Pubblicazione Sintesi Congresso Straordinario Federnotai 2012

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Pubblicazione Sintesi Congresso Straordinario Federnotai 2012
Il Notaio del Futuro per il Futuro del Notariato
Congresso Straordinario di Federnotai – Roma, 14 aprile 2012
Dire, Fare, Studiare
(Lettera e Testamento)
dalle idee alle proposte
Lettera
Il Congresso Straordinario di Federnotai del 14 aprile è stato pensato e organizzato allo scopo di riunire il maggior numero possibile di colleghi intorno al
tema del futuro del Notariato.
Le difficoltà che la nostra categoria sta attraversando, i continui attacchi ai quali è sottoposta, rischiano di farci perdere lucidità nella individuazione dei
rimedi. Crediamo che alla crisi di oggi si debba rispondere non solo resistendo nel presente, ma anche e soprattutto dimostrando fantasia e
determinazione nel progettare l'avvenire: abbiamo quindi chiesto a tutti i notai italiani di esprimere "con la testa e non con la pancia" le loro aspirazioni e
le loro idee sul futuro proprio e di chi farà parte della nostra categoria nei prossimi decenni.
I notai avevano evidentemente bisogno di un'occasione come questa: al Congresso hanno partecipato oltre 600 iscritti, e più di quaranta hanno preso la
parola; da quel giorno riceviamo continuamente richieste dai colleghi di tutte le Regioni affinché prendano avvio iniziative che traducano in realtà le idee e
i propositi; qualunque incontro - di persona o a distanza - è stata l'occasione per verificare come l'interesse per i temi trattati durante il Congresso sia
sempre più diffuso e crescente.
È stato necessario analizzare a fondo il contenuto delle relazioni e degli interventi, per passare - come è compito essenziale del Sindacato - dalle idee alle
proposte. Con questa pubblicazione, abbiamo scelto di divulgare gli esiti del Congresso in un modo "atipico", attraverso estratti delle relazioni e degli
interventi, convinti che la sintesi contribuisca alla incisività delle iniziative, tanto quelle di matrice politica quanto quelle di natura scientifica. I testi
integrali delle relazioni e degli interventi potranno comunque essere consultati sul sito di Federnotai.
Consideriamo tutti i contributi portati al Congresso come “punti di partenza” per lo sviluppo dei progetti futuri: abbiamo quindi chiesto a tutti gli
intervenuti di continuare a lavorare con noi: gruppi di lavoro dedicati alle singole “aree tematiche” di questa pubblicazione, tutor di progetto.
Il modo migliore per modificare il modo di agire consueto in cui il vertice decide, elabora, propone mentre la base accetta o al massimo critica.
Finalmente la base propone, elabora, critica, decide e accetta, insieme a Federnotai. Per giungere a tale risultato ciascun componente di giunta seguirà i
lavori di uno o più gruppi.
Desideriamo ringraziare tutti i colleghi che hanno - con la loro presenza e il loro vivo interesse - manifestato apprezzamento per la nostra iniziativa. La
loro partecipazione appassionata ci gratifica e soprattutto ci responsabilizza. Abbiamo apprezzato la presenza e l’apporto dei nostri rappresentanti
nazionali che hanno mostrato di condividere la ricerca di strategie per il futuro del notariato.
Saranno presto resi noti i risultati del sondaggio effettuato tra i partecipanti al Congresso (e, nelle ultime settimane, riproposto a tutti i notai in esercizio
veicolato anche via web attraverso il sito di Duccio Marzocchi), dal quale riteniamo emergano chiaramente, in relazione a questioni diverse e tutte
rilevanti, i punti di vista presenti nella nostra categoria. Questa forma di democrazia diretta, che in questi ultimi giorni sta appassionando anche i nostri
politici, e che presta il fianco alla critica di fare demagogia, rappresenta per i notai qualcosa di diverso perché è innegabile che la nostra “massa” è una élite
qualificatissima che può contribuire con le proprie idee in modo profondo e pertinente. Forse spesso è disattenta o delusa ma se partecipa è un valore.
Chi può permettersi un team di 5000 giuristi del nostro livello? Nessuno, neanche la più ricca multinazionale. Se solo smettessimo di camminare
sgomitando tra di noi e ci rendessimo conto di quale potere potremmo esercitare, indipendentemente dal furto o dall’attribuzione di competenze in
esclusiva. Repetita iuvant e quindi ripeto il mio invito a tutti i colleghi a guardare oltre il loro “naso” o il loro “orticello”, a elevare lo sguardo. Insieme
possiamo andare lontano. Divisi e intermediati dall’ingranaggio di società e agenzie decreteremo il nostro svilimento. E a coloro che credono di fare i
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furbi, credono che, precorrendo i tempi, diventeranno loro la multinazionale del notariato posso solo ricordare che, se non ci sarà più il Notaio (con la N
maiuscola), saranno solo dei commercianti del diritto e dopo qualche anno non saranno più nulla, anche se un nulla ricco. Allora si che saranno la
“massa”: era necessario diventare notaio per questo? Un bel supermercato avrebbe dato gli stessi risultati.
Il ringraziamento mio personale e di tutta la Giunta di Federnotai va a tutti coloro che hanno dedicato tempo ed energie al Congresso preparando
interventi e relazioni: Claudia Alessandrelli, Maria Claudia Andrini, Elvira Bellelli, Remo Bassetti, Rosaria Bono, Alberto Vladimiro Capasso, Pinella
Casazza, Pino Celeste, Domenico Chiofalo, Giulia Clarizio, Domenico de Stefano, Carmelo Di Marco, Antonio di Lizia, Giuseppe di Transo, Dino
Falconio, Francesco Felis, Angelo Finelli, Gennario Fiordiliso, Marco Forcella, Silvia Fulvi, Giuseppe Gallizia, Cesare Felice Giuliani, Ezio Leotta,
Giorgia Manzini, Marco Marchetti, Alessandra Mascellaro, Piercarlo Mattea, Adele Miranda, Eliana Morandi, Michele Nastri, Gabriele Noto, Domenico
Parisi, Ludovico Perna, Riccardo Ricciardi, Stefano Sabatini, Maria Salerno, Massimo Saraceno, Patrizia Sara Siciliano, Enrico Sironi, Federico Tonelli,
Michele Vaira.
Confidiamo nel loro appoggio e in quello di tutti voi perché si giunga presto a risultati positivi e tangibili. Per fare in modo che il prossimo Congresso di
Federnotai possa essere già dedicato alla loro valutazione, ci vorranno gioco di squadra e grande coraggio!
Roma, 22 giugno 2012
Lauretta Casadei, Presidente di Federnotai
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Indice
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“Lettera” ………………………………………………………………………… 2
“Dire, Fare, Studiare”
Liberalizzazioni, determinazione dei compensi e valore della qualità ……………… 5
Nuove competenze per nuovi fruitori del servizio notarile ………………………... 12
Il ruolo del notaio nel rapporto con la collettività e con il cliente ………………….
20
Progresso ed efficienza nell’organizzazione degli studi notarili ……………………. 28
Liberalizzazioni, Deontologia, Concorrenza ………………………………………. 31
Una nuova politica del notariato …………………………………………………..
36
“Testamento” ……………………………………………………………………. 42
Liberalizzazioni, determinazione dei compensi e valore della qualità
Le idee
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Il low cost ha avuto fortuna perché un forte calo dei prezzi di
numerosi prodotti o servizi ne ha stimolato il consumo, per
cui un ricavo unitario più basso ha potuto essere
moltiplicato per un numero molto più alto di vendite. Gli atti
notarili sono invece un numero definito, non dipendente dal
loro costo ma dalle transazioni che il pubblico decide di fare,
rispetto alle quali il costo del notaio è irrisorio.
La guerra dei prezzi fa uscire dal mercato i concorrenti meno
efficienti; nel nostro settore ciò non può avvenire, poiché il
lungo apprendistato rende i notai intrappolati nel loro
investimento professionale, e perché se anche cominciasse
ad avvenire, il notaio che uscisse sarebbe immediatamente
sostituito, visto il numero programmato per legge.
Gli atti notarili sono sporadici nella vita delle persone, quindi
la clientela è difficilmente fidelizzabile: per ogni prestazione
si rischia una nuova "asta". Il notaio che persegua la
massimizzazione dei volumi di clientela abbassando le tariffe
costringerà gli altri a seguirlo nella corsa al ribasso fino
almeno al punto di pura copertura delle spese (o più in là…),
contribuendo a segare il ramo su cui lui stesso è seduto.
(Federico Tonelli)
Il tema della possibile insufficiente remunerazione
della prestazione deve indurre ad una seria
valutazione del rapporto costi/prezzi nell’ambito
della nostra attività, che solo da poco ha cominciato
ad essere oggetto di analisi specifiche, e pare
ancora oggi sfuggire a molti, in particolare a coloro
che pensano di trarre vantaggio da un’indiscriminata
riduzione dei prezzi, ed operano sottocosto, anche
inconsapevolmente.
(Michele Nastri)
Non vi parlerò di tariffa, che non c’è, ma di costo degli atti. Cioè di quanto incide
produrre un atto nei nostri studi per evitare che, non sapendo quanto rimane di
onorario dopo avere tolto le spese, il notaio si ritrovi a non avere i soldi per
pagare tasse, spese di studio o imprevisti. Per conoscere il costo medio di un
atto occorre partire dalla propria denuncia dei redditi: dal quadro RE, detrarre
dal totale dei compensi RE6 il totale delle spese RE20 e la Cassa Nazionale
RP34: il risultato va diviso per il totale dei compensi RE6.
(Pinella Casazza)
L’eliminazione della tariffa, al di là dei non pochi problemi che pone sotto il
profilo previdenziale, incrina in maniera grave l’essenza della funzione pubblica,
per la quale il compenso era da intendersi slegato dalla complessità dell’attività
esercitata, dal livello di responsabilità che ne derivava e dalla qualità della
prestazione. Ne risulta compromesso uno dei cardini della funzione notarile,
quello dell’obbligatorietà della prestazione, che, senza un meccanismo legale di
determinazione del compenso, rischia di non poter più trovare applicazione.
L’assioma “prezzo alto = qualità alta” non ha fondamento, come non ne ha
l’opposto, che cioè a un prezzo meno alto corrisponda necessariamente una
qualità ridotta; ma siamo lontani dall’aver individuato strumenti disciplinari
idonei a garantire un effettivo controllo della qualità delle prestazioni; e anche
dall’aver individuato i criteri in base ai quali giudicare la qualità
La vera rivoluzione prodotta
dall’aumentata
concorrenzialità
nei
servizi
professionali, in particolare
per ciò che riguarda il
notariato, è data dal fatto
che in futuro dovremo
sempre più confrontarci con
categorie
dell’economia,
quali
“mercato”
e
“concorrenza”,
estranee
alla cultura, alla mentalità e
alle abitudini di molti di noi.
(Giuseppe di Transo)
Se ogni singolo notaio si cimentasse nell'impresa di elaborare
un suo prontuario, finiremmo per avere una miriade di prontuari
disomogenei,
ognuno
basato
su
principi
ed
elaborazioni
differenti, non sempre esatti, non sempre trasparenti, non
sempre adeguatamente rispettosi degli elementi di calcolo sopra
indicati, sì che ciascuno di noi sarebbe esposto al rischio di
subire una concorrenza basata non sulla reale volontà del
collega di ridurre le tariffe, bensì sulla sua incapacità di
effettuare dei calcoli corretti.
(Angelo Finelli)
Questi cambiamenti ci
porteranno
a
dover
ragionare in termini di
“costi” e “ricavi” del nostro
lavoro in una accezione fin
qui estranea, perché non
necessaria, al nostro modo
di “fare i conti”.
(Marco Marchetti)
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Il notaio potrà farsi
remunerare, in accordo
con il cliente, quel plusvalore insito nel lavoro
notarile
in
alcune
operazioni ove si va oltre
l’esercizio della pubblica
funzione, e che prima
non era facile farsi
pagare, né proteggere in
giudizio, perché la tariffa
contemplava
questa
fattispecie poco e male,
appiattendo i compensi.
Uno dei maggiori pregi della vecchia, cara tariffa era dato dal fatto che
attraverso essa qualcuno ci diceva quanto potevamo (e non solo dovevamo)
chiedere al cliente; in definitiva, sia pure con criteri discutibilissimi, poco
realistici e per nulla trasparenti, qualcuno ci diceva quanto valeva il nostro
lavoro. Oggi nessuno più, se non il cliente (il mitico “mercato”) o il giudice ce lo
dirà. E quindi ce lo dovremo dire da soli. Si tratta di una vera rivoluzione
culturale, considerato anche che la componente del nostro lavoro più
difficilmente valutabile è il conferimento di responsabilità che conferiamo in
ogni pratica e che è uno dei plus-valori più cospicui insiti nell’esercizio della
nostra funzione.
Così
come
potrebbe
differenziarsi,
e
non
senza ragione, l’onorario
notarile a seconda del
territorio di esercizio, e
non
necessariamente
restringendo l’ottica alla
trita dimensione Nord –
Sud. Notariati diversi,
territori diversi, prezzi
diversi. Non so se ha a
che
fare
con
la
concorrenza, ma non mi
pare una cattiva cosa.
La nuova normativa sollecita l'utilizzo di criteri di
valutazione dell'adeguatezza del compenso alla prestazione,
nella sostanza equivalenti a quelli che avevano determinato
i previgenti parametri tariffari; conferma l'importanza della
rilevazione dei dati attinenti la quantità di lavoro ed i
relativi ricavi, per individuare criteri comportamentali medi
e scostamenti macroscopici, nei confronti dei quali potrà
essere attivato il potere-dovere di vigilanza del Consiglio;
considera rilevante, per la valutazione dell'osservanza della
nuova disciplina, il suddetto criterio di adeguatezza, anche
in relazione alla diligenza richiesta nello svolgimento
dell'attività, a garanzia dell'ordinamento e dei cittadini.
(Marco Marchetti)
(Marco Marchetti)
(Piercarlo Mattea)
7
La confezione di un preventivo credibile per il cliente e che non si trasformi in un boomerang per il notaio
non potrà prescindere da una seppur sommaria descrizione dell’operazione da parte del cliente e da un
minimo di esame documentale da parte del notaio.
Per acquisire al meglio queste nuove, necessarie, consapevolezze, occorrerà gestire una notevole quantità
di dati. Non è opportuno che ogni notaio si senta solo in questa attività. E’ necessario che i Consigli
Distrettuali e soprattutto il Consiglio Nazionale si facciano promotori di una intensa attività di monitoraggio
dei costi e delle strutture degli studi notarili, raccogliendo dai notai stessi le informazioni necessarie,
elaborandole e trasformandole in risultati che periodicamente indichino per aree geografiche, per tipo di
attività, di atti, di clientela, quali sono i costi medi di un atto notarile.
Un notaio che non sa o non riesce a gestire lo studio sotto questo punto di vista rischia di andare in crisi e
di diventare pericoloso per sé e per gli altri. E’ giusto che il singolo possa fare comparazioni tra i risultati
della sua organizzazione di studio e i risultati medi della categoria tutta nel territorio in cui opera.
(Marco Marchetti)
Lo scopo principale delle recenti riforme è puramente economico, quello cioè di ottenere prestazioni
professionali a prezzi più bassi; nessuna attenzione è invece rivolta alla qualità della prestazione, di cui la
società sembra non avere la considerazione che merita. La convinzione che la concorrenza determini la
scelta del meglio è talmente forte che non le si riesce a contrapporre alcun argomento; d’altra parte, se
certo la qualità non è garantita dalla concorrenza, non è garantita neppure dalla mancanza di concorrenza.
Dalle nuove norme non possiamo desumere che il livello delle nostre prestazioni possa diminuire, o possa
essere oggetto di contrattazione: più concorrenza non vuol certo dire meno qualità, e neppure una qualità
che possa essere oggetto di contrattazione, che possa essere modulata a secondo del compenso pattuito.
(Giuseppe di Transo)
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A ben riflettere si è capovolta la prospettiva. Questo diverso
approccio si caratterizza per aver accentuato il lato cliente.
La tariffa privilegiava il lato professionista. Mutato il
“Sistema” nel quale la prestazione professionale si cala,
viene ad essere privilegiato il lato consumatore con tutto
quello che ne consegue. Il punto su cui riflettere e che
discende da quanto sopra detto è che la tariffa comprendeva
al suo interno tutte le istanze che oggi vengono fatte
passare per nuove ma che in realtà non erano state poste in
luce ed in più una funzione sociale. Infatti alcune regole
della tariffa erano dettate a tutela del cliente dell’epoca e
oggi del consumatore, si pensi al divieto di cumulo tra
onorari graduali e fissi, ovvero alla fissazione di onorari fissi
per alcune tipologie di atti all’interno della famiglia quali il
fondo patrimoniale, o altri verso l’impresa quali l’atto
d’obbligo e la convenzione urbanistica. Il mercato sarà in
grado di mantenere equilibrio su questi temi
salvaguardando la qualità della prestazione ? Il massimo
ribasso è un tema in linea con i principi sopra enucleati ?
Penso di no. L’errore in cui si corre il rischio di cadere sono gli
eccessi opposti che facciano perdere di vista la prestazione
che ha come fine un risultato cui il cliente-spettatoreconsumatore tende. Pertanto la riflessione deve essere
spinta, ma in modo generalizzato ed uguale per tutti, sui
parametri che differenzino la complessità della prestazione.
(Ludovico Perna)
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Liberalizzazioni, determinazione dei compensi e valore della qualità
Le proposte
“FARE”
Federnotai ha organizzato un “convegno itinerante” che partirà nel settembre del
2012 dal Triveneto e sarà replicato - fino all’inverno del 2015 - nei territori di più
Regioni, sui temi della valutazione economica dell’attività dei notai, della qualità
del servizio notarile, del controllo dei costi e dei ricavi degli studi,
dell’organizzazione del lavoro e del tempo, della determinazione dei compensi e
della gestione del rapporto contrattuale con il cliente
“FARE”
Elaborare programmi di calcolo dei costi degli studi notarili da mettere a
disposizione dei colleghi per agevolarli nel calcolo dei compensi
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“STUDIARE”
E’ stato commissionato ad un team (di cui fa parte un
collega già dottore commercialista) uno studio relativo
all’analisi dei costi dello studio notarile, da utilizzare quale
base per il miglioramento dell’organizzazione e per la
corretta determinazione dei compensi
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“FARE”
Organizzare, in collaborazione con
Confprofessioni, corsi di formazione e
specializzazione per il personale dello
studio notarile, da poter frequentare on
line dalla propria postazione di lavoro,
fruibili anche dai notai con password
dedicate e senza vincoli di orario
Nuove competenze per nuovi fruitori del servizio notarile
Le idee
Il matrimonio e l’istituzione familiare hanno subito notevoli e
profondi cambiamenti: diminuzione dei tassi di nuzialità, scarsa
natalità, ritardo nel passaggio alla vita adulta, emancipazione
femminile, maggiori possibilità di spostamento e di contatti
sociali, affermarsi di una mentalità maggiormente individualistica,
hanno modificato le forme e le strutture familiari. In questo
scenario si inserisce il fenomeno della crescita della instabilità
coniugale con il parallelo aumento delle separazioni e dei divorzi,
cui è connesso il fenomeno delle seconde nozze, delle famiglie
allargate, delle unioni libere, dei single non vedovi e dei genitori
soli e sempre più bisognosi.
Sempre più residuale appare la famiglia “tradizionale”, quella
costituita dalla coppia con figli, mentre cresce il peso delle nuove
forme familiari: single, monogenitori, famiglie ricostituite
coniugate e unioni libere.
(Claudia Alessandrelli)
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Muteranno i soggetti effettivamente
bisognosi di assistenza: non saranno più i
figli, bensì il coniuge ed eventualmente i
genitori del de cuius, ai quali non spetta
alcun diritto successorio se il de cuius
lascia anche dei figli. Dunque come futuri
fruitori del nostro servizio ci saranno i
genitori sempre più anziani, soli e
realmente bisognosi, che domanderanno
al notaio strumenti che tendano ad
assicurare
loro
un
adeguato
mantenimento o la gestione ed
amministrazione del proprio patrimonio
anche in previsione di una eventuale
futura incapacità, sistemi per prevenire
situazioni di disagio.
(Claudia Alessandrelli)
Nuovi fruitori, accanto agli Enti del Terzo settore, saranno
soggetti quali i genitori che avvertendo l’esigenza di provvedere
all’assistenza, al mantenimento, alla cura ed al sostegno dei figli
portatori di handicap per la durata della loro vita o fino a quando
permane lo stato di bisogno, o la menomazione o la disabilità a
causa dell’ handicap, vorranno pianificare e sistemare il
patrimonio specie per il periodo successivo alla loro morte,
ovvero soggetti che, in vista di una propria futura incapacità,
domanderanno al notaio strumenti in grado di sistemare il
proprio patrimonio, anche sotto il profilo della gestione e
dell’amministrazione, e volti ad assicurare loro un adeguato
mantenimento.
(Claudia Alessandrelli)
Non più il notaio garante delle procedure ma il notaio responsabile della
verità contrattuale. Deve essere insomma il notaio a chiedere al governo
di alzare l’asticella della sua prestazione elevando la sua responsabilità.
Non più il notaio che “conferma” ma il notaio che decide. Non ha senso
continuare a definirci “magistratura preventiva” se non siamo investiti di
poteri decisori finali, in materie di rilevante interesse pubblico.
Non più il notaio aiutante del giudice ma il notaio dominus di situazioni
sottratte al contenzioso e portate nell’area contrattualistica.
Non il notaio cui è vietata la raccolta delle prove ma il notaio
specializzato nella raccolta delle prove. E’ questo uno dei modi per
andare incontro alla percezione comune, che riconosce un valore
privilegiato e decisivo a ciò che accade davanti al notaio.
Non il notaio che si barcamena tra il consiglio malizioso al cliente e la
vigilanza per conto dello stato, come pubblico ufficiale, ma il notaio che
costruisce la lealtà che stato e cittadini si dovrebbero l’un l’altro.
Non più il notaio che impone la compresenza fisica ma il notaio che
governa e addomestica la distanza spaziale tra le parti.
Non il notaio delle clausole contrattuali ermetiche ma addirittura il
notaio che bonifica l’astrusità linguistica del diritto vigente.
(Remo Bassetti)
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Dobbiamo smettere di guardare alla delega delle
funzioni mettendo in primo piano i soggetti delegati,
cioè noi stessi. Per decenni, ci siamo sentiti tranquilli
perché
alcune
deleghe
venivano
affidate
“esclusivamente” ai notai; oggi dobbiamo invece
guardare non a chi riceve le deleghe, ma a cosa viene
delegato in via esclusiva a noi. Non abbiamo solo
competenze esclusive, ma soprattutto abbiamo un
“prodotto”, l’atto pubblico, che resta esclusivo anche
nell’ambito delle materie non più affidateci in via
esclusiva o in quelle che non sono mai state oggetto di
una delega esplicita. I notai devono liberarsi del
“pregiudizio autolesionista” in base al quale il loro
intervento è legittimato solo nei casi in cui esistano
norme che lo rendano obbligatorio, e devono
promuovere l’intervento notarile con riferimento a
numerose fattispecie negoziali per le quali tale
intervento non è imposto dal legislatore.
(Carmelo Di Marco)
La legge del 1913 si poneva il problema degli “stranieri” solo in
termini di lingua conosciuta o meno dal notaio. Oggi il problema è
molto più complesso: bisogna conoscere non solo la lingua ma anche la
cultura e l’ordinamento delle altre popolazioni; diviene essenziale una
lettura antropologicamente informata oltre che un approccio giuridico
interculturale anche per evitare fraintendimenti e zone oscure, così
come, per fare un parallelo, nella professione, seguendo l’evoluzione
della società e dell’economia, abbiamo scoperto che i soggetti deboli
non sono più gli analfabeti, bensì quei soggetti che nella asimmetria
informativa, che consegue a differenze sociali e culturali, esigono
protezione e tutela. Indubbiamente risultano indispensabili modifiche
del sistema legislativo: è necessario che il legislatore appresti i mezzi
che consentano l’esercizio della funzione in assoluta aderenza ai
mutati connotati della società. Ed in questo il notaio come operatore
del diritto che sicuramente per primo viene a contatto con le esigenze,
i bisogni ed il “sentire” delle persone ben può svolgere una
fondamentale funzione propositiva per gli organi legislativi.
(Claudia Alessandrelli)
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Occorre guardare al futuro e intervenire sulle nuove opportunità.
La mediazione, per esempio, è una delle nuove realtà insieme ad altre che si stanno
profilando nell’attuale panorama normativo. Possiamo essere anche mediatori con
competenze specifiche nelle materie che ci appartengono. Dobbiamo studiare e
conoscere la materia della mediazione perchè i cittadini stanno chiedendo al notariato
la stipula degli atti esecutivi degli accordi di mediazione. Tutte le controversie ereditarie
risolte, per esempio, con divisioni giudiziali, nel tempo formeranno oggetto degli accordi
di mediazione e dei successivi atti notarili esecutivi. Lasciar correre, anche in questo
caso, significa perdere.
E’ opportuno predisporre e inserire negli statuti societari la clausola di mediazione
perché ciò – in linea con le intenzioni del legislatore - fornisce un servizio al cittadino
(deflazione del contenzioso) e attribuisce ai notai la possibilità di essere presenti come
mediatori, come consulenti e soprattutto come professionisti nella materia societaria.
Da ultimo, la legge 3/2012 in materia di sovraindebitamento attribuisce nuove funzioni
– in via transitoria – ai singoli notai e successivamente agli organismi di composizione
della crisi; saranno iscritti di diritto al Ministero della Giustizia gli organismi di
mediazione costituiti presso gli ordini professionali di commercialisti, avvocati e notai.
Il c.d. concordato del piccolo imprenditore e/o del lavoratore autonomo riguarderà gli
accordi con i creditori e la liquidazione del patrimonio immobiliare.
Se ci disinteressiamo delle attribuzioni che ci vengono offerte (ancorchè in via non
esclusiva), perché riteniamo che la funzione del notaio sia fondata su diversi presupposti
culturali, storici e formativi siamo destinati inesorabilmente all’estinzione.
(Alessandra Mascellaro)
L’estensione dell’efficacia esecutiva al di
fuori dei confini della tutela dei soli crediti
pecuniari offre interessanti prospettive
circa il futuro ambito di attività dei notai i
quali, pure in assenza di qualsiasi norma
che ne renda obbligatorio l’intervento,
hanno
a
loro
disposizione
un
importantissimo strumento per prestare
utilmente il loro intervento con riferimento
a numerosi tipi di contratto (locazione
immobiliare, leasing, appalto, fornitura,
trasporto, ecc.) che finora sono stati
appannaggio
di
altre
categorie
professionali.
E dovremmo valorizzare di più anche la
“vecchia” efficacia esecutiva relativa alle
obbligazioni pecuniarie: le crisi finanziarie
in atto determinano esigenze di certezza
degli investimenti che in passato erano
rimaste inespresse. Il notariato può e deve
soddisfare questa domanda di certezza e
di protezione: pensiamo all’impatto che
avrebbe presso i privati risparmiatori e le
imprese l’elaborazione e la sottoscrizione
di contratti atipici di garanzia – redatti in
forma pubblica – accessori ai contratti di
investimento mobiliare.
(Carmelo Di Marco)
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Da anello finale della catena di valore del cliente, che interviene a cose fatte per
ratificare decisioni già prese, bisogna risalire più a monte possibile, per intercettare i
bisogni dei clienti nei momento in cui questi sono più pressanti. In definitiva bisogna
cercare di anticipare il più possibile l'intervento dei notai nelle vicende negoziali.
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In base a dati gentilmente forniti dalla
Cassa, in forma aggregata ed
assolutamente anonima, risulta che nel
2011 il repertorio complessivo
nazionale dei notai è stato di
647.800.000 euro.
Sempre in base ai dati della Cassa, il
10% è stato realizzato da 133 notai.
Se tutti i notai fossero altrettanto
“produttivi” dei più bravi, solamente
1330 notai sarebbero sufficienti a
soddisfare la "domanda di notariato"
del Paese.
La disintermediazione del mercato immobiliare è un obiettivo strategico che il notariato
dovrebbe porre tra le sua priorità assolute: la compravendita immobiliare è un evento di
importanza capitale per ogni famiglia italiana, è una questione complessa, pericolosa e
impegna risorse finanziarie di entità vitale per ogni cliente. E' naturale che il cliente
senta il bisogno di assistenza professionale in questi momenti cruciali.
Se fosse diffusa la prassi da parte degli inserzionisti di far verificare preventivamente ad
un notaio di sua scelta la condizione giuridica dell'immobile prima di pubblicizzarlo, e se
nell'annuncio fosse possibile dare notizia di quella verifica, quell'annuncio avrebbe una
credibilità totalmente diversa rispetto a quella non referenziata. Il potenziale acquirente
troverebbe naturale rivolgersi al notaio depositario delle informazioni che gli
interessano, creando così un contatto che può facilmente svilupparsi in un incarico
professionale. Soprattutto, il notaio avrebbe la possibilità di affiancare il potenziale
cliente nella fase per lui più delicata, cioè nella negoziazione dell'accordo, momento in
cui il valore aggiunto dell'assistenza professionale è più evidente al pubblico.
(Federico Tonelli)
Neppure io ho fantasia sufficiente per
immaginare la sorte dei notai “in
esubero”.
(Alessandro Marzocchi)
La mediazione è stata veicolata soprattutto dai media come panacea al problema giustizia e purtroppo percepita
dall’opinione pubblica come un inutile allungamento e burocratizzazione della giustizia civile. Sappiamo che non è
così e la calzante definizione lapidaria di Flick è “mediazione non una giustizia alternativa ma alternativa alla
giustizia”: alternativa alla giustizia, parole che esprimono un concetto caro a noi Notai.
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Ad un Notaio per essere un buon mediatore non basta essere un buon Notaio, ha la necessità di una formazione
specifica in tecniche di mediazione e di approccio alla parti in disaccordo dato che non si tratta di dirimere tra
clienti già convenuti per concludere davanti al Notaio questioni non esaminate in precedenza bensì superare un
contrasto già degenerato e che non ha fino a quel momento trovato soluzione. Il processo culturale a cui gli
operatori sono chiamati in questa materia è cambiare la mentalità da Cultura del Conflitto (mi faccia causa!) a
Cultura dell’accordo”. E ancora una volta chi meglio di noi Notai è investito dal sistema del compito di formare i
migliori accordi?
Per arrivare alla Mediazione volontaria, quindi al cambiamento, serve un contributo importante del Notariato e
dei Notai nel redigere ed inserire clausole di mediazione in tutti i contrati ove possano avere una funzione. Il
sistematico uso di clausole volontarie negli atti redatti da Notaio non può che generare nel tempo un progressivo
uso delle stesse generalizzato, specie se unito alla costante e proficua spiegazione delle clausole stesse alle parti
ed ai loro consulenti, creando progressivamente il background culturale su cui poi far crescere la cultura della
mediazione come alternativa al conflitto.
Credo sia essenziale mantenere l’unitarietà dell’offerta di Mediazione Notarile. Ciò non preclude che vi debbano
essere accordi con altre categorie professionali ma su base paritetica, altrimenti i numeri ci soffocheranno e
rischieremmo come Notai Mediatori presso altri organismi di svolgere un eccellente lavoro di mediazione senza
che vi sia un ritorno di immagine del Notariato.
(Alberto Vladimiro Capasso)
Nuove competenze per nuovi fruitori del servizio notarile
Le proposte
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“FARE”
“STUDIARE”
Proseguire nella organizzazione di
corsi e giornate di studio sulle
materie dei diritti fondamentali della
persona, su progetti di riforma del
diritto di famiglia e delle successioni,
sull’efficacia esecutiva dell’atto
notarile, sulla mediazione civile, sul
ruolo del notaio nelle procedure di
esdebitazione, sulla riforma della
legge notarile in tema di incapaci e
stranieri
Attivarsi, anche nei rapporti con il
legislatore, per il riconoscimento
dell’atto notarile italiano quale titolo
esecutivo europeo senza necessità di
attestazione del Tribunale
“FARE”
Diffondere nel territorio la
sottoscrizione di Protocolli di Intesa tra
il Sindacato, i Consigli Notarili e le
Questure, al fine del riconoscimento e
della tutela dei diritti dei cittadini esteri
“DIRE”
Predisporre modelli di atti rientranti in settori estranei alla
delega esclusiva della pubblica funzione e di atti che
realizzino la protezione patrimoniale e la tutela personale dei
soggetti deboli
19
“DIRE”
“STUDIARE”
Redigere proposte di riforma normativa
del ruolo del notaio per incentivare la
fedeltà fiscale, la chiarezza delle norme
giuridiche, la sicurezza della
contrattazione a distanza
Promuovere con qualsiasi mezzo
l’anticipazione dell’intervento del notaio
nel processo decisionale dei negozi
Il ruolo del notaio nel rapporto con la collettività e con il cliente
Le idee
Dobbiamo diventare tutti capaci di spiegare l’importanza dei
risultati che il nostro intervento produce, senza utilizzare gli
argomenti che useremmo parlandone tra noi, ma con gli
argomenti e il linguaggio che i nostri clienti sono abituati a
parlare e a capire. Non servirà a nulla spiegare che grazie ai notai
i Pubblici Registri sono aggiornati e affidabili, e che grazie a
questo i diritti sono certi. Occorrerà invece dire che grazie ai notai
ogni cittadino può essere sicuro che chi gli vende la casa ne sia
proprietario per davvero; e che grazie ai notai chi ha un credito e
non viene pagato può scoprire se il suo debitore inadempiente sia
titolare di beni aggredibili. Possono sembrare le due versioni di
uno stesso concetto: la prima la capiamo solo noi; la seconda la
capiscono tutti. E non è la stessa cosa.
(Carmelo Di Marco)
20
La sicurezza giuridica come bene comune, e pertanto
pubblicamente tutelato, viene percepito sempre più
come un costo del singolo e non come un beneficio.
Tale approccio, peraltro, sta un po’ alla volta
diventando dominante anche nei nostri interlocutori
istituzionali
(Michele Nastri)
Occorre fare in modo che i notai, ponendo a disposizione
del sistema civilistico la propria esperienza contrattuale,
possano stabilmente ed in maniera organica segnalare e
mettere in rilievo, i punti nei quali vi è frizione tra il
quotidiano operare e la norma giuridica e sui quali stimolare
l'attenzione e l'intervento mediatore dell'organo legislativo
liberalizzante, per deburocratizzare, svecchiare il sistema e
renderlo efficace e competitivo.
(Carlo Fragomeni)
21
L’affidabilità nella gestione del danaro altrui è una delle qualità professionali del
notaio maggiormente apprezzate nella coscienza sociale che in questo momento
storico-politico sarebbe opportuno valorizzare. E' molto frequente che il notaio,
svolgendo un'attività a completamento dell'incarico professionale ricevuto,
trattenga in deposito somme a garanzia dell'esecuzione di attività che non
dovranno essere compiute dal notaio ma da terzi o, talvolta, da una delle parti.
Evitare la confusione di tali somme con il patrimonio personale del notaio
garantisce, da un lato, l’effettività del diritto alla loro restituzione al cliente, e
assicura dall'altro anche il perseguimento di obiettivi di natura deontologica
connessi all'esigenza di non alimentare forme di concorrenza sleale fra notai che
adottino modalità di gestione dei depositi differenti e non parimenti sicure.
(Massimo Saraceno)
La standardizzazione, la specializzazione eccessiva, troppe volte si risolvono in una sostanziale
fungibilità della prestazione, in cui un buon tecnico può far meglio di un professionista
intellettuale. Ed in ciò si può riassumere il vero e presente pericolo per la nostra categoria. Una
prestazione che porti invece il cliente al risultato ottenuto, partendo non dal punto più prossimo
alla fine, ma dall’inizio, è anche una prestazione che giustifica il suo costo indipendentemente
dalle tariffe, perché è percepita dal cliente.
(Michele Nastri)
Sarebbe, quindi, necessario condurre una attività di comunicazione istituzionale attraverso l'elaborazione di documenti di facile
lettura per tutti i cittadini, al fine di evidenziare la scarsa sicurezza del sistema di Common law; raccogliere la documentazione di
raffronto tra i due sistemi, evidenziando i danni che il sistema di Common law ha procurato negli Stati in cui è adottato, con
particolare riferimento ai furti delle proprietà immobiliari, ai furti d'identità, ai mutui sub prime, al ricorso alla stipula di
assicurazioni molte costose per tutelarsi dalle frodi, con conseguenze davvero dannose da un punto di vista economico ed eticosociale.
Si dovrebbe poi trovare il modo di veicolare questa pubblicazione di raffronto tra i due sistemi in maniera capillare, per far cessare
tanti luoghi comuni, che riducono l'essenza dei valori di garanzia nella circolazione giuridica ad un problema di velocizzazione dei
servizi professionali e di riduzione del loro costo complessivo.
(Patrizia Sara Siciliano)
Oltre ai rapporti con la politica, diventerà sempre più importante come noi ci "presentiamo /rappresentiamo" ai cittadini .
Che percezione hanno/avranno di noi: di quello che mette solo una firma, che dice che tu sei tu? Di chi si vede, solo all'atto,
per una lettura frettolosa e con cui è pressoché impossibile interloquire? Comunque una presenza fuggevole , insignificante?
Tenete conto che l' avvocato, anche nei grossi studi, riceve sempre i clienti. Non li riceveranno il dominus o "i soci", ma un
avvocato della struttura dello studio li riceve. Da noi, spesso i clienti non vengono ricevuti mai dal notaio, ma da soggetti
che non hanno qualifiche professionali pari alle sue.
Quand’è che si “forma la prima impressione” e quindi la “giustificazione” dell’intervento del Notaio? Dal punto di vista del
cliente, nel momento in cui avviene l’interazione, ossia quando c’è un «punto di contatto» in cui il cliente incontra il “suo”
Notaio. Dal punto di vista del Notaio, ciascun punto di contatto è un’opportunità per dimostrare l’utilità e la portata del
proprio servizio. La proposta, molto modesta, è di introdurre, sempre in via deontologica, l'obbligo di almeno un colloquio
con il notaio prima della stipula.
(Francesco Felis, Domenico Parisi)
22
Acquisire nuove competenze richiede
fatica, coraggio e fantasia: tre ingredienti
senza i quali noi notai non riusciremo ad
acquisire nuove conoscenze né ad
aggiornare quelle che possediamo,
necessari
per
combattere
la
“burocratizzazione” del nostro lavoro:
nella nostra esperienza quotidiana, ci
imbattiamo in questioni molto complesse
e le risolviamo, ma per poi banalizzarle
includendole
all’interno
di
schemi
operativi
standardizzati.
La
standardizzazione del lavoro muove da
esigenze organizzative dei nostri Studi ma
ci allontana dalla sfera di azione e
dall’abito mentale del giurista e ci avvicina
a quelli del burocrate, del notaio “che
mette solo una firma”. Come l’esempio
delle s.r.l. semplificate dimostra, la
standardizzazione dei nostri atti non è
affatto funzionale alla legittimazione del
nostro ruolo e all’incremento dell’utilità
percepita del nostro intervento.
(Carmelo Di Marco)
Ecco dunque il punto: superare il blocco ideologico della diversità ed abbracciare quanta
più cultura possibile, affinché il notaio riprenda quel ruolo per un lungo secolo
lucidamente custodito nella società italiana.
Mettere, quindi, mano ad una autoriforma educativa che consenta di affrontare, in
tutta la sua complessità, senza separatezze e senza demonizzazione, i problemi
fondamentali di tempi radicalmente nuovi.
Se non si incide profondamente su questo tessuto, tentando un innesto della cultura
giuridica su quella economica, rivelando tutti i punti di forza dell'ibrido, ogni sforzo del
notariato di apparire moderno sarà vano e verrà percepito come insincero.
E’ urgente che il notaio si presenti non più e non solo come colui che conosce e mette in
atto le norme, colui che interpreta la volontà delle parti adeguandola alla legge, ma
che si ponga su di un livello ultroneo, in quanto parte di un sistema fortemente
interconnesso.
Un notaio non più protagonista finale nel teatro formale e solenne dell'atto, ma
costruttore dinamico della norma nella sua articolazione originaria.
Parte attiva del sistema. Sistema anch'esso.
(Carlo Fragomeni)
23
Il compiacente adeguamento a
modelli nei quali il notaio non è più
un attore ma solo il terminale
ultimo di un’operazione e la
specializzazione
estrema
della
professione,
divenuta
una
prestazione limitatissima quanto
all’oggetto, rispetto alle esigenze
complessive del cliente, ancorchè
perfetta quanto al contenuto, si
combinano malamente, ed in modo
oppressivo per il cliente, con una
caotica legislazione amministrativa
e talvolta penale che grava sulla
prestazione notarile, e si trasforma
spesso in un percorso ad ostacoli
in cui il notaio diviene solo il
terminale
di
una
pubblica
amministrazione che scarica a
cascata sui cittadini le proprie
inefficienze.
(Michele Nastri)
24
Uno dei modi più ordinari di fare trasparenza si ritiene sia la comunicazione
obbligatoria di una serie di informazioni, che avrebbe la conseguenza di
aumentare la conoscenza, e la consapevolezza, della parte più debole. La
comunicazione obbligatoria è oramai un obbligo previsto "dappertutto": dal
noleggio di un auto sino alla stipula di atti complessi, mutui ecc.. Ma una
alluvione di informazioni, scritte in caratteri piccolissimi, è veramente un
contributo per la parte debole?
Sempre più spesso l'accordo si considera mancante se il consenso, pur libero e
spontaneo, non risulta informato. A questo si può rimediare con modifiche anche
solo deontologiche senza imporre nuove regole legislative. Una proposta
legislativa, ma anche deontologica, può essere quella di un esempio spagnolo sui
mutui: in Spagna il mutuatario ha diritto di esaminare il progetto di atto nello
studio del notaio almeno durante i tre giorni lavorativi precedenti la sua
stipulazione.
(Francesco Felis, Domenico Parisi)
Se si richiede al Notaio di dare
certezza alle situazioni che devono
trovare una composizione pacifica e
trasparente attraverso i nostri atti,
allora il Notaio deve pretendere di
utilizzare tutti gli strumenti che gli
possano fare raggiungere tale
traguardo. Non si tratta solo di
richiedere alle parti due o più
documenti di identità: tale richiesta è
a tutela del Notaio, non a tutela della
certezza
del
contratto:
l'accertamento dell'identità delle
parti, oltre che sui documenti di
riconoscimento
o
sulla
presentazione al Notaio delle parti,
deve fondarsi su uno o più strumenti
telematici che, unitamente a tutte le
altre circostanze, possano aiutarci a
raggiungere
un
ragionevole
convincimento e giudizio sull'identità
dei comparenti. Fatte salve alcune
eccezioni che interessano singole
realtà territoriali, non abbiamo
alcuna connessione telematica con
la Pubblica Amministrazione e con le
Questure che permetta di accertare
la veridicità del documento di
identità che ci viene esibito.
Dovremmo stipulare convenzioni
affinché il collegamento telematico
avvenga a livello nazionale.
(Maria Salerno)
Duole dirlo ma la personalità della prestazione, principio a noi tanto caro, non è stata
mai un aspetto che il mercato ha dimostrato di apprezzare: le regole per indurre a
preferire ove possibile l'atto pubblico, o per rendere obbligatoria la lettura delle
scritture private autenticate o per imporre l'indicazione dell'ora di sottoscrizione
dell'atto sono state tutte introdotte sotto la spinta della categoria, sotto forma di regole
deontologiche, proprio per combattere il fenomeno della concentrazione del lavoro in
pochi grandi studi.
Sembra cioè che ai clienti non interessi affatto l'attenzione, e talvolta financo la
presenza del notaio, o almeno non tanto da indurli a scegliere un professionista
piuttosto che un altro, dando per scontato che il risultato finale (questo sì di importanza
decisiva per i clienti) sia il medesimo.
In un regime di tariffe fisse e con buona marginalità una simile situazione premia
evidentemente coloro che riescono a massimizzare il numero degli atti stipulati,
delegando fino al limite estremo tutto ciò che è delegabile e concentrandosi
prevalentemente sugli aspetti organizzativi dello studio e sull'accaparramento della
clientela con metodi più o meno leciti, soprattutto mediante procacciatori.
(Federico Tonelli)
25
La cooperazione etica è lo strumento strategico essenziale per il futuro del notariato.
Per uno sviluppo sostenibile nei sistemi economico-sociali e nelle categorie sono necessari comportamenti etici garantiti da regole
precise, controlli efficaci, controllori non acquiescenti, e soprattutto – come ci ricorda il Nobel per l’Economia Amartya Sen – gli
individui devono adottare comportamenti “non egoistici”, che tengano conto della natura interdipendente reciproca dei risultati
voluti, e che adottino un senso di identità comune, anche se non in chiave deontica (come obbligazione di principio vigente per tutti),
almeno a carattere strumentale e strategico.
(Eliana Morandi)
E allora, se abbiamo l'ambizione di elaborare una strategia per il
nostro futuro, innanzitutto dobbiamo aprire le orecchie e gli occhi,
sintonizzare le antenne, parlare sì, ma anche ascoltare ed osservare;
uscendo dai nostri studi, dalle nostre biblioteche, dai nostri
convegni per confrontarci con chi ci circonda. La nostra chiusura in
una clausura dorata ha fatto sì che le persone non ci conoscano più e
non percepiscano le nostre potenzialità. Ma noi le riconosciamo? Chi
si rivolge a noi oggi e chi ci si rivolgerà domani? E di cosa avrà
bisogno, cosa vuole da noi? In cosa il notaio si può rivelare ancora
utile o indispensabile? La nostra utilità la riusciamo a dimostrare
quando siamo in grado di cucire a ciascuna persona che si rivolge a
noi l’abito speciale per lei. Sia il pensionato rimasto solo, il
genitore di una nuova famiglia allargata, il convivente, lo straniero
o l’imprenditore alle prese con il nuovo mercato e le nuove regole.
(Rosaria Bono)
26
Il ruolo del notaio nel rapporto con la collettività e con il cliente
Le proposte
27
“FARE”
Sostenere le Associazioni Sindacali
Regionali nella organizzazione di corsi
sulla comunicazione tra notaio e cliente
“DIRE”
Divulgare i dati di raffronto tra i sistemi
di common law e i sistemi di civil law
“DIRE”
Decalogo dei
diritti del cliente e
del notaio
“FARE”
Promuovere la raccolta e la
organizzazione a fini statistici dei dati
relativi all’attività notarile, sia per
quanto attiene agli atti immobiliari che
per quanto riguarda gli atti societari
Progresso ed efficienza nell’organizzazione degli studi notarili
Le idee
Investire nella tecnologia significa avere un sistema
efficiente, flessibile e senza intralci: una mail più capiente
e più flessibile; collegamenti diretti con i Comuni, con i
tribunali, con i Ministeri dei beni culturali; invii telematici
non solo in tutte le conservatorie; ai Comuni; ai Tribunali
per le pratiche successorie; anche agli archivi notarili per
le pratiche testamentarie. Si verificherebbe senz’altro uno
snellimento delle procedure, un risparmio economico di
tempo, di personale da impiegare in altre mansioni, si
tutelerebbe l’ambiente con un più ridotto consumo della
carta. Investire nella funzionalità significa rendere
efficiente la fruizione dei servizi da parte dei cittadini
evitando gli sprechi e quindi essere competitivi, e mi pare
che questo si chieda in questo momento.
(Silvia Fulvi)
28
La personalità della prestazione, anche nella fase degli
adempimenti, le responsabilità connesse alla pubblica
funzione, la cristallizzazione di modalità operative ormai
consolidate, fanno sì che si preferisca lavorare uti singuli.
Ma le dimensioni e i costi delle nostre strutture non sono
più adeguati alla realtà economica diffusa, molti Colleghi
lamentano da più parti l'insostenibilità dei costi, tanto più
che spesso svolgiamo una funzione di cassa integrazione in
luogo dello Stato, non licenziando gli impiegati in
sovrannumero.
Le associazioni professionali forse sono il nostro futuro, o
meglio un rimedio per il nostro presente, anche in
considerazione dell’allargamento della facoltà di rogito del
notaio. Non tanto per ottenere un risparmio di costi e
quindi un vantaggio competitivo per i professionisti
associati nei confronti dei colleghi in un continuo gioco al
ribasso sui prezzi, bensì per dare un maggior servizio al
cittadino e allo Stato, in un'ottica di riposizionamento
strategico, cioè assumendo nuove funzioni e svolgendo
nuovi compiti, in regime di sussidiarietà con lo Stato,
potenziando le nostre già ottime strutture.
(Giorgia Manzini)
Se la stessa organizzazione potesse essere a servizio di più
notai, l’incidenza dei costi sarebbe meno pesante. Tutto ciò
servirebbe anche ad affrontare la concorrenza, che a causa
della liberalizzazione delle tariffe, è divenuta molto aspra;
potrebbe anche favorire i giovani che si avviano alla
professione e che sono costretti ad affrontare spese
consistenti per l’impianto di uno studio, e anche a lavorare
con maggiore serenità, se non fossero pressati da problemi
finanziari in attesa di farsi una clientela.
29
(Elvira Bellelli)
Il
costo
della
prestazione
deve
superare e rimediare a
quelle componenti che
derivano
dalla
inefficiente allocazione
delle risorse dei nostri
studi, ed alle mancanza
di forme organizzative
adeguate.
(Michele Nastri)
Progresso ed efficienza nell’organizzazione degli studi notarili
Le proposte
30
“FARE”
Concludere accordi con gli
uffici dell’anagrafe e delle
Pubbliche Amministrazioni
per invii e consultazioni di
documenti per via
telematica
“STUDIARE”
Progettare forme di organizzazione aggregata degli studi
notarili, con riferimento alle mansioni di segreteria,
amministrazione e contabilità, e per l’esecuzione degli
adempimenti successivi alla stipula degli atti
“FARE”
Federnotai promuove il
progetto di software
gestionale notarile on the
cloud presentato al
Congresso dal collega
Riccardo Ricciardi
“FARE”
Federnotai ha commissionato ad una società specializzata nel settore la
realizzazione di un modello standard di sito internet per gli studi notarili,
che tutti i notai interessati potranno adottare a prezzo convenzionato
Liberalizzazioni, Deontologia e Concorrenza
31
Le idee
Relativamente alla tariffa, credo che essa sia oggi
un ricordo del passato e che la qualità debba in
futuro da sola giustificare il costo della
prestazione notarile, senza pensare di poter
aumentare artificiosamente gli accertamenti per
illecita concorrenza come risposta alla
soppressione della tariffa. Infatti non solo la
illecita concorrenza esiste e deve essere
perseguita ma essa esisteva anche prima
dell'abrogazione della tariffa e sarebbe un grave
sbaglio pensare di dare nuovo vigore ad iniziative
disciplinari sulla illecita concorrenza solo per
bilanciare l'impossibilità di esperirle per violazioni
tariffarie.
(Adele Miranda)
La partecipazione di notai a società interprofessionali o peggio
con
soci
di
capitale
rischia
di
appannare,
se
non
di
compromettere del tutto, il senso di terzietà e di imparzialità che
della nostra attività costituisce un cardine fondamentale.
(Giuseppe di Transo)
Un'idea potrebbe essere quella che le
scuole di notariato, se non anche i nostri
Consigli, organizzino speciali corsi di
"formazione deontologica" per praticanti e
giovani notai; così come sarebbe forse
opportuno che i Consigli, gli Archivi, e le
COREDI senza atteggiamenti benevolenti,
monitorino nei primi anni della loro
attività o del loro arrivo nel distretto i
loro comportamenti ed i loro repertori,
stroncando sul nascere prassi disdicevoli
di accaparramento di clienti e relativi
atti, che si accompagnano a
comportamenti “frettolosi”, fermo
rimanendo che le regole sono uguali per
tutti, anche per i più anziani e virtuosi, e
pur rimarcando che i più recenti
comportamenti che hanno fatto gridare
allo scandalo sono venuti da notai
affermati ed, in alcuni casi, insospettati.
(Marco Forcella)
L’uguaglianza dei punti di partenza è un valore prezioso, in quanto
mira ad assicurare ai notai pari opportunità nell'esplicazione delle
proprie potenzialità, evitando che la furbizia faccia premio sulla
correttezza, la corrività sul merito. Il tutto nell’interesse dell'intera
collettività, ben prima che della classe notarile. Saranno poi le
competenze scientifiche e tecniche, le qualità umane, le doti
organizzative di ciascuno a fare la differenza, ed è giusto che sia così.
Ma a chi, sciaguratamente, sceglie le facili scorciatoie della illecita
concorrenza, come l'abbiamo fin qui esaminata, la vita deve essere
resa difficile.
(Piercarlo Mattea)
Il problema non è tanto quello di controllare che non vengano
Il monitoraggio dei costi e delle occorrenze
organizzative
degli
studi
diventerà
indispensabile
anche
in
chiave
deontologica. I notai dovranno abituarsi a
mettere a disposizione degli organi di
categoria tutte le informazioni di carattere
organizzativo,
tipologico,
fiscale
ed
economico in genere che riguardino la loro
attività. Se concorrenza deve essere, non
può essere distorta; e l’infedeltà fiscale è
uno dei principali motivi di distorsione dei
meccanismi concorrenziali.
superati i limiti della concorrenza lecita, ma che vengano meglio
(Marco Marchetti)
rendere trasparente l’attività svolta dal notaio.
definiti e resi controllabili i livelli di qualità della prestazione.
Qualità
della
prestazione
e
concorrenza
leale
sono
sostanzialmente sovrapponibili, nel senso che, una volta
garantito il livello di qualità della prestazione, il problema della
concorrenza perde rilievo.
Le norme devono riguardare non tanto la repressione, quanto
l’individuazione di sistemi che elevino il contenuto della
prestazione. Insomma: il miglior sistema di controllo preventivo
della concorrenza sleale è costituito da norme che obblighino a
(Giuseppe di Transo)
32
Mi chiedo se non sia il tempo di riappropriarsi
della formazione professionale, anche e
soprattutto in vista del primo step, quello
concorsuale, dei nostri giovani, al fine di
garantirne innanzitutto un minimo comun
denominatore di uniformità ed evitare il
fenomeno sempre più macroscopico sopra
evidenziato, della divergenza fra regole teoriche e
redazionali dell’atto .
(Maria Claudia Andrini)
Ritengo sia necessario quanto urgente richiedere: che
sia stabilito almeno un criterio affinché la tariffa
non diventi il discrimen per la scelta del Notaio da
parte del cliente (ad esempio una percentuale fissa sul
valore dell’atto per le compravendite o un compenso
fisso per gli atti costitutivi delle società); la
revisione del codice deontologico e la legge notarile
per quanto riguarda le sanzioni spesso sproporzionate
ed inadeguate rispetto alla gravità degli illeciti; di
imporre, anche se sono perfettamente conscio del
sacrificio che richiede ai Consigli, ispezioni
straordinarie, sì da creare un forte deterrente per i
comportamenti sopra contestati.
(Stefano Sabatini)
Nella nostra categoria non c'è posto per i disonesti. E’ indispensabile il recupero individuale della dignità e moralità nell'esercizio
della professione da parte dei colleghi che l'hanno smarrita, perché gli interventi disciplinari dei Consigli Distrettuali (come ad
esempio i provvedimenti di sospensione richiesti ed ottenuti dal Consiglio di Milano), purtroppo non possono rimediare al danno
all'immagine del notariato.
Il futuro della nostra categoria potrà essere roseo se si svolgerà la professione con etica ed efficienza, due gambe dello stesso
corpo, l'una necessaria all'altra al fine di non zoppicare. Zoppicando si rischia di cadere e tanto più forte è il tonfo, quanto più in alto
si sta.
(Cesare Felice Giuliani)
33
Liberalizzazioni, Deontologia e Concorrenza
34
Le proposte
“STUDIARE”
“FARE”
Pubblicare e divulgare (sistemare) i
provvedimenti dei CND e delle
CO.RE.DI. sulla materia
Analizzare i rapporti tra le norme in
materia di liberalizzazioni e le norme
sulla concorrenza sleale tra i notai
“STUDIARE”
“FARE”
Verificare l’applicabilità ai
notai degli istituti sulla
concorrenza sleale delle
imprese
Inserire la deontologia notarile nei
programmi delle scuole del notariato e della
formazione permanente dei notai
“FARE”
Elaborare e diffondere pubblicamente un codice di
autoregolamentazione al quale il singolo notaio possa
dichiarare e rendere nota la propria adesione
35
“FARE”
Coordinare l’attività delle scuole del notariato
e rendere la loro offerta formativa più
aderente all’esperienza professionale dei notai
Una nuova politica del notariato
Le idee
Al fondo della crisi di rappresentatività c’è un
sistema di designazione dei rappresentanti
profondamente sbagliato, poiché assembla
persone non collegate da un programma comune
e che purtroppo, stando all’esperienza, faticano
anche a condividerlo dopo. Necessita un sistema
elettorale nuovo del Consiglio Nazionale, nel
quale si presentino delle liste contrapposte con
dei programmi distinti, ed è possibile che questo
sistema venga varato entro il 13 agosto. Ma
indipendentemente dalla cornice legislativa, nulla
impedisce di muoversi come se il nuovo sistema
ci fosse, e quindi nulla vieta che un gruppo di
notai si candidi alle elezioni, dichiarando
programma e collegamento con colleghi di altri
distretti.
(Remo Bassetti)
Il Notariato possiede ancora un importante bagaglio di
credibilità, che fatica però a fare valere nel rapporto con
i suoi detrattori: occorre partecipare, con una strategia
politica chiara ed efficace, alla formazione del consenso,
agendo sia sul piano dei rapporti con i decisori, sia sul
piano del rapporto con la collettività.
Riteniamo che l’attuale struttura e le attuali regole di
funzionamento del Consiglio Nazionale del Notariato
impediscano al medesimo di conseguire questi risultati:
la sua struttura – benché se ne possa apprezzare la
semplicità - rende troppo difficile l’adozione di decisioni
importanti in tempi rapidi.
(Domenico Chiofalo, Giuseppe Gallizia, Enrico Sironi)
36
Lo scenario possibile che intravedo è quello di un notaio “avvolgente” che conquista il cliente con servizio,
qualità, organizzazione e immagine. Accanto a lati positivi indubbi in questo scenario vedo anche, in assenza di
un adeguato standard comune e a prescindere da quello che potrà essere il fenomeno dell’associazionismo, alcune
possibili criticità da valutare: una imprenditorialità spinta dettata dalle ovvie necessità organizzative, una
deontologia in calo almeno laddove la logica di profitto deve scontrarsi con gli scrupoli, una concorrenza con il
lanciafiamme.
(Gabriele Noto)
Quanto alla riforma del sistema elettorale, proponiamo un sistema “misto”,
che affianca ad una quota di consiglieri eletti nelle Zone elettorali (come nel
sistema attuale), altra quota di consiglieri eletti in base ad una lista
nazionale, raccolta attorno ad un programma reso pubblico per tempo. La
lista che avrà ottenuto maggiori voti vedrà eletti tutti i suoi candidati.
(Domenico Chiofalo, Giuseppe Gallizia, Enrico Sironi)
37
Occorre decidere quale direzione va presa per comunicare un notaio non solo dotato di poteri bensì conferiti dallo
Stato ma “calati” dall'alto, cioè un notaio che rischia di essere visto come termine esterno rispetto alla società se
non forse addirittura estraneo alla stessa: cercare di trasformare la nostra posizione in un reale centro di interessi,
di cultura, di potere, di economia nella società esplorando nuovi settori di attività, assumendo nuovi compiti (sia
pure non necessariamente legati all'acquisizione di nuove funzioni) senza paura di nuove responsabilità ma con il
grande vantaggio di rafforzare anche agli occhi della gente di aspetti realmente basilari della pubblica funzione.
Dunque azione moderata, ma, per piacere, azione. La moderazione porta i migliori risultati solo quando è il frutto
di sicurezza, in una sintesi di pragmatismo e programmazione che si ottiene solo stabilendo in anticipo priorità e
obiettivi. Si può essere moderati evitando di esibire inutilmente i muscoli, ma anche cercando di evitare il rischio di
sembrare balbettanti.
(Gabriele Noto)
Quanto all'organizzazione del CNN si propone la nomina di due Comitati
(che potranno riunirsi anche in video-conferenza): a) un Comitato Esecutivo,
composto di nove membri (tra cui il Presidente, il Vice-Presidente e il
Segretario del CNN) il quale: i) mantenga le attuali funzioni relative al
bilancio preventivo e consuntivo potendone delegare la predisposizione ad
un sotto-comitato di tre membri; iii) si dedichi espressamente e stabilmente,
in modo organizzato, alla gestione dei rapporti con le Istituzioni, la politica, i
media; b) un Comitato Scientifico, composto di cinque membri e con un suo
Presidente, che: i) si dedichi espressamente e stabilmente agli studi, alle
pubblicazioni ed al coordinamento delle Scuole del Notariato; ii) proceda,
anche a fini statistici, alla raccolta, catalogazione, conservazione e
elaborazione annuale, mediante mezzi informatici, dei dati connessi
all’attività notarile, anche per quanto concerne i settori degli atti
immobiliari e societari.
(Domenico Chiofalo, Giuseppe Gallizia, Enrico Sironi)
38
Una nuova politica del notariato
39
Le proposte
La Giunta di Federnotai ritiene che la disciplina del Cnn debba essere riformata tenendo conto di due principi
essenziali: garantire la governabilità e la coesione interna del Consiglio Nazionale attraverso la riforma del suo
sistema elettorale; e disciplinare le strutture interne del Consiglio Nazionale in modo da assicurare un più
incisivo esercizio delle sue funzioni politiche e delle sue prerogative scientifiche.
Questi principi corrispondono alle aspirazioni di larga parte del Notariato, come emerge dalle istanze rivolte da
più parti all'indirizzo di Federnotai e delle associazioni regionali, dall'approvazione dell’Ordine del Giorno del
Congresso Nazionale di Torino e dall'esito del sondaggio effettuato tramite i questionari elaborati in occasione
del Congresso Straordinario dello scorso aprile.
Con riferimento alle elezioni dei membri del CNN, si auspica che - qualora rimangano invariati il numero totale
dei consiglieri (venti) e il numero dei consiglieri eletti in ciascuna circoscrizione - essi siano scelti tra gli
appartenenti a liste nazionali presentate preventivamente.
Si ritiene che l'aspirazione alla maggiore coesione interna al CNN (perseguibile attraverso l'elezione di più
candidati appartenenti ad una medesima lista nazionale) debba essere coltivata senza pregiudicare la
rappresentatività di tutte le realtà territoriali. Per questa ragione, si propongono regole di formazione e di
presentazione delle liste nazionali tali da garantire che esse siano l'espressione di un elettorato
geograficamente diffuso: le liste dovranno essere composte da almeno un notaio candidato per ciascuna
circoscrizione ed essere presentate raccogliendo le firme di un numero minimo di notai (quantificabile in cento) i
quali abbiano sede nei territori di un numero minimo di circoscrizioni (che si indica in dieci).
In alternativa, si propone che il CNN sia composto di un numero maggiore di membri, per un totale di ventinove
(senza che per questo aumenti i costi di funzionamento dello stesso CNN, grazie agli accorgimenti oltre
indicati), prevedendo che venti consiglieri siano eletti mediante il sistema di votazione oggi vigente; e che i
restanti nove consiglieri siano eletti mediante un sistema di votazione per liste nazionali, previa suddivisione del
territorio nazionale in cinque circoscrizioni elettorali. Ciascuna lista nazionale dovrà essere presentata da almeno
cento notai in esercizio, aventi sede in tutte le cinque circoscrizioni, e dovrà essere formata da almeno un
candidato per ciascuna circoscrizione.
Allo scopo di limitare i costi di funzionamento del CNN, si prevede che - salva la necessità di frequenti riunioni
"in presenza" del Comitato Esecutivo - il Consiglio in seduta plenaria si riunisca con meno frequenza rispetto ad
oggi e si faccia largo uso della videoconferenza, soprattutto per quanto riguarda le riunioni del Comitato
Scientifico.
Si propone inoltre che tutta la documentazione comunque inerente alle attività del CNN sia redatta, conservata,
trasmessa e divulgata esclusivamente in forma elettronica e per via telematica.
Per quanto attiene alla struttura interna del CNN, la Giunta di Federnotai ritiene che si debba rafforzare il
ruolo del Comitato Esecutivo, attribuendo ad esso un ruolo spiccatamente politico.
Considera altresì opportuno creare un Comitato Scientifico al quale attribuire competenze relative alle attività
di studio e di ricerca e alla raccolta e catalogazione dei dati statistici relativi all'attività notarile, prevedendo
che esso si avvalga, per l'esecuzione delle sue decisioni, della Fondazione Italiana del Notariato.
Ritiene infine opportuno esplicitare il ruolo del CNN in seduta plenaria, di orientamento e di collegamento con la
base del Notariato.
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La realizzazione di entrambi i principi fondamentali ai quali si ispira la proposta - quale che sia la tempistica dei
provvedimenti che la renderanno possibile - appare imprescindibile affinché la riforma che si prospetta risponda
agli interessi presenti e futuri del Notariato.
La Giunta di Federnotai auspica quindi che il CNN la includa tra le riforme del Notariato che saranno proposte
al Ministero della Giustizia in occasione delle scadenze previste nella seconda metà del 2012.
Anche nel caso in cui ciò non sia possibile, Federnotai – ritenendo assolutamente necessario che l’operato del
CNN sia caratterizzato da ampia condivisione di idee e di prospettive – è favorevole alla aggregazione in “liste
spontanee” di più candidati, dislocati in tutte le attuali zone elettive, i quali condividano un programma ed una
strategia per il futuro del notariato.
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Testamento (…spirituale)
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L’idea …
Come dice un mio amico scrittore:
“il problema è legato ai tempi e alla loro coniugazione...con i nomi.”
Se il presente è “noto”, il futuro è “noterò”;
il guaio è che “Notai” è passato…remoto, nomen omen!
… e la proposta
Il Notariato, dunque, ha un futuro, ma questo, di per sé non è tranquillizzante. Tutto ha un futuro, infatti; mò bisogna
vedere se il futuro ci porti cose buone o cose brutte, o meglio se siamo in grado di valutare che quello che ci aspetta sia
buono o sia brutto. In soldoni: se siamo (e saremo) in grado di adeguare noi al futuro o se - come sembra a volte,
ascoltando i rumors che provengono da parte del Notariato - pretendiamo di adeguare il futuro a noi.
(Antonio di Lizia)