Tira l`impresa formato famiglia agli investitori Usa piace l`Italia
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Tira l`impresa formato famiglia agli investitori Usa piace l`Italia
Sito Web www.repubblica.it Tira l’impresa formato famiglia agli investitori Usa piace l’Italia SECONDO GEORGE H. WALKER, AD DI NEUBERGER BERMAN, CI SONO OTTIME OPPORTUNITÀ PER SCEGLIERE LE AZIENDE CHE PRESENTANO SOLIDITÀ PATRIMONIALE E TENDENZA ALLE ESPORTAZIONI Marco Frojo L’Italia presenta ottime opportunità di investimento e se a dirlo è George H. Walker, presidente e amministratore delegato della società di gestione Neuberger Berman, c’è da credergli. L’affermazione del manager statunitense è infatti frutto di un’accurata analisi unita a una grande esperienza nel campo della finanza: Walker, prima di ricoprire l’attuale carica è stato infatti Global Head della divisione Investment Management presso l’ex società madre di Neuberger Berman, Lehman Brothers, e ancora prima aveva trascorso 14 anni in Goldman Sachs, dove è stato socio e membro del Partnership Committee. Una carriera dunque presso i migliori nomi di Wall Street. Neuberger Berman è una società specializzata nella gestione del risparmio (con quartier generale a New York, conta più di 1.900 professionisti operativi in 19 Paesi tra Europa, Americhe, Asia e Medio Oriente). In Italia ha deciso di puntare anche sul private equity per cogliere appieno le opportunità che offre il Belpaese: “Ci sono ottime società di medie dimensioni che possono trarre beneficio dai capitali, dall’esperienza e dal network che offriamo per fare un ulteriore salto di qualità. Noi ci poniamo come investitori di lungo termine ed è proprio per questo motivo che entriamo in una società solo se possiamo contribuire attivamente alla sua crescita interna ed estera”, spiega Walker. Neuberger Berman ha dunque riconosciuto il valore di quella che è la struttura portante dell’economia italiana: le piccole e medie imprese e in particolar modo quelle votate all’export che, non a caso, sono anche quelle che hanno superato meglio la crisi che dura ormai da quasi un decennio. L’avventura italiana di Neuberger Berman nel campo del private equity è nata nell’aprile dell’anno scorso quando la società, creando in partnership con Intesa Sanpaolo il fondo NB Renaissance Partners, ha deciso di portare avanti le attività di Ca’ de Sass in questo settore. Non è quindi un caso che Marco Cerrina Feroni e Fabio Canè, precedentemente a capo delle funzioni di Merchant Banking e Private Equity Operations di Intesa Sanpaolo, insieme a Stefano Bontempelli, già managing director del private equity europeo di Neuberger Berman ed altri componenti del loro team siano entrati a far parte di Neuberger Berman. “Intesa Sanpaolo voleva continuare a esser presente nel campo del private equity ma non nelle modalità seguite fino a quel momento - spiega Walker - Ha quindi scelto noi come partner operativo”. “Siamo unici tra i fondi di private equity che operano in Italia, abbiamo infatti un solido team locale con i benefici che derivano dall’essere parte di un asset manager rilevante a livello mondiale - prosegue il numero uno di Neuberger Berman - La nostra concorrenza tende ad essere costituita o da grandi fondi esteri senza presenza in Italia o da operatori esclusivamente italiani, che non dispongono delle stesse risorse per sostenere le aziende a livello globale”. Partito con una dotazione di 620 milioni di euro, oggi NB Renaissance Partners ha in portafoglio 16 società e i due più recenti investimenti sono stati in Engineering e Farnese Vini (sul fronte delle cessioni va invece segnalato il disinvestimento da Lima). L’operazione Engineering è stata portata a termine insieme ad Apax in due successivi momenti: prima con l’acquisto di una quota del 44% e, in seconda battuta, con un’Opa che ha assegnato ai due fondi di private equity la maggioranza assoluta delle azioni. L’acquisizione di Farnese Vini è stata invece condotta senza partner, rilevando il controllo della società da 21 Investimenti, il veicolo della famiglia Benetton. Lima è stata ceduta a un altro big del private equity, il fondo svedese Eqt della famiglia Wallenberg. “In Italia ci sono ancora molte società a conduzione famigliare - prosegue il manager della società statunitense - con brand forti e ottimi prodotti ma che spesso necessitano di nuovi capitali ed azionisti, soprattutto per far crescere la loro presenza sui mercati internazionali. Noi guardiamo principalmente a questa tipologia di società”. La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Data Pubblicazione 27-09-2016 http://www.repubblica.it/economia/affari-efinanza/2016/09/26/news/tira_limpresa_formato_famiglia_agli_investitori_usa_piace_litalia-148600796/?refresh_ce La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Un tipico esempio della strategia del fondo di Neuberger Berman è rappresentato dall’investimento in Rina, società italiana che fornisce servizi di testing, ispezione, certificazione e consulenza in ingegneria: l’obiettivo è quello di aumentare il fatturato e la redditività per consentire la quotazione della società sui mercati dei capitali. Rina trae origine dal terzo registro di classificazione navale al mondo per data di fondazione (1861), dopo il Lloyd's Register inglese (1764) e il Bureau Veritas francese (1828): “Il nostro ingresso al fianco del management ha consentito un forte sviluppo della società sia attraverso una crescita organica sia per acquisizioni, tra cui quella recente dell’inglese Edif”. Sul fronte della gestione del risparmio, il business principale dell’operatore a stelle e strisce, va segnalato il recente lancio del fondo Global high yield bond, una asset class in cui Neuberger Berman è leader di mercato ed offre rendimenti sensibilmente maggiori, soprattutto in un momento come quello attuale caratterizzato da rendimenti bassissimi se non addirittura negativi di molti titoli di Stato. Per quel che riguarda infine l’appuntamento elettorale statunitense, l’avvenimento che sta catalizzando più di tutti gli altri l’attenzione degli investitori, Walker afferma che, sebbene il risultato sia incerto, si attende la vittoria del candidato democratico Hillary Clinton ma che i repubblicani mantengano il controllo della Camera dei rappresentanti. Se questo dovesse concretizzarsi, si aspetta un miglioramento dei rapporti tra Presidente e Congresso, rendendo possibile l’attuazione di un programma di governo a favore della crescita, più coerente dal punto di vista fiscale e della normativa di quanto visto negli ultimi sette anni. “Nel caso in cui dovesse vincere Donald Trump prevedo difficoltà sui mercati nel breve periodo a causa dell’incertezza sia riguardo alla sua capacità di governare sia alle sue politiche, incluso un possibile protezionismo, a cominciare da Cina e Messico”, dice Walker. “C’è molto di incerto riguardo alle politiche di Trump e quello che sarà il suo team. E gli investitori non amano le incertezze”, conclude l’amministratore delegato di Neuberger Berman.