Pubblicazione Sintesi Congresso Straordinario Federnotai 2012
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Pubblicazione Sintesi Congresso Straordinario Federnotai 2012
Il Notaio del Futuro per il Futuro del Notariato Congresso Straordinario di Federnotai – Roma, 14 aprile 2012 Dire, Fare, Studiare (Lettera e Testamento) dalle idee alle proposte Lettera Il Congresso Straordinario di Federnotai del 14 aprile è stato pensato e organizzato allo scopo di riunire il maggior numero possibile di colleghi intorno al tema del futuro del Notariato. Le difficoltà che la nostra categoria sta attraversando, i continui attacchi ai quali è sottoposta, rischiano di farci perdere lucidità nella individuazione dei rimedi. Crediamo che alla crisi di oggi si debba rispondere non solo resistendo nel presente, ma anche e soprattutto dimostrando fantasia e determinazione nel progettare l'avvenire: abbiamo quindi chiesto a tutti i notai italiani di esprimere "con la testa e non con la pancia" le loro aspirazioni e le loro idee sul futuro proprio e di chi farà parte della nostra categoria nei prossimi decenni. I notai avevano evidentemente bisogno di un'occasione come questa: al Congresso hanno partecipato oltre 600 iscritti, e più di quaranta hanno preso la parola; da quel giorno riceviamo continuamente richieste dai colleghi di tutte le Regioni affinché prendano avvio iniziative che traducano in realtà le idee e i propositi; qualunque incontro - di persona o a distanza - è stata l'occasione per verificare come l'interesse per i temi trattati durante il Congresso sia sempre più diffuso e crescente. È stato necessario analizzare a fondo il contenuto delle relazioni e degli interventi, per passare - come è compito essenziale del Sindacato - dalle idee alle proposte. Con questa pubblicazione, abbiamo scelto di divulgare gli esiti del Congresso in un modo "atipico", attraverso estratti delle relazioni e degli interventi, convinti che la sintesi contribuisca alla incisività delle iniziative, tanto quelle di matrice politica quanto quelle di natura scientifica. I testi integrali delle relazioni e degli interventi potranno comunque essere consultati sul sito di Federnotai. Consideriamo tutti i contributi portati al Congresso come “punti di partenza” per lo sviluppo dei progetti futuri: abbiamo quindi chiesto a tutti gli intervenuti di continuare a lavorare con noi: gruppi di lavoro dedicati alle singole “aree tematiche” di questa pubblicazione, tutor di progetto. Il modo migliore per modificare il modo di agire consueto in cui il vertice decide, elabora, propone mentre la base accetta o al massimo critica. Finalmente la base propone, elabora, critica, decide e accetta, insieme a Federnotai. Per giungere a tale risultato ciascun componente di giunta seguirà i lavori di uno o più gruppi. Desideriamo ringraziare tutti i colleghi che hanno - con la loro presenza e il loro vivo interesse - manifestato apprezzamento per la nostra iniziativa. La loro partecipazione appassionata ci gratifica e soprattutto ci responsabilizza. Abbiamo apprezzato la presenza e l’apporto dei nostri rappresentanti nazionali che hanno mostrato di condividere la ricerca di strategie per il futuro del notariato. Saranno presto resi noti i risultati del sondaggio effettuato tra i partecipanti al Congresso (e, nelle ultime settimane, riproposto a tutti i notai in esercizio veicolato anche via web attraverso il sito di Duccio Marzocchi), dal quale riteniamo emergano chiaramente, in relazione a questioni diverse e tutte rilevanti, i punti di vista presenti nella nostra categoria. Questa forma di democrazia diretta, che in questi ultimi giorni sta appassionando anche i nostri politici, e che presta il fianco alla critica di fare demagogia, rappresenta per i notai qualcosa di diverso perché è innegabile che la nostra “massa” è una élite qualificatissima che può contribuire con le proprie idee in modo profondo e pertinente. Forse spesso è disattenta o delusa ma se partecipa è un valore. Chi può permettersi un team di 5000 giuristi del nostro livello? Nessuno, neanche la più ricca multinazionale. Se solo smettessimo di camminare sgomitando tra di noi e ci rendessimo conto di quale potere potremmo esercitare, indipendentemente dal furto o dall’attribuzione di competenze in esclusiva. Repetita iuvant e quindi ripeto il mio invito a tutti i colleghi a guardare oltre il loro “naso” o il loro “orticello”, a elevare lo sguardo. Insieme possiamo andare lontano. Divisi e intermediati dall’ingranaggio di società e agenzie decreteremo il nostro svilimento. E a coloro che credono di fare i 2 furbi, credono che, precorrendo i tempi, diventeranno loro la multinazionale del notariato posso solo ricordare che, se non ci sarà più il Notaio (con la N maiuscola), saranno solo dei commercianti del diritto e dopo qualche anno non saranno più nulla, anche se un nulla ricco. Allora si che saranno la “massa”: era necessario diventare notaio per questo? Un bel supermercato avrebbe dato gli stessi risultati. Il ringraziamento mio personale e di tutta la Giunta di Federnotai va a tutti coloro che hanno dedicato tempo ed energie al Congresso preparando interventi e relazioni: Claudia Alessandrelli, Maria Claudia Andrini, Elvira Bellelli, Remo Bassetti, Rosaria Bono, Alberto Vladimiro Capasso, Pinella Casazza, Pino Celeste, Domenico Chiofalo, Giulia Clarizio, Domenico de Stefano, Carmelo Di Marco, Antonio di Lizia, Giuseppe di Transo, Dino Falconio, Francesco Felis, Angelo Finelli, Gennario Fiordiliso, Marco Forcella, Silvia Fulvi, Giuseppe Gallizia, Cesare Felice Giuliani, Ezio Leotta, Giorgia Manzini, Marco Marchetti, Alessandra Mascellaro, Piercarlo Mattea, Adele Miranda, Eliana Morandi, Michele Nastri, Gabriele Noto, Domenico Parisi, Ludovico Perna, Riccardo Ricciardi, Stefano Sabatini, Maria Salerno, Massimo Saraceno, Patrizia Sara Siciliano, Enrico Sironi, Federico Tonelli, Michele Vaira. Confidiamo nel loro appoggio e in quello di tutti voi perché si giunga presto a risultati positivi e tangibili. Per fare in modo che il prossimo Congresso di Federnotai possa essere già dedicato alla loro valutazione, ci vorranno gioco di squadra e grande coraggio! Roma, 22 giugno 2012 Lauretta Casadei, Presidente di Federnotai 3 Indice 4 “Lettera” ………………………………………………………………………… 2 “Dire, Fare, Studiare” Liberalizzazioni, determinazione dei compensi e valore della qualità ……………… 5 Nuove competenze per nuovi fruitori del servizio notarile ………………………... 12 Il ruolo del notaio nel rapporto con la collettività e con il cliente …………………. 20 Progresso ed efficienza nell’organizzazione degli studi notarili ……………………. 28 Liberalizzazioni, Deontologia, Concorrenza ………………………………………. 31 Una nuova politica del notariato ………………………………………………….. 36 “Testamento” ……………………………………………………………………. 42 Liberalizzazioni, determinazione dei compensi e valore della qualità Le idee 5 Il low cost ha avuto fortuna perché un forte calo dei prezzi di numerosi prodotti o servizi ne ha stimolato il consumo, per cui un ricavo unitario più basso ha potuto essere moltiplicato per un numero molto più alto di vendite. Gli atti notarili sono invece un numero definito, non dipendente dal loro costo ma dalle transazioni che il pubblico decide di fare, rispetto alle quali il costo del notaio è irrisorio. La guerra dei prezzi fa uscire dal mercato i concorrenti meno efficienti; nel nostro settore ciò non può avvenire, poiché il lungo apprendistato rende i notai intrappolati nel loro investimento professionale, e perché se anche cominciasse ad avvenire, il notaio che uscisse sarebbe immediatamente sostituito, visto il numero programmato per legge. Gli atti notarili sono sporadici nella vita delle persone, quindi la clientela è difficilmente fidelizzabile: per ogni prestazione si rischia una nuova "asta". Il notaio che persegua la massimizzazione dei volumi di clientela abbassando le tariffe costringerà gli altri a seguirlo nella corsa al ribasso fino almeno al punto di pura copertura delle spese (o più in là…), contribuendo a segare il ramo su cui lui stesso è seduto. (Federico Tonelli) Il tema della possibile insufficiente remunerazione della prestazione deve indurre ad una seria valutazione del rapporto costi/prezzi nell’ambito della nostra attività, che solo da poco ha cominciato ad essere oggetto di analisi specifiche, e pare ancora oggi sfuggire a molti, in particolare a coloro che pensano di trarre vantaggio da un’indiscriminata riduzione dei prezzi, ed operano sottocosto, anche inconsapevolmente. (Michele Nastri) Non vi parlerò di tariffa, che non c’è, ma di costo degli atti. Cioè di quanto incide produrre un atto nei nostri studi per evitare che, non sapendo quanto rimane di onorario dopo avere tolto le spese, il notaio si ritrovi a non avere i soldi per pagare tasse, spese di studio o imprevisti. Per conoscere il costo medio di un atto occorre partire dalla propria denuncia dei redditi: dal quadro RE, detrarre dal totale dei compensi RE6 il totale delle spese RE20 e la Cassa Nazionale RP34: il risultato va diviso per il totale dei compensi RE6. (Pinella Casazza) L’eliminazione della tariffa, al di là dei non pochi problemi che pone sotto il profilo previdenziale, incrina in maniera grave l’essenza della funzione pubblica, per la quale il compenso era da intendersi slegato dalla complessità dell’attività esercitata, dal livello di responsabilità che ne derivava e dalla qualità della prestazione. Ne risulta compromesso uno dei cardini della funzione notarile, quello dell’obbligatorietà della prestazione, che, senza un meccanismo legale di determinazione del compenso, rischia di non poter più trovare applicazione. L’assioma “prezzo alto = qualità alta” non ha fondamento, come non ne ha l’opposto, che cioè a un prezzo meno alto corrisponda necessariamente una qualità ridotta; ma siamo lontani dall’aver individuato strumenti disciplinari idonei a garantire un effettivo controllo della qualità delle prestazioni; e anche dall’aver individuato i criteri in base ai quali giudicare la qualità La vera rivoluzione prodotta dall’aumentata concorrenzialità nei servizi professionali, in particolare per ciò che riguarda il notariato, è data dal fatto che in futuro dovremo sempre più confrontarci con categorie dell’economia, quali “mercato” e “concorrenza”, estranee alla cultura, alla mentalità e alle abitudini di molti di noi. (Giuseppe di Transo) Se ogni singolo notaio si cimentasse nell'impresa di elaborare un suo prontuario, finiremmo per avere una miriade di prontuari disomogenei, ognuno basato su principi ed elaborazioni differenti, non sempre esatti, non sempre trasparenti, non sempre adeguatamente rispettosi degli elementi di calcolo sopra indicati, sì che ciascuno di noi sarebbe esposto al rischio di subire una concorrenza basata non sulla reale volontà del collega di ridurre le tariffe, bensì sulla sua incapacità di effettuare dei calcoli corretti. (Angelo Finelli) Questi cambiamenti ci porteranno a dover ragionare in termini di “costi” e “ricavi” del nostro lavoro in una accezione fin qui estranea, perché non necessaria, al nostro modo di “fare i conti”. (Marco Marchetti) 6 Il notaio potrà farsi remunerare, in accordo con il cliente, quel plusvalore insito nel lavoro notarile in alcune operazioni ove si va oltre l’esercizio della pubblica funzione, e che prima non era facile farsi pagare, né proteggere in giudizio, perché la tariffa contemplava questa fattispecie poco e male, appiattendo i compensi. Uno dei maggiori pregi della vecchia, cara tariffa era dato dal fatto che attraverso essa qualcuno ci diceva quanto potevamo (e non solo dovevamo) chiedere al cliente; in definitiva, sia pure con criteri discutibilissimi, poco realistici e per nulla trasparenti, qualcuno ci diceva quanto valeva il nostro lavoro. Oggi nessuno più, se non il cliente (il mitico “mercato”) o il giudice ce lo dirà. E quindi ce lo dovremo dire da soli. Si tratta di una vera rivoluzione culturale, considerato anche che la componente del nostro lavoro più difficilmente valutabile è il conferimento di responsabilità che conferiamo in ogni pratica e che è uno dei plus-valori più cospicui insiti nell’esercizio della nostra funzione. Così come potrebbe differenziarsi, e non senza ragione, l’onorario notarile a seconda del territorio di esercizio, e non necessariamente restringendo l’ottica alla trita dimensione Nord – Sud. Notariati diversi, territori diversi, prezzi diversi. Non so se ha a che fare con la concorrenza, ma non mi pare una cattiva cosa. La nuova normativa sollecita l'utilizzo di criteri di valutazione dell'adeguatezza del compenso alla prestazione, nella sostanza equivalenti a quelli che avevano determinato i previgenti parametri tariffari; conferma l'importanza della rilevazione dei dati attinenti la quantità di lavoro ed i relativi ricavi, per individuare criteri comportamentali medi e scostamenti macroscopici, nei confronti dei quali potrà essere attivato il potere-dovere di vigilanza del Consiglio; considera rilevante, per la valutazione dell'osservanza della nuova disciplina, il suddetto criterio di adeguatezza, anche in relazione alla diligenza richiesta nello svolgimento dell'attività, a garanzia dell'ordinamento e dei cittadini. (Marco Marchetti) (Marco Marchetti) (Piercarlo Mattea) 7 La confezione di un preventivo credibile per il cliente e che non si trasformi in un boomerang per il notaio non potrà prescindere da una seppur sommaria descrizione dell’operazione da parte del cliente e da un minimo di esame documentale da parte del notaio. Per acquisire al meglio queste nuove, necessarie, consapevolezze, occorrerà gestire una notevole quantità di dati. Non è opportuno che ogni notaio si senta solo in questa attività. E’ necessario che i Consigli Distrettuali e soprattutto il Consiglio Nazionale si facciano promotori di una intensa attività di monitoraggio dei costi e delle strutture degli studi notarili, raccogliendo dai notai stessi le informazioni necessarie, elaborandole e trasformandole in risultati che periodicamente indichino per aree geografiche, per tipo di attività, di atti, di clientela, quali sono i costi medi di un atto notarile. Un notaio che non sa o non riesce a gestire lo studio sotto questo punto di vista rischia di andare in crisi e di diventare pericoloso per sé e per gli altri. E’ giusto che il singolo possa fare comparazioni tra i risultati della sua organizzazione di studio e i risultati medi della categoria tutta nel territorio in cui opera. (Marco Marchetti) Lo scopo principale delle recenti riforme è puramente economico, quello cioè di ottenere prestazioni professionali a prezzi più bassi; nessuna attenzione è invece rivolta alla qualità della prestazione, di cui la società sembra non avere la considerazione che merita. La convinzione che la concorrenza determini la scelta del meglio è talmente forte che non le si riesce a contrapporre alcun argomento; d’altra parte, se certo la qualità non è garantita dalla concorrenza, non è garantita neppure dalla mancanza di concorrenza. Dalle nuove norme non possiamo desumere che il livello delle nostre prestazioni possa diminuire, o possa essere oggetto di contrattazione: più concorrenza non vuol certo dire meno qualità, e neppure una qualità che possa essere oggetto di contrattazione, che possa essere modulata a secondo del compenso pattuito. (Giuseppe di Transo) 8 A ben riflettere si è capovolta la prospettiva. Questo diverso approccio si caratterizza per aver accentuato il lato cliente. La tariffa privilegiava il lato professionista. Mutato il “Sistema” nel quale la prestazione professionale si cala, viene ad essere privilegiato il lato consumatore con tutto quello che ne consegue. Il punto su cui riflettere e che discende da quanto sopra detto è che la tariffa comprendeva al suo interno tutte le istanze che oggi vengono fatte passare per nuove ma che in realtà non erano state poste in luce ed in più una funzione sociale. Infatti alcune regole della tariffa erano dettate a tutela del cliente dell’epoca e oggi del consumatore, si pensi al divieto di cumulo tra onorari graduali e fissi, ovvero alla fissazione di onorari fissi per alcune tipologie di atti all’interno della famiglia quali il fondo patrimoniale, o altri verso l’impresa quali l’atto d’obbligo e la convenzione urbanistica. Il mercato sarà in grado di mantenere equilibrio su questi temi salvaguardando la qualità della prestazione ? Il massimo ribasso è un tema in linea con i principi sopra enucleati ? Penso di no. L’errore in cui si corre il rischio di cadere sono gli eccessi opposti che facciano perdere di vista la prestazione che ha come fine un risultato cui il cliente-spettatoreconsumatore tende. Pertanto la riflessione deve essere spinta, ma in modo generalizzato ed uguale per tutti, sui parametri che differenzino la complessità della prestazione. (Ludovico Perna) 9 Liberalizzazioni, determinazione dei compensi e valore della qualità Le proposte “FARE” Federnotai ha organizzato un “convegno itinerante” che partirà nel settembre del 2012 dal Triveneto e sarà replicato - fino all’inverno del 2015 - nei territori di più Regioni, sui temi della valutazione economica dell’attività dei notai, della qualità del servizio notarile, del controllo dei costi e dei ricavi degli studi, dell’organizzazione del lavoro e del tempo, della determinazione dei compensi e della gestione del rapporto contrattuale con il cliente “FARE” Elaborare programmi di calcolo dei costi degli studi notarili da mettere a disposizione dei colleghi per agevolarli nel calcolo dei compensi 10 “STUDIARE” E’ stato commissionato ad un team (di cui fa parte un collega già dottore commercialista) uno studio relativo all’analisi dei costi dello studio notarile, da utilizzare quale base per il miglioramento dell’organizzazione e per la corretta determinazione dei compensi 11 “FARE” Organizzare, in collaborazione con Confprofessioni, corsi di formazione e specializzazione per il personale dello studio notarile, da poter frequentare on line dalla propria postazione di lavoro, fruibili anche dai notai con password dedicate e senza vincoli di orario Nuove competenze per nuovi fruitori del servizio notarile Le idee Il matrimonio e l’istituzione familiare hanno subito notevoli e profondi cambiamenti: diminuzione dei tassi di nuzialità, scarsa natalità, ritardo nel passaggio alla vita adulta, emancipazione femminile, maggiori possibilità di spostamento e di contatti sociali, affermarsi di una mentalità maggiormente individualistica, hanno modificato le forme e le strutture familiari. In questo scenario si inserisce il fenomeno della crescita della instabilità coniugale con il parallelo aumento delle separazioni e dei divorzi, cui è connesso il fenomeno delle seconde nozze, delle famiglie allargate, delle unioni libere, dei single non vedovi e dei genitori soli e sempre più bisognosi. Sempre più residuale appare la famiglia “tradizionale”, quella costituita dalla coppia con figli, mentre cresce il peso delle nuove forme familiari: single, monogenitori, famiglie ricostituite coniugate e unioni libere. (Claudia Alessandrelli) 12 Muteranno i soggetti effettivamente bisognosi di assistenza: non saranno più i figli, bensì il coniuge ed eventualmente i genitori del de cuius, ai quali non spetta alcun diritto successorio se il de cuius lascia anche dei figli. Dunque come futuri fruitori del nostro servizio ci saranno i genitori sempre più anziani, soli e realmente bisognosi, che domanderanno al notaio strumenti che tendano ad assicurare loro un adeguato mantenimento o la gestione ed amministrazione del proprio patrimonio anche in previsione di una eventuale futura incapacità, sistemi per prevenire situazioni di disagio. (Claudia Alessandrelli) Nuovi fruitori, accanto agli Enti del Terzo settore, saranno soggetti quali i genitori che avvertendo l’esigenza di provvedere all’assistenza, al mantenimento, alla cura ed al sostegno dei figli portatori di handicap per la durata della loro vita o fino a quando permane lo stato di bisogno, o la menomazione o la disabilità a causa dell’ handicap, vorranno pianificare e sistemare il patrimonio specie per il periodo successivo alla loro morte, ovvero soggetti che, in vista di una propria futura incapacità, domanderanno al notaio strumenti in grado di sistemare il proprio patrimonio, anche sotto il profilo della gestione e dell’amministrazione, e volti ad assicurare loro un adeguato mantenimento. (Claudia Alessandrelli) Non più il notaio garante delle procedure ma il notaio responsabile della verità contrattuale. Deve essere insomma il notaio a chiedere al governo di alzare l’asticella della sua prestazione elevando la sua responsabilità. Non più il notaio che “conferma” ma il notaio che decide. Non ha senso continuare a definirci “magistratura preventiva” se non siamo investiti di poteri decisori finali, in materie di rilevante interesse pubblico. Non più il notaio aiutante del giudice ma il notaio dominus di situazioni sottratte al contenzioso e portate nell’area contrattualistica. Non il notaio cui è vietata la raccolta delle prove ma il notaio specializzato nella raccolta delle prove. E’ questo uno dei modi per andare incontro alla percezione comune, che riconosce un valore privilegiato e decisivo a ciò che accade davanti al notaio. Non il notaio che si barcamena tra il consiglio malizioso al cliente e la vigilanza per conto dello stato, come pubblico ufficiale, ma il notaio che costruisce la lealtà che stato e cittadini si dovrebbero l’un l’altro. Non più il notaio che impone la compresenza fisica ma il notaio che governa e addomestica la distanza spaziale tra le parti. Non il notaio delle clausole contrattuali ermetiche ma addirittura il notaio che bonifica l’astrusità linguistica del diritto vigente. (Remo Bassetti) 13 Dobbiamo smettere di guardare alla delega delle funzioni mettendo in primo piano i soggetti delegati, cioè noi stessi. Per decenni, ci siamo sentiti tranquilli perché alcune deleghe venivano affidate “esclusivamente” ai notai; oggi dobbiamo invece guardare non a chi riceve le deleghe, ma a cosa viene delegato in via esclusiva a noi. Non abbiamo solo competenze esclusive, ma soprattutto abbiamo un “prodotto”, l’atto pubblico, che resta esclusivo anche nell’ambito delle materie non più affidateci in via esclusiva o in quelle che non sono mai state oggetto di una delega esplicita. I notai devono liberarsi del “pregiudizio autolesionista” in base al quale il loro intervento è legittimato solo nei casi in cui esistano norme che lo rendano obbligatorio, e devono promuovere l’intervento notarile con riferimento a numerose fattispecie negoziali per le quali tale intervento non è imposto dal legislatore. (Carmelo Di Marco) La legge del 1913 si poneva il problema degli “stranieri” solo in termini di lingua conosciuta o meno dal notaio. Oggi il problema è molto più complesso: bisogna conoscere non solo la lingua ma anche la cultura e l’ordinamento delle altre popolazioni; diviene essenziale una lettura antropologicamente informata oltre che un approccio giuridico interculturale anche per evitare fraintendimenti e zone oscure, così come, per fare un parallelo, nella professione, seguendo l’evoluzione della società e dell’economia, abbiamo scoperto che i soggetti deboli non sono più gli analfabeti, bensì quei soggetti che nella asimmetria informativa, che consegue a differenze sociali e culturali, esigono protezione e tutela. Indubbiamente risultano indispensabili modifiche del sistema legislativo: è necessario che il legislatore appresti i mezzi che consentano l’esercizio della funzione in assoluta aderenza ai mutati connotati della società. Ed in questo il notaio come operatore del diritto che sicuramente per primo viene a contatto con le esigenze, i bisogni ed il “sentire” delle persone ben può svolgere una fondamentale funzione propositiva per gli organi legislativi. (Claudia Alessandrelli) 14 Occorre guardare al futuro e intervenire sulle nuove opportunità. La mediazione, per esempio, è una delle nuove realtà insieme ad altre che si stanno profilando nell’attuale panorama normativo. Possiamo essere anche mediatori con competenze specifiche nelle materie che ci appartengono. Dobbiamo studiare e conoscere la materia della mediazione perchè i cittadini stanno chiedendo al notariato la stipula degli atti esecutivi degli accordi di mediazione. Tutte le controversie ereditarie risolte, per esempio, con divisioni giudiziali, nel tempo formeranno oggetto degli accordi di mediazione e dei successivi atti notarili esecutivi. Lasciar correre, anche in questo caso, significa perdere. E’ opportuno predisporre e inserire negli statuti societari la clausola di mediazione perché ciò – in linea con le intenzioni del legislatore - fornisce un servizio al cittadino (deflazione del contenzioso) e attribuisce ai notai la possibilità di essere presenti come mediatori, come consulenti e soprattutto come professionisti nella materia societaria. Da ultimo, la legge 3/2012 in materia di sovraindebitamento attribuisce nuove funzioni – in via transitoria – ai singoli notai e successivamente agli organismi di composizione della crisi; saranno iscritti di diritto al Ministero della Giustizia gli organismi di mediazione costituiti presso gli ordini professionali di commercialisti, avvocati e notai. Il c.d. concordato del piccolo imprenditore e/o del lavoratore autonomo riguarderà gli accordi con i creditori e la liquidazione del patrimonio immobiliare. Se ci disinteressiamo delle attribuzioni che ci vengono offerte (ancorchè in via non esclusiva), perché riteniamo che la funzione del notaio sia fondata su diversi presupposti culturali, storici e formativi siamo destinati inesorabilmente all’estinzione. (Alessandra Mascellaro) L’estensione dell’efficacia esecutiva al di fuori dei confini della tutela dei soli crediti pecuniari offre interessanti prospettive circa il futuro ambito di attività dei notai i quali, pure in assenza di qualsiasi norma che ne renda obbligatorio l’intervento, hanno a loro disposizione un importantissimo strumento per prestare utilmente il loro intervento con riferimento a numerosi tipi di contratto (locazione immobiliare, leasing, appalto, fornitura, trasporto, ecc.) che finora sono stati appannaggio di altre categorie professionali. E dovremmo valorizzare di più anche la “vecchia” efficacia esecutiva relativa alle obbligazioni pecuniarie: le crisi finanziarie in atto determinano esigenze di certezza degli investimenti che in passato erano rimaste inespresse. Il notariato può e deve soddisfare questa domanda di certezza e di protezione: pensiamo all’impatto che avrebbe presso i privati risparmiatori e le imprese l’elaborazione e la sottoscrizione di contratti atipici di garanzia – redatti in forma pubblica – accessori ai contratti di investimento mobiliare. (Carmelo Di Marco) 15 Da anello finale della catena di valore del cliente, che interviene a cose fatte per ratificare decisioni già prese, bisogna risalire più a monte possibile, per intercettare i bisogni dei clienti nei momento in cui questi sono più pressanti. In definitiva bisogna cercare di anticipare il più possibile l'intervento dei notai nelle vicende negoziali. 16 In base a dati gentilmente forniti dalla Cassa, in forma aggregata ed assolutamente anonima, risulta che nel 2011 il repertorio complessivo nazionale dei notai è stato di 647.800.000 euro. Sempre in base ai dati della Cassa, il 10% è stato realizzato da 133 notai. Se tutti i notai fossero altrettanto “produttivi” dei più bravi, solamente 1330 notai sarebbero sufficienti a soddisfare la "domanda di notariato" del Paese. La disintermediazione del mercato immobiliare è un obiettivo strategico che il notariato dovrebbe porre tra le sua priorità assolute: la compravendita immobiliare è un evento di importanza capitale per ogni famiglia italiana, è una questione complessa, pericolosa e impegna risorse finanziarie di entità vitale per ogni cliente. E' naturale che il cliente senta il bisogno di assistenza professionale in questi momenti cruciali. Se fosse diffusa la prassi da parte degli inserzionisti di far verificare preventivamente ad un notaio di sua scelta la condizione giuridica dell'immobile prima di pubblicizzarlo, e se nell'annuncio fosse possibile dare notizia di quella verifica, quell'annuncio avrebbe una credibilità totalmente diversa rispetto a quella non referenziata. Il potenziale acquirente troverebbe naturale rivolgersi al notaio depositario delle informazioni che gli interessano, creando così un contatto che può facilmente svilupparsi in un incarico professionale. Soprattutto, il notaio avrebbe la possibilità di affiancare il potenziale cliente nella fase per lui più delicata, cioè nella negoziazione dell'accordo, momento in cui il valore aggiunto dell'assistenza professionale è più evidente al pubblico. (Federico Tonelli) Neppure io ho fantasia sufficiente per immaginare la sorte dei notai “in esubero”. (Alessandro Marzocchi) La mediazione è stata veicolata soprattutto dai media come panacea al problema giustizia e purtroppo percepita dall’opinione pubblica come un inutile allungamento e burocratizzazione della giustizia civile. Sappiamo che non è così e la calzante definizione lapidaria di Flick è “mediazione non una giustizia alternativa ma alternativa alla giustizia”: alternativa alla giustizia, parole che esprimono un concetto caro a noi Notai. 17 Ad un Notaio per essere un buon mediatore non basta essere un buon Notaio, ha la necessità di una formazione specifica in tecniche di mediazione e di approccio alla parti in disaccordo dato che non si tratta di dirimere tra clienti già convenuti per concludere davanti al Notaio questioni non esaminate in precedenza bensì superare un contrasto già degenerato e che non ha fino a quel momento trovato soluzione. Il processo culturale a cui gli operatori sono chiamati in questa materia è cambiare la mentalità da Cultura del Conflitto (mi faccia causa!) a Cultura dell’accordo”. E ancora una volta chi meglio di noi Notai è investito dal sistema del compito di formare i migliori accordi? Per arrivare alla Mediazione volontaria, quindi al cambiamento, serve un contributo importante del Notariato e dei Notai nel redigere ed inserire clausole di mediazione in tutti i contrati ove possano avere una funzione. Il sistematico uso di clausole volontarie negli atti redatti da Notaio non può che generare nel tempo un progressivo uso delle stesse generalizzato, specie se unito alla costante e proficua spiegazione delle clausole stesse alle parti ed ai loro consulenti, creando progressivamente il background culturale su cui poi far crescere la cultura della mediazione come alternativa al conflitto. Credo sia essenziale mantenere l’unitarietà dell’offerta di Mediazione Notarile. Ciò non preclude che vi debbano essere accordi con altre categorie professionali ma su base paritetica, altrimenti i numeri ci soffocheranno e rischieremmo come Notai Mediatori presso altri organismi di svolgere un eccellente lavoro di mediazione senza che vi sia un ritorno di immagine del Notariato. (Alberto Vladimiro Capasso) Nuove competenze per nuovi fruitori del servizio notarile Le proposte 18 “FARE” “STUDIARE” Proseguire nella organizzazione di corsi e giornate di studio sulle materie dei diritti fondamentali della persona, su progetti di riforma del diritto di famiglia e delle successioni, sull’efficacia esecutiva dell’atto notarile, sulla mediazione civile, sul ruolo del notaio nelle procedure di esdebitazione, sulla riforma della legge notarile in tema di incapaci e stranieri Attivarsi, anche nei rapporti con il legislatore, per il riconoscimento dell’atto notarile italiano quale titolo esecutivo europeo senza necessità di attestazione del Tribunale “FARE” Diffondere nel territorio la sottoscrizione di Protocolli di Intesa tra il Sindacato, i Consigli Notarili e le Questure, al fine del riconoscimento e della tutela dei diritti dei cittadini esteri “DIRE” Predisporre modelli di atti rientranti in settori estranei alla delega esclusiva della pubblica funzione e di atti che realizzino la protezione patrimoniale e la tutela personale dei soggetti deboli 19 “DIRE” “STUDIARE” Redigere proposte di riforma normativa del ruolo del notaio per incentivare la fedeltà fiscale, la chiarezza delle norme giuridiche, la sicurezza della contrattazione a distanza Promuovere con qualsiasi mezzo l’anticipazione dell’intervento del notaio nel processo decisionale dei negozi Il ruolo del notaio nel rapporto con la collettività e con il cliente Le idee Dobbiamo diventare tutti capaci di spiegare l’importanza dei risultati che il nostro intervento produce, senza utilizzare gli argomenti che useremmo parlandone tra noi, ma con gli argomenti e il linguaggio che i nostri clienti sono abituati a parlare e a capire. Non servirà a nulla spiegare che grazie ai notai i Pubblici Registri sono aggiornati e affidabili, e che grazie a questo i diritti sono certi. Occorrerà invece dire che grazie ai notai ogni cittadino può essere sicuro che chi gli vende la casa ne sia proprietario per davvero; e che grazie ai notai chi ha un credito e non viene pagato può scoprire se il suo debitore inadempiente sia titolare di beni aggredibili. Possono sembrare le due versioni di uno stesso concetto: la prima la capiamo solo noi; la seconda la capiscono tutti. E non è la stessa cosa. (Carmelo Di Marco) 20 La sicurezza giuridica come bene comune, e pertanto pubblicamente tutelato, viene percepito sempre più come un costo del singolo e non come un beneficio. Tale approccio, peraltro, sta un po’ alla volta diventando dominante anche nei nostri interlocutori istituzionali (Michele Nastri) Occorre fare in modo che i notai, ponendo a disposizione del sistema civilistico la propria esperienza contrattuale, possano stabilmente ed in maniera organica segnalare e mettere in rilievo, i punti nei quali vi è frizione tra il quotidiano operare e la norma giuridica e sui quali stimolare l'attenzione e l'intervento mediatore dell'organo legislativo liberalizzante, per deburocratizzare, svecchiare il sistema e renderlo efficace e competitivo. (Carlo Fragomeni) 21 L’affidabilità nella gestione del danaro altrui è una delle qualità professionali del notaio maggiormente apprezzate nella coscienza sociale che in questo momento storico-politico sarebbe opportuno valorizzare. E' molto frequente che il notaio, svolgendo un'attività a completamento dell'incarico professionale ricevuto, trattenga in deposito somme a garanzia dell'esecuzione di attività che non dovranno essere compiute dal notaio ma da terzi o, talvolta, da una delle parti. Evitare la confusione di tali somme con il patrimonio personale del notaio garantisce, da un lato, l’effettività del diritto alla loro restituzione al cliente, e assicura dall'altro anche il perseguimento di obiettivi di natura deontologica connessi all'esigenza di non alimentare forme di concorrenza sleale fra notai che adottino modalità di gestione dei depositi differenti e non parimenti sicure. (Massimo Saraceno) La standardizzazione, la specializzazione eccessiva, troppe volte si risolvono in una sostanziale fungibilità della prestazione, in cui un buon tecnico può far meglio di un professionista intellettuale. Ed in ciò si può riassumere il vero e presente pericolo per la nostra categoria. Una prestazione che porti invece il cliente al risultato ottenuto, partendo non dal punto più prossimo alla fine, ma dall’inizio, è anche una prestazione che giustifica il suo costo indipendentemente dalle tariffe, perché è percepita dal cliente. (Michele Nastri) Sarebbe, quindi, necessario condurre una attività di comunicazione istituzionale attraverso l'elaborazione di documenti di facile lettura per tutti i cittadini, al fine di evidenziare la scarsa sicurezza del sistema di Common law; raccogliere la documentazione di raffronto tra i due sistemi, evidenziando i danni che il sistema di Common law ha procurato negli Stati in cui è adottato, con particolare riferimento ai furti delle proprietà immobiliari, ai furti d'identità, ai mutui sub prime, al ricorso alla stipula di assicurazioni molte costose per tutelarsi dalle frodi, con conseguenze davvero dannose da un punto di vista economico ed eticosociale. Si dovrebbe poi trovare il modo di veicolare questa pubblicazione di raffronto tra i due sistemi in maniera capillare, per far cessare tanti luoghi comuni, che riducono l'essenza dei valori di garanzia nella circolazione giuridica ad un problema di velocizzazione dei servizi professionali e di riduzione del loro costo complessivo. (Patrizia Sara Siciliano) Oltre ai rapporti con la politica, diventerà sempre più importante come noi ci "presentiamo /rappresentiamo" ai cittadini . Che percezione hanno/avranno di noi: di quello che mette solo una firma, che dice che tu sei tu? Di chi si vede, solo all'atto, per una lettura frettolosa e con cui è pressoché impossibile interloquire? Comunque una presenza fuggevole , insignificante? Tenete conto che l' avvocato, anche nei grossi studi, riceve sempre i clienti. Non li riceveranno il dominus o "i soci", ma un avvocato della struttura dello studio li riceve. Da noi, spesso i clienti non vengono ricevuti mai dal notaio, ma da soggetti che non hanno qualifiche professionali pari alle sue. Quand’è che si “forma la prima impressione” e quindi la “giustificazione” dell’intervento del Notaio? Dal punto di vista del cliente, nel momento in cui avviene l’interazione, ossia quando c’è un «punto di contatto» in cui il cliente incontra il “suo” Notaio. Dal punto di vista del Notaio, ciascun punto di contatto è un’opportunità per dimostrare l’utilità e la portata del proprio servizio. La proposta, molto modesta, è di introdurre, sempre in via deontologica, l'obbligo di almeno un colloquio con il notaio prima della stipula. (Francesco Felis, Domenico Parisi) 22 Acquisire nuove competenze richiede fatica, coraggio e fantasia: tre ingredienti senza i quali noi notai non riusciremo ad acquisire nuove conoscenze né ad aggiornare quelle che possediamo, necessari per combattere la “burocratizzazione” del nostro lavoro: nella nostra esperienza quotidiana, ci imbattiamo in questioni molto complesse e le risolviamo, ma per poi banalizzarle includendole all’interno di schemi operativi standardizzati. La standardizzazione del lavoro muove da esigenze organizzative dei nostri Studi ma ci allontana dalla sfera di azione e dall’abito mentale del giurista e ci avvicina a quelli del burocrate, del notaio “che mette solo una firma”. Come l’esempio delle s.r.l. semplificate dimostra, la standardizzazione dei nostri atti non è affatto funzionale alla legittimazione del nostro ruolo e all’incremento dell’utilità percepita del nostro intervento. (Carmelo Di Marco) Ecco dunque il punto: superare il blocco ideologico della diversità ed abbracciare quanta più cultura possibile, affinché il notaio riprenda quel ruolo per un lungo secolo lucidamente custodito nella società italiana. Mettere, quindi, mano ad una autoriforma educativa che consenta di affrontare, in tutta la sua complessità, senza separatezze e senza demonizzazione, i problemi fondamentali di tempi radicalmente nuovi. Se non si incide profondamente su questo tessuto, tentando un innesto della cultura giuridica su quella economica, rivelando tutti i punti di forza dell'ibrido, ogni sforzo del notariato di apparire moderno sarà vano e verrà percepito come insincero. E’ urgente che il notaio si presenti non più e non solo come colui che conosce e mette in atto le norme, colui che interpreta la volontà delle parti adeguandola alla legge, ma che si ponga su di un livello ultroneo, in quanto parte di un sistema fortemente interconnesso. Un notaio non più protagonista finale nel teatro formale e solenne dell'atto, ma costruttore dinamico della norma nella sua articolazione originaria. Parte attiva del sistema. Sistema anch'esso. (Carlo Fragomeni) 23 Il compiacente adeguamento a modelli nei quali il notaio non è più un attore ma solo il terminale ultimo di un’operazione e la specializzazione estrema della professione, divenuta una prestazione limitatissima quanto all’oggetto, rispetto alle esigenze complessive del cliente, ancorchè perfetta quanto al contenuto, si combinano malamente, ed in modo oppressivo per il cliente, con una caotica legislazione amministrativa e talvolta penale che grava sulla prestazione notarile, e si trasforma spesso in un percorso ad ostacoli in cui il notaio diviene solo il terminale di una pubblica amministrazione che scarica a cascata sui cittadini le proprie inefficienze. (Michele Nastri) 24 Uno dei modi più ordinari di fare trasparenza si ritiene sia la comunicazione obbligatoria di una serie di informazioni, che avrebbe la conseguenza di aumentare la conoscenza, e la consapevolezza, della parte più debole. La comunicazione obbligatoria è oramai un obbligo previsto "dappertutto": dal noleggio di un auto sino alla stipula di atti complessi, mutui ecc.. Ma una alluvione di informazioni, scritte in caratteri piccolissimi, è veramente un contributo per la parte debole? Sempre più spesso l'accordo si considera mancante se il consenso, pur libero e spontaneo, non risulta informato. A questo si può rimediare con modifiche anche solo deontologiche senza imporre nuove regole legislative. Una proposta legislativa, ma anche deontologica, può essere quella di un esempio spagnolo sui mutui: in Spagna il mutuatario ha diritto di esaminare il progetto di atto nello studio del notaio almeno durante i tre giorni lavorativi precedenti la sua stipulazione. (Francesco Felis, Domenico Parisi) Se si richiede al Notaio di dare certezza alle situazioni che devono trovare una composizione pacifica e trasparente attraverso i nostri atti, allora il Notaio deve pretendere di utilizzare tutti gli strumenti che gli possano fare raggiungere tale traguardo. Non si tratta solo di richiedere alle parti due o più documenti di identità: tale richiesta è a tutela del Notaio, non a tutela della certezza del contratto: l'accertamento dell'identità delle parti, oltre che sui documenti di riconoscimento o sulla presentazione al Notaio delle parti, deve fondarsi su uno o più strumenti telematici che, unitamente a tutte le altre circostanze, possano aiutarci a raggiungere un ragionevole convincimento e giudizio sull'identità dei comparenti. Fatte salve alcune eccezioni che interessano singole realtà territoriali, non abbiamo alcuna connessione telematica con la Pubblica Amministrazione e con le Questure che permetta di accertare la veridicità del documento di identità che ci viene esibito. Dovremmo stipulare convenzioni affinché il collegamento telematico avvenga a livello nazionale. (Maria Salerno) Duole dirlo ma la personalità della prestazione, principio a noi tanto caro, non è stata mai un aspetto che il mercato ha dimostrato di apprezzare: le regole per indurre a preferire ove possibile l'atto pubblico, o per rendere obbligatoria la lettura delle scritture private autenticate o per imporre l'indicazione dell'ora di sottoscrizione dell'atto sono state tutte introdotte sotto la spinta della categoria, sotto forma di regole deontologiche, proprio per combattere il fenomeno della concentrazione del lavoro in pochi grandi studi. Sembra cioè che ai clienti non interessi affatto l'attenzione, e talvolta financo la presenza del notaio, o almeno non tanto da indurli a scegliere un professionista piuttosto che un altro, dando per scontato che il risultato finale (questo sì di importanza decisiva per i clienti) sia il medesimo. In un regime di tariffe fisse e con buona marginalità una simile situazione premia evidentemente coloro che riescono a massimizzare il numero degli atti stipulati, delegando fino al limite estremo tutto ciò che è delegabile e concentrandosi prevalentemente sugli aspetti organizzativi dello studio e sull'accaparramento della clientela con metodi più o meno leciti, soprattutto mediante procacciatori. (Federico Tonelli) 25 La cooperazione etica è lo strumento strategico essenziale per il futuro del notariato. Per uno sviluppo sostenibile nei sistemi economico-sociali e nelle categorie sono necessari comportamenti etici garantiti da regole precise, controlli efficaci, controllori non acquiescenti, e soprattutto – come ci ricorda il Nobel per l’Economia Amartya Sen – gli individui devono adottare comportamenti “non egoistici”, che tengano conto della natura interdipendente reciproca dei risultati voluti, e che adottino un senso di identità comune, anche se non in chiave deontica (come obbligazione di principio vigente per tutti), almeno a carattere strumentale e strategico. (Eliana Morandi) E allora, se abbiamo l'ambizione di elaborare una strategia per il nostro futuro, innanzitutto dobbiamo aprire le orecchie e gli occhi, sintonizzare le antenne, parlare sì, ma anche ascoltare ed osservare; uscendo dai nostri studi, dalle nostre biblioteche, dai nostri convegni per confrontarci con chi ci circonda. La nostra chiusura in una clausura dorata ha fatto sì che le persone non ci conoscano più e non percepiscano le nostre potenzialità. Ma noi le riconosciamo? Chi si rivolge a noi oggi e chi ci si rivolgerà domani? E di cosa avrà bisogno, cosa vuole da noi? In cosa il notaio si può rivelare ancora utile o indispensabile? La nostra utilità la riusciamo a dimostrare quando siamo in grado di cucire a ciascuna persona che si rivolge a noi l’abito speciale per lei. Sia il pensionato rimasto solo, il genitore di una nuova famiglia allargata, il convivente, lo straniero o l’imprenditore alle prese con il nuovo mercato e le nuove regole. (Rosaria Bono) 26 Il ruolo del notaio nel rapporto con la collettività e con il cliente Le proposte 27 “FARE” Sostenere le Associazioni Sindacali Regionali nella organizzazione di corsi sulla comunicazione tra notaio e cliente “DIRE” Divulgare i dati di raffronto tra i sistemi di common law e i sistemi di civil law “DIRE” Decalogo dei diritti del cliente e del notaio “FARE” Promuovere la raccolta e la organizzazione a fini statistici dei dati relativi all’attività notarile, sia per quanto attiene agli atti immobiliari che per quanto riguarda gli atti societari Progresso ed efficienza nell’organizzazione degli studi notarili Le idee Investire nella tecnologia significa avere un sistema efficiente, flessibile e senza intralci: una mail più capiente e più flessibile; collegamenti diretti con i Comuni, con i tribunali, con i Ministeri dei beni culturali; invii telematici non solo in tutte le conservatorie; ai Comuni; ai Tribunali per le pratiche successorie; anche agli archivi notarili per le pratiche testamentarie. Si verificherebbe senz’altro uno snellimento delle procedure, un risparmio economico di tempo, di personale da impiegare in altre mansioni, si tutelerebbe l’ambiente con un più ridotto consumo della carta. Investire nella funzionalità significa rendere efficiente la fruizione dei servizi da parte dei cittadini evitando gli sprechi e quindi essere competitivi, e mi pare che questo si chieda in questo momento. (Silvia Fulvi) 28 La personalità della prestazione, anche nella fase degli adempimenti, le responsabilità connesse alla pubblica funzione, la cristallizzazione di modalità operative ormai consolidate, fanno sì che si preferisca lavorare uti singuli. Ma le dimensioni e i costi delle nostre strutture non sono più adeguati alla realtà economica diffusa, molti Colleghi lamentano da più parti l'insostenibilità dei costi, tanto più che spesso svolgiamo una funzione di cassa integrazione in luogo dello Stato, non licenziando gli impiegati in sovrannumero. Le associazioni professionali forse sono il nostro futuro, o meglio un rimedio per il nostro presente, anche in considerazione dell’allargamento della facoltà di rogito del notaio. Non tanto per ottenere un risparmio di costi e quindi un vantaggio competitivo per i professionisti associati nei confronti dei colleghi in un continuo gioco al ribasso sui prezzi, bensì per dare un maggior servizio al cittadino e allo Stato, in un'ottica di riposizionamento strategico, cioè assumendo nuove funzioni e svolgendo nuovi compiti, in regime di sussidiarietà con lo Stato, potenziando le nostre già ottime strutture. (Giorgia Manzini) Se la stessa organizzazione potesse essere a servizio di più notai, l’incidenza dei costi sarebbe meno pesante. Tutto ciò servirebbe anche ad affrontare la concorrenza, che a causa della liberalizzazione delle tariffe, è divenuta molto aspra; potrebbe anche favorire i giovani che si avviano alla professione e che sono costretti ad affrontare spese consistenti per l’impianto di uno studio, e anche a lavorare con maggiore serenità, se non fossero pressati da problemi finanziari in attesa di farsi una clientela. 29 (Elvira Bellelli) Il costo della prestazione deve superare e rimediare a quelle componenti che derivano dalla inefficiente allocazione delle risorse dei nostri studi, ed alle mancanza di forme organizzative adeguate. (Michele Nastri) Progresso ed efficienza nell’organizzazione degli studi notarili Le proposte 30 “FARE” Concludere accordi con gli uffici dell’anagrafe e delle Pubbliche Amministrazioni per invii e consultazioni di documenti per via telematica “STUDIARE” Progettare forme di organizzazione aggregata degli studi notarili, con riferimento alle mansioni di segreteria, amministrazione e contabilità, e per l’esecuzione degli adempimenti successivi alla stipula degli atti “FARE” Federnotai promuove il progetto di software gestionale notarile on the cloud presentato al Congresso dal collega Riccardo Ricciardi “FARE” Federnotai ha commissionato ad una società specializzata nel settore la realizzazione di un modello standard di sito internet per gli studi notarili, che tutti i notai interessati potranno adottare a prezzo convenzionato Liberalizzazioni, Deontologia e Concorrenza 31 Le idee Relativamente alla tariffa, credo che essa sia oggi un ricordo del passato e che la qualità debba in futuro da sola giustificare il costo della prestazione notarile, senza pensare di poter aumentare artificiosamente gli accertamenti per illecita concorrenza come risposta alla soppressione della tariffa. Infatti non solo la illecita concorrenza esiste e deve essere perseguita ma essa esisteva anche prima dell'abrogazione della tariffa e sarebbe un grave sbaglio pensare di dare nuovo vigore ad iniziative disciplinari sulla illecita concorrenza solo per bilanciare l'impossibilità di esperirle per violazioni tariffarie. (Adele Miranda) La partecipazione di notai a società interprofessionali o peggio con soci di capitale rischia di appannare, se non di compromettere del tutto, il senso di terzietà e di imparzialità che della nostra attività costituisce un cardine fondamentale. (Giuseppe di Transo) Un'idea potrebbe essere quella che le scuole di notariato, se non anche i nostri Consigli, organizzino speciali corsi di "formazione deontologica" per praticanti e giovani notai; così come sarebbe forse opportuno che i Consigli, gli Archivi, e le COREDI senza atteggiamenti benevolenti, monitorino nei primi anni della loro attività o del loro arrivo nel distretto i loro comportamenti ed i loro repertori, stroncando sul nascere prassi disdicevoli di accaparramento di clienti e relativi atti, che si accompagnano a comportamenti “frettolosi”, fermo rimanendo che le regole sono uguali per tutti, anche per i più anziani e virtuosi, e pur rimarcando che i più recenti comportamenti che hanno fatto gridare allo scandalo sono venuti da notai affermati ed, in alcuni casi, insospettati. (Marco Forcella) L’uguaglianza dei punti di partenza è un valore prezioso, in quanto mira ad assicurare ai notai pari opportunità nell'esplicazione delle proprie potenzialità, evitando che la furbizia faccia premio sulla correttezza, la corrività sul merito. Il tutto nell’interesse dell'intera collettività, ben prima che della classe notarile. Saranno poi le competenze scientifiche e tecniche, le qualità umane, le doti organizzative di ciascuno a fare la differenza, ed è giusto che sia così. Ma a chi, sciaguratamente, sceglie le facili scorciatoie della illecita concorrenza, come l'abbiamo fin qui esaminata, la vita deve essere resa difficile. (Piercarlo Mattea) Il problema non è tanto quello di controllare che non vengano Il monitoraggio dei costi e delle occorrenze organizzative degli studi diventerà indispensabile anche in chiave deontologica. I notai dovranno abituarsi a mettere a disposizione degli organi di categoria tutte le informazioni di carattere organizzativo, tipologico, fiscale ed economico in genere che riguardino la loro attività. Se concorrenza deve essere, non può essere distorta; e l’infedeltà fiscale è uno dei principali motivi di distorsione dei meccanismi concorrenziali. superati i limiti della concorrenza lecita, ma che vengano meglio (Marco Marchetti) rendere trasparente l’attività svolta dal notaio. definiti e resi controllabili i livelli di qualità della prestazione. Qualità della prestazione e concorrenza leale sono sostanzialmente sovrapponibili, nel senso che, una volta garantito il livello di qualità della prestazione, il problema della concorrenza perde rilievo. Le norme devono riguardare non tanto la repressione, quanto l’individuazione di sistemi che elevino il contenuto della prestazione. Insomma: il miglior sistema di controllo preventivo della concorrenza sleale è costituito da norme che obblighino a (Giuseppe di Transo) 32 Mi chiedo se non sia il tempo di riappropriarsi della formazione professionale, anche e soprattutto in vista del primo step, quello concorsuale, dei nostri giovani, al fine di garantirne innanzitutto un minimo comun denominatore di uniformità ed evitare il fenomeno sempre più macroscopico sopra evidenziato, della divergenza fra regole teoriche e redazionali dell’atto . (Maria Claudia Andrini) Ritengo sia necessario quanto urgente richiedere: che sia stabilito almeno un criterio affinché la tariffa non diventi il discrimen per la scelta del Notaio da parte del cliente (ad esempio una percentuale fissa sul valore dell’atto per le compravendite o un compenso fisso per gli atti costitutivi delle società); la revisione del codice deontologico e la legge notarile per quanto riguarda le sanzioni spesso sproporzionate ed inadeguate rispetto alla gravità degli illeciti; di imporre, anche se sono perfettamente conscio del sacrificio che richiede ai Consigli, ispezioni straordinarie, sì da creare un forte deterrente per i comportamenti sopra contestati. (Stefano Sabatini) Nella nostra categoria non c'è posto per i disonesti. E’ indispensabile il recupero individuale della dignità e moralità nell'esercizio della professione da parte dei colleghi che l'hanno smarrita, perché gli interventi disciplinari dei Consigli Distrettuali (come ad esempio i provvedimenti di sospensione richiesti ed ottenuti dal Consiglio di Milano), purtroppo non possono rimediare al danno all'immagine del notariato. Il futuro della nostra categoria potrà essere roseo se si svolgerà la professione con etica ed efficienza, due gambe dello stesso corpo, l'una necessaria all'altra al fine di non zoppicare. Zoppicando si rischia di cadere e tanto più forte è il tonfo, quanto più in alto si sta. (Cesare Felice Giuliani) 33 Liberalizzazioni, Deontologia e Concorrenza 34 Le proposte “STUDIARE” “FARE” Pubblicare e divulgare (sistemare) i provvedimenti dei CND e delle CO.RE.DI. sulla materia Analizzare i rapporti tra le norme in materia di liberalizzazioni e le norme sulla concorrenza sleale tra i notai “STUDIARE” “FARE” Verificare l’applicabilità ai notai degli istituti sulla concorrenza sleale delle imprese Inserire la deontologia notarile nei programmi delle scuole del notariato e della formazione permanente dei notai “FARE” Elaborare e diffondere pubblicamente un codice di autoregolamentazione al quale il singolo notaio possa dichiarare e rendere nota la propria adesione 35 “FARE” Coordinare l’attività delle scuole del notariato e rendere la loro offerta formativa più aderente all’esperienza professionale dei notai Una nuova politica del notariato Le idee Al fondo della crisi di rappresentatività c’è un sistema di designazione dei rappresentanti profondamente sbagliato, poiché assembla persone non collegate da un programma comune e che purtroppo, stando all’esperienza, faticano anche a condividerlo dopo. Necessita un sistema elettorale nuovo del Consiglio Nazionale, nel quale si presentino delle liste contrapposte con dei programmi distinti, ed è possibile che questo sistema venga varato entro il 13 agosto. Ma indipendentemente dalla cornice legislativa, nulla impedisce di muoversi come se il nuovo sistema ci fosse, e quindi nulla vieta che un gruppo di notai si candidi alle elezioni, dichiarando programma e collegamento con colleghi di altri distretti. (Remo Bassetti) Il Notariato possiede ancora un importante bagaglio di credibilità, che fatica però a fare valere nel rapporto con i suoi detrattori: occorre partecipare, con una strategia politica chiara ed efficace, alla formazione del consenso, agendo sia sul piano dei rapporti con i decisori, sia sul piano del rapporto con la collettività. Riteniamo che l’attuale struttura e le attuali regole di funzionamento del Consiglio Nazionale del Notariato impediscano al medesimo di conseguire questi risultati: la sua struttura – benché se ne possa apprezzare la semplicità - rende troppo difficile l’adozione di decisioni importanti in tempi rapidi. (Domenico Chiofalo, Giuseppe Gallizia, Enrico Sironi) 36 Lo scenario possibile che intravedo è quello di un notaio “avvolgente” che conquista il cliente con servizio, qualità, organizzazione e immagine. Accanto a lati positivi indubbi in questo scenario vedo anche, in assenza di un adeguato standard comune e a prescindere da quello che potrà essere il fenomeno dell’associazionismo, alcune possibili criticità da valutare: una imprenditorialità spinta dettata dalle ovvie necessità organizzative, una deontologia in calo almeno laddove la logica di profitto deve scontrarsi con gli scrupoli, una concorrenza con il lanciafiamme. (Gabriele Noto) Quanto alla riforma del sistema elettorale, proponiamo un sistema “misto”, che affianca ad una quota di consiglieri eletti nelle Zone elettorali (come nel sistema attuale), altra quota di consiglieri eletti in base ad una lista nazionale, raccolta attorno ad un programma reso pubblico per tempo. La lista che avrà ottenuto maggiori voti vedrà eletti tutti i suoi candidati. (Domenico Chiofalo, Giuseppe Gallizia, Enrico Sironi) 37 Occorre decidere quale direzione va presa per comunicare un notaio non solo dotato di poteri bensì conferiti dallo Stato ma “calati” dall'alto, cioè un notaio che rischia di essere visto come termine esterno rispetto alla società se non forse addirittura estraneo alla stessa: cercare di trasformare la nostra posizione in un reale centro di interessi, di cultura, di potere, di economia nella società esplorando nuovi settori di attività, assumendo nuovi compiti (sia pure non necessariamente legati all'acquisizione di nuove funzioni) senza paura di nuove responsabilità ma con il grande vantaggio di rafforzare anche agli occhi della gente di aspetti realmente basilari della pubblica funzione. Dunque azione moderata, ma, per piacere, azione. La moderazione porta i migliori risultati solo quando è il frutto di sicurezza, in una sintesi di pragmatismo e programmazione che si ottiene solo stabilendo in anticipo priorità e obiettivi. Si può essere moderati evitando di esibire inutilmente i muscoli, ma anche cercando di evitare il rischio di sembrare balbettanti. (Gabriele Noto) Quanto all'organizzazione del CNN si propone la nomina di due Comitati (che potranno riunirsi anche in video-conferenza): a) un Comitato Esecutivo, composto di nove membri (tra cui il Presidente, il Vice-Presidente e il Segretario del CNN) il quale: i) mantenga le attuali funzioni relative al bilancio preventivo e consuntivo potendone delegare la predisposizione ad un sotto-comitato di tre membri; iii) si dedichi espressamente e stabilmente, in modo organizzato, alla gestione dei rapporti con le Istituzioni, la politica, i media; b) un Comitato Scientifico, composto di cinque membri e con un suo Presidente, che: i) si dedichi espressamente e stabilmente agli studi, alle pubblicazioni ed al coordinamento delle Scuole del Notariato; ii) proceda, anche a fini statistici, alla raccolta, catalogazione, conservazione e elaborazione annuale, mediante mezzi informatici, dei dati connessi all’attività notarile, anche per quanto concerne i settori degli atti immobiliari e societari. (Domenico Chiofalo, Giuseppe Gallizia, Enrico Sironi) 38 Una nuova politica del notariato 39 Le proposte La Giunta di Federnotai ritiene che la disciplina del Cnn debba essere riformata tenendo conto di due principi essenziali: garantire la governabilità e la coesione interna del Consiglio Nazionale attraverso la riforma del suo sistema elettorale; e disciplinare le strutture interne del Consiglio Nazionale in modo da assicurare un più incisivo esercizio delle sue funzioni politiche e delle sue prerogative scientifiche. Questi principi corrispondono alle aspirazioni di larga parte del Notariato, come emerge dalle istanze rivolte da più parti all'indirizzo di Federnotai e delle associazioni regionali, dall'approvazione dell’Ordine del Giorno del Congresso Nazionale di Torino e dall'esito del sondaggio effettuato tramite i questionari elaborati in occasione del Congresso Straordinario dello scorso aprile. Con riferimento alle elezioni dei membri del CNN, si auspica che - qualora rimangano invariati il numero totale dei consiglieri (venti) e il numero dei consiglieri eletti in ciascuna circoscrizione - essi siano scelti tra gli appartenenti a liste nazionali presentate preventivamente. Si ritiene che l'aspirazione alla maggiore coesione interna al CNN (perseguibile attraverso l'elezione di più candidati appartenenti ad una medesima lista nazionale) debba essere coltivata senza pregiudicare la rappresentatività di tutte le realtà territoriali. Per questa ragione, si propongono regole di formazione e di presentazione delle liste nazionali tali da garantire che esse siano l'espressione di un elettorato geograficamente diffuso: le liste dovranno essere composte da almeno un notaio candidato per ciascuna circoscrizione ed essere presentate raccogliendo le firme di un numero minimo di notai (quantificabile in cento) i quali abbiano sede nei territori di un numero minimo di circoscrizioni (che si indica in dieci). In alternativa, si propone che il CNN sia composto di un numero maggiore di membri, per un totale di ventinove (senza che per questo aumenti i costi di funzionamento dello stesso CNN, grazie agli accorgimenti oltre indicati), prevedendo che venti consiglieri siano eletti mediante il sistema di votazione oggi vigente; e che i restanti nove consiglieri siano eletti mediante un sistema di votazione per liste nazionali, previa suddivisione del territorio nazionale in cinque circoscrizioni elettorali. Ciascuna lista nazionale dovrà essere presentata da almeno cento notai in esercizio, aventi sede in tutte le cinque circoscrizioni, e dovrà essere formata da almeno un candidato per ciascuna circoscrizione. Allo scopo di limitare i costi di funzionamento del CNN, si prevede che - salva la necessità di frequenti riunioni "in presenza" del Comitato Esecutivo - il Consiglio in seduta plenaria si riunisca con meno frequenza rispetto ad oggi e si faccia largo uso della videoconferenza, soprattutto per quanto riguarda le riunioni del Comitato Scientifico. Si propone inoltre che tutta la documentazione comunque inerente alle attività del CNN sia redatta, conservata, trasmessa e divulgata esclusivamente in forma elettronica e per via telematica. Per quanto attiene alla struttura interna del CNN, la Giunta di Federnotai ritiene che si debba rafforzare il ruolo del Comitato Esecutivo, attribuendo ad esso un ruolo spiccatamente politico. Considera altresì opportuno creare un Comitato Scientifico al quale attribuire competenze relative alle attività di studio e di ricerca e alla raccolta e catalogazione dei dati statistici relativi all'attività notarile, prevedendo che esso si avvalga, per l'esecuzione delle sue decisioni, della Fondazione Italiana del Notariato. Ritiene infine opportuno esplicitare il ruolo del CNN in seduta plenaria, di orientamento e di collegamento con la base del Notariato. 40 La realizzazione di entrambi i principi fondamentali ai quali si ispira la proposta - quale che sia la tempistica dei provvedimenti che la renderanno possibile - appare imprescindibile affinché la riforma che si prospetta risponda agli interessi presenti e futuri del Notariato. La Giunta di Federnotai auspica quindi che il CNN la includa tra le riforme del Notariato che saranno proposte al Ministero della Giustizia in occasione delle scadenze previste nella seconda metà del 2012. Anche nel caso in cui ciò non sia possibile, Federnotai – ritenendo assolutamente necessario che l’operato del CNN sia caratterizzato da ampia condivisione di idee e di prospettive – è favorevole alla aggregazione in “liste spontanee” di più candidati, dislocati in tutte le attuali zone elettive, i quali condividano un programma ed una strategia per il futuro del notariato. 41 Testamento (…spirituale) 42 L’idea … Come dice un mio amico scrittore: “il problema è legato ai tempi e alla loro coniugazione...con i nomi.” Se il presente è “noto”, il futuro è “noterò”; il guaio è che “Notai” è passato…remoto, nomen omen! … e la proposta Il Notariato, dunque, ha un futuro, ma questo, di per sé non è tranquillizzante. Tutto ha un futuro, infatti; mò bisogna vedere se il futuro ci porti cose buone o cose brutte, o meglio se siamo in grado di valutare che quello che ci aspetta sia buono o sia brutto. In soldoni: se siamo (e saremo) in grado di adeguare noi al futuro o se - come sembra a volte, ascoltando i rumors che provengono da parte del Notariato - pretendiamo di adeguare il futuro a noi. (Antonio di Lizia)