. Antonio. Ciò appunto
al fine di individuare e condividere quei progetti unitari che possono contribuire al felice esito dell'esperienza amministrativa avviata con entusiasmo
nel 2008”.
Pippo Cutuli Sindaco di Aci S. Antonio, 19 ottobre 2011
Ammissione di colpa o semplice atto (nobile) di modestia e di non presunzione? Crediamo tutti e due. Conosciamo ((crediamo, almeno, di
conoscere) da ben troppi anni la personalità del sindaco (amico)
Cutuli e siamo certi, senza alcuna ombra di dubbio, che le sue capacità, umane, organizzative e politiche sono scevre certamente da calcolate ambizioni. Non siamo personalmente convinti che il suo percorso politico sia di quelli giusti (almeno per noi che non siamo affatto lombardiani) ma dobbiamo dargli atto di essersi sempre comportato con coerenza e rispetto per la linea ed il leader che ha scelto.
Pensiamo, quindi, alla buona possibilità che ha la sua amministrazione a percorrere l’ultimo “tratto” della consiliatura nel pieno rispetto di
quanto programmato e, soprattutto, nella buona armonia con l’elettorato di parte che lo ha promosso e, ripeto soprattutto, con la cittadinanza che non ha condiviso in partenza il suo percorsoprogramma.T.C.
Una mattinata di festa per i frequentatori della Scuola d’Infanzia Paritaria
“I piccoli amici” e per i clienti di “Euro Baby” il negozio d’abbigliamento,
giocattoli e dietetica per bambini,
ambedue situati ad Aci S.Antonio.
La manifestazione, in effetti una sfilata con i piccoli della scuola che
hanno indossato gli abiti della collezione autunno-inverno della ditta
Euro Baby, si è svolta nel salone di
rappresentanza
di
palazzo
Cantarella alla presenza del sindaco Pippo Cutuli, di assessori e consiglieri del comune e di un folto pubblico che ha applaudito le performance dei piccoli modelli che
hanno sfilato. Foto: Nuccia Leotta
6
AKIS
Sabato 12 Novembre 2011
First Annual Meeting
Si è svolto ad Acireale nei giorni scorsi, presso il CRA-Centro di Ricerche
per l’Agrumicoltura e le Colture Mediterranee, il primo “Meeting” annuale
del progetto di ricerca europeo ATHENA coordinato dalla Prof.ssa Cathie
Martin del John Innes Centre di Norwich, Gran Bretagna: Hanno partecipato, oltre al gruppo inglese, ricercatori provenienti dalla Germania, Olanda,
Francia e Turchia. Per l’Italia erano presenti gruppi di ricerca dell’Istituto
Europeo di Oncologia (diretto dal Prof. Umberto Veronesi), dell’Università di
Milano, dell’Università Cattolica di
Campobasso
e
del
CRA.
L’incontro è stato aperto dal Dott.
Paolo Rapisarda, responsabile
dell’Unità Operativa CRA di
Acireale, il quale ha rivolto il saluto di benvenuto ai partecipanti e
introdotto i lavori ponendo l’attenzione sul binomio alimentazione e
salute. Esiste, infatti, una relazione inversa tra consumo di frutta e
verdura e incidenza di malattie
croniche. La frutta e la verdura sono una parte importante di una dieta equilibrata quotidiana. Sono ricchi di fibra, sostanze antiossidanti e altri composti bioattivi i quali proteggono l’organismo dalle malattie a rischio come il
cancro, malattie cardiache, ictus e
diabete. L'obiettivo generale del
progetto ATHENA è di fornire una
solida base scientifica per migliorare l’alimentazione umana con il fine
di proteggere la popolazione dalle
malattie croniche. Si vogliono
avviare, in particolare, studi sull’effetto di alcuni fitonutrienti quali le
antocianine, i pigmenti presenti
nelle arance rosse ma anche in
altri frutti, nella promozione della
salute e nella prevenzione di alcune malattie. Inoltre, saranno studiati i meccanismi d'azione di questi pigmenti nella limitazione dell'aumento di peso e/o lo sviluppo
grasso nell’organismo o nel rallentamento della progressione dei tumori.
Tel. 095 7021441
ASSEMBLEA NAZIONALE DEL MEIC
Si è chiusa l’XI assemblea nazionale del Meic a Roma che ha visto la partecipazione di 258 delegati provenienti da tutti i 95 gruppi Meic sul territorio
nazionale. Del gruppo di Acireale hanno partecipato Marinella V. Sciuto, in
qualità di presidente, Santo Toscano e Annamaria Cutuli, in qualità di delegati. Il tema scelto per l’assemblea è stato: “Le parole della verità. Meic, culture e fede”. Sono intervenuti, oltre al presidente nazionale, prof. Carlo
Cirotto, il prof. Antonio Pieretti, filosofo del linguaggio dell’università di
Perugia, Luigi Accattoli, giornalista vaticanista, Piero Tani, economista, e
Simona Borello, esperta di comunicazione. Attraverso l’esame dei diversi linguaggi, è emersa l’esigenza di accrescere, in coloro che sono impegnati da
credenti nel servizio culturale, la consapevolezza di conoscerne e comprenderne le strutture, per saper comunicare la Verità evangelica in un contesto plurale e diversificato. “Il compito
affidato all’uomo, non solo nel campo
religioso, ma anche in quello più
genericamente socio culturale - ha
detto Cirotto nella sua relazione introduttiva - è di cercare e trovare un’unione imperniata sulla diversità. Ciò
significa che nostro compito è di far
nascere l’unione, non malgrado la differenza, ma grazie al confronto anche
radicale di opinioni che, solo così,
hanno modo di misurare se stesse”. Nel corso dell’assemblea sono stati
eletti i 18 Consiglieri nazionali per il triennio 2011- 2014. E’ risultata eletta,
all’ottavo posto delle preferenze, la presidente del gruppo di Acireale,
Marinella V. Sciuto, docente ordinario di filosofia e storia nei licei. Al
Consiglio Nazionale spetta, secondo lo Statuto, il compito di interpretare le
deliberazioni e gli orientamenti espressi dall’assemblea, traducendoli in un
programma organico di lavoro. La prima riunione del nuovo Consiglio nazionale, prevista per il 5 novembre p.v., porterà all’elezione del prossimo
Presidente nazionale.
I direttori
Don Marco Catalano
Avv. Mario Di Prima
Il nuovo Direttivo FIDAPA 2011/2013
Gesù Bambino di Praga
La FIDAPA di Acireale ha tenuto la prima assemblea delle socie, in cui è
stato presentato il nuovo Direttivo per il Biennio 2011/2013. Il nuovo organigramma risulta così costituito: presidente, Pina Consoli; vicepresidente,
Rosa Barbagallo; segretaria, Rosa Pandolfini; tesoriera, Mirella Zappalà.
Collegio Revisori dei conti: Franca Aricò; Lucia Licciardello; Vera Petralia.
Consigliere: Lina Paradiso; Tullia Cortegiani; Elena Strano; Liliana Vitullo;
Maria Rita Pennisi; Daniela Simon. Cerimoniere, Grazia Consoli e Maria
In occasione dell’inizio dell’anno pastorale, la parrocchia “SS.mo Cuore di Gesù”
di Acireale ha solennemente celebrato la
festa in onore di Gesù Bambino di Praga.
Nel corso della Santa Messa pomeridiana, presieduta dal vicario generale della
diocesi, mons. Rosario Di Bella, è stata
anche consegnata una copia del Vangelo
ai nuovi iscritti al catechismo. Al termine
della celebrazione eucaristica, animata
dai ragazzi della catechesi e dal coro parrocchiale, la statua di Gesù Bambino di
Praga, accompagnata dai bambini, dai
loro genitori e dalla comunità dei fedeli, è
stata condotta in processione per quelle
vie del quartiere che di solito non sono
percorse da altre processioni, parrocchiali o cittadine (via P.Vasta, via G.Verga, via T.Tasso, via C.Goldoni). Al rientro, grandi e piccini si sono ritrovati sul sagrato della chiesa, dove si è rinnovato l’atto di affidamento dei bambini, che hanno, poi, lasciato volare in
cielo dei palloncini colorati con dei biglietti su cui avevano scritto i loro pensieri dedicati al Bambino Gesù. Dopo la benedizione finale, la serata si è
conclusa con i ringraziamenti del parroco a tutti coloro che hanno prestato
generosamente la loro collaborazione per la buona riuscita della festa e con
una “dolce sorpresa” per i più piccoli, preparato dalle suore della
Visitazione.
SCHEDA
La dolcissima statua, realizzata in gesso negli anni ’50 del secolo scorso,
originariamente apparteneva all’arredo della chiesa della Maddalena di
Acireale. Scoperta casualmente dall’acese Rosario Bottino, per suo interessamento è stata magistralmente restaurata nel 2000 da Licia Testa.
Quindi, la Congregazione dell’Oratorio l’ha affidata alle suore del monastero della Visitazione, che hanno promosso la diffusione del culto, in seguito
incoraggiate dal parroco, don Orazio Greco. Dallo scorso 6 gennaio la statua è stata sistemata in chiesa, all’interno di un’apposita teca, ed è divenuta subito centro di grande devozione tra i fedeli acesi. Ogni 25 del mese,
infatti, viene celebrata una Santa Messa in onore del Bambino Gesù di
Praga. Questa devozione, che costituisce una forma particolare di devozione a Gesù Bambino, si diffuse nel XVII sec. ad opera di un padre carmelitano di nome Cirillo. L’immagine comparve per la prima volta a Praga nel
1628 (da cui trae, quindi, origine la denominazione geografica) e rappresenta il Piccolo Re che vuole dominare il mondo con l’amore, con le irresistibili grazie della Sua infanzia, con i favori che desidera dispensare a tutti,
specialmente ai piccoli e a coloro che credono e si abbandonano alla tenerezza e alla ricchezza del Suo amore. «Più voi mi onorerete, più io vi favorirò», questa è la Sua consolante promessa. La devozione alla Santa
Infanzia di Gesù, vivificata dalla meditazione amorosa dei Suoi misteri e dall’impegno nell’imitare le Sue virtù, è uno stimolo potente per il progresso
della fede. Pertanto, la comunità parrocchiale “SS.mo Cuore di Gesù” intende coltivare questo culto e diffonderlo fra le famiglie e specialmente tra i
bambini, ai quali sono riservate speciali grazie e favori dall’amore di Gesù
Bambino.
Guido Leonardi
Grazia Pistorio. Segretaria esecutiva, Elena Strano. La Presidente Pina
Consoli Calì, quindi, ha presentato e discusso il tema nazionale per il
2011/2013: “Partecipazione e responsabilità per lo sviluppo della cittadinanza attiva e solidale” e presentato le linee programmatiche del nuovo anno
sociale.
Oggi, a cura dell’Associazione
Culturale “Archimede”, nell’Aula
Magna “Giuseppe Bianca” del Liceo
Scientifico “Archimede”, avrà luogo
l’incontro di apertura del nuovo
anno sociale con il saluto del
Dirigente Scolastico del Liceo prof.
Riccardo Biasco, il rendiconto delle
attività svolte nell’anno sociale
2010-11, la presentazione delle
varie iniziative culturali e ricreative
del nuovo anno con l’intervento dei
relatori degli incontri in programma. Per finire un felice intrattenimento musicale con l’Orchestra G.I.O.I.A diretta dal M.ro Ines Papandrea e con il pianista Antonino Cannavò, ex alunno (Premio Aci e Galatea giovani del 2011).
Artisti a convivio
Nella
sala convegni dell’Hotel
Assinos a Giardini Naxos si è svolta la cerimonia di premiazione dei
premi internazionali “Poesia, Prosa
ed Arti figurative” e del premio teatrale “Angelo Musco” Il Convivio
2011. Alla cerimonia era presente
come coreografa e maestra di ballo
Paola Gravagna, nonché tecnico e
giudice di gara FIDA e ospite alla
terza edizione del programma
Ballando con Stelle, che assieme a
Maria Grazia Falsone si è esibita in
una perfomance del progetto
Poesia e Danza.
Il Cinema Spadaro e il Centro Mistero Buffo – centro di socialità creativa presentano ENGLISH MOVIE SOCIETY, ciclo di incontri con videoproiezione in lingua originale (sottotitoli in inglese) presso il Cinema
Spadaro di Acireale. Gli incontri mirano a unire lo scopo didattico al
piacere di immergersi realmente nella cultura straniera attraverso la lingua originale, cogliendo tutte le sfumature che normalmente vengono
filtrate dalla pratica del doppiaggio. Oltre a un'opportunità per migliorare le competenze linguistiche, agli incontri di ENGLISH MOVIE
SOCIETY è possibile vivere un momento di aggregazione sociale.
Per informazioni rivolgersi al Cinema Spadaro (via Galatea 118-124
Acireale) e/o Mistero Buffo (via Pennisi 25 Acireale, lun-sab ore 16-20,
www.misterobuffo.org; email: [email protected] )
L’Associazione Nazionale Carabinieri sez. Guardia–Mangano insieme
all’Associazione Culturale e Sportiva “Notti Magiche”, hanno organizzato a
Guardia, frazione di Acireale, la Commemorazione dei propri Caduti della
prima e della seconda Guerra Mondiale, un impegno assunto per onorare la
memoria dei nostri Concittadini Caduti per l’Indipendenza, l’Unità e la libertà
d e l l ’ I t a l i a .
“Onoreremo
la
memoria di questi
uomini che tanto
coraggiosamente
hanno lottato per
donarci la libertà,
hanno sofferto per
non far soffrire i
propri figli, hanno
dato la loro vita
regalandola a noi
tutti”. Il Programma
ha previsto una S.
Messa
di
Commemorazione,
un corteo dalla Chiesa Parrocchiale alle Lapidi dei Caduti presso la Villa
Comunale di Guardia e la deposizione di una Corona di Alloro e il suono del
Silenzio.
LA FESTA DI SAN MARTINO AD ACIREALE
Si è celebrata anche quest’anno ad Acireale, nell’omonima chiesetta sita nei
pressi del seminario diocesano, la festa liturgica in onore di San Martino. La
solennità è stata preceduta da un triduo di preparazione nei giorni 8, 9 e 10
novembre. Venerdì 11 novembre, data in cui il calendario liturgico fa memoria del Santo, sono state celebrate tre Sante Messe. La prima, alle ore 8, con
la benedizione del pane di San Martino. Quella delle ore 10 ha visto la partecipazione dei bambini dell’asilo comunale, a cui sono state distribuite delle
forme più piccole di pane benedetto. Nel pomeriggio, alle ore 18, la Messa
solenne è stata celebrata dal canonico prof. Salvatore Pappalardo.
I due momenti più significativi, la benedizione del pane (del tipo “cucciddateddu” o “pani a caddozzu”) e la partecipazione gioiosa dei bambini, fanno
parte ormai di una tradizione che ha avuto inizio nel 1985, quando, dopo
decenni di abbandono, la chiesa di San Martino venne riaperta al culto, sotto
l’episcopato di mons. Giuseppe Malandrino, “per volontà munifica degli abitanti del quartiere” (come ricorda un’epigrafe posta sul prospetto esterno).
Ancora oggi, grazie alla generosa disponibilità del canonico prof. Salvatore
Arcifa ed all’amorevole attenzione della comunità dei fedeli, nella piccola
chiesa ad unica navata vi si celebra quotidianamente (alle ore 8) l’Eucaristia.
BREVE STORIA DEL SANTO Nato in Pannonia (odierna Ungheria) nell’anno 315, Martino si trasferì in Italia, dove iniziò gli studi classici per essere,
poi, avviato alla carriera militare. Mentre si
trovava in Gallia, nei pressi di Amiens,
però, avvenne l’episodio che cambiò la sua
vita. In una fredda sera d’inverno, incontrato un povero che gli chiedeva l’elemosina,
volle dividere con lui il proprio mantello.
Quel povero altri non era che Gesù. All’età
di diciotto anni, quindi, Martino abbandonò
la milizia, ricevette il battesimo e decise di
ritirarsi a vita eremitica. Nell’anno 371, già
noto per santità di vita, venne acclamato
dai fedeli vescovo di Tours. L’8 novembre
del 397, all’età di 82 anni, Martino spirò
mentre si trovava in visita alla diocesi di
Candes. I funerali vennero officiati, con
immensa partecipazione di popolo, nella
cattedrale di Tours il successivo 11 novembre, giorno in cui la Chiesa cattolica ricorda, primo santo non martire ad essere elevato agli onori dell’altare.
Guido Leonardi
Il vescovo Antonino Raspanti
è tornato ieri ad Alcamo e, più
precisamente, nella Chiesa di
Sant’Oliva, parrocchia di origine del neo vescovo di
Acireale.
Tra i presenti anche Nino
Garozzo, sindaco di Acireale
città in cui ha sede la Diocesi
guidata da mons. Raspanti,
AKIS
7
Sabato 12 Novembre 2011
L’Aula Magna del “Regina Elena” ha ospitato lo spettacolo teatrale, previsto nell’ambito del Progetto Legalità in Rete –
Diocesi di Acireale - Ufficio Pastorale Sociale e del LavoroGiustizia, Pace e Salvaguardia del Creato, “ROSE ROSSE” ,
portato in scena dall’attore Enzo De Liguoro.
SCHEDA
Rose Rosse è un monologo, una storia vera, sulla difficile formazione di un
giovane cresciuto nella Napoli tra gli anni 70 e gli anni 90.
Sinossi
Abbandonato a 2 anni in un prato dalla
madre, Massimo cresce con i nonni
paterni. Del giorno dell’abbandono ha
solo un ricordo: la canzone Rose
Rosse di Massimo Ranieri che suonava nell’automobile dell’amante di sua
madre in fuga. Il padre di Massimo, ex
campione di palla a nuoto, alcolista e
implicato nel terrorismo nero degli
anni settanta, va a trovare suo figlio
sporadicamente e lo porta con sé, ma
spesso per utilizzarlo come copertura
nelle sue illegali azioni politiche.
Seguito da nonni molto anziani e poco
presenti, Massimo subisce un abuso sessuale in famiglia e per un periodo,
durante la prima adolescenza, viene ricattato da un tossicomane. Poco più
tardi, comincia a far uso di stupefacenti e a spacciarli barcamenandosi in
una doppia vita, tra gruppi di estrema sinistra e di estrema destra, tra la facciata diurna da bravo ragazzo e quella notturna nella malavita napoletana.
Ancora giovanissimo, precipita nel baratro della droga pesante. Grazie alla
partecipazione alla famosa Carovana 11 di Exodus, un programma di recupero sociale ardito e geniale, basato su uno straordinario viaggio in bicicletta fino in Olanda affrontato da un gruppo di tossici senza speranza,
Massimo riesce a salvarsi e trasformare la propria esistenza.
In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità
d’Italia, ieri, presso l’Aula Magna dell’Istituto, si è tenuto l’incontro su
“Patria e Costituzione sorte comune – L’Italia sarà quel che voi sarete
– Percorsi condivisi di legalità””. Con l’intervento dei rappresentanti
dell’Associazione “Libera Cittadinanza”, dott. Enzo Dato e dott. Citto
Leotta. L’incontro ha registrato la presenza del Sig. Antonino Corvaia,
reduce della battaglia di Cefalonia.
LiberAci dalle mafie
Oggi il presidio delle Aci di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le
mafie”, dedicato a Pierantonio Sandri, svolge un’importante iniziativa sul territorio acese: una festa alla quale saranno presenti diverse associazioni (tra
le quali Liberacittadinanaza, Emergency, Arci, Agesci, Acli, Ribalta, ed altre
ancora). LiberAci dalle mafie è il titolo che i ragazzi del Presidio hanno dato
all’evento, che nasce con l’intento di sollecitare e coinvolgere tutti coloro in specie i giovani – che intendono impegnarsi nella lotta a tutte le mafie e
nel promuovere legalità e giustizia nella propria città. La festa, con musica e
varie attività di intrattenimento, verrà preceduta da un dibattito (inizio ore 18)
dedicato alle ecomafie al quale parteciperanno Piero Cannistraci (referente
regionale dell’associazione Rifiuti Zero) e Sebastiano Ambra (giornalista,
dell’associazione Liberacittadinanza). Dopo il dibattito, a partire dalle 20.30,
musica e cibo, con la degustazione dei prodotti di Libera Terra che vengono
coltivati nei terreni confiscati ai mafiosi. L’iniziativa avrà luogo al Chiostro
dell’ex Liceo Classico “Gulli e Pennisi” in via Marchese di Sangiuliano 15.
Il Presidio delle Aci è dedicato a Pierantonio Sandri, un ragazzo ucciso da
altri ragazzi su indicazione della mafia di Niscemi. I giovani promotori dell’iniziativa, dopo aver conosciuto Ninetta Burgio, la madre di Pierantonio (
Premio Aci e Galatea 2010 ) , ed aver permesso a diverse scolaresche di
Acireale di incontrarla ed innamorarsi della sua figura piccola, esile ma
coraggiosa e determinata, hanno sentito il desiderio di fare propria la memoria di un ragazzo come loro che ha perso la vita ingiustamente. Libera.
Associazioni, nomi e numeri contro le mafie nasce il 25 marzo del 1995.
Attualmente è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole,
che si impegnano concretamente nella lotta alla mafie attraverso l’educazione alla legalità, l’impegno contro la corruzione, la legge sull’uso sociale
dei beni confiscati alle mafie, la lotta all’usura e molte altre attività che hanno
il fine di costruire una società LIBERA dalle mafie. Il coordinamento provinciale a Catania si è costituito nel 2005 ed opera attualmente in sette gruppi
di lavoro (chiamati “Officine”, un’immagine che riporta al lavoro operativo e
al cambiamento concreto): Beni confiscati, Formazione, Giustizia,
Informazione, Internazionale, Memoria e la neonata Officina Ambiente. Il
Presidio delle Aci, naturalmente in sinergia con il coordinamento, è nato il 21
marzo di quest’anno ed ha finora operato nel territorio con il lavoro di educazione alla legalità nelle scuole (di diversi gradi: elementari, medie inferiori e superiori) e, soprattutto, con un entusiasmante progetto in collaborazione con l’Istituto Penale Minorile. La festa è un’occasione per farsi conoscere da una fetta più ampia della società acese, nel tentativo di coinvolgere
quanti più giovani è possibile nella costruzione di una società migliore.
Gli organi direttivi de “La Basilica Collegiata San Sebastiano Martire”
ed il “Museo Diocesano” hanno presentato alla stampa il programma
delle attività culturali e formative per il restante periodo dell’anno e fino a
Maggio 2012. Dalla conferenza di A,.Longhitano “Dalla vecchia alla nuova
diocesi” già effettuata, si passa alla conferenza di G.Mannino “Agli inizi
della vita diocesana” che avrà luogo il prossimo 18 novembre per passare,
poi, ad un concerto che si terrà il 25 di questo stesso mese. Venerdì 9
dicembre, poi, il prof. Matteo Donato parlerà su “Le chiese sacramentali di
Aci nel Cinque-Seicento”. Per eventuali informazioni telefonare allo 095
601313. Nella foto di Fabio Consoli la presentazione del programma
Scacchi: Sposito vince il Rapid “Frecce Tricolori”
Con il torneo Rapid Play
denominato “52° Club
Frecce Tricolori”, giunto
alla seconda edizione, è
ripresa dopo la pausa
estiva l’attività della S.D.
Galatea Scacchi presieduta da Rosario Puglisi.
Un’altra stagione è quindi
iniziata per il sodalizio
acese, la cui rappresentativa giocherà in Serie B
per il quarto anno consecutivo. Il Rapid “52° Club
Frecce Tricolori” è stato
giocato dai quattordici
partecipanti in otto turni
con 15 minuti a disposizione per giocatore. Ha
vinto Giovanni Sposito
con 7 punti. Secondo si è piazzato Pietro Nicolosi con 6 punti e bukolz 33,
terzo Simone Spina con 6 punti e bukolz 30, quarto Alessandro D’Anna col
punteggio di 5 e bukolz 33, quinto Francesco Tirenna sempre a 5 ma con
bukolz 30. A Seguire si sono classificati Salvatore Fresta, Francesco
Ferrarello, Rodolfo Puglisi, Salvatore Mangiagli, Mario Grasso, Antonella
Romeo, Lino Scandura, Francesco D’Anna ed il giovane Giuseppe
Magazzù. Giovanni Sposito succede nell’Albo d’Oro del torneo al giovane
acese Gaetano Grasso, Candidato Maestro. Nella foto, da sn Giovanni
Sposito riceve il premio dalla socia Antonella Romeo.
Angelo Silvio Musmeci
Un evento straordinario: comincia il tour di conferenze
del Dr. Noè nei teatri partendo da Catania
La nuova stagione delle conferenze, alcuni organizzati dal “Cenacolo del Galatea”, parte con una
novità: Gli appuntamenti in teatro. Il Dr. Noè svolgerà una serie di incontri tematici in vari teatri
d’Italia. Si parte da Aci Castello presso il teatro
“Grotta Smeralda”, Venerdì 18 novembre ore 20.30.
Il palcoscenico della vita, per questo secondo
appuntamento (il primo si è tenuto a S.Tecla, sul finire dell’estate) ha registrato la presenza di due illustri
personaggi che hanno risposto alle domande del
dott. Noè e che hanno mostrato gli aspetti più interiori del loro IO. Il mondo come immenso palcoscenico su cui gli uomini si
trovano ad agire per il tempo della loro esistenza. Un’ importante opportunità per scoprire come stiamo utilizzando il nostro palcoscenico della vita.
Il teatro è senza dubbio il campo in cui le passioni, soprattutto le più intense e le pulsioni più profonde vengono portate alla luce, con lo scopo di aprire uno squarcio di visione dell’uomo su se stesso. Ma cosa accade quando
la vita quotidiana inizia a richiedere più che mai un’assunzione da parte di
ognuno di un ruolo, e a volte più di uno, che maschera la naturalezza dell’individuo in favore ...di un comportamento collettivamente apprezzabile?
Cosa interviene nei rapporti tra le persone se a manifestarsi non è più l’uomo ma il personaggio che la società chiede di impersonare? Sarà stimolante scoprire la risposta che ci verrà data dal dr. Noè che attraverso un dialogo aperto sul tema “Il palcoscenico della vita” ci farà capire se è conveniente “mascherare la vita” con giochi pericolosi tra identità e finzione o cercare di viverla in modo spontaneo e autentico. Per informazioni si può chiamare il numero: 3491550297.
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MAGMA
MOSTRA
CINEMA
BREVE
X EDIZIONE
8-10 Dicembre 2011, Acireale (CT)
AK IS
AKIS: Anno VII, numero 19 del 12 Novembre 2011 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania
IL GIORNALE Sede: via M. di Casalotto 68 - 95025 Aci S.Antonio Redazione: via Alliotta, 14 - 95024 Acireale - Tel.- Fax 095 7921059 – 347 5382517 - [email protected] - Site: www.akis-aci.com
DEL TERRITORIO Tipografia-Litografia: “TM” di Mangano Venera - via N. Martoglio, 93 - S. VENERINA (CT) - Tel. 095 953455 - Distribuzione e arretrati: 340 7152814
DELLE ACI
Elaborazione grafica, fotomontaggi e impaginazione: MP Graphic di Maurizio Pagano - Tel. 347 1433135 236
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AKIS
Sabato 12 Novembre 2011
Non si scappa! Anche le statistiche confermano
che l’italiano medio (ma anche quello piccolo e
grande) vede nello Stato non un padre che gli vuol
bene e pensa al suo domani, bensì un patrigno con
tendenze vessatorie. E’ naturale, allora, che gli salti
la mosca al naso quando qualcuno –il PALAZZO- si
interessa improvvisamente di lui: ”Ma se lo Stato
non si vede mai, non telefona mai, se è sempre latitante, da dove viene d’un tratto questa sperticata
attenzione per il mio benessere?”. Come sempre,
appena il POTERE sforna una legge qualsiasi
(specialmente se comporta esborsi), ecco che l’opinione pubblica puntualmente protesta, mettendone in dubbio la buona fede e conclude che qualcuno di sicuro ci guadagnerà a scapito di qualcun altro che logicamente ci “smenerà”. Allora, se i
posti nel gruppo degli avvantaggiati sono tutti occupati, si fa a sportellate
per essere esclusi da quello degli angariati o comunque si fa ogni tentativo per potere eludere l’incomodo. Menzione a parte meritano i cosiddetti
duri e puri, cittadini appartenenti all’ordine degli intransigenti, nati all’inizio
di questo secolo dall’incrocio fra una black bloc e un commercialista stanziale. Questa categoria, piuttosto che adeguarsi a certi compromessi,
passa alla “LATITANZA” o preferisce (anche) il SUICIDIO: niente casco o
cintura, evasione fiscale a tutto spiano, velocità a 180 Km/h in città, niente
assicurazione auto, niente obblighi o doveri di vario tipo. La cattura può
avvenire soltanto attraverso un’imboscata, ma la vera gloria per questi si
conquista cadendo sul campo nella lotta contro il Potere!!! Alla resa preferiscono la decimazione!!! Il legislatore, conoscendo quali variegati pensieri percorrano il Paese e specialmente tenendo d’occhio le elezioni prossime o futuribili, a sua volta fa di tutto per dotare la norma di accezioni,
interpretazioni a 360 gradi, commi reconditi, note oscure, in modo tale da
fornire al cittadino una via d’uscita, un pertugio liberatorio dalle ganasce
impositive. Insomma, un ”OK RICEVUTO” che mantiene in vita l’unica cosa
che veramente funzioni: il patto tacito tra chi fa FINTA di governare e chi fa
FINTA di rispettare le leggi! Insomma, l’eterno gioco delle parti! E allora,
si simula l’equità fiscale, il riordino della Sanità, l’entrata in scena di un
certo palloncino capace di controllare la sobrietà delle nostre libagioni, si
finge la battaglia contro la delinquenza organizzata e via di queste finte.
Ditemi voi, miei cari tredici lettori, dati i tempi, come si può uscire da questa logica perversa? Visto, poi, che siamo costretti a lavare i panni nella
tinozza europea assieme ad altri popoli, come la mettiamo? Con quale faccia possiamo stare gomito a gomito con i tedeschi (gli altri non fanno
testo!), commoventi nella loro precisione, che la cintura di sicurezza se la
serrano anche a letto,
che, se avvitano un bullone, lo fanno fino in fondo,
e sconoscono il precario,
l’approssimativo, il vago
ed il negligente? Quale
espediente potremmo trovare con loro così scrupolosi sia che bevano birra
sia che facciano la guerra? Come potremmo
uscirne, nel concreto, con
questi “mostri”, noi, che siamo maestri nel tergiversare, nel dribblare, nel
filosofeggiare e nell’impaludarci in convenevoli con convinzione e senso
del dovere? Come potremo invertire la marcia? Ebbene, preoccupato dell’inverosimile situazione esistente tra Stato e Cittadino, una proposta (o
meglio, un umile contributo) da avanzare, modestamente, ce l’avrei e qui
l’azzardo! Si tratta di adottare la strategia del “PRENDI POCO E PAGHI
TANTO”, sperimentata con successo dal SUPERMERCATO sotto casa
mia. In pratica, per ogni tot di euro che spendi ti “regalano”dei bollini che,
una volta accumulati, danno diritto al ritiro “gratuito” di oggetti utili alla casa.
Mia Suocera (il maiuscolo è d’obbligo) ne è entusiasta! La settimana scorsa, dopo essere giunta a tremila euro di spesa e dopo avere raccolto una
buona manciata di bollini, è finalmente riuscita a “conquistare” n.6 tazzine
da caffè. Adesso il suo obiettivo è quello, con soli altri duemila euro, di
accaparrarsi anche n. 6 piattini dove poggiare le tazzine di cui sopra. E poi
pensate che si fermerà lì? Macché!!! Tornando al problema delle tasse,
basta sostituire il Supermercato con lo Stato, mia suocera con il popolo italiano ed i bollini con punti fedeltà variopinti. Praticamente, ad ogni tot di
IRPEF, ICI, INPS, INAIL, TICKET, ecc. pagati, lo Stato dovrebbe dare, ad
esempio, una “margheritina” o due o più “cuoricini”, a seconda della
somma sborsata. Oppure, se un vigile ti trova avvinghiato alla cintura, ti
spetta una “farfallina”, due invece se porti anche il casco, quattro addirittura. con l’aggiunta di un “cuoricino”, se, gonfiando il palloncino, risulta che
negli ultimi due anni hai bevuto soltanto camomilla. E così di questo passo.
Per i doni-premio consiglierei degli oggetti utili alla salute del contribuente:
macchinette per misurare la pressione arteriosa, evaporatori per aerosol,
cyclette da camera, tute ginniche, scarponi e zaini da montagna o maschere per la pesca subacquea. Adottando tale metodo, sono certo, lo Stato
raggiungerebbe due obiettivi: rendere le tasse meno indigeste e dimostrare che a pagarle tutte ci guadagna la salute!
Parola di Sherpa.
Sulla riqualificazione del porto di Stazzo e in base
alle dichiarazioni del sindaco Nino Garozzo:
Ci dispiace, caro sindaco, ma stavolta abbiamo fatto cilecca! Forse, il silenzio… Siamo nel vero allorquando il sindaco afferma che “nessuna competenza o partecipazione alla redazione del progetto….” ma noi siamo anche
nel vero quando affermiamo che quei cassoni di cemento bianco che
hanno devastato (per sempre) il caratteristico porticciolo ce li ritroveremo
(per sempre, ripetiamo) davanti agli occhi come uno scempio autorizzato.
Da noi certamente no. Così come siamo anche sicuri che la filippica dell’on.le D’Agostino, tardiva come quella di tutti coloro che sono intervenuti (
o che non sono intervenuti!!!) , lascerà, nel tempo, le cose così come si trovano oggi. Nella foto, scattata questa estate, allorquando tutti “correvano” a
Stazzo per i bagni o per allietare la “sagra” della piazza e dei pali dell’illuminazione, si notano i lavori dei cassoni ultimati. Il nostro giornale aveva già
pubblicato la foto con il commento ( sabato 30 luglio – pagina 8 : “Le bianche scogliere di Stazzo- Vergogna”) . Nessun intervento allora. Ed ora?
Resta il commento e la Vergogna.
T.C.
Turismo e tempo libero nelle montagne trapanesi
Le montagne trapanesi: tra natura e turismo
Grande successo di pubblico per gli happy hour della montagna trapanese,
cinque appuntamenti, da martedì 18 ottobre a mercoledì 26 ottobre, nei
quali si sono degustate gratuitamente le produzioni locali della provincia.
Gli happy hour della montagna trapanese fanno parte del più ampio progetto denominato “Le sorprese della montagna trapanese” che si pone l’obiettivo di promuovere un turismo eco-sostenibile, a misura di famiglia, legato al
territorio e a ciò che lo contraddistingue. Questi appuntamenti hanno dato
la possibilità a tutti i presenti di assaggiare produzioni artigianali come la salsiccia pasqualora e il caciocavallo semistagionato, la marmellata di cipolla e
i dolci alle mandorle, ed ancora salumi, vini e tanto altro, frutto della passione di tanti piccoli imprenditori. Ad Acireale, l’evento, ospitato presso
l’Agriturismo “Il Sole e il Sale”, ha visto la partecipazione di oltre un centinaio
di persone che, sfidando una serata di pioggia battente, hanno avuto modo
di verificare la bontà dei prodotti presentati e la qualità dell’iniziativa proposta. Il territorio trapanese con le sue bellezze paesaggistiche, monumentali
e culinarie potrà essere visitato grazie a mirate proposte di viaggio pensate
per gli amanti della buona tavola, per gli sportivi e per le famiglie con bambini. A partire dal 15 ottobre sono, infatti, disponibili nei comuni di Buseto
Palizzolo, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, San Vito Lo Capo e
Valderice:
- 5 proposte di menu per la ristorazione tradizionale e veloce (di cui 2
espressamente ideati a misura di “bambino”), offerte a prezzi promozionali grazie a speciali accordi tra ristoratori e produttori, volti a
garantire la presenza dei prodotti locali a prezzi contenuti.;
- Proposte di soggiorno a tema low cost, (“eventi”, “sport” e “famiglie
con bambini”), con un’ampia possibilità di scelta, dal B&B all’hotelbenessere 4 stelle;
- Un unico calendario manifestazioni ed eventi ad hoc (oltre 70), tra
metà ottobre e fine gennaio;
- Una card sconti per prodotti tipici e servizi da utilizzare presso gli
oltre 35 operatori aderenti e presso tutti gli associati di UPIA
Casartigiani (parrucchieri, barbieri, estetica);
- 5 presidi di progetto a tutela del consumatore-turista.
L'iniziativa, promossa dalla Provincia Regionale di Trapani con il co-finanziamento del Fondo Regionale della Montagna e l’assistenza tecnica della
T&T S.r.l. Territorio e Turismo, società incaricata dell’attuazione progettuale,
ha messo insieme produttori, associazioni, operatori dell’ospitalità e della
ristorazione dei comuni montani trapanesi che hanno lavorato tutti uniti con
un unico obiettivo: la promozione del proprio territorio. Per maggiori informazioni è possibile chiamare il numero 320.8434100, scrivere una mail
all'indirizzo [email protected] o consultare il sito internet www.montagneinsicilia.it/trapani.
Mario Trovato
Prove tecniche di elezioni
e di scarpe in faccia agli antagonisti politici!
In veste di curioso sono stato l’altra sera ad ascoltare la conferenza nella
quale ha partecipato anche l’ex sindaco Nino Nicotra. Manifestazione organizzata da esponenti del PDL e tra i relatori un Deputato Regionale (Marco
Fagone) ed un Senatore della Repubblica (Stancanelli - Sindaco di Catania,
ora a tempo pieno!) sempre del PDL. Non mi è sembrato normale non vedere nessuno del PDL “ufficiale” di Acireale! Non è da considerare un gesto di
ostilità o per lo meno di mancanza di savoir faire da parte del segretario provinciale del PDL (Catanoso) non accogliere, nella città dove risiede e fa politica, il Sindaco di Catania, che tra l’altro ha le sue stesse origini politiche
(MSI)? Non è da considerare un gesto poco cortese che il Sindaco di
Acireale (Garozzo) non abbia dato un saluto di benvenuto al Sindaco di
Catania? Ho visto quasi tutti gli assessori della giunta Nicotra di alcuni anni
addietro, spiccava l’assenza di quelli legati al segretario provinciale del PDL
(Matalone e Busà) . Un caso? Il giorno prima di detta manifestazione ho visto
la città e l’interland tappezzati di manifesti relativi ad un’altra manifestazione
del PDL, questa volta organizzata dal consigliere provinciale espressione del
PDL acese (Gianluca Cannavò) , da tenere la settimana successiva (se ne
parla in altra parte del giornale – ndr.). Trattandosi di manifestazioni organizzate dello stesso partito, non sarebbe stato più elegante far uscire i manifesti della seconda manifestazione il giorno dopo la prima, in modo da non
creare confusione e disorientamento nei cittadini? O forse era proprio questo che si voleva? Si comincia ad avere il respiro corto e questo non è affatto un buon segnale! Si richiede un nuovo “centro destra”…sempre con le
stesse facce?
Carosio
Dalla foto si può ben capire perché l’Acireale Calcio
resta nei bassifondi della classifica!
HA DA PASSA’ A NUTTATA…FORSE…
Già in tempi non sospetti dissi che lo scenario politico ad Acireale sembrava rassomigliare ad un grande calderone in continua ebollizione, dato che i signori amministratori locali non perdevano occasione, ad
ogni rintocco di campane, di uscirsene con
trovate personalistiche dai toni quantomeno discutibili (se non proprio da oscar dell’idiozia…per la serie: siamo alla frutta!!!).
Oggi, a dire la verità a distanza di non
molto tempo, non sembra che le cose
siano cambiate, anzi un nuovo fermento (???) si registra negli ambienti del
“palazzo” perché, si vede, contravvenendo ai canoni delle stagioni climatiche, qualcuno sembra essersi risvegliato dal lungo letargo-torpore politico
e ha deciso di farsi avanti con tanto di cerimoniale e squilli di tromba. Chi
per un verso, chi per l’altro, molti non ci stanno a restare fuori dalla scena
o da quel treno che se perso è difficile che ripassi, ed escogitano puntualmente, con einsteiniana metodicità, vezzi e bravate per dire: CI SONO
ANCHE IO!...Da un lato alcuni, rinfrancati dalla mai sopite testimonianze di
affetto, amicizia e vicinanza, dopo anni di silenzio (ampiamente giustificato) decidono di mettere la testa nuovamente fuori dal buco per vedere “che
aria tira”, dall’altro lato altri, sbirciando la propria agenda alla voce SCADENZE DI VANITOSITA’ e constatando che è passato ormai un po’ di
tempo da quando, per l’ultima volta, si è avuti la possibilità di mettersi in
mostra e far parlare di se, decide di fare il punto della situazione dei tre anni
passati a capo di una non meglio identificata combriccola della politica provinciale. Visto? Tutto torna, tutto sembra avere un senso. Pensavate che
queste persone avessero
capito finalmente che far
politica significa servire la
comunità e non il proprio
ego (vanitoso, narcisista,
pedissequo,becero, idiota….e così via)??? GIAMMAI!!! Nel frattempo, a
Palazzo di Città va in
scena l’ennesimo atto
della commedia chiamata
AMMINISTRAZIONE
COMUNALE con, mi dicono, un neo-piagnucolone ex assessore e vicesindaco che lascia l’incarico
al suo pupillo e si ritira dalla scena cittadina (forse…anzi no!): ma questa
pantomima deve durare ancora a lungo? Non erano due i mesi scaduti i
quali doveva avvenire il famoso avvicendamento? Ne sono passati molti
più di due se vogliamo dirla tutta…e la commedia dell’arte continua. A fare
da degno quadro a questo guazzabuglio una dispettosa direzione provinciale di partito che commenta con soddisfazione questo passaggio di consegne , ma che, guarda un po’, dice che sarebbe stato più opportuno discuterne prima con i vertici….MA I PANNI SPORCHI NON SI LAVANO IN
CASA?...l’inverno è ancora lungo, anzi…non è nemmeno cominciato…
Il Grillo Parlante
HELP…… i pidocchi!
Ogni anno nelle scuole i piccoli insetti tornano a far parlare di sé e a preoccupare i genitori. L'infestazione da pidocchi (pediculosi del capo) è un evento piuttosto frequente, che trova diffusione soprattutto fra coloro che frequentano luoghi affollati e comunità dove il contatto tra testa e testa è più
facile. La presenza di pidocchi nei capelli non è indice di cattiva igiene,
come spesso si è soliti pensare. La trasmissione avviene per contatto diretto ma anche tramite altri portatori: pettini, spazzole, cappelli, asciugamani,
“IN QUESTA FARMACIA QUALSIASI CONSIGLIO
NON E’ UN CONSIGLIO QUALSIASI”
cuscini. A scuola, i bambini sono particolarmente
esposti ma anche le piscine, le palestre ed i centri
estivi sono potenziali luoghi per la diffusione dell’infestazione.
Questi
parassiti sono piccoli di
colore grigio-biancastro,
vivono sui capelli e si
cibano di sangue pungendo il cuoio capelluto
dove depositano le uova
(lendini) attaccandole al
fusto. La femmina del
parassita vive 3 settimane e depone circa 300
uova, soprattutto all'altezza della nuca, sopra e
dietro le orecchie, che si
schiuderanno dopo 6-9
giorni. L’attacco si manifesta con irritazione ed
intenso prurito nella zona
interessata dall’infezione, un’accurata ispezione del cuoio capelluto è sufficiente a scoprire l’infestazione. Scegliere la giusta cura antipediculosi non è
semplice, i trattamenti si basano principalmente sull’utilizzo topico di shampoo, lozioni, polveri e creme, il farmacista ha esperienza e può aiutarvi a
individuare il trattamento più adatto a voi o ai vostri figli. I prodotti antiparassitari devono inoltre essere applicati in quantità opportuna, cospargendo
l'intera capigliatura e aiutandosi con un pettine per uniformare il prodotto,
insistendo sulle zone più a rischio. Finché,quindi, si possa “sgominare il
nemico” è bene rispettare alcune norme comportamentali:
1. Se vostro figlio presenta dei pidocchi: non mandatelo a scuola ed
informate l’istituto affinché possano prendere le misure preventive
adeguate.
2. Procedete con un trattamento specifico per lavare la testa del bambino ed eliminare tutti i parassiti presenti.
3. Tutti i tessuti (abiti, lenzuola, federe, peluche) a contatto con il bambino dovrebbero essere lavati a più di 60°C.
4. Eliminare tutte le lendini mediante un pettine fine.
5. Evitare il più possibile i contatti con berretti, asciugamani e tessuti.
6. Ripetere il trattamento con antiparassitari dopo 7 - 10 giorni per eliminare in modo definitivo le lendini.
Dott. A. Cipriani
Dott.ssa M. Valastro
Farmacia Cipriani
Acireale
C.so Umberto 130