UDA L`albero metafora della vita
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UDA L`albero metafora della vita
Ambito Territoriale per la Provincia di Rimini ISTITUTO STATALE COMPRENSIVO “Angelo Battelli” Via della Maternità n. 46 – 47863 NOVAFELTRIA (RN) Cod. Mecc. RNIC811008 - C.F. 80008010417 - Telefono 0541/920068 – 846520 - Fax 0541/920068 – Sito: www.icbattelli.it e-mail: [email protected]/ [email protected] SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Docenti: Franca L. Ferrini (Lettere) Lidia Masi (Arte e Immagine) Antonello Rossi (Inglese) Stefano Giovanardi (Francese) Poesia è rifare il mondo, dopo il discorso devastatore del mercadante. (D.M.Turoldo) UNITA’ DI APPRENDIMENTO: “L’ALBERO, METAFORA DELLA VITA” Novafeltria 1915, “bottega di Andriul”, esposizione di manufatti in legno sul marciapiede di Via Garibaldi. Ai lati si possono osservare alcuni dei caratteristici tigli del corso principale del paese già alti. Pochi mesi fa, quando sono stati abbattuti, perché irreparabilmente ammalati, raggiungevano un’altezza di 12-13 metri. (foto su lastra di vetro ad emulsione dell’archivio sorelle Masi) Obiettivi formativi: educare la sensibilità degli alunni ad un rapporto dialogico ed empatico verso la natura. Prendere coscienza che la responsabilità di ciascuno nei confronti della natura richiede il superamento dell’idea di possesso e di mero utilizzo della realtà che ci circonda. Comprendere che la poesia e l’arte offrono una “lettura” della natura che favorisce nell’uomo la scoperta della propria identità. Fase 1 Obiettivo: percepire sensazioni, emozioni, riflessioni in relazione alla lettura della poesia “Il silenzio delle piante” e farne un’analisi interpretativa. Cosa fa l’insegnante Legge in modo espressivo la poesia della poetessa polacca Wislawa Szimborska (premio Nobel 1966) “Il silenzio delle piante” (All. A) Presenta in modo sintetico la poetessa Szimborska. Invita gli allievi a riflettere sul significato della poesia. Pone una serie di domande. Di che cosa parla la poesia? Cosa chiede la voce umana? Perché? A cosa vi ha fatto pensare questa poesia? Chi è che parla? Che cosa vuol dire che la conoscenza è unilaterale? Perché? Come lo fa? Qual è il suo atteggiamento? Cosa dimostra? Cosa fa l’alunno Ascolta. Ascolta la consegna, chiede chiarimenti sul lessico, riflette e cerca di capire il senso della poesia, partecipa al dialogo guidato. Risponde prima individualmente sul quaderno poi, in gruppo, confronta risposte e idee, infine concorda con i compagni le varie risposte. Raccoglie e trascrive le risposte (All. B) Metodo/Attività: lettura; recitazione espressiva; ricerca sul lessico; dialogo guidato, comunicazione di sentimenti, emozioni, riflessioni; scrittura individuale e di gruppo. Raggruppamento alunni: lavoro individuale e di gruppo. Mezzi: testo poetico; fotocopie; dizionario; internet. All. A IL TESTO POETICO IL silenzio delle piante La conoscenza unilaterale tra voi e me si sviluppa abbastanza bene. So cosa sono foglia, petalo, spiga, stelo, pigna, e cosa vi accade in aprile, e cosa in dicembre. Benché la mia curiosità non sia reciproca, su alcune di voi mi chino apposta, e verso altre alzo il capo. Ho dei nomi da darvi: acero, bardana, epatica, erica, ginepro, vischio, nontiscordardimé, ma voi per me non ne avete nessuno. Viaggiamo insieme. E quando si viaggia insieme si conversa, ci si scambiano osservazioni almeno sul tempo, o sulle stazioni superate in velocità. Non mancherebbero argomenti, molto ci unisce. La stessa stella ci tiene nella sua portata. Gettiamo ombre basate sulle stesse leggi. Cerchiamo di sapere qualcosa, ognuno a suo modo, e ciò che non sappiamo, anch’esso ci accomuna. Io spiegherò come posso, ma voi chiedete: che significa guardare con gli occhi, perché mi batte il cuore e perché il mio corpo non ha radici. Ma come rispondere a domande non fatte, se per giunta si è qualcuno che per voi è a tal punto nessuno. Cespugli, boschetti, prati e giuncheti – tutto ciò che vi dico è un monologo e non siete voi che lo ascoltate. Parlare con voi è necessario e impossibile. Urgente in questa vita frettolosa e rimandato a mai. All. B Domande e risposte Di che cosa parla la poesia? La poesia parla del rapporto tra le piante di ogni forma e dimensione e l’uomo. Entrambi vivono la stessa vita ma in modo diverso. Le piante non si pongono alcuna domanda sull’uomo, anche se a volte il silenzio parla più delle parole. La poesia parla del rapporto tra uomo e piante e mette in evidenza il bisogno di comunicare dell’uomo e l’impossibilità di farlo, poiché il silenzio delle piante è infrangibile. La poesia parla del silenzio delle piante, della conoscenza unilaterale da parte della poetessa e del suo rapporto con loro. Cosa chiede la voce umana? Perché? La voce umana chiede alle piante di porre domande agli esseri umani e cerca una comunicazione con loro. L’uomo chiede più attenzione da parte delle piante perché insieme percorrono un “viaggio”, cioè quello della vita e del tempo. Quando due sono compagni di viaggio dovrebbero parlarsi, dovrebbero confidarsi e scambiarsi idee. La voce umana fa domande alle piante con lo scopo di instaurare un dialogo e di capire le differenze tra le nostre diverse nature, pur essendo consapevole di non poter ricevere risposta. La voce umana chiede alle piante di rispondere ad alcune domande, per Annotazioni conversare un po’, per conoscersi meglio; poiché la conoscenza è unilaterale, vuole instaurare un rapporto con loro. Chiede se le piante si possano domandare cosa prova l’uomo a guardare con gli occhi, perché gli batte il cuore e perché il suo corpo non ha radici. A che cosa vi ha fatto pensare questa poesia? Chi è che parla? Questa poesia ci ha fatto riflettere sulla diversità tra l’uomo e le piante, a quanto esse siano importanti per la nostra vita. Ci ha fatto pensare a quante cose dobbiamo scoprire su ciò che ci circonda; ci ha fatto pensare ad un bosco di piante amate e protette, ma anche alla delusione dell’uomo verso le piante che non si pongono domande. A parlare è la poetessa Wislawa Szimborska, che però rappresenta tutti gli uomini. La poesia ci ha fatto pensare alla bellezza della natura e al fatto che le piante hanno un ciclo di vita disturbato dagli uomini che non consente loro di esprimere tutta la loro saggezza. Chi parla è la poetessa che interpreta la voce umana. Parla Wislawa Szimborska, la poetessa, ma la sua voce è quella dell’uomo interessato alle piante. Che cosa vuol dire che la conoscenza è unilaterale? Perché? Significa che la conoscenza avviene solamente da parte dell’uomo che ha curiosità di capirle fino in fondo, mentre le piante non hanno curiosità e non si pongono domande sull’uomo. Vuol dire che fra i due esseri viventi, solo l’uomo sa dell’esistenza dell’altro, perché l’albero non ha coscienza. Significa che le piante non parlano e non possono fare domande. La conoscenza non è reciproca: la poetessa conosce molte cose sulle piante, ma non può succedere l’inverso. Cosa fa l’uomo nei confronti delle piante? L’uomo cerca di stringere un rapporto con le piante, cerca di scoprire come sono fatte e questo con un atteggiamento paritario, amichevole e non possessivo. Cerca di instaurare un legame con le piante, ciò dimostra che l’uomo ha bisogno di comunicare con loro, ponendo domande, chiamandole per nome come fossero delle persone. Nei confronti delle piante l’uomo è irrispettoso, non si sofferma a osservare e a pensare all’utilità che le piante offrono al mondo. E’ disinteressato alla loro vita, le sfrutta soltanto per i loro beni. Qualcuno, però, come la poetessa, cerca di sapere qualcosa di più su di loro anche se senza successo. A volte l’uomo non rispetta le piante, ma la poetessa cerca di instaurare con loro un rapporto. Come lo fa? Qual è il suo atteggiamento? Cosa dimostra? Spesso l’uomo è distruttivo e lo dimostra non rispettando il verde (deforestazione, inquinamento, incendi dolosi, urbanizzazione selvaggia …), mostra ignoranza e superficialità e un atteggiamento di superiorità-dominio. L’uomo si rivolge alle piante in un modo calmo, mosso dalla curiosità, conversa con loro amichevolmente, anche se ciò che dice è un monologo. Dimostra che parlare con le piante è impossibile ma necessario in un mondo disattento e frettoloso. Fase 2 Obiettivo: capire l’importanza e il bisogno di comunicare; esercitare le abilità di immaginazione, scrittura poetica e ideazione artistica. Cosa fa l’insegnante Riprende con i ragazzi la spiegazione degli elementi fondamentali che caratterizzano il testo poetico. Ripasso delle figure retoriche di suono e di significato. Cosa fa l’alunno Ascolta e ripassa la parte dell’antologia sul testo poetico. Invita gli alunni a scrivere su tre colonne: verbi, aggettivi e nomi che riguardano le piante. Ricopia la consegna ed esegue. Legge ad alta voce e integra il proprio lavoro con gli apporti dei compagni. (All. C) Scrive alla lavagna le figure retoriche studiate e invita gli alunni a inventare brevi versi sulle piante che contengano: personificazione, similitudine, metafora, onomatopea, sinestesia, ossimoro … Ricopia la consegna ed esegue. Legge ad alta voce e integra il proprio lavoro con gli apporti dei compagni. (All. D) Metodo/Attività: ricerca del lessico; associazione di parole; scrittura individuale e di gruppo; scrittura creativa, invenzione di figure retoriche. Raggruppamento alunni: lavoro individuale; a coppie e con il gruppo classe. (All. C) Nomi Radici, colletto, tronco, ramo, chioma, arbusto, germoglio, foglia, picciolo, margine, pollone, gemma, corteccia, innesto, anello, linfa, bosco, frutto, bacca, nido. Quercia, abete, betulla, faggio, frassino, pino, pioppo, olmo, cipresso, salice, noce, nocciolo, tiglio, ippocastano, ulivo, melograno, castagno, fico, acero, limone, faggio … Aggettivi Alta, robusta, piegata, maestosa, curva, immobile, imponente, muta, secca, appassita, secolare, contorta, selvaggia, verdeggiante, ondeggiante, liscia, ruvida, fiorita, innevata, silenziosa, spoglia, vecchia, rigogliosa, svettante, piccola, esile, scheletrita, abbattuta, potata, spezzata, palpitante, accogliente, abitata, forte, viva, misteriosa, elegante, solitaria, fedele, paziente, malinconica … Verbi Piantare, curare, crescere, seccarsi, morire, svettare, piegarsi, spezzarsi, cadere, strappare, abbattere, potare, ospitare, brulicare, ramificare accogliere, ondeggiare, mormorare, palpitare, stormire, raccogliere, sussurrare, cinguettare, schiantarsi, germogliare, ombreggiare, ossigenare … (All. D) Figure retoriche L’albero svetta come una freccia contro il cielo L’albero è una mano aperta che afferra le nuvole L’albero è un ombrello che protegge L’albero è una sentinella che osserva attenta lo scorrere delle stagioni L’albero protende le sue braccia come una donna che prega L’albero tiene i piedi saldi nella terra Come l’albero l’uomo decide dove mettere radici L’uomo superficiale ha radici che non vanno in profondità Le radici e il tronco sono la solidità della determinazione i rami sono la leggerezza della libertà L’albero sussurra dolci parole L’albero curvo come un vecchio L’albero stramazzato a terra come un animale ferito Le foglie dell’albero in autunno, rosse come un tramonto estivo Gli alberi gialli sembrano pagliai nell’aia di un contadino L’ulivo vecchio e fedele La quercia guarda dall’alto i giochi dei bambini Il melograno piegato come un mulo dal peso dei suoi frutti rossi Gli alberi, uomini forti e solitari Gli alberi si arrampicano a guardare le nuvole L’albero trema al soffio del vento Vorrei imparare la pazienza degli alberi Gli alberi vedono sorgere e tramontare tanti soli Gli alberi raccontano la storia del mondo Gli alberi ci parlano, occorre ascoltarli I mandorli rosa, in primavera, scrivono lettere d’amore Il pesco fiorito è uno spettacolo senza biglietto Gli alberi scrivono poesie sul quaderno azzurro del cielo Gli uomini onesti sono come il tronco dritto di un albero Gli alberi mantengono i segreti Anche gli alberi hanno gambe, camminano nel vento e verso il cielo Gli alberi vincono la forza di gravitazione Nel bosco gli alberi intrecciano le loro mani per farsi compagnia Il salice piega i suoi rami per accarezzare il bimbo che si nasconde nella sua tenda I passeri che volano via dai nidi sono le parole dell’albero Le foglie secche cadute a terra riscaldano i piedi dell’albero come una coperta Le foglie dei pioppi sono cuori palpitanti Le foglie dei pioppi sono il saluto dei rami per il vento L’albero degli zoccoli (dal film di E. Olmi) LE FIGURE RETORICHE DI ALCUNI POETI Gli alberi sono gli strumenti a fiato del vento (Marian Bogdała) Le mani dell’albero hanno le unghie sporche di azzurro a furia di scavare dentro il cielo(Fabrizio Caramagna) Il mondo è una foglia appesa all’albero dell’universo (Fabrizio Caramagna) La lentissima esplosione del seme (B. Munari) Le foglie degli alberi sono orecchie (J. Prevert) Fase 3 Obiettivo: realizzare componimenti poetici per rafforzare il sentimento di empatia con la natura. Cosa fa l’insegnante Assegna agli alunni alcuni titoli realizzare componimenti poetici. su cui Cosa fa l’alunno Sceglie il titolo su cui lavorare o ne inventa di nuovi. Scrive le poesie tenendo presente la propria intenzione comunicativa. (All. E) Metodo/Attività: ricerca del lessico; associazione di parole; scrittura individuale; scrittura creativa, invenzione di figure retoriche. Raggruppamento alunni: lavoro individuale; confronto in aula. (All. E) I ragazzi scrivono poesie Testi Non esiste confronto Gli alberi crescono Gli uomini diventano uomini Gli alberi stanno immobili Gli uomini corrono Gli alberi fioriscono Gli uomini imparano Gli alberi si seccano Gli uomini invecchiano Non esiste confronto Figli della stessa Madre I nostri cuori battono all’unisono Fino a quando uno si ferma e l’altro continua a collezionare memorie della sua lunga vita. Il tempo non arresta la sua corsa. Intenzione comunicativa In questa poesia voglio far capire che le piante sono nostre “sorelle”, noi viviamo la nostra vita insieme a loro e grazie a loro; è importante rispettarsi a vicenda, cosa che non sempre succede. Le piante possono insegnarci molto perché, a volte vivono molto più degli uomini. Geri Pietro Tacito insegnamento Osservo un albero maestoso contemplo la sua imponenza. Le cicatrici Vorrei far capire che gli alberi, presi come simbolo di saggezza, sono costretti a subire e a “vedere” l’egoismo degli uomini, per questo, anche se non possono esprimersi con la nostra lingua, soffrono molto e si vergognano del nostro comportamento. della sua corteccia mi sussurrano storie inaudite, parole mai pronunciate. Sa tutto della malvagità degli uomini. E’ indignato ma tace vergognandosi nei suoi sussurri. Geri Pietro Sui tuoi rami ho sognato Albero maestoso Compagno di avventure Sei stato il mio cavaliere La mia seconda casa A cavalcioni dei tuoi rami Ho sognato Un mondo migliore. Voglio esprimere l’idea che ci si può affezionare ad un albero come ad un amico. Montano Andreana Fratello albero A te ho parlato come a un fratello. Sotto la tua chioma mi sono sentita a casa. Mi hai abbracciata con i tuoi forti rami. Mi hai parlato con parole di padre. Un albero può essere un confidente come un famigliare. Montano Andreana Solo Albero solitario sulla collina dal tuo ramo spoglio un’ultima foglia penzola strappata da una rabbiosa folata di vento. Quanti soli hai visto nascere e morire? Quante stagioni sono passate sotto la tua chioma? Solo su quella collina come un povero vecchio aspetti paziente il tuo destino. Alvisi Francesco Mentre in estate l’albero è pieno di foglie verdi e dona ombra e fresco a bambini, adulti e animali, quando si avvicina la stagione fredda, solo e spoglio si sente quasi inutile, e come un vecchio, sembra aspettare rassegnato la morte. Albero di Natale Ti hanno cercato nel bosco più fitto ti hanno tagliato ti hanno addobbato come per una sfilata. I tuoi rami verdi non si vedono più sono d’oro e d’argento. Ora fai una luce colorata ma non è quella della luna che ti teneva compagnia nelle notti d’inverno. Come un malinconico clown aspetti silenzioso di essere smontato. Dal momento che un albero non si può difendere, viene usato dall’uomo a suo piacimento. A Natale viene riempito di palline e luci colorate che lo soffocano; io credo preferisca rimanere libero nel bosco, illuminato dal sole o dalla luna. Alvisi Francesco La quercia e mio nonno Quando ti ho vista sono rimasto stupito tanto eri maestosa. Accanto a me mio nonno invincibile come te. Pensando alla quercia mi è venuto in mente mio nonno, un uomo anziano ma solido come una roccia; basta guardarlo per capirne la grandezza. Un uomo saggio e ricco di esperienze da raccontare, proprio come una maestosa quercia secolare. Mi ha stretto forte la mano e ho capito che siete uguali: tanta vita vissuta e tanta virtù. Morciano Gabriele Il carnevale del salice piangente Soffia un vento gelido e le foglie del salice ondeggiano nell’aria come coriandoli di carnevale. Nonostante il maltempo ritorna il sorriso. La bellezza del salice piangente mi mette allegria, soprattutto quando in una giornata ventosa le sue foglie ondeggiano armoniosamente nell’aria come tanti coriandoli di carnevale gettati in aria dai bambini e riempiono il cielo di mille colori. Morciano Gabriele L’ulivo Sempre verde è il mio ulivo, non si spoglia mai del suo vestito, si orna di una moltitudine di smeraldi, ondeggia la sua timida chioma come una bandiera per chiedere da sempre la vita e la pace. Volevo raccontare in una poesia la storia dell’ulivo e descriverlo come simbolo della vita e della pace. Giulianelli Arianna Il salice piangente Pronuncio il tuo nome e già provo pena. Il tuo capo chino in avanti chiede perdono. Le tue fronde strisciano a terra pentite. Ma, forse, tu … ti stai prendendo gioco di noi e sotto sotto te la stai ridendo. Volevo esprimere la mia opinione su un albero che appena viene nominato, fa pensare alla tristezza, ma che io immagino come un bambino furbetto e scherzoso. Giulianelli Arianna L’albero del mio giardino I tuoi rami sono braccia che avvolgono questa casa come le ali di un angelo, sono strade che si protendono, e accompagnano ogni uccello al proprio nido, come fa una madre con i suoi figli. La mia intenzione comunicativa era quella di far capire che ogni persona può trovare nell’albero una protezione come quella che si riceve da una madre. Roccoli Daniele Antica quercia Svettavi giovane e forte superba e misteriosa, ora il tuo corpo è affaticato dal tempo, la linfa scorre lenta nelle tue vene, le lacrime del tuo pianto cadono dalle foglie e scolpiscono un volto pieno di rughe. Con questa poesia vorrei far capire che una pianta è simile ad un uomo: possiede un suo ciclo vitale e prova dei sentimenti, come vuol dimostrare la descrizione del suo pianto e la personificazione del suo “volto pieno di rughe”. Roccoli Daniele Ulivo Braccia nodose vestite d’argento accarezzano il cielo. Il brusio delle foglie al vento racconta fatiche e sudore di uomini curvi alla terra. Piccole perle Volevo comunicare l’idea che il peso dell’età e il tempo che passa, hanno curvato l’ulivo e gli uomini che hanno lavorato e faticato sotto i suoi rami. ondeggiano al sole, ricca promessa di speranza. Grazia Stefano Il nonno ha piantato un albero Quando sono nato il nonno ha piantato un albero, aveva foglie lucide come i suoi occhi. Quell’albero è ancora lì nella mia cara terra di Albania, con i rami e le foglie che profumano di nonno. L’ulivo che mio nonno ha piantato quando sono nato, mi farà sempre pensare a lui, una persona a me molto cara. Jazaj Bektash La memoria degli alberi O voi alberi, che in autunno vi riunite nei parchi per conversare sussurrando parole piene d'amore. Abbiamo un aspetto in comune: la vita terrena e la morte. Voi, però, siete gli unici testimoni, che ricordano quella che era, centinaia di anni fa, la vita dell'uomo. Con questa poesia volevo descrivere gli alberi in autunno, quando accarezzati dal vento, sembrano dialogare fra loro. Volevo comunicare l’idea che l'unico aspetto che abbiamo in comune è la misera vita terrena destinata a finire, e che solo loro possono testimoniare com'era la vita dell'uomo centinaia di anni fa. Tomei Samuele L’albero di Maioletto Con le sue dita arriva a sfiorare il cielo candido e turchino. Muove la chioma e da lontano osserva scrupoloso la vallata. Tra i suoi rami rimangono intrappolate parole antiche che non sappiamo più ascoltare. Gli alberi sanno osservare e ascoltare anche meglio degli uomini che, invece, sono spesso superficiali e non riflettono. Iori Agnese Le colonne del mondo Alberi, con le vostre chiome sorreggete il mondo come colonne. Ora, però, questo pianeta vi ha piegati e il globo è diventato Gli alberi “sostengono” il mondo perché fornendogli ossigeno permettono la sua sopravvivenza. Il disboscamento forsennato sta mettendo a rischio la vita delle piante e quella dell’intero Pianeta. una pallina di vetro che si è infranta. Iori Agnese Sui tuoi rami ho sognato Sui tuoi rami ho sognato di diventare una farfalla e di volare libera nell’aria. Sui tuoi rami ho sognato di essere una ballerina e di danzare fra le tue braccia. Sui tuoi rami ho sognato di stare qui con te a farti compagnia. Il ramo di un albero è il posto più tranquillo dove si può sognare liberamente. L’albero non merita di restare solo ma deve vivere con noi. Sadiku Aurora Il bosco Nel silenzio più profondo del grande bosco disabitato all’improvviso gli alberi fanno un girotondo mi sussurrano parole strane: -Tutto appassisce sotto questo cielo- Gli alberi muovendo le loro foglie mi comunicano che sulla terra tutto appassisce e che tutto, prima o poi, ha una fine. Belloni Alessandro Il mio cipressino In un angolo del mio giardino c’è un piccolo cipresso dono della mamma nel primo giorno di scuola. Siamo cresciuti insieme confusi e spaventati. Nelle sue foglie sottili come aghi conto ogni momento della mia vita ogni sconfitta ogni vittoria. Volevo comunicare l’idea che anche se il mio cipressino non ha braccia, gambe e bocca, per me è un amico con un grande cuore che mi ha accompagnato durante la mia crescita. Quando lo guardo diventare sempre più grande, è come se mi specchiassi in lui. Damiani Alessandro Morte di un albero Eri un gigante e sorvegliavi l’universo hai visto giorni mesi anni passare. Con questa poesia ho voluto far capire quello che “vede” un albero e quello che “sente” fino alla fine dei suoi giorni, quando con una morte dolce si addormenta tra le “braccia” del vento. Hai cambiato molte volte Il colore della tua chioma. All’improvviso la mano del vento ti è passata fra i capelli come fa una mamma col proprio bambino e ti sei addormentato per sempre. Semprini Pietro Foglie rosse Da ogni ramo si staccano in autunno le foglie rosse, tremano nell’aria piccoli cuori palpitanti Come un bambino aspetta il Natale anche tu albero attendi un nuovo verde cuore. Quando un albero muore lo si capisce soprattutto perché non fa più le foglie. La mia intenzione comunicativa era quella di trasmettere l’idea che le foglie sono il “cuore” degli alberi e che in ogni albero, dopo l’autunno e l’inverno, c’è la speranza di continuare a vivere e l’attesa di nuove foglie verdi. Semprini Pietro La mia palma Cara palma del Marocco, sono partita per un Paese lontano e ti ho lasciata là sola. Non vedo l’ora di tornare da te nel mio bel Paese giallo come il sole e profumato come i tuoi frutti. La palma è una pianta caratteristica del mio Paese: il Marocco. Quest’albero maestoso mi fa ripensare con nostalgia alle mie origini e alla mia Terra lontana. El Jazouli Kadigia Amico albero Immobile e fedele mi attendi ogni giorno quando arrivo di corsa. Mi sorridi contento di vedermi con un fremito di foglie. Amico della mia infanzia consolatore delle mie tristezze, sostegno nel bisogno. Pazzini Matteo Volevo far capire che l’albero è un amico fedele e silenzioso, pronto in ogni situazione a dare sostegno. Il melograno Là, in mezzo all’orto c’è un vecchio melograno quasi senza foglie. Curvo come un vecchio carico di rossi frutti succosi aspetta che le mani ladre di un bambino vengano a staccare le sue palline di Natale Volevo trasmettere l’idea che gli alberi sono più forti e generosi degli uomini, perché anche da vecchi hanno la forza e l’energia per produrre frutti invitanti che rallegrano i bambini. Pazzini Matteo Vecchio ulivo Da quanto tempo le tue radici conoscono questa terra? I nodi della tua corteccia segnano il tempo trascorso. La tua chioma sfoltita dal gelido vento è un cappello sulla tua infinita saggezza. L'albero è molto più saggio di noi, ha vissuto molte più esperienze e conosciuto molto di più degli uomini. Quanta conoscenza e saggezza possieda, noi uomini non possiamo neanche immaginarlo. Bartolini Tommaso L’ulivo d’argento Tic-toc, tic-toc, lente e lievi cadono le goccioline dai suoi stanchi occhi. Ho voluto mostrare “l’umanità” degli alberi. Piange il povero ulivo d’argento del mio giardino, non vuole invecchiare, ha storie da raccontare, vuol essere ricordato. Volpinari Alessia Il mio melograno Tra le tue foglie spuntano rossi frutti arrotondati, ancora non sono maturati, ma quando il sole li scalderà, il bel frutto si aprirà a mostrare i suoi rubini. Cola Valentina Ho voluto trasmettere l’idea che mi suggerisce il melograno: per me è come una donna incinta che porta in grembo il suo bambino Fase 4 Obiettivo: costruire forme di “pubblicità progresso” a difesa della natura. Cosa fa l’insegnante L’insegnante di Arte e Immagine assegna agli alunni lo studio della figura dell’albero e il compito di realizzarla utilizzando varie tecniche, pittoriche e grafiche: - Tecnica dello “scarabocchio” Colori a pastello Acquarelli Tempera a gouache Cera Pennarelli Cosa fa l’alunno Osserva dal vero l’albero nei suoi elementi costitutivi, e partendo dalla realtà ne sintetizza gli elementi essenziali per stilizzarlo. Schizza varie forme di albero e successivamente lo realizza su foglio ruvido F4 applicando le varie tecniche acquisite. L’insegnante di Lettere invita a sintetizzare in una sorta di spot il messaggio che l’albero invia all’uomo. Sintetizza, con il gruppo classe o individualmente, uno spot che espliciti un messaggio dell’albero rivolto all’uomo e lo associa agli elaborati grafici realizzati sul tema dell’albero. (All. F) Gli insegnanti di Inglese e Francese invitano a tradurre nelle rispettive lingue i vari spot. Con l’aiuto del docente e del dizionario traduce gli spot e coglie la diversità e l’originalità delle due lingue nel rendere il significato dei vari messaggi. (All. G) (All. F) La parola agli alberi Silence. Trees at work Noi alberi siamo esseri vivi e raccontiamo la storia degli uomini a chi sa ascoltarci Nella vita devi saper pazientare come me per poter raccogliere i frutti del tuo lavoro Non siamo esseri inutili sulla terra, il nostro scopo è di farvi respirare Cari uomini, sappiate che vi state dando la zappa sui piedi Sono in ogni vostro sospiro e in ogni vostro respiro Una famiglia per essere felice e unita, deve assomigliare ad un albero, con profonde e robuste radici Piegati, ma non spezzarti, fai come il giunco al vento Perché solo cemento, case su case? Verde e' meglio di grigio Sono un albero ... amico possente, cuore accogliente, respiro della terra Non uccidermi ! Continuiamo a vivere insieme Vorrei dirti tante verità, ma tu hai troppa fretta, uomo! Dove corri? Sono verde speranza, verde libertà, sono contro la gravità! Se alzassi lo sguardo più spesso alla mia chioma, ti accorgeresti che c’è il cielo sopra di te Offresi corteccia rugosa per grattarsi la schiena Sono qui per ricordarti la tua infanzia Se domani facessi sciopero, moriresti soffocato. Non uccidermi! Uomini ! Piantate alberi, non grane ! La tua storia, uomo, si incrocia con quella delle piante Offresi corteccia rugosa per abbracci liberi Prova a indossare le mie foglie e la mia corteccia, ti sentirai libero ! Sono la tua vita e il tuo nutrimento Puoi tagliarci tutti, ma stai bene attento, uomo, tu vivi grazie a noi Fermati sotto la mia chioma, avrai modo di riflettere Se uccidi gli alberi, uccidi il mondo intero Alza la testa ragazzo! la vita non è soltanto Facebook o Whatsapp. la vita è anche tutto il verde che ti circonda. Apprezzalo ! Ascolta uomo ! Ogni tuo respiro è dovuto alle mie foglie, quando ci avrete abbattuti tutti, smetterete di respirare Quando avrete abbattuto ogni albero come farete a mangiare? Siamo il respiro del mondo! Senza di me non vivi Se continuerai così non gusterai più i miei dolci frutti Unisco la terra al cielo. Rispettami ! I miei rami sorreggono il cielo, quando avrete tagliato l’ultimo albero, il cielo vi cadrà addosso (Indios Amazzonia) (All. G) Let’s give the word to trees La parole aux arbres Silence. Trees at work Silence. Travaux des arbres en cours We are living beings and we tell the story of men to those who are able to listen to us Nous, les arbres, nous sommes des êtres vivants et nous racontons l’histoire de l’humanité a qui sait nous écouter In life you need to know how to be patient as I do, in order to gather of ones labours Dans la vie, sois comme moi patient, afin de récolter le fruit de ton travail We are not useless beings on the Earth, our purpose is to make you breathe Sur notre planète, nous ne sommes pas inutiles, notre but est de vous faire respirer Dear men, you should know you may cut one’s own throat Frères humains, sachez que vous signez votre propre comdamnation I’m in every your sigh and breath J’existe dans chacun de vos soupir et dans tous vos souffles To be united and happy, a family has to be like a tree, with deep and strong roots Une famille heureuse et unie, doit ressembler à un arbre, aux racines fortes et profondes Bent you, but don’t break, as the reed in the wind Fais comme le jonc, plie-toi mais ne te romps pas! Why only cement, more and more buildings? Green is better than grey Que du béton, maisons … maisons … pourquoi? Le vert, c’est mieux que le gris I’m a tree … your mighty friend, your warm heart, breath of the Earth Je suis un arbre, ami puissant, coeur généreux, souffle de la Terre Don’t kill me! Let's live together Ne m’abats pas, poursuivons notre chemin ensemble I would like to tell you so many truths, but you’re always in a hurry, man! Where are you running? Homme, je voudrais te confier de nombreuses vérités, mais tu es toujours pressé! Où cours-tu si vite? I’m a green like hope, green like freedom, I’m against the gravity J’ai la couleur de l’espoir et de la liberté If you’d look up to my foliage more often, you would see the sky above Si tu regardais plus souvent mon feuillage, tu t’apercevrais de la beauté du ciel We offer wrinkled bark to scratch one’s back On offre écorce rugueuse pour se gratter le dos I’m here to remind you of your childhood J’existe pour te rappeler ton enfance If I’d be on strike tomorrow, you’d suffocate. Don’t kill me! Si demain je faisais grève, tu morrais étouffé. Ne me tue pas! Men! Let's plant trees, don’t cause any trouble! Êtres humains! Plantez des arbres, pas des ennuis! Man, your history is linked with the plants one Homme, ton histoire croise celle des plantes We offer wrinkled bark for free hugs On offre écorce rugueuse pour libres étreintes If you try to wear my leaves and my bark, you will feel free! Essaie de porter mes feuilles et mon écorce, tu seras libre! I’m your life and your food, too Pour toi, je suis vie et nourriture You can cut us all, but pay attention, man, you live thanks to us Tu peux tous nous abattre, homme, mais fais bien attention, ta vie dépend de nous Stop under my foliage, you might think about life Arrête-toi sous mon feuillage, et réfléchis! If you destroy trees, you will destroy all the world Si tu massacres les arbres, tu massacres le monde entier Rise your head boy! Life is not only Facebook or Whatsapp. It's also all the green that is around you. Admire it! Jeune homme, lève la tête! La vie n’est que Facebook ou Whatsapp. La vie c’est aussi tout le vert qui t’entoure. Apprécie-le! Listen man! Every breath is due to my leaves, when you cut all of us down, you will stop to breath Homme, écoute-moi! Tu respires grâce à mes feuilles, quand tu nous auras tous éliminés, tu cesseras de respirer When you cut down all the trees, how can you eat? Quand vous aurez abattu tous les arbres, comment vou nourrirez-vous? We are the breath of the world! Nous sommes le souffle du monde You can't leave without me Sans moi tu meurs So you can't enjoy my sweet fruits Si tu continues ainsi, tu ne savoureras plus mes fruits juteux I can link the Earth to heaven. Please, respect me! Je joins la terre au ciel. Respecte-moi! My branches support the sky, when the last tree will be cut, the sky will fall on you Mes branches soutiennent le ciel, quand vous aurez abattu le dernier arbre, le ciel vous tombera sur la tête (Indios Amazzonia)