Progetto di Circuiti a microonde
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Progetto di Circuiti a microonde
Chapter 3 Progetto di Circuiti a microonde ’... E se è vero che il progettista ha più confidenza in essa ( nell’opera da lui progettata, nda) del costruttore potete capire la mia fede illimitata nel Nautilus perché ne sono al tempo stesso capitano, costruttore e progettista.’ Nemo si esprimeva con eloquenza irresistibile . Occhi e gesti accesi lo trasfiguravano. Si, amava davvero la nave come un padre il figlio! Una domanda forse indiscreta, mi venne però alle labbra e non potei fare a meno di rivolgergliela. ’Capitano, siete ingegnere?’ ’Si professore, Quando ancora abitavo la terra ho studiato a Londra, Parigi, New York’. - J. Verne Ventimila leghe sotto i mari 3.1 FILTRI Un filtro ideale è una rete due porte priva di perdite che, dato un segnale al suo ingresso, consente la trasmissione di alcune sue componenti armoniche e la reiezione completa delle altre. I filtri possono essere realizzati mediante elementi passivi o attivi ed essere lineari o non lineari. In queste note tratteremo i filtri lineari, passivi e reciproci, focalizzando l’attenzione sulla loro realizzazione a microonde, dove gli effetti di ritardo nella propagazione attraverso le linee non possono essere trascurati. Il filtro è tipicamente indicato come mostrato in fig. 3.1. l e caratterizzato dai seguenti parametri: 1. estremi della banda passante 2. Return loss minimo in banda passante, LR = 20 log |s111 | , corrispondente alla massima riflessione accettabile nella banda passante del segnale. 3. Attenuazione minima in banda soppressa LA = 20 log 4. Attenuazione massima in banda passante L = 20 log 35 1 |s12 | . 1 |s12 | . 36 CHAPTER 3. PROGETTO DI CIRCUITI A MICROONDE ~ ~ ~ Figure 3.1: Rappresentazione tipica di un filtro, l’ondina non barrata a metà indica che si tratta di un passabanda. Nei casi di passa-basso e passa-alto non sono barrate le ondine in basso e in alto rispetticamente 5. Massima distorsione di fase in banda passante, tipicamente espressa in termini di ritardo di gruppo accettabile nella banda τg = dφ(ω) dω Dato il valore relativamente alto di LR richiesto, tipicamente compreso tra 14 e 30 dB, l’attenuazione L dipende principalmente da fenomeni dissipativi ed è dunque fortemente connessa con il tipo di tecnologia (guida, microstriscia, finline, etc...) impiegata nella costruzione del filtro. Pertanto in questa prima parte, essendo interessati alle proprietà comuni a tutti i filtri, tale parametro non verrà considerato. Anche la specifica sul ritardo di gruppo verrà esaminata soltanto alla fine del capitolo, costituendo tipicamente una specifica meno stringente. La progettazione corretta di un filtro si articola nei seguenti punti: 1) individuazione della risposta ottima del filtro in base a criteri di fisica realizzabilità; 2) sintesi della rete ideale che realizzi la risposta ottima; 3) individuazione delle strutture fisiche i cui modelli si avvicinino il più possibile alle caratteristiche ideali; 4) simulazione di ciascuna struttura fisica mediante il suo modello teorico ed eventuali aggiustamenti del progetto; 5) valutazione della sensibilità ai parametri tecnologici e operativi delle diverse realizzazioni possibili; 6) confronto delle realizzazioni possibili sul piano del rapporto prestazioni/costi e scelta delle migliori configurazioni; 7) realizzazione dei prototipi ed analisi sperimentale; verifica del modello teorico di ciascuna struttura fisica esaminata e, qualora lo scostamento fosse inaccettabile, correzione del modello e ripetizione del protocollo a partire dal punto 4). Per quanto riguarda i primi 2 punti, nel corso di questo secolo sono state sviluppate tecniche estremamente efficaci per la loro soluzione [?, ?], che sono oggetto tipico dei corsi di Sintesi delle Reti Lineari. Salteremo a piè pari la teoria delle funzioni impedenza fisicamente realizzabili e la loro realizzazione 3.1. FILTRI 37 rimandando il lettore interessato alle appendici o, più esaurientemente, ad una delle voci bibliografiche citate. Qui invece cercheremo di fornire gli elementi essenziali per eseguire correttamente il progetto di un filtro. In particolare considereremo quali esempi un filtro passa-banda a cavità direttamente accoppiate in guida d’onda, un passa basso in microstriscia e un passa-banda interdigitale in microstriscia. Cominciamo, esaminando un filtro di tipo passa basso con banda passante compresa tra 0 e 1. La risposta ideale di un filtro siffatto è un gradino, una funzione, ciè che vale 1 in banda passante ed è nulla altrove. E’ facile intuire e dimostrare che tale risposta non può essere ottenuta da un filtro vero che in maniera approssimata. Esiste una letteratura molto ampia sulle funzioni fisicamente realizzabili (che corrispondono cioè a circuiti costituiti da un numero finito di condensatori, resistori e induttori auto e mutui) che approssimano la risposta ideale. Nella pratica, tuttavia, se ne considerano un insieme molto limitato. Tra queste, meritano un’attenzione particolare la risposta massimamente piatta e quella equiripple. 3.1.1 RISPOSTA MASSIMAMENTE PIATTA Nel caso di risposta massimamente piatta, la risposta ideale viene approssimata con un polinomio di Butterworth di ordine N : |s12 (jω)|2 = 1 1 + ω 2N (3.1) Si vede chiaramente che |s12 (0)|2 = 1 e |s12 (1)|2 = 1/2, mentre la funzione tende a 0 quando ω → ∞. Le prime 2n − 1 derivate della funzione di Butterworth si annullano in ω = 0 e ω → ∞. In tal senso la funzione è detta massimamente piatta. Una delle questioni essenziali che si pone al progettista è determinare il grado del filtro che realizza certe specifiche, LA , LR . Nel caso di filtro con risposta massimamente piatta, sia γ = ωωus , delimitando ωs e ωu l’estremo inferiore della banda soppressa e l’estremo superiore della banda passante, rispettivamente. Allora le specifiche richiedono che: 10 log 1 = 20 log[1 + ωs2n ] ≥ LA |s12 (jωs )|2 (3.2) Sicuramente verificata se 20 log ωs = LA e, contestualmente, deve essere 10 log[ 1 1 + (ωs /γ)2n ] = 10 log[ ] ≥ LR 2 |s11 (jωs /γ)| (ωs /γ)2n (3.3) La disequazione precedente è sicuramente verificata se trascuriamo (ωs /γ)2n rispetto all’unità. In tal caso, troviamo semplicemente: 10 log[ 1 ] = −20n[log ωs + log γ] ≥ LR |s11 (jωs /γ)|2 (3.4) 38 CHAPTER 3. PROGETTO DI CIRCUITI A MICROONDE E, in definitiva, n≥ LR + LA 20 log γ (3.5) Quale esempio consideriamo un filtro passa basso di Butterworth con le seguenti specifiche: LA = 50 dB, LR = 20 dB, γ = 2, allora il grado minimo del filtro sarà: 50 + 20 n≥ = 11.7 (3.6) 20 log 2 Dunque n=12. 3.1.2 RISPOSTA EQUIRIPPLE Molto spesso, il compromesso più favorevole in termini di attenuazione in banda soppressa e riflessione in banda passante si ottiene approssimando la risposta ideale con un polinomio di Chebyshev di grado N, TN (ω) = cos N cos−1 ω, |s12 (jω)|2 = 1 1 + ²2 T2N (ω) (3.7) In banda passante (|ω| ≤ 1)il polinomio di Chebyshev oscilla, assumendo valori compresi tra −1 e +1, mentre per (|ω| ≥ 1 cresce come ω 2N . Corrispon1 dentemente, |s12 (jω)|2 assume valori compresi tra +1 e 1+² 2 , in banda passante. In banda soppressa, invece, la risposta decresce come 1+²21ω2N ed è pure massimammente piatta, giacché, come ’e facile dimostrare tutte le derivate della funzione |s12 (jω)|2 si annullano al crescere ω. Il polinomio di Chebyshev garantisce le migliori prestazioni, in termini di riflessione massima in banda passante e di attenuazione minima in banda soppressa, a parità di grado. Per tale ragione, la stragrande maggioranza dei filtri commerciali realizzano questo tipo di risposta. Il grado del filtro di Chebishev che soddisfa certe specifiche (LR in banda passante e LA in banda soppressa (|ω| ≥ ωs ) si determina sulla base delle seguenti considerazioni: Il massimo valore in banda viene assunto, fra l’altro, proprio alle estremità della banda passante per ω = ±1, pertanto, LR = 10 log 1 1 1 + ²2 1 = 10 log = 10 log ≈ 10 log 2 2 2 2 |s11 (1)| 1 − |s12 (1)| ² ² (3.8) dalla quale è immediato calcolare l’espressione di ²2 in funzione di LR : ² ≈ 10−LR /20 (3.9) D’altro canto, l’attenuazione minima in banda soppressa si ha proprio alla pulsazione ωs = γ che ne delimita l’estremo inferiore e dunque: LA ≤ 10 log 1 = 10 log[1 + ²2 T2N (γ)] ≈ 10 log[²2 T2N (γ)] |s12 (γ)|2 (3.10) 3.1. FILTRI 39 Esplicitando la funzione cosh−1 si ottiene: LA ≤ 20 log(²) + 20 log (γ + p γ 2 − 1)N 2 (3.11) Sostituendo l’espressione di ² trovata sopra si ottiene infine: N≥ LA + LR + 6 p 20 log(γ + γ 2 − 1) (3.12) Se, come nell’esempio precedente, LA = 50 dB, LR = 20 dB, γ = 2, troviamo N ≥ 6.6 dunque N = 7. Quindi un filtro di tipo Chebyshev a parità di specifiche, in termini di massima riflessione in banda passante e minima attenuazione in banda soppressa, richiede un grado consistentemente minore di un filtro di Butterworth. Questo risultato può essere apprezzato confrontando la risposta di due filtri di Data 2 11:20:23 AM 28-10-1999 grado 4 di tipo Chebyshev e Butterworth, mostrata in fig. ?? . 50 1/|S1 2| [dB] 40 30 Chebyshev 20 10 Butterworth 0 0 0.5 1 2 1.5 2.5 3 3.5 4 ω A Figure 3.2: Confronto fra le perdite di inserzione di un filtro Chebyshev e e di un Butterworth, entrambi di grado 4 e caratterizzati dallo stesso LR minimo in banda passante La sintesi di una rete elettrica avente una delle risposte mostrate è un argomento classico della teoria dei circuiti. La soluzione è una rete a scala, come quella mostrata in fig.3.4 I parametri gk del prototipo per le risposte viste sono ricavabili dalle seguenti formule: 40 CHAPTER 3. PROGETTO DI CIRCUITI A MICROONDE Data 2 11:20:23 AM 28-10-1999 50 1/|S1 1| [dB] 40 30 20 Butterworth 10 Chebyshev 0 0 1 0.5 2 1.5 ω A Figure 3.3: Il valore minimo di LR è il medesimo per i due filtri di grado 4. Si noti che in banda passante la visualizzazione di LR è più significativa g2 g1 g4 g3 r Figure 3.4: Prototipo di un filtro passabasso a 4 elementi 3.1. FILTRI 3.1.3 41 Trasformazione di frequenza E’ immediato modificare la rete in modo da trasformarla in un filtro passabanda, di banda passante compresa tra le pusazioni ω1 e ω2 attravero la trasformazione di variabile: µ ¶ ω ω0 ω0 − (3.13) ω0 = ω2 − ω1 ω0 ω essendo ω0 = √ ω1 ω2 (3.14) 0 E’ facile verificare che il filtro passabasso originario (in ω ) viene trasformato in un filtro passabanda (in ω). Naturalmente, effettuato il cambiamento di variabile, le induttanze serie originarie L si trasformano nei risonatori serie L0 , C 0, L0 = C0 = L ω2 − ω1 ω2 − ω1 Lω02 (3.15) (3.16) Analogamente, le capacità parallelo C diventano risonatori parallelo L00 , C 00 di valore: C 00 = L00 = C ω2 − ω1 ω2 − ω1 Cω02 (3.17) (3.18) Si √ noti che tutti i risonatori hanno la medesima frequenza di risonanza ω0 = LC, mentre il rapporto L/C cambia da risonatore a risonatore. Il nuovo prototipo passabanda è mostrato in fig. 3.5 L 2 C2 L1 C1 L 4 C4 L3 C3 r Figure 3.5: Filtro prototipo passa-banda 3.1.4 il filtro prototipo L’implementazione della rete di fig. 3.5 a microonde pone, tuttavia, alcuni problemi. a) la realizzazione dei risonatori; 42 CHAPTER 3. PROGETTO DI CIRCUITI A MICROONDE b) seppure si fosse in grado di reperire tali aggeggi, la loro connessione non può avvenire in un unico punto fisico, come avviene nel prototipo illustrato, alterandone irrimediabilmente le caratteristiche; b) impiegando strutture guidanti vere, è difficile collegare elementi in serie e parallelo ; La realtà è che il circuito ottenuto non corrisponde ancora a una rete a parametri distribuiti e che, pertanto, va modificato. In primo luogo, trasformiamo i risonatori in modo tale da renderli tutti serie o parallelo. Questa operazione, la trasformazione cioè di una reattanza serie in una suscettanza parallelo, e viceversa, è resa possibile mediante l’impiego di invertitori di impedenza. Ricordiamo che un invertitore di impedenza è una rete due porte la cui matrice di trasmissione vale: · ¸ 0 jK (3.19) j/K 0 dove K è detta impedenza caratteristica dell’invertitore. E’ facile allora mostrare l’equivalenza tra una suscettanza parallelo ed una reattanza serie compresa tra due invertitori uguali come mostrato in fig.??. L' C' L K C K Figure 3.6: Circuito risonante LC parallelo e suo equivalente serie L’ C’, compreso tra due invertitori di impedenza K · Infatti, ¸ · 0 1 0 = j/K jB 1 jK 0 ¸· 1 jX 0 1 ¸· 0 j/K jK 0 ¸ · = 1 j KX2 0 1 ¸· −1 0 0 −1 (3.20) q L’uguaglianza sussiste purché K = X B. L’ultima matrice rappresenta un trasformatore 1 : −1, che non ha alcun effetto sulla risposta della rete e può dunque essere tralasciato. 0 0 Se B = ωC − 1/ωL e X = ωL − 1/ωC allora deve essere: L C 0 0 = = CK 2 L K2 Si osservi che, dopo la trasformazione, il risonatore serie X conserva la medesima frequenza di risonanza del risonatore parallelo B, ω02 = 1 1 = 0 0 LC LC (3.21) ¸ 3.1. FILTRI 43 Si noti sopratutto come l’impiego degli invertitori di impedenza aumenti la flessibilità nella scelta dei parametri circuitali, restando vincolata la sola frequenza di risonanza dei risonatori impiegati. Inoltre, anche i parametri di risonatori serie X possono essere modificati impiegando l’equivalenza con un 0 altro risonatore X compreso tra due trasformatori n : 1 e 1 : n (fig.3.7), z=trasformatore Gli invertitori di impedenza possono pertanto essere scelti in Z 1: n Z' n:1 Figure 3.7: Anche un circuito risonante LC serie è equivalente serie L’ C’, compreso tra due trasformatori, il primo 1:n e il secondo n:1 modo tale che tutti i risonatori serie risultanti siano uguali tra loro. In questa fase, il circuito è costituito dalla cascata di invertitori, trasfomatori e invertitori di impedenza. Questi ultimi sono tutti uguali e, pur non sapendo ancora come verranno realizzati a microonde, possiamo essere certi del fatto che il prenderli tutti eguali costituisca una semplificazione notevole. In aggiunta, la cascata di un invertitore K e di un trasformatore n : 1 è ancora un invertitore di impedenza caratteristica K/n, e, analogamente, la cascata di un trasformatore 1 : n e di un invertitore K produce un invertitore di impedenza nK . Cosı̀ la rete prototipo diventa una cascata di risonatori serie tutti eguali alternati ad invertitori di impedenza, come mostrato nella figura 3.8. L C K1 L C K2 L C K3 L C K4 K5 Figure 3.8: Prototipo di filtro passa-banda costituito da risonatori LC serie alternati a invertitori di impedenza L’introduzione degli invertitori comporta un aumento dei gradi di libertà del sistema. Pertanto, mentre la frequenza di risonanza dei risonatori è fissata, il rapporto Li /Ci è al momento del tutto arbitrario. Tale arbitrarietà è comunque apparente, giacché è stato introdotto un elemento in più , l’invertitore, il cui valore è dato univocamente dalla (). Una scelta possibile e particolarmente significativa dei parametri Li eCi , si ottiene prendendo tutti eguali, Li = L, Ci = C. In questa maniera il circuito prototipo di partenza si trasforma in un circuito costituito dalla cascata di risonatori serie tutti eguali alternati ad invertitori di impedenza di impedenza opportuna. Vedremo ora quale tipo di struttura fisica possa realizzare approssimativamente un siffatto circuito. Tratteremo dapprima la realizzazione del risonatore LC, quindi quella dell’invertitore. 44 CHAPTER 3. PROGETTO DI CIRCUITI A MICROONDE Un tratto di linea trasmissione di impedenza caratteristica unitaria e di lunghezza φ ammette il circuito equivalente a parametri concentrati mostrato in fig. 3.9, nel quale i parametri valgono, X = − sin φ,B = − cot φ2 Zb Z Ya 0 Yc φ Figure 3.9: Un tratto di linea di trasmissione di lunghezza φ e il corrispondente circuito a π Se la lunghezza elettrica φ del tratto di linea è pari a π alla frequenza di risonanza ω0 , allora nell’intorno di tale frequenza: X(ω) = φ(ω) − π (3.22) Ora, perché il tratto di linea sia equivalente al risonatore serie in un intorno non nullo della frequenza ω0 , è necessario che X 0 (ω0 ) = φ0 (ω0 ): dX d 1 = (ωL − ) dω dω ωC (3.23) Per quanto concerne le suscettanze parallelo B, esse possono essere, in prima istanza, trascurate, poiché nominalmente nulle alla frequenza di centrobanda ω0 e comunque poste in parallelo con invertitori di impedenza, caratterizzati da una suscettanza di ingresso molto più grande (di valore K12 con K ≤ 1). Il trasformatore 1:-1 può infine essere tralasciato non producendo alcun effetto sulla risposta del sistema a parte un ininfluente sfasamento di π. Si è dunque mostrata l’equivalenza dei tratti di linea di trasmissione di lunghezza π alla pulsazione di risonanza dei risonatori ω0 , con i risonatori stessi, in un intorno della frequenza di centrobanda del filtro. Si comprende, inoltre, l’importanza del grado di libertà nella determinazione del rapporto L/C dei risuonatori. Infatti la funzione φ(ω) = βl dipende essenzialmente dal tipo di struttura guidante effettivamente considerata. Conseguentemente, anche i valori finali degli invertitori di impedenza dipenderanno anche dalle caratteristiche della guida impiegata. Per fare un esempio, si considerino i due casi seguenti. Nel primo si deve realizzare un filtro in coassiale (² = 2.08, teflon) che lavori a una √ frequenza di centrobanda di 2 GHz. Il risonatore LC avrà lunghezza pari a 7.5/ 2.08 ≈ cm. Veniamo ora alla realizzazione dell’invertitore di impedenza. Diversi sono gli elementi di circuito, realizzabili facilmente a microonde, la cui combinazione produca un due porte simile, in un certo intorno della frequenza ω0 , ad un invertitore di impedenza. Trattandosi comunque di un due porte reciproco e privo di perdite (almeno idealmente), caratterizzato dunque da una riflettenza |s11 | e dalle due fasi φ11 e φ22 , una scelta semplice consiste nel realizzarlo con una 3.1. FILTRI 45 discontinuità di eguale riflettenza compresa tra due tratti di linea di trasmissione di lunghezze l1 e l2 , che consentano di ottenere le medesime fasi. 1. In guida d’onda rettangolare, ad esempio, discontinuità di riflettenza arbitraria possono essere facilmente ottenute mediante diaframmi trasversali. In tal caso la riflettenza vale 1 quando il diaframma è chiuso, è nulla quando il diaframma è completamente aperto 2. In microstiscia, come in coassiale, la discontinuità può realizzarsi con un gap, la cui riflettenza può essere modulata variandone l’ampiezza. Un’altra tecnica è quella di variare bruscamente la larghezza della striscia (o del conduttore interno nel coassiale). 3. In finline, discontinuità tipiche si ottengono da inserti metallici posti a cavallo della fessura. Si osservi, in conclusione il metodo contiene due approssimazioni, la prima relativa alla realizzazione dei ciascun risonatore mediante un tratto di linea di lunghezza elettrica π alla frequenza di centrobanda ω0 ; la seconda alla realizzazione dell’invertitore di impedenza mediante un circuito la cui risposta, invero, varia con la frequenza. Tali approssimazioni comportano una limitazione sulla banda dei filtri sintetizzabili, come è stato stimato da Young. Esempio Allo scopo di chiarire quanto esposto, verrà di seguito illustrato un esempio di sintesi di un filtro a banda passante in guida d’onda rettangolare con le seguenti specifiche: • Banda 37-37.300 GHz • LR = 20 dB • LA = 50 dB per f ≥ 37.750 GHz Le perdite di inserimento in banda passante meritano una discussione a parte e, comunque, non vengono considerate nell’algoritmo di progetto. Impiegheremo una guida d’onda che lavori in quell’intervallo di frequenze. Come è noto, le dimensioni delle guide d’onda sono standardizzate; abbiamo pertanto due possibilità, o la guida WR28 (26.5-40) o la WR22 (33-50). Una scelta oculata deve ovviamente tener conto dell’inserimento del nostro filtro in un sistema. In questo caso possiamo arbitrariamente scegliere di lavorare con una guide WR 28 di dimensioni 7.112x3.556 mm che sicuramente consente, rispetto alla più piccola WR22, tolleranze più lasche. Non solo, come abbiamo osservato nel capitolo dedicato alle cavità, tale scelta sicuramente comporterà perdite minori. Il primo passo da compiere sta nella determinazione del grado del filtro. Definita una pulsazione normalizzata ω = βa π calcoliamo le pulsazioni corrispondenti alle frequenze 37, 37.3 e 37.75 GHz, rispettivamente ω1 = 1.4424, ω2 = √ 1.4597 e ω3 = 1.4855, nonché la pulsazione di centrobanda ω0 = ω1 ω2 = 1.451. Per determinare il grado del filtro, effettuiamo la trasformazione di variabile