Le renne a Gallio... meglio di Lele Mora!
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Le renne a Gallio... meglio di Lele Mora!
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI l’Altopiano La voce degli 8 Comuni www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 336 - ANNO XIII - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” GALLIO Pag. 10 Arriva il Bus navetta per cittadini e turisti ROANA Sparo contro una casa c’è un denunciato che si difende “Non sono stato io” SABATO 25 DICEMBRE 2010 ASIAGO Pag. 4 ROTZO ASIAGO L’ultimo consiglio del 2010 si preannuncia rovente Elena Donazzan in visita alla scuola “Tranquilli, non si chiuderà” Pagina 3 Le renne a Gallio... meglio di Lele Mora! Il grande furto di Gerardo Rigoni Pagina 12 Sci nordico Alla Golf Arena i Cittadini Master Pagina 8 Le vere star del Natale SOLIDARIETA’ Pag.23 Pag. 11 CONCO Pagina 5 Il premio 2010 agli Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori Pagina 17 Tradizionale fiaccolata per festeggiare il nuovo anno Volontariato Salto Pagina 23 Gara Internazionale femminile al Pakstall Grafica Altopiano I SAPORI DELLA TRADIZIONE Da Asiago a Nyandiwa: il lungo viaggio degli scout Pag. 7 Emo Philips è un comico americano di Chicago molto conosciuto nei locali della sua città e tra gli estimatori degli “stand up comics”, tipica forma di comicità a stelle e strisce poi resa popolare anche in Italia da programmi come Zelig. Tra le sue battute più famose: “Quando ero un bambino pregavo intensamente Dio di regalarmi una bicicletta. Poi scoprii che il Padreterno non lavorava in quel modo. Così ho rubato una bici e poi pregai intensamente che mi perdonasse”. Tornando a Emo Philips, pensavo fosse sconosciuto agli italiani, scopro invece che i nostri politici lo conoscono … o almeno conoscono la battuta. Perché con la legge finanziaria approvata si sono comportati nello stesso modo. Per poi chiedere scusa.... Continua a pagina 19 ALPINI 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano 2 Aree disagiate, tagli ai finanziamenti ATTUALITA’ La legge li stanzia, ma lo Stato, e di riflesso le Regioni, devono ancora elargire i soldi per la normale amministrazione gestionale delle Comunità montane L’albero della Reggenza Nei pressi della sede della Comunità Montana c’è un albero un po’ particolare, voluto dall’assessorato al turismo dell’ente i cui addobbi sono stati realizzati dalle classi elementari di tutto l’Altopiano. “Abbiamo consegnato - spiega l’assessore Andrea Benetti- una pallina ad ogni classe e abbiamo chiesto ai bambini e ai loro insegnanti di colorarle seguendo un tema attinente al proprio paese, agli usi, costumi e tradizioni della nostra terra.” Il risultato è a dir poco magnifico: nelle palline possiamo osservare scene di vita comune dell’Altopiano, scorci dei nostri monti, gonfaloni dei Comuni, meravigliosi paesaggi della nostra terra. L’ iniziativa è stata voluta anche per festeggiare il 700° anniversario della fondazione dell’Antica Federazione dei 7 Comuni, nota con il nome di Spettabile Reggenza dei 7 Comuni. “Abbiamo cercato – continua Benetti – di far rappresentare, attraverso i disegni nelle palline, tutti gli 8 Comuni dell’Altopiano anche per sottolineare i 700 anni dalla nascita di quella straordinaria forma di repubblica federale che i nostri avi vollero costituire. Ringraziamo tutti i bambini e gli insegnanti per lo splendido lavoro svolto”. S.L. Boccata d’ossigeno per la Spettabile Reggenza con l’arrivo di una parte consistente dei 607.164,93 euro destinati dallo Stato alle Regioni a sostegno dell’associazionismo per le Comunità Montane. Un’elargizione imposta dalla Corte Costituzionale con la sentenza che indicava come anticostituzionale il taglio alle Comunità montane previsto dalla legge finanziaria. Fa ridere che lo Stato, e di riflesso le Regioni, debbano ancora stanziare i soldi per la normale amministrazione gestionale delle comunità montane. In pratica lo Stato riconosce che le Montane hanno un loro perché – ovvero l’associare funzioni tra i comuni – ma non li finanzia. Perché quanto stanziato dopo la sentenza dell’alta Corte è legato ad effettivi progetti di collaborazione tra Comuni delegati alla Comunità Montane. Nel caso dell’altopiano per esempio le deleghe comunali per i lavori di mantenimento delle malghe, della gestione dei pascoli, delle sistemazioni delle strade silvo pastorali. Deleghe che potreb- bero, anzi dovrebbero, estendersi ad altre realtà come il sociale, l’istruzione, polizia locale, l’agricoltura, lo sport. Per poi allargarsi alla pianificazione territoriale, all’urbanistica, al patrimonio. Della serie con una mano ti do e con l’altra ti tolgo, lo Stato ha deciso di tagliare del 70% i contributi erogati al Fondo di solidarietà per le aree disagiate e depresse. (appunto: l’altopiano è considerato area disagiata). Per i comuni che confinano con le Province autonome (come l’altopiano) si tratta di un colpo durissimo che si assocerà agli altri tagli previsti visto che il Veneto è stata una delle realtà più penalizzate dalle ristrettezze della manovra finanziaria. Cornuti e mazziati, verrebbe da dire. “I consumi e i depositi bancari delle famiglie dei territori a statuto AUGURI DI BUON NATALE E FELICE 2011 ALLE NOSTRE COMUNITA’ speciale del nord sono ben al di sopra della media nazionale ma ancora oggi queste realtà ricevono trasferimenti dallo Stato che mediamente sono attorno all’83,4% del totale delle entrate tributarie regionali o provinciali – commenta il consigliere regionale Giuseppe Bortolussi - Il resto dell’Italia: 53,7%. Altri dati da far riflettere: il pil pro capite delle Regioni a statuto ordinario è pari a 25 mila 949, quello di Trento è di 30 mila 919 euro. La spesa pubblica per investimenti nelle Regioni ordinarie ha una media pro capite di 568 euro, a Trento sono 2.120 euro, mentre a Bolzano sono 1.941 euro”. Nessuno vuole criticare l’erba del vicino più verde però in momenti di grande ristrettezza forse, dico forse, tutti dovrebbero fare uno sforzo, e sottolineo tutti. Gerardo Rigoni 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano 3 Martedì 28 dicembre l’ultima seduta dell’anno del consiglio comunale A bocca cucita verso il 2011 ASIAGO Per martedì 28 dicembre si preannuncia un appuntamento importantissimo per la politica asiaghese. E’ infatti convocato per quella sera l’ultima seduta del 2010 del consiglio comunale per pronunciarsi sul bilancio di previsione d’esercizio 2011 e sulla relazione programmatica pluriennale Si preannuncia un appuntamento importante per la politica asiaghese. Come voteranno i consiglieri “ribelli” sul bilancio di previsione e sulle linee programmatiche triennali? 2011 – 2013. Molti motivi di interesse per il documento, ma spicca in particolare la domanda su come voteranno i consiglieri Ivan Baù e Maurizio Rossetto che, nonostante appartengano alla lista di maggioranza, nell’ultima riunione consiliare hanno votato contro una delibera presentata dagli assessori al tu- rismo e alle attività produttive. Il bilancio di previsione, e ancora di più la relazione programmatica triennale, sono tra i documenti più importanti che un’amministrazione comunale affronta. In essi sono predisposti il finanziamento delle opere, delle iniziative e delle politiche che l’amministrazione intende Capodanno al Palaghiaccio: alla festa si va col bus navetta Testimonial dell’ iniziativa Mauro Marin vincitore GF10 che il 31 dicembre sarà in consolle con la bellissima Nicky Martinez dj del Billionaire Beach, altri ospiti e gli show in esclusiva da Ibiza portare avanti. In più il programma triennale segnerà, di fatto, l’impronta che questa seconda amministrazione Gios lascerà sulla città in eredità alla prossima amministrazione che uscirà vincente dalle elezioni comunali del 2014. Nessuna anticipazione né dalla minoranza né dai consiglieri “ribelli” e tanto meno sulle misure considerate dal sindaco Andrea Gios nel caso che il suo ex assessore al bilancio e il suo attuale capogruppo dovessero votare contro la delibera. “E’ da sei mesi che chiedo al sindaco un incontro di maggioranza per chiarire la mia posizione e un riallineamento con il gruppo, ma nessuna decisione è stata più ridiscussa nemmeno a riguardo della politica amministrativa – commenta laconicamente Ivan Baù – Non vorrei che il dibattito si soffermasse su questioni marginali deviando l’attenzione della popolazione da questioni più importanti. Serve un reale confronto sereno su temi di ampia portata. Il cittadino deve capire come funzionano realmente le cose ad Asiago per dare il giusto valore a quanto si sta decidendo in questo periodo; assicuro che la posta in gioco è alta e riguarda il futuro del nostro territorio”. “Il mio voto nella scorsa seduta è stato dettato da una convinzione mia di equità – spiega invece Rossetto – Nessun attacco al Novità nel bando di assegnazione Le malghe ai cives Una percentuale del latte trasformato dovrà essere riservato alla produzione dell’Asiago dop “prodotto di montagna” seguendo quindi il rigoroso disciplinare previsto per questo prodotto Il momento della presentazione dell’evento “Alla festa di Capodanno indoor più grande del Veneto ci vado di sicuro in bus. E la festa sarà ancora più grande”: è lo slogan lanciato per “The Social Countdown Party” che si terrà al Palaghiaccio di Asiago il 31 dicembre. Due Punti Eventi, organizzatore dell’evento, ha promosso l’iniziativa assieme alla Provincia di Vicenza, al Comune di Asiago e all’Associazione Familiari e Vittime della Strada, mettendo l’accento sull’importante aspetto della sicurezza stradale. Testimonial dell’iniziativa il vincitore del Grande Fratello 10 Mauro Marin, che il 31 dicembre condividerà la consolle con la bellissima Nicky Martinez, deejay del Billionarie Beach, insieme a molti altri ospiti e a una serie di show ‘importati’ direttamente da Ibiza, in esclusiva. “Si tratta di una possibilità che riteniamo molto importante: mettendo a disposizione i bus navetta, servizio incluso nel biglietto per la festa, riteniamo di facilitare l’accesso ad Asiago sia dai paesi limitrofi che dalla pianura vicentina, lanciando l’ invito a tutti i ragazzi che verranno all’evento di Capodanno di lasciare a casa l’auto e prendere il bus” commenta Enrica Crivellaro di Due Punti Eventi. “Nello specifico - spiega l’organizzazione - sono previste partenze dalla stazione dei pullman di Schio, Thiene e Bassano del Grappa alle ore 19.30, 21.30 e 22.30, giusto in tempo per essere al Palaghiaccio per il primo brindisi del 2011". A disposizione anche un bus navetta sull’Altopiano, con partenza da Treschè Conca (Località Fondi) e fermate a Canove (Park Piscina ), Gallio (Piazza Italia) per e da Asiago (Stadio del Ghiaccio). “Un Capodanno pensato quindi per garantire la sicurezza sulle strade anche nella notte più affollata dell’anno” conclude l’esponente di Due Punti. A partire dalle ore 21 le porte del Palaghiaccio di Asiago si apriranno per accogliere il pubblico in una serata spettacolare: oltre alle già citate superstar Niky Martinez e Mauro Marin, supporter dell’evento saranno Radio Piterpan con Fedro (anche lui ex Gieffino), Marco Baxo, Aldo Fontana e il resident Pierre Luis. Scatenato il live che sarà tenuto da una band ancora top secret, e poi durante la notte gli interventispettacolo degli “EX3MA GROUP IBIZA” da la ‘Isla Blanca’ con le loro sorprendenti performance. Il servizio di cocktail bar della serata sarà un vero e proprio spettacolo curato dai ragazzi COCKTAIL BAR ZOO IBIZA PUERTO, situato nel cuore della night life del porto di Ibiza, primario punto di incontro di vip del pre-discoteca, che si trasferisce per l’occasione, in esclusiva, ad Asiago. Il ‘Social Countdown Party’ si preannuncia perciò come il conto alla rovescia più eccentrico del 2010. I biglietti, che includono la prima consumazione e il servizio di bus navetta, sono in prevendita al costo di 25,00 euro presso: Circuito Boxoffice (tel. 041 2719090 ) e on- line su www.boxol.it; ad Asiago all’ Ufficio del Turismo (tel. 0424 464081) e allo I.A.T. (tel. 0424 462221); a Gallio da Tato & Tata in Piazza Italia, 10 (tel. 0424 445069); a Bassano del Grappa: Dischiponte - via Angarano, 9 (tel. 0424 503834); a Thiene a Il Discolo - via Trieste, 31 (tel. 0445 366866); a Schio da Discovery - via Btg. Val Leogra, 75 (tel. 0445 528933); a Vicenza da Saxophone - V.le Roma, 22 (tel. 0444 546776). Il 31 dicembre i biglietti si potranno acquistare al botteghino del Palaghiaccio, al costo di 30 euro. Infoline: Due Punti Eventi - tel. 0445 360516 – www.due-punti.com [email protected]. Silvana Bortoli Novità sul fronte dell’assegnazione delle malghe asiaghesi. Con il recente bando indetto per Dosso di Sotto e Porta Manazzo per il quinquennio 2011 – 2016, il Comune di Asiago apre a delle novità importanti. Novità che la Coldiretti locale spera possano far scuola per l’assegnazione di tutte e 76 delle malghe dell’altopiano. La prima novità è l’applicazione in toto della disciplinare tecnica della Comunità Montana che riserva inizialmente il diritto di prelazione ai cives, ovvero ai residenti che godono dell’uso civico. Quindi riservato agli allevatori altopianesi. Qualora nessuno partecipasse al bando di una o entrambe le malghe allora partirebbe il secondo bando aperto a tutti gli allevatori. Questo fermo restando il diritto di prelazione di chi già conduce la malga. Seconda novità è che gli assegnatari delle malghe dovranno riservare un minimo del 40% del latte trasforma- to alla produzione dell’Asiago dop “prodotto di montagna” seguendo quindi il rigoroso disciplinare previsto per questo prodotto. “Vogliamo favorire l’agricoltura locale e non puntare alla massima monetizzazione delle nostre malghe - spiega l’assessore al Patrimonio Guido Carli – Credo sia importante sostenere i nostri allevatori, non solo in quanto asse di una promozione territoriale attraverso il formaggio che ha portato il nome di Asiago nelle case degli italiani, ma anche per il ruolo fondamentale da loro svolto nella cura e conservazione del territorio”. “Con la seconda novità vogliamo semplicemente sorreggere un prodotto caseario di eccellenza incrementandone i produttori – interviene l’assessore alle attività agricole Diego Rigoni – Per il marchio è richiesta l’iscrizione al Consorzio tutela e la registrazione quale produttore di Asiago di montagna, scelte che comportano il ri- comparto turistico o commerciale ma piuttosto una convinzione che ogni azione amministrativa debba interessare il bene comune di tutti. Invece la disposizione sul Cosap favoriva solamente una parte di quel tessuto economico turistico commerciale difeso dagli assessori proponenti e dallo stesso sindaco. Quindi di fatto iniqua; ecco quindi spiegato il mio voto contrario”. Gerardo Rigoni spetto di disciplinari rigorosi. Per andare incontro ai produttori le spese iniziali di iscrizione saranno pagate per la metà dal Consorzio tutela e l’altra metà dal Comune di Asiago”. L’iniziativa del Comune, pianificata in collaborazione con la Coldiretti, è volta anche a tutelare le stesse malghe; nel senso che tutti i proventi di queste strutture vengono riutilizzati sul patrimonio delle malghe e dei loro pascoli. Quindi, a fronte di un introito magari minore adesso, a lungo termine, con una politica d’alpeggio mirata, il Comune potrà beneficiare di maggiori entrate perché gli stessi malghesi locali percepiscono maggiori guadagni. Prossima battaglia dei produttori locali: il far riconosce prodotto di montagna anche il formaggio fatto con latte di malga poi lavorato separatamente in caseifici, questo perché Asiago ha molte malghe facilmente raggiungibili e quindi gli allevatori sono portati, anche magari per mancanza di maestria casearia o semplicemente per comodità, a portare il latte ai caseifici venendo così esclusi dalle possibilità offerte dal marchio prodotto di montagna. Gerardo Rigoni 8 l’Altopiano Sabato 25 dicembre 2010 4 “Nessun passaggio segreto al Trentino” ASIAGO Nessun passaggio segreto al Trentino e tanto meno invasione trentina dell’altopiano. Lo assicura Omar Zampese titolare della Zampese Viaggi con sede in località Coda ad Asiago. O almeno per quanto Ma Omar Zampese spiega: “La gente vuole piste importanti, impianti di risalita adeguati e alberghi sulle piste. Il turista chiede servizi, informazioni e professionalità” lo riguarda. Zampese si è sentito chiamato in causa dall’articolo “Siamo passati al Trentino” uscito sullo scorso numero perché la foto che accompagnava l’articolo riproduceva uno stand promo- zionale allestito dalla Zampese che promuoveva Lavarone dove però compariva anche il nome Asiago. Una scelta che Omar difende proprio con la libertà d’impresa e sottolineando che non ha mai Apparecchi televisivi dismessi, ecco come smaltirli Per ingombranti, elettrodomestici e computer l’8 gennaio torna ad Asiago il centro di raccolta temporaneo Il passaggio dalla televisione analogica a quella digitale, recentemente avvenuto anche sull’Altopiano, può aver spinto molti all’acquisto di nuovi apparecchi, decidendo di sbarazzarsi di quelli vecchi. Verranno smaltiti correttamente? Etra ricorda che per quanto riguarda i grandi elettrodomestici, categoria cui appartengono gli apparecchi televisivi, vale la regola ‘uno contro uno’, cioè il negoziante che ha venduto un nuovo apparecchio televisivo deve assicurare il ritiro gratuito di quello vecchio. I televisori dismessi possono comunque essere fatti ritirare tramite il servizio di asporto a domicilio degli ingombranti, prenotando il ritiro al numero verde 800 247842. «Gli apparecchi televisivi contengono materiali molto inquinanti e quindi bisogna porre attenzione al loro smaltimento. - spiega il presidente di Etra, Stefano Svegliado Etra offre a tutti gli utenti la possibilità di conferirli al servizio pubblico, che provvederà a riciclare i materiali riutilizzabili e a rendere innocui quelli pericolosi». «Produrre meno rifiuti è sempre meglio che trovarsi a doverli smaltire – aggiunge Svegliado la maggior parte degli apparecchi televisivi sono compatibili con la nuova tecnologia a condizio- ne che si acquisti il decoder, che costa intorno ai 25-30 euro. Una cifra certo inferiore a quella che bisogna spendere per l’acquisto di un nuovo apparecchio». Ad Asiago per lo smaltimento di apparecchi televisivi dismessi, ma anche di altri materiale che rientrano nella tipologia degli elettrodomestici, computer e ingombranti (mobili vecchi, materassi, divani, oggetti in metallo di grandi dimensioni, arredi da giardino, ecc..) sarà attivo sabato 8 gennaio dalle ore 8.00 alle 11.15 il Centro temporaneo di raccolta rifiuti in Via Ceresara (parcheggio del cimitero) destinato esclusivamente alle utenze domestiche iscritte al servizio rifiuti del Comune di Asiago. Presentandosi muniti di eco card personale o con la copia dell’ultima bolletta, si potranno conferire gratuitamente fino a un totale di quattro pezzi di ingombranti e altrettanti fra elettrodomestici e computer. In caso di maltempo sarà sufficiente, per avere conferma dello svolgimento o meno del servizio, chiamare il numero verde sopra riportato. S.B. Dopo lo switch-off sono stati numerosi gli apparecchi televisivi abbandonati nei pressi di campane per altri materiali volutamente confuso le due località competitors tra loro. “Partiamo dall’inizio – espone Omar – La mia azienda si è avvicinata al comprensorio di Lavarone spinta da due fattori: il primo dalla scarsa possibilità di lavoro che l’altopiano offre e secondo perché nell’inverno 2006/07 mi sono trovato con settimane bianche prenotate e senza impianti di risalita a disposizione. Precisamente il 2 gennaio 2007, gli impianti sciistici che fanno base per le settimane bianche da me organizzate hanno chiuso per controversie in cui non voglio entrare. Io cosa dovevo fare? Gli impianti di Rivetta mi hanno offerto ospitalità e da lì è iniziata una collaborazione che ammetto è proficua sia sotto il profilo economico sia sotto quello professionale”. “Preciso inoltre che io non ho mai utilizzato fondi del Consorzio turistico Asiago7Comuni per l’allestimento di eventi promozionali per Lavarone, questi sono fatti con il sostegno degli operatori turistici del luogo – prosegue – Per quest’anno, proprio per evitare confusioni, non ho richiesto alcun contributo al Consorzio turistico anche se promuovo anche l’altopiano; anzi a lamentarsi dovrebbero essere i trentini visto chi mi aiutano a sostenere i costi”. Sono numerosi gli ostacoli che Zampese individua sulla promozione turistica dell’altopiano. “La gente vuole piste importanti, impianti di risalita adeguati e alberghi sulle piste. Il turista chiede servizi, informazioni e professionalità. Sono caratteristiche presenti anche sull’altopiano, sia chiaro, ma forse in maniera più frazionata”. “La mia scelta quindi è stata dettata da una necessità nei confronti dei miei clienti e proseguito nel diritto e dovere nei confronti della mia azienda e degli alberghi con cui collaboro – conclude – Perché invece di vederlo come una minaccia non lo si usa come spunto per chiedersi perché capitali e aziende altopianesi stanno guardando oltre confine? Questo per il bene dell’altopiano che credo tutti vogliamo”. Gerardo Rigoni Sapor d’acqua natìa La lingerie e lo stile dell’educazione Chissà cosa direbbe il grande Mario Rigoni Stern - che ha cantato l’armonia delle nevi, il canto dell’urogallo e la magia dei larici - se s’imbattesse nella proposta del sindaco di Gallio di ospitare e finanziare il carrozzone di Lele Mora il prossimo inverno. Forse rimarrebbe signore, perchè quassù vige la certezza del formaggio Asiago: “signori si nasce, non si diventa”. Prenderebbe carta e penna e farebbe parlare un suo personaggio, magari di quelli che albergano laddove la voce dell’uomo e le sirene delle muse non arrivano, sul limitare di quei boschi dove abita ancora il mondo di Tonle Bintarn e di Giacomo. Stavolta se ne potrebbe uscire mettendo sulla loro bocca un vecchio proverbio: “mèio paròni de ‘na sèssola che servitori de ‘na nave”. Punto e a capo, perchè ai giganti della letteratura basta una riga per decretare le baggianate di un certo modo di fare politica. Cortina La Grande l’ha capito e s’è messa subito al riparo. Asiago La Magnifica s’è subito accodata per bocca del suo buon sindaco. Anche la Tim sta capendo che non basta un lato B, quattro perizomi e due tatuaggi per raddoppiare il fatturato. Peccato ci sia caduto il sindaco di Gallio, Pino Rossi, che forse non s’è accorto ch’è lo stile a fare la differenza. La sua proposta offende chi tiene nel cuore la passione dell’educazione e per essa s’arrabatta d’ingegno e di costanza. Educare è additare un esempio, forgiare un pensiero, colorare una speranza: i giovani non hanno bisogno di panem et circenses, ma chiedono ideali forti e coraggiosi per imparare a spendere la loro vita. Chi educa s’affanna per mostrare loro che la vera bellezza non sta nel 90-60-90 e nemmeno in un lato B sodo e godereccio, ma alberga dentro un modus vivendi che permetta loro di non sentirsi schiavi di nessuno e padroni della loro immaginazione. Oggi la vera sfida educativa non è quella di abbassare gli ideali solo perchè la maggior parte dell’umanità non li accetta più, ma è quella di continuare ad additare la mèta ideale per far sì che il giovane, sfidando se stesso e la mentalità del secolo presente, s’alleni a sopportare il clima mediocre che gli si vorrebbe imporre. Triste il giorno in cui per riempire una piazza o animare un paese si debba ricorrere ad un carrozzone firmato da chi nella vita non fa altro che abbassare le vette solo perchè qualcuno non c’arriva più a contemplarle. Il sex appeal della montagna per tanti oggi è ancora nascosto nel silenzio della terra, nella meraviglia di una serata silenziosa e stellata, in una passeggiata al chiaror di luna. In una settimana in cui poter ricomporre famiglie tre- mendamente veloci nel comporsi e distruggersi. E questa proposta indigna una terra martoriata da un’alluvione. Il sindaco ha messo sul piatto un weekend per farsi un’idea del paese: “soggiorno al Gaarten Hotel, pranzo all’agriturismo Spill, gita in motoslitta con spuntino al rifugio Campomuletto, cena alla baita Malga Molina. Poi nuovamente giù in paese, giro turistico a bordo di una slitta trainata dalle renne e poi per finire al Macrillo dove trascorrere le ore notturne”. Qualcuno riesce a spiegare al primo cittadino che nella Vicenza alluvionata la gente non cerca le tette ma un tetto sotto il quale rifugiarsi? Risparmi i soldi di quel week-end inutile e offensivo, li metta in una busta e li devolva a chi in questi giorni non ha di che vivere e cerca disperatamente ragioni di speranza. Il lavoro e la miseria sono stati la palestra dei nostri antenati e da quelle profondità sono partiti per rendere bella la montagna spendendo vita e sangue: nessuno osi offendere le tradizioni e lo stile che hanno scritto con la vita. E’ una bestemmia che la storia ritorce contro. L’Altopiano è una terra meravigliosa e superba, millenaria e moderna, contemplativa e sagace. Nulla contro di lei hanno potuto le guerre e le emigrazioni, le tempeste e i terremoti, le frane e i cannoni. Una terra solenne e fragile. Così fragile che le basta una stupidità per mettersi a piangere. Don Marco Pozza 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano 5 Il Premio della Solidarietà 2010 è andato agli “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori” Il Premio della solidarietà, sostenuto da tutti i comuni dell’Altopiano e dalla Comunità Montana, con il prezioso apporto della Banca Popolare di Vicenza, consegnato sabato 18 dicembre nella chiesa di Foza, è andato quest’anno all’associazione “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori”. La serata, organizzata dal comune e di Foza, condotta dal direttore del giornale “L’Altopiano” Stefania Longhini, come sempre succede con questa manifestazione, si è rivelata, molto bella e toccante. Una serata in cui, secondo lo spirito che fin dall’inizio caratterizza questa iniziativa, è stato protagonista il bene, quell’operare in favore degli altri che spesso si fa senza tanti clamori, ma che fa crescere e rende migliori le nostre comunità. In questo caso si tratta di un operare soprattut- to, ma non solo, in favore della crescita culturale del territorio. Dopo il ricordo delle due persone speciali alla quale è dedicata l’associazione, il presidente Roberto Sartori e colei che è stata definita dallo stesso Sartori “il vero motore della onlus” Silvana Forte, hanno illustrato le finalità con cui operano “Gli Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori” e le varie attività svolte. Molto simpatica la parentesi dedicata alla festa del “Primo maggio di solidarietà” che si svolge ormai da cinque anni nel centro di Asiago, un momento di divertimento e di aggregazione pensato per raccogliere fondi a favore dell’associazione nel quale, Lorenzo Longhini, ideatore e principale organizzatore della festa, ha saputo coinvolgere un sacco di amici, molti dei quali arrivano ap- Antonio e Sonia, due persone speciali Antonio Pertile, di Gallio, ingegnere informatico, ma anche animatore in parrocchia, assessore comunale dal 94 al 99, nell’amministrazione Bruno, candidato sindaco a Gallio nelle amministrative del 99 e poi consigliere d’opposizione. Antonio ha perso la vita nel marzo 2001 in un incidente stradale sulla strada che da Monte Corno scende verso Lusiana. Nel giornale dell’Altopiano uscito qualche giorno dopo il tragico evento, Antonio viene descritto in sintesi così: “Persona di notevole spessore, sia come sensibilità che come preparazione e competenza. Un giovane, aveva 31 anni, impegnato, deciso a portare avanti le proprie convinzioni senza però concedere spazio alcuno all’arroganza e alla presunzione, sempre disponibile al confronto e al dialogo. Un giovane che ha saputo offrire a tutti una grande testimonianza di vita”. Sonia Sartori, di Asiago, odontoiatra, una professionista molto conosciuta e stimata, non solo in Altopiano. Una giovane molto attiva, piena di interessi e di entusiasmo. Appassionata di cultura e di sport. In gioventù si era distinta conseguendo risultati a livello nazionale nello sci da fondo con l’U.S. Asiago sci. E’ stata anche presidente degli Asiago Vipers inline. Sonia è morta in seguito a malattia nel febbraio 2008, all’età di 44 anni. Antonio e Sonia: due persone speciali, legate fra loro da un rapporto d’amore profondo. Dopo la morte di Antonio un gruppo di amici insieme a Sonia decide di fondare un’associazione per ricordarlo. Ed è nel novembre del 2001, dopo appena qualche mese, che nasce l’associazione “Amici di Antonio Pertile”. Scrivevano gli stessi amici su “L’Altopiano”: “Ci siamo chiesti quale fosse il modo migliore per ricordarlo essergli riconoscenti e sentirlo presente in mezzo a noi. Non è stato difficile pensare ad una Associazione che portasse il suo nome e che consentisse di realizzare quegli stessi ideali di solidarietà sociale che hanno rappresentato una prerogativa essenziale della vita di Antonio”. Sonia è stata il primo e instancabile presidente di questa onlus. Ideatrice di ogni attività, costante punto di riferimento. Scrivono sempre gli amici sul giornale ricordando Sonia: “La vita come tu la intendevi doveva tendere alla solidarietà in ogni sua forma, doveva tendere alla promozione e al sostegno dell’istruzione con l’istituzione di borse di studio, corsi, manifestazioni culturali. La vita era per te sviluppo e diffusione di una cultura della solidarietà finalizzata alla prevenzione e al disagio sia giovanile che della terza età, per giungere all’organizzazione di attività ricreative, culturali e sportive volte a creare momenti di aggregazione. Tutto questo perché sapevi che quando si sta insieme si superano meglio le tragedie e si assaporano di più le gioie”. In questo modo di intendere la vita dunque stanno anche le finalità principali di quella che dopo la scomparsa anche di Sonia è diventata “L’Associazione Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori” alla quale è stato consegnato il Premio della solidarietà. positamente con i loro stand e i loro prodotti anche da fuori Altopiano, da Vicenza per esempio, ma anche da Milano. Questa onlus è stata costituita nel 2001 per ricordare l’amico Antonio tragicamente e prematuramente scomparso in un incidente stradale. La volontà degli amici è sempre stata quella di ri- cordarlo attraverso la promozione di eventi culturali e sportivi, attività in cui egli stesso credeva e scommetteva, impegnandosi per questo anche a livello politico. Fra le prime iniziative cui l’Associazione ha dato vita, ricordiamo l’organizzazione di rassegne e spettacoli teatrali e manifestazioni sportive che contribuiscono a rendere più ricco il palinsesto culturale offerto ai residenti e ai turisti. Con il crescere dei soci, il cui numero ora è di circa 350, il comitato di gestione ha pensato di coniugare le istanze culturali con quelle della solidarietà cercando di soddisfare le richieste di aiuto che progressivamente arrivavano sia dal mondo della scuola che da altre realtà che operano nel nostro territorio e che non sempre riescono a sopperire ai molteplici bisogni. Inoltre da qualche anno è stato avviato il “progetto Chernobyl” che prevede l’ospitalità di numerosi bambini bielorussi presso alcune famiglie altopianesi. Per essere sempre più efficaci nelle azioni di solidarietà, dal 2005 si è dato vita alla già citata “Festa del primo maggio ad Asiago”, il cui successo consente di arricchire di anno in anno la disponibilità dei fondi provenienti da sottoscrizioni e donazioni dei soci. Nel 2008, in seguito alla scomparsa del presidente, la dottoressa Sonia Sartori, l’Associazione ha modificato il nome e, nonostante il momento di crisi vissuta in seguito al doloroso evento, è poi ripartita con grande convinzione, più che mai impegnata nel proseguire con passione ed impegno la sua attività. Per avere informazioni, per diventare soci, per partecipare in qualsiasi modo all’attività dell’Associazione, si può scrivere all’indirizzo: [email protected]. 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano 6 Organizzato dall’Avis Altopiano Giovani “In volo” ricordando Alessandro ATTUALITA’ Da spaccare il cuore. La prima parte dell’incontro “In volo … 2010”, tenutosi lunedì 20 dicembre nel palazzo della Cultura Millepini di Asiago, è stata dedicata al ricordo di Alessandro Colella, il giovane galliese vittima di una tragedia famigliare il 17 dicembre scorso. Il progetto, organizzato da don Marco Pozza, alias don Spritz, e dall’Avis Altopiano con il sostegno economico del Centro servizi di Vicenza, è stato voluto per portare la testimonianza di quattro persone “diverse in tutto, con percorsi e radici differenti, legati forse solamente dal fatto di essere nati in un raggio di 30 km, ma che con il loro impegno sono un esempio per i giovani”, come ha riassunto il moderatore, lo psicologo Stefano Rigoni. Sul palco l’assessore regionale Elena Donazzan, la medaglia olimpica e campionessa mondiale di ciclismo 2009 Un bell’incontro al Millepini. Presenti l’assessore regionale Donazzan, la campionessa di ciclismo Tatiana Guderzo, don Marco Pozza e il ricercatore asiaghese Gabriele Rodeghiero Il messaggio ai ragazzi SOGNATE IN GRANDE! Invito forte dei quattro “relatori” Tatiana Guderzo, l’evangelizzatore don Marco Pozza e lo studente asiaghese ricercatore per l’Agenzia Spaziale Europea Gabriele Rodeghiero. In platea, rappresentanti delle categorie, del mondo della scuola, dell’Avis, del Centro servizi e l’assessore provinciale Morena Martini. “Quattro persone che, ognuno a suo modo, ha superato difficoltà ed ostacoli, come nella miglior tradizione veneta, per eccellere in ciò in cui si sono impegnati – ha illustrato il sindaco Andrea Gios nei suoi saluti – Persone che devono essere d’esempio ai nostri giovani perché non hanno seguito la luce più forte o ascoltato chi ha gridato di più ma hanno ragionato con la propria testa, ponendo tra le loro priorità il valore dell’impegno personale”. Ma prima il ricordo di Alessandro. Quei giovani a cui si era rivolto il sindaco hanno ricordato il loro amico leggendo messaggi scritti appena successa la tragedia e ad un anno di distanza. Il patronato, la scuola, gli amici: memorie che hanno dato uno spac- cato di una comunità sana, di giovani integri, di un mondo che Alessandro rappresentava con la sua bontà e sensibilità. Quei giovani cui l’incontro programmato intendeva dare dei modelli positivi hanno dato esempio della loro forza. Attraverso la loro necessità di comunicare hanno dato forza “ai grandi”. Con le loro parole, loro protagonisti involontari di una tragedia spaventosa, hanno mostrato la strada per continuare a vivere nonostante quanto sia successo; non dimenticando, anzi tenendo sempre presenti, i ricordi più belli del loro amico per riaffermare la preziosità della vita. Gerardo Rigoni Stage di un giorno in Altopiano per studenti della Facoltà di Tecnologie Forestali di Padova Il giorno 15 dicembre, 17 studenti dell’ultimo anno del Corso di Laurea triennale in Tecnologie Forestali ed Ambientali (fra cui 2 altopianesi: Nicolò Moresco e Federico Pozzan), accompagnati dal prof. Maurizio Ramanzin (Docente di Zootecnia in ambiente montano), hanno effettuato una visita conoscitiva alla struttura produttiva del Caseificio Pennar, cui è seguito un incontro informativo nella Sala delle Maschere, tenuto dal dott. Giuseppe Fincati, effettuando infine, una visita all’Azienda agricola “Pozza Luigino”, a S.Caterina di Lusiana. Il 15 dicembre, per i ragazzi, era tra l’altro l’ultimo di lezione del primo semestre: a gennaio gli esami! L’intermezzo in aula ha suscitato vivo interesse negli studenti, che, in quanto tali, hanno davvero tanto da imparare su ciò che un ente, come una Comunità Montana, effettivamente svolge. Una veloce carrellata di immagini di malghe com’erano e come sono oggi, di bovini in alpeggio, pascoli, lavori effettuati sugli stessi compresi quelli di ripulitura dagli infestanti (come: deschampia, veratro, senecio) richiesti ai malgari ma messi in opera pure dagli addetti della Comunità Montana; di pozze di alpeggio - loro sistemazione e loro valore ambientale - assieme all’elenco di normative sui contratti di locazione malghiva, sono state l’oggetto della relazione. 76 le malghe in attività sul territorio, il più alto numero dell’arco alpino! Molto severi i termini per la concessione in locazione, messi in atto dai rispettivi comuni di appartenenza e affidate in gestione all’ente Comunitario del territorio: “Ogni sei anni viene effettuata un’asta, e l’assegnazione, conseguente all’offerta più alta in litri di latte per malga al Comune proprietario (che comprende un “tot” di carico bovino stabilito, onde non incorrere nell’eccesso o nel difetto del numero di capi monticati). Sottolineato qui il rischio rappresentato dall’eccessiva integrazione con mangimi: le vacche diventano pigre - letteralmente - a discapito della qualità del latte e dei suoi derivati! Quindi andrebbe implementato proprio l’alpeggio. (In alcuni casi, come la gestazione, l’integrazione alimentare è però d’obbligo). Tra gli altri temi presi in considerazione: la cura ai pascoli, alle pozze di abbeverata, l’ammodernamento delle strutture e le condizioni igieniche degli spazi produttivi: tutti fattori, che determinano il plus-valore delle malghe insistenti sul nostro territorio. Poiché i contratti sono annuali e i controlli severi, la decadenza al rinnovo è consequenziale e sono privilegiati ovviamente, i produttori lattieri in confronto agli allevatori di bestie da carne, tenendo conto anche, delle poche greggi che pascolano liberamente in altura”. In successione, le immagini di come si rifà il fondo di una pozza, che, pur se con mezzi moderni ricalca esattamente le tecniche tradizionali e così pure quelle riferite alla pulizia dagli infestanti. A chiudere, le immagini della filiera casearia di produzione del nostro prodotto principe: l’Asiago. Beppa Rigoni Scit Una mattinata che ha saputo coinvolgere ed emozionare. Sì, emozionare; erano emozionati i ragazzi, coinvolti emotivamente dal ricordo del compagno scomparso un anno prima, partecipi ed attenti per l’intera durata della manifestazione. Erano emozionati gli adulti, primo fra tutti il Sindaco di Asiago Gios al momento del suo intervento. Ero emozionato anch’io. Quattro personaggi tanto diversi, quelli sul palcoscenico del Milepini, così come sono diverse le loro storie, eppure tutti accattivanti, accomunati dall’eccellenza raggiunta nei rispettivi campi, esempi che piacciono, esempi che hanno portato con la loro presenza e con le loro testimonianze una ventata di fresca e stimolante positività. Inutile dire che sono stati il carisma, l’effervescenza, la verve dialettica, la lunghezza d’onda (la stessa dei ragazzi) delle parole di don Marco, con la sua capacità di essere innovativo e spregiudicato (a volte fin troppo), a creare i maggiori entusiasmi fra i 300 studenti in sala. Parole che sono corse veloci a destinazione per portare un messaggio di stimolo e di fiducia, un invito ai ragazzi a guardare la vita con atteggiamento a volte diverso, conservando i valori veri ed importanti. E’ piaciuto quando, ad esempio, ha ricordato una frase che invitava a non prendersela perchè la rosa ha le spine ma al contrario a ringraziare la spina perché sopra di lei ha la rosa; metafora che, nel ricordo di Alessandro, ha poi spiegato con “non prendiamocela perché Ale non è più fra noi ma ringraziamo e siamo felici di averlo avuto vicino a noi per una parte del nostro cammino”. Oppure quando aveva solleticato l’orgoglio e la motivazione dei ragazzi con una provocatoria “Il mondo è già pieno di tanti operai: noi dobbiamo, voi dovete essere degli artisti”; nulla contro gli operai, ben inteso, ma con la chiara intenzione di pungolare la voglia di dare e di fare di più, di non accontentarsi, di aggiungere un qualcosa in più alla pur buona quotidianità. Concetto poi ripreso da Elena Donazzan citando una frase di S. Francesco d’Assisi che sembra coniata per quest’occasione: « Chi lavora con le mani è un operaio, chi lavora con le mani e la testa è un artigiano, chi lavora con le mani, la testa ed il cuore è un artista ». “Mettete il cuore, oltre ad impegno e fatica, in quello che fate – è stato detto ai ragazzi – e sarete degli artisti, capaci di compiere grandi cose e di raggiungere grandi traguardi”. Così come Tatiana e Gabriele (che all’indomani in un servizio televisivo è stato definito “un genio di Asiago”) hanno reso quasi ordinarie due eccellenze, le loro splendide avventure, una di atleta ai massimi livelli e l’altro di giovane scienziato dello spazio. Un chiaro invito a volare alto, ad avere grandi traguardi ed obiettivi importanti e ad essere disposti a lavorare duro, senza compromessi, per arrivare a renderli realtà. “Sognate in grande, sappiate sacrificarvi ed impegnarvi per raggiungere il vostro sogno. E’ possibile, i sogni si possono realizzare ma bisogna crederci fino in fondo” è stato il messaggio finale con cui si è conclusa la mattinata. Cesare Pivotto 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano 7 Gabriele invitato a Palazzo Balbi ATTUALITA’ Il giovane ricercatore asiaghese, “studente straordinario, modello positivo per i coetanei”, è stato presentato da Elena Donazzan alla giunta regionale e alla stampa “La Giunta regionale si è Elena Donazzan, Gabriele Rodeghiero impegnata a sostenere il ed il governatore diritto allo Luca Zaia studio universitario come intervento strategico, pur in questa fase in cui dobbiamo fare sacrifici su tutto il tema delle risorse. Nel Veneto abbiamo studenti e ricercatori straordinari che sono riconosciuti anche a livello internazionale. Uno di questi è Gabriele Rodeghiero, pre- stampa a Palazzo Balbi, il nomiato dall’Agenzia Spaziale stro Gabriele Rodeghiero (di Europea che oggi ho voluto Asiago, 24 anni) giovane ricerinvitare a Palazzo Balbi in se- catore che assieme a un team gno di ringraziamento per il di altri 7 ricercatori veneti (3 positivo modello di giovane che veneziani, 1 bellunese, 2 trevigiani, 1 padovano, 1 rappresenta”. Lo ha detto Elena Donazzan, vicentino) è stato premiato per assessore regionale all’istruzio- una progettualità presentata alne, alla formazione e al lavoro, l’Agenzia Spaziale Europea martedì 21 dicembre, presen- inaugura. tando alla giunta regionale e alla “Iniziamo con Gabriele, - ha detto Donazzan - un ragazzo d’oro dalla straordinaria intelligenza, e proseguiremo per tutto il 2011 portando nella buona vetrina del Balbi, una volta al mese, una giovane personalità d’eccellenza, in termini di meriti e talenti. Parliamo troppo spesso di piazze studentesche che di studentesco hanno molto poco, vedi i timori di queste ore; è ora di parlare e di valo- Morto il comandante Vescovi “Leo” Nativo di Asiago, condivise con i suoi partigiani la lotta di liberazione dall’oppressione nazi-fascista. Decorato con la medaglia d’argento e tre croci di guerra fu autore di autorevoli saggi storici È un pezzo di storia patria quello che scompare con la dipartita di Giulio Vescovi, autorevole comandante partigiano che sull’Altipiano di Asiago seppe condurre alla vittoria i suoi uomini contro le forze nazi-fasciste, dando prova di dirittura morale e senso del dovere per raggiungere le agognate libertà e democrazia. Vescovi, morto a Vicenza all’età di 89 anni era nato ad Asiago nel 1921, ebbe modo di mostrare le sue capacità militari prima nel battaglione alpino Val Fella e poi Gemona; con l’Armistizio del 1943, il disfacimento dell’Esercito Italiano e la caduta del fascismo, passò tra le fila partigiane meritandosi a fine conflitto ben tre croci di guerra e la medaglia d’argento al valor militare. Fu membro attivo dell’Associazione Volontari della Libertà, corporazione di reduci molto legata al mondo cattolico e con ideali dichiaratamente in controtendenza con quelli dei compagni dell’ANPI. Presso l’AV.L. ricoprì fino all’ultimo la carica di presidente provinciale, svolse mansioni dirigenziali anche in seno alla Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra e all’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Vicenza “Ettore Gal- lo”. Molto gli deve la letteratura storica legata al nostro territorio, tra le sue opere spicca uno studio sulla divisione alpina “Monte Ortigara e il saggio del 2005 La notte dei fuochi, una raccolta di racconti sulla Resistenza di fatti e azioni svoltisi prevalentemente sull’Altopiano di Asiago, vicende vissute in prima persona dall’autore o dai suoi compagni o amici, patrocinato dall’A.V.L. nel sessantesimo anniversario della conclusione del conflitto. Giovanni Dalle Fusine Così il capitano capo missione alleata “Freccia” (Capt. J.E.H. Orr-Ewing, alias “Dardo”), giudicava il comandante Vescovi in un rapporto steso nel 1945: “Comandante Fiamme verdi” (Div. Ortigara), altezza media, longilineo, capelli chiari con baffi. Età 24 anni. Ex studente di storia all’Università di Torino. Ufficiale alpino. Persona capace e molto adatta. Molto buon capo, non definite le tendenze politiche” (“...capable fellow ...and very fit...good leader”). La cena di fine anno dell’ADID Martedì 14 dicembre presso il Ristorante la Tana di Asiago si è tenuta la cena degli auguri di fine anno e la consegna dei diplomi di primo livello per i corsisti che hanno svolto con successo l’esame finale due settimane prima. All’evento era presente anche il presidente Nazionale ADID Antenore Toscani, dove ha illustrato le prossime manifestazione di carattere nazionale, il futuro associativo e nonché la consegna dei diplomi sottolineando a tutti i partecipanti la continua formazione e la continua valorizzazione dei distillati. Dopo i convenevoli e la consegna degli attestati, il patron di casa Alessandro Dal Degan ha entusiasmato i suoi ospiti con un menù dedicato all’associazione: insalatina di lardo e pera, con miele di bosco, pane nero ed essenza di distillato di pera; risotto mantecato al formaggio asiago e polvere di speck; filetto di maialino da latte ripieno di prugna secca, crosta di fave di cacao al rum; mela glassata al calvados con mousse di ricotta e nocciola; l tutto sapientemente abbinato da un ottimo sauvignon Friulano ed a seguire un Chianti Classico. Il servizio è stato impeccabile ed è stato curato dai 2 soci Attivi dell’ADID altopiano 7 comuni Enrico Maglio e Rodolfo “Dodo” Alberti che hanno sapientemente illustrato ogni preparazione e si sono “sacrificati”piacevolmente per l’evento visto che lavorano entrambi alla “Tana”. Dopo il dessert come di consuetudine di passa alla degustazione dei vari Distillati. La Delegazione ADID augura a tutto lo Staff del giornale Altopiano,a tutti i soci e simpatizzanti ed alla gente dei 7 comuni buone feste. rizzare giovani come questi che sono tanti e vanno fatti conoscere”. “Per me è un grande onore essere qui - ha detto Gabriele - anche in rappresentanza del mio team con cui abbiamo condiviso l’esperienza straordinaria della progettualità all’Agenzia Spaziale Europea”. Rodeghiero ha vo- luto rivolgere un appello a tutti gli studenti veneti delle scuole secondarie superiori e delle università per un aiuto diretto alla popolazione alluvionata. “Da studente a studente, chiedo a voi - ha detto - di essere generosi e di mandare uno dei cento sms che generalmente noi giovani, anche abusando del cellulare, ci scambiamo e di mandarne uno per la buona causa degli alluvionati del Veneto, al numero 45501; un sms che costerà solo 2 euro e che, se tutti voi aderirete, potrebbe diventare un fondo di 591 mila euro. Vengo dall’altopiano di Asiago che è stato teatro della prima guerra mondiale, provocando lo sfollamento di molta popolazione dalla montagna alla pianura veneta. Per me personalmente, questo è un modo di ricambiare il favore che allora ci fu fatto e di mostrare la solidarietà a nome di tutta la popolazione dell’altopiano”. Da Asiago a Nyandiwa: il lungo viaggio degli scout Il gruppo scout di Asiago ha intrapreso un nuovo sentiero che lo condurrà a una crescita personale, ma anche di gruppo: quello che li porterà, nel luglio 2011, a Nyandiwa, nella regione del Gwassi, una delle più povere del Kenya. A marzo, infatti, il gruppo si è proposto di affrontare nuove esperienze a fini solidali, ma anche come input di crescita personale e di gruppo. Dopo aver valutato diverse possibilità, il gruppo si è orientato verso un’associazione nata a Gallarate nel 1961 per iniziativa di alcuni volontari scout, con l’intento di promuovere progetti educativi a favore dei giovani, ispirandosi ai principi dello scoutismo: Brownsea. A livello nazionale, l’Associazione promuove lo scautismo soprattutto a livello locale, mentre a livello internazionale essa propone essenzialmente quattro progetti di cooperazione allo sviluppo che si ispirino proprio ai principi dello scoutismo. Si tratta di progetti che prendono il nome di “Harambee”, che, come ci hanno spiegato gli scuot asiaghesi, in lingua swahili significa “lavorare insieme”, spirito che promuove la condivisione di esigenze e di progettualità, stabilendo legami di fraternità e di amicizia, diffondendo una mentalità pacifica e priva di ogni pregiudizio. “La finalità prioritaria dei progetti è quella di promuovere l’auto sviluppo comunitario attraverso azioni educative ed iniziative di crescita, nel rispetto della dignità della persona e dell’esperienza della popolazione locale – ci ha spiegato Marco Rigoni – Gli interventi promossi non sono di carattere assistenziale, bensì mirano al coinvolgimento della comunità locale, con l’intento di prepararla a gestire in autonomia le attività realizzate”. Ma che impegno comporterà questo progetto per i giovani scout asiaghesi? Dopo la castagnata nel centro cittadino (12 dicembre) e il Gran Galà in Patronato (14 dicembre), i ragazzi si stanno preparando alla partenza. Per chi volesse contribuire, presso il bar Lux ad Asiago, sono in vendita dei calendari con dodici meravigliosi scatti del nostro Altopiano, accompagnati da aforismi tratti da Baden Powell, fondatore dello scoutismo. Naturalmente questo è solo l’inizio del loro lungo viaggio. “Se volete seguire il nostro progetto e le iniziative di autofinanziamento ci trovate anche su Facebook, in questo gruppo: Gruppo Scout Asiago1 - da Asiago a Nyandiwa...il nostro lungo viaggio – ha concluso Marco Rigoni del gruppo Scout di Asiago – Vi ringraziamo anticipatamente per l’aiuto che ci darete!”. M. R. 8 l’Altopiano Sabato 25 dicembre 2010 8 Lo sparo contro la casa di Aldo Vellar: concluse le indagini? ROANA Sergio Mosele respinge le accuse: “Non sono stato io a sparare” TRESCHE’ CONCA Alla ricerca dei presepi Anche quest’anno per tutta la durata delle feste natalizie Treschè Conca si trasformerà nel “paese dei presepi”. La parrocchia ha infatti dato il via alla seconda edizione di “Presepi da scoprire e ammirare”, un’iniziativa nata l’anno scorso dal Consiglio Pastorale e da don Stefano Margola. Avendo riscontrato un grande successo durante la prima edizione grazie alle numerose adesioni dei parrocchiani e all’entusiasmo del pubblico, la comunità ha voluto riproporre l’esperienza. “Presepi da scoprire e ammirare” non solo rappresenta un’attrazione turistica per il paese, ma soprattutto cerca di comunicare e ricordare l’importanza del presepe come segno predominante del Natale, un simbolo antico e sacro che rischia di essere trascurato e sopraffatto dalle immagini del mercato contemporaneo. Anche quest’anno la proposta del Consiglio Pastorale ha ottenuto un vasto consenso e quindi a partire dalla notte di Natale saranno resi pubblici e illuminati più di venti presepi, allestiti nelle varie zone del paese per l’intera durata delle feste. Partendo dalla Chiesa, dove si potrà ammirare il primo presepe, tutti gli altri presepi saranno numerati e insieme costituiranno un preciso itinerario per le vie e le contrade di Treschè Conca. Con questa iniziativa si propone quindi una sorta di “pellegrinaggio” per riscoprire il vero simbolo del Natale visitando l’intero paese con curiosità, sorpresa e ammirazione. I presepi saranno esposti dalla notte di Natale al 16 gennaio, potranno essere cercati e ammirati tutti i giorni e la sera saranno illuminati dalle 17 alle 22. I visitatori avranno la possibilità di seguire l’itinerario numerato servendosi di una piantina del paese (a disposizione all’interno della Chiesa parrocchiale) che li guiderà ai vari presepi passando per i posti più caratteristici di Treschè Conca. Inoltre, per chi volesse scoprire i presepi in compagnia, la Pro Loco organizzerà anche quest’anno una visita notturna di gruppo. Rimanendo in tema con l’iniziativa, dal 25 dicembre al 6 gennaio il centro parrocchiale ospiterà una mostra di numerosi esemplari del simbolo natalizio, alcuni provenienti da collezioni private, altri re- alizzati a mano dai bambini del paese. Con questa attenzione per il presepe, la comunità di Treschè Conca cerca di trasmettere l’importanza della Natività come affermazione della fede cristiana all’interno della propria cultura. Il Presepe, spiega don Stefano, non è solo la rappresentazione di quello che è accaduto quando nacque Gesù, ma è la manifestazione del fatto che la fede cristiana nasce all’interno delle nostre famiglie ed è stata integrata con le nostre tradizioni e la nostra cultura. Se il presepe fosse semplice rappresentazione, non ci dovrebbero essere né neve né muschio, ma sabbia e palme. Il fatto che la Natività sia stata “trasportata” nel nostro ambiente dimostra che la fede cristiana si è incarnata nella nostra cultura. Allestire il presepe, quindi, significa accogliere Gesù nelle nostre case. Ilaria Panozzo L’albero che non c’è Dando un’occhiata al calendario delle manifestazioni per le prossime festività natalizie, si legge che a Canove come negli anni scorsi e come in tanti altri paesi, dopo la messa natalizia di mezzanotte ci si ritroverà sotto l’albero per scambiarsi gli auguri, gustando una fetta di panettone e “brindando” con bevande calde. Ma sotto quale albero ci si fermerà, visto che quest’anno dell’albero di Natale in centro non c’è traccia? In piazza si nota la mancanza di questo segno, che con le sue semplici decorazioni e l’illuminazione notturna accoglieva paesani e gente di passaggio. A fornirlo era il comune di Roana e ad abbellirlo ci pensavano i vo- lontari della Pro Loco, che ci spiegano che anche per questo Natale avevano fatto regolare richiesta all’ufficio competente per avere un abete da collocare in centro. “Ci è stato risposto – dicono i responsabili della Pro Canove – di andare a sceglierci personalmente l’albero e segnalarlo poi agli addetti comunali. Ma con quale criterio, e dove? Ci è sembrata un’ulteriore complicazione, mentre sarebbe ba- stato che avessero provveduto i guardaboschi del comune, come sempre”. E così Canove è rimasto senza albero in centro. Intanto nei giorni scorsi la Pro Loco si è data da fare per allestire il presepe, posizionando la capanna in piazza S. Marco, regalando al paese una bella rappresentazione della natività: ecco, nei suoi pressi ci si potrà ritrovare la notte di Natale per farsi gli auguri! S.B. Dopo oltre due mesi di ricerche, sembra giunta alla conclusione l’indagine, condotta dai Carabinieri di Canove e dalla Polizia Provinciale, per individuare il presunto responsabile del colpo di fucile da caccia che, dopo aver attraversato il vetro del portoncino d’ingresso, è andato a conficcarsi nella parete della cucina della famiglia di Aldo Vellar, in via Parnoli a Roana. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, quattro cacciatori, tutti residenti a Roana, stavano cacciando dei caprioli nella zona dei Parnoli dove c’è appunto la casa dei Vellar. Uno di loro, indicato in Sergio Mosele, avrebbe sparato ad un capriolo che si inoltrava nel bosco. Il suo colpo calibro 12 è stato, a quanto sembra, deviato, finendo nella cucina della casa dove stava studiando la figlia 16enne di Aldo Vellar, sfiorata dal colpo. Appena i quattro si sono resi conto dell’accaduto, si sono immediatamente dileguati. Ancora al vaglio degli inquirenti una quinta persona. Ora spetta al magistrato formalizzare i capi d’accusa che andranno eventualmente ad aggiungersi alle sanzioni amministrative per violazione della legge sulla caccia. Sergio Mosele però non ci sta e respinge vigorosamente le accuse a suo carico. “Sono stato accusato di una cosa che no ho fatto – sottolinea - il mio nome è stato associato ad un fatto increscioso che però non mi riguarda; sono stato, assieme a miei amici, diffamato per colpa di un altro. Lo dico una volta per tutte, io non ho sparato alla casa di Aldo Vellar; sono innocente è lo dimostrano i fatti”. Una difesa che Mosele sostiene non solo con le parole ma con fatti documentati dagli stessi inquirenti. “Io quel giorno non ero a caccia; tra l’altro io non caccio con fucile a canna liscia. Sono un cacciatore di selezione quindi con impiego di carabina. E le due cose non sono compatibili per il comprensorio alpino di caccia di Roana – illustra – I miei fucili non sparano da anni tanto che le canne sono ossidate come hanno constatato gli stessi carabinieri dopo averle preventivamente sequestrate”. “In tutta la stagione venatoria – continua - ho sparato un solo colpo, di carabina, ad un cervo ed in tutt’altra zona. Anche la cartuccia sequestrata nella mia jeep non è calibro 12 come hanno scritto gli inquirenti bensì calibro 22 come poi hanno dovuto ammettere dopo l’esame balistico”. Mosele ci tiene a sottolineare la sua estraneità ai fatti proprio perché nell’era tecnologica la notizia è stata sbalzata ovunque. Così come gli altri cacciatori sentiti dagli inquirenti. Tutti, assieme alla famiglia Vellar, vittime inconsapevoli di un cacciatore irresponsabile. “Ma forse nemmeno chi ha sparato sa di essere il responsabile di tutto questo putiferio – aggiunge uno dei cacciatori – Ci tengo a precisare che non è vero che nessuno si è preoccupato di informarsi di quanto successo; noi lo abbiamo fatto e lì erano presenti anche altre persone. Comunque speriamo che il vero responsabile venga individuato; anche perché poi ci sarà qualcuno che dovrà scusarsi con noi, anzi più di qualcuno”. Gerardo Rigoni Riaperto con nuova gestione il Bar edicola Lena’s di Canove Ha riaperto nei giorni scorsi, con nuova gestione, il Bar Edicola Lena’s di Canove. Dopo i lavori di ristrutturazione del locale, Chiara, Stefano e Filosanna sono pronti ad accogliere la clientela non solo con il servizio bar, ma anche con i giochi del biliardo, calcetto balilla e le slot machine, oltre che con quotidiani e riviste, tra cui il nostro quindicinale che d’ora in poi troverete di nuovo puntuale anche nel punto vendita in centro a Canove. Consegnate le borse di studio Sabato 18 dicembre, presso la sala consiliare del municipio a Canove, , ha avuto luogo l’assegnazione delle borse di studio del Comune di Roana per l’a.s. 2009-2010. Alla premiazione, iniziata con il saluto del Sindaco del Comune di Roana, Valentino Frigo, e condotta dal consigliere delegato alla Cultura, Dario Rebeschini, erano presenti Nadia Tagliaro per Poste Italiane S.p.A., e Roberto Sartori, presidente dell’Associazione Antonio Pertile e Sonia Sartori Onlus. L’Associazione ha fornito, infatti, un gadget particolare per i ragazzi premiati, ovvero il libro di fiabe natalizie scritto ed illustrato proprio dai bambini delle scuole primarie altopianesi. Come ha spiegato il presidente, “I bambini raccontano il Natale”, ideato e promosso dall’Associazione per le imminenti festività, è un’iniziativa culturale il cui ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza. Successivamente, nel suo breve ma significativo intervento, Riccardo Rambaldi ha voluto sottolineare l’importanza della dedizione allo studio quale requisito fondamentale per la propria realizzazione nell’ambito professionale ed umano. Sono stati letti alcuni pensieri tratti dal testamento dei Coniugi Sandri, che hanno offerto lo spunto ai molti bambini e ragazzi per una riflessione sul ruolo fondamentale delle istituzioni scolastiche, rappresentate in sala da numerosi insegnanti e Direttori Didattici. I premi sono stati distribuiti ai vincitori dagli ospiti, dagli insegnanti e dalle autorità. I vincitori Per le scuole primarie, l’attuale Classe II della scuola primaria di Canove “Beata Giovanna Maria Bonomo”; l’attuale Pluriclasse II e III della scuola primaria di Roana “Don G. Rebeschini”; per le scuole secondarie di 1° grado, Giulia Panozzo (sede di Asiago), Marta Bonato (sede di Mezzaselva); Michele Stefanelli (sede di Cesuna); infine per le scuole secondarie 2° grado, Anna Frigo (Liceo), Gianmaria Rebeschin (Istituto professionale); Gentjana Vehapi (Istituto Tecnico) 8 Sabato 25 dicembre 2010 ROANA Si è svolta anche quest’anno la tradizionale festa della Parrocchia cesunese. La giornata conviviale comprendeva la Messa a cui è seguito il pranzo sociale per celebrare degnamente due importanti realtà della frazione roanese: l’AVIS e la Banda Musicale Monte Lémerle. Riguardo a quest’ultimo sodalizio da segnalare la nuova entrata di alcuni giovani musicisti, sei allievi che hanno ricevuto le borsette dalle mani dei soci veterani Bruno Valente e Giacomo Magnabosco “Caki”, un vero e proprio passaggio del testimone dai “veci” alle leve della nuova generazione. L’importanza di rimpinguare il gruppo musicale con i giovani è stata sottolineata durante l’incontro, poiché tra gli obiettivi della banda c’è quello di ottenere un settore bassi e accompagnamenti al completo, con un contrabbasso, un Preghiera a Gesù Bambino Scoprendo la splendida scultura di Diolmo, il bambinello da lui scolpito nel durissimo legno di olmo, posta ai piedi della Hütte in block bau, in centro a Cesuna davanti al bar Lemerle, con molti gradi sotto zero ma con la consolazione di un caldierone di vin brulè e alla presenza di numerosi amici autoctoni e foresti, Giorgio Spiller ha letto la sua personale preghiera a Gesù Bambino B.R.S. l’Altopiano Nuovi musicisti per la Banda Monte Lémerle Durante la celebrazione parrocchiale dedicata alla comunità si sono festeggiati i soci dell’AVIS locale e i componenti della Banda Musicale Monte Lèmerle con ben 6 nuovi allievi basso, tre flicorni, tre tromboni e 2 corni, con il fine di un ottimale sviluppo armonico. Perciò oltre alle recenti acquisizioni delle trombe di Giacomo Spagnolo e Matteo Panozzo, la Monte Lémerle potrà in futuro avvalersi della contributo dato da Oscar Magnabosco, Thomas Ambrosini, Giacomo Valente, Moreno Corà, Denis Rigoni e Manuel Frigo, seguiti dai tutor Antonio Facco e Mauro Loro. “Se all’interno della Banda si riesce a sviluppare un vivaio così ricco e attivo - ha sottolineato Loro – possiamo dire di aver intrapreso la strada giusta per i valori umano e sociale che riusciamo a trasmettere alle nuove generazioni. Il nostro non è solo un insieme di musicisti, Caro Gesù bambino, ti prometto che non sarò buono con Quelli che il fine settimana lasciano le morose, le mogli e i figli, chiudono il cervello dentro un casco...usano il Costo come fosse il velodromo del Mugello...e riducono noi pendolari come birilli. Quelli che fanno uso improprio di sostanze cementifere, distruggendo il territorio......provino a disintossicarsi con il legno. Quelli che hanno venduto pascoli, orti, stalle...ed ora, grazie a loro le immobiliari al posto delle vacche mungono i villeggianti, senza dargli nulla in cambio. Quelli che costruiscono bellissimi centri culturali e teatri...ma non li usano, non li sanno usare, non li vogliono usare, li fanno solo costruire e chiudere, come le seconde case… Quelli che lasciano deperire scuole chiuse ed antichi edifici... invece di farne piccoli musei del territorio...o luoghi di incontro... Basterebbero due stanze per fare una biblioteca, un primo nucleo di aggregazione per giovani disorientati, donne ed anziani isolati, bambini privati di fantasia dalla televisione. Quelli che hanno portato la Barbagia a Cesuna... certi cacciatori...scortecciando abeti...tagliando sorbi...bruciando capanni e roccoli. Quelli che sparano... a due passi dalle abitazioni...con pessima mira... dentro le case di famiglie inermi...e non chiedono nemmeno scusa. Quelli che si stanno impegnando per commemorare il centenario del 1° conflitto mondiale...ed hanno permesso che la Valle dei Magnaboschi, ecomuseo e terra sacra, fosse svenduta agli interessi delle immobiliari. Quelli che hanno permesso di far dipingere l’antica cappella dei Mosele, appena restaurata, con stridenti colori da pasticceria...colori mai visti che stanno dilagando in tutto l’Altopiano. Quelli che non curano il bosco...e non ne fanno conoscere i monumenti arborei secolari... Quelli che vogliono i turisti, ma non segnalano gli antichi sentieri con tabelle e toponomastica storica, non li collegano tra loro, non li riaprono togliendo i cespugli per renderli percorribili, facendo così conoscere il nostro meraviglioso territorio. Per esempio l’antica strada che dai Mosele sale alla Gaiga, percorso medioevale tra Asiago e Canove sepolto nell’erba dei prati. Quelli che non proteggono le laste, capolavori di tecnica e sudore altopianese. Quelli che la guerra del 15-18 non è mai finita e tirano reticolati dappertutto e non sanno più costruire una luka (passatoia)...,aspettando solo che arrivi la lottizzazione amica...i villeggianti, poi, dove li faremo camminare? O ci accontentiamo di sole case vuote? Quelli che lasciano al degrado le pozze di abbeveraggio...tanto no ghe xe pi le vache.……e le rane, le likastrazze (le salamandre), le libellule, flora e fauna del l’ambiente naturale tipico altopianese,…. la nostra economia sostenuta per secoli da ovini e bovini? E le nostre rare, preziose sorgenti e fontane?...cosa aspettiamo a salvare i Pozzi di Cesuna, senza mire speculative? E la sorgente del Kaltaprunno, agli Holla di Canove minacciata da una strada diga abusiva sul letto del Ghelpach? E quella della Rendola a Canove di Sotto? Invece di costruire tristi fontane moderne? Quelli che tanto ormai è troppo tardi ed è tutto perduto...bella scusa per completare l’opera di distruzione e finire di fare man bassa del territorio. Seneca ha lasciato detto: “Sa indignarsi solo chi è capace di speranza.” ma soprattutto un gruppo affiatato di amici. Vero è che la vita bandistica non si limita al servizio o all’ora e mezza di prove, ma si persegue anche il piacere di stare in comunità, mossi dalla grande passione per la musica. All’interno della banda, più che altrove, diventa chiaro il valore del gruppo per realizzare grandi progetti. Noi – conclude Loro – siamo gli uni necessari agli altri, come è assodato che “da solo emetto un suono, l’insieme diventa un accordo”. Giovanni Dalle Fusine 9 Alla fine del tunnel, il presepe Merita certo una visita il presepe proposto da quattro giovani di Cesuna. 5 settimane di lavoro si sono concretizzate in una rappresentazione molto originale del santo Natale; i promotori dell’opera sono Giacomo Valente, Thomas Ambrosini, Loris Frigo e Denis Rigoni. Presso quella che don Gianni ha ribattezzato “Piazzeta Bress”, un lungo tunnel realizzato con rami di abete introduce i visitatori alla sala del presepe. Luci e musica creano la giusta atmosfera alla riproduzione della natività, con l’acqua del ruscello a scorrere lungo il breve rivo, ed una buona dose di antigelo rivolta ad evitarne il congelamento. Un plauso ai 4 ragazzi giunge da tutta la comunità cesunese per l’impegno e la creatività. G.D.F. Serata cimbra il 5 gennaio a Mezzaselva con cena, racconti e musiche della tradizione popolare La prima delle tre “serate cimbre” che ogni anno vengono proposte al K2 di Mezzaselva è in programma come sempre la sera del 5 gennaio alle ore 20. La cena sarà a base di alcuni piatti che Giampaolo Slaviero, titolare del ristorante e discendente da una famiglia di ristoratori, si è visto tramandare dalla tradizione familiare di nonni e genitori, fra cui il gapratèt (alimenti di vario tipo grigliati), il frick (misto di Pierangelo Tamiozzo formaggi fusi), il pfeffaroth (salame molto pepato passato nella farina e scaloppato in padella con pan grattato e acqua, cottura che serviva, quando nelle case anche le fette di salame scarseggiavano, a rendere più abbondante e saziante il piatto). Un tuffo dunque nella tradizione popolare altopianese, grazie anche alla collaborazione di Sergio Bonato, presidente dell’Istituto di Cultura Cimbra di Roana per la parte culturale e di Pierangelo Tamiozzo con le sue musiche e canti in cimbro. Silvana Bortoli 8 l’Altopiano Sabato 25 dicembre 2010 10 E’ in arrivo il Gallio Bus Service Il Comune ha acquistato un pulmino per il trasporto di turisti e residenti. Dovrebbe arrivare nell’ultima settimana dell’anno, presterà servizio sperimentale fino a marzo Consegnate ai neo maggiorenni le chiavi simboliche del paese Mercoledì 8 dicembre si è svolta presso Piazza Italia la consegna simbolica delle chiavi del paese ai maggiorenni di Gallio. Il Sindaco e tutta l’amministrazione comunale ha voluto dare un solenne omaggio a questi 25 ragazzi nati nel 1992, i quali potranno migliorare, non solo la propria, ma anche la vita del proprio paese con le scelte che saranno chiamati a prendere. Diventare maggiorenni, infatti, è uno dei momenti più difficili della nostra vita: poniamo una grande speranza in questo magico numero che sembra la porta di passaggio verso l’agognata libertà che si aspetta da anni, forse perché si pensa che essere maggiorenne significhi fare ciò che si vuole, guidare la macchina, votare, viaggiare da soli, insomma essere indipendenti. In realtà essere maggiorenni significa ben altro, come ha voluto sottolineare il Sindaco Rossi con il suo importante discorso circa le responsabilità che ogni ragazzo ora è chiamato a prendere. La manifestazione è iniziata con i bambini delle Scuole elementari di Gallio e Stoccareddo che hanno magistralmente deliziato il numeroso pubblico presente con delle canzoni di Natale. Poi, in un mescolarsi di colori e luci, i bambini dello Sci Club e del Calcio hanno accompagnato, assieme all’Amministrazione, i maggiorenni in una sfilata dal Palazzo Municipale fino a Piazza Italia. Qui il Sindaco ha accolto uno ad uno i nuovi maggiorenni sottolineando l’importante ruolo che hanno nella società e il fondamentale servizio che ognuno di loro può offrire e offre alla comunità, donando loro una copia della costituzione italiana e una chiave simbolica del paese. I ragazzi premiati sono stati: Alessandro Mosele, Martina Pesavento, Nicole Costa, Matteo Segafredo, Andrea Finco, Serena Valente, Martina Grigiante, Simone Stella, Vanessa Paterno, Matteo Plebs, Stefania Carli, Davide Plebs, Edoardo Mantovani, Carlo Benetti, Valentina Stella, Denise Rossi, Michele Lunardi, Bruno Carli, Arianna Baù, Michele Alberti, Matteo Baù, Michael Lunardi, Vanna Dalla Palma, Alice Plebs e Martina Schivo. Un pensiero particolare è andato a Michele Alberti che è stato vittima di un incidente stradale lo scorso agosto e che sta guarendo con molta tenacia e determinazione. Ed infine, a conclusione dell’emozionante serata, sul coro delle dolci vocine dei bambini presenti, il Sindaco ha concluso la serata con l’accensione dell’albero di Natale. Sotto l’albero, per tutti i turisti, ma non solo, a Gallio si troverà un pulmino nuovo di zecca acquistato dall’amministrazione comunale, attraverso il COL, che avrà diverse utilità. “Trasportare i turisti che verranno prelevati dagli alberghi e portati ai punti di partenza dello ski bus per le piste da sci, per quanti, specie possessori di seconde case, che dalla varie zone residenziali turistiche del paese avranno un mezzo che porta comodamente in piazza e ritorno; infine, su chiamata, per quanti, anziani e residenti in generale, vivono nelle contrade e hanno bisogno di un mezzo di trasporto per recarsi in centro”. E’ la spiegazione che viene data direttamente dal sindaco Pino Rossi. Un’iniziativa in via sperimentale che dovrebbe intanto essere atti- va fino a marzo, poi si vedrà come aggiustare il tiro. Il pulmino, denominato “Gallio Bus Service” bardato con il nuovo stemma raffigu- “La neve, la Guerra, l’Altopiano” Mostra fotografica in collaborazione con l’Archivio Storico Dal Molin Il Comune di Gallio, proseguendo una tradizione che vanta da diversi anni, ospiterà per il periodo natalizio una nuova mostra fotografica e storica sulla Grande Guerra. Da venerdì 24 dicembre 2010 a domenica 9 gennaio 2011, presso la Sala Verde del Municipio del Comune di Gallio si terrà la Mostra Fotografica “La neve, la Guerra, l’Altopiano” con immagini provenienti dall’Archivio Storico Dal Molin. La rassegna è dedicata ad un aspetto poco Il mito del Minotauro Sabato 8 gennaio 2011 alle ore 20.45 presso l’Auditorium di Gallio, la Compagnia Teatrale Din Don Down presenterà lo spettacolo teatrale M. “L’esperienza del teatro nasce quasi per caso”, afferma il responsabile della Compagnia Simone Sonda “quando, durante un campeggio estivo del gruppo di volontariato L’abbraccio uno dei partecipanti propose una piccola rappresentazione di qualche minuto, nella quale i ragazzi disabili potevano improvvisare con assoluta libertà, a tempo di musica, movimenti con tutto il corpo. Il risultato fu sorprendente: i ragazzi dimostrarono straordinarie potenzialità d’interpretazione e personalizzazione”. Da lì l’idea di intraprendere l’avventura di un laboratorio teatrale composto, dunque, da ragazzi disabili dove il vero discrimine sta nella loro eccezionale bravura e non nel fatto di essere disabili o meno, come opportunità di approfondimento di linguaggi differenti, di un diverso modo di stare insieme, di rapportarsi con l’altro, di esprimersi. E dal laboratorio nasceva, cammin facendo, il primo cimento con il palcoscenico: La creazione del mondo, 1996, che già allora richiamò grande interesse e un ottimo riscontro da parte del pubblico. Da allora, molte cose si sono evolute e molti i premi aggiudicati! E così il laboratorio è divenuto una vera e propria compagnia teatrale con diverse messinscena, tra cui Tutto Beckett in una sera nel 2006 e nel 2008 M, (presentato anche su Striscia la notizia lo scorso novembre), lo spettacolo che andrà in scena anche nell’Auditorium di Gallio. Il mito del Minotauro, di Arianna e del Labirinto. Letto da un punto di vista diverso da quello classico. Arianna è innamorata del fratello ed ecco il suo stratagemma: il filo. Un conflitto tra la razionalità e la regolarità del quotidiano, e l’irruzione dell’inconcepibile, della diversità e dell’irrazionale. Così Creta diventa tutte le città, popolate dalle Arianne, dai Minosse, dai Minotauro e dai Teseo, vicini a quel labirinto che ci accompagna nel tortuoso cammino verso il senso e la libertà. Ma esso è anche luogo dove si annida un lato oscuro nascosto in ogni cuore d’uomo. rante un gallo cedrone e che porterà pure la scritta Gallio Sporting Resort (ulteriore passo, dopo le bandiere, verso un sistema turistico comunale dai progetti ambiziosi?) , dovrebbe entrare in funzione in queste festività natalizie, dopo il weekend di Natale, e potrà nel tempo avere anche altri impieghi, come quello per esempio del bus navetta del sabato sera per i giovani. Per le informazioni sugli orari del Gallio Bus Service, rivolgersi all’Ufficio Informazioni turistiche del Comune. conosciuto della Grande Guerra: la vita in trincea durante i lunghi mesi invernali, dove al nemico austroungarico si affiancava l’avversità del clima. Diverse le immagini inedite che saranno presentate, affascinanti non solo per gli storici, ma anche per un pubblico di appassionati che da anni frequenta il nostro Altopiano per lo studio della Grande Guerra combattuta sui nostri monti e che ha lasciato un segno indelebile, non solo sulla terra, ma anche e soprattutto negli animi delle persone. “La neve, la Guerra, l’Altopiano” dal 24 dicembre al 9 gennaio, dalle 16.00 alle 19.00, con ingresso libero. I Melodema all’Auditorium Domenica 26 dicembre, alle ore 20.45, presso l’Auditorium di Gallio, il gruppo Melodema presenta: Serata Gospel. Formato da una trentina di persone unite da una comune passione per la musica e da una profonda amicizia, i Melodema si sono costituiti in Associazione dal 1993, anno in cui la direzione è stata assunta da Lorella Miotello. Ha avuto allora inizio un’intensa ricerca sul piano vocale, interpretativo e scenico, che ha condotto il gruppo alla definizione di una propria precisa identità artistica, anche con l’intervento di importanti maestri. Tra tutti ricordiamo, per il basilare apporto offerto alla crescita umana ed artistica del gruppo, il maestro Piergiorgio Righele. Il repertorio, pur toccando diversi aspetti della letteratura corale, vede il suo fulcro nei generi spiritual, gospel e jazz, con cui il coro ha ottenuto importanti riconoscimenti in Concorsi Nazionali ed Internazionali. Ingresso Libero. Per maggiori info contattare l’Ufficio Turistico del Comune di Gallio, tel. 0424/447919, mail:[email protected] GALLIO l’Altopiano 8 Sabato 25 dicembre 2010 Andarle a vedere ai giardini di Gallio, accanto ai mercatini di Natale, ormai, soprattutto per tanti bambini, è diventato un appuntamento imperdibile. Le renne, animali inevitabilmente associati alla figura di Babbo Natale, e che al Circolo polare Artico, nel vero paese di Santa Klaus, vivono ancora liberi, stanno diventando sempre più le star del Natale in Altopiano. Il poterle vedere da vicino e magari fare un giro sulla slitta di Babbo Natale da loro trainata, non è cosa così usuale, anzi è una grande emozione. Gallio offre un piccolo angolo di fiaba che certamente aiuta bimbi e anche grandi a sognare. Ma come sono finite qui? Caio, Angiola e Brunella, questi i nomi dei primi tre esemplari arrivati in Altopiano, sono nati proprio in Lapponia e sono giunti a Gallio per volere dell’amministrazione Stella, su idea dell’allora assessore al turismo Loretta Munari. Avevano appena sei mesi quando hanno posato gli zoccoli in contrada Rochi di sotto, nella fattoria di Severino Alberti, imprenditore edile in pensione , da allora diventato il loro custode. “Mi venne chiesto di poterle accudire – racconta - e io ho accettato. Il custode delle renne Con il Comune abbiamo fatto una convenzione: io mi prendo cura degli animali e loro mi forniscono il mangime”. Luogo migliore non potevano trovare. Contrada Ronchi è un posto tranquillo, immerso nella natura e la fattoria di Severino, da queste parti chiamato da tutti Bruno “Canevelo” (per via della bionda e stopposa capigliatura che aveva da giovane) è un angolo da favola. Da quando sono arrivate le renne, all’imboccatura del viottolo che scende verso la casa di Severino e Adriana, la sua gentilissima moglie di origine bolzanina, c’è un’insegna in legno che recita: “Parco di Caio, Angiola, Brunella e Adry”. Scendi e mano a mano che si apre il cancello automatico ti corrono davanti alla macchina tre cani, qualche oca e alcuni pavoni dalle meravigliose code; butti l’occhio più in là e vedi quattro asinelli, una muletta e un pony mentre in un ampio recinto sulla destra, al richiamo di Severino, vedi correre verso il secchio del fioccato tre renne. Ne manca una.Angiola infatti non c’è più, morta lo scorso 9 dicembre a causa di un’enterocolite. Una notizia che ha gettato un velo di tristezza su questo Natale. Subito, con una indignazione che aveva già travalicato i confini altopianesi, si era temuto l’avvelenamento, visto che qualche sera prima una macchina si era fermata nei pressi del recinto, messa in fuga da un colpo a salve sparato da Severino con la pistola. “Era verso mezzanotte – racconta – e guardavo la tv, quando ho visto l’auto fermarsi. A causa del buio non sono riuscito a vedere di che auto si trattasse. In casa ho installato il monitor di una telecamera perennemente puntata sul recinto, in modo da 11 poter sorvegliare le renne in ogni momento. Ci fosse almeno un lampione esterno, cosa che chiedo da anni al Comune, avrei potuto vedere…” . Fatto sta che da quella seraAngiola ha cominciato a mostrare un malessere al quale non si è riusciti a porre rimedio. “Le analisi svolte dall’Istituto Zooprofilattico di Vicenza – dice Severino – hanno rilevato che appunto si è trattato di affezione intestinale, non si è trattato quindi di avvelenamento, ma sicuramente qualcosa da mangiare che non andava bene Angiola lo ha preso”. Le renne in piazza sono comunque tre come l’anno scorso. Angiola ha lasciato al suo posto la sua piccola Adry, chiamata così in onore della signoraAdriana, nata sei mesi fa, in questo momento la più coccolata da Severino che ogni giorno arriva con i secchi con il fioccato, carrube e qualche mela. E visto che non si può lasciare che a Babbo Natale manchi una renna, presto dalla Lapponia ne arriverà un’altra, dono personale dell’imprenditore galliese Camillo Rossi. E chissà che con la nuova renna non arrivi anche la tanto attesa illuminazione notturna in contrada Ronchi di sotto. Stefania Longhini Ai mercatini c’è il Renna Party Il Natale è il momento dedicato alla famiglia, agli amici e alle feste, ed è in questo clima che il Comune di Gallio ha ideato il Renna Party! Un simpatico modo per celebrare la vigilia dell’ultimo dell’anno in compagnia, ma anche per dare il benvenuto alla nuova arrivata, la piccola renna, Adry!! L’animale simbolo del Natale, infatti, sarà “festeggiato” perché ognuno possa portare con sé il ricordo di una serata di divertimento da condividere con amici e famiglia. Giovedì 30 dicembre alle ore 17 presso i mercatini di Natale di Gallio ci sarà una grande festa sia per piccoli sia per grandi: Dj, musica, cioccolata calda e Renna Drink con simpatici gadgets per tutti i partecipanti, riscalderanno un pomeriggio interamente dedicato a questi meravigliosi animali: Caio, Brunella e Adry!!! Qualche ora in allegria nel Mercatino di Natale di Gallio, vicini alle renne per ammirare e conoscere meglio questi maestosi esemplari, ma anche per passare insieme qualche ora nel segno del brio con fantastiche sorprese. 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano 12 “La scuola di Rotzo non si chiude” Le rassicurazioni di Elena Donazzan ROTZO L’assessore regionale ha visitato l’edificio e incontrato amministratori, genitori e alunni Una delega per tutte le scuole di montagna, anche le più piccole, che consenta a questi centri di formazione e aggregazione, nuclei vitali per i piccoli paesi montani, di continuare a vivere. E’ questa la rassicurazione arrivata direttamente dall’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan che, presente in Altopiano lunedì 20 dicembre per l’incontro con i giovani delle scuole superiori al Millepini, ha colto l’occasione per visitare la scuola di Rotzo e incontrare amministratori, insegnanti, alunni e genitori. Un incontro che fa seguito a quello avuto lo scorso 6 dicembre con alcuni amministratori di Rotzo scesi in pianura per illustrarle tutti gli ultimi avvenimenti sulla questione “scuole della Riviera” e soprattutto presentarle que- sto plesso che, tra la scuola dell’infanzia e quella primaria, accoglie quest’anno 69 alunni. Guidata dal sindaco Matteo Dal Pozzo e dal dirigente scolastico Francesco Tognon, l’assessore regionale ha visitato l’intera struttura: dalla palestra, che “sarà ristrutturata – ha sottolineato il primo cittadino - grazie ad un contributo di 90 mila euro derivante dalla legge regionale 30 per le aree di montagna disagiate”, alle aule, fino ai locali, compresa la cucina, della scuola per l’infanzia. Nel rassicurare amministratori e popolazione sul fatto che la scuola “non può essere chiusa se non per esplicita richiesta e decisione dell’Amministrazione comunale”, Elena Donazzan ha anche sottolineato come “i comitati dei genitori abbiano responsabilmente cercato di formulare una proposta, volta a migliorare la qualità dell’offerta formativa, ovviando al problema delle pluriclassi”. Cosa che incoraggia i comitati a proseguire con ancora maggiore entusiasmo nella loro attività al chiaro scopo di rendere le scuole dei paesi della Riviera sempre più funzionali e appetibili, anche dal punto di vista didattico. L’Associazione Genitori Rotzo in particolare, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, si sta concretamente impegnando per il futuro del plesso scolastico ed ha riunito, anche recentemente, tutti i genitori per raccogliere proposte e idee per la riqualificazione dell’offerta formativa. Stefania Longhini Un libro per l’infanzia: laboratorio per bambini Il 27 dicembre, alle ore 15.30, presso il salone della scuola dell’infanzia di Rotzo, si terrà un incontro pubblico, rivolto a bambini in età scolare e pre-scolare, con i genitori, in cui saranno presenti Valeria Tassinari e Sara Zanella, rispettivamente scrittrice ed illustratrice del libro “Giada e Francesco”; le due giovani autrici presenteranno il loro primo libro e in questa occasione svolgeranno delle attività di laboratorio per i bambini sulla creazione di un libro per l’infanzia e sulle illustrazioni. L’appuntamento, organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Direzione Didattica di Asiago, è inserito in un ciclo di quattro incontri, promossi dalla biblioteca comunale di Rotzo, spazio di lettura 0-6 anni, finalizzati alla valorizzazione della lettura per la prima infanzia, attraverso un approccio piacevole e ludico, veicolato dall’adulto, generalmente un genitore, che da un lato infonda nel bambino un istintivo amore verso il libro, e dall’altro favorisca la relazione affettiva e comunicativa con la persona che dedica al bambino stesso un momento intenso e di qualità nella condivisione della lettura. Le date dei prossimi incontri verranno comunicate prossimamente. Nella chiesetta di Santa Margherita 100 racconti della Natività Nel calendario delle manifestazioni natalizie dell’Altopiano dei 7 comuni è ormai diventato un appuntamento fisso la “ Mostra dei 100 Presepi di Rotzo” , quest’anno giunta alla dodicesima edizione, ed ospitata presso la chiesetta di S. Margherita, la più antica dell’altopiano . Ogni anno la rassegna ha riscosso, tanto successo ed unanimi consensi in tutti i visitatori che hanno potuto ammirare le opere esposte, tutti sorpresi e soddisfatti per un viaggio nel mondo dei presepi probabilmente inaspettato per qualità e quantità. Il numero dei presepi esposti si è sempre più ingrandito tanto che le SPAZIO CINEGHEL LA BANDA DEI BABBI NATALE Venerdì 24 dicembre ore 16 – 18 Sabato 25 dicembre ore 16 – 18 – 20 – 22 Domenica 26 dicembre ore 16 – 18 – 20 – 22 Lunedì 3 gennaio ore 16 – 18 – 20 - 22 Giovedì 6 gennaio ore 16 – 18 – 20 - 22 NATALE IN SUD AFRICA Lunedì 27 dicembre ore 16 – 18 – 20 – 22 Mercoledì 29 dicembre ore 16 – 18 – 20 – 22 Martedì 4 gennaio ore 20 – 22 THE TOURIST Martedì 28 dicembre Mercoledì 5 gennaio ore 16 – 18 – 20 – 22 ore 16 – 18 – 20 - 22 LE AVVENTURE DI SAMMY Giovedì 30 dicembre ore 16 – 18 Venerdì 31 dicembre ore 16 – 18 LA BELLEZZA DEL SOMARO Giovedì 30 dicembre ore 20 – 22 Sabato 1° gennaio ore 20 – 22 MEGAMIND Sabato 1° gennaio Martedì 4 gennaio ore 16 – 18 ore 16 – 18 LE CRONACHE DI NARNIA - IL VIAGGIO DEL VELIERO Domenica 2 gennaio ore 16 – 18 – 20 - 22 Venerdì 7 gennaio ore 20.30 RAPUNZEL Sabato 8 gennaio Domenica 9 gennaio ore 16 – 18 ore 16 – 18 INCONTRERAI L’UOMO DEI TUOI SOGNI Sabato 8 gennaio ore 20 – 22 Domenica 9 gennaio ore 20 – 22 ultime edizioni hanno visto la realizzazione di oltre 100 presepi, realizzati quasi esclusivamente da Rotzesi, con le più disparate concezioni, tecniche e materiali. Si sono viste così natività dipinte o scolpite su legno o articolate lungo un ramo d’albero, altre realizzate con pasta, con spezie, con stagnola, con polistirolo, con cotone, con rame, perle , corda o tela di sacco, calze di nylon, mattoncini lego, biscotti, sassi … qualcuno tornito in legno, altri realizzati dentro un vecchio televisore o in una lampadina, dentro un acquario con pesci veri o in una miniera. All’interno della mostra, inoltre, è stato allestito un presepio animato con scenografie di notte , giorno e statuine in movimento rappresentante alcuni luoghi caratteristici del nostro paese in miniatura. Insomma una fantasia senza limiti e confini che non manca di sbalordire ed entusiasmare il visitatore per questa rassegna che probabilmente è una delle più vaste raccolte ed esposizioni della provincia di Vicenza. La Mostra sarà aperta da domenica 25 dicembre e resterà aperta fino al 09 gennaio 2011 e le domeniche 16 e 23 gennaio dalle ore 14.30 alle ore 18.30 ed offre senz’altro al visitatore, lo stupore per la visione di presepi, costruiti con sapienza e maestria, nell’utilizzo delle più semplici risorse che la natura ci offre, come pure nell’originalità di costruzione di opere che faranno apprezzare veramente l’abilità artistica nella realizzazione di personali rappresentazioni del presepio. Di contorno alla mostra sono da ricordare la rassegna dei “ Presepi all’aperto” una iniziativa nata precedentemente alla Mostra, con la quale le famiglie o gruppi di famiglie, nelle corti o in altri luoghi caratteristici (come le vecchie fontane), preparano dei presepi, di dimensioni e forme tra le più varie. Presso la Mostra o in chiesa parrocchiale (negli scaffali) si potranno gratuitamente ritirare le apposite cartine topografiche, indicanti l’itinerario. Questo darà al turista anche la possibilità di visitare il paese, uno tra quelli dell’Altopiano, che forse ha conservato meglio l’impronta tradizionale. Dopo una giornata trascorsa sulle magnifiche montagne dell’altopiano o sulle piste da sci, la Mostra Presepi di Rotzo, offre la possibilità di gustare la sapienza artistica e l’incantevole suggestione di un piccolo angolo di questa antica terra cimbra. Il succedersi di rappresentazioni curate con cura e attenzione, sapranno inoltre donare all’animo, quella serenità e pace che faranno gustare in maniera più completa e profonda l’atmosfera e il significato del S. Natale. Gli altri appuntamenti a Rotzo Il giorno 30 dicembre alle ore 20.30 presso la Chiesa Parrocchiale si terrà il recital – concerto “ La Stalla di Natale”. Il 2 gennaio 2011 sempre presso la Chiesa Parrocchiale alle ore 20.30 “ Concerto dell’Epifania” Concerto di fisarmonica ( e non chitarra classica come erroneamente indicato nei manifesti) con Michele Lunardi. Il 6 gennaio 2011 alle ore 15.30 presso il sito archeologico del Bostel un pomeriggio di “ Musiche e Fiabe cimbre” per grandi e piccini con vin brulè e cioccolata Al Ristorante con il l’Altopiano Caseificio Pennar Asiago 8 Sabato 25 dicembre 2010 Buone Feste dalla famiglia Mosele dell’Hotel Europa Residence In questo nostro girare alla scoperta delle ricette a base di formaggio dei Pennar proposte dai locali altopianesi, stavolta ci siamo fermati in centro ad Asiago, in uno dei locali fra i più rinomati e prestigiosi della zona, lo storico Hotel Europa. Fondato agli inizi del 1.900 da Marcantonio Mosele Poslen, nonno degli attuali proprietari, il locale è stato gestito negli anni da diversi familiari, venendo via via ampliato e ristrutturato. Una crescita dell’offerta adeguata ai tempi e all’evolversi delle richieste della clientela, fino a farne una struttura ricettiva completa, che offre quanto di meglio a livello di comfort e servizi si possa chiedere a un hotel prestigioso. La raffinatezza degli arredi, l’eleganza dei particolari, lo stile montano dai dettagli esclusivi, assieme all’apertura qualche anno fa del centro benessere ed estetico “Beauty & Wellness” a disposizione oltre che degli ospiti dell’albergo anche della clientela esterna, ne fanno una location accogliente 13 Thomas e Milena con il piatto proposto LA RICETTA e di classe, in cui fermarsi per gustare le numerose specialità della cucina. A disposizione il ristorante Saint Hubertus, aperto tutto l’anno, e la più informale Osteria, aperta stagionalmente, ideale per pranzi più veloci, con la sua atmosfera rustica ma ricercata. C’è poi la “Saletta del cacciatore”, arredata in un elegante e sobrio stile montano, che ben si presta per l’abbinamento di momenti conviviali con esi- genze di discrezione, come possono essere cene in cui si deve discutere di lavoro o altro. Il locale è gestito dai fratelli Marcantonio e Vito Mosele assieme ai famigliari, lo chèf è il padovano Pasquale Bisson, coadiuvato dal commis di cu- cina Thomas Lazzaretti di Foza, che ha iniziato a lavorare all’Europa non appena terminata la scuola alberghiera. Preziosa poi è la “supervisione” per quanto riguarda l’attività dei ristoranti di Milena, che ci ha accolto in cucina assieme a Thomas per proporci la ricetta da suggerirvi, e accennare alle varie specialità del locale. I nostri formaggi e le altre eccellenze del vicentino Nella preparazione di piatti di cucina internazionale e locale, spesso reinterpretati con qualche tocco personale ideato dalla fantasia degli chef, all’ Europa si prediligono i prodotti considerati l’eccellenza del territorio altopianese e vicentino. Fra questi i formaggi del Pennar, alcuni in particolare come la tosela e il mezzano, ideali sia per la bontà del loro gusto che per la versatilità con cui si possono usare e presentare, sicuri della qualità che si porta in tavola. Belli, buoni e genuini, per dirla in tre parole! A seconda della stagionalità, vengono proposti menù anche a tema, mentre su richiesta vengono cucinati anche piatti diversi da quelli usuali, come accade per le cene di pesce. Il Pennarone con il bacon, la crema di porcini, il cervo in salmì con polenta gratinata, la faraona glassata al miele di bosco Rigoni di Asiago, il carrello di formaggi abbinato a miele e marmellate sempre della Rigoni, e tanti sfiziosi abbinamenti di prodotti buonissimi, come si può leggere nella lavagnetta del menù esposta all’esterno del locale: all’Europa si possono gustare dai sapori più semplici a quelli più ricercati, come nel caso dell’antipasto che vi insegnamo a preparare. GRANA PADANO D.O.P. e GRAN PENNAR DI MONTAGNA il Caseificio Pennar Asiago riesce a proporre questi formaggi con una stagionatura importante superiore ai 30 mesi. Grazie alla eccezionale qualità del latte, vengono prodotti senza l’ausilio di conservanti o antifermentativi. Per questo e per l’estrema dolcezza nel sapore numerosi esperti considerano il formaggio Grana del Caseificio Pennar Asiago una vera delizia, anche perché ottenuto con solo latte scremato di montagna. SERVIZIO REDAZIONALE Vellutata di Asiago saporito dei Pennar con purè di patate di Rotzo, uovo di quaglia in camicia e scaglie di tartufo. Per servire questo antipasto, si prepara un normale purè di patate di Rotzo, e una vellutata di formaggio Asiago saporito dei Pennar (quello con la scorza rossa), fatto sciogliere a bagnomaria con un po’ di latte. Nel frattempo si fa cuocere in camicia un uovo di quaglia, sgusciato e fatto bollire per 28 secondi in acqua leggermente salata e acidulata, rimestando in modo che l’albume si arrotoli sul tuorlo. Nel piatto si mette la vellutata, facendo un bel disco di base, poi si fa scendere il purè a cerchio da una tasca da cucina con bocchetta rigata, in mezzo ci va l’uovo di quaglia in camicia, sopra un po’ di tartufo grattugiato al momento, infine si decora con una bella cialda di Gran Pennar grattugiato, fatto fondere velocemente in forno o in padella e subito raffreddato. 8 l’Altopiano Sabato 25 dicembre 2010 ENEGO Marta Doro, neo maresciallo della Guardia di Finanza La giovane eneghese nel luglio 2009, venne scelta dall’organizzazione del G8 a l’Aquila, per accompagnare le first lady che erano al seguito dei più importanti capi di stato Un’altopianese che si sta distinguendo e che si è già distinta, sicuramente per la sua bravura di studentessa, ma soprattutto per la sua tenacia. Marta Doro, classe 1989, mercoledì scorso 23 dicembre, a L’Aquila, ha conseguito un importante obiettivo, il primo, della sua carriera nell’ambito del corpo della Guardia di Finanza: ha ricevuto il grado di Maresciallo. Dopo aver brillantemente raggiunto la maturità presso il liceo classico “Brochi” di Bassano del Grappa, ed aver sostenuto un paio di esami presso la facoltà di lettere e Filosofia di Padova, nell’estate del 2008, Marta decide di partecipare ad un concorso per accedere alla scuola Ispettori della Guardia di Finanza. Un tentativo, i partecipanti sono una marea: 30.000, i posti disponibili 400. Senza quasi crederci, l’eneghese supera una dopo l’altra le 5 prove, e in quella di lingua italiana , ottiene uno dei punteggi più alti. Ma le prove iniziavano proprio allora, all’apertura, nella primavera 2009, delle porte della caserma di Coppito, presso L’Aquila, dove si svolge il corso per allievo Maresciallo. In caserma si studia, ma soprattutto si diventa soldati, con tutto ciò che comporta: ore ed ore di marcia e l’uso delle armi, una quotidianità di caserma molto dura, disciplina ferrea ed obbedienza assoluta. Per una ragazza tranquilla, esile, per una civile fino a quel momento abituata a tutt’altro, si apre un mondo non certo facile da accettare e al quale abituarsi. Ci sono stati momenti di sconforto, difficoltà di vario tipo, non ultima purtroppo quella di vivere in diretta ed in prima persona il dramma del terremoto che ha colpito L’Aquila e provincia nell’aprile 2009, ha toccato con mano la disperazione di quella gente, culminata nella cerimonia funebre che si è svolta proprio nella caserma di Coppito, dove aveva inoltre sede il Quartier Generale della Protezione Civile. Ma proprio in quelle occasioni è emerso il vero carattere, la ragazza si è dimostrata esile solo in apparenza, in realtà dietro a questo aspetto così delicato si cela un carattere di ferro ed una determinazione che hanno avuto la meglio e che hanno portato questa eneghese, unica altopianese e fra le poche venete, 3, a tener duro, a superare ogni ostacolo, fino a raggiungere il meritato grado di Maresciallo. Nec Recisa Recedit, neanche recisa retrocede, il motto della Guardia di Finanza è ormai anche il suo! Tra le note più leggere, una soddisfazione, quella di essere scelta nel luglio 2009, dall’organizzazione del G8, per accompagnare le First Lady che erano al seguito dei più importanti capi di stato . Come si diceva, questo grado rappresenta solo il primo passo, tra due anni Marta Doro Conseguirà la Laurea in Econo- Premiati gli “inni” alla mamma Nel palazzo della Cultura e del Turismo, sabato scorso, 18 dicembre, si è svolta la terza edizione del premio letterario “la Montagna Incantata”, premio istituito dalla Associazione Culturale “Dalla Brenta all’Ortigara”. Il tema di quest’anno, dopo il Natale e l’amicizia, è stato : la mamma. Un tema sentito, sentito sinceramente ed i componimenti hanno emozionato particolarmente il pubblico, che raccoglieva appunto tante mamme. L’amore della mamma come essenza di vita, ha sottolineato il parroco don Andrea Stevanin, il ruolo fondamentale svolto dalla madre per la formazione del carattere del figlio, per insegnargli a prendere con coraggio ed indipendenza la sua strada. I ragazzi delle primarie e secondarie di Enego e Foza, hanno dato vita a bellissimi componimenti che gli stessi premiati hanno recitato o letto. Nella giuria quest’anno anche un insegnante di lettere della scuola secondaria, il professoressa Agata Vasta, che con il giusto criterio, semplicità e passione ha interpretato ed analizzato ogni componimento, motivando inoltre la scelta della giuria. Molto apprezzato è stato il racconto breve, composto da Giada Contri della classe seconda sella secondaria di Foza, molto elogiata anche dal preside Boscardin, che si è detto emozionato e piacevolmente stupito dalla profondità del lavoro. A termine della serata è stato annunciato dal presidente dell’Ass. Culturale, Egidio Fontana, il tema su cui lavorare per il prossimo anno: “L’incontro del bosco”. Stefania Simi Acconciatura e trucco da sposa e da sera Trattamenti tricologici mirati Check-up della cute e del capello Extension Manicure Accessori moda Bigiotteria Via J.SCAJARO ASIAGO Telefono: 0424 463694 mia, in quanto parallelamente agli studi militari segue quelli universitari, e quindi terminerà la scuola per Ispettori della Guardia di Finanza. Brava Marta, congratulazioni ed un grande in bocca al lupo! Stefania Simi Natale a Godeluna Nel suo piccolo sembra veramente uno di quei film sul Natale, semplice rassicurante e soprattutto a lieto fine. Un film dove i desideri sono modesti, ma rappresentano qualcosa di grande, perché di tanto atteso. Di cosa si sta parlando? Di una piccola, ma grande magia di Natale, d’altra parte, per un luogo che sembra estrapolato da una fiaba come Godeluna, non poteva succedere altrimenti. Bando comunque alle fiabe ed alle magie, perché ciò che di semplice, ma bello è successo in questi giorni a Godeluna, è dovuto solo ad un po’ di buona volontà da parte degli uomini che, se vogliono, con passione ed impegno riescono anche a superarle le magie! Il Natale di Godeluna quest’anno è luminoso e brillante, un bellissimo albero con tante lucette ha trovato infatti posto nella piazzetta della piccola contrada, che da alcuni anni ormai è nota per la sua rinascita. “Non mi sembra vero, ma Godeluna ha finalmente un albero questo Natale, ed è anche illuminato”. Sono le parole di Gildo Frison, uno dei più tenaci promotori della rinascita della piccola contrada vicino a Stoner, sembra un bimbo, la mattina di Natale, che scopre i doni, doni che attendeva da tanto, ma che non riusciva mai ad avere! Ed infatti, la richiesta di questo albero veniva da anni rivolta all’amministrazione comunale di Enego e questa volta la preghiera è stata raccolta, con grande felicità di chi, vuole rivedere Godeluna riprendere vita. Prima delle grandi nevicate inoltre con determinazione sono stati portati a termine i lavori della lunga scalinata che conduce alla deliziosa chiesetta di S. Valentino, una scalinata in verdello di Asiago, con tanto di corrimano. Buon Natale Godeluna! Stefania Simi 14 Babbo Natale, portami un po’ di cattiveria Sarà una letterina di Natale decisamente diversa, saranno richieste magari non canoniche, ma si arriva al punto di considerarle lecite, necessarie, più che vitali per sopravvivere e non perdere la lucidità. Vorrei chiedere a Babbo Natale un carico di cattiveria, per poter finalmente rispondere con il loro stesso verbo, ai prepotenti, ai cattivi, a coloro che vivono per creare problemi e far vivere male il prossimo. Se io riuscissi ad avere questo dono, risponderei per le rime, senza farmi scrupoli di nessun tipo, e senza perdere tutto quel tempo utile, che i malandrini riescono ancora una volta ad utilizzare a loro vantaggio, per dare la stoccata “mortale”. Sono stufa di essere educata, di essere rispettosa, di non essere prepotente, perché sembrano ormai valori desueti, di fronte a questa gente mi sento impotente e assolutamente calpestata! Tempo fa in una trasmissione radiofonica sentivo citare un articolo apparso su Civiltà Cattolica, giornale gestito dai Gesuiti , dove si sosteneva che ad un certo punto è lecito odiare, provare ed esprimere ira, in quanto può essere tradotta come una richiesta passionale di giustizia. Così detta, non suona neanche male, ma lì per lì, sono comunque rimasta raggelata. Pur non essendo credente, ritengo che l’odio sia un sentimento tremendo, umanamente non accettabile. Sono ritornata però a riflettere su quell’affermazione, perché l’ingiustizia e la strafottenza che dominano, ti portano a questo. Non sarà curativo, non sarà ansiolitico come sentimento, ma è un po’ come urlare: ci si sfoga. La vergogna comunque mi tormenta, sono una non violenta, rispetto il mio prossimo ad oltranza, ma quando è troppo è troppo e quando la giustizia non arriva la demoralizzazione è profonda, uno sfogo ci vuole! E’ lecito odiare, si odia e si vuol essere cattivi, perché diventa una difesa, subire sempre, fa male, frustra. In un mondo in cui prepotenza, ingordigia, maleducazione dilagano, chi è rispettoso, si accontenta e vive rispettando, alla fine subisce ed è devastato, annientato; ci vuole un appiglio, servirà o no, ma odiare diventa necessario! Ho letto in questi giorni un bell’articolo che parla de: “Il ritorno della buona educazione”. Il sottotitolo recita, parole che dovrebbero rincuorarmi: “La buona educazione torna ad essere un valore vincente. E il movimento mondiale per la cortesia si allarga dall’Asia fino all’Europa e gli USA”. Si sostiene che “Disprezzare la gentilezza è pericoloso, che bisogna credere di più al suo valore, tanto più che essere gentili fa bene alla salute”. Qui personalmente avanzerei i dubbi di cui sopra, perché sarà vero, ma se ti circonda un mondo in cui questo valore è praticamente sconosciuto, o sei Gandhi, Siddharta, S. Francesco o la depressione è dietro la porta! Una cosa che rincuora: sembra che nel mondo negli ultimi tempi abbondino saggi che elogiano il valore della gentilezza, ed è un dato che vanno a ruba, esistono e si stanno diffondendo ricette per diventare gentili. Per aiutare Babbo Natale a compiere il miracolo, potrei fornirgli alcuni indirizzi utili allora, dove far recapitare libri e ricette! “In un mondo che tende alla disumanizzazione, abbiamo tutti bisogno di dolcezza e cortesia, essere gentili è una forma di intelligenza e di forza … la gente(per bene) è stanca di vivere in uno stato di guerra permanente…. Essere gentili è contagioso”. Mah!! La gente invece, anche sempre più spesso in ambito familiare, non sa più parlarsi, non sa più affrontare con calma e modestia le questioni che possono sorgere, non sa più trovare saggi compromessi, la parola data vale meno del 2 di picche, non esiste più la dignità del mantener fede ad un impegno, chi ha avuto a che fare ad esempio con maestranze di vario tipo lo sa purtroppo molto bene questo. Oggi, per assurdo, nella possibilità che abbiamo di comunicare usufruendo di mille mezzi, con la scolarità sicuramente più alta che in passato, che ci dovrebbe permettere di esprimerci e capirci con più facilità, bene, con tutto ciò siamo incapaci di comunicare veramente al bisogno, di riflettere, di trovare ragionevoli compromessi; è il fallimento dei rapporti umani! E dire che se certa gente risparmiasse in avvocati e contese, una piccola ricchezza l’avrebbe già in tasca e più onestamente guadagnata! Ed il tutto perché, sempre per i soliti vecchi, meschini motivi: smania di potere, avidità di soldi, anche se poi può voler dire anche solo prevaricare su un povero diavolo, sul vicino di casa, sul compagno di lavoro, su un fratello. Ogni minimo contenzioso oramai, sfocia, in un appello ad un avvocato, e questo secondo me, soprattutto a causa della prepotenza che domina, della smania di “fregare” il prossimo soprattutto se umanamente corretto, dell’insana idea che il più furbo ha e deve avere la meglio. Mi vengono in mente le dispute che venivano sanate con la buona pace di tutti, alle corti dei rabbini, nei racconti del grandissimo scrittore yiddish e nobel per la letteratura Isaac B. Singer. Con tanta abilità, volontà, passione, saggezza del buon vecchio padre di famiglia, senza mai perdere l’importanza della centralità del vivere comune, dell’essere umano, del comunicare, anche le situazioni più intricate venivano sistemate, con il giusto compromesso, ognuno ci guadagnava e ci perdeva un po’, ma il bene della dignità e del rispetto era salvo sopra tutto. Quando veniamo toccati, sfiorati dalla morte, ci diciamo, riempiendoci la bocca di ovvietà: “Dovremmo essere tutti più buoni e non scannarci per ogni sciocchezza, perché siamo nulla a questo mondo, in un attimo può finire tutto. Ma questa ovvietà che dovrebbe rendere l’uomo saggio e rispettoso verso se stesso, gli altri ed il mondo in cui vive, ai giorni nostri si trasforma in presunzione, prepotenza, menefreghismo, maleducazione, furbizia. Allora caro Babbo Natale, o fai un enorme miracolo e folgori, illumini (ognuno lo interpreti come crede) i briganti ed i furbi di ogni tipo, o senza vergogna ti chiedo di portarmi la giusta dose difensiva di cattiveria! Grazie. Stefania Simi 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano 15 Inaugurato lo Studio di Progettazione “Eco Kasa Asiago” Sabato 18 è stata inaugurata ufficialmente la sede dello Studio Eco Kasa Asiago, di cui fan parte due architetti, Caterina Zancanaro e Valeria Lobbia e Ivan Baù, geometra, laureato in Economia. Caterina Zancanaro (laurea al Politecnico di Milano), si occupa principalmente di progettazione di interni residenziali e commerciali, mentre Valeria Lobbia (laurea La sede in via Matteotti n.68 ad Asiago all’Università di Venezia), predilige la progettazione di edifici e la loro ristrutturazione, ma si dedica anche alla progettazione di interni di arredi e allestimenti. Si sta attualmente specializzando nella progettazione e realizzazione di edifici “a basso consumo energetico”, prediligendo le strutture a secco in legno. Ivan Baù si occupa di analisi finanziaria e avvicinatosi da tempo al settore dello sviluppo sostenibile, del risparmio energetico e delle energie alternative, sta analizzando il mercato delle case ecosostenibili prefabbricate sotto il profilo della convenienza economica, opportunità di incentivi e contributi compresi. Peculiarità dello Studio, è la capacità di fornire un sistema di servizi integrati che va dalla progettazione al finanziamento fino alla Certificazione Energetica. Eco Kasa Asiago, fa inoltre da rappresentante di zona di alcune note ditte operanti nel settore delle costruzioni ecocompatibili e si avvale di volta in volta della collaborazione di esperti in domotica, isolamento acustico ed atmosferi- co, risparmio energetico e utilizzo di energie alternative. Garantisce inoltre un risparmio netto del 20% in confronto ad una costruzione di pari caratteristiche, ma in muratura. Eco Kasa Asiago attiverà nei prossimi mesi un lavoro di sensibilizzazione rispetto ai temi della sostenibilità e del risparmio energetico mediante incontri informativi, con la partecipazione di esperti per settore. Info: www.ecokasasiago 340/4103813 - 338/6070813 Servizio redazionale Alla scoperta delle proposte di Antique Shop, Un magico mondo di golosità nuovo negozio sulla strada Asiago-Gallio Un lavoro che nasce soprattutto dalla passione, che ha portato Isabella e il figlio Nicola ad occuparsi di arredo e oggettistica, iniziando a esporre ai mercatini d’antiquariato. Inizialmente hanno proposto oggetti vecchi appartenuti alla famiglia che avevano trovato in casa, poi è iniziata una ricerca e una selezione di prodotti sia da privati che da raccoglitori e collezionisti, acquisendo una conoscenza importante e espandendo l’attività fino all’apertura di un negozio a Jesolo e di un negozio online su eBay. Ed ora Nicola, dopo l’esperienza al mare, ha pensato di venire in montagna, precisamente a Gallio, dove ha aperto a fine novembre l’Antique Shop, lungo la strada Asiago- Gallio (ex Punto Sport). Un’esposizione molto ampia, su due piani, dove è possibile trovare un’infinità di proposte: oggettistica, mobili sia antichi restaurati che in stile antico, ma anche tirolesi, e poi complementi d’arredo di tutti i generi. Soprattutto in questo periodo una visita all’Antique Shop può far trovare la soluzione per qualsiasi necessità di fare un regalo, anche originale e spiritoso, con prezzi per tutte le tasche e oggetti adatti a qualsiasi età. Carillon, sedie e poltroncine, mobiletti e comodini, lampade in resina, porcellane in stile inglese, Sheffield inglese, modellini in lamina di ferro, grandi quadri in tela con soggetto città famose o dedicati a Marylin Monroe, tabelle e insegne, separé, oggettistica in legno, lampade, lampadari, orologi, bottiglie in vetro soffiato dell’800. E ancora articoli natalizi, presepi e natività, sedie, tavoli e gazebo da giardino in ferro battuto, fontane in marmo e in bronzo, e un’infinità di altre cose che si possono scoprire senza impegno nella sede di Antique Shop, servita da un ampio parcheggio, o in internet, digitando “ilrigattiereonline”. Visionate personalmente mobili e oggetti antichi e moderni, troverete sicuramente qualco- sa di accattivante per personalizzare un angolo o una stanza della vostra casa: dai 5 euro in su, potrete acquistare articoli per tutti i gusti, e fino al 28 febbraio godere della promozione che offre lo sconto del 20% su spese superiori ai 250 euro. Se vi trovate a percorre la strada AsiagoGallio prendetevi un po’ di tempo per fare una sosta all’Antique Shop, e ricordate che una visita all’interno, assolutamente non impegnativa, vi può far scoprire molte più cose da quanto non sembri guardando da fuori! Servizio redazionale Uno spunto per fare una tappa alla Casa della Bomboniera di Asiago si trova sempre, e in questo periodo Nerea e Maria Giovanna,dopo averci consigliato nell’acquisto di doni natalizi, sono pronte per illustrarci le squisitezze che propongono nel loro negozio che si trova in Piazza II° Risorgimento, all’angolo con via Dalla Zuanna. Durante le feste natalizie è bello tenere in casa qualche golosità da offrire agli ospiti o da gustare in famiglia, assaporando tutta la bontà di prodotti di qualità, come quelli che si trovano alla Casa della Bomboniera di Asiago. Il buon profumo di caffè che ci accoglie entrando in negozio si mescola agli aromi del cioccolato, di torroni e torroncini, di caramelle e bombon, mentre gli occhi si posano su tante delizie, dai biscotti alle marmellate, alla grande varietà di cioccolato, fino ai liquori in raffinate confezioni. Qui la Befana ha modo di sbizzarrirsi per le sue calze, sicura di riempirle con dolciumi buonissimi! Ma entrando alla Casa della Bomboniera in qualsiasi periodo dell’anno si possono scoprire veramente tante cose belle e buone: oggetti in vetro artistico, argento, ceramica, legno e tessuto, decorazioni e complementi d’arredo da scegliere per se stessi o per fare un regalo in qualsiasi occasione, sia un ricorrenza che un invito a pranzo o a cena. Vi si trovano idee per grandi e piccoli, e senza dover spendere grandi cifre, anche grazie alle offerte promozionali che puntualmente vengono proposte. Fermatevi a prendere un caffè, e approfittatene per dare un’occhiata alla grande varietà di articoli proposti. Nerea Maria Giovanna vi aspettano alla Casa della Bomboniera diAsiago, anche per farvi i loro auguri per il nuovo anno. Servizio redazionale 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano 16 Le opere pubbliche in corso nel Comune di Foza FOZA Un piccolo comune molto attivo da quel che si può rilevare: investiti 620.454,56 euro! La priorità assoluta era l’adeguamento alle normative di prevenzione incendi e di sicurezza sul lavoro, della Scuola Elementare e Media. Il lavoro (partito già nel maggio 2009 e affidato alla Ditta “Mac srl” di Resana - TV), è in fase finale: già ultimati i controsoffitti fonoassorbenti e consolidati gli intonaci e messe a norma le ringhiere; gli impianti di illuminazione adeguati e potenziati; gli impianti igienici rifatti ex-novo e dotati degli elementi atti al superamento delle barriere architettoniche. La struttura sarà inoltre dotata di una piattaforma elevatrice, a servire tutti i piani dell’edificio. Importo dell’opera: 340.000 euro (290 da contributo regionale – il restante da fondi propri di bilancio). L’altra priorità era rappresentata dalla “messa in sicurezza e rifacimento stradale”: 80.000 euro (90% da contributo regionale /10% fondi propri). I fodati, molto orgogliosi del loro Museo, han voluto dedicare il secondo piano dello stabile a ricordo della Grande Guerra, dotandolo di pannelli e impianti audio/video/multimediali. L’importo dell’opera, pari a Comune (che utilizzerà l’avanzo di esercizio 2009) ed è stato commissionato alla Comunità Montana. Va qui sottolineato, che il Comune di Foza ha ottenuto lo scorso maggio 2010, a soli 8 mesi dalla richiesta, la Certificazione PEFC, per la sostenibilità ambientale ed economica della gestione di boschi ed habitat. Beppa Rigoni Scit 169.000 euro è suddiviso fra Comunità Montana, Regione, BIM e fondi comunali. E’ inoltre in atto la riqualificazione del Parco in cui è inserito il Monumento ai Caduti, in località Pubel. L’onere di 31.054,56 euro, è totalmente a carico del SCOPRI DA TIPICAMENTE ASIAGO LA NUOVA FORMULA DI VENDITA PER LA TUA CONVENIENZA Un nuovo arredamento per la scuola materna E’ stato inaugurato lunedì 20 dicembre il nuovo arredamento della scuola materna di Foza, acquistato con il contributo del Comune, dei genitori, di alcune banche e dell’AVIS. L’ambiente ha assunto una veste nuova, vivace e colorata, decisamente adatta ai piccoli che lo frequentano. In questa scuola ci sono 24 bambini, in un’unica sezione con due insegnanti e una collaboratrice. All’inaugurazione erano presenti autorità comunali e scolastiche, genitori e bambini. Il sindaco Giovanni Alessio Oro ha aperto l’incontro ringraziando i genitori che hanno collaborato, le insegnanti e il falegname Francesco Oro, affermando che l’amministrazione ha fatto in modo che l’arredamento corrispondesse alle esigenze dei bambini. Ha informato inoltre che alcuni lavori verranno completati al più presto e che è stato stanziato un finanziamento per la parte inferiore dello stabile dove verranno eseguiti interventi di risanamento. Roberta Marcolongo, vicesindaco, ha sottolineato che c’è una grande sensibilità da parte degli amministratori verso la scuola e che si vuole fare in modo che vengano il più possibile accontentate le esigenze dei genitori e dei bambini. Il preside dell’Istituto comprensivo di Enego, Ivo Boscardin, quale rappresentate della scuola, ha fatto i suoi elogi alla scuola materna di Foza affermando che è un vero gioiello. Si è poi complimentato con Francesco Oro il quale con pazienza ha creato i mobili in legno massiccio, studiati proprio a misura di bambino e secondo le norme di sicurezza; la mano della moglie del falegname ha provveduto poi a renderli allegri con dei dipinti adatti al mondo infantile. Cristiano Munari, insegnante della scuola media e rappresentate della sicurezza dei lavoratori ha fatto notare che c’è collaborazione fra scuole, comune e associazioni locali e questo è segno di dialogo e di accrescimento. Paola Cappellari Consegnate le borse di studio Con uno stanziamento di 1.400 euro, il Comune di Foza ha istituito una borsa di studio. Lunedì 20 dicembre, sono stati consegnati i premi agli studenti meritevoli del primo e secondo grado di istruzione così suddivisi: 2 assegni di 200 euro a studenti delle medie; 1 da 400 euro a studenti del liceo con media del 9 e due da 100 euro ciascuno, per studenti con media dell’ 8; infine uno da 400 euro ad uno studente delle scuole professionali. Il sindaco Giovanni Alessio Oro ha aperto l’incontro sottolineando che questa è una novità per Foza che dimostra quanto gli amministratori credano nella cultura: con questa iniziativa vengono date ai giovani del paese maggiori opportunità e stimoli per proseguire gli studi. Il dirigente scolastico Ivo Boscardin ha sottolineato come molti ragazzi di Foza si siano distinti nelle classi superiori, risultando tra i migliori. “Questo è sicuramente un gran merito – ha detto – che arricchisce l’immagine del paese e quindi dobbiamo dir grazie a loro”. Il vicesindaco Roberta Marcolongo ha poi illustrato il bando del concorso, prima di procedere alla premiazione. Questi i vincitori: scuole medie, Ruben Marcolongo e Alessandro Contri; licei, Melissa Alberti, Cristiana Contri, Luca Stona; scuola professionale, Angelica Cappellari. 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano 17 Conco: si festeggia l’arrivo del nuovo anno con una bella tradizione CONCO Saranno 91 le fiaccole che giungeranno nella Piazza San Marco di Conco la sera del 1° gennaio. Arriveranno da tutte le contrade e le vie del paese e l’ultima, la novantunesima, sarà portata da un emigrante che rappresenterà le migliaia di nostri concittadini sparsi per il mondo. Fiaccole che rappresentano la comunità, il lavoro, la solidarietà e la tradizione, ma che vogliono idealmente abbracciare anche tutto il mondo. Quel mondo che i nostri paesani hanno percorso in lungo e in largo durante un secolo di emigrazioni che, iniziato negli ultimi decenni del 1800, si è protratto fino agli anni ’60 del 1900. La bella iniziativa dei festeggiamenti che a Conco si tengono la sera del primo giorno dell’anno, è iniziata nel 2000. Allora si trattava di attraversare il traguardo del terzo millennio e di iniziare in bellezza il grande Giubileo indetto dalla Chiesa che, lo ricordiamo, dedica ogni primo giorno dell’anno alla pace. Questo dodicesimo appuntamento vede protagonista la Corale di Conco le cui origini risalgono al luttuoso evento dell’eroica morte di don Italo Girardi avvenuto nel 1970, ma che ha ricevuto l’attuale fisionomia nel 1981 dal Maestro Giordano Dalle Nogare che l’ha voluta per sostenere ed impreziosire principalmente le cerimonie religiose. Con un La corale di Conco Quarant’anni fa moriva annegato in un laghetto di montagna don Italo Girardi. Salito fin lassù con un gruppo di ragazzi della parrocchia, il giovane Cappellano di Borso del Grappa, originario di Conco, non aveva esitato a lanciarsi in soccorso di uno di loro che imprudentemente era entrato nelle gelide acque di quel piccolo catino che raccoglieva lo sciogliersi delle nevi. Non sapeva nuotare, ma riuscì a riportare in salvo il ragazzo. Lui, invece, rimase in quel catino dal fondo limaccioso. Le sue vesti appesantite dall’assorbimento dell’acqua lo trascinarono giù di quei pochi metri che lo separavano dalla vita. Ai suoi funerali celebrati nella chiesa di Conco, il coro di Borso che don Italo dirigeva, cantò “Dio del cielo, Signore delle cime”, parole e musica che Bepi de Marzi aveva composto poco tempo prima. Non erano mai risuonate quelle note a Conco e la commozione fu grande! Come un piccolo germe gettato nella terra, fu quello l’avvenimento che vide nascere a Conco un coro di ragazzi che, amanti del canto, volevano quanto meno imparare quella preghiera. Claudio Xillo, che di musica s’intendeva, diresse i primi cantori mentre il Toni Tonai li accompagnava all’organo (o, meglio, alla spinetta). Dopo qualche anno, per motivi di lavoro, il maestro lasciò il paese e la Corale, dopo un periodo di vacanza forzata, trovò un nuovo direttore in Giordano Dalle Nogare che da allora ne è il mentore. Alla tastiera si sono succeduti Giancarlo Girardi (il figlio del Toni Tonai) e poi Andrea Girardi ed infine Francesco Munari, mentre alla Presidenza dopo Ursula Cortese, vi è oggi Maurizia Passuello. La Corale, che è titolata al prof. Francesco Girardi, svolge attività di sostegno alle funzioni religiose e non ha quindi le caratteristiche di un coro di montagna. E’ composta da una quarantina di cantori (con prevalenza femminile) e, in qualche occasione, partecipa a concerti, come quello che si svolgerà il primo gennaio prossimo quando a Conco si svolgerà l’annuale festa di inizio anno con l’arrivo delle fiaccole da tutte le contrade del paese. Bruno Pezzin repertorio di tutto rispetto nel quale non mancherà l’Alleluja di Handel (imparato dalla Corale proprio per la prima festa del 2000), e composto da una dozzina di brani, si inizierà una serata che vedrà poi l’arrivo delle fiaccole con la contemporanea proiezione sulla facciata della chiesa di diapositive di vecchie foto del paese, la distribuzione di vin brulé, thé e panettone e l’ormai tradizionale vendita delle tazze con la quale si sostiene, in parte, le spese organizzative. Il gran finale prevede fuochi d’artificio con la “cascata” dal campanile ed il suono a festa delle campane in ricordo degli emigranti. Quest’anno è previsto anche un servizio di trasporto a casa delle persone giunte a piedi dalle varie contrade per accompagnare le fiaccole. Dopo una dozzina di edizioni, la festa del primo giorno dell’anno a Conco è ormai divenuta una importante e bella tradizione che ci auguriamo resista nel tempo anche perché, finora, nonostante il freddo, ovviamente sempre presente, la serata è sempre stata caratterizzata dalla presenza di numeroso pubblico che partecipa con entusiasmo. E’ doveroso sottolineare che l’avvenimento rappresenta anche un bell’esempio di collaborazione tra le varie realtà associative presenti in paese e così, oltre al Comune e alla Parrocchia che danno il loro beneplacito, si vedono all’opera Pro Loco e Corale, Commercianti e Artigiani, Alpini e Donatori. A tutti i volontari, a tutti i presenti e a tutti gli emigranti, la Corale non mancherà di dedicare loro “Buon Anno, Buona Fortuna”. B.P. 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano 18 LUSIANA Lusiana: stanziati 870 mila euro per i primi interventi post alluvione L’amministrazione comunale augura a tutti buone feste Il Commissario Straordinario per l’emergenza, Dottor Luca Zaia, Governatore del Veneto, ha stanziato i primi acconti per i comuni danneggiati dagli eccezionali eventi alluvionali verificatesi nel mese di novembre 2010. Tra i primi 25 comuni della regione maggiormente colpiti dalla calamità, ai quali è andato un anticipo pari al 30% dei danni segnalati dai comuni stessi, su un elenco di oltre 180 si legge al 20° posto il Comune di Lusiana. L’Amministrazione Lusianese, che ha inviato una richiesta di danni per poco più di 2.900.000 euro, ha infatti ottenuto un primo contributo pari a poco più di 870.000 euro, importo che dovrà essere speso per l’emergenza secondo un elenco di priorità che sarà stilato dall’Amministrazione Comu- La fine dell’anno rappresenta un momento nel quale si fanno i bilanci e si tirano le somme dell’anno appena trascorso, dei traguardi raggiunti e delle attività in cantiere. Per l’attuale Amministrazione è stato un 2010 di intenso lavoro a conclusione di 1 anno e mezzo di attività amministrativa. I primi progetti sono stati portati a termine, dal rifacimento del tetto delle scuole con l’installazione dei pannelli solari al completamento di Piazzetta Marchi. La diminuzione delle entrate derivanti dallo sfruttamento delle cave e dei trasferimenti di Stato e Regione non permetterà di fare molte opere pubbliche né di aggiungere servizi rivolti ai cittadini anzi, anche per effetto della manovra finanziaria della scorsa estate del governo, sarà necessario tagliare molti capitoli fino ad un 30% dei costi per ogni assessorato. Nonostante questo per quanto riguarda le opere pubbliche partiranno con l’inizio del nuovo anno i lavori di ristrutturazione della “Casa del Segretario” e il progetto “Fontanella Bike Resort” spostato nella località Val Fontana. Per i servizi ai cittadini invece si cercherà di garantire appoggio e sostegno alle famiglie che si trovano in situazione di difficoltà, partirà da febbraio il servizio “pasti caldi a domicilio” che si inserisce tra gli interventi domiciliari a carico dall’amministrazione volti a favorire la permanenza a casa dei nostri anziani che vivono soli senza una rete familiare di supporto. Nel 2011 si proseguirà inoltre nell’azione di supporto alle attività economiche del paese, iniziata nell’anno scorso e che trova un punto di forza nell’istituzione del fondo rotativo a favore delle imprese attive a Lusiana. L’emergenza frane che ha colpito duramente il paese nell’ultima parte dell’anno ha richiesto un impiego massiccio di forze ed energie per poter affrontare la situazione. Fortunatamente è arrivata una prima tranche di fondi che permetterà la messa in sicurezza delle zone calamitate in particolare le strade di accesso alle frazioni e contrade con la speranza che fenomeni di questo genere non si verifichino più. L’Amministrazione Comunale coglie l’occasione per augurare a tutti i Lusianesi un felice Natale e un felice anno nuovo e per ringraziare tutte le persone che a vario titolo hanno collaborato attivamente alla vita del paese e che, con il loro piccolo o grande contributo, hanno permesso di far crescere la comunità di Lusiana come una comunità che sa mettere in campo risorse ed energie per perseguire il bene comune. Egidio Zampese nale stessa. È stato infatti previsto che siano i Sindaci, in piena autonomia, a stabilire in che modo utilizzare le cifre stanziate per l’emergenza che dovranno però essere successivamente rendicontate al Commissario Straordinario e rispettare i criteri previsti dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri che fissa i criteri per l’ammissibilità delle spese e limiti per i rimborsi. Secondo quanto riferito dal Sindaco del Comune di Lusiana, Antonella Corradin, l’elenco delle priorità per quanto riguarda i privati dovrebbe vedere liquidati i primi acconti per quelle opere strettamente necessarie a mettere in sicurezza gli edifici residenziali colpiti dalle ordinanze di sgombero. In misura diversa, continua il Sindaco, Gli Alpini per la scuola Alcuni volontari del gruppo alpini “Gabriele Cantele” di Lusiana hanno lavorato per alcuni giorni per dar vita ad una iniziativa del sodalizio: rivestire con il marmo una parte della scalinata che porta alla sede di Lusiana dell’Istituto comprensivo “Padre Mario Pozza”. Il materiale è stato messo a disposizione delle Penne nere dall’amministrazione comunale. Al completamento dell’opera manca solo un cordolo che delimita il marciapiede che porta all’ingresso della scalinata della scuola. Sul muro è stata sistemata anche una targa, offerta dalla ditta “Artigiana marmi” di Cobbaro, che ricorda l’iniziativa. E.Z. Nelle foto, i volontari artefici del rivestimento del muro della scuola. verranno liquidati gli acconti per le sistemazioni di quelle strade che, ancorché private, sono l’unica via di accesso transitabile alle contrade del territorio comunale e per i danni a beni immobili e mobili segnalati dalle famiglie o attività commerciali/ produttive e rientranti nelle casistiche previste. Il grosso dell’importo, riferisce l’Assessore Ronny Villanova, sarà invece utilizzato per risolvere le situazioni più pericolose e per la messa in sicurezza della viabilità comunale con una serie di interventi che terranno conto di quei lavori che sono già stati avviati dalla Provincia di Vicenza sul nostro territorio grazie anche all’interessamento dell’Assessore Provinciale Forte e dell’Ing. Stevan. “Anche su indicazione degli uffici provinciali”, continua l’Assessore Villanova, “alla data attuale dobbiamo gestire queste cifre non tanto come acconti, ma come se fossero gli stanziamenti definitivi. Il numero dei Comuni colpiti e i danni stimati, entrambi in continua crescita, non consentono infatti di prevedere se vi saranno altri stanziamenti per il nostro territorio e, soprattutto, l’entità degli stessi. Pertanto”, conclude l’Assessore, “non ci resta che gestire e razionalizzare al meglio la cifra messa a disposizione del nostro Ente privilegiando, una volta risolte ovviamente le situazioni più pericolose anche per i privati, la sistemazioni e messa in sicurezza di infrastrutture a servizio di tutta la cittadinanza”. Egidio Zampese La riunione annuale dei fratelli Pozza La loro mamma aveva lasciato come testamento che i fratelli Pozza si ritrovassero assieme una volta all’anno. E così da un ventennio i fratelli Matteo, Felicita, Guido, Bruno e Valerio Pozza, della dinastia dei Maneschi, si riuniscono con le famiglie per rinverdire ricordi di famiglia e di vita. Anche recentemente, dopo la messa a Lusiana in ricordo dei parenti defunti, una cinquantina di persone con legame stretto di parentela, originari della contrada Tedetta, si sono ritrovati al ristorante “Alla Rosa” di Velo per tener fede alle aspettative della mamma passata a miglior vita. E’ anche questa una delle feste che si ripetono con scadenza annuale come i raduni degli omonimi o le feste delle contrade. E.Z. Nella foto, i fratelli Pozza riunitisi con le famiglie Una Comunità unita per il “bene comune” “Voglio donare i miei occhi ad una persona che ne ha bisogno, le altre parti del mio corpo non possono essere donate… un saluto e una preghiera dal posto più bello del mondo, il paradiso” Così scriveva nel suo diario Margherita Soster di Lusiana, morta di tumore nel 2002 all’ospedale di Asiago, quando aveva soli 29 anni. Una volontà espressa in più occasioni, ma un desiderio rimasto tale, per onorare il quale il gruppo Aido di Lusiana ha voluto ora la pubblicazione di un libro con le fiabe scritte dalla giovane durante la sua lunga malattia Non ha potuto donare i suoi organi, la sua una particolare gioia per mamma Margherita con la nipotina malattia e le cure per alleviarne i dolori treEleonora e per le sorelle Ornella ed Irene mendi non glielo hanno permesso. Marghe(il papà Antonio è morto nel 2001) nel rita Soster, che desiderava tanto lasciare una ricordare Margherita: la pubblicazione in parte di sé a chi ne aveva bisogno, è riuscita un libro delle fiabe che la ragazza scriveperò a trasmettere un dono altrettanto immenva quando il male le impediva di dormiso e importante: i suoi sentimenti, la grande re. “Costretta a letto, Margherita riusciforza nell’affrontare la malattia, la sua dediziova ad evadere dalla sua condizione – ne verso gli altri a cui non ha mai smesso di spiega la signora Eleonora –immedesipensare, nemmeno quando il male si faceva mandosi in diverse situazioni, facendo sentire in modo acuto, insopportabile. Un correre la sua fantasia inventava un dono che ora, grazie alla pubblicazione di un mondo fantastico, trascritto in alcune fialibro con cinque fiabe da lei scritte, si espanbe, alle quali ora si è interessato il presiderà a più persone, non solo a chi l’aveva dente dell’Aido di Lusiana, decidendo conosciuta attingendone direttamente il suo di pubblicarle. “Venendo a conoscenza esempio di generosità. Margherita Soster, che dalla mamma delle fiabe scritte da Marabitava a Lusiana, è stata vinta dal cancro gherita – dice il presidente del gruppo nell’ottobre del 2002, dopo 15 anni di battaAido di Lusiana Massimiliano Pozza – glie dure ed estenuanti per lei e per i suoi famiabbiamo pensato che questo potesse liari: la malattia, un tumore osseo della peggior essere un modo per portare avanti la specie, si era manifestata quando aveva solgrande testimonianza d’amore della ratanto 13 anni. “Sono passati otto anni da quando Margherita se n’è gazza, che nonostante i suoi immensi problemi non rinunciava a andata – dice la mamma Eleonora Rossi, originaria di Asiago – ma per pensare al prossimo, alla gente sfortunata, scrivendo tra l’altro nel me è come fosse morta ieri mattina, non posso dimenticare mia figlia, i suo diario <Se dovessi mancare voglio che i miei organi siano dolori e i momenti terribili che ha vissuto, la sua grinta, e il coraggio donati a qualcuno che ne ha bisogno e che potrà vivere senza che nonostante ciò è riuscita a trasmettermi”. In questo Natale c’è dolori, con tanta serenità>”. Grazie alla collaborazione del Comu- ne di Lusiana, al contributo della Banca di Romano e S. Caterina, e il coinvolgimento degli alunni delle scuole del territorio per le illustrazioni, l’Aido di Lusiana ha fatto stampare il libro “Le fantastiche fiabe” di Margherita Soster, che verrà ufficialmente presentato, con entrata libera, mercoledì 29 dicembre alle ore 20.30 presso la sala del cinema comunale. Parteciperanno tra gli altri lo scrittore e giornalista Giandomenico Cortese e il presidente provinciale Aido Bruno Zamberlan; alla presentazione seguirà poi la rappresentazione teatrale di “Jera meio quando che la jera pedo” a cura della compagnia “La Canaola” di S. Caterina. Intanto nei giorni scorsi il libro di Margherita Soster, del quale sono state stampate un migliaio di copie, è stato donato ai bambini di 4^ e 5^ elementare di Lusiana e di S. Caterina e a quelli di 1^ e 2^ media dell’Istituto Comprensivo di Lusiana. Silvana Bortoli 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano 19 L’antico buon governo per il futuro del sistema turismo altopiano A soli 30 minuti d’auto da Asiago ci sono marche che il mondo ci invidia. Sono nate in un garage, senza contributi pubblici. Gente che ha lottato, saputo fare squadra, essere se stessa, fino ad arrivare a vendere jeans o tute da moto, o scarponi da trekking, ad americani e giapponesi, battendoli con l’originalità di un mix prodotto/comunicazione coerente nel tempo. Il prodotto turistico altopiano parte da vantaggi incredibili, risorse naturali, prossimità: competere, non dico nell’eccellenza, ma nel basico non è certo impossibile. Il turismo in Italia è il 12% del PIL, il Veneto è al primo posto. Per meglio favorire l’offerta del prodotto turistico locale, negli ultimi anni si sono avviati processi di aggregazione territoriale (Sistema Turismo Locale) basati su governance ascendenti, il buon governo attraverso la decisionalità dal basso. Si tratta di un passaggio obbligato per competere. Ma è un modello che l’altopiano non ha seguito. Si sta pagando ora con l’emarginazione, l’identità culturale del territorio è ridotta al minimo storico, un po’ i “poerle delle Alpi”, diremo per capirci bene. Di una nazione con 500 anni di autonomia, di una straordinaria cultura giuridica alle spalle, di 700 anni dalla nascita della federazione di 7 Comuni, ti guardi intorno e non c’è traccia. Oggi la Commissione europea incentiva la partecipazione dal basso, promuove la consapevolezza di essere territorio, incoraggia il cooperativismo, lo premia con corridoi d’accesso ai fondi strutturali. Nessuna novità. Per chi conosce la nostra storia è un ritorno al passato, a valori fondativi (cfr. opere Giancarlo Bortoli). Una forma antica oggi facilmente modulabile, con modalità adeguate, al governo territoriale di un’economia del turismo tra “sistemi”, non più quindi tra “località”. L’attitudine aggregativa si scontra però con la realtà amministrativa altopianese e in particolare con un certo “slegocentrismo”. Lo dico subito, tanto di cappello per l’impegno personale di assessori, vicesindaci, presidenti di consorzi turismo, pro loco e associazioni. Ma questa filiera decisionale è radicata “dentro” una visione in antitesi con il modello di governance richiesto, è frutto, inevitabilmente, fatalmente, dell’isolamento, della non-cultura di prodotto degli amministratori locali. L’alibi “Trentino = schèi facili” rimane abnorme. E’ lo stesso presidente del GAL Continua da pagina 1 Mi spiego meglio. Con la recente legge finanziaria il Governo, ma anche altri formazioni politiche che hanno votato a favore, hanno “tagliato del 75% le risorse destinate al 5 per mille”. Prima frottola …Ma come tagliato? Sono fondi che 16 milioni di contribuenti nella loro dichiarazione dei redditi hanno destinato intenzionalmente ad associazioni di beneficenza e di volontariato. In poche parole il Governo si è appropriato indebitamente (termine fumoso, ma il termine furto può essere querelabile) dei soldi dei volontari, delle associazioni del territorio, delle scuole materne e degli asili. E non sono cifre da poco … si tratta di ben 500 milioni di euro intascati da coloro che troppe volte fanno vergognare gli italiani a discapito di quelli che spesso vengono definiti “l’Italia migliore”. Di quella Italia che nel tempo libero, togliendo spazi e tempo ai figli, alla famiglia, al sonno si dedica agli altri. Quelli che nel momento del bisogno ci sono. Quelli che non voglio- no sentirsi dire “grazie” ma piuttosto “come posso aiutare”. Quelli che spesso sopperiscono alle mancanze dello Stato – vedi alluvione, terremoti, asili nido, sostegno ai disabili e anziani – salvando la faccia a quell’apparato che si chiama Stato e che dovrebbe appunto provvedere ai bisogni dei suoi cittadini. Ed invece quell’apparato chiamato Stato pensa a tutelare solamente i suoi, anzi solamente ai suoi decisori perché i “servitori della Patria” – leggesi forze dell’ordine, insegnanti, sanitari, soldati, ecc. – non navigano certo in acque migliori con mezzi vetusti, indennità che faticano ad arrivare, turni inammissibili. Pensiamo solo alla recente bocciatura della proposta del deputato dell’Italia dei Valori, Antonio Borghesi, (Gruppo Azione Locale) Agostino Bonomo a ridimensionare: «Serve maggiore coesione tra i Comuni. Il campanilismo allontana le soluzioni. Quando andiamo a Venezia con progetti unitari troviamo risposte e la porta aperta ai contributi UE e ai finanziamenti regionali. Per la promozione, la ricetta è obbligata: un vero coordinamento per dare all’Altopiano la vetrina che merita». Chiaro, ogni marca, se davvero tale, si chiede, ogni giorno, «quali valori mi rende unica e competitiva?». Il designer francese P. Stark risponde «là fuori (in pianura, nda) c’è una tribù che aspetta il prodotto giusto, al prezzo giusto, dalle persone giuste». E’ quanto si sta facendo in altopiano nel turismo? Gli studi universitari indicano un turismo dove il «prodotto domandato si configura sempre più come esperienza». Saper rispondere a questa tendenza, decisamente stabilizzata, è una grande sfida e opportunità. Si tratta, prima di tutto, di saper mettere in rete questi nostri valori, sedersi attorno ad un tavolo di lavoro come da linee guida regionali (in realtà UE), costruire un nuovo prodotto turistico a partire da quelli a investimento minimo e massima unicità, comunicare sotto un unico marchio ombrello “sistema altopiano”. La parola d’ordine diventa “avviare connessioni”. Torno quindi, ancora una volta, alla valenza strategica, e propedeutica, di un progetto per un’estesa rete perdonale. E’ il primo, facile, concreto, responsabile, originale, sostenibile, passo per rifondare e rendere fruibile un patrimonio di identità, ambientale, storico e toponomastico insuperabile, già documentato da una buona bibliografia, una risorsa spendibile in competitività nel nuovo turismo della cultura locale, del camminare per scoprire, Slow Walking, Slow Food. Per il turista sarebbe normale aspettarsi percorsi segnalati, elementarmente mappati, in analogico e in digitale, semplici itinerari anulari che, estate e inverno, con partenza dai centri, circondino gli abitati, li connettano alle rispettive contrade, Il grande furto riguardante l’abolizione del vitalizio di oltre 3.000 euro mensili che spetta di diritto ai parlamentari dopo una sola legislatura, considerato iniquo rispetto al trattamento riservato ai lavoratori costretti a versare 40 anni di contributi per poter usufruire della meritata pensione. Una bocciatura bipartisan con 498 voti negativi e 5 astenuti (totale 503) su 525 votanti. Pensiamo a quante legislature ci sono state in questa benedetta Italia e facciamo qualche conto di aritmetica. Pensiamo ai privilegi di cui i politici godono: uno stipendio che supera i 10 mila euro mensili più cellulare, tessera cinema, tessera teatro, tessera autobus-metropolitana, francobolli, viaggi aerei nazionali, circolazione autostradale, piscine e palestre, treni, aereo agriturismo, B&B, al Golf Arena, musei dell’Acqua, Latte, Legno, Grande Guerra, a tutto l’altopiano (8 comuni), con estensione intercomunale, più lontani e protetti possibile dalle auto. Non è vero che lo si sta facendo. La dorsale ciclopedonale da Folgaria è un’altra cosa, risponde ad altre aspettattive, c’è anche a Jesolo... Sono le carrarecce secolari delineate da stoan platten a rappresentare la nostra unicità, sono già esistenti, in gran parte abbandonate, dimenticate dagli stessi abitanti. Richiedono solo di essere rese “fruibili”, connesse e dotate di un sistema visivo coordinato, minima manutenzione. E’ la visione di un Museo Etnico Diffuso dell’Altopiano dei 7 Comuni, parte integrante, fisica, di una forte, estesa, identità che dobbiamo recuperare per noi stessi. E’ una matrice di attrattività per un prodotto turistico di massima unicità, una rete di valori che viene ad accoglierti davanti all’albergo, appartamento, B&B, piazza, parcheggio, scuola... Per definizione (non certo mia), questo progetto richiede un tavolo multidisciplinare permanente a cui siedono talenti in architettura del paesaggio, toponomastica, microstoria e tradizioni locali, comunicazione, informatica, cultura cimbra. Ovvero, obbliga a fare squadra, a connettere risorse umane, a invitarle per meritocrazia: la carica amministrativa qui è un optional. Sembra apparentemente un obiettivo astruso, in realtà è l’avvio di una prima esperienza di processo di decisionalità per obiettivi comuni condivisi dentro logiche comuni, sotto un marchio comune, dal 1310, Hòoga Vüüronghe dar Siban Komàüne. Andrea Cunico Jegary di stato, cliniche, accesso alle ambasciate, assicurazione infortuni e assicurazione morte tutto GRATIS! Ai ministri, ai capi di partito, ai presidenti di Camera e Senato (per sempre) auto blu con scorta GRATIS. Indennità di carica dai 350 a 6.455 euro, il rimborso spese d’affitto pari a 2.900 euro mensili, l’immancabile portaborse alla modica cifra di 4.030 euro al mese. Per forza che la sola Camera dei Deputati costa ai cittadini 2.215,00 euro al minuto! Ovvero con quanto non verrà elargito (o elargito chissà quando) alle associazioni (tra i firmatari della protesta – tanto per fare dei nomi - Emergency, Greenpeace, Save the Children, Medici senza Frontiere, Wwf, Amnesty, Unicef, Mani Tese, Lega lotta contro i tumori) la Ca- mera dei Deputati si pagherà i prossimi 156 giorni di privilegi. Il coordinamento del volontariato ha sentenziato: “La conseguenza di questi pesantissimi tagli sarà la probabile paralisi del sistema sanitario pubblico, perché quelle richieste di sostegno di malati e anziani, che fino ad ora venivano assolte dalle associazioni di volontariato, ricadranno proprio lì. Non possiamo più parlare di 5 per mille, ma di 1,25 per mille. Era un sostegno risicato, ora è un’elemosina.” Con questo non intendo sparare contro i partiti attualmente al potere, la storia purtroppo non cambia da tanto. Così come non certo intendo invitare la gente a cambiare il proprio voto. Ecco suggerisco magari che la prossima volta in cui il vostro politico di fiducia busserà alla vostra porta o verrà a stringervi la mano di ricordarglielo. Così, tanto per non passare sempre per i soliti “mone”. Buon Natale. Gerardo Rigoni Daniele Zovi 8 l’Altopiano Sabato 25 dicembre 2010 20 La “Storia di Dino e di altri orsi” raccontata da Daniele Zovi «Avevo voglia di raccontare. Di mettere ordine. Di parlare di un animale che è il re delle nostre valli. E del quale ci dovremo abituare perchè gli orsi torneranno. C’era bisogno di chiarezza dopo quanto accaduto quest’estate. Ho vestito i panni del ricercatore che ha sopportato cadute e ferite, ma che, comunque, è rimasto in piedi inseguendo la verità. Come gli uomini di montagna sanno fare: slacciando il cuore. E io sono un altopianese». Così Daniele Zovi, 58 anni, comandante del Corpo Forestale dello Stato di Vicenza spiega cosa lo ha spinto a scrivere un libro dedicato all’orso Dino. “Storia di Dino e altri orsi”, edito da Terra Fer- “Cornone – Estrema difesa” il libro di Paola Cappellari ma, è già nelle librerie e verrà presentato mercoledì 29 dicembre alle 17.30 al teatro Millepini di Asiago. La presentazione, coordinata da Stefania Longhini, vedrà la presenza dell’autore e sarà introdotta da uno spezzone di un documentario sugli orsi realizzato da Francesco Petretti. E poi il racconto che riguarda Dino, apparso per la prima volta in Italia nel 2009. Arrivava dalla Slovenia, forse per sfuggire all’affollamento dei suoi simili. In un piccolo fazzoletto di terra, ai confini tra Gorizia e Trieste ce ne sono circa 400. Il 15 ottobre del 2009 e stato catturato a Trento, dotato di un radiocollare che trasmetteva sia segnali satellitati (Gps) sia terrestri in (Vhf) e liberato. Nella primavera di quest’anno è apparso in Veneto, tra la pedemontana e l’Altopiano aggredì 14 asini. E poi la notizia, nell’agosto scorso della sua uccisione a Gallio. “Non ci ho mai creduto – dice Zovi - E avevo ragione. Dino è stato fotografato lo scorso 12 novembre da una fototrappola in Slovenia, quindi è tornato nelle sue terre”. Presentato il libro di Bortoli Mercoledì 5 gennaio nella sala della Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei 7 Comuni” verrà presentato il libro di Paola Cappellari “Cornone (Sasso Rosso) 1917 – 1918 – Estrema difesa”. Si tratta di un volumetto di 80 pagine corredato di diverse fotografie e cartine che raccoglie le notizie storiche relative ad una zona di Foza che fu di fondamentale importanza durante la Prima guerra mondiale. Il Cornone è stato appunto difeso strenuamente dai soldati italiani, evitando che gli austroungarici scendessero in pianura. Interverranno alla presentazione del volume il professor Giuliano Lenci, presidente dell’Istituto veneto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea e il ricercatore storico Domenico Alberti. Artemusica Roana, i concerti di Natale In occasione delle imminenti Festività Natalizie, l’Associazione Artemusica di Roana propone agli appassionati una serie di appuntamenti decisamente interessanti che coinvolgeranno arte, letteratura, musica e danza. Si comincia con un unico appuntamento legato alla fortunata serie dei “Martedì dell’arte”: il prof. Davide Apolloni ci guiderà alla scoperta del capolavoro di Giotto: “La cappella degli Scrovegni” di Padova. Pur essendo uno de cicli pittorici più noti al mondo, la Cappella degli Scrovegni riserva numerose sorprese legate ad aspetti artistici, simbolici e interpretativi che non deluderanno quanti vorranno partecipare alla serata che si terrà il 28 dicembre, alle ore 21, presso la Chiesa Parrocchiale di Roana. Come di consueto, all’arte si accompagnerà la musica, che in questa occasione avrà come interpreti il Coro Giovanile Parrocchiale, guidato da Eva Fabris e Remo Azzolini, e il Coro “Voci della Spelonca”, gruppo vocale maschile diretto da Gianfranco Muraro. Dalle arti pittoriche si passerà poi alla letteratura: lunedì 3 gennaio, alle 17.30, presso la Sala Santa Giustina di Roana verrà riproposta la “Piccola merenda letteraria”, un’occasione per “assaggiare” i libri che saranno raccontati, letti e condivisi dagli appassionati che interverranno liberamente, il tutto in un clima amichevole e conviviale. Martedì 4 gennaio, infine, sarà la volta della musica e della danza, in un concerto che sarà proposto alle 21 presso la Sala Consigliare del Municipio di Canove. Durante la serata ci sarà l’occasione di apprezzare tre giovani talenti: il pianista Francesco Pulga, il compositore Nicola Munari e la danzatrice Giulia Colombo. Nel corso della serata Francesco Pulga, diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Vicenza e attualmente impegnato nella frequenza del biennio superiore di perfezionamento presso il Conservatorio Reale di Bruxelles, eseguirà alcuni brani Ristorante Foto di Pierluca Grotto composti da Nicola Munari accanto a musiche di Bach e Schubert. Il giovane compositore valdagnese sarà presente alla serata e presenterà il suo cd “Piccoli echi” al quale, in fase di incisione, ha partecipato lo stesso Pulga come pianista solista. Il cd, presentato nell’aprile 2010 nell’ambito del circuito di Veneto Jazz, comprende brani per piano, soprano e strumenti vari. Decisamente suggestive, le musiche di Munari si prestano particolarmente ad accompagnare la danza, e proprio in questa circostanza si esibirà Giulia Colombo, giovane danzatrice padovana che il pubblico di “Artemusica” ha già avuto modo di apprezzare durante lo spettacolo “Parole dipinte: le donne, i cavalier, l’arme e gli amori” ispirato alle vicende dell’”Orlando Furioso”. Dopo il concerto, seguirà un piccolo rinfresco. Come di consueto, gli appuntamenti di “Artemusica” sono ad ingresso gratuito. Nicoletta Manfrin La sera del 18 dicembre scorso, il “Millepini” è stato teatro di un evento arricchito da ospiti a sorpresa, come il sindaco di Asiago, Gios e il presidente della Comunità Montana, Lucio Spagnolo e di “coup de theatre”, come l’accensione rituale del candelabro e l’apparizione di una “Margareta” in costume d’epoca. Margareta, alla domanda di Bortoli circa chi ella fosse, risponde in cimbro: “Ich pin Margareta” e attraversa la scena con incedere sognante, quasi levitasse. (Scopriamo poi che l’interprete è proprio di Rotzo e abita a 2 passi dalla chiesetta di S. Margarita...) Relatori della serata, gli stessi che da 15 anni - da quando è nata la strenna di Natale - siedono a fianco dell’autore: Luigi Menegatti, Sergio Bonato e Alberico Rigoni a ricoprire il posto del padre Mario. Il tutto, condito e allietato dalle voci dei Cori “Asiago” e “S. Matteo”, in un’ambientazione bucolica, qual è quella del romanzo. Romanzo storico per l’esattezza, un lavoro che ha richiesto all’autore, scopriamo solo ora, quasi 17 anni in ricerca, stesura, revisione. I due protagonisti trecenteschi: Margareta e Dolcino, sono figure realmente esistite e, “udite udite”, risultano transitate per davvero al tempo nel nostro territorio! Margareta era una pastorella, di rara bellezza e fine intelligenza, che divideva la sua esistenza fra Rotz ed Arco, dove la sorella maggiore era andata in isposa. Scendendo in pianura col gregge della sua famiglia per il “pensionatico”, aveva imparato il volgare e il cimbro natio le facilitava l’approccio con i trentini, ma dal patrigno, che possedeva ben 3 libri, aveva appreso anche il latino. Frà Dolcino, un omone possente e di bell’aspetto, era un eretico perseguitato per motivi religiosi: apparteneva al gruppo degli Apostolici (il cui ideale: il ritorno alla semplicità degli Apostoli era lo stesso di S. Francesco d’Assisi), fondato da Gerardo Segarelli, messo al rogo dall’Inquisizione. Sorte, che sarebbe toccata anche a Dolcino se egli non avesse avuto la bell’idea di abbandonare Bologna, dove risiedeva, e scappare verso Nord. Ecco com’è giunto quassù, un’area dove la Chiesa cattolica era poco presente, quindi ritenuta sicura. La loro sorte, raccontano studiosi dulciniani e un nutrito stuolo di storici fra cui l’Abate Agostino Dal Pozzo (ma lo cita anche Dante nel XXVII canto dell’Inferno per bocca di Maometto), però è segnata. Ma queste prime 200 pagine del romanzo ancora non lo svelano, solo permeate di spiritualità, di umanità, di storia, leggenda e antiche tradizioni e credenze. (Sarà nella seconda parte del romanzo - in fieri - che verranno riferite le eroiche gesta dei due protagonisti, una volta lasciato l’Altopiano). Questa prima parte è in realtà un contenitore, opportunamente utilizzato dall’autore per trasmettere concetti fondanti della nostra tradizione socio-culturale: l’affratellamento, le vicinie, la lingua e la religione dei celti e le leggende legate alle saghe dei paesi nordici, tuttora parte della nostra tradizioni, basti pensare alle Zeelighe Bailblen, al Sanguinello, alle Anguane, ai folletti. I Relatori hanno saputo spiegare ampiamente il contesto, arricchito di aneddoti riferiti all’autore e alle sue opere letterarie. Un’intensa interpretazione di “Adeste Fideles” ha aperto e chiuso l’evento: prima il coro Asiago, infine il S. Matteo. E un benvenuto, meno spirituale ma pieno di “spirito”, vin Brulè (ricetta Bortoli!) accompagnato dalla Kuagasanga (torta del 1700, in ricetta originale, il cui nome significa: inno alla vacca), ha concluso la rituale dedica del libro da parte dell’autore ai presenti, mentre la cera delle tre candele sciogliendosi, andava a formare una M come Margherita, in gotico... Beppa Rigoni Scit CASA ROSSA Pizzeria birreria Non solo pizza ma anche tante gustose specialità: PRIMI PIATTI - GRIGLIATE ecc.. Loc.Kaberlaba Asiago 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano 21 LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA Psicologia delle feste natalizie, alcune riflessioni per il benessere psicofisico Natale con i tuoi…Pasqua con chi vuoi. Come a dire che ci tocca stare insieme per le feste natalizie. Dico “ci tocca”, perché le ricerche affermano che davvero il periodo non è dei migliori per la salute psichica. Gli studi dicono che a ridosso delle festività le persone soffrono di più perché costrette a ritmi frenetici imposti dai numerosi doveri sociali che la convenzione celebrativa richiede ad ogni famiglia che si rispetti. Bisogna fare l’albero, il presepe, pensare a regali e agli addobbi. Partecipiamo nostro malgrado ai numerosi raduni con parenti, ai pranzi e alle cene, frequentiamo “la piazza” e dobbiamo fermarci e comunicare ad ogni incrocio di sguardi anche con chi magari vediamo una volta l’anno, senza che ce ne importi più di tanto. Una vera scocciatura. Per rincarare la dose, il clima festivo e i messaggi massmediatici ci costringono a stamparci un sorriso sulle labbra e mostrarci allegri anche quando non lo siamo, pena l’esclusione sociale e il pregiudizio. (“Guarda quello che musone guastafeste!”). Visto così, il Natale è la fiera delle vanità; è il mercato della compravendita emotiva, della coartazione e della forzata socialità. Qualcuno potrebbe pensare che sto esagerando e sono inutilmente drammatico. Può darsi, ma i sondaggi, le ricerche e la psicologia sociale non depongono a favore delle festività. Nel periodo compreso tra Natale e l’Epifania è statistico trovarsi di fronte all’aumento della gravità degli stati d’ansia e della depressione. Inoltre, le persone percepiscono, paradossalmente, una maggior solitudine e un senso di estraniamento. D’altra parte, la felicità a comando non esiste. È sempre frutto della spontaneità, del libero fluire dell’esistenza che sa sorprenderci e regalarci meravigliosi attimi di stupore. Purtroppo, il Natale “commerciale” ha ben poco di inaspettato e magico. Non vorrei nemmeno però dare l’idea di voler comporre qui l’elegia dell’anticonsumismo. Credo che la frenesia del quotidiano sempre più spesso ci to- glie il gusto di pensare agli altri dedicando del tempo all’atto del donare. Paradossalmente, il Natale costringe a pensare agli altri, riservando, magari in fretta e furia, del tempo per cercare di incontrare i gusti del nostro caro e sperare di poter dare gioia attraverso un piccolo o grande cadeau che, guarda caso, è detto anche “pensierino”. In questo dedicarsi agli altri, possiamo riscoprire quello che c’è di buono del Natale, sia esso religioso o laico. È nella qualità dell’atto infatti che ritroviamo il valore umano delle festività. Quando ci diamo del tempo, dello spazio, della “vacanza” (vuoto) per dedicarlo, poi, agli altri, stiamo umanizzando il Natale. Ben vengano quindi i momenti di riunione sociale in cui ognuno ha avuto, in solitudine, un momento in cui ha pensato ai propri cari. Donare è regalare parte della nostra esistenza. È riservare nostro spazio agli altri, mettendosi momentaneamente in disparte; è dedicare tempo nel quale ascoltare le altrui istanze riconoscendone il valore intrinseco. Allontanandoci dall’etica, parliamo dello stress che i cambi forzati di ritmo creano nelle persone. Sempre più spesso, la gente lavora durante le festività ed è quindi costretta a interporre momenti di giovialità alla routine lavorativa. Niente di più difficile. È come se nel bel mezzo di una vacanza da sogno ai caraibi dovreste prepararvi e affrontare una riunione di lavoro da cui dipende la vostra reputazione professionale. Un consiglio, per chi non può (o non vuole) usufruire di un periodo prolungato di ferie durante il Natale, è di non cambiare i ritmi consueti. Sonno-veglia, alimentazione, attività fisica, dovrebbero rimanere i soliti. Vedo con piacere che sempre più spesso le persone in vacanza mantengono i loro programmi di attività fisica e le loro abitudini. Mi sembra un buon punto di partenza per non dover pretendere, irrazionalmente, di “staccare la spina” all’improvviso e riuscire a rilassarsi nel nuovo ambiente vacanziero. Ciò è impossibile e non auspicabile. Rimane un’ultima riflessione che mi sento di proporvi. Attiene alla sfera intimista. Il Natale, di là dalle tradizioni e dalle forzature sociali, appare, anche per ovvi motivi cronologici, un momento di Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] bilanci e di riflessioni. Mi pare perciò un’occasione d’oro per rivolgersi a noi stessi e, pacatamente, rivedere passo passo com’è stato l’anno che giunge al termine. È un momento introspettivo, un angolo prospettico non facile da accettare ed accogliere. Eppure, è un atto di coscienza estremamente utile al rilanciare la nostra esistenza in una progettualità fertile e viva, pena l’inaridimento della coazione a ripetere e la nevrosi. Siamo vivi, vegeti e spirituali. Perché non fruttare al meglio il bilancio d’annata per rilanciarsi umanamente e psicologicamente? In fondo, cerchiamo di fare il meglio che possiamo, umilmente e con grande fatica. Di questo dovremmo essere orgogliosi e felici. Lasciamoci quindi un’occasione per stare con noi stessi, godere del nostro vissuto, per ripartire con slancio e positività. Buone feste a tutti i lettori, di cuore. L’AVVOCATO RISPONDE LA RESPONSABILITA’ CIVILE DEGLI INSEGNANTI Sul tema della responsabilità civile degli insegnanti pare opportuno, innanzitutto, delineare lo specifico quadro normativo di riferimento che è di natura sia legislativa (art. 2048 del Codice Civile relativo alla responsabilità dei precettori; art.61 della L. 11 luglio 1980 n. 312 concernente la disciplina della responsabilità patrimoniale del personale direttivo, docente educativo e non docente ) che contrattuale ( art. 42, 5° comma del CCNL del 14.8.95). Occorre poi chiarire cosa si intenda per responsabilità civile. La responsabilità civile è un particolare obbligo al quale sono tenuti i soggetti a seguito dell’inosservanza di determinate regole giuridiche da cui sia derivato un ingiusto danno. Essa, in campo privatistico, è ritenuta una speciale sanzione civile collegata ad un comportamento non corretto, che può originare o da inadempimento contrattuale (art. 1218 cod. civ.), oppure dalla violazione del principio del neminem laedere (art. 2043 e segg. del codice civile), ovvero del non provocare un danno ingiusto ad altri con il proprio comportamento. Quanto ai fatti illeciti che possono verificarsi a scuola (un esempio per tutti, i recenti atti di bullismo), dopo un periodo di contrasti dottrinali e giurisprudenziali tra le opposte tesi, oggi è pacificamente ritenuto che la responsabilità civile che ne deriva, sia per danni causati dagli alunni sia per quelli da essi subiti, sia riconducibile all’illecito extracontrattuale di cui agli art. 2043 e ss. c.c.. In particolare, l’art. 2048 c.c. investe gli insegnanti di un dovere di vigilanza e prevede una responsabilità “aggravata” (in quanto basata su di una colpa presunta) a carico dei docenti stessi, ossia sulla presunzione di una “culpa in vigilando”, di un negligente adempimento dell’obbligo di sorveglianza sugli allievi, vincibile solo con la prova liberatoria di non aver potuto impedire il fatto. E’ necessario, cioè, che venga provato da parte dell’insegnante il caso fortuito, ossia un evento straordinario non prevedibile o non superabile con la diligenza dovuta in relazione al caso concreto (età, grado di maturazione degli allievi, condizioni ambientali etc.). La prova liberatoria è stata, inoltre, caricata dalla giurisprudenza di un contenuto nel tempo sempre più gravoso. I “precettori”, infatti, non si liberano dalla responsabilità se non dimostrano in “positivo” di aver adottato in via preventiva le misure idonee ad evitare la situazione di pericolo favorevole alla commissione del fatto dannoso. Con l’entrata in vigore dell’art. 61 della Legge 11 Luglio 1980 n. 312, nell’ipotesi di responsabilità per culpa in vigilando gli insegnanti statali non rispondono più personalmente verso terzi, rispetto ai quali risponde invece direttamente l’Amministrazione su cui viene a gravare la responsabilità civile nelle azioni risarcitorie, salvo rivalsa dello Stato nei confronti dell’insegnante in caso di dolo o colpa grave. L’istituzione scolastica, pertanto, è chiamata a rispondere direttamente sia per danni subiti dagli alunni durante la loro permanenza a scuola, sia per danni da essi cagionati a terzi, salvo rivalsa. Ciò significa che le parti processuali legittimate ad agire e a contraddire in un giudizio promosso per danni subiti a scuola da alunni, sono rispettivamente il danneggiato, o chi lo rappre- senta nel caso di minorenne (attore), ed il legale rappresentante dell’amministrazione scolastica (convenuto). In altri termini, i docenti, per i fatti dannosi subiti o causati da alunni a scuola, rimangono estranei nel rapporto processuale, ovvero non possono essere chiamati in giudizio per difetto di legittimazione passiva. Tuttavia essi possono successivamente essere chiamati a rispondere in “rivalsa” dalla amministrazione scolastica, dinanzi alla Corte dei Conti. ex art. 61 della legge n.312/ 1980. La rivalsa della scuola, però, per quanto dalla medesima risarcito agli alunni rimasti vittime di fatti illeciti, opererà unicamente qualora si ravvisi il dolo o la colpa grave del docente nell’esercizio del proprio obbligo di vigilanza. Ciò significa che l’insegnate dovrà rimborsare alla scuola quanto essa abbia dovuto pagare a titolo di risarcimento dei danni, limitatamente alle gravi ipotesi di culpa in vigilando. La diretta responsabilità della scuola, tuttavia, non esclude che i docenti siano esenti an- che da procedimento e sanzioni disciplinari, secondo la gravità dei fatti accaduti e del grado di colpevolezza, seppur concorrente, degli insegnanti stessi. E tale procedimento potrà avviarsi e concludersi con una sanzione a carico del docente indipendentemente sia dell’esito dell’azione civile intentata dal danneggiato contro la scuola, sia dall’eventuale rinuncia da parte del danneggiato al risarcimento del danno. Avvocato Serena Baù I lettori che vogliano sottoporre domande su qualsiasi questione di carattere legale al nostro avvocato possono inviare una mail all’indirizzo [email protected] o scrivere a “L’avvocato risponde – Giornale Altopiano, Via Monte Sisemol, 9 36012 Asiago (Vi)” 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano 22 La Rigoni di Asiago Vipers ritrova il sorriso, ma la strada per risalire è ancora lunga In Serie B gli “amatori” festeggiano la Coppa di Lega, l’unico trofeo che ancora mancava nella bacheca Si torna a sorridere Gli “amatori” sull’Altopiano ad otto ruote. Dopo più di un mese e dopo sette sconfitte di fila (mai era accaduto prima) tra campionato e Champions, la Rigoni di Asiago Vipers ha riassaporato il gusto della vittoria: un 7-4 al Monleale che fino a qualche mese fa sarebbe passato inosservato, nella più banale “normalità”, ma quest’anno, come più volte rimarcato, è tutto diverso. Perché nella stagione più difficile della storia del club di inline più titolato d’Italia successi così valgono moltissimo ed al- Foto: Ana Santiago Villar lontanano avversari e pure qualche fantasma, visto che ora rità era vincere e staccare il il vantaggio sulla zona playoff è Monleale e così è stato. Ora salito a cinque lunghezze. Punti c’è la sosta, si riprenderà l’8 pesanti, punti parzialmente sof- gennaio a Cittadella contro gli ferti, visto che Sartori e compa- ex Luca Tessari, Paolo Basso gni non sono riusciti ad esprimer- e Mirko Ceschini. Una di quelsi con continuità nel corso della le partite da portare a casa a gara, giocata bene solo a spraz- tutti i costi, per tenere a debita zi, con qualche pausa di troppo distanza chi insegue e per non che poteva costare cara. Ma per perdere ulteriore terreno da adesso va bene così. La prio- chi sta davanti. Ed in più è in trasferta, dove finora Asiago ha raccolto solo 3 punti (ad Arezzo). Fin dall’inizio era chiaro che i Vipers avrebbero giocoforza cambiato pelle (anche per esigenze extra sportive) dalla versione casalinga a quella “export”, ma resta il fatto che certe sfide bisogna provare a vincerle comunque, in qualsiasi condizione. Il primo appuntamento del nuovo anno coincide con l’ultimo turno del girone di andata, che ha fin qui confermato alcune previsioni, ma anche aperto qualche interrogativo sulle protagoniste più o meno annunciate. In vetta c’è l’Edera Trieste, che aveva iniziato il campionato con una sconfitta, prima di inanellare otto successi consecutivi, grazie soprattutto al parco stranieri. Tre punti più sotto c’è il Milano 24, che ospite- rà i giuliani proprio al rientro in gennaio e che sembra una delle formazioni più equilibrate per la regular season, ma per il salto di qualità serve qualche rinforzo. Terzo gradino del podio per i “fantastici quattro” di Padova, partiti ai mille all’ora, ma progressivamente (e logicamente) calati un po’ alla distanza. L’ex prima linea dei Vipers quasi monopolizza la classifica marcatori della A1 (70 reti sulle 76 totali dei patavini!), ha indiscusse qualità, ma oggettivamente non può bastare per andare fino in fondo. All’ombra del Santo si accontenteranno così o torneranno sul mercato (scadenza 8 gennaio)? Anche i Pirati Civitavecchia (già a segno in Coppa Italia), che comunque dispongono di una seconda linea decisamente più competitiva dei patavini, hanno un po’ lo stesso problema. Alle spalle, dopo un avvio stentato, sta crescendo il Ferrara di Ciprian e potrebbe, proprio come un anno fa, essere la mina vagante della post season. Arezzo ha i mezzi per fare strada, ma per ora, francamente, ha un po’ deluso. Non da sottovalutare Vicenza, che, nonostante le difficoltà economiche, alla fine ha perso solo Stevanoni ed è formazione capace di metterla giù dura a tutti, soprattutto in casa. E la pista amica potrebbe essere l’arma in più anche per il Monleale, che proverà fino alla fine a soffiare l’ultimo posto per i playoff. E’ una compagine che lavora in prospettiva, con qualche giovane interessante. Ha già fatto un figurone quest’anno, arrivando alla “Final Eight” di Confederation Cup. Stagione positiva, ma sicuramente Antinori e soci non molleranno un centimetro da qui al termine della regular season. Infine Cittadella e Polet Trieste, con i primi che hanno per ora un leggero vantaggio in ottica salvezza, anche se Fajdiga e compagni non meritano assolutamente lo zero in classifica. Già decisivo lo scontro-salvezza alla prima giornata di ritorno (15 gennaio). Stefano Angonese Classifica Serie A1 (dopo la 10a giornata). Edera Trieste punti 24; Milano 21, Padova 19; Civitavecchia 18; Ferrara 15; Arezzo 14; Vicenza 13; Rigoni di Asiago Vipers 12; Monleale 7; Cittadella 4; Polet Trieste * 0. (* una partita in più) SERIE B – COPPA DI LEGA. Scudetto, ce l’ho, Coppa Italia ce l’ho, Supercoppa ce l’ho, Champions ce l’ho, Coppa di Lega B, manca. Anzi, mancava, perché adesso Asiago ce l’ha. A dir il vero una Coppa di Lega (quella di A2) era già nella bacheca arancionera, ma quella della Serie B era sempre sfuggita, rimanendo una sorta di tabù fino a domenica scorsa. Dopo una qualificazione che aveva lasciato dietro di sé qualche veleno di troppo per via del derbyssimo “sopra le righe”, capitan Rigoni e compagni hanno sfruttato al meglio la pista di casa per dare l’assalto alla Coppa in una “Final Four” in cui tutto è andato via liscio. Nella semifinale con Piacenza equilibrio fino a pochi minuti dal termine, quando è arrivata la spallata decisiva (5-2). Nel primo tempo, chiuso sul 22, in gol Maurizio Schivo (preso “a gettone” dalla A1) e Fracaro; poi il break vincente firmato da Gios (Francesco), ancora Schivo e Magnabosco. In finale la sfida al Novi (5-0 al Sacile nell’altra semifinale). Gara combattuta, ma quando Asiago schiera i due blocchi “pesanti” riesce a fare il vuoto (5-2, a segno Francesco Rigoni, due volte Andrea Rigoni, il solito Schivo e Magnabosco). Il Novi, però, non demorde e chiude il primo tempo in parità (5-5). Nella seconda frazione nuovo scatto asiaghese (a bersaglio Rodeghiero e ancora Schivo) e stavolta gli avversari riescono solo ad accorciare (7-6). Festa, ce l’ho. Durante le feste natalizie APERTO TUTTI I GIORNI 8 l’Altopiano Sabato 25 dicembre 2010 23 I Campionati Italiani Cittadini-Master e la Coppa Italia di sci nordico SPORT PATTINAGGIO SU GHIACCIO Fabris ottavo tricolore Ottavo titolo italiano “all-round” consecutivo per Enrico Fabris. Questo il responso della pista di Collalbo al termine della duegiorni cui erano abbinate anche altre gare-senior e giovanili. La sua striscia tricolore si allunga, ma al record di scudetti, lo detiene Roberto Sighel, ne mancano ancora parecchi. Senza nulla togliere agli altri pattinantori in pista il roanese correva soprattutto contro se stesso. Certo avesse trovato una maggior resistenza, soprattutto in Luca Stefani e Marco Cignini, entrambi “Fiamme oro” come lui, i tempi sarebbero risultati più significativi anche rispetto a quelli già fatti segnare dallo stesso atleta sul medesimo anello. La constatazione deriva dal fatto che nella contemporanea riunione internazionale giovanile, molti primati personali sono caduti segno che il ghiaccio altoatesino stava in buone condizioni di scorrevolezza. Non per nulla, fra le piste all’aperto, l’Arena Ritten è ritenuta la più veloce al mondo. Al termine delle quattro distanze previste 500, 5mila, 1500 e 10 mila, il roanese totalizza 153.764 punti. Luca Stefani risponde con 160.246. Marco Cignini, trentino, medaglia di bronzo, supera l’asiaghese sui 5mila e quasi lo agguanta sui 10mila, dove batte il suo limite, insidiandone la posizione finale con 160.522. L’attesa, in ogni caso, era per un campionato di maggior contenuto complessivo. Invece molto probabilmente ad influire sulle loro prestazioni potrebbe essere stato lo specifico lavoro che gli azzurri, guidati da Gianni Romme, stavano conducendo nel ritiro convocato nella stessa località in vista dell’ormai imminente sfida per il titolo continentale. Importante comunque che le strategie del tecnico olandese vadano a buon fine dal 9 all’ 11 gennaio quando, sempre sulla stessa pista, sarà tempo di “Europei”. I campionati del vecchio continente faranno anche da “boa” per trarre un primo bilancio del “nuovo corso” che sta vivendo la squadra nazionale grazie al nuovo organigramma tecnico scelto dalla Federghiaccio una volta conclusasi l’era Marchetto. In pista, per lei appuntamento preparato da mesi, anche la ventenne Tea Ravnic. Su questi “all-round” puntava dritto, proprio per misurarsi soprattutto sulle distanze medio lunghe, la sua specialità. Nella sostanziale sfida a due la laziale Francesca Lollobrigida, sua compagna di squadra nel Cp Pinè-Pulinet, riesce sempre a precederla. L’ atleta di Canove di Roana, pur dando il massimo, è sempre rimasta alle spalle della romana. Conferma comunque la sua propensione alle gare lunghe visto che le migliori performance nei confronti dell’avversaria le ottiene proprio su 3 mila e 5mila distanza, quest’ultima, affrontata per la prima volta. Tea Ravnic chiude questi suoi “assoluti” con l’argento. Per lei dovrebbe essere soltanto l’inizio. Strada davanti ne ha parecchia, ma è disposta a percorrerla con la gradualità che s’impone cui sta affiancando un impegno a tutto tondo. Renato Angonese Il Gruppo Sportivo Alpini Asiago, ben noto anche fuori-altopiano, ha già avviato da tempo la sua collaudata macchina organizzativa in vista di domenica 9 gennaio 2011 quando, alla Golf Arena saranno di scena oltre quattrocento fondisti provenienti da tutta la penisola. Un evento di notevole importanza agonistica e promozionale torna dunque sulle nostre piste anch’esse ben note a largo raggio. Questa grossa concentrazione di “sci stretti”, paragonabile alla consistenza di una media granfondo nazionale, si metterà in gioco perché la società del presidente Fabrizio Dalle Ave organizza, in un’unica giornata, sia il Campionato Italiano Cittadini-Master che la quinta tappa del circuito di Coppa Italia 2010-11. Per i “tricolori” cittadini-master sono previste queste distanze: 10 km junior, 15 km donne, 30 km uomini tutte con partenza in linea ed in tecnica classica. La Coppa Italia include invece una “10” femminile e una “15” maschile, sempre in “alternato”. A prendere il via, alle 9,30, sempre con formula “mass-start” saranno atleti ed atlete impegnate in “coppa” Italia. Un’ora dopo lo starter metterà in moto cittadini e master. Quest’ultima prova fa parte del Circuito Master-Tour 2010-11. I tracciati della Golf Arena rappresentano, da sempre, una garanzia in termini di qualità tecnica sottolineata più volte in anni passati quando, ad esempio nel 2003, a far tappa fu la Coppa del Mondo con due gare sulla distanza mentre nelle altre precedenti come successive edizioni della stessa si gareggiò sempre nelle “sprint”. L’innevamento sul campo di gara vicentino non manca, il volontariato è pronto a fornire il suo prezioso apporto, l’esperienza dei responsabili biancoverdi è tale da poter garantire la riuscita a questa prima giornata “tricolore” del 2011 rendendo, nel contempo, omaggio ai tanti amatori altopianesi e vicentini impegnati nella pratica dello sci di fondo agonistico Ladies Cup, 28-29 dicembre 2010 Ristorante A Gallio, Trampolini del Pakstall, Gara Internazionale di Salto Femminile Nel paese di Gallio, già prima della Seconda Guerra Mondiale (così raccontano testimoni e protagonisti di allora), esisteva un piccolo trampolino per il salto con gli sci. Nel 1946 la decisione di costruire un trampolino vero e proprio. Nacque così il trampolino K60, che nel 1947 venne ufficialmente inaugurato. In quegli anni non mancarono appuntamenti agonistici importanti, anche di rilievo internazionale, basti ricordare il Trofeo Kongsberg disputato nel 1954, gara internazionale assimilabile per importanza all’odierna Coppa del Mondo. Nel 1986 si costruì il trampolino “Pakstall K 90” e l’anno seguente si ottenne l’assegnazione del Campionato Mondiale Juniores di Fondo, Salto e Combinata Nordica e nel 1988 venne disputata anche una Gara di Coppa del Mondo. I trampolini, da allora e fino ai giorni nostri, sono sempre stati considerati come un monumento, un simbolo, una sorta di emblema che ha accompagnato ed accompagna il nome di Gallio in Italia e in tutto il mondo. A tale proposito l’assessore allo sport, Giorgio Tagliaro, sottolinea che: “Il Centro del Salto “Pakstall” ha svolto e continua a svolgere nella storia dell’intero Altopiano non solo una valenza molto rilevante e consistente dal punto di vista turistico-sportivo, ma anche sociale e in termini di occupazione lavorativa, per i nostri ragazzi e per le nostre famiglie. Grazie alla formidabile collaborazione con lo Sci Club Gallio, abbiamo avviato un progetto di rilancio del centro, sia in termini dell’attività organizzativa di eventi sportivi, volti a riprendere un importante ruolo e un’adeguata immagine all’interno del mondo sportivo e turistico nazionale ed internazionale, sia in termini di reclutamento di nuovi potenziali atleti, in sinergia con l’Assessore allo Sport di Asiago che ci sta fornendo un aiuto in quest’ ambito. Per questo stiamo lavorando per di- anche quando gli anni crescono. “Metteremo in palio il Trofeo Allianz-Ras per entrambe le manifestazioni - sottolinea il presidente Fabrizio Dalle Ave – però stanno dalla nostra parte anche altri preziosi sponsor quali Rode, Punto Sport, Slegar-Ski, Guzzi Sport, Rigoni di Asiago, Consorzio Turistico Asiago 7 Comuni. Con noi anche l’Us Asiago Sci, la Sezione Ana Monte Ortigara, le Penne nere altopianesi, la Protezione Civile. Contiamo quindi di offrire agli atleti, ai loro famigliari, ai tecnici e agli appassionati di sci stretti una grande domenica di sci nordico nel cuore del nostro altopiano e, proprio per questo, sarà predisposto un senso unico per meglio accedere alla Golf Arena. Quanto ai nostri atleti sono attesi in particolare Marco Crestani, Francesco Benetti e il veterano Roberto Martini”. Il “tricolore” e la Coppa Italia serviranno inoltre a mantenere “in forma” l’organizzazione nel suo complesso in vista della maxi- prova cui Gsa Asiago, Usa Asiago e tutte le altre componenti coinvolte saranno chiamate a sostenere in occasione del “mondiali-master” assegnati ad Asiago ed all’altopiano per il febbraio 2013. R.A. sporre di strutture sicure e adeguate allo scopo, anche perché uniche in Veneto, in modo da poter garantire le massime condizioni di efficienza e sicurezza alle famiglie che mandano i propri figli a praticare questo affascinante sport. Nel Centro del salto, vi sono persone che dedicano e hanno dedicato anima e corpo a sostegno dell’attività, ed è solo grazie e loro che riusciamo a mantenere vivo questo sport unico nel suo genere”. Su tale linea lo Sci Club Gallio in collaborazione con l’Amministrazione Comunale ospiterà una nuova serie di gare giovanili femminili di salto con gli sci: una piattaforma competitiva internazionale per ragazze a partire dall’età di 12 anni. A Gallio, dunque, unica tappa in Italia e che vedrà tra i luoghi ospitanti anche Slovenia, Austria e Germania, nei giorni del 27, 28 e 29 dicembre 2010 si potrà assistere alla competizione denominata Ladies Cup Ski Jumping 2010/2011, in cui parteciperanno tre diverse categorie: Allievi, Juniores e Seniores. Nella stessa occasione verrà anche disputata una gara dei Campionati Italiani cat. Aspiranti composta dagli atleti dei Comitati Veneto, Trentino, Alto Adige e Friuli, dove parteciperanno anche Andrew Lunardi e Thomas Tagliaro, giovani atleti di Gallio. Questo il programma: lunedì 27 dicembre alle ore 14 allenamento libero, martedì 28 ore 9.30-11.30 allenamento ufficiale, ore 13.30 salto di prova e gara a seguire, ore 18 premiazioni presso la Sala Consiliare Municipale, mercoledì 29 ore 9.00-10.30 salto di prova e gara dei Campionati Italiani cat. Aspiranti, ore 10.45 -13.00 salto di prova e gara Ladies Cup. A seguire premiazioni sul campo di gara. S’informa che lo svolgimento della manifestazione potrebbe essere a rischio di annullamento se le condizioni della neve non fossero idonee. CASA ROSSA località Kaberlaba - Asiago info 0424-462017 BIRRERIA PIZZERIA Sono aperte le prenotazioni per il Cenone di fine anno Lo staff augura Buone Feste Musica dal Vivo Lunedì 27 : LE RECLUTE Venerdì 31: GLI EXIT 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano Grande successo per la festa di Natale del Calcio Canove settore giovanile, ritrovatosi al Kubelek assieme al Calcio Gallio Le allegre risate dei ragazzini del settore giovanile del Canove Calcio Polisportiva Comune di Roana, uniti a quelli del Gallio, sono nuovamente risuonate nell’ampio salone del Kubelek, dove come ogni anno si sono ritrovati assieme a famigliari, allenatori, dirigenti e responsabili delle società calcistiche per scambiarsi gli auguri di Natale. Una grande partecipazione che ha visto la presenza di ben centottanta persone, numeri che testimoniano ancora una volta la valenza dell’attività svolta a favore dello sport, ma soprattutto dell’aggregazione dei ragazzini, che provengono da vari paesi dell’altopiano. Particolarmente sentito è stato quest’anno il ringraziamento e l’apprezzamento da parte dei genitori per tecnici e dirigenti che con grande dedizione si impegnano nel portare avanti le varie squadre giovanili del calcio. “Desideriamo rivolgere un grazie sentito ai vari sponsor – dicono i responsabili del settore giovanile del Canove Calcio - e in questa occasione in particolare a Paolo Pesavento della Nuova Same che ha fornito ai ragazzini le tute da allenamento”. Dopo la tuta ricevuta in dono un po’ di tempo fa, durante la festa natalizia al Kubelek a tutti i piccoli atleti è stato regalato un orologio. “Attraverso il giornale – aggiungono i responsabili - vorremmo a nostra volta estendere gli auguri a tutto il mondo dello sport giovanile, auspicando possano nascere nuove proficue collaborazioni, soprattutto nell’interesse dei nostri ragazzi”. S.B. 24 CALCIO: Terza categoria Asiago avanti tutta; Glc frena E’ ancora il meteo il protagonista indiscusso di questa fase della stagione. Una giornata disputata, una giornata annullata (stavolta causa neve e ghiaccio). Questa l’andatura, purtroppo regolare, che ha accompagnato le formazioni di terza categoria in queste ultime settimane. Nonostante i disagi, nel girone B, l’Asiago Calcio Altopiano sta sorprendendo un po’ tutti: nell’ultima gara giocata, infatti, è arrivata un’altra preziosa vittoria (12) sul campo dell’Union Pedemontana. Un successo “griffato” Pertile, con il gol-partita arrivato proprio sui titoli di coda. Altri tre punti che rafforzano la quinta posizione in classifica dei giallorossi, in piena zona playoff. Per Mosele e compagni adesso sarà importante mantenere il passo nelle prossime settimane, caratterizzate anche dai recuperi: si inizia il 6 gennaio (ore 14.30) con il New Team SS. Trinità, che proprio nell’ultimo turno è andato a violare il campo della capolista Cogollo. Il 9 gennaio, invece, sarà la volta del recupero dell’11a giornata. Frena nuovamente, invece, il Glc, sconfitto prima dal Fellette (2-1) e quindi, nel recupero del 6° turno, anche dal Facca al termine di un rocambolesco incontro in cui gli uomini di Maino erano avanti di due reti, ma alla fine si sono fatti rimontare, subendo il definitivo e beffardo sorpasso a ridosso del 90’ (4-3). Anche il Glc tornerà in campo il 6 gennaio, non per il campionato, bensì per la semifinale di andata della Coppa Bassano: avversario il Transvector, leader ancora senza sconfitte nel girone di Bassano. Insomma, un rientro da brividi. Stefano Angonese Classifica Terza Categoria girone B (dopo la 15a giornata): Galvanauto Motta ***** e Cogollo ***** punti 23; Arsiero **** e Monte di Malo **** 21; Asiago **** 20; Novoledo Villaverla **** e New Team SS. Trinità **** 17; Zanè ****** 16; Union Pedemontana ***** 15; Montecchio Precalcino ***** e Valli ***** 12; S. Quirico **** 11; Azzurra Agno ****** 9; Rozzampia ***** 7; S. Tomio **** 6; Giavenale **** 4. (* le partite in meno) Prossimo turno (6 gennaio – ore 14.30 – sede da stabilire): Asiago – New Team SS. Trinità Classifica Terza Categoria girone Bassano (dopo la 13a giornata): Transvector *** punti 26; S. Pietro Rosà ** 23; Fellette *** 19; Junior Monticello **** 17; Aurora S. Giuseppe *** 16; Villaggio S. Lazzaro ***** 13; Facca ***** e S. Vito Bassano **** 11; Glc *** 10; Arsenal Cusinati ****, Real Stroppari **** e Tezze *** 6; Ospedaletto **** 1. (* partite in meno) – Glc e Junior Monticello un punto di penalizzazione. Prossimo turno (6 gennaio – ore 14.30 – sede da stabilire): Glc – Transvector (semifinale di andata Coppa Bassano) L’A.S.D. Karate-Do Sette Comuni ancora protagonista a Lignano Sabbiadoro: risultati eccellenti nei due intensi giorni di gare Dopo la pioggia di medaglie portata via negli appuntamenti d’ottobre, sabato 18 e domenica 19 dicembre ancora Lignano Sabbiadoro ha ospitato presso gli impianti turistici della GEtur le ultime gare di karate della Libertas del 2010, ed ancora una volta gli atleti dell’A.S.D. FujiYama Karate-Do Sette Comuni hanno riscosso consensi e successi. Sabato mattina nella competizione a squadre Open il team formato da Nicola Rossi, Davide Bedin e Claudio Pozza, dopo tiratissimi incontri, si è aggiudicato un’eccellente medaglia d’argento, ottimo risultato ma che ha lasciato l’amaro in bocca nei portagonisti per essersi visti sfuggire d’un soffio l’ambito premio messo a disposizione dalla GEtur per la squadra vincitrice, e cioè un viaggio di una settimana a Parigi. Peccato per loro ma bravissimi per il risultato! Nel pomeriggio sono scesi sui quadrati di gara, per le prove individuali, gli atleti delle classi dagli Esordienti ai Seniores e per i colori dell’altopiano ancora incetta di podi: nella classe Esordienti oro per Lara Pozza nei meno 53 kg e per Massimiliano Apolloni nei meno 45 kg. Nella classe Cadetti bronzo per Sharon Apolloni e Andrea Bedin nei meno 53 kg., Nella classe Juniores Mirko Passuello è oro nei meno 65 kg; nella stessa classe oro per Sara Porro e bronzo per Clarissa Ardani nei meno 58 kg. Nella classe Seniores argento per Davide Bedin nei meno 65 kg; ottimo anche il terzo posto ex equo di Nicola Rossi e Claudio Pozza nei meno 83 kg. La domenica mattina ha visto protagonisti i più piccoli (nati dal 2005 al 2000) ed anche hanno fatto valere le loro qualità a suon di medaglie. Nella classe Fanciulli Helga Apolloni è oro ed Alice Pangrazio bronzo nella prova tecnica del palloncino, mentre Giovanni Pertile è argento nella prova del percorso ad ostacoli; nella classe Ragazzi Luca Bonato si aggiudica un altro argento. Bene anche gli altri, tutti classificati nei primi 10. Nel pomeriggio è stata la volta degli Esordienti; fra i maschi la finalissima nei meno 45 kg è una “questione privata” fra Massimiliano Apolloni e Andrea Frigo, rispettivamente oro e argento, mentre in campo femminile Lara Pozza domina letteralmente e si porta a casa l’ennesimo oro. Grande la soddisfazione di tutto lo staff del sodalizio altopianese, ed in primis del responsabile Maestro Marino Rossi, per aver chiuso un 2010 ricco di successi a livello regionale nazionale ed anche internazionale. Cesare Pivotto 8 l’Altopiano Sabato 25 dicembre 2010 I RACCONTI DEI LETTORI Un dono di Natale inaspettato Millenovecentosessantacinque: vigilia di Natale, siamo seduti a tavola come vuole la tradizione per il cenone della veglia, io, mio marito, i figli e gli anziani suoceri; in un angolo, il presepe attende di essere completato, mancano solo poche ore all’arrivo del Bambin Gesù. Fuori nevica sempre più fitto: piccole farfalle bianche danzano alla luce fioca dei lampioni, la strada deserta è ormai imbiancata. Come il solito, Marco, il maggiore dei miei figli non riesce a stare fermo, si alza di continuo, va da una finestra all’altra, chissà forse spera che il cielo torni limpido e di vedere la stella cometa che guida i Re Magi a Betlemme! «Mamma, mamma» mi chiama all’improvviso tutto agitato «c’è una signora in strada con due bambini, sta bussando a tutte le case, ma nessuno le apre sta venendo verso la nostra!» Nemmeno il tempo di rispondergli che già ha aperto mezza porta e di nuovo: «Mamma, mamma la signora si sta facendo la pipì addosso!» Un’occhiata mi basta per capire che la situazione è seria: mi trovo di fronte una donna incinta cui si son rotte le acque prossima al parto. Non c’è tempo da perdere, le dico di entrare, metto una coperta sul divano e la faccio distendere; chiedo a Marco di portare i bambini in cucina e di dar loro qualcosa da mangiare e a mio marito di telefonare svelto al nostro dottore. «Come» mi dice un po’ impaurita l’anziana suocera «ti tiri in casa una sconosciuta, una zingara, sarà anche piena di pidocchi!». «In questo momento vedo solo una persona che ha bisogno d’aiuto» rispondo pronta «non ha forse Giuseppe portato Maria a partorire in una misera grotta perché nessuno dava loro ricovero? Lei non ha neppure un uomo Dunque, quanti anni sono passati dalla improvvisa scomparsa del Piero? Quasi quaranta. E’ ben vero che la “Fornaria” continuò anche successivamente , però i Keple non c’erano più. Ma come sempre è bene cominciare dall’inizio. Sono nato e vissuto fino agli anni “70” nel palazzo dove – al piano terra – c’era – come c’è adesso, una banca. Gli anni: “40/60”. I luoghi , fatti salvi i buchi nella memoria, eccoli qua: nell’angolo dunque una banca, poi proseguendo verso quella che ora è Via Verdi, c’erano nell’ordine: il negozio di elettricità del Gino e dell’Ubaldo Nappa, poi il “Tanasio” che fabbricava e vendeva scarpe, (ma suonava anche il flauto), poi l’orologeria del Bugada, quindi i “Folo” combinati in due gemelli, meccanici di biciclette e piloti di una antidiluviana motocicletta Bianchi, poi ancora i Girardini falegnami – casa e bottega dove che la aiuti come posso lasciarla in strada?» Nel frattempo è arrivato il dottore, vuole chiamare un’ambulanza, ma una rapida visita gli fa capire che non ce ne il tempo; in fretta comincia a dare ordini:«Portate dei panni puliti e preparate acqua calda, tu Maria vieni qui avrò bisogno del tuo aiuto». Una strana atmosfera è scesa sulla casa, anche i bambini stanno zitti: il silenzio è rotto solo da qualche lamento o da un ordine preciso e in silenzio aiuto il dottore, alla fin fine con tre figli un po’ di esperienza l’ ho! È da poco passata la mezzanotte, da lontano giunge ancora il suono delle campane quando un pianto acuto, forte arriva a rompere quel silenzio: nelle mani del medico una piccola bimba rosea ha annunciato al mondo di esser nata! Una lacrima di gioia sfugge dagli occhi della sconosciuta, una lacrima di commozione sfugge dai miei occhi: che gran cosa la vita! Dopo aver lavato e sistemato la neonata tra le braccia della madre chiamo tutti, Marco furbetto arriva per ultimo, è andato a completare il presepe: ora in bella vista c’è la culla col Bambin Gesù! «C’è ancora il panettone da tagliare e lo spumante da stappare» mi ricorda mio marito «stanotte abbiamo un motivo in più per festeggiare». Baci, abbracci, auguri, la festa ricomincia da dove era stata interrotta. «Grazie» mi dice Karina, questo il suo nome, in un italiano incerto « ha salvato la mia famiglia e questo piccolo tesoro che voglio chiamare Maria come lei e come la Madonna». «Grazie a te» le rispondo «per il regalo che ci hai fatto: hai portato il Natale in casa nostra, non immagini la gioia che ci hai dato; il dottore ha detto che cercherà un posto per te e i tuoi bimbi, intanto starete qui con noi». Non è una favola ma una storia vera, di quelle che possono capitare ogni tanto quando meno te lo aspetti, ma come nelle favole c’è stato il lieto fine; la piccola famiglia di zingari ha trovato casa in un istituto di suore, Maria è cresciuta, non l’ho più vista, ma ogni tanto mi scrive e le sue lettere cominciano sempre così: “Cara nonna…” Testo raccolto e scritto da Francesca Rigoni Nappa Storie di... pane l’ingegnoso Ino costruiva bob da 100 all’ora. Poi ancora, dopo il passaggio per la favolosa baracca dell’Ilario Nappa, l’officina, l’autorimessa e relativa tribù Chiesa. Dalla parte opposta, il Giovanni e l’Antonietta, l’Alfredo e la Fulvia, la Jiolanda, la Flora, Il Giorgio, il Bruno e l’Ilario regnanti la Fornaria Nappa e annessi Generi Alimentari. Al di là ancora, sulla via ora Trento Trieste, La Moralella , un minuscolo negozio di generi alimentari, con cucina retrostante (della mitica Moralella bisognerebbe fare un ritratto), poi d’angolo, la Fornaria Keple che confinava alla fine con la bottega di Frutta e Verdura dei Pezzin. Dalla parte opposta – su quella che ora è Via Scajaro, l’officina Minchio, due distributori di benzina dei Rigoni Rendola e – dove ora c’è l’Acli – un magnifico parco di ippocastani, giardino con annessa autorimessa dell’Albergo Venezia della famiglia Cunico. Fossimo stati circondati dai barbari, saremmo sopravvissuti per anni perché avevamo tutto! Al centro, quella che ora è Piazzetta Odegar , il terreno di giochi e scorribande delle tribù di bambini della contrada, dai Guglielmi, ai Bonomo, dai Girardini, ai Nappa , dai Chiesa ai Cunico, dai Lorenzi ai Munari ai Rigoni e tanti altri. Sovrani il Piero e la Clelia – ma della casata Bonomo Keple facevano parte la mamma Giovannina, il papà Agostino oltre ad Andreino e Rachele, unica ancora al mondo. Durante la guerra, il pane era “nero”, di crusca e non so cos’altro. Poi arrivarono gli Americani con la farina “Manitoba” che evocava gli Indiani d’America, e il pane divenne bianco come il gesso da presa. A quei tempi il pane si misurava in “ciope” e “ciopete” e i formati in “Spaccate”, “Mantovane”, “Rosette” e basta o forse c’era il pane in cassetta. Il negozio in legno laccato bianco. I sacchetti rigorosamente di carta marron. E adesso? Attenti ragazzi perché ora trovate, in bella mostra su arredo super 2000 – senti senti… le Mantovane, le Spaccate e le Spaccatine, le Chiocciole, le Tartarughe, gli Sfilatini, gli Zoccoli, gli Zoccolini, le Ferraresi, i Carciofi bolognesi e…molto altro ancora. Bentornati Keple. Ciao Piero, era ora ! E a continuare la tua opera c’è ancora un Agostino e dintorni. Paolo Lorenzi Un ladrocinio ai danni del volontariato Questo scritto, nato sempre da riflessioni all’interno del progetto “Zattera blu” vuole essere una specie di grido di allarme e di indignazione per ciò che è avvenuto riguardo il 5x1000. Questa volta la stanno combinando proprio sporca. Entrano, senza bussare, nella stanza del volontariato, rompono il salvadanaio e si portano via tre quarti di ciò che c’è dentro. E’ andata proprio così; le associazioni di volontariato di tutta Italia, hanno raccolto con pazienza e costanza firma su firma (si calcola circa quindici milioni di adesioni) per avere quella particella così piccola da sembrare moneta da salvadanaio sulle tasse del cittadino. La firma del cittadino “era” il risultato della credibilità che le associazioni si sono guadagnate giorno dopo giorno lavorando con serietà per il proprio territorio. Quella piccola somma racimolata per la quasi totalità delle associazioni significava la garanzia per un altro anno di attività e pur piccola faceva da volano a tante altre iniziative. Sono arrivati i politici, che anche loro affermano di avere il mandato del cittadino e hanno rubato il 75% di quello che la volontà-firma del cittadino stesso aveva assegnato alle associazioni. Ci sembra che il solo pensiero di tagliare il fondo destinato alle associazioni non profit sia grave in se stesso in quanto va a sminuire il loro riconoscimento. Scelta poi in aperta contraddizione con la continua enfatizzazione del volontariato stesso. Ancora increduli non sappiamo cosa dire. Per ora pensiamo di informare tutti perché il danno lo hanno provocato si alle associazioni ma la mancanza di rispetto più grave è stata nei confronti di quei cittadini che dentro le regole civili e democratiche avevano espresso un loro parere reso nullo da un gesto arrogante e autoritario. Il tutto in nome di una crisi che a noi sembra anche mal governata. In futuro, per noi che crediamo alla legalità, non vogliamo dire al cittadino di “raggirare” le tasse e finanziare direttamente le associazioni di volontariato del loro territorio perché i governanti non sono affidabili e sempre pronti a mettere le mani nelle tasche di tutti. Chiediamo a tutti di fare ogni cosa che è nella loro possibile per fare arrivare la voce di protesta riguardo questa scelta inaccettabile. Don Beppe Gobbo, Calvene 25 Enego e la splendida piana di Marcesina Contro la mercificazione della natura Domenica con fatica mi allaccio gli scarponi nuovi e m’ incammino verso il passo della Forcellona, i piedi a metà strada cominciano a farmi leggermente male, ma è il prezzo che devo pagare a questi preziosi compagni di viaggio che probabilmente mi porteranno sull’Ortigara, sul Monte Fior, sul Portule, in Cima d’Asta, ecc...Salendo, il vento tocca il bosco e fa cadere della neve, la traccia di una volpe spacca a metà il sentiero, sento lo zaino che mi scalda la schiena e le guance mi pungono. Arrivo al Cippo della Forcellona, segnato da numeri arabi. Questo cippo, che ricorda una vecchia confinazione fra due imperi (la Serenissima e gli Asburgo), è testimone di una storia centenaria che ha visto contrabbandieri passare per scendere lungo il sentiero della Pertica per arrivare in Valsugana, delle corvée dei nostri alpini coi muli che rifornivano le prime linee nella Grande Guerra in Ortigara e ancora prima ha visto passare un pittore, Jacopo da Ponte, che, di ritorno dalla chiesa parrocchiale di Enego, dopo averla affrescata, andava verso il paese dei suoi avi, a Gallio. Tutti, anche chi ci passa decine di volte, hanno avuto un sussulto guardando da qui la Piana di Marcesina. Queste cose hanno un prezzo? Possiamo mercificare la natura e l’ospitalità? L’associazione Commercianti di Enego l’Altopiano Sabato 25 dicembre 2010 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado, Giovanni Dalle Fusine ,Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Renato Angonese, Ilaria Panozzo, Bruno Pezzin, Serena Baù, Stefano Rigoni, Nicoletta Manfrin, Paola Cappellari, Andrea Cunico Jegary Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano 26 Hockey Inline a cura di Giovanni Dalle Fusine Da sabato 25 dicembre 2010 a venerdì 7 gennaio 2011 Il 25 dicembre è il 359° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 6 giorni alla fine del 2010 Sabato 25 S. Natale Domenica 26 S. Stefano Lunedì 27 S. Giovanni apostolo Martedì 28 SS. Innoc. Martiri Mercoledì 29 S. Tommaso Giovedì 30 S. Eugenio Venerdì 31 S. Silvestro Sabato 1 Maria madre di Dio Domenica 2 SS. Basilio e Gregorio Lunedì 3 S. Genoveffa Martedì 4 S. Elisabetta A. B. Mercoledì 5 S. Amelia Giovedì 6 Epifania Venerdì 7 S. Raimondo Storie di santi: san Silvestro (Papa dal 31/01/314 al 31/12/335). Silvestro è il primo Papa di una Chiesa non più minacciata dalle terribili persecuzioni dei primi secoli. Nell’anno 313, infatti, gli imperatori Costantino e Licinio hanno dato piena libertà di culto ai cristiani, essendo papa l’africano Milziade, che è morto l’anno dopo. Gli succede il prete romano Silvestro. A lui Costantino dona come residenza il palazzo del Laterano, affiancato più tardi dalla basilica di San Giovanni, e costruisce la prima basilica di San Pietro. Il lungo pontificato di Silvestro (21 anni) è però lacerato dalle controversie disciplinari e teologiche, e l’autorità della Chiesa di Roma su tutte le altre Chiese, diffuse ormai intorno all’intero Mediterraneo, non è ancora affermata. Nel Concilio di Arles (314) e di Nicea (325) papa Silvestro non ha alcun modo di intervenire: gli vengono solo comunicate, con solennità e rispetto, le decisioni prese. Fu il primo a ricevere il titolo di «Confessore della fede». Silvestro è un Papa anche sfortunato con la storia, e senza sua colpa: per alcuni secoli, infatti, è stato creduto autentico un documento, detto “donazione costantiniana”,con cui l’imperatore donava a Silvestro e ai suoi successori la città di Roma e alcune province italiane;un documento già dubbio nel X secolo e riconosciuto del tutto falso nel XV. Un anno dopo la sua morte, a papa Silvestro era già dedicata una festa al 31dicembre; mentre in Oriente lo si ricorda il 2 gennaio. Etimologia: Silvestro = abitatore delle selve, uomo dei boschi, selvaggio, dal latino. Consigli: gli animali domestici e i botti di Capodanno: La cattiva abitudine dei botti di Capodanno, pratica discutibile e molto diffusa, per molti cani rappresenta un vero e proprio incubo che, se non preparato e controllato può causare gravi conseguenze psichiche. I possessori di cani dovrebbero prendere tutte le precauzioni necessarie perché l’evento, anziché una festa, diventi un evento angosciante per i loro amici e compagni. Come sappiamo, i cani sono dotati di un udito estremamente sviluppato e sensibile perciò, il rumore dei botti può provocare in loro una grave condizione di disorientamento: non riuscendo ad individuare la fonte sonora, non sono in grado di stabilire la direzione da prendere per allontanarsi dallo stimolo negativo. Il riflesso provocato può essere diverso in base al carattere ed alle esperienze di ogni soggetto. Ecco alcuni accorgimenti per questa scadenza: sistemiamo il nostro amico in un locale chiuso, conosciuto e sicuro mettendogli a disposizione il suo giaciglio e alcuni oggetti a lui familiari, ad esempio i suoi giochi preferiti, le ciotole e qualcosa da rosicchiare. L’animale non deve restare legato; ricordarsi che un cane legato, se terrorizzato, potrebbe ferirsi gravemente. Se vive in un box esterno, verificare che sia sufficientemente sicuro e che gli fornisca la giusta protezione, altrimenti sistematelo per qualche ora all’interno della casa. Durante i botti, se possibile, cerchiamo di fargli sentire la nostra presenza, eventualmente facendolo giocare; un cane spaventato non mangerebbe mai, ma la presenza del cibo potrebbe rendere più famigliare l’ambiente facendolo sentire, se mai fosse possibile, meno isolato. Indossare qualcosa di rosso a Capodanno…. magari aiuta. Non si può non rispettare la tradizione del rosso a Capodanno, indossando un abito, un intimo, o una spilla da poter applicare sulla spallina di un vestito o sulla scollatura; portandosi, ovunque si va, una borsa o calzando delle scarpe, l’importante è che siano rosse! La tradizione italiana prevede una serie di rituali scaramantici per l’ultima festa dell’anno: come quello di gettare via oggetti vecchi, rotti o inservibili per simboleggiare il desiderio di scacciare le negatività, così come quello di sparare colpi d’arma da fuoco o fuochi d’artificio servirebbe a fare chiasso per allontanare gli spiriti maligni. L’usanza di appendere del vischio sulla porta di casa, invece, servirebbe a garantire pace e serenità all’interno della propria dimora, e risale ad antiche tradizioni celtiche. Ogni usanza ha le sue origini, le radici di questo vecchio costume provengono addirittura dagli antichi cinesi che prevedevano striscioni augurali appesi su tutte le porte di casa rigorosamente rossi. È anche il colore del matrimonio, della gioia e della felicità. Secondo un’antica leggenda della Cina antica, da sempre gli uomini hanno utilizzato a Capodanno forti rumori, fuochi “d’artificio” e il colore rosso per spaventare il Nián, la bestia che mangia gli uomini. Segnando il passaggio di Nián (Guò nián) dall’anno vecchio al nuovo. Allontanare gli spiriti maligni con riti di purificazione, rinnovamento dei cicli e il colore rosso come portafortuna, di fatto sono i grandi temi comuni a tutti i Capodanni delle civiltà sparse nel mondo. Ma qualcosa si ricava anche dai tempi di Ottaviano Augusto nel 31 secolo ac. L’usanza, infatti, risale ai tempi dell’Impero Romano, quando durante il Capodanno Romano era usanza delle donne e degli uomini indossare appunto qualcosa di colore rosso, tinta che rappresentava il potere, il cuore, la salute, la fertilità. Da allora questa usanza resiste ancora. Cominciamo l’anno con un bacio… sotto al vischio. Per quanto riguarda il bacio sotto il vischio a mezzanotte di Capodanno, bisogna risalire alla tradizione celtica. Esso è un semi-parassita, cresce sui tronchi e si riteneva brillasse nel buio in prossimità di giacimenti d’oro. Le sue bacche si sviluppano in nove mesi e si raggruppano in numero di tre, numero sacro per tantissime culture. Pianta potente grazie ai suoi poteri medicamentosi, ma pure fatale in caso di uso scorretto, i Celti lo raccoglievano solo in caso di necessità con una piccola falce d’oro, usata da mani pure, a digiuno, vestiti di bianco e a piedi nudi, offrendo in cambio alla foresta una libazione di pane e vino. La leggenda racconta che, proprio quando il vischio fu strappato dalla quercia per la prima volta, il buon dio Balder morì. I Druidi ritenevano il vischio in grado di guarire ogni malattia e anch’essi si servivano di una falcetta d’oro poiché, essendo una pianta lunare, recidendola con un metallo legato alla divinità solare, si riunivano le opposte energie e quindi i due principi del cosmo, quello femminile e quello maschile. Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. ARIETE Non lasciatevi trascinare dall’apparenza che spesso nasconde una realtà diversa. Cercate di scoprirla se volete agire con successo, sfruttando la presenza di Giove e Urano nel vostro segno, che favoriscono l’innovazione anche nell’amore specie se negli ultimi tempi avete avuto qualche dubbio. Non fatevi condizionare nella scelta di un progetto natalizio coraggioso. TORO Potete dedicarvi alle feste, evitando di cadere nelle banalità e organizzando qualcosa di davvero originale, che valorizzi la vostra originalità e il vostro anticonformismo, come Nettuno vi suggerisce. Escludete a priori ogni inutile sacrificio di cui nessuno vi ringrazierebbe. Nell’amore è concesso un momento di follia. GEMELLI Plutone nel vostro segno vi rende operativi e capaci di andare a fondo di un problema che finora non avete saputo ne voluto affrontare. Nell’amore potrebbero verificarsi novità da prendere in serio esame, perché contengono un segno del destino che non è il caso di ignorare. Anche nei rapporti di lavoro occorre prendere atto della realtà. CANCRO Di fronte a una critica ingiusta avete soltanto due opzioni: accettarla e adeguarvi, oppure confutarla. In tutti e due i casi il risultato è lo stesso: si tratta di modificare un rapporto in crisi, che finalmente siete in grado di gestire con elegante disinvoltura. Nell’amore non precipitate una decisione affrettata, ma concedetevi una pausa di riflessione. LEONE Non è il caso di esitare in una richiesta coraggiosa a chi è in grado di soddisfarla con grande piacere: fatevi quindi coraggio e buttatevi, specie se si tratta di un nuovo amore non ancora sbocciato. Con il favore di Mercurio e di Venere dovete solo coglierlo al volo: il successo è a portata di mano, basta un po’ di fantasia e molto ottimismo. VERGINE Saturno nel vostro segno non favorisce certo l’amore, mi dispiace! Ma potrebbe favorire tante altre cose utilissime, come una verifica della situazione finanziaria, l’inizio di un nuovo interesse di studio o di lavoro, una migliore organizzazione domestica. Non avete che da scegliere, basandovi sulla realtà, senza farvi condizionare dalle moine di chi non vi merita. BILANCIA I buoni propositi sono sempre utili, ma spesso sono un modo di evadere dalla realtà. Se ve ne rendete conto, potete evitare sprechi di tempo e di denaro in fantasie prive di prospettive, che con Giove e Urano all’opposizione del vostro segno potrebbero essere in agguato. Specie se cercate novità fine a se stesse soltanto per sentirvi in gamba. SCORPIONE Il destino vi concede un piacevole momento di relax, da utilizzare per il riposo, per recuperare smalto fisico e intellettuale, con un occhio alle dolcezze dell’amore, se per caso le avete un po’ trascurate. Nei progetti per le feste evitate di sopravalutare persone che non conoscete a fondo e puntate al sicuro, specialmente negli acquisti. SAGITTARIO La prudenza e la lungimiranza sono le qualità che servono per mettere in cantiere un progetto natalizio, ambizioso e costoso, che vi darà la gioia che desiderate se saprete organizzarvi per tempo. L’opposizione di Plutone sconsiglia gli sprechi di tempo e di denaro. Evitate ogni sacrificio eccessivo per chi in fondo non vi merita troppo. CAPRICORNO Potete misurarvi facendo dei confronti con chi vi sembra avere più successo di voi: guardando bene vi accorgerete che non è così. Marte opposto al vostro segno potrebbe causarvi qualche imprevista sicurezza, che siete perfettamente in grado di superare con un’analisi spregiudicata e oggettiva dei fatti, senza troppi riguardi per i sentimenti. ACQUARIO La vostra prudenza e la vostra scrupolosità sono più valorizzate del solito. Con Sole, Mercurio e Venere all’opposizione del vostro segno, è giunto il momento di affrontare con realismo un problema pratico. Troverete la soluzione più adatta ascoltando un consiglio prezioso, specie se proviene da qualcuno che già in passato vi è stato di aiuto. PESCI Il freddo di questa stagione comincia a farsi sentire anche negli affetti. Saturno sconsiglia qualsiasi iniziativa spericolata, specialmente con persone che ancora non vi hanno dato nessun segnale positivo. Potete approfittarne per mettere a punto il progetto impegnativo che avete in mente da qualche tempo: è proprio arrivato il momento giusto. Citazioni Francescane a cura della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Roana “ L’umanità è una grande e immensa famiglia... troviamo la dimostrazione di ciò da quello che ci sentiamo nei nosri cuori a Natale” Papa Giovanni XXIII (francescano secolare) Seconda classificata Terza classificata Sabato 25 dicembre 2010 Prima classificata 8 l’Altopiano 27 Premiati i vincitori del concorso fotografico “Gli angoli nascosti dell’Altopiano: le contrade” In occasione dell’inaugurazione della mostra dei fotografi amatoriali Roberto Costa, Roberto Rossi e Diego Lunardi, dal titolo “Naturalmente Altopiano”, aperta fino a fine febbraio nella sala consiliare del Municipio di Canove, si è tenuta la premiazione del concorso fotografico “Gli angoli nascosti dell’Altopiano: le contrade”. L’iniziativa è stata proposta dal nostro giornale durante l’estate, organizzata in collaborazione con il Club Fotografico Altopiano 7 Comuni. Sono stati premiati gli autori delle prime tre foto classificate che ri- marranno esposte insieme alle bellissime immagini dei tre fotografi succitati. “I partecipanti al concorso – ha detto il direttore del nostro giornale Stefania Longhini – non sono stati tantissimi. D’altra parte, fin dall’ideazione del concorso, eravamo consapevoli che andavamo a proporre un compito non facile, perché presupponeva un’apposita ricerca di quanto di bello e significativo ci fosse da raccontare attraverso una fotografia sulle innumerevoli contrade del nostro altopiano, sulla loro vita e la loro storia. Per questo motivo sono state anche molte le foto, fuori tema, non ammesse. Quindi complimenti davvero a chi ha vinto”. I vincitori, premiati con l’ultimo libro di Giorgio Rigoni Candida “Storie di vita” che racconta molto della vita in contrada e con un abbonamento annuale al nostro giornale sono: terzo classificato, Valentina Polato (a ritirare il premio c’era il fratello Andrea) con la foto “Lavatoio” di contrada Mosele di Asiago; secondo classificato (Primo Junior), Federico Vescovi, 11 anni, con la foto “Giardino” di contrada Val Longhini di Asiago; primo classificato Antonio Visentin con “Case in contrà Sventa” - Treschè Conca.Un grazie particolare va a tutti i fotografi amatoriali che hanno partecipato, al Club Fotografico Altopiano 7 Comuni, al fotografo professionista Andrea Bergamaschi e al Comune di Roana per l’ospitalità. Dalle ore 8.45 di sabato 25 dicembre alle ore 8.45 di sabato 1 gennaio ASIAGO: Farmacia Rossi sas del dr. Adelchi Zuccato , Viale Matteotti I NEOLAUREATI DELL’ALTOPIANO Il 15 dicembre 2010 Alessia Rebeschin, di Roana, è diventata dottoressa in Mediazione Linguistica e Culturale all’Università di Padova con il voto di 107/110. Si congratulano con lei la famiglia, i parenti e tutti gli amici. Cerco lavoro come baby sitter o commessa.Rivolgersi al n. 346-36.67.654 Dalle ore 8.45 di sabato 1 alle ore 8.45 di sabato 8 gennaio CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio, Via Roma, 33/a CONCO: Farmacia della dr.ssa Monica Federici, Piazza S. Marco 23 In periodo di alta stagione i distributori possono derogare dall’obbligo di chiusura festiva. Riportiamo comunque i nominativi dei distributori in turno di apertura. Il giorno 27 dicembre festeggia il suo novantesimo compleanno nonna Marietta. A ricordarla e a farle tanti auguri sono i suoi nipoti, i figli e la nuora. Con la complicità di mamma Anna, i tre gemellini Matteo, Greta ed Andrea Fontana vogliono fare una sorpresa al loro super-papà Luca per questo Natale speciale!!! E augurano buone feste ai nonni, a zia Marta e Nicola, a zio Gabriele e a tutte le persone che a loro vogliono tanto bene!!!! In occasione del mio primo Natale, voglio fare TANTI AUGURI ai miei nonni, zii e cuginetti! Sarah Sabato 25 dicembre GALLIO: OMV, via Camona Domenica 26 dicembre GALLIO: OMV, via Kemplen Sabato 1 gennaio 2011 SASSO: TOTAL – Via Chiesa TRESCHE’ CONCA: AGIP – Via Campiello Domenica 2 gennaio CANOVE: OIL – Via Roma 8 Sabato 25 dicembre 2010 l’Altopiano 28