UDA L`albero metafora della vita

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UDA L`albero metafora della vita
Ambito Territoriale per la Provincia di Rimini
ISTITUTO STATALE COMPRENSIVO “Angelo Battelli”
Via della Maternità n. 46 – 47863 NOVAFELTRIA (RN)
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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Docenti:
Franca L. Ferrini (Lettere)
Lidia Masi (Arte e Immagine)
Antonello Rossi (Inglese)
Stefano Giovanardi (Francese)
Poesia
è rifare il mondo, dopo
il discorso devastatore
del mercadante. (D.M.Turoldo)
UNITA’ DI APPRENDIMENTO: “L’ALBERO, METAFORA DELLA VITA”
Novafeltria 1915, “bottega di Andriul”, esposizione di manufatti in legno sul
marciapiede di Via Garibaldi. Ai lati si possono osservare alcuni dei caratteristici tigli
del corso principale del paese già alti. Pochi mesi fa, quando sono stati abbattuti,
perché irreparabilmente ammalati, raggiungevano un’altezza di 12-13 metri.
(foto su lastra di vetro ad emulsione dell’archivio sorelle Masi)
Obiettivi formativi: educare la sensibilità degli alunni ad un rapporto dialogico ed empatico
verso la natura. Prendere coscienza che la responsabilità di ciascuno nei confronti della
natura richiede il superamento dell’idea di possesso e di mero utilizzo della realtà che ci
circonda. Comprendere che la poesia e l’arte offrono una “lettura” della natura che favorisce
nell’uomo la scoperta della propria identità.
Fase 1 Obiettivo: percepire sensazioni, emozioni, riflessioni in relazione alla lettura
della poesia “Il silenzio delle piante” e farne un’analisi interpretativa.
Cosa fa l’insegnante
Legge in modo espressivo la poesia della
poetessa polacca
Wislawa Szimborska
(premio Nobel 1966)
“Il silenzio delle piante” (All. A)
Presenta in modo sintetico la poetessa
Szimborska.
Invita gli allievi a riflettere sul significato della
poesia.
Pone una serie di domande.
Di che cosa parla la poesia?
Cosa chiede la voce umana? Perché?
A cosa vi ha fatto pensare questa poesia?
Chi è che parla?
Che cosa vuol dire che la conoscenza è
unilaterale? Perché?
Come lo fa? Qual è il suo atteggiamento?
Cosa dimostra?
Cosa fa l’alunno
Ascolta.
Ascolta la consegna, chiede chiarimenti sul
lessico, riflette e cerca di capire il senso della
poesia, partecipa al dialogo guidato.
Risponde prima individualmente sul quaderno
poi, in gruppo, confronta risposte e idee,
infine concorda con i compagni le varie
risposte.
Raccoglie e trascrive le risposte (All. B)
Metodo/Attività: lettura; recitazione espressiva; ricerca sul lessico; dialogo guidato,
comunicazione di sentimenti, emozioni, riflessioni; scrittura individuale e di gruppo.
Raggruppamento alunni: lavoro individuale e di gruppo.
Mezzi: testo poetico; fotocopie; dizionario; internet.
All. A IL TESTO POETICO
IL silenzio delle piante
La conoscenza unilaterale tra voi e me
si sviluppa abbastanza bene.
So cosa sono foglia, petalo, spiga, stelo, pigna,
e cosa vi accade in aprile, e cosa in dicembre.
Benché la mia curiosità non sia reciproca,
su alcune di voi mi chino apposta,
e verso altre alzo il capo.
Ho dei nomi da darvi: acero, bardana, epatica,
erica, ginepro, vischio, nontiscordardimé,
ma voi per me non ne avete nessuno.
Viaggiamo insieme.
E quando si viaggia insieme si conversa,
ci si scambiano osservazioni almeno sul tempo,
o sulle stazioni superate in velocità.
Non mancherebbero argomenti, molto ci unisce.
La stessa stella ci tiene nella sua portata.
Gettiamo ombre basate sulle stesse leggi.
Cerchiamo di sapere qualcosa, ognuno a suo modo,
e ciò che non sappiamo, anch’esso ci accomuna.
Io spiegherò come posso, ma voi chiedete:
che significa guardare con gli occhi,
perché mi batte il cuore
e perché il mio corpo non ha radici.
Ma come rispondere a domande non fatte,
se per giunta si è qualcuno
che per voi è a tal punto nessuno.
Cespugli, boschetti, prati e giuncheti –
tutto ciò che vi dico è un monologo
e non siete voi che lo ascoltate.
Parlare con voi è necessario e impossibile.
Urgente in questa vita frettolosa
e rimandato a mai.
All. B
Domande e risposte
Di che cosa parla la poesia?
 La poesia parla del rapporto tra le
piante di ogni forma e dimensione e
l’uomo. Entrambi vivono la stessa vita
ma in modo diverso. Le piante non si
pongono alcuna domanda sull’uomo,
anche se a volte il silenzio parla più
delle parole.
 La poesia parla del rapporto tra uomo
e piante e mette in evidenza il bisogno
di
comunicare
dell’uomo
e
l’impossibilità di farlo, poiché il silenzio
delle piante è infrangibile.
 La poesia parla del silenzio delle
piante, della conoscenza unilaterale da
parte della poetessa e del suo rapporto
con loro.
Cosa chiede la voce umana? Perché?
 La voce umana chiede alle piante di
porre domande agli esseri umani e
cerca una comunicazione con loro.
L’uomo chiede più attenzione da parte
delle piante perché insieme percorrono
un “viaggio”, cioè quello della vita e
del tempo. Quando due sono compagni
di
viaggio
dovrebbero
parlarsi,
dovrebbero confidarsi e scambiarsi
idee.
 La voce umana fa domande alle piante
con lo scopo di instaurare un dialogo e
di capire le differenze tra le nostre
diverse
nature,
pur
essendo
consapevole di non poter ricevere
risposta.
 La voce umana chiede alle piante di
rispondere ad alcune domande, per
Annotazioni
conversare un po’, per conoscersi
meglio; poiché la conoscenza è
unilaterale,
vuole
instaurare
un
rapporto con loro. Chiede se le piante
si possano domandare cosa
prova
l’uomo a guardare con gli occhi,
perché gli batte il cuore e perché il suo
corpo non ha radici.
A che cosa vi ha fatto pensare questa
poesia? Chi è che parla?
 Questa poesia ci ha fatto riflettere
sulla diversità tra l’uomo e le piante, a
quanto esse siano importanti per la
nostra vita. Ci ha fatto pensare a
quante cose dobbiamo scoprire su ciò
che ci circonda; ci ha fatto pensare ad
un bosco di piante amate e protette,
ma anche alla delusione dell’uomo
verso le piante che non si pongono
domande. A parlare è la poetessa
Wislawa
Szimborska,
che
però
rappresenta tutti gli uomini.
 La poesia ci ha fatto pensare alla
bellezza della natura e al fatto che le
piante hanno un ciclo di vita disturbato
dagli uomini che non consente loro di
esprimere tutta la loro saggezza. Chi
parla è la poetessa che interpreta la
voce umana.
 Parla
Wislawa
Szimborska,
la
poetessa, ma la sua voce è quella
dell’uomo interessato alle piante.
Che cosa vuol dire che la conoscenza è
unilaterale? Perché?
 Significa che la conoscenza avviene
solamente da parte dell’uomo che ha
curiosità di capirle fino in fondo,
mentre le piante non hanno curiosità e
non si pongono domande sull’uomo.
 Vuol dire che fra i due esseri viventi,
solo l’uomo sa dell’esistenza dell’altro,
perché l’albero non ha coscienza.
 Significa che le piante non parlano e
non possono fare domande. La
conoscenza non è reciproca: la
poetessa conosce molte cose sulle
piante, ma non può succedere
l’inverso.
Cosa fa l’uomo nei confronti delle piante?
 L’uomo cerca di stringere un rapporto
con le piante, cerca di scoprire come
sono
fatte
e
questo
con
un
atteggiamento paritario, amichevole e
non possessivo. Cerca di instaurare un
legame con le piante, ciò dimostra che
l’uomo ha bisogno di comunicare con
loro, ponendo domande, chiamandole
per nome come fossero delle persone.
 Nei confronti delle piante l’uomo è
irrispettoso,
non
si
sofferma
a
osservare e a pensare all’utilità che le
piante
offrono
al
mondo.
E’
disinteressato alla loro vita, le sfrutta
soltanto per i loro beni. Qualcuno,
però, come la poetessa, cerca di
sapere qualcosa di più su di loro anche
se senza successo.
 A volte l’uomo non rispetta le piante,
ma la poetessa cerca di instaurare con
loro un rapporto.
Come lo fa? Qual è il suo atteggiamento?
Cosa dimostra?
 Spesso l’uomo è distruttivo e lo
dimostra non rispettando il verde
(deforestazione, inquinamento, incendi
dolosi, urbanizzazione selvaggia …),
mostra ignoranza e superficialità e un
atteggiamento di superiorità-dominio.
 L’uomo si rivolge alle piante in un
modo calmo, mosso dalla curiosità,
conversa con loro amichevolmente,
anche se ciò che dice è un monologo.
 Dimostra che parlare con le piante è
impossibile ma necessario in un
mondo disattento e frettoloso.
Fase 2 Obiettivo: capire l’importanza e il bisogno di comunicare; esercitare le abilità
di immaginazione, scrittura poetica e ideazione artistica.
Cosa fa l’insegnante
Riprende con i ragazzi la spiegazione degli
elementi fondamentali che caratterizzano il
testo poetico. Ripasso delle figure retoriche di
suono e di significato.
Cosa fa l’alunno
Ascolta e ripassa la parte dell’antologia sul
testo poetico.
Invita gli alunni a scrivere su tre colonne:
verbi, aggettivi e nomi che riguardano le
piante.
Ricopia la consegna ed esegue. Legge ad alta
voce e integra il proprio lavoro con gli apporti
dei compagni. (All. C)
Scrive alla lavagna le figure retoriche studiate
e invita gli alunni a inventare brevi versi sulle
piante che contengano: personificazione,
similitudine,
metafora,
onomatopea,
sinestesia, ossimoro …
Ricopia la consegna ed esegue. Legge ad alta
voce e integra il proprio lavoro con gli apporti
dei compagni. (All. D)
Metodo/Attività: ricerca del lessico; associazione di parole; scrittura individuale e di gruppo;
scrittura creativa, invenzione di figure retoriche.
Raggruppamento alunni: lavoro individuale; a coppie e con il gruppo classe.
(All. C)
Nomi
Radici, colletto, tronco, ramo,
chioma, arbusto, germoglio,
foglia,
picciolo,
margine,
pollone, gemma, corteccia,
innesto, anello, linfa, bosco,
frutto, bacca, nido.
Quercia,
abete,
betulla,
faggio, frassino, pino, pioppo,
olmo, cipresso, salice, noce,
nocciolo, tiglio, ippocastano,
ulivo, melograno, castagno,
fico, acero, limone, faggio …
Aggettivi
Alta,
robusta,
piegata,
maestosa, curva, immobile,
imponente,
muta,
secca,
appassita, secolare, contorta,
selvaggia,
verdeggiante,
ondeggiante, liscia, ruvida,
fiorita, innevata, silenziosa,
spoglia, vecchia, rigogliosa,
svettante,
piccola,
esile,
scheletrita, abbattuta, potata,
spezzata,
palpitante,
accogliente, abitata, forte,
viva, misteriosa, elegante,
solitaria, fedele, paziente,
malinconica …
Verbi
Piantare, curare, crescere,
seccarsi, morire, svettare,
piegarsi, spezzarsi, cadere,
strappare, abbattere, potare,
ospitare, brulicare, ramificare
accogliere,
ondeggiare,
mormorare,
palpitare,
stormire,
raccogliere,
sussurrare,
cinguettare,
schiantarsi,
germogliare,
ombreggiare, ossigenare …
(All. D)
Figure retoriche
L’albero svetta come una freccia contro il cielo
L’albero è una mano aperta che afferra le nuvole
L’albero è un ombrello che protegge
L’albero è una sentinella che osserva attenta lo scorrere delle stagioni
L’albero protende le sue braccia come una donna che prega
L’albero tiene i piedi saldi nella terra
Come l’albero l’uomo decide dove mettere radici
L’uomo superficiale ha radici che non vanno in profondità
Le radici e il tronco sono la solidità della determinazione i rami sono la leggerezza della libertà
L’albero sussurra dolci parole
L’albero curvo come un vecchio
L’albero stramazzato a terra come un animale ferito
Le foglie dell’albero in autunno, rosse come un tramonto estivo
Gli alberi gialli sembrano pagliai nell’aia di un contadino
L’ulivo vecchio e fedele
La quercia guarda dall’alto i giochi dei bambini
Il melograno piegato come un mulo dal peso dei suoi frutti rossi
Gli alberi, uomini forti e solitari
Gli alberi si arrampicano a guardare le nuvole
L’albero trema al soffio del vento
Vorrei imparare la pazienza degli alberi
Gli alberi vedono sorgere e tramontare tanti soli
Gli alberi raccontano la storia del mondo
Gli alberi ci parlano, occorre ascoltarli
I mandorli rosa, in primavera, scrivono lettere d’amore
Il pesco fiorito è uno spettacolo senza biglietto
Gli alberi scrivono poesie sul quaderno azzurro del cielo
Gli uomini onesti sono come il tronco dritto di un albero
Gli alberi mantengono i segreti
Anche gli alberi hanno gambe, camminano nel vento e verso il cielo
Gli alberi vincono la forza di gravitazione
Nel bosco gli alberi intrecciano le loro mani per farsi compagnia
Il salice piega i suoi rami per accarezzare il bimbo che si nasconde nella sua tenda
I passeri che volano via dai nidi sono le parole dell’albero
Le foglie secche cadute a terra riscaldano i piedi dell’albero come una coperta
Le foglie dei pioppi sono cuori palpitanti
Le foglie dei pioppi sono il saluto dei rami per il vento
L’albero degli zoccoli (dal film di E. Olmi)
LE FIGURE RETORICHE DI ALCUNI POETI
Gli alberi sono gli strumenti a fiato del vento (Marian Bogdała)
Le mani dell’albero hanno le unghie sporche di azzurro a furia di scavare dentro il
cielo(Fabrizio Caramagna)
Il mondo è una foglia appesa all’albero dell’universo (Fabrizio Caramagna)
La lentissima esplosione del seme (B. Munari)
Le foglie degli alberi sono orecchie (J. Prevert)
Fase 3 Obiettivo: realizzare componimenti poetici per rafforzare il sentimento di
empatia con la natura.
Cosa fa l’insegnante
Assegna agli alunni alcuni titoli
realizzare componimenti poetici.
su
cui
Cosa fa l’alunno
Sceglie il titolo su cui lavorare o ne inventa di
nuovi.
Scrive le poesie tenendo presente la propria
intenzione comunicativa.
(All. E)
Metodo/Attività: ricerca del lessico; associazione di parole; scrittura individuale; scrittura
creativa, invenzione di figure retoriche.
Raggruppamento alunni: lavoro individuale; confronto in aula.
(All. E)
I ragazzi scrivono poesie
Testi
Non esiste confronto
Gli alberi crescono
Gli uomini diventano uomini
Gli alberi stanno immobili
Gli uomini corrono
Gli alberi fioriscono
Gli uomini imparano
Gli alberi si seccano
Gli uomini invecchiano
Non esiste confronto
Figli della stessa Madre
I nostri cuori battono all’unisono
Fino a quando uno si ferma
e l’altro continua a collezionare
memorie della sua lunga vita.
Il tempo non arresta la sua corsa.
Intenzione comunicativa
In questa poesia voglio far capire che le
piante sono nostre “sorelle”, noi viviamo la
nostra vita insieme a loro e grazie a loro; è
importante rispettarsi a vicenda, cosa che non
sempre succede. Le piante possono insegnarci
molto perché, a volte vivono molto più degli
uomini.
Geri Pietro
Tacito insegnamento
Osservo
un albero maestoso
contemplo
la sua imponenza.
Le cicatrici
Vorrei far capire che gli alberi, presi come
simbolo di saggezza, sono costretti a subire e
a “vedere” l’egoismo degli uomini, per questo,
anche se non possono esprimersi con la
nostra lingua, soffrono molto e si vergognano
del nostro comportamento.
della sua corteccia
mi sussurrano
storie inaudite,
parole mai pronunciate.
Sa tutto
della malvagità
degli uomini.
E’ indignato
ma tace
vergognandosi
nei suoi sussurri.
Geri Pietro
Sui tuoi rami ho sognato
Albero maestoso
Compagno di avventure
Sei stato il mio cavaliere
La mia seconda casa
A cavalcioni dei tuoi rami
Ho sognato
Un mondo migliore.
Voglio esprimere l’idea che ci si può
affezionare ad un albero come ad un amico.
Montano Andreana
Fratello albero
A te ho parlato
come a un fratello.
Sotto la tua chioma
mi sono sentita
a casa.
Mi hai abbracciata
con i tuoi forti rami.
Mi hai parlato
con parole
di padre.
Un albero può essere un confidente come un
famigliare.
Montano Andreana
Solo
Albero solitario sulla collina
dal tuo ramo spoglio
un’ultima foglia penzola
strappata da una rabbiosa folata di vento.
Quanti soli
hai visto nascere e morire?
Quante stagioni sono passate
sotto la tua chioma?
Solo su quella collina
come un povero vecchio
aspetti paziente
il tuo destino.
Alvisi Francesco
Mentre in estate l’albero è pieno di foglie verdi
e dona ombra e fresco a bambini, adulti e
animali, quando si avvicina la stagione fredda,
solo e spoglio si sente quasi inutile, e come un
vecchio, sembra aspettare rassegnato la
morte.
Albero di Natale
Ti hanno cercato
nel bosco più fitto
ti hanno tagliato
ti hanno addobbato
come per una sfilata.
I tuoi rami verdi
non si vedono più
sono d’oro e d’argento.
Ora fai una luce colorata
ma non è quella della luna
che ti teneva compagnia
nelle notti d’inverno.
Come un malinconico clown
aspetti silenzioso
di essere smontato.
Dal momento che un albero non si può
difendere, viene usato dall’uomo a suo
piacimento. A Natale viene riempito di palline
e luci colorate che lo soffocano; io credo
preferisca
rimanere
libero
nel
bosco,
illuminato dal sole o dalla luna.
Alvisi Francesco
La quercia e mio nonno
Quando ti ho vista
sono rimasto stupito
tanto eri maestosa.
Accanto a me
mio nonno
invincibile come te.
Pensando alla quercia mi è venuto in mente
mio nonno, un uomo anziano ma solido come
una roccia; basta guardarlo per capirne la
grandezza. Un uomo saggio e ricco di
esperienze da raccontare, proprio come una
maestosa quercia secolare.
Mi ha stretto forte la mano
e ho capito che siete uguali:
tanta vita vissuta e tanta virtù.
Morciano Gabriele
Il carnevale del salice piangente
Soffia un vento gelido
e le foglie del salice
ondeggiano nell’aria
come coriandoli di carnevale.
Nonostante il maltempo
ritorna il sorriso.
La bellezza del salice piangente mi mette
allegria, soprattutto quando in una giornata
ventosa
le
sue
foglie
ondeggiano
armoniosamente
nell’aria
come
tanti
coriandoli di carnevale gettati in aria dai
bambini e riempiono il cielo di mille colori.
Morciano Gabriele
L’ulivo
Sempre verde è il mio ulivo,
non si spoglia mai del suo vestito,
si orna di una moltitudine di smeraldi,
ondeggia la sua timida chioma
come una bandiera
per chiedere
da sempre
la vita e la pace.
Volevo raccontare in una poesia la storia
dell’ulivo e descriverlo come simbolo della vita
e della pace.
Giulianelli Arianna
Il salice piangente
Pronuncio il tuo nome
e già provo pena.
Il tuo capo
chino in avanti
chiede perdono.
Le tue fronde
strisciano a terra
pentite.
Ma, forse, tu …
ti stai prendendo gioco di noi
e sotto sotto
te la stai ridendo.
Volevo esprimere la mia opinione su un albero
che appena viene nominato, fa pensare alla
tristezza, ma che io immagino come un
bambino furbetto e scherzoso.
Giulianelli Arianna
L’albero del mio giardino
I tuoi rami
sono braccia
che avvolgono questa casa
come le ali di un angelo,
sono strade
che si protendono,
e accompagnano
ogni uccello al proprio nido,
come fa una madre
con i suoi figli.
La mia intenzione comunicativa era quella di
far capire che ogni persona può trovare
nell’albero una protezione come quella che si
riceve da una madre.
Roccoli Daniele
Antica quercia
Svettavi giovane e forte
superba e misteriosa,
ora il tuo corpo è affaticato
dal tempo,
la linfa scorre lenta
nelle tue vene,
le lacrime del tuo pianto
cadono dalle foglie
e scolpiscono
un volto pieno di rughe.
Con questa poesia vorrei far capire che una
pianta è simile ad un uomo: possiede un suo
ciclo vitale e prova dei sentimenti, come vuol
dimostrare la descrizione del suo pianto e la
personificazione del suo “volto pieno di
rughe”.
Roccoli Daniele
Ulivo
Braccia nodose
vestite d’argento
accarezzano il cielo.
Il brusio delle foglie al vento
racconta fatiche e sudore
di uomini curvi alla terra.
Piccole perle
Volevo comunicare l’idea che il peso dell’età e
il tempo che passa, hanno curvato l’ulivo e gli
uomini che hanno lavorato e faticato sotto i
suoi rami.
ondeggiano al sole,
ricca promessa di speranza.
Grazia Stefano
Il nonno ha piantato un albero
Quando sono nato
il nonno ha piantato un albero,
aveva foglie lucide come i suoi occhi.
Quell’albero è ancora lì
nella mia cara terra di Albania,
con i rami e le foglie
che profumano di nonno.
L’ulivo che mio nonno ha piantato quando
sono nato, mi farà sempre pensare a lui, una
persona a me molto cara.
Jazaj Bektash
La memoria degli alberi
O voi alberi,
che in autunno
vi riunite nei parchi
per conversare
sussurrando
parole piene d'amore.
Abbiamo un aspetto in comune:
la vita terrena e la morte.
Voi, però, siete gli unici testimoni,
che ricordano
quella che era,
centinaia di anni fa,
la vita dell'uomo.
Con questa poesia volevo descrivere gli alberi
in autunno, quando accarezzati dal vento,
sembrano
dialogare
fra
loro.
Volevo
comunicare l’idea che l'unico aspetto che
abbiamo in comune è la misera vita terrena
destinata a finire, e che solo loro possono
testimoniare com'era la vita dell'uomo
centinaia di anni fa.
Tomei Samuele
L’albero di Maioletto
Con le sue dita arriva
a sfiorare il cielo
candido e turchino.
Muove la chioma e da lontano
osserva scrupoloso la vallata.
Tra i suoi rami
rimangono intrappolate
parole antiche
che non sappiamo più ascoltare.
Gli alberi sanno osservare e ascoltare anche
meglio degli uomini che, invece, sono spesso
superficiali e non riflettono.
Iori Agnese
Le colonne del mondo
Alberi,
con le vostre chiome
sorreggete il mondo
come colonne.
Ora, però, questo pianeta
vi ha piegati
e il globo è diventato
Gli alberi “sostengono” il mondo perché
fornendogli ossigeno permettono la sua
sopravvivenza. Il disboscamento forsennato
sta mettendo a rischio la vita delle piante e
quella dell’intero Pianeta.
una pallina di vetro
che si è infranta.
Iori Agnese
Sui tuoi rami ho sognato
Sui tuoi rami ho sognato
di diventare una farfalla
e di volare libera nell’aria.
Sui tuoi rami ho sognato
di essere una ballerina
e di danzare fra le tue braccia.
Sui tuoi rami ho sognato
di stare qui con te
a farti compagnia.
Il ramo di un albero è il posto più tranquillo
dove si può sognare liberamente. L’albero non
merita di restare solo ma deve vivere con noi.
Sadiku Aurora
Il bosco
Nel silenzio più profondo
del grande bosco disabitato
all’improvviso gli alberi
fanno un girotondo
mi sussurrano parole strane:
-Tutto appassisce
sotto questo cielo-
Gli alberi muovendo le loro foglie mi
comunicano che sulla terra tutto appassisce e
che tutto, prima o poi, ha una fine.
Belloni Alessandro
Il mio cipressino
In un angolo
del mio giardino
c’è un piccolo cipresso
dono della mamma
nel primo giorno di scuola.
Siamo cresciuti insieme
confusi e spaventati.
Nelle sue foglie sottili
come aghi
conto ogni momento
della mia vita
ogni sconfitta
ogni vittoria.
Volevo comunicare l’idea che anche se il mio
cipressino non ha braccia, gambe e bocca, per
me è un amico con un grande cuore che mi ha
accompagnato durante la mia crescita.
Quando lo guardo diventare sempre più
grande, è come se mi specchiassi in lui.
Damiani Alessandro
Morte di un albero
Eri un gigante
e sorvegliavi l’universo
hai visto
giorni
mesi
anni
passare.
Con questa poesia ho voluto far capire quello
che “vede” un albero e quello che “sente” fino
alla fine dei suoi giorni, quando con una morte
dolce si addormenta tra le “braccia” del vento.
Hai cambiato
molte volte
Il colore della tua chioma.
All’improvviso
la mano del vento
ti è passata fra i capelli
come fa una mamma
col proprio bambino
e ti sei addormentato
per sempre.
Semprini Pietro
Foglie rosse
Da ogni ramo
si staccano
in autunno
le foglie rosse,
tremano nell’aria
piccoli cuori palpitanti
Come un bambino
aspetta
il Natale
anche tu albero
attendi un nuovo
verde cuore.
Quando un albero muore lo si capisce
soprattutto perché non fa più le foglie.
La mia intenzione comunicativa era quella di
trasmettere l’idea che le foglie sono il “cuore”
degli alberi e che in ogni albero, dopo
l’autunno e l’inverno, c’è la speranza di
continuare a vivere e l’attesa di nuove foglie
verdi.
Semprini Pietro
La mia palma
Cara palma del Marocco,
sono partita per un Paese lontano
e ti ho lasciata là sola.
Non vedo l’ora di tornare da te
nel mio bel Paese
giallo come il sole
e profumato come i tuoi frutti.
La palma è una pianta caratteristica del mio
Paese: il Marocco. Quest’albero maestoso mi
fa ripensare con nostalgia alle mie origini e
alla mia Terra lontana.
El Jazouli Kadigia
Amico albero
Immobile e fedele
mi attendi ogni giorno
quando arrivo di corsa.
Mi sorridi
contento di vedermi
con un fremito di foglie.
Amico della mia infanzia
consolatore delle mie tristezze,
sostegno nel bisogno.
Pazzini Matteo
Volevo far capire che l’albero è un amico
fedele e silenzioso, pronto in ogni situazione a
dare sostegno.
Il melograno
Là, in mezzo all’orto
c’è un vecchio melograno
quasi senza foglie.
Curvo come un vecchio
carico di rossi frutti succosi
aspetta che le mani ladre
di un bambino
vengano a staccare
le sue palline di Natale
Volevo trasmettere l’idea che gli alberi sono
più forti e generosi degli uomini, perché anche
da vecchi hanno la forza e l’energia per
produrre frutti invitanti che rallegrano i
bambini.
Pazzini Matteo
Vecchio ulivo
Da quanto tempo le tue radici
conoscono questa terra?
I nodi della tua corteccia
segnano il tempo trascorso.
La tua chioma
sfoltita dal gelido vento
è un cappello
sulla tua infinita saggezza.
L'albero è molto più saggio di noi, ha vissuto
molte più esperienze e conosciuto molto di più
degli uomini.
Quanta conoscenza e saggezza possieda, noi
uomini non possiamo neanche immaginarlo.
Bartolini Tommaso
L’ulivo d’argento
Tic-toc, tic-toc,
lente e lievi
cadono le goccioline
dai suoi stanchi occhi.
Ho voluto mostrare “l’umanità” degli alberi.
Piange il povero ulivo d’argento
del mio giardino,
non vuole invecchiare,
ha storie da raccontare,
vuol essere ricordato.
Volpinari Alessia
Il mio melograno
Tra le tue foglie
spuntano rossi frutti arrotondati,
ancora non sono maturati,
ma quando il sole li scalderà,
il bel frutto si aprirà
a mostrare i suoi rubini.
Cola Valentina
Ho voluto trasmettere l’idea che mi suggerisce
il melograno: per me è come una donna
incinta che porta in grembo il suo bambino
Fase 4 Obiettivo: costruire forme di “pubblicità progresso” a difesa della natura.
Cosa fa l’insegnante
L’insegnante di Arte e Immagine assegna agli
alunni lo studio della figura dell’albero e il
compito di realizzarla utilizzando varie
tecniche, pittoriche e grafiche:
-
Tecnica dello “scarabocchio”
Colori a pastello
Acquarelli
Tempera a gouache
Cera
Pennarelli
Cosa fa l’alunno
Osserva dal vero l’albero nei suoi elementi
costitutivi, e partendo dalla realtà ne
sintetizza
gli
elementi
essenziali
per
stilizzarlo.
Schizza
varie
forme
di
albero
e
successivamente lo realizza su foglio ruvido
F4 applicando le varie tecniche acquisite.
L’insegnante di Lettere invita a sintetizzare in
una sorta di spot il messaggio che l’albero
invia all’uomo.
Sintetizza,
con
il
gruppo
classe
o
individualmente, uno spot che espliciti un
messaggio dell’albero rivolto all’uomo e lo
associa agli elaborati grafici realizzati sul
tema dell’albero.
(All. F)
Gli insegnanti di Inglese e Francese invitano a
tradurre nelle rispettive lingue i vari spot.
Con l’aiuto del docente e del dizionario
traduce gli spot e coglie la diversità e
l’originalità delle due lingue nel rendere il
significato dei vari messaggi. (All. G)
(All. F)
La parola agli alberi
Silence.
Trees at work
Noi alberi siamo
esseri vivi e
raccontiamo la
storia degli uomini
a chi sa ascoltarci
Nella vita
devi saper
pazientare come me
per poter raccogliere
i frutti del tuo
lavoro
Non siamo esseri
inutili sulla terra,
il nostro scopo è di
farvi respirare
Cari uomini,
sappiate che
vi state dando
la zappa
sui piedi
Sono in ogni vostro
sospiro e in ogni
vostro respiro
Una famiglia per
essere felice e unita,
deve assomigliare
ad un albero, con
profonde e robuste
radici
Piegati,
ma non spezzarti,
fai come il giunco
al vento
Perché solo
cemento,
case su case?
Verde
e' meglio di grigio
Sono un albero ...
amico possente,
cuore accogliente,
respiro della terra
Non uccidermi !
Continuiamo a
vivere insieme
Vorrei dirti
tante verità,
ma tu hai
troppa fretta, uomo!
Dove corri?
Sono verde
speranza,
verde libertà,
sono contro la
gravità!
Se alzassi lo
sguardo più spesso
alla mia chioma,
ti accorgeresti
che c’è il cielo
sopra di te
Offresi
corteccia rugosa
per grattarsi la
schiena
Sono qui
per ricordarti
la tua infanzia
Se domani
facessi sciopero,
moriresti soffocato.
Non uccidermi!
Uomini !
Piantate alberi,
non grane !
La tua storia,
uomo,
si incrocia
con quella delle
piante
Offresi
corteccia rugosa
per abbracci liberi
Prova a indossare le
mie foglie e la mia
corteccia,
ti sentirai libero !
Sono la tua vita e il
tuo nutrimento
Puoi tagliarci tutti,
ma stai bene
attento,
uomo,
tu vivi grazie a noi
Fermati sotto la mia
chioma,
avrai modo di
riflettere
Se uccidi gli alberi,
uccidi il mondo
intero
Alza la testa ragazzo!
la vita non è
soltanto Facebook o
Whatsapp. la vita è
anche tutto il verde
che ti circonda.
Apprezzalo !
Ascolta uomo ! Ogni
tuo respiro è dovuto
alle mie foglie,
quando ci avrete
abbattuti tutti,
smetterete di
respirare
Quando avrete
abbattuto ogni
albero come farete a
mangiare?
Siamo il respiro
del mondo!
Senza di me
non vivi
Se continuerai così
non gusterai più
i miei dolci frutti
Unisco la terra al
cielo.
Rispettami !
I miei rami
sorreggono il cielo,
quando avrete
tagliato l’ultimo
albero, il cielo vi
cadrà addosso
(Indios Amazzonia)
(All. G)
Let’s give the word to trees
La parole aux arbres
Silence. Trees at work
Silence. Travaux des arbres en cours
We are living beings and we tell the story of men to those
who are able to listen to us
Nous, les arbres, nous sommes des êtres vivants et nous
racontons l’histoire de l’humanité a qui sait nous écouter
In life you need to know how to be patient as I do, in order
to gather of ones labours
Dans la vie, sois comme moi patient, afin de récolter le fruit
de ton travail
We are not useless beings on the Earth, our purpose is to
make you breathe
Sur notre planète, nous ne sommes pas inutiles, notre but
est de vous faire respirer
Dear men, you should know you may cut one’s own throat
Frères humains, sachez que vous signez votre propre
comdamnation
I’m in every your sigh and breath
J’existe dans chacun de vos soupir et dans tous vos souffles
To be united and happy, a family has to be like a tree, with
deep and strong roots
Une famille heureuse et unie, doit ressembler à un arbre,
aux racines fortes et profondes
Bent you, but don’t break, as the reed in the wind
Fais comme le jonc, plie-toi mais ne te romps pas!
Why only cement, more and more buildings? Green is better
than grey
Que du béton, maisons … maisons … pourquoi? Le vert, c’est
mieux que le gris
I’m a tree … your mighty friend, your warm heart, breath of
the Earth
Je suis un arbre, ami puissant, coeur généreux, souffle de la
Terre
Don’t kill me! Let's live together
Ne m’abats pas, poursuivons notre chemin ensemble
I would like to tell you so many truths, but you’re always in
a hurry, man! Where are you running?
Homme, je voudrais te confier de nombreuses vérités, mais
tu es toujours pressé! Où cours-tu si vite?
I’m a green like hope, green like freedom, I’m against the
gravity
J’ai la couleur de l’espoir et de la liberté
If you’d look up to my foliage more often, you would see the
sky above
Si tu regardais plus souvent mon feuillage, tu t’apercevrais
de la beauté du ciel
We offer wrinkled bark to scratch one’s back
On offre écorce rugueuse pour se gratter le dos
I’m here to remind you of your childhood
J’existe pour te rappeler ton enfance
If I’d be on strike tomorrow, you’d suffocate. Don’t kill
me!
Si demain je faisais grève, tu morrais étouffé.
Ne me tue pas!
Men! Let's plant trees, don’t cause any trouble!
Êtres humains! Plantez des arbres, pas des ennuis!
Man, your history is linked with the plants one
Homme, ton histoire croise celle des plantes
We offer wrinkled bark for free hugs
On offre écorce rugueuse pour libres étreintes
If you try to wear my leaves and my bark, you will feel free!
Essaie de porter mes feuilles et mon écorce, tu seras libre!
I’m your life and your food, too
Pour toi, je suis vie et nourriture
You can cut us all, but pay attention, man, you live thanks to
us
Tu peux tous nous abattre, homme, mais fais bien attention,
ta vie dépend de nous
Stop under my foliage, you might think about life
Arrête-toi sous mon feuillage, et réfléchis!
If you destroy trees, you will destroy all the world
Si tu massacres les arbres, tu massacres le monde entier
Rise your head boy!
Life is not only Facebook or Whatsapp. It's also all the green
that is around you. Admire it!
Jeune homme, lève la tête!
La vie n’est que Facebook ou Whatsapp. La vie c’est aussi
tout le vert qui t’entoure. Apprécie-le!
Listen man! Every breath is due to my leaves, when you cut
all of us down, you will stop to breath
Homme, écoute-moi! Tu respires grâce à mes feuilles, quand
tu nous auras tous éliminés, tu cesseras de respirer
When you cut down all the trees, how can you eat?
Quand vous aurez abattu tous les arbres, comment vou
nourrirez-vous?
We are the breath of the world!
Nous sommes le souffle du monde
You can't leave without me
Sans moi tu meurs
So you can't enjoy my sweet fruits
Si tu continues ainsi, tu ne savoureras plus mes fruits juteux
I can link the Earth to heaven. Please, respect me!
Je joins la terre au ciel. Respecte-moi!
My branches support the sky, when the last tree will be cut,
the sky will fall on you
Mes branches soutiennent le ciel, quand vous aurez abattu le
dernier arbre, le ciel vous tombera sur la tête
(Indios Amazzonia)