POF-versione-definitiva-2015-2016-2

Transcript

POF-versione-definitiva-2015-2016-2
Istituto di Istruzione Secondaria
Superiore
“Via Copernico”
sede: Via Copernico, 3 - 00071 POMEZIA
Codice Scuola: RM IS 071006
PIANNUOVOINSE
O
DELL’OFFERTA FORMATIVA
ANNO SCOLASTICO 2012- 2013
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE
sede: Via Copernico, 1 - 00071 POMEZIA
Tel. 06.121127550
fax 06.67666356
Codice Scuola: RM IS 071006
e-mail: RM IS [email protected]
Tecnico Economico: Amministrazione, Finanza e Marketing
Tecnico Tecnologico: Elettrotecnica ed Elettronica
Liceo Scientifico delle Scienze Applicate
INDICE
I. INTRODUZIONE
pag. 5
Definizione del Piano dell’Offerta formativa
II. CONTESTO DELL’I.I.S.S
Il territorio
pag. 6
L’utenza
pag. 7
III. IDENTITA’ DELL’I.I.S.S
Un Istituto di Istruzione Secondaria Superiore
pag. 8
Le figure professionali dell’I.I.S. e i nuovi indirizzi di studi
pag. 9
Tecnico indirizzo ECONOMICO
pag. 9
Tecnico indirizzo TECNOLOGICO
pag. 11
LICEO delle SCIENZE APPLICATE
pag. 12
Organigramma dell’I.I.S.S.
pag. 15
IV. PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Offerta Formativa
Principi ispiratori dell’I.I.S.S
pag. 16
Finalità dell’Istituto
pag. 16
Gli obiettivi formativi
pag. 17
Azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi
pag. 18
Strategie d’intervento generali
pag. 18
Strategie d’intervento specifiche nella fascia dell’obbligo
pag. 19
Criteri di formazione classi prime
pag. 20
Obiettivi generali da raggiungere al termine della fascia dell’obbligo
pag. 20
Certificazione dell’assolvimento dell’obbligo d’istruzione
pag. 21
Interventi Integrativi Individualizzati
pag. 22
Scelte Pedagogiche e Metodologiche dell’ Offerta Formativa
pag. 22
Attività Curricolare
pag. 22
Verifica e Valutazione degli apprendimenti
pag. 23
Sospensione del giudizio
pag. 23
Linee organizzative per recupero, sostegno e valorizzazione delle eccellenze
pag. 24
Credito scolastico
pag. 25
Valutazione del voto di condotta
pag. 25
Valutazione degli alunni diversamente abili
pag. 26
Certificazione
pag. 26
Progetti d’Istituto
pag. 27
Alternanza scuola -lavoro
pag. 28
Protocollo d Intesa
pag.28
Valutazione in progress
pag. 29
RAV e obiettivi
pag. 30
3
V.
ALLEGATI
Le risorse
Le Risorse umane
pag. 32
Le Strutture
pag. 34
Dipartimenti disciplinari
pag. 35
P.O.N.
pag. 35
Dipartimenti
pag. 36
I coordinatori di classe
pag. 38
Le funzioni strumentali
pag. 39
I responsabili di laboratori
pag. 47
Commissioni funzionali
pag. 47
Documentazione relativa alla Sicurezza ( TUSL. 81/08 e succ. modifiche)
pag. 49
Gli assi culturali ( Decreto 139/2007)
pag. 50
Patto di corresponsabilità
pag. 55
Protocollo accoglienza e piano d’inclusione per gli alunni con bisogni educativi speciali
pag. 56
4
INTRODUZIONE
DEFINIZIONE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Il Piano dell’Offerta Formativa (POF) è un documento predisposto da tutte le componenti della scuola che
informa sull’organizzazione didattica e amministrativa, esplicita le attività, i progetti e i servizi offerti e illustra
l’offerta formativa in stretta relazione con le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico del
territorio.
Relativamente all’anno scolastico 2015-2016, conformemente alle disposizioni ministeriali, viene predisposto
un POF annuale, flessibile, soggetto ad adeguamenti ed arricchimenti, comprensivo di un piano di attività
organizzate, attuabili e verificabili perché sottoposte a un diretto e continuo giudizio degli utenti.
Il POF è uno strumento attraverso il quale gli alunni devono sapere imparare e sapere, saper essere,
sapere vivere con gli altri, sapere fare e apprendere; i docenti devono sapere, saper essere, saper fare e
comunicare sul piano didattico; le famiglie devono collaborare e confrontarsi con i figli e la scuola; il
personale ATA deve garantire specifici servizi e prestazioni.
Il tutto nella logica di un servizio pubblico caratterizzato da negoziazione sociale e trasparenza, da efficienza,
da efficacia e da produttività sociale e professionale.
5
II- IL CONTESTO DELL’ I.I.S.S.
IL TERRITORIO
Pomezia fu fondata il 25 aprile del ’38. Sino agli anni ’50 la presenza di insediamenti industriali era minima, o
comunque non significativa. A partire dagli anni ’60 si assiste ad una profonda trasformazione della città:
muta la sua vocazione da agricola ad industriale. Negli anni ’70 i comparti chimico- farmaceutico,
elettrotecnico elettronico e meccanico si consolidano, si potenziano e si integrano con il settore commerciale
garantendo rilevanti livelli occupazionali. Tali comparti oggi sono piuttosto estesi ed intensi per attività con un
mercato di sbocco prevalentemente locale o regionale; si sta affermando il settore del terziario avanzato.
Negli anni ‘90 la Comunità Europea ha inserito Pomezia ed Ardea nelle aree oggetto dell’obiettivo 2 ( aree
depresse), con una deroga all’Art. 93.2c del Trattato di Roma. La delibera CIPE del 21–03–97 ha istituito un
Patto territoriale di attuazione un programma di interventi nei settori trainanti dell'industria, dell'agro-industria,
dei servizi, del turismo ed in quello dell'apparato infrastrutturale, tra loro integrati, con l’intento di sfruttare:
1 . La posizione geografica,
2 . L'effetto (diretto ed indotto) dell'esistenza sul territorio di piccole, medie e grandi aziende,
3 . Il buon tasso di specializzazione della forza-lavoro,
4. Le potenzialità turistiche,
5. La possibilità di attingere ad ulteriori risorse umane, professionali e finanziarie.
Il Patto territoriale oggi ha come obiettivo primario l’impegno a trovare soluzioni alle “Problematiche
occupazionali, ambientali e sociali”, soprattutto dei giovani, in un contesto territoriale che, oltretutto, non offre
molti stimoli culturali significativi ed è totalmente privo di strutture d’integrazione sociale. Nel 2000, infine, si
è costituita l’Agenzia di Sviluppo Lazio SpA quale strumento regionale di programmazione che concentra la
sua attività sulla promozione di investimenti pubblici e privati finalizzati al rafforzamento delle infrastrutture,
delle attività produttive e dei servizi di sviluppo del territorio regionale, incentivando così la salvaguardia del
livello di occupazione.
Le opportunità sono molteplici ed hanno come obiettivo quello di perseguire l’aumento dell’occupazione
tramite strategie rivolte ad incrementare la qualità dei lavoratori attraverso una formazione mirata ed
altamente qualificata degli addetti, ed anche alla riqualificazione e aggiornamento del management e dei
quadri tecnici, favorendo così il processo di acquisizione di una nuova cultura tecnico-organizzativa,
caratterizzata dalla formazione continua.
Un‘altra opportunità è legata al recente insediamento di alcune sedi decentrate dell’Università La Sapienza
di Roma e anche al settore turistico, ancora poco valorizzato, che può crescere notevolmente soprattutto se
collegato ad alcune zone adiacenti di sicura rilevanza internazionale .
Ulteriore opportunità è quella di promuovere una strategia di sostegno e di incentivazione allo sviluppo del
tessuto delle piccole e medie imprese, cercando una collaborazione e cooperazione tra il mondo del lavoro,
organismi pubblici e aziende, soprattutto ai fini dell’innovazione tecnologica.
6
L’UTENZA
L’IISS “Via Copernico” di Pomezia accoglie giovani che provengono da un territorio ampio ma frammentario
che ha conosciuto nel corso degli ultimi anni, notevoli trasformazioni da un punto di vista economico e
sociale.
Il bacino di utenza comprende principalmente i comuni di Pomezia, Ardea, con relative frazioni, ma accoglie
anche non episodiche presenze di studenti di Aprilia, dei Castelli Romani e della zona sud del vicino comune
di Roma e ciò genera un elevato fenomeno di pendolarismo.
L’Istituto ha subito un incremento interno delle presenze per effetto di un considerevole flusso migratorio
proveniente da territori al di fuori dell’unione europea, verificatosi soprattutto nel corso degli anni ‘70 - ’80
che ancora continua. Tutto ciò spiega la ricchezza e varietà di tradizioni, usi, costumi e linguaggi che però
non sempre si traduce in attaccamento al territorio ed infatti non si è ancora formato un tessuto sociale forte,
cementato da tradizioni e ricordi comuni. Questo stato di fatto costituisce, talora, un freno allo sviluppo di
solide relazioni intersoggettive al di fuori della realtà scolastica.
7
III- IDENTITA’ DELL’ I.I.S.S
UN ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE
Le istituzioni scolastiche statali hanno autonomia amministrativa, organizzativa, didattica, di ricerca e
progettazione educativa secondo il DPR n° 233 del 18/6/1998, che ne stabilisce il dimensionamento ottimale
se la popolazione consolidata e prevedibilmente stabile almeno per un quinquennio, è compresa tra 500 e
900 alunni.
Sul territorio erano già presenti l’Istituto Tecnico Commerciale “Monti”, autonomo dal 1999 e stabile come
utenza per conservare l’autonomia, ma carente negli spazi, e l’Istituto Tecnico Industriale “Copernico” che
non costituiva una realtà autonoma ed era associato all’IPSIA. Le due istituzioni però occupavano parti
afferenti ad un unico edificio.
Nasce così, per decreto ministeriale (n.12079 del 22/12/2006), nell’ambito del dimensionamento delle
istituzioni scolastiche ( nota n.936 del 15/127206) adottato dalla Regione Lazio, una nuova realtà scolastica
complessa per funzionalità, organizzazione, gestione e finalità, denominata Istituto di Istruzione
Secondaria Superiore “ Via Copernico ” con un’unica Dirigenza Scolastica e Amministrativa sita in via
Copernico 1, Pomezia.
LE FIGURE PROFESSIONALI DELL’ I.I.S.S
L’istituto è in linea con la riforma dei Licei e degli Istituti tecnici del 2010.
I corsi presenti nella scuola spaziano dall’ambito ECONOMICO a quello TECNOLOGICO, offrendo un
ventaglio ampio di proposte che permette di trovar, e all’interno dello stesso Istituto, tante opportunità di
scelta e garantisce agli alunni del biennio un eventuale riorientamento, grazie alla possibilità di passare
agevolmente da un settore all’altro.
In sintesi la nuova offerta formativa prevede i seguenti Corsi di studio:
Istituto tecnico settore economico costituito da un primo biennio, secondo biennio e un quinto anno.
Liceo scientifico delle scienze applicate costituito da un primo biennio, secondo biennio e un quinto
anno.
Istituto tecnico settore tecnologico costituito da un primo biennio, secondo biennio e un quinto anno.
Tutti i percorsi sono strutturati in un primo biennio con insegnamenti di istruzione generale e con discipline di
indirizzo. Questa organizzazione curriculare consente agli studenti di assolvere l’obbligo di istruzione e, nel
contempo di acquisire le competenze di indirizzo in funzione orientativa, anche per favorire la reversibilità
delle loro scelte.
Nel corso del secondo biennio e nel quinto anno, oltre all’area di istruzione generale, comune a tutti i
percorsi, vengono approfonditi i contenuti economico-giuridici e tecnici delle aree di indirizzo, per consentire
agli studenti di raggiungere, alla fine del percorso scolastico, una adeguata competenza professionale di
settore, idonea sia all’inserimento nel mondo del lavoro sia all’accesso all’università, al sistema
dell’istruzione e formazione tecnica superiore, nonché ai percorsi di studio e di lavoro previsti per l’accesso
agli albi delle professioni tecniche.
8
INDIRIZZO TECNICO ECONOMICO
Tecnico Economico: Amministrazione, Finanza e Marketing
Il nuovo profilo si caratterizza per la cultura tecnico-economica riferita ad ampie aree: l’economia,
l’amministrazione delle imprese, la finanza, il marketing, l’economia sociale e il turismo.
Il corso Amministrazione Finanza e Marketing si articola in biennio comune, un secondo biennio e la classe
quinta.
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, conoscono le tematiche relative ai macro fenomeni
economico-aziendali, nazionali ed internazionali, alla normativa civilistica e fiscale, ai sistemi aziendali,
anche con riferimento alla previsione, organizzazione, conduzione e controllo della gestione, agli strumenti di
marketing, ai prodotti/servizi turistici.
In particolare, sono in grado di:
- analizzare la realtà e i fatti concreti della vita quotidiana ed elaborare generalizzazioni che aiutino a
spiegare i comportamenti individuali e collettivi in chiave economica;
- riconoscere la varietà e lo sviluppo storico delle forme economiche, sociali e istituzionali attraverso le
categorie di sintesi fornite dall’economia e dal diritto;
- riconoscere l’interdipendenza tra fenomeni economici, sociali, istituzionali, culturali e la loro dimensione
locale/globale;
- analizzare, con l’ausilio di strumenti matematici e informatici, i fenomeni economici e sociali;
- orientarsi nella normativa pubblicistica, civilistica e fiscale;
- intervenire nei sistemi aziendali con riferimento a previsione, organizzazione, conduzione e controllo di
gestione;
- utilizzare gli strumenti di marketing in differenti casi e contesti;
- distinguere e valutare i prodotti e i servizi aziendali, effettuando calcoli di convenienza per individuare
soluzioni ottimali;
- agire nel sistema informativo dell’azienda e contribuire sia alla sua innovazione sia al suo adeguamento
organizzativo e tecnologico;
- elaborare, interpretare e rappresentare efficacemente dati aziendali con il ricorso a strumenti informatici e
software gestionali;
- analizzare i problemi scientifici, etici, giuridici e sociali connessi agli strumenti culturali acquisiti.
9
ARTICOLAZIONE AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING
Materie del piano di studi
Religione
Lettere
Storia
1° lingua straniera
2° lingua straniera
Scienze integrate ( Scienza terra e Biol.)
Scienze integrate (Fisica)
Scienze integrate (Chimica)
Diritto ed economia
Informatica
Economia aziendale
Economia Politica
Matematica
Geografia economica
Educazione fisica
Totale ore settimanali
Primo biennio
I
II
1
4
2
3
3
2
2
Secondo biennio
III
IV
1
4
2
3
3
2
2
2
2
2
2
2
2
4
3
2
32
4
3
2
32
V
1
4
2
3
3
1
4
2
3
3
1
4
2
3
3
3
2
6
3
3
3
2
7
2
3
3
2
32
2
32
2
32
8
3
3
Possibilità occupazionali: esperto di sistemi operativi aziendali e di procedure contabili informatizzate nei
settori sei servizi, del credito, della P. A., delle Assicurazioni e dei trasporti.
Studi universitari: Accesso a tutte le Facoltà. Le più frequentate: Economia Aziendale, Giurisprudenza,
Scienze Politiche, Lingue, Matematica, Statistica, Informatica.
INDIRIZZO TECNOLOGICO
Discipline del piano di studi
I
II
10
III
IV
V
Lingua e lettere italiane
Storia
Geografia
Lingua straniera (inglese)
Diritto ed economia
Matematica
Complementi di matematica
Scienze integrate (Scienza terra e Biologia)
Tec. -progettazione sistemi elettrici/elettronici
Scienze integrate (Fisica) ¹
Scienze integrate ( Chimica) ¹
Tecnol. e tecniche rappr. Grafiche ¹
Tecnologie informatiche ¹
Elettrotecnica ed Elettronica *
Scienze e tecnologie applicate *
Sistemi automatici *
Educazione fisica
Religione / IAR
TOTALE ORE
4
2
3
2
4
4
2
2
3
2
4
2
2
3
3
3
3
3
3
3
4
2
4
2
4
2
3
3
3
3
1
3
1
3
5
5
6
7
6
6
4
2
1
32
5
2
1
32
5
2
1
32
3
2
1
32
2
1
33
1) Parte delle ore viene svolta in compresenza in Laboratorio
*
Le materie di indirizzo sono, in parte, svolte in compresenza in Laboratorio.
INDIRIZZO ELETTRONICA E ELETTROTECNICA
Il perito in Elettronica ed Elettrotecnica:
-
ha competenze specifiche nel campo dei materiali e delle tecnologie costruttive di sistemi elettronici
e delle macchine elettriche, della generazione, elaborazione e trasmissione dei segnali elettrici ed
elettronici, dei sistemi per la generazione, conversione e trasporto dell’energia elettrica e dei relativi
impianti di distribuzione;
-
nei contesti produttivi di interesse esprime le proprie competenze nella progettazione, costruzione e
collaudo di sistemi elettici ed elettronici complessi;
11
-
e in grado di sviluppare e utilizzare sistemi di acquisizione dati, dispositivi, circuiti, apparecchi e
apparati elettronici;
-
conosce le tecniche di controllo e interfaccia mediante software dedicato;
-
interviene nei processi di conversione dell’energia elettrica, anche di fonte alternativa e del loro
controllo, per ottimizzare il consumo energetico e adeguare gli impianti e i dispositivi alle normative
sulla sicurezza;
-
è in grado di esprimere le proprie competenze, secondo le norme vigenti, nel mantenimento della
sicurezza sul lavoro e nella tutela ambientale, nonché di intervenire nel miglioramento della qualità
dei prodotti e nell’organizzazione produttiva delle aziende.
Con riferimento a specifici settori di impiego e nel rispetto delle relative normative, viene
approfondita nell’articolazione Elettronica la progettazione, realizzazione e gestione di sistemi e
circuiti elettronici, mentre nell’articolazione Elettrotecnica la progettazione, realizzazione e gestione
di impianti elettrici civili e industriali.
Possibilità di occupazione: libera professione, dipendente pubblico o privato.
Studi universitari: Facoltà più frequentate: Matematica, Fisica, Chimica, Ingegneria – Elettronica – Elettrica
– Informatica – Gestionale .
LICEO SCIENTIFICO
OPZIONE SCIENZE APPLICATE
In attuazione della Riforma della scuola secondaria superiore, il Liceo Scientifico Tecnologico, ha assunto la
denominazione di Liceo Scientifico delle Scienze Applicate.
Il titolo di studio conseguito è il diploma scientifico.
Il Liceo delle Scienze applicate fornisce allo studente competenze particolarmente avanzate negli studi
afferenti alla cultura scientifico-tecnologica, con particolare riferimento alle scienze matematiche, fisiche,
chimiche, biologiche e all’informatica e alle loro applicazioni.
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni,
dovranno:
12

aver appreso concetti, principi e teorie scientifiche anche attraverso esemplificazioni operative di
laboratorio;

elaborare l’analisi critica dei fenomeni considerati, la riflessione metodologica sulle procedure
sperimentali e la ricerca di strategie atte a favorire la scoperta scientifica;

analizzare le strutture logiche coinvolte ed i modelli utilizzati nella ricerca scientifica;

individuare le caratteristiche e l’apporto dei vari linguaggi (storico-naturali, simbolici, matematici,
logici, formali, artificiali);

comprendere il ruolo della tecnologia come mediazione fra scienza e vita quotidiana;

saper utilizzare gli strumenti informatici in relazione all’analisi dei dati e alla modellizzazione di
specifici problemi scientifici e individuare la funzione dell’informatica nello sviluppo scientifico;

saper applicare i metodi delle scienze in diversi ambiti.
Studi universitari: Facoltà preferite: Matematica, Fisica, Chimica, Biologia, Ingegneria nelle varie
specializzazioni, Farmacia.
Possibilità lavorative: imprese, sia pubbliche che private, che utilizzano nuove Tecnologie; nella gestione
dei servizi nelle aziende.
LICEO SCIENTICO- Opzione “SCIENZE APPLICATE”
DISCIPLINE DEL PIANO DI STUDI
Lingua e letteratura italiana
Lingua e letteratura straniera (Inglese)
Storia e Geografia
Storia
Filosofia
Matematica
Informatica
Fisica
Scienze naturali ( Biologia, Chimica, Scienza della terra)
I
4
3
3
5
2
2
3
13
II
4
3
3
4
2
2
4
III
4
3
IV
4
3
V
4
3
2
2
4
2
3
5
2
2
4
2
3
5
2
2
4
2
3
5
Disegno e Storia dell’Arte
Scienze motorie e sportive
Religione cattolica o attività alternative
TOTALE ORE SETTIMANALI
2
2
1
27
ORGANIGRAMMA
2
2
1
27
2
2
1
30
A. S. 2015/2016
14
2
2
1
30
2
2
1
30
IV - PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
OFFERTA FORMATIVA
15
Principi ispiratori dell’IIS
Il nostro Istituto fa proprie le finalità previste dalla normativa vigente per le scuole di ogni ordine e grado,
cioè la formazione, l’istruzione e lo sviluppo della personalità degli alunni, intesi come persone e cittadini.
Nel proporsi come spazio-tempo nella vita dei giovani allievi, orientati all’esercizio della professione nel
settore tecnico-industriale, tecnico commerciale e dei servizi, il nostro Istituto intende tradurre nella
quotidiana formazione dei ragazzi:
1.
Il diritto sociale all’istruzione (art. 34 Cost): “ La scuola è aperta a tutti “
2.
L’uguaglianza sostanziale e il diritto alla diversità (art. 3 Cost): “Tutti hanno pari dignità
sociale senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione.”
3.
La piena attuazione dei diritti inviolabili dell’uomo “sia come singolo sia nelle formazioni
sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale” (art. 2 Cost)
4.
Il principio costituzionale della libertà di insegnamento (art. 33 Cost): “L’arte e la scienza
sono libere e libero ne è l’insegnamento”
Finalità dell’Istituto
La scuola non è più solo centro di informazione e di conoscenza, ma di creazione della cultura per ogni
soggetto di apprendimento che possa imparare a leggere ed interpretare i suoi tempi. Ai mutamenti sempre
più rapidi, pertanto, deve corrispondere un sistema scolastico formativo più vivo, più dinamico, ma anche più
in sintonia con i tempi e con
le richieste territoriali e ambientali, allo scopo di meglio interpretarne e
integrarne i bisogni.
Scuola e territorio sono dunque chiamati a vivere i loro rapporti sul piano della reciprocità e della
interdipendenza. Il mondo del lavoro nei suoi mutamenti continui, infatti, richiede operatori non solamente più
qualificati, ma anche più pronti a riqualificarsi; il che significa che le istituzioni scolastiche devono sviluppare
nei soggetti in formazione capacità autonome di aggiornamento e di ristrutturazione della propria identità
professionale.
A tale fine l’I.I.S.S “ Via Copernico” intende armonizzarsi al meglio con le attività presenti sul territorio
ed, in particolare, con le dinamiche delle realtà del mondo del lavoro e dell’economia, cogliendone
trasformazioni e mutamenti per corrispondere in modo ottimale alle aspettative formative e culturali degli
allievi e delle famiglie.
Una chiara indicazione della consapevolezza dell’Istituto in questo senso è certamente la creazione
di alcuni progetti formativi che, collocandosi non solo parallelamente,
ma anche “oltre la didattica
tradizionale”, assumono una rilevanza sociale nel contesto dell’analisi delle risorse territoriali, nel chiaro
intento di fornire adeguate risposte ai bisogni emergenti.
Il rilevamento dei bisogni formativi e cognitivi degli studenti, indispensabile per la definizione del Piano
dell’Offerta Formativa nei suoi obiettivi e strategie, è stato effettuato attraverso la somministrazione di test di
ingresso, diversificati per le varie discipline, ed attraverso l’analisi delle schede di continuità pervenuteci dalle
scuole medie.
I dati, rilevati dall'analisi delle prove e dai segnali che giungono dal contatto quotidiano, mettono in evidenza
che parte degli adolescenti e dei giovani palesa:

incertezze e problemi esistenziali tipici dell'età;
16

difficoltà nel costruirsi una propria identità, acuita dalla crisi di valori che caratterizza la società
odierna e dalla mancanza di valori ai quali orientare il proprio comportamento e valutare quello degli
altri;

preoccupazione per il proprio futuro occupazionale;

difficoltà ad interiorizzare il rispetto delle regole su cui si fonda la vita comunitaria;

un atteggiamento di "inerzia" rispetto alle sollecitazioni, al confronto e al dialogo;

disagio causato dalla frattura della continuità didattica tra Scuola Media e Scuola Superiore;

affievolimento della propria "memoria storica" e delle proprie radici culturali.
Sul piano più strettamente cognitivo e dell'apprendimento, gli elementi di più ampia rilevanza problematica che si
possono registrare nella maggior parte degli alunni sono:

difficoltà espressive ed un limitato patrimonio lessicale;

difficoltà a comprendere e ad usare i linguaggi delle varie discipline;

debolezza del ragionamento induttivo e deduttivo;

una tendenza alla semplificazione nello studio e, quindi, di fatto, allo svuotamento delle proposte
culturali dei docenti, nel tentativo di rendere lo studio un'attività marginale e poco impegnativa.
Tale fenomenologia viene considerata nella progettazione scolastica educativa al fine di ridurre al minimo il
disagio e l’ abbandono della scuola.
Gli obiettivi formativi
Sono stati individuati i seguenti obiettivi formativi:

favorire lo sviluppo integrale della persona nel rispetto delle regole del vivere civile, delle libertà
altrui e dei valori

promuovere il successo formativo degli studenti, tenendo conto del contesto sociale di origine e
della preparazione di base posseduta, fornendo, attraverso percorsi formativi individualizzati
(anche di ASL) e l’utilizzo di metodologie laboratoriali e strategie didattiche innovative, sia strumenti cognitive, culturali e sociali in grado di ridurre situazioni di emarginazione sociale e di deprivazione culturale che opportunità di valorizzazione del merito;

promuovere le competenze chiave di cittadinanza che, in una prospettiva di learning economy,
sono necessarie ad assicurare ai singoli soggetti una loro durevole inclusione sociale oltreché la
costruzione delle loro dynamic capabilities;

Potenziare e valorizzare le competenze linguistiche e scientifiche;

Orientare al mondo del lavoro e agli studi universitari, potenziando attività di alternanza scuola
lavoro e di orientamento attraverso nuove convenzioni con aziende, università, enti di ricerca
scientifica e tecnologia pubblici e privati, ordini professionali;

Favorire i processi di inclusione e di integrazione;
17
Coinvolgere le famiglie nel processo di crescita e di formazione dei propri figli e nella vita scola -

stica, anche tramite l’organizzazione di conferenze; rappresentazioni teatrali, incontri formativi e
la promozione del sito web come risorsa;
Valorizzare la scuola come luogo privilegiato nel quale apprendere e sperimentare la convivenza

democratica, la cittadinanza attiva, la partecipazione, il dialogo e il confronto, come comunità attiva aperta al territorio, in grado di creare sinergie con le imprese, le autonomie locali, gli Enti
Pubblici, le Associazioni culturali e scientifiche esistenti sul territorio.
Azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi

Individuazione di azioni, sia didattiche che di aggiornamento, che consentano la realizzazione di un
curricolo verticale caratterizzante l’identità dell’istituto;

Individuazione di metodologie, anche laboratoriali, e di strategie didattiche innovative che favoriscano l’acquisizione, lo sviluppo e il consolidamento delle competenze;

Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati funzionali alla prevenzione ed al contrasto
della dispersione (recupero e potenziamento), all’integrazione sia degli alunni con disabilità che degli
alunni stranieri, all’educazione psico-fisica, alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alun ni;

Individuazione di azioni progettuali che permettono il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento indicati nel RAV e previsti nel Piano di miglioramento;

Potenziamento dei percorsi di alternanza scuola-lavoro con valorizzazione dell’educazione
all’autoimprenditorialità;

Potenziamento e valorizzazione delle competenze linguistiche e scientifiche;

Valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio

Individuazione di azioni di sviluppo delle competenze digitali degli studenti

Realizzazione di un nuovo laboratorio di sistemi concepito e strutturato come spazio flessibile;

Orientamento al mondo del lavoro;

Orientamento alla prosecuzione degli studi;

Promozione di azioni di formazione-aggiornamento rivolte al personale scolastico;
Strategie d’intervento generali
La nostra utenza non è sempre facilitata nell'accesso al sapere perché dispersa sul territorio,
frequentemente manca di riferimenti culturali aggreganti (vista la provenienza "mista" della popolazione) ed è
influenzata da una realtà economica dipendente da un mercato fluttuante.
Per tale utenza e partendo dall’analisi dei bisogni , il Collegio dei docenti ha individuato alcune aree di
intervento prioritarie, in particolare viene preso come punto centrale di attenzione quello del disagio sociale
e scolastico che, a diversi livelli, costituisce una delle cause più gravi dell’insuccesso nel raggiungimento
degli obiettivi proposti.
18
Si rendono necessarie, pertanto, strategie d’intervento di ordine:
Strutturale
Ottimizzazione dei tempi
Posto che “i saperi e le competenze assicurano l’equivalenza formativa di tutti i percorsi, nel rispetto
dell’identità dell’offerta formativa e degli obiettivi che caratterizzano i curricoli di diversi ordini, tipi e indirizzi
di studio”, l’I.I.S.S. si avvale degli strumenti messi a disposizione dalla autorità competenti in fatto di
flessibilità oraria del 20% (D.M 13 giugno 2006, n°47): la strutturazione e l’articolazione dell’orario è
funzionale, prima alle necessità del servizio didattico, poi a necessità pedagogiche dell’organizzazione
dell’unità d’insegnamento-apprendimento, ed infine è una necessità connessa al fenomeno del
pendolarismo, individuato come un
fattore penalizzante. L’organizzazione dei processi scolastici è
complessa e comporta la necessità di operare scelte funzionali adeguate, in questa ottica si è scelto di
ridurre alcune unità didattiche a cinquanta minuti e l’articolazione dell’orario settimanale su cinque giorni.
Ottimizzazione degli spazi
L’aggregazione degli istituti preesistenti permette la razionalizzazione degli spazi e si prefigge:

l’ampliamento e la razionalizzazione dei laboratori, utilizzabili per i diversi percorsi disciplinari e/o
interdisciplinari;

l’aggiornamento in itinere del sito Web come espressione dell’identità e della propositività culturale
dell’Istituto;
Relazionale

Potenziare i canali di comunicazione con le scuole secondarie di 1° grado del territorio e con gli
Istituti superiori di Pomezia per la programmazione di un comune piano di orientamento per le scelte
nel passaggio alla scuola superiore e per attuare moduli di continuità scolastico- educativa;

Potenziare i canali di comunicazione con le scuole superiori per un comune piano di riorientamento
degli allievi e della formazione o aggiornamento dei docenti;

Programmare per gli alunni delle classi prime un periodo di assestamento didattico volto al
rafforzamento delle basi e degli strumenti delle aree disciplinari:

1
linguistico – comunicativo
2
logico – matematico
Potenziare al massimo gli interventi sulle situazioni di particolare disagio con sportelli di councelling
e di ascolto;
Socio- Economico
Favorire la partecipazione degli alunni economicamente più disagiati alle attività extra-curricolari che si
andranno ad organizzare anche se in convenzione con altre strutture formative e territoriali.
Strategie d’intervento specifiche nella fascia dell’obbligo
L’I.I.S.S. fa proprie le ultime disposizioni ministeriali (Decreto 22 Agosto 2007, n°139) sulle norme in
materie di adempimento dell’obbligo di istruzione in accordo con l’invito dell’Unione Europea a “sviluppare
nell’ambito delle politiche educative, strategie per assicurare che l’istruzione e la formazione iniziali offrano a
tutti i giovani gli strumenti per sviluppare le competenze chiave a un livello tale che li preparino alla vita
19
adulta e costituiscano la base per ulteriori occasioni di apprendimento, come pure per la vita lavorativa” e
predispone strategie, attività e progetti didattici e culturali per attuare:
-
l’acquisizione dei saperi e competenze;
-
interventi a sostegno degli studenti diversamente abili;
-
la conclusiva certificazione dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione.
Lo studente tipico dell’ I.I.S.S deve essere un individuo capace di porsi in modo critico, attivo e costruttivo in
una società che non finisce mai di imparare e di migliorarsi e che intende tradurre in istituti nuovi la
regolamentazione del rapporto tra cultura generale e competenza professionale e tecnica.
CRITERI DI FORMAZIONE CLASSI PRIME
La Commissione tiene conto principalmente dei seguenti criteri:
1 . Distribuzione omogenea degli alunni in modo da ottenere classi eterogenee
2. Alunni con disabilità inseriti nelle classi in base alla gravità
3 . Gli alunni ripetenti, sentiti i coordinatori di classe, distribuiti nelle varie classi
4 . Schede di continuità fornite dalle scuole medie inferiori
5 . Se richiesti, inserimento fratelli e sorelle nella stessa sezione
6. Richieste delle famiglie
Saranno esaminate richieste di cambiamento di classe per singoli alunni solo se motivate e presentate per
iscritto dalle famiglie entro la prima settimana di scuola. Tali spostamenti saranno concessi dalla
Commissione Formazione Classi solo se non in contrasto con quanto esposto ai punti 1- 2 – 3 -4 -5 -6.
Iscrizioni tardive saranno accettate solo previo parere favorevole del Consiglio della classe di destinazione.
OBIETTIVI GENERALI DA RAGGIUNGERE AL TERMINE DELLA FASCIA DELL’OBBLIGO
“L’elevamento dell’Obbligo di istruzione a dieci anni intende favorire il pieno sviluppo della persona nella
costruzione di sé, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà
naturale e sociale”, pertanto il percorso formativo della fascia dell’obbligo deve garantire l'acquisizione delle
competenze chiave di cittadinanza tradotte nei seguenti termini:
• IMPARARE AD APPRENDERE: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo
ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione, anche in funzione dei
tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.
•
PROGETTARE: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di
studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le
relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azioni e verificando
i risultati raggiunti.
•
COMUNICARE: 1) Comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico,
scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico,
scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali)
20
2) rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d’animo,
emozioni,ecc utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e
diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali)
• COLLABORARE e PARTECIPARE: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista,
valorizzando le proprie e altrui capacità, gestendo le conflittualità, contribuendo all’apprendimento
comune ed alla realizzazione delle attività collettive nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli
altri.
•
AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE: sapersi inserire in modo attivo e
consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al
contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità.
•
RISOLVERE PROBLEMI: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi,
individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni
utilizzando, secondo il tipo di problemi, contenuti e metodi delle diverse discipline.
•
INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI: individuare e rappresentare, elaborando
argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche
appartenenti a diversi ambiti disciplinari e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura
sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze e incoerenze, cause ed effetti e la loro
natura probabilistica.
•
ACQUISIRE ED INTERPRETARE L’INFORMAZIONE: acquisire e interpretare criticamente
l’informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone
l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.
Particolare attenzione sarà posta nel rapporto con il territorio per potenziare le strategie vincenti che
permetteranno la sconfitta della dispersione e dell’abbandono scolastico, che oggi si concentra
maggiormente nel primo anno delle superiori.
Pertanto i Consigli di Classe, sulla base dei criteri stabiliti nei vari dipartimenti disciplinari, degli
obiettivi propri delle singole discipline e dei livelli minimi identificati nelle varie materie, provvederanno alla
programmazione didattica annuale in funzione dell'ottenimento degli obiettivi generali, adattandola in itinere
alle particolari situazioni ed esigenze delle classi.
Gli obiettivi specifici delle singole discipline, nel rispetto delle linee generali tracciate dai programmi
ministeriali, vengono indicati dai dipartimenti con l'esplicitazione delle abilità ritenute indispensabili per un
esito corretto del biennio iniziale.
CERTIFICAZIONE DELL’ASSOLVIMENTO DELL’OBBLIGO DI ISTRUZIONE
1. La certificazione relativa all'adempimento dell'obbligo di istruzione è rilasciata a domanda. Per coloro che
hanno compiuto il diciottesimo anno di età è rilasciata d'ufficio.
2. Nelle linee guida di cui all'articolo 5 (Decreto 22 Agosto 2007, n° 139) sono contenute indicazioni in
merito ai criteri generali per la certificazione dei saperi e delle competenze di cui all'articolo 2, com-ma 1, ai
fini dei passaggi a percorsi di diverso ordine, indirizzo e tipologia nonché per il riconoscimento dei crediti
formativi, anche come strumento per facilitare la permanenza, nei percorsi di istruzione e formazione.
3. Con decreto del Ministro della Pubblica Istruzione n. 9 /2010 sono adottati modelli di certificazione dei
saperi e delle competenze acquisite dagli studenti nell'assolvimento dell'obbligo di istruzione.
21
I saperi e le competenze per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione sono riferiti ai quattro assi culturali (dei
linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale) e possono essere sintetizzate nelle tabelle
poste in allegato nel presente documento.
Interventi Integrativi Individualizzati
Sulla base del monitoraggio effettuato su tutto l’istituto, è norma intervenire con attività di recupero e/o
sostegno per gli alunni in difficoltà e di approfondimento per alunni motivati, da svolgersi con diverse
modalità, dietro indicazioni del Collegio dei Docenti, secondo le necessità evidenziate dai singoli consigli di
classe, quali:
o
Corsi di rinforzo all’inizio dell’anno, per le classi iniziali, in orario scolastico ;
o
Esami Integrativi e Corsi di sostegno per gli alunni inseriti nell'istituto dopo riorientamento al fine di
recuperare le materie non insegnate negli istituti di provenienza.
o
Corsi pomeridiani di recupero, anche per classi parallele, durante l’anno.
o
Sportello didattico per il recupero mirato individuale o in piccoli gruppi, su richiesta degli alunni, in
orario pomeridiano, per singola materia.
o
Interruzione della attività didattica programmata in orario scolastico, per un recupero in itinere
ogniqualvolta se ne evidenzi la necessità.
o
Recupero per alunni ricoverati in ospedale per lunghi periodi (secondo necessità e urgenze, il
consiglio di classe delibera:1) interventi individualizzati; 2) i docenti si recano in ospedale per didattica
individuale; 3) l’aggiornamento didattico tramite registrazione delle lezioni.
Scelte Pedagogiche e Metodologiche dell’Offerta Formativa
Alla luce dell’acquisita consapevolezza dei nodi problematici , per il miglioramento dei risultati attraverso la
riduzione delle cause dell’insuccesso scolastico ed anche in risposta alle necessità del territorio, l'Istituto
inserisce e promuove attività nel piano dell'Offerta Formativa per una migliore organizzazione del percorso
scolastico degli studenti.
“Nell’esercizio dell’autonomia didattica le istituzioni scolastiche regolano i tempi dell’insegnamento e dello
svolgimento delle singole discipline”, quindi l’istituto decide di adottare alcune forme di flessibilità quali
l’articolazione modulare del monte ore annuale, la definizione di unità d’insegnamento non coincidenti
necessariamente con l’unità oraria, l’attivazione di percorsi didattici, l’aggregazione delle discipline in
aree e ambiti disciplinari.
Attività Curricolari
I processi di insegnamento sono organizzati mediante una programmazione delle attività curricolari per
moduli disciplinari e/o interdisciplinari da parte dei docenti in tutte le classi dei diversi indirizzi.
Per ogni disciplina vengono definiti, anche tramite il parere dei dipartimenti:
•
Livelli di partenza sulla base dei requisiti d’ingresso degli allievi fissati da un test diagnostici
disciplinari all’inizio dell’anno scolastico;
•
Obiettivi minimi e massimi d’apprendimento;
•
Contenuti disciplinari e pluridisciplinari della didattica modulare;
•
Metodologie didattiche utilizzate nei processi di insegnamento/ apprendimento;
•
Strumenti e supporti necessari ai processi di insegnamento/ apprendimento;
22
•
Tempi di attuazione degli interventi;
•
Criteri di valutazione;
•
Strumenti e modalità di verifica;
•
Modalità e tempi d’intervento per il recupero.
Verifica e valutazione degli apprendimenti
La valutazione fa parte integrante del processo di insegnamento/ apprendimento e deve essere intesa come
tappa necessaria allo studente e ai docenti nel loro cammino scolastico. E’ un momento fondamentale
dell'’attività didattica : serve ai docenti per capire il livello della classe e dei singoli, per verificare il
raggiungimento o meno degli obiettivi e per organizzare interventi di recupero, consolidamento e/o
potenziamento; agli studenti e alle famiglie per conoscere l'andamento del percorso didattico. La valutazione
finale concorrerà, inoltre, a certificare il livello di competenze raggiunto alla fine di un ciclo di studio.
Il processo di valutazione dovrà pertanto basarsi su criteri di obiettività, di intelligibilità, di affidabilità, di
validità e dovrà assicurare un effetto di feed-back costante sull’interazione insegnamento-apprendimento. Il
Collegio dei docenti, vista la necessità che all’interno dell’Istituto vi siano criteri omogenei di giudizio e di
valutazione, ha fissato una scala di misurazione a cui tutti i docenti fanno riferimento (v. tabella A).
I tipi di verifica devono quindi essere omogenei e coerenti con i diversi obiettivi di cui si intende accertare il
raggiungimento, alle linee generali della programmazione definita in sede dei Consigli di classe, al tipo di
attività abitualmente svolta in classe e pianificato all’inizio dell’anno dai singoli dipartimenti.
All’atto di ogni verifica programmata l’’insegnante avrà cura di esplicitare obiettivi e comportamenti attesi,
criteri e parametri di valutazione, anche utilizzando apposite griglie di valutazione, in particolare nel triennio
terminale in vista degli esami di Stato, in modo che gli studenti siano consapevoli dei criteri di valutazione e
siano quindi in grado di autovalutarsi.
Per quanto riguarda la valutazione finale, intesa come fatto complessivo, sono molteplici i fattori da tenere
presente per ciascuno alunno che verrà valutato tenendo conto del percorso individuale:
1- competenze acquisite;
2- capacità di recupero in rapporto a:
•
prove già fornite
•
frequenza non passiva
•
impegno scolastico accertato
•
abilità, doti professionali e capacità in genere che possono essere ulteriormente rafforzate mediante
corsi integrativi all’inizio del successivo anno scolastico.
3- la gravità dell’insufficienza dovrà essere valutata tenendo presente i seguenti parametri di riferimento:
•
situazione di partenza e progressi compiuti.
•
grado di autonomia raggiunta.
Qualora lo studente, alla fine dell’anno scolastico, non raggiunga la sufficienza in una o più materie, la
situazione verrà comunicata alla famiglia tramite lettera, scritta dalla Dirigente Scolastica, ove saranno
annotate le carenze delle varie materie (oggetto dei debiti) , gli obiettivi e i contenuti minimi da conseguire
per sanare tali carenze nei in tempi prestabiliti. Qualora lo studente venga invece dichiarato dal CdC non
promosso, la famiglia viene preventivamente avvisata dell’esito negativo tramite comunicazione scritta della
Presidenza.
23
Sospensione del giudizio
La sospensione del giudizio, per gli studenti dalla I alla IV classe, è consentita ove il differenziale dalla
valutazione di sufficienza sia al massimo di 3 punti complessivi
“I corsi di recupero, per gli alunni con sospensione di giudizio, si svolgeranno dal 24 giugno 2016 con
chiusura delle operazioni di esame e scrutinio entro il 19 luglio 2016, compatibilmente con la disponibilità dei
docenti impegnati nelle Commissioni degli Esami di Stato”.
Linee organizzative per recupero, sostegno e valorizzazione delle eccellenze nel corso dell’anno
scolastico.
- Per tutte le classi in questo periodo di avvio dell’a.s., da parte dei docenti verranno attuati, durante il
normale orario delle lezioni, ove se ne ravvisi la necessità, interventi di riallineamento e potenziamento da
annotare sui registri personale e di classe;
-qualora nelle classi prime dovessero persistere gravi difficoltà nelle discipline di base, italiano, matematica
e inglese, i consigli di classe interessati segnaleranno nel corso del trimestre alla F.S. dell’Area 3
la
necessità di avviare sportelli o corsi di recupero;
-nel mese di gennaio si attuerà una pausa didattica durante il normale orario delle lezioni da realizzarsi,
laddove se ne ravvisi la necessità e l’orario di servizio dei docenti lo consenta, anche per classi parallele;
qualora ciò non fosse concretamente realizzabile, gli interventi di recupero e sostegno saranno realizzati
autonomamente dai singoli docenti, con annotazione sui registri personali e di classe. Le verifiche relative al
recupero saranno effettuate entro la prima metà di febbraio ed i risultati saranno comunicati tramite registro
on line o, in alternativa, con annotazione sul libretto delle giustifiche ;
-nel pentamestre il persistere delle carenze porterà all’avvio dei corsi di recupero o sportello che
riguarderanno anche le classi del triennio e anche le materie di indirizzo, secondo programmazione
pianificata dalla F.S., compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili;
Le risorse finanziarie disponibili saranno ripartite in proporzione al numero delle classi equamente nei vari
indirizzi.
. Tabella A
Conoscenze
Competenze
Conoscenze complete,
Applica in modo autonomo e
approfondite, esposizione fluida
corretto le conoscenze anche a
con lessico ricco ed appropriato
problemi complessi
Conoscenze complete, con
Applica in modo autonomo e
approfondimento autonomo,
corretto, anche a problemi
esposizione fluida con utilizzo di
complessi, le conoscenze
linguaggio specifico
Conoscenze complete,
Applica autonomamente le
qualche approfondimento
conoscenze, anche a problemi
autonomo, esposizione fluida con
più complessi, in modo corretto
proprietà linguistica
Conoscenze complete, quando
Applica autonomamente le
guidato sa approfondire,
conoscenze anche a problemi più
esposizione corretta con proprietà
complessi, ma con imperfezioni
linguistica
Conoscenze complete, ma non
Applica autonomamente e
approfondite, esposizione semplice
correttamente le conoscenze
ma corretta
minime
Conoscenze superficiali,
Applica le minime conoscenze
improprietà di linguaggio
con qualche errore
Conoscenze carenti, con errori ed
Applica le conoscenze minime
espressioni improprie
solo se guidato
24
Livelli di competenze
Voto / 10
Eccellente
10
Ottimo
9
Buono
8
Discreto
7
Sufficiente
6
Insufficiente
5
Gravemente
4
Insufficiente
Conoscenze frammentarie e
gravemente lacunose
Gravemente errate, espressione
sconnessa. Rifiuto della verifica e
della valutazione anche a seguito
di assenza alle verifiche
programmate previste dai piani di
lavoro dei docenti
Il credito scolastico
Applica le conoscenze solo se
guidato ma con gravi errori
Non sa cosa fare
Del tutto insufficiente
Del tutto negativo
3
1-2
Il Ministero ha stabilito, con il DM n. 99 del 2009, che negli scrutini finali delle classi del triennio, in ogni anno
scolastico, venga attribuito un credito scolastico secondo le seguenti modalità:
TABELLA PER ATTRIBUZIONE
CREDITO SCOLASTICO AI CANDIDATI INTERNI
M = media
3° anno
4° anno
5° anno
M=6
3–4
3-4
4-5
6<M<=7
4–5
4-5
5-6
7<M<=8
5–6
5-6
6-7
8<M<=9
6–7
6-7
7–8
9<M<=10
7–8
7–8
8–9
Per l’attribuzione del punteggio del credito scolastico si considera, oltre alla media dei voti, l'assiduità
nella frequenza, l'impegno e la partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari e
integrative, eventuali crediti formativi acquisiti fuori dalla scuola nel corso dell’anno solare.
Per gli alunni con sospensione del giudizio, viene attribuito il credito più basso nella banda di oscillazione.
Quando il debito formativo viene colmato, il C. di C. può integrare l'anno dopo il punteggio.
Valutazione del voto di condotta
Voto
10
9
Giudizio
Ruolo propositivo all’interno della classe.
Correttezza e sensibilità nel comportamento durante le lezioni.
Autocontrollo e civismo durante le attività didattiche, svolte anche al di fuori dell’Istituto(viaggi, visite, stage,
scambi, soggiorni linguistici …).
Frequenza assidua alle lezioni e alle attività integrative, di recupero e/o potenziamento, svolte al di fuori
dell’Istituto.
Puntualità e responsabilità nell’espletamento degli impegni scolastici (rispetto orario di lezione, presentazione
giustificazioni, riconsegna verifiche, rispetto scrupoloso e puntuale del regolamento d’Istituto …)
Rispetto dell’integrità delle strutture e degli spazi dell’Istituto come fattore di qualità della vita scolastica.
Partecipazione costruttiva all’attività ed agli interventi educativi.
Collaborazione con docenti e/o compagni durante l’attività didattica.
Ruolo propositivo all’interno della classe.
Correttezza e sensibilità nel comportamento durante le lezioni.
Autocontrollo e civismo durante le attività didattiche, svolte anche al di fuori dell’Istituto(viaggi, visite, stage,
scambi, soggiorni linguistici …).
Frequenza assidua alle lezioni e alle attività integrative, di recupero e/o potenziamento, svolte al di fuori
dell’Istituto.
Puntualità e responsabilità nell’espletamento degli impegni scolastici (rispetto orario di lezione, presentazione
giustificazioni, riconsegna verifiche, rispetto scrupoloso e puntuale del regolamento d’Istituto …)
Rispetto dell’integrità delle strutture e degli spazi dell’Istituto come fattore di qualità della vita scolastica.
Partecipazione costruttiva all’attività ed agli interventi educativi.
Partecipazione all’attività ed agli interventi educativi.
Correttezza nel comportamento durante le lezioni.
Atteggiamento responsabile durante le attività didattiche, svolte anche al di fuori dell’Istituto(viaggi, visite, stage,
25
8
7
6
1-5
scambi, soggiorni linguistici …).
Equilibrio nei rapporti interpersonali.
Frequenza costante alle lezioni e alle attività integrative, di recupero e/o potenziamento, svolte al di fuori
dell’Istituto.
Costante adempimento degli impegni scolastici (rispetto orario di lezione, presentazione giustificazioni,
riconsegna verifiche, rispetto scrupoloso e puntuale del regolamento di ’Istituto …)
Rispetto dell’integrità delle strutture e degli spazi dell’Istituto come fattore di qualità della vita scolastica.
Interesse selettivo e partecipazione attenta, ma non sempre attiva, al dialogo educativo.
Atteggiamento non sempre corretto durante le lezioni.
Atteggiamento sufficientemente responsabile durante le attività didattiche, svolte anche al di fuori
dell’Istituto.
Frequenza all’attività didattica non sempre continua.
“Discreta puntualità nell’espletamento degli impegni scolastici (rispetto orario di lezione con episodi
di ritardi non prontamente giustificati, riconsegna non sempre puntuale delle verifiche).
Qualche raro episodio di mancato rispetto del regolamento d’Istituto.
Interesse selettivo e partecipazione tendenzialmente passiva al dialogo educativo.
Ruolo non costruttivo all’interno del gruppo classe.
Frequente disturbo all’attività didattica, opportunamente rilevato sul registro di classe.
Frequenti episodi di mancato rispetto del regolamento d’Istituto.
Atteggiamento non sempre responsabile durante le attività didattiche, svolte anche al di fuori
dell’Istituto.
Rapporti interpersonali scorretti.
Frequenza discontinua/saltuaria all’attività didattica; disinteresse nei confronti delle attività didattiche
svolte al di fuori dell’Istituto.
Svolgimento degli impegni scolastici non sempre puntuale (ritardi ed uscite anticipate frequenti e
non adeguatamente giustificati, assenze ingiustificate, ritardo nello svolgimento dei compiti
assegnati a casa).
Scarso rispetto dell’integrità delle strutture e degli spazi dell’Istituto come fattore di qualità della vita
scolastica.
Destinatario di sanzione di cui all’art.4 del D.M. 16/01/2009, n.5 e successive modificazioni.
Valutazione degli alunni diversamente abili.
Il G.L.H d’Istituto delinea i criteri generali della valutazione secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
Ogni Consiglio di classe, che accoglie alunni diversamente abili, in sede di valutazione dovrà stilare una
relazione che tenga conto del Piano Educativo Personalizzato, predisposto durante il primo incontro del
G.L.H operativo. Successivamente i Consigli di classe indicano per quali discipline sono stati adottati
particolari criteri didattici, quali attività integrative e di sostegno siano state svolte, anche in sostituzione
parziale dei contenuti di alcune discipline.
In caso di programmazione non diversificata ma alternativa nelle metodologie, l’alunno diversamente
abile è valutato come tutti gli altri.
Nel caso in cui per un alunno diversamente abile, con particolari disabilità cognitive, si sia programmata una
didattica semplificata e diversificata rispetto a quella dei suoi compagni, si garantisce la possibilità di
ammissione alla frequenza della classe successiva, senza l’obbligo di attribuire alcun voto (C.M. n.139 del
29/5 1991). Alla fine del percorso scolastico sarà rilasciato un attestato di frequenza.
Come si evince dai riferimenti normativi per gli alunni diversamente abili, la valutazione sia periodica che
finale, va sempre correlata esclusivamente al P.E.P e prescinde dal raggiungimento degli obiettivi standard e
valuta, invece, il percorso dell’allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. In
allegato al presente documento il protocollo di accoglienza e piano di inclusione per gli alunni con bisogni
educativi speciali.
Certificazione
Alla fine dell’anno scolastico verrà certificato il percorso formativo dello studente relativamente:
26
α. all’adempimento dell’obbligo scolastico per gli alunni che hanno compiuto il 18° anno di età o su
richiesta;
β.
alle attività extracurriculari ai fini dell’assegnazione dei crediti scolastici;
χ.
alle competenze acquisite al termine del ciclo di studi
PROGETTI DI ISTITUTO
In orario anche extracurricolare:
•
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO PER TUTTE LE CLASSI TERZE DELL’ISTITUTO
•
MEET NO NEET (coordinatrice prof.ssa Santonocito)
•
NASA SPACE APPS CHALLANGE (coordinatore prof. Cappello)
•
UN ROBOT PER STUDIARE-CODING RESCUE ( coordinatori proff. Maccarrone, Rossi)
•
CLOCK RADIO SCUOLA ( coordinatrice prof.ssa Marchitti)
•
LABORATORIO TEATRALE ( coordinatrice prof.ssa Tirdi)
•
EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’: “LE CONTROMAFIE” (coordinatrici proff.sse Tirdi, Martuccio)
In orario curriculare:
•
EXPLORA (EFFICIENTAMENTO ENERGETICO) (coordinatrice prof.ssa D’Elia)*
•
TRINITY ( coordinatrice prof.ssa Spagnuolo)
•
CERTIFICAZIONE DELF A1-B2 ( coordinatrice proff.sse Wertheimer e De Santis)
•
EDUCHANGE ( coordinatrice prof.ssa Spagnuolo)
•
STAGE NEL REGNO UNITO (coordinatori proff. Pro, Santonocito)
•
QUELLI DI VIA COPERNICO NEWS (pubblicazione di un solo numero alla fine dell’anno) (coordinatrice prof.ssa D’Andrea)
•
SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE (coordinatrici proff.sse Panecaldo, Pagliarini))
•
UNA STAZIONE DI RILEVAMENTO DOMESTICO (coordinatori proff. Archidiacono, Fiorillo)
•
ENASS : EDUCAZIONE, NATURA,AMBIENTE,SALUTE ATTRAVERSO LO SPORT (coordinatore prof. Sbraga)
•
TORNEO TENNIS TAVOLO-PALLAVOLO (coordinatore prof. Sbraga)
•
FESTA DELLO SPORT (coordinatore prof. Sbraga)
•
TATUAGGI E PIERCING: PROGETTO EDUCATIVO-FORMATIVO PER LA PREVENZIONE DEI
RISCHI SANITARI (coordinatore prof. Arciero)
•
PROGETTO MURALES (in collaborazione con altre scuole) (coordinatore prof. Arciero)
•
INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI (coordinatrice prof.ssa Lo Tito)
•
ANNI PONTE (coordinatrice prof.ssa Lo Tito)
27
*Per quanto riguarda il progetto Explora verrà effettuato, nel corso dell’a.s., un ciclo di seminari
scientifici di astronomia
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
Il Dirigente scolastico dell’I.I.S. Via Copernico” di Pomezia, di concerto con gli organi collegiali, attraverso
l’alternanza scuola lavoro e l’apporto di esperti esterni, vuole promuovere iniziative finalizzate a facilitare, at traverso l’orientamento, una scelta consapevole del percorso di studio e a favorire la conoscenza delle opportunità e degli sbocchi occupazionali, con un maggiore coinvolgimento degli studenti nonché la valorizzazione del merito scolastico e dei talenti;
In linea con la legge 107/2015 viene adottato un approccio alternanza scuola lavoro per un totale di
400 ore per i tecnici, e di 200 ore per i licei, nel triennio da attuare sia in orario scolastico, che in orario
extrascolastico, e nei periodi di sospensione delle attività didattiche.
Questi percorsi si basano sull'intreccio di due dimensioni, quella curriculare e quella esperienziale, che
confluiscono in un percorso unitario caratterizzato da una forte integrazione ed equivalenza formativa tra
esperienza scolastica ed esperienza lavorativa. .L 'alternanza scuola-lavoro prevede stage, incontri formativi
e la realizzazione di una impresa formativa simulata. Nel corrente anno scolastico, verranno realizzati due
progetti, uno per l'indirizzo tecnico, economico e tecnologico, e l'altro per il,liceo delle scienze applicate, con
il supporto di partner quali Centro Ricerca Aerospaziale Sapienza di Roma, Federlazio, Cineca, INFN di
Frascati,Associazione PMI Rome Italy Chapter, Comune di Pomezia, Centro per l’impiego di Pomezia,
Fondazione Mondo digitale.
A tal fine è stato sottoscritto un PROTOCOLLO d’INTESA , i cui obiettivi comuni sono finalizzati a:

innovare la didattica attraverso la partnership con imprese, enti e organizzazioni;

sviluppare azioni volte a rafforzare l’acquisizione da parte degli studenti di competenze tecnico-pro fessionali nonchè capacità relazionali ed imprenditoriali;

favorire l’integrazione delle discipline e la partecipazione attiva degli studenti attraverso le nuove tecnologie;

promuovere e sostenere azioni comuni volte ad orientare i giovani e le loro famiglie alle professioni
tecniche offerte dai comparti interessati, a partire dalla prima classe del secondo biennio scientifico,
elettronico, elettrotecnico ed economico;

sostenere e migliorare l’attività didattica laboratoriale, anche con l’ausilio di esperti aziendali;

incentivare la partecipazione delle imprese al miglioramento delle dotazioni dei laboratori, anche at traverso la donazione di impianti o l’utilizzo dell’azienda e degli altri enti coinvolti come laboratorio
per far acquisire agli studenti una solida cultura tecnica attraverso interventi allo scopo mirati;

attivare forme di collaborazione tra scuola e soggetti esterni finalizzate ad iniziative di formazione e
aggiornamento del personale della scuola;

rafforzare le attività di progettazione congiunta a sostegno di stage, alternanza scuola-lavoro, tirocini
curricolari ed extra-curricolari, seminari ed incontri;
28

rafforzare l’acquisizione di competenze in materia di sicurezza sul lavoro; diffondere la conoscenza
delle buone pratiche realizzate dall’I.I.S. “ Via Copernico” di Pomezia ,

diffondere la conoscenza delle buone pratiche realizzate dall’I.I.S. “ Via Copernico” di Pomezia ,
VALUTAZIONE IN PROGRESS :Accordo di Rete Interregionale e Progetto sulla valutazione
L’I.I.S. Copernico ha aderito ad un accordo di rete interregionale tra le regioni Lazio, Emilia Romagna e
Toscana della durata di tre anni, di valutazione in progress tra le scuole che ha per oggetto la progettazione
e la realizzazione di attività e servizi che hanno lo scopo di perseguire gli obiettivi di seguito elencati:
-
Realizzare, attraverso il sostegno reciproco e l’azione comune, il miglioramento della qualità
complessiva del servizio scolastico, lo sviluppo dell’innovazione, sperimentazione e ricerca didattica ed
educativa, la qualificazione del personale mediante l’aggiornamento e la formazione in servizio
-
Promuovere l’arricchimento delle risorse materiali, da un lato e delle competenze professionali, dall’altro,
anche mediante la socializzazione dell’uso delle risorse esistenti all’interno della Rete e l’acquisizione di
nuove, attraverso progetti ed iniziative comuni;
-
Sviluppare ed implementare una cultura della valutazione che risponda alle istanze del nuovo assetto
legislativo, muovendo nel contempo dalle reali esigenze delle scuole, e che si sostanzi nell’
elaborazione, condivisione e messa a sistema di criteri, strumenti e processi valutativi oggettivi, rilevabili
e misurabili.
In particolare nell’a.s. 2015/2016 obiettivi prioritari saranno l’individuazione, definizione e
sperimentazione di criteri di valutazione comuni attinenti alla qualità dell’insegnamento, ai risultati
ottenuti e alle responsabilità assunte, tre aree dell’attività professionale dei docenti individuate
dall’art. 1 c. 129 della Legge 13 luglio 2015 n. 107:
-Intraprendere, attraverso l’elaborazione e la condivisione in rete di criteri, strumenti e processi valutativi e
l’analisi delle restituzioni dei processi attivati (anche in un’ottica comparativa tra scuole di pari ordine e
grado), percorsi di innovazione e di sviluppo, orientati alla definizione ed alla realizzazione di un
piano di miglioramento, volto a stimolare ogni azione scolastica a dare il meglio di sé, a raggiungere
standard ottimali di funzionamento ed a produrre risultati sempre più elevati in termini di apprendimento degli
allievi.
Per il raggiungimento delle finalità la Rete si avvarrà della presenza di esperti, sia all’interno dei gruppi li
lavoro che nell’ambito di eventi su specifiche tematiche individuate dalla Rete.
29
30
RAV e OBIETTIVI
Per una scuola, che intende operare “da protagonista” in una determinata realtà territoriale, elaborando
un’offerta formativa funzionale alla crescita non solo di se stessa ma dei futuri cittadini che ne usufruiscono,
risulta determinante:
•
rivisitare la programmazione didattica, promuovere una didattica coinvolgente tramite l'utilizzo di
modalità e strumenti didattici innovativi e monitorarne la ricaduta sugli apprendimenti e sulla
crescita della motivazione allo studio;
•
potenziare le metodologie laboratoriali e le competenze digitali e scientifiche degli allievi;
•
favorire l'acquisizione di strategie didattiche condivise, al fine di valorizzare percorsi formativi
individualizzati funzionali anche al merito;
•
valorizzare la scuola come comunità attiva aperta al territorio, in grado di aumentare l'interazione
con la comunità locale, anche tramite un sensibile aumento delle iniziative di alternanza scuolalavoro;
•
definire gli strumenti per verificare l’aumento della motivazione per le strategie adottate e il
gradimento del servizio da parte dell’utenza.
L’autoanalisi e l’autovalutazione dell’Istituto sono processi intesi a verificare e valutare i servizi educativi,
formativi e d’istruzione erogati dalla scuola, con il coinvolgimento di tutti i soggetti che direttamente o
indirettamente sono implicati sia nell’erogazione che nella fruizione dei suindicati servizi.
Il processo di autovalutazione effettuato nel Rav ha consentito di riflettere sul proprio operato e
di
esplicitare bisogni e risorse in funzione degli insegnamenti e apprendimenti, per ottimizzare le finalità del
processo educativo nell’ambiente nel quale la scuola opera.
A tal fine il nucleo di autovalutazione di istituto insieme al collegio docenti ha individuato i seguenti obiettivi
da raggiungere nel corrente anno scolastico:
1 Ambiente di apprendimento
 Rivisitare la programmazione didattica; promuovere una didattica coinvolgente tramite l’utilizzo di
modalità e strumenti didattici innovativi.
 Potenziare le metodologie laboratoriali e le attività di laboratorio.
 Favorire l’acquisizione di strategie didattiche condivise, al fine di valorizzare percorsi formativi
individualizzati e del merito degli alunni.
 Realizzare un nuovo laboratorio e installare la rete wi-fi open source.
2
Continuità e orientamento
 Monitorare, in modo sistematico, i risultati delle proprie azioni di orientamento.
 Coinvolgere le famiglie nella scelta del percorso universitario/lavorativo successivo tramite
incontri/attività di orientamento in uscita.
 Esplicitare in modo efficace, presso le famiglie ed il territorio, le priorità dell’istituto.
3
Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie
 Coinvolgere i genitori nella vita scolastica anche tramite l’attuazione di conferenze tenute da esperti
e la promozione del sito web come risorsa.
 Coinvolgere i genitori nell’attuazione di interventi formativi.
 Aumentare sensibilmente il numero di iniziative di alternanza scuola-lavoro attraverso nuove
convenzioni con aziende, università, enti di formazione.
31
 Valorizzare la scuola come comunità attiva aperta al territorio, in grado di aumentare l’interazione
con la comunità locale.
Quanto non previsto nel presente documento può essere, secondo le necessità e le urgenze che
verranno a crearsi, oggetto di attenzione ed integrazione così come pure sarà possibile apportare
modifiche ad attività e progetti per le quali dovessero riscontrarsi ostacoli e difficoltà nella
realizzazione.
32
V - ALLEGATI
RISORSE UMANE
Il Dirigente Scolastico : Prof.ssa Angela Gadaleta
Il Dirigente scolastico detta gli indirizzi per le attività della scuola e della scelta di gestione e di
amministrazione, assolve alla funzione di promozione e di coordinamento delle attività di Istituto; a tal fine
presiede alla gestione unitaria dell'Istituto ed assicura l'esecuzione delle delibere degli organi collegiali.
Docenti
Realizzano il processo d'insegnamento adattandolo alle esigenza di ogni singolo alunno e tenendo conto del
contesto territoriale e culturale di riferimento.
Collaboratori del DS
-
I Collaboratori del Dirigente scolastico :
Prof. Stefano Arciero ( 1° collaboratore)
Prof.ssa Orietta Lo Tito (2° collaboratore)
I collaboratori, nominati dal Dirigente, sono docenti che collaborano alla conduzione organizzativa della
scuola. In particolare:
-
coordinano l’organizzazione degli indirizzi di studio
-
controllano e firmano le giustificazioni di ritardi o uscite anticipate degli alunni
-
controllano presenze e sostituzioni quotidiane dei docenti
-
curano i provvedimenti di competenza del D.S. in sua assenza
-
sostituiscono normalmente il DS in caso di assenza o di impedimento.
PERSONALE AMMINISTRATIVO TECNICO AUSILIARIO (A.T.A.)
Direttore dei Servizi Generali Amministrativi: Sig. Claudio Costanzelli
Il Direttore dei Servizi Generali Amministrativi sovrintende ai servizi generali amministrativo-contabili e ne
cura l’organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento
Le attività e i lavori degli uffici amministrativi e del restante personale ATA.
Assistenti Amministrativi (sono suddivisi in diversi uffici con le seguenti mansioni):
 Ufficio alunni: gestisce l'anagrafe e la documentazione didattica degli alunni. Svolge un ruolo di supporto
nell'organizzazione e nella gestione dell'attività didattica.
 Ufficio Personale: gestisce tutte le procedure relative al personale docente e non docente .
 Ufficio contabilità: gestisce la contabilità generale dell'Istituto.
 Ufficio protocollo e Segreteria generale: gestisce il protocollo della corrispondenza, l'archivio dei
documenti, le comunicazioni interne e lo smistamento delle pratiche.
 Ufficio magazzino: gestisce l'acquisto del materiale di quotidiano utilizzo
.
33
Assistenti Tecnici
Il Personale Tecnico, con una specifica preparazione professionale, supporta i docenti nelle attività
didattiche, garantisce la funzionalità e l'efficienza dei laboratori e delle strumentazioni.
Collaboratori scolastici
Accolgono il pubblico e svolgono compiti di sorveglianza . Al centralino ricevono e smistano le telefonate, e
offrono informazioni a chi accede all'Istituto.
La Giunta esecutiva
La Giunta esecutiva predispone il Programma annuale di attività (ex Bilancio di previsione) ed il Conto
consuntivo; prepara i lavori del Consiglio di Istituto e cura l'esecuzione delle sue delibere. Ha anche
competenza per i provvedimenti disciplinari a carico degli studenti, su proposta del Dirigente scolastico, in
casi particolarmente gravi.
Il Consiglio di Istituto
Il Consiglio di Istituto è il massimo organo deliberativo dell'Istituto. Esso approva il POF. Le sue componenti
sono una rappresentazione di tutti soggetti implicati nella vita dell’istituto: Dirigenti, docenti, personale ATA,
alunni e genitori.
Il Collegio dei Docenti
Il Collegio dei Docenti, presieduto dal Dirigente scolastico, è costituito da tutti i docenti in servizio
nell’Istituto . E' la sede di sintesi del lavoro di progettazione didattica. Elabora ed approva il Piano dell’Offerta
Formativa. Elabora le proposte e delibera in merito ai progetti. Stabilisce i criteri generali per la valutazione
degli studenti.
Le R.S.U. ( Rappresentanze Sindacali Unitarie)
Dall'anno scolastico 2000/2001 il Dirigente scolastico è diventato titolare di gestione di diritti sindacali, e le
scuole dell'autonomia sono sede di contrattazione sindacale, su alcuni aspetti della vita d'Istituto
esplicitamente previsti dal Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori (CCNL) del Comparto Scuola. La
contrattazione avviene tra il Dirigente scolastico, considerato parte datoriale, e tre R.S.U. elette dai
lavoratori.
I coordinatori di classe
Il Piano di Offerta Formativa, regolarmente approvato dagli organi collegiali, indica nella figura del tutore o
coordinatore di classe le seguenti funzioni:

presiede il Consiglio di Classe su delega del DS;

funge da raccordo tra il Consiglio di Classe e la Dirigenza;

funge da raccordo tra il Consiglio di Classe e le famiglie;

procede al controllo di assenze e ritardi, completando il prospetto mensile ed informa le famiglie;

procede alla definizione del profilo della classe;

mantiene aggiornati i fascicoli personali degli alunni relativamente ai crediti, debiti, ripetenze, etc., in
collaborazione con la Segreteria Didattica;
34

controlla l'adempimento dell'obbligo scolastico per le classi prime;

coordina la calendarizzazione delle uscite della classe;

è referente per le problematiche della classe per tutte le sue componenti (docenti, alunni e genitori)

propone la convocazione di Consigli di classe straordinari;

coordina la stesura del Documento di Classe per le classi quinte.
L’elenco dei Coordinatori, affiancati da un verbalizzante, per il corrente a. s. è in allegato al presente documento.
I Referenti di attività progettuali
Il Dirigente Scolastico affida l’incarico di coordinare progetti e/o commissioni, in esecuzione delle relative
delibere del Collegio dei Docenti, a docenti referenti che ne seguono le fasi operative e organizzative
d’intesa con i docenti figure strumentali. L’elenco delle attività progettuali e i referenti è in allegato al presente
documento.
I Responsabili di laboratori
Promuovono le proposte di acquisto di materiali didattici, attrezzature e materiale di consumo del proprio
laboratorio, raccolte le richieste dei docenti. Promuovono la manutenzione ordinaria e straordinaria del
proprio laboratorio. L’elenco dei responsabili di laboratori per il corrente scolastico è in allegato al presente.
Responsabile della Sicurezza (TUSL D.Lgs. 81 / 08 e successive modifiche)
La sicurezza dell’Istituto viene affidata a un docente interno esperto del settore per il controllo dei documenti
e delle certificazioni relative, la pianificazione all’interno dell’Istituto dei piani di sicurezza e delle norme di
prevenzione. Pertanto l’Istituto, attento alla complessità del settore, delega un docente
( Prof. S.Coiante)
quale esperto interno per il TUSL D.L.gs. 81/08 e successive modifiche , il quale:
- è responsabile dell’organizzazione della pianificazione e della qualità del piano di sicurezza;
- istruisce, determina, contesta e notifica le irregolarità rilevate e formula pareri nel campo delle proprie
competenze;
- vigila e controlla gli ambienti di lavoro;
- vigila e controlla le condizioni di sicurezza degli impianti;
- si aggiorna sulla normativa in materia di sicurezza e igiene ambientale;
- organizza le simulazioni di evacuazione in situazione di emergenza.
LE STRUTTURE
L’istituto garantisce:
a – la sicurezza degli alunni all’interno del complesso scolastico con adeguate forme di vigilanza
b – l’igiene dei servizi con intervento ripetuto durante la giornata lavorativa oltre che a fine attività giornaliera
c – il superamento delle barriere architettoniche
d – la custodia dei beni dell’istituto
Per il dettaglio degli spazi si rimanda al documento sulla sicurezza che è agli atti dell’istituto.
Dipartimenti disciplinari
35
Hanno il compito di progettare percorsi formativi coerenti con le finalità educative e didattiche deliberate dal
Collegio dei Docenti, essi articolano per assi culturali e aree disciplinari. Individuano le conoscenze, le
competenze e le abilità, relative a ciascuna area disciplinare, che gli studenti devono conseguire al termine
di ciascun anno scolastico e le esplicitano in maniera sintetica e precisa. Progettano il curricolo verticale di
disciplina, producono materiali utili all’apprendimento e ne garantiscono la diffusione, stabiliscono criteri e
strumenti comuni per la somministrazione di test d’ingresso, di verifiche e di valutazione, progettano le
attività di recupero, confrontano e valutano gli esiti formativi raggiunti.
I referenti dei vari dipartimenti si trovano in allegato al presente documento.
Dipartimento Ricerca, Innovazione eSviluppo
Viene istituito un nuovo dipartimento per supportare le innovazioni prodotte dalla ricerca scientifica e
tecnologica, funzionale alla qualità dei servizi offerti dall’ I.I.S. “Via Copernico” di Pomezia.
Le Funzioni strumentali ( C.C N.L Comparto Scuola 24 Luglio 2003. art.30)
“ Per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia, la risorsa fondamentale è
costituita dal patrimonio umano e professionale dei docenti, da utilizzare e valorizzare per la realizzazione e
la gestione del piano dell’offerta formativa dell’istituto d’intesa con enti ed istituzioni esterni alla scuola.”
I docenti incaricati di svolgere particolari compiti di supporto al funzionamento didattico delle scuole sono
indicati con il nome di funzioni strumentali.
Tali funzioni strumentali sono identificate con delibera del collegio dei docenti in coerenza con il piano
dell’offerta formativa che, contestualmente, ne definisce criteri di attribuzione, numero e destinatari, presenti
in allegato.
P.O.N.
P.O.N. 2014-2020 Progetto “Innovazione digitale: ambienti virtuali e prassi strategiche per modelli didattici
innovativi” che ha l’obiettivo di innovare gli ambienti digitali potenziando la banda di trasmissione dei dati e
aumentando le capacità di elaborazione degli apparati di rete. L’innovazione riguarderà la rete dei laboratori.
DIPARTIMENTO RICERCA, INNOVAZIONE E SVILUPPO
Coordinatori Proff. Cappello e Ingargiola
DIPARTIMENTO SETTORE ECONOMICO
BIENNIO
ASSE
DISCIPLINE
ITALIANO
ASSE DEI
LINGUAGGI
ASSE STORICOSOCIALE
TRIENNIO
COORDINATORI
Prof. Buccellato
LINGUE
straniere
STORIA
DIRITTO
I.R.C.
DISCIPLINE
ITALIANO
COORDINATORI
Prof. Buccellato
LINGUE straniere
Prof. Buccellato
36
STORIA
I.R.C.
Prof. Buccellato
ASSE
SCIENTIFICOTECNOLOGICO
ASSE
MATEMATICO
SCIENZE
INTEGRATE
(scienze,
fisica,chimica)
SCIENZE
MOTORIE
Prof.ssa Micciulla
MATEMATICA
EC. AZIENDALE
INFORMATICA
Prof.ssa Roversi
DIRITTO
ECON. POLITICA
ECON.AZIENDALE
GEOGRAFIA
ECONOMICA
MATEMATICA
INFORMATICA
Prof.ssa Sbaraglia
Prof.ssa Roversi
DIPARTIMENTO SETTORE TECNOLOGICO
ASSE
ASSE DEI
LINGUAGGI
ASSE
STORICOSOCIALE
ASSE
SCIENTIFICOTECNOLOGICO
ASSE
MATEMATICO
BIENNIO
DISCIPLINE
COORDINATORI
TRIENNIO
DISCIPLINE
COORDINATORI
ITALIANO
INGLESE
Prof. Buccellato
ITALIANO
INGLESE
Prof. Buccellato
STORIA
DIRITTO
I.R.C.
Prof. Buccellato
STORIA
DIRITTO
I.R.C.
Prof. Buccellato
SCIENZE
INTEGRATE(SCIENZE,
FISICA, CHIMICA)
TECNOLOGIA E
TECNICHE DI
RAPPRESENTAZIONE
GRAFICA
TECNOLOGIE
INFORMATICHE
SCIENZE E
TECNOLOGIE
APPLICATE
SCIENZE MOTORIE
E SPORTIVE
MATEMATICA
SCIENZE
INTEGRATE(FISICA)
Prof. Maccarone
TECNOLOGIE E
PROGETTAZIONE
DI SISTEMI
ELETTRICI ED
ELETTRONICI
ELETTRONICA E
ELETTROTECNICA
SISTEMI
AUTOMATICI/E RETI
INFORMATICA
TELECOMUNICAZIO
NI
Prof. Maccarone
MATEMATICA
Prof.ssa Roversi
COMPLEMENTI DI
MATEMATICA
Prof.ssa Roversi
DIPARTIMENTO LICEO DELLE SCIENZE APPLICATE
ASSE
ASSE DEI
LINGUAGGI
ASSE
STORICOSOCIALE
ASSE
SCIENTIFICO
TECNOLOGICO
ASSE
DISCIPLINE
COORDINATORI
ITALIANO
LINGUE
Prof. Buccellato
STORIA E
GEOGRAFIA
I.R.C.
DISEGNO E STORIA
DELL’ARTE
SCIENZE NATURALI
SCIENZE MOTORIE E
SPORTIVE
MATEMATICA
Prof. Buccellato
Prof.ssa
Micciulla
Prof.ssa
37
DISCIPLINE
ITALIANO
LINGUE
STORIA
STORIA DELL’ARTE
FILOSOFIA
I.R.C.
SCIENZE NATURALI
SCIENZE MOTORIE
E SPORTIVE
MATEMATICA
COORDINATORI
Prof. Buccellato
Prof. Buccellato
Prof.ssa Micciulla
Prof.ssa Roversi
MATEMATICO
FISICA
Roversi
SOSTEGNO
FISICA
Prof.ssa Lo Tito
Articolazione dei dipartimenti per aree disciplinari .
AREE DISCIPLINARI
Italiano, Storia, Geografia, Filosofia, Storia dell’Arte, I.R.C.
COORDINATORI
Prof. Buccellato
Lingue
Prof. Buccellato
Matematica, Informatica ITE, Informatica di base
Prof.ssa Roversi
Scienze, Fisica, Chimica
Prof.ssa Micciulla
Diritto, Economia politica, Economia aziendale, Tecnica aziendale,
Prof.ssa Sbaraglia
Rs, Scienze della Finanza
Tecnologia e tecniche di rappresentazione grafica, Tecnologie
informatiche, Scienze e tecnologie applicate, Tecnologie e
progettazione di sistemi elettrici ed elettronici, Elettronica e
Elettrotecnica, Sistemi automatici/e reti Informatiche e
Telecomunicazioni
Scienze motorie
Prof. Maccarone
Prof. Sbraga
COORDINATORI E VERBALIZZATORI DEI CONSIGLI DI CLASSE
ITIS – ITT
ITC – ITE
CLASSE
COORDINATORE
VERBALIZZATORE
CLASSE
COORDINATORE
VERBALIZZATORE
1AT
Prof. PANDOLFI
Prof. LA MACCHIA
1A
Prof. MIOZZA
Prof.ssa MICCIULLA
1BT
Prof.ssa
DELLI QUADRI
Prof. BALDINI
2A
Prof.ssa
SALAMONE
Prof.ssa DONZI’
1CT
Prof.
GIORDANO
Prof. STIZZO
3A
Prof.ssa
MARTUCCIO
Prof.ssa SBARAGLIA
2AT
Prof.
GAMMELLA
Prof.ssa
COLANGELO
4A
Prof.ssa
MARCHITTI
Prof. MASTRIPIERI
2BT
Prof.ssa PICA
Prof.ssa
SALAMINO
5A
Prof.ssa
MOSCA
Prof. PETTI
2CT
Prof.
DESIDERIO
Prof. GALLELLI
1B
Prof.ssa TOCCI
Prof.ssa RAPANA’
2B
Prof.ssa
WERTHEIMER
Prof.ssa SPINOSA
3Aec
Prof.
BUCCELLATO
Prof. CONFORTI
3B
Prof.ssa DI
FILIPPO
Prof.ssa ADDONISIO
3Bec
Prof. ROSSI
Prof. BONO
4B
Prof.ssa
WERTHEIMER
Prof.ssa VASSALLO
38
4Aec
Prof.ssa
APICELLA
Prof. CAPPELLO
5B
Prof.ssa
FIORDIGIGLI
Prof.ssa LANZANO
4Bec
Prof.ssa
SANTONOCITO
Prof. RASILE
2C
Prof.ssa
SPAGNUOLO
Prof. VALLE
5Aet
Prof.
MACCARRONE
Prof.ssa
PANECALDO
3C
Prof.
D’ALESSIO
Prof.ssa LONGO
4C
Prof.ssa
CHERUBINI
Prof.ssa DE SANTIS
5C
Prof.
CONSORTI
(sostegno)
3Cet
Prof. LUCCI
Prof.ssa FUSARO
3Det
Prof.ssa TIRDI
Prof.ssa ROVERSI
4Cet
Prof.ssa
PISPERO
Prof. CATAUTELLA
4Det
Prof.
ARCHIDIACONO
Prof. FIORILLO
5Bet
Prof. SBRAGA
Prof.ssa LO TITO
5Cet
Prof. COIANTE
Prof. CALBI
5Dea
Prof.
IACONELLI
Prof. ZAMBRANO
LSA
1AL
Prof.ssa
MARANO
Prof. D’ORRICO
3CL
Prof. ARCIERO
Prof. CHIAFFITELLI
1BL
Prof. FALATO
Prof. RANAZZI
4AL
Prof.ssa
SANTARSIERI
Prof.ssa DELLA
SPINA
2AL
Prof.ssa VIVA
Prof.ssa
VENTURINI
4BL
Prof.ssa
D’ANDREA
Prof. CORRATI
3AL
Prof. PRO
Prof.ssa
PAGLIARINI
4CL
Prof.ssa PAPA
Prof. DEFEND
3BL
Prof.ssa ZOPPI
Prof.ssa MARZIALE
5AL
Prof.ssa
D’ELIA
Prof. LIBERTINI
5BL
Prof.
MASSARO
Prof.ssa CURRENTI
Le funzioni strumentali
Il collegio dei docenti ha individuato le seguenti 8 aree di riferimento per i cui compiti ha delegato altrettante
figure strumentali e referenti per il corrente anno scolastico :
39
Gestione POF e relazioni esterne
Prof.ssa SANTONOCITO
Area di Riferimento 1
Risorse
Riscrittura del POF alla luce delle innovazioni normative e dei bisogni formativi
attuali, sia interni che del territorio
Predisposizione POFT
Monitoraggio in itinere dell’attuazione del POF
Proposta di un rubrica di indicatori utili ai fini della valutazione dell’efficacia e
dell’efficienza delle attività progettuali
- Proposte migliorative per l’a.s. successivo
- Potenziamento relazioni con soggetti/enti esterni anche ai fini dell’acquisizione
di finanziamenti.
 Curare, raccogliere e classificare la normativa del settore
 Rilevare, sulla base di dati acquisiti o disponibili a seguito di indagini
 mirate, i bisogni formativi prioritari
 Monitorare l’esecuzione del POF
 Monitorare i progetti attivati utilizzando in itinere ed al termine delle
 attività i seguenti indicatori:
o numero di alunni partecipanti
o numero degli alunni che al termine delle attività hanno conseguito
o una certificazione o hanno gli obiettivi prefissati
o costo del progetto a carico del F.I.
Interagire con gli altri docenti, con le funzioni strumentali, in particolare
con la F.S su autovalutazione di istituto e con enti e aziende anche del
territorio
 Partecipare all’organizzazione di convegni ed eventi.
 Contattare enti/soggetti esterni per stipulare convenzioni ed acquisire
eventualmente finanziamenti
 Coordinare ed organizzare convegni ed eventi
 Contribuire all’elaborazione, monitoraggio e aggiornamento del RAV
Per la realizzazione delle sue funzioni potrà servirsi di personale adeguato,
materiali e strumenti occorrenti.
Piano di attività
S’impegna a presentare un piano delle attività comprensivo delle azioni da
svolgere, i tempi di realizzazione e l’indicazione delle risorse necessarie
Risultati attesi
Compiti
40
Area di Riferimento
Risultati attesi
2
Gestione prove INVALSI - Collaborazione alle attività di Dirigenza
Prof.ssa SALAMONE



Compiti







Gestione delle prove INVALSI
Elaborazione risultati prove Invalsi e confronto con anni scolastici
precedenti
Collaborazione nella Vicepresidenza e gestione dei rapporti con le
famiglie
Gestire le prove Invalsi e monitorare i risultati
Contribuire allo svolgimento delle attività di Vicepresidenza
Collaborare nella gestione dei rapporti con le famiglie
Interagire con gli altri docenti, con le funzioni strumentali, in particolare
con la F.S su autovalutazione di istituto e con enti e aziende anche del
territorio
Partecipare all’organizzazione di convegni ed eventi
Contribuire all’elaborazione, monitoraggio e aggiornamento del RAV
Contribuire all’elaborazione del PTOF
Risorse
Per la realizzazione delle sue funzioni potrà servirsi di personale adeguato,
materiali e strumenti occorrenti.
Piano d’attività
S’impegna a presentare un piano delle attività comprensivo delle azioni da
svolgere, i tempi di realizzazione e l’indicazione delle risorse necessarie
41
Interventi e servizi per gli studenti, con coordinamento del recupero e
Area di Riferimento 3 collaborazione con la Dirigenza
Prof. COIANTE
• Verifica della coerenza con le scelte formulate dal Collegio,per il
Risultati attesi
raggiungimento di un miglior successo scolastico
• Promozione della conoscenza e facilitazione dell’applicazione della normativa
relativa all’adempimento dell’obbligo scolastico (D.M. 22 agosto 2007)
• Promozione di interventi mirati al recupero dei debiti formativi ed alla
prevenzione dell’insuccesso
 Collaborare con lo staff della presidenza per la gestione delle attività
Compiti
ordinarie
 Analizzare e monitorare i dati della dispersione, successi e insuccessi
scolastici
 Esaminare i risultati dei saldi dei debiti scolastici
 Coordinare le attività di integrazione e recupero
 Monitorare:
- le attività di sportello didattico con numero di ore effettuate di sportello
per alunno, per classe e per le intere classi 1°, 2°, 3°, 4° 5°, numero di
alunni che hanno fruito del servizio per ora e per materia, spesa
dell’attività a carico del F.I
- i corsi di recupero e sostegno con numero di corsi attivati per
classe e trasversalmente per tutte le classi e numero di alunni
percorso e trasversalmente per tutte le classi.
 Interagire con gli altri docenti, con le funzioni strumentali, in particolare
con la F.S su autovalutazione di istituto e con enti e aziende anche del
territorio
 Partecipare all’organizzazione di convegni ed eventi
 Contribuire all’elaborazione, monitoraggio e aggiornamento del RAV
 Contribuire all’elaborazione del PTOF
La F.S opera in stretto collegamento con i team operativi, i singoli docenti, i
dipartimenti e le commissioni, i vari referenti dei progetti, con le altre F.S e con il
Risorse
Dirigente scolastico
S’impegna a presentare un piano delle attività comprensivo delle azioni da svolgere, i
tempi di realizzazione e l’indicazione delle risorse necessarie
Piano di attività
42
Area di Riferimento 4
Supporto alla Professione Docente: progettazione didattica, valutazione,
formazione, aggiornamento
Prof. ssa DI FILIPPO
Risorse
Opera per un significativo miglioramento:
 della qualità della progettazione curricolare
 della qualità degli strumenti e delle modalità di valutazione
 della partecipazione dei Docenti alle attività di formazione
 Curare, raccogliere e classificare la documentazione didattica della
progettazione curricolare
 Promuovere e coordinare l’elaborazione di prove strutturate comuni in
tutte le materie
 Approfondire tematiche e iniziative relative al processo di riforma della
scuola, con particolare riguardo agli aspetti più innovativi e alla
obbligatorietà della valutazione per competenze, supportando, stimolando e
facilitando, su questioni tematiche, il lavoro dei Consigli di classe e dei
Dipartimenti
 Predisporre il piano annuale della formazione e aggiornamento dei Docenti,
alla luce dei bisogni evidenziati nel POF
 Gestire le fasi di aggiornamento e auto aggiornamento dei Docenti
 Elaborare proposte organizzative innovative
 Interagire con gli altri docenti, con le funzioni strumentali, in particolare con
la F.S su autovalutazione di istituto e con enti e aziende anche del territorio
 Partecipare all’organizzazione di convegni ed eventi
 Contribuire all’elaborazione, monitoraggio e aggiornamento del RAV
 Contribuire all’elaborazione del PTOF
Per la realizzazione delle sue funzioni potrà servirsi di personale adeguato, materiali
e strumenti occorrenti.
Piano di attività
S’impegna a presentare un piano delle attività comprensivo delle azioni da svolgere,
i tempi di realizzazione e l’indicazione delle risorse necessarie
Compiti
43
Area di Riferimento 5
Coordinamento accoglienza, orientamento in entrata e in itinere
Prof.ssa D’ANDREA
Promozione e stimolo all’autoconoscenza e all’autovalutazione in
rapporto alla crescita personale e all’investimento sulla scelta di studio
 Aiuto allo studente finalizzato a concretizzare i propri interessi, a
chiarire le attese del percorso di studio e a garantire il successo
scolastico
 Coordinare le attività di accoglienza, orientamento in entrata e in itinere al
fine di:
- favorire i rapporti di continuità con le scuole secondarie di primo grado
- organizzare incontri di orientamento per far conoscere il Pof dell’Istituto
e fornire informazioni sugli indirizzi di studio presenti in istituto in ordine
a richieste attitudinali, percorsi formativi, sbocchi occupazionali.
 Riorientare gli allievi anche durante il percorso scolastico.
 Interagire con gli altri docenti, con le funzioni strumentali, in particolare con
la F.S su autovalutazione di istituto, con enti e aziende anche del territorio
 Partecipare all’organizzazione di convegni ed eventi
 Contribuire all’elaborazione, monitoraggio e aggiornamento del RAV
 Contribuire all’elaborazione del PTOF
Per la realizzazione delle sue funzioni potrà servirsi di personale adeguato, materiali
e strumenti occorrenti. Particolare cura avranno i rapporti con le altre strutture
scolastiche del territorio.
S’impegna a presentare un piano delle attività comprensivo delle azioni da svolgere,
i tempi di realizzazione e l’indicazione delle risorse necessarie

Risultati attesi
Compiti
Risorse
Piano di attività
44
Area di Riferimento 6
Risultati attesi
Compiti
Risorse
Piano di attività
Alternanza scuola-lavoro e orientamento in uscita
Prof. VIGLIANESE settore tecnologico
Prof.ssa CHERUBINI settore economico
Contributo ad una scelta ponderata
Promozione dell’autoconoscenza e dell’autovalutazione in rapporto alla
crescita personale ai fini della prosecuzione degli studi, con Università o
altri percorsi formativi, e dell’inserimento nel mondo del lavoro
 Aiutare lo studente a concretizzare i propri interessi e valutare le
conoscenze acquisite tramite esperienze di stage in azienda
 Conoscere i profili professionali più richiesti dalle aziende e coerenti
con i curriculum scolastici
 Potenziare la partecipazione degli alunni agli stage, promuoverne
l’attivazione anche durante l’anno scolastico; strutturare, potenziare e
consolidare la collaborazione ed il tutoraggio delle aziende
 Interagire con gli altri docenti, con le funzioni strumentali, in particolare
con la F.S su autovalutazione di istituto e con enti e aziende anche del
territorio
 Partecipare all’organizzazione di convegni ed eventi
 Contribuire all’elaborazione, monitoraggio e aggiornamento del RAV
 Promuovere, organizzare e coordinare stages
 Organizzare uscite di orientamento
 Promuovere contatti con Enti e istituzioni, che nel territorio si
occupano di formazione e impiego
 Attivare un sistema di monitoraggio per la valutazione della
performance dei propri studenti nel loro percorso post diploma
 Monitorare e relazionare sulle attività di alternanza scuola
lavoro utilizzando i seguenti indicatori:
- -numero di alunni partecipanti agli stage rispetto all’a.s.
precedente e al numero di allievi frequentanti la classe
interessata ;
- -numero di alunni che al termine dell’ attività avranno
raggiunto gli obiettivi prefissati
- costo del progetto a carico del F.I e del bilancio della
scuola
 Contribuire all’elaborazione del PTOF
Per la realizzazione delle sue funzioni potrà servirsi di personale adeguato, materiali
e strumenti occorrenti. Particolare cura avranno i rapporti con le altre strutture
scolastiche del territorio.
S’impegna a presentare un piano delle attività comprensivo delle azioni da svolgere,
i tempi di realizzazione e l’indicazione delle risorse necessarie


45
Area di Riferimento 7
Risultati attesi
Inclusione, integrazione, accoglienza, cura delle eccellenze.
Prof.ssa PANECALDO
Procedure e protocolli definiti e applicati relativi a:
 disabilità
 DSA
 stranieri
 bisogni educativi speciali
 valorizzazione delle eccellenze
Definire, adeguare e applicare i protocolli di accoglienza ed
inserimento per gli alunni disabili e per quelli con DSA
 Proporre l’acquisto di materiali didattici specifici
 Proporre, per i Docenti, corsi di formazione inerenti le tematiche
 Definire, adeguare e applicare il protocollo di accoglienza ed
inserimento degli alunni stranieri, elabora test e materiale
necessario
 Proporre percorsi e/o progetti, anche individualizzati, e valutare
gli esiti
 Nel rispetto della normativa vigente, formulare proposte per
l’inserimento degli alunni nella classe più adeguata alla situazione
individuale
 Curare i rapporti con Enti e Associazioni territoriali che possono
fornire supporto alle attività riguardanti le tematiche
 Suggerire iniziative per rispondere alle esigenze di studenti con
bisogni educativi speciali
 Coordinare i progetti d’Area
 Elaborare proposte innovative per la valorizzazione delle
eccellenze
 Interagire con gli altri docenti, con le funzioni strumentali, in
particolare con la F.S su autovalutazione di istituto e con enti e
aziende anche del territorio
 Partecipare all’organizzazione di convegni ed eventi
 Contribuire all’elaborazione, monitoraggio e aggiornamento del
RAV
 Contribuire all’elaborazione del PTOF
Potrà servirsi di personale adeguato, materiali e strumenti occorrenti

Compiti
Risorse
Piano di attività
S’impegna a presentare un piano delle attività comprensivo delle azioni da
svolgere, i tempi di realizzazione e l’indicazione delle risorse necessarie
Potrà servirsi di personale adeguato, materiali e strumenti occorrenti
Dovrà coordinare il lavoro delle altre Funzioni strumentali per elaborare i dati
relativi all’autovalutazione di istituto
46
Area di Riferimento 8
Risultati attesi
Compiti
Risorse
Autovalutazione d’Istituto
Prof.ssa D’ELIA
Analisi e autovalutazione dei servizi educativi, formativi e d’istruzione erogati dalla
scuola, con il coinvolgimento di tutti i soggetti che direttamente o indirettamente
sono implicati sia nell’erogazione che nella fruizione dei suindicati servizi.
 Analizzare , monitorare e relazionare su :
1) area dei processi di apprendimento o della dimensione didattica con
rilevazione dei dati sul rendimento scolastico degli allievi orizzontalmente e
classe per classe al termine del primo periodo e al termine degli scrutini
finali con indicazioni su:
- percentuale dei promossi e delle eccellenze
- percentuale dei promossi con debito formativo con
- l’indicazione delle discipline che più incidono
negativamente sul
- risultato finale
- percentuale delle assenze per alunno/ totale gg. di
attività
- didattica
- -percentuale di alunni ripetenti frequentanti
- -numero di ingressi, nulla osta, abbandoni
- -percentuale dei non promossi ( con l’indicazione delle
votazioni anche per discipline
Le rilevazioni di cui sopra verranno confrontate con i dati dell’anno precedente.
Per le classi quinte i dati verranno confrontati con:
- tasso di successi agli esami
- dati di successo degli anni precedenti
- percentuale di successo agli esami per fasce di punteggio:
60- 61/69- 70/76- 77/82- 83/ 89- 90/ 99- 100
2) dimensione organizzativa offerta formativa
Gli oggetti e i relativi indicatori posti sotto monitoraggio e osservazione sono:
Attività di sportello didattico rilevata con:
- numero di ore effettuate di sportello per alunno, per classe e per
le intere classi 1°, 2°, 3°, 4° 5°
- alunni che hanno fruito del servizio per ora e per materia
- spesa dell’attività a carico del F.I
1. Corsi di recupero e sostegno:
- -numero di corsi attivati per classe e trasversalmente per tutte le
- classi
- -numero di alunni per corso e trasversalmente per tutte le classi
- progetti extra- curricolari attivati
- spesa dell’attività a carico del F.I
- Progetti e attività di alternanza Scuola lavoro
- numero di alunni partecipanti
- -numero degli alunni che al termine delle attività hanno conseguito
- una certificazione o hanno raggiunto gli obiettivi prefissati
- costo del progetto a carico del F.I
 Interagire con gli altri docenti, con le funzioni strumentali, in particolare
con la F.S su autovalutazione di istituto e con enti e aziende anche del
territorio
 Partecipare all’organizzazione di convegni ed eventi
 Contribuire all’elaborazione, monitoraggio e aggiornamento del RAV
 Contribuire all’elaborazione del PTOF
Potrà servirsi di personale adeguato, materiali e strumenti occorrenti
Dovrà coordinare il lavoro delle altre Funzioni strumentali per elaborare i dati
relativi all’autovalutazione di istituto
S’impegna a presentare un piano delle attività comprensivo delle azioni da
svolgere, i tempi di realizzazione e l’indicazione delle risorse necessarie
Piano di attività
47
Responsabili dei laboratori
Palestra ITC-ITE
Palestra ITI - ITT- LST-LSA
Lab. Chimica
Lab. T.P.S. Misure Elettriche /Elettroniche
Lab. Informatica 1
Lab. Sistemi 2
Lab. Polivalente
Lab. Informatica 2
Lab. Elettronica-Telecomunicazione e Sistemi
Lab. Linguistico
Lab. Fisica
Trattamento testi ITE - ITC
Lab. Scienze
Prof. Petti
Prof. Sbraga
Prof.ssa Delli Quadri
Prof. Bono
Prof. Cosentini
Prof. Archidiacono
Prof. Lucci
Prof. Cosentini
Prof. Maccarrone
Prof. Pro
Prof.ssa Pandolfi
Prof.ssa Tocci
Prof.ssa Micciulla
Commissioni funzionali
Orientamento: Riduzione del drop out. Promozione e crescita dell’immagine
dell’Istituto nel territorio. Open Days per sviluppare negli alunni il senso di
appartenenza all’Istituto Lotta drop out grazie a rilevazione fabbisogno formativo.
Recupero metodologico e del sapere. Raggiungimento successo formativo.
Proff. Cappello, Ingargiola,
Maccarone, Coiante, Lucci,
di Filippo, Fiordigigli, Delli
Quadri,
D’Andrea,
Cherubini ,Martuccio, La
Macchia, Tirdi
Formazione classi: Nell’ambito del buon inserimento degli alunni nel nostro Proff. Lo Tito, Panecaldo,
istituto, contribuendo a prevenire la dispersione, la commissione opera nell’ottica Pagliarini, D’Andrea,
di una equa distribuzione delle fasce di livello nella formazione delle classi prime D’Alessio e Mosca.
e nell’ambito delle classi terze, momento in cui le classi si rifanno sulla base
delle scelte d’indirizzo, nel rispetto dei criteri selettivi per l’accesso ai vari
indirizzi.
Commissione elettorale: procede a rigore di legge nella gestione degli Proff. Lucci, Coiante,
appuntamenti elettorali per il rinnovo degli organi collegiali
Commissione gestione informatizzata dell’orario: La commissione opera in Proff.Massaro, Salamone
linea con le esigenze relative alla flessibilità dell’orario dovute alle
sperimentazioni, alla rotazione sui laboratori e la palestra , per una migliore
gestione degli spazi e dei tempi.
Commissione viaggi: La commissione si occupa dell’organizzazione dei viaggi Proff. Apicella, Lucci,
di studio.
Santonocito
Commissione gestione sito web: La commissione si occupa della gestione e Prof. Cosentini
del corretto funzionamento del sito web della scuola
Commissione biblioteca: La commissione si occupa dell’acquisto di nuovi testi Proff. Buccellato, Consorti,
da mettere a disposizione degli alunni, gestisce il materiale presente ed offre un
Marchitti, Tirdi
servizio di apertura dei locali per la consultazione o presa in carico dei testi.
Commissione supporto ufficio tecnico e manutenzione: La commissione Prof. Lucci
oltre alla segnalazione di guasti di carattere generale provvede, con interventi di
piccola manutenzione alla loro sistemazione
Commissione di supporto alla funzione per l’inclusione e l’integrazione
Proff. Pagliarini (BES),
D’Alessio (per gli stranieri),
Commissione gestione piattaforma e-learning e sistema video chat
Comitato di garanzia
Lo Tito (per la disabilità)
Proff. Cosentini, Cappello
Prof. D’Alessio (membro
effettivo) , Prof.ssa Pagliarini
(membro supplente)
Comitato valutazione
Il Comitato per la valutazione dei docenti è stato così modificato dalla legge.107/2015, art. 1 c. 129.
48
Ha la durata di tre anni scolastici, è presieduto dal dirigente scolastico ed è costituito di seguenti
componenti:

tre docenti dell'istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal
consiglio di
istituto;

un rappresentante degli studenti ed un rappresentante dei genitori, per il scelti dal consiglio
di istituto;

un componente esterno individuato dall'ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti
scolastici e dirigenti tecnici.
Il comitato individua i criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base:
a) della qualità dell'insegnamento e del contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica, nonché del
successo formativo e scolastico degli studenti;
b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle
competenze degli alunni e
dell'innovazione didattica e metodologica, nonché della collaborazione alla
ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche;
c) delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del
personale.
Il comitato esprime altresì il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova per il
personale docente ed educativo. A tal fine il comitato e' composto dal dirigente scolastico, che lo presiede,
dai docenti di cui al comma 2, lettera a), ed è integrato dal docente a cui sono affidate le funzioni di tutor.
Il comitato valuta il servizio su richiesta dell'interessato, art. 448 D.L.vo n. 297/94, previa relazione
del dirigente scolastico; nel caso di valutazione del servizio di un docente componente del comitato, ai lavori
non partecipa l'interessato e il consiglio di istituto provvede all'individuazione di un sostituto.
Il comitato esercita altresì le competenze per la riabilitazione del personale docente, di cu all' art. 501 del
D.L.vo n. 297/94.
49
Documentazione relativa al D.L 626/ 94 e al TUSL D.lgs. 81/08 e
successive modifiche
In linea con la L. 626/94 e con il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro D.lgs 81/08 la documentazione
relativa comprende:
- Piano di emergenza
- Il documento dei valutazione dei rischi
- Piani d’evacuazione.
Tale documentazione non figurante nel Pian dell’Offerta Formativa è agli atti dell’istituto.
Dislocazione aule, uffici, laboratori di specializzazione ed aule di riunione per diverse attività
Piano terra
Palestra 2
Presidenza
Aula magna
Vice presidenza
Biblioteca
Sala collaboratori
Bar
Ufficio Dirigente amministrativo
Uffici di segreteria
Primo piano
Lab. TPS/ Misure Elettrotecniche
Aule
Lab. Linguistico
Laboratorio di fisica
Laboratorio di informatica 1
Laboratorio informatica 2
Laboratorio di informatica ite / itc
Laboratorio di scienze integrate
Secondo piano
Lab. Polivalente
Aule
Lab. Elettronica-Telecomunicazione e Sistemi
Laboratorio di chimica
Lab. Integrato
Palestra / spogliatoio
Terzo piano
Palestra 1
Aule
50
Gli assi culturali (Decreto 22 Agosto 2007, n° 139)
Per l’asse dei linguaggi
Competenze
Padroneggiare gli strumenti
espressivi ed argomentativi
indispensabili per gestire
l’interazione comunicativa
verbale in vari contesti
Abilità / Capacità
Conoscenze
* Comprendere il messaggio contenuto in
un testo orale
* Cogliere le relazioni logiche tra le varie
componenti di un testo orale
* Esporre in modo chiaro logico e coerente
esperienze vissute o testi ascoltati
* Riconoscere differenti registri
comunicativi di un testo orale
* Affrontare molteplici situazioni
comunicative scambiando informazioni,
idee per esprimere anche il proprio punto
di vista
* Individuare il punto di vista dell’altro in
contesti formali ed informali
* Principali strutture grammaticali
della lingua italiana
* Elementi di base delle funzioni
della lingua
* Lessico fondamentale per la
gestione di semplici comunicazioni
orali in contesti formali ed informali
* Contesto, scopo e destinatario
della comunicazione
* Codici fondamentali della
comunicazione verbale e non
verbale
* Principi di organizzazione del
discorso descrittivo, narrativo,
espositivo, argomentativo
* Strutture essenziali dei testi
narrativi, espositivi, argomentativi
* Principali connettivi logici
*Varietà lessicali in rapporto ad
ambiti e contesti diversi
* Tecniche di lettura analitica e
sintetica
* Tecniche di lettura espressiva
* Denotazione e connotazione
* Principali generi letterari, con
particolare riferimento alla
tradizione italiana
* Contesto storico di riferimento di
alcuni autori e opere
* Elementi strutturali di un testo
scritto coerente e coeso
* Uso dei dizionari
*Modalità e tecniche delle diverse
forme di produzione scritta:
riassunto, lettera, relazioni,ecc.
* Fasi della produzione scritta:
pianificazione, stesura e revisione
Leggere, comprendere ed
interpretare testi scritti di vario
tipo
* Padroneggiare le strutture della lingua
* Individuare natura, funzione e principali
scopi comunicativi ed espressivi di un
testo
* Cogliere i caratteri specifici di un testo
letterario
Produrre testi di vario tipo in
relazione ai differenti scopi
comunicativi
* Ricercare, acquisire e selezionare
informazioni generali e specifiche in
funzione della produzione di testi scritti di
vario tipo
* Prendere appunti e redigere sintesi e
relazioni
* Rielaborare in forma chiara le
informazioni
* Produrre testi corretti e coerenti adeguati
alle diverse situazioni comunicative
Utilizzare una lingua straniera
per i principali scopi
comunicativi ed operativi
* Comprendere i punti principali di
,messaggi, annunci semplici e chiari su
argomenti di interesse personale,
quotidiano, sociale e professionale
* Ricercare informazioni all’interno di testi
di brevi estensione di interesse personale,
quotidiano, sociale e professionale
* Descrivere in maniera semplice
esperienze ed eventi, relativi all’ambito
personale e sociale
* Utilizzare in modo adeguato le strutture
grammaticali
* Interagire in conversazioni brevi e
semplici su temi di interesse personale,
quotidiano, sociale e professionale
* Scrivere brevi testi di interesse
personale, quotidiano, sociale e
51
* Lessico di base su argomenti di
vita quotidiana, sociale e
professionale
* Uso del dizionario bilingue
* Regole grammaticali fondamentali
* Corretta pronuncia di un
repertorio di parole e frasi
memorizzate di uso comune
* Semplici modalità di scrittura:
messaggi brevi, lettera informale
* Cultura e civiltà dei paesi di cui si
studia la lingua
Utilizzare gli strumenti
fondamentali per una fruizione
consapevole del patrimonio
artistico
professionale
* Scrivere correttamente testi semplici su
tematiche correnti con i percorsi di studio
* Riflettere sui propri atteggiamenti in
rapporto all’altro in contesti multiculturali
* Riconoscere ed apprezzare le opere
d’arte
* Conoscere e rispettare i beni culturali e
ambientali a partire dal proprio territorio
* Comprendere i prodotti della
comunicazione audiovisiva
* Elaborare prodotti multimediali ( testi,
immagini, suoni,ecc) anche con tecniche
digitali
* Elementi fondamentali per la
lettura/ l’ascolto di un’opera d’arte
(Pittura, architettura , plastica,
fotografia, film, musica…)
* Principali forme di espressione
artistica
* Principali componenti strutturali ed
espressive di un prodotto
audiovisivo
* Semplici applicazioni per la
elaborazione audio e video
* Uso essenziale della
comunicazione telematica
Per l’asse matematico
Competenze
Utilizzare le tecniche e le
procedure del calcolo
aritmetico ed algebrico,
rappresentandole anche sotto
forma grafica
Confrontare ed analizzare
figure geometriche,
individuando invarianti e
relazioni
Abilità/ Capacità
* Comprendere il significato logicooperativo di numeri appartenenti ai
diversi sistemi numerici. Utilizzare le
diverse notazioni e saper convertire
da una all’altra ( da frazioni a decimali,
da frazioni apparenti ad interi, da
percentuali a frazioni);
* Comprendere il significato di potenza;
calcolare potenze e applicarne le
proprietà,
* Risolvere brevi espressioni nei diversi
insiemi numerici; rappresentare la
soluzione di un problema con
un’espressione e calcolarne il valore
anche utilizzando una calcolatrice.
* Tradurre brevi istruzioni in sequenze
simboliche ( anche con tabelle);
risolvere sequenze di operazioni e
problemi sostituendo alle variabili
letterali i valori numerici.
* Comprendere il significato logicooperativo di rapporto e grandezza
derivata; impostare uguaglianze di
rapporto per risolvere problemi di
proporzionalità e percentuale; risolvere
semplici problemi diretti e inversi.
* Risolvere equazioni di primo grado e
verificare la correttezza dei
procedimenti.
* Rappresentare graficamente
equazioni di primo grado; comprendere
il concetto di equazione e quello di
funzione.
* Risolver sistemi di equazioni di primo
grado seguendo istruzioni e verificarne
la correttezza dei risultati.
* Riconoscere i principali enti, figure e
luoghi geometrici e descriverli con
linguaggio naturale.
* Individuare le proprietà essenziali
delle figure e riconoscerle in situazioni
concrete.
52
Conoscenze
* Gli insiemi numerici N,Z,Q,R;
rappresentazioni, operazioni,
ordinamento.
* I sistemi di numerazione.
*Espressioni algebriche; principali
operazioni.
* Equazioni e disequazioni di primo
grado.
* Sistemi di equazioni e disequazioni di
primo grado.
* Gli enti fondamentali della geometria e il
significato dei termini: assioma, teorema,
definizione.
* Il piano euclideo: relazioni tra rette;
congruenza di figure; poligoni e loro
proprietà.
* Disegnare figure geometriche con
semplici tecniche grafiche e operative.
*Applicare le principali formule relative
alla retta e alle figure geometriche sul
piano cartesiano.
* In casi reali di facile leggibilità
risolvere problemi di tipo geometrico, e
ripercorrerne le procedure di soluzione.
* Comprendere i principali passaggi
logici di una dimostrazione.
Individuare le strategie
appropriate per la soluzione
dei problemi.
* Circonferenza e cerchio.
* Misura di grandezza; grandezze
incommensurabili; perimetro e area dei
poligono. Teoremi di Euclide e Pitagora.
* Teorema di Talete e sue conseguenze.
* Il metodo delle coordinate: il piano
cartesiano.
* Interpretazione geometrica dei sistemi di
equazioni.
* Trasformazioni geometriche elementari
e loro invarianti.
* Progettare un percorso risolutivo
* Le fasi risolutive di un problema e loro
strutturato in tappe
rappresentazioni con diagrammi.
* Formalizzare il percorso di soluzione * Principali rappresentazioni di un oggetto
di un problema attraverso modelli alge- matematico.
brici e grafici.
* Tecniche risolutive di un problema che
* Convalidare i risultati conseguiti sia
utilizzano frazioni, proporzioni,
empiricamente sia mediante
percentuali, formule geometriche,
argomentazioni.
equazioni e disequazioni di 1°grado
*Tradurre dal linguaggio naturale al
linguaggio algebrico e viceversa
* Raccogliere, organizzare, e
* Significato di analisi e organizzazione
rappresentare un insieme di dat.
dei dati numerici.
* Rappresentare classi di dati mediante * Il piano cartesiano e il concetto di
istogrammi e diagrammi a torta.
funzione.
* leggere ed interpretare grafici e
* Funzione di proporzionalità diretta ,
tabelle in termini di corrispondenza fra inversa e relativi grafici, funzione lineare.
elementi di due insiemi.
* Incertezza di una misura e concetto di
* Riconoscere una relazione tra
errore.
variabili, in termini di proporzionalità
* La notazione scientifica per i numeri
diretta o inversa e formalizzarla
reali.
attraverso una funzione matematica.
* Il concetto e i metodi di
* Rappresentare sul piano cartesiano il approssimazione
grafico di una funzione.
* I numeri “macchina”
* Valutare l’ordine di grandezza di un
* Il concetto di approssimazione
risultato.
* Semplici applicazioni che consentono di
* Elaborare e gestire semplici calcoli
creare, elaborare un foglio elettronico con
attraverso un foglio elettronico.
le forme grafiche corrispondenti.
* Elaborare e gestire un foglio
elettronico per rappresentare in forma
grafica i risultati dei calcoli eseguiti.
53
54
 Per l’asse
scientificotecnologico
Competenze
Osservare, descrivere ed analizzare
fenomeni appartenenti alla realtà
naturale e artificiale e riconoscere
nelle sue varie forme i concetti di
sistema e di complessità
Analizzare qualitativamente e
quantitativamente fenomeni legati alle
trasformazioni di energia a partire
dall’esperienza
Essere consapevole delle potenzialità
delle tecnologie rispetto al contesto
culturale e sociale cui vengono
applicate
Abilità/ Capacità
Conoscenze
* Raccogliere dati attraverso
l’osservazione diretta dei
fenomeni naturali ( fisici, chimici,
biologici, geologici, ecc..)
* Organizzare e rappresentare i
dati raccolti.
* Individuare con la guida del
docente una possibile
interpretazione dei dati in base a
semplici modelli.
* Utilizzare classificazioni,
generalizzazioni e/o schemi logici
per riconoscere il modello di
riferimento.
*Riconoscere e definire i
principali aspetti di un
ecosistema.
* essere consapevoli del ruolo
che i processi tecnologici giocano
nella modifica dell’ambiente che
ci circonda considerato come
sistema.
* Analizzare in maniera sistemica
un determinato ambiente al fine
di valutarne i rischi per i suoi
fruitori.
* Analizzare un oggetto o un
sistema artificiale in termini di
funzioni o di architettura.
* Interpretare un fenomeno
naturale o un sistema artificiale
dal punto di vista energetico
distinguendo le varie
trasformazioni di energie in
rapporto alle leggi che la
governano.
* Avere la consapevolezza dei
possibili impatti sull’ambiente
naturale dei modi di produzione e
di utilizzazione dell’energia
nell’ambito quotidiano.
* Riconoscere il ruolo della
tecnologia nella vita quotidiana e
nell’economia della società
* Saper cogliere le interazioni tra
esigenze di vita e processi
tecnologici
* Adottare semplici progetti per la
risoluzione di problemi pratici.
* Saper spiegare il principio di
funzionamento e la struttura dei
principali dispositivi fisici e
software
* Utilizzare le funzioni di base dei
software più comuni per produrre
testi e comunicazioni
multimediali, calcolare e
rappresentare dati, disegnare,
catalogare informazioni, cercare
55
informazioni e comunicare in
* Schemi, tabelle e grafici
* Principali Software dedicati
* Semplici schemi per presentare
correlazioni tra le variabili di un
fenomeno appartenente all’ambito
scientifico caratteristico del percorso
formativo.
*Concetto di ecosistema
* Impatto ambientale limiti di tolleranza
*Concetto di sviluppo sostenibile
* Schemi a blocchi
* Concetto di input- output di un
sistema artificiale
* Diagrammi e schemi logici applicati a
fenomeni osservati
* Concetto di calore e di temperatura
* Limiti di sostenibilità delle variabili di
un ecosistema
* Strutture concettuali di base del
sapere tecnologico
* Fasi di un processo tecnologico
( sequenza delle operazioni: dall’idea
al prodotto)
* Il metodo della progettazione
* Architettura del computer
* Struttura di Internet
* Struttura generale e operazioni
comuni ai diversi pacchetti applicativi
(Tipologia di menù, operazioni di
edizione, creazione e conservazione di
documento…)
* Operazione specifiche di base di
alcuni dei programmi applicativi più
comuni.
Per l’asse storico- sociale
Abilità/ Capacità
Competenze
Comprendere il cambiamento ed la
diversità dei tempi storici in una
dimensione diacronica attraverso il
confronto fra epoche e in una
dimensione sincronica attraverso il
confronto fra aree geografiche e
culturali
Conoscenze
* Riconoscere le dimensioni del
tempo e dello spazio attraverso
l’osservazione di eventi storici e di
aree geografiche
* Collocare i più rilevanti eventi storici
affrontati secondo le coordinate
spazio-tempo
* Identificare gli elementi
maggiormente significativi per
confrontare aree e periodi diversi
* Comprendere il cambiamento in
relazione agli usi, alle abitudini, al
vivere quotidiano nel confronto con la
propria esperienza personale.
* Leggere – anche in modalità
multimediale- le differenti fonti
letterarie, iconografiche,
documentarie, cartografiche
ricavandone informazioni su eventi
storici di diverse epoche e differenti
aree geografiche.
* Individuare i principali mezzi e
strumenti che hanno caratterizzato
l’innovazione tecnico- scientifica nel
corso della storia.
* Le periodizzazioni
fondamentali della storia
mondiale
* I principali fenomeni storici
e le coordinate spazio- tempo
che li determinano
* I principali fenomeni sociali,
economici che caratterizzano
il mondo contemporaneo,
anche in relazione alle
diverse culture
* Conoscere i principali eventi
che consentono di
comprendere la realtà
nazionale ed europea
* I principali sviluppi storici
che hanno coinvolto il proprio
territorio
* le diverse tipologie di fonti
* Le principali tappe dello
sviluppo dell’innovazione
tecnico- scientifica e della
conseguente innovazione
tecnologica
Collocare l’esperienza personale in un
sistema di regole fondato sul
reciproco riconoscimento dei diritti
garantiti dalla Costituzione, a tutela
della persona, della collettività e
dell’ambiente
* Comprendere le caratteristiche
fondamentali dei principi e delle
regole della Costituzione italiana
* Individuare le caratteristiche
essenziali della norma giuridica e
comprenderle a partire dalle proprie
esperienze e dal contesto scolastico
* Identificare i diversi modelli
istituzionali e di organizzazione
sociale e le principali relazioni tra
persona famiglia- società-Stato
* Riconoscere le funzioni di base
dello Stato, delle Regioni e degli Enti
Locali ed essere in grado di
rivolgersi, per le proprie necessità, ai
principali servizi da essi erogati.
* Identificare il ruolo delle istituzioni
europee e dei principali organismi di
cooperazione internazionale e
riconoscere le opportunità offerte alla
persona, alla scuola e agli ambiti
territoriali di appartenenza
* Adottare nella vita quotidiana
comportamenti responsabili per la
tutela e il rispetto dell’ambiente e
delle risorse naturali
* Costituzione italiana
* organi dello Stato e loro
funzioni principali
* Conoscenze di base sul
concetto di norma giuridica e
di gerarchia delle fonti
* Principali problematiche
relative alla integrazione e
alla tutela dei diritti umani e
alla promozione delle pari
opportunità
* organi e funzioni di
Regione, Provincia e
Comune
* Conoscenze essenziali dei
servizi sociali
* Ruolo delle organizzazioni
internazionali
* principali tappe di sviluppo
dell’Unione Europea
Orientarsi nel tessuto produttivo del
proprio territorio
* Riconoscere le caratteristiche
principali del mercato del lavoro e le
opportunità lavorative offerte dal
territorio
* Riconoscere i principali settori in cui
sono organizzate le attività
economiche del proprio territorio
* Regole che governano
l’economia e concetti
fondamentali del mercato del
lavoro
* regole per la costruzione di
un curriculum vitae
* Strumenti essenziali per
leggere il tessuto produttivo
del proprio territorio
* principali soggetti del
sistema economico del
proprio territorio.
56
Patto di corresponsabilità
Il DPR 235/2007, nel modificare in profondità il regolamento dello Statuto dello studente (DPR 249/1998), ha
introdotto il “PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ “ quale impegno congiunto scuola-famiglia, da
formalizzare sottoscrivendo – all’atto dell’iscrizione – un apposito documento, che vincola i principali attori
dell’impresa educativa su alcune condizioni-base per il successo formativo!”.
Il Piano dell’Offerta Formativa si può realizzare solo attraverso la partecipazione responsabile di tutte le
componenti della comunità scolastica. La sua realizzazione dipenderà quindi dall’assunzione di specifici
impegni da parte di tutti con il seguente documento firmato da tutte le parti al momento dell’iscrizione.
:
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
La Scuola si impegna a:

creare: un clima sereno e corretto, favorendo lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze, la
maturazione dei
comportamenti e dei valori, il sostegno nelle diverse abilita, l’accompagnamento nelle situazioni
di disagio, la lotta ad ogni forma di pregiudizio e di emarginazione;

realizzare i curricoli disciplinari nazionali e le scelte progettuali, metodologiche e pedagogiche
elaborale nel Piano dell'Offerta Formativa, tutelando il diritto ad apprendere;

procedere alle attività di verifica e di valutazione in modo congruo rispetto ai programmi e
ai ritmi di apprendimento , chiarendone le modalità e motivando i risultati;

comunicare con le famiglie, in merito ai risultati, alle difficoltà, ai progressi nelle discipline di
studio, oltre che ad aspetti inerenti il comportamento e la condotta;

prestare ascolto, attenzione, assiduità e riservatezza ai problemi degli studenti, così da favorire
l’interazione pedagogica con le famiglie
La Famiglia si impegna a:





istaurare un dialogo costruttivo con i docenti, rispettando la loro libertà d’insegnamento e la loro
competenza valutativa;
tenersi aggiornata su impegni, scadenze, iniziative scolastiche, controllando costantemente il libretto
personale e le comunicazioni scuola-famiglia, partecipando con regolarità alle riunioni previste;
far rispettare l'orario d'ingresso a scuola, limitare al minimo indispensabile i ritardi e le uscite
anticipate, giustificare in modo plausibile le assenze;
verificare attraverso un contatto frequente con i docenti che lo studente segua gli impegni di studio e
le regole della scuola, prendendo parte attiva e responsabile ad essa;
intervenire,con coscienza e responsabilità, rispetto ad eventuali danni provocati dal figlio a carico di
persone, arredi, materiale didattico, anche con il recupero e il risarcimento del danno.
Lo Studente si impegna a:
 rispettare persone, regole, consegue, impegni, strutture, orari;
 mantenere la correttezza del comportamento e del linguaggio;
 avere un ruolo attivo nella vita scolastica, prestando attenzione alle proposte educative dei
docenti e dimostrando lealtà nei rapporti interpersonali.
57
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E PIANO DI INCLUSIONE PER GLI ALUNNI CON BISOGNI
EDUCATIVI SPECIALI
L’istituto cerca di migliorare il proprio livello di inclusione coordinando tutti i progetti per alunni con Bisogni
Educativi Speciali in una strategia che accresca la capacità della scuola di rispondere ai bisogni delle
diversità. A tal fine il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione, oltre a riunirsi collegialmente, si è suddiviso in gruppi
di lavoro per raggiungere la massima efficacia d’intervento, secondo la seguente articolazione:
 -gruppo DSA e BES
 -gruppo disabilità
 -gruppo accoglienza
a) A livello di istituto
Organizzazione scolastica generale
-classi aperte (partecipazione degli alunni con disabilità e BES a laboratori aperti ai compagni normodotati)
-compresenza di insegnanti curriculari e di sostegno o di assistenti alla comunicazione
-uso specifico della flessibilità
Sensibilizzazione generale
- Realizzazione di un percorso di sensibilizzazione generale generale alla diversità. Il percorso è previsto dal
progetto per gli alunni con disabilità (interventi nelle classi, visione di filmati, concorso sulla diversità e
spettacolo finale organizzato e realizzato da alunni con disabilità e BES e i loro compagni di classe) al fine di
evitare atteggiamenti pietistici e compassionevoli.
Articolazione degli spazi e delle posizioni
-accessibilità interna ed esterna
-ubicazione delle classi (le classi degli alunni con disabilità, dove possibile, vengono ubicate tra il piano terra
e il primo piano, con precedenza in base alla gravità della disabilità e alle disabilità motorie)
-posizione dei banchi
Alleanze extrascolastiche
-ASL- Unità Neuropsichiatri infantile di Pomezia
- famiglie
-associazioni coinvolte nel sociale
b) A livello di gruppo- classe
 -Utilizzo dei modelli di apprendimento cooperativo e di tutoring;
 -potenziamento del metodo di studio soprattutto nelle classi prime durante il periodo dedicato
all’accoglienza;
 -recupero dei prerequisiti per le classi prime durante il periodo dedicato all’accoglienza;
 -attivazione di percorsi inclusivi;
 -elaborazione chiara dei livelli minimi attesi per le varie discipline.
c) Il piano individualizzato e personalizzato
Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato redatto in un piano che ha lo scopo di
definire, monitorare e documentare, attraverso un’elaborazione collegiale, le scelte educativo-didattiche.
o Piano Educativo Individualizzato (PEI)
Per gli alunni con disabilità certificata è prevista la formulazione del Piano educativo Individualizzato (PEI) ad
opera del GLH operativo. Il PEI deve essere firmato da tutto il Consiglio di Classe e dalla famiglia, che
accetta così l’eventuale programmazione non riconducibile agli obiettivi ministeriali. Se il PEI è differenziato
per obiettivi, e quindi prevede obiettivi diversi, del tutto o in parte, rispetto a quelli minimi curricolari previsti,
al termine del percorso formativo, viene rilasciato dalla Commissione d’esame un attestato di formazione che
indichi tutte le capacità e competenze raggiunte dall’alunno per lui utili ai fini di un eventuale lavoro o
dell’inserimento in un percorso individualizzato di altro genere (casa famiglia ecc.). Anche la pagella degli
anni intermedi dovrà fare riferimento alla programmazione individualizzata con un’apposita dicitura che
richiami alla normativa vigente.
Qualora l’alunno possa raggiungere gli obiettivi minimi previsti, invece, il C.d.C. predispone un PEI
differenziato rispetto alle metodologie utilizzate e prevede eventuali misure dispensative e compensative. In
questo caso l’alunno, al termine degli studi, conseguirà normale diploma.
58
o Piano Didattico Personalizzato (PdP)
Per gli alunni con DSA le misure indicate riguarderanno le metodologie didattiche attraverso un’azione
formativa individualizzata e personalizzata e attraverso l’introduzione di strumenti compensativi e misure
dispensative; negli altri casi si potranno esplicitare progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli mini
attesi per le competenze in uscita e gli strumenti e strategie didattiche.
Come avviare la procedura per la stesura del PDP:
La famiglia può richiedere alla scuola (mediante un modello fornito dalla segreteria didattica) l’elaborazione
del PDP (piano didattico personalizzato). Entro 3 mesi il Consiglio di classe elabora il PDP. Nella
predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia. Nel PDP sono
elencate tutte le misure compensative e dispensative che il consiglio di classe decide di adottare per
l’alunno, nonché tutte le strategie didattiche, metodologie e gli strumenti che si ritengano opportuni. Sulla
base di tale documentazione, nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte le modalità delle prove
e delle verifiche in corso d’anno o a fine Ciclo. Nei consigli di classe di ottobre verrà redatta una bozza di
PDP che il coordinatore successivamente sottoporrà in un incontro ai genitori e, se disponibili, agli specialisti
sanitari. Il consiglio di classe, nella seduta di novembre, apporterà le eventuali modifiche prendendo atto
delle indicazioni della famiglia e degli operatori sanitari, e predisporrà il PDP.
Il PDP sarà consegnato dal coordinatore alla segreteria didattica che provvederà ad inoltrarne copia alla
famiglia, con lettera protocollata; dovrà essere firmato dal Dirigente scolastico, dal Consiglio di classe, dalla
famiglia.
Si prevedono incontri periodici con la famiglia (in orario di ricevimento e in occasione dei consigli di classe).
Nel caso di studenti privi di diagnosi, ma in cui si sospetta la presenza di DSA, la scuola deve darne
comunicazione alla famiglia, che si incaricherà di contattare gli specialisti. Gli insegnanti dovranno stilare una
relazione con le proprie osservazioni da consegnare agli specialisti.
La suddetta procedura vale anche per gli alunni con BES.
IL PIANO DI INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’
L’istituto accoglie gli alunni disabili organizzando le attività didattiche ed educative attraverso il supporto dei
docenti specializzati, degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione, di tutto il personale docente ed Ata.
Il docente specializzato.
Il docente di sostegno svolge una funzione di mediazione fra tutti le componenti coinvolte nel processo di
integrazione dell’alunno disabile, la famiglia, gli insegnanti curricolari, le figure specialistiche delle strutture
pubbliche. All’inizio dell’anno scolastico, in base alle esigenze emerse dopo un congruo periodo di
osservazione, stabilisce in accordo con il Dirigente scolastico un orario didattico temporaneo. A tal fine, si
individuano insieme al C.d.C., le discipline in cui intervenire. Il docente specializzato cura i rapporti con i
genitori e con la Asl di riferimento; redige congiuntamente con i referenti del Servizio sanitario nazionale, con
i genitori e il Consiglio di classe il Pei ed il PdF; partecipa ai G.L.H.O., ai G.L.H. d’Istituto e alle riunioni del
gruppo di lavoro per l’inclusione; tiene un registro per le attività di sostegno; alla fine dell’anno scolastico
riferisce il suo operato in una relazione finale.
GLH d’Istituto
Composizione: Dirigente scolastico, referente dei docenti di sostegno, docenti per le attività di sostegno,
referente Asl, genitori degli studenti disabili, referente personale Ata, referente Enti locali, operatori
specialistici. Si riunisce due volte all’anno e/o ogni volta venga ritenuto necessario.
Compiti:
-Analizza la situazione complessiva dell’Istituto con riferimento alle strutture, alle risorse umane e materiali,
agli alunni in situazioni di disabilità.
-Cura i rapporti con le Asl e con le associazioni delle persone disabili.
-Formula proposte di tipo organizzativo e progettuale per il miglioramento dell’integrazione degli alunni
disabili nell’istituto.
-Propone le spese per l’acquisto di materiali ed attrezzature per le varie attività didattiche previste per
ciascun P.E.I.
GLH operativi
Composizione: Dirigente scolastico, Docente referente se necessario, Docente coordinatore, Docenti
curricolari, Docenti di sostegno dell’alunno disabile, Genitori dell’alunno disabile, Operatori Asl, A.E.C. se
richiesto, altro personale che opera con l’alunno disabile. Dove la presenza di tutti i docenti curricolari è resa
impossibile dal fatto che gli operatori ASL possono partecipare solo in orario scolastico, i GLH Operativi
59
saranno suddivisi in due tempi: in un primo incontro partecipano il docente coordinatore con il docente di
sostegno e tutti i docenti che non sono impegnati nelle classi, insieme ai genitori e agli Operatori ASL; in un
secondo incontro pomeridiano partecipa l’intero Consiglio di Classe, i genitori, il Dirigente Scolastico.
Nel caso in cui fosse necessario, si prevede la possibilità di riunire G.L.H. straordinari, concordando la
presenza degli operatori sanitari.
Funzioni:
-progettazione e verifica del PEI;
-stesura e verifica del PDF (per gli alunni neo iscritti);
-individuazione e programmazione delle modalità operative, delle strategie, degli interventi e degli strumenti
necessari all’integrazione dell’alunno disabile.
Referente per le attività di sostegno
Funzioni: Il referente per il sostegno ha competenze di tipo organizzativo come la gestione delle risorse
personali, i contatti con i referenti della Asl, la collaborazione con il Dirigente Scolastico per l’organizzazione
delle attività di sostegno.
Scelte metodologiche e didattiche
All’interno delle varie classi con alunni con disabilità si adottano strategie e metodologie favorenti l’inclusione
e il lavoro di gruppo come l’apprendimento cooperativo e il tutoring, le attività di tipo laboratoriale, le lezioni
differite. Per programmare gli interventi didattici in base alle esigenze degli alunni si adotta, ove possibile,
una programmazione per aree disciplinari.
Verifica e valutazione: gli studenti diversamente abili sono valutati in base al Pei. L’elaborazione del PEI
inizia con i Consigli di Classe di ottobre, prosegue con i GLH Operativi e si conclude con i Consigli di classe
di novembre. I PEI dovranno prevedere eventuali orari personalizzati (in caso di alunni gravi per i quali è più
utile ridurre l’orario). Il Collegio Docenti provvederà ad inserire, tra le deroghe possibili al superamento del
monte orario previsto per poter essere scrutinati, la possibilità di deroga per gli alunni con una
programmazione differenziata per obiettivi che necessitano i un orario ridotto.
Il Pei può essere curricolare o globalmente riconducibile alla programmazione oppure totalmente
differenziato. Le verifiche, orali e scritte, concordate con i docenti curriculari, possono essere equipollenti e/o
prevedere tempi più lunghi di attuazione.
Nella programmazione educativa individualizzata si promuoveranno itinerari che sollecitino l’autonomia
personale, sociale e didattica, limitando quanto possibile la dipendenza dell’alunno dal docente per le attività
di sostegno.
Nel caso di adozione di programmazione differenziata si svilupperanno tutti i raccordi possibili con la
programmazione della classe in modo da favorire l’inclusione dell’alunno.
Le attività di sostegno si svolgono prevalentemente in classe (solo in casi rari ed eccezionali si possono
prevedere attività in rapporto uno a uno) e in laboratori didattici organizzati (laboratorio artistico, laboratorio
creativo e laboratorio dell’angolo verde) con la compresenza di alcuni compagni normodotati.
Continuità educativo-didattica
L’istituto considera la continuità educativo-didattica come fattore facilitante il processo di apprendimento
dell’alunno con disabilità e per questo si creano le condizioni, affinché l’insegnante per le attività di sostegno
assegnato ad una classe permanga, per quanto possibile, anche negli anni successivi.
Procedure di accoglienza
Il referente per le attività di sostegno e/o la funzione strumentale per l’inclusione e/o un docente di sostegno
delegato, incontra i docenti della scuola di provenienza dell’alunno e i suoi genitori, nel mese di maggio, per
formulare progetti per l’integrazione. Il referente verifica la documentazione pervenuta e attiva risposte di tipo
organizzativo per accogliere l’alunno stesso (richiesta Assistenti, strumenti e ausili informatici ecc…). Il
docente per le attività di sostegno assegnato alla classe informa il Consiglio sulle problematiche relative
all’alunno, incontra i genitori all’inizio dell’anno scolastico, prende contatti con gli specialisti della ASL,
collabora con gli insegnanti curricolari al fine di creare un clima di collaborazione e di inclusione per gli alunni
diversamente abili.
Il referente per le attività di sostegno predisporrà all’inizio dell’attività scolastica tutte le attività volte ad
accogliere l’alunno diversamente abile, assieme al docente referente dell’accoglienza.
Gli alunni con disabilità grave saranno affiancati da un alunno tutor.
Durante l’accoglienza, il docente di sostegno assieme al C.d.C. proporrà attività di orientamento volte a
migliorare l’efficacia dello studio.
Orientamento in entrata
Le famiglie che vogliono conoscere l’offerta formativa dell’Istituto per gli alunni disabili possono usufruire di
un servizio di informazione e consulenza da parte del referente per le attività di sostegno, o altro docente di
60
sostegno delegato. In base ai diversi bisogni educativi evidenziati, ai colloqui con i genitori e con i docenti
della scuola di provenienza, si cerca di individuare il corso di studi più adatto all’alunno.
Orientamento in uscita
In base al “progetto di vita” individuato nel P.E.I. l’alunno e la famiglia possono usufruire di varie attività di
orientamento. Tali attività vengono progettate in collaborazione con la figura strumentale competente.
Alternanza scuola-lavoro
Il docente di sostegno, su delega del Consiglio di classe, collabora con la figura strumentale preposta a tale
attività, per individuare le attività che l’alunno con disabilità può svolgere, per facilitare l’inserimento
nell’attività di tirocinio e partecipare come tutor, se necessario.
Nell’ultimo GLH operativo del terzo anno e/o nel primo del quarto anno si stabiliscono le modalità più
adeguate per costruire un percorso di alternanza scuola-lavoro, che vengono riferite alla figura strumentale;
si tiene conto della compartecipazione degli Enti locali (soprattutto per i casi più gravi).
5. Il piano di inclusione per alunni con Disturbi Evolutivi Specifici
α) Alunni con D.S.A. (Disturbi specifici di apprendimento)
Premessa:
Secondo le ricerche più accreditate i Disturbi Specifici di Apprendimento (D.S.A.) sono di origine
neurobiologica e dipendono da particolarità di funzionamento delle aree cerebrali deputate al processo di
riconoscimento dei fonemi ed alla traduzione di questi in grafemi ed alla lettura della parola scritta.
I DSA presentano una difficoltà specifica nella lettura (dislessia), nella scrittura (disortografia e/o disgrafia)
e/o nel processo di calcolo (discalculia: errori di recupero di fatti algebrici, di applicazione delle formule/di
procedure, di scelta di strategie, visuospaziali, di comprensione semantica), la cui entità può essere valutata
con test appositi. Questi disturbi possono presentarsi isolati; spesso, però, sono presenti
contemporaneamente disturbi di apprendimento diversi o disturbi di apprendimento insieme ad altri disturbi
di sviluppo, come i disturbi di linguaggio, disturbi di coordinazione motoria, disturbi dell’ attenzione. Questa
presenza contemporanea di disturbi viene chiamata “comorbilità”.
Si sottolinea che queste difficoltà si manifestano in soggetti dotati di quoziente intellettivo nella norma e
pertanto può accadere che vengano erroneamente attribuite ad altri fattori come lo scarso impegno o scarso
interesse dell’alunno. Questo può provocare ricadute negative a livello personale: scarsa autostima e basso
senso di autoefficacia, ansia, comportamenti di rifiuto ecc.
E’ evidente che quanto più la diagnosi sia precoce e l’intervento tempestivo ed adeguato, maggiormente si
riesce ad ottenere una evoluzione favorevole. L’utilizzo di strumenti compensativi/dispensativi e
l’individualizzazione e personalizzazione della didattica, infatti, permettono di ovviare ad una difficoltà dalla
quale non si può guarire ma che si può attenuare e/o compensare. Diventa indispensabile, quindi, che la
scuola adotti tutte le strategie e le forme di flessibilità necessarie per il successo formativo degli alunni con
D.S.A.: il DPR 275/99 “Autonomia Scolastica”, riferendosi agli alunni in generale, sottolinea che “ Le
istituzioni scolastiche… riconoscono e valorizzano le diversità, promuovono le potenzialità di ciascuno
adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo;… usando tutte le forme di
flessibilità ritenute opportune attraverso …. l’attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del
principio generale dell’integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo” 1.
La normativa specifica per gli alunni con D.S.A., la legge 8 ottobre 2010, n. 170 “Nuove norme in materia di
disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”, affida alla scuola un ruolo attivo e propositivo, di
grande responsabilità: “E’ compito delle scuole di ogni ordine e grado … attivare, previa apposita
comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi idonei ad individuare i casi sospetti di DSA
degli studenti. …”2.
Con le successive “Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di
apprendimento”, allegate al Decreto Ministeriale del 12 luglio 2011, la legge tutela il diritto allo studio dei
ragazzi con DSA individuando e puntando soprattutto su nuove forme didattiche (centralità delle metodologie
didattiche – individualizzazione e personalizzazione- e non solo degli strumenti compensativi e delle misure
dispensative), su adeguate modalità di valutazione e su una specifica formazione dei docenti.
Le Linee guida, ad esempio, prevedono che “per consentire agli alunni con DSA di raggiungere gli obiettivi di
apprendimento, devono essere riarticolate le modalità didattiche e le strategie di insegnamento sulla base
dei bisogni educativi specifici, in tutti gli ordini e gradi di scuola” 3.
Si rinvia alle Linee guida per una descrizione dettagliata dei diversi disturbi.
Si allega al presente protocollo la normativa specifica di riferimento su cui è basato il presente protocollo.
1 D.P.R. 275/99 art. 4, comma 1
2L. 170/2010 art. 3, comma 3
3 Linee guida, Premessa
61
b b Alunni con altri Disturbi evolutivi specifici
Gli alunni con disturbi specifici che non rientrano nella categorie stabilite dalla Legge 104/92 possono
usufruire di un piano di studi personalizzato e delle misure previste dalla Legge 170/2010.
Rientrano in questa categoria ad esempio gli alunni con:
-deficit del linguaggio;
-deficit delle abilità non verbali;
-deficit nella coordinazione motoria;
-deficit dell’attenzione e iperattività (in forma grave tale da compromettere il percorso scolastico);
-funzionamento cognitivo limite;
-disturbo dello spettro autistico lieve( qualora non previsto dalla legge 104) ecc.
Individuazione
Il Consiglio di classe prende in esame la documentazione clinica e/o la certificazione presentata dalla
famiglia.
Il Consiglio di classe, qualora ravvisi difficoltà nel percorso scolastico dell’alunno che possono essere
riconducibili a disturbi evolutivi specifici, informa la famiglia.
Predisposizione del Piano di studi personalizzato
Il Consiglio di classe predispone gli interventi di inclusione assumendosi la responsabilità pedagogicodidattica. Possono essere previste misure compensative e dispensative, nonché progettazioni e strategie
didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita. Qualora la certificazione
clinica o la diagnosi non sia stata presentata, il CdC dovrà motivare opportunatamente le decisioni assunte
sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche.
Il coordinatore di classe può chiedere la consulenza del GLI.
La famiglia collabora alla stesura del PdP assumendo la corresponsabilità del progetto educativo.
Il CdC delibera l’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato.
Il piano di inclusione:
Il Protocollo di Accoglienza dei D.S.A e altri bisogni educativi specifici nasce dall’esigenza di individuare
regole comuni, condivise e univoche per promuovere l’accoglienza e l’integrazione degli alunni DSA
definendo una serie di azioni che i soggetti coinvolti (scuola, famiglia, sanità) si impegnano a mettere in atto
per assicurare a questi alunni gli strumenti adeguati per conseguire il successo scolastico.
Il Protocollo, che fa parte integrante del P.O.F., costituisce uno strumento di lavoro e pertanto viene integrato
e rivisto periodicamente, sulla base delle esperienze realizzate.
Il documento è approvato dal Collegio dei Docenti, deve essere sostenuto dal Dirigente Scolastico in
collaborazione con il referente DSA d’Istituto e tutti gli altri soggetti coinvolti (docente referente alunni,
coordinatore commissione H, Coordinatori di Classe). Il protocollo di Accoglienza dei D.S.A. si pone gli
obiettivi stabiliti dall’art. 2 della L.170/2010, in particolare:
• garantire il diritto all'istruzione;
• favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una
formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità;
• ridurre i disagi relazionali ed emozionali;
• adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti;
Inoltre:
• con il presente protocollo, la scuola si impegna a riconoscere alla famiglia una parte essenziale
nella costruzione di ogni percorso conoscitivo sullo studente e contribuire alla crescita dello
studente come persona.
• il docente referente DSA, il docente referente d’Istituto, i Coordinatori di Classe, i docenti
curriculari, curano ognuno per le mansioni che gli sono proprie, i rapporti con le famiglie, con le
strutture sanitarie, le associazioni e gli organi preposti, coordinandosi affinché ogni iniziativa possa
avere buona riuscita e divenire patrimonio comune condiviso.
Soggetti coinvolti:
• Il Dirigente Scolastico
62
Il Dirigente Scolastico, in qualità di garante del diritto all’istruzione ha tra le sue funzioni quelle di attuare
interventi specifici per promuovere il diritto all’apprendimento e al successo scolastico.
Sulla base dell’autonomia il Dirigente Scolastico potrà valutare l’opportunità di assegnare docenti curriculari
con competenze nei DSA in classi ove sono presenti alunni con tale tipologia di disturbi .
In qualità di Capo d’Istituto inoltre:
o garantisce il raccordo di tutti i soggetti che operano nella scuola con le realtà territoriali;
o
stimola e promuove ogni utile iniziativa finalizzata a rendere operative le indicazioni condivise con gli
Organi collegiali e le famiglie ( attiva interventi preventivi, trasmette alla famiglia apposita
comunicazione; riceve la diagnosi consegnata dalla famiglia, l’ acquisisce al protocollo e la condivide
con il gruppo docente);
o
promuove e valorizza progetti mirati, individuando e rimuovendo ostacoli, non che assicurando il
coordinamento delle azioni (tempi, modalità, finanziamenti);
 Il Gruppo Lavoro DSA
Il Gruppo Lavoro DSA è composta dal docente figura strumentale per l’integrazione e dal docente referente
DSA. Compito del gruppo è di promuovere e attuare l’integrazione a livello scolastico seguendo le linee
pedagogiche e didattiche individuate a livello d’Istituto; elaborare, definire e verificare l’adeguatezza del
Protocollo apportando i cambiamenti necessari sulla base delle esperienze fatte; proporre progetti relativi ai
DSA e raccogliere materiale specifico allestendo un archivio d’Istituto; definire e proporre i modelli di
riferimento per l’elaborazione dei percorsi individuali.
Il Gruppo Lavoro DSA, inoltre, fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti, le indicazioni di
base su strumenti compensativi e misure dispensative al fine di realizzare un intervento didattico il più
possibile adeguato e personalizzato e collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al
superamento dei problemi nella classe con alunni con DSA;
o Offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione;
o
Cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno dell’Istituto;
o Diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento
o Promuove attività di formazione-aggiornamento per il conseguimento di competenze specifiche
diffuse;
o Insieme al Coordinatore e agli altri insegnanti della classe stabilisce i contatti fra scuola e famiglia e
collabora, se necessario , alla stesura del PEP .
o
Analizza i dati degli alunni, raccoglie le informazioni utili, cura l’inserimento dello studente nella
classe.
o Elabora e definisce il Protocollo e lo presenta al Collegio per l’approvazione e ai coordinatori e gli
insegnati coinvolti.
Iscrizione ed acquisizione della diagnosi
Al momento dell’iscrizione la famiglia consegna la diagnosi in segreteria facendola protocollare e richiede il
Piano Didattico Personalizzato sottoscrivendo l’apposito modulo allegato al presente Protocollo. La diagnosi
può essere consegnata anche nel corso dell’anno scolastico, entro il 31 marzo per gli alunni iscritti agli anni
terminali (art.3 R.A. n.140 del 25 luglio 2012).
In base all’art. 3 comma 1 della L. 170/2010 “La diagnosi dei DSA è effettuata nell'ambito dei trattamenti
specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed è comunicata dalla
famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la
diagnosi nell'ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere,
nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima
diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate”. In attesa del rilascio della certificazione da parte
63
di strutture sanitarie pubbliche o accreditate, la scuola può iniziare ad attivare la procedura accettando in via
provvisoria un certificato di una struttura privata.
Il personale di segreteria aggiorna l’apposito elenco di alunni con DSA e informa il Gruppo Lavoro DSA e il
Dirigente Scolastico.
Il Gruppo Lavoro incontra i genitori dell’alunno per raccogliere informazioni utili e consegna il modulo di
richiesta del PDP che i genitori dovranno consegnare e far protocollare presso la segreteria didattica.
Il Gruppo Lavoro DSA incontra il coordinatore della classe per informarlo della presenza di un alunno con
DSA e per elaborare insieme il periodo di osservazione e dare indicazioni sulle strategie possibili e sul
successivo PDP.
Il Coordinatore deve riferire alla prima riunione di settembre del C.d.C. quanto emerso dall’incontro con il
Gruppo Lavoro DSA.
Procedure e Strategie
Osservazione dell’alunno
Il primo passo che i docenti devono affrontare è l’osservazione delle caratteristiche cognitive specifiche ossia
dello stile di apprendimento dell’alunno per una didattica personalizzata efficace: “Ciò assegna alla capacità
di osservazione degli insegnanti un ruolo fondamentale, non solo nei primi segmenti dell’istruzione - scuola
dell’infanzia e scuola primaria - per il riconoscimento di un potenziale disturbo specifico dell’apprendimento,
ma anche in tutto il percorso scolastico, per individuare quelle caratteristiche cognitive su cui puntare per il
raggiungimento del successo formativo” 4. Tener conto dello stile di apprendimento, inteso come la modalità e
le strategie con cui ciascuno elabora le informazioni, è sicuramente utile per ogni alunno ma in caso di DSA
diventa essenziale per il successo scolastico.
La didattica individualizzata e personalizzata
La L.170/2010 e le linee guida sottolineano come la sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata
possa determinare per lo studente con DSA le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di
apprendimento.
I due termini non sono sinonimi e le linee guida propongono la seguente definizione:
“La didattica individualizzata consiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per
potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze, anche nell’ambito delle strategie
compensative e del metodo di studio; tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di
lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro
scolastico consentite dalla normativa vigente.
La didattica personalizzata, invece, anche sulla base di quanto indicato nella Legge 53/2003 e nel Decreto
legislativo 59/2004, calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello
personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze
individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; si può favorire, così, l’accrescimento dei punti di forza di
ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle sue ‘preferenze’ e del suo talento. Nel rispetto degli obiettivi
generali e specifici di apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una
varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni
alunno: l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di apprendimento,
la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento
significativo”5.
Quindi l’azione formativa individualizzata utilizza metodologie individualizzate in base alle caratteristiche
dello studente ponendo obiettivi comuni a tutto il gruppo-classe mentre l’azione formativa personalizzata ha,
in più, l’obiettivo di dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e,
quindi, può porsi obiettivi diversi dal gruppo classe, essendo strettamente legata a quella specifica ed unica
persona dello studente a cui ci rivolgiamo.
Strumenti compensativi e dispensativi
Le istituzioni scolastiche hanno l’obbligo di garantire l’utilizzo di strumenti compensativi ossia strumenti
didattici e tecnologici che sostituiscano o facilitino la prestazione laddove l’abilità sia inficiata dal disturbo
specifico di apprendimento. Gli strumenti compensativi più utilizzati sono : la sintesi vocale, il registratore, i
programmi di video scrittura con correttore ortografico, la calcolatrice, mappe concettuali e schemi ecc.
La normativa prevede anche l’utilizzo di misure dispensative che consentono allo studente di non svolgere
alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e non essenziali ai fini
della qualità dei concetti da apprendere. Le linee guida suggeriscono, ad esempio, di non far leggere a un
alunno con dislessia un lungo brano in quanto non migliora la sua prestazione nella lettura, oppure di
consentire all’alunno con DSA di svolgere prove in maggior tempo o con un contenuto ridotto. Questo “trova
la sua ragion d’essere nel fatto che il disturbo li impegna per più tempo dei propri compagni nella fase di
decodifica degli items della prova”6.
4 Linee guida, pag. 5
5 Linee guida, pag. 6
6 Linee guida, pag. 7
64
E’
possibile
approfondire
sul
sito
internet
del
MIUR,
presso
l’indirizzo
web
http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa, “le strategie e le metodologie, visionando schede di
approfondimento, costantemente aggiornate, relative alla dislessia, alla disortografia e disgrafia, alla
discalculia, alla documentazione degli interventi didattici attivati dalla scuola (come per esempio il Piano
Didattico Personalizzato) e alle varie questioni inerenti i DSA che si porranno con l’evolvere della ricerca
scientifica”7.
Stesura e sottoscrizione del PDP
Nei primi mesi dell’anno scolastico il C.d.C., sentita la famiglia e coadiuvato dal Gruppo Lavoro DSA,
redige il PDP (Piano Didattico Personalizzato) con la seguente scansione temporale:
• nel C.d.C. di ottobre i docenti si accordano per la sua predisposizione e per la modulistica da
compilare;
• il coordinatore e il Gruppo Lavoro DSA incontrano la famiglia e discutono della compilazione del
PDP;
• nel C.d.C. di novembre si ha la stesura finale e la condivisione e sottoscrizione da parte dei docenti
e della famiglia. Al C.d.C. potrà essere convocato anche l’esperto (neuropsichiatra, logopedista,
psicologo) che segue lo studente se richiesto dai genitori nel modulo di richiesta del PDP o
successivamente.
In caso di diagnosi consegnata durante l’anno scolastico, il coordinatore e il C.d.C. predisporrà il PDP entro
2 mesi, seguendo lo stesso iter sopra esposto.
La redazione del PDP deve contenere e sviluppare i seguenti punti:
• dati relativi all’alunno
• descrizione del funzionamento delle abilità strumentali e caratteristiche del processo di
apprendimento
• strategie per lo studio – strumenti utilizzati
• individuazione di eventuali modifiche all’interno degli obiettivi disciplinari per il conseguimento delle
competenze fondamentali
• strategie metodologiche e didattiche adottate e strumenti compensativi
• criteri e modalità di verifica e valutazione
• assegnazione dei compiti a casa e rapporti con la famiglia.
Il PDP deve essere approvato e firmato dalla famiglia, consegnato in segreteria didattica e conservato nel
fascicolo dell’alunno. In caso di rifiuto della famiglia il PDP non diviene operativo e viene comunque
conservato nel fascicolo dell’alunno con allegata dichiarazione del genitore relativa al rifiuto stesso.
Si allega il modello di PDP predisposto dall’AID (Associazione italiana dislessia).
Valutazione intermedia e finale
La valutazione scolastica, periodica e finale, degli studenti con DSA deve essere coerente con gli interventi
pedagogico-didattici previsti dal PDP e dalla normativa: l’art. 6 c. 2 del DM 12 luglio 2011 sottolinea la
necessità di riservare particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari a prescindere dagli
aspetti legati all’abilità deficitaria.
Per quanto riguarda le lingue straniere, si privilegia l’espressione orale con misure compensative e
dispensative che si ritengono più opportune: “Le prove scritte di lingua straniera sono progettate, presentate
e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà connesse ai DSA” 8.
Si sottolinea che, solamente in presenza di un percorso didattico differenziato, sottoscritto con la famiglia a
causa di particolari gravità del disturbo di apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o patologie
risultanti dal certificato diagnostico, è possibile essere esonerati dall’insegnamento delle lingue straniere. In
tal caso lo studente non consegue il diploma: dopo un esame finale differenziato ottiene l’attestato previsto
dal'art.13 del D.P.R. n.323/1998.
Indicazioni per lo svolgimento delle prove degli Esami di Stato
Per gli studenti dell’ultimo anno e quindi impegnati nell’esame di Stato è compito del Consiglio di Classe di
accludere al documento del 15 Maggio un allegato riservato alla Commissione e all’alunno coinvolto in cui si
riportano tutte le informazione sugli strumenti compensativi e dispensativi usati nel corso dell’anno con
riferimenti alle verifiche, ai tempi e al sistema valutativo utilizzato durante l’anno. Il documento dovrà
evidenziare la storia dello studente e riassumere il Piano Didattico Personalizzato.
7 Linee guida, Premessa
8 D.M. 12 luglio 2011, art. 6 c. 4
65
La commissione d’esame, presa visione del documento allegato, potrà prevedere per le prove scritte e per la
loro valutazione, in base all’art. 6 c. 3 del Decreto Ministeriale, di :
- tempi più lunghi;
- utilizzo di strumenti informatici (es. sintesi vocali, dizionari digitali);
- di un insegnante,membro della commissione, per la lettura dei testi delle prove.
Si ricorda che in caso di disturbo grave e previa verifica della presenza delle condizioni previste all’Art. 6, comma 5
del D.M. 12 luglio 2011, è possibile in sede di esame di Stato, prevedere per la lingua straniera una prova orale
sostitutiva di quella scritta, i cui contenuti e le cui modalità sono stabiliti dalla Commissione d’esame sulla base
della documentazione fornita dai Consigli di Classe. “In sede di esami di Stato … modalità e contenuti delle prove
orali – sostitutive delle prove scritte – sono stabiliti dalle Commissioni, sulla base della documentazione fornita dai
consigli di classe. I candidati con DSA che superano l’esame di Stato conseguono il titolo valido per l’iscrizione alla
scuola secondaria di secondo grado ovvero all’università”9.
Prassi condivise e procedure da seguire in caso di criticità/sospetto DSA
Una diagnosi precoce permette l’attivazione di percorsi di recupero didattico mirato e previene la presenza o
l’aggravamento di disturbi secondari di tipo emozionale, legati ad una scarsa autostima ed un inadeguato senso di
autoefficacia. La legge 170/2010 prevede che “È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole
dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad
individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all'articolo 7, comma 1.
L'esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA”10.
Nel caso di sospetto di alunno con DSA che, nonostante l’attivazione di recuperi didattici mirati, continuano a
presentare persistenti difficoltà si dovrà seguire il seguente iter:
• Il coordinatore di classe, su invito di uno o più docenti che rilevano la difficoltà, dovrà segnalare al Gruppo
Lavoro DSA lo studente con difficoltà
• Il Gruppo Lavoro DSA, con discrezione vaglierà le informazioni acquisite e in caso di necessità
convocherà la famiglia per un confronto e una maggiore acquisizione di informazioni
• Nel caso in cui il Gruppo Lavoro DSA lo ritenga opportuno, in quanto il sospetto di DSA viene confermato
dalle informazioni acquisite, dovrà consigliare alla famiglia di recarsi presso gli enti preposti per una
possibile diagnosi di D.S.A. (art. 3, comma 1, Legge 170/10).
ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E/O CULTURALE
Area dello svantaggio socioeconomico e culturale
Tali tipologie di Bes, fermo restando le procedure descritte precedentemente, dovranno essere individuate
sulla base di elementi oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei servizi sociali oppure
di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.
Gli interventi predisposti potranno essere di carattere transitorio.
Area dello svantaggio linguistico e culturale.
Per quanto riguarda questa tipologia di alunni si fa riferimento al “PROTOCOLLO ACCOGLIENZA DEGLI
STUDENTI STRANIERI”.
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E PIANO DI INCLUSIONE PER GLI ALUNNI STRANIERI
Il protocollo di accoglienza e integrazione degli alunni stranieri è un documento deliberato dal Collegio dei
Docenti ed inserito nel Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto. Tale documento, basato sui principali
riferimenti normativi in merito, contiene criteri, principi e indicazioni riguardanti l’iscrizione, l’inserimento e il
percorso educativo degli alunni stranieri, traccia le diverse possibili fasi di accoglienza e le attività di
facilitazione per l’apprendimento della lingua italiana.
Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro che viene integrato e rivisto periodicamente sulla base delle
esperienze realizzate e sulle modifiche di carattere normativo.
Definendo i compiti e i ruoli dei docenti, del personale amministrativo e della Commissione Accoglienza il
protocollo si propone di “definire pratiche condivise all’interno della scuola in modo da creare un’azione
sinergica per un maggior sviluppo e potenziamento dell’integrazione degli alunni stranieri”.
Il protocollo si propone, inoltre, di:
• facilitare l'ingresso a scuola di ragazzi di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale;
• sostenere gli alunni neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto;
• favorire un clima d'accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali
ostacoli alla piena integrazione;
• sviluppare un rapporto collaborativo con la famiglia;
• promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi dell'accoglienza e
dell'educazione interculturale nell'ottica di un sistema formativo integrato.
9 D.M. 12 luglio 2011, art. 6 c. 5
10L. 170/2010, art.3 c. 3
66
Organi : la C.A.I. (Commissione Accoglienza Interculturale)
La commissione accoglienza interculturale è formata da:
• Dirigente scolastico
• Figura strumentale per l’accoglienza degli alunni stranieri
• N. 2 docenti referenti per gli alunni stranieri
• N. 1 addetto alla segreteria
La CAI è aperta alla collaborazione degli studenti stranieri che possano assistere i compagni neo-arrivati
della propria nazionalità nel processo di inserimento, facilitando i contatti con lui e con la sua famiglia grazie
alla conoscenza della lingua di origine. E’ aperta inoltre alla collaborazione eventuale di genitori e di quanti si
rendano disponibili a dare un contributo per l’accoglienza.
La CAI deve:
1. seguire le fasi dell’inserimento dello studente straniero di recente immigrazione a partire dal momento
della richiesta di iscrizione alla scuola;
2. progettare, con i Consigli di Classe, le attività destinate agli studenti stranieri in base alle difficoltà da loro
incontrate e dei risultati ottenuti;
3. individuare i materiali per l’apprendimento dell’italiano L2.
I membri della CAI, inoltre, si impegnano a partecipare a Corsi di Aggiornamento e si rendono disponibili in
qualità di consulenti e/o formatori interni per gli altri docenti.
bb
PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA: L’ISCRIZIONE
Questa fase viene eseguita da un incaricato della segreteria: essa rappresenta il primo approccio dei genitori
stranieri con l'istituzione; quindi al fine di garantire un'adeguata cura nell'espletamento di questo incontro di
carattere amministrativo e informativo, si ritiene utile dotare la segreteria di moduli bilingue, onde facilitare la
raccolta delle informazioni.
L’addetto alla segreteria dovrà richiedere i seguenti documenti:
1. Autocertificazione dei dati anagrafici
2. Documenti sanitari attestanti le vaccinazioni fatte
3. Certificato attestante la classe e la scuola frequentata nel Paese d’origini (tradotto)
La segreteria, inoltre, ha il compito di:
o Iscrivere l'alunno utilizzando anche la modulistica eventualmente predisposta;
o Acquisire l'opzione di avvalersi o non avvalersi della religione cattolica;
o Informare la famiglia sull'organizzazione della scuola, consegnando, se possibile, note informative
nella lingua d'origine;
o Fornire ai genitori la modulistica bilingue per facilitare la comunicazione con gli insegnanti
(assicurazione, uscite, assenze, discipline, progetti, materiali necessari., presenza del genitore a
scuola...);
o Informare i genitori del tempo che intercorrerà tra l'iscrizione e l'effettivo inserimento nella classe;
o Avvisare la Commissione Accoglienza interessata e fissare un colloquio con la commissione
Accoglienza (l’addetto della segreteria facente parte della CAI, sentiti i docenti referenti della CAI,
fissa la data per un colloquio con i genitori. I colloqui con i genitori ed il ragazzo saranno condotti da
un docente della commissione accoglienza-intercultura coadiuvato, eventualmente, da un mediatore
linguistico, o da uno degli studenti-tutor).
La segreteria terrà un apposito elenco di alunni stranieri e lo aggiornerà in base alle nuove iscrizioni.
Materiale necessario: moduli d'iscrizione in versione bilingue; scheda di presentazione dell'Istituto/ brochure
in versione bilingue redatta dalla commissione in collaborazione con i mediatori interculturali; modulistica
varia.
bb
SECONDA FASE DI ACCOGLIENZA
Il momento dell’accoglienza e del primo inserimento non può certamente essere improvvisato (L
n.40/1998), anzi va programmato e condiviso nel POF, rivedendo l’organizzazione scolastica negli aspetti
sia istituzionali che relazionali, attraverso la stessa definizione di procedure di accoglienza. Il Dirigente
Scolastico attiverà i necessari rapporti con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche
operanti sul territorio (art. 3, comma 4 del DPR 275/1999), con i centri territoriali permanenti e con gli enti
locali, cui sono conferiti,in applicazione del principio di sussidiarietà, compiti relativa alla cura degli interessi
e alla promozione dello sviluppo delle comunità (art,1 L 59/97), anche per il reperimento di risorse
provenienti dal diritto allo studio e per la realizzazione di progetti verticalizzati in co-finanziamento.
67
a. Colloqui con i genitori e con l’alunno
Su appuntamento, nei giorni successivi al primo contatto con la scuola, avviene un colloquio tra il Dirigente
scolastico e/o un docente della Commissione Accoglienza Stranieri, i genitori e l'alunno, per raccogliere
informazioni sullo studente e la sua storia scolastica. Questo incontro permette di offrire un aiuto nella
compilazione della domanda di iscrizione e nella scelta delle opzioni offerte dalla scuola. Il colloquio ha come
finalità quella di:
o fornire informazioni generali sul sistema scolastico italiano in generale, informazioni sul
funzionamento dell’Istituto e sulle strutture del territorio che offrono servizi agli stranieri
o facilitare la compilazione dei moduli di iscrizione
o raccogliere informazioni relative al sistema scolastico del paese d’origine e sul percorso scolastico
dello studente.
b. Approfondimento della conoscenza (Test d’ingresso)
Dopo il colloquio si raccolgono informazioni sul livello di conoscenza dell’italiano attraverso la
somministrazione di un test linguistico e successivamente di un test sociolinguistico.
Alla luce di quanto emerso nel corso del colloquio e dei risultati dei test i docenti della commissione, insieme
alla funzione strumentale, compilano una “scheda di rilevazione della situazione di partenza”, per quanto
riguarda le abilità linguistiche in L2, e una “scheda di presentazione dell’alunno da sottoporre all’attenzione
del Dirigente Scolastico e al Consiglio della Classe destinata ad accogliere il nuovo arrivato.
bb
INSERIMENTO DEGLI ALUNNI NELLE CLASSI
a. Proposta di assegnazione della classe
Il D.P.R. 394 del novembre 1999, al comma 2, sancisce che “I minori stranieri soggetti all'obbligo scolastico
vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il Collegio dei docenti deliberi
l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto:
dell'ordinamento degli studi del paese di provenienza dell'alunno, che può determinare l'iscrizione a
una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all'età anagrafica;
o dell'accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno;
o del corso di studi eventualmente seguito dall'alunno nel Paese di provenienza;
o del titolo di studio eventualmente posseduto dall'alunno.”
La Commissione Accoglienza Stranieri, tenuto conto delle disposizioni legislative e delle informazioni
raccolte tramite questionario e colloquio con i genitori e con l’alunno, valutate le sue abilità e competenze,
propone l’assegnazione alla classe.
In linea di massima l'inserimento in una classe di coetanei appare la scelta da privilegiare, perché consente
di instaurare rapporti “alla pari” con i nuovi compagni, di evitare un pesante ritardo scolastico e di ridurre il
rischio di dispersione scolastica.
o
b. Individuazione della sezione
La Commissione Accoglienza Interculturale, tenuto conto dei criteri generali di Formazione Classi, valuta
tutte le informazioni utili sulle classi della stessa fascia tenendo in considerazione non tanto il criterio
numerico quanto altri fattori utili a individuare in quale situazione l’allievo starà meglio e quale sarà la classe,
che per le sue caratteristiche, potrebbe trarre beneficio da questo inserimento. Questi fattori da prendere in
considerazione sono:
o presenza nella classe di altri alunni provenienti dallo stesso paese;
o criteri di rilevazione della complessità delle classi (disagio, handicap, dispersione ecc.);
o ripartizione degli alunni nelle classi evitando la costituzione di sezioni con predominanza di alunni
stranieri, specialmente se provenienti tutti dallo stesso paese.
Del resto il D.P.R. 394 del novembre 1999, al comma 3, chiarisce che: “la ripartizione è effettuata evitando
comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri”.
CASI PARTICOLARI
In caso di inserimento ad anno scolastico già iniziato e/o in presenza di un corso di studi molto differenziato
diventa necessario:
o Prolungare il periodo di osservazione
o Somministrazione immediata del test di ingresso (scritto e orale)
o Possibilità di inserimento nella classe immediatamente inferiore rispetto a quella dell’età anagrafica
68
o
Coinvolgimento della famiglia (eventualmente supportata da un mediatore linguistico-culturale) nelle
scelte da effettuarsi.
bb
INDICAZIONI AI CONSIGLI DI CLASSE
a. Prima accoglienza alla classe
Il coordinatore di classe, preventivamente contattato da un membro della Commissione Accoglienza
Stranieri, provvede a informare il Consiglio di Classe del nuovo inserimento.
L’insegnante in servizio accoglie il nuovo alunno e lo presenta la classe. Gli insegnanti e gli alunni della
classe interessata cercheranno di aiutare il neo-arrivato a inserirsi attraverso le modalità più opportuno.
b. Compiti del Consiglio di classe
Il Consiglio di classe:
o favorisce l’integrazione nella classe del nuovo alunno;
o individua modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina da usare appena
l’alunno acquisisce una minima conoscenza dell’italiano;
o programma o prende informazioni sui percorsi di alfabetizzazione o consolidamento linguistico che
potranno essere attuati sulla base delle risorse disponibili (progetti di Istituto, attività nel territorio) in
orario scolastico ed extrascolastico e prevede la possibilità di uscita dal gruppo classe per interventi
individualizzati anche in orario curricolare;
o mantiene i contatti con i docenti che seguono l’alunno nelle attività di recupero.
c. Strumenti e risorse
L’alunno della stessa nazionalità potrebbe essere coinvolto, soprattutto nei primi tempi, con la funzione di
tutor. In base alle disponibilità finanziarie la C.A.I. provvederà a costituire un archivio (cartaceo e informatico)
che raccoglie: testi semplificati di argomenti di varie discipline, esercitazioni, schemi e sintesi, testi di lezioni
tradotti in altre lingue, indicazioni bibliografiche sulla base delle richieste dei Consigli di Classe.
d. Fase della frequenza successiva
Il principale obiettivo del primo anno di attività è l'apprendimento o il consolidamento della lingua italiana, cui
è necessario destinare tempo e risorse umane, impostando un progetto specifico (labora torio di italiano L2
interno alla scuola) o indirizzando l’alunno ad un corso di italiano L2 presente nella scuola media limitrofa
che da sempre si occupa dell’integrazione linguistica degli stranieri nella cittadina di Pomezia. Si sottolinea
l’importanza di valorizzare anche la lingua e cultura d'origine.
I docenti forniranno agli studenti stranieri testi semplificati, schemi o riassunti, attinenti la programmazione
curriculare. La semplificazione terrà conto dei seguenti criteri:
o Le informazioni devono essere ordinate in senso logico e cronologico
o Le frasi devono essere brevi (20-25 parole) e semplici
o Si deve usare solo il vocabolario di base
o Si devono fornire spiegazioni scritte dei termini che non riguardano il vocabolario di base
o Si deve rispettare l’ordine soggetto-verbo-oggetto ed evitare le forme impersonali
o I verbi devono essere utilizzati prevalentemente al presente.
bb
L’ITALIANO COME SECONDA LINGUA (L2)
All’inizio dell’anno scolastico e in itinere verranno attivati corsi di italiano come L2 a vari livelli:
o prima alfabetizzazione ed elementare (in orario curricolare o pomeridiano) in modo da far acquisire
all’alunno una padronanza strumentale della lingua italiana;
o livello intermedio/avanzato (in orario pomeridiano) con l’obiettivo di migliorare la capacità espressiva
e comunicativa e di raggiungere una padronanza linguistica tale da esprimersi compiutamente ed
utilizzare la lingua italiana nelle diverse discipline di studio.
In alternativa al corso interno alla scuola, si possono orientare gli alunni stranieri verso la Scuola Media
Inferiore Marone che nel territorio si occupa di italiano L2 per tutti gli stranieri che ne hanno necessità.
Non si tratta però solo di insegnare dei vocaboli, ma di aiutare gli alunni ad immergersi in un altro
mondo, in un’altra cultura: la lingua ha una funzione simbolica, e apprenderla o meno dipende in gran
parte dalle disposizioni di tipo "affettivo" che si hanno verso di essa. E’ necessario creare contesti
comunicativi "veri", situazioni stimolanti, fare della classe un ambiente di comunicazione efficace: tanto
per aiutare tutti gli alunni, e non solo quelli stranieri , organizzando allo stesso tempo attività o laboratori
69
in loro aiuto .E’ soprattutto attraverso la "lingua dei giovani" che molti adolescenti immigrati imparano
l’italiano.
Oltre ai laboratori di facilitazione linguistica o di alfabetizzazione, saranno necessari adattamento dei
contenuti e semplificazioni dei testi, adozioni di strumenti e materiali specifici (dizionari nelle diverse
lingue, libri di testo facilitati, CD-Rom e video multilingue)
bb
LA VALUTAZIONE E IL P.E.P. (Piano Educativo Personalizzato)
Il comma 4 dell'art. 45 del DPR n° 394 del 31 agosto 1999 afferma quanto segue:
“Il Collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il
necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo possono essere adottati specifici
interventi individualizzati o per gruppi di alunni per facilitare l'apprendimento della lingua italiana, utilizzando,
ove possibile, le risorse professionali della scuola. Il consolidamento della conoscenza e della pratica della
lingua italiana può essere realizzato altresì mediante l'attivazione di corsi intensivi di lingua italiana sulla
base di specifici progetti, anche nell'ambito delle attività aggiuntive di insegnamento per l'arricchimento
dell'offerta formativa”.
La norma non accenna alla valutazione, tuttavia l'adattamento dei programmi di insegnamento presuppone
necessariamente un adattamento della valutazione.
A seconda della data di arrivo dell'alunno e delle informazioni raccolte sulle sue abilità e conoscenze, la
valutazione del primo quadrimestre può non essere espressa, in quanto l'alunno si trova nella prima fase di
alfabetizzazione della lingua italiana, o può essere espressa in base al personale percorso di apprendimento
ormai avviato. Si provvederà, quindi, a valutare l’alunno nelle materie meno legate alla lingua italiana
(educazione fisica, disegno, lingua straniera ecc.); nelle materie i cui contenuti sono più discorsivi e
presentano maggiori difficoltà a livello linguistico, invece, qualora alla fine del primo quadrimestre l'alunno
non abbia raggiunto competenze linguistiche sufficienti ad affrontare l’apprendimento di contenuti anche
semplificati e solo in tal caso potrà pertanto non essere valutato, spiegando poi a verbale le motivazioni di
tale scelta.
Il Consiglio di Classe potrebbe anche prevedere, soprattutto nel biennio, un percorso individualizzato
(P.E.P. o piano educativo personalizzato) che contempli la temporanea esclusione dal curriculum di alcune
discipline che presuppongono una più specifica competenza linguistica nel primo quadrimestre. In loro luogo
verrebbero predisposte attività di alfabetizzazione o consolidamento linguistico. Ne conseguirebbe che tali
discipline, nel primo quadrimestre, non verrebbero valutate. Un ipotesi di P.E.P. verrà consegnata al
Consiglio di Classe che ne farà richiesta alla Commissione Accoglienza Interculturale.
In caso di P.E.P. il lavoro svolto dall'alunno nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico diventa
parte integrante della valutazione di italiano (intesa come materia curricolare) o anche di altre discipline (previo accordo con io docenti interessati) nel caso in cui durante tale attività sia possibile l’apprendi mento di
contenuti. L’attività di alfabetizzazione, come anche il lavoro sui contenuti disciplinari, sarà oggetto di
verifiche orali e scritte (da svolgere in classe) predisposte dal docente del corso di alfabetizzazione e
concordate con l’insegnante curricolare (nel caso in cui le due figure siano distinte).
Quando sarà possibile affrontare i contenuti delle discipline curricolari, essi dovranno essere oppor tunamente selezionati, individuando i nuclei tematici irrinunciabili, e semplificati in modo da permettere
almeno il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione.
Nel secondo quadrimestre la valutazione deve essere formulata perché costituisce la base per il pas saggio
o meno alla classe successiva. Per tutti gli alunni, e quindi anche per gli alunni stranieri, la valutazione
sommativa non può essere la semplice media delle misurazioni rilevate con le varie prove, ma deve tener
conto del raggiungimento degli obiettivi trasversali indicati nel POF, quali impegno, partecipazione,
progressione nell’apprendimento. Per la valutazione degli alunni stranieri inoltre è opportuno prendere in
considerazione la situazione di eventuale svantaggio linguistico e rispettare i tempi di apprendimento
dell’italiano come L2.
• di tutti di ciascuno e di saper passare dalla cultura dell’indifferenza alla cultura della differenza e da
questa alla convivialità delle differenze”
• Libro verde del 3 luglio 2008 – Migrazione e mobilità: le sfide e le opportunità per i sistemi
d'istruzione europei che avvia una consultazione pubblica sulle strategie d'istruzione dei bambini
provenienti da un contesto migratorio. La consultazione esamina le sfide strategiche e le possibili
misure di risposta, il ruolo dell'Unione europea (UE) per quanto riguarda l'istruzione di questi bambini
e il futuro della direttiva 77/486/CEE relativa alla formazione scolastica dei figli dei lavoratori
migranti.
70
71