Legainf 23-2016

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Legainf 23-2016
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Anno II - n. 23 del 17 giugno 2016
Primo piano
Nasce la Commissione Donne e Parità
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane
Poletti “Alle donne della cooperazione chiediamo di aiutarci ad immaginare un nuovo Welfare”
a pagina 2
Confronto
sulla riforma
costituzionale
Legacoop
ACI
A Quebec City dall’11
al 13 ottobre Summit
Internazionale
«È il tema al centro delle Il Summit Internazionale
cronache, oggetto di di- delle Cooperative, che quescussione nel Paese a tutti st’anno si terrà...
i livelli. Quella delle riforme
è un’esigenza che sentiamo da molto tempo, ma
in vista del Referendum di
ottobre c’è la necessità di
capire al meglio quali sono
le modifiche costituzionali
apportate dalle nuove
norme per esprimere un
voto convinto avendo
Post e tweet
un’opinione chiara su cosa
dalla
potrebbe cambiare». Lo ha
cooperazione
detto Rosario Altieri,...
DAI SOCIAL
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 16 giugno 2016 alle ore 14.30
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
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Legacoop Servizi ospiterà a
Roma, per tutta la giornata
di martedì 21 giugno...
Un altro anno di crescita
importante per i soci di
Conad in tutto il territorio
nazionale. Nel 2015 il fatturato ha raggiunto i 12,2
miliardi di euro, 490 milioni in più rispetto all’anno
precedente (+4%), e la
quota di mercato si è rafforzata all’11,9% (fonte:
GNLC II semestre 2015).
Un andamento in netta
controtendenza rispetto alla
media del settore, frutto
delle strategie messe in
atto qualche anno fa...
“Le ingiustizie continuano e
il mondo inventa costantemente nuovi modi di discriminare le donne”, scriveva,
sulle colonne dell’Unità,
Dacia Maraini nel lontano
2002.
Confrontando però i dati del
2016 con quelli di dieci anni
fa, scopriamo che la qualità
delle pari opportunità e le
possibilità di fare carriera,
secondo le italiane, sono in
discesa (il voto, in una scala
da 1 a 10, passa da 5,7 a
5,5). Migliora, invece...
Legacoop Servizi
Progetto europeo
ProEFP, nell’Europa
post-crisi
Territori
Marche
Costruire un welfare
per creare
coesione sociale
La cooperazione sociale di
Legacoop Marche, dal Ridotto delle Muse...
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Conad
2015 positivo (+4%) e
investe per diventare
leader di mercato
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
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Osservatorio SWG
Le ìmpari
opportunità
italiane
Registrazione del Tribunale di Roma
n. 109 del 22 giugno 2015
Primo piano
2
Nasce la Commissione Donne e Parità
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane
Poletti “Alle donne della cooperazione chiediamo di aiutarci ad immaginare un nuovo Welfare”
È nata la Commissione Donne e Parità dell’Alleanza Cooperative Italiane, formalmente
costituita questa mattina a Roma, presso il
Palazzo della Cooperazione di via Torino, momento fondamentale del percorso costitutivo
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane che
considera le politiche per l’equilibrio di genere un driver strategico della nuova organizzazione. Un contributo, quello
dell’Alleanza, al superamento del gap sull’occupazione femminile e sul ruolo delle
donne che ancora colloca il nostro Paese
come fanalino di coda in Europa. E nello
stesso tempo l’indicazione di una direzione
per la tanto auspicata ripresa della crescita.
Le tre Centrali Cooperative che costituiscono
l’Alleanza (AGCI, Confcooperative, Legacoop)
hanno infatti condiviso l’opportunità di dar
vita ad un organismo per le Politiche di ge-
Primo piano
ACI
nere e di Pari Opportunità, la Commissione
Donne e Parità, con l’obiettivo di valorizzare
e sviluppare il lavoro dei tre preesistenti organismi di parità, in due direzioni: la promozione di politiche e strumenti per la
conciliazione vita/lavoro, il sostegno ai percorsi di carriera al femminile e per l’equilibrio di genere nella governance.
Nel mondo dell’Alleanza delle cooperative
italiane, le donne rappresentano il 51% delle
socie ed il 60% del totale degli occupati.
Hanno una buona presenza nei CdA (24,8%)
e nei livelli apicali (23,9%) anche se su questo dato influisce sensibilmente la distribuzione per settore economico della
cooperazione. Le cooperative sono imprese
attente alla conciliazione dei tempi: il 25%
hanno attivato o programmato progetti e/o
politiche in questo senso. Le imprese coo-
Legacoop
Settori
perative, inoltre, sono spesso lo strumento
per la realizzazione di progetti di autoimprenditorialità femminile: sono 10.000 le
cooperative femminili, che rappresentano il
30% del totale delle cooperative associate.
L’Assemblea costituente della Commissione
è stata l’occasione per un confronto sul tema
del welfare aziendale, tema di grande attualità anche in relazione a quanto previsto dalla
Riforma del lavoro. Oggetto di valutazione è
stata anche la formula organizzativa prevista
in un recente DDL sul lavoro agile o smart
work, che appare di particolare interesse per
andare incontro alle esigenze di conciliazione
delle lavoratrici. Gli interventi di apertura di
Mauro Lusetti, Copresidente dell’Alleanza,
di Dora Iacobelli che ha assunto il ruolo di
Presidente della Commissione Donne e Parità e della Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, sono stati coordinati da Sandra
Miotto componente della Commissione, che
ha portato anche il saluto del Presidente dell’Alleanza Rosario Alteri, trattenuto da impegni cooperativi fuori dall’Italia.
È seguita una Tavola Rotonda dal titolo “Il
welfare aziendale è di casa in cooperativa”
moderata dalla giornalista Mia Ceran, con
gli interventi del Ministro del lavoro Giuliano
Poletti e della parlamentare europea Alessia Mosca (videomessaggi), della Coordinatrice degli interventi per la Parità e le Pari
Opportunità Dipartimento PO Presidenza del
Consiglio Monica Parrella, del Prof. Emmanuele Pavolini dell’Università di Macerata, di Anna Manca, della Commissione
Donne e Parità Alleanza, di Mauro Lusetti,
Copresidente dell’Alleanza. Un video ha presentato le buone prassi cooperative in tema
di conciliazione e supporto ai percorsi di carriera in ottica di genere.
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>> Alleanza Cooperative Italiane
>> Alleanza Cooperative Liguria
>> Alleanza Cooperative Pesca
Primo piano
ACI
ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE
Confronto sulla riforma
costituzionale
«È il tema al centro delle cronache, oggetto
di discussione nel Paese a tutti i livelli.
Quella delle riforme è un’esigenza che sentiamo da molto tempo, ma in vista del Referendum di ottobre c’è la necessità di
capire al meglio quali sono le modifiche costituzionali apportate dalle nuove norme per
esprimere un voto convinto avendo un’opinione chiara su cosa potrebbe cambiare».
Lo ha detto Rosario Altieri, presidente dell’Alleanza delle Cooperative, intervenendo
ai lavori del seminario che si è tenuto l’8
giugno a Palazzo della Cooperazione a
Roma. L’incontro, coordinato da Luca Bernareggi, è stato organizzato dall’Alleanza
per approfondire i cambiamenti introdotti
dalla riforma costituzionale sulla quale i cittadini sono chiamati ad esprimersi attraverso il referendum del prossimo ottobre.
«L’incontro non nasce con l’obiettivo di dare
delle rivalutazioni sulla riforma, ma come
momento tecnico di approfondimento per
capire cosa cambia con le riforme nella vita
del Paese – ha spiegato Maurizio Gardini,
copresidente dell’Alleanza – e nella vita
delle imprese. Molti degli elementi proposti
dal Governo servono a dare una risposta
alle richieste d’intervento che più volte abbiamo sollecitato, ma bisogna capire in
modo completo e approfondito come si intende farlo».
«Con il dibattito sulle riforme si apre una
stagione di coraggio e apertura, qualità che
l’Alleanza delle Cooperative ha già dimostrato di avere con l’autoriforma delle tre
centrali cooperative: un progetto che deve
andare avanti secondo un’idea non di assemblaggio del vecchio, ma di creazione di
un nuovo percorso. Abbiamo segnalato più
volte – ha detto Vincenzo Mannino– la
necessità di fare le riforme, dando anche
Legacoop
Settori
delle forti scosse ai governi passati in alcune fasi di immobilismo, e non ci sottrarremo al confronto in un momento decisivo
per il Paese come quello attuale».
ALLEANZA COOPERATIVE LIGURIA
Rapporto sullo stato di salute
delle cooperative liguri
Luci e ombre sul sistema cooperativo ligure
arrivano dal Rapporto Regionale realizzato
dall’Ufficio Studi dell’Alleanza delle Cooperative.
Un rapporto che prende in esame l’evoluzione dal 2008/2014 e quindi fotografa il
periodo specifico della crisi.
Non è quindi una così cattiva notizia se in
Liguria ( la regione rappresenta circa l’1,8%
della superficie nazionale, ospita il 2,6%
circa della popolazione italiana e genera
circa il 2,7% del PIL del Paese) la cooperazione ha registrato una sostanziale stagnazione del volume d’affari, con il valore della
produzione salito da 100 a 110,8 nel 2013
per poi scendere a 109 nel 2014.
“I settori nei quali si è rilevata una crescita
sono quello dei servizi (+ 24% nel settennio) e, soprattutto, il sociale (+ 44%) – sottolinea Gianluigi Granero, presidente di
Legacoop Liguria . Il risultato operativo del
settore cooperativo, ad eccezione del 2008,
presenta sempre il segno positivo come
media generale . Si tratta di una media, la
percentuale è assai modesta e con differenze sostanziali da settore a settore. E infatti tra le considerazioni finali del rapporto
c’è l’invito a rafforzare il sistema intermedio
delle PMI cooperative anche attraverso politiche di aggregazione. Proprio quello sul
quale stiamo lavorando per rendere le nostre imprese più competitive”.
Il patrimonio netto delle cooperative si man-
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4
tiene attorno al 26% circa delle fonti. Il valore massimo (circa 37%) si raggiunge nel
settore del commercio. L’agroalimentare,
nonostante la redditività prevalentemente
negativa, vede incrementare il patrimonio
netto da 12 a 21 milioni e dal 19 al 29%
delle fonti. Il settore distributivo viaggia attorno al 36-37% di patrimonializzazione;
molto oscillante, attorno al 20%, il dato dei
servizi; il settore sociale incrementa i mezzi
propri dal 12 al 17% delle fonti. Le società
di capitali consolidano il loro patrimonio
netto dal 30 al 34% del fabbisogno.
“E’ un Rapporto che fotografa in profondità
tutti gli aspetti e rappresenta una guida importante per analizzare lo stato di salute
delle nostre imprese – conclude Gianluigi
Granero -. Ovviamente non può che registrare i dati delle cooperative che hanno
sede legale nella nostra regione, ma i dati
complessivi migliorerebbero sensibilmente
se si tenesse in considerazione il volume
d’affari che alcune cooperative di altre regioni riescono a sviluppare in Liguria anche
grazie al sistema delle cooperative locali.
Inoltre il Rapporto, fermandosi al 2014, non
può raccogliere i dati delle nuove imprese
che si stanno avviando. Solo che il numero
Primo piano
ACI
delle cooperative, avviate con il bando di
Coop Liguria Start Up, dimostrano che la
voglia di questa forma di impresa è sempre
attuale. Come il Rapporto fotografa la crisi
di questi anni, questi dati sulle nuove imprese, spesso di giovani, fotografano la voglia di uscirne”.
ALLEANZA COOPERATIVE PESCA
Bene risposta Commissione Ue
su uso acqua ossigenata
“Indicare in etichetta l’utilizzo di sostanze
che modificano l’aspetto dei prodotti ittici
consente di tutelare meglio i consumatori,
di favorire acquisti consapevoli e di rilanciare i consumi. Per questo apprezziamo e
sosteniamo la battaglia portata avanti in Europa da Renata Briano che in una interrogazione alla Commissione europea ha
chiesto di esprimersi in merito all’uso dell’acqua ossigenata per dare ai prodotti ittici, nello specifico molluschi congelati e
decongelati, un aspetto più gradevole. La
posizione della Commissione, che inviterà
le autorità italiane a fornire informazioni sul-
Legacoop
Settori
l’autorizzazione dell’uso di soluzioni acquose contenenti perossido di idrogeno per
trattare i molluschi, va nella giusta direzione
e accoglie le richieste contenute nella petizione di Eurofishmarket, che abbiamo sottoscritto”.
Commenta così l’Alleanza delle Cooperative settore pesca la risposta dell’esecutivo
europeo all’interrogazione dell’eurodeputata Briano.
Tutto nasce, ricorda l’Alleanza, da una circolare del Ministero della Salute che consente l’utilizzo, nella lavorazione dei
molluschi cefalopodi eviscerati decongelati
o congelati, di soluzioni contenenti perossido di idrogeno in quantità non superiori
all‘8% quale coadiuvante tecnologico.
“Ci auguriamo che la Commissione si adoperi perché le regole vengano fatte rispettare non solo in Italia, ma anche negli altri
Stati membri in modo da evitare, data la libera circolazione delle merci, che arrivino
ugualmente sulle tavole degli italiani prodotti trattati. Sappiamo che l’on Briano ha
già presentato in questa direzione una
nuova interrogazione” conclude l’Alleanza.
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>> Alleanza Cooperative
Internazionale
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ALLEANZA COOPERATIVE
INTERNAZIONALE
A Quebec City dall’11 al 13 ottobre
Summit Internazionale
Il Summit Internazionale delle Cooperative,
che quest’anno si terrà dall’11 al 13 ottobre
a Quebec City in Canada, presso il Convention Centre 1000, Boul. René-Lévesque,
è uno degli eventi più importanti a livello mondiale per riflettere e discutere, sulle maggiori
sfide che il movimento cooperativo internazionale si trova ad affrontare e sulle tendenze
globali.
L’obiettivo è di dimostrare che le cooperative
con la loro presenza in tutti i paesi del mondo
e con raggio di azione che va dai settori tradizionali a quelli più innovativi ed ad alto contenuto tecnologico sono una risposta ai
principali problemi socio-economici del nostro tempo.
L'evento attrae più di 3.000 partecipanti provenienti da 93 paesi.
Nell’edizione del Summit 2016, il tema centrale sarà "Cooperative: il potere di agire".
Il Summit Internazionale delle Cooperative è
un'iniziativa dell’International Cooperative Alliance e del Gruppo bancario canadese Desjardins.
Nei tre giorni di lavoro si svolgeranno oltre
100 workshop ed eventi paralleli che vedranno la partecipazione di Premi Nobel, (Joseph Stiglitz), economisti (Jeremy Rifkin),
leaders cooperativi, rappresentanti del mondo
accademico, organizzazioni internazionali etc.
Primo piano
ACI
Legacoop
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I temi che saranno affrontati sono i seguenti:
• Riconoscere le tendenze e le sfide
socio-economico e geopolitiche globali: capitalismo a lungo termine, valore
condiviso, la nuova economia, crescita
sostenibile, donne, leadership e sfida economica;
• Accrescere la nostra capacità di
agire, adattandoci alla nuova realtà imprenditoriale: sviluppare una cultura dell’innovazione; lavoro nell’era digitale, la
realtà economica delle start up cooperative, impegno verso la comunità, accesso
al capitale per la crescita; creare valore
nell’era dei big data;
• Espandere il nostro potere economico: le sfide settoriali e le opportunità:
settori agroalimentare; assicurativo, bancario e servizi finanziari, salute e servizi
sociali, GDO, Industria, servizi ed energia,
foreste;
• Cooperative in azione per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile: sicurezza alimentare, occupazione,
accesso alla salute e ai servizi sociali; povertà ed inclusione finanziaria, cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile.
Tutte le altre informazioni sul Summit si possono trovare cliccando il link:
https://www.sommetinter.coop/en
Chi fosse interessato a partecipare può contattare, l’Ufficio Relazioni Internazionali e Politiche
Europee
di
Legacoop:
[email protected] oppure Tel. 06
84439377-78
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Post e tweet dalla cooperazione
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LE TOP 5 DELLA SETTIMANA
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LEGACOOP SERVIZI
>> Turismo
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ACI
TURISMO
ProgettoProEFP,sulcoinvolgimento
deilavoratorinell’Europapost-crisi
Fusione Robintur-Planetario,
nasce gruppo del turismo coop
Legacoop Servizi ospiterà a Roma, per tutta la
giornata di martedì 21 giugno, l’evento “Employee Involvement in the post crisis
Europe. Benchmarking the commerce
and service sectors”, il primo incontro del
nuovo progetto europeo promosso da ProEFP
(www.proefp.eu), un network di organizzazioni rappresentativo di diverse tipologie di interesse: imprese, lavoro, economia sociale,
mondo accademico e della ricerca, consulenza e diritto.
Il nuovo progetto ProEFP, finanziato con il sostegno della Commissione Europea, svilupperà strumenti operativi e opzioni politiche da
implementare in materia di informazione,
consultazione e diritti di partecipazione nelle
PMI alla luce delle attuali prospettive economiche e delle sfide sociali. Risultato finale
sarà uno scambio di prassi sul coinvolgimento dei lavoratori in Europa, con un focus
specifico sul settore del commercio e dei servizi. In particolare, verrà redatto uno studio
per confrontare le diverse pratiche, allo scopo
di sottolineare i fattori di successo e stabilire
misure operative innovative da diffondere in
materia di partecipazione dei lavoratori nelle
imprese europee.
L’evento del 21 giugno, dopo la presentazione
del progetto e del network ProEFP, vedrà un
focus specifico sul tema dell’occupazione e
delle condizioni di lavoro nel settore dei servizi e in quello del commercio. Seguirà una
tavola rotonda sul tema dell’informazione,
consultazione e partecipazione dei lavoratori
nell’Europa post-crisi. La sessione pomeridiana sarà invece dedicata ai temi della partecipazione finanziaria dei lavoratori, della
finanza etica e del rating sociale come strumenti per una crescita economica e sociale.
Programma dell’evento:
http://www.legacoopservizi.coop/wpcontent/uploads/2016/06/Programmaevento.pdf
Il progetto, gestito da Diesis coop, vede la presenza dei seguenti partner: Legacoop Servizi,
Fondazione Scuola Nazionale Servizi, Confesal, UniEurope, Sindex Europe International.
Organizzazioni associate: Avanzi, Iafp, Liga,
Etuc, Fisascat, Cfdt, Agp, Cisl, Ugt, Standart
Ethicscisl.
I consigli di amministrazione della bolognese
Robintur e della reggiana Nuova Planetario
hanno dato il via all’unificazione tra le due società che operano nel settore turistico. La fusione per incorporazione in Robintur, prevista
per l’1 gennaio 2017, “darà vita a un protagonista assoluto nel panorama italiano, con
90 agenzie di proprieta’ su quasi tutto il territorio nazionale e un fatturato di oltre 230 milioni di euro, che supera i 500 milioni se si
considera anche l’apporto degli oltre 200 affiliati”.
Lo annuncia Coop Alleanza 3.0 che controlleraà “la più grande cooperativa di consumatori in Italia, nata a sua volta dalla fusione
(avvenuta l’1 gennaio di quest’anno) di Coop
Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop
Estense, che detenevano quote di Robintur e
Nuova Planetario”. La fusione tra Robintur e
Nuova Planetario consentirà di operare nel
mercato turistico, promuovendo e gestendo
anche attività di business travel, “con ancora
maggiore efficacia ed efficienza, grazie a sinergie ed economie di scala. L’obiettivo e’ offrire prodotti e soluzioni di qualità a prezzi
sostenibili a tutti i clienti, e riservare vantaggi
dedicati ai soci Coop”.Nel 2000 Robintur ha
consolidato la collaborazione con Coop
Estense (oggi Coop Alleanza 3.0) e, di conseguenza, si è unita al CTM (Centro Turistico
Modenese), che opera sui territori di Modena
e Ferrara.
A guidare la società sarà una struttura guidata da un presidente e un direttore generale. Presidente sarà Angelo Lepori (già
presidente di Nuova Planetario) con compiti
di rappresentatività, indirizzo e controllo; direttore generale sarà invece Claudio Passuti (ex vicepresidente di Robintur e
presidente di Egocentro e Robintur Travel Partner), con la responsabilità della gestione
aziendale. Il direttore generale sarà coadiuvato da Tina Giglio (rete, personale e organizzazione), e da Andrea Cocchià
(amministrazione, controllo e sistemi).
Fonte
http://www.viaemilianet.it/flash/fusionerobintur-planetario-nasce-gruppo-delturismo-coop/#.V2Eg-LlJnIW
Legacoop
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>> Alto Adige-Südtirol
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ALTO ADIGE-SÜDTIROL
>> Piemonte
Legacoopbund in visita al cantiere di Toggenburg 2
>> Veneto
A Pineta di Laives, dove le cooperative edilizie associate a Legacoopbund stanno realizzando 52 alloggi, i lavori sono arrivati ad
un buon punto. È per questo che Legacoopbund ha invitato i Presidenti delle cinque
cooperative a una visita del cantiere di Toggenburg 2. Ad accompagnare i Presidenti
nel cantiere, i rappresentanti di Legacoopbund Stefano Ruele e Serena Wörndle, gli
architetti Alessio Condotta e Fabio Giovanelli, l’ingegnere Dieter Schönafinger, il titolare della ditta di costruzioni Sebastian
Plattner e alcuni suoi collaboratori.
Durante la visita i rappresentanti delle cooperative hanno potuto vedere come procedono i lavori e sono state loro illustrate le
caratteristiche costruttive dei tre edifici, i
materiali utilizzati e altre particolarità del
cantiere. La visita è stato un bel momento
per i Presidenti e per tutti i presenti, in vista
dell’ultimazione dei lavori a inizio 2017.
Sempre a inizio del prossimo anno potrebbero partire anche i lavori di costruzione
dell’ultimo lotto di Toggenburg 2, destinato
in un primo momento all’Ipes, ma poi assegnato alle cooperative. La cooperativa
Rosengarten associata a Legacoopbund
realizzerà qui un edificio con dodici alloggi
per altrettanti soci.
Il movimento cooperativo su Laives non si
ferma: già a settembre di quest’anno verranno aperti i termini per le domande di assegnazione terreno. Invitiamo tutti gli
interessati a rivolgersi fin da adesso a Legacoopbund. Per informazioni: Serena Wörndle, [email protected]
>> Piemonte
>> Liguria
>> Emilia Romagna-Romagna
>> Marche
>> Marche
>> Marche
>> Toscana
>> Toscana
>> Bologna
Primo piano
ACI
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PIEMONTE
Legacoop e Coop CSPS insieme per
lo sviluppo dell’economia e dell’impresa sociale
Si è svolta presso il Parco Naturale di Rocchetta Tanaro, il 13 giugno l’iniziativa “Le
opportunità del territorio: ecoturismo, formazione ed educazione ambientale. La
Cooperazione per lo sviluppo dell’economia
e dell’impresa sociale”, evento organizzato
da Legacoop Piemonte in collaborazione
con la Cooperativa Sociale Produzione e
Servizi CSPS.
Tra gli ospiti autorevoli che hanno arricchito
il programma di questo importante momento di discussione Giorgio Ferrero Assessore all’Agricoltura, Caccia e pesca
Regione, Silvana Accossato Presidente
Commissione Ambiente Regione Piemonte,
Elsa Aliberti Sindaco di Rocchetta Tanaro
e Gianfranco Miroglio Presidente del
Parco Naturale di Rocchetta.
L’iniziativa ha fatto emergere tutte le attività
che vengono svolte quotidianamente dalla
Cooperativa grazie alla fitta rete di soggetti
che collaborano nella realizzazione del progetto Pachamama.
Il progetto Pachamama è l’interazione di diverse realtà operative: Cooperativa Sociale
CSPS, Associazione Sportiva Monferrato
Outdoor, Società Pachamama International.
La rete creata tra queste tre realtà permette
la gestione di tre importanti strutture “turistiche” rappresentanti assieme un Centro
Diffuso, una sorta di grande laboratorio dislocato sul territorio tra Monferrato, Langa
e Ande (Chile centrale) con il fine di creare
opportunità lavorative per figure professionali con una formazione di tipo ambientale
(Guide Escursionistiche, Educatori Professionali, Istruttori…), ampliare il circuito ecoturistico e responsabile, offrire opportunità
formative a chi intende conoscere e appro-
Territori
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Territori
12
fondire il mondo dell’outdoor e della didattica ambientale.
“L’incontro di oggi è un punto di inizio – ha
affermato Davide Bologna Cooperativa
CSPS – abbiamo voluto coinvolgere il
mondo istituzionale per trasmettere il concetto di interazione tra operatori e realtà
amministrative che per quanto riguarda il
nostro percorso per la prima volta si sono
trovate a curare un progetto unico, quindi
la rete che fa capo al progetto Pacha
Mama, oggi diventata rete dei comuni outdoor”.
Giancarlo Gonella Presidente di Legacoop Piemonte ha dichiarato: “La cooperazione dimostra ancora una volta la sua
missione: creare occupazione, valorizzare il
territorio e le sue importanti risorse natural”
PIEMONTE
Legacoopsociali e Consorzio VCO
convegno su Nuovo Codice degli
Appalti
II Consorzio delle cooperative sociali del VCO,
Legacoopsociali e relatori di grande livello
hanno accolto un folto pubblico di funzionari
e dirigenti pubblici, cooperatori e sindacalisti
interessati alla evoluzione dei rapporti, tra
Pubblica Amministrazione e Cooperazione
Sociale, che il nuovo codice degli appalti offre
in prospettiva.
Sebbene al momento valgano norme transitorie complesse è comunque possibile affrontare alcune grandi e piccole novità che
dovrebbero avere effetti positivi con l‘entrata
in vigore del codice che fa dell‘eticità un
punto di forza e si spera raggiunga la semplificazione normativa che viene evocata in
questa fase.
Luigi Gili, Avvocato e Docente di “contrattazione pubblica“ alla Bocconi, Diego
Dutto, Coordinatore Nazionale di Legacoopsociali e membro del CESE e Aldo Reschigna, Vicepresidente della Regione Piemonte,
ci hanno accompagnato nella lettura di uno
strumento arido e freddo come il codice degli
appalti trasformandolo in un‘interessante
caccia al tesoro alla scoperta degli elementi
per noi più importanti.
Così abbiamo potuto apprezzare la nuova
profilazione dell‘operatore economico traPrimo piano
ACI
mite il rating di legalità, lo sviluppo di un dialogo competitivo tra gli operatori che, insieme
al partenariato per l‘innovazione e la codificazione delle indagini di mercato, aiuterà a
colmare i gap di informazione della Pubblica
Amministrazione e la nuova visione della
concessione dei servizi.
Sono tutte sfide affascinanti per chi, come
noi, nel Territorio lavora da decenni tenendo
insieme qualità, impegno e bilanci parchi.
Per il nostro mondo sono ovviamente importanti i temi dell’offerta economicamente vantaggiosa che arriva ad aprire alle gare con
prezzo fisso e quello delle clausole sociali, in
particolare per l’inserimento lavorativo del
30% di soggetti svantaggiati. Clausole che
portano a segnare il passo, con l’art. 112,
sugli appalti riservati sopra soglia per le imprese che fanno dell’inserimento lavorativo il
proprio dovere. Un percorso che osserviamo
con grande attenzione.
Su questi aspetti la trasformazione normativa coinvolge anche la Regione e non si può
non apprezzare l’impegno della stessa nell’arrivare a lunedì prossimo a siglare il protocollo con i sindacati che specificatamente,
nell’ambito delle gare economicamente vantaggiose, chiarirà concetti quali il riconoscimento del giusto costo del lavoro, il peso del
ribasso e la clausola sociale della continuità
lavorativa degli operatori impegnati sulle
commesse a gara.
Si ritrova, quindi, in questo codice, lo spirito
dell’agenda europea 2020 che evoca una
crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e
che conferma come le cooperative sociali
non siano solo fornitori di servizi ma azione
pubblica, certa, di sostegno alle comunità locali.
VENETO
Il 29 giugno incontro Società di
Mutuo Soccorso
Entro il 2016 anche le Società di Mutuo
Soccorso saranno sottoposte ad attività di
vigilanza, così come previsto dal decreto
ministeriale dello scorso 30 ottobre 2014.
Per spiegare questa attività, Legacoop Veneto, insieme a Fimiv, la Federazione italiana mutualità integrativa volontaria,
promuove un incontro dedicato agli opera-
Legacoop
Settori
tori delle Mutue (anche non aderenti a
Fimiv), alla presenza di Pier Luigi Brunori,
responsabile Vigilanza Legacoop nazionale
e Placido Putzolu, presidente di Fimiv.
L’appuntamento è per mercoledì 29 giugno alle ore 10 in sala Ravagnan, presso
la sede di Legacoop Veneto (via Ulloa 5,
Marghera - Venezia).
Per informazioni e adesioni: [email protected]; tel. 041- 490273.
Convegno su cooperazione e
agricoltura sociale
Con l’obiettivo di valorizzare le potenzialità
imprenditoriali dell’agricoltura sociale,
anche attraverso le buone pratiche della
cooperazione, e approfondire le attività intraprese nel settore socio assistenziale ed
educativo, le criticità e i limiti amministrativi
riscontrati, Legacoop Veneto promuove e
organizza il convegno “Coltivare l’inclusione.
Prospettive e opportunità dell’agricoltura
sociale”. L’appuntamento è per venerdì 24
giugno, dalle ore 10 alle 12.30, presso la
sala Ravagnan della sede di Legacoop Veneto a Marghera, in via Ulloa 5.
Sarà l’occasione anche per presentare il
progetto di Legacoop Veneto, che si avvia
alla conclusione e vede la compartecipazione della Camera di Commercio di Venezia, Rovigo e Delta lagunare, “Linea guida:
agricoltura sociale, gli strumenti operativi”.
Ad aprire i lavori, i saluti di Adriano Rizzi,
presidente di Legacoop Veneto e di Giuseppe Pan, assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Veneto. Seguirà
una tavola rotonda per un confronto a più
voci tra Laura Giacomini, direttrice scientifica del progetto, Davide Mantovanelli,
responsabile Settore Agroalimentare di Legacoop Veneto, Antonio Gottardo, responsabile Settore Pesca di Legacoop
Veneto e Claudio D’Ascanio, direttore di
Cia Veneto. Presenti al workshop anche le
coop, a testimonianze delle buone pratiche
messe in campo dalla cooperazione: cooperativa sociale Rochdale, società cooperativa San Marco pescatori di Burano,
Fattoria sociale Castelmonte “El Contadin”,
e cooperativa sociale onlus Controvento.
Ai partecipanti sarà consegnata la pubblicazione “Coltivare l’inclusione. Prospettive
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Imprese
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13
e opportunità dell’agricoltura sociale”, realizzata da Legacoop Veneto con la compartecipazione della Camera di Commercio di
Venezia, Rovigo, Delta lagunare.
Per iscrizioni: [email protected]
LIGURIA
Pesca, i ragazzi di Campogiovani
ospiti dei pescatori di Oneglia
La mattina del 14 giugno i quattro ragazzi
dell‘ edizione 2016 di Campogiovani organizzato dal Dipartimento della Gioventù in
collaborazione con il Comando Generale
delle Capitanerie di Porto sono stati ospiti
dei pescatori onegliesi. I giovani hanno trascorso la mattinata a stretto contatto con i
pescatori ed hanno compreso quale sia la
passione che anima questi uomini dal viso
abbrustolito dal sole ma sempre disponibili
a chiacchierare e raccontare le loro storie
di pesca. Campogiovani è un progetto destinato a studenti di età compresa tra i 14
ed i 22 anni per trascorrere una settimana
da protagonisti ed apprendere nozioni utili,
soddisfare la voglia di impegno civile e sviluppare conoscenze volte alla tutela del
mare e dell‘ambiente. In questo contesto la
Capitaneria di Porto e in particolare il Comandante C.F. (C.P.) Luciano Pischedda,
ha richiesto per il quinto anno consecutivo
la collaborazione del ceto peschereccio che
con entusiasmo ha confermato la propria
disponibilità.
Ad attendere i ragazzi in porto c’erano Lara
Servetti di Legacoop Dipartimento Pesca
Liguria e Presidente del Consorzio Porto Peschereccio di Oneglia e Luigi Arcella Comandante dell’Unità INEJA II. Una
Primo piano
ACI
passeggiata lungo il Molo Lungo per illustrare le diverse tecniche di pesca, poi una
sosta per osservare il pescato del giorno ed
infine l “imbarco” sull’Ineja II visitare la
barca soffermandosi nella cabina comando
ed ascoltare con attenzione le spiegazioni
sul funzionamento e importanza della strumentazione elettronica. La visita si è conclusa all’Infopoint dove sono state illustrate
le difficoltà del settore dovute ad un legislazione comunitaria che non effettua differenze fra la pesca effettuata con unità di
modesto tonnellaggio, come quelle liguri, e
unità da pesca industriali.
“Lega Pesca Liguria punta molto sui ragazzi” - afferma Barbara Esposto Coordinatore del Dipartimento Pesca di
Legacoop Liguria - “Da sempre siamo attenti al mondo dei giovani. Ne è testimonianza il consolidato progetto Bellacopia, da
noi promosso, che anche in provincia di Imperia ha consentito la nascita di diverse
cooperative di giovani. Certamente il mondo
della pesca ha fascino e i pescatori riescono
a trasmettere la loro passione e attaccamento al lavoro nonostante il momento di
estrema difficoltà che attanaglia il settore.”
EMILIA-ROMAGNA
Soddisfazione di Legacoop
per il ripascimento delle spiagge
Rimini a Ferrara.
I lavori, finanziati dalla Regione Emilia-Romagna e dal Ministero dell’Ambiente,
stanno volgendo al termine dopo avere interessato le spiagge di Misano, Riccione,
Rimini nord, Bellaria-Igea Marina, Cesenatico, Lido di Dante, Punta Marina e Lido di
Spina.
L’investimento di 20 milioni di euro rappresenta il più importante investimento pubblico degli ultimi anni per il turismo
emiliano-romagnolo, in particolare sul suo
fattore trainante, la spiaggia. Qualità e
quantità della sabbia apportata sono eccellenti. L’opera è pregevole anche per l’ambiente, con evidenti ricadute in termini di
difesa della costa dall’erosione, subsidenza
e rischio di ingressione marina negli abitati.
Il nostro auspicio è che Stato, Regione e
Comuni continuino a investire nella manutenzione della costa, mantenendo alta l’attenzione per lo studio del fenomeno erosivo
e migliorando ulteriormente concertazione e
coinvolgimento degli operatori della spiaggia. Si continui anche a lavorare per dare al
progetto nei prossimi anni una valenza interregionale. Un plauso infine alle cooperative degli stabilimenti balneari che hanno
contribuito in modo fattivo affinché i lavori
procedessero nel migliore dei modi e il più
celermente possibile.
MARCHE
Welcome Day, aumentano le
cooperative di Legacoop
Legacoop Emilia-Romagna e Legacoop Romagna esprimono forte soddisfazione per
la grande opera di ripascimento della costa
effettuata in un’ampia fascia del litorale, da
Legacoop
Settori
“Da soli si va molto veloci ma insieme si va
lontani”. E’ questa la frase simbolica citata
dal presidente di Legacoop Marche, Gianfranco Alleruzzo, per dare il benvenuto
alle nuove cooperative che hanno aderito
all’associazione nel Welcome Day Marche,
che si è svolto l’11 giugno all’hotel Monteconero di Sirolo (An). Trentanove le nuove
associate in due anni, cui sono stati presentati l’insieme dei servizi e di opportunità
messi a loro disposizione da Legacoop. imprese a prevalenza giovanile, con attività
che spaziano dai servizi sociali alle piattaforme web, dall’agricoltura biologica e biodinamica all’upcycling di materiale di riciclo,
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dall’europrogettazione all’ingegneria integrata. “Con questa iniziativa, vogliamo spiegarvi cos’è Legacoop e come funziona – ha
detto Alleruzzo alle nuove cooperative -, abbiamo scelto di farlo con un confronto diretto perché il costruire relazioni è alla base
della forza della cooperazione”. Un valore
economico, quello delle coop italiane, pari
all’8% del Pil, delle Marche, con oltre 1200
imprese, più di 22 mila occupati, un fatturato di 2,8 miliardi, e di Legacoop Marche,
che associa 333 cooperative, con 275 mila
soci, 12.254 occupati e 1,7 miliardo di fatturato. Una realtà economica, ma soprattutto sociale, che si sta trasformando
nell’Alleanza delle Cooperative Italiane, ha
spiegato Alleruzzo, composta da Agci, Confcooperative, Legacoop, un’innovazione cui
è dedicata la campagna nazionale “Cambiare l’Italia cooperando”. “Dal 2017 – ha
detto Alleruzzo -, l’Aci troverà compimento
in un’unica casa, come evoluzione della
storia e della cultura cooperativa. Perché
anche la crisi ci ha insegnato che mai
come oggi c’è bisogno di cooperazione, di
creare ricchezza in un’idea di impresa democratica”. E Legacoop, come organizzazione di riferimento, si ispira “ai principi
fondativi della cooperazione dei Probi pionieri – ha detto il direttore nazionale Giancarlo Ferrari, spiegando il funzionamento
della struttura nazionale – riportandoli all’attualità del fare cooperativa oggi, che
passa dai 130 anni di storia di Legacoop e
dal progetto di costituzione dell’Alleanza.
Perché vogliamo che le nostre imprese
siano parte del progetto di costruzione di
questo Paese, per dare speranza ai giovani,
a chi ha subito di più la crisi, alle persone
che sono in difficoltà”. Un progetto di imprenditorialità che ha a disposizione prodotti
Primo piano
ACI
finanziari, illustrati da Aldo Soldi, direttore di
Coopfond. “La nostra organizzazione ha gli
strumenti dedicati e necessari per rispondere alle esigenze delle cooperative – ha
detto Soldi –, che hanno bisogno di risorse
‘pazienti’, di un capitale di lungo termine,
che investa sulla qualità sociale e sulla successione generazionale dell’impresa”. Per
creare cooperativa, ha spiegato il coordinatore di Legacoop Marche, Fabio Grossetti,
“l’associazione mette a disposizione una
serie di prestazioni, come Capace, e di servizi informativi per innovare, competere e
crescere”. Dopo la presentazione istituzionale, si è svolto il confronto diretto con le
cooperative, con uno “speed date” con i dirigenti di Legacoop Marche e di Marche
Servizi, il centro servizi di riferimento per la
cooperazione, per capire come funzionano
le prestazioni associative, i servizi e le consulenze specialistiche, gli strumenti finanziari, la formazione, la vigilanza. A
disposizione delle cooperative sono stati,
per Legacoop Marche, Simone Cecchettini,
Fabiana Federico, Massimo Lanzavecchia,
e, per Marche Servizi, Mario Alfonsi, Michele Marchiani, Nadia Scatozza, Elisabetta
Tucci. E poi tutti a fare festa con I Camillas,
finalisti di “Italia Got Talent 2015”.
MARCHE
Costruire un welfare per creare
coesione sociale
La cooperazione sociale di Legacoop Marche, dal Ridotto delle Muse di Ancona, lancia alla Regione Marche la sua proposta di
partnership per un’economia rigenerativa
che crea coesione sociale
Il presidente Alleruzzo, il servizio non è un
costo ma un’evoluzione condivisa della società
Il ministro Poletti, sviluppare una rete generale di protezione sociale,
“La cooperazione sociale ha un fine ampio,
quello di coinvolgere le comunità con la capacità di essere imprenditori sociali, di costruire un welfare che si rigenera di
continuo nella relazione e nello scambio che
si crea con la comunità stessa, con le persone di cui ogni giorno vengono ascoltate
Legacoop
Settori
e percepite le necessità nella realizzazione
dei servizi”. È questa “La visione della cooperazione sociale” del welfare di Legacoop
Marche, illustrata dal presidente Gianfranco Alleruzzo, alla platea del Ridotto
del Teatro delle Muse. Una realtà, quella
delle 69 cooperative sociali di Legacoop
Marche, 317 quelle attive in tutta la regione,
che registra un valore di produzione di 172
milioni, su un totale regionale di 311 milioni, e 7.060 occupati sui 12.560 delle
Marche.
“I finanziamenti pubblici non sono l’obiettivo dell’essere cooperazione sociale –ha
detto Alleruzzo -, sono solo un pezzo del lavoro che viene fatto per le persone. Il servizio non è un costo ma un’evoluzione
condivisa della società. È perciò necessario pensare alla cooperazione sociale come
partner per la costruzione del welfare, non
solo per l’affidamento e la gestione degli
appalti”. In quest’ottica, “parlare di welfare
rigenerativo impone di superare, una volta
per tutte, l’idea che i servizi siano offerti
dalle cooperative e consumati dagli utenti.
I servizi non sono merci che si consumano,
come un barile di petrolio, e neppure doni
che istaurano una relazione di dipendenza
da parte di chi riceve verso chi ha dato.
Queste due visioni sono profondamente
sbagliate e impoveriscono la potenza dei
servizi”.
Per Alleruzzo, “i servizi sono scambi che generano un rapporto di reciprocità, cioè generano rapporti fiduciari, che sono alla base
della coesione sociale. Se manca, e può
succedere, i servizi si riducono a mera prestazione, che non genera alcuna coesione
sociale, ma solo esperienze individuali e per
questo non coesive. L’elemento che rende
evidente un servizio rigenerativo è la sua
continua evoluzione che la cooperazione
sociale realizza da protagonista e che offre
per la programmazione e progettazione”.
Partendo da una “visione ecologica del welfare, facciamo una richiesta alla comunità,
a partire dalla Regione Marche. Investire su
un modello di economia rigenerativa che
esige organizzazioni, istituzioni e imprese a
loro volta rigenerative. Un welfare rigenerativo che abbia come conseguenza l’attivazione di scambi che ne permettano la
continua evoluzione”.
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Un’evoluzione che, secondo il ministro del
Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano
Poletti, deve essere costruita “dall’incontro fra il pubblico e il privato, da un continuo
dialogo sviluppato sul territorio per essere
capaci di affrontare il lungo cambiamento
radicale in corso e di costruire una condizione diversa altrimenti la società e la sua
tenuta sociale rischiano di andare in pezzi,
con un’emarginazione che può essere non
più recuperabile e con i problemi sociali che
ci esploderanno in faccia”. Occorre, perciò,
sviluppare, per Poletti, “una rete generale
di protezione sociale, con politiche per il lavoro, per il sociale, per la povertà. Abbiamo
bisogno di costruire politiche di presa in carico, in una logica di accompagnamento, di
transizione possibile ad una condizione in
cui possano maturare le capacità di liberazione dal bisogno”.
La necessità di fare rete fra i vari soggetti
che si occupano del welfare nelle Marche è
stata condivisa anche dalla tavola rotonda,
moderata da Chiara Paduano, giornalista
Rai, con Gianfranco Alleruzzo, presidente di
Legacoop Marche, Fabrizio Volpini, presidente IV Commissione Sanità e Politiche
sociali Assemblea legislativa Marche, Alessandro Marini, direttore generale Asur Marche, Giovanni Santarelli, Dirigente P.F.
Programmazione sociale Regione Marche,
Diego Mancinelli, portavoce Forum Terzo
settore Marche. Dal presidente dell’Assemblea legislativa, Antonio Mastrovincenzo,
l’impegno a promuovere negli organi regionali l’aumento delle risorse per il welfare e
la cooperazione sociale, coinvolgendo questi soggetti anche nell’utilizzo dei 39 milioni
disponibili del Fondo sociale europeo, insieme all’apertura di tavoli di confronto sulla
nuova legge del terzo settore e la volontà di
Primo piano
ACI
semplificare la normativa regionale con un
testo unico che comprenda la cooperazione
sociale, la promozione sociale, il volontariato.
Quattro esperienze di rigenerazione
Una “visione ecologica” del welfare, quella
di Legacoop Marche, dimostrata dalle quattro esperienze di cooperazione sociale presentate oggi: “Cives”, un progetto di
housing sociale, illustrato da Andrea Scocchera, vicepresidente Cooss Marche, uno
dei partner, che, con un investimento di 45
milioni di euro, realizzerà 180 alloggi, 60
già costruiti, e una struttura socio-sanitaria
con 170 posti letto; “Le Rondini”, una sperimentazione di inserimento di persone disabili, spiegata da Simona Giommi,
presidente Labirinto, come assistenti educatrici in un asilo nido; “Oltre i servizi”, la
prima esperienza di inserimento lavorativo
di persone svantaggiate in una cooperativa
agricola nelle Marche, raccontata da Cesare Baldeschi, cooperativa De Rerum Natura; “Ama Terra”, la sperimentazione
dell’utilizzo dell’attività agricola per l’inserimento lavorativo di persone con dipendenza, descritta da Carla Capriotti di Ama
Aquilone.
MARCHE
Seminario sulla governance
cooperativa
Quali sono i modelli societari, gli aspetti giuridici e le regole di una impresa cooperativa, com’è organizzato il “governo” di
questa forma d’azienda. Questi i temi che
saranno approfonditi nel seminario “La governance cooperativa”, organizzato da Legacoop Marche e da Marche Servizi, in
collaborazione con Rete Nazionale Servizi.
L’iniziativa è stata posticipata a giovedì 7 luglio, dalle 9.30 alle 13.30, nella sede di
Confidicoop Marche ad Ancona. Relatore
sarà Luigi Monari, responsabile Ufficio fiscale e societario di Legacoop Emilia Ovest.
La partecipazione al seminario è gratuita.
Per informazioni e iscrizioni Legacoop Marche tel. 071-2805882 mail [email protected].
Legacoop
Settori
TOSCANA
Legacoop sostiene il restauro di
San Paolo a Ripa d’Arno
Riparte l’impegno di Legacoop Toscana per sostenere la comunità.
Dopo l’importante contributo dato per la campagna
Abbraccia
il
Battistero, la raccolta
fondi terminata con la
donazione e messa in
posa di 150 nuove piante
per il parco dell’Anconella
di Firenze, la Lega delle
Cooperative Toscane arriva sulla costa. Legacoop
Toscana infatti parteciperà da protagonista
alle iniziative per il progetto di restauro del
duomo vecchio di Pisa pensato e realizzato
da Unicoop Firenze.
Legacoop aderisce a Sostieni San Paolo con
una cena che si terrà sabato prossimo 18
giugno nel parco di San Rossore a Pisa. La
cena, anticipata da una breve presentazione
del progetto, vedrà l’intervento del professor
Marco Collareta dell’Università di Pisa che illustrerà l’importanza della chiesa di San Paolo
a Ripa d’Arno. La serata si terrà nell’area della
Villa del Gombo, voluta negli anni 50 dal presidente Giovanni Gronchi e progettata dagli
architetti romani Amedeo Luccichenti e Vincenzo Monaco in puro stile razionalista. La
villa, una struttura rialzata da pali d’acciaio
alla quale si accede da una salita in marmo
che costeggia l’interno del chiostro interno,
normalmente è chiusa al pubblico, ma in occasione dell’iniziativa per Sostieni San Paolo
sarà visitabile.
I soci Unicoop Firenze che, insieme a presidenti e soci delle maggiori cooperative toscane, volessero partecipare possono
contattare le rispettive sezioni soci. Il costo
della cena è di 35 euro, 20 euro per i bambini fino a 12 anni.
“L’obiettivo che Unicoop si è data con il progetto di questo “abbraccio al duomo vecchio
di Pisa” è impegnativo - afferma Leonardo
Cianchi, vicepresidente vicario Legacoop Toscana – Come associazione che riunisce le
cooperative del territorio contribuiremo atti-
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vamente alla raccolta fondi e invitiamo i nostri soci a fare altrettanto. La realtà cooperativa sul territorio della provincia di Pisa è un
tassello importante del tessuto economico,
per qualità e per quantità. L’evento del 18 giugno rientra in un percorso che, come Legacoop, abbiamo intensificato negli ultimi mesi
per essere sempre più vicini e solidali con la
collettività e per riaffermare i nostri valori di
solidarietà e partecipazione. La cena sarà un
momento dedicato alla riscoperta di un altro
luogo del cuore dei pisani, il parco di San
Rossore, e allo stesso tempo l’opportunità per
salvare la chiesa di San Paolo dai segni del
tempo”.
TOSCANA
WoodCamp, aperte le iscrizioni
per la due giorni di Generazioni
Legacoop Toscana e Generazioni organizzano
una due giorni di formazione per il mese di
luglio, che si svolgerà presso il Villaggio Orizzonte a Piombino, con alloggio in tenda. In
questa occasione gli under 40 di Legacoop
Toscana affronteranno temi riguardanti il ruolo
dei giovani nel movimento cooperativo e le
possibilità di innovazione e crescita che le giovani generazioni possono portare all’interno
delle imprese di cui fanno parte.
Il programma definitivo è in corso di definizione e verrà diffuso nelle prossime settimane. I posti disponibili sono 30 e i costi sono
coperti da Legacoop Toscana; farà fede l’ordine di prenotazione via email, all’indirizzo [email protected].
L’iniziativa rientra fra le attività 2016 di Generazioni Toscana.
Scarica la locandina.
Primo piano
ACI
Presentato il libro di Tassinari
“Noi, le Coop rosse”
quella del Paese, dei nostri valori, ma soprattutto con la storia delle persone che
hanno davvero cambiato l’Italia. La cooperazione ha avuto un ruolo cruciale nel calmierare i prezzi a vantaggio dei
consumatori. E oggi non è un caso che a
Pisa vi siano i prezzi più bassi d’Italia”.
BOLOGNA
“Noi, le Coop rosse. Tra supermercati e riforme mancate” è il titolo dell’ultimo libro di
Vincenzo Tassinari, che è stato presentato
dall’autore il 10 giugno presso gli spazi dell’Ex Convento dei Cappuccini a Pisa.
Tassinari è stato per 25 anni alla guida di
Coop Italia, il Consorzio che riunisce il sistema delle Coop di Consumatori. Nel volume edito da Rubbettino affronta dal punto
di vista di un cooperatore le vicende economiche degli ultimi decenni italiani, con un
occhio alle strategie messe in campo in altri
Paesi e la constatazione di alcuni ritardi cronici del Sistema Italia.
Insieme a Tassinari sono intervenuti Silvia
Velo, sottosegretario di Stato all’Ambiente
e alla tutela del territorio e del mare, Paolo
Fontanelli, questore della Camera dei Deputati, Roberto Negrini, presidente Legacoop Toscana. Ha moderato Sandra
Capuzzi, assessore alle Politiche Sociali del
Comune di Pisa.
“La storia della cooperazione di consumo
italiana è la storia dell’Italia. Per questo oggi
riteniamo importante portare avanti una riflessione sui modelli di sviluppo dell’economia del futuro insieme a chi ha fatto la
storia della distribuzione moderna e sottolineare l’importanza della cooperazione
come soggetto forte dell’economia industriale -afferma Roberto Negrini, presidente
Legacoop Toscana– il libro-intervista di Tassinari non racconta solo le vicende che
hanno caratterizzato l’avvento e la crescita
della distribuzione organizzata, ma fornisce
una chiara indicazione per il futuro: al Paese
serve avere più cooperazione e fare sistema
seguendo i modelli e i valori cooperativi”.
“La cooperazione di consumo ha avuto un
ruolo importantissimo negli ultimi decenni
- aggiunge Sandra Capuzzi, assessore alle
Politiche Sociali del Comune di Pisa – . La
sua storia si intreccia indissolubilmente con
Legacoop
Settori
Alma Mater e Legacoop insieme tra
formazione,ricercaenuovestartup
Startup Cooperative, tirocini, progetti di ricerca e una nuova vita per il Centro di formazione e iniziativa sulla cooperazione e
l’etica d’impresa. Sono i punti centrali della
nuova convenzione quadro di collaborazione tra Università di Bologna e Legacoop
Bologna.
Siglata il 14 giugno dal Rettore dell’Alma
Mater Francesco Ubertini e dalla Presidente di Legacoop Rita Ghedini, la convenzione – della durata di tre anni,
rinnovabili – sancisce la nascita di un rapporto organico di collaborazione tra l’Ateneo bolognese e l’associazione di
rappresentanza delle cooperative del territorio.
“La firma di questa mattina – spiega Francesco Ubertini, rettore dell’Università di Bologna – dà vita ad un nuovo importante
legame di collaborazione per l’Alma Mater,
che prosegue così sulla strada dell’apertura
e del dialogo per valorizzare la formazione,
la ricerca e l’imprenditorialità dei laureati.
Grazie alla convenzione, i nostri studenti e i
nostri ricercatori avranno la possibilità di conoscere da vicino un mondo, quello delle
imprese cooperative, che da molti decenni
rappresenta uno dei principali motori di crescita e di sviluppo per il territorio bolognese:
un vero e proprio modello, conosciuto in
tutto il mondo, che potrà diventare così
anche una palestra di ricerca e di innovazione, grazie allo scambio reciproco di competenze e conoscenze”.
“Legacoop Bologna ha da tempo avviato
una riflessione sulle future traiettorie di sviluppo in cui la cooperazione può crescere e
essere protagonista. Abbiamo costituito
Vicoo - Visioni Cooperative, un laboratorio
di idee aperto al contributo di imprese, business school, giovani talenti, startup e isti-
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Territori
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tuzioni”, dichiara Rita Ghedini, presidente di
Legacoop Bologna. “In questo scenario abbiamo ritenuto di dover rilanciare il rapporto
con l’Università di Bologna. Abbiamo scelto
una formula innovativa rispetto al passato,
creando una vera e propria partnership
strategica tra Legacoop Bologna e Università. L’Alma Mater può dare molto alla cooperazione in termini di talento, innovazione
e formazione; al tempo stesso, con questo
protocollo, mettiamo a disposizione dell’Ateneo le competenze delle imprese cooperative”.
Le attività previste coprono l’intero arco
della vita universitaria, a partire dall’orientamento in ingresso degli studenti delle
scuole superiori, con una serie di iniziative
congiunte per favorire da subito una migliore conoscenza del funzionamento del
mercato del lavoro, e continuando con percorsi di studio incentrati sulla gestione dei
processi produttivi delle imprese cooperative.
È prevista inoltre la promozione di tirocini
curricolari, tirocini per tesi di laurea e tirocini
formativi post lauream e saranno create iniziative ad hoc per l’inserimento dei laureati
Unibo nelle imprese associate a Legacoop.
Inoltre, spazio alla ricerca e all’innovazione,
con la promozione di studi e indagini su tematiche di interesse comune, come ad
Primo piano
ACI
esempio il management dell’impresa cooperativa e l’etica degli affari, e con iniziative
di sensibilizzazione all’imprenditorialità
verso il trasferimento di conoscenza e la nascita di Startup Cooperative.
Da ultimo, ma non meno importante, la
convenzione permetterà di dare nuova vita
al Centro di formazione e iniziativa sulla
cooperazione e l’etica d’impresa, che diventerà così uno degli strumenti operativi
per il coordinamento delle attività congiunte
tra Alma Mater e Legacoop.
Legacoop
Settori
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Imprese
>> Conad
>> Conad Centro Nord
>> CIA-Conad
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CONAD
Un2015positivo(+4%)einvesteper
diventare leader di mercato
>> Itaca
>> Itaca
>> Città della Cultura-Cultura
della Città
>> FAI
>> Cssa
>> ICEL
>> Consortium Management
Construction e Archeologia
>> CMB
>> Itinera
>> Coop Pegaso
>> QUID e Il Cerchio
>> Agriverde
>> Farfabruco
Primo piano
ACI
Un altro anno di crescita importante per i soci
di Conad in tutto il territorio nazionale. Nel
2015 il fatturato ha raggiunto i 12,2 miliardi
di euro, 490 milioni in più rispetto all’anno
precedente (+4%), e la quota di mercato si è
rafforzata all’11,9% (fonte: GNLC II semestre
2015).
Un andamento in netta controtendenza rispetto alla media del settore, frutto delle strategie messe in atto qualche anno fa e che
hanno al centro i 2.673 soci, la simbiosi con
il territorio e la rete di vendita multicanale. Fattori su cui si è lavorato per conquistare quote
di mercato anche in quelle regioni dove la
presenza di Conad è ancora marginale.
La rete di vendita conta 3.055 punti di vendita per una superficie complessiva di
1.918.013 mq, con format per ogni tipo di
acquisto ed esigenza, dalla spesa completa,
di scorta, a quella quotidiana, veloce o integrativa: 25 Conad Ipermercato, 216 Conad
Superstore, 1.028 Conad, 995 Conad City,
518 Margherita, 13 Sapori&Dintorni, 198
Todis, oltre a 62 punti di vendita con altre insegne e cash&carry. A questi si aggiungono
35 distributori di carburanti, 101 parafarmacie e 20 Ottico a insegna Conad. Consolidata
la leadership nei supermercati, al 20,1%, e
nel libero servizio, al 13,9% (fonte: GNLC II
semestre 2015).
Nel 2015 i soci di Conad hanno creato – e in
alcuni casi conservato – 2.126 posti di lavoro, investendo 289 milioni di euro nello sviluppo della propria rete.
Il patrimonio netto aggregato del consorzio e
delle cooperative è aumentato del 10,5% e
ora ammonta a 2,1 miliardi di euro. Ciò
consente di affrontare con la necessaria solidità economica il piano di sviluppo per il
2016, che prevede un investimento di 188
milioni di euro per potenziare e ampliare la
rete con 88 nuovi punti di vendita (78.800
mq) e la creazione di 1.300 posti di lavoro
– 800 dei quali rappresentati da nuove asLegacoop
Settori
sunzioni, il restante da ricollocazioni – che
porteranno il totale degli addetti prossimo a
quota 50 mila (48.254 a fine 2015). Quello
nella multicanalità è l’investimento più importante promosso da Conad e cooperative
in accordo con i soci imprenditori, perché finalizzato a rafforzare il concetto di vicinanza
al territorio e di partecipazione; e dunque il
rapporto con un cliente che è cambiato e sta
tuttora cambiando abitudini di acquisto.
“I risultati del 2015 confermano la lungimiranza delle scelte strategiche fatte, l’impegno
a essere in sintonia con il territorio, valorizzare e fare conoscere le produzioni locali, sostenere le comunità e le economie locali, e
sono frutto di una solida coesione di tutti i soci
che ci rende fiduciosi per il futuro. La leadership di mercato è un traguardo sempre più
vicino”, sottolinea l’amministratore delegato
di Conad Francesco Pugliese.“Si potrebbe
fare di più, se i soci e le imprese cooperative
fossero messi nelle condizioni di farlo, se ci
fosse la determinazione nell’affrontare e risolvere i problemi prioritari dell’Italia: la disoccupazione, le politiche a favore degli
Investimenti delle aziende, il Sud e il suo crescente divario economico sociale dal Nord, le
liberalizzazioni, la valorizzazione delle filiere di
produzione Italiane”.
In aprile, la spesa per consumi e il reddito disponibile delle famiglie hanno registrato un
significativo incremento, rispettivamente
+0,6% e +0,2% sul mese precedente (fonte:
Istat). Meno bene la fiducia dei consumatori
che a maggio registra una battuta d’arresto
rispetto al mese precedente con un calo dell’indice che ha toccato il livello più basso dall’agosto 2015.
Per la grande distribuzione maggio si è chiuso
con un ribasso dell’1,18% e la perdita cumulata da gennaio si attesta all’1,22% (fonte:
Nielsen, totale Italia). Dopo i primi cinque mesi
del 2016 solo Emilia-Romagna,Veneto,Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia riescono
a contenere la perdita sotto il punto percentuale (-0,98%), mentre le altre regioni oscillano tra il -1,01% e il -1,50%. Profondo
rosso, invece, per il Sud Italia: -1,69% (fonte:
Nielsen).
Ai risultati positivi ottenuti dai soci di Conad,
in controtendenza rispetto al mercato, ha
contribuito la marca commerciale: anche nel
2015 ha proseguito il trend di crescita con un
valore superiore di 7,6 punti percentuali alla
Territori
Imprese
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Imprese
19
media del mercato (18,8%). A fine 2015 un
prodotto su tre venduti aveva il marchio
Conad, con un fatturato di 2,8 miliardi di
euro, in crescita del 10% rispetto all’anno
precedente. In crescita tutte le linee di prodotto, in particolare Sapori&Dintorni Conad
(+12%) e Conad il biologico (+30%).
La marca Conad si conferma fondamentale
per il rafforzamento della fedeltà alle insegne:
è leader nel 45% delle categorie in cui compete, ma la percentuale sale al 75 se si considerano anche le seconde posizioni.
Per i prodotti a marchio, Conad attinge a un
parco fornitori composto da 609 imprese italiane, mentre quelle locali attivate dalle cooperative sono 5.873 con un volume d’affari di
1,8 miliardi di euro. Un indotto considerevole, di cui beneficiano le comunità e le economie dei singoli territori. Sostenere il tessuto
economico locale è un impegno di tutto il sistema Conad, che consente anche di offrire
ai clienti prodotti del territorio, sempre più apprezzati.
Le occasioni di convenienza nei punti di vendita dei soci di Conad hanno generato nel
2015 un risparmio di 673 milioni di euro
per i clienti nel solo settore del largo consumo
confezionato (fonte: Iri) a fronte di un elevato
livello di qualità.
La spesa in Conad (in media 336 euro al
mese contro i 436 euro di fonte Istat) ha fatto
risparmiare alla famiglia media italiana 1.200
euro a fine anno, garantiti soprattutto dall’iniziativa Bassi&Fissi, che riguarda un paniere di
337 prodotti a marchio di prima necessità
(latte, caffè, burro, zucchero, farina, pannolini…).
A ciò si aggiungono i 21 milioni di euro risparmiati dagli automobilisti facendo il pieno
nei 35 distributori di carburanti a marchio
Conad. I prezzi dei carburanti sono mediamente inferiori di 8,8 centesimi di euro al litro
rispetto alle medie mensili dei prezzi pubblicati nel sito del ministero dello Sviluppo, ma
svolgono anche un’efficace funzione calmieratrice sull’andamento dei prezzi a livello locale.
Con le 101 parafarmacie Conad i cittadini
hanno potuto risparmiare circa 12 milioni di
euro rispetto alla farmacia tradizionale, con
sconti sempre attivi dal 15 al 40%.
Distributori di carburanti e parafarmacie sono
ancora in numero esiguo in rapporto alle potenzialità di sviluppo, a causa del ritardo del
Primo piano
ACI
Paese nella liberalizzazione di energia e farmaci, ma generano comunque risparmio per
i cittadini.
Tra i fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura
ci sono la fusione delle due cooperative siciliane nella nuova Conad Sicilia – quota di
mercato al 15,2% (fonte: GNLC I semestre
2015), fatturato stimato di 800 milioni di euro
con 386 punti di vendita per oltre 190 mila
mq, 210 soci imprenditori e 3.236 addetti,
patrimonio netto consolidato di 62 milioni di
euro in grado di fornire una solida garanzia
per i programmi di sviluppo – e l’inaugurazione dei primi 4 PetStore, la nuova catena
di negozi specializzati Conad dedicata agli
animali da affezione, vicina agli ipermercati e
ai superstore Conad, ma con una gestione
completamente autonoma e indipendente.
L’obiettivo è aprirne 100 nei prossimi tre anni
(15 entro la fine dell’anno in corso).
L’attenzione alle necessità delle comunità in
seno alle quali opera per Conad si è tradotta
in 22,8 milioni di euro di donazioni, a cui si
aggiungono i 6 milioni di euro destinati alle
società sportive, soprattutto ai settori giovanili.
Dopo il successo dell’edizione 2015 del
Grande Viaggio – 5.100 km percorsi e oltre
12 mila persone incontrate nel cuore delle sei
città sede delle tappe –, Conad ha riproposto
quest’anno l’iniziativa raddoppiando il numero
di città visitate.All’insegna di temi che sono il
quotidiano di tante persone e che animano
discussioni, confronti, dialoghi tra chi nelle
piazze, luogo di antica democrazia, discute e
si confronta sui problemi della comunità, crea
relazioni interpersonali, esprime idee.
CONAD CENTRO NORD
Cresce (+4,7%) e pianifica investimenti per 118 milioni di euro
Conad Centro Nord cresce del 4,7 per cento
rispetto al 2014 e consolida i risultati in un
anno caratterizzato, nel Nord-Ovest Italia, dal
persistere delle dinamiche deflazionistiche ma
anche dalla diminuzione del numero di famiglie – passate dal 62,6 al 58,7 per cento –
che hanno limitato la quantità o la qualità dei
prodotti alimentari acquistati. Il fatturato si è
attestato, a fine 2015, a 1,2 miliardi di euro,
merito del costante impegno di 401 soci imprenditori e 4.560 addetti della rete di vendita.
Legacoop
Settori
La solidità patrimoniale è passata da 205 a
227 milioni di euro e consente di affrontare le
sfide del piano strategico di sviluppo potendo
fare affidamento su una solida base economica.
In uno scenario in cui regna ancora l’incertezza e i consumi non si sono ancora stabilizzati – ma è impensabile possano tornare ai
livelli pre-crisi –, Conad Centro Nord continua
a crescere nelle regioni (Lombardia e le province della parte occidentale dell’Emilia-Romagna, Reggio Emilia, Parma e Piacenza) in
cui opera con i suoi 241 punti di vendita per
una superficie complessiva di 184.382 mq:
32 Conad Superstore, 100 Conad, 45 Conad
City, 57 Margherita Conad, 3 Sapori&Dintorni,
4 Todis.A questi si aggiungono 1 distributore
di carburanti, 10 parafarmacie e 2 Ottico a
marchio Conad.
Nel 2015 lo sviluppo è avvenuto con 7 nuove
aperture, ma anche per linee esterne – 5 affiliazioni e 1 acquisizione –, tra Milano, Parma,
Reggio Emilia, Mantova e Monza Brianza (3
Conad Superstore, 7 Conad e 3 Sapori&Dintorni) per 14.673 mq complessivi di superficie e un investimento di 88 milioni di euro.
I risultati dell’esercizio 2015 sono frutto di una
politica commerciale e di una multicanalità
tarate sul cliente, apprezzate per la convenienza sia in termini di prezzi a scaffale sia in
termini di piani promozionali.
Grazie ad un carrello della spesa meno oneroso e alle operazioni di riqualificazione e sviluppo della rete di vendita, la cooperativa
rafforza la propria quota di mercato nei territori in cui opera, portandola al 24,3 per cento
in Emilia Romagna e 3 per cento in Lombardia (fonte: Guida Nielsen Largo Consumo II
semestre 2015).
L’evoluzione del mercato, la concorrenza
sempre più forte, la produttività in calo per
tutti i competitor, il cambiamento dei modelli
di consumo hanno posto Conad Centro Nord
di fronte all’esigenza di accelerare il cambiamento. Negli ultimi tre anni la cooperativa ha
spinto sullo sviluppo, arrivando a un fatturato
a 1,2 miliardi di euro, raddoppiando quello in
Lombardia – da circa 300 a 600 milioni di
euro – e portando la superficie di vendita
complessiva da 61 mila a 106 mila mq.
Anche la quota di mercato è cresciuta, attestandosi al 5,6 per cento nelle aree di pertinenza (fonte: GNLC II semestre 2015).
“Ottimi risultati, ancor più se letti in un conte-
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
20
sto economico e sociale in cui non possiamo
ancora dire di essere usciti dalla crisi”, fa notare il direttore generale di Conad Centro Nord
Ivano Ferrarini. “I risultati che abbiamo ottenuto sono la dimostrazione di quanto sia
apprezzato l’impegno a sostegno del potere
d’acquisto dei cittadini, associato alla valorizzazione dei prodotti e alle produzioni locali di
qualità. I clienti premiano il nostro modello imprenditoriale, le politiche commerciali, il sostegno alle economie del territorio. “Servono
però interventi del governo per sostenere i timidi segnali di ripresa, per razionalizzare e
semplificare in tutti gli ambiti economico-sociali, come nel caso dei carburanti o dei farmaci di fascia C”.
Ingredienti della politica commerciale di
Conad Centro Nord sono sempre più la qualità e la convenienza dei prodotti. Sulla salvaguardia del potere d’acquisto delle persone
si è focalizzato l’impegno di un anno di attività
della cooperativa: le 27 promozioni sviluppate
rappresentano un terzo del fatturato della
cooperativa e hanno prodotto un risparmio
medio del 37,9 per cento per i clienti. Di rilievo la convenienza continuativa dell’operazione nazionale Bassi&Fissi e di quella Più
bonus più buoni, il programma di risparmio
riservato ai possessori di Carta Insieme.
Un contributo determinante ai buoni risultati
conseguiti è imputabile alla qualità dei prodotti a marchio Conad, sempre più apprezzati dai clienti, tanto che la loro quota di
penetrazione si è attestata al 26,4 per cento
delle vendite nei supermercati, confermando
il ruolo strategico nello sviluppo e nel rapporto
di fedeltà dei clienti alle insegne.
Il rispetto per la tradizione alimentare e la valorizzazione delle produzioni regionali di qualità ha prodotto una ricaduta sulle economie
regionali, data dagli accordi sottoscritti con
598 fornitori locali per un fatturato di 159,5
milioni di euro di prodotti freschi (30 per
cento), confezionati (68 per cento) e extralimentari (2 per cento). Si tratta spesso di piccole produzioni locali espressione della
cultura e del gusto del territorio, preparate nel
rispetto di tradizioni a cui i clienti sono fedeli.
Sul fronte della socialità, Conad Centro Nord
ha devoluto a sostegno delle comunità 1,3
milioni di euro. Particolare attenzione è stata
riservata alla cultura, allo sport – con particolare riguardo ai settori giovanili di molte società – e a iniziative sociali. In forma indiretta
Primo piano
ACI
(punti fedeltà destinati al territorio, controvalore delle ore “donate” dai dipendenti e campagne di raccolta fondi patrocinate da Conad
– sono stati resi disponibili altri 249 mila euro.
Di particolare valore sociale la partecipazione
alla colletta del Banco Alimentare, la raccolta
Dona una spesa e la lotta contro lo spreco
per recuperare prodotti alimentari da condividere con chi è privo dei mezzi per soddisfare
un bisogno primario qual è il cibo.
Il piano strategico di sviluppo per il triennio
2016-2018 prevede investimenti per 118
milioni di euro, finalizzati allo sviluppo della
rete di vendita con 20 nuove aperture – 4 nel
corso dell’anno, 7 nel 2017 e 9 nel 2018, ripartite tra Conad Superstore (10) e Conad
(10) –, di cui 9 in Emilia-Romagna e 11 in
Lombardia. Il fatturato è stimato in crescita di
140 milioni di euro.
CIA CONAD
Inaugurato il nuovo supermercato
a Savignano sul Rubicone
getariani e vegani, vino sfuso, giornali e quotidiani, la gastronomia calda che proporrà
quotidianamente piatti pronti per rispondere
alle esigenze di chi ha poco tempo da passare dietro ai fornelli. Sono stati inoltre valorizzati tanti prodotti e tipicità del territorio,
coinvolgendo fornitori locali e specialità di eccellenza di questa terra.
«Vengo da una famiglia impegnata nel commercio al dettaglio», spiega Lorenzini. «Mio
padre lavora nel Conad City al Foro Annonario, mentre mia madre e mio fratello gestiscono il Conad City di Longiano. Questa
nuova apertura è per due giovani di 26 anni,
come me e mia moglie, una scommessa imprenditoriale importante e contribuisce a rafforzare la presenza del marchio Conad in
questo territorio. Puntiamo a intercettare le
esigenze più varie di consumo – continua Lorenzini - unendo alla qualità della nostra proposta la convenienza dei nostri prezzi di tutti
i giorni. Inoltre con “Bassi e Fissi” e “Convenienti Sempre” i clienti avranno la tranquillità
di scegliere tra prodotti a marchio Conad e di
grandi marche a prezzi imbattibili».
Durante tutta la mattinata erano presenti i DJ
di Radio Gamma, l’intrattenimento per i più
piccoli e un rinfresco a buffet, mentre a tutti i
clienti è stato regalato un utile omaggio.
ITACA
Orietta Antonini riconfermata alla
presidenza; CdA sempre più rosa
Il taglio del nastro, alla presenza del Sindaco Filippo Giovannini e delle autorità
locali si è svolto il 16 giugno. A gestire il negozio sono due giovani soci Conad, i coniugi
26enni Filippo Lorenzini e Claudia Amodio, della “Iacopo snc”, titolari anche del City
Sapori & Dintorni del Foro Annonario. Saranno
oltre una quarantina gli occupati nel punto
vendita, che sarà aperto tutti i giorni, dal lunedì al sabato dalle ore 7.30 alle 20 e la domenica mattina dalle ore 9 alle 13.
Il nuovo negozio è dotato di un ampio parcheggio e ha un’area di vendita di 1.200
metri quadrati. Offre alla clientela un’ampia
scelta per la spesa di tutti i giorni: dalla pescheria al banco carne, passando per il pane
self-service. Non mancano la pasticceria, un
ampio assortimento di prodotti dedicato a ve-
Legacoop
Settori
Orietta Antonini riconfermata nel ruolo di
presidente della Cooperativa sociale Itaca fino
al 2019 e nuovo Consiglio di Amministrazione formato al 70% da donne (11 su 16
componenti). Il neoeletto CdA ha nominato,
nei giorni scorsi, l’organo di presidenza: a guidare Itaca per un ulteriore triennio sarà la presidente uscente Orietta Antonini, riconfermata
anche la vice presidente Anna La Diega,
Territori
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nuova nomina invece per il vice presidente
Sergio Della Valle.
Socia lavoratrice di Itaca dal 1994, Orietta Antonini, 47 anni, ricopre da un anno l’incarico
di vice presidente nazionale di Legacoop, è
componente della presidenza nazionale di
Legacoop, della Commissione Pari Opportunità di Legacoop e di quella di Legacoop Fvg.
Presidente di Itaca dal 2013, è stata consigliera di amministrazione della Coop sociale
friulana dal 2001 al 2007, ricoprendo il ruolo
di vice presidente dal 2002 al 2007, anno in
cui è entrata a far parte della Direzione di Legacoop nazionale e di quella di Legacoop Fvg.
“Negli ultimi tre anni abbiamo proseguito il
nostro lavoro per mantenere e migliorare il
grande patrimonio sociale di Itaca, costruito
dal 1992 a oggi insieme a molte socie e molti
soci – afferma Orietta Antonini -.Abbiamo lavorato per rinnovare i nostri strumenti di dialogo e di confronto, sia al nostro interno sia
verso l’esterno per affermare maggiormente
il ruolo strategico della cooperazione sociale”.
Per il prossimo triennio “vogliamo proseguire
nel consolidamento e miglioramento della
qualità dell’occupazione di Itaca e dei nostri
servizi di welfare. Credo che cooperazione
debba essere anche partecipazione – conclude la presidente – e la partecipazione è
una delle caratteristiche più distintive della
nostra Cooperativa”.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione di Itaca
risulta così composto: Francesca Biasio,
Serena Liut e Luca Spagnol (area Pordenone), Elisa Barbarino, Lara Gaafar e
Matteo Palla (area Udine-Carnia-Gemona),
Milena Bernes, Cristina Alborghetti e
Camelia Vrinceanu (area Bassa-IsontinoTrieste), Claudia Battiston e Patrizia Coan
(area extra regionale). Per la tecnostruttura
Orietta Antonini (presidente), Michele
Burra, Sergio Della Valle (vice presidente),
Renato Esposito e Anna La Diega (vice
presidente).
val Folkest, entrambe ad ingresso libero. Il
24 giugno alle 21.15 si esibiranno a Fiume
Veneto (Pn) a Villa Ricchieri introducendo il
concerto dei Rolling Around, gruppo di cinque musicisti che vogliono trasmettere
l’energia della musica tradizionale irlandese
in una formazione inedita e frizzante, il giusto accompagnamento per riscaldare gli
animi e dare il via alle danze. Il 7 luglio alle
21.15 al Parco d’Europa di Cassacco (Ud)
suoneranno prima degli emiliani Brigata
Lambrusco, arrivati al Festival dopo essersi
qualificati attraverso le selezioni del concorso Suonare@Folkest per rinnovare la
storia della musica nata nel periodo della
Resistenza, o a essa ispirata, e la memoria
delle tradizioni emiliane con un repertorio
che intreccia canti della pianura e dell’Appennino a elementi di combat-folk più contemporaneo.
Dopo il percorso compiuto attraverso la musica dei Beatles, quest’anno il gruppo si sta
cimentando con brani propri, ma ha anche
implementato il repertorio con Cindy Lauper e Belinda Carlisle. Tra le ultime novità il
contatto con Riccardo Maffoni, vincitore di
Sanremo giovani nel 2006, del quale reinterpreteranno a modo loro “La bicicletta”,
ma presenteranno anche un medley dei
Beatles, un brano dei Placebo ed un omaggio al grande Eugenio Finardi per i 40 anni
di “Musica ribelle”.
Da 16 anni Cooperativa sociale Itaca e Folkest sono impegnati fianco a fianco in
un’ottica di sensibilizzazione rivolta all’accoglienza delle persone e al rispetto di tutte
le individualità. Perché salvaguardia del diritto di cittadinanza è sinonimo anche di potenziamento dell’autonomia della persona
e valorizzazione di tutte le abilità. Per dare
maggiore forza al proprio impegno, Itaca
anche quest’anno – e per il terzo anno consecutivo - sarà presente al Festival Folkest
con il progetto Capitano tutte a noi, gruppo
musicale nato nel 2013 a Pordenone e at-
Al Folkest con
“Capitano tutte a noi”
Musica e diritti con una riflessione aperta
sui temi del sociale, due le tappe dei Capitano tutte a noi all’edizione 2016 del FestiACI
Legacoop
CITTA DELLA CULTURA
CULTURA DELLA CITTÀ
Riapre il Teatro Verdi di Ferrara
Il Teatro Verdi rinasce in laboratorio urbano,
con la vocazione per la mobilità sostenibile
e la cultura digitale: è stata la cooperativa
Città della Cultura/Cultura della Città a realizzare il progetto che si è aggiudicato il
bando per la rigenerazione dello spazio. Il
progetto si sviluppa nell’ambito del Programma operativo regionale dell’Emilia-Romagna e può contare su un investimento di
ITACA
Primo piano
tualmente formato da otto componenti.
Caratteristica del progetto Capitano tutte a
noi è il suo essere aperto costantemente all’ingresso di altri componenti, anche solo
per condividere un’esperienza musicale di
ascolto dell’altro, in cui il gruppo, oltre che
musicale, diventa una famiglia, un gruppo
di amici. Un luogo e laboratorio di confronto
dove gli elementi principali sono la forza
dell’essere gruppo e la condivisione di una
passione comune, la musica, che diventa
sorella, amica ed è di casa.
Sono trascorsi oramai 16 anni da quel
primo incontro tra Itaca e Folkest, e ogni
estate si conclude con l’impegno di continuare a condividere un cammino ed un progetto comune per promuovere il lavoro di
rete e di incontri. Per contrastare le derive
della democrazia, per sostenere diritti e valori come la vicinanza, la fratellanza, l’aiuto
reciproco al di là di ogni confine etnico, stigmatico, religioso, fisico, sociale, sessuale,
culturale o di qualsiasi altro genere.
Perché è solo partendo da questi principi
che è possibile migliorare la qualità della
vita delle persone, una strada che Itaca e
Folkest percorrono insieme dal 2001: Concordia Sagittaria (2001 e 2002), Latisana
(2003), Venzone (2004), Pordenone (2005),
Maniago e Pordenone (2006), Pordenone e
Portogruaro (2007), San Donà di Piave e
Pordenone (2008), San Donà di Piave e
Pordenone (2009), Pordenone, Udine e Maniago (2010), Pordenone e Spilimbergo
(2011), Pordenone (2012), Pordenone
(2013), Aviano, Tolmezzo e Spilimbergo
(2014), Talmassons, Spilimbergo e Pordenone (2015).
Settori
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3 milioni complessivi a cui vanno aggiunti
750 mila euro di co-finanziamento comunale. Al termine dei lavori, che dureranno
circa un anno e mezzo, all’interno dell’edificio troveranno spazio una piazza coperta
dove organizzare manifestazioni, installazioni e performance, un museo della bicicletta e della mobilità sostenibile, tanti
laboratori per giovani makers e imprese
culturali e creative, un bikebar con affaccio
all’esterno.
Il progetto è stato presentato il 13 giugno
da Massimo Maisto, assessore alla Cultura e Turismo, Caterina Ferri, assessore
alle Relazioni Internazionali e Progettazione
Europea, Aldo Modonesi, assessore ai Lavori Pubblici, Natascia Frasson, dirigente
del Servizio Beni Monumentali e Centro
Storico, i rappresentanti del raggruppamento temporaneo di professionisti costituito dalla società cooperativa Città della
Cultura Cultura della Città e dagli ingegneri Denis Zanetti e Paolo Magri.
«La rigenerazione urbana oggi si fa cosi:
idee nuove, aperture temporanee, utilizzi
flessibili – afferma Massimo Maisto–. Il
Verdi non sarà un teatro ma molto di più.
Piazza coperta per festival e performance,
laboratorio urbano, museo biciclette, turismo sostenibile, Unesco. Sono convinto che
noi ferraresi ci innamoreremo».
Il piano terra della palazzina del Foyer sarà
caratterizzato delle funzioni più dinamiche;
un Bike cafè con affaccio diretto su Piazza
Verdi dove prendere un caffè, consumare
un piccolo pasto, noleggiare o riparare biciclette; il Visitor Center UNESCO, un infopoint per esposizioni fisse e temporanee
dedicate ai 3 riconoscimenti Unesco assegnati a Ferrara; il Centro per la Mobilità
Sostenibile, luogo in cui sviluppare ricerche, lavorare, studiare, osservare e progettare tutto ciò che ruota attorno alla
questione della mobilità leggera a basso
impatto ambientale e sociale. Il primo piano
Primo piano
ACI
dell’edificio ospiterà un’area dedicata ai
Lab Space, dieci spazi di lavoro flessibili.
Gli spazi degli ex palchi, all’interno del “ferro
di cavallo”,ospiteranno il Museo della bicicletta, al secondo piano lo stesso “ferro
di cavallo” sarà organizzato per ospitare postazioni di lavoro e garantire aree di coworking, nonché per offrire ai visitatori
della palazzina una vista panoramica privilegiata dall’ex loggione verso gli interni dell’ex teatro. Durante il periodo estivo sarà
possibile accedere, dal secondo livello, alle
terrazze posta sul tetto piano dell’ex ingresso Teatro Verdi e su via Camaleonte;
una piazza urbana pensile.
La torre scenica del Teatro, ambiente assolutamente unico e spettacolare alto fino a
20 metri, diventerà un luogo urbano in cui
installare, costruire, esporre opere d’arte
moderna di grande formato, strutture particolari, e ospitare spettacoli eccezionali o
produzioni di teatro contemporaneo. In questo spazio si troverà anche la Black box,
sala polifunzionale utilizzabile come sala
conferenze, spazio prove per danza, teatro
e altri spettacoli pubblici. La parete nera
esterna potrà essere utilizzata come
schermo per proiezioni cinematografiche.
La Platea sarà uno spazio libero e flessibile
per attività artistiche, culturali, seminariali,
workshop, collegati alle funzioni del Laboratorio Urbano ma anche spazio di socialità (piazza coperta) durante la stagione
estiva. In questo ambiente, più simile ad
una piazza urbana coperta, sarà possibile
sostare o assistere ad attività o semplicemente visitare il volume dell’ex Teatro Verdi.
La platea sarà collegata alla torre scenica
grazie ad una “scalinata lignea” che potrà
fungere anche da gradonata per spettacoli
minori o passerella per sfilate di moda o sedute libere.
dicontato e restituito il trentesimo anno di
lavoro della storica cooperativa pordenonese.
FAI rendiconta al 31/12/2015 numeri importanti: un fatturato di 11,5 milioni di euro,
415 lavoratori, un patrimonio netto di quasi
1,5 milioni di euro e una riserva legale che
supera per la prima volta il milione di euro.
Numeri che restituiscono alla Società l’impegno e la responsabilità dell’amministrazione e dei lavoratori. Con l’87% di donne,
FAI si conferma e caratterizza per essere
un’importante risorsa per l’occupazione e
la tutela del lavoro femminile. I tre principali
ambiti d’intervento rappresentano una continuità rispetto al passato: anziani (45,62%),
disabilità (46,63%) e salute mentale
(7,75%).
Più di 608.000 le ore lavorate e circa 600
gli utenti seguiti quotidianamente nelle sedi
operative.
«Un altro anno positivo, di crescita, di consolidamento che si aggiunge alle annate
precedenti – ha spiegato il Presidente Fedrigo – rendicontiamo un anno di lavoro
non solo ai soci ma anche alla comunità,
perché ci sentiamo parte attiva della comunità, perché operiamo dentro e per la comunità. Per dirla con la legge 381/91, la
legge che riconosce e disciplina la cooperazione sociale italiana, operiamo ogni
giorno “nell’interesse generale della comunità e per la promozione umana”.
Questa Cooperativa è oggi una risorsa preziosa per il tessuto sociale di questa città e
delle comunità locali dove opera. Non ci
sono parole adeguate per ringraziare tutte
le persone che hanno contribuito a far crescere FAI in oltre trent’anni. Sono tante, migliaia».
FAI
Rendicontato il trentesimo
anno di lavoro
Si è svolta presso la sala congressi di Pordenone Fiere l’assemblea dei soci FAI che
ha approvato il bilancio 2015. Un’assemblea che con grande partecipazione ha ren-
Legacoop
Settori
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CSSA
Bilancio 2015, nuovo assetto gestionale e utili in crescita
376 soci, 160 tra dipendenti e collaboratori, oltre 600mila euro di utile su quasi 20
milioni di fatturato nel bilancio 2015: sono
i numeri della cooperativa sociale Cssa di
Spinea (Venezia), emersi nei giorni scorsi
dall’assemblea ordinaria dei soci.
Risultati decisamente positivi, nonostante il
periodo difficile di crisi, frutto anche delle
scelte strategiche operate già dallo scorso
anno. A partire dal nuovo assetto direzionale e gestionale: un Consiglio di amministrazione composto da professionisti esterni
con competenze ed esperienze di primo livello, così come il direttore e i responsabili
di area, che proprio al Cda rispondono del
proprio operato in un rapporto di collaborazione sempre più dinamico e dialettico, al
cui interno ognuno mantiene la propria autonomia e la propria responsabilità.
Tre le azioni varate dal nuovo Consiglio nel
corso del suo primo anno di lavoro. La
prima sul fronte delle risorse umane, con
l’introduzione di un sistema di valutazione e
incentivi per il momento riservato al direttore aziendale e ai responsabili di area e di
settore; la seconda sul piano dell’efficienza,
attraverso la revisione volontaria del bilancio e la verifica di tutti i processi e gli strumenti amministrativi adottati dalla
cooperativa; infine, con l’obiettivo di dare
nuovo impulso allo sviluppo, è stata istituita
un’area funzionale interna dedicata alla
progettazione e avviato un corso di formazione per i coordinatori e i responsabili di
area e di settore.
«Cssa ha da sempre affermato e fatto crescere un proprio modello organizzativo e
una propria identità - commenta il presidente Gianfranco Magnoler - ma si trova
oggi a dover fronteggiare una situazione
ampia e trasversale di crisi: della domanda
dei servizi, del proprio sistema d’offerta e
conseguentemente del sistema organizzativo. Tutta l’organizzazione - chiarisce - è
dunque chiamata ad andare oltre, proseguendo sulla strada del rinnovamento in
modo unitario, uniforme e coerente. Innovazione, specializzazione e territorialità saPrimo piano
ACI
ranno le nostre linee guida per affrontare le
sfide che ci attendono».
ICEL
Bilanciopositivo,nuovagovernance
e piano triennale investimenti
ICEL, la cooperativa di Lugo che da oltre 60
anni è ai primi posti in Europa nel mercato
dei cavi elettrici a bassa tensione, ha approvato nell’ Assemblea del 15 Aprile il Bilancio 2015, chiuso con ottimi risultati: un
fatturato di 157 milioni di euro e un Ebitda
(Risultato Lordo) di 4,6 milioni. Il 2015 è
stato positivo, con una crescita dei volumi
dell’ 8% dopo un periodo difficile per tutto
il settore, caratterizzato dalla forte riduzione
del fatturato legato al mondo dell’edilizia.
L’Assemblea dei Soci del 9 Giugno ha inoltre approvato il nuovo Piano Industriale
triennale, con ampia partecipazione da
parte della compagine sociale e la presenza
dei vertici di Legacoop Romagna Mario
Mazzotti e Valeriano Solaroli. La cooperativa si prepara ad investire 5 milioni di
euro, per ridurre i costi e migliorare le performance produttive, con l’obiettivo prioritario di tutelare l’occupazione. Nei 2
stabilimenti Icel (Lugo e Zingonia, in provincia di Bergamo), lavorano ad oggi 216
dipendenti, tutti a tempo indeterminato, di
cui oltre 90 Soci.
Il piano industriale copre con miglioramenti
a largo raggio tutti i settori operativi, ma
l’obiettivo primario è quello di ampliare la
gamma dei prodotti, in particolare per quelli
speciali, come i cavi dedicati al settore navale, all’automazione e al settore ferroviario,
potenziando l’area commerciale e marketing e migliorando le marginalità attraverso
una riorganizzazione in ottica “lean”.
Il mercato italiano dei cavi elettrici a bassa
tensione vale oltre 1,5 miliardi di fatturato
ed è tradizionalmente suddiviso tra pochi
competitor, con i primi quattro player che si
suddividono il 70% delle vendite.
ICEL, tra i leader, si caratterizza con un
brand affermato nel tempo, per la qualità
universalmente riconosciuta, la serietà nel
rispetto degli impegni con i clienti, un rapporto qualità/prezzo molto vantaggioso e
Legacoop
Settori
per la velocità con cui è in grado di soddisfare le esigenze del cliente, garantendo i
migliori tempi di consegna di tutto il settore,
anche grazie all’impegno e all’organizzazione delle aree aziendali strategiche produzione e logistica.
La quota di vendite export è di oltre il 30%,
con rapporti commerciali consolidati in Nord
Europa (Germania, Francia, Austria), Asia e
Balcani. Il mercato nordafricano, tradizionalmente forte, è ancora bloccato dalle tensioni internazionali. A partire dal 2016 ICEL
sta studiando anche il mercato russo con
una strategia specifica e la presenza di un
operatore in loco.
La governance della cooperativa è stata rinnovata inizio anno, con il passaggio della
Presidenza da Lorenzo Ponseggi, che ha
ricoperto con merito tale carica dal 1997
ad oggi, ad Andrea Babini, figura con
esperienza ultraventennale nell’azienda in
qualità di responsabile finanziario. La nomina a Direttore Generale di Paolo Musi,
manager di comprovata esperienza nel settore industriale, completa la definizione dei
nuovi vertici Sociali e Aziendali.
La storia di ICEL comincia negli anni cinquanta. Originariamente privata, l’azienda
venne trasformata in cooperativa nel 1978,
con quello che ad oggi si definirebbe un
“workers’ buyout”.
Ponseggi, che ricopre ora la carica di Vice
Presidente, aggiunge: «La continua crescita
di Icel ha portato ad oggi a coprire un’area
di circa 80.000 metri quadri, di cui 30.000
coperti e ad una capacità produttiva di oltre
400mila quintali di cavi elettrici all’anno,
pari a circa 6/7 autotreni di prodotto finito in
uscita ogni giorno. Icel è particolarmente attenta alla vita sociale del territorio e supporta ogni anno con oltre 40mila euro
iniziative culturali, sportive e sociali. Il 14
Territori
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Sondaggio
Imprese
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maggio si è svolto l’Open Day, giornata dedicata alle famiglie di Soci e dipendenti, con
la presenza delle autorità locali».
CONSORTIUM MANAGEMENT
CONSTRUCTION E ARCHEOLOGIA
Per il restauro di Villa Campolieto
“Mettersi insieme, in un unico soggetto, con
specializzazioni complementari che qualificano e completano l’offerta sul mercato
delle costruzioni, del restauro e degli impianti, ci è parsa l’unica risposta possibile
per affrontare la crisi acutissima che affligge il settore da diversi anni”. A parlare è
Sabatino Nocerino, direttore commerciale
del consorzio cooperativo Consortium Management Construction che, in ATI con la
Cooperativa Archeologia e la Ediltecnica
Spa, costituitasi poi in Campolieto scarl per
l’esecuzione dei lavori, ha portato a termine
il restauro della Villa Campolieto, ad Ercolano (Na), il cui progetto esecutivo è stato
curato dalla Cooperativa SAAB Architettura
ed i lavori sono stati eseguiti sotto la direzione dei direttori tecnici arch. Roberta
Bianchini e ing. Daniela Vitiello ed anche il
responsabile della produzione geom. Mariano Nocerino. Un lavoro magistralmente
eseguito a tempo di record, meno di un
anno, per un importo di 4,5 milioni di euro,
che ha restituito alla collettività un’altra delle
storiche Ville Vesuviane, non lontana dalla
Reggia di Portici, edificata per volontà del
Principe Luzio de Sangro nella seconda
metà del 1700, ridisegnata dal Vanvitelli
che modifica il disegno originario, e inaugurata, nei giorni scorsi, con un concerto
del Maestro Accardo.
Un impegno che la Campolieto scarl, di
cui Nocerino è presidente e Fabio FagPrimo piano
ACI
gella di Archeologia è vice presidente, ha
curato con estrema perizia e che ha prodotto anche un innovativo sistema di riduzione
del
rischio
sismico
nell’edilizia storica con l’impiego di
schemi resistenti ad ‘assetto variabile’, dal Palazzo Reale, all’edilizia conventuale ed alla residenza nobiliare, presentato
al Salone del Restauro e Musei, svoltosi a
Ferrara l’8 aprile del 2016. Ercolano, come
è noto, insiste su un’area ad altissimo rischio sismico, localizzata a pochissima distanza dal Vesuvio, per cui dovendo
procedere al restauro dell’elegante colonnato (rielaborato in pianta ellittica dal Vanvitelli), si è proceduto secondo precise
direttrici: studio dei cinematismi, coinvolgendo Roberto Delgado, uno dei massimi
esperti vulcanologi sul piano internazionale,
e rilievo dei dissesti. Da quest’ultima analisi,
si sono evidenziate altre due criticità, aggiuntesi alle due già citate di area sismica
e vulcanica: il degrado dei materiali (ad
esempio, l’ossidazione dei perni di connessione, inseriti nelle colonne) e la dilatazione
termica, con una evidente maggiore deformabilità del colonnato di Villa Campolieto,
rispetto allo schema classico dei chiostri. Le
fasi operative che si sono succedute sono
quelle della puntellatura, dell’estrazione e
della lavorazione della colonna, con l’inserimento di una cerniera, alla base, e della
rimessa in carico, con l’inserimento del pistone tra la struttura superiore e il capitello.
Di fatto, c’è stato un intervento strutturale
sulle singole colonne, inserendo, oltre al pistone, questa cerniera composta da diversi
strati di materiali: barra filettata in acciaio
inox, piastra in acciaio inox, strato di
gomma, elemento in acciaio inox, teflon,
elemento in acciaio inox e, infine, sfera in
acciaio inox per preservare da sismi, sia ondulatori che sussultori, il tutto tenuto da un
sottofondo in malta cementizia, inserito in
un foro effettuato nel basamento della colonna. Di grande pregio, inoltre, il restauro
degli affreschi delle sale, eseguito dalla
Cooperativa Archeologia.
“Questo lavoro – conclude Nocerino – dimostra la forza della cooperazione e del fare
concretamente rete. Non solo si sono create
opportunità occupazionali, ma siamo riusciti
ad esaltare anche le specificità professio-
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Settori
nali, creando un team che ha lavorato pensando alla conservazione come motore per
creare metodologie nuove di intervento nel
restauro”.
CMB
Siaggiudicailterzograttacielodella
business area di CityLife a Milano
Mentre sono giunte a completamento le
strutture, continuano a pieno ritmo i lavori
della Torre Hadid-Generali, CMB centra un
altro importante obiettivo aggiudicandosi il
terzo grattacielo della nuova business area
di CityLife a Milano: quello progettato dall’architetto Daniel Libeskind e già soprannominato “il Curvo”.
L’edificio è concepito come parte di una
sfera ideale che avvolge quella che sarà la
piazza delle Tre Torri ed è stato studiato per
ospitare uffici: il movimento concavo che si
sviluppa in elevazione e la corona posta
sulla sommità diventano gli elementi distintivi del progetto.
Con i suoi 28 piani, distribuiti in 175 metri
di altezza, la Torre al piano terra ospiterà
una hall di ingresso di elevata rappresentanza a tripla altezza, direttamente accessibile sia dal livello -1, che dalla nuova piazza
urbana. Al livello inferiore, in continuità con
Territori
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lo spazio pubblico, sarà presente un’area
congressi con tre sale da 50 posti, mentre
la zona esterna sarà attrezzata con impianti
a pavimento affinché possa essere trasformata in area espositiva a servizio del centro congressi o della Torre stessa.
ITINERA
Lancia il primo “banco per la
vendita di cultura
Coop Itinera lancia una nuova sfida: dare vita
ad un luogo per agevolare e rendere accessibile il consumo culturale. Dentro la pregevole cornice del Mercato Centrale di Livorno,
in pieno centro cittadino, apre dunque il Primo
Banco per la Vendita di Cultura. La cultura,
come bene di prima necessità, come il cibo si
misura e si pesa sulla bilancia, in base al bisogno e alle necessità di ognuno si acquista
al costo di 1€ al kG. Cultura a Peso, una
grande novità al Mercato Centrale e sul mercato nazionale, si candida a diventare un
punto di incontro e di riferimento per tutti coloro che desiderino dare o ricevere informazioni e proposte culturali. Presso Cultura a
Peso sarà inoltre possibile acquistare oggetti
della linea Cultura a Peso e ARTLI. Si tratta
di oggetti di uso quotidiano quale tazze, maglie, tovagliette, grembiuli, shopper personalizzati e resi unici dall’intervento di artisti, con
richiami speciali a luoghi esclusivi della città,
rivisitati e interpretati da una visione artistica
raffinata. Le offerte in evidenza inoltre riguarderanno una serie di possibili proposte: dalla
visita ai musei a percorsi turistico/culturali, al
giro dei canali di Livorno in battello, escursioni naturalistiche, eventi, mostre.
Il progetto Cultura a Peso è di fatto una
scommessa, e contribuirà, almeno nelle intenzioni, a attribuire nuovi significati e funzioni
degli spazi del bellissimo Mercato delle Vettovaglie di Livorno, un luogo che ha tutte le
qualità per tornare ad essere attrattivo e pieno
Primo piano
ACI
di vitalità. Quindi il nuovo spazio commerciale
Cultura a peso, non poteva trovare sede più
idonea, nel centro storico della città, dove alla
tradizione popolare del mercato, dei sui tempi
e rituali, si andranno mescolando offerte dal
contenuto culturale, di pregio storico artistico
e naturalistico, ma accessibili e facilmente
fruibili da tutti.
Le proposte culturali stabili saranno:
Bella Livorno, che Identifica da qualche
anno un programma di iniziative di carattere
turistico culturale organizzato dalla coop Itinera nato dal desiderio di valorizzare e promuovere la cultura più autentica e di
tradizione della città di Livorno. Il titolo Bella
Livorno richiama il ritornello della canzone del
famoso musicista e cantante livornese Bobo
Rondelli. In questa volontà di costruire il racconto delle eccellenze nella nostra città, si inserisce Bella Livorno un’ operazione culturale
che mira a sviluppare le peculiarità del territorio i suoi aspetti più suggestivi e identitari
quelli che rievocano la sua tradizione e la sua
vera essenza.
Didifesta: un programma di escursioni, visite
e appuntamenti con i luoghi culturali più significativi della Toscana programmati principalmente per la prima domenica del mese,
per far si che questo giorno sia un’occasione
per passare dalla cultura dello shopping allo
shopping della cultura.
Giocando Si Impara: programma di iniziative didattiche organizzate da Itinera in collaborazione con il Museo di Storia Naturale del
Mediterraneo. Si tratta di proposte divertenti
indirizzate ai più piccoli dove al gioco viene
associata un’occasione di approfondimento
su alcuni dei più importanti argomenti a carattere scientifico e artistico. Il programma
giocando si impara si svolge la domenica
ed è indirizzato a chiunque abbia il piacere di
passare una giornata dilettandosi e imparando qualcosa di nuovo. Sempre al Museo di
Storia Naturale sarà possibile organizzare un
compleanno originale arricchito da un’esperienza didattica creata ad hoc sulla base dell’età del festeggiato.
Oltre alle offerte di escursioni, visite e percorsi
saranno messi in vendita prodotti e gadget
esclusivi, frutto della collaborazione con personalità e testimoni della cultura del territorio.
La linea ARTLI, parte con alcuni oggetti disegnati dall’artista Luca Bellandi, che già in
Legacoop
Settori
altre occasioni ha collaborato con la coop Itinera, ma è imminente la produzione di nuovi
articoli con il contributo di Valentina Restivo,
Libera Capezzone, Francesco Baronti, ed altri
artisti che abbiano voglia di mettersi in gioco
e prestare la propria visione artistica alla
causa.
Presso Cultura a Peso sarà inoltre possibile
trovare altri prodotti sempre eccezionali e inediti: le maglie realizzate dall’associazione Il
Parterre, quelle dell’artista Riccardo Bargellini, oltre a quelle della linea Bella Livorno, disegnata per Itinera da Luca
Bellandi. Una menzione particolare merita la
linea di maglie di Paolo Migone, con citazioni
originali frutto della penna creativa del noto
attore comico livornese.
Cultura a peso inoltre si propone di collaborare con tutti i soggetti che abbiano voglia di
dare visibilità alla propria attività, siano essi
Musei, Gallerie, Biblioteche, Teatri, librerie e
altro ancora..
L’inaugurazione del nuovo spazio è prevista
per il sabato 18 giugno alle ore 18.00. Per
l’occasione una serie di amici e personaggi
della città saranno chiamati a declinare con
pochissimo tempo a disposizione la propria
idea di cultura e a raccontarla ai presenti avvicendandosi all’interno degli spazi del Mercato.
COOP PEGASO
“Diversamente Business” marchio
etico del progetto La Manifattura
Il progetto La Manifattura, attivato solamente a novembre 2015 a Montelupo Fiorentino dalla Cooperativa Pegaso, si
sviluppa e interessa un numero crescente
di aziende, in quanto innovativa modalità di
collaborazione fra le Cooperative sociali di
tipo B e le aziende del territorio.
I ragazzi seguiti dalla cooperativa Pegaso
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sono quindi coinvolti nello svolgimento di
lavorazioni semplici all’interno dei processi
produttivi, ma che tuttavia sono parte integrante dell’intero ciclo produttivo; tali lavorazioni richiedono poca strumentazione e
professionalizzazione e sono caratterizzate
da un’elevata ripetitività. Attività come il
confezionamento di prodotti o l’assemblaggio.
Oggi il progetto vede impegnati circa 60
persone seguite dal Centro di igiene mentale dell’Azienda Sanitaria. Alla prima
azienda coinvolta nel progetto se ne sono
aggiunte altre due. Fralex di Capraia e Limite ha commissionato alla Manifattura il
confezionamento di nastri adesivi; l’azienda
Artelinea di Figline Valdarno la sistemazione
di imballaggi e la ditta CEAM di Empoli l’assemblaggio di piccoli componenti elettrici.
«Quando il Dipartimento di Salute Mentale
di Empoli e l’Associazione dei familiari
“Camminare Insieme” promossero la nascita della Cooperativa Pegaso lo scopo era
eminentemente quello di fornire sbocchi lavorativi agli utenti della psichiatria, nella
consapevolezza che la salute mentale non
si costruisce solo fornendo prestazioni sanitarie ma soprattutto facendo uscire le persone da una condizione di marginalità e
stigmatizzazione e facendole accedere a
pieno titolo a quelli che vengono definiti diritti di cittadinanza. A distanza di molti anni
possiamo dire che non solo la Cooperativa
Pegaso è stata in grado di dare un’eccellente risposta a questo bisogno iniziale ma
che si è fatta promotrice di percorsi virtuosi
di condivisione di esperienze e scambio di
relazioni che sono momenti indispensabili
agli utenti della Salute mentale per lo sviluppo dell’autostima e per la ricerca dell’autonomia»,spiega il dott. Giuliano Casu,
direttore del dipartimento di salute mentale.
L’interesse nei confronti di un progetto che
integra una finalità sociale con un approccio aziendale è crescente; tanto che la cooperativa Pegaso, ha realizzato il marchio
etico “diversamente business” che sarà
concesso a tutte le aziende che collaborano
con la cooperativa e che rispondono a criteri specifici. Grazie al supporto della sezione territoriale Empolese Valdelsa di
Confindustria Firenze la cooperativa Pegaso
è entrata in contatto con le realtà industriali
del territorio fiorentino.
Primo piano
ACI
Lo sviluppo dell’attività della Manifattura e il
marchio etico sono stati presentanti in
un’iniziativa promossa dalla Cooperativa
Pegaso alla quale hanno preso parte anche
il sindaco di Montelupo Paolo Masetti, il
sindaco di Montaione e delegato per
l’Unione alle politiche sociali,Paolo Pomponi, il consigliere regionale Enrico Sostegni, l’onorevole Dario Parrini, il presidente
regionale di Lega Coop, Roberto Negrini e
il presidente di Confindustria Firenze,Massimo Messeri.
«La Manifattura costituisce un esempio virtuoso di cosa è possibile realizzare quando
imprenditori, cooperative sociali e pubbliche amministrazioni realizzano insieme progetti che coniugano uno spirito
imprenditoriale con risposte concrete a bisogni di carattere sociale.
È un modo di fare business virtuoso, che
non scade nell’assistenzialismo e che valorizza le potenzialità di ciascun individuo.
L’amministrazione non poteva che sostenere una sfida così complessa e ambiziosa,
mettendo a disposizione la struttura che
oggi ospita La Manifattura», afferma il sindaco Paolo Masetti
«Per noi è una grande soddisfazione essere
riusciti ad aprire un canale con il settore privato. – conclude il presidente di Pegaso,
Francesco Cioni - In un momento in cui le
risorse pubbliche sono sempre meno e le
modalità di accesso ai bandi dei diversi enti
sempre più complesse, non ci siamo arresi
e siamo riusciti ad attivare un nuova modalità di lavoro, ritagliandoci una piccola nicchia di mercato. Ciò rende bene conto di
come le cooperative sociali possano misurarsi anche con le aziende: certamente è
più complesso, ma anche molto stimolante.
L’articolazione su diversi settori ci permette
di garantire una maggiore sicurezza di impiego a tutti i ragazzi con problemi di salute
mentale che seguiamo.
L’avventura della cooperativa Pegaso è iniziata ormai tanti anni fa, grazie anche all’impegno e alla convinzione di Sergio
Calosi. Oggi gli abbiamo consegnato un riconoscimento per questo motivo e dal prossimo anno diventerà un appuntamento fisso
che andrà a coloro che a livello nazionale si
sono impegnati e si impegnano nell’ambito
della salute mentale»
Legacoop
Settori
QUID E IL CERCHIO
In passerella a Treviso con
“la bellezza etica”
Largo alla “bellezza etica”. E’ quella che è
sfilata in passerella il 10 giugno. Una “serata particolare di moda”, mista a imprenditorialità e sensibilità sociale, nella suggestiva
cornice di Villa Emo di Fanzolo in provincia di
Treviso. Nel gioiello architettonico di Andrea
Palladio è andata in scena “Altro modo,Altra
moda”, una manifestazione di “eleganza e
imprenditoria sociale” che ha visto sfilare
gioielli, accessori e abiti disegnati da una
serie di cooperative che operano nell’ambito
del disagio, del reinserimento femminile e
della disabilità.
La serata, configurata come creazione di un
“network della bellezza etica”, è nata all’interno di un progetto sviluppato e sostenuto
dalla Regione Veneto e da Unioncamere, per
“permettere la creazione di rapporti di attenzione e di business, tra mondo delle cooperative sociali e imprese dal brand
affermato nel settore della bellezza e dell’eleganza”, spiegano i promotori.
L’iniziativa a Villa Emo si è aperta con un dibattito tra esponenti del mondo della moda,
del tessile e della cooperazione, delle istituzioni (era presente Silvia Rizzotto, consigliere
regionale e capogruppo della Lista Zaia in
Regione), tutti concordi nel sottolineare
come oggi più che mai le relazioni tra profit
e no-profit possono essere di profondo e sostanziale interscambio. “Il dualismo tra profit e no profit ormai non è più attuale ed è
superato nei fatti”, ha sottolineato Chiara
Mio, docente di management all’Universita’
Ca Foscari di Venezia e presidente della
Banca popolare Friul-Adria.
“Sono proprio i valori di riferimento ad es-
Territori
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sere ormai interconnessi: le cooperative
hanno ormai il dovere di pensarsi come
aziende, mentre le imprese profit sanno di
doversi relazionare al mondo esprimendo
valori etici riconosciuti e condivisibili da tutti
i consumatori”, ha aggiunto Mio. Un’analisi
confermata anche da Sara Bellini (direttore
marketing gruppo moda Belmonte) e dagli
operatori delle cooperative, come hanno
confermato Paola Salmaso (della coop
Esfaira che integra il profit nel non profit) e
il veronese Matteo Zamboni, della cooperativa Quid, dove donne che vivono con vari
tipi di fragilità operano e realizzano capi con
tessuti di alta qualità:“Noi abbiamo deciso di
affrontare i temi del design e della moda alzando al massimo il profilo della nostra produzione, coinvolgendo i migliori giovani
creativi italiani ed europei per puntare ad un
prodotto che sappia rimanere sul mercato
fuoriuscendo dalla logica della pura solidarietà sociale”.
Discorsi confermati dal defile’e che ha fatto
vedere e toccare con mano l’alta qualità
produttiva delle cooperative: 15 modelle
hanno portato sulla scalinata palladiana le
creazione delle coop sociali; ovvero: abiti
classici, con profusione di seta per le occasioni da sera; tessuti freschi per il casualchic; velluti e lino per le occasioni più
spigliate; accessori indossabili di pelle e di
legno, oppure di gioielleria alternativa o a telaio. E il pubblico ha applaudito, in modo
“forte e partecipato”, sottolineano gli organizzatori dell’evento.
Soddisfazione forte anche per i protagonisti.
Eloquenti in questo senso le parole di Annalisa Chiaranda, responsabile della cooperativa “Il Cerchio” dove operano donne
della casa circondariale della Giudecca a Venezia, emozionatissima ha infatti affermato:
“Quando noi portiamo i migliori tessuti in
carcere, vediamo come si risveglia il senso
della bellezza nelle donne che vivono in
Primo piano
ACI
quella dimensione. Il bello crea positività.
Stasera è un po’ triste non poter avere avuto
qui tra noi le nostre ‘sarte’, ma è bellissimo
vedere come il loro lavoro sia stato apprezzato e applaudito”. (DIRE)
© Copyright Redattore Sociale
AGRIVERDE
Da 30 anni lavoro e inclusione
a Bologna
Il 2016 è davvero cominciato alla grande per
la Cooperativa Sociale Agriverde che, lo
scorso marzo, si è aggiudicata la X edizione
del Premio Marco Biagi. Ora si prosegue con
le iniziative legate al trentesimo anno di attività. Il prossimo 25 giugno, infatti, nel bellissimo parco di Villa San Camillo a San
Lazzaro, si terrà la festa di compleanno.
Ci saranno i soci, i dipendenti, gli amministratori e i tecnici delle Pubbliche Amministrazioni, le famiglie, i colleghi delle altre
cooperative sociali, i clienti, i fornitori, i soci
in pensione e i tanti, davvero tanti amici che
Agriverde ha saputo conquistarsi nel corso
di trent’anni di attività.
Leggi l’intervista al presidente Fabrizio Pedretti.
nonne e nonni si ritroveranno sabato mattina in viale Treviso per festeggiare assieme.
Servizio accreditato presso il Comune di
Pordenone, il nido Farfabruco si trova in
viale Treviso, a fianco della piscina comunale, e può ospitare fino ad un massimo di
35 bambini nella fascia di età 6-36 mesi.
Da poco più di un anno, inoltre, Itaca ha
aperto anche la sezione “lattanti” dedicata
ai bambini 6-12 mesi.
Aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle
17.30, offre fasce orarie flessibili di uscita
e la possibilità di ampliare l’orario di chiusura a seconda delle esigenze dei genitori.
Solide le collaborazioni con il territorio e con
le associazioni, il Farfabruco è anche dotato
di un servizio Biblioteca, rivolto non solo
alle famiglie, che comprende 420 libri suddivisi in 150 Albi per bambini, 100 libri cartonati e 100 titoli per i genitori dedicati a
puericultura, alimentazione, pedagogia, psicologia, nonché 70 libri rivolti alle educatrici che approfondiscono tematiche diverse
relative alla professione di educatore e alla
loro formazione continua.
FARFABRUCO
Farfabruco: il nido compie 10
anni
Grande festa quella di sabato 18 giugno a
partire dalle 10 per i 10 anni del Farfabruco,
il nido d’infanzia della Cooperativa sociale
Itaca a Pordenone. Aperto l’8 marzo del
2006, ha visto passare in questa decade
centinaia di bimbi. E tutti insieme, bambini,
bambine, genitori, fratellini e sorelline,
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Settori
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OSSERVATORIO SWG
Le ìmpari opportunità italiane
“Le ingiustizie continuano e il mondo inventa costantemente nuovi modi di discriminare le donne”, scriveva, sulle colonne
dell’Unità, Dacia Maraini nel lontano 2002.
Confrontando però i dati del 2016 con quelli
di dieci anni fa, scopriamo che la qualità
delle pari opportunità e le possibilità di fare
carriera, secondo le italiane, sono in discesa
(il voto, in una scala da 1 a 10, passa da
5,7 a 5,5). Migliora, invece, la percezione
del ruolo femminile in politica, il cui voto
cresce un po’: da 4,9 a 5,3. L’Italia, in ogni
caso, resta un Paese che coniuga con difficoltà, al femminile, la dimensione della
crescita economica, sociale e politica. È una
realtà in cui le donne faticano a veder riconosciute opportunità, possibilità, diritti e tutele. Per analizzare il quadro generale delle
pari opportunità SWG ha monitorato nel
tempo 10 item. Oltre ai tre citati, ci sono
anche: la valutazione dei servizi pubblici a
sostegno della gestione familiare; il giudizio sulle norme a tutela e sostegno della
maternità; le possibilità d’ingresso delle
donne nel mondo del lavoro; la percezione
Primo piano
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Legacoop
Settori
della stabilità occupazionale; la qualità della
conciliazione tra vita privata e lavorativa; il
tempo libero a disposizione; i livelli di sicurezza personale.
In fatto di pari opportunità il nostro Paese è
seccamente bocciato dalle italiane. Alcuni
temi sfiorano la sufficienza, come le leggi a
tutela della maternità, ma altri, come il numero di donne in politica, i servizi pubblici
volti ad aiutare le donne per la gestione del
rapporto famiglia e lavoro, la quantità di
tempo a disposizione e la percezione delle
pari opportunità raggiunte tra uomini e
donne, appaiono nettamente lontani dalla
promozione.
Dai numeri emerge il “j’accuse” femminile
alla società italiana e non solo alla politica.
Nessuno può sentirsi escluso, né la società
civile, né quella economica, né quella culturale e accademica. In società articolate e
differenziate come quella in cui viviamo, sarebbe illusorio pensare che la qualità della
società si esaurisce nel riconoscimento formale dei diritti e delle opportunità.
NOTA INFORMATIVA: Sondaggio cati/cawi
compiuto su un campione nazionale di
1.500 soggetti maggiorenni tra il 20 e il
25 maggio 2016.
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