Legainf 23-2016
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Legainf 23-2016
Visita il sito www.legacoop.coop Anno II - n. 23 del 17 giugno 2016 Primo piano Nasce la Commissione Donne e Parità dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Poletti “Alle donne della cooperazione chiediamo di aiutarci ad immaginare un nuovo Welfare” a pagina 2 Confronto sulla riforma costituzionale Legacoop ACI A Quebec City dall’11 al 13 ottobre Summit Internazionale «È il tema al centro delle Il Summit Internazionale cronache, oggetto di di- delle Cooperative, che quescussione nel Paese a tutti st’anno si terrà... i livelli. Quella delle riforme è un’esigenza che sentiamo da molto tempo, ma in vista del Referendum di ottobre c’è la necessità di capire al meglio quali sono le modifiche costituzionali apportate dalle nuove norme per esprimere un voto convinto avendo Post e tweet un’opinione chiara su cosa dalla potrebbe cambiare». Lo ha cooperazione detto Rosario Altieri,... DAI SOCIAL Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 16 giugno 2016 alle ore 14.30 Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Settori Imprese Sondaggio Legacoop Servizi ospiterà a Roma, per tutta la giornata di martedì 21 giugno... Un altro anno di crescita importante per i soci di Conad in tutto il territorio nazionale. Nel 2015 il fatturato ha raggiunto i 12,2 miliardi di euro, 490 milioni in più rispetto all’anno precedente (+4%), e la quota di mercato si è rafforzata all’11,9% (fonte: GNLC II semestre 2015). Un andamento in netta controtendenza rispetto alla media del settore, frutto delle strategie messe in atto qualche anno fa... “Le ingiustizie continuano e il mondo inventa costantemente nuovi modi di discriminare le donne”, scriveva, sulle colonne dell’Unità, Dacia Maraini nel lontano 2002. Confrontando però i dati del 2016 con quelli di dieci anni fa, scopriamo che la qualità delle pari opportunità e le possibilità di fare carriera, secondo le italiane, sono in discesa (il voto, in una scala da 1 a 10, passa da 5,7 a 5,5). Migliora, invece... Legacoop Servizi Progetto europeo ProEFP, nell’Europa post-crisi Territori Marche Costruire un welfare per creare coesione sociale La cooperazione sociale di Legacoop Marche, dal Ridotto delle Muse... Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Conad 2015 positivo (+4%) e investe per diventare leader di mercato Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Dora Iacobelli leggi Osservatorio SWG Le ìmpari opportunità italiane Registrazione del Tribunale di Roma n. 109 del 22 giugno 2015 Primo piano 2 Nasce la Commissione Donne e Parità dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Poletti “Alle donne della cooperazione chiediamo di aiutarci ad immaginare un nuovo Welfare” È nata la Commissione Donne e Parità dell’Alleanza Cooperative Italiane, formalmente costituita questa mattina a Roma, presso il Palazzo della Cooperazione di via Torino, momento fondamentale del percorso costitutivo dell’Alleanza delle Cooperative Italiane che considera le politiche per l’equilibrio di genere un driver strategico della nuova organizzazione. Un contributo, quello dell’Alleanza, al superamento del gap sull’occupazione femminile e sul ruolo delle donne che ancora colloca il nostro Paese come fanalino di coda in Europa. E nello stesso tempo l’indicazione di una direzione per la tanto auspicata ripresa della crescita. Le tre Centrali Cooperative che costituiscono l’Alleanza (AGCI, Confcooperative, Legacoop) hanno infatti condiviso l’opportunità di dar vita ad un organismo per le Politiche di ge- Primo piano ACI nere e di Pari Opportunità, la Commissione Donne e Parità, con l’obiettivo di valorizzare e sviluppare il lavoro dei tre preesistenti organismi di parità, in due direzioni: la promozione di politiche e strumenti per la conciliazione vita/lavoro, il sostegno ai percorsi di carriera al femminile e per l’equilibrio di genere nella governance. Nel mondo dell’Alleanza delle cooperative italiane, le donne rappresentano il 51% delle socie ed il 60% del totale degli occupati. Hanno una buona presenza nei CdA (24,8%) e nei livelli apicali (23,9%) anche se su questo dato influisce sensibilmente la distribuzione per settore economico della cooperazione. Le cooperative sono imprese attente alla conciliazione dei tempi: il 25% hanno attivato o programmato progetti e/o politiche in questo senso. Le imprese coo- Legacoop Settori perative, inoltre, sono spesso lo strumento per la realizzazione di progetti di autoimprenditorialità femminile: sono 10.000 le cooperative femminili, che rappresentano il 30% del totale delle cooperative associate. L’Assemblea costituente della Commissione è stata l’occasione per un confronto sul tema del welfare aziendale, tema di grande attualità anche in relazione a quanto previsto dalla Riforma del lavoro. Oggetto di valutazione è stata anche la formula organizzativa prevista in un recente DDL sul lavoro agile o smart work, che appare di particolare interesse per andare incontro alle esigenze di conciliazione delle lavoratrici. Gli interventi di apertura di Mauro Lusetti, Copresidente dell’Alleanza, di Dora Iacobelli che ha assunto il ruolo di Presidente della Commissione Donne e Parità e della Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, sono stati coordinati da Sandra Miotto componente della Commissione, che ha portato anche il saluto del Presidente dell’Alleanza Rosario Alteri, trattenuto da impegni cooperativi fuori dall’Italia. È seguita una Tavola Rotonda dal titolo “Il welfare aziendale è di casa in cooperativa” moderata dalla giornalista Mia Ceran, con gli interventi del Ministro del lavoro Giuliano Poletti e della parlamentare europea Alessia Mosca (videomessaggi), della Coordinatrice degli interventi per la Parità e le Pari Opportunità Dipartimento PO Presidenza del Consiglio Monica Parrella, del Prof. Emmanuele Pavolini dell’Università di Macerata, di Anna Manca, della Commissione Donne e Parità Alleanza, di Mauro Lusetti, Copresidente dell’Alleanza. Un video ha presentato le buone prassi cooperative in tema di conciliazione e supporto ai percorsi di carriera in ottica di genere. Territori Imprese Sondaggio 3 >> Alleanza Cooperative Italiane >> Alleanza Cooperative Liguria >> Alleanza Cooperative Pesca Primo piano ACI ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE Confronto sulla riforma costituzionale «È il tema al centro delle cronache, oggetto di discussione nel Paese a tutti i livelli. Quella delle riforme è un’esigenza che sentiamo da molto tempo, ma in vista del Referendum di ottobre c’è la necessità di capire al meglio quali sono le modifiche costituzionali apportate dalle nuove norme per esprimere un voto convinto avendo un’opinione chiara su cosa potrebbe cambiare». Lo ha detto Rosario Altieri, presidente dell’Alleanza delle Cooperative, intervenendo ai lavori del seminario che si è tenuto l’8 giugno a Palazzo della Cooperazione a Roma. L’incontro, coordinato da Luca Bernareggi, è stato organizzato dall’Alleanza per approfondire i cambiamenti introdotti dalla riforma costituzionale sulla quale i cittadini sono chiamati ad esprimersi attraverso il referendum del prossimo ottobre. «L’incontro non nasce con l’obiettivo di dare delle rivalutazioni sulla riforma, ma come momento tecnico di approfondimento per capire cosa cambia con le riforme nella vita del Paese – ha spiegato Maurizio Gardini, copresidente dell’Alleanza – e nella vita delle imprese. Molti degli elementi proposti dal Governo servono a dare una risposta alle richieste d’intervento che più volte abbiamo sollecitato, ma bisogna capire in modo completo e approfondito come si intende farlo». «Con il dibattito sulle riforme si apre una stagione di coraggio e apertura, qualità che l’Alleanza delle Cooperative ha già dimostrato di avere con l’autoriforma delle tre centrali cooperative: un progetto che deve andare avanti secondo un’idea non di assemblaggio del vecchio, ma di creazione di un nuovo percorso. Abbiamo segnalato più volte – ha detto Vincenzo Mannino– la necessità di fare le riforme, dando anche Legacoop Settori delle forti scosse ai governi passati in alcune fasi di immobilismo, e non ci sottrarremo al confronto in un momento decisivo per il Paese come quello attuale». ALLEANZA COOPERATIVE LIGURIA Rapporto sullo stato di salute delle cooperative liguri Luci e ombre sul sistema cooperativo ligure arrivano dal Rapporto Regionale realizzato dall’Ufficio Studi dell’Alleanza delle Cooperative. Un rapporto che prende in esame l’evoluzione dal 2008/2014 e quindi fotografa il periodo specifico della crisi. Non è quindi una così cattiva notizia se in Liguria ( la regione rappresenta circa l’1,8% della superficie nazionale, ospita il 2,6% circa della popolazione italiana e genera circa il 2,7% del PIL del Paese) la cooperazione ha registrato una sostanziale stagnazione del volume d’affari, con il valore della produzione salito da 100 a 110,8 nel 2013 per poi scendere a 109 nel 2014. “I settori nei quali si è rilevata una crescita sono quello dei servizi (+ 24% nel settennio) e, soprattutto, il sociale (+ 44%) – sottolinea Gianluigi Granero, presidente di Legacoop Liguria . Il risultato operativo del settore cooperativo, ad eccezione del 2008, presenta sempre il segno positivo come media generale . Si tratta di una media, la percentuale è assai modesta e con differenze sostanziali da settore a settore. E infatti tra le considerazioni finali del rapporto c’è l’invito a rafforzare il sistema intermedio delle PMI cooperative anche attraverso politiche di aggregazione. Proprio quello sul quale stiamo lavorando per rendere le nostre imprese più competitive”. Il patrimonio netto delle cooperative si man- Territori Imprese Sondaggio 4 tiene attorno al 26% circa delle fonti. Il valore massimo (circa 37%) si raggiunge nel settore del commercio. L’agroalimentare, nonostante la redditività prevalentemente negativa, vede incrementare il patrimonio netto da 12 a 21 milioni e dal 19 al 29% delle fonti. Il settore distributivo viaggia attorno al 36-37% di patrimonializzazione; molto oscillante, attorno al 20%, il dato dei servizi; il settore sociale incrementa i mezzi propri dal 12 al 17% delle fonti. Le società di capitali consolidano il loro patrimonio netto dal 30 al 34% del fabbisogno. “E’ un Rapporto che fotografa in profondità tutti gli aspetti e rappresenta una guida importante per analizzare lo stato di salute delle nostre imprese – conclude Gianluigi Granero -. Ovviamente non può che registrare i dati delle cooperative che hanno sede legale nella nostra regione, ma i dati complessivi migliorerebbero sensibilmente se si tenesse in considerazione il volume d’affari che alcune cooperative di altre regioni riescono a sviluppare in Liguria anche grazie al sistema delle cooperative locali. Inoltre il Rapporto, fermandosi al 2014, non può raccogliere i dati delle nuove imprese che si stanno avviando. Solo che il numero Primo piano ACI delle cooperative, avviate con il bando di Coop Liguria Start Up, dimostrano che la voglia di questa forma di impresa è sempre attuale. Come il Rapporto fotografa la crisi di questi anni, questi dati sulle nuove imprese, spesso di giovani, fotografano la voglia di uscirne”. ALLEANZA COOPERATIVE PESCA Bene risposta Commissione Ue su uso acqua ossigenata “Indicare in etichetta l’utilizzo di sostanze che modificano l’aspetto dei prodotti ittici consente di tutelare meglio i consumatori, di favorire acquisti consapevoli e di rilanciare i consumi. Per questo apprezziamo e sosteniamo la battaglia portata avanti in Europa da Renata Briano che in una interrogazione alla Commissione europea ha chiesto di esprimersi in merito all’uso dell’acqua ossigenata per dare ai prodotti ittici, nello specifico molluschi congelati e decongelati, un aspetto più gradevole. La posizione della Commissione, che inviterà le autorità italiane a fornire informazioni sul- Legacoop Settori l’autorizzazione dell’uso di soluzioni acquose contenenti perossido di idrogeno per trattare i molluschi, va nella giusta direzione e accoglie le richieste contenute nella petizione di Eurofishmarket, che abbiamo sottoscritto”. Commenta così l’Alleanza delle Cooperative settore pesca la risposta dell’esecutivo europeo all’interrogazione dell’eurodeputata Briano. Tutto nasce, ricorda l’Alleanza, da una circolare del Ministero della Salute che consente l’utilizzo, nella lavorazione dei molluschi cefalopodi eviscerati decongelati o congelati, di soluzioni contenenti perossido di idrogeno in quantità non superiori all‘8% quale coadiuvante tecnologico. “Ci auguriamo che la Commissione si adoperi perché le regole vengano fatte rispettare non solo in Italia, ma anche negli altri Stati membri in modo da evitare, data la libera circolazione delle merci, che arrivino ugualmente sulle tavole degli italiani prodotti trattati. Sappiamo che l’on Briano ha già presentato in questa direzione una nuova interrogazione” conclude l’Alleanza. Territori Imprese Sondaggio Legacoop >> Alleanza Cooperative Internazionale 5 ALLEANZA COOPERATIVE INTERNAZIONALE A Quebec City dall’11 al 13 ottobre Summit Internazionale Il Summit Internazionale delle Cooperative, che quest’anno si terrà dall’11 al 13 ottobre a Quebec City in Canada, presso il Convention Centre 1000, Boul. René-Lévesque, è uno degli eventi più importanti a livello mondiale per riflettere e discutere, sulle maggiori sfide che il movimento cooperativo internazionale si trova ad affrontare e sulle tendenze globali. L’obiettivo è di dimostrare che le cooperative con la loro presenza in tutti i paesi del mondo e con raggio di azione che va dai settori tradizionali a quelli più innovativi ed ad alto contenuto tecnologico sono una risposta ai principali problemi socio-economici del nostro tempo. L'evento attrae più di 3.000 partecipanti provenienti da 93 paesi. Nell’edizione del Summit 2016, il tema centrale sarà "Cooperative: il potere di agire". Il Summit Internazionale delle Cooperative è un'iniziativa dell’International Cooperative Alliance e del Gruppo bancario canadese Desjardins. Nei tre giorni di lavoro si svolgeranno oltre 100 workshop ed eventi paralleli che vedranno la partecipazione di Premi Nobel, (Joseph Stiglitz), economisti (Jeremy Rifkin), leaders cooperativi, rappresentanti del mondo accademico, organizzazioni internazionali etc. Primo piano ACI Legacoop Settori I temi che saranno affrontati sono i seguenti: • Riconoscere le tendenze e le sfide socio-economico e geopolitiche globali: capitalismo a lungo termine, valore condiviso, la nuova economia, crescita sostenibile, donne, leadership e sfida economica; • Accrescere la nostra capacità di agire, adattandoci alla nuova realtà imprenditoriale: sviluppare una cultura dell’innovazione; lavoro nell’era digitale, la realtà economica delle start up cooperative, impegno verso la comunità, accesso al capitale per la crescita; creare valore nell’era dei big data; • Espandere il nostro potere economico: le sfide settoriali e le opportunità: settori agroalimentare; assicurativo, bancario e servizi finanziari, salute e servizi sociali, GDO, Industria, servizi ed energia, foreste; • Cooperative in azione per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile: sicurezza alimentare, occupazione, accesso alla salute e ai servizi sociali; povertà ed inclusione finanziaria, cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile. Tutte le altre informazioni sul Summit si possono trovare cliccando il link: https://www.sommetinter.coop/en Chi fosse interessato a partecipare può contattare, l’Ufficio Relazioni Internazionali e Politiche Europee di Legacoop: [email protected] oppure Tel. 06 84439377-78 Territori Imprese Sondaggio Dai Social 6 Post e tweet dalla cooperazione LEGACOOP NAZIONALE SUI SOCIAL LE TOP 5 DELLA SETTIMANA Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Dai Social 7 Post e tweet dalla cooperazione LEGACOOP NAZIONALE SUI SOCIAL LE TOP 5 DELLA SETTIMANA Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Dai Social 8 Post e tweet dalla cooperazione LEGACOOP NAZIONALE SUI SOCIAL LE TOP 5 DELLA SETTIMANA RASSEGNA SOCIAL Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Dai Social 9 Post e tweet dalla cooperazione RASSEGNA SOCIAL Vuoi che i tuoi tweet e i tuoi post vengano inseriti in rassegna su LegacoopInformazioni? Segnalaceli, usando nei tuoi tweet @LegacoopN e nei tuoi post @Legacoop Nazionale. Commenta i nostri post sulla bacheca Facebook di Legacoop Nazionale e pubblicheremo i tuoi interventi. CLICCA MI PIACE SULLA PAGINA FACEBOOK DI LEGACOOP NAZIONALE Primo piano ACI Legacoop Settori SEGUI L’ACCOUNT TWITTER DI @LEGACOOPN Territori Imprese Sondaggio Settori >> Legacoop Servizi LEGACOOP SERVIZI >> Turismo Primo piano 10 ACI TURISMO ProgettoProEFP,sulcoinvolgimento deilavoratorinell’Europapost-crisi Fusione Robintur-Planetario, nasce gruppo del turismo coop Legacoop Servizi ospiterà a Roma, per tutta la giornata di martedì 21 giugno, l’evento “Employee Involvement in the post crisis Europe. Benchmarking the commerce and service sectors”, il primo incontro del nuovo progetto europeo promosso da ProEFP (www.proefp.eu), un network di organizzazioni rappresentativo di diverse tipologie di interesse: imprese, lavoro, economia sociale, mondo accademico e della ricerca, consulenza e diritto. Il nuovo progetto ProEFP, finanziato con il sostegno della Commissione Europea, svilupperà strumenti operativi e opzioni politiche da implementare in materia di informazione, consultazione e diritti di partecipazione nelle PMI alla luce delle attuali prospettive economiche e delle sfide sociali. Risultato finale sarà uno scambio di prassi sul coinvolgimento dei lavoratori in Europa, con un focus specifico sul settore del commercio e dei servizi. In particolare, verrà redatto uno studio per confrontare le diverse pratiche, allo scopo di sottolineare i fattori di successo e stabilire misure operative innovative da diffondere in materia di partecipazione dei lavoratori nelle imprese europee. L’evento del 21 giugno, dopo la presentazione del progetto e del network ProEFP, vedrà un focus specifico sul tema dell’occupazione e delle condizioni di lavoro nel settore dei servizi e in quello del commercio. Seguirà una tavola rotonda sul tema dell’informazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori nell’Europa post-crisi. La sessione pomeridiana sarà invece dedicata ai temi della partecipazione finanziaria dei lavoratori, della finanza etica e del rating sociale come strumenti per una crescita economica e sociale. Programma dell’evento: http://www.legacoopservizi.coop/wpcontent/uploads/2016/06/Programmaevento.pdf Il progetto, gestito da Diesis coop, vede la presenza dei seguenti partner: Legacoop Servizi, Fondazione Scuola Nazionale Servizi, Confesal, UniEurope, Sindex Europe International. Organizzazioni associate: Avanzi, Iafp, Liga, Etuc, Fisascat, Cfdt, Agp, Cisl, Ugt, Standart Ethicscisl. I consigli di amministrazione della bolognese Robintur e della reggiana Nuova Planetario hanno dato il via all’unificazione tra le due società che operano nel settore turistico. La fusione per incorporazione in Robintur, prevista per l’1 gennaio 2017, “darà vita a un protagonista assoluto nel panorama italiano, con 90 agenzie di proprieta’ su quasi tutto il territorio nazionale e un fatturato di oltre 230 milioni di euro, che supera i 500 milioni se si considera anche l’apporto degli oltre 200 affiliati”. Lo annuncia Coop Alleanza 3.0 che controlleraà “la più grande cooperativa di consumatori in Italia, nata a sua volta dalla fusione (avvenuta l’1 gennaio di quest’anno) di Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense, che detenevano quote di Robintur e Nuova Planetario”. La fusione tra Robintur e Nuova Planetario consentirà di operare nel mercato turistico, promuovendo e gestendo anche attività di business travel, “con ancora maggiore efficacia ed efficienza, grazie a sinergie ed economie di scala. L’obiettivo e’ offrire prodotti e soluzioni di qualità a prezzi sostenibili a tutti i clienti, e riservare vantaggi dedicati ai soci Coop”.Nel 2000 Robintur ha consolidato la collaborazione con Coop Estense (oggi Coop Alleanza 3.0) e, di conseguenza, si è unita al CTM (Centro Turistico Modenese), che opera sui territori di Modena e Ferrara. A guidare la società sarà una struttura guidata da un presidente e un direttore generale. Presidente sarà Angelo Lepori (già presidente di Nuova Planetario) con compiti di rappresentatività, indirizzo e controllo; direttore generale sarà invece Claudio Passuti (ex vicepresidente di Robintur e presidente di Egocentro e Robintur Travel Partner), con la responsabilità della gestione aziendale. Il direttore generale sarà coadiuvato da Tina Giglio (rete, personale e organizzazione), e da Andrea Cocchià (amministrazione, controllo e sistemi). Fonte http://www.viaemilianet.it/flash/fusionerobintur-planetario-nasce-gruppo-delturismo-coop/#.V2Eg-LlJnIW Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori >> Alto Adige-Südtirol 11 ALTO ADIGE-SÜDTIROL >> Piemonte Legacoopbund in visita al cantiere di Toggenburg 2 >> Veneto A Pineta di Laives, dove le cooperative edilizie associate a Legacoopbund stanno realizzando 52 alloggi, i lavori sono arrivati ad un buon punto. È per questo che Legacoopbund ha invitato i Presidenti delle cinque cooperative a una visita del cantiere di Toggenburg 2. Ad accompagnare i Presidenti nel cantiere, i rappresentanti di Legacoopbund Stefano Ruele e Serena Wörndle, gli architetti Alessio Condotta e Fabio Giovanelli, l’ingegnere Dieter Schönafinger, il titolare della ditta di costruzioni Sebastian Plattner e alcuni suoi collaboratori. Durante la visita i rappresentanti delle cooperative hanno potuto vedere come procedono i lavori e sono state loro illustrate le caratteristiche costruttive dei tre edifici, i materiali utilizzati e altre particolarità del cantiere. La visita è stato un bel momento per i Presidenti e per tutti i presenti, in vista dell’ultimazione dei lavori a inizio 2017. Sempre a inizio del prossimo anno potrebbero partire anche i lavori di costruzione dell’ultimo lotto di Toggenburg 2, destinato in un primo momento all’Ipes, ma poi assegnato alle cooperative. La cooperativa Rosengarten associata a Legacoopbund realizzerà qui un edificio con dodici alloggi per altrettanti soci. Il movimento cooperativo su Laives non si ferma: già a settembre di quest’anno verranno aperti i termini per le domande di assegnazione terreno. Invitiamo tutti gli interessati a rivolgersi fin da adesso a Legacoopbund. Per informazioni: Serena Wörndle, [email protected] >> Piemonte >> Liguria >> Emilia Romagna-Romagna >> Marche >> Marche >> Marche >> Toscana >> Toscana >> Bologna Primo piano ACI Legacoop Settori PIEMONTE Legacoop e Coop CSPS insieme per lo sviluppo dell’economia e dell’impresa sociale Si è svolta presso il Parco Naturale di Rocchetta Tanaro, il 13 giugno l’iniziativa “Le opportunità del territorio: ecoturismo, formazione ed educazione ambientale. La Cooperazione per lo sviluppo dell’economia e dell’impresa sociale”, evento organizzato da Legacoop Piemonte in collaborazione con la Cooperativa Sociale Produzione e Servizi CSPS. Tra gli ospiti autorevoli che hanno arricchito il programma di questo importante momento di discussione Giorgio Ferrero Assessore all’Agricoltura, Caccia e pesca Regione, Silvana Accossato Presidente Commissione Ambiente Regione Piemonte, Elsa Aliberti Sindaco di Rocchetta Tanaro e Gianfranco Miroglio Presidente del Parco Naturale di Rocchetta. L’iniziativa ha fatto emergere tutte le attività che vengono svolte quotidianamente dalla Cooperativa grazie alla fitta rete di soggetti che collaborano nella realizzazione del progetto Pachamama. Il progetto Pachamama è l’interazione di diverse realtà operative: Cooperativa Sociale CSPS, Associazione Sportiva Monferrato Outdoor, Società Pachamama International. La rete creata tra queste tre realtà permette la gestione di tre importanti strutture “turistiche” rappresentanti assieme un Centro Diffuso, una sorta di grande laboratorio dislocato sul territorio tra Monferrato, Langa e Ande (Chile centrale) con il fine di creare opportunità lavorative per figure professionali con una formazione di tipo ambientale (Guide Escursionistiche, Educatori Professionali, Istruttori…), ampliare il circuito ecoturistico e responsabile, offrire opportunità formative a chi intende conoscere e appro- Territori Imprese Sondaggio Territori 12 fondire il mondo dell’outdoor e della didattica ambientale. “L’incontro di oggi è un punto di inizio – ha affermato Davide Bologna Cooperativa CSPS – abbiamo voluto coinvolgere il mondo istituzionale per trasmettere il concetto di interazione tra operatori e realtà amministrative che per quanto riguarda il nostro percorso per la prima volta si sono trovate a curare un progetto unico, quindi la rete che fa capo al progetto Pacha Mama, oggi diventata rete dei comuni outdoor”. Giancarlo Gonella Presidente di Legacoop Piemonte ha dichiarato: “La cooperazione dimostra ancora una volta la sua missione: creare occupazione, valorizzare il territorio e le sue importanti risorse natural” PIEMONTE Legacoopsociali e Consorzio VCO convegno su Nuovo Codice degli Appalti II Consorzio delle cooperative sociali del VCO, Legacoopsociali e relatori di grande livello hanno accolto un folto pubblico di funzionari e dirigenti pubblici, cooperatori e sindacalisti interessati alla evoluzione dei rapporti, tra Pubblica Amministrazione e Cooperazione Sociale, che il nuovo codice degli appalti offre in prospettiva. Sebbene al momento valgano norme transitorie complesse è comunque possibile affrontare alcune grandi e piccole novità che dovrebbero avere effetti positivi con l‘entrata in vigore del codice che fa dell‘eticità un punto di forza e si spera raggiunga la semplificazione normativa che viene evocata in questa fase. Luigi Gili, Avvocato e Docente di “contrattazione pubblica“ alla Bocconi, Diego Dutto, Coordinatore Nazionale di Legacoopsociali e membro del CESE e Aldo Reschigna, Vicepresidente della Regione Piemonte, ci hanno accompagnato nella lettura di uno strumento arido e freddo come il codice degli appalti trasformandolo in un‘interessante caccia al tesoro alla scoperta degli elementi per noi più importanti. Così abbiamo potuto apprezzare la nuova profilazione dell‘operatore economico traPrimo piano ACI mite il rating di legalità, lo sviluppo di un dialogo competitivo tra gli operatori che, insieme al partenariato per l‘innovazione e la codificazione delle indagini di mercato, aiuterà a colmare i gap di informazione della Pubblica Amministrazione e la nuova visione della concessione dei servizi. Sono tutte sfide affascinanti per chi, come noi, nel Territorio lavora da decenni tenendo insieme qualità, impegno e bilanci parchi. Per il nostro mondo sono ovviamente importanti i temi dell’offerta economicamente vantaggiosa che arriva ad aprire alle gare con prezzo fisso e quello delle clausole sociali, in particolare per l’inserimento lavorativo del 30% di soggetti svantaggiati. Clausole che portano a segnare il passo, con l’art. 112, sugli appalti riservati sopra soglia per le imprese che fanno dell’inserimento lavorativo il proprio dovere. Un percorso che osserviamo con grande attenzione. Su questi aspetti la trasformazione normativa coinvolge anche la Regione e non si può non apprezzare l’impegno della stessa nell’arrivare a lunedì prossimo a siglare il protocollo con i sindacati che specificatamente, nell’ambito delle gare economicamente vantaggiose, chiarirà concetti quali il riconoscimento del giusto costo del lavoro, il peso del ribasso e la clausola sociale della continuità lavorativa degli operatori impegnati sulle commesse a gara. Si ritrova, quindi, in questo codice, lo spirito dell’agenda europea 2020 che evoca una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e che conferma come le cooperative sociali non siano solo fornitori di servizi ma azione pubblica, certa, di sostegno alle comunità locali. VENETO Il 29 giugno incontro Società di Mutuo Soccorso Entro il 2016 anche le Società di Mutuo Soccorso saranno sottoposte ad attività di vigilanza, così come previsto dal decreto ministeriale dello scorso 30 ottobre 2014. Per spiegare questa attività, Legacoop Veneto, insieme a Fimiv, la Federazione italiana mutualità integrativa volontaria, promuove un incontro dedicato agli opera- Legacoop Settori tori delle Mutue (anche non aderenti a Fimiv), alla presenza di Pier Luigi Brunori, responsabile Vigilanza Legacoop nazionale e Placido Putzolu, presidente di Fimiv. L’appuntamento è per mercoledì 29 giugno alle ore 10 in sala Ravagnan, presso la sede di Legacoop Veneto (via Ulloa 5, Marghera - Venezia). Per informazioni e adesioni: [email protected]; tel. 041- 490273. Convegno su cooperazione e agricoltura sociale Con l’obiettivo di valorizzare le potenzialità imprenditoriali dell’agricoltura sociale, anche attraverso le buone pratiche della cooperazione, e approfondire le attività intraprese nel settore socio assistenziale ed educativo, le criticità e i limiti amministrativi riscontrati, Legacoop Veneto promuove e organizza il convegno “Coltivare l’inclusione. Prospettive e opportunità dell’agricoltura sociale”. L’appuntamento è per venerdì 24 giugno, dalle ore 10 alle 12.30, presso la sala Ravagnan della sede di Legacoop Veneto a Marghera, in via Ulloa 5. Sarà l’occasione anche per presentare il progetto di Legacoop Veneto, che si avvia alla conclusione e vede la compartecipazione della Camera di Commercio di Venezia, Rovigo e Delta lagunare, “Linea guida: agricoltura sociale, gli strumenti operativi”. Ad aprire i lavori, i saluti di Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto e di Giuseppe Pan, assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Veneto. Seguirà una tavola rotonda per un confronto a più voci tra Laura Giacomini, direttrice scientifica del progetto, Davide Mantovanelli, responsabile Settore Agroalimentare di Legacoop Veneto, Antonio Gottardo, responsabile Settore Pesca di Legacoop Veneto e Claudio D’Ascanio, direttore di Cia Veneto. Presenti al workshop anche le coop, a testimonianze delle buone pratiche messe in campo dalla cooperazione: cooperativa sociale Rochdale, società cooperativa San Marco pescatori di Burano, Fattoria sociale Castelmonte “El Contadin”, e cooperativa sociale onlus Controvento. Ai partecipanti sarà consegnata la pubblicazione “Coltivare l’inclusione. Prospettive Territori Imprese Sondaggio Territori 13 e opportunità dell’agricoltura sociale”, realizzata da Legacoop Veneto con la compartecipazione della Camera di Commercio di Venezia, Rovigo, Delta lagunare. Per iscrizioni: [email protected] LIGURIA Pesca, i ragazzi di Campogiovani ospiti dei pescatori di Oneglia La mattina del 14 giugno i quattro ragazzi dell‘ edizione 2016 di Campogiovani organizzato dal Dipartimento della Gioventù in collaborazione con il Comando Generale delle Capitanerie di Porto sono stati ospiti dei pescatori onegliesi. I giovani hanno trascorso la mattinata a stretto contatto con i pescatori ed hanno compreso quale sia la passione che anima questi uomini dal viso abbrustolito dal sole ma sempre disponibili a chiacchierare e raccontare le loro storie di pesca. Campogiovani è un progetto destinato a studenti di età compresa tra i 14 ed i 22 anni per trascorrere una settimana da protagonisti ed apprendere nozioni utili, soddisfare la voglia di impegno civile e sviluppare conoscenze volte alla tutela del mare e dell‘ambiente. In questo contesto la Capitaneria di Porto e in particolare il Comandante C.F. (C.P.) Luciano Pischedda, ha richiesto per il quinto anno consecutivo la collaborazione del ceto peschereccio che con entusiasmo ha confermato la propria disponibilità. Ad attendere i ragazzi in porto c’erano Lara Servetti di Legacoop Dipartimento Pesca Liguria e Presidente del Consorzio Porto Peschereccio di Oneglia e Luigi Arcella Comandante dell’Unità INEJA II. Una Primo piano ACI passeggiata lungo il Molo Lungo per illustrare le diverse tecniche di pesca, poi una sosta per osservare il pescato del giorno ed infine l “imbarco” sull’Ineja II visitare la barca soffermandosi nella cabina comando ed ascoltare con attenzione le spiegazioni sul funzionamento e importanza della strumentazione elettronica. La visita si è conclusa all’Infopoint dove sono state illustrate le difficoltà del settore dovute ad un legislazione comunitaria che non effettua differenze fra la pesca effettuata con unità di modesto tonnellaggio, come quelle liguri, e unità da pesca industriali. “Lega Pesca Liguria punta molto sui ragazzi” - afferma Barbara Esposto Coordinatore del Dipartimento Pesca di Legacoop Liguria - “Da sempre siamo attenti al mondo dei giovani. Ne è testimonianza il consolidato progetto Bellacopia, da noi promosso, che anche in provincia di Imperia ha consentito la nascita di diverse cooperative di giovani. Certamente il mondo della pesca ha fascino e i pescatori riescono a trasmettere la loro passione e attaccamento al lavoro nonostante il momento di estrema difficoltà che attanaglia il settore.” EMILIA-ROMAGNA Soddisfazione di Legacoop per il ripascimento delle spiagge Rimini a Ferrara. I lavori, finanziati dalla Regione Emilia-Romagna e dal Ministero dell’Ambiente, stanno volgendo al termine dopo avere interessato le spiagge di Misano, Riccione, Rimini nord, Bellaria-Igea Marina, Cesenatico, Lido di Dante, Punta Marina e Lido di Spina. L’investimento di 20 milioni di euro rappresenta il più importante investimento pubblico degli ultimi anni per il turismo emiliano-romagnolo, in particolare sul suo fattore trainante, la spiaggia. Qualità e quantità della sabbia apportata sono eccellenti. L’opera è pregevole anche per l’ambiente, con evidenti ricadute in termini di difesa della costa dall’erosione, subsidenza e rischio di ingressione marina negli abitati. Il nostro auspicio è che Stato, Regione e Comuni continuino a investire nella manutenzione della costa, mantenendo alta l’attenzione per lo studio del fenomeno erosivo e migliorando ulteriormente concertazione e coinvolgimento degli operatori della spiaggia. Si continui anche a lavorare per dare al progetto nei prossimi anni una valenza interregionale. Un plauso infine alle cooperative degli stabilimenti balneari che hanno contribuito in modo fattivo affinché i lavori procedessero nel migliore dei modi e il più celermente possibile. MARCHE Welcome Day, aumentano le cooperative di Legacoop Legacoop Emilia-Romagna e Legacoop Romagna esprimono forte soddisfazione per la grande opera di ripascimento della costa effettuata in un’ampia fascia del litorale, da Legacoop Settori “Da soli si va molto veloci ma insieme si va lontani”. E’ questa la frase simbolica citata dal presidente di Legacoop Marche, Gianfranco Alleruzzo, per dare il benvenuto alle nuove cooperative che hanno aderito all’associazione nel Welcome Day Marche, che si è svolto l’11 giugno all’hotel Monteconero di Sirolo (An). Trentanove le nuove associate in due anni, cui sono stati presentati l’insieme dei servizi e di opportunità messi a loro disposizione da Legacoop. imprese a prevalenza giovanile, con attività che spaziano dai servizi sociali alle piattaforme web, dall’agricoltura biologica e biodinamica all’upcycling di materiale di riciclo, Territori Imprese Sondaggio Territori 14 dall’europrogettazione all’ingegneria integrata. “Con questa iniziativa, vogliamo spiegarvi cos’è Legacoop e come funziona – ha detto Alleruzzo alle nuove cooperative -, abbiamo scelto di farlo con un confronto diretto perché il costruire relazioni è alla base della forza della cooperazione”. Un valore economico, quello delle coop italiane, pari all’8% del Pil, delle Marche, con oltre 1200 imprese, più di 22 mila occupati, un fatturato di 2,8 miliardi, e di Legacoop Marche, che associa 333 cooperative, con 275 mila soci, 12.254 occupati e 1,7 miliardo di fatturato. Una realtà economica, ma soprattutto sociale, che si sta trasformando nell’Alleanza delle Cooperative Italiane, ha spiegato Alleruzzo, composta da Agci, Confcooperative, Legacoop, un’innovazione cui è dedicata la campagna nazionale “Cambiare l’Italia cooperando”. “Dal 2017 – ha detto Alleruzzo -, l’Aci troverà compimento in un’unica casa, come evoluzione della storia e della cultura cooperativa. Perché anche la crisi ci ha insegnato che mai come oggi c’è bisogno di cooperazione, di creare ricchezza in un’idea di impresa democratica”. E Legacoop, come organizzazione di riferimento, si ispira “ai principi fondativi della cooperazione dei Probi pionieri – ha detto il direttore nazionale Giancarlo Ferrari, spiegando il funzionamento della struttura nazionale – riportandoli all’attualità del fare cooperativa oggi, che passa dai 130 anni di storia di Legacoop e dal progetto di costituzione dell’Alleanza. Perché vogliamo che le nostre imprese siano parte del progetto di costruzione di questo Paese, per dare speranza ai giovani, a chi ha subito di più la crisi, alle persone che sono in difficoltà”. Un progetto di imprenditorialità che ha a disposizione prodotti Primo piano ACI finanziari, illustrati da Aldo Soldi, direttore di Coopfond. “La nostra organizzazione ha gli strumenti dedicati e necessari per rispondere alle esigenze delle cooperative – ha detto Soldi –, che hanno bisogno di risorse ‘pazienti’, di un capitale di lungo termine, che investa sulla qualità sociale e sulla successione generazionale dell’impresa”. Per creare cooperativa, ha spiegato il coordinatore di Legacoop Marche, Fabio Grossetti, “l’associazione mette a disposizione una serie di prestazioni, come Capace, e di servizi informativi per innovare, competere e crescere”. Dopo la presentazione istituzionale, si è svolto il confronto diretto con le cooperative, con uno “speed date” con i dirigenti di Legacoop Marche e di Marche Servizi, il centro servizi di riferimento per la cooperazione, per capire come funzionano le prestazioni associative, i servizi e le consulenze specialistiche, gli strumenti finanziari, la formazione, la vigilanza. A disposizione delle cooperative sono stati, per Legacoop Marche, Simone Cecchettini, Fabiana Federico, Massimo Lanzavecchia, e, per Marche Servizi, Mario Alfonsi, Michele Marchiani, Nadia Scatozza, Elisabetta Tucci. E poi tutti a fare festa con I Camillas, finalisti di “Italia Got Talent 2015”. MARCHE Costruire un welfare per creare coesione sociale La cooperazione sociale di Legacoop Marche, dal Ridotto delle Muse di Ancona, lancia alla Regione Marche la sua proposta di partnership per un’economia rigenerativa che crea coesione sociale Il presidente Alleruzzo, il servizio non è un costo ma un’evoluzione condivisa della società Il ministro Poletti, sviluppare una rete generale di protezione sociale, “La cooperazione sociale ha un fine ampio, quello di coinvolgere le comunità con la capacità di essere imprenditori sociali, di costruire un welfare che si rigenera di continuo nella relazione e nello scambio che si crea con la comunità stessa, con le persone di cui ogni giorno vengono ascoltate Legacoop Settori e percepite le necessità nella realizzazione dei servizi”. È questa “La visione della cooperazione sociale” del welfare di Legacoop Marche, illustrata dal presidente Gianfranco Alleruzzo, alla platea del Ridotto del Teatro delle Muse. Una realtà, quella delle 69 cooperative sociali di Legacoop Marche, 317 quelle attive in tutta la regione, che registra un valore di produzione di 172 milioni, su un totale regionale di 311 milioni, e 7.060 occupati sui 12.560 delle Marche. “I finanziamenti pubblici non sono l’obiettivo dell’essere cooperazione sociale –ha detto Alleruzzo -, sono solo un pezzo del lavoro che viene fatto per le persone. Il servizio non è un costo ma un’evoluzione condivisa della società. È perciò necessario pensare alla cooperazione sociale come partner per la costruzione del welfare, non solo per l’affidamento e la gestione degli appalti”. In quest’ottica, “parlare di welfare rigenerativo impone di superare, una volta per tutte, l’idea che i servizi siano offerti dalle cooperative e consumati dagli utenti. I servizi non sono merci che si consumano, come un barile di petrolio, e neppure doni che istaurano una relazione di dipendenza da parte di chi riceve verso chi ha dato. Queste due visioni sono profondamente sbagliate e impoveriscono la potenza dei servizi”. Per Alleruzzo, “i servizi sono scambi che generano un rapporto di reciprocità, cioè generano rapporti fiduciari, che sono alla base della coesione sociale. Se manca, e può succedere, i servizi si riducono a mera prestazione, che non genera alcuna coesione sociale, ma solo esperienze individuali e per questo non coesive. L’elemento che rende evidente un servizio rigenerativo è la sua continua evoluzione che la cooperazione sociale realizza da protagonista e che offre per la programmazione e progettazione”. Partendo da una “visione ecologica del welfare, facciamo una richiesta alla comunità, a partire dalla Regione Marche. Investire su un modello di economia rigenerativa che esige organizzazioni, istituzioni e imprese a loro volta rigenerative. Un welfare rigenerativo che abbia come conseguenza l’attivazione di scambi che ne permettano la continua evoluzione”. Territori Imprese Sondaggio Territori 15 Un’evoluzione che, secondo il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, deve essere costruita “dall’incontro fra il pubblico e il privato, da un continuo dialogo sviluppato sul territorio per essere capaci di affrontare il lungo cambiamento radicale in corso e di costruire una condizione diversa altrimenti la società e la sua tenuta sociale rischiano di andare in pezzi, con un’emarginazione che può essere non più recuperabile e con i problemi sociali che ci esploderanno in faccia”. Occorre, perciò, sviluppare, per Poletti, “una rete generale di protezione sociale, con politiche per il lavoro, per il sociale, per la povertà. Abbiamo bisogno di costruire politiche di presa in carico, in una logica di accompagnamento, di transizione possibile ad una condizione in cui possano maturare le capacità di liberazione dal bisogno”. La necessità di fare rete fra i vari soggetti che si occupano del welfare nelle Marche è stata condivisa anche dalla tavola rotonda, moderata da Chiara Paduano, giornalista Rai, con Gianfranco Alleruzzo, presidente di Legacoop Marche, Fabrizio Volpini, presidente IV Commissione Sanità e Politiche sociali Assemblea legislativa Marche, Alessandro Marini, direttore generale Asur Marche, Giovanni Santarelli, Dirigente P.F. Programmazione sociale Regione Marche, Diego Mancinelli, portavoce Forum Terzo settore Marche. Dal presidente dell’Assemblea legislativa, Antonio Mastrovincenzo, l’impegno a promuovere negli organi regionali l’aumento delle risorse per il welfare e la cooperazione sociale, coinvolgendo questi soggetti anche nell’utilizzo dei 39 milioni disponibili del Fondo sociale europeo, insieme all’apertura di tavoli di confronto sulla nuova legge del terzo settore e la volontà di Primo piano ACI semplificare la normativa regionale con un testo unico che comprenda la cooperazione sociale, la promozione sociale, il volontariato. Quattro esperienze di rigenerazione Una “visione ecologica” del welfare, quella di Legacoop Marche, dimostrata dalle quattro esperienze di cooperazione sociale presentate oggi: “Cives”, un progetto di housing sociale, illustrato da Andrea Scocchera, vicepresidente Cooss Marche, uno dei partner, che, con un investimento di 45 milioni di euro, realizzerà 180 alloggi, 60 già costruiti, e una struttura socio-sanitaria con 170 posti letto; “Le Rondini”, una sperimentazione di inserimento di persone disabili, spiegata da Simona Giommi, presidente Labirinto, come assistenti educatrici in un asilo nido; “Oltre i servizi”, la prima esperienza di inserimento lavorativo di persone svantaggiate in una cooperativa agricola nelle Marche, raccontata da Cesare Baldeschi, cooperativa De Rerum Natura; “Ama Terra”, la sperimentazione dell’utilizzo dell’attività agricola per l’inserimento lavorativo di persone con dipendenza, descritta da Carla Capriotti di Ama Aquilone. MARCHE Seminario sulla governance cooperativa Quali sono i modelli societari, gli aspetti giuridici e le regole di una impresa cooperativa, com’è organizzato il “governo” di questa forma d’azienda. Questi i temi che saranno approfonditi nel seminario “La governance cooperativa”, organizzato da Legacoop Marche e da Marche Servizi, in collaborazione con Rete Nazionale Servizi. L’iniziativa è stata posticipata a giovedì 7 luglio, dalle 9.30 alle 13.30, nella sede di Confidicoop Marche ad Ancona. Relatore sarà Luigi Monari, responsabile Ufficio fiscale e societario di Legacoop Emilia Ovest. La partecipazione al seminario è gratuita. Per informazioni e iscrizioni Legacoop Marche tel. 071-2805882 mail [email protected]. Legacoop Settori TOSCANA Legacoop sostiene il restauro di San Paolo a Ripa d’Arno Riparte l’impegno di Legacoop Toscana per sostenere la comunità. Dopo l’importante contributo dato per la campagna Abbraccia il Battistero, la raccolta fondi terminata con la donazione e messa in posa di 150 nuove piante per il parco dell’Anconella di Firenze, la Lega delle Cooperative Toscane arriva sulla costa. Legacoop Toscana infatti parteciperà da protagonista alle iniziative per il progetto di restauro del duomo vecchio di Pisa pensato e realizzato da Unicoop Firenze. Legacoop aderisce a Sostieni San Paolo con una cena che si terrà sabato prossimo 18 giugno nel parco di San Rossore a Pisa. La cena, anticipata da una breve presentazione del progetto, vedrà l’intervento del professor Marco Collareta dell’Università di Pisa che illustrerà l’importanza della chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno. La serata si terrà nell’area della Villa del Gombo, voluta negli anni 50 dal presidente Giovanni Gronchi e progettata dagli architetti romani Amedeo Luccichenti e Vincenzo Monaco in puro stile razionalista. La villa, una struttura rialzata da pali d’acciaio alla quale si accede da una salita in marmo che costeggia l’interno del chiostro interno, normalmente è chiusa al pubblico, ma in occasione dell’iniziativa per Sostieni San Paolo sarà visitabile. I soci Unicoop Firenze che, insieme a presidenti e soci delle maggiori cooperative toscane, volessero partecipare possono contattare le rispettive sezioni soci. Il costo della cena è di 35 euro, 20 euro per i bambini fino a 12 anni. “L’obiettivo che Unicoop si è data con il progetto di questo “abbraccio al duomo vecchio di Pisa” è impegnativo - afferma Leonardo Cianchi, vicepresidente vicario Legacoop Toscana – Come associazione che riunisce le cooperative del territorio contribuiremo atti- Territori Imprese Sondaggio Territori 16 vamente alla raccolta fondi e invitiamo i nostri soci a fare altrettanto. La realtà cooperativa sul territorio della provincia di Pisa è un tassello importante del tessuto economico, per qualità e per quantità. L’evento del 18 giugno rientra in un percorso che, come Legacoop, abbiamo intensificato negli ultimi mesi per essere sempre più vicini e solidali con la collettività e per riaffermare i nostri valori di solidarietà e partecipazione. La cena sarà un momento dedicato alla riscoperta di un altro luogo del cuore dei pisani, il parco di San Rossore, e allo stesso tempo l’opportunità per salvare la chiesa di San Paolo dai segni del tempo”. TOSCANA WoodCamp, aperte le iscrizioni per la due giorni di Generazioni Legacoop Toscana e Generazioni organizzano una due giorni di formazione per il mese di luglio, che si svolgerà presso il Villaggio Orizzonte a Piombino, con alloggio in tenda. In questa occasione gli under 40 di Legacoop Toscana affronteranno temi riguardanti il ruolo dei giovani nel movimento cooperativo e le possibilità di innovazione e crescita che le giovani generazioni possono portare all’interno delle imprese di cui fanno parte. Il programma definitivo è in corso di definizione e verrà diffuso nelle prossime settimane. I posti disponibili sono 30 e i costi sono coperti da Legacoop Toscana; farà fede l’ordine di prenotazione via email, all’indirizzo [email protected]. L’iniziativa rientra fra le attività 2016 di Generazioni Toscana. Scarica la locandina. Primo piano ACI Presentato il libro di Tassinari “Noi, le Coop rosse” quella del Paese, dei nostri valori, ma soprattutto con la storia delle persone che hanno davvero cambiato l’Italia. La cooperazione ha avuto un ruolo cruciale nel calmierare i prezzi a vantaggio dei consumatori. E oggi non è un caso che a Pisa vi siano i prezzi più bassi d’Italia”. BOLOGNA “Noi, le Coop rosse. Tra supermercati e riforme mancate” è il titolo dell’ultimo libro di Vincenzo Tassinari, che è stato presentato dall’autore il 10 giugno presso gli spazi dell’Ex Convento dei Cappuccini a Pisa. Tassinari è stato per 25 anni alla guida di Coop Italia, il Consorzio che riunisce il sistema delle Coop di Consumatori. Nel volume edito da Rubbettino affronta dal punto di vista di un cooperatore le vicende economiche degli ultimi decenni italiani, con un occhio alle strategie messe in campo in altri Paesi e la constatazione di alcuni ritardi cronici del Sistema Italia. Insieme a Tassinari sono intervenuti Silvia Velo, sottosegretario di Stato all’Ambiente e alla tutela del territorio e del mare, Paolo Fontanelli, questore della Camera dei Deputati, Roberto Negrini, presidente Legacoop Toscana. Ha moderato Sandra Capuzzi, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pisa. “La storia della cooperazione di consumo italiana è la storia dell’Italia. Per questo oggi riteniamo importante portare avanti una riflessione sui modelli di sviluppo dell’economia del futuro insieme a chi ha fatto la storia della distribuzione moderna e sottolineare l’importanza della cooperazione come soggetto forte dell’economia industriale -afferma Roberto Negrini, presidente Legacoop Toscana– il libro-intervista di Tassinari non racconta solo le vicende che hanno caratterizzato l’avvento e la crescita della distribuzione organizzata, ma fornisce una chiara indicazione per il futuro: al Paese serve avere più cooperazione e fare sistema seguendo i modelli e i valori cooperativi”. “La cooperazione di consumo ha avuto un ruolo importantissimo negli ultimi decenni - aggiunge Sandra Capuzzi, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pisa – . La sua storia si intreccia indissolubilmente con Legacoop Settori Alma Mater e Legacoop insieme tra formazione,ricercaenuovestartup Startup Cooperative, tirocini, progetti di ricerca e una nuova vita per il Centro di formazione e iniziativa sulla cooperazione e l’etica d’impresa. Sono i punti centrali della nuova convenzione quadro di collaborazione tra Università di Bologna e Legacoop Bologna. Siglata il 14 giugno dal Rettore dell’Alma Mater Francesco Ubertini e dalla Presidente di Legacoop Rita Ghedini, la convenzione – della durata di tre anni, rinnovabili – sancisce la nascita di un rapporto organico di collaborazione tra l’Ateneo bolognese e l’associazione di rappresentanza delle cooperative del territorio. “La firma di questa mattina – spiega Francesco Ubertini, rettore dell’Università di Bologna – dà vita ad un nuovo importante legame di collaborazione per l’Alma Mater, che prosegue così sulla strada dell’apertura e del dialogo per valorizzare la formazione, la ricerca e l’imprenditorialità dei laureati. Grazie alla convenzione, i nostri studenti e i nostri ricercatori avranno la possibilità di conoscere da vicino un mondo, quello delle imprese cooperative, che da molti decenni rappresenta uno dei principali motori di crescita e di sviluppo per il territorio bolognese: un vero e proprio modello, conosciuto in tutto il mondo, che potrà diventare così anche una palestra di ricerca e di innovazione, grazie allo scambio reciproco di competenze e conoscenze”. “Legacoop Bologna ha da tempo avviato una riflessione sulle future traiettorie di sviluppo in cui la cooperazione può crescere e essere protagonista. Abbiamo costituito Vicoo - Visioni Cooperative, un laboratorio di idee aperto al contributo di imprese, business school, giovani talenti, startup e isti- Territori Imprese Sondaggio Territori 17 tuzioni”, dichiara Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna. “In questo scenario abbiamo ritenuto di dover rilanciare il rapporto con l’Università di Bologna. Abbiamo scelto una formula innovativa rispetto al passato, creando una vera e propria partnership strategica tra Legacoop Bologna e Università. L’Alma Mater può dare molto alla cooperazione in termini di talento, innovazione e formazione; al tempo stesso, con questo protocollo, mettiamo a disposizione dell’Ateneo le competenze delle imprese cooperative”. Le attività previste coprono l’intero arco della vita universitaria, a partire dall’orientamento in ingresso degli studenti delle scuole superiori, con una serie di iniziative congiunte per favorire da subito una migliore conoscenza del funzionamento del mercato del lavoro, e continuando con percorsi di studio incentrati sulla gestione dei processi produttivi delle imprese cooperative. È prevista inoltre la promozione di tirocini curricolari, tirocini per tesi di laurea e tirocini formativi post lauream e saranno create iniziative ad hoc per l’inserimento dei laureati Unibo nelle imprese associate a Legacoop. Inoltre, spazio alla ricerca e all’innovazione, con la promozione di studi e indagini su tematiche di interesse comune, come ad Primo piano ACI esempio il management dell’impresa cooperativa e l’etica degli affari, e con iniziative di sensibilizzazione all’imprenditorialità verso il trasferimento di conoscenza e la nascita di Startup Cooperative. Da ultimo, ma non meno importante, la convenzione permetterà di dare nuova vita al Centro di formazione e iniziativa sulla cooperazione e l’etica d’impresa, che diventerà così uno degli strumenti operativi per il coordinamento delle attività congiunte tra Alma Mater e Legacoop. Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese >> Conad >> Conad Centro Nord >> CIA-Conad 18 CONAD Un2015positivo(+4%)einvesteper diventare leader di mercato >> Itaca >> Itaca >> Città della Cultura-Cultura della Città >> FAI >> Cssa >> ICEL >> Consortium Management Construction e Archeologia >> CMB >> Itinera >> Coop Pegaso >> QUID e Il Cerchio >> Agriverde >> Farfabruco Primo piano ACI Un altro anno di crescita importante per i soci di Conad in tutto il territorio nazionale. Nel 2015 il fatturato ha raggiunto i 12,2 miliardi di euro, 490 milioni in più rispetto all’anno precedente (+4%), e la quota di mercato si è rafforzata all’11,9% (fonte: GNLC II semestre 2015). Un andamento in netta controtendenza rispetto alla media del settore, frutto delle strategie messe in atto qualche anno fa e che hanno al centro i 2.673 soci, la simbiosi con il territorio e la rete di vendita multicanale. Fattori su cui si è lavorato per conquistare quote di mercato anche in quelle regioni dove la presenza di Conad è ancora marginale. La rete di vendita conta 3.055 punti di vendita per una superficie complessiva di 1.918.013 mq, con format per ogni tipo di acquisto ed esigenza, dalla spesa completa, di scorta, a quella quotidiana, veloce o integrativa: 25 Conad Ipermercato, 216 Conad Superstore, 1.028 Conad, 995 Conad City, 518 Margherita, 13 Sapori&Dintorni, 198 Todis, oltre a 62 punti di vendita con altre insegne e cash&carry. A questi si aggiungono 35 distributori di carburanti, 101 parafarmacie e 20 Ottico a insegna Conad. Consolidata la leadership nei supermercati, al 20,1%, e nel libero servizio, al 13,9% (fonte: GNLC II semestre 2015). Nel 2015 i soci di Conad hanno creato – e in alcuni casi conservato – 2.126 posti di lavoro, investendo 289 milioni di euro nello sviluppo della propria rete. Il patrimonio netto aggregato del consorzio e delle cooperative è aumentato del 10,5% e ora ammonta a 2,1 miliardi di euro. Ciò consente di affrontare con la necessaria solidità economica il piano di sviluppo per il 2016, che prevede un investimento di 188 milioni di euro per potenziare e ampliare la rete con 88 nuovi punti di vendita (78.800 mq) e la creazione di 1.300 posti di lavoro – 800 dei quali rappresentati da nuove asLegacoop Settori sunzioni, il restante da ricollocazioni – che porteranno il totale degli addetti prossimo a quota 50 mila (48.254 a fine 2015). Quello nella multicanalità è l’investimento più importante promosso da Conad e cooperative in accordo con i soci imprenditori, perché finalizzato a rafforzare il concetto di vicinanza al territorio e di partecipazione; e dunque il rapporto con un cliente che è cambiato e sta tuttora cambiando abitudini di acquisto. “I risultati del 2015 confermano la lungimiranza delle scelte strategiche fatte, l’impegno a essere in sintonia con il territorio, valorizzare e fare conoscere le produzioni locali, sostenere le comunità e le economie locali, e sono frutto di una solida coesione di tutti i soci che ci rende fiduciosi per il futuro. La leadership di mercato è un traguardo sempre più vicino”, sottolinea l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese.“Si potrebbe fare di più, se i soci e le imprese cooperative fossero messi nelle condizioni di farlo, se ci fosse la determinazione nell’affrontare e risolvere i problemi prioritari dell’Italia: la disoccupazione, le politiche a favore degli Investimenti delle aziende, il Sud e il suo crescente divario economico sociale dal Nord, le liberalizzazioni, la valorizzazione delle filiere di produzione Italiane”. In aprile, la spesa per consumi e il reddito disponibile delle famiglie hanno registrato un significativo incremento, rispettivamente +0,6% e +0,2% sul mese precedente (fonte: Istat). Meno bene la fiducia dei consumatori che a maggio registra una battuta d’arresto rispetto al mese precedente con un calo dell’indice che ha toccato il livello più basso dall’agosto 2015. Per la grande distribuzione maggio si è chiuso con un ribasso dell’1,18% e la perdita cumulata da gennaio si attesta all’1,22% (fonte: Nielsen, totale Italia). Dopo i primi cinque mesi del 2016 solo Emilia-Romagna,Veneto,Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia riescono a contenere la perdita sotto il punto percentuale (-0,98%), mentre le altre regioni oscillano tra il -1,01% e il -1,50%. Profondo rosso, invece, per il Sud Italia: -1,69% (fonte: Nielsen). Ai risultati positivi ottenuti dai soci di Conad, in controtendenza rispetto al mercato, ha contribuito la marca commerciale: anche nel 2015 ha proseguito il trend di crescita con un valore superiore di 7,6 punti percentuali alla Territori Imprese Sondaggio Imprese 19 media del mercato (18,8%). A fine 2015 un prodotto su tre venduti aveva il marchio Conad, con un fatturato di 2,8 miliardi di euro, in crescita del 10% rispetto all’anno precedente. In crescita tutte le linee di prodotto, in particolare Sapori&Dintorni Conad (+12%) e Conad il biologico (+30%). La marca Conad si conferma fondamentale per il rafforzamento della fedeltà alle insegne: è leader nel 45% delle categorie in cui compete, ma la percentuale sale al 75 se si considerano anche le seconde posizioni. Per i prodotti a marchio, Conad attinge a un parco fornitori composto da 609 imprese italiane, mentre quelle locali attivate dalle cooperative sono 5.873 con un volume d’affari di 1,8 miliardi di euro. Un indotto considerevole, di cui beneficiano le comunità e le economie dei singoli territori. Sostenere il tessuto economico locale è un impegno di tutto il sistema Conad, che consente anche di offrire ai clienti prodotti del territorio, sempre più apprezzati. Le occasioni di convenienza nei punti di vendita dei soci di Conad hanno generato nel 2015 un risparmio di 673 milioni di euro per i clienti nel solo settore del largo consumo confezionato (fonte: Iri) a fronte di un elevato livello di qualità. La spesa in Conad (in media 336 euro al mese contro i 436 euro di fonte Istat) ha fatto risparmiare alla famiglia media italiana 1.200 euro a fine anno, garantiti soprattutto dall’iniziativa Bassi&Fissi, che riguarda un paniere di 337 prodotti a marchio di prima necessità (latte, caffè, burro, zucchero, farina, pannolini…). A ciò si aggiungono i 21 milioni di euro risparmiati dagli automobilisti facendo il pieno nei 35 distributori di carburanti a marchio Conad. I prezzi dei carburanti sono mediamente inferiori di 8,8 centesimi di euro al litro rispetto alle medie mensili dei prezzi pubblicati nel sito del ministero dello Sviluppo, ma svolgono anche un’efficace funzione calmieratrice sull’andamento dei prezzi a livello locale. Con le 101 parafarmacie Conad i cittadini hanno potuto risparmiare circa 12 milioni di euro rispetto alla farmacia tradizionale, con sconti sempre attivi dal 15 al 40%. Distributori di carburanti e parafarmacie sono ancora in numero esiguo in rapporto alle potenzialità di sviluppo, a causa del ritardo del Primo piano ACI Paese nella liberalizzazione di energia e farmaci, ma generano comunque risparmio per i cittadini. Tra i fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura ci sono la fusione delle due cooperative siciliane nella nuova Conad Sicilia – quota di mercato al 15,2% (fonte: GNLC I semestre 2015), fatturato stimato di 800 milioni di euro con 386 punti di vendita per oltre 190 mila mq, 210 soci imprenditori e 3.236 addetti, patrimonio netto consolidato di 62 milioni di euro in grado di fornire una solida garanzia per i programmi di sviluppo – e l’inaugurazione dei primi 4 PetStore, la nuova catena di negozi specializzati Conad dedicata agli animali da affezione, vicina agli ipermercati e ai superstore Conad, ma con una gestione completamente autonoma e indipendente. L’obiettivo è aprirne 100 nei prossimi tre anni (15 entro la fine dell’anno in corso). L’attenzione alle necessità delle comunità in seno alle quali opera per Conad si è tradotta in 22,8 milioni di euro di donazioni, a cui si aggiungono i 6 milioni di euro destinati alle società sportive, soprattutto ai settori giovanili. Dopo il successo dell’edizione 2015 del Grande Viaggio – 5.100 km percorsi e oltre 12 mila persone incontrate nel cuore delle sei città sede delle tappe –, Conad ha riproposto quest’anno l’iniziativa raddoppiando il numero di città visitate.All’insegna di temi che sono il quotidiano di tante persone e che animano discussioni, confronti, dialoghi tra chi nelle piazze, luogo di antica democrazia, discute e si confronta sui problemi della comunità, crea relazioni interpersonali, esprime idee. CONAD CENTRO NORD Cresce (+4,7%) e pianifica investimenti per 118 milioni di euro Conad Centro Nord cresce del 4,7 per cento rispetto al 2014 e consolida i risultati in un anno caratterizzato, nel Nord-Ovest Italia, dal persistere delle dinamiche deflazionistiche ma anche dalla diminuzione del numero di famiglie – passate dal 62,6 al 58,7 per cento – che hanno limitato la quantità o la qualità dei prodotti alimentari acquistati. Il fatturato si è attestato, a fine 2015, a 1,2 miliardi di euro, merito del costante impegno di 401 soci imprenditori e 4.560 addetti della rete di vendita. Legacoop Settori La solidità patrimoniale è passata da 205 a 227 milioni di euro e consente di affrontare le sfide del piano strategico di sviluppo potendo fare affidamento su una solida base economica. In uno scenario in cui regna ancora l’incertezza e i consumi non si sono ancora stabilizzati – ma è impensabile possano tornare ai livelli pre-crisi –, Conad Centro Nord continua a crescere nelle regioni (Lombardia e le province della parte occidentale dell’Emilia-Romagna, Reggio Emilia, Parma e Piacenza) in cui opera con i suoi 241 punti di vendita per una superficie complessiva di 184.382 mq: 32 Conad Superstore, 100 Conad, 45 Conad City, 57 Margherita Conad, 3 Sapori&Dintorni, 4 Todis.A questi si aggiungono 1 distributore di carburanti, 10 parafarmacie e 2 Ottico a marchio Conad. Nel 2015 lo sviluppo è avvenuto con 7 nuove aperture, ma anche per linee esterne – 5 affiliazioni e 1 acquisizione –, tra Milano, Parma, Reggio Emilia, Mantova e Monza Brianza (3 Conad Superstore, 7 Conad e 3 Sapori&Dintorni) per 14.673 mq complessivi di superficie e un investimento di 88 milioni di euro. I risultati dell’esercizio 2015 sono frutto di una politica commerciale e di una multicanalità tarate sul cliente, apprezzate per la convenienza sia in termini di prezzi a scaffale sia in termini di piani promozionali. Grazie ad un carrello della spesa meno oneroso e alle operazioni di riqualificazione e sviluppo della rete di vendita, la cooperativa rafforza la propria quota di mercato nei territori in cui opera, portandola al 24,3 per cento in Emilia Romagna e 3 per cento in Lombardia (fonte: Guida Nielsen Largo Consumo II semestre 2015). L’evoluzione del mercato, la concorrenza sempre più forte, la produttività in calo per tutti i competitor, il cambiamento dei modelli di consumo hanno posto Conad Centro Nord di fronte all’esigenza di accelerare il cambiamento. Negli ultimi tre anni la cooperativa ha spinto sullo sviluppo, arrivando a un fatturato a 1,2 miliardi di euro, raddoppiando quello in Lombardia – da circa 300 a 600 milioni di euro – e portando la superficie di vendita complessiva da 61 mila a 106 mila mq. Anche la quota di mercato è cresciuta, attestandosi al 5,6 per cento nelle aree di pertinenza (fonte: GNLC II semestre 2015). “Ottimi risultati, ancor più se letti in un conte- Territori Imprese Sondaggio Imprese 20 sto economico e sociale in cui non possiamo ancora dire di essere usciti dalla crisi”, fa notare il direttore generale di Conad Centro Nord Ivano Ferrarini. “I risultati che abbiamo ottenuto sono la dimostrazione di quanto sia apprezzato l’impegno a sostegno del potere d’acquisto dei cittadini, associato alla valorizzazione dei prodotti e alle produzioni locali di qualità. I clienti premiano il nostro modello imprenditoriale, le politiche commerciali, il sostegno alle economie del territorio. “Servono però interventi del governo per sostenere i timidi segnali di ripresa, per razionalizzare e semplificare in tutti gli ambiti economico-sociali, come nel caso dei carburanti o dei farmaci di fascia C”. Ingredienti della politica commerciale di Conad Centro Nord sono sempre più la qualità e la convenienza dei prodotti. Sulla salvaguardia del potere d’acquisto delle persone si è focalizzato l’impegno di un anno di attività della cooperativa: le 27 promozioni sviluppate rappresentano un terzo del fatturato della cooperativa e hanno prodotto un risparmio medio del 37,9 per cento per i clienti. Di rilievo la convenienza continuativa dell’operazione nazionale Bassi&Fissi e di quella Più bonus più buoni, il programma di risparmio riservato ai possessori di Carta Insieme. Un contributo determinante ai buoni risultati conseguiti è imputabile alla qualità dei prodotti a marchio Conad, sempre più apprezzati dai clienti, tanto che la loro quota di penetrazione si è attestata al 26,4 per cento delle vendite nei supermercati, confermando il ruolo strategico nello sviluppo e nel rapporto di fedeltà dei clienti alle insegne. Il rispetto per la tradizione alimentare e la valorizzazione delle produzioni regionali di qualità ha prodotto una ricaduta sulle economie regionali, data dagli accordi sottoscritti con 598 fornitori locali per un fatturato di 159,5 milioni di euro di prodotti freschi (30 per cento), confezionati (68 per cento) e extralimentari (2 per cento). Si tratta spesso di piccole produzioni locali espressione della cultura e del gusto del territorio, preparate nel rispetto di tradizioni a cui i clienti sono fedeli. Sul fronte della socialità, Conad Centro Nord ha devoluto a sostegno delle comunità 1,3 milioni di euro. Particolare attenzione è stata riservata alla cultura, allo sport – con particolare riguardo ai settori giovanili di molte società – e a iniziative sociali. In forma indiretta Primo piano ACI (punti fedeltà destinati al territorio, controvalore delle ore “donate” dai dipendenti e campagne di raccolta fondi patrocinate da Conad – sono stati resi disponibili altri 249 mila euro. Di particolare valore sociale la partecipazione alla colletta del Banco Alimentare, la raccolta Dona una spesa e la lotta contro lo spreco per recuperare prodotti alimentari da condividere con chi è privo dei mezzi per soddisfare un bisogno primario qual è il cibo. Il piano strategico di sviluppo per il triennio 2016-2018 prevede investimenti per 118 milioni di euro, finalizzati allo sviluppo della rete di vendita con 20 nuove aperture – 4 nel corso dell’anno, 7 nel 2017 e 9 nel 2018, ripartite tra Conad Superstore (10) e Conad (10) –, di cui 9 in Emilia-Romagna e 11 in Lombardia. Il fatturato è stimato in crescita di 140 milioni di euro. CIA CONAD Inaugurato il nuovo supermercato a Savignano sul Rubicone getariani e vegani, vino sfuso, giornali e quotidiani, la gastronomia calda che proporrà quotidianamente piatti pronti per rispondere alle esigenze di chi ha poco tempo da passare dietro ai fornelli. Sono stati inoltre valorizzati tanti prodotti e tipicità del territorio, coinvolgendo fornitori locali e specialità di eccellenza di questa terra. «Vengo da una famiglia impegnata nel commercio al dettaglio», spiega Lorenzini. «Mio padre lavora nel Conad City al Foro Annonario, mentre mia madre e mio fratello gestiscono il Conad City di Longiano. Questa nuova apertura è per due giovani di 26 anni, come me e mia moglie, una scommessa imprenditoriale importante e contribuisce a rafforzare la presenza del marchio Conad in questo territorio. Puntiamo a intercettare le esigenze più varie di consumo – continua Lorenzini - unendo alla qualità della nostra proposta la convenienza dei nostri prezzi di tutti i giorni. Inoltre con “Bassi e Fissi” e “Convenienti Sempre” i clienti avranno la tranquillità di scegliere tra prodotti a marchio Conad e di grandi marche a prezzi imbattibili». Durante tutta la mattinata erano presenti i DJ di Radio Gamma, l’intrattenimento per i più piccoli e un rinfresco a buffet, mentre a tutti i clienti è stato regalato un utile omaggio. ITACA Orietta Antonini riconfermata alla presidenza; CdA sempre più rosa Il taglio del nastro, alla presenza del Sindaco Filippo Giovannini e delle autorità locali si è svolto il 16 giugno. A gestire il negozio sono due giovani soci Conad, i coniugi 26enni Filippo Lorenzini e Claudia Amodio, della “Iacopo snc”, titolari anche del City Sapori & Dintorni del Foro Annonario. Saranno oltre una quarantina gli occupati nel punto vendita, che sarà aperto tutti i giorni, dal lunedì al sabato dalle ore 7.30 alle 20 e la domenica mattina dalle ore 9 alle 13. Il nuovo negozio è dotato di un ampio parcheggio e ha un’area di vendita di 1.200 metri quadrati. Offre alla clientela un’ampia scelta per la spesa di tutti i giorni: dalla pescheria al banco carne, passando per il pane self-service. Non mancano la pasticceria, un ampio assortimento di prodotti dedicato a ve- Legacoop Settori Orietta Antonini riconfermata nel ruolo di presidente della Cooperativa sociale Itaca fino al 2019 e nuovo Consiglio di Amministrazione formato al 70% da donne (11 su 16 componenti). Il neoeletto CdA ha nominato, nei giorni scorsi, l’organo di presidenza: a guidare Itaca per un ulteriore triennio sarà la presidente uscente Orietta Antonini, riconfermata anche la vice presidente Anna La Diega, Territori Imprese Sondaggio Imprese 21 nuova nomina invece per il vice presidente Sergio Della Valle. Socia lavoratrice di Itaca dal 1994, Orietta Antonini, 47 anni, ricopre da un anno l’incarico di vice presidente nazionale di Legacoop, è componente della presidenza nazionale di Legacoop, della Commissione Pari Opportunità di Legacoop e di quella di Legacoop Fvg. Presidente di Itaca dal 2013, è stata consigliera di amministrazione della Coop sociale friulana dal 2001 al 2007, ricoprendo il ruolo di vice presidente dal 2002 al 2007, anno in cui è entrata a far parte della Direzione di Legacoop nazionale e di quella di Legacoop Fvg. “Negli ultimi tre anni abbiamo proseguito il nostro lavoro per mantenere e migliorare il grande patrimonio sociale di Itaca, costruito dal 1992 a oggi insieme a molte socie e molti soci – afferma Orietta Antonini -.Abbiamo lavorato per rinnovare i nostri strumenti di dialogo e di confronto, sia al nostro interno sia verso l’esterno per affermare maggiormente il ruolo strategico della cooperazione sociale”. Per il prossimo triennio “vogliamo proseguire nel consolidamento e miglioramento della qualità dell’occupazione di Itaca e dei nostri servizi di welfare. Credo che cooperazione debba essere anche partecipazione – conclude la presidente – e la partecipazione è una delle caratteristiche più distintive della nostra Cooperativa”. Il nuovo Consiglio di Amministrazione di Itaca risulta così composto: Francesca Biasio, Serena Liut e Luca Spagnol (area Pordenone), Elisa Barbarino, Lara Gaafar e Matteo Palla (area Udine-Carnia-Gemona), Milena Bernes, Cristina Alborghetti e Camelia Vrinceanu (area Bassa-IsontinoTrieste), Claudia Battiston e Patrizia Coan (area extra regionale). Per la tecnostruttura Orietta Antonini (presidente), Michele Burra, Sergio Della Valle (vice presidente), Renato Esposito e Anna La Diega (vice presidente). val Folkest, entrambe ad ingresso libero. Il 24 giugno alle 21.15 si esibiranno a Fiume Veneto (Pn) a Villa Ricchieri introducendo il concerto dei Rolling Around, gruppo di cinque musicisti che vogliono trasmettere l’energia della musica tradizionale irlandese in una formazione inedita e frizzante, il giusto accompagnamento per riscaldare gli animi e dare il via alle danze. Il 7 luglio alle 21.15 al Parco d’Europa di Cassacco (Ud) suoneranno prima degli emiliani Brigata Lambrusco, arrivati al Festival dopo essersi qualificati attraverso le selezioni del concorso Suonare@Folkest per rinnovare la storia della musica nata nel periodo della Resistenza, o a essa ispirata, e la memoria delle tradizioni emiliane con un repertorio che intreccia canti della pianura e dell’Appennino a elementi di combat-folk più contemporaneo. Dopo il percorso compiuto attraverso la musica dei Beatles, quest’anno il gruppo si sta cimentando con brani propri, ma ha anche implementato il repertorio con Cindy Lauper e Belinda Carlisle. Tra le ultime novità il contatto con Riccardo Maffoni, vincitore di Sanremo giovani nel 2006, del quale reinterpreteranno a modo loro “La bicicletta”, ma presenteranno anche un medley dei Beatles, un brano dei Placebo ed un omaggio al grande Eugenio Finardi per i 40 anni di “Musica ribelle”. Da 16 anni Cooperativa sociale Itaca e Folkest sono impegnati fianco a fianco in un’ottica di sensibilizzazione rivolta all’accoglienza delle persone e al rispetto di tutte le individualità. Perché salvaguardia del diritto di cittadinanza è sinonimo anche di potenziamento dell’autonomia della persona e valorizzazione di tutte le abilità. Per dare maggiore forza al proprio impegno, Itaca anche quest’anno – e per il terzo anno consecutivo - sarà presente al Festival Folkest con il progetto Capitano tutte a noi, gruppo musicale nato nel 2013 a Pordenone e at- Al Folkest con “Capitano tutte a noi” Musica e diritti con una riflessione aperta sui temi del sociale, due le tappe dei Capitano tutte a noi all’edizione 2016 del FestiACI Legacoop CITTA DELLA CULTURA CULTURA DELLA CITTÀ Riapre il Teatro Verdi di Ferrara Il Teatro Verdi rinasce in laboratorio urbano, con la vocazione per la mobilità sostenibile e la cultura digitale: è stata la cooperativa Città della Cultura/Cultura della Città a realizzare il progetto che si è aggiudicato il bando per la rigenerazione dello spazio. Il progetto si sviluppa nell’ambito del Programma operativo regionale dell’Emilia-Romagna e può contare su un investimento di ITACA Primo piano tualmente formato da otto componenti. Caratteristica del progetto Capitano tutte a noi è il suo essere aperto costantemente all’ingresso di altri componenti, anche solo per condividere un’esperienza musicale di ascolto dell’altro, in cui il gruppo, oltre che musicale, diventa una famiglia, un gruppo di amici. Un luogo e laboratorio di confronto dove gli elementi principali sono la forza dell’essere gruppo e la condivisione di una passione comune, la musica, che diventa sorella, amica ed è di casa. Sono trascorsi oramai 16 anni da quel primo incontro tra Itaca e Folkest, e ogni estate si conclude con l’impegno di continuare a condividere un cammino ed un progetto comune per promuovere il lavoro di rete e di incontri. Per contrastare le derive della democrazia, per sostenere diritti e valori come la vicinanza, la fratellanza, l’aiuto reciproco al di là di ogni confine etnico, stigmatico, religioso, fisico, sociale, sessuale, culturale o di qualsiasi altro genere. Perché è solo partendo da questi principi che è possibile migliorare la qualità della vita delle persone, una strada che Itaca e Folkest percorrono insieme dal 2001: Concordia Sagittaria (2001 e 2002), Latisana (2003), Venzone (2004), Pordenone (2005), Maniago e Pordenone (2006), Pordenone e Portogruaro (2007), San Donà di Piave e Pordenone (2008), San Donà di Piave e Pordenone (2009), Pordenone, Udine e Maniago (2010), Pordenone e Spilimbergo (2011), Pordenone (2012), Pordenone (2013), Aviano, Tolmezzo e Spilimbergo (2014), Talmassons, Spilimbergo e Pordenone (2015). Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese 22 3 milioni complessivi a cui vanno aggiunti 750 mila euro di co-finanziamento comunale. Al termine dei lavori, che dureranno circa un anno e mezzo, all’interno dell’edificio troveranno spazio una piazza coperta dove organizzare manifestazioni, installazioni e performance, un museo della bicicletta e della mobilità sostenibile, tanti laboratori per giovani makers e imprese culturali e creative, un bikebar con affaccio all’esterno. Il progetto è stato presentato il 13 giugno da Massimo Maisto, assessore alla Cultura e Turismo, Caterina Ferri, assessore alle Relazioni Internazionali e Progettazione Europea, Aldo Modonesi, assessore ai Lavori Pubblici, Natascia Frasson, dirigente del Servizio Beni Monumentali e Centro Storico, i rappresentanti del raggruppamento temporaneo di professionisti costituito dalla società cooperativa Città della Cultura Cultura della Città e dagli ingegneri Denis Zanetti e Paolo Magri. «La rigenerazione urbana oggi si fa cosi: idee nuove, aperture temporanee, utilizzi flessibili – afferma Massimo Maisto–. Il Verdi non sarà un teatro ma molto di più. Piazza coperta per festival e performance, laboratorio urbano, museo biciclette, turismo sostenibile, Unesco. Sono convinto che noi ferraresi ci innamoreremo». Il piano terra della palazzina del Foyer sarà caratterizzato delle funzioni più dinamiche; un Bike cafè con affaccio diretto su Piazza Verdi dove prendere un caffè, consumare un piccolo pasto, noleggiare o riparare biciclette; il Visitor Center UNESCO, un infopoint per esposizioni fisse e temporanee dedicate ai 3 riconoscimenti Unesco assegnati a Ferrara; il Centro per la Mobilità Sostenibile, luogo in cui sviluppare ricerche, lavorare, studiare, osservare e progettare tutto ciò che ruota attorno alla questione della mobilità leggera a basso impatto ambientale e sociale. Il primo piano Primo piano ACI dell’edificio ospiterà un’area dedicata ai Lab Space, dieci spazi di lavoro flessibili. Gli spazi degli ex palchi, all’interno del “ferro di cavallo”,ospiteranno il Museo della bicicletta, al secondo piano lo stesso “ferro di cavallo” sarà organizzato per ospitare postazioni di lavoro e garantire aree di coworking, nonché per offrire ai visitatori della palazzina una vista panoramica privilegiata dall’ex loggione verso gli interni dell’ex teatro. Durante il periodo estivo sarà possibile accedere, dal secondo livello, alle terrazze posta sul tetto piano dell’ex ingresso Teatro Verdi e su via Camaleonte; una piazza urbana pensile. La torre scenica del Teatro, ambiente assolutamente unico e spettacolare alto fino a 20 metri, diventerà un luogo urbano in cui installare, costruire, esporre opere d’arte moderna di grande formato, strutture particolari, e ospitare spettacoli eccezionali o produzioni di teatro contemporaneo. In questo spazio si troverà anche la Black box, sala polifunzionale utilizzabile come sala conferenze, spazio prove per danza, teatro e altri spettacoli pubblici. La parete nera esterna potrà essere utilizzata come schermo per proiezioni cinematografiche. La Platea sarà uno spazio libero e flessibile per attività artistiche, culturali, seminariali, workshop, collegati alle funzioni del Laboratorio Urbano ma anche spazio di socialità (piazza coperta) durante la stagione estiva. In questo ambiente, più simile ad una piazza urbana coperta, sarà possibile sostare o assistere ad attività o semplicemente visitare il volume dell’ex Teatro Verdi. La platea sarà collegata alla torre scenica grazie ad una “scalinata lignea” che potrà fungere anche da gradonata per spettacoli minori o passerella per sfilate di moda o sedute libere. dicontato e restituito il trentesimo anno di lavoro della storica cooperativa pordenonese. FAI rendiconta al 31/12/2015 numeri importanti: un fatturato di 11,5 milioni di euro, 415 lavoratori, un patrimonio netto di quasi 1,5 milioni di euro e una riserva legale che supera per la prima volta il milione di euro. Numeri che restituiscono alla Società l’impegno e la responsabilità dell’amministrazione e dei lavoratori. Con l’87% di donne, FAI si conferma e caratterizza per essere un’importante risorsa per l’occupazione e la tutela del lavoro femminile. I tre principali ambiti d’intervento rappresentano una continuità rispetto al passato: anziani (45,62%), disabilità (46,63%) e salute mentale (7,75%). Più di 608.000 le ore lavorate e circa 600 gli utenti seguiti quotidianamente nelle sedi operative. «Un altro anno positivo, di crescita, di consolidamento che si aggiunge alle annate precedenti – ha spiegato il Presidente Fedrigo – rendicontiamo un anno di lavoro non solo ai soci ma anche alla comunità, perché ci sentiamo parte attiva della comunità, perché operiamo dentro e per la comunità. Per dirla con la legge 381/91, la legge che riconosce e disciplina la cooperazione sociale italiana, operiamo ogni giorno “nell’interesse generale della comunità e per la promozione umana”. Questa Cooperativa è oggi una risorsa preziosa per il tessuto sociale di questa città e delle comunità locali dove opera. Non ci sono parole adeguate per ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a far crescere FAI in oltre trent’anni. Sono tante, migliaia». FAI Rendicontato il trentesimo anno di lavoro Si è svolta presso la sala congressi di Pordenone Fiere l’assemblea dei soci FAI che ha approvato il bilancio 2015. Un’assemblea che con grande partecipazione ha ren- Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese 23 CSSA Bilancio 2015, nuovo assetto gestionale e utili in crescita 376 soci, 160 tra dipendenti e collaboratori, oltre 600mila euro di utile su quasi 20 milioni di fatturato nel bilancio 2015: sono i numeri della cooperativa sociale Cssa di Spinea (Venezia), emersi nei giorni scorsi dall’assemblea ordinaria dei soci. Risultati decisamente positivi, nonostante il periodo difficile di crisi, frutto anche delle scelte strategiche operate già dallo scorso anno. A partire dal nuovo assetto direzionale e gestionale: un Consiglio di amministrazione composto da professionisti esterni con competenze ed esperienze di primo livello, così come il direttore e i responsabili di area, che proprio al Cda rispondono del proprio operato in un rapporto di collaborazione sempre più dinamico e dialettico, al cui interno ognuno mantiene la propria autonomia e la propria responsabilità. Tre le azioni varate dal nuovo Consiglio nel corso del suo primo anno di lavoro. La prima sul fronte delle risorse umane, con l’introduzione di un sistema di valutazione e incentivi per il momento riservato al direttore aziendale e ai responsabili di area e di settore; la seconda sul piano dell’efficienza, attraverso la revisione volontaria del bilancio e la verifica di tutti i processi e gli strumenti amministrativi adottati dalla cooperativa; infine, con l’obiettivo di dare nuovo impulso allo sviluppo, è stata istituita un’area funzionale interna dedicata alla progettazione e avviato un corso di formazione per i coordinatori e i responsabili di area e di settore. «Cssa ha da sempre affermato e fatto crescere un proprio modello organizzativo e una propria identità - commenta il presidente Gianfranco Magnoler - ma si trova oggi a dover fronteggiare una situazione ampia e trasversale di crisi: della domanda dei servizi, del proprio sistema d’offerta e conseguentemente del sistema organizzativo. Tutta l’organizzazione - chiarisce - è dunque chiamata ad andare oltre, proseguendo sulla strada del rinnovamento in modo unitario, uniforme e coerente. Innovazione, specializzazione e territorialità saPrimo piano ACI ranno le nostre linee guida per affrontare le sfide che ci attendono». ICEL Bilanciopositivo,nuovagovernance e piano triennale investimenti ICEL, la cooperativa di Lugo che da oltre 60 anni è ai primi posti in Europa nel mercato dei cavi elettrici a bassa tensione, ha approvato nell’ Assemblea del 15 Aprile il Bilancio 2015, chiuso con ottimi risultati: un fatturato di 157 milioni di euro e un Ebitda (Risultato Lordo) di 4,6 milioni. Il 2015 è stato positivo, con una crescita dei volumi dell’ 8% dopo un periodo difficile per tutto il settore, caratterizzato dalla forte riduzione del fatturato legato al mondo dell’edilizia. L’Assemblea dei Soci del 9 Giugno ha inoltre approvato il nuovo Piano Industriale triennale, con ampia partecipazione da parte della compagine sociale e la presenza dei vertici di Legacoop Romagna Mario Mazzotti e Valeriano Solaroli. La cooperativa si prepara ad investire 5 milioni di euro, per ridurre i costi e migliorare le performance produttive, con l’obiettivo prioritario di tutelare l’occupazione. Nei 2 stabilimenti Icel (Lugo e Zingonia, in provincia di Bergamo), lavorano ad oggi 216 dipendenti, tutti a tempo indeterminato, di cui oltre 90 Soci. Il piano industriale copre con miglioramenti a largo raggio tutti i settori operativi, ma l’obiettivo primario è quello di ampliare la gamma dei prodotti, in particolare per quelli speciali, come i cavi dedicati al settore navale, all’automazione e al settore ferroviario, potenziando l’area commerciale e marketing e migliorando le marginalità attraverso una riorganizzazione in ottica “lean”. Il mercato italiano dei cavi elettrici a bassa tensione vale oltre 1,5 miliardi di fatturato ed è tradizionalmente suddiviso tra pochi competitor, con i primi quattro player che si suddividono il 70% delle vendite. ICEL, tra i leader, si caratterizza con un brand affermato nel tempo, per la qualità universalmente riconosciuta, la serietà nel rispetto degli impegni con i clienti, un rapporto qualità/prezzo molto vantaggioso e Legacoop Settori per la velocità con cui è in grado di soddisfare le esigenze del cliente, garantendo i migliori tempi di consegna di tutto il settore, anche grazie all’impegno e all’organizzazione delle aree aziendali strategiche produzione e logistica. La quota di vendite export è di oltre il 30%, con rapporti commerciali consolidati in Nord Europa (Germania, Francia, Austria), Asia e Balcani. Il mercato nordafricano, tradizionalmente forte, è ancora bloccato dalle tensioni internazionali. A partire dal 2016 ICEL sta studiando anche il mercato russo con una strategia specifica e la presenza di un operatore in loco. La governance della cooperativa è stata rinnovata inizio anno, con il passaggio della Presidenza da Lorenzo Ponseggi, che ha ricoperto con merito tale carica dal 1997 ad oggi, ad Andrea Babini, figura con esperienza ultraventennale nell’azienda in qualità di responsabile finanziario. La nomina a Direttore Generale di Paolo Musi, manager di comprovata esperienza nel settore industriale, completa la definizione dei nuovi vertici Sociali e Aziendali. La storia di ICEL comincia negli anni cinquanta. Originariamente privata, l’azienda venne trasformata in cooperativa nel 1978, con quello che ad oggi si definirebbe un “workers’ buyout”. Ponseggi, che ricopre ora la carica di Vice Presidente, aggiunge: «La continua crescita di Icel ha portato ad oggi a coprire un’area di circa 80.000 metri quadri, di cui 30.000 coperti e ad una capacità produttiva di oltre 400mila quintali di cavi elettrici all’anno, pari a circa 6/7 autotreni di prodotto finito in uscita ogni giorno. Icel è particolarmente attenta alla vita sociale del territorio e supporta ogni anno con oltre 40mila euro iniziative culturali, sportive e sociali. Il 14 Territori Imprese Sondaggio Imprese 24 maggio si è svolto l’Open Day, giornata dedicata alle famiglie di Soci e dipendenti, con la presenza delle autorità locali». CONSORTIUM MANAGEMENT CONSTRUCTION E ARCHEOLOGIA Per il restauro di Villa Campolieto “Mettersi insieme, in un unico soggetto, con specializzazioni complementari che qualificano e completano l’offerta sul mercato delle costruzioni, del restauro e degli impianti, ci è parsa l’unica risposta possibile per affrontare la crisi acutissima che affligge il settore da diversi anni”. A parlare è Sabatino Nocerino, direttore commerciale del consorzio cooperativo Consortium Management Construction che, in ATI con la Cooperativa Archeologia e la Ediltecnica Spa, costituitasi poi in Campolieto scarl per l’esecuzione dei lavori, ha portato a termine il restauro della Villa Campolieto, ad Ercolano (Na), il cui progetto esecutivo è stato curato dalla Cooperativa SAAB Architettura ed i lavori sono stati eseguiti sotto la direzione dei direttori tecnici arch. Roberta Bianchini e ing. Daniela Vitiello ed anche il responsabile della produzione geom. Mariano Nocerino. Un lavoro magistralmente eseguito a tempo di record, meno di un anno, per un importo di 4,5 milioni di euro, che ha restituito alla collettività un’altra delle storiche Ville Vesuviane, non lontana dalla Reggia di Portici, edificata per volontà del Principe Luzio de Sangro nella seconda metà del 1700, ridisegnata dal Vanvitelli che modifica il disegno originario, e inaugurata, nei giorni scorsi, con un concerto del Maestro Accardo. Un impegno che la Campolieto scarl, di cui Nocerino è presidente e Fabio FagPrimo piano ACI gella di Archeologia è vice presidente, ha curato con estrema perizia e che ha prodotto anche un innovativo sistema di riduzione del rischio sismico nell’edilizia storica con l’impiego di schemi resistenti ad ‘assetto variabile’, dal Palazzo Reale, all’edilizia conventuale ed alla residenza nobiliare, presentato al Salone del Restauro e Musei, svoltosi a Ferrara l’8 aprile del 2016. Ercolano, come è noto, insiste su un’area ad altissimo rischio sismico, localizzata a pochissima distanza dal Vesuvio, per cui dovendo procedere al restauro dell’elegante colonnato (rielaborato in pianta ellittica dal Vanvitelli), si è proceduto secondo precise direttrici: studio dei cinematismi, coinvolgendo Roberto Delgado, uno dei massimi esperti vulcanologi sul piano internazionale, e rilievo dei dissesti. Da quest’ultima analisi, si sono evidenziate altre due criticità, aggiuntesi alle due già citate di area sismica e vulcanica: il degrado dei materiali (ad esempio, l’ossidazione dei perni di connessione, inseriti nelle colonne) e la dilatazione termica, con una evidente maggiore deformabilità del colonnato di Villa Campolieto, rispetto allo schema classico dei chiostri. Le fasi operative che si sono succedute sono quelle della puntellatura, dell’estrazione e della lavorazione della colonna, con l’inserimento di una cerniera, alla base, e della rimessa in carico, con l’inserimento del pistone tra la struttura superiore e il capitello. Di fatto, c’è stato un intervento strutturale sulle singole colonne, inserendo, oltre al pistone, questa cerniera composta da diversi strati di materiali: barra filettata in acciaio inox, piastra in acciaio inox, strato di gomma, elemento in acciaio inox, teflon, elemento in acciaio inox e, infine, sfera in acciaio inox per preservare da sismi, sia ondulatori che sussultori, il tutto tenuto da un sottofondo in malta cementizia, inserito in un foro effettuato nel basamento della colonna. Di grande pregio, inoltre, il restauro degli affreschi delle sale, eseguito dalla Cooperativa Archeologia. “Questo lavoro – conclude Nocerino – dimostra la forza della cooperazione e del fare concretamente rete. Non solo si sono create opportunità occupazionali, ma siamo riusciti ad esaltare anche le specificità professio- Legacoop Settori nali, creando un team che ha lavorato pensando alla conservazione come motore per creare metodologie nuove di intervento nel restauro”. CMB Siaggiudicailterzograttacielodella business area di CityLife a Milano Mentre sono giunte a completamento le strutture, continuano a pieno ritmo i lavori della Torre Hadid-Generali, CMB centra un altro importante obiettivo aggiudicandosi il terzo grattacielo della nuova business area di CityLife a Milano: quello progettato dall’architetto Daniel Libeskind e già soprannominato “il Curvo”. L’edificio è concepito come parte di una sfera ideale che avvolge quella che sarà la piazza delle Tre Torri ed è stato studiato per ospitare uffici: il movimento concavo che si sviluppa in elevazione e la corona posta sulla sommità diventano gli elementi distintivi del progetto. Con i suoi 28 piani, distribuiti in 175 metri di altezza, la Torre al piano terra ospiterà una hall di ingresso di elevata rappresentanza a tripla altezza, direttamente accessibile sia dal livello -1, che dalla nuova piazza urbana. Al livello inferiore, in continuità con Territori Imprese Sondaggio Imprese 25 lo spazio pubblico, sarà presente un’area congressi con tre sale da 50 posti, mentre la zona esterna sarà attrezzata con impianti a pavimento affinché possa essere trasformata in area espositiva a servizio del centro congressi o della Torre stessa. ITINERA Lancia il primo “banco per la vendita di cultura Coop Itinera lancia una nuova sfida: dare vita ad un luogo per agevolare e rendere accessibile il consumo culturale. Dentro la pregevole cornice del Mercato Centrale di Livorno, in pieno centro cittadino, apre dunque il Primo Banco per la Vendita di Cultura. La cultura, come bene di prima necessità, come il cibo si misura e si pesa sulla bilancia, in base al bisogno e alle necessità di ognuno si acquista al costo di 1€ al kG. Cultura a Peso, una grande novità al Mercato Centrale e sul mercato nazionale, si candida a diventare un punto di incontro e di riferimento per tutti coloro che desiderino dare o ricevere informazioni e proposte culturali. Presso Cultura a Peso sarà inoltre possibile acquistare oggetti della linea Cultura a Peso e ARTLI. Si tratta di oggetti di uso quotidiano quale tazze, maglie, tovagliette, grembiuli, shopper personalizzati e resi unici dall’intervento di artisti, con richiami speciali a luoghi esclusivi della città, rivisitati e interpretati da una visione artistica raffinata. Le offerte in evidenza inoltre riguarderanno una serie di possibili proposte: dalla visita ai musei a percorsi turistico/culturali, al giro dei canali di Livorno in battello, escursioni naturalistiche, eventi, mostre. Il progetto Cultura a Peso è di fatto una scommessa, e contribuirà, almeno nelle intenzioni, a attribuire nuovi significati e funzioni degli spazi del bellissimo Mercato delle Vettovaglie di Livorno, un luogo che ha tutte le qualità per tornare ad essere attrattivo e pieno Primo piano ACI di vitalità. Quindi il nuovo spazio commerciale Cultura a peso, non poteva trovare sede più idonea, nel centro storico della città, dove alla tradizione popolare del mercato, dei sui tempi e rituali, si andranno mescolando offerte dal contenuto culturale, di pregio storico artistico e naturalistico, ma accessibili e facilmente fruibili da tutti. Le proposte culturali stabili saranno: Bella Livorno, che Identifica da qualche anno un programma di iniziative di carattere turistico culturale organizzato dalla coop Itinera nato dal desiderio di valorizzare e promuovere la cultura più autentica e di tradizione della città di Livorno. Il titolo Bella Livorno richiama il ritornello della canzone del famoso musicista e cantante livornese Bobo Rondelli. In questa volontà di costruire il racconto delle eccellenze nella nostra città, si inserisce Bella Livorno un’ operazione culturale che mira a sviluppare le peculiarità del territorio i suoi aspetti più suggestivi e identitari quelli che rievocano la sua tradizione e la sua vera essenza. Didifesta: un programma di escursioni, visite e appuntamenti con i luoghi culturali più significativi della Toscana programmati principalmente per la prima domenica del mese, per far si che questo giorno sia un’occasione per passare dalla cultura dello shopping allo shopping della cultura. Giocando Si Impara: programma di iniziative didattiche organizzate da Itinera in collaborazione con il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo. Si tratta di proposte divertenti indirizzate ai più piccoli dove al gioco viene associata un’occasione di approfondimento su alcuni dei più importanti argomenti a carattere scientifico e artistico. Il programma giocando si impara si svolge la domenica ed è indirizzato a chiunque abbia il piacere di passare una giornata dilettandosi e imparando qualcosa di nuovo. Sempre al Museo di Storia Naturale sarà possibile organizzare un compleanno originale arricchito da un’esperienza didattica creata ad hoc sulla base dell’età del festeggiato. Oltre alle offerte di escursioni, visite e percorsi saranno messi in vendita prodotti e gadget esclusivi, frutto della collaborazione con personalità e testimoni della cultura del territorio. La linea ARTLI, parte con alcuni oggetti disegnati dall’artista Luca Bellandi, che già in Legacoop Settori altre occasioni ha collaborato con la coop Itinera, ma è imminente la produzione di nuovi articoli con il contributo di Valentina Restivo, Libera Capezzone, Francesco Baronti, ed altri artisti che abbiano voglia di mettersi in gioco e prestare la propria visione artistica alla causa. Presso Cultura a Peso sarà inoltre possibile trovare altri prodotti sempre eccezionali e inediti: le maglie realizzate dall’associazione Il Parterre, quelle dell’artista Riccardo Bargellini, oltre a quelle della linea Bella Livorno, disegnata per Itinera da Luca Bellandi. Una menzione particolare merita la linea di maglie di Paolo Migone, con citazioni originali frutto della penna creativa del noto attore comico livornese. Cultura a peso inoltre si propone di collaborare con tutti i soggetti che abbiano voglia di dare visibilità alla propria attività, siano essi Musei, Gallerie, Biblioteche, Teatri, librerie e altro ancora.. L’inaugurazione del nuovo spazio è prevista per il sabato 18 giugno alle ore 18.00. Per l’occasione una serie di amici e personaggi della città saranno chiamati a declinare con pochissimo tempo a disposizione la propria idea di cultura e a raccontarla ai presenti avvicendandosi all’interno degli spazi del Mercato. COOP PEGASO “Diversamente Business” marchio etico del progetto La Manifattura Il progetto La Manifattura, attivato solamente a novembre 2015 a Montelupo Fiorentino dalla Cooperativa Pegaso, si sviluppa e interessa un numero crescente di aziende, in quanto innovativa modalità di collaborazione fra le Cooperative sociali di tipo B e le aziende del territorio. I ragazzi seguiti dalla cooperativa Pegaso Territori Imprese Sondaggio Imprese 26 sono quindi coinvolti nello svolgimento di lavorazioni semplici all’interno dei processi produttivi, ma che tuttavia sono parte integrante dell’intero ciclo produttivo; tali lavorazioni richiedono poca strumentazione e professionalizzazione e sono caratterizzate da un’elevata ripetitività. Attività come il confezionamento di prodotti o l’assemblaggio. Oggi il progetto vede impegnati circa 60 persone seguite dal Centro di igiene mentale dell’Azienda Sanitaria. Alla prima azienda coinvolta nel progetto se ne sono aggiunte altre due. Fralex di Capraia e Limite ha commissionato alla Manifattura il confezionamento di nastri adesivi; l’azienda Artelinea di Figline Valdarno la sistemazione di imballaggi e la ditta CEAM di Empoli l’assemblaggio di piccoli componenti elettrici. «Quando il Dipartimento di Salute Mentale di Empoli e l’Associazione dei familiari “Camminare Insieme” promossero la nascita della Cooperativa Pegaso lo scopo era eminentemente quello di fornire sbocchi lavorativi agli utenti della psichiatria, nella consapevolezza che la salute mentale non si costruisce solo fornendo prestazioni sanitarie ma soprattutto facendo uscire le persone da una condizione di marginalità e stigmatizzazione e facendole accedere a pieno titolo a quelli che vengono definiti diritti di cittadinanza. A distanza di molti anni possiamo dire che non solo la Cooperativa Pegaso è stata in grado di dare un’eccellente risposta a questo bisogno iniziale ma che si è fatta promotrice di percorsi virtuosi di condivisione di esperienze e scambio di relazioni che sono momenti indispensabili agli utenti della Salute mentale per lo sviluppo dell’autostima e per la ricerca dell’autonomia»,spiega il dott. Giuliano Casu, direttore del dipartimento di salute mentale. L’interesse nei confronti di un progetto che integra una finalità sociale con un approccio aziendale è crescente; tanto che la cooperativa Pegaso, ha realizzato il marchio etico “diversamente business” che sarà concesso a tutte le aziende che collaborano con la cooperativa e che rispondono a criteri specifici. Grazie al supporto della sezione territoriale Empolese Valdelsa di Confindustria Firenze la cooperativa Pegaso è entrata in contatto con le realtà industriali del territorio fiorentino. Primo piano ACI Lo sviluppo dell’attività della Manifattura e il marchio etico sono stati presentanti in un’iniziativa promossa dalla Cooperativa Pegaso alla quale hanno preso parte anche il sindaco di Montelupo Paolo Masetti, il sindaco di Montaione e delegato per l’Unione alle politiche sociali,Paolo Pomponi, il consigliere regionale Enrico Sostegni, l’onorevole Dario Parrini, il presidente regionale di Lega Coop, Roberto Negrini e il presidente di Confindustria Firenze,Massimo Messeri. «La Manifattura costituisce un esempio virtuoso di cosa è possibile realizzare quando imprenditori, cooperative sociali e pubbliche amministrazioni realizzano insieme progetti che coniugano uno spirito imprenditoriale con risposte concrete a bisogni di carattere sociale. È un modo di fare business virtuoso, che non scade nell’assistenzialismo e che valorizza le potenzialità di ciascun individuo. L’amministrazione non poteva che sostenere una sfida così complessa e ambiziosa, mettendo a disposizione la struttura che oggi ospita La Manifattura», afferma il sindaco Paolo Masetti «Per noi è una grande soddisfazione essere riusciti ad aprire un canale con il settore privato. – conclude il presidente di Pegaso, Francesco Cioni - In un momento in cui le risorse pubbliche sono sempre meno e le modalità di accesso ai bandi dei diversi enti sempre più complesse, non ci siamo arresi e siamo riusciti ad attivare un nuova modalità di lavoro, ritagliandoci una piccola nicchia di mercato. Ciò rende bene conto di come le cooperative sociali possano misurarsi anche con le aziende: certamente è più complesso, ma anche molto stimolante. L’articolazione su diversi settori ci permette di garantire una maggiore sicurezza di impiego a tutti i ragazzi con problemi di salute mentale che seguiamo. L’avventura della cooperativa Pegaso è iniziata ormai tanti anni fa, grazie anche all’impegno e alla convinzione di Sergio Calosi. Oggi gli abbiamo consegnato un riconoscimento per questo motivo e dal prossimo anno diventerà un appuntamento fisso che andrà a coloro che a livello nazionale si sono impegnati e si impegnano nell’ambito della salute mentale» Legacoop Settori QUID E IL CERCHIO In passerella a Treviso con “la bellezza etica” Largo alla “bellezza etica”. E’ quella che è sfilata in passerella il 10 giugno. Una “serata particolare di moda”, mista a imprenditorialità e sensibilità sociale, nella suggestiva cornice di Villa Emo di Fanzolo in provincia di Treviso. Nel gioiello architettonico di Andrea Palladio è andata in scena “Altro modo,Altra moda”, una manifestazione di “eleganza e imprenditoria sociale” che ha visto sfilare gioielli, accessori e abiti disegnati da una serie di cooperative che operano nell’ambito del disagio, del reinserimento femminile e della disabilità. La serata, configurata come creazione di un “network della bellezza etica”, è nata all’interno di un progetto sviluppato e sostenuto dalla Regione Veneto e da Unioncamere, per “permettere la creazione di rapporti di attenzione e di business, tra mondo delle cooperative sociali e imprese dal brand affermato nel settore della bellezza e dell’eleganza”, spiegano i promotori. L’iniziativa a Villa Emo si è aperta con un dibattito tra esponenti del mondo della moda, del tessile e della cooperazione, delle istituzioni (era presente Silvia Rizzotto, consigliere regionale e capogruppo della Lista Zaia in Regione), tutti concordi nel sottolineare come oggi più che mai le relazioni tra profit e no-profit possono essere di profondo e sostanziale interscambio. “Il dualismo tra profit e no profit ormai non è più attuale ed è superato nei fatti”, ha sottolineato Chiara Mio, docente di management all’Universita’ Ca Foscari di Venezia e presidente della Banca popolare Friul-Adria. “Sono proprio i valori di riferimento ad es- Territori Imprese Sondaggio Imprese 27 sere ormai interconnessi: le cooperative hanno ormai il dovere di pensarsi come aziende, mentre le imprese profit sanno di doversi relazionare al mondo esprimendo valori etici riconosciuti e condivisibili da tutti i consumatori”, ha aggiunto Mio. Un’analisi confermata anche da Sara Bellini (direttore marketing gruppo moda Belmonte) e dagli operatori delle cooperative, come hanno confermato Paola Salmaso (della coop Esfaira che integra il profit nel non profit) e il veronese Matteo Zamboni, della cooperativa Quid, dove donne che vivono con vari tipi di fragilità operano e realizzano capi con tessuti di alta qualità:“Noi abbiamo deciso di affrontare i temi del design e della moda alzando al massimo il profilo della nostra produzione, coinvolgendo i migliori giovani creativi italiani ed europei per puntare ad un prodotto che sappia rimanere sul mercato fuoriuscendo dalla logica della pura solidarietà sociale”. Discorsi confermati dal defile’e che ha fatto vedere e toccare con mano l’alta qualità produttiva delle cooperative: 15 modelle hanno portato sulla scalinata palladiana le creazione delle coop sociali; ovvero: abiti classici, con profusione di seta per le occasioni da sera; tessuti freschi per il casualchic; velluti e lino per le occasioni più spigliate; accessori indossabili di pelle e di legno, oppure di gioielleria alternativa o a telaio. E il pubblico ha applaudito, in modo “forte e partecipato”, sottolineano gli organizzatori dell’evento. Soddisfazione forte anche per i protagonisti. Eloquenti in questo senso le parole di Annalisa Chiaranda, responsabile della cooperativa “Il Cerchio” dove operano donne della casa circondariale della Giudecca a Venezia, emozionatissima ha infatti affermato: “Quando noi portiamo i migliori tessuti in carcere, vediamo come si risveglia il senso della bellezza nelle donne che vivono in Primo piano ACI quella dimensione. Il bello crea positività. Stasera è un po’ triste non poter avere avuto qui tra noi le nostre ‘sarte’, ma è bellissimo vedere come il loro lavoro sia stato apprezzato e applaudito”. (DIRE) © Copyright Redattore Sociale AGRIVERDE Da 30 anni lavoro e inclusione a Bologna Il 2016 è davvero cominciato alla grande per la Cooperativa Sociale Agriverde che, lo scorso marzo, si è aggiudicata la X edizione del Premio Marco Biagi. Ora si prosegue con le iniziative legate al trentesimo anno di attività. Il prossimo 25 giugno, infatti, nel bellissimo parco di Villa San Camillo a San Lazzaro, si terrà la festa di compleanno. Ci saranno i soci, i dipendenti, gli amministratori e i tecnici delle Pubbliche Amministrazioni, le famiglie, i colleghi delle altre cooperative sociali, i clienti, i fornitori, i soci in pensione e i tanti, davvero tanti amici che Agriverde ha saputo conquistarsi nel corso di trent’anni di attività. Leggi l’intervista al presidente Fabrizio Pedretti. nonne e nonni si ritroveranno sabato mattina in viale Treviso per festeggiare assieme. Servizio accreditato presso il Comune di Pordenone, il nido Farfabruco si trova in viale Treviso, a fianco della piscina comunale, e può ospitare fino ad un massimo di 35 bambini nella fascia di età 6-36 mesi. Da poco più di un anno, inoltre, Itaca ha aperto anche la sezione “lattanti” dedicata ai bambini 6-12 mesi. Aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 17.30, offre fasce orarie flessibili di uscita e la possibilità di ampliare l’orario di chiusura a seconda delle esigenze dei genitori. Solide le collaborazioni con il territorio e con le associazioni, il Farfabruco è anche dotato di un servizio Biblioteca, rivolto non solo alle famiglie, che comprende 420 libri suddivisi in 150 Albi per bambini, 100 libri cartonati e 100 titoli per i genitori dedicati a puericultura, alimentazione, pedagogia, psicologia, nonché 70 libri rivolti alle educatrici che approfondiscono tematiche diverse relative alla professione di educatore e alla loro formazione continua. FARFABRUCO Farfabruco: il nido compie 10 anni Grande festa quella di sabato 18 giugno a partire dalle 10 per i 10 anni del Farfabruco, il nido d’infanzia della Cooperativa sociale Itaca a Pordenone. Aperto l’8 marzo del 2006, ha visto passare in questa decade centinaia di bimbi. E tutti insieme, bambini, bambine, genitori, fratellini e sorelline, Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 28 OSSERVATORIO SWG Le ìmpari opportunità italiane “Le ingiustizie continuano e il mondo inventa costantemente nuovi modi di discriminare le donne”, scriveva, sulle colonne dell’Unità, Dacia Maraini nel lontano 2002. Confrontando però i dati del 2016 con quelli di dieci anni fa, scopriamo che la qualità delle pari opportunità e le possibilità di fare carriera, secondo le italiane, sono in discesa (il voto, in una scala da 1 a 10, passa da 5,7 a 5,5). Migliora, invece, la percezione del ruolo femminile in politica, il cui voto cresce un po’: da 4,9 a 5,3. L’Italia, in ogni caso, resta un Paese che coniuga con difficoltà, al femminile, la dimensione della crescita economica, sociale e politica. È una realtà in cui le donne faticano a veder riconosciute opportunità, possibilità, diritti e tutele. Per analizzare il quadro generale delle pari opportunità SWG ha monitorato nel tempo 10 item. Oltre ai tre citati, ci sono anche: la valutazione dei servizi pubblici a sostegno della gestione familiare; il giudizio sulle norme a tutela e sostegno della maternità; le possibilità d’ingresso delle donne nel mondo del lavoro; la percezione Primo piano ACI Legacoop Settori della stabilità occupazionale; la qualità della conciliazione tra vita privata e lavorativa; il tempo libero a disposizione; i livelli di sicurezza personale. In fatto di pari opportunità il nostro Paese è seccamente bocciato dalle italiane. Alcuni temi sfiorano la sufficienza, come le leggi a tutela della maternità, ma altri, come il numero di donne in politica, i servizi pubblici volti ad aiutare le donne per la gestione del rapporto famiglia e lavoro, la quantità di tempo a disposizione e la percezione delle pari opportunità raggiunte tra uomini e donne, appaiono nettamente lontani dalla promozione. Dai numeri emerge il “j’accuse” femminile alla società italiana e non solo alla politica. Nessuno può sentirsi escluso, né la società civile, né quella economica, né quella culturale e accademica. In società articolate e differenziate come quella in cui viviamo, sarebbe illusorio pensare che la qualità della società si esaurisce nel riconoscimento formale dei diritti e delle opportunità. NOTA INFORMATIVA: Sondaggio cati/cawi compiuto su un campione nazionale di 1.500 soggetti maggiorenni tra il 20 e il 25 maggio 2016. Territori Imprese Sondaggio