Lo stile Namikoshi
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Lo stile Namikoshi
32° Seminario Nazionale di Aggiornamento/ValutazionePer Associati Professionali Certificati, Benemeriti, Ordinari e Studenti Lo stile Namikoshi Un po’ di storia e un po’ di pratica 17 – 18 – 19 Maggio 2014 Tabiano Terme (PR) Grand Hotel Terme Astro Lo Shiatsu di Tokujiro Namikoshi Sensei Una prima domanda che possiamo porci è se Salute e Sanità costituiscono uno stesso concetto oppure no? La seconda è se su questi temi insistono saperi diversi? E quindi Professionisti diversi? 4 Per Sanità ritengo si possa intendere il complesso di strutture pubbliche e private, i professionisti, gli enti di formazione, gli organi di controllo, le politiche ai vari livelli degli Enti preposti, i programmi per combattere le malattie e/o per prevenirle e gli interventi per porre riparo agli esiti di patologie, di traumi e infortuni, e alla conseguente riabilitazione, ove necessaria, e perché no, promuovere una migliore condizione di salute individuale e collettiva. Come si vede un complesso ampio e che tuttavia è parte di quello della Salute, che lo comprende e lo supera. 5 La Rivoluzione Francese per prima inserì la Salute nella Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo e perché questo diritto fosse realizzato al meglio stabilì che lo Stato dovesse provvedervi. 6 Nel sistema moderno in Italia e non solo, tale principio è stato abbandonato e Stato e privati realizzano il loro intervento, i secondi guidati com’è ovvio dalla ricerca del loro guadagno, che a volte prevale rispetto all’obiettivo di promuovere o garantire il livello massimo della salute di un popolo. 7 Vediamo cosa stabilisce l’articolo 32 della Costituzione repubblicana italiana . La repubblica tutela la salute, come fondamentale diritto dell'individuo, così come interesse per la collettività, garantendo cure per gli indigenti. Nessuno può essere obbligato a essere curato, se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun modo violare i limiti imposti dal rispetto dell'individuo. 8 Solo due parole vanno spese per alcune considerazioni su questo articolo della Costituzione Italiana. Uno dei più significativi e importanti. Nel comma 1 vengono espressi, in due righe, concetti di primaria importanza. La Costituzione sceglie il concetto di Salute e non di Sanità. Poi definisce la Salute un diritto fondamentale. E quindi lo riferisce non al Cittadino Italiano, ma all’individuo e quindi a chiunque si trovi sul territorio nazionale. 9 Si pensi al dibattito attuale sullo Jus soli in Italia, o allo scontro ancora in atto negli Stati Uniti sul diritto all’assistenza sanitaria pubblica. Ma non di minore valore è il secondo comma: Nessuno può essere obbligato a essere curato, se non per disposizione di legge. E del terzo che è connesso: La legge non può in nessun modo violare i limiti imposti dal rispetto dell'individuo. Pensiamo al livello culturale, etico e politico dell’attuale dibattito sulla eutanasia o sulla libertà di decidere del proprio destino. . 10 Ma vi è ancora un aspetto che questo articolo pone in luce: esso è pervaso da un enorme apertura e all’interno di una visione così avanzata si afferma la libertà di scegliere la propria cura: “Nessuno può essere obbligato a essere curato”. Quindi da un lato lo Stato tutela la salute come un diritto e dall’altro tutela il rispetto che va garantito all’individuo e che nemmeno la legge può oltrepassare 11 Questo principio fondamentale di altissima civiltà è stato tradito e capovolto e dal diritto del cittadino, o meglio dell’individuo, ad essere curato e a scegliere la propria cura si è affermato il diritto a curare e per tradire fino in fondo lo spirito di questa elevatissima norma si è via via affermato il diritto a curare in regime esclusivo. 12 Il trionfo delle Corporazioni sanitarie si è consumato aggiungendosi ai non pochi tradimenti che seguirono il periodo eroico in cui la Costituzione è stata scritta. Naturalmente quando parlo di Corporazioni non intendo affatto riferirmi a coloro che fanno parte dell’una o dell’altra categoria, anzi è doveroso dire che vi sono moltissimi medici o fisioterapisti o altre figure che da anni hanno aperto nuove frontiere e stabilito rapporti di correttezza e collaborazione con noi ed altre figure a noi assimilabili. Mi riferisco ai gruppi dirigenti che hanno costruito nel tempo le politiche delle corporazioni. 13 Questo regime esclusivo si manifesta all’interno del monopolio della medicina convenzionale. E dobbiamo chiederci se questa è una condizione universalmente valida? O vi sono altri regimi in altri Paesi. 14 L’Organizzazione Mondiale della Sanità, a conclusione di studi specifici ed approfonditi che considerano l'intero panorama sanitario mondiale, individuò quattro sistemi: - monopolistici, tolleranti, inclusivi integrati. 15 Il sistema italiano è definito “monopolistico”, poiché è riconosciuto come lecito solo l'esercizio della medicina scientifica, con l'esclusione di altre modalità di terapia, e le medicine non convenzionali ricevono una regolamentazione scarsa, se non del tutto assente. 16 I sistemi “tolleranti” sono presenti in alcuni paesi, i quali si fondano sempre sulla medicina scientifica, ma nei quali c'è una certa tolleranza per la medicina non convenzionale. In tale contesto, in Europa, oltre ai paesi scandinavi, hanno recentemente legiferato in materia. la Gran Bretagna, la Germania, il Belgio, la Francia e l'Olanda. La Spagna sembrerebbe muoversi verso un regime di “tolleranza”. 17 Nei sistemi “inclusivi”come in India, Pakistan, Bangladesh coesistono le varie modalità terapeutiche integrandosi con pari dignità in tutte le strutture sanitarie. 18 In Cina e in Nepal troviamo i sistemi “integrati” dove le diverse concezioni della medicina sono poste sul medesimo piano: negli ospedali cinesi i medici delle due scuole, tradizionale ed occidentale, lavorano assieme ed i malati possono consultare tanto gli uni quanto gli altri. 19 Non va dimenticato infine il sempre più vasto consenso e la sempre più ampia diffusione che le cosiddette medicine non convenzionali hanno tra i cittadini italiani ed europei. In Europa, gli utenti delle Medicine non convenzionali si aggirerebbero tra il 20 e il 50 % della popolazione; si tenga presente la diffusione di queste discipline è fortemente influenzato dal livello del loro riconoscimento giuridico che varia considerevolmente da uno stato all’altro. 20 Forse qualcuno ricorderà che il Parlamento europeo ha approvato il 29 maggio 1997 una risoluzione per "garantire ai cittadini la più ampia libertà possibile di scelta terapeutica, assicurando loro anche il più alto livello di sicurezza e l’informazione più corretta sull’innocuità, qualità ed efficacia di tali medicine, e proteggendoli, nello stesso tempo, da operatori non qualificati". Per l’inserimento dello Shiatsu in quella risoluzione si batterono all’epoca i Maestri Denis J. Binks e Seamus Connolly Il Parlamento europeo chiede inoltre alla Commissione, in particolare, di impegnarsi per il riconoscimento delle medicine non convenzionali. Tale risoluzione è stata ribadita nel luglio 1999 dal Consiglio d’Europa che ha invitato gli stati membri a regolarizzare lo status di queste medicine in modo da garantirne a pieno titolo l’inserimento nei servizi sanitari nazionali. Naturalmente in Italia e in altri Paesi europei non si è dato alcun seguito. 21 In Italia le stime dell’Istat sul ricorso alle medicine non convenzionali si attesterebbero intorno a circa il 15%, 9 milioni di persone, quindi un dato molto inferiore alla media europea. E questo nonostante l’80% degli utenti dichiari di essere soddisfatto dal loro utilizzo. Non credo sia difficile individuare le cause di questa distanza, che a mio avviso non vanno ricercate in ritardi culturali del popolo italiano, ma dalle scelte politiche che sono state operate nel nostro Paese. 22 La situazione italiana non rappresenta la realtà prevalente nel mondo ed è anche il prodotto delle pressioni che le corporazioni sanitarie hanno esercitato su una struttura politica incapace in questo Paese di opporsi a questa, come a tante altre corporazioni, che ne hanno provocato un sempre maggior degrado nella vita economica, civile e sociale e non di rado morale. 23 Né la politica dei Governi del nostro Paese così fortemente condizionata dall’azione delle corporazioni sanitarie, ha portato il nostro Paese ad avere una spesa tale da collocarlo ai primi posti della graduatoria mondiale. Secondo una statistica riguardante le spese per la salute di 184 Stati e con riferimento alle percentuali di Pil rispettivamente stanziate per l’anno 2009, fornita dalle Nazioni Unite, l’Italia si colloca al 136° posto con una spesa intorno al 5%. 24 Ai primi posti ci sono Malta e Stati Uniti con il 17% e il 16%, all’ultimo la Corea del Nord con il 2%. Anche la CIA e la Banca Mondiale ne hanno realizzata una abbastanza simile, e nello stesso anno. L’Italia è quindi verso il fondo della graduatoria e davanti troviamo ben 135 Paesi fra cui quasi tutti i Paesi dell’Africa. 25 Abbiamo parlato del rapporto fra Sanità e Salute. E vediamo che definizione l’OMS ha dato nel 1948 all’art.1 della sua costituzione: “La Salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto come assenza della malattia”; ricordiamo che fino ad allora la salute veniva considerata sostanzialmente come assenza di malattie o infermità”. Già da qui possiamo affermare senza ombra di dubbio la differenza fra Salute e medicalizzazione. Come sostiene Bernardino Fantini nella introduzione all’ultima fatica di Giovanni Berlinguer “Storia della Salute - da privilegio a diritto”. 26 Definita in questo modo la salute è una costruzione sociale concettualmente e praticamente. Si è in buona salute quando si hanno tutti i mezzi (fisici, mentali ed economici) per interagire al meglio con la società, esercitando i propri doveri e i propri diritti, in ogni ambito della vita lavorativa e affettiva.” 27 Una definizione quella dell’OMS troppo ambiziosa e onnicomprensiva? Molti sono stati e sono di questo parere e tuttavia questa definizione, a mio avviso, mirabile rappresenta per l’intera umanità un obiettivo, una speranza, una guida all’azione dei Governi, delle Organizzazioni e un impegno per tutti gli Uomini di buona volontà. 28 Studi internazionali hanno compiuto una stima dell'impatto di alcuni fattori sulla longevità delle comunità, utilizzata come indicatore indiretto dello stato di salute: i fattori socioeconomici e gli stili di vita contribuiscono per il 40-50%; lo stato e le condizioni dell'ambiente per il 20-30%; l’eredità genetica per un altro 20-30%, e i servizi sanitari per il 10-15%. Pensare quindi che la salute possa essere monopolio o interesse prevalente delle strutture sanitarie contrasta fortemente con la realtà. 29 Nel 2003 il medico norvegese Gro Harlem Brundtland, figura prestigiosa non solo nel suo Paese, direttrice dell’OMS ha riaffermato con forza che non ci può essere sviluppo sostenibile senza confrontarsi con le malattie e la malnutrizione e ancora “Non c’è speranza per la diffusione della libertà, della democrazia e della dignità umana se la salute non è considerata un diritto fondamentale.” 30 Nel 2005 l’ONU nominò una Commissione incaricata di cercare e analizzare i fattori negativi che incidono sulla Salute e individuare le soluzioni per diminuirne gli effetti. 31 Tre furono i punti principali su cui si concentrarono l’analisi e le proposte della Commissione presentate all’Assemblea mondiale dell’ONU nel 2009. 32 1) La centralità dell’infanzia e della vecchiaia, migliorando le condizioni di partenza: scuola, ambiente e lavoro da un lato e protezione sociale dall’altro. 2) Lotta “contro le ineguaglianze nella ripartizione del potere, delle risorse finanziarie e di altra natura, sull’equità nell’allocazione delle risorse pubbliche per l’azione sui determinanti sociali della salute e sull’intervento costante dello Stato sul mercato, in modo da assicurare le forniture per i servizi di base indispensabili per la salute e impedire la diffusione di comportamenti nocivi alla salute, come tabagismo, alcolismo, dipendenza da droghe e abusi alimentari “. In questo ambito si fa rientrare la lotta per l’uguaglianza dei sessi, per la partecipazione democratica e per la diffusione dell’informazione come strumento indispensabile attenta ai determinanti sociali e soprattutto sull’idea di un buon governo mondiale della salute. 3) Per un’azione efficace sui determinanti sociali della salute è infine indispensabile l’osservazione, la ricerca e la formazione e la disponibilità di dati epidemiologici, demografici e sociologici. 33 Il rapporto si conclude con l’indicazione degli attori principali a cui spetta il compito e la responsabilità di intervenire efficacemente: - gli organismi multilaterali, l’OMS, le autorità nazionali e locali, la società civile, il settore privato e il mondo della ricerca e della formazione 34 Oltre a questi fattori altri costituiscono dei prerequisiti: Abitazione - esiste una chiara evidenza che mostra un'associazione fra l'abitazione e la salute. Una buona qualità dell'abitazione porta al miglioramento delle condizioni fisiche e mentali. Un'abitazione scadente, soprattutto se caratterizzata da freddo e umidità, porta a problemi respiratori e a dolori di vario genere, mentre l'eccessivo affollamento dell’abitazione genera problemi di ansia e depressione 35 Pace - la presenza di una situazione di conflitto armato ha delle pesanti conseguenze nei confronti della salute, in termini di - aumento della mortalità, - di lesioni che portano a disabilità croniche, - di problemi mentali, - di malattie sessuali, - di malattie trasmissibili, - di crimini e - violenze sessuali. La guerra incide in modo sostanziale sulla salute anche attraverso lo sfollamento della popolazione, che disgrega le reti sociali, nonché attraverso la distruzione dei servizi sociali e sanitari del territorio. 36 Istruzione i livelli di istruzione producono significativi gradienti di rischio per la salute. I livelli di istruzione sono strettamente correlati a livelli di deprivazione causati dalle barriere economiche, culturali e sociali che impediscono un accesso equo all'istruzione. Ciò è più evidente in particolare per le donne e per altri gruppi che si trovano in posizioni di svantaggio sociale. 37 Alimentazione - la disponibilità di adeguate quantità di cibo di buona qualità costituisce un elemento centrale per promuovere la salute e il benessere. - La scarsità di cibo e la mancanza della sua qualità e varietà causa la malnutrizione e le malattie da deficienza nutrizionale, - mentre l'eccesso di cibo contribuisce allo sviluppo di malattie cardiovascolari e metaboliche, di tumori, di obesità e problematiche dentali. 38 Economia (reddito e continuità delle risorse) - la disoccupazione pone dei rischi significativi alla salute; è dimostrato come le persone disoccupate e le loro famiglie abbiano maggiori probabilità di morte prematura. - L'insicurezza del lavoro provoca un aumento dell'ansia, della depressione e dei problemi cardiovascolari. 39 Stabilità dell'ecosistema - Un ecosistema è un'unità ecologica fondamentale, formata da una comunità di organismi viventi in una determinata area e dal suo specifico ambiente fisico, con il quale gli organismi sono legati da complesse interazioni e scambi di energia e di materia. - È fondamentale che gli ecosistemi tendano alla stabilità, cioè alla condizione per cui l'ecosistema è in grado di assorbire nel tempo le perturbazioni esterne (naturali o indotte dall'uomo), mantenendo integra la propria struttura. - Un ecosistema alterato può ripristinare le proprie condizioni precedenti solo con molta lentezza e in modo graduale. 40 Giustizia ed equità sociale - equità vuol dire giustizia. - Equità nella salute significa che i bisogni delle popolazioni devono guidare la distribuzione delle opportunità per conseguire il benessere; ciò implica che ciascuno dovrebbe avere le stesse opportunità di raggiungere il medesimo potenziale di salute. - Significa anche poter aver accesso a servizi sanitari di qualità in termini di uguale accesso ed utilizzo di essi a fronte di bisogni uguali 41 Come si può ben vedere dalle cose dette finora l’idea che salute e sanità coincidano e che nella medicalizzazione si esaurisca il compito di un Paese è quanto mai fallace. 42 In Italia solo dal 2001 il Ministero della Sanità è divenuto Ministero della Salute e la Legge 317 del 2001 assegna al Ministero della Salute: "le funzioni spettanti allo Stato in materia di tutela della salute umana, di coordinamento del Servizio Sanitario Nazionale, di sanità veterinaria, di tutela della salute nei luoghi di lavoro, di igiene e sicurezza degli alimenti". 43 In particolare, i compiti attribuitigli sono i seguenti: • assicurare il buon funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale, prestando attenzione alla qualità e all’efficienza, utilizzando metodi informativi efficaci; • migliorare le situazioni che presentano elementi di criticità nell’ambito sanitario; • collaborare con tutte le istituzioni, per favorire un costante miglioramento; • pianificare eventuali interventi per affrontare situazioni di pericolo che minacciano la salute della collettività. 44 E’ la legge in Italia a stabilire quando una figura professionale sia sanitaria oppure no. E in Italia solo le figure sanitarie possono intervenire nella prevenzione, nella cura e nella riabilitazione. Cioè a dire figure che, sole, possono professionalmente operare nel campo della Sanità e in particolare della malattia con competenza esclusiva, mentre su quello della Salute la loro competenza esclusiva svanisce per unirsi e integrarsi con quelle di un innumerevole stuolo di Professionisti non sanitari che si possono o si devono impegnare nel campo della promozione della Salute. 45 L’azione che il mondo delle cosiddette Arti per la Salute o Discipline bionaturali e delle nostre Associazioni e Scuole di Shiatsu hanno svolto in questi 30 anni ha costituito sicuramente un impulso forte alla diffusione di idee e consapevolezza sui temi della salute e possiamo ben dire che quando il Rapporto della Commissione dell’ONU indica gli attori principali a cui spetta il compito e la responsabilità di intervenire efficacemente: gli organismi multilaterali, l’OMS, le autorità nazionali e locali, la società civile, il settore privato e il mondo della ricerca e della formazione. Noi, noi tutti, a qualunque stile apparteniamo, siamo stati dentro la Società civile, nel settore privato e della Formazione con impegno, con abnegazione, con passione, con professionalità, con onore senza alcun costo per lo Stato, né per qualsiasi struttura pubblica, vincendo ostacoli di ogni genere 46 Vale la pena di leggere quanto afferma la Carta di Ottawa per la promozione della salute del 1986: Secondo la Carta, sottoscritta dagli Stati appartenenti all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la promozione della Salute viene definita come "il processo che consente alle persone di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e di migliorarla". E a proposito di: Esercitazioni fisiche per la promozione dalla salute indica: la creazione di ambienti che consentano di offrire un adeguato supporto alle persone per il perseguimento della salute negli ambienti di vita e di lavoro, attraverso condizioni di maggiore sicurezza e gratificazione; il rafforzamento dell'azione delle comunità che devono essere adeguatamente sostenute per poter operare autonome scelte per quanto riguarda i problemi relativi alla salute dei cittadini che vi appartengono; il riorientamento dei servizi sanitari nella logica di renderli più adeguati ad interagire con gli altri settori, in modo tale da svolgere un'azione comune per la salute della comunità di riferimento. 47 La promozione della salute non è pertanto responsabilità esclusiva del settore sanitario, dovendo coinvolgere anche i settori che influiscono sulla salute stessa con un approccio definito "intersettoriale"; che preveda, cioè, l'intervento, la collaborazione e il coordinamento di settori diversi dalla sanità (istruzione, cultura, trasporti, agricoltura, turismo, ecc.) per realizzare iniziative in grado di migliorare lo stato di salute della popolazione. Essa porta il problema all'attenzione dei responsabili delle scelte in tutti i settori, a tutti i livelli, invitandoli alla piena consapevolezza delle conseguenze sul piano della salute di ogni loro decisione, e ad una precisa assunzione di responsabilità in merito. 48 Alla luce di quanto abbiamo detto, nel nostro Paese l’azione dei Governi, dei Ministeri competenti e in primo luogo di quello della Salute, degli organi e dei Corpi preposti alla tutela della Salute è stato coerente con la Carta per la promozione della Salute di Ottawa, o vi è stata disattenzione o forse qualcosa di più e quella carta per alcuni aspetti, certamente per quelli che ci riguardano è stata disattesa? Vi sono stati in questi anni nostri Operatori trascinati in vari Tribunali da iniziative dei NAS. Sul banco degli imputati avrebbero dovuto esserci al loro posto tutti quei soggetti che hanno lavorato contro e non per la promozione della salute dei cittadini italiani. 49 In Italia lo Shiatsu non è una disciplina riconosciuta direttamente ed esplicitamente dalla legge. Ma può rientrare a pieno titolo nella legge 4/2013 a condizione che non invada il campo di professioni inquadrate in ordini o collegi o regolate dalla legge 50 La legge 4/2/2013 ha aperto sicuramente nuove prospettive per una grande quantità di figure professionali e fra esse per le figure che operano a favore della Salute e quindi non per la cura o la prevenzione delle malattie o la riabilitazione. Stanno moltiplicandosi nuove figure professionali sulla scia della legge 4 e credo sia necessario avere molta attenzione e compiere i passi che ancora sono necessari per consolidare le nostre professioni. 51 Credo che dobbiamo fare ancora uno sforzo per definire il nostro profilo professionale, specifico, autonomo e non sovrapponibile né con i fisioterapisti, né con il mondo dell’estetica che per altri versi e con altri obiettivi opera legittimamente nel campo del Benessere. Il Professionista ex lege 4/2013 può operare come Professionista autonomo, in Società anche Cooperativa, in Studio Associato e infine come Lavoratore dipendente. E’, a mio avviso, urgente che unitariamente contrattiamo con le grandi Organizzazioni sindacali il Profilo professionale che serva a inserire nei Contratti collettivi di categoria o di settore questa nuova figura. Direi che forse è più importante che la Certificazione UNI, ai cui costi, aggiuntivi a quelli che già sopportiamo, guardo con molta preoccupazione. Una ultima cosa va detta circa il sistema di formazione professionale. Per i Professionisti ex lege 4/2013 essa è lasciata alla autonomia delle Scuole di riferimento: occorre rivendicare con forza un nuovo sistema di accreditamento delle Scuole da parte delle Regioni basato su indici di qualità e non sulle risorse economiche. 52 Vorrei concludere questa parte con una nota di ottimismo: sono convinto che l’impegno e la passione che in tanti anni i nostri Operatori, i nostri Insegnanti, le nostre Organizzazioni hanno profuso ci porteranno a nuovi e ancor più positivi traguardi e credo che, come sempre abbiamo fatto, dimostreremo sul campo il nostro impegno per la più ampia collaborazione con le altre figure che professionalmente operano sul terreno della Salute a favore della nostra società, con le virtù che abbiamo sempre praticato: impegno, serietà, studio, rispetto, amore per il prossimo, umiltà e dignità. 53 UN PO’ DI STORIA DELLO SHIATSU L’antro di Zhou Kou Dian Gli antichi cinesi diedero alla loro terra il nome: Zhong Guo = Terra del Centro Quasi 10 milioni di Kmq di territorio stabilmente abitato fin dai primordi dell’umanità A circa 50 Km a sud-ovest di Pechino (Beijing) e a circa 150 Km dal Mar Giallo vi è la cittadina di Zhou Kou Dian Non distante dalla stazione di questa città vi è un colle che domina il territorio fino alla costa. E’ una formazione calcarea che risale a circa 400 milionii di anni fa da sempre chiamata Collina delle Ossa del Drago #$" #%" Le ricerche archeologiche Dall’inizio del XX secolo varie spedizioni archeologiche cinesi, europee, americane si concentrarono in particolare su una grotta del Colle. La grotta di Zhou Kou Dian, ha 5 milioni di anni e risale al Pleistocene. A quei tempi era priva di qualunque sbocco esterno. La sua formazione era dovuta all’acqua piovana che filtrando all’interno scioglieva il calcare. Così molto più tardi circa 500 mila anni or sono le continue erosioni provocarono una fenditura all’esterno dalla quale penetrarono le acque del fiume Zhou Kou e l’uomo, che ne prese possesso. Da 460 mila a 230 mila anni or sono la grotta fu abitata per 230 mila anni e poi abbandonata Si tenga presente che i resti dell’Uomo di Neanderthal sono databili da 50 mila a 100 mila anni fa. Attualmente la grotta presenta uno sviluppo massimo di circa 140 m orientata da oriente a occidente e una larghezza che nei diversi punti varia dai 40 a 2 m. I depositi riferibili alla presenza umana, detriti – reperti- manufatti hanno uno spessore di circa 40m. Nella sua permanenza nella grotta vi fu una trasformazione della morfologia umana (ad es. i crani rinvenuti negli strati più profondi rispetto a quelli più superficiali con una capacità cranica molto inferiore) . Allo stesso modo si sono evolute le abitudini sociali di questo clan umano i cui membri svolgevano attività diversificate e coordinate. Notevoli erano le distanze da percorrere per procurarsi quarzo di vena e cristallo di rocca che con selce e arenaria, erano le materie prime per la lavorazione di utensili: asce a mano, raschiatoi, punte, bulini, lesine, via via nel tempo più precisi e minuti, costruiti a partire da schegge prodotte e ritoccate mediante molteplici e differenziate tecniche di percussione. Altri elementi caratterizzavano naturalmente la vita di questa comunità umana: da un lato la caccia ed è dimostrato che erano in grado di attuare battute di gruppo e di cacciare animali di grossa taglia. Questo compito era riservato agli uomini. Alle donne competeva la raccolta, preparazione e conservazione del cibo, attraverso la ricerca di legna, di vegetali, di frutta e di semi. Il clima esterno in quella zona era all’epoca temperato e la grotta offriva riparo contro i rigori del freddo invernale. E’ probabile che non sapessero accendere il fuoco, ma sapevano mantenerlo in vita (sono stati trovati depositi di ceneri dello spessore di circa 6 metri ) e usavano l’acqua dal momento che un ramo del fiume Zhou Kou era penetrato nell’antro. Acqua e fuoco elementi indispensabili alla evoluzione della comunità Sembrerebbe che il clan dell’antro di Zhou Kou Dian non abbia eguali quanto a continuità e organizzazione sociale e le sue diversificate conoscenze e capacità venivano certo trasmesse attraverso le successive generazioni e in seguito migliorate. Nella grotta delle Ossa di Drago si realizzò dunque una primordiale cultura e scienza cinese e una continuativa forma di istruzione e di insegnamento. Ed è probabile che la comunità di Zhou Kou dovesse possedere e praticare una qualche ben delineata benché arcaica teoria e pratica curativa e medica, che con tutta probabilità costituivano i primitivi nuclei di quelle metodiche terapeutiche che saranno alla base della medicina tradizionale cinese. Infatti accanto alle vie curative proprie di ogni cultura arcaica quali abitudini e usi dietetici ed erboristici (che la varietà dei pollini ritrovati pare suggerire) sono stati trovati strumenti di cura che sono più propri della medicina tradizionale cinese: agopuntura e moxa. Nell’antro di Zhou Kou Dian sono state rinvenute schegge particolarmente minute e appuntite che probabilmente servivano a riscaldare le parti dolenti attraverso il loro sfregamento e quindi praticando pressioni, punture e incisioni a scacciare i demoni penetrati nel corpo dolente. Se questa ipotesi non è manifestamente infondata dobbiamo retrodatare l’origine della MTC di alcune cen:naia di migliaia di anni. Fra 300 mila e 230 mila anni or sono databili circa 2000 pezzi per lo più di quarzo, di cristallo di rocca e di selce, per la maggior parte assai minuB di dimensioni, intorno a 4 cm di lunghezza, leggeri e appunBB, strumenB adaD, oltre che a fare da punta a frecce e lance, anche a essere agilmente manovraB in praBche agopressorie e agupuntorie. Peraltro due anBchi tesB cinesi il dizionario Shouwen jiezi e il libro dei MonB e dei Mari Shanbaijing, compilaB durante la dinasBa imperiale Han, II secolo a.C. riferiscono sia di pietre per fabbricare aghi da agopuntura, sia di appunBB strumenB medici chiamaB “bian” aD a incidere la pelle, datandoli solo all’epoca neoliBca, alcune migliaia di anni prima della nascita di Cristo. Possiamo forse concludere che alcuni dei reper: li:ci di Zhou Kou Dian sono forse da considerarsi i più an:chi strumen: terapeu:ci dell’intera umanità, di varie ere anteriori rispeEo ai primi reper: di caraEere cura:vo appartenen: alle altre culture umane. Deve far rifleTere la distanza fra la semplice atavica stabilità della groTa di Zhou Kou Dian durata 230 mila anni e il forsennato, travolgente scorrere del tempo di oggi (cfr: Carlo Moiraghi – Il Libro della Medicina cinese – Fabbri Editori) La Medicina Tradizionale cinese, in giapponese Kampo, in passato era distinta in: 1) Branca settentrionale: nelle zone settentrionali mancavano le erbe per la cura delle malattie e si utilizzavano l’agopuntura, la moxa e il massaggio (anmo) 2) Branca meridionale: nelle terre fertili a sud del fiume Yangtze faceva uso di erbe e cortecce che messe in fusione o preparate in altro modo davano vita ai medicamenti (ancora oggi la fitoterapia cinese è assai usata. Sotto la dinastia Han ( dal 202 a.C. al 220 d.C. la nazione cinese venne unificata e anche la medicina fu unificata in unico sistema Essa fu introdotta in Giappone una decina di anni dopo l’introduzione del Buddismo che la tradizione fa risalire al 552 d.C. Probabilmente nel viaggio via mare dalla Cina al Giappone le erbe e i preparati per fare i medicamenti si rovinarono e prevalsero così le terapie fisiche l’agopuntura l’anmo che diventerà anma e la moxa Dal Teaté alla medicina Kampo Periodo preistorico Era miBca Dal sesto secolo Anno 984 Gli esseri umani isBnBvamente cercano di sopprimere il dolore ponendo la mano nella zona dolorante. Teaté (“mani sopra”). Il riferimento più anBco sul traTamento di un dolore con le mani nude (per teaté) appare in alcuni racconB dell’era miBca Propagazione buddismo. Dalla Cina importazione Medicina Tradizionale Kampo composta da fitoterapia, agopuntura, moxibusBone, terapie manuali anmo Ishinboh, libro di medicina scriTo da Yasuyori Tanba, Medicina Kampo diviene il fulcro della medicina giapponese Anma e Ampuku 1 Dal 984 al periodo Edo (1603-‐1868) Anno 1827 DinasBa Meiji (1868-‐1911) Tui-‐na* (“premere sostenendo”) e an-‐mo (“premere e strofinare”) in questo periodo in Giappone diventano “anma e ampuko”. An-‐ma (pressione e frizione) Ampuku (tra4amento dell’addome) Shinsai Otai scrive il libro di Ampuku. Questo testo è considerato come il fondamento dello shiatsu Il Giappone “apre” le fronBere. Avvento della medicina e manipolazione occidentali massaggio, osteopaBa, ecc..) tecniche di (chiropraBca, *Tecnica del tuina e anmo: vibrazioni, percussioni, sfregamen@, pressioni e s@ramen@ esegui@ ritmicamente e velocemente sui principi della MTC. Anma e Ampuku 2 [Q/40/" @" 65T5" 2/" 6;148/" 73223" " 83./;13" 0/4?/21" 5::17348/21" ;3.63" 05285" 7322/" 6?3" :/./T3.16B:C3" 71F348/475"?4/"6;3:13"71"0/66/AA15".12/66/483*" M2" A5F3.45" K31J1" :.3/" 6:?523" ?l:1/21" 71" /40/" ;3." 454"F3734B*" _./";3.1575"\75"3"" 714/6B/"K31J1" H1" 603T3" 71" ;./B:/.3" ?l:1/203483" 2Qc0;?h?@" 0/66/AA15" 71" A./473" F/25.3" :?./BF5@" :54" 2/" 05BF/<1543Y"O;?m".16?28/.3";3.1:52565P*" M"0371:1"71"W/0;5"61"8.5F/45":54"1"B8521"/44?22/B*" G3." :54B4?/.3" 73F545" 148./;.3473.3" 2/" :/..13./" 7322/" 0371:14/" 5::17348/23" 5" 2/F5./.3" :2/4736B4/03483*" M2"0/66/AA15"5::17348/23@"7/22/"63:547/"038U"732" nMn"63:*@".10;1/<</"2Q/40/"/"21F3225"83./;3B:5*"" Ampuku L’Ampuku continuò il suo cammino in forma clandestina assieme ad una grande quantità di terapie orientali che mantennero i loro principi filosofici. Così, nel Giappone di inizio secolo XX coesistevano le due correnti mediche: quella occidentale ufficiale e quella orientale clandestina La nascita dello Shiatsu -143"nMno"63:525@" 141<15"nno"63:525" c441"p+)" _348/BF5"71".1F/2?8/.3"2Q/40/"7/"" ;/.83"71"/2:?41"83./;16B";3.".17/.3"" 71A418U"/22/";./B:/*" R?./483">?3685";3.1575"61"6:5;.3"" 2Q3l:/:1/"7322/";.3661543";?./*" _34;3h1"_/0/1"?B21<</";3."2/";.10/"F528/"" 2/";/.52/"HC1/86?*" q32""p,'";?9921:/"O_3./;1/"HC1/86?P" La storia di Tokujiro Namikoshi 3 novembre 1905 25 settembre 2000 q163h5"f" r?6?86?" C5hh/175" K?.5./4" ('(+" c" 63T3" /441@" :54" 2/" E/01A21/" 61" 8./6E3.16:3" 6?22Q1652/"71"L5hh/175" _/7586?" Il viaggio ,"45F309.3"(')#"" _5h?J1.5" q/01h56C1" 4/6:3" /" _/7586?@" ;.3E3T?./" 71" W/A/I/@6?22Q1652/" 03.17154/23" 732"^1/;;543"HC1h5h?*" A1*-*&#' G3.1575""('(+f('++" c":/?6/"732"2?4A5"F1/AA15"3"732"7./6B:5":/091/03485"71":210/"K/6/@"2/"0/7.3"71"_5h?J1.5@" :501:1/"/7"/F3."0/23"/223"A145::C1/"/22/"6:C134/@"37"14"63A?185"/"8?T3"23"/.B:52/<1541*" H5s.1F/@"146500/@"71".3?0/B605*"" M"aA21@"/"8?.45@"0/66/AA1/45"2/"0/7.3" j?/475"k"_5h?J1.5":C3"0/66/AA1/"2/"0/7.3"68/"03A215" _5h?J1.5"61"/::5.A3":C3"6545"23";.3661541"/"7/.3"0/AA15."652213F5"/22/"0/7.3".16;3T5"/7"/28.3" 0/45F.3*" M4"0575";/.B:52/.3"2/"0/7.3";.5F/F/"652213F5">?/475"_5h?J1.5"8./T/F/"2/"<54/"6?..34/23@" 6B052/475"2/";.57?<1543"7322Q5.0543":5.B6525*" La malattia della madre Il giovane Tokujiro apprende le tecniche di massaggio ed apre le prime scuole di Shiatsu ('++" A 17 anni Tokujiro si trasferisce a Tokyo R1F348/"/213F5"732""0/66/AA1/85.3"d56C10/?"i7/A/I/"3"75;5"!" /441"6?;3./"9.122/48303483"2Q36/03" ('+#" Tokujiro torna a Hokkaido, Muroran e apre il suo primo istituto (',," [/6:1/"2QM6B8?85"71"K?.5./4"43223"0/41"731"6?51"E./83221"3"85.4/"/" _5he5":54"2/"6?/"E/01A21/" Nel 1925 Il Maestro Tokujiro Namikoshi fonda a Muroran , Hokkaido, nel nord del Giappone, il primo Istituto di Shiatsu al mondo Nel 1940 fonda il Japan Shiatsu College (',,f('!)" R5;5"71F3.61"8348/BF1@"432"('!)"_5h?J1.5"q/01h56C1"E547/"2QM6B8?85" ^1/;;54363"71"HC1/86?"/"W516C1h/I/" Nasce l’Istituto Giapponese di Shiatsu La guerra M"9509/.7/034B"6?"_5he5" 7168.?AA545"2/":/6/""3"2/"6:?52/"7322/" E/01A21/"q/01h56C1" ('!!" Primo riconoscimento dello Shiatsu dopo la seconda guerra mondiale Dopo la seconda guerra mondiale, il generale Mc Arthur rimase quale incaricato del Ministero della Salute giapponese. In questo periodo si allestì un elenco di più di cento terapie non regolamentate, tra cui lo Shiatsu. Dopo una ricerca scientifica eseguita da varie università e durata 8 anni, si giunse alla conclusione che la terapia Shiatsu era l’unica che avesse tutti i requisiti per ottenere un riconoscimento scientifico. Attualmente, assieme all’agopuntura e all’Anma, lo Shiatsu di Tokujiro Namikoshi è una discipline riconosciuta dal Ministero della Sanità e Benessere giapponese. Generale Douglas Mc Arthur e imperatore Hirohito 25 maggio 1946 Dopo la ricostruzione, inaugurazione ufficiale del Japan Shiatsu College (con questo nome dal ’57) Nel 1955 lo Shiatsu ebbe un primo riconoscimento ma come parte del massaggio anma Nel 1957 il Japan Shiatsu College di Tokyo viene ufficialmente autorizzato Ministero per la Sanità e il benessere a praticare terapie e svolgere Corsi. E’ e resta l’unica Scuola riconosciuta in Giappone" dal Nel 1964 lo Shiatsu viene riconosciuto come Terapia a se stante, indipendente dall’anma e da altre forme di massaggio. 1955 Tratta per un attacco di gastrite Marilyn Monroe in viaggio di nozze a Tokyo Ecco un altro tra i tanti celebri personaggi che ha trattato Tokujiro Il Maestro Tokujiro Namikoshi con il figlio Toru e insieme a loro Rudy Palombini e Cono Russo Il Maestro Denis J. Binks 1994-1997 Periodo tragico per il mondo dello Shiatsu “Tragico destino quello di Toru, Rudy e Denis. Coetanei, scomparsi a così breve distanza l'uno dall'altro. Con loro sono scomparsi tre dei più significativi Maestri dello Shiatsu mondiale, ciascuno con meriti memorabili.” Taverna Roberto" Denis Binks Muore il 29 settembre 1997 Rudy Palombini Muore nel luglio del 1994 Toru Namikoshi Muore nel maggio 1994 Il Maestro Tokujiro al Congresso mondiale di Toronto del 1995 a 90 anni durante una dimostrazione pubblica nel parco della città Tokujiro Namikoshi Sensei Muore a Tokyo Il 25 Settembre 00 All’età di 95 anni 5/22/14 10:15 89 5/22/14 10:15 90 L’attuale Presidente del JSC Kazutami Namikoshi E’ più facile aggiustare un orologio o il corpo umano? 5/22/14 10:15 96 Nel 1953 a Los Angeles …… 5/22/14 10:15 97 “Sono un orologiaio, ed impiego tre anni per istruire un apprendista riparatore di orologi. Come può lei, in soli tre giorni spiegare un metodo per riparare l’organismo umano che è tanto più complesso?” 5/22/14 10:15 98 E Tokujiro Namikoshi rispose che l’obiezione era ragionevole, ma che non doveva dimenBcare due cose: “prima che un orologio è soltanto un meccanismo; seconda che l’organismo umano possiede capacità di rigenerazione e di autoriparazione che nessun meccanismo può eguagliare.” 5/22/14 10:15 99 “Lo Shiatsu può operare apparenB miracoli appunto perché impiega l’isBnto naturale di comprimere le parB dolenB e uBlizza i meravigliosi poteri naturali dell’organismo. La gente di oggi facendo troppo affidamento nei medici, nelle medicine e nelle iniezioni, tende a trascurare l’importanza delle cure naturali. Ippocrate, il padre della medicina, sosteneva infaD che la vera medicina è la natura, mentre la medicina non è che serva della natura.” 5/22/14 10:15 100 “La natura guarisce la malaDa e il medico (io aggiungo: i fisioterapisB, gli operatori shiatsu ect) intasca (intascano) la parcella” 5/22/14 10:15 101 “TuD quei semi-‐invalidi, ansiosi e nervosi, che affollano gli ambulatori dei medici, si troverebbero assai meglio se aprissero gli occhi ai miracoli che l’organismo può compiere da solo; e lo Shiatsu serve appunto a far aprire gli occhi.” 5/22/14 10:15 102 Ma Tokujiro Namikoshi Sensei non si contrapponeva alla Medicina e infaD sosteneva “che nei casi difficili consultava sempre un medico. Poiché per poter applicare uno Shiatsu intensivo bisogna comprendere completamente l’organismo del paziente” 5/22/14 10:15 103 E considerava lo Shiatsu una terapia manuale, che, a differenza del massaggio occidentale e della anma Giapponese, che hanno effeD più superficiali, ha un effeTo profondo prodoTo dalla compressione Shiatsu, esercitata in senso perpendicolare con i polpastrelli dei pollici 5/22/14 10:15 104 Nel 1969 nel suo libro “Shiatsu” Tokujiro Sensei scriveva: “Negli ulBmi quaranta anni di studio del movimento umano e di ricerca terapeuBca, ho sviluppato il metodo Shiatsu, il quale non solamente cura gli staB morbosi, ma promuove una maggior forza d’animo e un migliore equilibrio mentale e può persino giovare ai coniugi per condurre una vita matrimoniale più felice. Dopo aver traTato più di 100.000 pazienB ed aver veduto più di 20.000 allievi diplomarsi alla Scuola Giapponese di Shiatsu, insisto sempre nel dire: 5/22/14 10:15 105 “Il cuore dello Shiatsu è come il puro affeTo materno; la pressione delle mani fa scorrere le sorgenB della vita” 5/22/14 10:15 106 5/22/14 10:15 109 5/22/14 10:15 110 5/22/14 10:15 111 5/22/14 10:15 112 5/22/14 10:15 113 5/22/14 10:15 114 5/22/14 10:15 115 5/22/14 10:15 116 5/22/14 10:15 117 5/22/14 10:15 118 5/22/14 10:15 119 La parola shiatsu 手 mano 匕 cucchiao 日 sole premere 土 terra 厂 scogliera shi 指 dito 圧 atsu Definzione di Shiatsu da parte del Ministero della Salute e del Benessere giapponese “Lo Shiatsu è un trattamento nel quale si adoperano i pollici e le palme delle mani per esercitare pressioni su determinati punti, allo scopo di correggere irregolarità dell’organismo, di conservare e migliorare lo stato di salute e di contribuire alla cura di taluni stati morbosi” Altre definizioni di shiatsu – Europa (1) 指 圧 Lo Shiatsu valorizza le risorse vitali di ambedue le persone coinvolte nella pratica, permettendone la migliore espressione secondo le potenzialità, i tempi e le modalità peculiari di ciascuno. Lo Shiatsu genera una miglior qualità della vita qualsiasi sia l'età, la condizione e lo stato di benessere/disagio dei soggetti coinvolti. http://www.shiatsuapos.com/1.asp Altre definizioni di shiatsu – Europa (2) 指圧 Lo shiatsu è una forma di tecnica manuale, di origine giapponese, che nasce dall’integrazione tra il massaggio giapponese tradizionale, la medicina tradizionale cinese ed alcune forme di terapia manuale occidentali. Ha lo scopo di attivare le capacità di autoguarigione e riequilibrio delle funzioni psicofisiche del corpo attraverso la pressione su punti specifici, stiramenti e manovre di mobilizzazione attiva e passiva del corpo stesso. Ritiene che disturbi e malattie siano prodotti da situazioni di squilibrio dell’organismo che spesso affondano le loro radici nelle abitudini di vita e nei conflitti emotivi della persona che ne è affetta, e li interpreta in termini energetici. Si propone quindi di effettuare un riequilibrio energetico dell’organismo agendo attraverso la struttura del corpo e una relazione terapeutica efficace. http://www.cites.it/preseorgaconta/compet.htm Altre definizioni di shiatsu – Europa (3) 指 圧 Lo Shiatsu è una pratica manuale che, tramite precise modalità di pressione, agisce sul flusso energetico dell'essere umano; e' rivolta sia a comprenderne i principi di funzionamento sia a favorirne la circolazione nel corpo. Se in questo senso ha radici nel patrimonio comune alla cultura estremo-orientale, ha ricevuto tuttavia in Giappone i principi operativi su cui si fonda. Dal Giappone si e' affermato prepotentemente nel mondo, Italia compresa, a partire dagli anni Settanta. http://www.fis.it/cos'eloshiatsu.asp Altre definizioni di shiatsu – Europa (4) 指 圧 Lo Shiatsu è una tecnica a mediazione corporea che origina dalla tradizione medico - filosofica cinese e che si è successivamente sviluppata in Giappone. Si basa sulla pressione perpendicolare, mantenuta e costante del pollice, delle dita, del palmo, del pugno e del gomito, esercitata lungo il tragitto dei meridiani energetici o su aree specifiche del corpo. http://www.fnss.it/shiatsu.asp Altre definizioni di shiatsu – Europa (5) 指圧 Lo Shiatsu è un'Arte autonoma che si fonda su un insieme di modelli appartenenti alle tradizioni cinesi e giapponesi, nasce quindi in un contesto culturale differente da quello occidentale moderno, viene particolarmente influenzato da alcuni aspetti del pensiero Taoista. Lo Shiatsu è rivolto a favorire il libero fluire del QI/ KI, principio base unitario di tutti i fenomeni naturali compreso l'essere umano. http://www.shiatsuscuole.it/loshiatsu.htm Lo sBle Namikoshi ha alcune caraTerisBche che vorrei ricordare: -‐ Ha una tecnica base uguale per tuD gli Operatori che praBcano questo sBle caraTerizzata da una serie di sequenze, secondo un ordine, con posizioni che devono assumere gli Operatori e i RicevenB con la indicazione anche di come devono essere usaB pollici e mani nei vari movimenB -‐ uBlizza solo i pollici e in poche sequenze le mani -‐ non fa riferimento alla MTC per spiegare la propria efficacia -‐ uBlizza una mappa di punB che sono per il 90% dislocaB sui percorsi dei meridiani ma non coincide con la mappa complessiva dei meridiani -‐ E’ un traTamento completo di tuTo il corpo che deve (dovrebbe) essere praBcato nella sua interezza -‐ TuTo ciò individua un Metodo e questo crea da un lato non poche rigidità e dall’altro può offrire alcune garanzie I tre insegnamenti: Shu, Ha, Ri In Cina ci sono tre insegnamenti importanti per chi vuole intraprendere un cammino nella vita. I tre insegnamenti sono: 1. Proteggere (conservare) – Shu (Syu). 2. Rompere – Ha (Ja). 3. Separare – Ri. Qualsiasi cammino una persona voglia intraprendere dovrà necessariamente seguire queste tre regole. Tutte le arti marziali hanno un ordine, una categoria; i principianti, ad esempio, devono ubbidire punto per punto a quello che i maestri insegnano loro, per raggiungere il loro livello. E’ ovvio ammonire l’alunno quando questi non segue gli insegnamenti del maestro. 1. La prima tappa, prima di arrivare al livello di maestro, si chiama Syu, che significa difendere. Il discepolo deve riprodurre la tecnica che il maestro gli insegna, non deve pensare, non deve dubitare. 2. Se il discepolo ha appreso dal suo maestro e ha padronanza della tecnica che gli è stata insegnata, può iniziare ad affinare la sua arte apportando elementi nuovi e personalizzati. Questa seconda tappa si chiama Ha, rompere. Vale a dire che l’alunno, partendo dalle basi acquisite, modella e forgia la tecnica in modo da adattarla a se stesso. 3. Raggiunto un certo livello di apprendimento l’alunno inizia il percorso con la sua tecnica; questo ultimo processo si chiama Ri, che significa separazione dopo il lungo periodo di apprendimento. Se avete compreso bene questi tre processi, Syu, Ha e Ri, vi sarà chiaro che la vita è un continuo processo di apprendimento e dedizione, e che l’esperienza si traduce in un atteggiamento di modestia e non di prepotenza, migliorando continuamente se stessi . NON È POSSIBILE CREARE RAGGIUNGENDO SOLO SHU: LO SHIATSU BASE È SHU RI SENZA Per una buona pressione è necessario uBlizzare correTamente: • i pollici, • le altre dita, • i polsi, • i gomiB, e tenere soTo controllo la posizione • della testa, • della colonna, • delle anche, • degli arB inferiori 5/22/14 10:15 130 Lo stile Namikoshi Utilizzo dei pollici nella tecnica base Nella tecnica base la pressione deve essere fatta col polpastrello del pollice “salva” pollice scorretto L’uso dei pollici I pollici possono essere uBlizzaB affiancaB o sovrapposB e solo sul percorso dello sternocleidomastoideo se ne usa 1 solo. I pollici hanno due falangi: si deve uBlizzare solo la falange distale (quella in cui presente l’unghia) Dell’ulBma falange non si deve usare né la punta, né la linea che indica l’arBcolazione interfalangea Fra il pollice e le altre 4 dita deve essere formato un triangolo, quindi sull’arBcolazione metacarpofalangea delle altre 4 dita non deve essere esercitata la pressione La pressione viene scaricata sui pollici per il 90% solo per l 10% sulle altre dita, che devono solo dare stabilità ai pollici. Quando sono sovrapposB il 70% della pressione è esercitata dal pollice che sta soTo e il 30% su quello che sta sopra. Le altre 4 dita appoggiano morbidamente sul corpo e sono rilassate 5/22/14 10:15 135 Uso dei polsi e dei gomiB I Polsi Quando la pressione viene esercitata uBlizzando i pollici i polsi non devono essere flessi, mentre l’arBcolazione metacarpofalangea del pollice dovrebbe essere extroflessa. I GomiB I gomiB all’inizio della pressione devono essere leggermente flessi e mano mano che la pressione raggiunge il massimo tendono ad essere diriD. Tanto più sono diriD tanto più la pressione diventa profonda. Quindi è importante sapere quando la pressione deve essere ingenBlita (gomiB leggermente flessi es. regione sovrascapolare o addome) e quando deve essere più profonda (gomiB diriD colonna o regioni delle cosce) 5/22/14 10:15 136 Posizione della testa La posizione della testa e del collo è molto importante a) Per una correTa pressione b) Per evitare posizioni errate dell’Operatore Deve essere mantenuta la fisiologica lordosi cervicale, senza flessioni, o estensioni, o inclinazioni laterali e meno che mai Flessione/rotazione/inclinazione controlaterale 5/22/14 10:15 137 5/22/14 10:15 138 La posizione della colonna dell’Operatore E’ assolutamente necessario che sia mantenuta la fisiologica lordosi lombare in tuTe la varie posizioni che si devono assumere quando si lavora a terra: 1) Ad arciere: un ginocchio e un piede a terra 2) Seiza: seduB alla giapponese 3) In ginocchio, ma riD sulle anche 5/22/14 10:15 139 La pressione dei pollici è l’elemento caratterizzante dello Shiatsu metodo Namikoshi e devono essere rispettate alcune regole Pressione di 10 Kg 5 kg 5 kg Pollici affiancaB Pressione di 10 Kg 10 Kg Pollici sovrapposB Posizione Operatore (2) " Posizione Operatore (3) La pressione non deve mai essere traumatica, deve essere invece progressiva , dolce anche se profonda Deve essere accompagnata dal corpo Deve entrare lentamente e lentamente deve uscire 指圧" CARATTERISTICHE DELLA PRESSIONE Perpendicolarità Concentrazione Staticità Direzione Profondità Durata Perpendicolarità Direzione G3.;3471:52/.18U"3"71.3<1543"7322/";.3661543" 6 7 6 7 5/22/14 10:15 149 La pressione non arriva Arriva ma manca la penetrazione Non è staBca Il sintomo non cambia Irrita la contraTura La pressione entra Si preme la contraTura Si manBene la pressione Calma e fa scomparire la contraTura 5/22/14 10:15 151 5/22/14 10:15 152 5/22/14 10:15 153 5/22/14 10:15 154 5/22/14 10:15 155 5/22/14 10:15 156 157 1. SHIATSU TECNICA BASE NAMIKOSHI DECUBITO LATERALE 1.- Cervicale anteriore, 4 punti. 2.- Cervicale laterale, 4 punti. 3.- Bulbo,1 punto. 4.- Cervicale posteriore, 4 punti. 5.- Soprascapolare, 1punto. 6.- Interscapolare, 5 punti. 7.- Infrascapolare e lombare, 10 punti. 8.- Muscolatura paravertebrale: pressione palmare e frizione 158 2.- SHIATSU TECNICA BASE NAMIKOSHI IN POSIZIONE PRONA 9.- Linea mediana occipitale, 3 punti. 10.- Bulbo, 1 punto. 11.- Cervicale posteriore 3 punti, per 2 linee. 12.- Soprascapolare, 1 punto. 13.- Interscapolare, 5 punti. 14.- Infrascapolare e lombare, 10 punti. 15.- Cresta iliaca, 3 punti. 16.- Sacro, 3 punti. 17.- Gluteo, 4 punti. 18.- Punto di Namikoshi, 1 punto. 19.- Femorale posteriore, 10 punti. 20.- Fossa poplitea, 3 punti. 21.- Crurale posteriore, 8 punti. 22.- Crurale laterale e mediale, 6 punti, per 2 linee. 23.- Tubercolo calcaneare, 3 punti. 24.- Calcagno laterale e mediale, 3 punti, per 2 linee. 25.- Plantare. Linea centrale, 4 punti. 26.- Plantare. Terzo punto della linea centrale. 27.- Il lato destro. 28.- Manovre correttive della colonna. Scapole. 29.- Manovre correttive della colonna. Dorsale laterale. 30.- Manovre correttive della colonna. Glutei. 31.- Manovre correttive della colonna. Apofisi trasverse, 6 pressioni. 32.- Manovre correttive della colonna. Colonna vertebrale. 33.- Colonna. Stimolazione dei nervi spinali. 159 3.- SHIATSU TECNICA BASE NAMIKOSHI IN POSIZIONE SUPINA. REGIONI: 34.- Inguinale, 3 punti. 35.- Femorale anteriore, 10 punti. 36.- Femorale mediale, 10 punti. 37.- Femorale laterale, 10 punti. 38.- Patellare, 3 punti, per 2 linee. 39.- Crurale laterale, 6 punti. 40.- Tarsale, 3 punti. 41.- Dorsale del piede, 4 punti, per 4 linee. 42.- Dita dei piedi, 3 punti, per 5 linee. 43.- Flesso-estensione dita. 44.- Flessione dorsale del piede 45.- Trazione dell’arto inferiore. 46.- Ascellare, 1 punto. 47.- Brachiale mediale, 6 punti. 48.- Fossa cubitale, 3 punti. 49.- Antebrachiale mediale, 8 punti, per 3 linee. 50.- Deltopettorale, 3 punti. 51.- Brachiale laterale, 6 punti. 52.- Antebrachiale laterale, 8 punti. 53.- Dorsale della mano, 3 punti, per 4 linee. 54.- Dita della mano. Anteriore/posteriore e laterali, 3 punti nel polli- ce e 4 nelle dita restanti, per 4 linee. 160 3.- SHIATSU TECNICA BASE NAMIKOSHI IN POSIZIONE SUPINA. (segue) 55.- Palmare, 3 punti. 56.- Palmare. Punto centrale. 57.- Trazione arto superiore. 58.- Il lato destro. 59.- Linea mediana del cranio, 6 punti. 60.- Parietale, 3 punti, per 6 linee, per 2 lati. 61.- Parietale e linea mediana, 3 punti, per 2 lati, per 6 linee. 62.- Frontale, 3 punti. 63.- Nasale, 3 punti, per 2 linee. 64.- Zigomatica, 3 punti, per 2 linee. 65.- Orbitale e tempie; Orbitale 4 più 4. Tempia, 3. 66.- Pressione dei bulbi oculari. 67.- Intercostale, 4 punti, per 6 linee. 68.- Sternale, 5 punti. 69.- Pettorale. Pressione circolare. 70.- Pettorale. Pressione discendente. 71.- Addome. Pressione palmare, 9 punti. 72.- Addome. Pressione con pollici, 20 punti. 73.- Intestino tenue, 8 punti. 74.- Colon discendente (sigma), 4 punti 75.- Addome. Pressione ondulatoria. 76.- Addome. Pressione circolare e vibratoria. 77.- Addome. Basculamento. Spine iliache anterosuperiori. 78.- Addome. Pressione con le dita (indice, medio e anulare) ai lati della colonna, all’altezza dell’ombelico, in senso postero-anteriore 79.- Addome.3 Sfioramenti con entrambe la mani dalla colonna al’ombelico 80.- Addome. 3 Sfioramenti dal processo xifoideo al pube e pressione vibratoria finale per 10 secondi a mani incrociate 161 POSIZIONE PRONA (Ricevente a pancia in giù) 163 9. LINEA MEDIANA OCCIPITALE Posizione del ricevente: è in posizione prona, con la testa appoggiata su un cuscino o sulle mani. Il mento è rivolto verso il petto per estendere la parte posteriore del collo. Posizione dell’operatore: Base, al lato sinistro del ricevente. Tipo di pressione: Pollici a forma di A. Nell’esercitare la pressione non si deve spingere. Per evitare di schiacciare il viso del ricevente si deve sorreggere bene la testa con le quattro dita di entrambe le mani, specialmente con il mignolo e premere senza spostare la testa in avanti. Numero di punti: 3 Direzione della linea: Dall’alto verso il basso. 3 volte, 3 secondi ($!" 10. BULBO RACHIDEO Posizione del ricevente: è in posizione prona, con la testa appoggiata su un cuscino o sulle mani. Il mento deve rimanere abbassato verso il petto per estendere la parte posteriore del collo. Posizione dell’operatore: Base al lato sinistro del ricevente. Tipo di pressione: Pollice sopra pollice, con il destro sotto. Numero di punti: 1 Localizzazione: La parte centrale dell’avvallamento denominata fossa nucale, che ha sede immediatamente sotto la protuberanza occipitale esterna. Direzione della pressione: verso le sopracciglia. 3 volte, 5 secondi 165 1. CERVICALE POSTERIORE Posizione del ricevente: Il ricevente è in posizione prona, con la testa appoggiata su un cuscino o sopra le mani. Il mento abbassato verso il petto per estendere la parte posteriore del collo. Posizione dell’operatore: Base, al lato sinistro del ricevente. La mano destra lavora nella regione posteriore del collo e la sinistra appoggiata sulla sommità del capo, senza premere. Tipo di pressione: Pollice e dita estese, lavorano insieme a forma di pinza in ogni lato della regione. Cercando di esercitare la stessa pressione con il pollice nel lato sinistro e con il resto delle dita nel lato destro. Numero di punti: 3, per 2 linee. Direzione della linea: Dall’alto verso il basso 3 volte, 3 secondi 166 12. SOVRASCAPOLARE Posizione del ricevente: Il paziente è in posizione prona senza cuscino, e gira la testa verso il lato dell’operatore. Posizione dell’operatore: Seiza, di fronte alla sommità della testa del ricevente e ruotando leggermente verso la zona da trattare. Tipo di pressione: Un solo pollice. Numero di punti: 1 Localizzazione: Due dita lateralmente alla base del collo, anteriormente al bordo superiore del muscolo trapezio. Direzione della pressione: Verso il centro del tronco all’altezza della D7. 3 volte, 5 secondi 167 13 REGIONE INTERSCAPOLARE Posizione del ricevente: Il ricevente è in posizione prona senza cuscino, e gira la testa verso il lato dell’operatore. Dobbiamo controllare che non ci sia spazio tra il petto del ricevente e il tatami. Se così fosse metteremo un cuscino o simile. Posizione dell’operatore: Il ginocchio destro a terra all’altezza del tronco e vicino all’ascella del paziente. Tipo di pressione: Pollice sopra pollice, con il destro sotto. Numero di punti: 5 Direzione della linea: Primo punto tra C7 e D1, e quinto punto all’altezza dell’angolo inferiore della scapola. Sul bordo interno della muscolatura paravertebrale (muscoli erettori della colonna). 3 volte, 3 secondi 168 14. INFRASCAPOLARE E LOMBARE Posizione del ricevente: è in posizione prona senza cuscino, girando la testa verso il lato dell’operatore. Posizione dell’operatore: Base Tipo di pressione: Pollice sopra pollice, il destro sotto. Numero di punti: 10 Direzione della linea: Dal quinto punto della linea interscapo- lare, fino al punto situato tra la L5 e S1, sul bordo interno della muscolatura paravertebrale. 3 volte, 3 secondi La terza volta, il 10º punto si preme 5 secondi, 3 volte 169 15. CRESTA ILIACA Posizione del ricevente: prona senza cuscino, girando la testa verso il lato dell’operatore. Posizione dell’operatore: Base Tipo di pressione: Pollice sopra pollice, con il destro sotto. Numeri di punti: 3 Direzione della linea: Dalla colonna vertebrale verso il fianco, sul muscolo quadrato dei lombi. 3 volte, 3 secondi 170 16. SACRO Posizione del ricevente: prona senza cuscino girando la testa verso il lato dell’operatore. Posizione dell’operatore: Base. Tipo di pressione: Pollici a forma di A Numero di punti: 3 Direzione della linea: Verso il basso, tra le apofisi sacrali. 3 volte, 3 secondi 171 17. GLUTEO Postura del ricevente: prona senza cuscino, girando la testa verso il lato dell’Operatore Posizione dell’operatore: Base Tipo di pressione: Pollice sopra pollice, con il sinistro sotto. Numeri di punti: 4 Direzione della linea: 1º punto nel bordo esterno della spina iliaca postero-superiore e verso il grande trocantere. 3 volte, 3 secondi (%+" 18.PUNTO NAMIKOSHI Posizione del ricevente: prona senza cuscino, girando la testa verso il lato dell’operatore. Posizione dell’operatore: Base Tipo di pressione: Pollice sopra pollice a forma di V e perpendicolare. Numero di punti: 1 Localizzazione: Sulla linea che collega la spina iliaca antero - superiore con l’articolazione sacro-coccigea. A un quarto di distanza dalla spina iliaca anterosuperiore. 3 volte, 5 secondi 173 8F# 8G# 7F# 7G# 7FH# IF# IJ# IK# !F# !K# 177 178 179 180 181 182 183 184 185 Comuni aree del dolore pancreaBco 186 Comuni aree del dolore in una colecistopaBa 187 71. ADDOME Pressione palmare Posizione del ricevente: supina con o senza cuscino, gambe estese. Appoggia le mani sul petto. Posizione dell’operatore: seiza al lato destro del ricevente. La mano sinistra riposa sopra il ginocchio sinistro. Tipo di pressione: palmare. Esercita una pressione con il palmo destro e le dita in direzione del lato destro del torace del ricevente. Numero di punti: 9 Ordine di punti: 1 Epigastrio (fossa epigastrica), 2 Ombelico, 3 Vescica urinaria, 4 Cieco, 5 Fegato, 6 Milza, 7 Colon discen- dente, 8 Sigma, 9 Retto. I punti 3 e 9 si trovano nella stessa zona: premeremo il 3 con l’eminenza tenar e il 9 con l’ipotenar. 3 volte, 3 secondi 188 72. ADDOME Pressione con i pollici Posizione del ricevente: supina con o senza cuscino, gambe estese. Appoggia le mani sul petto. Posizione dell’operatore: Base, al lato destro del ricevente. Tipo di pressione: Pollici a forma di A. Numero di punti: 20 La pressione si applica in sintonia con la respirazione del ricevente. Ordine di punti: 1, 2 e 3 - Dalla fossa epigastrica fino sopra l’ombelico. 4, 5 e 6 - Immediatamente sotto l’ombelico, fino a prima del pube. 7- Sul cieco. 8 - Sul colon ascendente. 9, 10 e 11- Sul fegato. 12- Plesso solare. 13, 14 e 15 - Sulla milza 16, 17 e 18 - Sul colon discendente, 19 - Sul sigma. 20 - Sul retto 3 volte, 3 secondi 189 73. INTESTINO TENUE Posizione del ricevente: Il ricevente giace in posizione supina con o senza cuscino, gambe estese. Appoggia le mani sul petto. Posizione dell’operatore: Base, al lato destro del ricevente. Tipo di pressione: Pollici a forma di A. Numero di punti: 8 Direzione della linea: Il primo punto si trova diagonalmente a destra dell’ombelico e la linea gira intorno all’ombelico in senso orario. 3 volte, 3 secondi 190 74. COLON DISCENDENTE Posizione del ricevente: supina con o senza cuscino, gambe estese. Appoggia le mani sul petto. Posizione dell’operatore: In ginocchio, al lato destro del ricevente. Tipo di pressione: Palmare. Numero di punti: 4 Con l’eminenza ipotenar della mano destra, mentre la mano sinistra si appoggia leggermente sul tratto finale del corpo sternale e plesso solare. Direzione della linea: Dal fianco sinistro (colon discendente) al sigma. 3 volte, 3 secondi 191 75. ADDOME Pressione ondulatoria Posizione del ricevente: supina con o senza cuscino, gambe estese. Appoggia le mani sul petto. Posizione dell’operatore: Seiza, di fronte alla zona da trattare. Tipo di pressione: Palmare. Appoggia entrambe le mani sulla regione addominale, sopra l’ombelico, con le dita dirette in avanti. Con le quattro dita di entrambe le mani tira verso di sé l’area del colon discendente e spinge in avanti il colon ascendente con le eminenze delle due mani, alternativamente. 5 volte (tirare e spingere) 192 76. ADDOME Pressione circolare e vibratoria Posizione del ricevente: supina con o senza cuscino, gambe estese. Appoggia le mani sul petto. Posizione dell’operatore: In ginocchio, di fronte alla zona da trattare. Tipo di pressione: Palmare. Appoggia entrambe le mani sul centro dell’addome. Preme con fermezza, esercitando una pressione leggera e penetrante (gira in senso orario). Poi l’operatore estende le braccia per effettuare la pressione vibratoria. Pressione circolare 10 volte Pressione vibratoria 10 secondi 193 77. SPINA ILIACA ANTEROSUPERIORE :Va e vieni Posizione del ricevente: supina con o senza cuscino, gambe estese. Appoggia le mani sul petto. Posizione dell’operatore: Basica, di fronte alla zona da trattare. Tipo di pressione: Palmare con eminenza tenare. Con le eminenze tenari di entrambe le mani sulla spina iliaca anterosuperiore sinistra e destra. Premere perpendicolarmente con la mano sinistra e destra alternando ritmicamente. 10 volte (ogni lato 5 volte) 1 secondo ('!" 78. PRESSIONE VERTICALE VERSO L’ALTO Posizione del ricevente: supina con o senza cuscino, gambe estese. Appoggia le mani sul petto. Posizione dell’operatore: Base, di fronte alla zona da trattare. Tipo di pressione: Con le 4 dita delle due mani. Appoggia entrambe le mani sotto la schiena del ricevente all’altezza dell’ombelico, ai lati della vertebra L3. Utilizzando i polpastrelli delle dita pressione verso l’alto. Durante la pressione il dorso della mano rimane appoggiato al pavimento. Le quattro dita sfrutteranno il principio della leva. 3 volte 195 79. REGIONE ADDOMINALE LATERALE Posizione del ricevente: supina con o senza cuscino, gambe estese. Appoggia le mani sul petto. Posizione dell’operatore: Base, di fronte alla zona da trattare. Tipo di pressione: Palmare. Appoggiare entrambe le mani sulla regione addominale laterale del ricevente. Le quattro dita rimangono unite e dirette verso il basso. Si realizza la pressione tirando velocemente verso l’alto e contemporaneamente sui due laterali. Quando le due mani si sollevano, le due palme devono rimanere una di fronte all’altra. 3 volte ('$" 80 ADDOME. Sfioramento e pressione vibratoria Posizione del ricevente: supina con o senza cuscino, gambe estese. Appoggia le mani sul petto. Posizione dell’operatore: Base, di fronte alla zona da trattare. Tipo di pressione: Palmare Sfiorare alternativamente con le palme delle mani (destra e sinistra) l’addome del paziente dall’epigastrio all’ombelico, velocemente e leggermente. Poi appoggiare la mano destra sull’ombelico e la mano sinistra incrociata sulla destra. Estendere le braccia ed esercitare una pressione vibratoria. Sfioramento 10 volte Pressione vibratoria10 secondi ('%" JAPAN SHIATSU COLLEGE Chairman: Kazutami Namikoshi Director: Hiroshi Ishizuka Head of Instructors: Yuji Namikoshi Koishikawa 2 - 15 - 6 Bunkyo - Ku Tokyo, Japan Fax : + 81 338163551 E-Mail: [email protected] Web: www.shiatsu.ac.jp 198 NAMIKOSHI SHIATSU EUROPA SEDE CENTRALE: MADRID – ESCUELA JAPONESA DE SHIATSU C/. Juan Ramón Jimnez 45 1° izq 28036 Madrid Tel +34 91 3457124 Fax : +34 91 3456852 Presidente: Shigeru Onoda Sensei Web : www.shiatsudo.com Email: [email protected] 199 NSE-ITALIA NAMIKOSHI SHIATSU EUROPA - ITALIA Presidente: Roberto Taverna Via della Vite 27 - 00187 Roma (Italy) Tel.: + 39 06 69941440 E-mail: [email protected] Web: www.nseitalia.it Il CD della NSE Italia è formato dai seguenti Istruttori Internazionali Istruttori Internazionali per gli anni 2013-2014: Alessandro Chiapperi, Resp. Rapporti con le Associazioni Paola Frondoni, Resp. Rapporti Internazionali Maria Maddalena Leccisi, Tesoriere Giusy Santonastaso, Vice Presidente Roberto Taverna, Presidente 200 NSE-ITALIA Istruttori Nazionali per gli anni 2013-2014: Stefano Accica, Giampiero Cambi, Daniele Chiapperi, Flavia De Ambrosis, Giancarlo Di Pietro, Roberto Frazzetta, Alberto Giunta, Fabio Rufini, Marinella Salerno,. 201 Scuole ufficialmente autorizzate dal JSC di Tokyo e dalla NSE all’insegnamento della Tecnica Base Namikoshi in Italia 202 SCUOLA ITALO GIAPPONESE SHIATSU NAMIKOSHI Via della Vite, 27 - 00187 - Roma (Italy) Tel./Fax: 06/69941440 E-mail: [email protected] Web: www.scuolaitalogiapponeseshiatsunamikoshi.it DIRETTORI Roberto Taverna, Paola Frondoni ISTRUTTORI PARTE PRATICA Flavia De Ambrosis, Alberto Giunta, Stefano Accica, Giampiero Cambi, Giancarlo Di Pietro, Fabio Rufini, Marinella Salerno, Katrin Zernial. COLLABORATORI Hina Okamoto San e Yoshimi Usui San DOCENTI PARTE TEORICA Dr. Livio Annibaldi, Dr. Gabriele Severini 203 ASD SHIATSUMATRIX-NAMIKOSHI SCHOOL Via Montebello, 25 – 00012 Guidonia Montecelio (Roma) Tel. : +39 3291667196 E-mail: [email protected] Web: www.shiatsumatrix.it DIRETTORE Giusy Santonastaso 204 SCUOLA ITALIANA NAMIKOSHI SHIATSU di MARY LECCISI Via Apostolo Zeno, 55 - 00139, Roma (Italy) Tel.: +39 0687121720 E-mail: [email protected] Web: www.scuolashiatsumaryleccisi.it DIRETTORE Mary Leccisi ISTRUTTORI PARTE PRATICA Rosalba Improta DOCENTI TEORIA Dr.ssa Angela Ceglia, Dr.ssa Angela Caldarola +)#" SCUOLA di SHIATSU TAO DO Via del Sasso, 82 00052 Cerveteri Roma (Italy) Tel.: + 39 349 0502127 E-mail: [email protected] Web: www.centroshiatsucerveteri.eu Facebook: Centro Shiatsu di Cerveteri DIRETTORE Roberto Frazzetta +)$" SCUOLA SHIATSU KI SHEN Via Pacinotti, 18c/6 - 50131 Firenze Tel.: + 39 347 6587939 E-mail: [email protected] Web: www.shiatsukishen.it DIRETTORE Marinella Salerno 207 ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE ITALIANA SHIATSU Presidente: Paola Frondoni Via della Vite, 27 - 00187 - Roma (Italy) Tel./ Fax: 06/69941440 E-mail: [email protected] Web: www.apis.it 208 ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO SHIN Shiatsu Namikoshi Presidente: Giampiero Cambi Via Salaria 2198 Roma (Italy) Tel.: +39 331 6023 899 / +39 338 2028507 E-mail: [email protected] [email protected] Web: www.artedelloshiatsu.it 209