Beatrice Brugnoli - Fondazione Sacra Famiglia
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Beatrice Brugnoli - Fondazione Sacra Famiglia
Beatrice Brugnoli DALLE TAPPE DELLO SVILUPPO AGLI STATI DELLA MENTE DAGLI STATI DELLA MENTE AL CICLO VITALE VICISSITUDINI E DESTINI DI INCONTRI ‘SPECIALI’ Non ho mai capito se io fossi il tuo cane fedele e incimurrito o tu lo fossi per me. Per gli altri no, eri un insetto miope smarrito nel bla-bla dell'alta società. Erano ingenui quei furbi e non sapevano di essere loro il tuo zimbello: di esser visti anche al buio e smascherati da un tuo senso infallibile, dal tuo radar di pipistrello. Eugenio Montale SCUOLA CONTESTI LAVORATIVI CONTESTI EDUCATIVI La famiglia è un collegamento con il nostro passato e un ponte verso il nostro futuro. A. Haley ESISTE SEMPRE UNA FACCIA NASCOSTA DELLA VITA E QUINDI ANCHE DELL’ESPERIENZA CLINICA I LIMITI E I CONFINI DI OGNI FAMIGLIA SONO DIFFICILI DA DEFINIRE E CAMBIANO CI INTERESSANO LE CONNESSIONI PIUTTOSTO CHE LE PARTI LA CONOSCENZA DELLA FAMIGLIA E’ SFUGGENTE L’ESPERIENZA DELLA FAMIGLIA NO PROCESSO PROBLEMA ASPETTI EMOTIVI STRUTTURA RAPPORTO TRA GENERAZIONI (Paolo Bertrando) Momenti di squilibrio o equilibrio precario Situazioni intricate o immobilizzate Situazioni emotivamente sovraccariche Situazioni affettivamente morte Richiamano il concetto di funzioni che richiedono un determinato tempo definito a priori per essere raggiunte e in cui una segue l’altra. I concetti di crescita e sviluppo si basano su una progressione lineare la cui rappresentazione più immediata è individuabile nel flusso cronologico del tempo dalla nascita alla morte Il bilancio ad ogni tappa viene definito come ritardo o come anticipazione e ci si riferisce ad una valutazione spesso quantitativa confrontata e non integrata con persone della medesima età cronologica KLIMT – LE TRE ETA’ DELLA DONNA ICF - CY Funzioni Funzioni mentali globali Attività e partecipazione (b110-b139) • Del temperamento e della personalità • Emozionali • Percettive • Cognitive di livello superiore • Mentali del linguaggio • Dell’esperienza del sé e del tempo …. Esperienze sensoriali intenzionali (d110-d129) - Guardare - Ascoltare - Altre percezioni sensoriali Comunicare – ricevere (d310-d329) - Comunicare con – riceveremessaggi verbali - …. Fattori ambientali Relazioni e sostegno sociale (e310-e399) • Famiglia ristretta • Famiglia allargata • Amici • Persone in posizione di autorità • Persone che forniscono assistenza • Animali domestici • Operatori sanitari Atteggiamenti Servizi, sistemi e politiche • SEPARAZIONE • INDIVIDUAZIONE • PULSIONALITA’ • TRASGRESSIVITA’ • ALLA RICERCA DEL PROPRIO SENSO DI SE’ NEL MONDO • RICERCA DI CREARSI UNA MENTE PROPRIA ADULTO • Contenimento • Reverie • Esperienza della presenza/assenza • Frustrazione • Integrazione • ‘seconda pelle’ • Individuazione • Separazione ADOLESCENZIALE INFANTILE Il passaggio da uno stato mentale ad un altro non si esaurisce mai completamente. Gli stati mentali possono essere transitori o essere radicati. Interagiscono con il particolare stadio evolutivo della persona. Sono prospettive attraverso le quali l’individuo in quel momento può vedere il mondo. • CAPACITA’ DI SOPPORTARE STATI EMOTIVI INTENSI • CAPACITA’ DI PENSARE E RIFLETTERE SULLA SOFFERENZA PSICHICA • POSSIBILITA’ DI INSTAURARE E MANTENERE RELAZIONI STABILI E SIGNIFICATIVE ‘BENESSERE’ - RAPPORTO TRA GLI STATI MENTALI DELL’ADULTO E QUELLI DEL BAMBINO, ALLA MISURA DI CONTENIMENTO DISPONIBILE E AL TIPO DI IDENTIFICAZIONE IN ATTO FIN DAI PRIMI TEMPI FONDAMENTALE E’ LA CAPACITA’ DEI GENITORI DI CONTENERE GLI STATI MENTALI, DI DIGERIRE IL DOLORE E DI RENDERE SENTIMENTI DIFFICILI MEGLIO GESTIBILI PER IL BAMBINO Gli stati mentali possono essere transitori o essere radicati. Interagiscono con il particolare stadio evolutivo della persona. Sono prospettive attraverso le quali l’individuo in quel momento può vedere il mondo. CONTENERE E CONOSCERE I PROPRI STATI MENTALI PER METTERSI IN RELAZIONE CON QUELLA PERSONA ‘SPECIALE’ NEL SUO CONTESTO PARTICOLARE Costituzione della coppia coniugale B: chi sono io per te? A: io chi sono, ora che sono diventato genitore? …e se, come nel caso dell’autismo non c’è soluzione? La famiglia nell’età anziana La famiglia con figli adulti La famiglia con bambini La famiglia con adolescenti Ogni fase è caratterizzata da specifici compiti di sviluppo che comportano una continua rielaborazione dei rapporti. La soluzione di questi compiti consente il passaggio alla fase successiva. Lo sviluppo si realizza nel tempo ed è scandito da eventi ‘critici’ che richiedono funzionamento e adattamento. Costituzione della coppia coniugale RISORSA • Distacco emotivo dalla famiglia di origine • Capacità di ridefinire le relazioni con le famiglie allargate e con i gruppi dei pari Maggior possibilità di poter trovare una condivisione possibile con il partner dell’esperienza critica CRITICITA’ • Scarsa differenziazione dalla famiglia di origine • Coinvolgimento difficoltoso nella famiglia neocostituita Si intravede il rischio che con la nascita del figlio con SA il legame con la famiglia di origine si rinforzi ancor di più a scapito di una condivisione con il coniuge dell’esperienza drammatica La famiglia con bambini RISORSA • Accettazione dei nuovi membri nel sistema • Dalla coniugalità alla genitorialità Tempi in tandem Passaggio di testimone CRITICITA’ • L’accettazione richiede tempi prolungati • Lo spazio/tempo richiesto dal figlio con SA è sproporzionato. Non c’è sincronia tra processo di assunzione del ruolo genitoriale e accettazione del figlio La famiglia con adolescenti RISORSA • Flessibilità all’interno del sistema • Di fronte alla ‘seconda nascita’ del figlio anche l’adulto ridefinisce la propria identità Indipendenza del giovane. Evoluzione dell’adulto. CRITICITA’ • La ‘prima nascita’ non si era completata quindi in realtà l’ADO con SA affronta spesso il completamento della ‘prima nascita’ • Il genitore è imbrigliato nel dilemma: non vive la solitudine emancipatrice per il figlio, ma nello stesso tempo si rende ‘definitivamente’ conto che la presenza è segno della difficoltà/impossibilità ad una futura completa emancipazione Timore per il ‘destino’ della coppia. La famiglia con figli adulti RISORSA • Nuovi interessi per gli adulti • Ridefinizione della relazione genitori/figli con un livello più alla pari • Passaggio generazionale Abbandono dell’identità prevalente di genitore Sentimento di inutilità verso i figli che genera nuove capacità creative CRITICITA’ • Il figlio è adulto ma il suo ‘stato mentale’ non è quello di un adulto • L’adulto genitore non accede al passaggio generazionale L’adulto genitore dovrebbe accedere a tutti i suoi stati mentali per sostenere la situazione del sistema La famiglia nell’età anziana RISORSA • ‘Contemplazione’ della propria morte • Tempo di condivisione e serenità • Figlio come ‘genitore’ del proprio genitore Supporto simbolico e concreto tra generazioni CRITICITA’ • Consapevolezza del limite • Previsione della separazione definitiva Senso di insicurezza e di instabilità come mai provata prima in relazione al figlio problema processi P1 struttura funzioni Contesto sociale P4 P2 P3 relazioni SISTEMA FAMILIARE 1 stati mentali scuola SISTEMA FAMILIARE 2 Soggetto: che bello! Destinatario:<[email protected]> Mittente: Data: 26/05/2013 05:18 PM Carissima dottoressa, arrivati a fine anno scolastico Le invio qualche riga per trasmetterLe alcune impressioni personali. A. è meraviglioso: arriva a scuola e, finalmente con passo spedito raggiunge una delle persone incaricate ad accoglierlo (personale ATA) rispondendo al saluto e continuando il discorso interrotto il giorno precedente. Non si ferma più al primo albero del vialetto, a testa bassa, ad aspettare l’invito insistente per entrare, come faceva nei primi giorni di scuola. Nell’atrio, aspettando il suono della prima campana, risponde e partecipa alle battute di tutti noi. È pur vero che ogni tanto parla dei “centri commerciali” e ci chiede dove andiamo a fare la spesa ma ciò fa parte anche della nostra routine e tranquillamente ci scambiamo opinioni e consigli. I suoi compagni sono proprio bravi perché hanno capito il valore di A. e le sue difficoltà: non c’è in loro alcun segno di insofferenza né di pietismo. I colleghi sanno lavorare bene, con professionalità ma soprattutto con cuore. L’insegnante di lettere (molto in gamba), apparentemente rigido e serio, ha instaurato un rapporto di empatia reciproca fatta di rispetto, intesa e fiducia … una vera figura di riferimento. L’insegnante di Sostegno ha lavorato molto bene: dopo un inizio difficoltoso, carico di paure e di dubbi (e chi non ne avrebbe avuti?) ha affrontato la situazione con forza. Si capiva benissimo che era preoccupata di non farcela, ansiosa e impaurita dalle possibili reazioni e crisi di Andrea. Mi confessava la sua angoscia e un senso di inadeguatezza per la gravità del caso. Mi comunicava che aveva comprato vari libri sull’autismo e che voleva iscriversi a più corsi, anche in rete, per conoscere meglio la patologia. In quei momenti ho sentito il suo forte disagio e ho temuto che andasse in crisi. Ho ritenuto doveroso impormi cercando di farle capire che una maggiore competenza medica non l’avrebbe aiutata nell’affrontare il problema: doveva “aprirsi” ad A. tenendo presente i consigli di chi lo conosceva … per non sbagliare, ma poi, per costruire la relazione doveva osservare e ascoltare ciò che le stava davanti e intorno. È stata eccezionale, di colpo ha semplificato e ammorbidito il suo agire ed è riuscita a agganciare, anzi a farsi agganciare e questo è stato il colpo da maestro. Quando li vedo insieme, A. la guarda “distrattamente” e poi inizia a chiedere con tranquillità; chiede di tutto in riferimento all’abbigliamento, alle scarpe indossate, a ciò che ha fatto il marito e quant’altro e lo fa guardandola negli occhi! Due anni fa, in un teatro dove si svolgeva il saggio finale del nostro comprensivo, ho conosciuto Andrea: in platea cantava con i compagni su suggerimento delle maestre ma aveva gli occhi bassi o chiusi e voltava le spalle al palco e alla fine del pezzo, disturbato dai rumori e dalla musica, ha avuto una reazione forte che ha creato un forte malessere in tutti noi. La scorsa settimana, al teatro S.S.Trinità per il Maggioscuola c’è stata la rappresentazione del lavoro fatto dalla nostra I°A dove Andrea aveva un ruolo importante. Faceva il “vecchio gufo”, ha recitato, si è mosso a fianco dei compagni, al buio e alla luce dei riflettori, con la musica e col frastuono degli applausi … è andata benissimo. Aver scelto la sua classe è stata una scommessa: averlo tra noi è un privilegio. Al prossimo anno, buone vacanze Il più bello dei mari Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l'ho ancora detto. Nazim Hikmet Eye to eye – Edvard Munch