n. 237 aprile 2011 - Legacoop Reggio Emilia

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n. 237 aprile 2011 - Legacoop Reggio Emilia
N. 237 – 15 aprile 2011
La Direzione di Legacoop ha nominato il Comitato consultivo
e il direttore generale, che sarà Lorenzo Giberti
Il 15 aprile si è riunita per la prima volta dopo
l’Assemblea Congressuale la Direzione di Legacoop
Reggio Emilia. La presidente Simona Caselli ha illustrato il piano di lavoro e gli obiettivi di mandato. Su
proposta del presidente è stato poi nominato il Comitato consultivo, che risulta così composto: Marco
Pirani di Progeo, per il settore Agroalimentare, Mauro
Casoli di Unieco (settore Produzione e Lavoro),
Roberto Olivi di Coopservice (settore Servizi), Guido
Saccardi di Coopselios (Cooperazione Sociale),
Lorenza Davoli di Cesvip (Formazione), Luciano
Pantaleoni di Andria (Settore Cooperazione di abitanti), Edwin Ferrari di Coop Consumatori Nordest
(Cooperazione di Consumatori), Marzio Ferrari di Conad Centro Nord (Cooperative di Dettaglianti), Elena
Bertolini di Solidarietà 90 (Commissione Pari
Opportunità), Chiara Migliorin di Legacoop in rappresentanza di Generazioni.
La Direzione, sempre su proposta di Simona Caselli,
ha poi nominato il nuovo direttore generale, nella figura di Lorenzo Giberti che attualmente ricopre in
Legacoop l’incarico di responsabile delle Relazioni
industriali. Giberti è anche membro della Giunta Camerale della Camera di Commercio di Reggio Emilia.
Simona Caselli, illustrando il piano di lavoro di Legacoop e gli obiettivi di mandato, ha insistito in particolare sulla sfida del cambiamento che ha davanti
l’organizzazione. “La cooperazione – ha detto la presidente di Legacoop – può proporsi come parte della
soluzione dei problemi del Paese se saprà essere
leader del cambiamento. Noi crediamo in uno sviluppo sostenibile che si coniughi con la coesione
sociale. In assenza di questi elementi la cooperazione non cresce e non può radicarsi nemmeno a
livello valoriale. Per noi – ha proseguito Simona Caselli – è indispensabile dispiegare una cultura del
cambiamento: nelle strategie, nelle politiche, nella
organizzazione”. Un aspetto importantissimo di innovazione, ha spiegato poi la Caselli, è l’Alleanza delle
Cooperative Italiane, con Confcooperative e Agci, alla
cui piena realizzazione intendiamo collaborare con
impegno e dedizione. “L’innovazione per noi – ha
puntualizzato la presidente di Legacoop – significa la
‘cooperazione fra cooperative’ nei progetti intersettoriali (welfare di comunità, green economy,
formazione cooperativa, turismo, ambiente, territorio,
cooperazione del sapere), il perseguimento della crescita dimensionale delle nostre imprese, mediante
fusioni, acquisizioni, reti d’impresa, la diversificazione
produttiva, l’innovazione di prodotto e di processo, la
crescita della produttività e l’internazionalizzazione.
Ci innoveremo anche affinando ulteriormente gli strumenti finanziari di sistema e costruendo alleanza con
i soggetti finanziatori capaci di veicolare crescenti
risorse verso il sistema cooperativo e promuovendo
nuova cooperazione e difendendo il lavoro, e specialmente contrastando ogni illegalità”.
La Caselli ha poi affrontato la questione del ruolo
della cooperazione sul territorio. “Se è vero che in
Emilia-Romagna Legacoop si gioca una fetta rilevante del proprio protagonismo nazionale, è vero
anche – ha affermato la Caselli – che Reggio Emilia,
per la sua tradizione cooperativa, per la dimensione
raggiunta dal movimento cooperativo, per la presenza di numero di ‘campioni nazionali’ fra le imprese
associate, ha una responsabilità particolarmente
importante, anche sul piano dell’elaborazione progettuale.”
Si è conluso a Roma il Congresso Nazionale di Legacoop.
Giuliano Poletti riconfermato presidente
L’epoca del mito delle miracolose virtù del libero
mercato è definitivamente tramontata sotto i colpi
della crisi più violenta del secondo dopoguerra, che
ha accresciuto ulteriormente le disuguaglianze sociali
e minato la fiducia delle persone nel proprio futuro.
Per questo è necessario costruire un nuovo paradigma di economia e di società, dove ci sia più
equilibrio tra individuo e comunità, tra attività economiche e non, tra iniziativa pubblica e privata.
(Segue in 2.a)
W&W 1
(Segue dalla 1.a) Un obiettivo che, oltre al cambiamento delle regole di funzionamento dei mercati globali e dei relativi strumenti di controllo, richiede di
creare le condizioni per un nuovo protagonismo sociale, per l’affermarsi di un’economia sociale di
mercato imperniata su un nuovo compromesso tra
capitale e lavoro, tra funzione dello Stato e del
mercato, su una nuova relazione tra interesse individuale e benessere comune, su un nuovo equilibrio
tra presente e futuro. Un nuovo edificio, insomma,
che può trovare solide fondamenta anche nei principi
e nei valori che hanno ispirato e fatto crescere le
cooperative dall’Unità d’Italia ad oggi.
È questo il senso di fondo del messaggio lanciato da
Giuliano Poletti, presidente nazionale di Legacoop,
nella relazione introduttiva ai lavori del 38°
Congresso Nazionale di Legacoop che si è svolto a
Roma dal 6 all’8 aprile, alla presenza di 650 delegati
(il 32,5% donne, l’11% giovani) provenienti da tutto il
Paese. Alla fine di Words & Works pubblichiamo una
sintesi della relazione di Giuliano Poletti.
“Se è vero – ha detto Poletti – che la crisi attuale,
come affermava il compianto Edmondo Berselli, è
prima di tutto dovuta all’ingiusta distribuzione della
ricchezza, un elemento non solo eticamente criticabile, ma anche di grave distorsione dei meccanismi
di mercato e di allocazione delle risorse, allora sarebbe utile valorizzare l’esempio dell’impresa cooperativa che vede l’equa distribuzione della ricchezza
fra tutti coloro che concorrono a produrla tra i suoi
principi basilari, insieme con il controllo democratico
e la partecipazione economica dei soci, lo sviluppo di
buona occupazione, l’assunzione condivisa di responsabilità, l’impegno verso la comunità”.
Numerosi sono stati gli interventi al Congresso di
rappresentanti del mondo economico-sociale e politico: tra questi il ministro Maurizio Sacconi, il sindaco
di Roma Gianni Alemanno, il vicepresidente del Csm
Michele Vietti, la vicepresidente del Senato Emma
Bonino, Giuliano Amato, presidente del Comitato dei
Garanti per le celebrazioni del 150° anniversario
dell'Unità d'Italia, i segretari generali della Cgil, Susanna Camusso, della Cisl Raffaele Bonanni e della
Uil Luigi Angeletti, il presidente di Confcooperative
Luigi Marino, coordinatore dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, il presidente di Agci Rosario Altieri, il
direttore generale di Confindustria Gianpaolo Galli,
Giorgio Guerrini, presidente di R.ete Imprese Italia, il
presidente dell’Alleanza Cooperativa Internazionale
Pauline Green, Stefano Fassina del Pd e Pier Ferdinando Casini dell’Udc.
Particolarmente applaudito è stato l’intervento di don
Luigi Ciotti, che ha entusiasmato la platea del
Congresso con un intervento forte e appassionato,
che partendo dall’impegno delle cooperative di
Libera, sostenute fortemente da Legacoop, ha
affrontato i temi della legalità e dei giovani.
Il presidente di Legacoop Poletti e don Ciotti
Il Congresso ha poi eletto gli organismi nazionali.
Giuliano Poletti è stato riconfermato presidente, e
Giorgio Bertinelli vicepresidente vicario.
I reggiani nella Direzione nazionale di Legacoop
Numerosa la delegazione delle cooperative reggiane
presente al Congresso Nazionale: molto apprezzati
sono stati anche gli interventi del presidente di Legacoop Reggio Emilia Simona Caselli e del presidente
di Coop Consumatori Nordest Marco Pedroni.
Il Congresso ha eletto la nuova Direzione Nazionale,
che vede la presenza di una qualificata rappresentanza di cooperatori reggiani: sono entrati nel
massimo organismo di Legacoop Simona Caselli
(Legacoop Reggio Emilia), Rosanna Bacci (Il
Ginepro), Chiara Nasi (Cir food), Fabrizio Davoli
(Coopsette), Marco Pedroni (Coop Consumatori
Nordest), Guido Saccardi (Coopselios), Mauro Casoli
(Unieco), Agostino Alfano (Ccfs), Corrado Casoli
(Cantine Riunite & Civ). A questi si aggiungono altri
due reggiani: Paolo Cattabiani, presidente regionale
di Legacoop Emilia-Romagna, e Maurizio Davolio, re-
sponsabile nazionale di Legacoop Turismo. Roberto
Olivi (Coopservice) fa parte del Comitato dei Garanti.
L’intervento al Congresso di Simona Caselli
Il riconoscimento di “Pionieri nella valorizzazione del capitale
umano femminile” a tre cooperative reggiane
Nel corso della giornata di apertura del 38° Congresso Nazionale di Legacoop un momento particolarmente significativo è stata la consegna dei
riconoscimenti alle cooperative che hanno aderito al
“Progetto sulla qualità nella gestione delle risorse
umane in ottica di genere”. (Segue in 3.a)
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(Segue dalla 2.a) Alla cerimonia è intervenuta la vicepresidente del Senato, Emma Bonino, testimone
dell’impegno per la emancipazione delle donne in
tutto il mondo.
Il progetto, finalizzato “alla rivisitazione dei processi
organizzativi imprenditoriali in un’ottica di genere, alla
comunicazione delle buone pratiche, alla elaborazione di piani di miglioramento”, è stato promosso
dalla Commissione Pari Opportunità di Legacoop
(con la collaborazione di Progetto Donna, società per
la ricerca e sviluppo PO), nel quadro delle linee
programmatiche ed operative definite dal precedente
congresso Legacoop che comprendevano, appunto,
l’impegno sui temi della crescita e valorizzazione
delle risorse femminili nel movimento.
Il progetto ha interessato un piccolo, ma significativo
gruppo di imprese: 17 le cooperative che hanno
intrapreso il percorso previsto dal progetto, alle quali
è stato assegnato il riconoscimento di "Pionieri nella
valorizzazione del capitale umano femminile". Il riconoscimento, con una targa consegnata da Emma
Bonino, è andato anche a tre cooperative reggiane:
Coopselios, Coop Consumatori Nordest e Unieco.
La Bonino e Poletti consegnano il riconoscimento
alle rappresentanti di Coop Consumatori Nordest
Accordo sulla detassazione dei trattamenti di produttività
tra Cooperazione e Sindacati
Buste paga più pesanti per diverse migliaia di lavoratori delle cooperative reggiane aderenti a Confcooperative e Legacoop. Le due centrali cooperative
hanno infatti siglato con Cgil, Cisl ed Uil nelle
settimane scorse un accordo in materia di tassazione
agevolata su componenti della retribuzione dei lavoratori delle cooperative, reso possibile da una recente
circolare dell’Agenzia delle entrate.
“L’accordo – spiegano Vanni Ceccardi e Lorenzo
Giberti, responsabili delle relazioni sindacali per
Confcooperative e Legacoop – rende applicabile il
particolare regime di tassazione agevolata al 10% per
le componenti accessorie della retribuzione, corrisposte in relazione ad incrementi di produttività, di
qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa in presenza di risultati produttivi ed organizzativi aziendali”. “In sostanza – sottolineano Giberti e Ceccardi – le imprese potranno applicare
questa agevolazione ad istituti regolati dai contratti
collettivi come il lavoro supplementare, straordinario,
in turni, notturno festivo e domenicale”.
L’accordo interessa nella nostra provincia migliaia di
lavoratori, e le agevolazioni fiscali si applicheranno
anche ai dipendenti delle cooperative occupati presso
sedi o stabilimenti situati al di fuori della provincia di
Reggio Emilia.
“A fronte di una situazione economica ancora pesante – osservano Ceccardi e Giberti – siamo
soddisfatti di un accordo che potrà indubbiamente
dare un po’ di fiato nelle cooperative reggiane ai livelli
retributivi dei lavoratori, anche se entro i limiti di
reddito inferiori a 40.000 euro, come previsto dalla
norma. Proprio a fronte di un quadro economico
difficile, in cui si associano problemi per i lavoratori, le
famiglie e le imprese chiediamo che la strada di
alleggerimento del carico fiscale sulle retribuzioni sia
imboccata più decisamente dal Governo, da una
parte introducendo procedure più chiare e di facile
applicazione, dall’altra facendolo diventare un elemento strutturale a favore di tutti i lavoratori dipendenti. Il vantaggio sarebbe evidente per i lavoratori e le imprese”.
Sistemi di welfare a confronto: un convegno a conclusione
del Corso di management per l’impresa cooperativa sociale
Il problema delle politiche di welfare, collegato alle
poche risorse disponibili da parte delle amministrazioni locali ed alle relazioni tra intervento pubblico e
privato, è oggi uno dei temi più pressanti e spinosi
nell’agenda del nostro Paese. Il grande dibattito sulla
“big society” da una parte, e sui tagli ai servizi
dall’altra tocca da vicino tutti i cittadini. A tutto ciò si
aggiunge che oggi i modelli di welfare sono diversi da
regione a regione.
“La cooperazione sociale – spiega il presidente di
Quarantacinque Piero Giannattasio – ha giocato in
questi anni un ruolo importantissimo nelle politiche di
welfare, e sicuramente lo giocherà ancora di più nel
futuro. E’ per questo che il Consorzio a cui
aderiscono buona parte delle cooperative sociali di
Legacoop, ha organizzato il 12 aprile un convegno
che vuole aprire una riflessione di alto livello sul
welfare e su alcuni modelli regionali, riflessione che
interessa moltissimo la cooperazione sociale, le
amministrazioni pubbliche, le forze sociali ed economiche.”
“Tra benessere e malessere: sistemi di welfare a
confronto. I ‘casi’ Lombardia, Toscana ed EmiliaRomagna”: è questo il tema dell’iniziativa che si è
tenuta nella sala Valdo Magnani di Legacoop Reggio
Emilia. (Segue in 4.a)
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(Segue dalla 3.a) Il convegno è stato organizzato in
occasione della conclusione della prima edizione del
“Corso di management per l’impresa cooperativa
sociale”, realizzato dal Consorzio Quarantacinque in
collaborazione con Qua.dir e con il contributo del
Foncoop.
La relazione introduttiva, ricca di dati e di spunti di
riflessione, è stata svolta da Massimo Campedelli,
sociologo, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
I temi affrontati sono stati di grande interesse e
attualità: le differenze di benessere e salute nei
welfare regionali, l’offerta pubblico privata nel sanitario e sociosanitario, i modelli di governo e di governance, il ruolo del Terzo Settore e della cooperazione sociale, i sistemi di accreditamento, gli scenari per la cooperazione sociale nella non autosufficienza.
Sono poi intervenuti Doriana Ballotti, responsabile di
Legacoopsociali Bologna, Giancarlo Brunato, re-
sponsabile cooperative sociali di tipo B di Legacoop
Lombardia, Grazia Faltoni, presidente della cooperativa sociale Koinè di Arezzo. Ha coordinato i lavori
del convegno Giuliano Nicolini di Aroc, (Università di
Bologna).
I relatori dell’iniziativa organizzata da Quarantacinque
Concluso con successo il Corso di management per l’impresa
cooperativa sociale, organizzato da Quarantacinque
Dopo l’iniziativa del 12 aprile, il “Corso di management per l’impresa cooperativa sociale”, ha visto il
13 aprile la giornata conclusiva. Nella mattinata si è
svolto un incontro sugli appalti con il direttore generale del Comune di Reggio Emilia Mauro Bonaretti, a
cui ha partecipato anche il direttore del Consorzio
Quarantacinque Fabrizio Montanari.
Nella serata i partecipanti al corso, con i presidenti
delle loro cooperative e i dirigenti di Legacoop e
Quarantacinque, hanno festeggiato a conclusione del
corso al Fuori Orario di Taneto di Gattatico. Nel corso
della serata sono stati consegnati gli attestati di
partecipazione ai 18 partecipanti: Francesca Capretti,
responsabile Area educativa e salute mentale e
Paolo Vietti, responsabile Area anziani, (Ambra) per
Camelot, Ernesto Bellini, direttore, Diego Malmassari,
presidente, Pietro Scapinelli, vicepresidente (Camelot), Sara Cavalli, Ufficio gare e segreteria (Quarantacinque), Fabrizio Manfredotti, direttore tecnico (Il
Ginepro), Massimo Mantovani, coordinatore e Michela Santi, vicepresidente (Il Poliedro), Marzia Barani,
vicepresidente e Monica Messori, segreteria di direzione (Lo Stradello), Manuela Brugnoli vicepresidente
(Mouse), Marco Berlini, responsabile commerciale e
acquisti (Nel Blu, Rimini), Rosita Magnanini, responsabile amministrativo (Olmo), Andrea Arduini,
responsabile amministrativo (Pineta), Alessandro
Pecchillo vicepresidente (Solidarietà 90), Luigi Flotta
vicepresidente e Igor Ghisio cordinatore (Zora). Si
tratta di un gruppo di partecipanti provenienti da cooperative di tipo A e di tipo B, con alte responsabilità
nelle loro cooperative e in buona parte giovani.
“I risultati di questo Corso – ha detto il presidente di
Quarantacinque, Piero Giannattasio – sono stati
molto positivi, sia per il livello di partecipazione che
per l’alta qualità dei docenti e dei seminari
organizzati”. Grande soddisfazione ha espresso la
presidente di Legacoop Reggio Emilia Simona
Caselli, che ha ri-cordato l’importanza della
formazione e del ricambio generazionale per le
cooperative. A consegnare gli attestati anche
Raffaella Curioni, presidente di Qua.dir, che ha
coordinato il Corso.
Simona Caselli, Piero Giannattasio e Raffaella Curioni
consegnano l’attestato ad una delle partecipanti al Corso
Il corso si è articolato in due moduli. Quello base, su
temi gestionali e manageriali, e quello specialistico
sulla gestione di imprese cooperative sociali. Il corso
si è avvalso della collaborazione di esperti e docenti
di grandi Università italiane.
Tra i temi affrontati nel corso base: marketing dei
servizi, scenari economici, organizzazione e gestione
del personale, comunicazione per il consenso, bilancio e controllo di gestione. Nella parte specialistica
si è parlato di strutture e servizi del settore sociale, di
sussidiarietà, comunica-zione e fund raising, strategia
dell’impresa sociale, marketing territoriale, la gestione
degli appalti, il bilancio sociale, gestione del personale e governance.
Rifiuti agricoli: il Decreto del governo
mette a rischio obiettivi reggiani
La Provincia di Reggio Emilia e il Consorzio Fitosanitario hanno promosso l’11 aprile scorso un
incontro tra le associazioni rappresentative delle
imprese agricole ed i parlamentari reggiani per
chiedere una modifica al decreto 205/2010. (Segue in
5.a)
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(Segue dalla 4.a) Il decreto ha infatti fortemente
ridotto i risultati della Provincia, delle imprese del
settore agricolo e dei soggetti gestori del ciclo rifiuti
(Iren e Sabar), imponendo vincoli di natura burocratica. All’incontro è intervenuto per Legacoop Reggio
Emilia il responsabile del Servizio ambiente e sicurezza marco Pecorari.
La Provincia e Iren hanno previsto, per il 2011,
l’attivazione di un mezzo mobile per la raccolta di
questi rifiuti, da far stazionare direttamente sul
territorio, e i soggetti gestori hanno attivato anche un
servizio di raccolta a domicilio porta a porta rivolta
alle imprese. “Siamo dispiaciuti – hanno dichiarato
Mirko Tutino e Roberta Rivi – del fatto che a questo
importante appuntamento di confronto tra le imprese
agricole ed i parlamentari reggiani abbiano partecipato solamente Maino Marchi e Leana Pignedoli,
parlamentari dell’opposizione, e che nessun parlamentare della maggioranza, a partire dal presidente
della commissione ambiente della Camera Angelo
Alessandri, abbia risposto al nostro appello. Reggio
dal 1998 in avanti aveva attivato un sistema straordinario per gestire i rifiuti agricoli e crediamo che
sia un dovere di chi rappresenta il nostro territorio a
Roma sostenere le esperienze locali che funzionano.
Reggio aveva ridotto la burocrazia ed abbattuto i
costi per gli agricoltori. Il Governo ha messo a rischio
i risultati ottenuti dal nostro territorio: chiediamo ai
parlamentari di impegnarsi per risolvere questo
problema”. L’Assessore all’agricoltura Roberta Rivi
ha aggiunto come il quadro delineato dall’accordo di
programma reggiano per il corretto smaltimento dei
rifiuti agricoli sia risultato complicato dall’adozione del
Sistri, sistema di tracciabilità, che ha reso dubbia la
validità di parti dell’accordo. Per questa ragione la
Provincia ha deciso di coinvolgere l’Unione delle
province su scala regionale ad affrontare questo
problema, arrivando quindi a un documento dell'Upi
che costituisce una base utile su cui costruire un
percorso eventuale di cambiamento delle regole
attuali.
I rappresentanti della associazioni agricole e il
direttore del Consorzio Fitosanitario Anselmo
Montermini hanno ricordato che l’accordo di programma sottoscritto a Reggio, migliorato nel tempo,
rappresenta un esempio virtuoso e che come tale
deve essere preso ad esempio e non ostacolato dalla
legislazione nazionale che è stata definita e che
potrebbe però subire ancora qualche ritocco prima
dell’entrata in vigore. L'accordo soddisfa infatti i
requisiti richiesti dalla normativa europea, in quanto
realizza la raccolta differenziata e la tracciabilità dei
rifiuti agricoli. Per questo, la richiesta della categoria
è di adottare una legislazione particolare, che tenga
conto della specificità del settore e consenta la piena
operatività di accordi di programma come quello
reggiano, senza obblighi individuali di iscrizione
all’albo dei trasportatori di rifiuti ed al Sistri. Il
percorso realizzato a Reggio – è stato ricordato - era
insieme il più semplice e meno costoso esistente in
Italia.
Maino Marchi ha sottolineato come, trattandosi di una
materia delegata, non ci sia grande spazio per
l’azione parlamentare, dato che si procede per decreti legislativi. La senatrice Leana Pignedoli ha
promesso un impegno per sensibilizzare sull’argomento il nuovo Ministro dell’Agricoltura, cercando con
i colleghi della maggioranza parlamentare di sviluppare un’azione bipartisan, anche attraverso
un’audizione in commissione agricoltura se potrà
essere messa in calendario in tempi rapidi, altrimenti
attraverso iniziative pubbliche.
L’Assemblea di Cir food. Una tavola rotonda
sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione
Si è svolta il 2 aprile a Reggio Emilia la tavola rotonda organizzata da CIR food a seguito della
assemblea nazionale dei soci per la presentazione
dei dati di budget 2011. I leader della cooperazione
italiana, presto uniti in un’unica alleanza, si sono
confrontati con l’on. Giuliano Cazzola, vicepresidente
della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, per analizzare le prospettive occupazionali del
nostro Paese partendo dal modello cooperativo, in
cui si è concretizzata negli anni una strategia di
crescita non solo dei profitti, ma anche delle persone.
Il presidente del Gruppo CIR food, Ivan Lusetti, ha
aperto i lavori raccontando la nascita unitaria della
Cooperativa Italiana di Ristorazione, fondata da soci
appartenenti alle tre centrali cooperative, da rappresentanti di tutti i sindacati e di associazioni imprenditoriali e da semplici lavoratori. CIR food può essere
considerata un vero e proprio laboratorio d’impresa,
basato sul radicamento nel territorio e sul federalismo
statutario, in cui si è sempre privilegiata l’occupazione a tempo indeterminato e dove ha prevalso
l’interesse della cooperativa e dei soci. Nata nel 1992
dall’unione della reggiana CRR, della modenese Coris e della ferrarese CoFeRi, cooperative impegnate
nei servizi di ristorazione al pubblico, CIR food conta
oggi oltre 10mila dipendenti, fra cui 5.558 soci. Il 90%
della forza lavoro è costituito da donne, gli extracomunitari sono 401. Il Gruppo è cresciuto in Italia
unendosi ad altre realtà cooperative e sfruttando la
crescita del settore per raggiungere una dimensione
competitiva che oggi comprende attività in 16 regioni
italiane e all’estero negli Stati Uniti, in Belgio,
Bulgaria e Vietnam. Hanno portato il loro saluto
Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia, e Sonia
Masini, presidente della Provincia di Reggio Emilia.
(Segue in 6.a)
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(Segue dalla 5.a) “Riteniamo di essere un’opportunità
per il nostro Paese – ha affermato il presidente di CIR
food, Ivan Lusetti, nel corso della tavola rotonda – La
nostra esperienza dimostra che è possibile migliorare
i servizi alla persona, portare efficienza nei servizi
pubblici da privatizzare e accrescere l’occupazione.
L’importante è agire all’interno di un’alleanza in cui al
primo posto si trovi il valore del lavoro come sancito
dall’Articolo 1 della nostra Costituzione”.
“La cooperazione è un fondamentale strumento anticrisi – ha proseguito il presidente nazionale di Legacoop Giuliano Poletti – Non solo il sistema cooperativo è rimasto saldo nella difficile congiuntura economica degli ultimi anni, ma ha proseguito la sua
crescita. Questo grazie alla nostra concretezza e alla
condivisione di valori fondanti come quello del lavoro,
come l’esempio di CIR food dimostra”. “L’alleanza
cooperativa è un segnale positivo, che guarda ad un
futuro in cui le politiche sul lavoro punteranno sempre
più all’integrazione – ha commentato l’onorevole
Giuliano Cazzola, vicepresidente della Commissione
Lavoro della Camera dei Deputati. “Il mondo cooperativo guarda con attenzione al problema della disoccupazione giovanile – ha aggiunto Maurizio Gardi-
ni, presidente di Confcooperative Emilia Romagna –
Proprio in tale prospettiva ci impegniamo a sviluppare
un modello socio-economico ancor più mirato ad una
crescita che tenga conto della tutela del lavoro”. “La
recente alleanza sancita fra le tre centrali cooperative
contribuirà a rendere ancora più competitivo questo
modello imprenditoriale, grazie all’unione delle esperienze dei soggetti che ne fanno parte – ha infine
commentato Rosario Altieri, presidente dell’Associazione Generale Cooperative Italiane – Oggi siamo
impegnati in prima linea per tutelare questo stile
aziendale, contrastando fenomeni dannosi come le
cooperative spurie che tolgono valore al lavoro”.
CIR food, che già nel 1977 a Reggio Emilia si fece
notare per aver promosso nelle scuole l’educazione
alimentare, ha ricevuto un importante riconoscimento
europeo presso la sede del Parlamento UE, come
una delle aziende che ha creato più posti di lavoro
negli ultimi anni. Il premio “Europe’s 500” è stato
assegnato alle 500 aziende europee che con una
buona stabilità economico-finanziaria hanno più
contribuito alla crescita occupazionale in Europa.
Sono 4 le aziende italiane entrate in classifica e CIR
food si è collocata al 42° posto.
Coopservice: il 29 aprile una serata sulla sicurezza in montagna con
il grande alpinista Simone Moro, in collaborazione il Soccorso Alpino e il Cai
Il Soccorso Alpino Emilia-Romagna (Saer) e Coopservice, hanno recentemente siglato un protocollo di intesa a
salvaguardia della sicurezza dell’escursionismo nell’Appennino emiliano-romagnolo. Frutto di questa collaborazione è “Sky Walking Coopservice”, localizzatore portatile di nuova generazione. Il dispositivo proposto da
Coopservice, è infatti un localizzatore con Gps che consente il monitoraggio e la memorizzazione via web del
percorso effettuato, nonché l’individuazione dell’utilizzatore in caso di necessità dalle centrali operative
Coopservice. Il discorso della sicurezza in montagna che riguarda escursionisti, alpinisti, turisti, sta molto a
cuore a Coopservice, che ha voluto affrontarlo con una grande serata dedicata agli appassionati di montagna,
organizzata il 29 aprile in collaborazione con il Soccorso Alpino dell’Emilia-Romagna e il Cai reggiano, con il
patrocinio del parco Nazionale, della Provincia e del Comune di Reggio Emilia.
Protagonista della serata sarà Simone Moro, oggi uno dei più grandi alpinisti a livello mondiale. Scalatore
fortissimo su tutti i terreni, si è distinto in questi anni per imprese di livello straordinario sulle vette dell’Himalaya. L’iniziativa si terrà alle 21:00 all’Auditorium del Centro Loris Malaguzzi, in via Bligny 1 a Reggio Emilia.
L’ingresso è libero. Porteranno il loro saluto i dirigenti di Coopservice, del Saer e del Cai, oltre al presidente del
Parco Nazionale Fausto Giovanelli, al vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi e all’assessore allo
Sport del Comune di Reggio Emilia Mauro del Bue.
Simone Moro, bergamasco, ha realizzato oltre 36 spedizioni extraeuropee ed è salito nove volte su una vetta di
oltre 8000 metri; tra queste, vi sono quattro ascensioni all'Everest di cui ha anche compiuto la traversata sudnord nel maggio 2006. Molte di queste ascensioni sono state compiute "in velocità". Al suo attivo ci sono inoltre
cinque salite su cime di 7000 metri e altrettante su cime di 6000 metri. Ha compiuto inoltre altre salite
importanti nella stagione invernale, quali ad esempio la parete sud dell'Aconcagua nel 1993. Il 9 febbraio 2009,
insieme al kazako Denis Urubko, ha realizzato la prima salita invernale del Makalu (8463 m), uno dei sei
ottomila allora ancora inviolati in inverno. La salita è stata effettuata in puro stile alpino e in condizioni difficilissime: vento gelido ad oltre 100 km/h e temperature fino a -40 gradi. L’eccezionalità dell'impresa è stata
sottolineata anche da Reinhold Messner. Il febbraio 2011, sempre con Denis Urubko e con l'americano Cory
Richards, ha realizzato la prima salita invernale del Gasherbrum II (8035 m), prima salita invernale di un 8000
del Karakorum. Con questa ascensione, inoltre, Simone Moro è l'unico alpinista, insieme ai polacchi Krzysztof
Wieliczki e Jerzy Kukuczka, ad aver salito tre ottomila in prima invernale assoluta.
Coopsette ha aperto “puntadiferro”,
primo centro commerciale di Forlì
Ha aperto il 7 aprile a Forlì, con grande affluenza di
pubblico “puntadiferro”, il primo centro commerciale
della città. Con le sue 97 attività tra medie superfici,
negozi e ristorazione, oltre all’iper Leclerc-Conad, è il
primo e unico centro commerciale della città, ma non
solo: in un raggio di circa 45 chilometri, non esiste,
attualmente, una struttura commerciale di queste
dimensioni. (Segue in 7.a)
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(Segue dalla 7.a) Il centro commerciale è stato realizzato da Coopsette. Complessivamente, l’investimento ammonta a 120 milioni di euro. A disposizione
del centro commerciale, che sorge tra il casello
dell’A14 e la zona fieristica di Forlì, 2.900 parcheggi,
di cui 1.650 coperti. Tantissimi i marchi di prestigio,
tra i quali Marco Polo Expert, McDonald’s, H&M,
Swarowski, Geox. Particolarmente significativo è il
Patto stipulato tra il nuovo centro e il Comune di Forlì,
che mette a disposizione 300.000 euro per la promozione del centro storico della città. Molto innovativa, rispetto all’offerta dei centri commerciali
concorrenti, è l’architettura: le gallerie con ampi spazi
vetrati consentono l’utilizzo massiccio della luce
naturale. Elemento architettonico distintivo del centro,
è la grande cupola vetrata larga 51 metri e alta 25,
per la quale sono state utilizzate 110 tonnellate di
vetro. Grande attenzione è stata rivolta alla sostenibilità ambientale: le scelta di utilizzare il servizio di
teleriscaldamento va infatti nella direzione di ridurre
le emissioni di CO2; inoltre, un sistema automatico
regola l’illuminazione in base all’intensità della luce
naturale proveniente dall’esterno. Il centro darà lavoro a 500 persone, 180 delle quali impiegate
all’interno dell’ipermercato Leclerc-Conad.
“L’apertura di puntadiferro è per Coopsette motivo di
grande soddisfazione – ha affermato il presidente di
Coopsette Fabrizio Davoli – rappresenta infatti, in
questa ancora difficile fase di mercato, un importante
successo commerciale che conferma il ruolo di
protagonista di Coopsette nel mercato italiano del
retail”.
Augeo: un progetto per sconfiggere la dislessia.
Al progetto il finanziamento del 5 x 1000
“Molte sono le necessità sul territorio, ma dare risposte concrete risulta difficile. Le cooperative sociali si trovano sempre più impegnate a sostenere le
Amministrazioni Locali nel fare fronte alle richieste
sempre maggiori di servizi qualificati in ambito educativo/assistenziale. E’ per questo – spiega Patrizia
Vezzani di Augeo – che la nostra cooperativa ha iniziato un percorso per creare un’equipe specializzata
in grado di affrontare i disturbi specifici d’apprendimento, per rispondere ai bisogni della Legge 29 del
2009”. Con la presentazione di un progetto per
ottenere un finanziamento dalla Comunità Europea
per la forma-zione e qualificazione del personale,
Augeo sta investendo per dare un servizio in cui il
personale di potrà seguire i bambini e i ragazzi affetti
da dislessia, disgrafia e discalculia. Scopo dell’iniziativa è permettere ai ragazzi l’acquisizione di stra-
tegie didattiche adeguate e il diritto all’uso di strumenti dispensativi e compensativi, fondamentali
anche per l’adeguato svolgimento in autonomia dei
compiti pomeridiani. offrire sostegno alle famiglie in
difficoltà, realizzare campagne di sensibilizzazione
nella scuola affinché dislessia, disgrafia, autismo, non
siano oggetto di emarginazione. Il percorso formativo
prevede che il personale acquisisca conoscenze di
base sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA),
dal riconoscimento del disturbo alle sue differenti
forme, dalla conoscenza dei principali strumenti dispensativi e compensativi, alla applicazione delle
strategie e metodologie didattiche più efficaci per
accompagnare i ragazzi nel “fare i compiti”.
A questo progetto Augeo destinerà anche le risorse
che arriveranno alla cooperativa dal 5 x 1000. Il codice fiscale della cooperativa è 02282690359.
Studenti “Sospesi per gli altri….e per sé stessi”:
un interessante progetto alla cooperativa sociale L’Olmo
Quando si parla di disagio giovanile, si rischia di
moltiplicare le parole rispetto alle difficoltà di
comportamento che presentano i ragazzi, producendo da parte degli adulti soluzioni o proposte
educative di difficile applicazione. I giovani per loro
natura nella fase di età dai quattordici ai diciannove
anni hanno comportamenti trasgressivi, che rientrano
nella fase evolutiva del loro periodo di crescita,
principalmente per mettersi alla prova rispetto al
gruppo dei pari, per mostrare concretamente una
ribellione alla famiglia e alle regole imposte, anche
rispetto alla scuola e alle istituzioni che frequentano.
La cooperativa “L’Olmo” di Montecchio Emilia, che
opera per l’inserimento lavorativo dei disabili e
nell’assemblaggio di manufatti con gli stessi disabili,
(e inoltre con la sua efficiente tipografia è attiva nel
territorio Reggiano da oltre venticinque anni), ha una
piccola ma concreta proposta per rispondere a questi
problemi. (Segue in 8.a)
W&W 7
(Segue dalla 7.a) “Da anni infatti – spiegano gli
educatori della cooperativa – L’Olmo collabora con le
Scuole medie superiori del territorio, in particolare
con l’Istituto comprensivo ‘S. D’Arzo’, nell’accogliere
studenti sospesi per motivi disciplinari all’interno della
sua struttura educativa, trasformando la loro esperienza di sospensione da un periodo di lontananza
dalla scuola, trascorso passivamente a casa, in una
esperienza di contatto con il mondo della disabilità,
caratterizzato dal cogliere l’esperienza delle diversità
umana, nella sua difficoltà più profonda, che mette a
contatto il ragazzo sospeso con i limiti umani e
l’impegno per riuscire in ambito lavorativo, viste tutte
le difficoltà di chi ha un handicap fisico o psicologico
nel lavorare. Finora quattro ragazzi hanno trascorso
questa esperienza nell’anno scolastico in corso e si
sono notati, dopo il loro permanere un’espressiva
presa di coscienza dei propri limiti individuali,
fondamentale nel capire quale passo si deve tenere
nella relazione umana con le istituzioni e l’autorità”.
Sempre in questa chiave educativa, il settore
tipografico dell’Olmo accoglie in un’alternanza lavorostudio gli allievi dell’Ipsia “Galvani” di S. Ilario e
dell’Enaip di Reggio Emilia, non come sospesi, ma
come stage professionale. Agli studenti è offerta una
doppia possibilità di esperienza: sia di lavoro professionale in un ambiente artigianale, sia di contatto
con il mondo della disabilità e dell’handicap.
“Quest’ultima esperienza – spiegano all’Olmo – si è
dimostrata particolarmente interessante: sinora ha
arricchito, nella duplice chiave educativa e professionale, decine di ragazzi, con significative ricadute segnalate da entrambe le scuole coinvolte nel
progetto di collaborazione nel settore ipografico”.
La cooperativa Lunezia a “Fa’ la cosa giusta”
L’ultima edizione della fiera Fa' La Cosa Giusta, che si è svolta a Milano ha avuto un grande successo di
partecipazione. L'area espositiva è cresciuta da 21.000 a 26.000 mq, gli espositori sono cresciuti di 120 unità, i
visitatori hanno raggiunto il numero di 70.000, +5% rispetto all'anno precedente.
Per Aitr; Associazione Italiana Turismo Responsabile, erano presenti come espositori 28 soci, fra cui, di area
Legacop, Legacoop stessa, Viaggi Solidali, Ardea, il consorzio Le Mat, I Viaggi del Sogno, il consorzio
Mediterraneo Libera Terra, Walden; presenti alla fiera anche Lunezia e Lavoroenonsolo, oltre a numerose altre
cooperative sociali, del commercio equo e solidale e Coop Lombardia. Aitr ha organizzato una trentina di eventi
nella propria piazza aperta al pubblico. Era presente anche la cooperativa sociale reggiana Lunezia, che si
occupa di educazione ambientale in particolare nell’area del Po.
E’ stato presentato anche il nuovo manuale "Turismo Responsabile, che cos'è, come si fa" scritto da Maurizio
Davolio, presidente di Aitr e responsabile nazionale di Legacoop Turismo, e Chiara Meriani, pubblicato dal Tci.
Coopselios: Grande successo del ciclo di incontri
“Educare all’autostima”. Il 28 aprile incontro con Paolo Crepet
Grande successo di pubblico per il secondo appuntamento del ciclo di incontri ”Educare all’autostima”
presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi, che
ha visto la partecipazione di oltre 400 persone tra
insegnanti e genitori. Si tratta del secondo incontro
del ciclo promosso da Coopselios, in collaborazione
con Appper e Scuola per Genitori, con il patrocinio di
Reggio Emilia Città delle Persone e con il contributo
della Banca Reggiana. Un’iniziativa finalizzata al
coinvolgimento di insegnati, genitori, e di tutti gli
interessati; un modo diverso di fare rete, a partire da
una tematica di interesse comune: l’autostima.
Paolo Franchini (filosofo, psicoanalista, Professore di
Psicologia e fondatore di Appper) e Enza Malaguti
(Responsabile Ufficio di Piano, Bassa Reggiana)
hanno incontrato insegnanti e genitori per discutere
sul tema “Autostima e amore di sé”. La tematica
dell’autostima per bambini e adolescenti, diventa cru-
ciale nel percorso di sviluppo, soprattutto in una
società come la nostra in cui gli stimoli ed i riferimenti
culturali sono estremamente eterogenei. In questo
contesto, il ruolo di genitori e educatori diventa
ancora più complesso.
Il compito delle figure di riferimento diventa quello di
orientare il bambino e l’adolescente a gestire la
complessità della vita quotidiana, nella costruzione
della propria individualità. Queste le tematiche al
centro dell’incontro con Paolo Franchini che ha visto
anche un momento di dibattito e interazione con le
persone presenti.
Il ciclo si chiuderà il 28 aprile con Paolo Crepet, che
discuterà una relazione sul tema “Come coltivare
l’autostima per migliorare la propria qualità di vita”.
Per informazioni sul prossimo incontro e sulle modalità di partecipazione consultare il sito http://lezioniautostima.coopselios.com/ .
Da Tokio uno studioso del Movimento Cooperativo ha scritto
alla Cooperativa Case Popolari di Mancasale e Coviolo
Da Tokio il 26 marzo è pervenuta a Maurizio Salami,
socio della Cooperativa Case Popolari di Mancasale
e Coviolo, una lettera di Takashi Suzuki, ricercatore
alla Robert Owen University di Tokio (sostenuta dal
movimento cooperativo giapponese). La conoscenza
con Takashi risale al seminario cooperativo interna-
zionale di Saint-Claude (Giura Francese) del 2008,
ove a nome di una delegazione reggiana guidata da
Roberta Pavarini (Circoscrizione Settima) relazionarono Renzo Testi (Legacoop) e Antonio Canovi
(Centro Documentazione Storica di Villa Cougnet).
(Segue in 9.a)
W&W 8
(Segue dall’8.a) La sua lettera testimonia di una
situazione particolarmente seria. Prima i morti per lo
tsunami, poi la contaminazione nucleare che pare
oggi inarrestabile, in un contesto informativo gravato
dalle reticenze di natura politica. Tutto ciò, ci viene
ricordato, produrrà pesanti conseguenze per il movimento cooperativo di quel paese (forte di 20 milioni
di soci, con tanti microproduttori e una rete cooperativa di consumo fondata su di uno schema distributivo porta a porta molto simile ai nostrani Gruppi di
Acquisto Solidale).
“L’11 marzo – ha scritto Takashi Suzuki – ero
nell’Istituto di ricerca di Tokio con i miei compagni, al
quinto piano. Per una durata di tre minuti, la stanza
ha ballato intensamente a causa di un terremoto. E’
stata la prima esperienza così terribile per noi. Alcuni
grandi mobili sono caduti. L’elettricità corrente non ha
avuto problemi, ma tutte le ferrovie erano completamente ferme (molti operai della regione metropolitana utilizzano una via ferrata). Abbiamo passato
una notte in questa stanza. Felicemente tutti stavano
bene. Alcune riunioni sono state annullate, ma noi
abbiamo terminato i nostri compiti. Apparentemente,
sembrava che la vita a Tokio ritornasse quella di prima. Ma il problema di un così grande numero di
vittime è molto serio. Inoltre, i reattori nucleari di
Fukushima sono sempre più critici. La cosa seria è
che il governo giapponese, la televisione e i giornali
dicono la verità con molta fatica. Molti giapponesi
credevano nell’informazione dei media, ma recentemente la popolazione che giudica in modo critico la tela dell’informazione aumenta gradualmente.
In ogni caso, la contaminazione dell’ambiente, del
cibo e dell’acqua diventeranno sempre più seri. La
radioattività continua a diffondersi, gran parte della
provincia di Fukushima è in una situazione molto
critica, anche a Tokyo risulta ora 6-8 volte superiore a
quanto era prima (cioè più del doppio del margine di
tolleranza). Tutto questo avrà una grande influenza
sui prodotti Coop.”
Riunione del Consorzio Quarantacinque sul Bilancio sociale
Si è svolta il 4 aprile una riunione del Consorzio Quarantacinque sul tema del Bilancio sociale. Ha introdotto l’argomento Carlo Possa, dell’Ufficio comunicazione di Legacoop Reggio Emilia e consigliere di
Quarantacinque. Presente anche Fabrizio Montanari,
direttore del Consorzio. All’incontro sono intervenute
diverse cooperative, sia reggiane che di altre province.
Possa e Montanari hanno fatto presente l’intenzione
del Consorzio di redigere, già a partire dai prossimi
mesi, un proprio Bilancio sociale. Nell’incontro si è
discusso delle modalità con cui il Bilancio verrà
impostato, con la volontà comunque di realizzare uno
strumento agile che sia in grado di rendicontare alle
cooperative socie il lavoro e i risultati del Consorzio.
E’ stata anche valutata l’esigenza che tutte le
cooperative arrivino a dotarsi di un Bilancio sociale.
Nel corso dell’incontro è stato esaminato anche il
Bilancio sociale di Legacoopsociali, realizzato da un
gruppo di lavoro nazionale e presentato nel novembre scorso.
L’incontro sul Bilancio sociale fa seguito anche ad
una lezione tenuta da Elisa Chiaf sullo stesso argomento durante il “Corso di management per l’impresa
cooperativa sociale” (di cui si è parlato in precedenza) organizzato dal Consorzio Quarantacinque.
25 aprile a Casa Cervi con don Luigi Ciotti e Libera.
Sarà firmato il Patto di gemellaggio “Radici nel futuro”
Ai nastri di partenza anche quest'anno la grande
festa a Casa Cervi in occasione del 25 aprile. Un
appuntamento ormai di caratura nazionale, che
l'anno scorso ha visto la partecipazione di quasi
15.000 persone. Il programma di questo 25 aprile
2011 si è arricchito della partecipazione attiva di Libera – associazioni, nomi, numeri contro le mafie.
Tutta la manifestazione infatti sarà dedicata all'ideale
passaggio di testimone tra la cultura antifascista e la
lotta per la legalità, la “nuova Resistenza” che il
Paese sta affrontando. Ad incarnare questa volontà è
il patto di gemellaggio “Radici nel Futuro” siglato da
Libera e Istituto Cervi e che nel 25 aprile avrà la sua
consacrazione, con l'adesione anche di altri enti,
associazioni, cittadini che credono nella continuità
storica e civile tra antifascismo e legalità.
La mattina sarà dedicata ad una tavola rotonda sul
tema del progetto Radici nel Futuro, a cui parteciperanno tra gli altri Rossella Cantoni (presidente
Istituto Cervi), don Luigi Ciotti (presidente di Libera),
le rappresentanze delle associazioni aderenti al
patto, tra cui Legacoop, e il giornalista Loris Mazzetti,
che sarà il conduttore del ricco evento pomeridiano.
A partire dalle 14 inizierà il pomeriggio di Casa Cervi,
vero cuore della Festa. Dopo il concerto dei Fiati
Sprecati e del gruppo francese Le Balluche, che
scalderanno il pubblico, salirà in cattedra Loris
Mazzetti per un evento di parole e valori liberamente
ispirato al successo di “Vieni Via con Me”: si
avvicenderanno sul palco voci, esperienze, personalità per brevi elenchi, enunciati, affermazioni che
dovranno dare il senso della partecipazione alla
Festa del 25 aprile. Dalla memoria della Lotta
Partigiana alle lotte contro la mafia di oggi, un
susseguirsi di voci e istanze rappresenteranno un
crescendo di impegno fino ad arrivare all'orazione di
don Luigi Ciotti, quest'anno ospite d'onore a Casa
Cervi. Tra i numerosi interventi previsti, ritmati dalla
narrazione di Loris Mazzetti, Teresa Vergalli, Vasco
Errani, Graziano Delrio, Sonia Masini, Maino Marchi,
intervallati da uno “stacco” di Antonio Cornacchione.
La chiusura della giornata è al solito affidata alla
musica, al concerto di Cisco e le Mondine di Novi.
Per tutta la giornata il Museo Cervi (uno dei luoghi
della memoria più frequentati e attivi d'Italia) (Segue
in 10.a)
W&W 9
(Segue dalla 9.a) sarà come sempre aperto per tutti i
partecipanti, e ospiterà esposizioni, materiali e filmati
di Libera. Per tutti i partecipanti sarà possibile lasciare il proprio segno di partecipazione e adesione, Al
solito, tutto il parco di Casa Cervi sarà in festa con
ristorazione popolare, spazi espositivi, presidi delle
associazioni e bancarelle per una manifestazione che
promette di bissare il successo degli anni scorsi.
Il 23 aprile un Meeting parlato nel filo della Resistenza
alle Case Operaie di Mancasale
La Circoscrizione Nordest del Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con la Cooperativa Case Popolari di
Mancasale e Coviolo, il Centro di Documentazione Storica di Villa Cougnet e Oltre_luogo laboratorio di
architettura, per il giorno della Memoria alle Case Operaie di Mancasale organizza un meeting parlato nel filo
della Resistenza. L’iniziativa si terrà sabato 23 aprile alle 18:30 presso le Case Operaie della Cooperativa Case
Popolari di Mancasale e Coviolo, in via Selo angolo via Candelù (laterali di via Gramsci).
Interverranno Sandra Palmieri (parole narrate), Roberta Pavarini (parole prossime), Antonio Canovi (parole
storiche), Lauro Bottazzi (parole rammemorate), Ireo Lusuardi (parole resistenti), Maino Marchi (parole
pubbliche) Oltre_Luogo (parole ossidate). Seguirà un finale sotto le stelle mangiando e bevendo in libertà.
DOCUMENTI La sintesi della relazione del presidente Poletti
Pubblichiamo una sintesi della relazione del presidente nazionale di Legacoop Giuliano Poletti al Congresso
Nazionale di Roma del 6, 7, 8 aprile.
I cooperatori protagonisti del futuro del Paese.
I cooperatori non possono subire il cambiamento, ma esserne agenti consapevoli, facendosi promotori di un
progetto per la società, esprimendo una leadership. “Dobbiamo superare – ha detto il presidente di Legacoop –
ogni residua visione minoritaria ed affermare con forza il nostro modello culturale: in concreto, la nostra idea di
società e di economia, che vede nelle cooperative un soggetto fondamentale, capace di praticare in sé la
giusta armonia tra lavoro, economia e benessere; per questo affermiamo che la cooperativa è l’impresa in
armonia con il futuro”.
Una cooperazione più forte: l’Alleanza delle Cooperative Italiane.
Il protagonismo cooperativo potrà trovare nuova forza dalla nascita dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, il
coordinamento stabile della rappresentanza cooperativa, primo passo formale in direzione della costituzione di
un’unica associazione delle cooperative. “Nell’anno in cui l’Italia festeggia i 150 anni di Unità e Legacoop i 125
anni dalla sua costituzione – ha sottolineato Poletti – abbiamo compiuto un passo importante, pienamente
convinti che l’unità della rappresentanza cooperativa è un bene per le cooperative e può essere un bene per
l’Italia e per gli italiani, specialmente in una fase che vede crescere tendenze di chiusura della società e derive
populistiche che ci prospettano meno democrazia e più paura. Combattere e sconfiggere queste derive deve
essere un impegno prioritario per la politica, le forze sociali e la cultura”.
La trappola della transizione infinita; il passato che non passa.
L’Italia di oggi, insomma, assomiglia ad una nave in mezzo alla tempesta e per affrontare il mare in burrasca e
trovare una nuova rotta “è necessaria – ha detto Poletti – una guida capace e rispettata ed un equipaggio
affiatato. Servono, insomma, un Governo ed una maggioranza parlamentare in grado di governare; occorre
definire delle priorità d’intervento ed evitare scontri frontali tra poteri”. Il tema con cui bisogna misurarsi oggi è
“quello della crescita, indicando agli italiani una prospettiva credibile per mobilitarne le energie morali, civili ed
imprenditoriali”.
Necessario trovare un accordo tra le parti sociali su competitività e produttività.
La politica non sembra, per il momento, in grado di farlo. Il tentativo compiuto in questi mesi dal tavolo delle
forze sociali ha permesso di trovare posizioni condivise su molti temi, ma non su quello delle competitività e
della produttività. “Per noi – ha sottolineato il presidente di Legacoop – le divisioni sindacali non sono
un’opportunità, ma un problema serio e quindi siamo impegnati a promuovere un confronto che consenta di
approfondire la valutazione intorno ai temi del lavoro, della partecipazione, del reddito, della tutela nel nuovo
contesto che la globalizzazione e l’innovazione propongono. Il tema della produttività del lavoro è un tema
decisivo ai fini della crescita, ed è un tema che interessa anche il mondo della cooperazione che, a partire
dall’esigenza di superare l’incongruenza, tipica del nostro Paese, che vede un alto costo del lavoro per
l’impresa ed un basso salario per il lavoratore, è pronto a mettere in campo le proprie esperienze che
dimostrano come il coinvolgimento dei lavoratori nella gestione delle imprese e nei loro risultati abbia effetti
positivi sulla produttività e renda più stabile l’occupazione”.
Gli effetti della crisi.
Poletti ha citato l’andamento complessivo delle oltre 14.000 cooperative di Legacoop nel 2007-2010: il valore
della produzione è aumentato del 12% (a fronte di un incremento del PIL nazionale del 2,4%) e l’occupazione è
aumentata del 9,3% (nello stesso periodo, in Italia, è calata dello 0,6%); anche il numero dei soci cresce del
3% l’anno. Su questo quadro complessivamente positivo ha però pesato la crisi scoppiata a fine 2008: nel
biennio 2009-2010, la produzione nelle cooperative cresce del 2%; per quanto riguarda l’occupazione, nel 2010
si registra una lieve flessione (-0,2%). (Segue in 11.a)
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(Segue dalla 10.a) La crisi, insomma, si è fatta sentire anche nelle cooperative, intaccandone fatturati e
redditività. “L’impatto all’esterno è apparso meno duro – ha precisato Poletti – solo perché i valori di riferimento,
i patrimoni accumulati da generazioni e le tante forme di solidarietà tra i soci hanno consentito di attutire gli
effetti sull’occupazione: le cooperative hanno reagito da imprese mutualistiche e solidaristiche, decidendo di
rinunciare agli utili piuttosto che al lavoro”. Ma questa strada non può essere percorsa all’infinito. “Bisogna
agire per ricostruire produttività e competitività, la ricostruzione dei margini è indispensabile per il futuro delle
imprese e la buona salute dell’impresa è il presupposto indispensabile della buona occupazione; si conferma,
una volta di più, che per essere buone cooperative bisogna essere imprese eccellenti”.
Sconfiggere la paura, promuovere fiducia; un colpo d’ala per riprendere la crescita. Ora è quindi
necessario superare la diffusa perdita di fiducia nel futuro, nella capacità delle istituzioni e della società di
correggere la rotta e produrre nuove opportunità per i cittadini; superare la paura degli imprenditori di non
farcela ad andare avanti, la paura dei giovani di dover vivere in una società che non sa più produrre lavori
stabili e tutele sufficienti, la paura per il possibile deterioramento delle protezioni sociali, la paura che si blocchi
ogni prospettiva di mobilità sociale. “Occorre un colpo d’ala – ha sottolineato Poletti – bisogna riprendere con
decisione il percorso della crescita, producendo un nuovo clima di responsabilità e di fiducia collettiva: alla
base della nuova stagione della crescita bisogna mettere la valorizazione della persona umana, la condivisione
di valori, il rafforzamento della società solidale; bisogna puntare sul lavoro, sull’economia e non sulla finanza,
sull’innovazione e la valorizzazione delle eccellenze imprenditoriali italiane, su uno sviluppo sostenibile legato a
prospettive di lunga durata che dia opportunità alle donne ed ai giovani, su una più equilibrata distribuzione dei
redditi e dei carichi fiscali”. A tale proposito, Poletti ha affermato che occorre pensare ad una politica fiscale che
preveda “meno tasse sul lavoro e sulle imprese che reinvestono gli utili per lo sviluppo e più tasse sulle rendite
e sui patrimoni oggi esenti”.
Il ruolo della comunità; la coesione nazionale. Per far ripartire l’Italia serve, appunto, un colpo d’ala. Ed un
po’ dell’energia necessaria la si può cercare e trovare nella dimensione dei luoghi e delle persone: in sostanza
nella comunità, con la quale le cooperative, che non delocalizzano, vivono in profonda simbiosi, nel segno di
una reciproca influenza. Non è un caso che, all’inizio di quest’anno, Legacoop abbia lanciato un progetto di
promozione di “Cooperative di comunità”, che punta sulla disponibilità dei cittadini ad assumere l’iniziativa, a
farsi carico di una parte dei problemi collettivi ed a collaborare per la loro soluzione, cercando anche di
rispondere alla sempre più evidente difficoltà delle pubbliche amministrazioni ad affrontare, per carenza di
mezzi, una parte sempre più consistente dei bisogni che si sviluppano nella società. In concreto, si tratta di
cooperative tra utenti per la realizzazione e gestione di servizi essenziali che la ridotta dimensione delle
comunità non renderebbe più economicamente sostenibili, cooperative per la gestione dei cosiddetti alberghi
diffusi ed il recupero di borghi abbandonati, cooperative per realizzare e gestire insieme impianti fotovoltaici,
cooperative per la valorizzazione di prodotti e mestieri in via di abbandono. Puntare sul ruolo attivo dei cittadini,
sulla voglia di protagonismo della società significa anche dare un contributo alla coesione del Paese, all’unità
nazionale che non è solo un valore ideale, ma anche una risorsa economica per tutti.
Un mercato libero e ben regolato. C’è poi una condizione di base essenziale per agevolare la ripresa del
cammino verso la crescita: la garanzia della legalità e del buon funzionamento del mercato. Legacoop
denuncia da tempo l’estendersi di forme di concorrenza sleale promosse da imprese la cui competitività si
fonda sull’impiego di lavoro nero o irregolare e sul ricorso massiccio all’evasione degli obblighi contributivi e
fiscali; così come le forme di “dumping contrattuale” messe in atto da rappresentanze associative, purtroppo
anche cooperative, che promuovono accordi al ribasso con sindacati di dubbia consistenza, danneggiando i
lavoratori coinvolti e le imprese concorrenti. “Queste forme di concorrenza sleale – ha affermato Poletti – vanno
combattute senza esitazione e senza timidezza: anche in questa fase di faticosa ripresa non vi può essere
nessuna tolleranza per le imprese che vi fanno ricorso”. Così come va stigmatizzato lo scandalo dei ritardi di
pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni: uno scandalo che si aggrava nelle dimensioni e nei tempi
e che penalizza le imprese sane, quelle che pagano regolarmente stipendi e contributi. Più in generale,
Legacoop reclama un mercato libero e ben regolato, nel quale possano agire tutte le forme di impresa e che
rispetti e valorizzi le finalità delle diverse tipologie societarie: in particolare, i valori identitari, le finalità
intergenerazionali ed i vincoli dell’impresa cooperativa. Già da tempo siamo convinti che un mercato in cui
siano presenti soggetti imprenditoriali con finalità diverse è un mercato più efficiente: oggi questa nostra
convinzione sta trovando autorevoli conferme sul piano scientifico e seguaci sul versante politico-istituzionale”.
Il presidente di Legacoop ha inoltre sottolineato l’esigenza di un mercato in cui i soggetti pubblici siano
principalmente buoni ed affidabili regolatori e garantiscano certezze alle iniziative imprenditoriali degli attori
privati. “Sotto questo profilo – ha aggiunto – le norme recentemente varate dal Governo in materia di incentivi
per la produzione di energie rinnovabili non costituiscono certamente un buon esempio: chiediamo di
correggerle in modo da dare, in questo settore così strategico e delicato, certezze di lungo periodo agli
operatori seri”.
Infine, Poletti ha indicato la necessità di un mercato che sia liberato dalle residue protezioni che costano care ai
cittadini e alle imprese, citando, in proposito, le barriere regolamentari che impediscono l’effettiva
liberalizzazione della vendita dei carburanti, penalizzando i consumatori italiani rispetto a quelli di altri paesi
europei; i ripetuti tentativi di ripristinare il monopolio di vendita per i farmaci, azzerando la positiva esperienza
delle parafarmacie; il ripristino delle tariffe minime per le prestazioni professionali, mentre si dovrebbe andare
avanti in direzione delle società professionali e interprofessionali, alla stregua di quanto avviene negli altri paesi
avanzati.
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