La storia del Match Race - Federazione Italiana Vela

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La storia del Match Race - Federazione Italiana Vela
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03
PARLIAMO DI MATCH RACE E TEAM RACING
Raffaele Ricci
04
MATCH RACING, TEAM RACING, IL NUOVO MONDO DELLA VELA
07
DA “ITALIA” SFIDA DI COPPA AMERICA DEL 1987 A COACH DI +39 DEL 2007
08
BANDO DI REGATA DEL 1° CAMPIONATO VIII ZONA MATCH RACING UNDER 16
10
RAFFAELE RICCI RACCONTA
12
RELAZIONE SUL RADUNO E CAMPIONATO ZONALE MATCH RACING UNDER 16 - 2009
13
VALERIO GALATI - LNI TRANI, PARLA DELLA SUA STORIA DEL MATCH RACE
Valerio Galati
18
PIETRO MATTIOLI - LNI TRANI, CAMPIONE NAZIONALE MATCH RACE UNDER 19 - 2013
Pietro Mattioli
20
FRANCESCO PALAZZO - CV ONDABUENA, RACCONTA LA SUA ESPERIENZA NEL MR
21
ARMANDO MIELE - CV BRINDISI, PARLA DI COME È ARRIVATO AL MATCH RACE
23
IL PRODIERE FRANCESCO MAURO MANZI - LNI TRANI, RACCONTA
25
SIMONE FERRARESE - CV BARI, CI ILLUSTRA LA SUA ATTIVITÀ NEL MATCH RACE
27
CONCLUSIONI
Luciano Giacomi
Roberto Ferrarese
CV Brindisi
Raffaele Ricci
Michele Ricci
Francesco Palazzo
Armando Miele
Francesco M. Manzi
Simone Ferrarese
Raffaele Ricci
4ª di copertina
2-4 Ottobre 2009 - Brindisi,
Campionato Italiano femminile Match Race
da sinistra:
Alessandra Sensini, Vicepresidente FIV
Raffaele Ricci, Presidente del Comitato VIII Zona
Walter Cavallucci, Consigliere Federale responsabile Match Race
Livio Georgevich, Presidente del Circolo della Vela Brindisi.
FOTO ELENA GIOLAI©
PREFAZIONE
Nell’annuario del 2008 “La vela in Puglia” vi sono tre articoli sul match race e mi
sembra doveroso continuare la storia perché dal 2009 parte una iniziativa della VIII zona
che darà successivamente, con il lavoro degli istruttori e dei circoli, risultati a livello
nazionale e internazionale, pertanto ho riunito tutti gli articoli del passato e del
presente, dando voce anche ai protagonisti di questa bella storia di vela.
Raffaele Ricci
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 02
PARLIAMO DI MATCH RACE E TEAM RACING
H
o chiesto agli amici Luciano Giacomi e Roberto Ferrarese di scrivere un articolo per il nostro
annuario sul Match Racing e Team Racing.
Roberto Ferrarese non ha bisogno di una mia presentazione perché tutti sanno del suo curriculum
e quindi vi parlerò di quando ho avuto il piacere di conoscere Luciano.
Ero a Livorno (centro CONI di Tirrenia) nel 1982 in occasione della mia partecipazione al corso
Istruttori di 2° grado, da quel momento il nostro cammino si è incrociato spesso sui campi di regata, io in
qualità di Presidente del Comitato di Regata, lui come Presidente della Giuria, numerose sono state le
occasioni di riunioni con la Commissione Giovanile a Genova o aggiornamenti tenuti da Luciano alla
sezione degli ufficiali di regata e agli istruttori dell’VIII Zona a Bari. Conosco quindi personalmente
quanto ha fatto per la nascita in Italia delle specialità del Match Racing e del Team Racing. Il suo
impegno in FIV è stato anche quello di volere fortemente il gruppo arbitri e, girando in lungo e largo
l’Italia, ha portato la novità, individuando giovani e non giovani ufficiali di regata interessati alla
specialità.
La nostra Zona ha collaborato molto in questo processo formativo, i dirigenti sportivi che mi
hanno preceduto e il sottoscritto sono state le persone che hanno chiamato Luciano tutte le volte che
hanno potuto per i vari seminari tenuti a Bari e Trani con atleti e ufficiali di regata. Non bisogna
dimenticare che Alfredo Ricci (arbitro all’ultima Coppa America) ha mosso i primi passi proprio a Bari in
occasione del primo seminario per arbitri di team racing tenuto nel 1994.
Guardando le varie guide FIV ho visto che si è iniziato a parlare di commissione Match Race solo
nel 1997, ma da anni Luciano già procedeva sulla strada della diffusione della specialità a livello
Nazionale con la commissione Giovanile e le Zone.
È inutile dire che la VIII Zona ha ottenuto ottimi risultati nella specialità del Match Race e del
Team Racing. Hanno vinto il Campionato Italiano Match Racing nomi come: Roberto Ferrarese, Ines
Montefusco, Niki Vescia, senza dimenticare l’astro nascente Simone Ferrarese.
La Zona ha un numero di arbitri che la rendono autosufficiente, anche se ritengo strategico
continuare a spingere per avere dei nuovi observer (quest’anno 3).
Brindisi è la sede del Centro Zonale match racing. Nello “Stadio del Vento”, campo di regata
ideale per questa specialità, il CV Brindisi organizza da diversi anni numerosi eventi di Match Race, tra i
quali il Campionato Italiano Femminile del 2006. Nel calendario 2008 del circolo, oltre ai tre eventi
internazionali di grado 3, spicca quello di grado 2 che è una delle otto tappe della Nations Cup 2009
dell’ISAF - la selezione regionale "Europe Open I" (18 - 21 settembre 2008).
Per il Team Racing ricordo che la zona ha vinto un Campionato Nazionale a squadre nella classe
Optimist nel 1997 e uno nella classe 420 nel 2003, entrambi dalla Lega Navale Italiana di Bari.
Luciano ha partecipato come arbitro alla XXXI Coppa America in Nuova Zelanda e ai tanti gradi 1
che si svolgono in giro nel mondo, le sue esperienze in qualità di Giudice alle Olimpiadi gli consentono di
guardare con obbiettività a tutto il lavoro svolto in questi anni per la nascita in Italia di questa specialità.
Raffaele Ricci
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 03
MATCH RACING, TEAM RACING, IL NUOVO MONDO DELLA VELA
Q
uando nel 1851, durante una tradizionale regata di flotta (la prima
edizione della Coppa d’America), il comandante dello yacht reale inglese
Victory & Albert, rivolgendosi alla regina e rispondendo ad una sua
domanda, pronunciò la celebre frase “Maestà, non c’è secondo” lui certamente
non si rendeva conto di aver battezzato inconsciamente una nuova forma di vela:
il match race.
Alla Coppa America l’onore di aver scoperto questo
Luciano Giacomi
mondo, di aver spinto alla lotta uno contro uno che rappresenta
tattiche e tecniche diverse dalla tradizionale regata di flotta. Questo onore ora le
è stato parzialmente tolto perché, in realtà, la Coppa America non è un match
race. Perché? Per tante ragioni: le barche sono diverse una dall’altra, il timoniere
cambia durante la serie e, addirittura, durante uno stesso match, la regata è
troppo lunga, con percorso troppo aperto, che rende la scelta del bordeggio e la
valutazione meteo troppo importante. Al “corpo a corpo” viene lasciato troppo
poco spazio. “Lei” va ovviamente avanti per la sua strada e continua a contribuire
allo sviluppo della vela sviscerando (a talvolta creando) problemi di tecnologia,
tattica, regole, giurisdizione e chi più ne ha più ne metta.
Scoperto, quindi, che il nostro favorito programma velico televisivo non è un vero match
andiamo a cercare il primo di quelli “veri” e dove arriviamo? In Bermuda, 1937, la prima Gold Cup,
la prima regata “uno contro uno” che ha usato imbarcazioni uguali tra loro. Questo non significa
un’immediata copertura mondiale, la nascita naturale di un circuito, la messa in palio di un titolo
ma è stato solo l’inizio.
Il gioco non era “televisivo”, diventava noioso quando, dopo aver visto il vincitore tagliare il
traguardo, ci volevano delle ore prima che la Giuria dirimesse le numerose ed inevitabili proteste.
Che fare?
Non so chi abbia inventato l’arbitraggio. O meglio so solo chi ha perfezionato l’ultimo
gradino: la nascita degli umpire. È stato l’americano Tom Ehman, arbitro internazionale di Hockey
su ghiaccio, che ha pensato di trasferire nella vela un sistema di arbitraggio vero e proprio. Eppure,
come dicevo, non do a lui l’onore dell’invenzione totale perché il sistema ha passato una lunga
storia, iniziata nei Campionati Mondiali dei 12m con delle sommarie udienze fatte per radio.
Il circuito match race, con gli eventi graduati e tutto
quanto connesso è nato prima dell’arbitraggio. Io stesso ho
avuto modo di sedere in giurie internazionali di gradi 1 e farmi
le due di notte ogni santo giorno, per discutere 20-30 proteste
al giorno. Non era possibile andare avanti così. Dapprima si è
accertato che la maggior parte dei problemi succedevano in
partenza e si è risolto il problema ancorando la Giuria poco
sottovento alla linea, da dove poteva controllare le evoluzioni
in pre-partenza e rispondere immediatamente alle proteste.
Poi il salto di qualità di Tom Ehman. Ricordo ancora con
una certa emozione (visti i miei trascorsi di arbitro di basket e
di pallamano) quando, durante uno dei meeting dell’ISAF (o
forse ancora IYRU…) venne annunciata la nascita degli arbitri e
vennero comunicati i nomi dei primi 8 arbitri internazionali,
nominati d’ufficio senza seminari o esami.
Se Tom Ehman inventò l’arbitro, fu Henry van der Hat,
olandese, colui che diffuse gli arbitri. Si viveva un momento di
gran movimento: i primi esperimenti di match con il Soling, lo
sviluppo dei gradi uno, la prima edizione della Nations Cup
(poi abbandonata ed ora ripresa). Queste occasioni vennero
usate per diffondere il sistema di arbitraggio, organizzando
numerosissimi seminari per umpire.
Nations Cup a Trieste
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 04
MATCH RACING, TEAM RACING, IL NUOVO MONDO DELLA VELA
Il primo arbitro internazionale italiano fu il
compianto Jan Boogart, inviato dalla FIV al primo
seminario per umpire, svolto a Medemblik. Io non ci
andai perché si trattava di un momento difficile per il
lavoro (fine anno scolastico) ma non persi l’occasione
per il secondo seminario a Rovigno (Croazia), in
occasione del locale grado uno. A quei tempi non
esisteva la serie B: i nuovi colleghi non si rendono
conto di che fortuna hanno di poter cominciare
arbitrando i gradi 5 ed i campionati Juniores. Bisogna
provare ad arbitrare Dickson contro Coutts il primo
incontro della propria carriera, bisogna provare a veder
sventolare la prima chiamata di giusta rotta a guardarsi con il collega con due grossi punti
interrogativi sul volto. Ma poi si prende coraggio: due mesi dopo Saint - Tropez, altro grado uno,
tutto più facile, nuove facce, nuovi colleghi, nuove amicizie.
Da quel momento la storia scorre veloce: Nations Cup, istruttore ai primi seminari negli Stati
Uniti, contributo allo sviluppo dei gradi 1 in Adriatico. Gli italiani cominciano a frequentare le
regate in Slovenia e Croazia e si cominciano a chiedere come mai non se ne fanno in Italia. In quel
momento il presidente del gruppo di lavoro Altomare (unico possibile riferimento) è Andrea
Damiani. Qualche telefonata, qualche pressione finché ottengo il “Sì”. Lignano Sabbiadoro, undici
anni fa, primo campionato italiano Match Race, corso sulla flotta slovena e vinto da Benussi.
E gli arbitri? Non mancavano!!! Sloveni e Croati, perfetti organizzatori dei grossi eventi,
mancavano, per nostra fortuna, proprio di questa materia prima, cosa che ci ha permesso di far
nascere e crescere i nostri primi arbitri (Riccardo, Piero, Fabio, Mauro, Mario, Tullio e spero di non
dimenticare nessuno).
Secondo Campionato Nazionale a Trieste, con le finali in piazza il giorno prima della
Barcolana. Seconda sfornata di arbitri … tanti …. Non faccio nomi per non dimenticarne qualcuno,
ma certamente devo nominare Alfredo considerando dov’è arrivato ora. Lo conoscevo già, sì.
Campionato militare a Gaeta. Un marinaio della Sezione Velica di Napoli mi chiede “posso venire
con te sul gommone?” … e sapete che io a richieste del genere vado in brodo di giuggiole.
Il resto è storia recente. Impossibile parlare nello stesso momento del match e del team
racing. Una buona parte della storia è parallela e quasi incrociata.
Interessante notare come la regata a squadre abbia scoperto gli arbitri per il proprio conto,
senza usare, all’inizio, l’esperienza del match. Curiosa la sua storia e casuale come io ci sia
capitato in mezzo.
Siamo nel 1986, Campionato Mondiale di Optimist a Roses, Spagna. Passo di là l’ultimo
giorno per raccogliere un collega e proseguire per Palma di Mallorca, One Ton Cup. Me la prendo
comoda, sono in vacanza, ed arrivo a Roses nel pomeriggio quando il Mondiale Optimist non è
ancora concluso. Mi catturano, mi chiudono in un container, e mi mettono sul tavolo una trentina
di proteste. Al mio sguardo interrogativo mi rispondono: regata a squadre, ne abbiamo 140 da fare
devi aiutarci. Finiamo a tarda notte, un ristorante impietosito ci aspetta e, durante la cena, ci
chiediamo come risolvere il problema. L’anno dopo il campionato è in Olanda, tempi troppo corti
per fare le riforme che arrivano nel 1988 in Francia, a La Rochelle.
Gerard Bossè, Patrick Bergman ed io scriviamo (come istruzione di regata) il primo testo di
quella che ora è diventata l’appendice D. Prima volta nella storia dell’esperimento “un giro da solo
due giri con l’arbitro”.
Lo stesso anno il compianto Rino Regoli spinge per provare il primo campionato di Optimist a
squadre: 31 squadre italiane ed una ungherese all’isola d’Elba. Vince la SVOC di Monfalcone e,
anche per la regata a squadre, inizia la nuova era.
A livello internazionale il team racing ha un suo sviluppo parallelo, diventa lo sport velico
dei College americani ed inglesi. E anche qui il resto è storia recente. Tra match e team il bisogno
di arbitri in Italia si fa sentire e così pure la necessità di una struttura che organizzi e provveda allo
sviluppo di queste specialità.
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 05
MATCH RACING, TEAM RACING, IL NUOVO MONDO DELLA VELA
La match race a livello internazionale gode di fortune alterne, entra nelle Olimpiadi, vi
rimane per 3 edizioni e poi viene cacciata sia per le resistenze di alcuni tradizionalisti, ma anche
per qualche problema successo in Australia.
Anche in Italia non mancano le resistenze. Il gioco è caro da gestire, ha bisogno di flotte che
non tutti i Circoli si possono permettere, 10 barche – 12 arbitri è un rapporto spesso incettabile con
i costi, in rapporto a 100 barche 3 giudici. Questo drappello di “specialisti”, che snocciolano
numeri di regole come se fosse un rosario, non è certamente il benvenuto da parte degli altri
colleghi abituati a sedere pieni di libri, a immaginare senza aver visto lo scenario della protesta e a
fare giurisprudenza. Perfino qualche giornalista si lamenta di veder trasformato il “suo” campo di
regata in un campo di calcio, ma si va avanti.
Il Presidente è, invece, lungimirante e con il suo solito sesto senso capisce qual è il gioco. Il
primo gruppo di lavoro match race viene affidato a Guido Montefusco, consigliere dell’VIII zona,
per passare poi a Walter Cavallucci cambiando il suo nome in “match race – team racing”.
Campionato assoluto, campionato under 25, Coppa Italia, campionato giovanile, campionato
femminile. Un primo boom di concorrenti poi le cose si stabilizzano, c’è una stasi di vocazioni, i
campionati giovanili languono anche per il sormontarsi degli impegni e la mancanza di istruzione
adeguata. E allora? Allora via ai raduni giovanili prima ed a quelli femminili subito dopo. Il gioco
comincia a piacere. Si rivela una valvola di sfogo di chi, per peso, struttura fisica o altri problemi
abbandona la deriva. Si rivela una raccolta di fondamentali elementi di regole e tattica da usare
anche in regata di flotta. Alcuni dei “ragazzini” (ora non più tanto) nati dai raduni cominciano a
farsi sentire nei campionati assoluti. Una ragazzina finisce
la sua ultima regata in Optimist e viene invitata ad un grado
uno: finirà quarta in classifica finale dopo aver vinto il
round robin! Il lavoro di base paga.
Nel frattempo l’ISAF fa crescere il team racing (ben
diverso dalle regate a squadre in Optimist). L’Italia non usa
partecipare a questo evento finché Walter non si accorge
che quel giochino esiste. Mettere assieme i nostri equipaggi
buoni di regate a squadre e di match giovanile sembra
facile, ma all’atto pratico il gioco si rivela diverso sa quello
previsto. La preparazione di base, però, unita
all’intelligenza dei nostri serve. Vengono premiati come
miglior team emergente (intendendo come provenienza da Nazioni non use a questa disciplina).
Non ne facciamo, però tesoro: premio in bacheca e via avanti come se nulla fosse successo.
Due anni dopo altro mondiale, altra squadra improvvisata, altra capocciata contro la parete,
altra rimonta finale, altra crescita vorticosa in corso d’opera. Ma questa volta è diverso. Si fa
tesoro dell’esperienza negativa e anche il team racing comincia ad avere i suoi raduni. Assieme al
Campionato Nazionale team racing per zone essi avranno il compito di garantire una preparazione,
per evitare di presentarsi un’altra volta al mondiale non preparati adeguatamente.
I raduni match e team piacciono ai ragazzi per le novità degli argomenti ma piacciono anche
ai genitori perché (finalmente) ci si va senza barca! Mutino, salvagente e via, anche in treno.
Novembre 2007, il regalo: la match femminile entra nelle Olimpiadi. Non si è investito male,
quindi, e ci si aspetta un aumento di tale attività.
Si comincerà timidamente perché non si sa ancora quale sarà la barca optata, ma la tecnica
di base e la conoscenza delle regole può iniziare. Ci aspettiamo tante fanciulle in più, soprattutto
quelle che hanno investito sul 29er.
In mezzo alle polemiche l’ISAF va per la sua strada ed inventa la medal race. Anche qui
l’impegno del gruppo di lavoro match si dimostra utile e anche qui rientrano in gioco gli arbitri per
lavorare, alla pari con i giudici tradizionali, a questo tipo di regata.
Tanta carne sul fuoco quindi, tante belle soddisfazioni, in questo nuovo modo di vedere la
vela.
Luciano Giacomi
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 06
DA “ITALIA” SFIDA DI COPPA AMERICA DEL 1987 A COACH DI +39 DEL 2007
nel 1984 il mio compagno di barca Luigi Bergamasco si infortunò seriamente dovemmo rinunciare alle
Q uando
selezioni per le Olimpiadi nella classe Flying Dutchman. Fu un duro colpo perché ci eravamo allenati tanto.
Dopo qualche giorno dallo skipper del team “Italia “ mi fu chiesto se volevo andare a
Genova per una settimana a fare una prova per la Coppa America. Quella settimana si trasformò
in tre anni di allenamenti tra Genova, la Sardegna, la California e infine l’Australia. Non
conoscevo il match race e per me furono anni importanti, molto formativi. Ero regolatore di
vele, ma scalpitavo per timonare, perché sentivo di essere pronto. Ma in un team di Coppa
America bisogna stare al proprio posto e dare la priorità alla squadra !!
Finita l’avventura in Coppa mi buttai di nuovo nelle classi olimpiche questa volta nella classe Star
ottenendo subito risultati prestigiosi quali il sesto posto all’Europeo, il nono al Mondiale e la vittoria del
Campionato Italiano.
La FIV mi mandò in Corea per le preolimpiche, ma un super Gorla vinse meritatamente le selezioni e
così io e il mio fedele compagno Carlo Girone dovemmo arrenderci !! Carlo pesava ben 30 chili meno del suo
rivale Peraboni, prodiere di Gorla, e così, di comune accordo, decidemmo di separarci. Carlo perse subito i 10
chili presi ad hoc per il tentativo olimpico ed io iniziai a navigare con compagni più pesanti.
Poi nel 1990 vari problemi impedirono a mio padre di proseguire l’attività aziendale dove io stesso
lavoravo. Allora era possibile conciliare lavoro (ero agevolato dal fatto che mio padre era il titolare) e
campagne olimpiche. Fu così che non avendo più l’azienda di famiglia dovetti iniziare a ridimensionare il mio
impegno sulle classi olimpiche (gloria e non soldi) per dare la precedenza ad impegni professionali nell’ambito
velico.
Anni molto intensi e ricchi di successi, quali i mondiali vinti con Larouge, dell’On Giuseppe De Gennaro,
mi allontanarono sempre più dall’ambiente Olimpico anche se il desiderio e la voglia di combattere per le
Olimpiadi non è mai andato via.
Nel 1996 inizio a credere che la disciplina del match race potrebbe essere una valida alternativa alle
classi olimpiche dato che l’essenza è simile (barche uguali, ricerca dell’eccellenza nella conduzione, ecc.) ma
l’impegno in tutti i sensi è inferiore dato che non c’è bisogno di acquistare una barca. Ma soprattutto penso e
credo al fatto che la pratica del match race sia molto, ma molto allenante qualunque sia l’attività velica
principale. Inizio ad utilizzare i due Fun del Circolo della vela per allenamenti e qualche corso.
Ed ecco che dopo aver vinto l’Italiano match race nel 1999 decido di dare vita ad un centro di match
race a Bari nel quale credo molto tanto da investire e acquistare ben quattro J22 nuovi e tutto l’occorrente per
un vero centro d’iniziazione ma anche campo di allenamento.
Paolo Cian, Matteo Simoncelli, Matteo Savelli e tanti altri hanno beneficiato di questo centro dato che
era l’unico in Italia. Con tanti buoni team siamo cresciuti insieme ed abbiamo organizzato regate internazionali
che non erano mai state organizzate in Puglia.
Nel 2002, la Sail Academy, una società di Genova che organizzava eventi aziendali con barche di Coppa
America mi chiede una consulenza per inserire il match race nelle loro attività e così nel giro di qualche mese
trasferisco tutto il mio centro a Genova anche perché nel frattempo il mio trasferimento dal Circolo della Vela
Bari a Bisceglie era motivo di disagio.
Dal 2005 sono il responsabile della BMW–YCI Match Race Academy, con la quale abbiamo, su tutto il
territorio italiano, diffuso la disciplina del match race.
Nello stesso anno mi viene chiesto di essere il
coach di +39 per la Coppa America del 2007. Altri tre
anni fuori, anni duri perché la Coppa America senza il
giusto budget equivale a scalare l’Everest senza
ossigeno. L’impegno in parallelo con le telecronache
delle regate hanno addolcito un po’ l’amarezza per non
aver raccolto un risultato che i velisti (la squadra
sportiva) di +39 meritavano per qualità ed impegno.
Durante gli anni a Valencia non ho potuto dedicarmi ai
match race ufficiali scivolando così al 300° posto nella
graduatoria mondiale.
A settembre scorso, dopo un po’ di allenamento
contro mio figlio Simone, che è un ottimo sparring
partner, ricomincio a regatare così, dopo quattro mesi,
sono risalito al 63° posto della graduatoria, ma soprattutto, ho avuto alcuni buoni risultati quali la vittoria ad
un grado 3, battendo in finale un russo numero 20 al mondo.
L’entusiasmo è sempre lo stesso, così come continua il desiderio di trasmettere agli altri le proprie
conoscenze. Perché il match race oltre ad essere formativo, è veramente divertente !!
Roberto Ferrarese
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 07
BANDO DI REGATA DEL PRIMO CAMPIONATO MR - UNDER 16
I° Campionato VIII Zona Match Racing - Under 16
Brindisi, 14 - 15 Novembre 2009
1. AUTORITÀ ORGANIZZATRICE
Circolo della Vela Brindisi, Via Dardanelli, 2 – 72100 BRINDISI
Tel. 329.6256611 - Tel. e fax 0831.411479
e-mail [email protected]
2. PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE
14 Novembre
Ore
Ore
Ore
Ore
Ore
09.00
09.45
11.30
13.30
14.15
–
–
–
–
09.30
11.30
13.30
14.00
Perfezionamento iscrizioni
Skipper’s meeting e briefing con gli Umpire
Prova degli equipaggi sulle imbarcazioni
Break pranzo - distribuzione Pairing List
Segnale di Attenzione del primo volo del Round Robin
15 Novembre
Ore 09.00
Umpire’s briefing
Ore 09.30
Segnale di Attenzione
Salvo Autorizzazione dell'Autorità Organizzatrice la presenza alle seguenti attività è obbligatoria:
Skipper's Meeting e briefing con gli Umpire
3. AMMISSIBILITÀ
Saranno ammessi i tesserati per Circoli velici appartenenti alla VIII Zona FIV;
Timonieri: nati negli anni 1993, 94 e 95 (che abbia compiuto 14 anni).
Equipaggio: nati negli anni 1993, 94,95, 96 e 97
I timonieri iscritti dovranno sempre condurre la barca mentre sono in regata, tranne che in
casi di emergenza.
4. ISCRIZIONI:
Gli skippers saranno considerati iscritti dopo la registrazione, il pagamento della tassa d’iscrizione.
La tassa di iscrizione viene fissata in Euro 40,00
Per essere considerato ammesso l’equipaggio formato dovrà confermare la propria partecipazione per
iscritto (la conferma sarà accettata anche se eseguita via fax o e-mail) che dovrà pervenire al Circolo
organizzatore e per conoscenza al Comitato VIII Zona – FIV, entro le ore 20.00 del 10 Novembre
2009.
Tutti i concorrenti dovranno essere in regola con la tessera FIV vidimata anche per la parte sanitaria.
5. REGOLAMENTI
La manifestazione sarà condotta secondo:
Il Regolamento di Regata ISAF in vigore, inclusa l’appendice C.
Le disposizioni integrative e la Normativa F.I.V.
Il Bando di Regata, incluse le modifiche.
Le Istruzioni di Regata (disponibili al momento della registrazione), incluse le eventuali modifiche.
Non si applicano le regole di classe.
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 08
BANDO DI REGATA DEL PRIMO CAMPIONATO MR - UNDER 16
6. BARCHE E VELE
La manifestazione sarà corsa con imbarcazioni “Sun 2000” messe a disposizione dal Circolo della Vela
Brindisi.
Saranno fornite n. 2 barche.
Ad ogni barca saranno fornite le seguenti vele: randa, fiocco.
Le barche saranno assegnate con sorteggio come deciso dal Comitato Organizzatore.
7. EQUIPAGGIO (incluso lo skipper)
L’equipaggio dovrà essere di quattro (4) componenti. I componenti registrati, dovranno partecipare a
tutte le prove.
Dal momento del segnale di attenzione il timoniere designato dovrà effettivamente condurre
l’imbarcazione.
Durante la manifestazione non saranno ammesse sostituzioni fra i componenti di ogni equipaggio,
salvo motivi di forza maggiore, comunque autorizzati dal Comitato per le Proteste.
8. FORMULA DELLA MANIFESTAZIONE
Da definire in base al numero degli iscritti
Il Comitato Organizzatore potrà variare la formula, terminare od eliminare una parte ove le condizioni
non permettessero il completamento della formula prevista.
9. PERCORSO
Il percorso sarà comunicato all’atto del briefing, le boe dovranno essere lasciate a dritta.
Il percorso previsto si svolgerà nello STADIO del VENTO di Brindisi.
10. PUBBLICITÀ
Poiché le imbarcazioni e le attrezzature saranno fornite dalla A. O. la stessa potrà richiedere ad ogni
imbarcazione di esporre pubblicità,
Ogni simbolo pubblicitario esposto dai concorrenti sull’abbigliamento (durante le regate o in incontri
ufficiali) sulle barche od altro durante tutto il periodo della manifestazione dovrà essere autorizzato per
iscritto dall’Autorità Organizzatrice.
11. PREMI
Saranno premiati i primi tre equipaggi classificati in occasione del V Gala della Vela.
Il Titolo di Campione Zonale di Club sarà assegnato all’equipaggio primo classificato purché gli atleti
siano tutti appartenenti alla stessa Società.
12. IMBARCAZIONI DEGLI ALLENATORI
Libera, comunque considerando la natura del campo di regata, si valutano superflue.
13. MEZZI DI INFORMAZIONE IMMAGINI E SUONI
L’Autorità Organizzatrice potrà richiedere che venga imbarcato personale televisivo ed equipaggiamento
(o telecamere) durante le regate o potrà richiedere che i concorrenti si concedano ad interviste. L’A.O.
avrà il diritto di usare liberamente le immagini ed i suoni registrati durante la manifestazione.
14. SCARICO DI RESPONSABILITÀ
Ognuno partecipa alla manifestazione a proprio rischio e pericolo.
Il Circolo Organizzatore, i suoi soci, collaboratori e consulenti, tutti gli sponsor e partner, il Comitato di
Regata, il Comitato per le Proteste, gli Umpire e tutti coloro che a qualsiasi titolo concorrono
all’organizzazione dell’evento, declinano ogni e qualsiasi responsabilità per perdite, danneggiamenti o
inconvenienti a persone o cose che si possano verificare, sia a terra che in mare, in conseguenza della
partecipazione a qualsiasi titolo alla manifestazione richiamata nel presente Bando di Regata e nelle
Istruzioni di Regata..
Si richiamano all’attenzione dei concorrenti le Regole Fondamentali 3 e 4 del R.R.ISAF.
IL COMITATO ORGANIZZATORE
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 09
RAFFAELE RICCI RACCONTA
Nel 2009, dopo la selezione
Zonale a squadre della classe Optimist
per accedere al Campionato Nazionale
di Team Racing, il Comitato di Zona
costatò la buona partecipazione
all’evento con n. 7 squadre.
Decisi con l’aiuto di tutto il
Comitato di Zona che era arrivato il
momento di dare una spinta al settore
giovanile del match race in Puglia,
visto che avevamo la fortuna di avere
il CV Brindisi (centro Zonale di match
race) con a capo il suo Presidente,
Livio Georgevich, e il direttore
sportivo, Marcello Pais, che si erano
dedicati
e
specializzati
nell’organizzazione di questo tipo di
CIRCOLO DELLA VELA BRINDISI - La mattina del 14 novembre 2009
attività, che ha avuto ampio risalto
Briefing degli equipaggi con il tecnico Michele Ricci
non solo a livello Nazionale, ma anche
Internazionale.
Per questo tipo di regate, il Circolo della Vela Brindisi aveva acquistato quattro
imbarcazioni J22 che gli consentivano di organizzare manifestazioni Nazionali e Internazionali.
Il Circolo aveva iniziato la sua attività di match race con due imbarcazioni della classe Sun
2000, i corsi erano seguiti dal tecnico di 3° livello Ines Montefusco campionessa italiana di Match
Race nel 2002. Chiesi e ottenni dal Circolo della Vela le due imbarcazioni e subito approntammo
il bando di regata e le istruzioni e
chiamammo l’istruttore, arbitro FIV,
Michele Ricci, a seguire questa
iniziativa. Avevamo tutti gli ingredienti
per far fare una buona esperienza ai
giovani partecipanti.
Furono allertati i Circoli, i
tecni ci e tutti rispos ero con
entusiasmo, anche perché per i giovani
era una opportunità di grande stimolo,
tutti seguivano le vicende della Coppa
America.
Questo Campionato, a fine
anno, organizzato dal CV Brindisi e
gestito a mare dagli stessi atleti e dai
tecnici con il comitato di regata,
presidente Pietro Fragnelli il sabato, e
Fernando Gaballo la domenica,
CIRCOLO DELLA VELA BRINDISI - La mattina del 14 novembre 2009
coadiuvato dai ragazzi che non
Briefing degli equipaggi con il tecnico Michele Ricci
regatavano e l’arbitro Michele Ricci a
sovraintendere e arbitrare i vari
match, porta la data del 14 e 15 novembre 2009. 10 le squadre iscritte.
Quella piccola esperienza ha dato dei frutti magnifici e ho chiesto ai regatanti che
parteciparono al Campionato Under 16 nonché ad Armando Miele e Simone Ferrarese, che hanno
avuto altri percorsi di approccio al match race e che hanno ottenuto risultati di livello Nazionale
ed Internazionale, di raccontare il loro avvicinamento alla specialità del match race ed i loro
risultati.
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 10
RAFFAELE RICCI RACCONTA
Alcune fasi del Campionato Zonale Under 16 di Match Race - 14/15 Novembre 2009
QUESTI I RISULTATI
COMITATO VIII ZONA FIV
I CAMPIONATO ZONALE MATCH RACES UNDER 16
CLASSIFICA DEL CAMPIONATO ZONALE - CV BRINDISI 14/15 NOVEMBRE 2009
TIMONIERE
EQUIPAGGIO
CIRCOLO
1
GALATI VALERIO
DI DOMIZIO MARCO - MANZI FRANCESCO MAURO - PASQUA DI BISCEGLIE
FRANCESCA
LNI TRANI
2
MATTIOLI PIETRO
D’ALUISIO PASQUALE - MASTROGIACOMO FRANCESCO - ROSATO ANTONIO
LNI TRANI
3
SPINELLI MICHELE
MOCCI ANTONIO - AMBRIOLA VITO - ARGENTI ALBERTO
CV BARI
4
PIZZOLANTE GIANLUIGI
MONTEFUSCO NICOLÒ - BOVE MARCO - MARRELLA DAVIDE
CN LA LAMPARA - CV M. DI LECCE
CV GALLIPOLI
5
RIMA MARIANNA
CASOLE FRANCESCA - PRUDENZANO RAFFAELE - DE SIMONE LUIGI
ITN VESPUCCI - CV GALLIPOLI
6
ANGAROLA MATTIA
DE VITA ALESSIA - D’ANDRIA PAOLO - LATTANZI FAUSTO
CV ONDABUENA
7
POLLIO DAVIDE
BERGAMIN FABIOLA - ANTONACI ANDREA - PAPAPICCO FRANCESCO
LNI BARI
8
DEBELLIS ENRICO
DEROBERTIS MARTINA - D’ARCANGELO MARCO - TAMMA FABRIZIO
LNI BARI
9
CIRIACÌ EDOARDO
PALAZZO FRANCESCO - PERRINI RAFFAELLO - MALAGRINÒ GUIDO
CV ONDABUENA
MATARRESE ELISABETTA - PETRUZZELLIS GIULIANA - TANZARELLA
FRANCESCA
CV BARI
10 MARGARI MARTINA
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 11
RELAZIONE SUL RADUNO E CAMPIONATO ZONALE MATCH RACING UNDER 16 - 2009
Dieci squadre iscritte al campionato per un totale di
40 ragazzi.
Dopo l’apertura della manifestazione da parte del
presidente Livio Georgevich, come da bando è partito lo
skipper meeting.
Ho preferito dividere in due la mia lezione per far
meglio digerire le differenze che ci sono tra un regata di
flotta ed un match race, la lavagna e le barchette sono
state fondamentali.
Argomenti trattati nella prima parte della lezione:
·
Procedura di partenza; nel match classico, in Italia
( corsivi FIV) e nel nostro caso accorciata per rendere tutto
più veloce.
·
L’ingresso nella linea di partenza.
·
La procedura di protesta
·
La procedura di Richiesta di Riparazione
·
Il metodo per depenalizzarsi
Alle 10:30 piccolo break 10 minuti, ai timonieri ho
consegnato l’appendice “C” del RR, il Call Book e le pairing
list.
Alle 10:40 è iniziata la seconda parte della lezione, argomenti trattati, parte seconda del RR.
In questa fase ho dato come imperativo categorico l’evitare i contatti e soprattutto evitare di
mettere le mani o i piedi tra le barche.
Per finire ho descritto il format della manifestazione.
Alle 11:30 ho mandato i capi lista dei due gironi, Galati (LNI Trani) e Spinelli (CV Bari), ad armare
le barche per iniziare la prova.
A turni di 12 minuti i 10 equipaggi hanno provato i SUN2000 e per meglio fargli comprendere le
potenzialità delle barche ho posizionato due boe in acqua.
Alle 13:00 break Pranzo.
Alle 13:30 è stato issato il primo segnale di avviso.
Siamo andati avanti fino alle 16:15, abbiamo completato il girone “B” (10 Match) ed abbiamo
fatto due match del girone “A”.
La domenica mattina il vento ci ha fatto penare un po’, alle 11:00 però si è ben disteso
all’interno dello Stadio del Vento e ci ha dato la possibilità di portare a termine la
manifestazione nel suo intero formato.
Tutto sommato il vento debole ha consentito alle barche di manovrare in totale
sicurezza, ottimo l’apporto da parte dell’organizzazione con il prof. Fragnelli presidente di
comitato sabato e Fernando Gaballo domenica. I
Risultati:
ragazzi che non regatavano a rotazione hanno fatto
parte del Comitato di regata, vivendo per la prima
1°
Galati Valerio
LNI Trani
volta l’esperienza da giudice.
2°
Mattioli Pietro
LNI Trani
Gli istruttori a rotazione hanno arbitrato con me in
3°
Spinelli Michele
CV Bari
gommone, la loro disponibilità è stata fondamentale
4°
Pizzolante Gianluigi
CV M. Lecce
per la riuscita della manifestazione.
Al saluto finale traspariva sul volto di tutti i
5°
Rima Marianna
CV Gallipoli
partecipanti, istruttori compresi, una piena
6°
Angarola Mattia
CV Ondabuena
soddisfazione.
7°
Pollio Davide
LNI Bari
È andato tutto bene e speriamo che in futuro
8°
Debellis Enrico
LNI Bari
questa particolare disciplina possa essere parte
formativa per i futuri velisti della nostra zona.
9°
Ciracì Edoardo
CV Ondabuena
10°
Margari Martina
CV Bari
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 12
Michele Ricci, istruttore di II livello – arbitro Nazionale
VALERIO GALATI - LNI TRANI, PARLA DELLA SUA STORIA DEL MATCH RACE
In questi anni il mio equipaggio è
stato formato da Francesco Mastrogiacomo,
Francesco Manzi, Marco di Domizio,
Federico Pasini, Raffaello Perrini, Francesco
Marrai, Taras Khomcyk, Pasquale d'Aluisio,
Silvia Morini.
Il mio rapporto con il mare e con
l'acqua è stato sempre molto stretto.
Ricordo che da piccolo, avevo 4 anni, mi
immergevo completamente nella vasca da
bagno di casa e passavo del tempo a
respirare aria tramite l'erogatore della
bombola da sub di mio padre posta fuori
della vasca. Il contatto con l'acqua era già
una esigenza.
Dopo aver preso dimestichezza con la subacquea e con il gommone di papà, all’età di otto
anni sento che una nuova disciplina aveva iniziato a bussare alla porta del mio senso
avventuriero. Inizio la vela alla Lega Navale di Trani invitato da due piccoli amici già velisti,
Marco e Domenico. Un momento fondamentale della mia storia velica è stato l'arrivo di Michele a
Trani poiché da quel momento la vela diventava uno sport.
Ho iniziato a navigare sull’Optimist, ma è su L’Equipe che ho partecipato alle prime
regate nazionali, tra cui anche la Primavela di Gallipoli 2005. Intanto tutti quanti noi del gruppo
crescevamo e passavamo sul 420 e anche su barche più grandi come Raffica, il First 31.7 di Nicola
e Paolo Romanelli.
Il primo gratificante risultato è un terzo posto alla Coppa Italia 555FIV, a Bari nel 2007. Al
termine della manche di flotta guidavamo la classifica con 5 punti di distacco sul secondo. La
manche finale prevedeva delle regate di match race, era il mio primo match race, seppure non di
grado ISAF, e l’ho gestito come peggio non si poteva, perdendo quasi tutti gli incontri e
retrocedendo fino alla terza posizione in classifica. Il duello serrato tra due barche mi ha sempre
affascinato da quando con L’Equipe imitavamo le gesta dei team della Louis Vuitton Acts, così
una volta compiuti i 14 anni di età, ho potuto iniziare la disciplina del Match Race. Una serie di
circostanze hanno favorito questo percorso, tra le quattro quali: la qualifica di arbitro Nazionale
di Michele, la possibilità di allenarsi con due Platu 25 dataci da armatori tranesi, la sparring
partnership con Nichi Vescia e Simone Ferrarese, l’amicizia con la mia squadra e la vicinanza a
Brindisi che è stato, soprattutto in quegli anni, uno dei più frequentati campi di regata di Match
Race d’Europa. Lo storico squadrone tranese composto da Valerio Galati, Marco di Domizio,
Francesco Mastrogiacomo e Francesco Manzi ha disputato insieme innumerevoli match,
condividendo sconfitte, ma soprattutto tanti successi ed esperienze incredibili come quella della
Nuova Zelanda del 2011.
Il Comitato VIII Zona, dopo aver appoggiato la crescita dello Stadio del Vento di Brindisi,
nel 2009 proponeva un raduno Under 16 con relativo campionato zonale per avvicinare i giovani
velisti pugliesi a questa disciplina. Dei presenti a quel raduno tre hanno vinto il Nazionale Under
19.
Nel 2009 partecipiamo al nostro primo Nazionale Under 19 sul Lago di Ledro. Per la
seconda volta di fila portiamo a casa soltanto ferite e ci classifichiamo noni. Presa coscienza di
quel che era successo decidevo che una cosa così non doveva più succedere.
I sei mesi a cavallo tra il 2010 e il 2011 sono stati davvero entusiasmanti. Dopo un anno di
preparazione arriviamo nel settembre del 2010 a Ravenna per il Campionato Nazionale Under 19
in forma smagliante e strappiamo non solo una bellissima vittoria contro i padroni di casa di
Francesco Bendandi per 3-0, ma soprattutto la qualifica per il Campionato Nazionale Assoluto che
si sarebbe tenuto a Trapani appena due mesi dopo. Era quello in realtà il mio pensiero fisso da
più di un anno.
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 13
VALERIO GALATI - LNI TRANI, PARLA DELLA SUA STORIA DEL MATCH RACE
Arriviamo in Sicilia con lo spirito sportivo agonistico per eccellenza, un armonia di calma,
concentrazione, consapevolezza del proprio saper fare e soprattutto desiderio di navigare contro
Francesco Bruni. Personalmente ero lì solo per quel momento.
Arriviamo a dover sfidare nell’ultimo match del girone il nostro diretto avversario
contendente del posto in semifinale, che in quel caso era Roberto Ferrarese. Gasati dall’impresa
che dovevamo compiere riusciamo a vincere. Il
regalo più grande che Bruni mi potesse fare
era quello di scegliermi come sfidante per la
semifinale e così è stato. Due bellissimi match
improntati sempre all’attacco da parte nostra
e con una concentrazione ed una
determinazione tale da impressionarmi ancora
oggi. Quel giorno capivo cosa sia la
concentrazione: volere qualcosa!
Tornati a casa con un super quarto
posto riceviamo un ennesimo meritato regalo,
la sponsorizzazione da parte della Manzi Marmi
per due match in Nuova Zelanda nel febbraio
successivo. Questa rappresentava la seconda
lezione sportiva del mese: l'impegno paga!
Accediamo al 2011 come un team solidissimo e preparatissimo. Ad Auckland lo spirito è
sempre quello battagliero, ma non basta. Regatiamo con delle barche, gli Elliot 7, più simili a
delle derive che alle barche a ciglia con cui eravamo abituati, ma è soprattutto l'arbitraggio più
severo di quello europeo a crearci problemi. Voltata pagina ci rechiamo a Wellington per la
seconda sfida della trasferta, dove ci attendevano nuovamente tutti i più forti team presenti ad
Auckland. Scendiamo in acqua molto determinati e nei primi due giorni conquistiamo il primo
posto nel Round Robin di andata. La situazione è capovolta, siamo noi ad infliggere penalità a
tutti sfruttando a nostro vantaggio quel tipo di arbitraggio, inoltre siamo veloci e abili nei salti,
tutto perfetto. Nei giorni successivi, però, disputiamo il girone di ritorno con vento molto forte e
siamo costretti a pagare la poca conoscenza della barca, l’Elliot 6, ancor più simile ad una deriva
rispetto alla sorella maggiore.
Dalla Nuova Zelanda porto con me la prova di quanto sia utile sapersi adattare alle
circostanze e sapersi rialzare più forte di prima dopo le sconfitte, ma portiamo anche a casa la
soddisfazione di esserci riusciti.
A settembre del 2011 difendiamo brillantemente a Brindisi il titolo nazionale giovanile
battendo in finale Francesco Marrai per 2-0. Dopo pochi giorni partiamo alla volta della Sicilia, il
primo Campionato Europeo under 23 organizzato dall’Eurosaf ci attende. Nel Round Robin
regatiamo abbastanza bene, raccogliamo molte vittorie e ci guadagniamo un posto in finale. Il
nostro avversario è il team danese di Joachim Aschenbrenner, numero 24 al mondo.
Il comitato annulla i primi due match per il vento troppo leggero. Fortuna nostra dato che
in entrambe le partenze eravamo rimasti sotto le vele dell’avversario. Qualche minuto dopo il
vento sale e con lui anche l’adrenalina.
Sapevamo della bravura di quell’equipaggio per cui attacchiamo sin dall’inizio. Vinciamo il
primo match riuscendo a controllarli da subito, ma nel secondo la penalità data in partenza non
basta e per superarli è stato necessario spingerli oltre la lay-line di poppa, dove una grandissima
ammainata del nostro randista Francesco ci a permesso di dirigerci alla boa di poppa che intanto
era al nostro traverso. Vinciamo 2-0 e siamo i primi Campioni d’Europa giovanili.
Il nuovo stimolo adesso è rappresentato dal podio del Campionato Italiano Assoluto. Ad
aprile 2012 partiamo per Gaeta per provare l’impresa. Battendo in semifinale Francesco Ivaldi,
approdiamo in finale estremamente determinati poiché il nostro avversario è Jacopo Pasini.
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 14
VALERIO GALATI - LNI TRANI, PARLA DELLA SUA STORIA DEL MATCH RACE
Credo che quella finale sia stata vero match race: barche che si scambiavano posizioni e
non si allontanavano mai l’una dall’altra per più di un paio di lunghezze. Purtroppo perdiamo 30, ma eravamo comunque contenti del nostro comportamento.
A settembre l’Italia ospita nuovamente il Campionato Europeo Under 23,questa volta sul lago di
Ledro. Siamo giunti in finale senza aver perso neanche un match tra round robin e semifinale.
Vinciamo i primi due match della finale senza fatica, sembrava il campionato perfetto.
Prima dell’inizio del terzo match il cielo si copre e il vento impazzisce. Perdiamo 3-2 il secondo
titolo europeo contro il bravissimo team francese di Guillaume Pirouelle.
Poche settimane più tardi siamo in Spagna, a Baiona per l’Europeo Assoluto in qualità di campioni
europei giovanili dell’anno prima. L’equipaggio è formato da Francesco Marrai, Marco di Domizio,
Federico Pasini e Edoardo Meini. C’erano tutti i più forti match racers del momento tra cui anche
la neocampionessa olimpica Tamara Echegoyen. Disputiamo un discreto campionato, partendo
molto bene anche contro i migliori, ma subendo l’inesperienza durante il percorso.
Il 2013 è stato un anno di transito, ho iniziato a navigare con il Laser per cui partecipo
solo all’evento di match più importante, il nostro (ormai) Europeo Under 23. Con Marco di
Domizio, Francesco Mastrogiacomo e Federico Pasini, che diventava membro fisso del team,
voliamo in Germania, a Costanza, per regatare di nuovo su un lago poco ventoso. Con stupore nei
miei stessi confronti vinciamo tutti i match del nostro semi girone e anche quelli dei quarti di
finale contro i finlandesi. In semifinale troviamo gli Irlandesi di Philip Bendon. Ce la giochiamo al
meglio delle 5. Mentre il punteggio era di 2-1 per loro, il comitato decide di accorciare il formato
di regata per mancanza di tempo a causa del poco vento e lascia passare in finale i team che in
quel momento erano in vantaggio nel punteggio. A noi resta da difendere il bronzo affrontando i i
francesi di Pirouelle. Un sudatissimo 2-1 ci permette di essere per il terzo anno consecutivo sul
podio e di prenderci la rivincita per l’anno prima.
Il 2014 si presenta con il più bel e stimolante programma di regata che io abbia mai
disputato. Sul fronte Laser ho davanti sei regate nazionali e tre internazionali tra cui la World
Cup di Palma di Maiorca e l’Eurolymp di Riva del Garda. Per il Match Race ci aspettano due
mondiali e un europeo. Il Primo appuntamento è il Mondiale Universitario, in Italia sul Lago di
Ledro. L’equipaggio è lo stesso dell’Europeo in Germania.
Regatiamo molto bene durante il semi girone, ma questo non basta. Siamo a pari punti al
primo posto con altri due team, quello americano di Nevin Snow e quello australiano di Sam
Gilmour. La parità è irrisolvibile poiché tutti e tre avevamo perso un solo match e nello specifico,
noi contro Nevin, Nevin contro Sam e Sam contro di noi. La regola dice che bisogna eliminare il
primo match disputato e cioè Italia contro Australia. Perdendo noi un punto diventiamo terzi. I
primi due passano ai quarti, i classificati dal terzo in giù, invece devono disputare i ripescaggi.
Risorti dai ripescaggi accediamo ai quarti di finale e il nostro avversario è… USA. Sì, uno
strano formato prevedeva che dovessimo scontrare ai quarti un concorrente del nostro stesso
girone di qualificazione. Loro si dimostrano davvero bravi e ci battono per 2-0 e poi vincono il
mondiale.
Due settimane più tardi con Francesco Mastrogiacomo, Raffello Perrini, Federico Pasini e
Silvia Morini siamo ad Helsinki per il primo Mondiale ISAF under 23. Il livello è altissimo, ci sono
alcuni dei presenti di Ledro più tanti altri, tra cui il fortissimo Ashenbrenner che intanto aveva
fatto strada nel World Tour.
Inutile dire che a me interessava tanto regatare contro Joachim e vedere quanto era
migliorato negli ultimi tre anni dalla nostra finale a Marsala.
Il Round Robin è stato difficilissimo, ma acquistiamo i punti necessari per accedere ai
quarti anche grazie alla vittoria contro il danese. Tra semifinale c’è Sam Gilmour e il suo
equipaggio. Avendolo battuto anche questa volta nel girone eravamo fiduciosi nelle nostre
capacità. Loro però sono stati più bravi e hanno vinto per 3-1.
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 15
VALERIO GALATI - LNI TRANI, PARLA DELLA SUA STORIA DEL MATCH RACE
Siamo nuovamente a settembre, nel mese europeo, pronti alla volta del Portogallo,
l’ultimo grande evento dell’anno. Lo spirito del team è ottimo,
vogliamo divertirci perché siamo ormai dei veterani del campionato e sappiamo come gestire le
situazioni. Il team inglese di Mark Lees e quello francese di Pierre Raimbault sono i più forti e
anche molto più pesanti di noi. Taras Khomcyk, Federico Pasini, Francesco Manzi e me siamo un
gruppo davvero leggero, ma tecnico.
Regatiamo con vento molto forte per i primi due giorni, e seppure con qualche difficoltà
nel trovare spazio nel pozzetto del J24 vinciamo il semi girone. Durante l’ultimo giorno il tempo
migliora e il comitato riesce a recuperare il tempo perso negli altri giorni. I quarti di finale
vengono decisi con un rischiosissimo match secco. I nostri avversari russi non sembravano molto
esperti per cui decidiamo di attaccare in partenza cercando di dargli penalità piuttosto che
controllarli tatticamente, così da non dover rischiare troppo durante la regata. In semifinale
scavalchiamo l’altro equipaggio inglese,
quello di Miller e accediamo in finale. I
francesi ci aspettano. È un avversario che
non conosciamo affatto, mai incontrato o
sentito prima. Poco importa. Nel primo
match partiamo alla pari, però alla bolina
siamo dietro. Durante la poppa
recuperiamo acqua, ma commettiamo un
brutto errore sul cancello. Tutto da rifare.
Siamo molto più veloci e ci
riavvicinarci quanto basta per sporcargli il
vento nell’ultima poppa. A pochi metri
dall’arrivo gli siamo addosso, a loro manca
il vento e noi cerchiamo l’ingaggio
all’interno prima della zona del battello
d’arrivo, Pierre decide di strambare per
proteggere l’interno e ci riesce, ma fa un
CAMPIONATO EUROPEO 2011
grande errore di valutazione della nostra
velocità tant’è che li tamponiamo da mure a dritta mentre tagliamo l’arrivo, penalità per loro,
match per noi.
Prima del secondo e forse ultimo match mi prometto che non farò errori e lo marcherò sempre
vista la nostra maggiore velocità.
Con una partenza pulita siamo subito in controllo e virando nei punti giusti incrementiamo
il vantaggio man mano. Ormai nulla poteva più fermarci. Tagliamo il traguardo e siamo di nuovo
Campioni.
NUOVA ZELANDA 2011
6° CLASSIFICATO
HARKEN YOUTH INTERNATIONAL MATCH RACING CHAMPIONSHIPS
AUCKLAND
6° CLASSIFICATO
CENTRE PORT INTERNATIONAL YOUTH MATCH RACING CHAMPIONSHIPS
WELLINGTON
2° CLASSIFICATO
CHRISTMAS MATCH RACES
2011
BRINDISI
2° CLASSIFICATO
CHRISTMAS MATCH RACES
2010
BRINDISI
3° CLASSIFICATO
AUTUMN MATCH RACES
2010
BRINDISI
5° CLASSIFICATO
SPRING MATCH RACES
2010
BRINDISI
5° CLASSIFICATO
AUTUMN MATCH RACES
2009
BRINDISI
GRADI 3
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 16
VALERIO GALATI - LNI TRANI, PARLA DELLA SUA STORIA DEL MATCH RACE
CAMPIONATI DEL MONDO
6° CLASSIFICATO
MONDIALE ISAF UNDER 23 - FINLANDIA
2014
HELSINKI
6° CLASSIFICATO
MONDIALE UNIVERSITARIO
2014
LAGO DI LEDRO
CAMPIONATI EUROPEI
1° CLASSIFICATO
CAMPIONATO EUROPEO UNDER 23 - PORTOGALLO
2014
VIANA DO CASTELO
1° CLASSIFICATO
CAMPIONATO EUROPEO UNDER 23 - ITALIA
2011
MARSALA
2° CLASSIFICATO
CAMPIONATO EUROPEO UNDER 23 - ITALIA
2012
LAGO DI LEDRO
3° CLASSIFICATO
CAMPIONATO EUROPEO UNDER 23 - GERMANIA
2013
KOSTANZ
9° CLASSIFICATO
CAMPIONATO EUROPEO ASSOLUTO - SPAGNA
2012
BAIONA
CAMPIONATI ITALIANI
1° CLASSIFICATO
CAMPIONATO NAZIONALE UNDER 19
2010
RAVENNA
1° CLASSIFICATO
CAMPIONATO NAZIONALE UNDER 19
2011
BRINDISI
2° CLASSIFICATO
CAMPIONATO NAZIONALE ASSOLUTO
2012
GAETA
4° CLASSIFICATO
CAMPIONATO NAZIONALE ASSOLUTO
2010
TRAPANI
5° CLASSIFICATO
CAMPIONATO NAZIONALE ASSOLUTO
2011
GAETA
CAMPIONATI ZONALI
1° CLASSIFICATO
CAMPIONATO ZONALE UNDER 16
2009
BRINDISI
1° CLASSIFICATO
CAMPIONATO ZONALE ASSOLUTO
2010
BRINDISI
RANKING E PREMI
NEL SETTEMBRE DEL 2012 HO RAGGIUNTO LA 31ª POSIZIONE NELLA RANKING MONDIALE ASSOLUTA.
DAL DICEMBRE 2010 HO SEMPRE OCCUPATO LE PRIME POSIZIONI NELLA RANKING MONDIALE UNDER 23.
NOMINATO DALLA VIII ZONA FIV, SIA NEL 2011, CHE NEL 2012 VELISTA DELL'ANNO IN PUGLIA.
NEL 2011 MI È STATO RICONOSCIUTO IL PREMIO CONI SUPER STAR COME UNO DEI MIGLIORI OTTO ATLETI
JUNIORES IN PUGLIA TRA TUTTI GLI SPORT.
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 17
PIETRO MATTIOLI - LNI TRANI, CAMPIONE NAZIONALE MATCH RACE UNDER 19 - 2013
Il mio approccio alla vela è
avvenuto all’ età di 11 anni, grazie
ai miei genitori che mi hanno
sempre avvicinato alla vela, la
condivisa passione con mio padre, e
infine alcuni miei amici che hanno
iniziato con me questo percorso
come Francesco Mauro Manzi e
Antonio Rosato. Ho trovato subito
l’appoggio di Michele Ricci, il mio
istruttore che mi ha insegnato
tutto. Sono partito dalla regate di
flotta, disputando alcuni zonali 420
con un mio amico, Antonio Rosato,
e poi muovendomi immediatamente
nel campo del match race.
La prima possibilità di regatare e concorrere in competizioni di match race è avvenuta a
Brindisi, all’Apulia match race nel 2009, in equipaggio con Pasquale D’Aluisio, Francesco Mauro
Manzi e Francesco Mastrogiacomo.
Dopo il terzo posto ottenuto in questa competizione la voglia di regatare e competere in
questa specialità è aumentata e la prima partecipazione al Campionato Italiano di match race
Under 19 è iniziata. Ho dovuto regatare con ragazzi più grandi e esperti, che mi hanno dato
molto filo da torcere. Dopo la conclusione di questa regata, la voglia di migliorare mi ha portato
ad allenarmi, con l’aiuto di un mio amico e avversario, Valerio Galati, che da sempre ha mostrato
una spiccata abilità e passione in questa disciplina, e che ha cercato di trasmettermi i trucchi e
le tecniche di questa specialità affiancandomi negli allenamenti, regatando inoltre anche più
volte con Nicola Vescia, esperto nel match e nell’ altura, il quale mi ha dato importanti consigli.
Seguendo lezioni tecniche del mio istruttore Michele Ricci, uno degli istruttori più preparati nella
disciplina del match race, e i continui allenamenti da lui stesso preparati per specializzarci in
questa disciplina; una scalata verso la vetta del podio è avvenuta finalmente nel 2013 al
campionato italiano Under 19 svoltosi a San Benedetto del Tronto, accompagnato dai miei
compagni Francesco Mauro Manzi alla prua, David Manzari alle scotte, e Antonio Pasqua di
Bisceglie alla randa;
preceduto il risultato,
nella stessa competizione,
gli anni precedenti da un
4° posto nel 2011 a
Brindisi e un 2° posto al
lago di Ledro nel 2012. Il
risultato mi ha permesso
di accedere al Campionato
italiano assoluto di match
race,
questa
volta
accompagnato
da
Teodorico
d’Avella,
Antonio
Pasqua
di
Bisceglie e Francesco
Mauro Manzi, dove però le
sfavorevoli condizioni e
l’alto livello non ci hanno
permesso di conseguire un
buon risultato.
PIETRO MATTIOLI - LNI TRANI - 2° CLASSIFICATO CAMPIONATO NAZIONALE UNDER 19 - 2012
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 18
PIETRO MATTIOLI - LNI TRANI, CAMPIONE NAZIONALE MATCH RACE UNDER 19 - 2013
Competizioni aperte a livelli internazionali a cui ho partecipato e che mi hanno permesso
di conoscere, confrontarmi con nuovi regatanti, e di conoscere prospettive nuove è stato il
Christmas match race di Brindisi dove il miglior risultato conseguito è stato il 4° posto,
accompagnato da Teodorico d’Avella e Francesco Mastrogiacomo. Inoltre anche il mio circolo, la
Lega Navale Italiana, sezione di Trani, ha permesso di tenermi sempre in contatto con il mondo
del match race, infatti ho potuto partecipare a regate organizzate dallo stesso, come la Zoccola
Dura match race nel quale nel mese di febbraio del 2013 ho ottenuto anche il primo posto.
PALMARES
9° CLASSIFICATO
CAMPIONATO ITALIANO UNDER 19 - GRADO 3
2010
RAVENNA
4° CLASSIFICATO
CAMPIONATO ITALIANO UNDER 19 - GRADO 3
2011
BRINDISI
12° CLASSIFICATO CAMPIONATO NAZIONALE ASSOLUTO - GRADO 3
2011
GAETA
5° CLASSIFICATO
CHRISTMAS MATCH RACES - GRADO 3
2011
BRINDISI
3° CLASSIFICATO
ZO.LA DURA MATCH RACE - GRADO 4
2012
TRANI
2° CLASSIFICATO
NATIONAL YOUTH MATCH RACING CHAMPIONSHIP - GR3 2012
PIEVE
9° CLASSIFICATO
CAMPIONATO ITALIANO OPEN - GRADO 3
2012
GAETA
4° CLASSIFICATO
CHRISTMAS MATCH RACES - GRADO 3
2012
BRINDISI
2° CLASSIFICATO
ZO.LA DURA MATCH RACE - GRADO 4
2013
TRANI
1° CLASSIFICATO
ZO.LA DURA MATCH RACE - GRADO 4
2013
TRANI
1° CLASSIFICATO
CAMPIONATO ITALIANO UNDER 19 - GRADO 3
2013
S.BENEDETTO T.
12° CLASSIFICATO CAMPIONATO NAZIONALE ASSOLUTO - GRADO 3
2013
RAVENNA
3° CLASSIFICATO
2014
TRANI
ZO.LA DURA MATCH RACE - GRADO 4
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 19
FRANCESCO PALAZZO - CV ONDABUENA, RACCONTA LA SUA ESPERIENZA NEL MR
Ho iniziato lo sport della
vela quando avevo sette anni;
nacque tutto da un corso estivo
fatto sugli Optimist, su una
spiaggia: come allenatore c'era
un ragazzo di 19 anni, Francesco
Bonvino,
che
poi
mi
accompagnerà per tutta la mia
esperienza sull’Optimist, fino a
quindici anni, diventando amico
prima, che allenatore. Non
iniziai da solo però, perché
insieme a me cominciò mio
cugino, Raffaello Perrini, mio
coetaneo, con il quale, oltre a
legare un rapporto fraterno,
iniziai un percorso in questa
disciplina che tutt’ora continua.
Come ho detto, fino ai
quindici anni rimasi sull' Optimist, al CV Ondabuena, riuscendo a ottenere diversi risultati
importanti, tra i quali la vittoria al campionato zonale juniores, ma soprattutto la vittoria del
Trofeo Tre Mari, trofeo a scala nazionale svoltosi in quattro tappe. Era l’anno 2010.
Successivamente, allenato da Riccardo Serio, passai a timonare un 420, insieme a mio
cugino Raffaello, prodiere, e insieme a lui ottenni altri risultati, come il terzo posto al
Campionato Nazionale U16 a Venezia nella classe 555FIV (insieme ad altri due ragazzi del mio
circolo, Nicola De Siati e Guido Malagrinò) e, a seguire, un terzo nel 2012 e un quarto nel 2013
posto al Campionato Italiano Match Race U19 (sempre insieme a Raffello e Guido), svoltisi
rispettivamente a Ledro e San Benedetto, e infine il terzo posto al Campionato Italiano
Studentesco con la classe 555FIV.
Diventati troppo pesanti per il 420, l’anno scorso abbiamo cambiato classe, iniziando una
nuova avventura decisamente più impegnativa sulla classe olimpica del 470, continuando però a
praticare il Match Race, per il quale sembriamo istintivamente portati, riuscendo a conquistare
finalmente il primo posto al Campionato Italiano U19 a Ravenna, ottenuto inoltre con compagni
di zona quali Marco e Luca
D’Arcangelo della LNI Bari e David
Manzari del CV Bari.
Vincendo ci siamo dunque
qualificati al Nazionale Assoluto di
Match, al quale hanno partecipato i
migliori dieci timonieri d’Italia,
perciò professionisti, anche
olimpionici, che ovviamente avevano
dalla loro, grande esperienza in
materia; nonostante questo ci siamo
difesi alla grande, per altro con un
equipaggio nuovo, che vedeva oltre a
me e Raffaello, Marco Traversa e
Taras Khomchyk (tutti VIII zona),
riuscendo ad ottenere un insperato
quinto posto, anche sfortunati,
perché a pari punti con il terzo.
FRANCESCO PALAZZO E IL SUO EQUIPAGGIO CAMPIONI NAZIONALI UNDER 19 - 2014
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 20
ARMANDO MIELE - CV BRINDISI, PARLA DI COME È ARRIVATO AL MATCH RACE
Ho iniziato ad andare in barca a
vela quasi per caso. Tra i miei amici
c’era Fulvio, più grande di me e grande
appassionato di vela. A quei tempi la
vela non era uno sport molto diffuso e
Fulvio, insieme ad un suo amico era
solito trascorrere le sue vacanze in
Grecia su un otto metri progettato e
costruito dai due amici.
Nel 1972 Fulvio decide di
acquistare una nuova barca, vende la
sua autocostruita e compra quella che
allora in Italia era la barca da crociera
per eccellenza: l’Alpa 9,50. Purtroppo
però l’amico di Fulvio, si ammala e non
è più in grado di seguire l’amico in
barca. Fulvio allora cerca tra i suoi
conoscenti persone che siano disposte ad accompagnalo nelle veleggiate e nelle crociere. In quegli
anni chi si avventurava in barca a vela fino in Grecia era considerate quasi un folle. Non c’erano GPS, e
carte digitali, telefonini, computer portatili e tanto meno tablet e simili. Io, insieme ad altri ragazzi
accetto l’invito di Fulvio e inizio a andare in barca a vela. Nasce subito la passione e Fulvio che mi
vede così interessato ed entusiasta è ben lieto di insegnarmi tutto sulla vela.
Ai neofiti Fulvio sembra quasi un mago e lui si diverte a stupirli: “tra pochi minuti il vento
cambia e da tramontana diventa scirocco”. E puntualmente ciò avviene poi lui ci spiega che ha
soltanto notato l’umido che il ponte si bagnava ad indicare l’umidità che precede l’arrivo dello
scirocco.
Dopo diversi anni in barca insieme, Fulvio vende la sua Alpa e decide di smetterla con la vela. A
quel punto io inizio a navigare da solo e, ormai ho acquisito una buona esperienza da skipper e inizio a
regatare su barche d’altura.
Nel 2005 riesco a seguire un corso sul match race tenuto da Alfredo Ricci e decido di iniziare a
regatare nei match race. Ma la strada è dura e difficile. Non sono ancora classificato e siccome tutti i
match race sono su invito. Nonostante le numerosissime richieste passano altri anni prima che riesca a
partecipare al suo primo match race nel 2009: un grado 3 a Brindisi che mi vede arrivare decimo su
dieci concorrenti. L’equipaggio è formato oltre che da me, da Alessandro Annicchiarico e da
Gianfranco Guadalupi. Tutti alla prima esperienza di match race. E si vede! L’inizio non è
entusiasmante, anzi è tale da scoraggiare molti ma io tengo duro.
Conosco Giuseppe Tesorone, istruttore della BMW Match Race Academy ed inizio ad allenarmi
ed a regatare insieme a lui.
L’equipaggio viene completato volta
per volta con persone diverse:
Antonio Corlianò, Massimo Mignini,
Giovanni Caso, Stefano Flori, poi con
i “bravi” Pierluigi Fornelli, Manuele
Pasotti, Fabio Montefusco, Valerio
Galati ed a volte anche Roberto
Ferrarese e Jacopo Pasini.
Finalmente iniziano ad
arrivare i primi risultati importanti
in regate internazionali ed oggi,
dopo cinque anni sono riuscito ad
entrare nei primi cinquanta della
ranking mondiale, regato in tutta
Europa e non ho più problemi ad
essere invitato anche nelle regate
più importanti.
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 21
ARMANDO MIELE - CV BRINDISI, PARLA DI COME È ARRIVATO AL MATCH RACE
RISULTATI OTTENUTI
2014
1° CLASSIFICATO
BMW ITALIAN CHAMPIONSHIP
2014
2° CLASSIFICATO
BMW WORLD CHAMPIONSHIP
2013
1° CLASSIFICATO
BMW ITALIAN CHAMPIONSHIP
2013
1° CLASSIFICATO
MEMORIAL RISALITI
2012
1° CLASSIFICATO
SAIL IN PROGRESS MATCH RACE MAY
2012
1° CLASSIFICATO
SAIL IN PROGRESS MATCH RACE JUNE
2012
1° CLASSIFICATO
SCARLINO MATCH RACE OCTOBER
2010
2° CLASSIFICATO
CAMPIONATO VIII ZONA FIV
2009
3° CLASSIFICATO
SPRING MATCH RACE - RAVENNA
Ho iniziato l’attività velica all’età di 15 anni. Per anni ho regatato su barche d’altura
partecipando a regate nazionali ed internazionali.
Ho iniziato a praticare il match race nel 2009 e da allora ho partecipato a numerosi match race
di grado 4, grado 3 e grado 2, sia in Italia che in Europa.
Coach:
Crew:
Giuseppe Tesorone. Giuseppe, uno degli istruttori della BMW Academy insieme a Roberto
Ferrarese, ha iniziato ad allenarmi nel 2010. Giuseppe ha una grande esperienza nel mondo
delle regate, ha vinto due campionati italiani in classe ORC ed è stato armatore dell’anno nel
2008 e nel 2010.
Pierluigi Fornelli. Randista e tattico, Pierluigi è uno dei Mascalzone Latino e Su Shosholooza
veterani del match race italiano. Ha partecipato a due campagne di Coppa America su
Mascalzone Latino and Shosholooza. Ha partecipato al World Match Race Tour come membro
dell’equipaggio di Paolo Cian vincendo ben due edizioni. Tra gli altri match race mondiali vinti
ricordiamo il BrasilSailingCup del 2008 e il Korea Match Cup del 2009. Pierluigi è attualmente
responsabile della squadra olimpica di vela della Guardia di Finanza.
Fabio Montefusco. Prodiere, Fabio svolge il ruolo di prodiere e tattico. Ha parteciparto a due
campagne di Coppa America su Mascalzone Latino e Shosholooza. Ha partecipato al World
Match Race Tour come membro dell’equipaggio di Paolo Cian vincendo ben due edizioni. Tra gli
altri match race mondiali vinti ricordiamo il BrasilSailingCup del 2008 e il Korea Match Cup del
2009. Fabio ha vinto numerosi match race nella sua carriera.
Valerio Galati. Randista, Valerio è il più bravo match racer italiano tra i giovani al di sotto dei
21 anni. Ha iniziato a praticare il match race come timoniere nel 2008 e da allora ha vinto due
campionati italiani under 19 nel 2011 e nel 2012, due campionati europei under 21 nel 2012 e
nel 2014 e si è classificato quarto al mondiale under 23 del 2014. Attualmente, oltre al match
race si sta impegnando nella classe Laser.
Manuele Pasotti. Scottista, Manuele ha iniziato ad andare a vela da giovane. Cinque volte
campione italiano di match race con Jacopo Pasini, ha vinto numerosi match di grado 4,3,2,e 1
ed ha partecipato a diversi World Match Race con diversi timonieri.
Alessandro Annicchiarico. Scottista, Alessandro ha inziato a regatare con me e mi segue nei
match race con cui ho vinto il BMW Italian Championship nel 2014.
Francesco Mastrogiacomo. Prodiere, Francesco è il più giovane tra tutti, appena ventenne
anche lui ha all’attivo una buona esperienza nei match race giovanili dove, con Valerio ha vinto
2 campionati italiani nel 2011 e nel 2012 ed un campionato europeo nel 2012.
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 22
IL PRODIERE FRANCESCO MAURO MANZI - LNI TRANI, RACCONTA
Nel Match Race si parla sempre dei timonieri e quasi mai dell’equipaggio che è l’artefice
principe del successo, pensate alla velocità delle manovre nel virare a tempo per coprire l’avversario,
issare lo spinnaker, strambare al momento giusto, regolare le vele per avere sempre una velocità
ottimale, la grande specializzazione nei vari ruoli dei componenti l’equipaggio, la conoscenza del
regolamento di regata, tutto questo presuppone una preparazione e un affiatamento, una amicizia tra
tutti i componenti, che consente di portare a casa le vittorie.
Paolo Collina, (Presidente della X Zona e poi Consigliere Federale) mi ha raccontato della
prima vittoria di Valerio Galati in occasione del Campionato Italiano di Match Race Under 19, nel 2010
a Ravenna. Mi ha detto queste testuali parole: “Raffaele, ho ammirato l’equipaggio che senza dire
una parola effettuava le manovre con una sincronia tale che sembrava un solo uomo a portare la
barca.”
Ho chiesto a Francesco di scrivere un suo racconto, perché è stato il prodiere che ha vinto 2
titoli Europei Under 23 nel 2011 e 2014, e 3 campionati Italiani under 19 nel 2010, 2011 e 2013,
regatando con i timonieri Valerio Galati e Pietro Mattioli, della LNI Trani.
Raffaele Ricci
La parola a Francesco Mauro.
Ricordo ancora oggi il primo giorno in cui mi avvicinai allo sport della vela. Un giorno
indimenticabile che pose i semi di una grande avventura ricca di emozioni.
Era un giorno d'estate di 8 anni fa e con il mio amico Pietro Mattioli decisi di iscrivermi ai corsi di vela
organizzati da un nuovo istruttore, Michele Ricci. Uscire in barca mi affascinò sin da subito poiché era
un modo di stare a contatto diretto con la natura, con il mare, con il vento e, soprattutto, un modo di
stare con i propri amici. Conobbi subito e feci amicizia con molte nuove persone. Valerio Galati,
Pasquale D'Aluisio, Marco Di Domizio, Francesco Mastrogiacomo e molti altri. Successivamente al corso,
decidemmo allora di approcciarci a questo grande sport.
Ci avviammo insieme, accompagnati dall’istruttore Michele Ricci a un lungo percorso di crescita
che giunge ad oggi. Nacquero i primi equipaggi di derive (420).
Nonostante la mia poca esperienza da prodiere e l'esperienza di Pietro Mattioli timoniere cominciammo
a partecipare a piccole regate di circolo e, malgrado non riuscissimo a arrivare nelle prime posizioni,
eravamo sempre stimolati ad andare avanti, a fare di più e ad allenarci ancora, dal nostro istruttore,
la cosa fondamentale infatti era (prima di tutto) divertirsi andando in barca.
La passione e la motivazione crebbero e dopo
circa due anni di regate in 420 (con piccoli cambi di
timonieri) dall'inizio del mio percorso velico, Valerio
Galati mi propose di iniziare una nuova esperienza, in
una disciplina alla quale, all'epoca, ero estraneo; il
match race.
Cominciammo ad allenarci molto più
frequentemente e con assiduità. Ero molto affascinato
da questa nuova disciplina perché la trovavo assai
dinamica, scattante e coinvolgente, più delle regate di
flotta. Era una nuova esperienza, e ritengo fossi
ulteriormente attratto dal fatto che in barca non si era
soltanto me (prodiere) e il timoniere, ma si era un vero
e proprio equipaggio di tre o quattro persone con le
quali instaurare un rapporto solido e di intesa.
Il match race divenne per noi una vera e propria
passione e la coltivammo sin da subito. Formammo
subito un saldo equipaggio costituito, inizialmente da
me prodiere, Valerio timoniere e Marco centrale.
Cominciammo a partecipare alle prime regate, Under
16 e pian piano ai primi nazionali Under 19 portando a
casa molte vittorie. Certo fu grazie a Michele che ci
affacciammo a quel grande nuovo mondo del match
race.
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 23
IL PRODIERE FRANCESCO MAURO MANZI - LNI TRANI, RACCONTA
Ci allenava duramente in inverno ed
estate insegnandoci regole e nuove
tattiche di regata.
In seguito si unì all'equipaggio anche
Francesco Mastrogiacomo con il quale
vincemmo il primo titolo nazionale under
19, fu una gioia immensa poter condividere
quel momento con i propri amici, il proprio
equipaggio e il proprio istruttore.
Qualche anno dopo la vittoria del
primo (ma non ultimo) campionato
nazionale Under 19, ci fu una delle
esperienze che forse mai dimenticherò per
il resto della vita: le regate in Nuova
Zelanda. Carichi di passione e grinta
decidemmo, infatti, supportati dal nostro
circolo, da amici e parenti di partire insieme a Michele per la Nuova Zelanda, patria della vela e
partecipare a due competizioni internazionali a Wellington e ad Auckland. Passammo lì due settimane
memorabili visitammo le due città nel tempo libero e conoscemmo nuove persone, tutte cordiali e
amabili nei nostri confronti e la cosa ancor più affascinante era che la regata durò addirittura 5 giorni.
Cinque giorni di match dall'altro capo del mondo!
Al ritorno dalla Nuova Zelanda eravamo ancor più pieni di energie e voglia di fare, andare
avanti nel nostro percorso. Partecipammo il successivo autunno all'Europeo Under 21 e ancora dopo
esserci confrontati con più che valido equipaggi dall’Europa e dall’America portammo a casa il titolo.
Questa è la foto nel momento della vittoria.
A distanza di lunghi anni, guardandomi alle spalle e nonostante questa grande avventura sia
andata via via assopendosi, certo non posso negare che questo sport mi abbia dato innumerevoli
possibilità. Possibilità di crescere in modo sano e forte, formandomi come persona, grazie alle
amicizie, ai rimproveri, alle risate e come sportivo grazie alle molte regate, alle vittorie, alle sconfitte
e alle molte amicizie che ancora oggi rimangono intatte. E mi piace ancora di volta in volta tra un
impegno e l'altro risalire in barca per riprovare quelle grandi sensazioni.
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 24
SIMONE FERRARESE - CV BARI, CI ILLUSTRA LA SUA ATTIVITÀ NEL MATCH RACE
VINCITORE DELLA CONGRESSIONAL CUP 2013
Simone Ferrarese, leccese
classe 1988, medaglia d’oro al valore
atletico e Velista dell’anno under 25,
2013, è il terzo italiano di sempre, e
il più giovane, ad essere ammesso al
“World Match Racing Tour’’.
Nell’aprile 2013 con il suo
team vince la Congressional Cup, in
finale contro la leggenda velistica Ed
Baird, timoniere vincitore con Alinghi
dell’America’s Cup nel 2007, una
vittoria storica per la vela Italiana.
A 25 anni è Skipper del Ferrarese
Racing Team, numero 8 al mondo
nella ranking list assoluta e 3° in
quella Under25.
Nel 2014 diventa il primo
Italiano nella storia a vincere il
Campionato Europeo assoluto Match
Race.
Simone è salito per la prima
volta su un'imbarcazione all'età di
quattro anni, e da allora ha ottenuto
brillanti risultati sulle classi giovanili
Optimist e L’Equipe, ha poi
intrapreso due campagne olimpiche
su 470 e Tornado, fino ad
intraprendere nel 2006 la carriera
Match Race, che lo ha visto subito
conquistare il Dubai International
Youth Trophy, il campionato
Internazionale Giovanile svoltosi a
Dubai proprio nel 2006.
Tra le maggiori vittorie
Simone conta anche un Titolo
Mondiale ORC Assoluto e due argenti
e due bronzi ai Campionati Assoluti
M atch Ra ce, un a rgento a i
Campionati Europei Assoluti Match,
oltre a eventi nazionali ed
internazionali di Altura ed una serie
di importanti successi nelle classi
Maxi, e OneDesign. A giugno 2012
conquista la 60a edizione della
Giraglia Rolex Cup (Classe ORC) al
timone del Tp52 Aniene 1a Classe.
Nel 2013 l’atleta Pugliese ha
intrapreso una Campagna Olimpica in
Finn, con l’obiettivo “Rio de Janeiro
2016”, continuando così a sfidare le
maggiori eccellenze velistiche a
livello mondiale.
CAMPIONE EUROPEO ASSOLUTO 2014
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 25
SIMONE FERRARESE - CV BARI, CI ILLUSTRA LA SUA ATTIVITÀ NEL MATCH RACE
RANKING LIST
8° CLASSIFICATO NELLA RANKING LIST ASSOLUTA MONDIALE ISAF
1° CLASSIFICATO ITALIANO ASSOLUTO
3° CLASSIFICATO UNDER 25 AL MONDO
RISULTATI MATCH RACE
CAMPIONE EUROPEO ASSOLUTO
2014
VINCITORE DELLA CONGRESSIONAL CUP
2013
3° CLASSIFICATO
2013
STENA MATCH CUP SWEDEN (COPPA DEL MONDO)
VICECAMPIONE EUROPEO ASSOLUTO
2013
5° CLASSIFICATO
KOREA MATCH CUP WORLD TOUR
2012
4° CLASSIFICATO
CONGRESSIONAL CUP
2012
4° CLASSIFICATO
INTERNAZIONALI DI FRANCIA
2012
SKIPPER WORLD MATCH RACING TOUR
2012
VINCITORE MASTER DE ESPAÑA
2011
4° CLASSIFICATO
SAILS OF WHITE NIGHTS
2011
4° CLASSIFICATO
OPEN DE ESPAÑA
2011
VINCITORE FICKER CUP - LONG BEACH, CALIFORNIA
VICECAMPIONE ITALIANO ASSOLUTO
2011
2009 - 2010
2° CLASSIFICATO
BALTIC MATCH TROPHY
2010
4° CLASSIFICATO
SAILS OF WHITE NIGHTS
2010
3° CLASSIFICATO
SLOVENIA OPEN
2009
VINCITORE SPRING CUP
2009
3° CLASSIFICATO
CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI
2008
3° CLASSIFICATO
ISAF NATIONS CUP EUROPEAN FINAL
2008
VINCITORE CAMPIONATO SLOVENO OPEN
2008
VINCITORE BLURIMINI CRITERIUM
2007
VICECAMPIONE ITALIANO UNDER 20
2006
VINCITORE DUBAI INTERNATIONAL YOUTH TROPHY
2006
VICECAMPIONE ITALIANO UNDER 25
2005
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 26
CONCLUSIONI
VINCITORE DELLA CONGRESSIONAL CUP 2013
Ho lasciato per ultimo Simone Ferrarese, che avevo citato nell’articolo del 2008 chiamandolo
l’astro nascente del match race Pugliese, e mi sembra che le nostre aspettative di tifosi dello Sport
della vela si sono avverate. Leggete con attenzione le sue vittorie, che rappresentano una grande
gratificazione per lui e per tutti quelli che gli sono stati vicino e quelli che lo hanno seguito. Io ho
avuto la fortuna di conoscerlo quando aveva un anno e ho seguito tutta la sua vita di giovane velista
osservandolo dalla barca comitato, nelle regate delle classi Optimist, L’Equipe, 470, altura e match
race e successivamente quando ero segretario della classe L’Equipe, nelle regate Internazionali e
Nazionali. Oggi sono felice non solo delle sue affermazioni, ma di tutti i velisti che ho visto crescere e
che parteciparono al campionato zonale Under 16 del 2009, ottenendo nel prosieguo della loro
attività, risultati di grande rilievo e non solo nel match race.
Il nostro movimento ha avuto il riconoscimento a livello Federale dei nostri tecnici, Michele
Ricci e Roberto Ferrarese, ai quali è stato affidato il compito di seguire gli equipaggi femminili in
vista delle Olimpiadi di Londra 2012.
Buon Vento a tutti, spero con questa piccola pubblicazione di lasciare una traccia del match
race in Puglia.
Raffaele Ricci
LA STORIA DEL MATCH RACE di Raffaele Ricci - Pag. 27